Economy Giugno 2020

Page 1

it, Economymag. i racconti e i volti lla ripresa:

12 «Creatività per escere, il freno della burocrazia»

TO CONTE I» SSERE FIRMA 196 MILIARD LITÀ, IL BENE TRUTTURE PER

SOSTENIBIPAOLA DE MICHELI: «INFRAS INTERVISTA CON

ger): Cuzzilla (Federmanadella ripresa» guida «Noi dirigenti,

BALE A RESTI GLO «L’ECONOMI RATO» A VA MIGLIO MA IL SISTEM

iano Cagliero Sgr Massimil delegato della ne amministratore re l’attenzio Il fondatore ed a tutti di aumenta pandemia impone ità per noi gestori 67 «Lo choc della da pag. 66 a pag. ma anche opportun lità. Impegni per la sostenibi di patrimoni»

PRESTITI

ripartita a razzo Così Conafi è creditizia con la mediazione

ECONOMY | ANNO IV | N.35 | MENSILE | GIUGNO | DATA DI USCITA IN EDICOLA: 8 GIUGNO 2020

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONVERTITO IN LEGGE 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, LO/MI

www.economymag.it

Giugno 2020 Euro 3,50

Cagliero (Banor): «La ripartenza sarà lenta ma sarà più sana» - L’ALTRA COPERTINA

DI NUOVO IN CAMPO CONTROVENTO, MA CORRONO: SFIDE, TIMORI E SUCCESSI DEI CAMPIONI DELLA FASE 2

GRIMALDI FERDINANDO a Cis di Nol

CLAUDIO LEVORA Manutencoop TO

OLO MASSIMO CUT Garda Plast

PIERROBERTO FORGIERO Maire Tecnimont

MASSIMILIANO DI SILVESTRE Bmw LLONI

BE ALESSANDRO Fervo

Su

FRANCO FENOGLIO Scania

GIOVANNI AND REA TOSELLI Pwc ALESSANDRO SPADA Confidi Systema!

ROSARIO AMBRO SINO Elior

FRANCESCO DATTILO Sanixair

Ogni giorno su Economymag.it, i racconti e i volti della ripresa: creatività per crescere, nervi saldi contro la burocrazia

SOSTENIBILITÀ, IL BENESSERE FIRMATO CONTE

INTERVISTA CON PAOLA DE MICHELI: «INFRASTRUTTURE PER 196 MILIARDI» RESHORING

MANAGER

Marina Calderone: «Tutele nuove ma uguali per tutti»

ESCLUSIVO / Perché le imprese iniziano a tornare in Italia

Cuzzilla (Federmanager): «Noi dirigenti, guida della ripresa»

ALTRO CHE PARKING

ASSISTENZA

PRESTITI

La formula di Metasalute mette d’accordo “padroni” e “Cipputi”

Così Conafi è ripartita a razzo con la mediazione creditizia

LAVORO & DIRITTI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIUSEPPE CONTE

La formula di ParkinGo crea il parcheggio intelligente




«L’ECONOMIA RESTI GLOBALE MA IL SISTEMA VA MIGLIORATO» Il fondatore ed amministratore delegato della Sgr Massimiliano Cagliero «Lo choc della pandemia impone a tutti di aumentare l’attenzione per la sostenibilità. Impegni ma anche opportunità per noi gestori di patrimoni» da pag. 70 a pag. 71


EDITORIALE

IL CERCHIO MAGICO SOSTENIBILITÀ-LAVORO

I

pr n itoria it a oro sost nii it sono i tr pilastri della ripresa possi i C o r essere – diciamocelo iaro na ripr sa DI SERGIO LUCIANO ai a t p r a risi è stata o a a pan ia non a arato in a ia n ss no a o pito t tti so o degli illusi potrebbero sperare in un trattanto i a or a na o nion i ois i naziona i a è stata finora ropa i proa tra i pi ra i è stato nostro i sost no i sar a i p no i tati non potr a ntar i o to sto non si nifi a i o rno ao possa rinunciare a combattere sulla trincea europea per ottenere il massimo degli aiuti, possibilmente a lungo termine e a tassi bassissimi. Ma, appunto, soprattutto di prestiti si tratt r an ssi sottoposti o n a in o o ri or str tt ra i a ar n in o o appar nt nt pi asti o i i n ri i fissati ai rattati a p r s pr n in o o in a n o nto rin a iai a i ina pi nti n i ai a t s i pon a stra a è s nata in o a it ipartisan antipo i o io anni azo i i io r onti anno tto i o n

“prestito Italia” a trent’anni, esente da qualsiasi tassa presente e futura ed ereditabile senza imposta di successione, dal tasso agan iato a inf azion i a aat n r i so i in an a s nza ri tt r i o in i ri ttono i tanti troppi ita iani app nto tengono i loro soldi fermi sul conto corrente. Si tratta di 1500 miliardi inutilizzati, possibile n i sti so i non n ano ati a n o rno n arantis a a r stit zion a tr nt anni na nt r iti it Ci o ora io po iti o ors i pr si nt i s pp Cont non a tr ttanto i n a ir inistro a ti ri potr an troar o anto a r stito ta ia n perpetual pa i a osa in pi inf azion si ri o a s si a nt a i in stitori istiziona i sopratt tto assi rati i pr i nziali: ci sono tanti precedenti illustri nella storia ono ia on ia an r nt aa sso tra sti sp i nti p r ora st rni a a n a o rno a s on o tanti o tr i s ri in i i i i s ssi i rop i ta ia tro i i nari n ssari a n ro ri an io in i a tro i iar i a tro pr stiti a aranzia p i a a s r ono i iar i as o sp n r i Su questo tema, sul numero di Economy a t tra ani a ia o pro ato a tt r in fi a t tti tr i t i i tro r t stori i

i pr n itoria it a pi pi o a pr zios o a i an o i Cr os a o ossa i o a n o a sfi a i air niont C i trasporta i iata nt s t rritorio a sost ni i it a s pr p r noi n antra ri or r t o rstor i at a t a ora in poi an or pi ntra i p r è o n i nni ttanta i it oti i a t ra i pr sa ra a pro tti it o i ss r o a sost ni i it a tto sto è n t rr no o i pr i r Cont sta an o i assi o p on a Ca ina i r ia n ss r ta ia a patro inato questo impegno programmatico di Economy. a a osa appro a t tto i o ondurci la ripresa orgogliosa dell’imprenditoria it ita iana a apa it a pri atista on ia i i ri a ar i io a p io o portar i a stra a a sost ni i it o i ra n o o s i ppo portari a r ar a oro p nto i part nza a nostra Costit zion nza a oro o s i ppo non a s nso i n o i a ori ri i ono na n o a nor ati a a iorni i orioso a io tat to i a oratori n par ano su questo numero Marina Calderone a pagina ran s o oton i a pa ina a s nza indebolirne l’aspetto tutorale: aggiornandolo. r non p ss r i s i ppo s nza sost ni i it sost ni i it s nza a oro

IL CORSIVO

TUTTO VA MALE, EPPURE CI SONO ANCHE CERVELLI (E CAPITALI) DI RITORNO

U

n panorama politico terremotato da almeno vent’anni, un panpenalismo inefficiente, un welfare al tramonto, un debito pubblico schiacciante, un palese isolamento sullo scacchiere internazionale: ma come ci siamo ridotti? Ci siamo ridotti ancora meglio di tanti altri. Lo dimostra – è proprio il verbo giusto: di-mo-stra – un rapporto realizzato per Economy dal professor Luciano Fratocchi, ordinario di Ingegneria economico gestionale e responsabile del Gruppo di ricerca sul reshoring manifatturiero dell’Università dell’Aquila insieme ai colleghi Paolo Barbieri (Università di Bologna), Albachiara Boffelli

(Università degli studi di Bergamo), Stefano Elia (Politecnico di Milano) e Matteo Kalchschmidt (Università degli studi di Bergamo). Lo dimostra chiaramente sin dal titolo: “Il reshoring manifatturiero ai tempo di Covid-19: trend e scenario per il sistema economico italiano”. Lo studio – di cui si dà conto ampiamente alle pagine 33-35 - traccia ben 175 decisioni di reshoring manifatturiero al 15 aprile 2020. Imprenditori italiani all’estero che, invece di restarsene beatamente là, hanno deciso di tornare qua. Con la pressione fiscale più alta d’Europa, con 19 documenti per ottenere un finanziamento

d’emergenza, con 5 anni medi per una sentenza civile. Col Tar. Eppure sono tornati. Tutti pazzi? E nemmeno tutti amanti del sole, del mare, della buona tavola. Anche queste cose ci sono, e attraggono. Ma il rapporto dimostra che l’Italia è ancora un Paese per imprenditori, almeno a confronto con altri, se uno trova energia, determinazione e agilità per schivare i colpi della parte malata del sistema e incrociare le opportunità che derivano da quella sana. Creativa, laboriosa, precisa. Una parte con cui è bello lavorare. Ma bisogna sapere bene da che parte stare... (s.l.)

3


SOMMARIO

Giugno 2020 013

COVER STORY IMPRESE CONTROVENTO

La crisi è grave e mondiale. La soluzione per il dopo Covid passa dal rinnovamento di processi e strategie

010 ECONOMY&POLITICA PAOLA DE MICHELI

«Non abbiamo mai smesso di investire. Proporrò per il Def un piano da 196 miliardi»

033 GESTIRE L’IMPRESA

014

LE STRATEGIE

016

REEKEP

018

BMW ITALIA

020

ELIOR

022

GARDA PLAST

024

FERVO

026

SANIFICAZIONE

Non è istinto di sopravvivenza ma l’italica arte di arrangiarsi In corsia si fa la pulizia (anche) dal coronavirus E ora dobbiamo riavviare le macchine La ristorazione collettiva riparte da nuove basi Il riscatto della plastica è arrivato con la pandemia Adesso occorre investire in ricerca e sviluppo La fotocatalisi copiata dalla natura (e dalla Nasa)

051 WORKSHOP SUSTAINABILITY & CIRCULAR

GLOBALIZZAZIONE INCEPPATA

067 FINANZIARE L’IMPRESA

IL CIPE CON UNA “S” IN PIÙ

Ora le imprese tornano a casa

LARGO AI CONFIDI

disegna un futuro più sostenibile

al fianco delle imprese

036

M&A

052

BYE BYE ALVEARE

070

BANOR

038

LEGAL

055

PWC

072

EULER HERMES

040

ASSOCIAZIONISMO

056

BENESSERE ITALIA

074

RSM

042

METASALUTE

058

MAIRE TECNIMONT

076

IL CONFRONTO

044

CATTOLICA

064

NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

046

API

048

FEDERMANAGER

Arrivano i saldi di fine lockdown Inadempienze da virus AssoretiPmi, la rete indipendente Garanzie moderne per il lavoro L’assicurazione anti-hacker Con l’hi-tech diventa virtuale I manager, l’antidoto al Covid

4

058

Il futuro sarà a distanza di sicurezza Dopo la pandemia verrà il green deal Invertiamo il paradigma temporale La sfida del distretto circolare La convenienza secondo il chatbot

La ripresa sarà lenta, ma più sana Dopo la pandemia, le insolvenze Le misure del Dl Rilancio Startup entusiaste ma non troppo


SOMMARIO

Approfondimenti

097

103

006

SARÒ FRANCO di Franco Tatò

008

TRA ME E TECH di Andrea Granelli

097

UOMINI & DENARI di Alfonso Ruffo

100

OPENJOBMETIS Le soft skill non bucano il video

103

PRIVATE BANKER di Ugo Bertone

106

LIUC Il rilancio passa dallo shared value

109

IMPRESE Finisce l’era del “too big to fail”

110

QUI PARIGI/QUI DUBAI Uno sguardo sul mondo

112

CI PIACE/NON CI PIACE I promossi e i bocciati del mese

079 STORYLEARNING

118 119 120

IL MATTONE DEL FUTURO

tutto proptech e distintivo

084

125

CREOS

La creatività è una commodity

HEPLY

La rivincita (felice) dei nerd

ONLINE MARKETING

«Così guadagno con Instagram»

E POI....IL PIACERE HOME FITNESS FORZATO

MARKETPLACE

L’allenamento diventa smart

Il Cis di Nola va (anche) online

086

EMMA THE SLEEP COMPANY

127

TURISMO

088

CONAFI

128

MOTORI

090

GIVI

130

LE RAGIONI DEL GOSSIP

092

PARKINGO

Se i soldi escono dal materasso L’angelo mediatore In sella al business

Il test sierologico si fa in hotel L’iconica 500 elettrica a cura di Monica Setta

Il mensile dell’economia che cambia Direttore responsabile Sergio Luciano In redazione Marina Marinetti (caporedattore) Davide Passoni, Marco Scotti, Riccardo Venturi redazione@economymag.it Hanno collaborato: Fernando G. Alberti, Andrea Battistoni, Federica Belfanti, Ugo Bertone, Matteo Coppola, Giuseppe Corsentino, Massimo Cutolo, Antonella Della Rovere, Francesco Ferrara, Pierroberto Forgiero, Giovanni Francavilla, Giuliana Gemelli, Francesco Gerla, Anna Gervasoni, Andrea Granelli, Salvatore Mattia, Franco Oppedisano, Marcello Presicci, Elena Puliti, Francesco Rotondi, Alfonso Ruffo, Monica Setta Partnership editoriali Aifi; Assocamerestero; Confprofessioni; Federmanager; Università Carlo Cattaneo Liuc; HRCommunity; ilsussidiario.net; Consiglio nazionale consulenti del lavoro Grafica e impaginazione Raffaela Jada Gobbi Liliana Nori Per la pubblicità su questa rivista commerciale@economymag.it Segreteria di redazione Monia Manzoni Comitato scientifico Pier Carlo Barberis, Franco Tatò, Marco Gay, Anna Gervasoni, Federico Pirro, Giulio Sapelli, Antonio Uricchio Presidente e A.D. Giuseppe Caroccia Editore incaricato Domenico Marasco Consiglieri Costantino Baldissara, Sergio Luciano Responsabile commerciale Fabrizio Spaolonzi Casa editrice Economy Group s.r.l. Piazza Borromeo 1, 20123 Milano Tel. 02/89767777 Registrazione Tribunale di Milano n. 101 del 14/03/2017 Numero iscrizione ROC: 29993

Il parcheggio non conosce sosta

115 COMUNICARE L’IMPRESA

Distribuzione Pressdi - Via Mondadori, 1 - Segrate 02 7542097

DIETRO LE QUINTE

Stampa Stampa Rotolito. S.p.a 20063 - Cernusco sul Naviglio (MI)

del “premio qualità”

125 5


COVERSTORY

SARÒ FRANCO

LA BUROCRAZIA E IL SUO VIZIO, NON VOLER MAI

N

coscienza del fatto che on dover rendere conto un’azienda pubblica, cioè a nessuno: è questa la di proprietà pubblica, è una pretesa, l’impostazione public company, nel senso mentale sbagliata che va colta che appartiene a tutti noi. all’origine della burocrazia e Quindi davvero non si capisce dei suoi danni, di cui mai come perché, nel momento in cui in queste ultime difficilissime riconosciamo che è di tutti settimane si stanno subendo noi, si possa permetterne una le conseguenze. Lo Stato gestione burocratica, cieca, prende soldi in prestito e li lenta e arretrata anziché spende senza rendere conto dinamica e competitiva. Io non a nessuno. E lo fa attraverso il ho mai capito né accettato meccanismo della burocrazia. questo assurdo, e ne ho Problema antico. Impiegare, sempre sofferto tutte le volte invece, i soldi presi in prestito in cui ho cercato di adottare per ottenere risultati misurabili comportamenti diversi. in un arco di tempo calcolabile, Se me la sono cavata nel mio questo no. Perché il grosso impegno nelle aziende dello viene sperperato soprattutto Stato è stato facendo leva in stipendi e in acquisti, appunto sulla tecnologia. ossia in spese correnti. Mal All’Enel, in particolare, ho gestite, perché nonostante i avuto vita regolamenti, le È LA PRETESA ASSURDA facile perché aste e tutte le CHE VA INDIVIDUATA l’abbiamo procedure del COME FONTE DEI DANNI DELLA quotata mondo, lo Stato PUBBLICA AMMINISTRAZIONE in Borsa, spende male. cambiandole pelle. Una volta Paga troppo. Più per dinamiche quotata, si sono spalancate le oggettive della Pubblica porte all’impiego massiccio della amministrazione che per errori tecnologia e l’azienda ha fatto legislativi. grandi progressi. Un comportamento virtuoso Diversa è stata l’esperienza avrebbe dovuto e potuto essere alla Treccani, dove c’era un ottenuto inoculando tecnologia nucleo di azionisti privati che nel sistema, imponendo la tutelavano. L’unica presenza l’impiego dei sistemi più pubblica era espressa da un avanzati, mobilitando forze consigliere d’amministrazione capaci di insegnare alle indicato dalla Corte dei conti, strutture come usare queste a presidio dell’interesse tecnologie. Se fosse stato fatto pubblico costuito dalla quota così a tempo debito, oggi l’Italia azionaria, piccola, controllata sarebbe in un’altra situazione. dalla Rai. Un brava persona, tra Nel nostro Paese la classe l’altro. Però la presenza della dirigenti politica non ha Corte dei conti nel massimo mai voluto prendere chiara

6

FRANCO TATÒ IN UN’IMMAGINE ALLA TRECCANI, DI CUI È STATO A.D. FINO AL 2014

organo amministrativo di una società privata la dice lunga su una contraddizione che crea svantaggi operativi non indifferenti. Che è poi, in nuce, il problema del Paese: voler imporre regole amministrative di tipo statale ad un’azienda privata. Ma alla Treccani ho vissuto l’altro vero e profondo difetto del sistema Paese. Fu quando decisi di abbandonare la formula della produzione per Opere – l’Enciclopedia Italiana, il Dizionario degli italiani, il Dizionario Enciclopedico – e di passare alla valorizzazione per singoli lemmi, con il che resi possibile portare la Treccani on-line perché mi ero svincolato dall’offerta delle grandissime opere intere declinandola nella disponibilità di ogni e ciascuna voce definita dal lavoro degli studiosi negli anni. Si poteva dunque dare accesso al sapere Treccani e fornire le risposte che il sistema Treccani poteva

offrire a ciascuna domanda. Era in fondo quel che l’azienda aveva sempre fatto in tutti i suoi lunghi decenni di vita: rispondere alle domande dei suoi utilizzatori. Ma con tutta la flessibilità che questo richiede e che le tecnologie oggi permettono. Ebbene, a questa mia scelta si oppose una vera e propria ribellione, su due livelli. I vecchi professori, dall’esterno, si opponevano a che la Treccani venisse messa on-line; e una gran parte delle risorse interne remava contro l’idea che le nuove tecnologie potessero essere impiegate per mettere in Rete i contenuti. Una ribellione anche indotta dalla consapevolezza che in questo modo si rendeva misurabile il lavoro di ciascuno. Difendere la burocrazia dalla misurazione obiettiva della performance: ecco il male oscuro del sistema. Individuare gli obiettivi e misurare l’efficienza di singole funzioni


di Franco Tatò

RENDERE CONTO A NESSUNO, AFFOSSANO L’ITALIA nel raggiungerli è sempre stato rifiutato. Molti insegnanti italiani sono anche validissimi ma non vogliono essere misurati sulla loro performance, ed è questo che ha impedito l’evoluzione della scuola italiana a livello richiesti dai tempi. Si resta sempre un passo indietro. In Italia il migliore, in genere, non vince. Questo è uno dei punti deboli del Paese. Credo che sia risolvibile solo ricominciando dall’istruzione. Chiunque di noi abbia avuto un figlio a scuola in America o in Gran Bretagna sa che il criterio della misurazione

del sapere e della competitività sulla base del sapere lo si impara appunto a scuola. La scuola è un meccanismo competitivo che stimola la performance, stimola le persone ad andare al di là del noto, e quindi i primi a dover essere misurati sono gli insegnanti che devono accettare la misurazione da parte degli allievi. Pensiamo invece alle procedure di nomina dei professori universitari, inquinate troppo spesso da un cumulo di paternalismo e familismo. Sarebbe indispensabile archiviare

tutto questo e sostituirlo con metriche certe per misurare il raggiungimento degli obiettivi, il progresso tecnologico, sociale eccetera. L’esperienza mi ha insegnato questo: che in Italia si fa veramente una grande fatica a cambiare. Sono decenni che parliamo di riforme senza farle. Siamo maestri su come evitare ciò che noi stessi dichiariamo desiderabile… Eppure, se agli italiani si dà la possibilità di comportarsi ragionevolmente, lo fanno ed eccellono, come dimostra il loro successo fuori Italia. Ma molti degli italiani

espatriati non torneranno mai più, perché non vogliono tornare in un sistema che considerano ingiusto. Sì: il sistema Italia viene percepito come ingiusto e quindi da evitare, perchè nella valutazione delle persone, nella individuazione delle strategie e degli obiettivi la giustizia ha ancora il suo fascino. La grande opportunità per riscattarsi sarebbe, ripeto, abbracciare la rivoluzione tecnologica. Ma questa scelta deve derivare da un’accettazione piena e preliminare del criterio del merito e della misurazione della performance.

IL CORSIVO

LA MUSICA DEL SILENZIO E DELLA LUCE: RICORDO DI UN GRANDE ARTISTA di Giuliana Gemelli

“B

isogna fare

una delle ultime lettere inviate alla fi lia

della malattia, del morbo pandemico.

silenzio per

“Se invece di E= mc2 accettiamo che

Ezio Bosso ci ha indicato la luce in un

poter ascoltare.

l’energia per guarire il mondo puo essere

momento in cui le tenebre sembravano

Un silenzio attivo,

ottenuta attraverso l’amore moltiplicato

davvero avere il potere di avvolgerci. La

che ti aiuta a percepire non solo il suono

per la velocit della luce al uadrato,

luce è quella di tutti gli esseri senzienti,

ma anche te stesso e la tua anima”. Una

giungeremmo alla conclusione che

come diceva Einstein, e non é casuale

ri essione ricorrente nelle conversazione

l’amore è la forza più potente che esista

che Ezio amasse gli animali al punto di

con Ezio Bosso giovane e intenso,

perché non ha limiti: Dopo il fallimento

portare con sé i suoi quattro cani a tutti

compositore, esecutore, direttore geniale

dell’umanit nell’uso e il controllo delle

i suoi concerti. E non é certo casuale

filosofo delle note e dei loro intrecci

altre forze dell universo che si sono

che i grandi biologi contemporane,i

che vanno ben al di la del suono e

rivolte contro di noi é arrivato il momento

come Robert Lanza, siano partiti dallo

coinvolgono l’intreccio ineludibile tra l

di nutrirci di un altro tipo di energia.Se

studio delle specie in vie di estinzione e

anima, la mente e il corpo. Un corpo, una

vogliamo che la nostra specie sopravviva,

dall’analisi del linguaggio silenzioso delle

fisicit c e per il iovane artista da

se vo liamo trovare un si nificato alla

piante per rivoluzionare il nostromodo di

molti anni rappresentava il vincolo. Ma

vita, se vogliamo salvare il mondo e ogni

comprendere l’Universo. Come la natura,

a bene osservare quel vincolo diventava

essere senziente che lo abita l’amore è

la musica non è l’insieme degli spartiti ma

una forza sublime , esprimeva gioiosa

l’unica e l’ultima risposta”. La musica e i

elevazione , ironia e persino glamour,

suoi messaggi che vivono nel silenzi dell’

ogni volta che diveniva il vettore di

ascolto, come ci ha insegnato Ezio Bosso,

un’espressivit c e non a mai conosciuto

fanno parte di questa costellazione che l

limiti. Bosso ha reso tangibile “reale” la

‘uomo ha appena iniziato a riscoprirAe

ri essione di Einstein sull’amore in

attraverso la sfida terri ile

af ato dell’ anima, risuona a c e uando si è dissolta l’ultima nota. Contatti per saperne di più: giuliana.gemelli@unibo.it http://grandegiu.blogspot.it/p/progetti.html

7


COVERSTORY

INELUDIBILE DIGITALE

S

i può vivere senza plastica? No: eppure non si fa che discutere su come smaltirla, limitarne lo spreco, insomma non farsene sommergere. Si può vivere senza digitale? Neanche per sogno, il digitale è il mondo intorno a noi, è la più grande

invenzione dell’umanità dopo la scrittura, è tutto ciò che abilita l’oggi e il domani. Ma non si discute abbastanza su come utilizzare al meglio tutto ciò senza farsene sommergere, schiavizzare, annichilire. Ed è quel che con visibili contraccolpi nocivi sta purtroppo iniziando ad accadere, sia nella

riproposizione aggravata di alcuni mali storici dello sviluppo – l’oligopolio, ad esempio – sia nel manifestarsi di nuove affezioni: il controllo mentale, ad esempio, e la morte della privacy. Andrea Granelli è tante cose, ma è anche un tecnologo umanista, autentico pioniere

Se “errare humanum est” perseverare è algoritmico

P

erché una rubrica sulla tecnologia? Dipenda o no dalla nuova ricerca scientifica, la tecnologia è un ramo della filosofia morale, non della scienza (Paul Goodman, New Reformation. Notes on a Neolithic Conservative). Costruire con il digitale un rapporto più intimo – meno superficiale ma anche più critico – andando oltre le apparenze, le mode, gli slogan commerciali. Il digitale è un potente pharmakon, che può curarci o avvelenarci a seconda di come e in quale contesto lo utilizziamo. Perciò dobbiamo conoscerne le logiche di funzionamento e le possibilità applicative – anche le più remote – per usarlo al meglio e non farci usare. Esistono infine aspetti che esulano dal rapporto utente-fornitore e toccano i temi della regolamentazione, possono essere cioè affrontati solo dall’Autorità Pubblica che ne deve normare i comportamenti per

8

tutelare gli utilizzatori. Nel digitale, infatti, è sempre più centrale il principio di responsabilità (da alcuni ribattezzato principio di precauzione) – enunciato nel 1973 al filosofo Hans Jonas – che fornisce indicazioni su come affrontare i delicati problemi etici e sociali sollevati dall’applicazione incessante della tecnologia in tutti gli aspetti della vita. La sua premessa è che – grazie al potenziamento della tecnologica – «il fare dell’uomo è oggi in grado di distruggere l’essere del mondo». Il cuore del suo principio – detto anche non a caso di “precauzione” – è che «non si deve mai fare dell’esistenza o dell’essenza dell’uomo globalmente inteso una posta in gioco nelle scommesse dell’agire». L’uomo deve dunque agire in modo che le conseguenze della sua azione siano «compatibili con la sopravvivenza della vita umana sulla terra». L’imperativo fondato sul principio di responsabilità, che nella

di Internet, autentico tutore dell’umano nello scientifico, dell’essere nell’avere e del sapere nel millantare. Ha onorato Economy di questa rubrica che, dopo un paio di test, dal numero che state leggendo diventerà un appuntamento fisso. Buona lettura.

(s.l.)

sua forma semplice presuppone una tendenziale ipotizzabilità delle conseguenze, deve essere pertanto adattato al fatto che questa responsabilità si estende ora all’ignoto. Nella sua forma più nota, viene così formulato: le autorità pubbliche, di fronte a un rischio la cui esistenza sembra plausibile ma non è o non è ancora scientificamente dimostrata, possono prendere misure di controllo o di interdizione proporzionale alla gravità del rischio potenziale individuato. Questo principio si assume anche una sorta di “responsabilità intergenerazionale”, poiché vuole rappresentare anche gli interessi delle generazioni future, che oggi non hanno rappresentanza (formale e autorevole) – e quindi voce in capitolo – su ciò che condizionerà il loro presente.

di Andrea Granelli


Fatta la app (Immuni), trovato l’inganno di dover scegliere tra sicurezza e libertà

I

l digitale applicato alla mobilità è un ottimo laboratorio per studiare sia le potenzialità che i grandi rischi associati all’adozione diffusa di piattaforme per la raccolta dei dati; rischi spesso non immediatamente visibili o perimetrabili. A parte i temi tecnici relativi alle prestazioni e robustezza della soluzione digitale che si vuole adottare, la questione centrale è la privacy: tracciare movimenti e relazioni dei cittadini in modo sistematico e continuativo cambia il concetto di libertà e anche di sicurezza. Michel Foucault aveva già compreso quanto la politica si stesse trasformando in biopolitica e cioè quante connessioni vi fossero tra la dimensione della politica e quella della vita intesa nella sua caratterizzazione strettamente biologica. Nei fatti le riflessioni di Foucault hanno contribuito a definire la gestione moderna delle epidemie, che egli ha chiamato “apparato di sicurezza”, che si è esplicitata nel tardo diciassettesimo secolo, quando epidemie urbane come il vaiolo e il colera non vennero più gestite tramite una divisione binaria fra sani e ammalati – come era normalmente fatto per epidemie come la peste – ma piuttosto tramite la quantificazione e gestione dei rischi valutati su tutta la popolazione. La circolazione veniva limitata secondo Foucault non solo alla città ma agli ambienti (i milieux), con spazi complessi costituiti da tutti gli elementi materiali capaci di interferire con la vita di una popolazione.Nell’era del CoVid uno degli strumenti più potenti al servizio della moderna biopolitica ha a che fare con la creazione di nuovi sistemi (noi oggi diremmo piattaforme) per controllare e prevenire il rischio di infezioni. Ma dietro gli indubbi benefici di questo strumenti, vi sono alcune dimensioni fortemente problematiche. Gli esperti di digitale sanno bene che i dati sulla posizione quanto più sono precisi tanto più sono difficili da “anonimizzare” completamente. Ci sono tecniche che derivano dall’intelligenza artificiale – una per tutte il Generative Adversarial Network – che ingannano i programmi con degli input costruiti ad hoc e riescono a far emergere correlazioni che si voleva nascondere. In altri casi l’unione e l’incrocio dei dati di posizione (misurati con le celle telefoniche o con il posizionamento satellitare) con altri set di dati (provenienti dalle telecamere di sicurezza, dai pagamenti con le carte di

credito o dall’interazione sui social) riesce a de-anonimizzare le informazioni. In altri casi ancora le informazioni sensibili (ad esempio sanitarie o finanziarie) separate da quelle più neutre per motivi di sicurezza vengono ricollegate grazie a operazioni criminali (penetrazioni informatiche in database protetti, decrittazione delle informazioni). Dobbiamo valutare la sicurezza di un programma come Immuni anche in funzione del fatto vi saranno realtà criminali che faranno di tutto per accedere a quelle informazioni. Questa affermazione, che può sembrare scontata e quasi naive, non lo è affatto. In un articolo su The Economist nel 2017 si evidenziava quanto le innovazioni fossero sempre pensate – da chi le progetta o da chi decide di adottarle – per buoni fini e il fatto che i primi a utilizzare in modo sistematico potessero essere i malfattori (i “wrongdoers” nell’articolo) non era quasi mai contemplato. Ma i rischi sono più che ipotetici, soprattutto se parliamo di informazioni sensibili e preziose. E inoltre dobbiamo ricordarci che lo stato di eccezione rischia sempre di diventare lo stato di normalità. Lo storico Yuval Noah Harari, in una recente riflessione sul Financial Times, spiega che nella storia questa è la regola e non l’eccezione. Ad esempio in Israele una serie di misure “temporanee” adottate a valle della dichiarazione dello stato di emergenza durante la Guerra di Indipendenza (1948) sono state definitivamente abolite solo nel 2011. Come ha affermato Benjamin Franklin nel 1755, «chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza». Siamo dunque di fronte a una sorta di dilemma di Sophie (chi non si ricorda la “Scelta di Sophie”), dove ciascuna delle due posizioni possibili – libertà di movimento o monitoraggio della mobilità – ha implicazioni drammatiche. Ma ciò che è importante è innanzitutto la consapevolezza delle implicazioni della scelta, per non abbassare mai la guardia. (a.g.)

9


GESTIRE L’IMPRESA DE MICHELI: «NON ABBIAMO MAI SMESSO DI INVESTIRE E PROPORRÒ PER IL DEF UN PIANO DA 196 MILIARDI» Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture è al centro dei lavori sulla semplificazione degli appalti e delle operazioni di rilancio dell’economia del Paese, per le quali la logistica è un fattore abilitante irrinunciabile: «Snelliremo le procedure del Codice e riformeremo la continuità territoriale» di Sergio Luciano

«REALISMO E CONCRETEZZA. CON ALCUNI PUNTI FERMI. I GRANDI CANTIERI NON HANNO MAI CHIUSO, NEMMENO UN GIORNO, DURANTE TUTTA LA FASE DI LOCKDOWN, PERCHÉ ABBIAMO DATO REGOLE CHIARE E FATTO UN PATTO SULLA SICUREZ-

abbiamo un piano per mettere a terra altri 15-20 miliardi di cantieri. Subito lavori per 6 miliardi sulle ferrovie. Abbiamo inaugurato solo pochi giorni fa il cantiere del terzo megalotto della nuova Statale 106 Jonica, 38 chilometri che collegano le dorsali tirrenica e adriatica e aprono a nuovi collegamenti e nuove opportunità. Lavori per 1,3 miliardi di euro che occupano più di 1500 persone.

ZA CON IMPRESE E LAVORATORI. Il 48 per cento dei cantieri di opere pubbliche non si è fermato. E poi non abbiamo mai smesso di investire risorse nello sviluppo del Paese»: Paola De Micheli, ministro dei Trasporti e In particolare, approfondendo il tema delle Infrastrutture, è stata coinvolta ogni della sostenibilità, considera possibile giorno dalla gestione dell’emergenza della e a quali condizioni che il rilancio delle crisi Covid-19, per quanto non apparisse infrastrutture ne scandisca anche una davanti alle telecamere con la frequenza di marcata riqualificazione ambientale? altri ministri, perché il sistema dei trasporti Dobbiamo fare in modo che tutte le opere, e della logistica è tra quelli che non solo non grandi o piccole, siano sostenibili non solo si sono mai fernati ma, al contrario, hanno dal punto di vista economico ma anche da dovuto procedere tra mille complicazioni e quello ambientale. Con il collega Costa, con ristrettezze. Ed oggi, il quale abbiamo DALL’INSEDIAMENTO DEL MINISTRO in piena fase 2, è più molte tematiche coSONO STATI SBLOCCATI 11 MILIARDI che mai, per le dele- DI EURO TRA CANTIERI E FINANZIAMENTI muni, stiamo lavoghe che ha, al centro rando anche su queE ALTRI 20 ARRIVERANNO dei lavori sulla semsto tema in un’ottica p ifi azion i appa ti op razioni di lungo respiro e che riguarda il tipo di di rilancio dell’economia del Paese, per le Paese che vogliamo diventare. E l’esperienquali la logistica è un fattore abilitante irriza drammatica del Covid19 deve spingerci nunciabile. Operazioni di rilancio sulle quali ancora di più in questa direzione. naturalmente restano incognite – in primis, l’evoluzione della pandemia - e non poche Il successo italiano della ricostruzione polemiche. del ponte Morandi nasce anche da una

Ministra, dal settore delle infrastrutture è attesa una spinta decisiva alla ripresa economica dopo la gravissima crisi del virus. Quali principi ispiratori guideranno la sua azione di governo in questo senso? Dal mio insediamento abbiamo già sblocato o tr i iar i tra anti ri finanziamenti agli enti locali, nei prossimi mesi

10

Paola De Micheli, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, In alto a Genova, all’inaugurazione del nuovo ponte. Al centro, con il premier onte ui a fianco sul cantiere della Statale 106


&POLITICA

ADESSO DOBBIAMO SEMPLIFICARE CON I FATTI E NON CON GLI SLOGAN, CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE NON SI PUÒ DEROGARE SU TUTTO decisa modifica degli iter burocratici normali, dettati da un’emergenza che in Liguria non aveva mai avuto un precedente simile. Cosa ci insegna questa vicenda che sia applicabile in tutta Italia? A Genova c’erano delle condizioni particolari e sostanzialmente irripetibili, ma da quell’esperienza abbiamo imparato molto e utilizzeremo molte delle procedure che sono state messe in campo. Dobbiamo semp ifi ar on i atti non on i s o an Con la consapevolezza che non si può derogare su tutto: come sui protocolli che evitino infi trazioni afios o i azi n on apita i i pro ni nza i ita si nifi a an difendere il diritto a una sana concorrenza fra imprese sane. E ancora non rinunceremo a un’attenzione maniacale alla sicurezza sul lavoro. Soltanto così si possono costruire buone infrastrutture. Il trasporto pubblico appare destinato per molti mesi a venire ad un ridimensionamento perché la prudenza suggerirà a tutti di preferire mezzi di trasporto individuali. Come prevenire che questo com-

porti più inquinamento, costi e pericoli? La mobilità delle persone va ripensata nel suo complesso e anche in chiave di sostenibilità ambientale. Per questo abbiamo introdotto un bonus per incentivare l’uso di mezzi e servizi a impatto zero o quasi, fruibile da chiunque, per l’acquisto di biciclette, tradizionali o a pedalata assistita, e tutti quei mezzi della cosiddetta micromobilità elettrica, o per l’acquisto di servizi di sharing degli stessi mezzi. Parliamo di 500 euro, che possono arri ar a oprir fino a a spesa. Per favorire al massimo l’uso di queste alternative al mezzo pubblico e al mezzo privato a motore, abbiamo previsto modifi a o i a stra a p r r n r pi semplice realizzare le cosiddette “bike lane”.

to, un po’ trito, tra chi vuole più risorse per le manutenzioni ordinarie e straordinarie, i pr t n i finanziar n o ran i opere, senza magari sapere neanche quali… La situazione è invece molto più semplice. Abbiamo un sistema di infrastrutture importante, che va mantenuto e integrato con a n op r i finit a ra stion è decidere quanto vogliamo investire per completare le altre opere – soprattutto medie e piccole – in grado di migliorare la qualità della vita e di ridurre le disuguaglianze del Paese, e che potrebbero farci diventare in pochi anni all’avanguardia per le infrastrutture. Noi proporremo nell’allegato infrastrutture al Def un piano da 196 miliardi.

Il dossier Autostrade: che tempi si dà per Il codice degli appalti è praticamente dal una soluzione? suo varo al centro di critiche costanti un Il dossier autostrade è stato chiuso dal mio po’ da tutti gli ambienti coinvolti. Cosa Ministero, ora è necessario il confronto e la pensa della possibilità di modificarlo? decisione che prenderemo a livello di governo. r to p ifi azion a i stia o avorando ha come obiettivo lo snellimento L’eterna questione delle autostrade del delle procedure a più livelli, intervenendo in mare: quali interventi prevede? tutte le fasi del processo di realizzazione di Siamo più che mai determinati sulla strada un’opera pubblica dalla decisione al collaudello spostamento delle merci dalla strada do. L’approccio che ad altri modi di traIN ITALIA VA MANTENUTO IL SISTEMA vogliamo mantenere sporto, incentivando DI INFRASTRUTTURE INTEGRANDOLO nei confronti di una lo spostamento in CON ALCUNE OPERE CHE POTREBBERO materia come il codimare e su ferro con PORTARCI ALL’AVANGUARDIA ce degli appalti è fonmarebonus e ferroato s r a is o s a r a fi a ia on s ntra is r sono stat rifirisultato. Non di posizionamento politico o nanziate con la Legge di Bilancio e ulteriori ideologico. Ridurre il tutto a una formula rerisorse sono state previste anche nel Decretorica distrugge la potenza e la complessità to Rilancio. del tema e rischia di lasciare tutto come è. Dentro al codice ci sono già strumenti per La continuità territoriale con le isole fare le gare veloci, ma i cantieri vanno promaggiori: sono ipotizzabili riforme raditetti anche dal punto di vista della legalità e cali? della sicurezza del lavoro. Al momento siamo ancora in una situazione di forte limitazione alla mobilità, anche e Lei ha parlato di un grande “piano di soprattutto verso le isole maggiori, sia marammendo” del nostro Paese, quali pririttima che aerea. Nella fase di emergenza orità vede per esso? abbiamo previsto la proroga della continuSono parole di Renzo Piano, ma che faccio ità territoriale ma con la ripresa provvedemie in pieno condividendone il senso. Vede, r o a a iar na rif ssion p r na s a nel nostro Paese c’è questo eterno dibattiriforma complessiva.

11



:

COVERSTORY

LE IMPRESE CHE SANNO ANDARE

CONTROVENTO *

4.829 IMPRESE “CONTROVENTO”

50% DI CASSA

RISPETTO AI DEBITI

SU UN CAMPIONE DI 71.115

PARI A

741 MLD GENERANO DI RICAVI 7,7% 12,3% EBITDA

DEI RICAVI TOTALI

VALORE

AGGIUNTO

COMPLESSIVO

18,8%

11% CRESCITA

FATTURATO ANNUO

* DATI CRIF-NOMISMA

LE IMPRESE CONTROVENTO GUIDERANNO IL DOPO COVID

16 REKEEP IN CORSIA SI FA PULIZIA (ANCHE) DAL CORONAVIRUS

La crisi è gravissima e mondiale, ma è comunque transitoria. La soluzione passa dal rinnovamento di processi e strategie, ma anche dalla solidarietà. Così le aziende si stanno già attrezzando

18

di Riccardo Venturi

BMW È ARRIVATA L'ORA DI RIAVVIARE LE MACCHINE

20 ELIOR COSÌ IL COVID CAMBIERÀ LA RISTORAZIONE COLLETTIVA

22 GARDA PLAST LA PLASTICA SI RISCOPRE AMICO PUBBLICO NUMERO UNO

24 FERVO È IL MOMENTO DI INVESTIRE IN RICERCA E SVILUPPO

26 SANIXAIR LA SANIFICAZIONE COME INSEGNA MADRE NATURA

U

na ricerca di Nomisma e Cris le ha tati in prima persona sul nostro sito web ecochiamate controvento. Sono le imnomymag.it, sotto il cappello "La mia fase 2". prese italiane capaci di trainare Per Nomisma e Cris le imprese manifattul’economia, con performance eccellenti in riere controvento sono esattamente 4.829. termini di ricavi, ebitda, valore aggiunto. Una Un dato spiega bene il loro ruolo nell’econofinizion part a n atto po o ri onomia: rappresentano il 6,8% delle imprese, sciuto: nell’Italia degli ultimi anni, con un Pil ma ben il 18,8% dell’ebitda complessivo. Nel i ino a o z ro osolo 2018 lo stesso LE OTTIME PERFORMANCE nomia non era affatto ebitda del restante DELLE 4.829 IMPRESE MANIFATTURIERE stagnante, bensì fatta 93,2% delle imprese "CONTROVENTO" SONO IN GRADO i azi n an amanifatturiere ha fatDI TRAINARE IL PIL ITALIANO vano molto bene, le to segnare un -3,9%, controvento appunto, e di altre che andavano contro il +27% delle controvento: il risultamolto male. Il problema è che il coronavirus to complessivo è + 0,7%, ed ecco l’immagine a ra orzato nor nt i nto i i è in falsata di un’economia stagnante, una specie picchiata e oggi forse si dovrebbe parlare di di versione alternativa del pollo di Trilussa. imprese controbufera. Economy ha deciso di azi n ontro nto sono pi pr s nti ar spazio a i ostrano a o ia tra le medie imprese, in Trentino Alto Adige, e la capacità per uscire dalla crisi. Oltre alle Emilia-Romagna e Veneto, nei settori packastorie che trovate nelle prossime pagine, tanin ar a ti a a a ra i r nza ti altri imprenditori resilienti si sono racconi io o a r sponsa i s i ntifi o

13


COVERSTORY

Maurizio Marchesini, presidente di Marchesini Group e vicepresidente di onfindustria

in

stria inno azion i o is a è tra azi n anno o pr so a ito i sa to a rott ra t no o i a non o hanno fatto. Il paese è diviso in due non tra grandi e piccole imprese, ma tra chi ha fatto il salto, e oggi è motore della ripresa, e chi no. on o ia o in i o r tornar a pri a della pandemia, ma che si compia la trasforazion t no o i a r apir o s ir a a risi è n ti an ar a r o nziona i or dell’impero di controvento: il settore delle a in p r pa a in n a ta ia a un paio d’anni è leader globale con il 18% del mercato e 8 miliardi di euro di fatturato, dopo aver superato la Germania ferma a 7 miliardi – segue la Cina a 6,9. Secondo l’ina in r a izzata a ntro st i s Confin stria i a n i ti i i i anni a pro zion è ra oppiata a a i iar i in anni è trip i ata azi n sono

COME SE NE ESCE? CON FIDUCIA, CORAGGIO E UN PÒ DI INCOSCIENZA di cui l’82% sotto i 50 dipendenti. Questa orza non a i p ito a i pr s s ttore di subire il contraccolpo del coronavirus, anche se solo il 4,5% ha chiuso o interrotto a pro zion s anno n att rato in calo nel primo trimestre, in media del 5,1%, un dato che si compone di un meno 19% sul mercato Italia e un meno 2% nell’export - un ris tato o n i ior i o i o p titor t s i i ostrazion a so i it azi n o parto so o i a i iarato pro i i i i it

Non è istinto di sopravvivenza ma l'italica arte dell'arrangiarsi Su www.economymag.it imprenditori e manager raccontano in prima persona quali strategie e accorgimenti stanno adottando per uscire dalla crisi. Viene fuori un mosaico che ben illustra la vivacità del nostro tessuto produttivo

na azi n si o o a pa a in a i iana o si tro a a pi ort on ntrazion i in stri s ttor in Europa, è Marchesini Group, una super – controvento attiva soprattutto in campo farmaceutico e cosmetico, 450 milioni di ro i att rato tra i i ai viene dall’export in Europa, Nord America, Sudamerica, ecc. Il presidente e titolare Maurizio ar sini è stato a po o no inato i pr si nt i Confin stria on a a ia i pr sa a fi i r a n o pr -

per decreto c

chi si

autofinanziato

e chi ha fatto rete con fornitori e clienti concordando nuove scadenze. Ma quella è la contingenza: ora si tratta di individuare l'uscita di emergenza. Come? Rimboccandosi le maniche, appunto. È quello che stanno facendo le aziende che raccontano la loro fase 2 in queste pagine e su www.economymag.

assicurazioni sanitarie ai dipendenti, i

it. C'è Francesco Cardazzi, alla guida

dispositivi di protezione, sono arrivati

della Fratelli Pagani, multinazionale

a fase 2, come ha detto qualcuno, è

ben prima che qualcuno decidesse di

tascabile leader nel settore degli aromi

uguale alla fase 1 ma con le maniche

metterne nero su bianco l'obbligatorietà.

e ingredienti per carni e salumi, che il

corte. Diciamo rimboccate. Sin dai

Dove mancavano mascherine e

virus l'ha vissuto - letteralmente - sulla

primi vagiti dell'emergenza, fedeli alla

disinfettanti, c'è stata la corsa alla

propria pelle e ha subito capito che

tipica attitudine italica dell'arrangiarsi,

riconversione produttiva. E, mentre a

sarebbe stato il caso di trovare venditori

le imprese hanno messo in campo

Roma roboanti proclami annunciando

"on site", perché i viaggi non saranno più

tutto il loro genio cercando strategie

una pioggia di denaro che in pochi

come prima. C'è Gianni De Bonis, che con

di sopravvivenza. Lo smartworking, le

vedranno, in attesa dei tentennamenti

la sua Tecnorib da quindici anni progetta

di Marina Marinetti

L

14


DI NUOVO IN CAMPO

sidente Carlo Bonomi. Ecco come un’impresa a a an ar ia n inno azion a r a ito alla bufera. «Prima della consegna dei macchinari, nel nostro mondo bisogna fare il Fat, Factory acceptance test, che è il collaudo a in insi a i nt ra onta Marchesini, «per le nostre procedure non si p sp ir n a s i at non i n r a izzato a sto sono ati an i pa a nti Allora ci siamo inventati il Fat in streaming. Tecnici e capo del progetto sono microfonati ti izzia o a a t a r a s on a della complessità della macchina. Il cliente è dall’altra parte del mondo e opera come s oss i an o istr zioni i n o di vedere le cose. Ne abbiamo fatte già una trentina, il che ci ha permesso di consegnare le macchine e di tenere il ritmo, cosa important p r noi an ora i pi p r i i nti fanno farmaci, un bene di prima necessità s pr sopratt tto a sso r a rizio

Marchesini un’altra attività svolta per dare una mano nella lotta alla pandemia indica una via per un futuro non lontano: «Anche noi facciamo valvole per respiratori come la rrari spi a i pr si nt i ar sini ro p i è stato in iato n fi on delle nostre stampanti tridimensionali pro-

e realizza i gommoni rigidi a marchio

dello storico Istituto Ganassini. Rosario

sociale, è stato immediata l'apertura al

Pirelli, a cui il lockdown ha messo in

Ambrosino, a.d. di Elior, uno dei big

delivery. Piuttosto che niente, è meglio

pericolo la consegna degli ordini, ma

della ristorazione collettiva, parla poi di

piuttosto, si dice, E quando tutto, anche lo

che in quanto a dispositivi di protezione,

una "nuova normalità", alla quale tutto

Stato che dovrebbe sostenerci, sembra

era già attrezzato anche prima

dovremo abituarci. Lo faremo in fretta: lo

remare contro, gli italiani non si lasciano

dell'emergenza. C'è l'amministratore

spirito d'adattamento è insito nel nostro

scoraggiare. Anzi. Per dirla con le parole

delegato di Tassoni Group (sì, proprio

dna. Così da subito in Sisme, la "Società

di Filippo Carzaniga, presidente di Fimer, il

quelli della cedrata) Elio Accardo, che

italiana statori e motori elettrici" guidata

quarto produttore di inverter fotovoltaici

si dice intenzionato a investire di più in

da Serena Costantini, è stato naturale

al mondo

promozione, e quello di Aurora (quella

entrare nella routine degli accessi

l'opportunità di rimettere in discussione

delle stilo rafiche

duciamo circa 25 valvole al giorno. Vedo un t ro possi i i o i n a in i sp ir n p zzo a a tra part on o an ia o n fi i p zzo i n pro otto ir tta nt ì ar sini in i a a rotta da seguire nella bufera: «Come se ne esce? Con fi ia ora io n po i in os i nza caratteristiche che gli imprenditori e i manager hanno sempre avuto. E con una consapeo zza sta è na risi ra issi a onia a o n è na risi transitoria non sappia o anto r r a sia o rti a n rto p nto finir Co sar o a s ita n po pi irt a i on n a ttazion pi a pia a part i t tti i n o i to i t no o i o i i or anizzar i sto i ar n Cr o an sar o pi so i a i o a ia o isto in sti o p i ati iorni i a oro in a ri a a sta maledetta crisi si può uscire solo tutti insie-

LUCIO POMA, RESP. INDUSTRIA E INNOVAZIONE NOMISMA

ei momenti di difficolt si ha

sca lionati e della sanificazione continua

alcune abitudini consolidate e di avere

punterà ancora di più sui mercati esteri.

E per la rete vendita di Mcz Group, come

nuove idee e strategie». Rimaniamo

E poi gli investimenti in capitale umano

racconta il direttore generale Massimo

ottimisti e prendiamo spunto dai racconti

e innovazione del presidente di Fervo,

Dauros, è stato spontaneo concentrarsi

di chi è impegnato

Alessandro Belloni, e quelli in tecnologia

nei sistemi di riscaldamento per dare

sul fronte del Pil e

del numero uno di Antares ision

ancora più comfort alla casa. O per

dell'economia reale: le

Zorzella, ma anche l'invito a comprare

Restaurant Group, che deve fare i conti

nostre imprese.

italiano per dare liquidità alle imprese

col dimezzamento del numero dei coperti

di Domenica Ganassini, presidente

dovuto alle misure di distanziamento

esare erona che

midio

Continua a leggere

15


COVERSTORY

In corsia si fa piazza pulita (anche) del coronavirus gestire la sanificazione di molti ospedali italiani, anc e nelle terapie intensive, è e eep, c e con mila dei suoi addetti a dato una risposta immediata all’emergenza sanitaria operando ore su di Sergio Luciano

C

os’hanno in comune l’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, l’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, l’Ospedale Bellaria di Bologna e tante altre strutture sanitarie cruciali oggi in Italia? Uno o più reparti attrezzati per la cura del Covid-19, certo. Medici e personale sanitario infaticabili, competenti e coraggiosi. Ma hanno anche un punto di contatto in più. E con essi ce l’hanno il Policlinico di Modena, l’Ospedale Sant’Anna di Como, il Policlinico San Martino di Genova e numerosi ospedali del Triveneto, tra i quali gli ospedali Borgo Roma e Borgo Trento a Verona, l’Ospedale San Bortolo a Vicenza, l’Ospedale Ca’ Foncello a Treviso e l’Ospedale Santa Chiara a Trento. Sono accomunati dal fatto che nelle loro corsie, nei loro laboratori, nelle loro sale operatori i a ori i p izia pro on a sanifi azione sono svolti dalla stessa azienda, il Gruppo Rekeep (già Manutencoop Facility Management), realtà leader nel facility management e in questo genere di servizi specialistici a supporto s ttor sanitario a a sanifi azion alla manutenzione, passando per il lavaggio e la sterilizzazione di tessili, divise e ferri chirurgici. «Svolgiamo, sia in Italia che all’estero, circa il 60% delle nostre attività in ambito sanitario, garantendo servizi essenziali per il funzionamento degli ospedali e a supporto dell’attività sanitaria», spiegano a Rekeep: «Contiamo oggi solo nel settore sanitario su oltre 6mila addetti in azione e forniamo ordinariamente i nostri servizi anche nei reparti di terapia intensiva e nelle aree per infettivi».

16

Inutile dire che, con la diffusione del contagio da Covid-19, Rekeep ha dato una risposta immediata all’incremento delle aree ospedaliere sottoposte agli stessi protocolli, su tutto il territorio nazionale e con tutti gli strumenti, dispositivi e procedure operative necessarie, organizzandosi per erogare i propri servizi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Inoltre, è stata chiamata a fornire i servizi di pulizia anche nei reparti di terapia intensiva e in diversi altri ospedali riconvertiti all’accoglienza di pazienti affetti da Coronavirus, attraverso interventi ordinari e straordinari, in turni a loro volta attualmente organizzati su 24/7. Rekeep è stata poi coinvolta in vari lavori di potenziamento di reparti dedicati alla terapia intensiva come nell’allestimento di nuove aree dedicate al triage nei Pronto Soccorso. Presso il Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, per esempio, il Gruppo ha contribuito alla realizzazione, in soli sei giorni, del nuovo padiglione dedicato a pazienti con coronavirus. Inter-

venti analoghi sono stati realizzati, sempre a Bologna, presso l’Ospedale Maggiore e presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli. A Roma Rekeep ha partecipato all’allestimento del Columbus Covid 2 Hospital realizzato dal Policlinico Gemelli e ha completato interventi per il potenziamento delle terapie intensive all’Ospedale Fatebenefratelli. In Lombardia il Gruppo ha realizzato interventi analoghi presso l’Ospedale Sant’Anna di Como, l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Ovest Milanese di Legnano e gli Ospedali dell’Azienda Sanitaria del Garda. Altri interventi sono stati realizzati negli ospedali di Livorno, Palermo e Frosinone. Per essere vicina al proprio personale, esposto a no str ss psi ofisi o straor inario azienda ha anche attivato, grazie al fondo di categoria Asim, una integrazione del piano di assistenza sanitaria disponibile per i dipendenti, che prevede indennità economiche aggiuntive per i lavoratori che dovessero risultare positivi al virus.

LEADER NELL’INTEGRATED FACILITY MANAGEMENT Rekeep S.p.A. (“Rekeep”) è il principale operatore italiano e uno dei principali player a livello europeo del settore dell’Integrated Facility Management, ovvero l’erogazione e la gestione di servizi integrati rivolti agli immobili, al territorio e a supporto dell’attività sanitaria. Ha sede direzionale a Zola Predosa (Bologna), e conta oltre 27.000 dipendenti, in Italia e all’estero (Polonia,

Francia, Turchia). Il Gruppo, inoltre, è in prima linea negli ospedali anche in Polonia, attraverso la controllata Naprzod SA, azienda leader nel Paese nel settore del facility management in ambito sanitario, e in Turchia attraverso le controllate EOS, attiva nei servizi di “lavanolo” e sterilizzazione di biancheria e strumentario chirurgico a supporto dell’attività sanitaria e Rekeep United.


DI NUOVO IN CAMPO

«L’IGIENE È LA BASE OVVIA: NOI CREIAMO BENESSERE» «NO, NON SONO COSÌ SICURO CHE L’UMANITÀ RIESCA A IMPARARE LE LEZIONI CHE QUESTO VIRUS DI DÀ. CREDO CHE IL PERCORSO SIA ANCORA LUNGO. Un buon esempio c’è, ed è Milano. Ma ora deve puntare sul comfort»: è acuto e sottile come sempre Claudio Levorato, presidente – e padre fondatore – di Manuntencoop, la coperativa che controlla Rekeep, parlando della metamorfosi che si spera possa manifestarsi nel modo di concepire spazi e forme dell’abitare e del a orar n i ifi i n t a s è isto cruciale per la buona salute e la buona economia.

