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Come sarà l’auto del futuro?
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ILLUSTRAZIONE DI MIRCO TANGHERLINI
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Il domani dell’automobile: interviste esclusive, anticipazioni e concept verso un avvenire ibrido ed elettrico – La passione, le Dreamcar più emozionanti e la sfida Formula 1 vs Formula E – L’evoluzione del noleggio e un mercato comandato da SUV e Crossover A TORINO LA QUINTA EDIZIONE DI “PARCO VALENTINO”, IL SALONE DELL’AUTO ALL’APERTO PROMOSSO DA ANDREA LEVY: TUTTE LE NOVITÀ E LE TENDENZE DEL SETTORE
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INTRODUZIONE
L’auto non smetterà mai di emozionare ed evolvere La sfida tecnologica e industriale che sta rivoluzionando il mondo delle quattro ruote è epocale. Ma la passione verso questo prodotto che è anche sinonimo di libertà e bellezza è inesauribile. La riprova al Salone di Torino dal 19 al 23 giugno DI SERGIO LUCIANO
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a miglior Ferrari che sia mai stata costruita è la prossima», diceva il Drake, com’era soprannominato il mitico fondatore della Casa di Maranello, Enzo Ferrari. Ma, sia pur con le proporzioni del caso, è all’Automobile in senso assoluto e generale che questa frase può essere riferita. Perché nessun manufatto dell’uomo ha mai saputo muovere tanti sentimenti, tanta intelligenza e tanta passione come l’automobile. È stato sempre così da quando è stata inventata, e continua ad essere così, per quanto la tecnologia abbia profondamente ridisegnato logiche, dinamiche e tempistiche di questa industria. Questo magazine che avete tra le mani e che ci auguriamo vogliate leggere, con gusto, fino all’ultima pagina è un giornale che Economy Group ha scelto di produrre in partnership con un team di grandi appassionati di auto, tanto da aver scelto proprio “autoappassionati” come nome per il loro prodotto principale, un bel portale multimediale raggiungibile appunto al sito internet www.autoappassionati.it. Un gruppo di giovani giornalisti specializzati nel raccontare il prodotto-auto in tutte le sue sfaccettature, provandolo, testandolo, se serve anche criticandolo ma sempre e comunque amandolo. L’occasione è quella del Salone di Torino 2019, giunto alla sua quinta edizione grazie all’infaticabile e…appassionata iniziativa di Andrea L’ITALIA È E SARÀ Levy, tra gli intervistati di queste pagine. Per l’Italia, una prova di attrattiva: verso un mercaSEMPRE UN PAESE to di utilizzatori attenti e sofisticati ma anche DI APPASSIONATI verso un Paese in cui, nel mondo Fca come nella “Motor Valley” emiliana o nella Bergamasca E GENIALI ESPERTI di Brembo, esiste e prospera un concentrato di DI AUTO. PERCIÒ competenze, di professionalità e di entusiasmo A NOI L’AUTO PIACE che trova pochissimi confronti. Certo: l’automobile non è più da molti anni e non sarà mai più un business nazionale. È globale per dna. Questo significa che nessun attore, per ora – almeno tra quelli che oggi competono – potrà ballare da solo. Come lo stesso avvocato Agnelli preconizzava già vent’anni fa, presto al mondo il numero dei produttori si dimezzerà. Ma ciò non appiattirà le esigenze degli automobilisti, anzi: andiamo forse verso uno scenario in cui in minor numero di car-makers realizzerà un numero grandemente maggiore di varianti. Intanto a Torino, dal 19 al 23 giugno, in scena le auto più belle. Per gustare quelle di oggi e pregustare quelle di domani. Buona lettura.
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CARS
Edizione speciale allegato a Economy n.24 Luglio 2019 Direttore responsabile Sergio Luciano Produzione Editoriale Autoappassionati.it
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L’EDITORIALE di Federico Ferrero
Chi ama l’auto, pur accettando il cambiamento, si emoziona ancora con il rombo del motore
LA SFIDA DI ANDREA LEVY
Un sogno trasformato in un grande successo contro i pronostici e grazie alla passione
«EUROPA, RISCOPRI L’AUTO»
Intervista con Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia e imprenditore globale con la sua Adler
UN ANNO DI ANNIVERSARI
Nel 2019 la Fiat e l’Opel compiono 120 anni, la Bugatti 110, la Bentley 100 e l’Abarth 70
DREAMCAR
Otto vetture da sogno che sfrecciano a velocità da posta ma sanno anche accendere i nostri cuori
FORMULA 1 VS FORMULA E
C’è una sfida in atto, tecnologica ma anche emotiva che i più saggi prevedono possa finire con un’alleanza
CROSSOVER E SUV
Sono le padrone dei nostri più ricorrenti e imperiosi desideri di guida perchè soddisfano molte esigenze
IBRIDO ED ELETTRICO
Due concezioni diversissime per la stessa finalità cioè la propulsione, sempre più ecocompatibile
CONCEPT E DESIGN
Il caso della Fiat Centoventi, una “concept” che riesce ad unire passato e futuro virtuosamente
FLOTTE
Il business del noleggio sta cambiando per aderire a gusti sempre più evoluti ed esigenti
Direttore Federico Ferrero
Responsabile commerciale Aldo Carlo Rosina
Graphic design Raffaela Jada Gobbi
Casa editrice Economy Group s.r.l.
Fotografie Alessandro Altavilla Simona Alampi
Piazza Borromeo 1, 20123 Milano Tel. 02/89767777
Registrazione Tribunale di Milano n. 101 del 14/03/2017
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Mediagraf S.p.a. - Noventa Padovana – PADOVA
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CARS EDITORIALE
Benvenuti nel mondo degli Autoappassionati… Un magazine dedicato a chi ama l’auto e, pur accettando