Merito delle archistar, dice, presidente? Sì, perché grazie ad esse Milano ha trovato una nuova razionalità in relazione alla domanda chiave: come si sta dentro gli ambienti. Ed oggi la città è una rappresentazione plastica di questa innovazione possibile. Ha saputo prendere in mano l’innovazione della crescita e dello sviluppo ponendosi tra le aree europee più dinamiche e, grazie alla s ta i a fi arsi a a n osi tt ar istar, ha esteso l’innovazione dall’estetica alla on zion st ssa ifi io i i i sta intorno. E dunque alla verticalità si è visto corrispondere nuovi spazi per la socialità. Un approccio culturale? ì o r p r i ntar an ora pi a pio. Cioè? Cioè an a i ano si è finora ontin ato a parlare di comfort come se fosse riferibile solo agli interni e agli impianti, tralasciando la salute. E invece i luoghi in cui si trascorrono tante ore ogni giorno, perché ci si lavora o ci si vive, devono essere salubri, e per esserlo vanno trattati in un certo modo. Occorre un comfort complessivo, che comprenda l’igiene dell’aria – con la climatizzazione e il ricambio – e che sia sostenibile, che consumi la minor quantità possibile di energia da fonti fossili.

si nifi a a s pio sa a ar an o a vista e, di nuovo, risparmiando energia… E voi di Rekeep fate tutto ciò? Le attività del nostro Gruppo sono tante, ma sì: il loro comun denominatore è il comfort, l’igiene e il benessere di chi vive gli ambienti i n ono a fi ati o ir noi abbiamo proattivamente e tenacemente fatto evolvere la nostra proposta di mercato, accentuandone gli aspetti più innovativi. Eppure a volte non basta la propositività. Cioè? Anche unendo i migliori sistemi di risparmio energetico e realizzando un impianto perfetto, poi capita che gli utilizzatori decidano di risparmiare sui costi anziché garantire il massimo del benessere. Già: i costi! Bestia nera dei servizi di facility management! Abbiamo assistito a una deriva veramente insistente del mercato a partire dal 2007-2009, con un crollo verticale dei valori economici di

CLAUDIO LEVORATO: PER POTER OFFRIRE UN SERVIZIO STABILE E DI QUALITÀ VA DETTO BASTA AGLI APPALTI AL MASSIMO RIBASSO

questi servizi, che pure servono a mantenere a ta fi i nza i i pianti ifi i ra credo e spero che la fase Post-Covid induca un ritorno alla dimensione qualitativa della an t nzion a sanifi azion ontin a cioè pulizia più disinfezione, sarà ormai indispensabile. Si deve assolutamente assicurare la salute, ma non solo adesso perché c’è il virus. Andrà fatto sempre, per prevenire i rischi pandemici. Invece oggi si trascura la manutenzione… Però per voi c’è stata una marea di nuovi ordini... C’è stata grande richiesta di attività straordinarie in ambito sanitario,ma anche una riduzione di quelle ordinarie, specie nel privato. Noi vogliamo predisporre una risposta stabile di alta intensità e qualità, a di fuori di un’ottica emergenziale. Dicendo basta con questi appalti al massimo ribasso, insosteni i i in a ifi a i i nso o i sta t nsion rso a ri a ifi azion i st attività possa innescare una nuova fase di crescita del mercato. Crescita in che direzione? Innanzitutto qualitativa. Disifenzione e sanifi azion on n o so zioni o ozono i raggi Uv o gli ioni d’argento, ma anche metodi tradizionali come l’ipoclorito di sodio, l’alcol e l’acqua ossigenata di vecchia memoria che assicurano risultati certi. Tutto comunque adoperato con il vecchio criterio dell’olio i o ito a rip to a t ra a sanifiazion non si nifi a so o p ir Un’ultima domanda: si riqualificherà mai, come state facendo voi, l’intero settore? Vorrei dirle di sì, ma non ne sono certo. In Italia le aggregazioni sono viste come il diavolo. Restiamo ancorati a una dimensione d’impresa inadeguata, che non consente le economie di scala necessarie. Pensi che noi valiamo il 2,5% del fatturato del settore, e i primi dieci arrivano insieme all’11%. Non è sana una struttura così frammentata.

17


COVERSTORY

«Riavviamo le macchine lavorando in squadra»

esperienza omnicanale per restare in contatto con i clienti. Non se ne può più prescindere. E la seconda? L’importanza del team. Durante il lockdown si è cementato ancora di più il fatto di essere una squadra che lavora insieme per raggiungere il Durante il lockdown il presidente e amministratore delegato di Bmw medesimo obiettivo. Italia, Massimiliano Di Silvestre, era in azienda a coordinare i team A distanza però. in smartworking. E sul decreto dice: «Un’occasione persa» Lo smart working era già una realtà in Bmw Italia. L’esperienza maturata nel passato ci di Franco Oppedisano ha permesso di continuare a lavorare anche in questo periodo. Ma credo che non basti. GIUSTO IL TEMPO DI SEDERSI AD AGOSTO mo con l’azienda, un senso di appartenenza È ancora fondamentale il rapporto umano, il SULLA POLTRONA DI PRESIDENTE E AMMIche va oltre la semplice parola “lavoro”? Ed guardarsi in faccia, le relazioni, il parlarsi di NISTRATORE DELEGATO DI BMW ITALIA CHE è un inguaribile ottimista, un uomo che vede persona. In un team di lavoro è importante la È ARRIVATA LA PANDEMIA, CON UN CROLLO sempre il bicchiere mezzo pieno se, in questa chimica che si sviluppa negli incontri i che fanDEL MERCATO MAI VISTO PRIMA, IL BLOCCO situazione, riesce a pensare che a sua vita sia no accendere le scintille, fanno nascere le idee. DELLA ATTIVITÀ DI TUTTA LA RETE VENDITA cambiata in meglio perché «da un’esperienza Insomma, non si può lavorare solo da casa? E LA SOLITUDINE. Massimiliano Di Silvestre è di cui tutti avremo fatLa ripartenza sarà IL MERCATO DELL’AUTO IN ITALIA rimasto sempre al suo posto, al settimo piano to volentieri a meno, graduale e la fase di del palazzo disegnato vent’anni fa dall’archiun paio di cose le ho CONTA IL 12% DEL PIL. MA IL GOVERNO HA rientro lunga, ma alla PERSO L’OCCASIONE PER CAMBIARE tetto giapponese Kenzo Tange che ospita a i parat fin torn r o t tti IL PARCO MEZZI PIÙ VECCHIO D’EUROPA an onato i an s a fi ia ita iana aal lavoro, anche nelle zienda tedesca. Gli oltre 250 collaboratori che Cioè? fi ia i affollano la sede erano, invece, a casa, tutti in Non si torna indietro e il digitale è entrato deLei la sede, però, non l’ha mai lasciata… s art or in n a o in fi io t tti iorni finiti a nt n a nostra ita ran part i ro in azi n a t tti i iorni o t fino a spiega a Economy, un po’ stupito persino della noi lo conosceva solo a parole, ora è diventanove di sera. domanda. E in fondo dove doveva andare una to fondamentale in ogni attività, anche quella A far cosa? persona come lui, che ha un legame fortissicommerciale. Il digitale deve far parte di una Dovevo coordinare le attività di tutti, tenere

18


DI NUOVO IN CAMPO

le relazioni con i team europei e con quello cinese per studiare insieme la situazione e imparare dall’esperienza di chi ne sta usceno pri a i noi ia o o to ripianifi ar tutti gli scenari futuri, rivedere e riprogrammare tutto. Da solo in azienda. E in contatto con tutti. Poi non ero solo: c’era il servizio di guardia all’entrata. Sette piani di distanziamento sociale. C rto a o a ia a to rtifi azion in ossavo la mascherina, prendevo l’auto, andavo in azienda, entravo nel garage aziendale e salivo in ascensore al settimo piano. Nessun contatto interpersonale non consentito dai decreti del presidente del Consiglio. Mi tolga una curiosità: l’ho vista sempre vestito in maniera impeccabile. Da solo in azienda, invece… Ero vestito casual, ovvero senza cravatta. Lei è sposato e ha due figli. Nessuna protesta per il suo andare comunque al lavoro? Mi conoscono, sono abituati a vedermi lavorare molto. Loro sono rimasti chiusi in casa come tutti. Non ha mai avuto paura? La paura nasce perché non si sa cosa fare. E non è il nostro caso. L’idea di ammalarsi non l’ha sfiorata? Perché avrebbe dovuto? Non abbiamo avuto casi di Covid-19 in azienda forse anche perché abbiamo da subito adottato dei protocolli di sicurezza molto rigidi anticipando l’azione del governo. Questo ha dettato tranquillità a me e anche alla mia famiglia. Tornando al business, la situazione però non è facile. Ma c’è un lato positivo: abbiamo un po’ tutti riscoperto l’auto come mezzo di mobilità sicuro. L’azienda non ha tolto un euro dai 30 miliardi destinati agli investimenti per la mobilità sostenibile e noi di Bmw, poi, pensiamo di avere la carte in regola per ripartire. Da dove? Dai nostri concessionari. Sono loro la nostra forza, la nostra immagine. Per questo è iniziata una campagna pubblicitaria che mostra solo i loro volti e la loro voglia di tornare a la-

vorare. Ne hanno bisogno: il mercato dell’auto nei primi quattro mesi ha segnato un - 50%. L’inizio di questa crisi è stato drammatico e violento. Da un giorno all’altro concessionari chiusi, vendite bloccate e zero fatturato. Per questo abbiamo li sostenuti da subito, dando loro la liquidità di cui avevano assoluto bisogno per far fronte alle spese non rimandabili. E la liquidità del decreto Cura Italia, quella con i prestiti bancari garantiti dallo Stato o dai Confidi? Abbiamo cercato di supportare i nostri dealer con una rete di consiglieri esperti nella materia, ma è un percorso a ostacoli. Qualcuno, devo dire, è riuscito a ottenerli, altri stanno ancora cercando di districarsi tra le norme e i documenti da presentare. A proposito di decreti: avete anche un monopattino nella gamma. Certo e anche una bicicletta a pedalata assistita. Pensava agli incentivi per questi mezzi? Più esattamente pensavo ai 120 milioni di euro dati Rilancia Italia a questi mezzi contro i 100 milioni riservati alle auto, peraltro solo quelle elettriche. Cosa ne pensa? È stata una doccia fredda.

MASSIMILIANO DI SILVESTRE, PRESIDENTE E AD DI BMW ITALIA

Ci spieghi. Il mercato dell’auto in Italia è tornato quello di 10 anni fa e il settore rappresenta il 12% del Pil italiano, da lavoro a milioni di persone e investe in Italia in tutti i campi: dalla comunicazione, alla ricerca, al sociale. Allora? Questa era l’occasione per cambiare il parco auto più vecchio d’Europa con le auto elettriche, le ibride, ma anche con i diesel e i benzina euro 6: un’opportunità per dare il via una vera offensiva per una mobilità sostenibile. Niente da fare… Unrae, l’associazione dei costruttori esteri, ha presentato un paio di mesi fa una proposta molto articolata al Governo e avviato un dialogo costante con l’esecutivo per spiegare che era anche una grande opportunità per il Fisco. Per ora la speranza è andata delusa. Per ora? Per noi c’è sempre la massima disponibilità a discuterne perché abbiamo legame fortissimo con il territorio: ci sono 11 mila persona che lavorano direttamente o nell’indotto per Bmw Italia e la casa madre acquista oltre 2 miliardi di euro di componenti nel nostro Paese. Vogliamo e dobbiamo crederci.

VA BENE LO SMART WORKING, MA, PIANO PIANO, TORNEREMO TUTTI IN UFFICIO PERCHÉ IL RAPPORTO UMANO RESTA FONDAMENTALE 19


COVERSTORY

LA RISTORAZIONE RICOMINCIA DAL DIGITALE on solo distanziamento e sanificazione: dall’ pp per prenotare il posto alla vetrina per il self service, fino ai bo per c i lavora in smart or ing, ecco le soluzioni messe in campo da lior di Marina Marinetti

«SICURAMENTE IL DISTANZIAMENTO SOCIALE IMPOSTO DALLA CRISI SANITARIA MODIFICA IL MODELLO DI RISTORAZIONE COLLETTIVA A CUI ERAVAMO ABITUATI, CHE AVEVA AL CENTRO NON SOLO L’ALIMENTAZIONE, MA ANCHE LA SOCIALITÀ». Dopo il covid parlare associare le parole “ristorazione” e “collettiva” diventa quasi un ossimoro. Ma per Rosario Ambrosino, Amministratore Delegato di Elior, leader nella ristorazione, «proprio in questo momento storico emerge sempre più in maniera chiara il ruolo che questo servizio rappresenta: uno straordinario strumento per assicurare alle persone, quando mangiano fuori casa perché a scuola, al lavoro o presso realtà assistenziali, sa t n ss r a sfi a è sap r int rpr tare questo nuovo contesto ed essere in grado, grazie all’innovazione e alla tecnologia, di offrire modelli nuovi».

soluzioni innovative e tecnologiche. Anche in quest’ottica lo scorso anno abbiamo aperto la Food Academy, una scuola di formazione, un laboratorio di ricerca, un luogo di confronto e aggregazione dove studiamo nuove forme di ristorazione sostenibili, che ci permettano di coniugare la salute e il benessere con le esigenze Cosa cambia d’ora in poi? di una nuova cultura del cibo. Ritengo che queAl di là dell’evidente esigenza di adattarci ad sta capacità di co-creazione, sia internamente una nuova “normalità” in cui dovremo precon i nostri dipendenti che con i nostri partner, stare attenzione al distanziamento sociale, ci si tradurrà in un vantaggio competitivo nell’atroviamo di fronte ad un contesto in cui trend dattare il nostro serviche erano già in atto LA CAPACITÀ DI CO-CREAZIONE INTERNA zio per rispondere alle nella società, come una E CON I PARTNER SI TRADUCE IN UN a ior f ssi i it VANTAGGIO COMPETITIVO NELL’ADATTARE istanze della società, mantenendo sempre i orari i fi io o IL SERVIZIO ALLE NUOVE ISTANZE alto l’impegno per la smart working, la forte qualità e la sostenibilità. attenzione alla dieta e alla qualità del cibo, si Orari scaglionati, divisori in plexiglass, diconsolideranno ulteriormente. sinfettanti... Come vi siete attrezzati? E come inciderà sulle prospettive di busiAbbiamo ripensato l’intero servizio nei nostri ness e sulle strategie? ristoranti aziendali, associandolo anche ad Dovremo sicuramente saper adattare con velouna campagna informativa per gli utenti che si cità il nostro modello di business. Noi stavamo chiama #iomangiosicuro. Innanzitutto abbialavorando già da tempo ad una offerta in grado mo adottato un sistema di ingressi scaglionato, di evolvere in sintonia con le nuove esigenze st n n o i orari i ap rt ra a fin i adei nostri clienti e dei loro dipendenti, grazie rantire il distanziamento di almeno un metro all’investimento in ricerca e allo sviluppo di

20

tra gli ospiti come previsto dalle normative, grazie anche a segnaletica orizzontale. E poi? Gli accessi, tutti dotati di dispenser automatici i sanifi ant p r ani sono stiti a nostro personale che garantisce il rispetto delle norme sull’assembramento oppure attraverso soluzioni innovative quali la possibilità di pr notar i posto o i ontro o fi attraverso App. Abbiamo inoltre allestito barriere nella zona adibita al servizio e incentiviamo soluzioni di pagamento cash-less per evitare al massimo i contatti tra persone. I tavoli sono occupati a schacchiera e anche in questo spazio abbiamo previsto delle pareti che separano i o nsa i s r izio è tt ato on pro otti imbustati monouso, cercando comunque di utilizzare materiale ecocompatibile. La tecnologia può aiutare, quindi. Le nuove tecnologie rappresentano un driver fondamentale per il futuro della ristorazione e in questo periodo stanno dimostrando la loro capacità di offrire semplici risposte a problemi quotidiani. In Elior già da alcuni anni mettiamo a disposizione dei dipendenti delle aziende clienti la piattaforma digitale JoyFood, disponi-


DI NUOVO IN CAMPO

bile anche in formato di App, che consente una nuova esperienza di pausa pranzo, coniugando alimentazione e benessere. Come sta andando? In questo periodo lo strumento sta dimostrando la propria capacità di offrire servizi concreti o a possi i it i stir io i f ssi i p rson an o in or azioni s fi p r l’accesso ai ristoranti, permettere di prenotare il pasto da ritirare o ricevere direttamente in postazione. Fino a soluzioni più evolute per la ristorazione self-service tramite vetrine refrigerate intelligenti o il delivery a domicilio. E per chi vuole mangiare da solo? Avete anche soluzioni che permettono al dipendente di ritirare il pranzo in autonomia? Siamo stati pionieri nell’introduzione di un nuovo modello di ristorazione self-service disponibile durante tutta la giornata, che rispona si nza i f ssi i it p nso a s pio a persone che non lavorano sempre nella stessa sede o che fanno la pausa ad orari diversi. Il progetto, che si chiama Food360, impiega una vetrina refrigerata intelligente che permette di mantenere i piatti alla corretta temperatura. Il dipendente, tramite l’App, può ordinare, acquistare e pagare il pasto, ritirandolo autonomamente presso la vetrina in un semplice kit monouso. Il cibo, rigenerato nei microonde

ROSARIO AMBROSINO, AMMINISTRATORE DELEGATO DI ELIOR

integrati in Food360, può successivamente essere consumato dove si preferisce. Oggi questo sistema, già installato presso numerosi clienti, a i n a a f ssi i it a apa it i prot gere ulteriormente i dipendenti limitando al massimo i contatti con altre persone. Poi c’è lo smart working, modalità che molte aziende prolungano almeno fino a settembre... Abbiamo pensato anche ad una gamma di offerta per le aziende che vogliono stare vicine ai propri dipendenti che lavorano da casa: per noi infatti la ristorazione rientra a pieno titolo tra i str nti i ar azi n a in anto è

LA CRISI SANITARIA È DESTINATA A CAMBIARE IL NOSTRO STILE DI VITA fondamentale per garantire soddisfazione e benessere. E dunque? Tra i servizi che abbiamo introdotto di recente abbiamo presentato le Box Delivery, che consentono ai dipendenti delle nostre aziende clienti di acquistare e ricevere al proprio domicilio kit preconfezionati di alimenti di prima necessità, disponibili in diverse varianti. Inoltre, sempre grazie all’uso della piattaforma digitale JoyFood, possiamo prevedere la consegna a casa di pasti per la pausa pranzo, garantendo il servizio di ristorazione anche ai lavoratori in s art or in sto è possi i razi a so di tecnologie di confezionamento del cibo innovative, come l’ATP (Atmosfera Protetta), che consente di assicurare la qualità dei pasti anche per diversi giorni mantenendo inalterati gusto e qualità nutrizionali. Insomma, dopo il coronavirus, cambiano le strategie aziendali... ma cambiano anche i valori. a risi sanitaria è stinata a a iar i ontesto sociale in cui tutti noi ci muoviamo, introducendo nuove abitudini e stili di vita. Sono però convinto che questa crisi abbia fatto comprendere in maniera ancora più forte l’importanza di valori come la salute e la ricerca di autenticità. Per Elior sicurezza alimentare, qualità della materia prima, professionalità, vicinanza al territorio e innovazione sono valori che si declinano in ogni fase del nostro lavoro e in tutte le relazioni con i nostri stakeholder.

21


COVERSTORY

Il riscatto della plastica è arrivato con la pandemia È ricilabile, non è tossica, in termini di CO2 impatta meno di vetro e alluminio. E durante l’emergenza ha evitato la diffusione del contagio. Ecco perché è ora di fare chiarezza sui pregi e sulle proprietà del Pet di Massimo Cutolo*

C

on la crisi sanitaria si torna a parlare di plastica più come strumento che garantisce la sicurezza degli alimenti che come nemico dell’ambiente. L’emergenza Covid-19 ha messo in evidenza come la plastica sia un materiale al servizio del prodotto, ma anche al servizio dell’uomo, dimostrando in maniera inequivocabile come bandire alcuni pro otti p asti i non so o non è ti a finanche dannoso. Sono Massimo Cutolo e dal 2017 sono alla guida di Garda Plast, dall’ingresso nell’azienda del fondo Progressio che ne ha acquisito la maggioranza. Da allora, insieme abbiamo portato avanti una strategia di crescita che ha permesso al Gruppo di affermarsi in pochi anni quale player di riferimento per il mercato del-

22

la produzione di preforme in PET per i settori del beverage, latte e detergenti, e di fatto “the best in class”. In pieno lockdown i produttori di manufatti in plastica come noi hanno dismesso i panni di nemico pubblico numero uno per diventare essenziali: le bottiglie di plastica infatti sono stati uno dei mezzi per combattere la diffusione del virus. Le nostre fabbriche non hanno mai smesso di funzionare, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, continuando ad alimentare tutte le fi i r a a an t r nza att sono alla base di alcune eccellenze del sistema produttivo italiano. E allo stesso tempo abbiamo contribuito al sostentamento di moltissime famiglie, oltre che del sistema Paese. Due giorni prima del lockdown deciso dal Governo i nostri stabilimenti avevano già predisposto e applicato tutte le azioni utili al contenimento del virus. Nel nostro piccolo siamo anche stati di esempio di welfare aziendale: oltre allo smart working per alcuni lavoratori, abbiamo erogato da subito un “bonus” baby sitting mensile a tutti i dipendenti e stipulato polizze sanitarie a copertura del rischio Covid-19, esteso anche ai componenti delle loro famiglie. Misure che hanno permesso di contenere il virus: tra i dipendenti del gruppo Garda Plast negli ultimi due mesi, si sono registrati zero contagi. Un risultato che sembra eccezionale visto che una delle due sedi del Gruppo è nel bresciano, tra le province colpite più duramente dal Covid19. Ma è soprattutto un risultato che ci rende felici a livello umano, per aver saputo preservare l’incolumità delle persone che sono alla base del successo del nostro Gruppo e proprio grazie alloro impegno e alla qualità del lavoro svolto quotidianamente che possiamo guardare al t ro on fi ia rso n o i i portanti traguardi. Questi mesi hanno dunque portato il dibattito sulla plastica sotto una nuova luce. Noi produciamo un semilavorato plastico destinato a diventare bottiglie, oggetti che secondo le nuove direttive europee devono raggiungere un tasso di riciclo di almeno il 25% entro il 2025, e almeno il 30% entro il 2030. Un obiettivo raggiungibile senza eliminare tutta la plastica perché “c’è plastica e plastica”. Riporto quanto


DI NUOVO IN CAMPO

Massimo Cutolo, amministratore delegato del gruppo Garda Plast

spiegato da Marco Ortenzi, chimico industriale dell’Università di Milano: la tossicità per l’uomo non riguarda il polimero base per la plastica, ma gli additivi che servono a dare proprietà: ad esempio le prese elettriche nelle nostre case, le parti pi tossi sono a iti o antifia a a fi ra i tro ntr i po i ti n t r ta ato proprio ciò di cui sono composte per il 99,5% le bottiglie di plastica, non lo è. Il PET continua a essere premiato dai produttori di bevande per i vantaggi a livello sanitario come ha appunto dimostrato l’emergenza legata al Coronavirus, ma anche per la sicurezza alimentare e il rispetto di elevati standard qualitativi, attraverso un prodotto totalmente riciclabile, a differenza di altre plastiche. Senza dimenticare che la produzione di polietilene tereftalato ha un minor impatto ambientale in termini di CO2 rispetto a vetro e alluminio, basti pensare che ogni camion di plastica toglie 34 camion di bottiglie di vetro dalla strada. Mentre sulle bioplastiche bisogna essere invece chiari: potrebbero rappresentare un futuro per il settore, ma si parla di un futuro molto lontano e per ora sono più gli svantaggi che i vantaggi, soprattutto a livello ambientale. Ad oggi rappresentano solo l’1% di tutto il settore e i costi di produzione sono ancora imparagonabili a quelli della plastica, si parla di almeno

o t tanto infin iop asti a as i etanolo estratto da varie colture, secondo gli esperti, non sono biodegradabili e per ottenerle è necessario sottrarre terreni alle coltivazioni alimentari o alle aree boschive. Quindi? Va ribadito: la politica migliore a livello ambientale per il mondo plastico è puntare al riciclo degli imballaggi. La strada verso una plastica sostenibile è già stata presa da Garda Plast. Non solo produciamo autonomamente il nostro fabbisogno energetico, ma investiamo costantemente per acquisire nuove tecnologie a minor impatto energetico. Oggi utilizziamo PET riciclato, in applicazioni food e non-food, e abbiamo investito nella riduzione del peso dei nostri prodotti: negli ultimi 5 anni il peso è diin ito ir a inor p so si nifi a i-

nore quantità di plastica utilizzata. Però ci sono ancora degli scogli di sistema da superare per arri ar a na fi i ra int ra nt sost ni i Occorre una raccolta corretta e ben organizzata che distingua tra plastica e plastica, non dimenticando che tutti i prodotti mono-materiale anno na ita infinita a an in sti nti ingenti in aziende in grado di trattare lo scarto e ridargli una vita più lunga. E cambiare le leggi sul tema: in Italia non è ancora consentita la produzione di bottiglie in plastica destinate al food utilizzando il 100% resine riciclate, come già accade in altri stati europei, e per ora la percentuale consentita è solo del 50%, mentre l’altra metà è resina vergine. *amministratore delegato del gruppo Garda Plast

DA AZIENDA FAMILIARE A PLAYER DI RIFERIMENTO L’esperienza del gruppo Garda Plast nasce nel 1996 in provincia di Brescia. Da quel giorno l’azienda è cresciuta passando da essere un’azienda familiare a diventare uno dei maggiori player di riferimento nel nostro Paese nella produzione di preforme in PET (polietilene tereftalato) per i settori del beverage (acque minerali, soft drinks, sciroppi). Nel 2017 si registra un passaggio importante per l’evoluzione di Garda Plast con l’ingresso del fondo Progressio Investimenti II nel capitale della società, con una quota di maggioranza, e l’arrivo di un nuovo manager, Massimo Cutolo, con una consolidata esperienza nel packaging, che investe nell’operazione ed assume il ruolo di Presidente e AD del gruppo. L’ingresso di Progressio e il rafforzamento del management sono funzionali al percorso di crescita avviato da Garda Plast, riconosciuta come “the best in class” per know-how, qualità e redditività, con l’obiettivo di consolidarne il posizionamento sui mercati già presidiati e favorire l’espansione nei

segmenti adiacenti, anche attraverso una crescita per linee esterne e la realizzazione di sinergie commerciali e produttive. E nel marzo 2018, il gruppo acquista il 100% di Ifap S.p.A., esempio di eccellenza italiana nel settore della deter enza e del latte del soffia io di bottiglie e della produzione di tappi destinati all’industria farmaceutica: un’operazione di aggregazione che va ad aggiungere un importante tassello per la leadership del Gruppo Garda Plast nei principali segmenti di mercato (beverage, latte e detergenza). Inizia, a quel punto, un lavoro di ricerca e ottimizzazione delle sinergie attraverso importanti investimenti che mirano a specializzare gli stabilimenti produttivi fornendo maggiore stabilità e certezze al mercato, in uno scenario complesso in crescente evoluzione. Oggi il Gruppo, con i suoi 2 stabilimenti produttivi – a Polpenazze sul Garda (Brescia) e a Palmanova (Udine) - e 120 dipendenti, è arrivato a produrre 3 miliardi di preforme nel 2019 e a 80 milioni di euro di ricavi all’anno.

23


COVERSTORY

«L’INNOVAZIONE SARÀ IL DRIVER DELLA RIPRESA» Fervo, il gruppo italiano di facility & energy management, ha scelto di affrontare la crisi raddoppiando l’investimento in ricerca e sviluppo potenziando il delivery del servizio e le tecnologie applicate di Davide Passoni

N

on è p r os sono i fi i i non osiamo, è perché non osiamo sono i fi i i na ot rit si possono tro ar n p nsi ro ran fi oso o ro ano n a na rit si i ostra att a in n o nto stori o o o stia o i n o i sono a n i pr s anno atta propria tra otta in azioni s a po a sost no proprio sin ss i propri ip n nti i propri i nti o n aso i r o r ppo ita iano i a i it n r ana nt ALESSANDRO BELLONI i stion r i i anno part azi n si an o zon r atti ar a assa int razion p r a ni o a rontar pri a a sit azion a sata a a oratori a onsap o i ons na pan ia i Co i ora a s ssi a z ono i i ritar o i pa a nti as r o in n o nto in i n ra part nps a r a to s oro i i o t azi n sono ri o t ni a nt a i i a ia o anti ipato on nostr a arantir n a prati a a ontin it a risors finanziari a ota sp ttant p r i pro zion i s r izi a in atti s to i s i apri p rson sono i or p pr n r isioni in ontrot n nza risant nostr so i t o ia o star a sp tto a anto a sso tt r in atto oro fian o in sto o nto osì i fi i a a ior part i ita ian opo i an o part n att nta ana isi IL MONDO DEL TECHNICAL FACILITY risorse proprio ai coli i patti ono i i MANAGEMENT DIVENTA UN ASSET a oratori i pattati a pan ia s STRATEGICO NELLA GENERAZIONE a a assa int ranostro r ppo n DEL PROFITTO DELLE IMPRESE zion Confi ia o s pri o o nto i a as an r n rso i sto in na proi iata att azion is r i si r ssi a i in zion a Ci o in n asi r zza a t t a a sa t i nostri o a otota azz ra nto rso fin i no ratori a r a in n r ssan ro oCr ia o p r pot r a rontar a io ni pr si nt i r o a ia o s to i ar r nza sia n ssario a ir i on rto ront in ani ra positi a a sto nto ontri ir ias no on propri orz on a ia o o to so o ss r tra o ti a pros ono oni a inistrator i fi o t a s r ttar i o nto o opato i r o o o i ro Co r ppo port nit i azion attra rso in sti nto a ia o s to i star a fian o i nostri in i a ori prin ipa i r ppo i ao a oratori sono a spina orsa pita ano inno azion a sa a attro azi n razi an a oro oni s ra i o t azi n i nti r atri to s r o in sti anni è r s i ta si ti o a o i a oro sia o stati ostr tti a

«

24

CI VUOLE UNA VISIONE DI LUNGO PERIODO CHE NON GENERI CRITICITÀ èa

r ata o so i a r a t n panora a a i it n r ana nt a nostra è na s ta i a po on r ta r o p r si pon an n a tra sfi a a i n oni a s to in ontrot n nza i a rontar a risi post Co i ra oppian o in sti nto in ri r a s i ppo a ian o n ri ant pro tto i inno azion o i tti o è o ii p ntar sist i int rati i ar ar so t ar p r pot nziar i pro sso i i r s r izio o rto a i pr s i nti t no o i app i at a s r izio st sso a nto a i ita trans or ation a ri o zionato in parti o ar i on o t ni a a i it ana nt an t nzion i i pianti i i atizzazion t r i i ri ori ri s pr i pi i nta ass t strat i o n a n razion profitto i pr s i nti p r ri a t positi s fi i nta nto n r ti o p r a n razion i ono i i s a a p r i ons nt a nto i a or ii o i i inno ati o pro sso a in r o sponsor i o it ni o i i ano p r tt r a op rator i ss r a ntro i anis i i stion r azionarsi a


DI NUOVO IN CAMPO

io on i i nti p r in ra o i int rnir t p sti a nt an a r oto sp ri nza i r o è n parti o arnt ti in sto o nto p r a fian ar i pr s a inistrazioni n a stion int rata a oro ripr sa in si r zza a onitora io nor ati o a ris ana nt a att azion i proto o i so zioni i ont ni nto onta io n n o nto o sto aratt rizzato a ontin i a iorna nti nor ati i i i ro è on a nta p r i pr s a finizion app i azion i orr tti proto o i s a si r zza r o a ntino is r p r i ont ni nto ir s n i a i nti i a oro r to i an io a ornito n o in i azioni a p iato i n fi i pr isti n i pr nti r ti is r i sost no p r o p nsar so r nz ono i ri anti ai n o i osti p r riap rt r a t p sti it i int r nto rii sta a i pr s p r ar ront a sta r nza p r p portar a s t ontinnti non t n ono onto i na ision i io n o p rio o possono n rar riti it in n prossi o t ro razi a onitora io nor ati o a is azion in i or a a a tazion int rata ris io i onta io a int rno i a i nti i a oro i i nti r o i ntifi a p r ias no i ssi strat i i stion pi fi a i fi i nti a as i ass ss nt s na pianifi azion r a izzazion i azioni on r t i pr nzion prot zion sp -

ROCCO RUGGIERO

ifi a i ro razi a nostr in i sin ss si an o zon st ia o so zioni s is ra p r p r tt r ai i nti i a rontar a ripr sa n a pi na ott p ranza isposizioni a torit o rnati in i azioni inist ro a a t ront ris ana nt ana izzan o r a t or anizzati azi n i nti r o i ntifi a i ris i o ti a onta io a Co i a i sono spost i patto ssi possono a r s oro sin ss r na ripr sa t t i ra nt ip n nti i nti ornitori iso na ss r pronti a o rnar aria i i i ris io s nza ss rn tra o ti in i i azion i orr tti proto o i is r i si r zza att azion i n o strat i attri zion i n o r sponsa i it int rn possono arantir na stion pi fi a fi i nt t r sit azioni i risi ront pi str tta nt sanitario in razi a a sp ia izzazion a a pro ssiona it s in i sin ss r o int r i n in o ti a tri a iti i azion s r izi p r ont n r i onta io a orona ir s a a sanifi azion i a i nti int rni razi a an a a sanifi azion i

a i nti st rni razi a fino a a o ifi a sanifi azion i i pianti i tratta nto aria razi a si st ti a si o pa ana pro ttazion i r a o t i fi i on insta azion i arri r in p i ass a ornit ra i ispositi i i prot zion in i i a i insta azion i sist i i ri a nto onta t ss a t p rat ra orpor a o nto in i a sit azion n ssita i isioni strat i ora ios r o non si sottra a a sfi a a i on sion è n i a nir o r o i parare a convivere con il Covid-19 ancora per o to t po att an o o ni possi i so zion p r ont n rn a i sion on i ro prot zion si r zza r stano paro ia p r a t t a a sa t i t tti i a i na as i ripr sa atti it pro tti ap rt ra i fi i s r izi o r ia i i nta on a nta a stion int razioni tra p rson p r i inar a siasi pot nzia ont i onta io nostro r ppo è a fian o i i pr s nti p i i p r ai tar i a t t ar a sa t p rson ritornar pro r ssi a nt a a nor a it

25


COVERSTORY

LA SANIFICAZIONE? COPIAMOLA DALLA NATURA La fotocatalisi distrugge virus, batteri, muffe e odori. La Nasa, infatti, la usa nelle missioni aerospaziali. Così la startup Sani air a deciso di impiegarla in sistemi di purificazione sostenibili adatti anc e a grandi spazi di Paola Belli

P

rima che il coronavirus fermasse il mondo, c’era già qualcuno pronto a fermare il coronavirus basandosi su processi elettrochimici già presenti in natura. Si tratta di una start up italiana ad alta innovazione tecnologica, fondata ad aprile 2019 dall’incontro di professionisti con esperienza ventennale nei settori delle tecnologie ami nta i n r i rinno a i i fi i nta nto energetico, illuminotecnica, manufacturing e consulenza: Sanixair (www.sanixair.com), un contenitore d’eccellenza delle più avanzate tecnologie esistenti sul mercato monia p r a sanifi azion aria in oor outdoor. I componenti del team detengono a titolo personale 8 brevetti internazionali e la società opera già con partner tecnologici di fama mondiale. «Siamo nati con il core business del B2B, pensando principalmente ai luoghi di lavoro e ai grandi spazi aperti al pubblico», spiega a Economy il ceo di Sanixair Francesco Dattilo. «Attualmente produciamo e assembliamo nel nostro stabilimento nella provincia di Milano, ma vista la forte richiesta stiamo valutando altre due unità produttive rispettivamente in Emilia Romagna e in Piemonte». La qualità dell’aria negli ambienti chiusi, in cui si traccorre l’85% del proprio tempo, è normata dal Decreto Legislativo n.81 del 9 aprile 2008, che include le disposizioni per la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad

26

A LATO, IL CEO DI SANIXAIR FRANCESCO DATTILO

a nti i i i fisi i io o i i nti azion o livelli di umidità relativa inadeguati, così come variazioni eccessive di temperature e scarsa pulizia e manutenzione, o ancora circolazione di inquinanti chimici trasportati dall’aria, possono compromettere notevolmente la qualità dell’aria che respiriamo anche negli ambienti chiusi, permettendo la proliferazione nelle condotte dell’aria di virus, batteri, agenti chimici e odori molesti. In un mercato dominato ai sist i i fi trazion ani a ani air ha introdotto un sistema rivoluzionario che a ronta i t a a sanifi azion a i ntale con approccio durevole anziché transitorio, utilizzando tecnologie che riproducono fenomeni naturalmente presenti in natura. Riduce notevolmente l’impatto ambientale, perché esclude l’utilizzo di detergenti e disinttanti artifi ia i sostanz pot nzia nt nocive per l’uomo (come una concentrazione

eccessiva di ozono) ed evita la necessità di smaltire materiali di consumo, come avviene ad esempio con i sistemi meccanici che si basano prevalentent s ti izzo i fi tri p r ant n r fi a ia ono ss r sostit iti on ran frequenza. Il sistema Sanixair, infatti, utilizza la Pco (Photo Catalytic Oxidation), meglio conosciuta come ossidazione fotocatalitica, una tecnologia approvata ed utilizzata dalla Nasa per a sanifi azion i a i nti stinati a missioni aerospaziali, dove una delle prerogative principali è la qualità e la salubrità dell’aria negli spazi ristretti delle navicelle spaziali. La tecnologia Pco imita e riproduce ciò che avviene in natura mediante la fotocatalisi, un processo che grazie all’azione combinata dei


DI NUOVO IN CAMPO

raggi UV del sole, dell’umidità relativa presente nell’aria e di alcuni metalli nobili presenti in natura, genera ioni ossidanti in grado di distruggere la maggior parte delle sostanze inquinanti e tossiche. La reazione fotochimica che si genera grazie alla fotocatalisi permette quindi di distruggere con un principio attivo assolutamente naturale le sostanze inquinanti, in particolare batteri, virus, muffe, ossidi di azoto e odori. Inoltre, il sistema Sanixair è più sostenibile anche da un punto di vista economico: la startup ha infatti trasformato la vendita di un prodotto in noleggio a lungo termine di un servizio chiavi in mano. Non solo: Sanixair ha messo a punto un sistema di monitoraggio in continuo da remoto utilizzando sonde particolari (alcune progettate dal team R&D interno), gateway e centraline di raccolta dati, nonché piattaforme di gestione degli stessi per offrire ai clienti report periodici sulla funzionalità dei sistemi e sul ant ni nto fi a ia i st ssi osì a garantire il rispetto delle normative vigenti, an pi r nti in a ito i sanifi azione. Il sistema IoT permette una manutenzione predittiva, un controllo in tempo reale delle condizioni di funzionamento Sanixair e degli alert che segnalano eventuali anomalie. Entro settembre 2020 sarà disponibile il sistema IoT sviluppato in partnership con Microsoft utilizzando la piattaforma di cloud computing Azure Sphere, che oltre alle performance tecnologiche soddisfa i più alti standard di sicurezza della protezione dei dati. Sanixair, infatti, è uno dei 16 progetti pilota selezionati da Microsoft in area Emea per l’utilizzo di Azure Sphere. «Entro l’autunno saremo pronti con la piattaforma IoT ulteriormente perfezionata

e progettata in collaborazione con Microsoft per il controllo a distanza del sistema di sanifi azion in ra o i an iar a rt p r ntuali anomalie, predittiva e una raccolta dati con sonde sulla qualità dell’aria e sul livello di sanifi azion ra i nto sotto in a i o E per i privati? «Avevamo già previsto nel nostro piano di sviluppo di estendere il raggio d’azione ai prodotti B2C e, con l’emergenza creata dal Covid-19, stiamo investendo molte energie per accelerare anche su questo

fronte. Stiamo potenziando la produzione di str nti stan a on o sanifi atori i dimensioni contenute e di facile installazione per appartamenti e spazi ridotti, device personali come BreatheMe, ionizzatore adatto a chi soffre di allergie e asma, che protegge anche da virus e batteri, e complementi d’arredo come le lampade di design Heli, Health&Light, che usano una privativa di Sanixair utilizzando un sistema di aria forzata combinata a un sistema di fotocatalisi».

ARIA PULITA PRET-A-PORTER Al sicuro al chiuso, ma anche all’aperto: la tecnologia Sanixair è disponibile anche in versioneportatile. Si chiama BreatheMe il dispositivo portatile in grado di generare un “vento ionico” che riduce la carica batterica e virale presente nell’aria, creando un microcosmo di aria purificata e protetta in un’area di circa un metro attorno alla persona. Si tratta di uno strumento facile da usare, di piccole dimensioni e leggero da indossare (appena 80 grammi) grazie al pratico laccetto, può essere appoggiato sul comodino durante la notte, sul cruscotto durante gli spostamenti e sulla scrivania durante le ore

di lavoro. La tecnologia si basa sulla ionizzazione negativa: le scariche elettriche prodotte all’interno del dispositivo generano ioni negativi che, per interazione elettrostatica, tendono ad allontanarsi dalla regione in cui sono stati generati, creando un movimento d’aria denominato “vento ionico”. L’effetto che si crea è simile all’aria leggera che si respira dopo un temporale o vicino ad una cascata d’acqua, e che provoca quella particolare sensazione di benessere. Gli ioni negativi, infatti, promuovono l’eliminazione dei composti volatili organici, degli ossidi di azoto, di allergeni e persino di odori. In

città, BreatheMe è uno strumento utile contro le polveri sottili che grazie alla ionizzazione vengono agglomerate, aumentando di calibro e diventando meno pericolose per i nostri alveoli polmonari. Alcuni studi sostengono inoltre che gli ioni negativi possano esercitare un’azione positiva anche per l’eliminazione di batteri, muffe e virus, nonché per il miglioramento dell efficacia delle cure per allergie, asma ed altre più comuni patologie dell’apparato respiratorio. Con un plus di stagione: grazie all’azione combinata degli ultrasuoni, il device respinge anche gli insetti più fastidiosi.

27


COVERSTORY

E L’UFFICIO DIVENTA COME IL SET DI CSI La bioluminescenza per individuare la presenza di microorganismi attivi e poi un trattamento speciale sulle superfici c e grazie alla fotocatalisi tiene alla larga i contaminanti: ecco la proposta innovativa di Cor di Alessandro Faldoni

T

uta sterile bianca, cappuccio, visiera e respiratore. Gli uomini della squadra passano con meticolosa attenzione i ta pon s s p rfi i o infi ano in na provetta che contiene un reagente, mettono la provetta nel bioluminometro e il responso dirà se (e quanto) l’area è contaminata. La scena, che sembra quella di un episodio di Csi, sta i ntan o pi ttosto a i iar in o t fi i «Gli agenti microbiologici possono essere trasportati e diffusi dall’aria sotto forma di aerosol, mentre la contaminazione microbica delle s p rfi i p a nir sia p r ontatto on a tri elementi contaminati sia per sedimentazione. L’uomo rischia l’esposizione a tali agenti per ia ina atoria p r ontatto on s p rfi i oggetti contaminati o per ingestione», spiega a Economy Oleg Reni, titolare di Cor srl, che si muffe, funghi e spore, con un abbattimento o pa app nto i sanifi azion tt ia o a ari a i ro i a s p rior a in il monitoraggio microbiologico ambientale at20 minuti, senza generare umidita, corrosione, traverso il sistema ATP bioluminescenza, con il residui o produrre formazione di Composti Ornuovo strumento Hygiena System Sure II Plus e ganici Volanti», continua Reni. relativi tamponi predosati. La molecola ATP è a a sanifi azion non asta i onta inant un preciso indicatore del contenuto di microorè sempre in agguato. Così, Cor propone un tratganismi attivi. La tecnologia rapida ed obiettiva tamento supplementare basato sulla fotocataio ino tro st r i ntifi a a lisi, in collaborazione presenza e la quantità LA SOLUZIONE CHIMICA NON GARANTISCE con REAir®, start up i s s p rfiLA DURATA DELLA SANIFICAZIONE, COSÌ con base operativa a ci che, reagendo con SI INTERVIENE ATOMIZZANDO apposite sostanze, UNA SOLUZIONE COLLOIDALE BREVETTATA Piacenza e sede a Milano fondata da Nicola emette luce». Il rilievo Parenti in società con altri imprenditori e previene effettuato anche dopo la disinfezione, che sieduta da Raffaella Moro. «La soluzione chimiavviene nebulizzando un prodotto disinfettanca non dà garanzia di mantenimento nel tempo t i iarato fi a an s Co i a a sanifi azion spi a i o a ar nti inMinistero della Salute) a base di perossido di terveniamo mediante l’atomizzazione su tutte i ro no sta i izzato rtifi ato o par ti i so fitti i pro otti inno ati i dispositivo medico così come lo strumento air® composti da soluzione colloidale acquosa utilizzato per la nebulizzazione. «Questa opedi biossido di titanio fotocatalitico e brevettati razion pro n fi a rapi a rain seguito a vari test e sperimentazioni effetdazione di microorganismi quali virus, batteri

28

tuate in prestigiose università italiane. Le moo oto atti i i razi a si ani si i ati contenuti in soluzione, si ancorano uniforment a s p rfi i i ontatto atti ano spost a so ar o artifi ia na nat ra reazione fotocatalitica che genera forti agenti ossidanti in grado di agire con valenza biocida nei confronti di tutti i microorganismi patogeni e di degradare gli inquinanti chimici presenti nell’aria, siano essi di tipo gassoso o particolato, trasformandoli in sostanze innocue quali molecole di anidride carbonica, acqua e sali inerti. Il processo ossidativo della fotocatalisi a att an o ori in inanti si a o a ogni dieci metri quadrati trattati con il nostro prodotto traspirante equivalgano a 3 o 4 alberi a medio fusto». Senza l’inconveniente notturno dell’emissione di anidride carbonica. REair®, inoltre, dispone di una gamma di prodotti per a sanifi azion p rio i a s p rfi i a alto contatto, che assicurano maggior durevolezza nel tempo (REair® Smart) ed il pieno rispetto dell’attuale protocollo ministeriale. r in or azioni o air san it



COVERSTORY

Attenti al panda che fa la guardia dall’alto Telecamera e termoscanner allo stesso tempo: il dispositivo della cinese Shenzhen Sunell Technologies è stato scelto da Iveco, Arcelor Mittal e persino Enac per controllare gli accessi di Davide Passoni

U

n pan a sa r anit a na plementati in Autostrade, Polizia di Stato, possi i stinzion a sata a CoAnas, Atm-Metropolitana Milanese, Porto di ronavirus. No, non è la trama di un Genova-Interporto, oltre che in un centinaio fanta-thriller, ma un’immagine volutamendi comuni e in siti strategici. Di recente la casa te esagerata e provocatoria ispirata da uno madre ha deciso di avere una presenza più strumento concreto: una speciale telecamera strutturata nel nostro Paese, con un team cointelligente, con le fattezze del simpatico orso ordinato direttamente dalla Cina; per questo i o or in ra o i ri ar a t p rat ra ha costituito, a inizio 2019, la Stark Solution corporea nei gruppi Srl, che opera con il di persone, per salva- IL TEAM ITALIANO VIENE COORDINATO marchio Sunell Italia. DALLA CINA E DALL’INIZIO DEL 2019 guardare la salute di Un’azienda a capitale OPERA CON IL MARCHIO SUNELL ITALIA chi opera negli aminteramente italiano, DI STARK SOLUTION SRL i nti i a oro post con la propria sede Covid-19. Tant’è vero che è stata adottata a direzionale a Rho (Milano) e un sito logistiquesto scopo da diverse aziende italiane e co a Catania, con oltre 10mila mq coperti di straniere, tra cui Iveco e Arcelor Mittal, e inmagazzino automatizzato. «Panda, messa a stallata, su indicazione dell’Enac, nei principunto dopo la Sars, è frutto degli investimenti pali aeroporti del Paese: Roma Fiumicino, Vein ricerca e sviluppo della corporation cinese rona, Venezia, Treviso, Trieste, Bologna, Pisa, fina izzati a ti it so ia pri a a Firenze, Catania. Successivamente è entrata siness e Sunell Italia porta questa tecnologia anche in numerose strutture ospedaliere, nella sede di Roma della Protezione Civile, centro di gestione dell’emergenza Coronavirus in Italia, e al Centro Operativo Divisione Interforze del ministero della Difesa. La telecamera si chiama SN-T5 Body Temp Panda e, come l’animale di cui porta il nome e o i ir s o ontri ir a o attere, viene dalla Cina; è realizzata dalla Shenzhen Sunell Technologies, un’azienda di propri t pri ata a a i ia i r i ion a ori isti a ori app i a an n a stion proprio sin ss non a aso è caratterizzato da una forte impronta sociale. PAOLO CARDILLO, DIRETTORE GENERALE DI STARK SOLUTION I prodotti Sunell sono in Italia dal 2015, im-

30

nel nostro Paese a costo “politico”, senza speculazioni - dice Paolo Cardillo, direttore generale di Stark Solution -. Il nostro vuole essere in i an n ssa io i so i ari t a vita di ogni persona viene prima di tutto». Panda è l’unico termoscanner sul mercato p i ntifi ar i a a r n i f ssi di gente, con accuratezza inferiore agli 0,3°C. La Body Temp rileva in modo non invasivo il volto di 16 persone ogni fotogramma (30 millisecondi) grazie all’ottica standard con rilevamento facciale e, utilizzando la seconda telecamera termica, ne misura la temperatura della fronte e la trasforma in quella corporea, s na an o i asi i r i a i ar a forma del coccoloso animale è stata pensata in modo che i più piccoli non si sentano controllati da un inquietante occhio tecnologico. «Il prodotto utilizza una telecamera contestuale con riconoscimento del volto e una termica ad alta risoluzione e ad altissima precisione per la lettura della temperatura frontale – spiega ancora il direttore commerciale di Stark Solution, Massimo Pagani -. Da quest’ultima, attraverso un algoritmo onsi ra inf nza ata a aria irostant razi a a pr s nza in a i nt i un termoregolatore computerizzato, ricava l’esatta temperatura corporea. L’allarme agli operatori viene dato attraverso qualsiasi dispositivo multimediale a disposizione, dal pc a ta t a o st sso s artp on n ar i io permette di memorizzare le persone e le loro temperature per un controllo o una ricerca a posteriori».



HAI BISOGNO DI UN TEMPORARY MANAGER? Studio Temporary Manager™ S.p.A. è la 2^ società Italiana specializzata a 360° nei HAI BISOGNO DI UN TEMPORARY MANAGER? servizi di Senior Temporary Management, per fatturato e numero di missioni svolte. HAI BISOGNO DIS.p.A. UN MANAGER? I Soci sono Temporary Manager Professionisti da vent’anni, sono ancheaautori di 4 Studio Temporary Manager™ èTEMPORARY la 2^ società Italiana specializzata 360° nei libri, articoli, pubblicazioni e Management, relatori e corsi sul Temporary Management. servizi di Senior Temporary fatturato e numero di missioni svolte. ^ società Studio Temporary Manager™ S.p.A.inè seminari la 2per Italiana specializzata a 360° nei I Soci sono Temporary Manager Professionisti da vent’anni, sono anche autori di 4 servizi di Senior Temporary Management, per fatturato e numero di missioni svolte. Studio Temporary Manager si occupa di: Management. libri, articoli, pubblicazioni e relatori in seminari e corsi sul Temporary I Soci sono Temporary Manager Professionisti da vent’anni, sono anche autori di 4 libri, articoli, pubblicazioni eTemporary relatori in seminari e corsi sul Temporary Management. • Riorganizzazioni - Studio ristrutturazioni • Operation, riorganizzazioni e Manager si occupa di: • • • • • • • • • • •

aziendali digitalizzazione d’impresa Studio Temporary Manager si occupa di:business • Riorganizzazioni - ristrutturazioni • Operation, riorganizzazioni e Passaggi generazionali & Governance Controllo di gestione, aziendali digitalizzazione d’impresa aziendale intelligence Riorganizzazioni ristrutturazioni • Operation, e • Passaggi generazionali & Governance •• Controllo diriorganizzazioni gestione, business Turnaround, ex art. 67 e 182 bis L.F Implementazioni ERP, analisi e software aziendali digitalizzazione d’impresa aziendale intelligence compresi selection Passaggi generazionali & Governance • Controllo di gestione, • Turnaround, ex art. 67 e 182 bis L.F •• Implementazioni ERP, business analisi e software Riorganizzazione commerciale/marketing Presenza indipendente nei Consigli di aziendale intelligence compresi selection Amministrazione Rivisitazione rete vendita, start up nuovi Turnaround, ex art.commerciale/marketing 67 e 182 bis L.F Implementazioni ERP, nei analisi e software • Riorganizzazione • Presenza indipendente Consigli di business/B.Unit • Pianificazione strategica compresi selection Amministrazione • Rivisitazione rete vendita, start up nuovi M&A, Capital advisoring, ricerca partner • Ricerca & Selezione con Autorizzazione Riorganizzazione Presenza indipendente business/B.Unit commerciale/marketing • Pianificazione strategica nei Consigli di industriali/ finanziari Ministeriale Amministrazione • M&A, Capital advisoring, partner • Ricerca & Selezione con Autorizzazione Rivisitazione rete vendita,ricerca start up nuovi industriali/ finanziari business/B.Unit • Ministeriale Pianificazione strategica M&A, Capital advisoring, ricerca partner • Ricerca & Selezione con Autorizzazione industriali/ finanziari Ministeriale Sede di Verona Viale del Lavoro, 33 Sede diBuon Verona 37036 S. Martino Albergo Viale del Lavoro, 33 37036 S. Martino Buon Albergo

Ufficio commerciale Via Torino, 61 Ufficio commerciale 20123 Milano Via Torino, 61 20123 Milano

Ufficio commerciale Piazza di Villa Carpegna, 42/B Ufficio commerciale 00165 Roma Piazza di Villa Carpegna, 42/B 00165 Roma

Studio Temporary Manager™ S.p.A. - Viale del Lavoro, 33 - 37036 S. Martino Buon Albergo (VR) Verona Ufficio commerciale Ufficio commerciale Tel. 045 80 12Sede 986 -distudio@temporarymanager.info - www.temporarymanager.info - www.passaggiogenerazionale.info Studio Temporary Manager™ S.p.A. - Viale Lavoro, (VR) Viale del Lavoro, 33 Viadel Torino, 61 33 - 37036 S. Martino Buon PiazzaAlbergo di Villa Carpegna, 42/B Tel.37036 045 80S.12 986 - studio@temporarymanager.info - 20123 www.temporarymanager.info www.passaggiogenerazionale.info Martino Buon Albergo Milano 00165 Roma Studio Temporary Manager™ S.p.A. - Viale del Lavoro, 33 - 37036 S. Martino Buon Albergo (VR) Tel. 045 80 12 986 - studio@temporarymanager.info - www.temporarymanager.info - www.passaggiogenerazionale.info


GESTIRE L’IMPRESA

ESCLUSIVO PER ECONOMY Il coronavirus impone il ripensamento delle politiche aziendali su tutti i fronti: dalla localizzazione alle alleanze, dalla suplly chain ai processi produttivi, aprendo nel contempo nuovi interrogativi. Per esempio in tema di responsabilità...

LA GLOBALIZZAZIONE SI È INCEPPATA ORA LE IMPRESE TORNANO A CASA La pandemia ha accelerato il processo di back reshoring: sono sempre di più le aziende che decidono di rilocalizzare la produzione in Italia. Peccato che la politica non incentivi in alcun modo il controesodo di Marina Marinetti

38 LA PAROLA AL LEGALE PREPARIAMOCI AI CONTENZIOSI PER LE INADEMPIENZE... DA VIRUS

40 ASSOCIAZIONISMO ASSORETI PMI, LA RETE INDIPENDENTE NATA DALLA RETE

42 METASALUTE «NOI , TUTE BLU, SAPPIAMO BENE COME FARE IL WELFARE»

44 CYBER SECURITY CONTRO GLI HACKER CI SI PUÒ ASSICURARE

46 API CON L’HI-TECH DIVENTA VIRTUALE ANCHE IL LOCKDOWN

L

a lezione l’abbiamo imparata: se orona ir s rapporto r a izzato p r Ecoper un virus si ammala pure la glonomy a pro ssor iano rato i ra izzazion si nifi a non è inario i n n ria ono i o stiona più un modello sostenibile. Quando l’ingrar sponsa i r ppo i ri r a s r na io Cina si è r ato t tta a a ina s orin ani att ri ro ni rsit si è in ppata a so zion C è si ia a ia i si ra o pato rapporto a r s orin o ar nt tto ri o a izi ro o n insi ai o i ao o zazion i pr s ar i ri a at r IL RAPPORTO REALIZZATO PER italiane l’avevano già t ior ni rsit ECONOMY DA UN POOL DI DOCENTI apito pri a oi o o na a iaUNIVERSITARI TRACCIA BEN rona ir s non ra ra o i ni rsit 175 DECISIONI DI RESHORING tutto vantaggio (né i st i i r arispar io o i a a i o a izo t ano ia o it ni o i i ano zazion tanto i rapporto s orin in att o a s i t ni rsit i st i rop i ro o n r ati o a p rio o a i r a o r s orin ani att ri ro ai a a ta ia on asi n t po i o i tr n s nario p r i p rio o i ana isi in t sta a a assifi a sist a ono i o ita iano tra ia n ontro so o opo a ran r ta na on isioni i r s orin ani att ri ro a asi pri a a ran ia on opo i apri a è so o na oto rafia parzia

33


GESTIRE L’IMPRESA

ADESSO LA POLITICA FACCIA LA SUA PARTE «Tra le possibili conseguenze di lungo periodo del Covid-19 c’è anc e la riconfigura ione e l’«accorciamento» delle catene del valore, con l’obiettivo di renderle più resilienti e più sostenibili: si tratta dunque di un’opportunità unica per il nostro Paese, che dovrebbe cercare di cogliere con delle politiche volte a favorire il rientro di alcune nostre attività produttive e/o ad accogliere le attività produttive di altri paesi che decidono di ricollocarsi», dice Stefano Elia, del Politecnico di Milano. «Politiche di reshoring devono necessariamente essere accompagnate da altre politiche volte ad aumentare la competitività del nostro paese, e cioè riforme strutturali (riduzione p r

della pressione fiscale, aumento dell efficien a della pubblica amministrazione e miglioramento delle infrastrutture), digitalizzazione delle attività produttive (revitalizzando il Piano Nazionale Industria 4.0) e potenziamento delle competenze e dell’attività di ricerca in campo scientifico e tecnologico . «Per favorire il reshoring dobbiamo soprattutto stimolare le imprese a restare nel proprio paese riducendo le barriere locali», aggiunge Matteo Kalchschmidt, dell’Università degli studi di Bergamo. «Incentivare senza abilitare rischia di spingere le aziende a perseguire scelte per le quali non ci siano le condizioni al contorno: le competenze tecniche

sp ia nt p r anto ri ar a isioni i ri o a izzazion ornit r in anto non i è o i o i o ni azion i questo tipo di strategia. Inoltre talune aziennon o iono ar sap r anno ri oa izzato a pro zion in ta ia in anto si tratterebbe di un’indiretta ammissione della pr nt s ta i o a izzazion p s-

34

e gestionali, i rapporti di filiera e le risorse tecnologiche e umane saranno fondamentali per portare le iniziative di reshoring al successo». «La pandemia ha fatto emergere chiaramente la necessità di ripensare i modelli economici ed industriali attuali», conclude Albachiara Boffelli, dell’Università degli studi di Bergamo. «La ripartenza potrà essere occasione di ripensare tali modelli in modo più sostenibile, rilocalizzando le attività produttive e facendo leva sulle necessità e le competenze locali. Sarà importante valutare in modo sistemico le scelte e le relative conseguenze, evitando di adottare comportamenti nuovi che siano altrettanto poco sostenibili».

so poi a ri o a izzazion è parzia p r singole linee di produzione o addirittura singole asi i a orazion i a intanto n i tii anni i n tton rra a o na iaora i a ro ra a anno atto ri ntrar pro zioni rano stat o a izzat osì rtsana s o ar i o a ar n ro ts pi r nt nt annota i r -

port i a pa app aspiranti s a n ar a azia n stria ta iana to s pa a ar i iana riston ro pa r n ro p ra i a s a n to a pi ont s Co ato zz tti r arti o i sanitari n rari r s orin ani att ri ro in ta ia a a to na ort aratt rizzazion s as ion a sp ia nt negli ultimi anni, si sta sviluppando in diversi a tri s ttori on r a iano rato i osi tto tto a in o ro a possii it i s r ttar i a ior a or p r pito a part i i nti p r a pro zion tt ata in ta ia ontin a a rappr s ntar no i ri r pi i portanti poi pro tariato asiati o o st rop o a o in iato a or anizzarsi sin a a nt i a oro non è pi osì a on r ato p r non par ar i osti i t pi a o isti a i pr s ita ian rintrat a o i anno atto a a Cina i a opa st i ai pa si st ropa o o so i ti o a sia Cina s sa o ia nt a è an n ri ntrato a or ri a io ri nt n a or ri a n a to a ri a ntra s ri a iaro i o i sta a n o a r tti s s t o a izzati atti it pro tti i stion ornit r i sono i r istrati asi i ri o a izzazioni n paese di origine dovuti a impossibilità di utiizzar a propria apa it pro tti a isponi i in Cina i a istar a ornitori in si o a a possi i it i o i r opport nit i r ato p r pro otti a a to a or a i nto pr nt nt posti ori r ato a a


Il professor Luciano Fratocchi, Ordinario di Ingegneria economico gestionale e responsabile del Gruppo di ricerca sul reshoring manifatturiero dell’Università dell’Aquila

on orr nza i pa si o ost spi a anora rato i i aso a ran s ti pro ttri i t r o tri a riportato in patria la produzione dei modelli in vetro, e a pi ont s Co ato zz tti r a iso i riatti ar a pro zion in ta ia i na as rina ono so io ra a i non pro a pi a in anto i r ato ra inon ato a pro otti o ost i portati r nza Co i a i inf nzato an or pi ontin r a inf nzar s t o a izzati sin o azi n e, in una prospettiva di medio termine, di int r fi i r pro tti ontin a iano rato i io n o t r in ioè n i prossi i anni sono pr i i i tr tipo o i i ri ntri a i n r ision in n otti a i ris ana nt rip nsa nti i fi i ra ri ntri strat i i oor inati ai poi a r a isa i i sono t tt a inistrator ato i iasorin p r s pio a r nt nt i iarato azi n a sta valutando di spostare parte della produzion in ta ia p r i an iar i ris i i ono o a izzazion atti it pro tti i pr si nt i ta a a a i iarato i t pi sono at ri p r a ri o a izzazion in Italia della produzione di seta e di tessuti t ni i n a ar a ti a i pr si nt r ppo ran s anofi a i iarato è n ssario riportar in ran ia o a no in Da sinistra: Paolo Barbieri (Alma Mater Studiorum Università di Bologna), Albachiara Boffelli (Università degli studi di Bergamo), Stefano Elia (Politecnico di Milano) e Matteo Kalchschmidt (Università degli studi di Bergamo)

IL NUOVO RESHORING È FRUTTO DI RISK MANAGEMENT, RIPENSAMENTI DI FILIERA E RIENTRI STRATEGICI DETTATI DAI POLICY MAKER ropa a pro zion i prin ipi atti i p r in stria ar a ti a att a nt o aizzata asi s si a nt in Cina n ia Co r s orin a tron i a a nano i o pazion o p t nz ani att ri r rir a s i ppo i an ia o r ia on p r ni nt i tati niti sotto a a n a ano a iato i print or an AL CONTRARIO DEGLI STATI UNITI L’UNIONE EUROPEA NON HA VARATO POLITICHE CONCRETE PER FAVORIRE LA RILOCALIZZAZIONE

ri a i t to ast on trazioni fis a i r iti i i posta in nti i finanziari o tr a in sti nti in in rastr tt r o isti is r r stritti s o s orin r p poi i a sso i ari o a n i i on ri zioni fis a i p r i pr s ri ntra ano i dazi sui prodotti e semi-lavorati importati da Cina i a i i pro a i o i oi ri naissan o n str or a staina rop trat par a a a nt i a orir i ritorno a a ani att ra a n i o pari a i non a ai arato n ro proprio piano no nito a an iato i s or p an ornis s r izi i s pporto in nti-

i

ntr a ran ia a atto as ain ran t tt n o a isposizion n rosi in nti i fis a i a noi in sistono i rsi attori s ora iano i ri ntro i i pr s i nziano i ri r atori pr ssion fis a ro razia in fi i nza i iziaria a ti osti n r ia non in oiano rto i pr s a ri ntrar no tr non sistono r propri po iti naziona i pro r s orin a so o iniziati a i o r iona ra i in atti a ion i ia o a na in o a orazion on i attro at n i r iona i a pro osso la mappatura della presenza produttiva delle imprese emiliano-romagnole all’estero per pro o r t r ani stazioni i int r ss rso iniziati i ri ntro oin o into i sta o r r iona i ostit is n a i o appro io p r o pr n r ai ri a t i r s orin possa t r inar s t rritorio spi a ao o ar i ri a at r t ior ni rsit i o o na n t a ntra i is ator porsi an o p nsa a na po i p r i r s orin è o iar in nti o a ri ntro on int r ss i i a s to i r star pr a sso i t a sia a or in iorno del legislatore.

35


GESTIRE L’IMPRESA M&A

M&A, ARRIVANO I SALDI DI FINE LOCKDOWN Alcune operazioni di M&A in pipeline sono saltate, altre hanno rallentato perché i fondi di private equity vogliono valutare l’effetto del coronavirus sulle aziende target Intanto si profilano acquisti dall’estero di Marco Scotti

S

embrava l’ennesimo ottimo affare per la Exor della famiglia Agnelli-Elkann: una plusvalenza da tre miliardi in soli cinque anni. In ballo la cessione del colosso della riassicurazione con sede alle Bermuda PartnerRe, acquistato per 6,7 miliardi e che ha generato nel periodo utili netti per 660 milioni. Un matrimonio durato poco e che avrebbe dovuto consentire alla cassaforte che fu dell’Avvocato di aggiunge una nuova “testa” nella sala dei trofei. Poi è arrivato il Coronavirus, che ha prima terrorizzato i mercati – chi dimenticherà il -17% fatto registrare da Piazza Affari a marzo? – e poi ha iniziato a intaccare le op razioni ono i finanziari nque i francesi di Covea, che avevano messo sul piatto nove miliardi per acquistare PartnerRe si sono dovuti ritirare. A nulla è a so i oran o n rstan in firmato all’inizio di marzo: Covea ha provato a cambiare le carte in tavola, chiedendo uno sconto a fronte dell’inatteso scenario economico delineato dal Covid-19. Chiudendo finiti a nt op razion a o an a che rimbalza ora è: quante altre fusioni e acquisizioni già programmate dovranno saltare a causa del Coronavirus? E dire che il 2020 era iniziato piuttosto bene, con un aumento sia del numero di operazioni, sia del controvalore, come testimoniato dal report sull’m&a curato da Kpmg. «Non dimentichiamoci – spiega Maximilian Peter Fiani, (nella foto) partner della società di consulenza che cura il rapporto dal 1988 – che l’Italia è un mercato abbastanza piccolo e soltanto dal 1999 al 2006 abbiamo superato il controvalore di 100 miliardi di euro. Poi certo, sia lo scorso anno che quello prima siamo andati vicini alla soglia critica della

36

AVREMO AZIENDE STRANIERE CHE COMPRANO IN ITALIA ANCHE A CAUSA DEL DOWNGRADE DEL DEBITO trip a i ra a è n ato inf nzato a operazioni dimensionalmente più rilevanti o i atri oni tra otti a ssi or Abertis con Benetton». Nei primi tre mesi di quest’anno, dunque, sono state chiuse 231 operazioni (durante lo stesso periodo del 2019 erano state 213) per un controvalore di 9,2 miliardi, in aumento di 2.600 milioni rispetto a 12 mesi fa. Certo, bisogna prendere “con le pinze” anche queste indicazioni, visto che l’80% del totale è stato realizzato con dieci m&a di cui una – quella della fusione tra Inwit e il business legato alle torri di trasmissione di Vodafone – vale 5,3 miliardi. oi p r è arri ato i Corona ir s a a fin i febbraio e lì le cose si sono un po’ complicat s i arzo sono stat fina izzat solo 50 operazioni, con lo stop, momenta-

n o o finiti o i a ni pro ssi in orso e già “in parola”. Dopo l’altolà alle trattative tra Covea ed Exor, rimangono in rampa di lancio almeno tre grandi operazioni che, se non si dovessero concretizzare, riporterebbero le lancette dell’m&a al 2010, quando si è registrato il picco negativo con un controa or intorno ai i iar i a n o tra a sa potr a r fino a i iar i facendo balzare il totale delle operazioni a i r si nifi ati an ora a isizion i ran ision a part i ssi or otti a vale da sola 7,1 miliardi. Si concretizzerà? Al momento non ci sono motivi per dubitare della buona riuscita dell’affare, ma tutto rimane ancora nebuloso. Decisamente più complessa l’Ops (l’offerta pubblica di scambio) presentata da Intesa Sanpaolo per rile-


vare Ubi. Se dovesse completarsi, sarebbero altri 4,87 miliardi. A “menare le danze” delle operazioni di m&a sono, oltre agli ovvi protagonisti, ani st i a i o s orso anno i pi attivo è stato BonelliErede, forse il più rinomato player del settore, che ha supervisionato la buona riuscita di 35 operazioni per un controvalore di 11,81 miliardi di euro. «Il primo bimestre – ci racconta Stefano Nanni Costa, partner e membro del board di BonelliErede – era partito benissimo sia in termini di operazioni sia per quanto concerne STEFANO NANNI COSTA il valore. A marzo, naturalmente, abbiamo registrato un calo ma non mi aspetto di podovrebbe crollare del 9,5%, il secondo pegt r fin ora tra iar na panora i a i gior risultato a livello continentale dopo la effetti del lockdown sull’m&a. Anche perché Grecia. Normale quindi che si possa pensare bisogna tenere in considerazione due vaa un progressivo downgrade del debito sia riabili principali: i fondi d’investimento più nazionale, sia di molte società. Creando ocstrutturati venivano da un periodo di raccasioni per qualche investitore straniero dio ta o to si nifi ati o n s on o s sposto a fare un affare rischioso ma ad elestre del 2019 e ora hanno liquidità imporvata redditività. «In ambito crossborder-in tanti che devono essere impiegate. Magari – aggiunge Fiani – l’aspettativa è di avere non immediatamente, ma mi aspetto che aziende estere che comprano in Italia anche tra a fin i i no inizio i io i sar a causa del downgrade del debito. E questo un consolidamento dei valori e dei prezzi, trend potrebbe addirittura consolidarsi in a io i izio non anno an ora finito ambito domestico, perché è più facile per di scendere. Il secondo punto da tenere in un’azienda nostrana capire possibilità e considerazione è la necessità per piccole e i fi o t i n tar t ita iano Ci asp ttiamedie imprese di avere liquidità soprattutmo quindi che questa tendenza, che stiamo to lato private debt». D’altronde, non semgià vedendo, proceda bra un’ipotesi astratPER LE AZIENDE DI PICCOLE con intensità. Quello ta ma piuttosto una DIMENSIONI MOLTO DIPENDERÀ che noi chiamiamo concreta possibilità DAL SOSTEGNO ECONOMICO “m&a da stress” può il fatto che nella seCHE OTTERRANNO CON LE GARANZIE riguardare i fondi di conda metà dell’anprivate equity che hanno la liquidità necesno – se ovviamente dovessero stabilizzarsi saria per portare a termine operazioni di i contagi e non dovesse rendersi necessario turnaround su aziende con livelli di ebitda un nuovo lockdown – si assista a quella che prossimi allo zero». i propria nt potr o finir n onfin i p nto int rro ati o i ana inomia “di guerra”, ovvero fusioni forzate tra sti stanno cercando di dirimere riguarda i aziende che hanno bisogno di razionalizzare tempi. Normalmente, per concludere un’oi centri di spesa e di aumentare le possibiliperazione di questo tipo servono tra i 9 e 12 tà di revenue. Non solo: va tenuto conto che mesi, tant’è che quanto portato a termine l’Italia sta subendo un contraccolpo – dati nel primo trimestre è frutto di trattative inialla mano – peggiore di quello di altri Paesi ziat tra a fin inizio europei. Se le previsioni della Commissione Ma ora questo lasso temporale potrebbe Europea dovessero essere confermate, il pil

ADESSO I FONDI HANNO LIQUIDITÀ IMPORTANTI DA IMPIEGARE ulteriormente dilatarsi. «Marzo e aprile – chiosa Fiani – sono stati mesi peculiari. Se alcune operazioni sono saltate, altre hanno rallentato perché le parti vogliono capire qual è stato l’impatto del Covid sull’azienda target. Chiaramente, per fare questo tipo di analisi serve ulteriore tempo, perché bisogna vedere l’impatto del lockdown totale o parziale sulla produttività». Eppure, seppur sotto traccia e in modi diversi da quelli usuali, qualcosa si sta muovendo, segno che comunque la necessità di avere le “spalle larghe” per reggere l’urto dello tsunami economico che stiamo iniziando a intravedere rimane ben chiara negli imprenditori. «È vero che stiamo operando in una situazione più complessa – conclude Nanni Costa – perché i deal su cui stiamo lavorando non sono preconfezionati, ma vanno costruiti da zero. Però stiamo ricevendo proposte trasversali per quanto concerne i settori delle aziende target. I protagonisti delle acquisizioni, soprattutto, di fondi di private equity, anno spa s fi i nt nt ran i per capire che le cose ripartiranno e guardano a un orizzonte d’investimento più lungo rispetto alla contingenza. Per quanto concerne, invece, le aziende di dimensioni più contenute, molto farà il sostegno economico che le istituzioni sapranno dare per compensare il calo dei fatturati. E anche questo inf nz r si nifi ati a nt op razioni di m&a».

37


GESTIRE L’IMPRESA LEGAL

L’inadempienza da virus non sempre è giustificata L’effetto domino del lockdown su forniture e pagamenti preannuncia una pioggia di cause legali. Il decreto “Cura Italia” sembra tutelare chi non adempie per ragioni di forza maggiore, ma ci sono molti dubbi di Carlo Giuseppe Saronni *

L’

emergenza epidemiologica in corso ha contagiato non solo le persone, ma anche l’economia. La chiusura delle attività economiche ha determinato un crollo dei fatturati e, quindi, anche una crisi di liquidità degli operatori. Questa situazione avrà ripercussioni da un punto di vista economico ma anche giuridico circa il destino dei contratti in essere siano essi ad esecuzione istantanea o continuata. Molti operatori si renderanno inadempienti alle obbligazioni assunte. È necessario capire cosa succederà. Il Decreto Legge 17 marzo 2020, il cosiddetto “Cura Italia”, contiene l’art. 91, applicabile in generale ai contratti, che recita: «Il rispetto delle misure di contenimento di cui presente r to è s pr a tato ai fini s sione, ai sensi e per gli effetti degli articoli

38

1218 e 1223 c.c., della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti». Cosa signifi a art Co i i i san is a responsabilità del debitore che non esegua esattamente la prestazione sanzionandolo con l’obbligazione di risarcire il danno salvo che l’inadempimento o il ritardo dipendano da impossibilità non imputabile. L’art. 1223 sp ifi a i anno ri o pr n r sia la perdita subita dal creditore sia il mancato guadagno. In sostanza, l’impossibilità sopravvenuta della prestazione non imputabile al debitore esclude la responsabilità. L’art. 91 del “Cura Italia” dà una interpretazione autentica di queste norme, chiarendo che l’adozione di misure legali di conteni-

mento del virus è idonea a divenire causa di non imputabilità. Ma attenzione: non si tratta di una clausola automatica di esonero da responsabilità perché il caso va valutato, di volta in volta, dal giudice. Il debitore dovrà dimostrare che il rispetto delle misure di contenimento ha reso impossibile, in tutto o in parte, ovvero ritardato l’esecuzione della prestazione. Facciamo un esempio: la chiusura di una fabbrica rende impossibile la produzione e quindi la consegna di un bene. In questo caso il fornitore sarà sicuramente esonerato da responsabilità, non avrà diritto al corrispettivo e non dovrà risarcire danni. Se l’impossibilità è solo temporanea l’obbligazione non si estingue e il debitore non sarà responsabile per il ritardo. Ai sensi dall’art. 1256 II comma, c.c., l’obbligazione si estinguerà solo qualora il debitore dimostri che, per la natura o l’oggetto dell’obbligazione, la ritardata prestazione non ha per questi interesse. Anche qui nessuna penale o danno da ritardo saranno dovuti. Una tema caldo è quello delle locazioni commerciali laddove moltissimi conduttori hanno sospeso il pagamento dei canoni. Quali saranno le conseguenze giuridiche di questi o porta nti o st io i ons nza Bernoni Grant Thornton ha costituito Clever Desk, una piattaforma di consulenza online, o ta a a fian ar i pr s n a stion della crisi globale. Si tratta di un osservatorio privilegiato che, pur non consentendo di creare un campione statistico, permette di apprezzare il trend che si sta affermando su questo argomento. Secondo quanto osservato da Bernoni Grant Thornton i fondi immobiliari o i grandi gruppi proprietari tendono a negare sconti trincerandosi dietro a istruttorie burocratiche che costituiscono n f a o p ior onta io st sso grandi proprietari, meno strutturati, sono disponibili a concedere dilazioni e moderati sconti. La piccola e media proprietà, più agile nei processi decisionali, è incline a concedere riduzioni stabili dei canoni che si estendano oltre i tempi della chiusura delle attività.


Diverso è invece il caso dei negozi all’interno dei centri commerciali, rispetto ai quali venono on ss si nifi ati ri zioni n a onsap o zza ri otto a f sso sar determinato dalla protratta chiusura o riduzione delle attività ricreative o di ristorazione esistenti al loro interno. Più tutelati – anche se la misura è idonea ad attenuare l’impatto economico, ma non quelo finanziario i on ttori i i o i i a nti categoria catastale C/1 (negozi e botteghe) cui l’art. 65 del Decreto Cura Italia riconosce un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare del canone utilizzabile in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. assan o in a o azioni i fi i siti L’AUTORE CARLO GIUSEPPE SARONNI produttivi o commerciali non rientranti nella classe C/1, il discorso è più delicato.Taluni drammaticamente nell’area del rischio di imconduttori, per evitare i pagamenti, hanno presa del conduttore. invocato l’istituto dell’impossibilità (parziaIl vantaggio che riceve il conduttore dalle le) ad adempiere di cui agli artt. 1256 e 1464 disposizioni di cui all’art. 91 consiste nell’ec.c.. Queste norme non sembrano però legitsonero, in caso di ritardo nel pagamento del timare la pretesa del locatore di non pagare canone, dal dovere risarcimenti, penali, o nel il canone. Infatti, la prestazione principale subire decadenze contrattuali e sfratti per del conduttore, come descritta dall’art. 1575 morosità, sempreché il ritardato pagamenc.c., consiste nel concedere al conduttore il to avvenga in buona fede. Ciò detto, sembra godimento dell’immobile. È indubbio che più centrato il ricorso all’istituto della risogli immobili locati restano nella detenzione luzione per eccesiva onerosità di cui all’art. del conduttore e, quindi, l’obbligazione del 1467 c.c. che consente al locatore di risolvere locatore non è impossibile, né inadempiuta. il contratto quando Inoltre la sospensioIL DECRETO “CURA ITALIA” STABILISCE la prestazione, cioè ne delle attività doCHE L’ADOZIONE DELLE MISURE il pagamento del cavrebbe impattare per DI CONTENIMENTO È CAUSA DI NON breve tempo rispetto IMPUTABILITÀ, MA NON IN TUTTI I CASI none, diventi troppo on rosa p r i rifialla durata della locacarsi di avvenimenti straordinari e imprezione e i conduttori continuano a utilizzare vedibili quali, appunto, l’epidemia in corso. ii o i i o ati o a azzino fi io Il locatore può neutralizzare la risoluzione sede ecc.. Viceversa, la prestazione princioffrendo di ridurre in misura equa il canone. pale del conduttore ha carattere pecuniario. Si tratta, però, di una tutela che gioverà soQuesta obbligazione non diviene mai oggetlamente agli imprenditori o professionisti tivamente impossibile in quanto il denaro è, disposti a rischiare di cessare la locazione. p r finizion n n i n r n i i Peraltro, il diritto di recesso spetta sempre e sempre reperibile. Quindi l’impossibilità al conduttore ai sensi dell’art. 27, u. c. della non colpisce nemmeno la prestazione del legge 27 luglio 1978, n. 392 secondo cui, indiconduttore. La conclusione è che il pregiudipendentemente dalle previsioni contrattuali, zio derivante dalle misure di contenimento il conduttore, in caso di gravi motivi, può redel Covid-19 sembra – allo stato - rimanere

LA CRISI DI LIQUIDITÀ AVRÀ RIPERCUSSIONI NON SOLTANTO DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO, MA ANCHE GIURIDICO cedere in qualsiasi momento dal contratto. La differenza, rispetto all’istituto precedente, consiste nel fatto che qui il conduttore deve soggiacere a un preavviso di sei mesi. In conclusione l’art. 91 del Decreto Cura Italia consente solo una moratoria dei pagamenti dei canoni e non una loro riduzione. L’alternativa giuridica è la risoluzione o il recesso dal rapporto in caso di eccessivo squilibrio economico. Per conservare il rapporto, su basi più sostenibili, bisogna che i locatori si spingano con ancor maggiore disponibilità sulla strada della rinegoziazione. Si tratta di una scelta che non solo corrisponde a principi solidaristici cui si dovrebbe ispirare l’intera nazione in una fase storica che sta sconvolgendo il mercato e la vita di tutti, ma che corrisponde anche all’interesse economico di entrambe le parti. All’interesse delle aziende di ridurre i costi – operazione che potrebbe risultare vitale – fa da contraltare l’interesse del locator it r ia r i o i sfitto magari per mesi e di doversi rassegnare a rilocarlo ad un canone probabilmente inferiore, sostenendo pure le spese di agenzia e r a izzan o in finiti a n anno a ior rispetto allo sconto accordato. * consulente del Clever Desk di Bernoni Grant Thornton

39


GESTIRE L’IMPRESA ASSOCIAZIONISMO

PMI, SI TORNA A CRESCERE METTENDOSI IN RETE Distacco del personale, export, appalti: l’unione fa la forza. Ecco perché AssoretiPmi sta vivendo una crescita verticale. E ora valuta di costituirsi soggetto giuridico per confrontarsi con il mondo del credito bancario di Riccardo Venturi

O

i pi ai i ront a a sfi a epocale della pandemia, l’unione fa la forza. E anche la rete, che dal 2009 è stata introdotta nell’ordinamento giuridico italiano come aggregazione tra imprese che ha lo scopo di realizzare un programma di sviluppo comune, aumentare la capacità innovativa, essere più competitivi sui mercati. Proprio quello di cui hanno un vitale bisogno, per superare la bufera, le Pmi di cui si compone il nostro tessuto economico. È uno dei capisaldi AssoretiPmi, un’assoEUGENIO FERRARI ciazione nata nel web dal gruppo di LinkedIn Reti di imprese Pmi, gruppo che oggi conta strumenti che possano sostenere, proprio oltre 40mila iscritti. AssoretiPmi ha agevolato attraverso le aggregazioni di rete, l’accesso la nascita di decine di reti su tutto il territorio ai finanzia nti an ari a an or pri a nazionale, e oggi si propone come un punto a ti izzo f ssi i a oro a fin i sa di riferimento a livello italiano sulle reti di vaguardare il più possibile i livelli occupazioimprese con 130 delegazioni territoriali, olnali». tre 400 eventi all’attivo, 700 manager di rete Una caratteristica rende il contratto di rete a ifi ati ai propri orsi ono onorato i particolarmente adatto alla realtà e alla menpoter guidare un gruppo di persone di grande talità italiana: ciascuna impresa infatti manvalore morale e professionale» dice Eugenio tiene la propria autonomia, e si dota dell’orFerrari, presidente, fondatore e anima di Asganizzazione di rete sor ti roprio più congeniale per la nel momento di magNELLA RETE DI IMPRESE CIASCUNA AZIENDA MANTIENE LA PROPRIA realizzazione del progiore complessità, anAUTONOMIA PARTECIPANDO ALLA gramma comune. A che nel pieno di una REALIZZAZIONE DELL’OBIETTIVO maggio 2020 Infocacrisi senza precedenti mere ha rilevato un totale di 6.106 contratti nel dopoguerra, AssoretiPmi sta vivendo una di rete, di cui 883 con soggettività giuridica, fase di crescita verticale, in termini di persoche coinvolgono 35.841 imprese partecipanne e aziende coinvolte, iniziative culturali e, ti, con numeri sempre crescenti. Una delle prossimamente, anche di proposte concrete possibilità più apprezzate del contratto di per nuove applicazioni, fuori dagli schemi, rete è quella relativa al distacco del persodello strumento rete d’impresa». na azi n o st sso o parto L’associazione intende dare un contributo vogliono distaccare il personale, la procedura atti o p r a rontar a risi an r o a normalmente è complessa» spiega Giuseppe breve, come da sempre abbiamo fatto, nuove Farchione, Partner - Head of Restructuring importanti iniziative a favore delle micro-imta ato r iona r zzo o prese operanti nei territori» spiega Ferrari, pon nt o itato t ni o s i ntifi o i i stia o i p nan o p r a finar i

40

CRESCIAMO PROPRIO NEL MOMENTO DI MAGGIORE COMPLESSITÀ ssor ti i nps isp ttorato a oro possono nutrire dubbi, ipotizzare che ci sia n int r iazion fittizia i p rsona a l’esistenza del contratto di rete è considerato un prerequisito inopponibile». Un esempio classico è quello delle aziende di trasporto pass ri r n ia o na in a i p an o to r ntata i ar ion na o ta arrivato a destinazione l’autista deve fare alcune ore di sosta, quindi il mezzo rischia di stare fermo a lungo prima di fare il percorso a ritroso. Ma se diverse aziende anche con diversi titolari sono in rete, possono fare un distacco, e quindi una turnazione degli autisti fi i nt o ssi ar o attra rso i str menti tradizionali sarebbe molto farraginoso: comunicazione a Inps, contrattualizzazione volta per volta, scambio di Pec... In questo modo, grazie al contratto di rete si crea un meccanismo snello e non contestabile». Un altro caso classico è quello delle Pmi che si mettono in rete per fare export, partecipar a fi r nti a st ro anno n ni o export manager che da soli non si potrebbero p r tt r i p a orar s no o pi protti insist ar ion p r s pio tt re in comune gli acquisti; oppure i fornitori


di grandi gruppi possono mettersi insieme. È previsto anche nella normativa degli appalti GLI ESEMPI VIRTUOSI pubblici, invece di fare un consorzio, un pronella filiera del caffè ai propri clienti i Sono numerosi cesso complesso con i limiti di uno strumento napoletano che hanno più elevati standard gli esempi di reti datato, si fanno delle reti». deciso di formare qualitativi per la d’imprese la cui Ad AssoretiPmi sono convinti che gli elementi una squadra per progettazione e nascita è stata che caratterizzano le reti, che ben si adattano divulgare nel mondo il la realizzazione di agevolata dall’attività piacere e la passione sistemi ingegneristici di AssoretiPmi. È il sia a grandi progetti che alle micro e piccole di questo prodotto complessi. Una caso di Aten Is, rete aziende, segnino una importante evoluzioinimitabile. O ancora realtà conosciuta e di 41 aziende del ne dei modelli di aggregazione tra imprese Weeko, le cui aziende apprezzata in Italia tecnopolo Tiburtino attualmente esistenti (distretti, consorzi, Ati ritirano i materiali e all’estero con un di Roma, dei settori e così via) e rappresentino un modello di elettronici a fine volume di affari aerospazio e difesa, corsa, provvedono al ict, telecomunicazioni, superiore ai 200 sviluppo economico dei territori concreto e smart cities e farming, milioni di euro, aperta deposito temporaneo, trasversale. Gli esempi virtuosi non mancali rigenerano, li a nuove iscrizioni. Un realtà aumentata e no (vedi box). L’associazione ha il vantaggio intelligenza artificiale, altro esempio è quello installano, si occupano di essere indipendente, di non aver alcun di NecNet, acronimo di della manutenzione cybersecurity, che Napoli espresso coffee e del finanziamento vincolo o legame politico con altri soggetti o hanno unito le loro all’acquisto, se network, rete fatta di esperienze e le loro enti. Proprio grazie alla sua autonomia e innecessario. imprese che lavorano capacità per offrire dipendenza, mira a portare allo stesso tavolo istituzioni, banche, università e centri di ricerca, distretti produttivi, associazioni di ani ra s i ntifi a p r s is rar i pro i at oria a fin i proporr a orir amappa dei manager di rete. Tra i partner più dalla vigilanza centrale ai rischi di rating. Per borazione di progetti innovativi da realizzare importanti va ricordata la Fondazione Marco essere propositivi dobbiamo cercare di supemediante aggregazioni tra Pmi professionalBiagi di Modena, con cui è stata avviata una rare l’impasse». nt str tt rat in r t a i fi o t non partnership per la realizzazione, a partire dal AssoretiPmi è molto an ano o ia o 2013, del Corso di formazione del manager di L’ASSOCIAZIONE HA IL VANTAGGIO attiva nella divulgaconfrontarci con una rete, interamente realizzato in modalità e-leDI ESSERE INDIPENDENTE E DI NON zione della cultura serie di limiti» sottoarnin on na s ssion on r ss a fina AVER ALCUN VINCOLO O LEGAME d’impresa in rete, in a ar ion priper la consegna dei diplomi. Il corso nelle 7 POLITICO CON ALTRI SOGGETTI attraverso l’organizmo dei quali la scarsa edizioni ha visto complessivamente la parzazione e la partecipazione come partner diffusione di competenze tra commercialisti, tecipazione di 650 persone tra imprenditori, e relatori a eventi su scala nazionale. Tra gli notai e avvocati, che tendono a percorrere professionisti, manager da ogni parte d’Italia: strumenti esclusivi riservati agli associati strade già conosciute. Il contratto di rete è più è la conferma di un interesse vivo e crescente fi rano a appa r ti i pr sa a nuovo, ci devi lavorare di più, è come un abito da parte del mondo delle Pmi. su misura ma ha tanti vantaggi». Un nodo fondamentale è quello della scarsa familiarità del mondo creditizio con la realt r ti i pr sa an non sono pront a finanziar r ti oss r a ar ion p r non onos ono o str nto non sanno come collocarlo a livello di rating e addirittura di codici, non sanno neanche bene o a o ar i ris io a r t p a r o meno soggettività giuridica, e per ora c’è una finanzia i it i itata a anno i tratta i ar na a tazion i fi i ra i mettere insieme tutte le aziende parte delGIUSEPPE FARCHIONE a r t non è s p i tia o a oran o in

IL CONTRATTO DI RETE È UN ABITO SU MISURA CHE HA MOLTI VANTAGGI 41


GESTIRE L’IMPRESA ASSISTENZA

«Noi, quelli delle tute blu, sappiamo fare il welfare 4.0» Parla Silvano Bettini, presidente del fondo dei metalmeccanici Metasalute: «Va ripristinata la giusta distanza tra sindacato e politica. Appoggiandosi anche sulla ‘terza gamba’ del welfare aziendale

di Sergio Luciano «SE VOGLIAMO COSTRUIRE UN PAESE MODERNO NON POSSIAMO FARLO SOLO CON L’INDUSTRIA 4.0, LE TECNOLOGIE AVAN-

sce è una terza gamba preziosa. Se andiamo a vedere quel che un fondo come il nostro può offrire ai lavoratori, ce ne rendiamo conto. È chiaro che serve una legislazione ad hoc, per ons ir st fina it

ZATE. Quelle ci vogliono, ma non da sole. Occorre anche modernizzare il rapporto di lavoro, con tutte le garanzie per i lavoratori, ma anche con le regole necessarie per far Presidente, e dunque? sì che il lavoratore sia ben retribuito per le Dunque è l’ora di mettere mano a queste funzioni nobili che svolgerà, non per i chili nuove norme, per accogliere questi struche solleverà, perché per smuovere i chili menti – come appunto l’assistenza sanitaria ci sono i robot»: è chiaro e conseguenziale integrativa – tra quelli utili per rifondare il Silvano Bettini, imprenditore metalmeccarapporto di lavoro su basi nuove. Veda, io ranico e presidente di Metasalute, il Fondo di giono da metalmeccanico. E se vogliamo fare Assistenza Sanitaria bene al nostro Paese NELLA VITA REALE MOLTE CURE Integrativa per i lavodobbiamo fare tutti il NON VENGONO PASSATE DAL SISTEMA ratori dell’Industria mestiere che sappiaSANITARIO NAZIONALE: ECCO PERCHÉ metalmeccanica e mo fare, e solo quello. SONO ESSENZIALI I FONDI INTEGRATIVI dell’installazione di Poi, una volta riportaimpianti e per i lavoratori del comparto orafo to il Paese all’asciutto potremo rimetterci a e argentiero. «I robot sollevano chili, le perdiscutere sulle colpe, i meriti e il loro bilansone invece hanno un valore intellettuale e ciamento… Ma se intanto avremo salvato le creativo e vanno valorizzate per le cose che fabbriche e i posti di lavoro, avremo salvato grazie a quel valore si realizzano, e che solo la il Paese. persona umana e il cervello umano possono Allora ci spieghi bene in che modo il welesprimere. Ma se teniamo il rapporto di lavofare aziendale, rappresentato ad esempio ro chiuso nel passato, come in una gabbia per da voi di Metasalute, migliora il sistema. leoni, questo progresso non potrà sbocciare. È semplice. Nella vita reale di molte delle In questo compito di riprogettazione del rapnostre persone, tante cure che non vengoporto di lavoro futuro, tra imprese e lavoratono passate dal sistema sanitario nazionale, ri, il welfare aziendale che Metasalute forni-

42

SILVANO BETTINI

semplicemente non vengono fatte. Grazie a noi sì. E per noi la soddisfazione maggiore è che per la prima volta in Italia quando le imprese mettono dei soldi in un contenitore… vanno tutti nella direzione giusta, allo scopo per il quale erano stati spesi. Oggi abbiamo un patrimonio che vogliamo accudire e consolidare, ma quando si retrocede nei servizi il 97% dei contributi si ottiene un risultato che solo chi ci vuole male può denigrare. Verso chi sostiene che un simile risultato non è sostenibile, io stringo le spalle e mi compiaccio perché, oggettivamente, quel 97% torna a giovare ai nostri iscritti. E questa buona gestione ha a che vedere col futuro rapporto di lavoro? Sì, ed anche con la distanza che va ripristinata tra sindacato e politica. Di cui questa ona stion è fi ia C i a a to o o i r i r nt fi s i ittorio a r notato un passaggio molto importante che chi non interpreta il gergo sindacalese forse non coglie: appunto, la distanza che dev’esserci e non c’è sempre stata tra politica e sindacato i apo a C i i a ora s na o partito e con Togliatti sui moti d’Ungheria. È una distanza determinante per il bene dei lavoratori. Naturalmente, meglio se con l’aiuto di una giusta legislazione.


SE TENIAMO IL RAPPORTO DI LAVORO CHIUSO IN UNA GABBIA IL PROGRESSO NON PUÒ SBOCCIARE Ricominciamo dalle origini. Ci racconta? A suo tempo facemmo una scelta importante: a fi ar risors a a stion otti a i n soggetto terzo competente che si accollasse il rischio potenziale comportato da quell’attività. Siamo stati tra i primi e tra i pochi. E con questa scelta abbiamo fatto progressi enormi in poco tempo. Il merito va alla lungimiranza di chi mi ha preceduto. Ancora oggi la nostra struttura diretta è molto piccola, 20 dipendenti per 1,2 milioni di assistiti, anzi 1,8 compresi i a i iari fis a nt a ari o razi a atto t tta a stion pr stazioni è a fi ata al partner assicurativo, Rbm, e il call center è esternalizzato perché per sua natura ha bisogno di modularità… Una squadra piccola, competente, dinamica e giovani, di ragazze e ra azzi Con i r s r E come crescere? Siete già bravi, avete già tutto il vostro mercato… Cr s r innanzit tto o ar appr zzar a na base sempre più ampia di lavoratori il valore di sto str nto C on i n p r nas a n ontratto i s ttor o to inno ati o firmato nel 2016, in cui per la prima volta si disse: non mettiamo soldi in busta paga ma facciamo welfare. Oggi una rata mensile della polizza costa appena 13 euro… L’utente ha due possibilità: o il rimborso della prestazione sanitaria in

intensiva e sub-intensiva. La vicinanza che il base a un tariffario prestabilito, rimborso che nostro Fondo vuole testimoniare a ognuno è può essere anche parziale; o l’assistenza diretstata quindi tangibile e concreta. Quanto al reta, che non comporta il ciclo anticipo-rimborso, sto, non erogando prestazioni legate alla mepresso professionisti e centri convenzionati che dicina d’urgenza bensì quelle attività appunto si possono scegliere sul sito di Metasalute, tra i integrative necessarie al bene del lavoratore, primi tre disponibili a dare il servizio richiesto. è chiaro che in queste settimane di lockdown E poi crescere nell’ampliare la gamma dei serabbiamo visto un calo delle richieste…come vizi offerti anche in comparti ulteriori rispetto a dire: secondarie. Dall’ablazione del tartaro quelli che copriamo già. Oggi ci fermiamo a una alle semplici analisi cliniche preventive, sono quantità, anche se molto importante, di attività tutte cose che si tende a rinviare, non avendo preventiva. Potremo andare oltre. In Italia per possibilità di muoversi agilmente… esempio il servizio sanitario nazionale offre la a o rafia so o a onn o tr i anni Senta ma…dove nasce quest’efficienza? nostri medici mi chiedono: perché non anche ss n o n on o i so a ia o n a io fiprima? A 39? A 38? Allora: visto che un esame scale che un soggetto o a a o rafia non è invasivo perché è LO SCORSO ANNO IL FONDO METASALUTE normale non avrebbe, HA EROGATO CIRCA 2,2 MILIONI ma non è la spiegaa bassissima emissione DI PRESTAZIONI INTEGRATIVE zione fondamentale. Il di onde, potrebbe esAI PROPRI 1,8 MILIONI DI ASSISTITI punto è un altro: andasere introdotta una core da una compagnia di assicurazione e chiedepertura del servizio a partire dai 30 o 35 anni… re un’unica polizza o un milione e ottocentomila po izz tari a iano o ir pot r Qualche altro numero? dare a quei lavoratori, per 100 euro, un servizio Lo scorso anno abbiamo erogato 2,2 milioni di che diversamente gliene costerebbe 1000. In prestazioni, un nostro vanto e orgoglio. Integrative. fondo, le cooperative e i gruppi d’acquisto sono nati on sta i nti a o i a Perché lo specifica? r non è pa ifi o o siano stia o E il futuro? discutendo col ministero per dimostrarlo. Co i o è in r s ita ors a n o a so i Alcuni sostengono che siano prestazioni sostitutive. Ma noi replichiamo: se a Roma ci Cioè? o iono si p r n o rafia noi inSiamo felici del rapporto con Rbm, e abbiamo vece la facciamo in 8 giorni, be’: non è una prorogato di due anni il contratto. Ma stiamo prestazione sostitutiva ma integrativa… Se anche valutando di renderci autonomi. Voandiamo a vedere in quali Regioni operiamo gliamo capire, alla luce dei dati di questi pridi più, scopriamo che sono quelle in cui il sermi quattro anni di lavoro, quali sono i numeri izio sanitario è no fi i nt n n to i reali e quali prime prestazioni potremmo lavoratori ci usano meno. iniziare a erogarle in proprio. Non è ancora deciso quando, ma nel tempo ci arriveremo… Che impatto ha avuto il Covid su di voi? Potremmo iniziare erogando direttamente Innanzitutto abbiamo lanciato una copertura na s ri i pr stazioni non t tt Ci ra ioin caso di ricovero per accertamenti e cure, neremo nei prossimi due anni. e un’indennità in caso di ricovero in terapia

43


GESTIRE L’IMPRESA CYBERSECURITY

L’assicurazione anti hacker che protegge dal cyber risk Dalle carte di credito clonate alle mail di phishing passando per il cyberbullismo: le polizze di Cattolica coprono non solo il danno subito, ma anche l’assistenza legale, tecnica e persino psicologica di Alessandro Faldoni

FRANCESCO MINELLI

N

el mondo ingessato dell’emergenza “cacciatori di rischi” per eccellenza, le comCoronavirus e dei lockdown più o pagnie di assicurazioni, oggi è diventato una meno rigidi, qualcuno è riuscito a variabile imprescindibile in qualsiasi strategia muoversi. Anzi, a correre spedito. È il mondo societaria. In un mondo che sembra orientarsi dei social network che la recente pandemia ha sempre più a una vera e propria cashless ecoi atto ato a s rro ato fi ia i a sianomy e a forme di lavoro a distanza, il digitale è si dinamica relazionale. Distanti dai propri afstinato a a r azion finiti a fetti, chiusi nelle proprie abitazioni, milioni di «Questo inevitabilmente comporterà attenitta ini anno a fi ato a s artp on ta t t rif ssioni in t tto i sist a assi rati o computer le loro speranze di socialità. – spiega Francesco Minelli, Direttore MarkeBasta dare un’occhiata ai numeri rivelati dal ting del Gruppo Cattolica Assicurazioni - ma o i a oo ar r r a fin apriil discorso sul cyber risk è già stato avviato da le, in concomitanza con la presentazione dei tempo se è vero che le compagnie sono arridati trimestrali del vate a prevedere nella DURANTE IL LOCKDOWN suo gruppo che vanta loro offerta prodotL’ECOSISTEMA FACEBOOK anche Instagram, Mesti destinati a questa HA SUPERATO I TRE MILIARDI senger e WhatsApp. sp ifi a tipo o ia i DI UTENTI MENSILI L’ecosistema Faceborischio». Proprio come ok ha superato i tre miliardi di utenti mensili Cattolica che, all’interno del prodotto Active e quotidianamente 2,3 miliardi di persone Casa&Persona lanciato sul mercato lo scorso usano almeno una delle piattaforme in tutto il anno a pr isto na sp ifi a aranzia imondo. L’Italia non ha fatto eccezione con un cata al cyber risk. Dalle carte di credito clonate incremento del 70% del tempo trascorso sulle alle mail di phishing passando per il cyberbulapp da parte degli utenti e un balzo di oltre il lismo. Una polizza che non si limita a garantire mille per cento del tempo trascorso in videotutele in caso di attacco hacker, sottoforma di chiamate di gruppo nel mese di marzo. ristoro del danno subìto. «La nostra è una soluTutti connessi e tutti, di conseguenza, esposti zione nata dall’ascolto delle esigenze dei nostri sempre più al rischio emergente del secolo: il clienti e realizzata sulla base dei loro differenti cyber attack. Se il timore di attacchi hacker, già stili di vita – spiega Minelli - La fase di assistenprima dell’epidemia Covid-19, aveva iniziato za nel momento del bisogno acquista sempre a determinare in maniera netta i business dei più importanza anche nel nostro settore».

44

L’ASSISTENZA NEL MOMENTO DEL BISOGNO ASSUME SEMPRE PIÙ IMPORTANZA E così la polizza di Cattolica prevede sia una valutazione della vulnerabilità dei dispositivi del nucleo famigliare del cliente che un servizio di consulenza telefonica nel caso in cui si sia vittima di cyberbullismo. Un’eventualità, quest’ultima, che il recente boom dei social nella fase di emergenza rischia di rendere sempre più frequente: più utenti e più potenziali pirati pronti a impossessarsi delle nostre informazioni e dei nostri dati, magari a scopo di ricatto. Con inevitabili conseguenze non solo dal punto di vista economico ma anche, e soprattutto, emotivo. Per questo, oltre all’assistenza legale, Cattolica mette a disposizione dei suoi clienti una consulenza psicologica con esperti.


LA SEDE DI IDEALO A BERLINO. A DESTRA, IL COUNTRY MANAGER PER L’ITALIA FABIO PLEBANI

La vetrina online non si improvvisa Chi compra sul web cerca il prodotto migliore al prezzo più basso. Ecco perché è importante stringere una partnership con un comparatore di prezzi. I consigli di Idealo, leader del settore in Europa di Marina Marinetti

S

i fa presto a dire e-commerce. Ma non basta mettere online i propri prodotti: poi bisogna andarsi a cercare i clienti. E quelli che comprano online sono i nti i fi i i si in or ano r ano r nsioni ono opinioni o iono i pro otto migliore al prezzo più basso. E per trovarlo passano dai comparatori di prezzi. Lo facevano pri a o i fi ria o i ora n azi n a non a ss in stito n i ita pri a ora non p arn a no on r a a io ani o ntr ana r p r ta ia i i a o it i porta int rnaziona i o parazion prezzi leader in Europa. Nato 20 anni fa a Berino an o an ora oo non ra n pp r arri ato in ropa sotto in a ani i a o sì on inizia in s o a a a part del gruppo Axel Springer (editore anche di Bild it n è pr s nt in r ania stria no nito ran ia pa na ta ia o siste da nove anni e pubblica oltre 145 milioni di

o rt i pi i i a n ozi on in Co orona ir s è a ntata in o o onsi r o att nzion i t nti p r o rt on in a ia o na r s ita tra i i a i n i o ntr ana r porta tt a isposizion i propri t nti centinaia di test sui prodotti e opinioni di a tri t nti pon n osi an o na i a autorevole e imparziale allo shopping online on s t ni fi tri i ri r a a anzati r nsioni i sp rti a noi a orano asi un migliaio di persone provenienti da quasi nazioni spi a ani trin ia o partn rs ip on i n ozi ostria o s porta i loro prodotti e la creazione dei contenuti viene fatta dalla nostra redazione. Sono un centinaio le persone che si occupano di recensire i prodotti». Accanto alla recensione compaiono le o rt i i rsi n ozi n at in as a pr zzo i ior ia o asso ta nt n tra i è so o i pr zzo t r ina a posizio-

n Con i partn r a or o funziona in base al classico ost p r i a p r partner molto importanti come azon a a ia o na r n s ar sotto in a ani ia o n tra i e questo ci permette di cooperare con tutti i negozi sullo stesso livello». Primo: non i pro isar r i si appro ia a on in o ana i n ita an or o p ntar ani s ris i ar os i pi professionalmente possibile. Se non si hanno le o p t nz è io a fi arsi a i a si tratti i n a nzia i n r an o an siti o i ao arantis ono a isi i it e supportano nella gestione del sito senza andare a fare investimenti esagerati». A proposito anto osta a noi è o s op i anto sp n r sia o f ssi i i s i ontratti o ni s si p i r s ri an r o no a i n ani a nt a apito a o oit on in i si è a i inato p r a pri a o ta a i ita p r ostr tto ontin r a o prar on in Cosa o pr r on i è n a i in n i i on in Ci apita sp sso i s ntir a i io pro otto non è a atto a iita nr at a siasi pro otto è a atto s viene spiegato adeguatamente. È vero che elettronica e fashion rimangono le due categorie prin ipa i a o i r istria o r s it sponenziali nel cibo per animali e nelle bici elettrintr o s orso anno i i oo in t tta ropa i s to s anni a o as i atri i n pi o r è n zzo or i a i p r int rnaziona izzarsi i r nza nostro a ior o p titor in ta ia noi siamo presenti in tutta Europa ed entrando si a isi i it an s r ato spa no o in ort r s ita ran s a stria o in s o o r è parti o ar nt s i ppato t so o è a ior apa it a isto i portant è non a r i proprio sito so o in ita iano a tra otto an n in i mercati che si vuole approcciare: vogliamo che t nt i o ni a s possa apir r termini e condizioni».

45


GESTIRE L’IMPRESA INNOVAZIONE

DA SINISTRA A DESTRA IL TEAM DI API: FRANCESCO ROSSINI, AURORA DI NAPOLI, CARLO GIOVENTÙ, BIANCAMARIA MORI, LUCIANA ZANI , MASSIMO SPICA, PIERGIUSEPPE ZANI, ALBERTO ROLANDO

CON L’HI-TECH DIVENTA VIRTUALE ANCHE IL LOCKDOWN ealtà aumentata, gamification e bloc c ain sono alla base delle soluzioni sviluppate da pi, un’azienda c e dal non fa altro c e innovare Cos formazione a distanza ed eventi superano il coronavirus di Angelo Curiosi interferenze con l’ambiente industriale e bassa velocità di scambio dati (1-10 kbps)... Noi, TORE CAPACE DI DIVERSIFICARE ED EVOLVEutilizzando invece il protocollo Dect, abbiamo RE: è la storia di Massimo Spica, oggi alla guida portato per la prima volta una comunicazione di un’azienda di servizi tecnologici, si chiama wireless, senza interferenze, con una velocità Api ed esiste dall’85, nata come rappresentandi trasmissione di 500-600 kbps al secondo, te di tecnologie aeronautiche e oggi… offrendo ai nostri clienti un grande vantaggio in tutte le applicazioni API È STATA TRA LE PRIME AZIENDE Oggi, dottor Spica? industriali dove stenA UTILIZZARE LA TRASMISSIONE Siamo cresciuti! Codere un cavo era imWIRELESS NELLE PRINCIPALI stantemente, negli possibile… La banda APPLICAZIONI INDUSTRIALI anni. Aggiungendo Dect risolveva il prosupporto tecnologico dapprima nel settore aeblema. Era il momento giusto di andare verso ronautico per sistemi a bordo velivolo e, dopo quell’esigenza. il mio ingresso in azienda – nel ’98 - anche i rsifi an o s sist i i s pporto a t rra E poi? asserviti alla produzione e manutenzione dei Poi ci siamo scontrati con una concorrenza che velivoli per poi, dal 2008, creare una seconda aveva dimensioni di molte misure superiori divisione interna alla società che si occupava di alle nostre, mentre il boom pazzesco che le tecautomazione industriale. È stato in quegli anni nologie wireless stavano compiendo richiedeche abbiamo acquisito il progetto di uno spinvano capitali… Quindi abbiamo deciso di inteoff del Politecnico di Milano che aveva l’ambigrare le tecnologie che aziende più strutturate zione di portare le comunicazioni wireless a erano in grado di produrre andando a sceglielivello industriale. Si utilizzavano ancora le frer pi a fi a i i a o stato art p r o ni quenze dei CB, in VHF, bassa frequenza, forte applicazione, ingrandendoci a nostra volta, sia CERTI BUSINESS FANNO GIRI IMMENSI, MA COMUNQUE TORNANO UTILI ALL’IMPRENDI-

46

come risorse tecnologiche che come personale. Finché con la crisi del 2012 gli ordini della part a rona ti a anno iniziato a f tt r i siamo ridimensionati, per una nuova partenza. Quale? Quella legata alla digitalizzazione industriale che oggi va sotto il nome di Impresa 4.0. Il grande problema delle piccole e medie imprese era quello di non avere punti di riferimento per introdurre una digitalizzazione spinta nei loro processi, e noi ci siamo inseriti nel nuoo r ato o s pporto in a fian a nto implementando i loro progetti e permettendo i r p ro i risors finanziari a i a so o non ce l’avrebbe mai fatta. E invece, col metodo Api, ce la facevano. Il metodo Api? Sì! Per noi al centro del processo di innovazione e digitalizzazione di un’azienda ci deve essere la persona. Il nostro approccio lo possiamo schematizzare con un triangolo equilatero dove al vertice alto c’è la persona e ai due vertici inferiori il business e la tecnologia. (https://


api-arvr.com/servizi/). E venendo all’oggi? La nuova strategia transita per la collaborazione con Rsm Italia, società di revisione e cons nza strat i a n o sp ifi o on i oro Innovation Lab... Grazie al quale includiamo nella nostra offerta soluzioni all’avanguardia: percorsi di design sprint, un metodo che porta nel giro di 1-2 settimane a risolvere il problema fornendo una soluzione prototipale… analizziamo il problema in toto, dall’amministrazione alla produzione, alla vendita etc. Affian ia o i t a i nt è oin o to nel problema e con loro creiamo la soluzione adatta. Tecnologicamente cosa offrite? Soprattutto realtà aumentata, realtà virtuale a ifi ation in sta as t no o i però per noi sono un mezzo per raggiungere degli obiettivi. Per questo sono nati tre progetti innovativi che vedono la collaborazione di Api con RSM e Knobs, società esperta nella blockchain, che in questo momento sono diventati veramente importanti. Il primo di cui abbiamo depositato la domanda di brevetto a febbraio 2020 intende innovare la formazion sia a p nto i ista a rtifi azion notarizzazione attraverso blockchain che dal punto di vista del metodo di erogazione attrarso so a a ifi ation p r r n r a pi interattiva e coinvolgente rispetto ai percorsi formativi classici. Il secondo si rivolge al mono i nti o fi r on ni sfi at i moda… che da febbraio sono fermi e dove attraverso l’uso di tecnologie come blockchain e realtà virtuale permettiamo agli organizzatori di svolgerle seguendo le indicazioni di distanziamento sociale, creando coinvolgimento ed emozione oltre che il contatto umano seppur a distanza. Il terzo invece riguarda i musei, l’arte e la cultura in generale dove applichiamo le stesse tecnologie per creare percorsi veri e propri di coinvolgimento e immersività nel realismo delle opere con ricadute anche sull’indotto. In tutti questi progetti, ma anche in altri la partnership che abbiamo con Knobs

e Rsm Innovation Lab risulta fondamentale e vincente. Ci può fare qualche esempio in più? Per esempio, stiamo lavorando con Rsm Innovation Lab su un percorso di formazione di on-boarding di nuovi dipendenti in una divisione di una multinazionale del settore energetico attraverso l’utilizzo di un videogioco; altri esempi sono la creazione di videogiochi anche in realtà virtuale per la formazione aziendale prima di inviare risorse umane in missioni pericolose, o prima di utilizzare macchinari poco noti o molto complessi. Ma le applicazioni sono infinit r s pio stia o a oran o s un progetto in collaborazione con Food Bene-

Scusi, per quale cliente? Be’, in questi 35 anni abbiamo lavorato con tutto il panorama aeronautico e spaziale italiano e non: lato costruttori partendo da Aeritalia Selenia per arrivare a Leonardo dei giorni nostri… ma anche con le compagnie aeree come Alitalia, BluePanorama, Neos, del gruppo Alpitour. Inutile sottolineare che in questa fase di mercato il settore va molto a rilento, ma quando potremo riparlare con maggior dinamismo porteremo al mondo dell’aeronautica quel che ci piace di più, molte novità sia nella manutenzione che nella formazione e nel marketing!

LE PERSONE CHE IN API DA DIECI ANNI SI OCCUPANO DI SVILUPPO NON ARRIVANO DAL MONDO DELL’INFORMATICA

Già: come riuscite a fare marketing operando in segmenti così specialistici e verticali? Ci siamo costruiti una rete di procacciatori d’affari e di agenti esterni, molto competenti e già bene inseriti nei settori in cui vogliamo agire.

fit start p inno ati a i an s n s ttor a imentare con approccio salutista e particolare attenzione al wellness, per utilizzare “avatar” tridimensionali in grado di insegnare esercizi ginnici sia nell’ambito dell atletica che a scopi riabilitativi.

Insomma, siete una startup di 35 anni! Ma sì, siamo una startup nello spirito costantemente proteso non solo verso l’innovazione tecnologica, ma anche verso i nuovi settori e i nuovi possibili sbocchi di business. Applichiamo tecnologie innovative ma non acerbe.

E con quale obiettivo? L’obiettivo e la mission di questa società è fare in modo che persone oggi sempre più sedentarie – non parliamo poi in questi tempi di lockdown! - riescano comunque a mantenersi in forma con programmi sia dietetici che salutistici… studiati da professionisti. Attraverso l’avatar 3D interattivo vengono offerte soluzioni irt a i a s pporto atti it fisi a an delle categorie più deboli.

In che senso? La realtà virtuale è già matura e la blockchain è pronta, tanto per citarne due. Però, vede: abbiamo iniziato a lavorare sulla realtà virtuale e aumentata dalla metà del 2019, ma le persone che si occupano di sviluppo nel nostro team hanno già una decina d’anni di esperienza con questa tecnologia. E al contrario di alcuni nostri competitor non arrivano dal mondo dell’informatica ,ma da quello delle Belle Arti…

E la vecchia passione per l’aeronautica? È come il primo amore: non si scorda mai. Siamo sempre meno coinvolti nel fornire tecnologia a bordo velivolo, prediligendo la parte di supporto a terra degli aerei, attraverso la fornitura di sistemi di tracciabilità dei tool che vengono utilizzati per fare manutenzione o produrre aerei ma che presto arricchiremo di realtà aumentata.

Le belle arti? Sì! È quello che ci contraddistingue per riuscire a dare il realismo a quello che creiamo… Queste tecnologie sono nuovissime per il mercato industriale, e noi ci stiamo reinventando un’ennesima volta con esse. Non so se è un caso, ma i nostri nuovi investimenti sono coincisi con periodi di crisi…ma le crisi, noi le vediamo come punti di svolta, di opportunità!

47


GESTIRE L’IMPRESA MANAGERIALITÀ

I MANAGER, ANTIDOTO (IN AZIENDA) AL COVID Dai dati dello studio condotto da Federmanager e realizzato dall’osservatorio di 4.manager risulta che il 63,6% delle imprese è stato fermo del tutto o in parte. Cuzzilla: «Non sprechiamo i soldi e programmiamo la ripresa» di Marco Scotti

F

acile dire che andrà tutto bene e che dalla pandemia di Coronavirus usciremo tutti persone migliori, ma la realtà con cui le aziende stanno iniziando solo ora a fare i conti – dopo il primo momento di emergenza esclusivamente sanitaria – è un crollo dei fatturati che dovrà essere per forza di cose sorretto da politiche economiche e da manager e imprenditori capaci di mantenere la “calma”. Secondo lo studio “Covid-19, la percezione dei manager”, condotto da Federmanager su oltre 10mila dirigenti associati, realizzato dall’osservatorio di 4.Manager, l’associazione condivisa tra manager e imprenitori i Confin stria asi i t rzi imprese (il 63,6% complessivo) accusano le colpiti e alle aziende che hanno la possibilità di drammatiche conseguenze della pandemia ripartire se debitamente “spinte”. «Non sprein corso, risultando in fermo operativo totale chiamo i soldi – aggiunge il numero uno di Fe(13,7%) o parziale (49,9%). Solo il 35,9% di dermanager -, bensì dedichiamoci a una proesse risulta “totalmente operativo” al momengrammazione intelligente dei settori strategici, to della rilevazione (10-30 aprile). Due mesi is r fis a i a prot zion odi blocco o di rallentamento forzato che avrà nomia reale dagli attacchi speculativi. Non era un impatto enorme sui conti. Quanto? Mediamai successo di trovarci di fronte a un crash mente la stima è di un dato superiore al 30%. ono i o finanzia«Questo – spiega StefaSECONDO LO STUDIO “COVID-19, rio i sta ntit no Cuzzilla, presidente LA PERCEZIONE DEI MANAGER” QUASI è la prima volta che di Federmanager - è I DUE TERZI DELLE IMPRESE ACCUSANO stiamo reagendo con un segnale di evidente LE CONSEGUENZE DELLA PANDEMIA stanziamenti ingenti, preoccupazione. Permiliardi e miliardi di euro che non abbiamo ciò vanno immediatamente approvati piani di mai visto liberare tutti insieme. Quindi, cersviluppo che sfruttino le risorse europee e che ia o i ti izzar n sti so i i ar devono essere vincolati a sostenere l’impresa, gli interventi su digitale e green, di risanare le che si può sostenere solo con gli investimenti». nostre Pmi aiutando la crescita dimensionale e La preoccupazione, però, è che le risorse inla costruzione di reti produttive». genti messe a disposizione dalle istituzioni fino a a s tti ana a i t a pi i funzionino più come un provvedimento “a portant ri rito a o p t nz ra o pio ia istri n o pi o antit i di sposare l’innovazione, ora invece serve naro sostanzia nt ins fi i nti a t tti i na n o a fi ra iri nzia si potr so tti in r ar i i ar st chiamare “disaster manager”, capace di tenerisorse in maniera più massiccia ai settori più

48

re la barra dritta in un momento di inusitata emergenza. «I nostri manager – chiosa Cuzzila anno i iarato in sta in a in a reazione necessaria implica una radicale revisione dei modelli di business. Stanno dimostrando di aver compreso che serve un netto cambio di passo. Ora è il tempo di realizzare i buoni propositi di cui parliamo da anni, con la volontà di modernizzare il Paese e di trovare soluzioni completamente diverse rispetto al mondo che conoscevamo e a cui eravamo abituati». Non sarà facile, però, per una serie di motivi facilmente intuibili. In primo luogo, nella percezione degli intervistati, tutte le categorie lavorative sono destinate a subire un impatto negativo a causa della pandemia di Covid-19. Questa previsione è confermata a atto o tr i is ritti in atti it intervistati (il 25,5%) ritiene che il proprio impegno professionale risentirà degli effetti della pandemia di Coronavirus: tra le possibili conseguenze concrete spiccano, in oltre la metà dei casi, “la riduzione della remunerazione” (55,0%) e “la sospensione/le ferie forzate”


rarli e capitalizzarli». nfin si a r nt a n ssit i ar ar o tre l’emergenza Coronavirus per capire come a i r i a oro ra iniziati pianifi at per operare nello scenario post-Covid19, la ricerca di Federmanager mostra come stia prevalendo la ricerca di “muovi modelli di sin ss a t sti onianza i anto a risi in orso in i r si nifi ati a nt s r ato cambiandone i paradigmi di base. Elevata però anche l’adesione ad altre opportunità prospettate agli intervistati, riguardanti soluzioni di contenimento della possibile riduzione della domanda e il rinforzo delle competenze personali, sia “soft” che “hard”, per gestire al meglio la crisi e le problematiche che essa inevitabilmente determinerà. «Il Covid-19 – conclude

Cuzzilla – ci sta costringendo a sperimentare molte soluzioni nuove. La pandemia ha generato il caos. Dal caos possono emergere rispost i p nsa i i fino a po o a p r a p rcezione della società e dei nostri valori è stata sottoposta a un grande shock. Ritengo che sia i portant ar t soro i sta sp ri nza per intraprendere una svolta in almeno due direzioni: ristabilire un’alleanza tra uomo e macchina, dove la tecnologia è amica dell’evoluzione, e ricostruire il nostro patto con l’ambiente e il territorio, impegnandoci per assicurare un futuro più sostenibile alle generazioni più giovani che sono chiamate alla ricostruzione nel lungo termine. Tecnologia e ambiente per un modello socio-economico più illuminato e più integrato».

MODALITÀ LAVORATIVE DOMANDA | Lei personalmente, in questo momento... %

BASE | Iscritti Attivi

14,8%

Sta lavorando in azienda Alterna in lavoro in azienda con quello a casa

21,1% 58,9%

Lavora solo da casa È in ferie/fermo lavorativo Non indica

5,0% 0,2%

Gli effetti delle misure restrittive causate dal coronavirus si avvertono anche nell’attuale modalità lavorativa dei Manager intervistati: solo il 14,8% di essi sta svolgendo la propria attività in presenza, all’interno dell’azienda, mentre l’80% è in regime - totale o parziale - di smart working, con ben il 58,9% che “lavora esclusivamente da casa”

Fonte: Indagine Federmanager, realizzata dall’osservatorio 4.Manager

IMPATTO DELLA PANDEMIA SULL’IMPRESA DOMANDA | Sulla base dello scenario economico e competitivo che si prospetta al settore di mercato nel quale opera, gli effetti del coronavirus potrebbero mettere in discussione la sopravvivenza della sua azienda? %

BASE | Iscritti Attivi

5,8 sì 14,9%

}

(50,2%). Ma anche “la proposta/minaccia di licenziamento”, con il 37,5% di indicazioni, è una prospettiva percepita come molto ravvicinata. La “riduzione della remunerazione” è l’eventualità negativa più accentuata in tutti i ruoli aziendali considerati, con un picco del 64,7% di indicazioni tra i top manager. Mantenere la calma rischiando il posto o un taglio degli emolumenti. Non esattamente la situazione migliore in cui operare. Ma a cambiare, oltre alle strategie di business e alle prospettive è anche il luogo in cui si lavora. Gli effetti delle misure restrittive causate dal Coronavirus si avvertono anche nell’attuale modalità lavorativa dei manager intervistati: solo il 14,8% di essi sta svolgendo la propria attività in presenza, all’interno dell’azienda, mentre l’80% è in regime - totale o parziale di smart working, con ben il 58,9% che “lavora s si a nt a asa i p no è f ssi i ed avviene spesso da remoto in tutte le categorie manageriali considerate, anche se i Dirigenti n ra i sono i pi pr s nti in azi n a asi s i a è oggi l’unico riferimento normativo, ma è ovvio na sit azion o sta spin a i avoro agile a diventare il paradigma del futuro. «Lo smart working – chiarisce Cuzzilla – non va confuso con il lavoro da casa. È una modalità agile di organizzazione che dovrebbe essere intesa in modo strutturato, anche dal punto di vista normativo. Oggi in Italia si vive una situazione di eccezione, perché stiamo derogano ai r isiti i ontrattazion tra ator i lavoro e lavoratore che prevede il legislatore. Quello che penso è che abbiamo l’opportunit i tras or ar sto ran sp ri nto di massa in una vera rivoluzione del mondo del lavoro. Poco prima dell’emergenza, l’Italia era al 22esimo posto in Europa per diffusione dello smartworking, oggi il 97% delle aziende industriali lavora così. L’interrogativo è se sapremo continuare a valorizzare il lato positivo i sta tras or azion an an o sar mo, mi auguro presto, fuori dall’emergenza. Gli effetti positivi ci sono tutti: dal punto di vista sociale, di produttività e di conciliazione vita-lavoro, sull’ambiente. Dobbiamo conside-

44,4

12,9

Sicuramente sì

2,0 34,9 Probabilmente sì

}

no 73,9%

ns/nr

Nella percentuale dei Dirigenti in attività, la continuità aziendale appare a rischio nel 14,9% dei casi, a fronte però di una previsione più positiva e ottimistica da parte della larga maggioranza del campione (il 79,3%)

Probabilmente no

Sicuramente no

Fonte: Indagine Federmanager, realizzata dall’osservatorio 4.Manager

49



SUSTAINABILITY & CIRCULAR ECONOMY IL CIPE DIVENTA CIPES AGGIUNGENDO LA «S» DI SOSTENIBILITÀ AL FUTURO DI TUTTI NOI Conte ha voluto ritoccare, da gennaio 2021, la sigla dello storico “Comitato interministeriale per la programmazione economica”. Ecco perché. Ed ecco perché Economy Group vuol scendere in campo di Sergio Luciano

C

ipe: «Comitato interministeriale per la programmazione industriale»: un’istituzione antica, quasi vecchia, creata nel ’67, da allora icona e simbolo delle spartizioni tra i partiti di governo di soldi, nomine, appalti, vantaggi. Ma anche no. Il Cipe è stato infatti – pur con tutte le sue carenze – anche il motore dello sviluppo del Paese. E Giuseppe Conte, l’attuale “premier per caso” che però ha acquisito durante questi mesi di pandemia una identità politica e un consenso personale notevoli, ha deciso di aggiungere – da gennaio 2021 – una simbolicissima e pesantissima “s” alla sigla Cipe: la “s” di “sostenibile”. Questa scelta è in logica associazione con l’incarico dato da Conte a a Ca ina i r ia n ss r ta ia a o to a fian arsi a a azzo C i i a fi an on a i a a a pro ssor ssa i o na Maggino, docente di Statistiche sociali alla Sapienza, con la vicepresidenza di Andrea Battistoni (vedi il suo articolo alle pagine 56 e 57). Una Cabina che dovrà sussurrare al governo le linee guida dello sviluppo possibile: “un progetto di politica pubblica che sia ben ponderato, ben misurato, adeguato alla nostra realtà sociale, economica di vita”, come ha detto Conte nel suo discorso di presentazione della Cabina di regia al Cnel, il 20 gennaio scorso. E adesso, dopo il Coronavirus, cosa resta di tutto ciò? Ecco il punto: dopo il Covid, tutto ciò diventa più serio. Non che prima non lo fosse nelle intenzioni di Conte, della Maggino, di Battistoni e degli altri promotori “morali”. Ma non era presa sul serio dal “deep state”: burocrazie e sottopoteri vari che, nei fatti, condizionano l’agenda degli obiettivi pubblici, a prescindere dalle strategie politiche dei governi democraticamente eletti. Adesso no: il Covid-19 ha sbattuto in faccia a tutti noi, e anche ai poteri forti – qualunque cosa essi siano – una realtà inequivocabile. Il futuro va ripensato proprio sulla frontiera del benessere a sost ni i it i si nifi a a s pio a ottar t tt scelte necessarie per prevenire al massimo grado l’insorgenza di nuove pandemie, come avrebbe potuto esser fatto e non s’è fatto.

VERSO IL GREEN DEAL Solo un’economia sana può sostenere contemporaneamente la produzione di capitale economico, umano e naturale, creando così un vero e proprio sviluppo sostenibile. Ecco perché, ogni mese, Economy affronterà, con accresciuta attenzione, i temi della sostenibilità e dell’economia circolare - che peraltro hanno fatto parte da sempre del suo dna editoriale - dando visibilità ai progetti, alle iniziative, alle best practice che si concretizzano sul nostro territorio.... ripensando il futuro.

Continua nel box a pag.52 >

51 51


>

WORKSHOP SUSTAINABILITY

Bye bye alveare, il futuro sarà a distanza di benessere Abitazioni più grandi, ma decentrate, mezzi elettrici e infrastrutture di rete a prova di smart working: ecco come gli sviluppatori stanno riprogettando gli agglomerati urbani, all’insegna della sostenibilità di Marco Scotti

C

ome sarà la città del futuro? Gli esperti divergono su molti punti, anche se sembra verosimile che non sarà più l’enorme alveare in cui si ammassa una porzione crescente della popolazione mondiale, ma luogo di aggregazione

per attività lavorative e ricreative, con l’abitazion p r ri an onfinata ai argini della città stessa per poter disporre di spazi più grandi. Secondo Idealista, prima della pandemia il 34,1% del totale delle ricerche immobiliari riguardava case nei

CONTINUA DA PAG. 51 > Adesso l’hanno capito anche i riottosi. E adesso, paradossalmente, ci saranno anche i soldi per farlo. Perché è vero che mai prima d’ora c’era stata una crisi economica così grave, ma è anche vero che mai prima d’ora le banche centrali avevano immesso così tanta liquidità nell’economia. Che l’Italia oggi viva il problema di come incamerarla, questa liquidità, è vero: ma che i soldi presto o tardi arriveranno è sicuro. Si tratta di indirizzarli alle giuste destinazioni. Lo sviluppo sostenibile è sicuramente il comune denominatore dell’azione che il governo Conte proverà a svolgere – pur tra i mille handicap che gli derivano dall’eterogenità semi-incompatibile tra le due forze politiche che lo sostengono. Ed è anche la linea-guida che ispira l’azione della nuova Commissione europea, con il suo “green deal”. Dunque, non c’è che da agire.

52

capoluoghi di provincia, mentre oggi questo fattore è sceso di quasi quattro punti, attestandosi al 30,9%. Case più grandi, magari con giardino, in cui svolgere lavori tramite quella modalità smart ormai paradigma assodato. Che la città del futuro sia diventata un mistero da risolvere rapidamente è testimoniato anche dal fatto che Alphabet (la holding che ha in sé tutte le attività di Google) ha deciso di sospendere il suo progetto per la realizzazione di una nuova forma urbanistica a Toronto. Sidewalks Lab, la divisione di Mountain View che si occupa del progetto, ha spiegato che «è diventato troppo i fi i r n r o finanziaria nt sost ni i s nza sa rifi arn parti ss nziali per una comunità inclusiva». La vita PRIMA DELLA PANDEMIA IL 34,1% DELLE RICERCHE IMMOBILIARI RIGUARDAVA I CAPOLUOGHI DI PROVINCIA, ORA SI CERCANO CASE FUORI CITTÀ

quotidiana del mondo occidentale è entrata in crisi forse in maniera irreversibile. Diverso è il discorso per i Paesi emergenti: secondo Giovanni Savio, Ad di Planet Smart City – progetto di smart social housing che si sta sviluppando soprattutto in Brasile e n ia è n nor fi it i a itazioni a prezzi accessibili. «Attualmente 1,6 miliardi di persone – ci spiega – vivono in allog-

Continua a pag.54 >

Ed Economy Group vuole dare il suo contributo. Avremmo dovuto intraprendere proprio nella prima settimana di lockdown lombardo – il 25 febbraio – un percorso in dieci tappe in altrettante città italiane, iniziando da Castellanza, costituite da giornate di studio e testimonianza in altrettante università sul tema “Circular Economy”. Un percorso che inizierà non appena le attività congressuale dal vivo riprenderanno. Intanto, da questo numero, presenteremo ogni mese – e svilupperemo sul web con videointerviste, incontri e webinar – una proposta di contenuti dedicati al tema, e imperniati sulle tante testimonianze già vive e pregnanti di come uno sviluppo sostenibile sia possibile anzi già in atto n o fi i r in i i at a a Ca ina i r ia n ss r Italia”: rigenerazione equa e sostenibile, mobilità e coesione sociale, transizione energetica, qualità della vita, economia circolare. (s.l.)


Mai più “ora di punta”: così cambia anche il trasporto pubblico locale

«D

obbiamo pensare a un trasporto pubblico locale diverso, che risponda a nuove esigenze per il sistema produttivo. Immaginiamo che l’impiego dei nostri mezzi non si svolgerà nelle classiche 6-8 ore, ma in un arco temporale decisamente più ampio». Andrea Gibelli, presidente del Gruppo Fnm e di Asstra, l’Associazione del trasporto pubblico, non ha dubbi: il Coronavirus ha cambiato forse per sempre il modo di impiegare il tpl. Gibelli, il trasporto è un servizio essenziale, ma come reggete l’urto causato dal Coronavirus? Stiamo monitorando giorno per giorno e lo faremo anche nei prossimi mesi, ma il nostro settore non si può rimodulare schioccando le dita. Produrre un nuovo autobus necessita di mesi, un treno addirittura di anni. Possiamo, al massimo, raddoppiare la frequenza di autobus e treni in alcuni orari a discapito della fascia “morbida”. Perché l’ora di punta non esisterà più, non dovrò più esistere: e chissà per quanto, vero? Ne sono convinto. Da un lato, perché lo smart working diventerà strutturale, dall’altro perché la giornata lavorativa non sarà spalmata sulle solite 6-8 ore, ma su un arco temporale molto più ampio in modo da eliminare gli assembramenti. Questo porterebbe indubbi benefici: mantenere il distanziamento, non ci sarebbero più gli orari di punta al mattino, i servizi verrebbero gestiti in maniera più razionale. Cambieranno anche i treni? Non più di tanto: non è che possiamo can-

cellare contratti di fornitura in essere. Ma come capacità di carico non supereremo il 50%, anche per evitare contatti pericolosi. Pensi soltanto alle cappelliere, che diventano un potente veicolo di contatto. State già facendo la conta dei danni economici? Forse è un po’ presto. Nei mesi del lockdown utilizzavano i nostri servizi circa 4 milioni di persone, pre-Covid erano 16, per 5,4 miliardi di viaggi ogni anno in Italia. Anche con un calo del 90% degli utenti abbiamo continuato a muoverci perché siamo servizio essenziale. Da fine febbraio al 31 dicembre la stima è che perderemo fino a 1,9 miliardi di euro. Perché l’offerta è calata del 70% rispetto al periodo pre-Covid. Aiuti dallo stato? Potrebbero arrivare fino a 800 milioni, ma non sono del tutto sufficienti, rischiamo veramente di mettere in crisi il comparto. Anche perché è vero che è passato il periodo peggiore, ma noi abbiamo avuto la richiesta di limitare al minimo il controllo dei biglietti. In che senso, scusi? Che per minimizzare l’interazione tra clienti e personale si è scelto di ridurre la verifica dei tagliandi a bordo. Se questo trend dovesse continuare, anche se ritornassimo ad avere mezzi di trasporto pieni al massimo della nuova capacità consentita, potremmo avere un calo degli introiti dalla bigliettazione maggiore rispetto a quello meramente proporzionale. Una catastrofe… Sì, dal punto di vista finanziario, non da quello delle soluzioni. C’è una possibilità

di lavoro più ampia, c’è un nuovo modo di fruire delle città, c’è un riposizionamento della domanda e dell’offerta. Il Covid rappresenta un cambio di paradigma. Come riuscirete a garantire il cambio del materiale rotabile? Quello è un vero toccasana, in realtà. I contratti ci sono e verranno onorati. I nuovi treni sono più adatti alle esigenze di distanziamento e hanno anche una significativa spinta tecnologica. Ecco, a proposito della tecnologia, che ruolo rivestirà? Dovremo fare uno sforzo collettivo. Le ferrovie hanno già raggiunto la massima capacità, non si possono aumentare i treni. Per questo la geolocalizzazione può mettere le persone in condizione di avere, in tempo reale, le informazioni sull’andamento del traffico e del servizio. In questo modo si hanno delle evidenze sul tipo di mezzo in arrivo, quante carrozze avrà, quanto è già pieno. Perché c’è la possibilità che, se al completo, salti la fermata. E l’utente, con informazioni preventive, può scegliere se uscire prima o dopo di casa. Il trasporto privato arriverà addirittura a poter “mangiare quello pubblico a livello locale? No, anzi, avremo un ruolo ancora più importante. Ma lei se lo immagina qualcuno che viene dall’hinterland in monopattino? E le automobili non potranno “cannibalizzare” il centro città. (m.s.)

& CIRCULAR ECONOMY 53

>


>

WORKSHOP SUSTAINABILITY gi inadeguati, non sicuri e sovraffollati. Un problema che ci impegnerà a disegnare un nuovo modello di città. Al centro ci saranno i bisogni delle comunità perché l’impatto dei cambiamenti che stiamo vivendo sarà forte. Per questo motivo, abbiamo bisogno di ripensare il modo in cui verranno disegnate le città del futuro selezionando e integrando soluzioni innovative in quattro ambiti: ambiente, architettura, tecnologia e community. L’infrastruttura digitale sarà l’elemento abilitante per fornire i servizi necessari a supportare la creazione di comunità e la qualità della loro convivenza. Non è fantascienza: le tecnologie sono disponibili già applicate con successo e si fa strada anche un nuovo modo di progettare i quartieri. Il nostro modello di città è già realtà in tre continenti e stiamo cercando di espanderlo ulteriormente nel prossimo futuro». a fi osofia i an t è stata app i ata in aniera concreta soprattutto in Brasile. «Stiamo costruendo – prosegue Savio - due città intelligenti con abitazioni a prezzi accessibili: Smart City Laguna e Smart City Natal. Insieme conteranno circa 40.000 residenti. a na si tro a a a orta za n lo stato del Cearà, mentre a Natal abbiamo completato la prima fase delle infrastrutture e dell’Innovation Hub. In Brasile abbiao an finito na partn rs ip on na società locale, InLoop: costruiremo oltre 2.500 appartamenti smart, di alta qualità e a prezzi accessibili a San Paolo, la più popolosa città delle Americhe. Il piano prevede quattro progetti, il primo dei quali verrà avviato nel 2020». Altro capitolo da ripensare totalmente riguarda il trasporto. Se per quello pubblico si rimanda all’intervista ad Andrea Gibelli, quello privato sarà profondamente trasformato. Dopo mesi passati a raccontare l’importanza del distanziamento sociale e delle misure di prevenzione, chi si azzarderà a usare ancora car e bike sharing? Non che siano soluzioni poco sicure, ma è naturale che l’onda emotiva sarà lunga e costante. Intan-

54

to, però, il settore è messo a dura prova. Nelle grandi città si sono registrati cali anche del 90%, che però non hanno frenato i sindaci – eccezion fatta per quello di Bologna – dalla richiesta di corrispondere la tariffa annuale per l’occupazione delle strisce blu e per l’accesso alle Ztl. Così si rischia l’implosione dell’auto condivisa. Un problema che potrebbe crearne un altro: si riverseranno nelle strade delle città ancora più macchine, con un’occupazione di suolo ancora maggiore? Al momento sembra lo scenario più probabile, senza contare che la crisi economica e il blocco dell’automotive ha rallentato lo DOPO MESI PASSATI A SPIEGARE L’IMPORTANZA DI DISTANZIAMENTO E SANIFICAZIONE CHI SI AZZARDERÀ A USARE ANCORA CAR E BIKE SHARING?

sviluppo di vetture più sostenibili dal punto di vista ambientale. Gli incentivi per monopattini ttri i i i tt p rfino s oot r sembrano bastare per le esigenze dell’ultimo miglio in città, ma non certo per ovviare alla congestione delle arterie che dall’hin-

terland portano nel tessuto urbano. nfin in rastr tt r i r t anno r tto l’urto dello smart working d’emergenza, ma necessitano per forza di cose di un’accelerata. Il piano strategico “Banda Ultra Larga” approvato nel 2016 prevede la copertura ad a no ps fino a a popo azione, mentre il restante 15% deve “accont ntarsi i ps ifi i p i i ar a maggior interesse economico, località turistiche e snodi logistici devono essere cablati a 100 Mbps. Tra gennaio e aprile la velocità media di connessione nel nostro Paese è passata da 33,06 Mbps del periodo 2019 a 43,65, con un incremento del 32%. Peccato che la rete, messa a dura prova da un lockdown serrato che ha più che raddoppiato i contatti, ha perso potenza: mediamente, tra il 9 marzo e il 27 aprile il dato nazionale è s so on p nt in Lombardia e del 46,2% in Emilia Romagna, due delle regioni più colpite dai provvedimenti restrittivi. Insomma, la strada che porta al futuro è lastricata di buone intenzioni e di problemi. Ma è urgente risolverli.


DOPO LA PANDEMIA VERRÀ IL GREEN DEAL L’organizzazione aziendale, stravolta dal lockdown, ha messo in atto cambiamenti che si traducono in nuovi modelli di mobilità, di consumo e di incentivazione fiscale c i non punta sulla sostenibilità sarà penalizzato di Francesco Ferrara*

I

n queste settimane ci interroghiamo s o si o ifi ranno opo i Co i i p rio o i o o n a ia o t tti iss to a nostra ita i nostro a oro i o porta nti n t po anno aratt rizzato a so i t in i i ia o r Co i azi n i o rni ono anno a iato n p r orso n a ir zion i n o o i s i ppo sost ni i ioè i no s i ppo so is a ss i iso ni pr s nt s nza o pro tt r a possi i it n razioni t r i so is ar i propri o ti i s pi a i attito s i o i tti i sost ni i i a azioni nit s i staina op nt oa s itati n i piani in stria i i o t azi n an in ta ia a a izion a Co ission rop a i a iar n r n a rop o a strat i i i p ntat in a ni s ttori p nsia o a rispar io stito s pr pi o a izzato s in sti nti sost ni i i o a ran i fi i r a o a spint a r ato a appro iionarsi a pro rr in o o r sponsa i Cosa s r ora a pan ia a iao iss to a r r o r r sta t nnza p nti i ista in rito sono po arizzati ontrapposti i riti n p r sost n r a ripr sa sar n ssaria assi a r ation in i non i si possa p r tt r i ono iar risors rso in sti nti sost ni i i onsi ran o i i p i ita nt in fi i nti i in riti n a rif ssion s i nostri sti i i ita s i o i ono i i a pania a a iato a portar a o s i ppo i o i i sin ss pi sost ni i i a na i rsa t ra i pr sa a pan ia a a to n i patto s ran part i nsioni aratt rizzano na p r or an

FRANCESCO FERRARA

sost ni i o t azi n stanno an ora s n o p santi t nsioni i i i it ono rip nsar ai oro o i i sin ss or anizzazion azi n a è stata stra o ta on a n ssit i p nt i tt r in si r zza i a oratori attra rso i ri is no in pro tti o i assi io ti izzo a oro a asa a ia nti n on o a oro si stanno traducendo in cambiamenti nei moi i o i it a it ini i a isto n i rapporti on a ran istri zion i n ozi i arti r i a isti on in rta nt a r o t riori tti s p nsia o a po iti i in nti azion fis a i sost no i o rni a Co ission rop a tt ranno in a po saranno s pr pi in irizzati a o s i ppo i oi att nti a a i nt stiti or anizzati s on o o i ri onos i ti arantiti in ra o i is rar p r or an non so o ono i o finanziari in o o a fi a i rifi a i n sto n o o ont sto post Co i i s r izi pro ssiona i p r azi no ranno in i ont p rar nti

i sost ni i it in o ni a ito i o p t nza a i itano o s i ppo i sta n o a t ra i prossi i anni i t i a sost ni i it p r a ranno i o o i ar i pr sa s nan o in o o ar ato a istinzion tra i a a r sap to s i ppar o i sost ni i i i in sar ri asto an orato ai i para i i a stion finanziaria o r t n r onto i or i finanzia nto n o irat a s pp ain o r ss r rip nsata in n otti a i i rsifi azion ri o a izzazion a tassazion sar s pr pi sp sso inf nzata a or a in nti o a i si potr a r so o or anizzan osi p r t po a apa it i is rar t p sti a nt fi a nt tri i rs o tr a onta i i sar t r inant n i rapporti on i in stitori i finanziatori piani in stria i o ranno t n r onto i ris i onn ssi a a ozion i prati non sost ni i i itar Co s pr a fi ia sar ntra n rapporto on i i nt a in sta as a r n ar ia in pi i a r atto a sost ni i it n pi astro a propria t ra i pr sa o o i op rar i o ni ons nt aranno a i r nza a s a t ra i s oi a ori i s oi o porta nti ps i in p rson s art or in i so a i itato a a t noo ia att nzion a o nit in i si op ra r sponsa i it so ia i inanza an orafi a ai propri i nti a ozion i po iti i stion att nt a a i nt a p rson n sto ont sto s pio o o si i i s at o sar i i ior i i tto a isita * Partner PwC Italia, Corporate Responsibility Leader

& CIRCULAR ECONOMY 55

>


>

WORKSHOP SUSTAINABILITY

Non c’è sviluppo possibile senza benessere comune La linea è tracciata: vanno concepite ipotesi di crescita strutturale invertendo il paradigma temporale e ridisegnando strategie che abbiano orizzonti, nell’ordine, a lungo, medio, e breve termine di Andrea Battistoni*

U

n’economia cardiopatica, a rischio proccio operativo. elevatissimo per la stabilità globaono i nto p r i a a on inzion o le, con una perdita del Pil superiocorre fornire un metodo nuovo a sostegno re al 9%: è il panorama apocalittico che ci di una “nuova normalità” e di una ripresa si prospetta, in cui la pandemia ha la mera fortemente resiliente. Le ipotesi di crescita o pa i a r a p ifi ato on izioni pastrutturale vanno concepite invertendo il to o i i a si i a ati a onizzanti paradigma temporale ovvero è necessario come l’Italia. Quale futuro può avere, dunridisegnare, nell’ordine, strategie di svilupque, il Paese? po a n o io r t r in poi È chiaro che gli strumenti di contenimento l’obiettivo a lungo termine delinea la strutdella spesa pubblica, i turalità dell’interI CONTINUI TAGLI SI TRADUCONO tagli lineari e la politinto ti izzan o IN INEFFICIENZA E INADEGUATEZZA ca degli investimenti, il breve ed il medio PERMANENTE DEI SERVIZI E ANCORA t tt po iti fitermine come fattori DI PIÙ IN FASE DI EMERGENZA scali attuate non hani att azion i aziono pro otto tti positi i si nifi ati i n i ni immediate e di monitoraggio. I continui r s ita n i sta i it t tt a tro ta i si tra ono in in fi i nza ina La pandemia ha disegnato un mondo diverat zza p r an nt i s r izi sia in as so, dove i parametri di Maastricht non hanor inaria an or pi in as r nzia no più senso. Di fronte ad eventi straordinaed il depauperamento dl Sistema Sanitario ri occorre prevedere politiche straordinarie. aziona n è s pio a pant a o i a a pr nzion ss r apUna nuova politica economica, dunque, va is nata s s t sost n t s i ntifi a*L’AUTORE, ANDREA BATTISTONI, nt non so o o ontrattazion VICEPRESIDENTE CABINA DI REGIA compromesso tra politiche di contenimen“BENESSERE ITALIA” DI PALAZZO CHIGI to delle spese ed investimenti legati alla ontin nza finanziaria n ss r è i principio, è la politica, è il focus nel quale re-

56

a izzar a ripr sa n ss r non è ir oscrivibile in modo limitante nel welfare ma è o i tti o i azioni irano a n rar prosperità e vigore diffusi e, soprattutto, accessibili a tutti. rioritaria è a finizion i o i int grati ed interdisciplinari di sviluppo culturale, sociale e di crescita economica pratia i on n o opport nit on i n fi i i n r ato ap rto a inno azion ai cambiamenti tecnologici equamente distribuiti, stabilendo gli strumenti normativi e le iniziati pro tt a i p r r a izzar na soi t a prosp ra aratt rizzata a na crescita sostenibile, dalla coesione e dalla on r nza str tt ra p r n a t t a dell’integrità del mercato interno. a ass nta a onsap o zza i sist i naziona i r o o on a nta parti so ia i a pro ozion parit ont ni nto i o fi i nti i iso pazion is ri inazioni s sion so ia a po rt istr zion a or azion a ons r azion patrionio t ra a pro ozion i ontributi della diversità culturale. arti o ar ri anza sar ata a appro io etico ed armonico di una visione integra-


L’UOMO È GARANTE DELLE RISORSE AMBIENTALI DA TRASFERIRE ALLE GENERAZIONI FUTURE ta tra si nz str tt ra i ina i dell’economia, dell’ambiente, della sostenii it finanziaria n a pr ision i r ti i si r zza n o or i prot zion soia i sp ri ntazion i so zioni o inno azion è s i ntifi a nt onsi rato un parametro quantitativo determinabile e ponderabile. a a tazion o zion o rafi a del paese consente di misurare l’aumento della previsione di longevità degli individui o inato a a i in zion tasso i fertilità, produce un netto invecchiamento della società: ragion per cui, è necessaria l’ei inazion i attori pato o i i on ono a roni o razi a po iti sanitari integrate, votate al benessere globale della p rsona non pi onsi rata o sp ificità patologica ma “unicum”, da tutelare con po iti sanitari on at s a pr nzione, determinante per il contenimento del costo sociale della salute e dirottando le risorse risparmiate su settori fondamentali come la ricerca. n ass nza i na ision pr nti a a salute, la longevità inciderà sulle politiche p i s i s r izi so ia i on rip r ssioni s sist a sanitario assist nzia

pr i nzia s so zioni a itati s a o i it s a sost ni i it finanziaria iata a i ario n raziona in t r ini i pot r isiona n ss r si r zza non in ri ri nto a a ripartizion p so finanziario a on it è o i onsirata n opport nit tant è i n finita “silver economy”, con ricadute in termini di Pil non sottovalutabili. Al ruolo di sostegno e di guida delle politiche di cambiamento si pongono parametri nzioni i n o a on zion apa i i contemperare il coordinamento e la sorveianza po iti i i an io a orazion i portatori i o p t nz a pro ozion i pari opport nit iparando lo “start” delle possibilità di accesso, per r a izzar i proprio pot nzia a aranzia a r azion i so i t r si i nti on amentale obiettivo è il monitoraggio della o rnizzazion i sist i istr zione, esigendo una capillare accessibilità agli strumenti tecnologici, alle reti di comunicazion ai pro ra i i appr n i nto p rmanente destinati ad incoraggiare la mobilit o paziona a on zion i n ss r a i nta risi n i nza o o è i arant della durabilità delle risorse ambientali poiCON IL PROGETTO “FILIERA ITALIA” VENGONO SUPPORTATE FINANZIARIAMENTE LE IMPRESE DELLA FILIERA AGROALIMENTARE

ia ato a r o o i sto r ato per cui gravato dal compito di trasferire alle n razioni t r a nat ra n s a pi inazioni non pi onsi rata o risorsa di un modello di sviluppo depauperante e distruttivo ma armonico, nell’ equilibrio tra lo sfruttamento e la tutela delle risorse ambientali, essendo la biodiversità in Italia un bacino di opportunità da attingere e promuovere. In tale ottica, il welfare ass n r o o ir o ar i a r azion e di sviluppo intorno al quale privilegiare strategie di sostegno economico, sociale e

culturale. Oggi, il grido d’allarme più accorato proviene dal settore produttivo, dal commercio, a azi n a s ttor t ris o i o ti s r izi stanno s n o n tra o o s nza para a t ppar i nt a n ssità, improcrastinabile e prioritaria, di individuare fonti e criteri di accesso al credito e sostegno alla liquidità e di stimolo al mercato per dare respiro alle attività pubbliche ed ai ons i na i i it i iata s nza ro razia a ostit zion i no s o per le banche possono essere l’ancora di salzza a o nto Abbiamo individuato, in tal senso degli strumenti di sostegno, per favorire le dinamiche o r ia i int r iazion sist a an ario a ri as io i aranzi op rt r assi rati n transazioni naziona i estere, alla concessioni di crediti concessi sotto o ni or a stinati a finanzia nto delle suddette attività imprenditoriali. ia o n a s in ass nza i na so ranità monetaria e, quindi, di una politica autono a i ission a taria o n o finanziar a propria sist nza on taria s i mercati esteri, deve promuovere politiche di a tofinanzia nto int rno apita izzan o le proprie risorse e, garantendo uno stimolo continuo al proprio prodotto interno lordo an on str nti finanziari a o o i on i fi i ra s nza ri orr r n ssariant a str nti prot zionisti i non stibili a lungo termine. i i ra ta ia è app nto i pro tto i i fin è n a r azion i n sin ss inno ati o o to a s pportar finanziaria nt int ra in a i fi i ra a roa i ntar a a or azi n i p nat n a tras or azion o o r ia izzazion at ri pri ai pro otti finiti a a a orizzazion a sost no i a azzini a fin i sost n r port a arantir azi n on it a margin inferiori al 10% che non riescono ad accrescere il fatturato, per mantenere livelli i a azzino a ati asion i ordini.

& CIRCULAR ECONOMY 57

>


>

WORKSHOP SUSTAINABILITY La decarbonizzazione virtuosa del distretto circolare NextChem (Gruppo Maire Tecnimont) presenta un modello avanzato per affrontare in modo ambientalmente ed economicamente sostenibile tre delle pi grandi sfide del futuro di Sergio Luciano

P

ianeta Terra, anno 2025. L’auto è ferdi carbonio e di idrogeno e le trasforma in un ma davanti al distributore di idrogeas i sint si n as ir o ar poi a s a no e sta facendo rifornimento. Una volta viene trasformato in idrogeno, un idrobrezza leggera si alza, portando un profumo geno “circolare”. i fiori i ro no o p ta nt inoi pianto a att issioni i C dore, non copre. Il cielo è terso, la città è una potrebbero avere effetti “serra” e far consedelle meno inquinate al mondo: cinque anni guentemente aumentare la temperatura sul a a s to a ia a transizion n r ti a pianeta, provocando cambiamenti repentini e sostituito combustibili e carburanti fossili i a a s r ro anni a int r con l’uso di energie popolazioni. L’energia IL MODELLO È PENSATO ANCHE rinnovabili e di pros r è pro otta PER IL RILANCIO GREEN DEI COSIDETTI otti io i i i da fonti rinnovabili SITI BROWNFIELD: CHIMICI, circolari. a i ntano an PETROLCHIMICI E SIDERURGICI Alle spalle del distriun elettrolizzatore butore un treno merci fa il suo ingresso nel pro i ro no a a a i ro no Distretto Circolare: trasporta materiali plaprodotto viene immesso nel processo prostici, in parte scarti industriali, imballaggi di tti o i na io ra fin ria a i n an pro otti in stria i o r ia i a ri o i utilizzato per alimentare la rete di distribunon sono più utilizzabili e devono essere rizione al servizio della mobilità sostenibile citi ati in part at ria i p asti i sono ta ina o i ri ra n rifi to è tornato state scartati dal processo di selezione della ad essere un prodotto utile alla società, senza ra o ta i r nziata a sono troppo i patto s a i nt o o iè n pr ziosi p r ss r r iati non tro ano a tra stinazion p r is ari sono stat i s at ria i n ono s ari ati ai vagoni ed entrano in un sistema integrato “modello”, uno dei primi al mondo, un caso di eccellenza. rifi ti p asti i i iori sono tras or ati in nuova materia prima, sottoforma di granuli rranno sati p r pro rr n o i o tti i p asti a rifi ti p asti i s i non r p ra i i fisi a nt ntrano in n onFABRIZIO DI AMATO E PIERROBERTO FOLGIERO rtitor i i o pr a o o

58

carburante è una fonte di energia intelligent p ita i ri ra no s arto on è n fi non è tar r n n s o a s i nza o un parco a tema. È il racconto di quanto potr i ss r r a t i n pro tto potr on r tizzarsi tra po i anni an n nostro a s anzi potr ss r i primo Paese al mondo ad adottare un modello del genere. Si tratta del modello di Distretto Cir o ar i tC a so i t i r ppo Maire Tecnimont, leader nell’engineering s ttor o nstr a oi as a r ato anni a p r a rontar a sfi a a transizione energetica, attraverso l’ingegnerizzazione di soluzioni industriali per la decarbonizzazion a i i a r o o i tC è p nsato proprio p r ar na risposta a sfi prin ipa i i questi anni, quella della decarbonizzazione, per mantenere nei limiti la temperatura del pianeta; quella dell’economia circolare, per trasformare gli scarti in nuove risorse e usare queste nuove risorse nei processi produttivi


riducendo parallelamente l’estrazione di mat ri pri risors nat ra i infin a della mobilità sostenibile. o o è an p nsato p r n ri an io r n i siti in stria i osi tti ro nfi pr a nt nt siti in stria i i i i p tro i i i o si r r i i ono a iar o consolidare il proprio percorso di transizione energetica e ridare vita e futuro alle proprie attività, un futuro sostenibile. Le tecnologie alla base di questo modello,

IL TEAM DI NEXTCHEM

tecnologie esistenti e provate, sono state ini apa it ann a a i fi i nza i t rat a tC sta i s i ppan o riciclo vengono prodotte polimeri riciclati di per Eni i primi due progetti di impianti per qualità in grado di sostituire polimeri vergini la produzione di idrogeno e di metanolo da di origine fossile. on rsion i i a i p asti at ria is no ir o ar i tC non p s o a rifi to sti i pianti nas ranno mancare l’idrogeno verde prodotto attraverrisp tti a nt pr sso ra fin ri i orto so l’elettrolisi, utilizzando fonti rinnovabili: ar ra i i orno i r ppo air ni ont sta p rs n o La tecnologia di produzione di gas di sintesi con grande imprenditorialità e con un ruolo i i ro no a at ria i p asti i s i i di “front runner” l’applicazione della tecnoloscarto si basa su un processo di ossidazione gia dell’elettrolisi per la produzione di idrogeparziale, seguito da una successiva fase di puno green, la versione più sostenibile dell’idrorifi azion ons nt i non pro rr ingeno, con emissioni zero di CO2. inanti as Cir otC on LA PROPOSTA DI NEXTCHEM ar si otti n a sta proposta, disegna DISEGNA UN MODELLO DI FUTURO questo processo può un modello del futuro CHE È REALIZZABILE GIÀ OGGI essere utilizzato come è r a izza i i CON TECNOLOGIE COLLAUDATE tale, per le sue qualità oggi, con tecnologie riducenti, all’interno di processi produttivi collaudate e con una sostenibilità di tipo ancome quello siderurgico, in sostituzione di ono i o na proposta o ar gas di sintesi prodotto da metano o di derivasi a atta ai ont sti o a i p pr ti del carbone (come il polverino di carbonio), vedere un’integrazione per fasi successive. abbattendo le emissioni “climalteranti” genena sfi a a a transizion n r rat on n osto in rior as Cir o ar ti a ri i appro i isionari a onpuò inoltre essere utilizzato come base per la so i ati so zioni r si i nti si r i iara produzione di “idrogeno circolare”, o metanoPierroberto Folgiero, Ceo di Maire Tecnimont o o na o t p i it i a tri o posti i i i i tC air ni ont n s o fondamentali per l’industria. p r orso i r n a ration o tt Altro ”pezzo” del Distretto Circolare di Nexr a isposizion i sta sfi a a i nta tC è a t no o ia ons nt i ri i ai ran issi o no o in n risti o r fisi a nt i rifi ti p asti i na t noi r ppo a n i piantisti a i i a tra io ia propri taria si ia a p ast ziona p r sto a r ato na so i t a è stata insta ata in n i pianto in o tC p r pot r o rir a r ato striale sito a Bedizzole, in provincia di Breo p t nz sp ia isti p r pro tti in scia. In questo impianto da 40.000 tonnellate n risti i n ar a a i i a r a nostra intuizione è stata quella di andare sulle nostre competenze core, plastica e prodotti i i i rip r orr r a stra a a in i tro capire come potevamo fare per “smontarli” e rimontarli partendo da feedstock non fossili, dunque di origine biologica e rinnovabile, o di origine circolare, ovvero trasformando scarti in materia prima. Abbiamo cercato di colmare il gap tra il costo dei prodotti fossii i osto i pro otti r n p r sia o on inti i in sti nti r i ano essere produttivi e redditivi» prosegue Fol-

& CIRCULAR ECONOMY 59

>


>

WORKSHOP SUSTAINABILITY giero. «Occorre in altre parole confezionare sin ss as siano s pr pi attra nti per i capitali verdi: ci sono stati cambiamenti oserei dire “epocali” nella mentalità degli in stitori o i sono possi i i op razioni fino a a anno a rano i p nsa i i a dall’altro lato occorre trasformare la mobilitazione green in industria, le opinioni in fatti e numeri, e i numeri devono essere di segno positivo». Un orizzonte vicino e concreto, quello della transizion n r ti a n a as post Coronavirus sarà ancora più apprezzato, più sentito, più necessario, per rilanciare l’econo ia in ia r n in in a an on i indirizzi dell’Unione Europea, ricostruire il tessuto industriale con un approccio moderno, per creare nuovi posti di lavoro e nuove competenze e per rendere più autonomo dal punto di vista energetico ed industriale il nostro a s p rio o i att n sar str a nt sfi ant i iara a rizio i

ato on ator C air an i air ni ont n r ppo a o tr tra ip ndenti e collaboratori nel mondo, di cui 3.000 solo in Italia, con un Dna tutto italiano e una s pp ain pri i ia i a in ta rso i a a na ran att nzion cura. «Dobbiamo utilizzare questo momento di crisi per ricostruire un’Italia diversa, più moderna, più attrattiva per gli investimenti,

ECONOMIA CIRCOLARE: UNA RIVOLUZIONE CON AL CENTRO UNA NUOVA CULTURA D’IMPRESA di Pierroberto Folgiero L’economia circolare è di fatto un nuovo paradigma, un nuovo approccio culturale che consente di rendere sostenibile l’economia di mercato, non rinunciando alla crescita ma facendo in modo che tale crescita sia compatibile con la limitatezza delle risorse naturali e con gli equilibri delicati del pianeta. Un nuovo paradigma che è una quarta rivoluzione industriale, dopo quelle del carbone, delle macchine automatiche e della digitalizzazione;

60

una rivoluzione che si porta dietro un profondo cambio di visione e di ruolo dell’impresa. La responsabilità del produttore lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, principio fondante della circular economy e dell’assetto normativo europeo in materia, impone un ripensamento profondo della progettazione dei prodotti, delle tecniche produttive, degli approvvigionamenti di materiali finanche del modello di business. La disponibilità di materia seconda

consente una maggiore indipendenza di imprese e Paesi da economie estere e permette di riconnettersi con i territori. Una circolarità “a km zero”, in cui l’elemento di disturbo del circuito virtuoso è più evidente, non rischia di scomparire nella vastità di un’economia globalizzata, dove i buoni e cattivi comportamenti sono facilmente individuati e sanzionati, a beneficio di un’etica economica che non è “buonismo”, ma uso consapevole, razionale e ottimale delle risorse.

meno burocratica, laddove la burocrazia di p r s non è n is a or a ss r al servizio della crescita del Paese e non un osta o o pro tti fino a i ri pot ano essere percepiti come visionari, oggi devono ss r onsi rati on o i i rsi p r rilanciare l’economia dobbiamo proiettarci nel futuro, con grande spirito unitario e imprenditoriale».


DAL GRAFENE ALL’ECOPELLE IL FOOTPRINT È BREVE La galassia Pellan Italia punta ancora di più alla circolarità e all’innovazione, col riutilizzo degli scarti di riso e il back on the market nel calzaturiero. Merito (anche) della leader, Carlotta Pignatti Costamagna di Alessandro Faldoni

C

arlotta Pignatti Costamagna, la giovanissima leader di Pellan Italia, scorre le pagine del sito McKinsey che invoca un “new muscle” per la ripresa e per prepararsi a quello che sarà “the next normal”. In Cerere 81, l’azienda agricola in Lomellina, coltiva riso bio e sonda possibilità e mercati per prodotti dagli scarti di riso (spalmature, bioedilizia e cosmesi), avviando l’interazione interna con Fiscatech e la collaborazione con l’Istituto italiano di Tecnologia, l’Università di Genova e una start-up romagnola. Non solo: lavora ad una Academy ed alla ristrutturazione in digitale del museo del riso. Con Future Food si apre ai temi dell’economia circolare e nel suo blog MyMiWo è evidente la sensibilità di un millennial che sposa la ricerca continua di benchmark e punti di riferimento. La galassia Pellan ha dovuto fermare le macchine, non la mente ed il cuore della sua dirigenza. BeDimensional ha dovuto suo malgrado, rallentare l’attività ed i contatti con i potenziali partner che avevano a loro volta fermato le operazioni, ma non ha perso tempo: ha consolidato il proprio staff di ricerca e sviluppo. Entrano a tempo pieno i suoi co-fondatori, Vittorio Pellegrini e Francesco Bonaccorso, assieme a 10 nuovi giovani ricercatori da IIT. L’azienda, partecipando al progetto Graphene Flagship, ha ricevuto da r s n t rior finanzia nto o p ssivo di 3,3 milioni di euro per attività di ricerca e prototipazione industriale (nel segmento batterie con il colosso tedesco Varta), nell’utilizzo ra n n ti tt fi on n n in is i i ioni onta i fina izzar a or i i o s i ppo n s ttor rifi anti past conduttive. Pellan Italia conferma che la pandemia è un potente booster di cambiamento nella digitalizzazione delle relazioni e nel cross insemination tra aziende, anche distanti per

LO STABILIMENTO FISCATECH DI VIGEVANO

settori di prodotto, ma accomunate dai driver dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità. Carlotta Pignatti Costamagna e Sandro Morini (presidente di BeDimensional e di Fiscatech) hanno a lungo intervistato Giuliano Noci, il prorettore del Politecnico di Milano esperto di biomarketing, e dedicato particolare cura a Fiscatech, l’azienda prediletta del fondatore di Pellan Italia, il cavalier Achille Costamagna. Qui Marco Ferrari, Managing Director dell’azienda basata a Vigevano e Cormons, reduce dall’aver o to is at pa a in ap a fin braio, suona la carica della ripresa. Lineapelle aveva sancito un rinnovato interesse registrato con soddisfazione dal sales manager Cristiano Paron. Nessuno avrebbe pensato che appena a marzo, lo stabilimento di Cormons, guida-

CARLOTTA PIGNATTI COSTAMAGNA CON LIVIA POMODORO

to da Giacomo Landi, Plant Director, avrebbe prodotto mascherine per la Protezione Civile del Friuli. Non solo: Fiscatech, con l’acquisizione del ramo d’azienda di Sisa, ha avuto in dote una serie di prodotti affermati: Lai-Porellina, Koram e Performa. È un back on the market nel calzaturiero che annuncia il ritorno verso l’alta gamma da parte di un’azienda storica (55 anni a novembre scorso). E la nuova collezione è pronta. Sono questi i segnali di un foot print sostenibile che rappresenta, con l’innovazione, il tratto trasversale del Gruppo. Marco Mus r ana C i no o fi r pa r i Circular (dal riciclo della plastica) è pronto a nuove combinazioni di prodotto nel segno della sostenibilità che fa di Fiscatech un campione dell’innovazione nel made in Italy. Il magazine Vilda (Luxe Vegan Living) ha recentemente titolato che “circular fashion is the future”. E da mesi Fiscatech è all’attenzione dei marchi del fashion - non solo nel segmento vegano - per la sua propensione ai paradigmi di un’economia che deve convivere nel ring del mercato con il doppio-gancio dei cambiamenti climatici e di Covid-19. Il mondo del fashion è attraversato da una profonda rivisitazione e guarda a chi sappia unire performance, ricerca e il traguardo di una sempre più spinta sostenibilità.

& CIRCULAR ECONOMY 61

>


>

WORKSHOP SUSTAINABILITY

ENORMI, AUTOMATICI ED ECOCOMPATIBILI Scania presenta due prototipi a guida autonoma che rivoluzionano il mondo dei trasporti. Un mezzo per il lavoro e uno per il trasporto urbano declinabile in autobus, veicolo per le consegne e compattatore di Franco Oppedisano

N

on hanno il volante perché non hanno neanche la cabina per ospitare l’autista. Il primo è un veicolo da lavoro, pesante, che rappresenta una pietra miliare in questo settore. Si chiama Axl ed è un prototipo completamente autonomo già in grado di lavorare, da solo, in ambienti chiusi come le miniere e i cantieri edili. Una sorta di automa su gomma capace di trasporta tonnellate di materiale. Il secondo non è un solo mezzo ma tre: un autobus, un camion per le consegne e n o pattator i rifi ti in o n anno i moduli di azionamento anteriore e posteriore. È l’Nxt, il veicolo elettrico concepito per il trasporto in ambito urbano. Entrambi sono fir ati a ania anno o st sso o i tti o ar n si nifi ati o a zo t no o i o in a anti alla mobilità sostenibile e alla guida autonoma, portando a un livello superiore il sistema modulare che rappresenta il Dna dell’azienda scandinava. In particolare, Nxt è stato progettato on a f ssi i it n ssaria p r passar dal traghettare i pendolari al lavoro al mattino e alla sera, alla consegna delle merci durante il iorno a a ra o ta rifi ti n orso a notte. Cambia il telaio ma i moduli di azionamento possono restare gli stessi. Quello per il trasporto persone, lungo otto metri, è costituito, ad esempio, da un’unica unità,

62

riducendo così in maniera sostanziale il peso. Le batterie a celle cilindriche sono posizionate sotto il pavimento, in uno spazio abitualmente inutilizzato, contribuendo così ad una migliore distribuzione del peso. L’autonomia garantita, grazie alle batterie attualmente disponibili è stimata attorno ai 245 chilometri, con una massa del veicolo inferiore alle otto tonnellate. «Nxt è una visione del futuro del trasporto nelle città. Molte delle tecnologie presenti non sono ancora state sviluppate appieno, per noi però è stato importante realizzare un veicolo NEL FUTURO I VEICOLI A GUIDA AUTONOMA SVOLGERANNO UN RUOLO CHIAVE GRAZIE AI SISTEMI DI TRASPORTO INTELLIGENTE

concept in grado di mostrare sia visivamente che dal punto di vista tecnico, dove possiamo arrivare», ha evidenziato Henrik Henriksson, ceo e presidente di Scania. «Nxt è progettato per il 2030 ed oltre, numerose funzionalità che lo contraddistinguono sono però già disponibili». «Stiamo ora facendo un grande balzo nel futuro. Questo veicolo ci fornirà dati concreti ed estremamente preziosi per proseguire nelo s i ppo ontin o i zzi ttrifi ati a ida autonoma», ha spiegato Robert Sjödin, Nxt Project manager.

Anche Axl, con un motore a combustione, alimentato da biocarburanti rinnovabili, e un modulo frontale intelligente che sostituisce la tradizionale cabina, rappresenta un passo a anti si nifi ati o p r i s ttor i zzi a lavoro: «Abbiamo già veicoli a guida autonoma in azione presso i nostri clienti. Fino ad ora, però, sono sempre stati utilizzati con la presenza di un conducente che può intervenire in caso di necessità. Scania Axl non è dotato di cabina per cui cambia completamente lo scenario», ha evidenziato Claes Erixon, Head of research and development di Scania. «Lo sviluppo di veicoli a guida autonoma ha fatto grandi passi avanti negli ultimi anni. Non abbiamo ancora tutte le risposte, lo sviluppo di prototipi come Scania Axl ci consente però di esplorare nuovi orizzonti e continuare ad accrescere le nostre conoscenze ad una velocità impressionante». «Con i nuovi veicoli concept Scania, stiamo facendo un importante passo avanti verso il sistema di trasporto intelligente del futuro, nel quale i veicoli a guida autonoma svolgeranno un ruolo chiave», ha concluso il ceo Henrik Henriksson. «Siamo costantemente impegnati nel creare e sperimentare nuovi concept per dimostrare ciò che possiamo fare con la tecnologia attualmente disponibile».



>

WORKSHOP SUSTAINABILITY

Auto, il noleggio conviene parola di chatbot razie all’intelligenza artificiale, CarPlanner, il mar etplace fondato da arta aina, studia la sostenibilità finanziaria del canone individuando il migliore per l’utente di Davide Passoni

MARTA DAINA

«L

e concessionarie hanno capito da tempo che la modalità del noleggio a lungo termine sarà sempre più richiesta dagli utenti, ma con la nuova situazione indotta dal Covid-19 il processo accelererà ancora. Intanto, perché le persone che prima consideravano l’acquisto, ora lo vedono come una spesa rischiosa e superf a poi i sono i p i azioni i f ssi i it ia ista n a to on n finanzia nto assi o ris ia s a in i fi o t onomiche e non può pagare la rata, mentre il no io a possi i it a ro ator servizio di sospendere il contratto e i paganti in aso i t poran o pro a i as f o t nt na f ssi i it p rcepita dai consumatori come vantaggiosa». A parlare è Marta Daina, imprenditrice di origine polacca che, dopo varie esperienze in tutto il mondo, ha co-fondato CarPlanner, un marketplace digitale dedicato al noio a to a n o t r in no i tr n più in crescita degli ultimi anni nel settore a to oti Car ann r ti izza n at ot che, dopo aver raccolto i dati dell’utente, ornis n sito i iato s a atti i it di usufruire del servizio di noleggio. Grazi a a orit i i int i nza artifi ia i at ot st ia a sost ni i it finanziaria del canone mensile di noleggio e, in caso di insost ni i it s ris a t nt a to

64

o rta pi a ata a s o profi o a tomatizzando completamente il processo. Car ann r sist o ran a prosegue Daina -, ma la prima fase è stata s i ppata s n sin ss o i rso n a ito a a n ration p r a to n o attra rso n pro sso a iita na in a i sin ss ontin a e cresce, nonostante la pausa imposta dal Covid-19. La gestione del noleggio a lungo t r in è in partita n sia o n ro r i ita a ia o a or i o rL’EROGATORE DEL SERVIZIO PUÒ SOSPENDERE IL CONTRATTO IN CASO DI TEMPORANEO PROBLEMA DI CASH FLOW DELL’UTENTE

ciali con le principali società di car rental per le quali utilizziamo gli strumenti del nostro sito on i rsi f ssi i at ot r ano i o izzar s p ifi ar i processi di sottoscrizione dei contratti di noleggio». Processi che in genere sono piuttosto lunghi e complessi, con diversi passaggi tra ons nti o ntazion a on ant da produrre. «Tipicamente, quello del noleggio non è un processo di e-commerce. oi in r ia o i s p ifi ar t tto sia per l’utente, sia per chi vende queste soluzioni di noleggio, che siano consulenti commerciali o agenti. Ci sono utenti pronti a

sar a at ot ttia o a isposizione, arrivando a sottoscrivere digitalmente il contratto, mentre altri preferiscono la gestion ons nzia tra iziona p r non escludere questi ultimi dai nostri servizi, a ia o str tt rato an na piatta ora p r a nti in ip n nti a r rivenditori di auto, realtà con portafogli clienti potenziali cui vendere soluzioni di noleggio in maniera più classica». Anche perché, appunto, dopo la pandemia di Covid n a a a ia o a to a to r in garage per mesi, anche gli stili di possesso i n zzo sono stinati a a iar ai inar a ia o or anizzato on le concessionarie per parlare di ripartenza, a ia o a to n int r ss na ri i sta no na i s no io i asp tta a o ma non di questa portata», conferma Daina. E, oltre alle modalità di fruizione dell’auto, on a n o a o i it a i ranno an tipo o i i zzo ra i r raio ri i st p r a to ttrii ri s nostro sito sono stat i tota ntr a s tt r a no r rano i na r s ita not o però non si converte sempre in contratto sopratt tto p r a i fi o t p r ttriche, di avere punti di ricarica sul territorio. È comunque un segnale del fatto che i trend sono stinati a a iar




FINANZIARE L’IMPRESA

LARGO AI CONFIDI AL FIANCO DELLE IMPRESE a

Saranno i consorzi fidi a gestire le pratic e per i finanziamenti fino mila euro: una buona notizia per le Pmi ma anc e per le banc e , c e trovano un interlocutore amico Il modello di Confidi S stema di Davide Passoni

69 ASSOCONFIDI «SIAMO L’ULTIMO BALUARDO CONTRO LA SELEZIONE DARWINIANA»

70 BANOR LA RIPRESA SARÀ LENTA MA SARÀ PIÙ SANA

72 EULER HERMES DOPO LA PANDEMIA ARRIVERANNO LE INSOLVENZE

74 RSM ECCO COME IL DECRETO RILANCIA LE PMI

76 IL CONFRONTO STARTUP, DECRETO PROMOSSO MA NON A PIENI VOTI

C

hi è stato ragazzino tra gli Anni ’70 o i s p ifi azion e ’80 ricorderà “Le dodici fatiche Ne è convinto Alessandro Spada, presidendi Asterix” e il lasciapassare A38, t i Confi i st a po o r ito parodia della burofollia fatta di un’intermiassocia oltre 55mila imprese per lo più in nabile serie di formulari e rimandi da uno Lombardia, anche se da tempo ha allargato sport o a a tro na trafi a ri or a il raggio d’azione all’intero Paese: «All’indoquella alla quale, mutatis mutandis, molti mani delle misure governative sulla liquidiimprenditori si sono trovati di fronte quantà, abbiamo scelto come sempre di essere al do si sono recati in banca per richiedere i fian o i pr s a ntan o a nostra finanzia nti arancapacità d’azione e riCONFIDI SYSTEMA! ASSOCIA OLTRE titi dallo Stato. Ora, ducendo il prezzo as55MILA IMPRESE, NON SOLO LOMBARDE: però, il vento è camsociato al servizio per HA ALLARGATO IL PROPRIO RAGGIO iato onsorzi fi i comprendere tutte le D’AZIONE ALL’INTERO PAESE onfi i anno a to diverse combinazioni il via libera per garantire direttamente alle con l’intervento del Fondo di garanzia, e ci i pr s i i i finanzia nti fino siamo subito allineati agli interventi urgenti a 800mila euro, quelli garantiti dallo Stato per le moratorie e le sospensioni delle rate fino a i pr s asta ri o rsi i finanzia nti in ss r opratt tto a un consorzio e svolgere lì l’intera pratica, abbiamo pensato di alleggerire la documensaranno poi i onfi i anzi an a tazione normalmente richiesta al cliente rivolgersi al Fondo di garanzia per le Pmi per istruire le pratiche, riducendola al miistituito presso il Mediocredito centrale. nimo indispensabile. E, sempre per incidere Questa novità porta l’iter a un maggior livels attor t po a ia o s p ifi ato i

67


FINANZIARE L’IMPRESA

iter istruttori e deliberativi della richiesta i fi o fino a t r inati assi a i assicurando la risposta al cliente in tempi brevi, iorni r star a fian o azi n abbiamo da subito allestito una massiccia campagna a contatto con le associate per informarci sulla loro situazione, spiegare le prime misure emanate per drenare liquidit ra o i r ri i st i n o a finanza per i pagamenti immediati». a portata azion i Confi i st a è più chiara alla luce delle dimensioni dell’uni rso i onfi i Co itato orino inanza a Ca ra i Co r io i orino n ti o oss r atorio izion ria in ta ia sono atti i onfi i i cui 35 maggiori (l’11,3% del totale offerta di r ato n atti it finanziaria s p rior a i ioni i ro inori tan o ai dati della Centrale dei rischi, al 31 dicembre i onfi i a iori p r rappr s ntando poco più del 10% dell’offerta di mercato in termini di numerosità degli intermediari, detenevano uno stock di garanzie di circa i t rzi tota Confi i st a a n o i tti o pr iso - prosegue Spada - diventare hub della finanza i pr sa apposita nt ri o to al segmento delle Pmi. Siamo convinti che a ostr zion i n r ato a finanza i pr sa i rsifi ato fi i nt sia na delle più importanti leve per lo sviluppo del Paese e la situazione attuale lo conferma. Per questo, mettiamo a disposizione delle Pmi il nostro bagaglio di competenze per r ar i so is ar i a iso ni finanziari più diversi e mirati, da un lato consolidando la partnership con il sistema bancario e dall’altro ampliando le fonti di accesso al credito attraverso la partecipazione a piattaforme Fintech o a fondi di investimento alternativi, traghettando il risparmio verso l’economia reale». Un’economia reale oggi in sofferenza, ma che apre prospettive o occasioni nuove per i onfi i i o n ra a ri onos i to che le misure governative sulla liquidità sono n o asion p r i sist a i onfi i

68

ALESSANDRO SPADA, PRESIDENTE DI CONFIDI SYSTEMA!

per fare molto di più per le imprese, colmando gli spazi ove la banca per diversi motivi po i o r ia o ssi a arti o azione organizzativa - non arriva. Facciamo un s pio a finanza ir tta a pri a osa i cui necessitavano le imprese era - ed è ancora - di accedere a liquidità in tempi molto brevi. Per dare una risposta concreta, nel mese di aprile abbiamo deciso di destinare finanza propria i onfi i p r ro ar pr stiti fino a i a ro on rata assi a di 60 mesi, inclusi 12 mesi di preammortamento. In soli 15 giorni abbiamo erogato 35 milioni di euro a oltre 400 imprese con tempi medi di delibera di 8 giorni, dimostrando na apa it i stion i n f sso ann o di almeno 500 milioni. È un dato molto sinifi ati o i i possia o ar o to i pi rappr s ntar n fi a ana i tras ission s pporto finanziario all’economia reale: vogliamo assumerci più responsabilità per far arrivare alle imprese i n fi i is r intro ott a o rno anno p r s p rati o o n ri finiti alcuni vincoli operativi e regolamentari: p r s pio iso na ons ntir ai onfi i di accedere a provvista a tassi convenienti e

CONFIDI SYSTEMA! HA L’OBIETTIVO DI ESSERE UN HUB DELLA FINANZA D’IMPRESA APPOSITAMENTE RIVOLTO ALLE PMI a orar a fin sia ata a no a la riserva di attività consentitaci da Banca d’Italia nel mercato del credito diretto». Confi i st a a atti ato i pro ra a Imprese100%, operativo dal 28 aprile e utilizzabile per tutto il 2020, con cui eroga garanzie a copertura totale del rischio per i pr stiti fino a i a ro Con sto programma e sulla base dei nostri ratios patrimoniali - precisa Spada - possiamo sost n r finanzia nti a i pr s fino a un volume complessivo di 1 miliardo. Il programma offre meno rischi e meno adempimenti per la banca da un lato, più credito e più veloce alle imprese clienti dall’altro. Ciò a ia o a n fi io a an a è tota mente nell’interesse dell’impresa associata. La gestione a nostro carico di tutte le attività per l’acquisizione della garanzia riduce i tempi di istruttoria e velocizza quelli di erogazione, mentre l’aumento della percentuale di garanzia costituisce una leva fondamenta p r a i pr sa possa ss r on ssa pi i i it tr i prati da noi presentate è accolta dalle nostre banche partner. A noi interessa fare la nostra parte e farla al meglio».


Assoconfidi: «Siamo l’ultimo baluardo per le Pmi che rischiano una selezione darwiniana» Tra la riforma mal riuscita del Fondo di garanzia e i rischi non risolti per il sistema bancario: l’analisi del presidente Gianmarco Dotta di Marina Marinetti

«P

arliamoci chiaramente: il sistema dei confidi sempre stato un po’ bistrattato orse non siamo stati bravi noi a far capire il reale valore di dare credito alle aziende in area grigia a costi sostenibili ianmarco otta il presidente di Assoconfidi non le manda a dire L’associazione che presiede riunisce le federazioni dei confidi di emanazione delle organizzazioni di categoria dei settori dell’industria commercio arti ianato a ricoltura e cooperazione e rappresenta uasi confidi per uasi milioni di imprese associate per le uali hanno arantito miliardi di euro di finanziamenti concedendo miliardi di euro di aranzie i pensava che con la riforma del ondo centrale di aranzia di marzo le cose sarebbero cambiate invece ancora prima del coronavirus sottolinea otta il sistema bancario ha continuato a utilizzare la garanzia diretta piuttosto che passare tramite i confidi Anche in uesto momento le banche non stanno utilizzando il ondo secondo la ratio della riforma ovvero l’a evolazione del credito alle aziende in maggiore difficolt di accedere al credito i in condizioni normali uindi uelle non in buona salute ’altronde nel momento in cui le banche si trovano

di fonte a un sistema che richiede accantonamenti per non accumulare uantit eccessive pl in un periodo di tassi talmente bassi da non offrire remunerativit chiaro che a loro conviene andare direttamente al ondo disintermediandoci ’altra parte otta uno che capisce bene anche il punto di vista delle banche vicepresidente della anca di credito cooperativo di a liari e mi tol o il cappello del confidi e metto uello del bancario certi ra ionamenti li comprendo dice Abbiamo messo le banche in trincea inserendo nuove norme su vecchie norme non cancellate alle banche non stato detto di non fare merito creditizio n stato eliminato il rischio penale del concorso in bancarotta preferenziale utte ueste norme non sono state abro ate per si chiesto alle banche di dare credito coi tassi bassi non c’ neppure la redditivit L’opportunit per le imprese soprattutto uelle tradizionalmente invisibili al canale bancario di rivol ersi direttamente ai confidi cambia le carte in tavola secondo otta un aiuto per le stesse banche soprattutto in uelle fasce di finanziamento che vanno dai ai mila euro le banche avranno difficolt a estire l’elevato numero di richieste che arriveranno enza

contare fa capire il presidente di Assoconfidi che estire la pratica per un finanziamento da mila euro o estirne una per uno da mila ha lo stesso costo int termini di tempo e di procedure ma non u ualmente redditizia on solo i prima del covid le micro aziende anche a basso rischio avevano difficolt di accesso al credito a iun e otta ra il ondo ha valutato sul microcredito una probabilit di default del a ueste aziende chi le aiuta sempre che le si vo lia aiutare se non i confidi confidi sono perfetti vanno a mettere rimedio al fallimento della politica italiana che per uelle aziende non ha mai previsto nulla di concreto parliamo di pi di milioni di aziende su milioni esistenti in talia erto non sar una passe iata «Rischiamo una sorta di selezione darwiniana conclude il presidente di Assoconfidi acciamo conto essere in uerra non possiamo pensare che con un colpo di bacchetta ma ica tutto si risolva ci saranno periodi bui che dovremo affrontare o penso che i confidi serviranno proprio a uesto specie in uel settore del credito che va dai ai mila euro confidi sono l’unico baluardo per l’accesso al credito delle aziende che stanno davvero soffrendo in uesto momento

69


FINANZIARE L’IMPRESA

«LA RIPRESA SARÀ LENTA, MA SARÀ PIÙ SANA» Non ha senso rinnegare la globalizzazione, meglio invece puntare ancora di più sulla sostenibilità. L’analisi di Massimiliano Cagliero, fondatore e amministratore delegato del gruppo Banor di Sergio Luciano

«NON CREDO SIA GIUSTO RINNEGARE LA GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA CHE HA SEGNATO GLI ANNI PRECEDENTI LA CRISI DI OGGI. C’È CHI CRITICA: TROPPI VIAGGI, TROPPE DELOCALIZZAZIONI. Ma io non condivido. Il sistema precedente è stato l’unico che potesse funzionare. Che debba essere ripensato e migliorato, sì. Rinnegato, no»: è pacato come sempre ma netto

nelle sue opinioni Massimiliano Cagliero, fondatore ed amministratore delegato del gruppo Banor, una tra le più apprezzate realtà indipendenti a livello europeo nella ons nza finanziaria n stioni i capitali e patrimoni. «La pandemia», spiega, «ha imposto l’isolamento dei singoli Stati, ed era fatale che il sistema crollasse, ma per un motivo sanitario, che passerà. Oggi io penso che fosse necessario quel che è stato fatto prima, e che sia pericoloso deglobalizzare. Abbiamo vissuto molti anni di crescita. Oggi dobbiamo pensare ai correttivi da apportare soprattutto dal punto di vista sociale e ano a risi i so ita a rif tt r s da farsi sul piano ambientale, sociale, della governance, secondo i principi Esg che pe-

OGGI DOBBIAMO PENSARE AI CORRETTIVI DA APPORTARE SOPRATTUTTO DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE E UMANO

raltro noi abbiamo adottato da molto». Dunque anche sul piano ambientale? Sicuramente. Diceva Macron, nella sua ultima intervista al Financial Times: “Il fatto che questo virus si sia diffuso anche per le ferite inferte dall’industrializzazione al pianeta ci impone di aumentare al massimo l’attenzione verso la sostenibilità”. Concordo, ma dico di più. Il premio Nobel del 2008 per l’economia William Nordhaus ha ben espresso un concetto che condivido, parlando con Foreing Affairs: “Quando si giocano 25 partite perdendole tutte, occorre cambiare allenatore. Abbiamo fatto una lunga serie di vertici sul clima, fallendoli tutti: è evidente che dobbiamo cambiare il vecchio disegno degli accordi climatici. E invece quali cambiamenti andrebbero perseguiti sul fronte specifico dei diritti sociali e del lavoro? C’è chi si concentra sullo smart-working, e va bene. Ma sul piano dei diritti e delle regole di fondo, cosa va realmente ripensato? In generale sono convinto che un cambiamento nell’approccio ai problemi sociali del mondo delle imprese ed alla loro governance sia opportuno. Per esempio, i Paesi che hanno gestito meglio questa crisi sono quelli guidati da donne, dalla Germania alla o a an a itt i fi i saranno pensati in un modo diverso, come anche il nostro modo di viverli. E penso che occorra na rif ssion o a o r C’è chi punta sulla necessità di collegare più direttamente la ripresa delle attività consuete e del consueto benessere alla


tutela del reddito dei lavoratori. E questa relazione tra benessere delle imprese e reddito sembra oggi più accettata di prima. Condivide? Senz’altro. Il fatto che si stia più attenti ai diritti delle persone, ai posti di lavoro: è molto importante. La lezione di Amedeo Giannini o di Adriano Olivetti è quella giusta. Si andrà sempre più in quella direzione. Però le stock options ai manager sono ancora tarate escusivamente sui risultati economici aziendali. Non sarebbe ora di commisurarle anche ai posti di lavoro creati o almeno non distrutti? Sì, potremo anche arrivare a situazioni in cui i bonus saranno tarati sui posti di lavoro creati o salvati, perché no. Peraltro molto dipenderà dagli andamenti dei settori a onn ss sfi a o p titi it Però quache segnale importante lo colgo, anche questa tendenza di molte corpora-

tion a tagliare i compensi a top-management e board per dare una risposta credibile all’emergenza va rimarcata. Come valuta, a due mesi dall’esplosione della pandemia, le chanche di ripresa dell’economia mondiale? LA LINEA TEDESCA NON ESCLUDE L’AIUTO AI PAESI IN DIFFICOLTÀ, MA PER METTERE IN COMUNE I DEBITI VANNO CONDIVISI ANCHE I PATRIMONI

Sono preoccupato per la povertà che si sta creando. Ma mi aspetto che ci sarà una ripresa sostenuta e durevole. Certo, alcuni comportamenti sono cambiati. In Cina la normalità è tornata nei giorni alla settimana, non nel week-end. Non mi attendo per una ripresa a V, sarà più lenta, a U, però sarà più sana, poggerà auspicabilmente su basi un po’ più pensate, più forti, e sarebbe bello se si delineassero leadership più forti. E non credo che qualcuno, tantomeno

noi, potrà andare avanti da solo. Occorre coesione e cooperazione. Come valuta l’atteggiamento tedesco rispetto all’Europa e all’Italia? La Merkel ha detto parole di grandissima solidarietà. D’altronde l’opinione pubblica tedesca ribadisce sempre il concetto che noi italiani siamo più ricchi di loro. E dunque la linea è: noi aiutiamo i Paesi che hanno bisogno, ma per mettere in comune il debito che loro mettano in comune il patrimonio! Com’è gestire patrimoni in questa fase? È un po’ come fare il trapezista? No: è uno dei momenti in cui abbiamo le migliori opportunità, non se ne vedevano così da dieci anni. Un anno fa avevamo ran i i fi o t a tro ar in sti nti adesso no. Anche in questo mercato tumultuoso non ci sono scuse, dobbiamo meritarci le nostre commissioni.

Il polo indipendente del private banking adotta i principi del value investing e applica un modello proprietario evoluto per la valutazione della sostenibilità Esg

B

anor, presente sul mercato dal 1989 come veicolo per le attività di private banking di un gruppo di banche del nord Italia, viene rilevata nel 2000 da un gruppo di investitori privati e manager guidati da Massimiliano Cagliero, attuale amministratore delegato. L’obiettivo di Cagliero e dei suoi partner era quello di creare un polo indipendente del private banking in Italia che attuasse i principi del value investing. Sono principi resi celebri dalla strategia del “guru di Ohama, Warren Buffet, e da una serie ormai lunga di performance gestionali superiori alle medie del mercato messo a segno dai gestori che li adottano: messe a segno sul medio lungo periodo, naturalmente. Con sedi nel cuore di Milano e uffici a oma, ondra, onte arlo, ugano e Lussemburgo, Banor Sim è oggi una delle principali società italiane di intermediazione mobiliare ed è specializzata nella gestione di

capitali e consulenza su grandi patrimoni. L’esperienza e l’indipendenza di giudizio dei manager di Banor Sim hanno contribuito alla costruzione nel tempo di relazioni uniche sul mercato dei capitali internazionali, relazioni che hanno reso Banor un punto di riferimento per molti investitori esteri che intendono investire in Italia o che, semplicemente, desiderano avere una view indipendente sul mercato italiano. Il gruppo vanta forti relazioni internazionali con i maggiori investitori di successo nel panorama mondiale. La ricerca sui titoli è svolta direttamente dal team diretto di gestori e analisti, riferendo anche a fonti esterne selezionate in base al grado di autorevolezza e di imparzialità. Incontri periodici e costanti con il management delle società e con imaggiori gestori a livello internazionale sono solo alcuni degli ingredienti del successo costruito negli anni. anor oggi una squadra affia-

tata che conta oltre 150 persone. La grande esperienza, la capacità e la dedizione del team, sempre lo stesso da 20 anni, le ha permesso di crescere esponenzialmente negli anni costruendo un modello di business basato sull’ascolto, sull’attenzione alle esigenze specifiche e al grado di soddisfazione di ciascuncliente. La società applica un modello sviluppato internamente per la valutazione della sostenibilità Esg (Environmental, Social, Governance) nella fase di selezione dei titoli (security selection). Il modello è di tipo best in class, volto ad identificare le best-practices nei diversi settori. Inoltre, le performance delle gestioni Banor Sim sono certificate ips lobal Investment Performance Standards) a partire dal 2004. La certificazione ips, ottenuta nel 01 , rilasciata da Price aterhouse oopers, e costituisce un caso raro tra le società di gestione patrimoniale italiane.

71


FINANZIARE L’IMPRESA SCENARIO

Purtroppo dopo la pandemia cominceranno le insolvenze Con il coronavirus il mondo ha bruciato 3.500 miliardi di dollari, ma non è ancora finita: le previsioni a tinte fosc e di uler ermes, leader mondiale dell’assicurazione crediti di Marco Scotti

«UN VERO RECUPERO? IMPENSABILE PRIMA DEL SECONDO TRIMESTRE 2021. CON IL CORONAVIRUS IL MONDO HA BRUCIATO 3,5 TRILIARDI- MIGLIAIA DI MILIARDI, NDR - DI

in ta ia inso nz r s ranno o s nario a tint n rissi è quello presentato da Paolo Cioni, Country ana r n nostro a s i r r s st ti a part r ppo ianz è a r on ia assi razion r iti sp ia izzata in a zioni r p ri r ito o r ia str tt rato ris io po iti o n oss r atorio pri i iato sia s o s nario o a sia s o ita iano o arantis ir a i transazioni o r ia i r r s a ra i nto n iro a ari onso i ato i i iar i i ro a op rto transazioni o r ia i p r n a ontar tota i i iar i i ro

DOLLARI.

Cioni, quali sono le vostre previsioni attuali sulla crescita economica e gli scambi commerciali? a risi sanitaria r ati a a Corona ir s è no s o i proporzioni s nza pr nti o o i o tr a t a popo azion mondiale ha colpito il mondo come un met orit spin n o ono ia o a n a p ior r ssion ai t pi a s on a rra on ia s on o i nostri ono i-

72

PAOLO CIONI

sti: -3,3% del Pil nel 2020, pari a 9.000 miliardi di dollari persi o al Pil di Germania e Giappone messi insieme, e più del doppio rispetto a a risi finanziaria o a n ta ia il Pil è previsto in calo dell’11,4% (Francia e r ania on rozona a Quale sarà l’impatto del Covid-19 sull’economia reale? i pr a ontrazion atti it si att st r tra n s on o tri str a s on a a ri i it i o i tra i a si Ci s na r ssion i arata n pri o tri str a a LE FORTI RECESSIONI DEI VOLUMI E DEI VALORI PORTERANNO I FATTURATI DELLE SOCIETÀ A CONTRARSI DAL 30% AL 40% NEL SECONDO TRIMESTRE 2020

p r it a o tr

o

r ia i o r ro a ontar tri iar i i o ari n t r ini i ois a i o r ia i o a i i ni s r izi o r ro i in ir n p nti in pi risp tto a orti recessioni dei volumi e dei valori porteranno i att rati so i t a ontrarsi a a 40% nel secondo trimestre 2020, in particoar n a zona ro rtanto inso nz o ai o r ro a ntar n ntr in ta ia a r s ita sar an ora più elevata: 23%.

Che scenario economico vi aspettate nei prossimi 6-12 mesi? Ci att n ia o n ri a zo ono i on n possi i tr n a non a o finito ai nostri ono isti a insi i sono i tro an o o n i nzio a n n s on o pi ra o o aio ir s ant rr ono ia o a a i sotto i i i pr risi fino a a fin in rt zza i n a rata na assa fi ia ritar r i in sti nti in r nt r i rispar i pr a ziona i rrori po iti i on r ati o sost no ins fi i nt a part an ntra i a an anza i n a ata ripartizion i on ri fis a i n rozona p r inn s ar na ri a ta on ons nt risi ito sorano na risi an aria o i o i iar potr ss r n tto o at ra i na violenta impennata dei prestiti ad alto ris io i an ati pa a nti a part i pr s finanziaria nt pi o i at n i ornit ra pi ort portano a is r prot zionisti in t tto i on o a intano ar ini azi n a i str tt ra nt pi assi La Fase Due ha di fatto sancito un primo ritorno alla normalità: ma è davvero tutto come prima? n ro proprio r p ro non sar pr isto


UN VERO E PROPRIO RECUPERO NON CI SARÀ PRIMA DEL SECONDO TRIMESTRE 2021 prima del secondo trimestre del 2021. Osseran o strat i i onfina nto rit niao atti it n i s ttori ani att ri ro ostr zioni ripr n r pi rapi a nt n i s r izi rtanto i i o a or a rar a n ta ia ntr a r s ita inso nz i pr s ra nt r a fi it fis a i a i r insi a ati in i i i ito p i o potr ro so ar pro i i sost ni i it ito a io t r in in particolare per i Paesi dell’Europa meridiona in ass nza i n r p ro i pr zzi o i na t a izzazion ito no tr si potr pr r na nto a sp sa p r in rastr tt r o pr si i in sti nti n a r n ono s i ppo i pro ra i i rotta azion a to sat p r a to elettriche, piani di ammortamento accelerato p r in nti ar i in sti nti int rni n s on o s str a fin i sost n r a ri o a izzazion at n i appro i iona nto n a pri a as in s ttori strat i i Il tema della solvibilità rimane di grande attualità: che tipo di dati vi aspettate nei prossimi mesi? r r s in ta ia a a r i rato on pi arantis o tr i iar i i ro i transazioni o r ia i s o tr azi n partir a inizio

anno sopratt tto n i si i arzo apri a ia o r istrato n iso t riora nto i pr s finanziaria nt pi ra i i si sta tra n o in n in r nto i inso ti n or in a oppia i ra sto pri o s na è i a pan o i a ar i n in o i nto sist a ono i o pro tti o potr n rar n i prossi i si n rosi a t r an o n ro proprio tto o ino nsi on nostr azi n assi rat i nostri intermediari stiamo cercando attraverso un ia o o ostant i ri r insi i i o i ris iosit in a ni asi ris ta insost ni i sia p r azi n a p r assi rator n sta as i ata in i si sta r an o i tro ar n i i rio o n arant n o a ontin it azi n a a fin i ss r pronti p r a ripart nza Le misure a supporto delle aziende sono state efficaci? E tempestive? o rno a s ito in i i ato i t a r ito è i ita i portanza p r a ripart nza t ss to in stria naziona i

r ti i i it i an io anno in sta ir zion is r appro at sono in nti p r r r n r op rati i pi pr sto possi i is r i p ntat Co assiratori r ito i sia o att ti o in a tri a si p r appro azion i na is ra o rnati a a o i tti o i sta i izzar a ris iosit n transazioni o r ia i attra rso a r azion i n anis o p i o pri ato a sost no r ito o r ia on n p a on i i iar i a normativa intende creare uno strumento di “Garanzia i tato on o i tti o i pr s r ar i sist a finanzia nto int razi n a i ons ntir a ontin it is a i o r ia i n ssari p r arantir int rit del sistema produttivo del Paese. Ora però è isi o sto str nto n a sso t p sti a nt in s zion Come cambierà l’assicurazione del credito? n sta ri ostr zion a rr in pi na ra i ita i sar opport nit i ar cultura e innovare il mercato attraverso la r azion i piatta or i at a t ss to i pr n itoria ar an or pi isi o a i inarsi a azi n ontin an o i p r orso i in sti nto n i ita p r as o tar in o o istantan o n ssit a ranno in sta as i ripart nza n sta ir zion a a s pio a r azion a piatta or a ra or i n o o s r izio tota nt rat ito i r r s ta ia attra rso i asar possi i p r o ni azi n a is a izzar a a tazion rito r itizio ata a r r s on i i r in or azioni on i nostri ana isti p r r n r a a tazion an ora pi a rata rifi ar a sa t finanziaria i propri partn r o r ia i infin on rontar i para tri finanziari a propria azi n a on n n ar s ttoriale. Tradescore rappresenta un nuovo canale i o ni azion i ita tra r r s e il mercato imprese, che riteniamo possa rappr s ntar n a or a i nto n a stion att a r nza on o i tti o i r ar n ia o o ontin o on i on o imprenditoriale.

73


FINANZIARE L’IMPRESA

IL RILANCIO DELLE IMPRESE AVVERRÀ (SI SPERA) PER DECRETO Sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili e agevolazioni fiscali: ecco le principali misure contenute nei 266 articoli del DL n.34/2020. Ma mancano ancora i provvedimenti attuativi

I

l più volte annunciato e plurinominato Decreto “Rilancio”, pubblicato lo scorso 20 maggio, introduce quali principali incentivi a supporto delle piccole e medie imprese: Contributo a fondo perduto (art. 25) Rivolto alla platea a maggior rischio default – le piccole imprese, enti non commerciali ma anche per gli autonomi (anche professionisti iscritti alle casse), che hanno conseguito ricavi inferiori ai 5 milioni di euro nel 2019 – l’atteso ristoro sarà riconosciuto a condizione che l’ammontare del fatturato del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare dello stesso nel mese di aprile 2019. Il contributo, esente da imposte, sarà erogato direttamente s onto orr nt n fi iario a ront i istanza all’Agenzia delle Entrate, che ne gestisce anche l’erogazione ed istruttoria, da presentare esclusivamente in via telematica: si

ENTITÀ DEL CONTRIBUTO IMPRESE

1.000 Euro

Importo minimo

2.000 Euro

Fatturato/compensi 2019 minore o = a 400.000 Euro

20% differenziale compensi 20% differenziale fatturato (valore aprile 2019 – aprile 2020) (valore aprile 2019 – aprile 2020)

400.000 Euro < fatt/comp 2019 < 1.000.000 Euro

15% differenziale fatturato (aprile 2019 – aprile 2020)

15% differenziale compensi (aprile 2019 – aprile 2020)

1.000.000 Euro < fatt/comp 2019 < 5.000.000 Euro

10% differenziale fatturato (aprile 2019 – aprile 2020)

10% differenziale compensi (aprile 2019 – aprile 2020)

attende il Provvedimento attuativo. Rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni (art. 26) Prevista la possibilità di ricorrere a strumenti finanziari sp ia i i ri onos i nto i detrazioni di imposta rafforzate per gli aumenti di capitale deliberati e versati entro il 31.12.2020 (> 250.000 Euro) dalle società di medie dimensioni (e loro soci) che abbiano subito, a causa dell’emergenza epidemiologia aC fino a apri 2020), una riduzione complessiva del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in misura non inferiore al 33%. Agevolate anche le imprese residenti negli Stati membri dell’UE o dello Spazio Economico Europeo in misura superiore al 50% nel capitale sociale di aziende italiane che rientrano nel target della disposizion nor ati o fi a ia i rs misure sarà tuttavia subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea, oltre che a diverse disposizioni attuative per regolarne la fruizione. gevolazioni per gli affitti, canoni di lea-

NELLA FOTO L’AUTRICE LAURA DE LISA, SENIOR MANAGER – HEAD OF QUALITY CONTROL

74

PROFESSIONISTI

sing o di concessione (art. 28) Estensione del credito d’imposta del 60% per i a fitti a an anoni i asin o i oncessione) pagati nei mesi di aprile, maggio e giugno anche alle locazioni di immobili destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all'esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo. Il credito d’imposta - salvo che per le strutture alberghiere, per le quali il credito spetta in ogni caso è ri onos i to so o a i a fitt ari on ri a i o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019 e che abbiano subito una diminuzione del fatturato di almeno il 50% nel mese di aprile 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il credito d’imposta – esente ai fini fis a i o tr a ti izzo in o p nsazion orizzontale può esser utilizzato in dichiarazione dei redditi o ceduto al locatore o ad altri soggetti, banche incluse. Misure di sostegno per l'ecosistema delle startup innovative (art. 38 e art. 42) n ita i nt pi ra i i sotto i profi o finanziario, in quanto hanno esigenze di liquidità maggiori rispetto alle altre PMI, le start up e PMI innovative saranno destinatarie di int r nti sp ifi i n pri o o o si pr i rifinanzia nto i finanzia nti a o ati e il rafforzamento delle detrazioni per i soci investitori. Inoltre, si prevedono nuove azioni volte a facilitare l’incontro tra start up innovative e gli ecosistemi per l'innovazione: in arrivo, quindi, anche contributi a fondo perduto fina izzati a a isizion i s r izi pr stati da parte di incubatori, acceleratori, innovation


hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati, inclusi i venture capistalists, operanti per lo sviluppo di imprese innovative. Misure per l'export (art. 48) r isto i rifinanzia nto on o i pro ozione integrata di cui all’articolo 72 del decreto Cura Italia, consentendo inoltre di costituire un fondo di garanzia per sollevare le PMI dagli oneri amministrativi derivanti dall’esigenza di ornir fi i ssioni p r op rar on st ro a oppiati fino a i r an i assi a i i int r nto s i finanzia nti p r l’internazionalizzazione. Agevolato anche il ricorso all’assicurazione dei crediti esteri con SACE. Ricerca e sviluppo in materia di Covid-19, investimenti per le infrastrutture di prova e upscaling e per la produzione (art. 57-59) Regioni, Province autonome, enti territoriali e Camere di commercio, su risorse proprie, potranno adottare misure di aiuto – fondo p r to anti ipi ri orsa i i in nti i fis a i p r fina it i ri r a s i ppo ti a ronteggiare gli effetti derivanti dalla attuale emergenza COVID 19. Sono inoltre agevolabili gli investimenti per la costruzione o il miglioramento delle infrastrutture di prova e upscaling necessarie per sviluppare, provare e ampliare i s a a fino a a pri a app i azion in striale prima della produzione in serie, prodotti connessi al COVID-19. Si comprendono, per la prima volta, anche le produzioni di prodotti intermedi, come i principi attivi farmaceutici. Incentivi fiscali per sismabonus, ecobonus e ristrutturazione (art. 119) r sp s sost n t a io fino al 31 dicembre 2021, la detrazione si applica nella misura del 110% per le spese di isolamento termico e per le spese di sostituzione degli impianti di climatizzazione con caldaie a pompa di calore o a condensazione. Gli interventi devono assicurare il miglioramento di alno assi n r ti ifi io È riconosciuta la detrazione del 110% anche p r i int r nti antisis i i s i ifi i nonp r i int r nti i insta azion i sp ifi i impianti fotovoltaici. I crediti di imposta sono cedibili sia a banche che alle ditte fornitrici.

Misure di sostegno alle imprese per la riduzione del rischio di contagio (art. 95) L’INAIL trasferirà ad Invitalia ulteriori risorse per sostenere le imprese che investono in interventi per la riduzione del rischio di contagio attraverso l’acquisto di: a) apparecchiature e attrezzature per l’isolamento o il distanziamento dei lavoratori, compresi i relativi costi di installazione; b) dispositivi elettronici e sensoristica per il distanziamento dei lavoratori; c) apparecchiature per l’isolamento o il distanziamento dei lavoratori rispetto agli utenti esterni e rispetto agli addetti di aziende terze fornitrici di beni e servizi; ispositi i p r a sanifi azion i o i di lavoro; sistemi e strumentazione per il controllo degli accessi nei luoghi di lavoro utili a rilevare gli indicatori di un possibile stato di contagio; e) dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale. Entità del contributo: ro i pr s ip n nti ro ip n nti i pr s dipendenti, ro i pr s ip n nti Credito d'imposta per l’adeguamento degli a i nti i a oro sanifi azion a isto dei dispositivi di protezione individuale (art.120 e 125) Si attendono i provvedimenti attuativi per: - Agevolazioni agli interventi di adeguamento: credito d'imposta pari all’80% delle spese per investimenti, per un massimo di 80.000 euro, sostenute nel 2020 in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus COVID-19: sono compresi gli interventi edilizi necessari per il rifacimento spogliatoi, mense, realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni; arredi di sicurezza ovvero quelli necessari ad investimenti di carattere innovativo quali lo sviluppo o l’acquisto di tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa e le apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti (per l’operativi-

tà si attendono decreti attuativi del Ministro ono ia finanz i on rto con il Ministro dello sviluppo economico, anche in relazione all’individuazione delle spese ammissibili). p s i sanifi azion a isto r dito di imposta del 60% per spese 2020 sostenute per a a sanifi azion i a i nti a isto di dispositivi di protezione individuale, quali mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari, che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea; c) l’acquisto di prodotti detergenti e disinfettanti; d) l’acquisto di dispositivi di sicurezza quali termometri, termoscanner, tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti, che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea, ivi incluse le eventuali spese di installazione; e) l'acquisto di dispostivi atti a garantire la distanza di sicurezza interpersonale, quali barriere e pannelli protettivi, ivi incluse le eventuali spese di installazione. Credito d'imposta pergli investimenti pubblicitari (art. 186) Per contrastare la crisi degli investimenti pubblicitari, è stata introdotta un’ulteriore o ifi a risp tto a anto pr isto a creto Cura Italia, innalzando il credito di imposta per le spese sostenute nell’anno 2020 al 50%, anziché al 30%. Agevolati gli Investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica anche on line e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali. Rafforzamento del credito Ricerca e Sviluppo 2020 per il Sud (art. 244) fin i in nti ar i in sti nti in ricerca e sviluppo delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, la misura del credito d'imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo è rafforzata, aumentandone le percentuali di considerazion i nsioni n fi iario

75


FINANZIARE L’IMPRESA

PROMOSSO A PIENI VOTI… Gianluca Dettori, executive chairman di Primo Miglio Sgr

IL VENTURE CAPITAL DÀ IMPULSO ALLO SVILUPPO E FA NASCERE IMPRESE «SECONDO ME SI TRATTA DI UN OTTIMO

Venture Capital privati in Italia, ndr) sono state

necessitano di avere nuovi stimoli per essere

PUNTO DI PARTENZA, CON UN TEMA PAR-

accolte. Abbiamo trovato un governo molto ri-

completamente ripensati. E noi possiamo gio-

TICOLARMENTE RILEVANTE COME I 200

cettivo sul tema. Abbiamo avuto alcuni interlo-

care un ruolo fondamentale in questo processo.

MILIONI DESTINATI AL FONDO D’INVESTI-

cutori privilegiati sia al Ministero dello Svilup-

MENTO IN VENTURE CAPITAL». Gianluca

po Economico, sia tra i banchi del Parlamento.

A proposito di e-commerce, è davvero cambiato qualcosa?

Dettori, executive chairman di Primo Miglio Sgr

Anche i tempi vi soddisfano?

Ci siamo accorti che c’è stata una profonda tra-

(società di gestione del risparmio specializzata

Il fatto che il fondo d’investimento da 200 mi-

sformazione anche nei negozi di quartiere, che

in venture capital tecnologico) non nasconde la

ioni

a ss r i pi ato ntro fin anno

hanno dovuto attrezzarsi per usare canali nuo-

sua soddisfazione per un Dl Rilancio che ha de-

mette “alle strette” le istituzioni sia in sede di

vi, c’è stato un livello d’interesse e di attenzione

stinato complessivamente 510 milioni di euro

conversione dei decreti, sia in sede esecutiva.

che non avevo mai incontrato negli ultimi dieci

per l’ecosistema delle start-up. Si tratta di 100

Le start-up, se riceveranno sostegno in tempi

anni. Anche per quanto concerne la scuola: i

o ati

ragionevoli, potranno continuare a lavorare

bambini hanno reagito benissimo con gli stru-

10 sotto forma di contributi a fondo perduto

senza timore di rischiare di andare gambe all’a-

menti digitali, e hanno fruito di una didattica

destinati a incubatori, acceleratori, innovation

ria.

più impattante. Insomma, ci sarà molto da fare,

hub e business angel; 200 milioni per un fondo

Come avete vissuto questi mesi?

soprattutto per il comparto che ci interessa di

di venture capital da assegnare entro il 2020

Con il freno a mano tirato, come tutti i business

più, cioè l’early stage che è quello più rilevan-

in co-investimento con privati. Le startup sono

anche la stragrande maggioranza delle pmi in-

te in Italia. A livello internazionale penso che

equiparate a università e istituti di ricerca nelle

novative ha avuto un calo del fatturato che si

vedremo una riduzione delle super valutazioni

atti it p r

i ioni p r a

sso a finanzia

nti a

acuirà nei prossimi mesi. Ho partecipato anche

dei cosiddetti “unicorni”.

milioni per un fondo destinato a pmi e start-up

a tavoli istituzionali che hanno mostrato una si-

innovative. A quanto detto prima vanno som-

tuazione complessa.

Non teme che ci sia il rischio di una nuova bolla?

mati altri 500 milioni per il trasferimento tec-

Il Venture Capital che ruolo può giocare nel futuro?

No, decisamente no. I due settori più importan-

nologico e una proroga dei 12 mesi dell’iscrizione al registro delle start-up.

È una di quelle tipologie d’investimento che

le. Rispetto a quest’ultimo, oggi c’è un mercato

r nz Co i

infin

può dare un impulso vero all’economia. Ci sono

ti del venture capital sono il medicale e il digitaa

s

pio non

ra a a fin

s oo

Dettori, ora il mondo delle start-up è più sereno?

tanti modi di impiegare denaro, dall’immobilia-

scorso con la bolla delle “dot com”. Oggi il più

re ai bond, ma il VC fa nascere nuove imprese.

grande retailer del mondo si chiama Amazon,

Sicuramente. Tutte le richieste che avevamo

Con il Coronavirus ci siamo accorti che esisto-

a pi i portant

fatto come VC Hub Italia (l’associazione fon-

no molti settori, dalla scuola all’urbanizzazio-

che in Italia, che pure non ha giganti, ci sono dei

data nel 2019 dai principali gestori di fondi di

ne, dall’e-commerce allo smart working, che

fondamentali solidi.

76

ia o pan è

tf i

n-


…O CON RISERVA? Marco Gay, presidente Anitec-Assinform

GLI SGRAVI FISCALI DAL 30 AL 50% AVREBBERO GIOVATO ANCHE OLTRE I 100MILA EURO «CI SAREBBE PIACIUTO VEDERE UN’ATTEN-

novazione è al centro di questo processo.

sure che sono state preparate. Penso, ad esempio,

ZIONE ANCORA MAGGIORE PER L’INDUSTRIA

E dunque che cosa vi aspettavate?

al fondo per la digitalizzazione: ha un’allocazione

DI DOMANI, PER QUELLE 11.800 AZIENDE

Ci sarebbe sicuramente piaciuto l’aumento degli

da 50 milioni che non ha ancora una destinazio-

CHE OCCUPANO PIÙ DI 61.000 ADDETTI IN

s ra i fis a i a

i in st in p i

ne precisa. Mi piacerebbe che questo momento

UN MERCATO DELLA TRASFORMAZIONE TEC-

innovative anche oltre la soglia dei 100mila euro.

drammatico servisse per costruire una politica

NOLOGICA CHE HA SEGNATO UN PUNTO DI

Anche a tempo determinato, magari. Più che altro

industriale su digitale, innovazione, impresa,

SVOLTA PROPRIO DURANTE LA PANDEMIA. A

abbiamo bisogno di capire se il contributo scende

pubblica amministrazione, scuola e sanità. Tutti

noi non piacciono i soldi a pioggia, tu spendi e ti

a

pilastri che stanno soffrendo ma che sono impre-

do una mano, ma se non investi non ti aiuto: que-

o se l’intero importo è meno incentivato.

scindibili per costruire un paese che reagisce. E

sta fi osofia

Che altro?

questo intento sembra un po’ annacquato in un

Chiamarla bocciatura sarebbe eccessivo, ma cer-

Avremmo apprezzato vedere una moratoria di

provvedimento così vasto come questo Dl. C’è

to Marco Gay – presidente di Anitec-Assinform e

almeno un anno per le banche verso le pmi in-

tanto, molto di questo è anche buono, come il cre-

amministratore delegato di Digital Magics – ha un

no ati

dito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo

giudizio “sospeso” sul Dl Rilancio e sulle norme

spostati nel tempo, che non hanno un impatto di-

nel Mezzogiorno.

che sono state studiate per dare respiro a start-up

retto sulle casse dello Stato, ma che sono segnali

Paura dell’assalto alla diligenza?

is

ra

sia stata risp ttata

e pmi innovative. Non tanto per la sostanza, che è

a

so o p r a part

nt i

ia

i s ra i fis a i sono anta i o

tti i

Più che altro temiamo che i tempi si dilatino.

convincente, ma per i tempi di attuazione. Ora che

al corporate venture. E poi c’è una considerazione

Serve una conversione rapidissima nei decreti

è stato “bollinato” il provvedimento deve diventa-

di fondo: serve dare tempi certi a un settore che

attuativi.

r op rati o

sta reggendo l’urto di una crisi epocale potendo

Altri timori?

contare su investimenti che sono un settimo della

No, nel complesso è un buon punto di partenza,

Gay, poteva andare meglio?

media europea.

anzi di ripartenza. Il fondo per la digitalizzazione

Iniziamo col dire che ci sono degli interventi utili:

Digital Magics come si sta muovendo?

ha un’allocazione di 50 milioni, ma non una desti-

i 200 milioni di sostegno al venture capital e altri

Abbiamo in portafoglio 69 start-up e vediamo che

nazione. Fino ad ora ci siamo preoccupati, giusta-

200 a pmi e start-up innovative sono sicuramente

hanno dimostrato un coraggio straordinario. Con-

mente della salute pubblica, ora preoccupiamoci

un ottimo punto di partenza. Però è altrettanto

tinuiamo a investire e sostenere le nostre parteci-

di quella delle aziende che è altrettanto impor-

pate anche in questo momento, magari ci sarem-

tante. C’è tanto di buono, ma serve più coraggio

l’ecosistema delle start-up in cui noi operiamo e

mo aspettato qualche passo in più ma vogliamo

sui temi dell’innovazione. Di certo non chiediamo

che è diventato un punto nevralgico dell’econo-

comunque essere ottimisti.

di penalizzare altri comparti, ma le start-up e le

mia italiana. Il digitale è entrato nelle nostre vite

Come reputa più in generale il Dl Rilancio?

pmi innovative sono un pezzo imprescindibile del

ancora di più con l’emergenza Coronavirus e l’in-

Vediamo come si tramuteranno nei decreti le mi-

futuro di questo Paese.

orr tto ar

assi o

na rif ssion s

iorni

i portanza

ia p r t tti i in stitori a

ro

i pi o i

ntro a

i fi

p r

77


#IORESTOACASA

CON

MyAcea

RIMANIAMO

Realizzato da Acea Communication®

CONNESSI

ATTIVA LA BOLLETTA WEB

PUOI EFFETTUARE TUTTI I PAGAMENTI DA CASA

BOLLETTA VIA EMAIL sicura, comoda, gratuita

RISPETTA L’AMBIENTE

meno emissioni di CO2

vai su gruppo.acea.it o scarica l’App MyAcea

ZERO PENSIERI

con la domiciliazione


STORY-LEARNING

IL MATTONE DEL FUTURO TUTTO PROPTECH E DISTINTIVO Il modello delle startup che puntano sulla raccolta di capitali privati per crescere rapidamente ha preso piede anche nel real estate. Peccato che la redditività, per la maggior parte delle realtà, sia ancora incerta di Marina Marinetti

84 MARKETPLACE IL CIS DI NOLA VA ANCHE ONLINE

86 EMMA THE SLEEP A VOLTE I SOLDI... ESCONO DAL MATERASSO

88 CONAFI DAL MUTUO AL PRESTITO SERVE UN ANGELO MEDIATORE

90 GIVI IN SELLA AL BUSINESS PER PASSIONE DI FAMIGLIA

92 PARKINGO

S

e davvero bastasse investire in tre i r s ita an in ta ia è o to ato n at rassini onfia i i s a fittar rano anno s orso o i ontiana stanza p r tro arsi i i anni o ir a azi n on r a n r a Ciaopo s ti s i iar i i o ari ti a ra a pro ssor asso iato iparti nto a tazion i ir n o ar ro t tti in o it ni o i i ano non r spontti sono in o ti a t ntar i i itar posa i s i ntifi o oint r s ar nt r s p a i rian C s o ia i on atori propt r n ta ia non sist n r istro i ir n i ira propt in i io propt - IN ITALIA SI CONTANO GIÀ 120 AZIENDE a ia o iso i CLASSIFICABILI COME PROPTECH: s pio è o ostit ir n ita ian SPAZIANO DALLE AGENZIE ONLINE ran i start p arsi propt n t or a AL CROWDFUNDING IMMOBILIARE nir n i a ra or an o t tt st i r apita i r s r o nt s nza r at iniziati a o it ni o i i ano è pr o parsi a r iti it p r ra o i r finanziata a np ari as Co i io ni taa tri apita i p r r s r fino a i ntar ta i i os o a on nt r i aè nt ran i a pot r on tizzar in orsa st azi n tt n osi insi possano ratt po o n è a spartirsi a n rar n o so zioni irt os a p iatorta i in sti nti so o o s orso anno rit ita iana p r è in sto o nto a stan o ai ri i i i nt r ann r a i o apa it i attrarr in sti nti si nifi ati i o a è stata i i iar i i o ari iè an ora i itata ntr a st ro s a n ria o i s i nostro a s pot a ri an r propt in stono a iritt ra ran i on i ins nsi i a as ino propt tr n i ront a piano i sa ata io a i iar i

IL PARCHEGGIO CHE NON CONOSCE SOSTA

79


STORY-LEARNING PROPTECH

Da sinistra: il prof. Andrea Ciaramella, Valerio Fonseca (DoveVivo), Paolo Facchetti (Dove. it), Alessio De Rosa (Agencasa. it), Andrea Lacalamita (Homepal). Sotto, Luca Bovone (Habyt)

i o ari p r i pioni r o or in r ntin or p r ir i ro n a i ioni i ro anno s orso p r i nostrano a nt ar n a asi t n r zza a pa a a start p pi finanziata in ta ia n ap r a Casa o piatta or a instant in on ata n a i ano a ior io ina i fissa i pr zzo on n a orit o fi ia nt o rta è ia nt pi assa risp tto a osto i r ato a i s ri n a ri ta na in rior i pi a ista ir tta nt poi a fi a a n ita a i iaio i a nzi a r nti a a r t a inizio a s a a nt ra a ra o to ir a i ioni i ro a r noa s Capita ro t nt r s i s Capita Capita r is ss t anant oost ro s ar o s ar ona è p r a pri a start p a a r sso n titoo i ito a anni s i a a on azion i i ioni i ro ti o ro n i finanzia nto o i otto r sono tito i i ito sottos ritti a n i nt rp ata a ono a start p i iara i a r i tt ato ir a transazioni p r n a or s p ra i i ioni i ro ono ir ttor i onitor o i iar a rizio

80

Cannon n sar ro stati n ti i o i i p r n ontro a or i i ioni on n ri a o ann n iato in i ioni i ro or i ar è an ora pr sto sar an i osti fissi p r na str tt ra i iara pi i ip n nti non sono na pass iata a anto ai ris tati op rati i è n t a i ato i ana nt pr rsi non to ar

risp tto a on n it a pari a i ioni in r s ita risp tto a anno pr nt ntia o a ra i n r n n att rato o tr a i ioni on r a a ono a inistrator ato a rio ons a a on ato n a st i ntata o i o a fin a io insi a so io i ia a io pr si nt r ppo on i a ti n i Shared economy malata di covid apita r sto è in ano a i a Capita t tto i o parto i o i iar so r fi stit to t sino i i ppo ria o i a s ar ono p nta s a si a i n ono a i a tri azionisti as i ti izzo ii o i i ono on into i pri issi o stan in o i o i o ta an o finir st r nza t tto tora rizio C r a o rto i astro ran n r o pri a p r è n r ato in i s o ri i a io roiani a ia o a o an a è o to ra o to i ioni i L’HOUSING-AS-A-SERVICE PORTA ort a r a n r a ro i ioni tra iAL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI Ciara a ino a t a nto i apita DI FATTURATO E REDDITIVITÀ SE REALIZZATO o i si ra nt t tt i ioni tra it SFRUTTANDO ECONOMIE DI SCALA propt a n o in i r ito ris ono a a s arin ono a ospita it sotto in a ons a o i o o r ai propri sono r s i t pi rapi a nt in t rtari a ristr tt razion i spazi a propri ini i sin ss o i o p r s pio a sp s in a io i na tratt n ta s i anoni pri a pi ran o i in o pan in rospa ata n t po n rapporto o ati o pa stis n porta o io i i ofi ra o in i ino o ia nt on a o t ii r si nz in itt a fittat a st nti i s a fittar azz ran o i ris i i inso ti io ani pro ssionisti n r a int r ttato n o oè o o sin as a r i o n o o r ato in stito si nifi ati a nt st sso a t s a a t nata o ro ts ntran o o i tti o i att rato an Co i in poi r ran izzata on ata n o i ti i r ppo a r a izzato inina ita iano a o on a r ino on rant rrotta nt ti i i a partir a s on o s in pa na orto a o ta ia a piattaanno a a s a on azion anno s orso a or a istri is so zioni a itati f ssi i i att rato i ioni i ro in r s ita o p ta nt arr at a ssoriat


prin ipa i ti iti s p r a i è a t a stir i i o i pa a nti i spi a o on ta i so zioni si a i n ono s r izi int rati i a a or a i nto a i s r izi i on i r o i anin s tti ana ia o o o i tti o i i ioni i att rato ann a izzato i r ppo a fin r a n n a pri a part ratt po spi a i o a t a ra o to i ioni a a tri a in in stors i r a stat nt r apita rop i spa no i t s i

La carica delle agenzie tti a nti i o i iari on as i a tri i panora a r a stat fint in prati a a nzi on in s on o Ciara a è a o ato tanto o a nzi s stra a sono ir a i tota propt iaris i pro ssor n r a Ciara a rsino i r ppo Cr sì proprio o a a tazion stion r p ro r iti n s ors s tti an a piazzato on in a propria piatta or a si ia a t it è ri o ta

s si a nt a r ato i an s onta n o nto in i an ia o in sta pa app na i o i i proposti tia o r an o i appar an i ris tati ono i i i st atti it p r ar a start p è o a non è tto r n a in atti t tt st r a t on i i ono n rto p or an o si i oro i par ar i i an i on o a nzi è i fi i ra i n r a r iti it st ian o i anis o i r n razion ia o ir

I DUE PIONIERI, ETERNI CONTENDENTI DELLO STESSO MERCATO Che tra l’idea e la redditività ci sia in mezzo il mare si capisce dall’epopea del primo proptech italiano: Casa. it, il portale di annunci immobiliari nato nel 1996 dall’intuizione di un ingegnere italiano di Treviso. Dopo essere entrata a far parte del gruppo australiano Rea Group nel , a fine 2016 è stata acquisita dal management con un’operazione di management di buyout guidata da Luca Rossetto (nella foto qui a lato), amministratore delegato della società, con il sostegno di Oakley Capital Private Equity.

Un’operazione da 132,6 milioni di euro. Tre milioni di annunci pubblicati all’anno, oltre 14.300 clienti tra agenzie immobiliari e costruttori, 118 dipendenti e conti in ordine solo dopo anni di lavoro certosino da parte di Rossetto: «L’azienda è in utile nell’esercizio 2018 - 3,61 milioni di euro su un fatturato da 23,51 milioni, ndr - e 2019, e non distribuisce dividendi, reinvestendo tutte le risorse in azienda», dice Rossetto. In compenso il diretto competitor, Immobiliare.it, fondato nel 2007 da Silvio Pagliani, Andrea Piccioni e Carlo Giordano (nella foto a destra), amministratore delegato della società, «ha raggiunto il breakeven già dal terzo anno dalla fondazione», spiega Giordano. E senza ricorrere a capitali esterni: La società si sempre autofinan iata con gli utili prodotti e oggi fattura 65 milioni di euro». L’anno scorso si è pure

comprata un’altra proptech: Realityes, fondata nel 2017 da Simone Gadenz, con sedi a Siena e Firenze. «La società si occupa di Big Data e location intelligence per il settore immobiliare», spiega il fondatore e ceo. «Realitycs lavora alla profila ione ualitativa degli immo ili in base alle loro caratteristiche e alla qualità del contesto in cui si trovano, utilizzando una serie di algoritmi proprietari per calcolarne il valore. Ad oggi la società ha raccolto finan iamenti per mezzo milione di euro». Il breakeven? «È previsto per il 2021», dice.

81


STORY-LEARNING PROPTECH

sono s pr o st oti o è i nt p r arsi n porta o io i i o ii nt a nzi on in sp sso ott n ono i an ati in s si a in a io azz ra nto o issioni o anno p r s pio o s n asa it o it st ti a è stata onata a ao o a tti a ator a a a razi a i ioni i ro ra o ti ai so i institori o it a n ort so i t no o ia p r pot r s r ttar ono i i s a a p r p rs ir n anta io o p titi o an an o a o rir n s r izio i a it a z ro o issioni p r a part n itri spi a a non troppo a tti par a i n att rato r n rat a raio i n i ion i ro a i n r a n pot nzia nt n pp r ssio osa a inizio on i s pporto a t s a o t nt rn t a on ato n asa it a i r nza i o p titor ass ir tta nt i a nti i o i iari par a o nti ri i r iti it r a n a assi ra i a r ra i nto zzo i ion i ro i att rato in app na si i op rati it ip n nti iritt ra è na start p asa it pa a i n itor spi a Ciara a a ir nt pa a a pro i ion i r ato s i n a fi a a a start p i ontratto in s sia i n pr iato on pr zzo fina i n ita a so o fino a n assi o i ro i nt ti i n pp r p r o pa a pioni ra a nzi on in on ata n a n r a a a a ita oni a azzi a io arra n storia a i to fin in tr ro n a start p a ra o to ir a i ioni tra i azionisti p r an a i on o oost ro i a io Canna a i sin ss an s a i rra ani rr ro spi a a a a ita i r an è stato ra i nto n piano pr i ra i n r i pri i ti i n ratt po o pa n a a r p iato i proprio att rato on n a or i ir a i ioni a o pra n ita a i n o p ta nt on in o a t ono r i n itor i osti anno a ro a n assi o i a s on a i s r izi s ti a ir nt i ia o on n ini o i ro n assi o i ia

82

IN COMPENSO IL CROWDFUNDING GARANTISCE IL ROI «Se dovessi fare una scommessa, punterei sul mondo del crowdfunding immobiliare», dice il responsabile del Joint research center sul proptech Andrea Ciaramella. È l’anello di congiunzione tra proptech e fintech si raccol ono fondi con il crowfundin per finanziare pro etti immobiliari. «Qui registriamo ottimi ritorni sull’investimento, con una redditivit si nificativa La prima e it della piattaforma italiana di equity crowdfunding immobiliare Concrete Investing – ma digitandone il nome su Google il primo risultato della ricerca è la piattaforma concorrente Walliance, che - a febbraio, ha remunerato chi ha investito sul progetto Torre Milano, sviluppato da Opm (Impresa Rusconi e torm it con un rendimento definitivo dell’11,86% dopo 12 mesi. «Una delle principali peculiarità di Concrete Investing rispetto ai competitor è l’alto standing degli operatori immobiliari partner», spiega il founder (supportato da Embed Capital) e ceo Lorenzo Pedotti (nella foto in alto): «Si tratta di aziende strutturate, come Impresa Rusconi, Immobiliare Percassi, Gruppo Borgosesia e Bluestone. Le operazioni di sviluppo inoltre sono di prima fascia: localizzate a Milano, in aree di grande interesse e sviluppo immobiliare, oppure di grande pregio come il Centro Storico di Bergamo Alta. Il valore previsionale complessivo delle operazioni finanziate superiore ai 170 milioni con rendimenti annuali attesi che vanno dal 10,3% al 18,1%». Ma l’utile è ancora là da venire: «La società, oltre che dai founder finanziata da alcuni business angel e come diverse startup innovative ha ritenuto necessario effettuare tutti gli investimenti necessari per poter lanciare il proprio modello ipotizzando un

rientro di questi capitali all’interno di un piano quinquennale, che, al momento, è assolutamente rispettato», assicura Pedotti. L’investimento medio complessivo del portale è vicino ai 20.000 euro (al momento non esistono opportunità di investimento disponibili), mentre il cip minimo per Walliance parte da 500 euro, su Trusters (che a differenza dei competitor raccoglie fondi per piccoli interventi di ri ualificazione anche su singoli appartamenti e offre un Roi che solitamente non supera il 9%), Housers da 50 euro, e su Recrowd a breve si potranno piazzare tagli da 15mila euro per il Preatoni Building II a Ekaterinburg, capoluogo dell’Oblast’ di Sverdlovsk (dovunque si trovi), in Russia. L’obiettivo di raccolta è di 75mila euro, quindi bastano cinque investitori e il gioco è fatto. «La raccolta attuale è di 440mila euro tramite 5 progetti, con un progetto al momento in funding per 70mila e 4 in coming soon», ci dice il ceo (nonché co-founder) Gianluca De Simone (nella foto in basso). «Nel febbraio 2019 siamo stati premiati dall’incubatore dell’Università Bocconi tra le 8 migliori start up di Milano e nel marzo 2019 abbiamo partecipato a una campagna di equity crowdfunding sul portale Opstart, raccogliendo 418mila euro cedendo il 13% delle quote societarie». La differenza rispetto ai competitors? «Gli utenti non hanno commissioni né costi di mantenimento e ogni investitore può contrattare il proprio rendimento su uno specifico pro etto e offre quattro tipologie di progetti differenti per rischio, rendimento, tipologia e investimento minimo», chiarisce De Simone: «Contiamo di raggiungere il breakeven in un orizzonte di breve/ medio periodo».



STORY-LEARNING

Il Cis di Nola corre online «Saremo meglio di Amazon» Intervista con Ferdinando Grimaldi: «Coi suoi 3,5 milioni di mq, le sue mille aziende attive e i 10mila addetti, il più grande distretto del Sud diventerà anche il più grande market place tra grossisti e per il retail» di Luigi Orescano

delle manifestazioni religiose folcloristiche più attraenti del mondo – e benvenuti in un PIÙ, CHE NEANCHE AMAZON HA», DICE FERnon ti asp tti i p r i non o saDINANDO GRIMALDI, e il fervore con cui parla pesse, il sistema commerciale italiano trova, a della sua “creatura”, il Cis di Nola, che presiede due passi dalle meraviglie e del caos di Napoli, – il più grande centro commerciale all’ingrosin un’area interna pianeggiante, una vera oasi so d’Italia, tra i più grandi d’Europa – rende i fi i nza app nto i sist a Cis nt rporto att n i i p rfino ip r o i o on ronto o di Nola, con oltre 3,5 milioni di metri quadrati colosso mondiale del’ecommerce. «Prendiai s p rfi i on ir a azi n attimo Amazon come modello, sì, perché noi qui ir a azi n so i C a al Cis stiamo compiendo una straordinaria asi op rati n nt rporto anno rivoluzione digitale basata sull’ecommerce aggiunte infatti tutte le attività di servizio e all’ingrosso, con un gli studi professionali. LA CRISI DEL CORONAVIRUS ran fi i ntissi o Complessivamente, HA ACCELERATO UNA TRANSIZIONE portale che ci aiuterà il numero degli adCHE AL CIS-INTERPORTO DI NOLA a fare meglio quel che detti diretti è pari a ERA IN ATTO GIÀ DA TEMPO stiamo già facendo, ir a i a p rson cioè far migrare on-line una gran parte del onsi ran o in otto sa a ir a ia nostro lavoro. E, come Amazon, puntiamo persone. forte sulla logistica, cercando di emulare gli a ri ani s fi i nza a pr ision Dunque, presidente: state andando forti qualcosa in più che abbiamo, oltre alla nostra nell’ecommerce? umanità, al nostro calore unico e insuperabile, La crisi del virus ha accelerato una transizione è la sicurezza. Nel distretto abbiamo tutti gli che avevamo già iniziato da tempo, nel senso istituti bancari, i servizi sanitari, ma anche la che tutto il distretto stava già muovendosi verposta i ara ini ri a po izia i po pi ri fiso un grande cambiamento verso l’on-line. cio del lavoro, e naturalmente bar e ristoranti. Ma che ve ne farete, allora, di tanti metri Una concentrazione di servizi come questa quadrati? non ce l’ha nessuno al mondo». Come sarebbe a dire, che ce ne faremo? Sono Benvenuti a Nola, la capitale dei “gigli” – una e restano la nostra forza! Praticamente tutte «POTREI DIRE CHE IL NOSTRO MODELLO È AMAZON, MA NOI ABBIAMO QUALCOSA DI

84

le strutture attuali che trova qui hanno sempre avuto un’essenziale funzione logistica, che resta tutta. È sull’ecommerce che abbiamo accelerato, varando un grande market-place on line all’ingrosso che poi molte aziende integrano con la loro attività di vendita al dettaglio, quella on-line naturalmente. In questo momento posso dire che tutti i nostri grossisti si sono attrezzati per fare b2b e anche molti imprenditori che facevano retail. In questo s nso a risi Co i è stata ti n se avremmo gradito farne a meno! Come sarà questo portale? Tutte le aziende del Cis lo useranno, per un tota i o rip to i i pr s on categorie merceologiche, dalla farmacia agli alimentari, al tessile, alla casa… Ma come funzionerà? Chi vuol comprare, per esempio, maglieria, potrà facilmente selezionare tutti i fornitori specializzati sul portale e poi scegliere gli articoli preferiti e contattare chi li vende, tutto on-line. Negoziare on-line o procedere con un app nta nto fisi o sar na i ra s ta portale è uno strumento in grado di proiettare le nostre aziende nel mondo. E offrire, così, nuovi mercati ad uno dei principali punti di forza del distretto Cis-Interporto che è la vastissima offerta merceologica. Parliamo di circa 5 miliardi di euro di valore delle merci


a sso a si è tras or ato in in rosso on in o i o sp sso poi s onfina an n tta io on in fi i nza omunità professionale, sicurezza, servizi: basti pensare alla comodità dei parcheggi, ci sono i a posti i Co o issi o p r a oratori e clienti. E poi l’altro impegno principale: una bellissima immagine e una bellissima comunità. A proposito, tra poco realizzeremo anche una chiesa! Amen! E con l’aiuto di Dio avete anche gestito bene la riapertura? io i o si pot a ar a fin i aprile avevo dichiarato che non avremmo aperto se non avessimo avuto, sia come grossisti che come dettaglianti i necessari aiuti sui osti a fitto i p rsona ia o a to poco, troppo poco. Lo abbiamo spiegato e risto at si s p rfi i i o tr ia tri spi ato a i o rno a finora non quadrati. siamo stati ascoltati. Mi sembrano anche voGià, i metri quadrati: la digitalizzazione rilenterosi, ma non hanno esperienza, forse durrà o aumenterà il valore dei vostri spasono troppo giovani… Siamo stati in ballo con zi? i nti tri istanzia nto fino a a i i ia Altro che ridurlo: darà molto valore in più al della riapertura. nostro distretto. Abbiamo tanti capannoni E la sicurezza sanitaria? ancora liberi con una Ai massimi livelli. Del IL DISTRETTO CIS-INTERPORTO grandissima richiesta resto, anche personalÈ UNO DEI POSTI PIÙ SICURI di spazi proveniente mente, come imprenPER LAVORARE, GRAZIE da operatori esterni ditore di un gruppo AD UNA CAPILLARE SORVEGLIANZA che vogliono venire a che unisce società lavorare qua dentro. Proprio perché il Cis Income Apple reseller, Gruppo Calzedonia e terporto è il posto più sicuro del mondo per o a ar ositano a ip n nti lavorare. C’è un servizio di sorveglianza unico, ho fatto fare a tutti il test sierologico, una veric’è una cura dell’immagine aziendale stupenfi a i portant p r i è positi o poi da, sta venendo su un centro completamente ar i ta pon fino a r sponso fi ia non nuovo, con strutture supersicure, molto verva a lavorare, potrebbe essere portatore sano. de – non solo nel senso estetico ma sopratQuindi avete reagito energicamente al vitutto nel senso sostanziale della sostenibilit stanno fior n o ra s ra i iosi insomma: il valore dei nostri capannoni è già a ntato ors finir o on avere meno spazi di quanti ce ne chiederanno. Va bene, ma ci spieghi meglio: come fa il Cis ad avere tanta forza di attrazione? Non che in Campania i problemi manchino! La vera forza è quella della comunità dell’ingrosso, una grande tradizione della nostra t rra na o ta ra so o o r io fisi o

NON DOBBIAMO AVERE PAURA, MA FARE BENE IL NOSTRO LAVORO RILANCIANDO LE IMPRESE

rus, ma vorreste più supporti… Guardi, le nostre aziende hanno tanta energia, hanno tanta forza, hanno fatto tanta strada ed altrettanta ne faranno, supereremo quest’impasse, anzi penso che il nostro sarà senz’altro uno dei primi distretti ad uscirne, poi certo: qualche azienda soffrirà più di altre o addirittura chiuderà, ma nell’insieme andremo avanti. Lo so, sembro troppo enfatico quando parlo del Cis e del suo distretto, ma è perché ci credo, siamo fatti così, siamo pronti per afrontar sta sfi a fino in on o in r a anzi credo che presto vivremo in un mondo migliore e sfrutteremo al meglio il male che abbiano dovuto subire per trasformarlo in bene. Noi non dobbiamo avere paura, ma affrontare i problemi, se abbiamo paura non ci difendiamo… il Cis non ha paura. Gli scienziati faranno il loro mestiere portandoci il vaccino, noi il nostro rilanciando le nostre imprese. Previsioni? L’obiettivo è di riprendere il percorso tracciato, completando il disegno di sviluppo di “un Sistema industriale e commerciale”. Perché se è vero che negli anni il Cis si era già profondamente trasformato, in questi ultimi tre mesi c’è stata giocoforza una ulteriore forte spinta. La tempestività dell’applicazione delle misure di sostegno sono elementi essenziali, tanto in questa fase di ripartenza delle attività che nella fase di stabilizzazione, presui i nt a no fino a o r essere sostenuta con provvedimenti agevolativi per garantire una ripresa strutturale, solida e duratura. Prevedo un cammino lento e graduale con un ritorno alla normalità non pri a

85


STORY-LEARNING

L’IMPRESA DEL SONNO NON DORME MAI In appena sei anni Emma The Sleep Company ha raggiunto il traguardo dei 150 milioni di ricavi netti: si tratta di una delle aziende europee a più rapida crescita. E ora Haniel entra nella compagine con il 50,1% di Paola Belli

C

hi dorme non piglia pesci, in compenso chi fa dormire prende milioni (e partecipazioni strategiche). Da zero a 150 milioni di euro di ricavi netti in app na s i anni fino a attirar p rsino l’attenzione della Haniel family equity o pan ra a tro anno si nifi ati part ipazioni in ia ar t p r apir i è un caso da manuale quello di Emma The Sleep Company, primatista tra le aziende europee a più rapida crescita grazie ai suoi sistemi per il sonno. Solo impilando i materassi venduti negli ultimi cinque anni, si raggiungerebbe l’altezza di 540 torri Eiffel. Ma sono altri i numeri che hanno attirato l’attenzione di un player di primaria importanza come Haniel, entrato ad aprile nella o pa in finanziaria on i ri a ra t tti i tasso i r s ita i pri o anno i s on o i t rzo scita considerevole - per essere nata come i arto oi rto i ri a i n tti a una start up - che abbiamo visto e la prea 19,5 milioni nel 2016, 33,6 - nonché il travisione, per il 2020, di raggiungere il traar o r a n anno s ssi o guardo dei 200 milioni di euro di fatturato. 80,5 nel 2018 e addirittura 150 nel 2019. Ricerca, continua innovazione, rapida imOggi Emma The Sleep Company (il marchio plementazione di soluzioni personalizzate oggi presente in 21 Paesi, Italia compreinsi a fi i nti strat i i ar tin sa - al sito www.emma-materasso.it - ed è partner strategici e un approccio al mercato considerato tra i principali distributori di omnichannel hanno bed-in-a-box), impieGRAZIE ALL’INGRESSO DI UN PARTNER centrato l’obiettivo ga in 45 nazioni 350 COME HANIEL, L’AZIENDA PUNTA (e non solo di fatoccupati che parlano A DIVENTARE IL PRINCIPALE ATTORE turato): ad ottobre 57 lingue diverse. DEL MERCATO INTERNAZIONALE 2019, il materasso Fondata nel 2013 a Emma Original ha vinto uno dei riconosciFrancoforte sul Meno da Dennis Schmoltzi e menti più importanti lo Stiftung Warentest Manuel Mueller (nel 2018 si è aggiunto Phie in Italia è stato eletto Prodotto dell’Anno lipp Burgtorf,) in soli 6 anni ha sviluppato 2020. E ora l’ingresso di Haniel: «Siamo una piattaforma online per la distribuzione davvero orgogliosi di poter collaborare con di sistemi per il sonno (il portfolio comEmma ampliando così il nostro ventaglio di prende la startup D2C Emma Mattress e il attività con un’azienda giovane, innovativa e brand Dunlopillo Germanyche) con la cre-

86

in rapida crescita», spiega Thomas Schmidt, ceo di Haniel. Entusiasmo condiviso in pieno dai soci fondatori: «Ci auguriamo possa portare vantaggi a entrambi», sottolinea Dennis Schmoltzi co-ceo di Emma: «con un partn r ort o ani a nostro fian o siamo certi di raggiungere obiettivi di crescita importanti sviluppando nuove aree di business nella tecnologia del sonno. Inoltre, in breve tempo saremo in grado di diventare il principale player in ambito internazionale. Per il momento, stiamo procedendo molto bene, la crisi causata dal Coronavirus non a finora ann iato troppo i nostri partner e le imprese che collaborano con noi». Per inciso: Manuel Mueller e Dennis ozi t n ono ias no i delle quote della società, continueranno a mantenere la carica di amministratori delegati guidando l’espansione in ambito


internazionale. Gli attuali investitori hanno venduto le proprie azioni a Haniel, ma a or o non in finanzia nti a è in fase di crescita con capitali propri. Prezzo d’acquisto e dettagli dell’accordo? Per ora rimangono tutelati dal più assoluto riserbo, anche in attesa del via libera da parte dell’antitrust. Il nuovo ingresso nella compagine societaria, per Emma, rappresenta l’ennesimo trofeo. Per chi non lo sapesse, infatti, Haniel, Franz B & Cie. GmbH, è una family company tedesca fondata 1756 a Duisburg-Ruhrort, si o pon i n port o io i rsifi ato i azi n spazia a a rt s a C s a a ia ar t at rn ia or poi pti ar a a t rs na strategia di investimento unica: creare valore restando coerenti ai criteri di sostenibilità e al contempo un forte orientamento alla performance. «In questo momento siamo concentrati nella gestione dell’emergenza causata dal Coronavirus e, come tutti, ci preoccupiamo del benessere dei nostri collaboratori e delle loro famiglie e al contem-

I FONDATORI DI EMMA THE SLEEP COMPANY DENNIS SCHMOLTZI E MANUEL MUELLER

po siamo molto impegnati alla nuova strategia Haniel: creare valore nel lungo periodo e assicurare posti di lavoro», aggiunge Thomas Schmidt, ceo di Haniel. «Già dall’anno scorso abbiamo deciso di investire solo in società che rientrano in queste tre aree tematiche: Persone, Pianeta e Progresso. Con

l’ingresso di Emma nel nostro gruppo, nella divisione dedicata agli investimenti sulla p rsona ontri ir o in o o si nifi ativo a un futuro sano e degno di essere vissuto. La transazione è iniziata a gennaio e siamo certi potrebbe chiudersi a breve, proprio razi a nostr a finit strat i

LA TASK FORCE CHE INSEGNA A DORMIRE MEGLIO Evitare alcool e caffeina, evitare pisolini durante il giorno, andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora. E poi arieggiare la camera da letto prima di andare a dormire infatti la temperatura ideale in camera è intorno ai 18 gradi Celsius. Ma anche fare pasti leggeri, un bagno caldo, leggere un buon libro e illuminare la stanza con una luce soffusa. Bastasse questo, a garantire un buon sonno, imprese come Emma The Sleep Company non avrebbero ragione né di esistere, né di cercare sempre nuove soluzioni: «Solo nel 2019, abbiamo investito oltre 2 milioni

in ricerca e sviluppo per raggiungere la perfezione nella qualità del sonno. Emma è il frutto di molti anni dedicati all’innovazione nella tecnologia del sonno con materassi in schiuma ma, guardiamo sempre oltre», commenta Manuel Müller, chief entrepreneurship officer e co fondatore di Emma. L’azienda ha persino una Sleep Expert Taskforce, a capo della quale c’è una donna: Verena Senn. La scelta non è stata casuale: dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in neurobiologia presso l’Università di Basilea, Verena ha completato gli studi post dottorato all rnst

Struengmann Research Institute, ha trascorso quasi 15 anni di ricerca su temi relativi al cervello e al comportamento psicologico. Guida una task force di dieci scienziati dediti alla ricerca del miglioramento della qualità del sonno. «Il sonno è rimasto abbastanza invariato per migliaia di anni», afferma Verena Senn. «Tuttavia, l’industrializzazione ha portato al mondo la luce elettrica che ha iniziato una tendenza costante di violazione, per così dire, del modello di sonno. Proprio perché sappiamo che è importante assicurare un riposo notturno di qualità, lungo circa otto ore a

notte, il progresso può accompagnarsi meglio nel completare la biologia del sonno». Che è uno degli alleati più importanti per la salute fisica e mentale, è una necessità biologica non negoziabile, nonché il sistema di sostegno vitale. Riposare è indispensabile per consolidare le memorie: dormire bene migliora l’apprendimento e il funzionamento della memoria, c’è bisogno di dormire dopo aver imparato cose nuove per non dimenticarle e c’è bisogno di sonno anche prima di imparare per preparare il cervello ad assorbire nuove memorie.

87


STORY-LEARNING

Dal mutuo al prestito serve un angelo mediatore Colmare il gap cognitivo dei clienti sostenendoli nella pianificazione della loro posizione finanziaria: è l’obiettivo di Conafi, nata vent’anni fa e famosa per Prestitò e la cessione del quinto dello stipendio di Angelo Curiosi

D

i o

par a s osa s int rro a i in pi na as a pania a nt o n i pi o i i pr n itori noi t tti i o finanziar i an ati a a ni o s ar ar i nario o pa ar i iti i osa si o pa a na ita nzio C io o i ar rispost a i a iso no i so i i iori rispost possi i i r stan o n so o sist a r itizio o sano r o ar sa an o tanti spro ti arri ano a n passo a a r n oto s ra n i pr n itor nt anni a an i on a s a finanziaria Conafi on i s o pro otto i p nta r stit a ssion into o stip n io a i oo i

88

finanzia nto i a p r i a oratori ip n nti o i a ris ritto str ntisti a appro io a app i an o a s o a oro s pr a st ssa fi osofia azion ani p nsi ro i assi o a so i aIN SINERGIA CON ADVISOR GROUP DI LUIGI CARUNCHIO, IL GRUPPO FONDATO DA NUNZIO CHIOLO OFFRE ANCHE SERVIZI INTEGRATI AGLI ISTITUTI BANCARI

ri t n i i iti possi i i è tanta nt in i fi o t finanziari spro ista pi ntari o nizioni in atto i so i spi a a ai tata a ristr tt rar i proprio a ro itorio p r itar ai p iori non asta a i n i

s o partn r i i Car n io i an an sono in na posizion i fi i sono ari at i s p r a oro on ri s ono a star i tro a a pr ssion r ato s rano a o at a a n nor anti risi a in r a t anno o ti pro i a riso r pri a i pot r ass on ar ri i st a i nt a s st ana isi o tti anto ai Conafi on a o i a s a azion stita a arti r n ra i orino s t tto i t rritorio naziona sia attra rso n atti issi o a nt r p r a i nt a a i iar sia attra rso n n t or i pro ssionisti oor inato a Car n io p r a azi na i r stit è in atti i ri i a nt n iator r itizio is ritto a a ranis o i a nti iatori r itizi i i ato a inist ro ono ia o ta p a fian ar itta ini i pr s n a o p ssa r azion on an tanto pi o p ssa i sti t i nr stit a n a s a ra ion so ia atti it i n r ritin o si i in r o p r t tti i tipi i finanzia nto a t o a pr stito p rsona Co an p r i onfi i L’attività per cittadini e famiglie pro a n ra o iator riso a s o i nt è o nor ap o niti o o o ia ano ar ata nt i sapi ntoni in a tr paro i noranza noranza rassa an a part i p rson ot a ari on a r i pi ntari rit ri a finanza p rsona C p on rr a sit azioni itori str a nt s i an iat p ri o os in atti spi a C io o i nostro pri o o i tti o è o i sost n r i i nti n a pianifi azion a oro posizion finanziaria n o o r si ian o otti izzazio-


Nunzio Chiolo, fondatore e ceo di onafi restit pa societ di intermediazione finanziaria

n

ri orso a t tti i possi i i str nti i finanzia nto rifinanzia nto i n ito o p sso appar nt nt insost ni i attra rso a ssion into o stip n io o a p nsion a azion i pa a nto i pr stiti p rsona i s ront i t i s rro i t i i i i it i onso i a nto i iti o a iritt ra i oro a isto on è siano an i i o ini i C ioo i sanno ar p r non o iono r ar i i nt a ai tar o p r ons r ar o n t po ars n pr s ntar a tri on a aso a n o osì in tr nt anni r stit a stito i ioni i i nti o i a onnzioni atti on o ossi a pr i nza a i npa r a n r a i Caraini ri t tto in na on izion i assia traspar nza otata in orsa a r stit o o i i n patri onio n tto i i ioni i ro i na posizion finanziari n tta i i ioni i ro Con st r nzia i o ia nt i r ppo è o to as o tato ra ito an ros an i i è stato è ons nt p r ai ta in ir tta nt a pr nir o ti possi i i asi i inso nza n n rizzan o sta r p tazion o i r stit a pot nziato a s a s on a a a app nto a i s r izi int rati a

an s i ppata in sin r ia on isor ro p i i i Car n io sto in ito tan o r a a an n s r izio o p ta nt st rna izzato p r int ro pro sso i n r ritin in t a i a sso a r ito i o i i pr s Ci o pia o ana isi a a tazion rito r itizio i pr s istr ttoria prati i fi o spi ano i partn r ro ia o i s r izio tra it piatta or a in or ati a otti izza i t pi r n i pro sso sn o fi i nt f ssi i ro ia o a ri onos i nto i nt a istanza ra o ia o a o ntazion i ita nt n t or i pro ssionisti arantito a i isor ro p è pr s nt s t tto i t rritorio naziona sto i ons nt i a r op rt ra o a a i it i int r nto an n a as i ri i sta roazion r ito i n assi rata na ons nza n ana isi o nta n a ri i sta i aranzi a a i nt a n QUOTATA IN BORSA DAL 2007, PRESTITÒ GODE OGGI DI UN PATRIMONIO NETTO DI 18,3 MILIONI DI EURO CON POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DI 14,5

s pporto n istr ttoria prati a as s ssi a a ro azion finanzia nto an n ono a fian at n atti it i onitora io an a nta ana isi r portisti a n a po r stit s i ra s o p t nz i s pr o t in tr nt anni i sp ri nza t tto in in a on si nz i o i at a a a iata nor ati a a a o p ta i ita izzazion i pro ssi a ront n p r i ontatto on a i nt a a risors an a ifi at sp ia izzat n s ttor r ito ratai orporat a a orit o i a o o p r ana isi r i-

tizia nt rat r it s orin a orato s a as i na stori it tr nt nna n s ttor a apo r ppo Conafi n a s a atti it i int r iario finanziario a ro ato p r o tr i iar i i ro on n ris io i r ito pari a o in t r ini i tasso a piatta or i propri t p r a stion fi i nt fi a int ro pro sso n isor ro p p s a rnar no str ntario i rara fi a ia na r t i sp rti s ttor ono i o i ri i o tri tario on sp ia izzazioni pro ssiona i n no o a ifi ant or anizzati in st i op rano in sin r ia n i a pi a ons nza fis a so i taria a oro a r ision a ons nza finanziaria an aria isor ro p è i partn r i inan ia in sin r ia on isor pa n o rt pa p r o rir s r izi pro ssiona i a on o an ario a ti is ip inari t a sp ia izzazion ostit is ono i p nto i orza r ppo arantis ono a apa it i riso r proati o p ss a ia s o ssa è a tr nt anni s pr a st ssa on C io o inistrar i r ito r stan o ani è s a iato p nsar i ar o s nza or on i ntir o s ar o pi no i ioia ozion ir a n a ino fi io i na a i ia i a in ra i ristr tt zz non a a ai a to n r a o ro a ata p r a pri a o ta o pap a a n pi o o stip n io so na a n passo in a anti i a a i sto n pr stito a non n a a i r isiti or a i on ri s ii a r sist r i pr stai s a paro a n i ion i i ir nza aranzi o r stit ì fino a ti o nt si o a o s ar o ri onos nt a a pi i a siasi int r ss

89


STORY-LEARNING

IN SELLA AL BUSINESS PER PASSIONE DI FAMIGLIA iuseppe isenzi, e pilota del otomondiale, nel a fondato ivi ggi la figlia endri a guida un’azienda c e è arrivata a fatturare milioni di euro e occupa mezzo milione di dipendenti nel mondo di Davide Passoni

P

er noi è importante garantire la continuità della cultura d’azienda, del made in Italy, delle scelte che hanno fatto di Givi un marchio prestigioso. Anche il passaggio generazionale che porteremo avanti metterà la passione in primo piano». Hendrika Visenzi è amministratore delegato e responsabile commerciale di Givi, azienda bresciana che in oltre 40 anni di attività si è affermata nel settore degli accessori per moto. Givi ha registrato un fatturato di oltre 100 milioni di euro nel 2018, ha più di 500 dipennti in t tto i on o fi ia i s i pro tti sparse tra Europa, Stati Uniti, Sudamerica e Sud-Est asiatico ed è, soprattutto, una storia imprenditoriale di famiglia e passione. «La passione continua a giocare un ruolo primario in ogni processo del nostro business - sottolinea Visenzi -. Non è possibile essere vicini alle esigenze del motociclista senza trasmetterla: ecco perché la passione per il a oro a ia o è i ntifi ata ri onos i ta e apprezzata in tutto il mondo. Giuseppe Visenzi, mio padre, l’ha passata a me prima ancora di fondare la Givi; quando da giovane correva nel Motomondiale, accadeva spesso a

«

90

zione dei mercati esteri in forte espansione attraverso una presenza diretta, con business plan ad hoc, stabilimenti per produzioni dediat fi ia i o r ia i pr s nti in ran ia Spagna, Uk, Germania, Brasile, Malesia, Vietnam, Indonesia, Usa». L’espansione e il consolidamento all’estero del marchio hanno comportato anche un ripensamento delle linee di business e dei prodotti. «Parallelamente alla conquista di nuovi mercati, nel corso degli anni è nata la necessità di i rsifi ar i pro otto s pr n a ito delle due ruote - prosegue Visenzi -. Dopo essere diventati leader di mercato nel segmento delle valigie e borse da moto, mio padre ha ia a r a noi fi i i a o pa nar o ro deciso di spostare l’attenzione dalla motocipiccola, ma ricordo in modo nitido quell’especletta al conducente. La specializzazione nella rienza nel mondo dei motori. Li è nata la mia lavorazione delle materie plastiche ha portato passione per le due ruote, che si è poi radicata azi n a a a fin i nni a a s ta i negli anni». sviluppare e produrre caschi. Mi piace ricorr ss n o i rsifi ata s o t ar dare che, tra le tappe che hanno contribuito o rafi a fi i ra azi n a non p r a in modo decisivo all’evoluzione del marchio, forte matrice italiana che la caratterizza: «La oltre all’introduzione del sistema brevettato promozione del “Made in Italy” è al centro deli fissa io a i i ono n i nla nostra idea di business. Il gruppo è presente tato il più diffuso al mondo e adottato anche direttamente in tutti i continenti attraverso da altri produttori -, ci sono il primo casco jet istri tori o a i fi ia i ir tt tt a nt con marchio Givi nel 2002 e il modulare con i poli produttivi, oltre mentoniera staccaIL SISTEMA DI FISSAGGIO VALIGIE a quello italiano, sono i ino a MONOKEY BREVETTATO NEL 1983 in Asia e America del arrivare a una linea di È IL PIÙ DIFFUSO AL MONDO ED È STATO Sud. La “delocalizzaabbigliamento: «Dal ADOTTATO ANCHE DAI COMPETITOR zione”, però, non ha casco all’abbigliameninteressato gli impianti italiani, che rimangoto, invece, il passo è stato molto più lungo, in no fortemente ancorati al territorio bresciano. un campo assolutamente nuovo - continua ViCiò che funziona in Italia, o anche in Europa, s nzi sta o ta o r ato io a sfi a na non necessariamente ha le stesse chance di responsabilità che si lega anche al marchio successo in Asia o Sudamerica: al cambio di Hevik, che riprende le lettere del mio nome. culture seguono differenti necessità e un parSono stata in “prima linea” per molto tempo co moto spesso lontano da quello dei mercati e oggi sono molto contenta dei risultati e del più vicini al nostro. La globalizzazione portata team che sta portando avanti il lavoro, costiavanti dal nostro gruppo punta alla penetratuito da designer, tecnici, esperti di moda. Il


SPESSO LA DONNA È STATA TRASCURATA DA CHI PRODUCEVA ABBIGLIAMENTO PER MOTOCICLISTI target di Hevik è il motociclista-scooterista attento allo stile, in cerca di capi protettivi e tecnici ma allo stesso tempo adatti al tempo libero. Chi si muove in città dimostra attenzione al marchio e questo vale per entrambi i sessi, perché spesso la donna è stata trascurata da chi produceva abbigliamento moto. È un segmento affollatissimo con grandi e prestigiosi marchi, ma siamo stati capaci di ritagliarci il nostro spazio». Uno spazio che ha necessitato, per essere presidiato, di un forte investimento in ricerca s i ppo as i ro è i nostro “Lab” principale, punto di riferimento per gli a tri fi i i ri r a s i ppo in atti it ori ai nostri onfini nza i s pporto i n solido reparto R&D non è possibile innovare. L’introduzione di nuovi materiali, lo sviluppo di soluzioni tecniche inedite, lo studio di processi di progettazione e produttivi all’avanguardia, i test sulla sicurezza dei prodotti in ogni condizione di marcia sono tutte attività che si legano al nostro Dna. L’introduzione dei as i a s pio è stata a fian ata a a r alizzazione di un Technolab dedicato, nel quale realizzare gli stessi crash test eseguiti dagli enti che rilasciano l’omologazione. La formazione è un altro concetto a noi caro: nell’ultimo anno sono entrati nel reparto R&D quattro giovani ingegneri meccanici, tutti motociclisti, provenienti dall’università di Brescia. Abbia-

mo una collaborazione con l’ateneo, che ci segnala i giovani più in gamba da valutare per n ins ri nto in azi n a n o infin a sottolineare un altro aspetto legato alla ricerca attuata dal gruppo Givi: l’attenzione alle normative legate all’ambiente, come ad esempio l’adozione di materiali conformi alla norma Reach, che disciplina il contenuto di sostanze chimiche nei materiali». Una proiezione al futuro che, oltre alle tecnologie, interessa anche la governance stessa dell’azienda. Come ha puntualizzato Visenzi con le sue parole iniziali, il passaggio generazionale non è per Givi una questione da rimandare, ma una fase cruciale della vita d’impresa che va gestita al meglio: «Lo stiamo affrontando passo dopo passo. Mio padre

gode di buona salute e rimane saldamente al comando, ma allo stesso tempo guarda al futuro, valutando scelte strategiche e passaggi obbligati. Il recente cambio societario da Srl a Spa traccia la strada all’interno della quale la famiglia Visenzi deterrà sempre la maggioranza delle azioni e il controllo del gruppo, dove al momento lavorano già persone legate alla famiglia, che nell’arco degli anni si sono pr parat a i ntar ana r a fian at a profi i pro ssiona i st rni sto a io di marcia ci permetterà di crescere ulteriormente, di fare investimenti, di cercare partner a fi a i i nfin n p nsi ro a Corona ir s n a zona in i sor a s stori a i i i ro a pochi chilometri da Brescia, si è accanito con ferocia su persone e imprese: «Il nostro headquarter si trova in una delle zone più colpite al mondo - conclude -. L’impatto sulla produzione non ha precedenti. Abbiamo una logistica che permette un alto stoccaggio di merci e di conseguenza un certo margine di manovra sulle consegne, ma le misure di contenimento messe in atto hanno aggiunto al fermo della produzione anche quello delle consegne. Inoltre, il lockdown ci ha costretti a chiudere fi ia i pro tti o r ia i in i rsi aesi. Nella crisi, però, mi piace ricordare il gesto di alcuni nostri fornitori cinesi e pakistani che ci hanno donato un buon quantitativo di mascherine, o il fatto che abbiamo dedicato un giorno alla settimana alla produzione delle stesse nel nostro impianto in Vietnam».

91


STORY-LEARNING

Come fa un parcheggio a non conoscere mai sosta... Noleggio, ricarica elettrica (gratis), car sharing fra privati, test drive per chi sta pensando di acquistare un’auto e persino punto di ritiro Amazon: ecco perché (e come) il modello ParkinGo continua a crescere

di Sergio Luciano

O

ni o ta è stata risi sia o pr i ntati pi orti i i iano o i on ator i ar ino tia o a oran o n sia o n ran ri onos i to a t tti a ia o ri orsato i i nti non sono pot ti partir io o p rsona nt rifinanziato azi n a ttan o i ntro n i ion i ro pros è n fi in pi na n fi i nt sias o ontaioso o è ni o onta io i pia p r i r sto i a noi nziona i proto o o ar in sa o s o an è ia ia si ro ntra in ar in o s i pi si ro i anto s ntrato è a rit tti i a i nti sono sanifiati a ia o atto n a or o on r an s p r i t tti sia o a posto a o ni p nto i ista Con i nostri sanifi ation point a in rarossi pri a i sa ir s na tt t tti n ono sanifi ati poi s o ni a to a no io i n atta a sanifi azion i t tti i p nti i ontatti on n pro otto rtifi ato a i ron non ro ina p asti o st sso sato n a anz n sa op ratori tro pi ati a Corona ir s potr ro lamentarsi, potrebbero piangersi addosso p r i tra fi o a roport a s i in ran part si on a i sin ss i ar in o è in ia nt ai ini i t r ini a o i a s a s a ra sono atti a o o oro a i fi o t a r s a rinta ra is r i i nizzanti prot zioni fisi an on i p rista s

92

abbiamo attrezzato le nostre navette isolando ogni posto, ed ad ogni passaggio navetta il pro otto pro r a sanifi ar nso a sia o pronti nr at o i a s a r at ra app nto i sist a ar in o i sono nati pronti n as a n i a niti a inno ar ra i a nt n sti r na str tt ra tra iziona i i i sar s pr iso no i par io r si a pr sto a ir par io i a pr sto a s ri r ar in s n art o a è an sopratt tto ì in i ran i i a ot trasan ati spazi a i iti a a sosta a to si o r potr asarsi s t tti a NEL 2014 GIULIANO ROVELLI HA LANCIATO L’IDEA DELLA RICARICA ELETTRICA GRATUITA. OGGI PARKINGO HA IL PRIMATO NEGLI AEROPORTI

p nsass ro o o i a s art o i it a o i it o rna a issioni z ro a osti ont n ti a assi a a i it i a sso a app nto tras or ar o io i assi o in n sti r n o o non è p r ni nt a i r noi è n p nto fisso i sia o nati inno atori sia o nati p r a ia o apito a ri o zion a o i it pot a partir anzi o a partir ai par i i ini a i a roporti sopratt tto i ran i o a p nsa o i i ino sia o s pr an ati a anti isi a ar i io i assi o ra -

GIULIANO ROVELLI, FOUNDER PARKINGO

onta o i o i a r t ar in o onta o tr str tt r in ropa o tr a ta ia a in poi azi n a si è spansa in pa na izz ra r ania ran ia io stria orto a o p i aC a o a ia s i i nti s n a a ono sono stati anno s orso i ioni s pr notazioni on in ato ant Co i sono stat i a an ora s tinaziona i a fi iat sono poi i azi n asso iat i to r op rators in r t o tr ia a ra ion i sar ar s r izi int i nt a a or a i nto p r a to o i ista o a a ra ion sint tizza o i non si p r in ia i ra a p nta a so o s r izi n on n or i ita att ort pri o a itar è s nza io ar in or n po r ona o io t tti a ia i r i ono o i i pot r o rir ri ari p r a to ttri a an o o i a an iato i a n è stato n pioni r o i ai pri ato tra i n t or i ri ari a p r i o i ttri i n i a roporti si o non o pri arsi i n a p r o ni ar s p iarit a an iato na pro ozion rat ita ar in o ti ri ari a a to ratis razi a a a i i nti possono ri ari ar a propria a to ttri a rat ita nt a non asta rir n on s r izio p r a o i it si nifi a innanzit tto ss r rapi i ar in r tta s ri arsi i a pi i t tti


iso no i rapi it p io ti izza i n tti è n i a nia potr i ntaa tono i r p r a to ir n è stato è p r osì anni a ra onta an ora o i a asa na piatta or a on ata a noi on a ia o an iato a anto ai par in tra izioi in sostanza i nostri i nti possono ar na i i in i stia o f ott i r nt a ar in on i ision a propria a to a a tri i nti t r inan o inori osti p r o pa ni nostri in a io rispar ian o a sp sa p r i nti inori osti an o a i op ratori par io s ttor nostr r a in pront a pr Co nziona n o tr o ation atti n i i o i a to i pr parat n i a roporti prin ipa i a roporti ita iani t Car p rCon i nostro sist a i t a r tt a a to o i ista i par iar ratis ontro ia o o stato i i o i in in r sso in as ian o ia i a a no ti izz r s ita i a i s ann r i ar in o arantis a to p r ra i n r n a tra stinan a rata ana isi a to a ra i rifizion o a s o ri ntro a to o i ista potr an on o stato pri a opo a sosta C iaro r p rar a t Car è stata ostit ita o i a pri a non i si s a ia ntit so i taria a tono a a fin a a non asta o i i s oi non si r ano i ra o to i ioni i ro p r a p iar i ia o str tt r ap rt or s t a s i ppar i sin ss o p r i iorni a anno i in ai ntri a itati o iain stitori fi tano i oo o a orizzar sta aratt risti a anno ono inno azioni n r i anno po issi i in i sia o i ntati partn r i p r sso i arri ar o sia o o i o azon i o s rnta i iano o L’INNOVAZIONE PIÙ IMPORTANTE izio azon o rs i p r a nostra NELLA DIREZIONE DELLA SMART i p nti i ritiro a tostoria azi n a è na MOBILITY SI CHIAMA “GETMYCAR”, ati i azon storia ra i siUNA SORTA DI AIRBNB DELLE AUTO o osso i zos ness, di posti di lavoro or ai isponi i i n prin ipa i str tt r ii non sia o in na i start pn t or ar in o in ta ia n prati a si p pin p r fi i i pap on a s sa inor inar a azon i ons nar n pa o no azion non att rano n ro i a iair tta nt in par io n sto o o o atto n o zion pazz s a i nostri par i sono i ntati i ntri i opo anni a ia o atto an ora n o i it p r os non so o p r p rson i att rato n i pri i iorni n spi a o i poi ri an ia a ti a int rior o ir i r ato i novazione, direi la più importante nella direzioappr zza n a s art o i it si ia a t ar n p r inno azion ontin a sa an-

int r ttar n o si nz r at a a risi ì a ia o p nsato a i a to on ssionari o ati a a stasi r ato a ia o an iato n s r izio i t st ri an spi a an ora o i i tratta i sto Co o r o n i nostri par i a roport a i i orn r ospitano f ott i a to sat in n ita i nt pr n in no io na i a to sat a a fin so opo ss rsi atto n i a a a it a tt ra p i r a ra ion ta s o prar a o no t tto a n o an rispar iato s a tari a a i on ssionari tra iziona i anno s ìto n ro ontra o po a n o t no o i in i i anni a p rson pri a i o prar n a to an a ano s i o t in on ssionaria o i i anno ot nostro t st ri an a i n na sorta i sa on irt a a op rati issi o oizza ri a ifi a i r ato sato t tto i ita ira s na app si fir a on i ito si a ar a i r ato t rritoria nt an s ai n a tosa on a on rio p oi proporr t a to sat a a p nsa tar t è asso iar ntro si on ssionari s t tto i territorio nazionale, dalle azienda più grandi ai pi o i sa onisti nfin on nostr str tt r sia o an n ia on o i i nostri i nti possia o onsi rar i isitatori ni i on a ta prop nsion a a isto ran att nzion a a o ni azion int i nt on a aso a noi in stono o ir i o an ia o ti a tri

93


SHORT STORIES

Acquisizioni

Gruppo Caffo rileva Petrus. Obiettivo leadership europea Il piano di rilancio prevede il potenziamento della presenza all’estero, iniziando dall’Olanda Il Gruppo Caffo 1915 ha acquisito il marchio Petrus. Una mossa che le consente a buon diritto di aspirare al ruolo di “specialista dell’amaro” anche in Europa. Tra i brand dell’impresa italiana, infatti, figurano alcune etic ette storiche come l’Amaro del Capo, li uore c e si gioca a uon diritto la palma di pi amato fra gli italiani e si aggiudica oltre il di quota di mercato presso la Grande Distribuzione. L’operazione di acquisizione di Petrus è stata

portata a termine a seguito di trattative c e anno coinvolto advisors di grande caratura. La transa ione stata gestita con la consulenza del Gruppo Equita. opo essere stato gestito dalla famiglia olandese dei oone amp, l’amaro Petrus nell’ultimo secolo, a cam iato diverse proprietà. In particolare, in Italia era stato lanciato dalla Gio. uton a ienda storica olognese c e opera nel settore alcolici, per poi passare, per un periodo, al Gruppo Cinzano successivamente ac uisito con tutti i suoi marchi, Petrus compreso, dall inglese Guinness uest ultima poi con uita nella multina ionale iageo. “Questa acquisizione è parte di un pi ampio progetto di crescita per linee esterne, diversifica ione e di internazionalizzazione del gruppo , spiega e astiano Caffo, vicepresidente e ad del gruppo. Petrus oone amp il pi antico tra gli amari in commercio. Essendo noi leader in Italia nella categoria, a iamo intuito su ito le poten ialità di uesto prodotto apprezzato dai consumatori che scelgono i cosiddetti amarissimi

e che non è quindi in concorrenza diretta con ecc io Amaro del Capo, il nostro brand principale. Petrus appartiene ad una categoria di amari graditi in Germania ed in generale in tutto il nord Europa”. Il piano di rilancio di Petrus prevede la riorgani a ione e il potenziamento della presenza all’estero, partendo dai mercati più interessanti come il nord Europa, in particolare l’Olanda, Paese d origine di Petrus, e i Paesi vicini come il enelu e la Germania. Petrus un amaro dal gusto ricco, l’amarissimo per antonomasia perc privo di ucc ero tra gli ingredienti. Un plus c e lo rende unico nella ricetta e nel sapore. Lamarissimo c e fa enissimo, come recitava il suo famosissimo claim negli anni , uando registr in talia il suo periodo d oro. Ad accrescere la popolarità di uel tempo, anc e la pu licità e gli spot v in cui una mano in

Pubblicità

Real estate

Il lockdown frena gli investimenti pubblicitari: -29%

Mamacrowd si lancia sul mercato immobiliare

Secondo Nielsen il trimestre si chiude in calo del 9,2%

Operazione di real estate per la piattaforma di crowdfunding

Crollo degli investimenti pu licitari, resilien a di alcuni settori e un nuovo linguaggio negli spot, soprattutto in tv sono ueste le principali eviden e c e emergono dall analisi di Nielsen sull’andamento del mercato pu licitario a mar o . opo un fe raio positivo, a mar o il mercato pu licitario crolla del , perdendo circa milioni di euro rispetto allo stesso mese del , milioni vs , milioni . Landamento si ri ette anc e sul trimestre c e si c iude in calo del , . La contra ione, sia per il singolo mese c e per il periodo cumulato gennaio mar o, riguarda tutti i me i e generalmente tutti i settori, seppur ualc e comparto a ia eneficiato del buon andamento di inizio anno. Relativamente ai singoli me i, la calata nel singolo mese del , ,

94

c iudendo il trimestre a , . I quotidiani e i periodici a marzo perdono rispettivamente il , e , e , l andamento gennaio mar o . opo performance positive per diversi mesi consecutivi, il loc do n ha impattato anche sulla raccolta pu licitaria della radio , a mar o e , nel trimestre. Anc e internet ne risente sulla ase delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell intero universo del e advertising a mar o si ferma a , , limitando la perdita del trimestre a , la minore tra tutti i mezzi. Outdoor e Transit soffrono in particolar modo le limitazioni alla circolazione di mezzi e persone, con cali a mar o rispettivamente del , e , , e , nel trimestre .

Mamacro d, principale piattaforma italiana di equity cro dfunding, annuncia il suo ingresso nel segmento del cro dfunding immo iliare, un mercato in forte espansione in uropa, con uasi , miliardi di euro raccolti. La prima operazione condotta tramite la piattaforma G Green Living , un

armatura, appoggiava la ottiglia su un tavolo, sottolineando la sua for a e il suo carattere. Realizzato con un mi di er e e di spe ie dosate con sapien a e una grada ione alcolica di gradi, a una componente amara particolarmente spiccata dovuta anc e all assen a di zucchero. Caratteristiche che lo fanno essere Lamaro per l uomo forte, come si legge nelle vecc ie pu licità e c e lo connotano in un range di gusto con note decise, gradevolmente amare, storicamente apprezzate da un pubblico maschile.

progetto di sviluppo immo iliare di un’area a Milano per la creazione di un piccolo quartiere urbano sostenibile. Online a partire dal maggio, l ini iativa punta a raccogliere fino a , milioni di euro. i tratta di due edifici residenziali di otto piani fuori terra, per un totale di a ita ioni, già reali ati al rustico, con cantine ed autorimesse interrate. L intero progetto stato ripensato interpretando le rinnovate esigen e messe in eviden a in uesti mesi di loc do n, durante i uali la casa ha caratterizzato in maniera particolare il vivere uotidiano dall esposi ione alla possi ilità di avere spa i verdi o all accessi ilità a tutti i servi i fondamentali, G punta ad esaltare nuove esperien e a itative. l tutto assicurando un progetto moderno e ad alto valore aggiunto, gra ie alla presen a di numerosi servi i all interno del complesso a itativo. Gli edifici inoltre sono circondati da un piccolo bosco ricco di piante e ar usti ridefinito Forest Garden . L entry level di soli e uesto permette di partecipare al progetto di G sen a un grande impiego di capitali ma stato previsto un re ard maggiorato per coloro c e decidono di impiegare cifre pi a ituali per un investimento immobiliare.



13 OTTOBRE 2020 wobi.com/wofb-milano

GESTIRE IL FAMILY BUSINESS

John Davis Massimo esperto nella gestione delle imprese familiari

TENDENZE E PROSPETTIVE PER LE IMPRESE FAMILIARI Partecipa agli eventi WOBI e vivi un'esperienza unica di formazione, ispirazione e networking! 800 93 94 36

info.it@wobi.com

Academic Partner

Supporting Partner

ec nica Partner

ote Partner

wobi.com/wofb-milano

Strategic Partner

P

igita Partner

icia

edia Partner

o ee


UOMINI & DENARI

APPROFONDIMENTI

IL FALCO CHE SA MUOVERSI ANCHE COME UNA COLOMBA

MAURIZIO STIRPE

101 AIFI I CAPITALI (PRIVATI) CI SONO MA LA BUROCRAZIA FRENA

Maurizio Stirpe non è solo il presidente del Frosinone Calcio: è innanzitutto un imprenditore e un uomo chiave in viale dell’Astronomia di Alfonso Ruffo

102 CONFPROFESSIONI ECCO LA EXIT STRATEGY PER IL POST EMERGENZA

103 PRIVATE BANKER OLTRE AL TEST SIEROLOGICO C’È QUELLO DEL TRIBUNALE

106 LIUC IL RILANCIO PASSA DALLO “SHARED VALUE”

108 ANDAF IL VIRUS IMPATTA ANCHE SUI RAPPORTI TRA FISCO E IMPRESE

109 SCENARI COSÌ FINISCE L’ERA DEL “TOO BIG TO FAIL”

112 CI PIACE NON CI PIACE

I

l grande pubblico lo conosce come indomito presidente del Frosinone Calcio che sotto la sua gestione ha portato a giocare per ben due stagioni in serie A. Per la squadra del cuore ha costruito uno stadio modello che ha voluto intestare alla memoria del padre Benito. Da imprenditore presiede la Prima Sole Components che progetta e realizza elementi in plastica per l’industria delle auto, degli aerei e degli elettrodomestici. Una multinazionale tascabile, si direbbe, con stabilimenti in Italia Francia, Germania, Slovacchia e Brasile. Come dirigente di Confindustria è stato tra i protagonisti del Patto della Fabbrica firmato nel 2018 con Cgil Cisl e Uil assieme al presidente Vincenzo Boccia del quale è stato numero due per il Lavoro e il Welfare. Incarico e deleghe che il successore Carlo Bonomi gli ha confermato. Classe 1958, laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, Ordine al Merito della Repubblica italiana, Maurizio Stirpe è stato presidente dell’Unione industriali della sua città, presidente di Confindustria Lazio e poi di nuovo a capo della trasfigurazione dell’or-

ganizzazione in Unindustria Roma (che raggruppa tutte le province della regione). La sua storia associativa parte da lontano e così l’impegno in azienda che ha fatto crescere fino a portarla ad essere una delle prime del Paese nel suo settore. Chi lo conosce bene lo definirebbe un falco nelle relazioni sindacali ma all’occorrenza sa muoversi da colomba. Che sarà uno degli uomini chiave del prossimo quadriennio in viale dell’Astronomia è dimostrato dall’esposizione mediatica cui si è sottoposto nei giorni caldi del Decreto Rilancio per chiarire all’opinione pubblica e al governo i termini di una faccenda molto delicata: la responsabilità penale dell’imprenditore, in caso di lavoratori contagiati dal Covid, non può scattare automaticamente, ma dev’essere provato il nesso di causalità e va esclusa nel caso in cui si siano rispettati tutti i criteri di sicurezza indicati per la ripartenza. Un punto centrale per consentire la ripresa delle attività produttive, la cosiddetta Fase 2, sgombrando il campo da possibili equivoci che avrebbero consigliato a molte imprese di restare chiuse per evitare di cadere dalla padella del morbo alla brace dei tribunali.

I PROMOSSI E I BOCCIATI DEL MESE

97


APPROFONDIMENTI

Il decreto che non rilancia ma proroga l'emergenza Specialmente per quanto riguarda gli aspetti lavoristici dall'analisi degli oltre 200 articoli del Dl 128 emerge chiaramente l'assenza di una strategia lungimirante per lo sviluppo del Paese di Francesco Rotondi

A

nnunciato per aprile, tant’è che avrebbe dovuto prendere il nome dell’omonimo mese, il decreto per il rilancio (anche) del mondo del lavoro, all’alba della “Fase 2” dell’emergenza coronavirus ancora in atto, è approdato in Gazzetta soltanto il 19 maggio scorso (d.l. n. 128 del 19 maggio 2020, «Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”). Già dalla rubrica del decreto, nonché dai “considerata” contenuti nelle premesse, non emerge alcuna volontà di “rilanciare il paese”, essendo previste, in gran parte, misure tese a confermare ovvero a prorogare quelle già introdotte nella “Fase 1” dell’emergenza, con il Decreto “Cura Italia” (convertito nella legge n. 27/2020). Pur assumendo la forma del decreto - legge che entra immediatamente in vigore, salvo le modifiche della legge di conversione, è un provvedimento molto complesso e farraginoso, che si compone di oltre 200 articoli e prevede oltre 90 decreti attuativi, anche in settori delicati come quelli degli aiuti alle imprese ed ai lavoratori. Per i datori di lavoro che hanno già usufruito interamente delle nove settimane di CIGO, assegno ordinario o CIGD, viene esteso il ricorso all’ammortizzatore per altre nove settimane. Sono previsti inoltre: a) l’innal-

98

zamento a 30 giorni del periodo di congedo parentale per i lavoratori con figli fino a 12 anni; b) l’incremento dei permessi ex lege n. 104/1992 di ulteriori 12 giornate da usufruirsi fra maggio e giugno 2020; c) l’aumento del limite complessivo per l’acquisto di bonus baby-sitting da 600 a 1.200 euro complessivi. Fino alla fine dello stato di emergenza (31/07/2020), potranno ricorrere allo smart-working tutti i dipendenti con almeno un figlio di età inferiore ai 14 anni: si tratta sempre di una facoltà, con la conseguente necessità di contemperare le esigenze aziendali del datore. Due le misure che incidono, con evidenti dubbi interpretativi, sulla flessibilità in uscita ed in entrata nel mondo del lavoro; rispettivamente, l’art. 80, sul divieto dei licenziamenti “per motivi economici” (g.m.o. e collettivi) e l’art. 93, sulla proroga e/o rinnovo dei contratti a termine. Quanto al primo, viene esteso a cinque mesi il divieto di licenziamento, già introdotto dal Cura Italia, fino al successivo 17 agosto 2020. Due le criticità: il riferimento al g.m.o. lascia aperto il dubbio sui licenziamenti per sopraggiunta inidoneità psico-fisica e per superamento del periodo di comporto. In considerazione dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale, dovrebbe propendersi per la soluzione negativa, anche più fede-

FRANCESCO ROTONDI

le al testo della norma. Si evidenzia poi un palese disallineamento fra il divieto in parola e la durata degli ammortizzatori: tenuto conto che le successive cinque settimane di cassa scadranno, per la maggior parte delle imprese, nel mese di giugno, rimane scoperto il periodo in cui l’imprenditore non potrà licenziare, facendo così ricadere sullo stesso i costi della crisi, oltre a causare una rischiosa violazione del principio di libertà economica sancito dall’art. 41 Cost. Con riferimento ai contratti a termine, viene consentita la proroga e/o rinnovo degli stessi fino al 31 agosto, senza le condizioni di cui all’art. 19, comma 1 del d.lgs. n. 81/2015: si potrà, in sostanza, prorogare o rinnovare i rapporti a tempo determinato anche senza il ricorso alle causali previste dalla vigente normativa. Resta il dubbio se sarà possibile non indicare nel contratto alcuna causale, oppure occorrerà, in ogni caso, fare espresso riferimento alla deroga dell’art. 93; occorrerà infine chiarire se tale disciplina riguarderà solo quelle imprese che “riavviano la propria attività”. La sensazione è che ci troviamo ancora in presenza di una normativa di emergenza, non avendo avuto il Legislatore la lungimiranza (o forse le possibilità) di prevedere, oltre ai necessari interventi di sostegno, misure che consentano davvero il rilancio e lo sviluppo del Paese.


Tra autonomi e subordinati la distinzione è obsoleta Secondo i consulenti del lavoro è ora di creare un pavimento di tutele uguale per tutti, indipendentemente dalla qualificazione giuridica del rapporto, c e vive ormai di modelli ibridi figli dell automazione di Marina Calderone*

L

’ Ordine dei consulenti del lavoro ha 41 condizioni di necessità si è scelto di puntare anni, la legge 12 è del 1979. Gli anniversul senso di responsabilità e quindi sulla casari sono importanti quando raccontapacità di lavorare in autonomia da parte dei no qualcosa, e credo sia stato importante, lavoratori italiani, si è scelto di non strutturaper questo, anche l’anniversario dei 50 anni re con le parti sindacali ma di facilitare diretdella legge 300 del ’70, lo Statuto dei Lavoratamente la prestazione lavorativa puntando tori, perché cade in un momento particolare sulla fiducia che deve legare il lavoratore e il come quello che stiamo vivendo. Credo che datore di lavoro, ma in questo momento per uno dei temi di riflessione dovrà incardinarsi modalità di espletamento, la prestazione è intorno allo statuto dei lavoratori, ma anche fortemente autonoma. alle prospettive future del mercato del lavoPer la mia categoria oggi è venuto il momenro. In questo momento ci sono tante, troppe to di parlare della revisione dello Statuto dei persone che non lavorano per effetto dei lavoratori nell’ottica di estendere le tutele, provvedimenti restrittivi e della situazione per creare un pavimento di tutele uguale che stiamo vivendo. per tutti indipendenOCCORRE PENSARE A NUOVI MODELLI Milioni di persone attemente dalla quaDI RELAZIONE PER DARE LINFA tingono al sostegno lificazione giuridica ALLA CONTRATTAZIONE TERRITORIALE del reddito, misure IN OSMOSI CON IL MONDO UNIVERSITARIO del rapporto. Credo nelle quali la mia cavedremo nascere e tegoria è coinvolta se non altro nel ruolo di proliferare modelli di lavoro ibridi figli del assistenza all’azienda per gli ammortizzatori tempo dell’automazione. Tutte le forme di sociali. Anche per questo desidero fare quallavoro dovranno fare ricorso massicciamenche riflessione sul tema dei nuovi lavori: rapte alla tecnologia, alle nuove modalità di copresento un mondo delle professioni in cui municazione. c’è da evidenziare le condizioni di difficoltà Dobbiamo pensare a nuovi modelli di relache vivono in questo momento. I nostri iscritzioni industriali, è venuto il momento di dare ti, non possono essere soddisfatti del trattanuova linfa alla contrattazione territoriale, mento dei professionisti ordinistici classifiidentificando quella nazionale come elemencati come lavoratori di serie B in quanto ai to che fissa una soglia minima di tutele, dansostegni alle nostre attività e reddito. do a quella territoriale la possibilità di espriNon è più tempo di dividere i lavoratori tra mere le differenze che i territori esprimono. autonomi e subordinati. Lo stesso boom delAnche se questi sono tempi in cui piacerebbe lo smartworking ci dice chiaramente che in poter garantire la possibilità di far riprendere

MARINA CALDERONE

il lavoro a tutti con nuove garanzie contrattuali e non vivere di sussidi, credo sia questo il momento di riflettere sull’attualizzazione del nostro sistema di tutele, valorizzando la contrattazione aziendale territoriale anche in osmosi con il mondo universitario. Abbiamo bisogno di scommettere sulla qualificazione delle competenze digitali di una popolazione che su questi temi ha molto da imparare. Naturalmente, penso che nel tema centrale dell’allargamento delle tutele dev’essere sintetizzato in un nuovo patto sociale. E credo che in questo nuova patto, con l’impresa ci siano anche i professionisti, che la prendono per mano specie se piccola o piccolissima. Rafforzare il mondo dei professionisti vuol dire rafforzare il patto sociale. E i questo contesto, il tema della qualità della formazione è strategico, il nostro è un mondo che investe tantissimo in formazione e certificazione delle competenze. Infine, c’è il grande tema della partecipazione, elemento che deve fare da collante e da nuovo motore dell’alleanza sociale trasversale.

* Presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro

Guarda il video

99


APPROFONDIMENTI

Dallo smartworking al #LockdownEnd Rosario Rasizza, ad di Openjobmetis, racconta la riapertura delle sedi all'insegna della sicurezza. E spiega: lo smartworking è uno strumento utile, ma le aziende sono fatte di persone che si incontrano e scambiano idee di Riccardo Venturi

O

penjobmetis, l’unica agenzia per il lavoro quotata in Borsa Italiana, non si è mai fermata per la pandemia. Ha continuato ad assistere i clienti grazie allo smartworking, ma ha dovuto chiudere le sedi principali e le filiali locali, che sono state riaperte il 18 maggio. «Lo smartworking ci ha consentito di andare avanti» dice il cavalier Rosario Rasizza, ad di Openjobmetis e presidente di Assosomm, l’associazione italiana delle agenzie per il lavoro, «ma il colloquio resta un elemento fondamentale del nostro lavoro. Le soft skills non passano attraverso un collegamento telematico. Quel che passa sono le tue competenze del passato, una polaroid di quel che hai fatto di cui mi devo fidare, ma non quello che tu mi porti, l’emozione che mi trasmetti, la sensazione che mi dai; non passa come ti vesti se non dalla pancia in su, come metti le braccia, una serie di visioni non verbali che però a un’attenta platea di selezionatrici e selezionatori fanno la differenza, specie per alcune posizioni». L’esperienza di smartworking imposta dalla pandemia lascia un’eredità positiva in Openjobmetis, ma anche la consapevolezza di quanto sia insostituibile l’incontro fisico: «Per consentire alla nostra platea di mamme e papà di vivere un po’ meglio la situazione familiare con i loro bambini» dice Rasizza, «in futuro non mi dispiacerebbe continuare con questa modalità per uno o due giorni la settimana. Ma le aziende sono fatte di persone

100

che si incontrano, anche alla macchinetta del caffè. Altrimenti non si spiegherebbe perché gruppi digitali come Google e Linkedin abbiano fatto delle proprie sedi luoghi di incontro, con le aree break dove condividere le idee». «Siamo ripartiti con un’azienda divisa in due» spiega l’ad, «una settimana metà lavora in azienda e l’altra in smartworking, la settimana successiva si fa cambio. Così se malauguratamente ci fosse un caso di positività al coronavirus, l’altra metà dell’azienda sarebbe comunque in sicurezza. Questo permette anche di rispettare le distanze di sicurezza in misura superiore a quelle previste, così CI SONO EMOZIONI, SENSAZIONI, GESTI E VISIONI NON VERBALI CHE NELLA SELEZIONE FANNO LA DIFFERENZA, SPECIALMENTE PER ALCUNE POSIZIONI

da mettere tutti nelle condizioni migliori per lavorare». Rasizza confida che il suo atteggiamento risente anche della sua esperienza personale: «Credo che i miei colleghi beneficino della mia disavventura: sono stato colpito dal Covid-19, sono stato in ospedale, ho vissuto l’esperienza dell’ossigeno, non quella della terapia intensiva, mi sono fermato un passo prima. Ho visto come si sta, e si sta veramente male, quindi non voglio che nessuno di loro provi questa esperienza, l’ho provata io, basta e avanza». Tutte le filiali sono state attrezzate con più di 20mila confezioni di gel igienizzante, con il plexiglas per separare

ROSARIO RASIZZA

le postazioni, oltre 5mila mascherine kn95 e anche della visiera: «così possiamo alternarle, stare 8 ore con la mascherina è dura; ci siamo attrezzati anche con termoscanner e termometri» aggiunge l’ad di Openjobmetis, «insomma abbiano cercato di fare quel che potevamo con il buon senso. Non esiste un manuale per la ripartenza, forse perché i nostri governanti a parte la loro poltrona non hanno mai gestito nulla…». L’azienda è stata investita direttamente dai ritardi delle risorse promesse dal governo: «Stiamo anticipando la cassa integrazione per le nostre società controllate» sottolinea Rasizza, «perché abbiamo la forza di farlo; altrimenti come mangerebbero queste persone? La somma degli annunci è di 500 miliardi. Credo che agli imprenditori e agli italiani basterebbe la metà subito, non 500 miliardi del Monopoli, ma 250 miliardi veri subito». Per chiudere, una buona notizia, anzi «una notizia bomba: per assumere una persona che sanifichi i bagni della nostra sede, mi sono chiesto: perché non rivolgersi al centro impiego e attingere all’elenco dei percettori del reddito di cittadinanza?» racconta Rasizza, «Pensavo fosse una mission impossible. Invece ho incontrato quattro persone e ne ho assunta una per quattro mesi. Saranno pochi, ma intanto questa persona ha un regolare stipendio, e se si farà apprezzare magari resterà con noi con altre mansioni. L’ho tolta dal divano: sono contento».


I capitali (privati) ci sono ma la burocrazia frena Strumenti come Pir, ltif e ia vanno a finanziare l economia reale Ma gli annunciati interventi pubblici e il nuovo golden power fanno temere il ritorno a una logica interventistica del pubblico nel mercato di Anna Gervasoni

I

l Decreto Legge Rilancio ha preso forzioni, e ne ha raccolti 1,6 miliardi, il conma. Le risorse messe a disposizione testo europeo ha dimensioni decisamente sono veramente consistenti e le aspetpiù grandi. Invest Europe, l’associazione tative da parte del sistema, elevate. Coneuropea del private capital, ha presentacentrandoci sulle imprese, sono tanti i to i dati confermando la crescita del setsettori che hanno avuto attenzione e che tore: durante lo scorso anno, le risorse riceveranno risorse indispensabili per complessivamente investite sul mercato poter uscire dalla crisi. Del resto, alcune europeo sono state pari a 94 miliardi di filiere sono state duramente colpite dall’eeuro in quasi 8000 operazioni, e quelle mergenza sanitaria. raccolte sono state pari a 109 miliardi di Per le aziende, e in generale per la nostra euro il valore più alto registrato nell’ultimo economia, ci sono molte previsioni. Pardecennio. tiamo dalle giovani imprese innovative. Quindi nel nostro Paese si può fare di più, Per queste sono stati recepiti alcuni inperché potremmo avere maggiore benziterventi proposti da na per aumentare i OGGI GLI IMPRENDITORI ITALIANI Aifi, l'associazione capitali in dotazione SONO ASSOGGETTATI A NORME PUNITIVE di categoria che raa questo mercato. COME QUELLE DELL'INAIL SUL COVID duna i fondi di priAncora una volta a CHE OSTACOLANO LA RIPARTENZA vate equity, venture livello europeo, dopo capital e private debt. Ma si dovrà procei fondi pensione che sono stati la fonte dere con rapidità per fare arrivare veloceprincipale della raccolta, con un peso del mente risorse ai fondi di venture capital e 29% sul totale, hanno investito fondi di alle startup, che ne hanno necessità per fondi e altri asset manager per il 19% e sopravvivere e sostenere la loro crescita. gli investitori individuali e family office con L’implementazione delle misure non può il 13%. Per il nostro Paese forse c’è uno aspettare i tempi della burocrazia. Per postrumento che potrebbe essere di granter aiutare le imprese non quotate servono de utilità: i nuovi Pir. Ora diventano un più mezzi e professionalità che devono essere ampio schema di investimento agevolato messi in gioco, potenziando la dotazione fiscalmente che si applica anche a Eltif dei fondi di private capital. Abbiamo un e Fia, i Fondi di investimento alternativi, potenziale enorme perché a fronte di un consentendo agli investitori privati di sotmercato del private equity che nel 2019 ha toscrivere fondi che vanno a finanziare l’einvestito 7,2 miliardi di euro su 370 operaconomia reale.

ANNA GERVASONI, DIRETTORE GENERALE DI AIFI

Esistono però altre previsioni che destano preoccupazioni: gli annunciati interventi pubblici di ricapitalizzazione, attraverso il Fondo patrimonio Pmi e il patrimonio destinato di Cdp, di cui non è ancora noto, nel dettaglio, il funzionamento, in quanto è demandato a successivi decreti. Il timore di un ritorno a una logica interventistica del pubblico nel mercato è forte. L’intervento dello Stato è fondamentale per il rilancio purché si affianchi e potenzi quello privato. Non se lo scavalca. A ciò si aggiunga il rafforzamento della disciplina del golden power prevista nel recente DL Liquidità che assegna nuovi poteri di verifica da parte del soggetto pubblico sulle acquisizioni, ampliando i settori di intervento e rischiando di bloccare, con la farraginosità delle procedure, il mercato dell’M&A e del private equity. Per far ripartire l’economia abbiamo bisogno di capitali, ma bisogna spenderli bene. E abbiamo bisogno di un contesto che non metta inutilmente i bastoni fra le ruote alla iniziativa privata. Una manovra che non costa niente è la battaglia contro la burocrazia. Oggi gli imprenditori italiani sono assoggettati a norme punitive che ostacolano la ripartenza, come ad esempio le previsioni Inail in materia di Covid 19, che considerano il contagio infortunio sul lavoro. Dobbiamo trovare il coraggio per liberarci da questo fardello.

101


in collaborazione in collaborazione con CONFPROFESSIONI con ANDAF

Post emergenza, l’exit strategy di Confprofessioni Rimodulare i fondi strutturali europei, liberare le risorse delle casse di previdenza private e dei fondi di previdenza complementari, ricapitalizzare le imprese con un credito di imposta da utilizzare in compensazione, semplificare la burocrazia coinvolgendo certificatori terzi: ecco il pacchetto di proposte sul tavolo del Governo di Giovanni Francavilla

U

na exit strategy dall’emergenza economica. Dopo averlo condiviso con il gruppo di esperti guidato da Vittorio Colao, il dossier elaborato da Confprofessioni è sulla scrivania del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha avviato un ciclo di consultazioni con le parti sociali per raccogliere indicazioni per il rilancio dell’economia del Paese. «Il contributo di Confprofessioni non si è fatto attendere», spiega il presidente di della Confederazione italiana libere professioni, Gaetano Stella. «Abbiamo elaborato un corposo dossier che individua le priorità strategiche che dovranno costituire l’asse portante di un piano post-emer-

genza, che abbraccia trasversalmente tutti i settori della nostra economia: una visione a lungo termine che possa restituire fiducia al tessuto imprenditoriale e professionale del Paese». L’exit strategy di Confprofessioni si concentra su un ventaglio di proposte strategiche che abbracciano un arco temporale di almeno cinque anni. Al primo punto c’è la rimodulazione dei fondi strutturali europei, che potrebbero essere utilizzati anche per coprire gli oneri dei finanziamenti garantiti dal Fondo centrale di garanzia per le Pmi, dimezzando i tempi di attuazione attraverso l’unificazione delle istruttorie centrali e regionali. Secondo Confprofessioni vanno poi liberate le ri-

sorse delle casse di previdenza private e dei fondi di previdenza complementare, da destinare alla ripartenza delle attività professionali e imprenditoriali e caricando i relativi oneri finanziari sulla fiscalità generale. Una soluzione del genere potrebbe rendere disponibile un’iniezione di liquidità di almeno 50 miliardi di euro, che si tradurrebbe in un costo di 4 miliardi di euro in cinque anni per le casse pubbliche. Altro capitolo cruciale riguarda la ricapitalizzazione delle imprese che hanno subito perdite nella fase del lockdown. L’intervento ipotizzato verte su un credito di imposta da utilizzare in compensazione o a rimborso a favore dei soggetti che sottoscrivono e ver-

SALVIAMO LE PMI CON LE AGGREGAZIONI Pesanti perdite di fatturato e contrazione dei ussi di cassa rischiano di a ravare lo stato di salute di imprese e studi professionali l lockdown ha portato a alla tutti i limiti dimensionali del tessuto produttivo italiano uno dei temi principali al centro delle recenti video conference tra overno e arti sociali sul uale si soffermato anche il presidente di onfprofessioni aetano tella er

102

favorire la ripartenza delle attivit produttive si sta valutando l’introduzione di incentivi fiscali per favorire le a re azioni sia per le imprese di tipo verticale filiere e orizzontali di scopo sia per li studi professionali spie a tella na misura che riteniamo particolarmente importante per assicurare al nostro sistema produttivo dimensioni in rado di re ere all’urto della crisi e continuare a competere sui mercati».

sano nuovo capitale sociale entro il 31 dicembre 2020. Sul fronte della semplificazione, sottolinea Confprofessioni, gli strumenti di contrasto all’emergenza Covid -19 sono stati un ideale banco di prova che ha fatto emergere tutte le inefficienze della burocrazia. Un primo passo per cambiare registro è il coinvolgimento di “certificatori” terzi (per esempio per semplificare le procedure di accesso ai finanziamenti garantiti) per arrivare a un modello “burocrazia zero” per ridurre gli adempimenti fiscali e amministrativi su imprese e professionisti. Tra le altre proposte della Confederazione guidata da Stella spiccano incentivi per lo smart working, agevolazioni fiscali mirate per i settori più colpiti dalla crisi, favorendo anche il rientro in Italia delle aziende che hanno delocalizzato la produzione, e lo sblocco delle opere pubbliche già finanziate. Nutrito anche il pacchetto di misure a sostegno dei liberi professionisti. Partendo dal rilancio delle funzioni di sussidiarietà da affidare ai professionisti, il dossier Confprofessioni indica ulteriori interventi per assicurare uno sviluppo sostenibile agli studi professionali, a cominciare dalle professioni dell’area sanitaria alla continuità degli ammortizzatori sociale per i dipendenti. E sempre nel solco del lavoro autonomo, il documento esorta il Governo a riprendere in mano le deleghe scadute del Jobs Act degli autonomi, cui si accompagna “l’ineludibilità della sospensione degli Isa (gli indicatori sintetici di affidabilità fiscale) per il 2019 e il 2020”.


Oltre al test sierologico c'è pure quello del Tribunale Scavalcata dall'americana Abbott per la fornitura dei test, l'italiana Diasorin è stata anche tirata in ballo dalla Procura di Milano sulla base di un esposto di un concorrente in joint venture con una società cinese di Ugo Bertone

N

o, non è facile fare impresa in Italia. avevano ben altre ragioni per festeggiare: il Diasorin, la multinazionale di Savia libera della Food and Drug Administraluggia che è impegnata a mettere a tion americana alla commercializzazione punto un kit per la diagnosi rapida del Codel test messo a punto in collaborazione vid-19 basato sulla saliva, dovrà sottoporsi con il Policlinico San Matteo di Pavia. Non al test della carta bollata dei Tribunali. Insolo. Le autorità del Barda (che sta per tendiamoci, anche ai tempi del coronavirus Biomedical Advanced Research and Devevalgono per tutti le stesse regole. E in un lopment Authority) hanno concesso finanmondo affetto dal morbo del protezionismo ziamenti per rendere il test disponibile sul non ci si può lamentare se lo Stato, a sorterritorio Usa. La proposta Diasorin ha ottepresa, ha deciso di nuto, peraltro, anche FARE IMPRESA IN ITALIA È DAVVERO privilegiare l’offerta il gradimento di altri DIFFICILE... SPECIE PERCHÉ LA GIUSTIZIA del test sierologici Paesi, dal Belgio alla AMMINISTRATIVA ARRIVERÀ COMUNQUE dell’americana Ab- QUANDO IL PROBLEMA SARÀ SUPERATO Germania che hanno bott rispetto a quello adottato la soluzioDiasorin. Niente da eccepire, vista la qualità ne italiana che ha il pregio della rapidità. garantita dalla multinazionale Usa che, per Estremamente preziosa in tempi di emergiunta, ha fornito gratis 150 mila kit batgenza sanitaria. tendo così sul filo di lana il prodotto della Inoltre, come avevano immediatamente società italiana, l’unico concorrente sopravnotato gli analisti di Mediobanca Securivissuto ad una gara che, in fase preliminare, ties, Diasorin poteva (può) contare su altre ha coinvolto settanta aziende. commesse con la prospettiva di generare Diasorin ha accettato, per quel che se ne circa 90 milioni di ricavi nel 2020. Grazie sa, il verdetto senza troppi mugugni. Anche soprattutto alla fornitura per la Lombardia. perché i vertici della biotech piemontese Ma qui le cose si complicano. La Procura di Milano ha avviato un’indagine sull’affidamento diretto da parte del sistema sanitaL'AUTORE UGO BERTONE. rio lombardo sulla base di un esposto di un TORINESE, EX FIRMA DE "IL SOLE-24 ORE" E "LA STAMPA", concorrente. Le motivazioni? Non sarebbe È CONSIDERATO UNO DEI MIGLIORI GIORNALISTI ECONOMICOstato rispettato il principio di concorrenza FINANZIARI D'ITALIA e, per giunta, l’accordo tra Diasorin ed il Policlinico di Pavia avrebbe dovuto essere

CARLO ROSA, CEO DEL GRUPPO DIASORIN

preceduto da una gara pubblica. Di conseguenza, pur non avendo concesso i giudici una sospensiva dell’accordo, la materia dovrà essere vagliata da un organo amministrativo collegiale. Insomma, altra carta bollata. Ovvero altri ritardi ed un intralcio di non poco conto in un momento di massima mobilitazione nella battaglia contro il Covid -19. Ed una cosa sola è sicura: la giustizia amministrativa arriverà comunque quando il problema sarà superato. Ma era proprio necessario dar retta all’esposto? «Noi contestiamo l’origine dell’accordo tra il San Matteo e la Diasorin perché è un accordo che prevede il trasferimento dei risultati ottenuti dal nosocomio alla multinazionale, che poi produce i kit su scala mondiale, assegnando poi le royalties», spiega uno dei due legali del ricorrente, la Techno Genetics di Lodi. Ma chi c’è dietro questa società? Si tratta, sorpresa, di una joint venture con una società cinese. Per carità, è più che legittimo ricorrere al magistrato, anche se l’uso (e l’abuso) della via giudiziaria sembra una caratteristica tipica del Bel Paese. E poi, al di là del merito della vicenda, su cui è davvero arduo pronunciarsi non si può non rilevare lo strano destino dell’azienda di Saluggia: battuta dagli americani a Roma, insidiata dai cinesi a Milano. Sì, è davvero difficile fare impresa e tantomeno ricerca nel Bel Paese.

103


APPROFONDIMENTI

Paura della patrimoniale? Il piano B è "social" Dalla Covid Tax del Partito democratico al piano studiato dal governo tedesco, difficilmente l Italia scamperà a un imposta straordinaria C e per non intacc erà il P P lending, come spiega aniele oro, a d di Prestiamoci di Marina Marinetti

I

n Italia vi è un grande risparmio privato. A tempo debito vedremo». Alle parole di Giuseppe Conte un brivido gelido è sceso lungo la schiena degli italiani. Il trauma della notte tra il 9 e il 10 luglio 1992, quando la lunga mano del governo presieduto da Giuliano Amato attinse dai conti correnti lo 0,2% (un quinto rispetto al minimo preso in esame finora dal governo), legittimando ex post il prelevamento forzoso con un decreto d'urgenza pubblicato alla mezzanotte tra il 10 e l'11 luglio, è ancora vivo. D'altro canto, è vero che il risparmio privato in Italia è fra i più alti dell’Unione Europea (e le passività finanziarie tra le più basse rispetto al reddito lordo): secondo Istat e Bankitalia la ricchezza privata nel nostro paese vale circa 10mila miliardi di euro. Così, il Partito democratico ha proposto alla Camera dei Deputati la Covid Tax, un contributo di solidarietà per gli anni 2020 e 2021 a carico dei cittadini che hanno un reddito annuale superiore agli 80mila euro e inciderebbe sulla parte eccedente di tale soglia. A caldeggiare la soluzione, manco a dirlo, ci si mette pure la Germania: l'economista Daniel Stelter sostiene l’esistenza di un piano studiato dal governo tedesco secondo cui un'imposta patrimoniale del 14% su tutti i conti correnti italiani, nessuno escluso, permetterebbe al nostro Paese di rientrare in poco tempo nei parametri di Maastricht. Il

104

debito pubblico italiano, al momento, è il più alto d'Europa, al di sopra del 137%. La patrimoniale permetterebbe al nostro paese di arrivare al 60% del Pil, lo stesso valore della Germania, fra i paesi più virtuosi. La soluzione? Il materasso, visto che l'oro è introvabile. O anche il P2P lending: «Ci sono motivazioni pratiche e tecniche che fanno escludere il P2P Lending dall’eventuale tassazione dei conti correnti, non ultima il fatto che non si tratti di reali giacenze sugli stessi», spiega a Economy Daniele Loro (nella SECONDO LA NORMATIVA PSD2 I CONTI APERTI CON PRESTIAMOCI NON SONO A RISCHIO DI UN PRELEVAMENTO FORZOSO COME NEL '92 COL GOVERNO AMATO

foto), amministratore delegato di Prestiamoci, che gestisce l’omonimo market place di prestiti personali fra privati a cui prende parte finanziando i prestiti erogati a fianco dei propri clienti prestatori. Con tassi di crescita a tre cifre Prestiamoci ha oggi circa 3.200 clienti, ha erogato quasi 21 milioni di Euro ed è la prima piattaforma italiana nel comparto consumer, circa la decima in Europa continentale. Quindi una patrimoniale potrebbe influenzare gli investimenti nel social lending? «La buona notizia per i nostri investitori è che gli investimenti effettuati con Prestiamoci non sarebbero raggiunti

da una patrimoniale. Secondo i termini della normativa PSD2 infatti i conti aperti con Prestiamoci non rientrano nelle fattispecie interessate. In altre parole, anche se si ripetesse uno scenario come quello famigerato del 1992, i risparmi presenti in piattaforma, anche quelli non investiti, non verrebbero influenzati dal provvedimento e non ci sarebbe alcun prelievo». Peraltro, già oggi il social lending non è soggetto all’imposta di bollo sul dossier titoli che di fatto ha una connotazione di tassa patrimoniale e il social lending si è dimostrato molto più resiliente rispetto ad altre forme di investimento. «La possibilità di essere protetto da eventuali prelievi dovuti alla patrimoniale costituisce senza dubbio una ulteriore prova di come la nostra forma di investimento sia particolarmente interessante. Inoltre, la solidità è dimostrata anche dai numeri: anche nel 2020 infatti il tasso medio ponderato del portafoglio per anno di erogazione è in crescita». «Indipendentemente da tali aspetti», conlude Daniele Loro, «sarebbe comunque coerente da parte dello Stato cercare di non colpire una forma di investimento etico per evitare di ridurne il contributo al sostegno dell’economia. Proprio in un momento in cui è necessario aumentare l’ intervento istituzionale nelle aree dove oggi intervengono i privati».


La web community c e e uca a a finan a Fondata a ottobre 2019 da due professionisti del trading, Io Investo oggi conta 100mila iscritti sul proprio canale YouTube, 20mila follower su Instagram, 300mila iscritti su TikTok e 5.500 sul canale Telegram di Davide Passoni

«I

l primo lavoro da fare, ancora prima di operare la consulenza indipendente, è educare l’investitore: da questo assunto partono la community e i contenuti di educazione finanziaria di Io Investo. Il nostro è un obiettivo ambizioso: cambiare le abitudini di investimento di un Paese, l’Italia, e dei suoi investitori. Siamo giovani e pieni di energia verso un progetto che non parte da un servizio o da un prodotto, ma dall’educazione finanziaria». Danilo Zanni, consulente finanziario autonomo e analista tecnico dei mercati finanziari certificato Siat (Società Italiana Analisi Tecnica), insieme ad Alessandro Moretti, membro del comitato scientifico e docente Siat, è alla guida di Io Investo (www.ioinvesto.com), il progetto sulla finanza personale con la community più grande e interattiva d’Italia. Un progetto che nasce dalle storie personali di due giovani appassionati di trading e consulenza finanziaria che mettono la cultura prima del business, consapevoli del fatto che la prima stimola il secondo. «Avevo notato già durante l’università che in Italia la cultura finanziaria degli investitori era, ed è ancora, una tra le più basse al mondo, con le banche molto focalizzate sulla vendita e lo sviluppo del prodotto - prosegue Zanni -. Per cui mi dicevo: se da un lato c’è tanta necessità di consulenza vera e dall’altra scarsità di que-

sta consulenza, allora si possono fare sia il bene dell’investitore, aiutandolo a formarsi, sia un ottimo business. Una logica win-win per il cliente e per la banca». Dal primo incontro con Moretti, nel 2018, nasce la prima idea di Io Investo: «Ero professionista della consulenza con la passione del trading, lui professionista del trading con la passione della consulenza, eravamo complementari». Così è iniziata una collaborazione graduale e dopo un anno di conoscenza, quando è stato attivato l’albo dei consulenti indipendenti IO INVESTO OFFRE CONTENUTI GRATUITI, MA L'UTENTE PUÒ ACQUISTARE SERVIZI A PAGAMENTO CON LA GARANZIA "SODDISFATTI O RIMBORSATI"

«ero consulente finanziario in Fineco, dove in 4 anni ho raccolto oltre 30 milioni di euro e costruito un portafoglio di 500 clienti» - i due hanno cominciato a parlarsi seriamente. «Abbiamo fatto un veloce business plan, una valutazione di quello che poteva essere il progetto comune e a luglio 2019 mi sono licenziato da Fineco: a ottobre avevamo già iniziato con la community di Io Investo. Oggi siamo 4 soci e circa 20 collaboratori, più alcune agenzie che ci curano comunicazione, pubblicità ecc». Una community i cui numeri parlano da soli: un canale YouTube con 4mila video, circa 100mila iscritti e 3 milioni e mez-

DANILO ZANNI E ALESSANDRO MORETTI

zo di minuti/mese di visualizzazioni; un profilo Instagram con 20mila follower; un gruppo Facebook con 20mila e uno di TikTok con circa 300mila iscritti e punte da 20 milioni di visualizzazioni/mese; un canale Telegram molto attivo con 5500 iscritti; un database di 40mila indirizzi mail. Numeri fenomenali per un verticale di finanza, con contenuti quasi tutti gratuiti. Ma la gratuità non è controproducente? «No afferma Zanni -. Al contrario, educando le persone riusciamo a far valere i nostri servizi: solo chi sa, riesce a capire il valore della tua consulenza». Ecco perché Io Investo offre contenuti di educazione finanziaria gratuiti e se poi l’utente vuole risparmiare tempo, avere un percorso organizzato e il supporto del team, può acquistare uno dei prodotti e servizi a pagamento, tutti con la garanzia soddisfatti o rimborsati. E tutti destinati a investitori sia “dilettanti”, sia evoluti: «Su Io Investo - conclude Zanni - si può trovare quello che le scuole e le banche non insegnano. Circa il 37% della popolazione italiana, secondo Bankitalia, ha un’alfabetizzazione finanziaria: noi cerchiamo di comunicare in modo semplice concetti che dovrebbero essere posseduti da tutti. Investire non significa speculare, ma saper distinguere tra prodotti rischiosi e sicuri, conoscere i rischi dei prodotti finanziari e saper decidere in autonomia».

105


APPROFONDIMENTI

IL RILANCIO PASSA DALLO SHARED-VALUE Passare dalla strategia di mera conservazione alla definizione di nuovi obiettivi per creare un nuovo rapporto di fiducia con i propri sta e older: la crisi diventa acceleratore di processi e modelli in una logica purpose driven di Fernando G. Alberti e Federica Belfanti*

Q

uello in cui viviamo oggi è un mondo chiamato ad affrontare grandi ed inedite sfide nel modellare e progettare il proprio futuro.Per reagire alla situazione che stiamo vivendo dobbiamo trovare nuovi modi per stimolare una crescita economica sostenibile,che possa creare nuove opportunità economiche per tutti, ma che riesca al contempo ad aiutare la società, proteggere l’ambiente ed affrontare tutte le minacce che potranno insorgere a seguito dello shock generato dalla pandemia di Covid-19. Il rischio per le imprese è quello di rimanere paralizzate in una condizione di immobilismo, di inerzia, che nella migliore delle ipotesi porta ad una strategia di mera autoconservazione. È proprio questo invece il momento di agire, di spostarsi ‘from panic to purpose’ – come suggerito in un reservizi in Italia - ovvero quelle con una centissimo articolo pubblicato su Harvard redditività superiore di almeno il 50% alla Business Review – ritrovando o ridefinendo media del proprio settore per un triennio i propri obiettivi aziendali e riaffermando indicano chiaramente come vincenti i moquel ruolo di guida che i clienti e i dipendelli di business purpose-driven. Il motivo denti chiedono e cercano in questi momenpare molto semplice e si lega alla teoria ti di profonda e diffusa incertezza. Stiamo del ‘Golden Circle’ di Simon Sinek secondo sempre più assistendo ad un proliferare cui “le persone non di organizzazioni OCCORRE ATTIVARE CANALI STABILI comprano quello ‘purpose-driven', DI ASCOLTO E DI COLLABORAZIONE che fai, ma perché capaci di ispirare i PER L'INNOVAZIONE CON FORNITORI, lo fai”. Il ‘perché’ è lo clienti, distinguersi DISTRIBUTORI E CON I CLIENTI scopo stesso per cui sul mercato e creare l’azienda esiste, e come tale deve essere un rapporto di fiducia e rispetto con tutposto al centro di ogni decisione strategica ti gli stakeholder. Secondo una ricerca di e di business. Interbrand di un paio di anni fa, le aziende Simili considerazioni - legate all’importancon un brand orientato al miglioramento za per le imprese di avere uno ‘scopo’ e su della vita del cittadino hanno infatti regicome questo debba imprescindibilmente strato performance superiori del 120% sul legarsi alla tradizionale logica aziendale mercato azionario. Parimenti, le analisi della massimizzazione del profitto - hanno da noi condotte sulle cosiddette imprese incoraggiato e stimolato un interessante iper-competitive del manifatturiero e dei

106

dibattito su come si possa oggi ripensare il capitalismo, ridisegnando strategie e modelli di business che creino valore economico rispondendo ai nuovi e reali bisogni della società.L’attuale crisi legata alla pandemia di Covid-19, potrebbe fare da acceleratore di processi, intensificando l’adozione di modelli di business ‘purpose-driven’. L'approccio ‘purpose-driven’ di maggior successo e che potrebbe guidare ed aiutare le aziende in questo momento di profonda trasformazione, è sicuramente quello noto con il nome di ‘CreatingShared Value’. Introdotto nel 2011 dal nostro mentore Michael E. Porter e da Mark R. Kramer alla Harvard Business School, è stato in brevissimo tempo adottato da un numero sempre crescente di imprese in tutto il mondo. Non parliamo solo di grandi gruppi internazionali, ma anche di tante imprese italiane, anche di piccole e medie dimensioni, nel


manifatturiero e nei servizi.Il successo di questo nuovo paradigma di business si conferma anche nell’esplosione di job title e profili organizzativi specificatamente dedicati allo Shared Value e alla sua implementazione in azienda. Anche nella business community italiana da noi aggregata in LinkedIN su questo tema, molti hanno già come ruolo organizzativo‘ChiefShared ValueOfficer’ o'Shared Value and Sustainability Manager'. Per creare Shared Value, sono tre le strade che le imprese possono intraprendere e che soprattutto in questa fase dell’emergenza epidemiologica possono rappresentare opportunità importanti per le imprese per ridisegnare non solo strategie e modelli di business guardando alle relative implicazioni sociali ed ambientali, ma anche come nuovo paradigma per la ripresa economica. La prima strada prevede un ripensamento dei prodotti e dei servizi in ottica Shared Value, in modo cioè che il proprio sistema di offerta risponda ad esigenze e bisogni non ancora soddisfatti della società. Nuove esigenze della società creano nuove ed urgenti opportunità di business per le aziende, non soltanto in ottica di reazione, ma anche di prevenzione futura affinché una nuova crisi non ci trovi così profondamente impreparati come quella attuale. Un suggerimento utile può essere quello di attivare canali stabili di ascolto e di col-

laborazione per l'innovazione con fornitori, distributori e clienti, circa le sfide che stanno affrontando; ascoltare le community di riferimento, le associazioni di cui si fa parte; promuovere hackaton, concorsi di idee e prassi di innovazione aperta e collaborativa, per aprirsi a stimoli lontani dal 'business as usual'. La seconda strada prevede il ridefinire la produttività lungo la propria catena del valore, migliorando la qualità, la quantità, i costi e l’affidabilità degli input e dei processi interni, dalla logistica alla distribuzione. In questo momento, una via è sicuramente quella di guardare innanzitutto ai IN QUESTO MOMENTO DI CRISI LE IMPRESE CHE RIUSCIRANNO A CREARE UN'AZIONE DI SISTEMA SARANNO QUELLE PIÙ COMPETITIVE NEGLI ANNI A VENIRE

propri dipendenti. Il modo in cui l’azienda si rivolgerà ai propri collaboratori in questo momento di crisi, prestando attenzione alle loro esigenze e adattando le routine organizzative alle nuove e contingenti esigenze delle famiglie, ne segnerà per sempre la relazione migliorando, o meno, il rapporto di fiducia, rispetto e lealtà reciproci. Ma è anche il momento in cui, dall’esterno, il cliente guarderà a come l’azienda si comporta nei confronti delle sfide ambientali ed umanitarie che affliggono il nostro pianeta. Ripensare i processi in ottica di risparmio delle risorse e riduzione dell’impatto am-

bientale, investendo nella creazione di nuove competenze interne dedicate al tema, è sicuramente un modo per guadagnare in questo momento un vantaggio competitivo importante sul proprio mercato, che verrà riconosciuto e ripagato dai propri clienti. La terza e ultima via per creare valore condiviso è quella di facilitare lo sviluppo di cluster industriali locali, facendo leva sul proprio ecosistema di riferimento e collaborando con i diversi attori che lo popolano (fornitori, distributori, associazioni di categoria, università e centri di ricerca, spazi di coworking, laboratori e sistema finanziario). In questo momento di crisi, le imprese che riusciranno maggiormente a far leva sul proprio ecosistema di riferimento, a riconnettersi al proprio network di conoscenze, saranno anche quelle che riusciranno a reagire più velocemente e a creare un vantaggio differenziale di lungo periodo, che le aiuterà cioè non soltanto a rispondere alla crisi ma anche a competere con successo negli anni a venire, creando una azione di sistema. Il cambio di paradigma richiesto non è sicuramente semplice e richiede alle aziende un processo evolutivo interno spesso lungo ed oneroso, ma al contempo necessario per assicurare all’azienda stessa un futuro sostenibile, in risposta ad un contesto sempre più sfidante ed in continuo cambiamento.È per questa ragione che - beneficiando dell'essere parte della faculty di Porter alla Harvard Business School - stiamo lavorando al primo libro in italiano sulla creazione di valore condiviso, con l'intento di supportare il nostro sistema economico, tutto, a ridisegnare strategie e modelli di business in logica purpose-driven.

* Fernando G. Alberti, Direttore, Institute for Entrepreneurship and Competitiveness LIUC – Università Cattaneo Federica Belfanti, Ricercatrice, Institute for Entrepreneurship and Competitiveness LIUC – Università Cattaneo

107


in collaborazione con ANDAF

Il virus impatta anche sui rapporti tra fisco e imprese Multinazionali e Pmi si confrontano con la necessità di attuare lo smart working evitando i rischi correlati al tema della stabile organizzazione e adeguare le transfer pricing policies al mutato contesto economico di Antonella Della Rovere e Salvatore Mattia*

L’

emergenza sanitaria, e conseguentemente economica, scatenata dalla rapida diffusione del Covid-19 ha spinto la maggior parte dei governi ad adottare misure di contenimento (cd. lockdown), chiudendo (o riducendo notevolmente) gli impianti produttivi, limitando gli spostamenti e obbligando i cittadini a severi e prolungati periodi di quarantena. Questa situazione, del tutto inedita, sta sollevando molte questioni di natura fiscale e contabile. Gli imprenditori, le imprese, e numerosi gruppi multinazionali si confrontano, infatti, con la necessità di dover repentinamente: • adeguare le transfer pricing policies finora adottate, al mutato contesto economico; • attivare le pratiche cd. di smart working, evitando, al contempo, i rischi correlati al tema della stabile organizzazione.

108

grado di supportare i risultati conseguiti attraverso comparables data che riflettano le effettive (mutate) condizioni economiche. Parimenti, è necessario che le imprese valutino l’opportunità di apportare i corretti transfer pricing adjustments affinché giustifichino la repentina riassegnazione di funzioni, attività e rischi all’interno del gruppo multinazionale.

Smart working e stabile organizzazione Crisi economica A causa delle restrizioni impoe transfer pricing policies ste agli spostamenti, entro e In un mondo globalizzato, i fuori i confini nazionali, molte cambiamenti della realtà eco- imprese coinvolte in operazioni nomica che investono un singo- cross-border hanno: lo Paese generano una serie in- • registrato numerose difficoltà determinabile di conseguenze nel gestire i rapporti di lavosulle catene del valore globali ro con i dipendenti frontalieri e sulla redOCCORRE PREDISPORRE che a causa ditività, neldelle nuove VARIA DOCUMENTAZIONE la maggior re s t r i z i o n i A SUPPORTO DELLE parte dei non possono SCELTE EFFETTUATE settori indufare ritorno striali. nel Paese di residenza; Poiché a seguito della flessio- • avviato il cd. smart working, ne dei mercati è possibile che di fatto spostando momentale Amministrazioni finanziarie neamente la sede di lavoro dei prestino maggiore attenzione propri dipendenti presso il loro alle società svolgenti attività domicilio. transfrontaliere, con riferimen- Invero, questa situazione apre to alla tematica dei prezzi di numerosi quesiti in materia di trasferimento è importante che i gruppi multinazionali adeguino le transfer pricing policies finora adottate alle attuali circostanze economiche straordinarie, affinché (anche in questo contesto) siano conformi all’arm’s length principle. Per tale ragione, è evidente l’importanza di predisporre un’idonea documentazione in

stabile organizzazione. A tal riguardo, l’Ocse il 3 aprile 2020 ha pubblicato un documento “Secretariat Analysis of Tax Treaties and the Impact of the Covid-19” attraverso il quale intende fare chiarezza sugli eventuali profili di rischio relativi alla possibilità che il luogo da cui opera il dipendente possa integrare il regime della stabile organizzazione (soprattutto personale, da agente dipendente). In via preliminare si deve escludere che la condizione lavorativa svolta presso il cd. home office possa essere sufficiente ad integrare i presupposti della stabile organizzazione, poiché siffatta modalità lavorativa, oltre a non integrare i requisiti richiesti dalla normativa vigente in materia, è del tutto temporanea ed è attuata per ottemperare alle restrizioni imposte dai governi. Pertanto, nonostante la straordinarietà del periodo dovuta all’epidemia, è opportuno che le imprese evitino di adottare strategie diverse da quelle che verrebbero prese in condizioni di normalità.

* Valente Associati GEB Partners/Crowe Valente


CON IL COVID FINISCE L’ERA DEL “TOO BIG TO FAIL” Il rallentamento dell’economia non risparmia neppure i grandi gruppi multinazionali. Aspettiamoci quindi un innalzamento pianificato dei risc i di compliance a vantaggio della sopravvivenza delle aziende di Francesco Gerla (Managing Partner RSM Studio Palea Lauri Gerla Milano) e Matteo Coppola (Transfer pricing manager RSM Studio Palea Lauri Gerla Milano)

L’

emergenza Covid-19 sta determinando stress politici ed economici senza precedenti capaci di produrre una crisi planetaria che si trascinerà nel tempo. Salvo rare eccezioni, il rallentamento dell’economie che ne deriva non risparmierà nemmeno i gruppi multinazionali, chiamati oggi a interrogarsi su come questa inaspettata discontinuità impatterà sulle proprie catene del valore e dunque sulle politiche di transfer pricing. Sarà pertanto plausibile attendersi un innalzamento pianificato dei rischi di compliance a vantaggio della stessa sopravvivenza delle aziende? La diffusione pandemica del Covid-19 sta generando globalmente una situazione similare a quella di una “economia di guerra” con fabbriche chiuse, attività sospese o contingentate e riconversioni industriali volte a dar man forte allo sforzo dei vari governi nazionali nel fronteggiare l’emergenza. Anche in questa dolorosa battaglia contro un invisibile ma spietato nemico, analogamente ad altre guerre, decisivo diventa l’intervento pubblico a sostegno delle persone e delle imprese. Ma le misure di stampo assistenziale non sono tuttavia di per sé sufficienti a garantire la continuità, ma anche solo la sopravvivenza, delle aziende. E per una volta l’attributo dimensionale non sarà certo garanzia di maggiore robustezza e, dunque, di acquisita “immunità” ai fattori esterni negativi, anche i più severi. Tutte le aziende, persino i grandi gruppi internazionali, rischiano

FRANCESCO GERLA E MATTEO COPPOLA

di subire perdite consistenti, che potranno anche “cronicizzarsi”, e nei casi peggiori, specialmente per gli operatori più deboli, sfociare nel default. E ad aggravare il suddetto quadro c’è la circostanza, assolutamente inedita nell’economia post-industriale, che la crisi non stia risparmiando nemmeno SARÀ NECESSARIO RICORRERE ALLA RINEGOZIAZIONE DEI TERMINI CONTRATTUALI INFRAGRUPPO CHE IMPATTERÀ SULLE CATENE DEL VALORE

un angolo del pianeta con la disarmante conseguenza che decisioni normalmente “comode” da prendere, quali la diversificazione geografica con l’ingresso in nuovi mercati, questa volta potrebbero non essere efficaci o comunque sufficienti per risollevare le sorti delle aziende. Gli operatori privati internazionali dovranno allora valutare se per via della pandemia non occorra apportare urgenti e consistenti modifiche non solo al proprio business model ma anche alla gestione dei prezzi di trasferimento. Per quanto attiene al primo punto, cambiamenti potrebbero rendersi necessari

nella supply chain, portando le multinazionali a rivedere l’attuale distribuzione geografica delle loro funzioni, rischi e asset all’interno del gruppo. Ragioni in questa direzione potrebbero ad esempio derivare da prolungati periodi di chiusura degli stabilimenti produttivi in un particolare paese o da modifiche durature nei comportamenti dei consumatori in un altro. Sicuramente, in molti casi, sarà opportuno ricorrere ad una rinegoziazione dei termini contrattuali infragruppo per rendere le catene di fornitura idonee a mitigare, coerentemente con quanto avviene nei rispettivi mercati nazionali, i contraccolpi della crisi, in modo che una volta in più si pensi non solo alla compliance normativa ma anche e soprattutto ad evitare pericolosi default finanziari e/o economici, i quali inevitabilmente innescherebbero reazioni a catena all’interno dell’intero gruppo. E più che mai, in questo periodo, nessuno dovrebbe dimenticare che un prodotto lordo nazionale sia fatto dalla somma dei risultati delle singole aziende operanti nel rispettivo territorio. Responsabilità e lungimiranza sono dunque richieste alla autorità fiscali che dovranno accettare il sacrificio del gettito nel breve termine, per assicurarsi gettito, auspicabilmente incrementato, nei prossimi anni.

Continua a leggere

109


QUI PARIGI, APPUNTI DALLA DÉFENSE

In Francia dopo il Covid-19 torna il virus della “colère” Finito il lockdown, i gilet gialli sono già scesi in piazza. E, a dispetto degli slogan sulla “nouvelle ère”, i sindacati hanno bloccato uno stabilimento di Renault di Sandouville per via di una email... di Giuseppe Corsentino

“UNE NOUVELLE ÈRE”, UNA NUOVA ERA. COSÌ TITOLAVA A TUTTA PAGINA DI LES ECHOS, IL SOLE-24ORE FRANCESE, LUNEDÌ 11 MAGGIO, IL GIORNO DELLA RIPARTENZA DOPO DUE MESI PESANTISSIMI DI “CONFINEMENT”, SULLO SFONDO DI UN’ENORME FOTOGRAFIA DELL’ARCO DI TRIONFO CON UNA MADEMOISELLE PARIGINA CON REGOLARE MASCHERINA IN PRIMO PIANO.

Dispiace dirlo a un mese di distanza, ma quel titolo pieno di speranza s’è dimostrato sostanzialmente bugiardo. La speranza di un Paese nuovo, meno burocratico e meno giacobino, di una Nuova Era fatta di solidarietà sociale ma anche di impegno a lavorare di più per riconquistare il terreno perduto (la bilancia commerciale francese era tra le peggiori d’Europa già prima del Coronavirus) e rimettere un po’ in ordine la Maison France che ha chiuso i primi due mesi di epidemia con un crollo del 5,8% del Pil (una performance peggiore dell’Italia e della Spagna) e un esborso netto di 110miliardi di spesa pubblica aggiuntiva per sostenere disoccupati e cassintegrati (che porterà il rapporto debito/Pil oltre il a a fin anno s on o pr isioni più ottimistiche); ecco, questa speranza è andata delusa. In una parola: la Francia ha dimostrato ancora una volta di essere il Paese delle passions tristes, pessimista e nevrastenico. Tant’è che sui giornali, nel discorso pubblico ma anche nei ragionamenti privati, è ritornata una parola che si pensava archiviata (almeno provvisoriamente): la colère. È tornata la colère, la rabbia, dei gilet gialli che hanno organizzato subito una manifestazione a Tolosa sabato 16 maggio, neanche

110

una settimana dal déconfinement. Ed è tornata la colère della Ggt, la Cgil francese, che non ha perso tempo a mettersi di traverso e bloccare (con un pretesto, come si vedrà) la riapertura delle fabbriche. È accaduto a Sandouville, un paesino della Normandia che non ha altro che uno stabilmento Renault (con 1.900 operai) da cui escono i i oi o r ia i rafi aso è atico e va raccontato: segnala, infatti, come neani Co i sia ri s ito a o ifi ar i che un politico d’altri tempi, Jean-Pierre Beregoo so ia ista itt ran iano fini a a pr rence française pour le chomage”. Come a dire: meglio a casa con lo stipendio pagato dalla cassa int razion i osi tto o a parti fino a a io a int r ssato i ioni i lavoratori, tre volte di più che in Italia, e costato i iar i i naro p io in a ri a o in fi io atti i an o i sono o to istr ttivi in questo senso. Intanto ricordiamoci che la Renault è controllata dallo Stato francese al 15%, che ha ottenuto un prestito agevolato di 5 miliardi di euro nel quadro di un programma del soro p r ra orzar i osi tti a pioni nazionali” e che, dopo l’11 maggio, era prontissima a ripartir a a sanifi ato t tto istr ito i p rsonale e convocato pure il Cse, Comité social et économique, la rappresentanza sindacale aziendale con la quale le imprese con almeno 11 dipendenti hanno, per legge, l’obbligo di negoziare i piani di sicurezza, anche quella sanitaria. La Cgt, che è il terzo sindacato del gruppo automobilistico (dopo la Cfdt, la Cisl francese, e la Cfe-Cgc, il sindacato dei quadri), ha chiesto al tribunale del lavoro di Le Havre di bloccare l’impianto

di Sandouville solo perché non era stata convocata in qualità di membro del Cse con una lettera raccomandata, come prevede la legge, ma con una più sbrigativa mail. Il fatto scandaloso è che il Tribunale di Le Havre ha dato ragione alla Cgt e bloccato lo stabilimento normanno con una decisione che gli avvocati del lavoro consultati dai media francesi hanno giudicato très severe (toh!) e le altre organizzazioni sindacali addirittura incomprensibile visto che i sistemi di sicurezza sanitaria erano considerati da tutti i lavoratori più che adeguati. Altro che spirito i sa rifi io o a orazion tra i pr s a oratori po r sortir a ris èi mantra quotidiano di Bercy, il ministero dell’economia. Quando il viceministro incaricato della politica industriale Agnès Pannier-Runacher, una enarca prestata alla politica (macroniana), ha dichiarato che la proposta del presidente del a Confin stria ran s i tra ai r 5-7 samedis pour rattrapper le retard”, lavorare qualche sabato in più per salvare il fatturato perduto, era da prendere in considerazione, è stata gentilmente invitata a soprassedere dal suo ministro, Bruno Le Marie e dallo stesso presidente Macron. Loro che sono politici smaliziati sanno, infatti, che la Nouvelle Ere è solo uno slogan, un titolo di giornale, e che la France d’antan, con i sindacati radicali e i Gilet gialli, è già lì in strada con le vecchie bandiere e i vecchi striscioni.


QUI DUBAI, APPUNTI DAL BURJ KHALIFA

Negli EAU le risorse promesse arrivano davvero alle imprese Gli Emirati Arabi Uniti hanno varato un massiccio piano di sostegno alle aziende, incluse quelle straniere c e operano nelle ree zone fine aprile ne erano già state erogate il 60%, per oltre 7,4 miliardi di euro di Riccardo Venturi

IN ATTESA DI CELEBRARE DALL’OTTOBRE DELL’ANNO PROSSIMO L’ESPOSIZIONE UNIVERSALE RINVIATA DI UN ANNO CAUSA PANDEMIA, GLI EMIRATI ARABI UNITI SOSTENGONO LE IMPRESE, INCLUSE QUELLE ESTERE, CON UN PACCHETTO DI MISURE ANTI-COVID IMPONENTE E SOPRATTUTTO, VISTO COME VANNO LE COSE DALLE NOSTRE PARTI, SUBITO EROGATO E EFFETTIVO. Fin

dal 15 marzo è attivo il “Targeted economic supportscheme” (regime di sostegno economico mirato), che mira a fornire un sollievo dai pagamenti di capitale e interessi sui prestiti in essere per tutte le società del settore privato con un fondo da 50 miliardi di dhiram, oltre 12 miliardi di euro, distribuito attraverso prestiti garantiti da interessi allo 0% per le banche che operano negli Eau. Inoltre, altri 50 miliardi di dhiram sono stati liberati dalle riserve di capitale delle banche, per incoraggiare ulteriori prestiti alle imprese del settore privato bisognose di credito. Come previsto, la misura ha incoraggiato le banche a prestare

più liberamente ai clienti corporate. Secondo i dati della Banca Centrale degli Eau, verso a fin i apri rano i stati ti izzati ir a 30 miliardi di dhiram, pari a oltre 7,4 miliardi di euro, ovvero il 60% di quanto stanziato. Inoltre, Abu Dhabi ha previsto 3 miliardi di dhiram, pari a circa 740 milioni di euro, per il sistema di garanzia del credito alle Pmi gestito a fi io p r i in sti nti i a i a fin i sti o ar i finanzia nti anche locali e consentire alle Pmi di superare la crisi. Èstata anche introdotta un’esenzione per le start-up da garanzie di performance per pro tti fino a i ioni i ira ir a milioni di euro. Massima attenzione anche alle imprese straniere, incluse quelle italiane, presenti nelle Free Zone, con un programma di ulteriore riduzione delle tasse, come per esempio l’esonero del 100% dalle tasse di rinnovo della licenza commerciale, delle attività commerciali, della protezione dei dati, per le nuove autorizzazioni di lavoro temporaneo, fino a arzo on o i pr sa

è molto soddisfatto delle misure adottate, che per di più sono state estese alle imprese estere» dice Giovanni Bozzetti, presidente di Efg Consulting, società di advisory sull’internazionalizzazione con una lunga tradizione di pres nza a ai p r nir in ontro a sigenze degli investitori, esteri e non, sono state fatte riduzioni enormi dei costi delle licenze e dei servizi. Visa e documenti in scadenza sono stati proro ati fino a fin anno r ozz tti ad aiutare le imprese, poi, non sono soltanto is r i sost no s ra i fis a i a an i i a n ra si r spira n pa s lo che dovrebbe fare venire voglia agli imprenditori italiani di avviare attività negli Emirati è i s nti nto i fi ia n a a rs ip a parte dei cittadini. Lo Stato è percepito come un prezioso alleato del sistema economico e dell’individuo». Un clima che è rafforzato dalle azioni intraprese dalle autorità per affrontar r nza Corona ir s i irati Arabi Uniti sono tra i paesi che hanno fatto il maggior numero di tamponi in rapporto alla popolazione» sottolinea il presidente di Efg Cons tin i ta poni sono rat iti i a in automobile in uno dei tanti luoghi deputati in iro p r i pa s si a po a o a si tira i i finestrino e si fa il test, nella massima sicurezza. A quel punto si è tenuti ad andare a casa, ed entro 8 ore si ha l’esito; nel caso fosse positivo, si deve restare in casa per due settimane. Non ci sono stati problemi di sovraffollamento nelle terapie intensive perché il numero di posti disponibili in rapporto alla popolazione era molto superiore al nostro».

111


TALENT SHOW

M

CI PIACE GLI AIUTI (QUELLI VERI) ARRIVANO DALLA SACE Tra gennaio e aprile gli impieghi deliberati da Sace sono passati da 2,6 a 5,9 miliardi di euro

G

uardarsi attorno e trovare un punto d appoggio metaforicamente, al ministro dell conomia Ro erto Gualtieri andata cos , uando a reali ato su suggerimento dei suoi uffici c e la ace nela foto l a.d. Pierfrancesco Latini , oltre al Mediocredito Centrale, poteva essere lo strumento giusto attraverso il quale fra transitare una uona parte dei fina iamenti per la ripresa garantiti dallo tato. Cos non anale, non ovvia. Perc su tratta di strumenti due volte complicati una prima volta, perché devono sottostare alle regole sul merito crediti io cui le anc e direttamente coinvolte nelle varie operazioni si attendono; la seconda volta perché impegnato il patrimonio dello tato uando verrà il momento dei rim orsi e le imprese affidate dovessero rivelarsi insolventi. Una complessità insieme operativa e istitu ionale. ta di fatto c e tra gennaio e aprile scorso sono passati da , a , miliardi di euro gli impegni deli erati da ace, segnando un incremento del rispetto all’anno precedente, che si traducono in sostegno al usiness delle imprese italiane nei mercati esteri. Un trend di crescita, spiega la stessa società, confermato anc e dal numero di opera ioni supportate e dal confronto mese su mese, con milioni aggiuntivi realizzati tra aprile e marzo, nonostante la congiuntura economica. Ma il dato sensi ile anc e un altro. cio c e nonostante la contrazione dell’economia naionale l ultimo ef parla di un Pil in calo del , in aumento anc e il numero di imprese sostenute rispetto ad aprile , in particolare del segmento delle Pmi, pari a oltre l del totale delle a iende servite.

112

Nonostante la crisi è in aumento il numero di imprese sostenute, per l’80% Pmi

L’azienda ha margini ridotti, così il business ruota tutto intorno all’elusione fiscale

eno male che c’è Amazon. Meno male che c’è un colosso digitale che ha assunto negli anni quasi 900 mila persone nel mondo. Di cui quasi 8000 in Italia. Meno male. Ci è servita tantissimo, durante il lockdown, Amazon. Meno male. Peccato, però, che un simile colosso, che la sua forza e grande a costruita scientificamente sull elusione fiscale glo ale. Per capirci, e stando ai dati ufficiali dic iarati, su , miliardi di dollari di fatturato, Ama on a pagato nel in tutto il mondo , miliardi di tasse. Avete letto ene meno dell per cento. ravi a consegnare i pacc i, ma al fisco an i agli erari fiscali di tutto il mondo consegna soprattutto pacc i alla genovese, idoni insomma. Per carità, possiamo spiegare anno detto in Ama on talia, uando nel anno firmato una transa ione col fisco italiano versando a titolo di saldo e stracio la miseria di milioni di euro per regolari are gli anni di attività fino al . Possiamo spiegare , come i mariti fedifrag i dei film. spiegano c e n talia nel a sanato anni con l erario versando milioni di euro. n una nota l a ienda dice c e i nostri profitti sono rimasti assi sia perc il consumer retail un usiness con margini ridotti sia per i forti investimenti di Amazon in talia c e ammontano a oltre miliardi di euro. Le società con cui Ama on opera anno ricadute in termini di gettito sia a livello locale sia a livello nazionale attraverso Iva, Irpef, Ires, Irap, asi, ari . nsomma, dei enefattori. La verità diversa. n Gran retagna, dove il governo a imposto trasparenza, lo scorso anno Amazon a pagato milioni di euro in sterline . A quando una moralizzazione anche in Italia?

NON CI PIACE IL PACCO DI AMAZON È QUELLO FISCALE Nel 2019 il colosso digitale ha pagato in tasse 2,4 miliardi di dollari: meno dell’1% rispetto al suo fatturato


QUEL SORRISO POTREBBE ESSERE IL TUO www.pianosocial.com

AFFIDA LA COMUNICAZIONE DIGITAL DELLA TUA AZIENDA A PIANO SOCIAL Facebook, Instagram, LinkedIn Crescita del Business Report settimanali Advertising su misura Richiedi un preventivo: info@pianosocial.com / 02 84258530


27&28

Ottobre 2020 MiCo Milano Congressi wobi.com/wbf-milano

JosĂŠ Manuel Barroso Economia

Daniel Kahneman Decision Making

Ram Charan Strategia

Lynda Gratton

Change Management

Marshall Goldsmith Leadership

Don Tapscott Innovazione

Dave Ulrich

Daniel Kahneman

Talento

Ann Handley

Premio Nobel per l'economia

Marketing

Magnus Scheving Performance

VIVI UN'ESPERIENZA UNICA DI APPRENDIMENTO, ISPIRAZIONE E NETWORKING

800 93 94 36

info.it@wobi.com

Main Sponsor

Supporting Partner

Educational Partner

Technical Partner

wobi.com/wbf-milano


COMUNICARE L’IMPRESA

DIETRO LE QUINTE DEL “PREMIO QUALITÀ” Quante sono le leve di marketing? Tutte quelle che la creatività riesce a ideare. Per esempio i premi, di cui parliamo nelle prossime pagine, che muovono un business tutt’altro che risibile, specie in rapporto alle dimensioni delle società che li amministrano. E poi il modo di porsi, sia sul mercato che nei rapporti con i media. Così, per differenziarsi, basta trovare una chiave di lettura inedita.

120 ONLINE MARKETING «VI INSEGNO IO COME GUADAGNARE SU INSTAGRAM»

A gestire la macchina del Quality Award e di Eletto Prodotto dell’anno, i due riconoscimenti assegnati ai prodotti dai consumatori, sono due società unipersonali. Ecco come funziona (e quanto può costare) di Marina Marinetti

T

ira più un bollino di qualità che un Non è un bollino blu come quello delle banane, carro di buoi. Chiedetelo a quelli di ma rosso, quello due premi che, seppur non in Chiquita, che nel 1963 ebbero la gediretta concorrenza fra loro, si spartiscono la niale intuizione di marchiare una per una le medesima vasta platea dei brand che puntano proprie banane con un piccolo adesivo blu, al mass market: il Quality award e il Prodotto facendo passare il rivoluzionario messaggio dell’anno... che in realtà si chiama Eletto prodella brandizzazione della frutta come sigillo dotto dell’anno. A portare in Italia, nel 2005, il e garanzia di qualità superiore. Per rafforzare bollino rosso e bianco del simbolo conosciuto l’idea, lo slogan che da oltre 30 anni e oggi IL PRIMO RICONOSCIMENTO DA PARTE siglava le prime campresente in più di 40 DEI CONSUMATORI È NATO IN FRANCIA pagne in tv era infatti Paesi nel mondo è stata 33 ANNI FA. IN ITALIA È STATO “L’etichetta fuori è sila milanese Simonetta “IMPORTATO” DA SIMONETTA FLORES nonimo di qualità denFlores, amministratro”. Ma se – comprensibilmente – non trovate tore unico della Srl unipersonale Marketing e elegante attribuirvi da soli un bollino di qualiInnovazione Italia. «Il premio è nato 33 anni fa tà, potete sempre procurarvene uno. Basta un in Francia», racconta a Economy. «L’ho lanciamodesto investimento, nell’ordine di qualche to anche in Grecia nel 2007 e in Turchia l’anno migliaia di euro, per partecipare uno dei premi successivo». L’Eletto, o meglio, gli eletti, sono che vi consentiranno di fregiarvi – anzi, fregiai prodotti nuovi, o innovativi: nuova formula, re le confezioni dei vostri prodotti – del marnuova ricetta, buovo formato, nuovo packaging, chio di qualità assegnato da un panel laico di nuova tecnologia, persino nuovi servizi, assicugiudici imparziali. rativi, bancari, telefonici. Tranne alcool e tabac-

115


COMUNICARE L’IMPRESA

Un momento dell’assegnazione del Quality award (a destra il founder Antonio Decaro). Nella pagina a lato, in basso, Simonetta Flores, di Eletto Prodotto dell’anno

co, via libera a qualunque cosa, purché rappres nti na no it fin arzo in na ir tta streaming animata dal Milanese Imbruttito (al secolo Germano Lanzoni), sono stati consacrati come innovativi ben 60 prodotti candidati da 47 aziende, tra cui (in rigoroso ordine alfabetico) Aia, Angelini, Beurer, Monini, Bic, Callipo Gelateria, Coop Lombardia, Coswell, Epipoli, Equilibra, Ferrero, Italchimica, Italian Food, Kellogg’s, La Linea Verde, Latteria Montello, Leasys, Lindt & Sprungli, L’Oréal, Martini Alimentare, Moroni, Noberasco, Oknoplast, Poste Italiane, Postepay, Rimborso Passeggeri, Ritter port a ifi io i r tta o nson nicredit. «Ci siamo resi conto in anticipo che la situazione si stava evolvendo in favore della diffusione virus», spiega Simonetta Flores, «e non abbiamo voluto mancare l’opportunità di ri r ar n nto fisi o on pi i p rsone con cui festeggiamo di norma i prodotti elettri. Così, per mantenere vivo il rapporto tra aziende e premio, ci siamo inventati insieme a Mailander il digital day, con un social wall sulla nostra home page in cui abbiamo chiamato le aziende a postare. Volevamo dare anche un riscontro a tutti interlocutori del premio: non solo le aziende che si iscrivono e meritano un minimo i ratifi azion ma anche i

116

nostri media partner, con un momento di vions aotri si fi ano i a tri ons atori sibilità per tutti». Eh già: perché in palio, oltre il volano è il passaparola». Trasparenza per traal diritto di fregiarsi del logo Eletto Prodotto spar nza or s non a a na i fi o t an dell’Anno per un anno, c’è anche la visibilità a parlare di vil pecunia: «Abbiamo due fee difofferta durante tutto l’anno dal piano di comuferenziate: una per le grandi imprese. Queste nicazione che coinvolge L’Economia del Corultime pagano 5mila euro per ogni prodotto riere della Sera, Donna Moderna-Mediamond, o servizio che candidano. Solo per ricevere la ar p o ricerca di mercato che ENTRAMBI I PREMI SI BASANO Daily Media, Distribuinclude anche il posiSU RICERCHE DI MERCATO OFFERTE zione Moderna, Chef zionamento dei comAI PARTECIPANTI INDIPENDENTEMENTE in Camicia, Shopfully, DAL POSIZIONAMENTO NEL CONCORSO petitor pagherebbero Catalina Marketing, di più. In caso elezione, Supermercato24, SupermallbyAvip, Carrefour poi, ci corrispondono 18mila euro per il diritto ta ia fi ro pa ia t s r to di utilizzo del logo per un anno in tutta propria nostro successo è la trasparenza», sottolinea comunicazione. Per le imprese con meno di Simonetta Flores: «il premio è votato esclusi250 dipendenti e fatturato inferiore ai 50mivamente da 12mila consumatori attraverso lioni di euro le cifre si abbassanno rispettivauna ricerca di mercato condotta da Iri, che è un mente a 4mila e 15mila euro. Quest’anno hanistituto indipendente, oltre che autorevole. E i no partecipato circa 160 prodotti presentati da 80-90 aziende». Facendo un conto spicciolo, si tratta, potenzialmente (è bene sottolinearlo) di circa 700mila euro solo per partecipare al primo step (la ricerca di mercato), più altri 900mila per i 60 prodotti vincitori, dato che l’iscrizione implica la partecipazione a tutte le fasi del Premio. Sulle cifre effettivamente in ballo, Simonetta Flores non si sbottona, ma sottolinea: «Abbiamo royalties da pagare al licenziatario». Se tante aziende scelgono di concorrere a Eletto prodotto dell’anno, c’è più


“ELETTO PRODOTTO DELL’ANNO” PREMIA SOLO PRODOTTI INNOVATIVI, IL “QUALITY AWARD” ANCHE EVERGREEN di un motivo: «innanzitutto, il campione Quality che valuta i prodotti (ogni concorrente deve fornire 50 campioni all’organizzazione per il test, ndr – è blindato. Si tratta di poche persone in studi chiusi, che non vedono il pack». Quindi il prodotto viene valutato scevro da qualunque interferenza di marketing. Dopo essere stati a i ati a o itato s i ntifi o i pro otti i servizi vengono suddivisi in categorie merceologiche, da un minimo di 2 a un massimo di 6 prodotti o servizi, per fare in modo che il consumatore si trovi di fronte a una scelta simile a quella che trova nei punti vendita o sul mercato. La ricerca viene condotta presso consumatori di differenti età, dai 15 ai 65 anni e oltre e l’’indagine on-line viene svolta da Iri su un campione statisticamente rappresentativo di individui nel rispetto dei parametri demografi i a popo azion ita iana r o ni at oria, viene eletto il prodotto o il servizio che ha ottenuto la media più alta tra questi i parametri dell’innovazione e della soddisfazione. «L’88% dei consumatori conosce Eletto Prootto nno si fi a o o i dei consumatori preferisce acquistare un prodotto con il logo di Prodotto dell’Anno», continua Flores. Quanto alla performance del logo, un’analisi econometrica di Iri del 2018, realizzata proprio per isolare l’effetto del logo Eletto prodotto dell’anno, parla di un incremento del

6% nelle vendite delle zuppe fresche Dimmidisì, premiate nel 2016. E l’altro premio, il Quality award, che abbiamo citato all’inizio? In un certo senso nasce – cinque anni fa - da una costola del primo: «Ero direttore generale per Prodotto dell’anno a Lisbona», spiega Antonio Decaro, responsabile marketing del premio Quality Award di Marketing Consulting, anch’essa un’azienda individuale. «Il Premio Quality Award è l’unico riconoscimento italiano attribuito ai prodotti di qualità attraverso il giudizio dei consumatori. Ci differenziamo da Prodotto dell’anno per metodologia: loro premiano solo prodotti innovativi, noi anche prodotti evergreen. Noi utilizziamo la consumer analysis via web spoian o i pro otto a a ar a n i t st fisi i i campione è composto da un target di consumo di riferimento della categoria merceologica. Ci appoggiamo sempre o a laboratori specializzati in analisi sensoriali privati che si attengono a nor so o a a oratori a fi iati a ni rsità, in ogni caso a strutture con una grande ca-

pacità di testare prodotti». Da Caffè Borbone a Vino Tavernello, passando per la pasta Armando, Le Conserve della Nonna, le cialde Kimbo, le mousse Melinda, gli snack Pernigotti, i pesti siciliani Campo d’Oro, le caramelle Herbamella, ma anche i terricci Vigorplant, gli spazzolini elettrici Gum Powercare, i giochi per cani e gatti Trixie o la pasticceria per cani DoggyeBag, quest’anno sono stati premiate 42 aziende in oltre 70 categorie merceologiche. Le aziende si candidano spontaneamente e il premio viene attribuito in esclusiva ad un solo prodotto per categoria merceologica. La candidatura a n osto fisso i i a ro opr int ramente il test di laboratorio con 300 user in target e il report dell’analisi quantitativa svolta. Se poi il test viene superato, si concorda un fee per l’uso del logo in base anche al supporto in comunicazione che Marketing Consulting offre al cliente premiato: spot Tv, campagna bus, stampa, radio, eccetera. «Tutti i premiati vengono supportati con azioni di comunicazione», conferma Antonio Decaro: «per esempio la campagna televisiva su La7, con i premiati a tutto schermo, poi sui bus a Milano, su Freccia, Italo, su Rds e poi tanto digital con direct email marketing, banner e articoli su Distribuzione o rna oo rri ia o fino a n assi o di 12mila euro, non oltre». Il ritorno sull’investimento? Secondo Marketing Consulting l’86% dei consumatori ritiene il messaggio del Quality award “forte e chiaro” e il 62% vede nel la presenza del marchio uno stimolo all’acquisto. «Il primo vantaggio, però» sottolinea Decaro, «è far testare il prodotto da un campione – non un panel – rappresentativo di un target di consumo di riferimento della categoria merceologica. Sempre più le aziende di grandi e anche di piccole dimensioni si avvicinano ad una metodologia di indagine come l’analisi sensoria p r i iorar r n r pi fi i nt i processo decisionale, lo sviluppo del prodotto e le azioni di marketing a supporto».

117


COMUNICARE L’IMPRESA

Creatività, commodity d'oro nel mercato dei servizi A Torino un team di giovani imprenditori in pochi anni è riuscito a posizionare una realtà indipendente, Creostudio, nei più alti ranghi della comunicazione, grazie a nuove sinergie e contaminazioni di Marcello Presicci

I

servizi, specie nel nostro paese dove non è primi 15 anni del terzo millennio così diffusa come in altre parti. Non a caso hanno vissuto la coda lunga della citiamo, come case history, l’esperienza rivoluzione digitale che da un lato di un’eccellenza italiana, la Creostudios di a o ifi ato i o porta nti a soTorino. Un fortunato e concreto esempio di cietà, dall’altro ha dato vita ai nuovi colossi questa crescita esponenziale del mercato dell’industria mondiale. della creatività di cui parliamo. Tutti affondano le radici in un solido backCon na fi osofia pon a ntro aground di competenze tecnologiche e inzienda il talento ed il valore umano, questo formatiche. Per decenni la competenza più team di giovani imprenditori è riuscito in richiesta dal mercato dei servizi è stata la pochi anni a posizionare una realtá indicapacità di creare software prima perfettapendente torinese nei più alti ranghi della mente funzionanti (competenze di svilupfornitura di servizi di comunicazione, sia nel po) ora perfettamente interagibili (compemercato nazionale e internazionale. Scalare tenze di ux) fra di loro. Oggi, con l’avvento l’esercizio creativo del broadcast, dei soPORTARE LA CREATIVITÀ AL CENTRO insegna ai manager e cial media, delle piatDEI PROPRI FLUSSI DI LAVORO PUÒ agli stakeholder nuotaforme di streaRIVELARSI UN FATTORE E UN ASSET vi metodi di sinergia ming e della sempre VINCENTE MA SOLO SE BEN GOVERNATO e di contaminazione, maggiore richiesta sviluppando spesso sensibilità multidiscidi contenuto capace di coinvolgere, emoplinari e dando vita a crogioli culturali davzionare e intrattenere, il mondo produttivo vero in grado di dare vita a contenuti che guarda con sempre maggiore interesse al simboleggiano la ricerca della bellezza e mercato dei creativi. che sanno comunicare le emozioni dei proMa perché? Flussi di informazione online dotti e dei brand in modo particolare. Poro f in pr ono a pro zion i r a r ati it a ntro i propri f ssi i contenuti multimediali hanno bisogno di un lavoro può rivelarsi un fattore ed un asset ontin o or f o r ati o i pro ziovincente, se ben governato, per raggiungere ne, capace di sfamare gli occhi delle persone assunzioni innovative e ideare progetti con in cerca di brand e di prodotti. Il prodotto n o fi i nt i ti it parti o arit oggi quindi deve essere per forza carattevato. Anche lo smartworking, di cui in querizzato da un’elevato tasso di creatività per sti giorni si parla molto a causa della crisi soddisfare l’utente. Per questo abbiamo rainerente il Covid-19, assume una dimensiogione di credere che la creatività oggi sia la ne del tutto diversa poiché l’habitat casalincommodity che vale di più nel mercato dei

118

go spesso coincide con ambienti favorevoli all’intuizione artistica o alla produzione creativa. Questa terribile crisi sanitaria conferma come saremo costretti sempre più a immaginare un mondo in cui la tecnica e la meccanica apparterranno maggiormente a macchine, software e grandi case di produzioni meccaniche, elettroniche e digitali. Per questo i lavori intellettuali, che hanno al loro interno prerogative strettamente umane, assumeranno sempre più un ruolo centrale nella società e nel mercato di domani e saranno caratterizzati da una valore trasversale: la creatività.


LA RIVINCITA DEI NERD COMINCIA COL SORRISO La campagna di comunicazione della software agency udinese Heply si basa sul ribaltamento degli stereotipi: cos c i si occupa di coding esce dall’ombra e il ceo diventa il C ief app officer di Paola Belli

L

o stereotipo è quello della stanzetta buia, tra cavi, monitor, snack ipercalorici e bibite gassate. «Siamo stanchi di essere visti come topi da laboratorio, i nerd hanno dimostrato che senza tecnologia il mondo si ferma, di conseguenza anche la nostra fi ra a isir n n o o r o o ntra nelle organizzazioni», spiega a Economy Andrea Virgilio, founder di Heply, giovane software agency (fondata a gennaio 2019 ma già in utile per 133mila euro) che ha deciso di combattere gli stereotipi facendosi portavoce del “business felice”. La campagna di comunicazione con la quale la software agency udinese sta approcciando il mercato è quello del “codice della felicità”. Così il ceo diventa il Cho, ovvero i C i app o fi r ana r a i it e l’approccio al mondo del coding fa leva sulla cultura della positività: «Il concetto vetusto che n n r è sfi ato i a stan ato in p i ostriamo quotidianamente che esiste un nuovo concetto di nerd», dice Andrea Virgilio. «Spesso veniamo ricordati solo quando le cose non funzionano, quando nella maggior parte delle volte il fatto che funzionano dipende da quanti sa rifi i oti iana nt a ia o p r ar nzionare tutto». Con sede a Udine e un’età media di 31 anni, Heply non solo realizza software per le imprese, ma sviluppa e rivende anche progetti software di proprietà: ne sono un esempio James, soluzione per il monitoraggio e la misurazione della customer satisfaction, e Habitus, che aiuta le p rson i n azi n a a finir n o on a it ini a ant n r p r n fi iar i effetti positivi anche sul luogo di lavoro. La “happy company” è attrattiva per i talenti, ma anche per i clienti. «Il fatturato è importante, ma è una conseguenza di un percorso fatto da n r ppo a fiatato oti ato a ora on pia r r o a oratori i i si nifi a a -

re un team coinvolto nella missione aziendale, e un lavoratore è felice quando si sente appagato professionalmente e quando lavora su qualcosa che gli piace, all’interno di un ambiente positivo, sereno e stimolante. La felicità è far sì che le persone abbiano la percezione e la consapevolezza di essere un elemento fondamentale di quelli che sono i risultati dell’azienda stessa». In sostanza una comunicazione rivolta non solo all’esterno, ma anche all’interno. L’esempio è quello già tracciato da Lego, Google e - per un certo periodo - Ikea. C’è il “kit di benvenuto” brandizzato, con materiale di cancelleria,

borraccia, tazza, maglietta e felpa per sentirsi subito parte del team, un’area appartata se si ha bisogno di silenzio, il coach motivatore e l’Heply Hour in cui ognuno illustra agli altri un argomento utile per la crescita professionale di tutti. Poi c’è John, un sistema che analizza il tasso di soddisfazione del cliente interno, ovvero ogni dipendente o collaboratore aziendale attraverso una sorta di Happyness Index, il caltto n pa s a atta ia on r a fin giornata. «Siamo partiti in 8 e adesso siamo in 18 - conferma Virgilio -, ma l’obiettivo per il 2020 è di portare il nostro gruppo a 25 collaboratori ro ar risors a i è i fi i ar loro una ragione per restare lo è ancora di più. Così, oltre stipendio, programmi di welfare e n fit o ria o ai nostri o a oratori n p s che non è monetizzabile: un ambiente di lavoro felice, dove potersi sentire sempre a proprio agio, apprezzati e motivati, un luogo in cui ogni mattina si è contenti di andare. Sono convinto che il successo di un’azienda passi attraverso la felicità, la soddisfazione e il coinvolgimento dei membri del team», conclude Virgilio.

119


COMUNICARE L’IMPRESA ONLINE MARKETING

«Guadagnare con Instagram? Vi insegno io come si fa» Giuseppe Cesarano ha iniziato tre anni fa a postare le proprie foto sul social network e ora ha fondato la sua Instaone Academy: a conom racconta cosa significa essere un online mar eter «SE SOGNARE NON COSTA NULLA TANTO VALE FARLO IN GRANDE». GIUSEPPE CESARANO HA 26 ANNI E A SOGNARE HA INIZIATO DA BAMBINO, NELLA SUA POMPEI. Ha sostitu-

ito il solito “Hi there! I’m using WhatApp” con “Busy making money”. E quest’anno ha fondato una piccola società che si occupa di marketing e di consulenza e che si chiama Gorilla Consulting, un nome che ricorda molto da vicino quel Guerriglia marketing” coniato nel 1984 dal pubblicitario americano Jay Conrad Levinson a indicare la promozione pubblicitaria non convenzionale a basso costo, attraverso l’utilizzo creativo di mezzi e strumenti che fanno leva sull’immaginario e sui meccanismi psicologici degli utenti. Si tratta di un approccio sistematico al marketing adottato soprattutto da professionisti e piccole e medie imprese. «Durante la quarantena il nostro fatturato è cresciuto del 500%», dice. Il lockdown ha fatto esplodere il web. Facendo impennare gli affari di chi, come lui, ha scelto di essere un “online marketer”.

120

Cosa significa essere un “online marketer”? Insegno ai miei clienti, che siano privati, manager o aziende, ad avere visibilità e soprattutto a guadagnare grazie alla presenza online. Ci provano in tanti. Ma in pochi ci riescono. E non è una questione di followers. Ah no? I followers sono un numero inutile: la maggior parte delle persone battagliano sul numero dei followers, ti assegnano un’identità in base ai like, vanno a fare ricerche col tuo nome sui siti st rni p r rifi ar s i o o rs sono r a i o se sono un bot. E non va bene? No, perché nel frattempo non capiscono che stanno solo perdendo tempo: sono ricerche che non li portano a niente e soprattutto non fanno soldi. Io su Instagram ho circa 20mila followers, per esempio, ma non mi seguono ogni giorno realmente tutti e 20mila. Il numero dei followers è una vetrina per tutti, non è quello

il punto chiave. Io questo social lo uso per fare soldi, e i “mi piace” non pagano le mie bollette. Davvero si fanno i soldi con Istagram? io è n profi o rti a ri o to so o a n determinato target che mi segue. Uso Instagram come vetrina: i 20mila followers mi servono solo per dimostrare al mio pubblico che è possibile arrivare ad averli. È come se dicessi: “guarda che puoi avere anche tu tantissimi followers, puoi guadagnare anche tu”. Certo, se vuoi puoi fare l’italiano medio attaccandoti al fatto che non sono tutti followers reali e però in tasca non hai soldi, mentre io con le tue stesse potenzialità sto guadagnando. Con le stesse potenzialità che significa? Sia io che gli altri abbiamo lo stesso computer, o st sso i fi o st sso s artp on a è questa cultura sbagliata... Io le chiamo vanity metrics. metriche di vanità. Anche la stessa Chiara Ferragni ha milioni di followers, ma non sono tutti reali. E Instagram le ha permesso di creare una società milionaria e brand legati alla sua società. Chiara Ferragni vende moda. Giuseppe Cesarano cosa vende? Come lavorare, come guadagnare, come gestir i profi o tra it strat i prati s r ti proibiti e tecniche oscure. Da inizio anno ho un corso che si chiama Instaone Academy che è proprio un’accademia formativa dall’A alla Z sull’Instagram marketing. Diciamo che c’è un gap generazionale da


in collaborazione con

GIUSEPPE CESARANO

colmare... al contrario però. In questo caso è il giovane che insegna al vecchio. Il corso è proprio un’accademia step by step. Si tratta di più di dieci ore nei vari moduli video. Oltre al corso faccio anche consulenza: mi pongo sul mercato anche come formatore con consulenze strategiche sia per privati che p r azi n on orsi sp ifi i pa tti i zioni o anche consulti occasionali di un’ora. E le aziende cosa le chiedono? Le strategie, le cose pratiche... quelle che, manco a farlo apposta, sono contenute nel corso o spiego nella consulenza. Ognuno ha dei dubbi che vuole chiarire. Come si diventa online marketer? Seguendo i miei corsi. E lei come lo è diventato? La scuola non mi è mai piaciuta, così dopo la terza media sono andato a dare una mano nel negozio di ferramenta dei miei. Poi ho iniziato a lanciarmi verso un po’ di opportunità, a 18 anni facevo network marketing e vendita diretta e già iniziavo a frequentare i primi corsi di formazione e crescita personale. Quindi non è del tutto vero che non ha studiato... Diciamo che ho fatto molta scuola di vita. Mentre i miei coetanei erano un po’ allo sbaraglio io iniziavo a percorrere i miei progetti. Si cresce a velocità diverse, ho perso molti amici, però è un po’ la scalata del successo. Con Instagram o iniziato n o profi o i s pp -

sarano1 proponevo immagini della mia quotidianità: in palestra, col cane, in vacanza... E notavo che le persone non solo seguivano, ma interagivano. Ho avuto la perspicacia di sfruttare questa cosa a mia vantaggio e capire come gestirla al meglio. È diventato un influencer? Non proprio. Ho visto da subito l’opportunità di monetizzare. Sono perspicace e poi vengo da una zona, Napoli, che ti inietta la voglia di rivalsa nei confronti della vita. Ma come ha fatto a monetizzare? Nel 2017 la prima cosa che ho fatto è stata scrivere una guida digitale in pdf, un ebook. L’ho lanciata sul mercato, la ospitavo su un sito, la vendevo. Visto che prendeva piede ho pensato di fare qualcosa di più serio. Così ho aperto una mia social media agency, Gorilla Consulting, an iato n s r izio i r s ita profi o Instagram che si chiama Instaone. Poi siamo cresciuti, attualmente siamo in quattro e lavoriamo tutti da remoto. Eravate già pronti prima del lockdown. Non solo: durante queste settimane il nostro fatturato si è addirittura quintuplicato. Mentre i nostri coetanei perdono tempo sui social c’è qualcuno che riesce a estrarne valore. Sicuramente la domanda si è spostata, quindi quello che funzionava ai tempi dei nostri nonni probabilmente oggi non funziona più. Il mondo del web offre opportunità a tutti, nessuno escluso; o meglio, a tutti quelli che hanno voglia di mettersi in gioco e uscire dalla propria zona di comfort. Purtroppo oggi per molti giovani della mia età è più semplice lamentarsi, dare la colpa agli altri e mai a loro stesse per la propria situazione, cullandosi in pensieri assurdi, del tipo che lo Stato gli dà il reddito di cittadinanza e quindi sono a posto così. Il mio invito è a sognare in grande, darsi da fare giorno e notte, e avere la perseveranza di raggiungere i propri obiettivi. Tutto è raggiungibile per chi sa che deve farsi “il mazzo”. Per chi non vuole, ovviant i sono pop orn tf i i att n ono sul proprio divano. www.instagram.com/giuseppecesarano1 http://bit.ly/infogcstrategies gorillastrategies@gmail.com

121




Messapia, dal 1991 un nome che evoca antiche civiltĂ e un vino che esalta il gusto autentico e sorprendente della verdeca, vitigno autoctono del Salento.

Al naso stuzzicanti sentori di fiori di campo che si accompagnano a note agrumate di bergamotto ed esotiche di ananas. Ha un gusto fresco, sapido e piacevolmente persistente.

www.leonedecastris.com


E POI IL PIACERE...

HOME FITNESS FORZATO L’ALLENAMENTO DIVENTA “SMART” Non solo smart working: il lockdown imposto dal coronavirus ha rivoluzionato anche le abitudini degli amanti dello sport. Lo confermano il boom delle vendite online di attrezzi e il fiorire di app per tutti i gusti di Elena Puliti

127 TURISMO IL TEST SIEROLOGICO? QUASI QUASI LO FACCIO IN HOTEL

128 MOTORI/1 L’ICONICA 500 ADESSO DIVENTA ELETTRICA

129 MOTORI/2 LA VETRINA CON LE NOVITÀ SUL MERCATO DELL’AUTO

130 LE RAGIONI DEL GOSSIP

C

i voleva il coronavirus per farci scoNon per niente il Coni stima il valore dello prire quanto è importante lo sport. sport in ta ia pi o no i iar i i ro Si sono visti campioni di resistenza grazie all’attività degli almeno 12 milioni di su divano scoprirsi improvvisamente patitesserati (e non solo Coni, dato che esistono ti r nnin ri r nn r sfinirsi s i a no i a asso iazioni i ttantisti per le scale del condominio. Dal workout in Italia) e degli sportivi da tribuna (o divano sul balcone allo yoga in salotto, dalle bottie telecomando). Secondo l’Istat, comunque, glie d’acqua usate come manubri ai volumi gli italiani che praticano regolarmente attidell’enciclopedia al vità sportiva, sono alDURANTE LE SETTIMANE DI LOCKDOWN posto dello stop, non no i ioni sLE VENDITE ONLINE DI PESI, CYCLETTE, ci si è persi d’animo, si a “risposo”, se così TAPIS ROULANT E ABBIGLIAMENTO e sin dai primi giorni si può dire, dal lockSPORTIVO SONO DECUPLICATE del lockdown si è fato n a a o ia i to in modo di adattarsi adottando i metodi di sport delle persone non è diminuita, anzi. a na nto pi isparati a tron i o ntr pa str pis in sono o i at a ridown ha privato improvvisamente gli italiani vedere le strutture, gli italiani si sono attrezi na oro pi ran i passioni o sport zati per trasformare le mura domestiche nel In un colpo solo sono stati costretti a rinunr no o fitn ss a n o s izzar ciare al calcio, alle Olimpiadi, ma soprattutto vendite online sui siti specializzati nel beneshanno dovuto sospendere il piacere dell’alles r fisi o nta i pr ss n it namento personale. delle cyclette già a marzo sono schizzate in

125


E POI IL PIACERE... HOME FITNESS

alto del 989% (a livello mondiale, trattandosi i pan ia risp tto a arzo i n anno a pi o no o i an ri a arzo risp tto a o st sso s osì as asti in iorni t s irt panta on ini a arzo anno s anno diversi brand, ad esempio Cisalfa Sport, hanno introdotto nel loro sito web una speciale s ssion p r i si a na a asa i nt nt ar sport a asa non si nifi a ar o in pigiama! L’online coaching sta salvando dalla disoccupazione molti trainer che offrono corsi a istanza spostan o a fitn ss in str a a palestra ai social media (spesso coi brand sportivi come sponsor). L’esempio è quello di Gympass, la piattaforma che con un unico abbonamento permette di accedere a pa str in itt i rs n periodo della pandemia ha permesso ai propri partner di programmare le lezioni live in str a in i propri tari i fitn ss stanno vivendo un periodo di crisi senza precedenti, diamo l’opportunità di continuare a op rar on noi i i o n r a an ini - implementando lezioni online tramite l’app.

126

Ogni volta che un nostro utente prenota una lezione online per partecipare deve convalidare il check-in. In questo modo la struttura sportiva riceve il compenso, analogamente a anto a a p r i a ssi fisi i t nt Cir a i nostri partn r ita iani a i o on ia anno a rito a classi live offrendo diverse tipologie di attiit o tota o pi at s fino a a namenti funzionali, yoga, danza e gyrotonic. Un plus importante è sicuramente rappresentato dalla possibilità che diamo agli utenti di frequentare anche classi on demand di meditazione, workout e programmi di nutrizione grazie alle partnership che abbiamo stretto con app specializzate in questi settori e non solo - continua Bandini – Le strutture sporti fitn ss nostr partn r non hanno nessun costo per accedere alla nostra piattaforma di classi live, mentre agli utenti fina i o ria o iorni rat iti a t tti i n ovi iscritti. Inoltre, abbiamo permesso a tutti gli utenti di accedere all’intera offerta digital senza nessun costo aggiuntivo. Quindi, con lo stesso piano, hanno la possibilità di accedere alla struttura sportiva e ai corsi online che comprendono classi live e tutta l’offerta on demand delle app». n itpri p r tt a a ia is ritti i a narsi in pi i ntri sportivi in Italia con un unico abbonamento, si è r in ntata an ian o itpri na sorta i tf i fitn ss na piatta or a i a namenti on demand che permette di tenersi in or a ir tta nt a asa rfino noa rn attr zzat r p r i fitn ss ti a nt on a no i o r sulla consolle i video on-demand delle lezioni i spinnin i ast r train r n i tapis roulant compatto da connettere al tablet - ha rilanciato il proprio brand proponendo prodotti per allenarsi a casa con la stessa qualità della palestra, potenziando la sua piattaor a nata n n ss C o permette di collegarsi al proprio programma personale di allenamento e ai propri dati in o ni o o o ni o nto a asa in pa stra, in hotel, al lavoro e all’aperto.

LA TOP TEN DELLE APP

1

Nike Training Club, (gratuita) registrando genere, peso, alte a e livello propone fino a allenamenti. Adidas Training by Runtastic, (gratuita) offre un programma personalizzato in base ai propri obiettivi. Freeletics, (versione base gratuita eserci i con oltre varia ioni. Esercizi a casa, gratuita fino a luglio eserci i specifici per addominali, gam e, raccia e glutei. Seven, (prima settimana gratis poi , euro al mese perfetta per c i non a tempo il programma dura 7 minuti. Sworkit, (la tariffa varia in base alla scelta permette di scegliere la durata dell eserci io e il tipo di attività, alternando yoga, cardio e corpo li ero. 8Fit, , euro al mese, ma sono previsti sconti per c i ac uista mesi o anno piano d’allenamento e alimentare in base all’obiettivo. Six Pack in 30 days, (9,99 dollari al mese) punta sugli addominali ma con fun ionalità adatte a ogni fascia d età. Asana Rebel, (37,99 euro al trimestre) propone l’allenamento yoga in ase ai propri o iettivi perdere peso, avere un corpo sodo e tonico, avere a itudini salutari, esercitarsi con maggiore efficacia, dormire meglio. Fitness Femminile (gratuita) propone eserci i pensati specificatamente per le donne con allenamenti c e puntano a modellare addome, fianc i, cosce.

2

3 4 5 6 7

8 9

10


Il test sierologico? Quasi quasi lo faccio in hotel Allegroitalia Golden Palace, cinque stelle lusso nel cuore di Torino, è il primo hotel in Italia e in Europa dove poter effettuare il test sierologico anti-Covid-19 a cura della redazione

I

n tempi di Coronavirus, anche l’hosizione i nostri spazi per permettere di soggiortellerie si attrezza... offrendo un pacnare in un luogo sicuro che possa trasmettere chetto che al soggiorno associa la sabenessere attraverso il proprio personale ed i lute. Allegroitalia Golden Palace, hotel cinque servizi offerti. Può inoltre essere un modo per stelle lusso nel cuore di Torino, è il primo hotel rilanciare il turismo e il mondo dell’ospitalità, in Italia e in Europa, dove poter effettuare il così profondamente colpito». test sierologico anti-Covid-19. Con l’iniziativa Il pacchetto “Grand Hotel della Salute” è la so“Grand Hotel della Salute”, l’ospite di Allegroiluzione perfetta per persone che necessitano talia Golden Palace a Torino può sottoporti a servizi di controllo della propria salute. Incluun prelievo di sangue de: assistenza medica A DISPOSIZIONE DEGLI OSPITI presso l’unità medica e infermieristica giorC’È ANCHE LA POSSIBILITÀ presente in hotel 24 naliera, dieta persoDI USARE “FAMILY HEALTH”, UN SITO ore su 24 e accedere al nalizzata, animazione CHE ARCHIVIA LA STORIA CLINICA t st si ro o i o rtificulturale, palestra e cato dal Ministero della Salute. SPA, ampio giardino nel cuore della città. PosAllegroitalia Hotel & Condo ha avviato una sibilità di avere personal trainer a disposiziopartnership con il progetto“Motore Salute”, il ne (extra). Il Grand Hotel della Salute ha anche i ir ttor s i ntifi o è i i o ir r o messo a punto diete su misura per ospiti affetti Claudio Zanon. In hotel è presente un ambuda diabete, allergie e ipertensione. latorio medico ed è possibile fare anche altri A disposizione degli ospiti la possibilità di utiesami, come la densiometria ossea. lizzare “Family Health” sito online per archiL’iniziativa “Grand Hotel della Salute” propone viare tutti i documenti sanitari in un cassetto un soggiorno felice all’insegna della salute e del digitale che fotografa la storia clinica nella conbenessere. «In questo momento così delicato sapevolezza che i primo passo per mantenere spiega Piergiorgio Mangialardi, presidente della il benessere e gestire il priorio stato di salute catena Allegroitalia - vogliamo mettere a disposia quello di avere a dispozione i dati e le infor-

mazioni raccolte nel tempo. Il soggiorno per tre giorni presso Allegroitalia Golden Palace è a partire da 450 euro a persona. Soggiornare negli hotel Allegroitalia è sicuro. Tutte le strutture adottano scrupolose misure di prevenzione per garantire la salvaguardia di ospiti e personale: termoscanner con cui viene quotidianamente misurata la temperatura a dipendenti e clienti; ionizzatori per una pulizia approfondita delle camere e degli spazi comuni infin i sp ia i sist i i ro azion i p rossi o i i ro no p r a sanifi azion di scarpe e valigie. Tutti i membri dello staff, inoltre, sono forniti di guanti e mascherine protettive. e-mail: sales2@allegroitalia.it Tel. 366 2129 131.

NON SOLO TORINO Allegroitalia Hotel & Condo, legato al fascino del tricolore, all’arte e al divertimento, in continua crescita oggi annovera alcune tra le più interessanti proprietà in Italia: Allegroitalia Torino Golden Palace, Allegroitalia Milano San Pietro all’Orto 6, Allegroitalia Espresso Darsena, Allegroitalia Espresso Bologna, Allegroitalia Pisa Tower Plaza, Allegroitalia Terme Villa Borri, Allegroitalia Nazionale Volterra, Allegroitalia Elba Golf, Allegroitalia Capo d’Arco, Allegroitalia Elba Napoleon, Allegroitalia Ostuni Agritrulli, Allegroitalia Porto Cervo, Allegroitalia Etna Pedara, Allegroitalia Siracusa Ortigia.

127


E POI IL PIACERE MOTORI

L’iconica 500 elettrica è un capolavoro d’immagine Il valore della sostenibilità declinato da Leonardo Di Caprio e quello dell’italianità con tre vetture di Giorgio Armani, Bulgari e Kartell disegnano una strategia di marketing perfetta di Franco Oppedisano

L

a nuova 500 è arrivata. È elettrica e carina. Ha una batteria che consente 320 chilometri di autonomia e costerà meno di 38 mila euro. In pochi l’hanno già provata , ma, a dire il vero, come va la vettura è ti a osa int r ssa a ra sfi a i Fiat è costruirgli intorno un’immagine che la mantenga un prodotto iconico e ci aggiunga quei valori che sembrano prevalere in questo momento: ambiente, sostenibilità, ecologia. Il “chirurgo” dell’operazione è Olivier Francois, uno dei cinque cavalieri che insieme a Sergio Marchionne diedero il via alla rinascita del Gruppo Fiat, l’unico rimasto in azienda. Se vi state chiedendo se sia bravo pensate alla Lancia Y. Fu lui a pensare una quindicina di anni fa alla carrozzeria bicolore e a voler associare un modello stravecchio alla moda, al fascino, alla bellezza, insomma alle giovani donne. E il boom di vendite non si è più fermato.

128

Con una vettura elettrica è facile parlare di sostenibilità, ma Francois ha voluto che a farlo fosse Leonardo Di Caprio, da anni attivista per l’ambiente. È lui il testimonial scelto da Fca che in un video parla di come salvare la Terra e non parla mai direttamente dell’auto. Il claim: «Siamo all’alba di una nuova era ed è tempo che Fiat 500 utilizzi tutta la sua popolarità per ispirare il cambiamento e diventare parte della

OLIVIER FRANCOIS E LUCA NAPOLITANO

soluzione» è una sorta di manifesto del posizionamento scelto da Fca per il suo primo modello elettrico. Come Di Caprio che dice: «La posta in gioco e dobbiamo giocarci tutto». In inglese diventa «All in» che nel video diventa «All electric 500». Sembra solo un gioco di parole, ma è tutta sostanza per una strategia di marketing che non vuole comunque dimenticare l’immagine di portabandiera del Made in Italy che caratterizza a in anni a pi o a tt ra finita addirittura nelle sale del Moma di New York. Moda, arredamento design dovevano entrare n o tai in iat anno a fi ato tr n o i modelli ad Armani, Bulgari e Kartell per farn rsioni ni ra finat a tor a presentare al lancio della 500. Queste on off pot ano finir in a s o a non ra abbastanza. Perché allora in metterle all’asta e donare il ricavato alle associazioni ambientaliste di Di Caprio? E il cerchio si è chiuso. Mancaa so o a t ra i in a ita iano p r finire la torta alla quale mancava una ciliegina. Il grosso verrà rimandato nel tempo in una delle innumerevoli versioni che caratterizzerà, con ogni probabilità, le successive versioni della Nuova 500 (negli ultimi anni sono state una trentina). Per adesso si sono accontentati di un suono, quello della colonna sonora di Amarcord di Federico Fellini composta da Nino Rota. Sarà questo l’avviso acustico per i pedoni: un tocco di classe.


in collaborazione con Autoappassionati.it MOTORI E POI IL PIACERE...

MINI COOPER SE: ECCO L’ELETTRICA DEL MARCHIO È arrivata la prima Mini elettrica prodotta in serie, la Cooper SE. Un debutto assoluto per il Marchio che sceglie la versione tre porte, la più iconica. Proposta in quattro allestimenti, la Mini Cooper SE non cambia nelle

dimensioni e nel design rispetto alle “sorelle” con motore termico, proponendo poche differenze, come i badge ed alcuni elementi di colore giallo che caratterizzano il modello. La più grande novità all’interno è il quadro strumenti digitale da 5,5 pollici, dal quale si possono visualizzare informazioni sulla guida elettrica. Il motore elettrico eroga una potenza di 184 CV e una coppia di 270 Nm, che permette alla Mini elettrica di passare da 0 a 100 km/h in 7,3 secondi. La batteria ha una capacità

massima di 32 kWh e l’autonomia può arrivare a un massimo di 270 km. La Cooper SE può essere ricaricata tramite la classica presa domestica, la wallbox o le colonnine pubbliche, in corrente alternata o in corrente continua.

MERCEDES GLA: LA SECONDA GENERAZIONE DEL SUV DELLA STELLA

FCA INVESTE SU TORINO: UN NUOVO POLO DI ECCELLENZA NELL’ELETTRIFICAZIONE

La nuova Mercedes GLA debutta sul mercato italiano. Inedito il design, che segue le orme della Classe A e il family feeling del Marchio, mentre le dimensioni variano leggermente, con lunghezza e altezza maggiori, a favore di un aspetto più da SUV, una migliore abitabilità interna e maggiore spazio. Gli interni sono caratterizzati dal doppio schermo per strumentazione e infotainment, proprio come sulla “sorella minore”. Quattro le motorizzazioni: la GLA 200 monta il turbo 1.3

da 163 CV e la 250 ha il 2.0 da 224 CV. Sul fronte Diesel troviamo 200d e 220d, entrambe 2.0 turbo da 150 e 190 CV. I propulsori sono abbinati al cambio automatico e la trazione integrale 4Matic è disponibile per tutte le versioni tranne

la 163 CV. Sul fronte dell’assistenza alla guida, ci sono di serie frenata automatica, cruise control adattivo, mantenimento nelle linee di carreggiata, rilevatore segnali stradali e Blind Spot Assist.

FCA prosegue il lancio di progetti nel settore della sostenibilità legata all elettrifica ione e raffor a il piano di investimenti per il Polo produttivo di orino. el comprensorio di Mirafiori, FCA installa la Solar Power Production Units con pannelli fotovoltaici per una superficie di mila metri uadrati in grado di produrre 15 MW di elettricità, contribuendo alla riduzione delle emissioni per oltre 5.000 tons di CO2 e fornendo energia sostenibile per la carica dei modelli elettrificati prodotti nel sito. L’installazione prevede 850 colonnine nell’intero nuovo polo di orino, delle uali saranno punti di ricarica destinati ai parcheggi dei dipendenti. Inoltre, in collaborazione con Terna, lo sviluppo a Mirafiori del pi grande polo G (Vehicle-to-Grid), ha l’obiettivo di arrivare a connettere un intera otta di vetture elettric e collegate ad una infrastruttura di ricarica bidirezionale che sarà in grado di mettere a disposizione alla rete una potenza di 25 Megawatt per servizi di bilanciamento energetico.

129


LE RAGIONI DEL GOSSIP a cura di Monica Setta

PER I LOOK DA QUARANTENA LA FASE 2 È QUELLA TRICOLOGICA: DAL PARRUCCHIERE opo quasi tre mesi di autogestione, per i vip è corsa al salone di fiducia: a ilano è Coppola, a oma è oberto d’ ntonio, ma anc e le sorelle lessia e rancesca ardi il cui nonno a pettinato anc e la egina lisabetta FESTA GRANDE A CELLINO

Tenuta. Tonico e dimagrito (pare

via mail molti giorni prima dopo

spazio, di effettuare tutte le misure

SAN MARCO, IL 20 MAGGIO

sia stata la Lecciso a dargli una

quasi tre mesi di autogestione

di sicurezza legate alla distanza

SCORSO, GIORNO DEL

dieta idrica che prevede lunghe

con parrucche o tintura fai da te.

dei mitici 2 metri tra una cliente

COMPLEANNO NUMERO

passeggiate nel verde) Albano

Michelle Hunzicker a Bergamo,

e la successiva. Qui, prima di

77 DI ALBANO CARRISI, IL

ha sentenziato “Abbiamo vinto

Simona Ventura e Caterina

entrare, si disinfettano le mani, si

CANTANTE ITALIANO PIÙ

sui dinosauri, sconfiggeremo

Collovati da Coppola a Milano,

tiene la mascherina e poi si riceve

FAMOSO AL MONDO. Tutti

anche il virus. E quando tutto sarà

Francesca Verdini bellissima

un kit personalizzato formato

volevano festeggiare con Albano,

da accappatoio e asciuagamani

ma lui - ve lo sveliamo noi in

logati. Il nonno delle Nardi è stato

esclusiva- ha brindato a pranzo

il piu grande parrucchiere di

solo con la bellissima compagna

Roma negli anni 60 e ha pettinato

Loredana Lecciso e i figli avuti

perfino la Regina Elisabetta. Loro

da lei, Yasmine e Bido. Antipasti,

due hanno ereditato la capacità

primi piatti pugliesi curati dalla

dal padre Giancarlo (da lui si

storica tata Vittoria, colonna

faceva pettinare anche Sophia

della famiglia, grigliata e poi

Loren) e, malgrado le super

una magnifica torta mimosa

vip che affollano il salone, se la

preparata dalla stessa Yasmine.

sono cavata alla grande con la

Romina Power, sostengono fonti

complessità della riapertura.

bene informate, avrebbe voluto

Riccioli biondi anche per la bella

c e Al ano tagliasse ufficialmente

Serena Bortone conduttrice

una delle torte nella casa dove

di Agorà che ha postato su

l’attrice e cantante americana

instagram una sua splendida

vive con il figlio ari e gli altri

foto che riproduce i ricci appena

due (Cristel e Romina junior)

fatti dal lato B. Taglio spensierato

quando scende in Puglia. Non è andata così. Ma la bella Romina

per la conduttrice di UnoMattina ALBANO CON LOREDANA LECCISO, MARA VENIER, FRANCESCA E ALESSIA NARDI, MICHELLE HUNZIKER

ha postato su instagram una

Valentina Bisti che è stata la prima cliente del suo coiffeur

scenografica torta reali ata

finito, io preparer una sim olica

compagna di Matteo Salvini da

Roberto Carminati. L’attività

da un pasticcere brindisino per

bara e faremo una grande festa”.

Roberto d’Antonio. Il salone più

per gli hair stylist è ripartita alla

Albano facendo all’ex marito, oggi

Prosit. La quarantena per Albano

gettonato a Roma è anche quello

grande. Attenti però ai rincari

compagno di lavoro, gli auguri più

si è fatta sentire poco, ma ha

più grande per volumetria, oltre

che potrebbero essere dietro

affettuosi. Inutile dire che Albano

pesato profondamente sulle

mille metri quadrati affacciati

l’angolo, fatta eccezione per quelli

è stato richiestissimo dalle tv e ha

signore del jet set nostrano. Il 18

nel verde dei Parioli a piazza

molto grandi e gestiti tipo azienda

festeggiato anche in diretta con

maggio, data di fine loc do n,

Ungheria, il coiffeur di cui stiamo

come la spa Nardi Roma. Nessun

la Domenica in di Mara Venier il

tutte le ladies dello spettacolo

parlando è quello delle sorelle

aumento almeno nella Roma più

24 maggio collegandosi via skype

erano dai loro parrucchieri di

Alessia e Francesca Nardi che

social mondana per il delivery a

dal maneggio della sontuosa

fiducia. Appuntamento preso

hanno la possibilità, dato l’enorme

5 stelle.

130


L’arte di regalare emozioni! FIORISTI IN )TALIA WWW INTERFLORA IT



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.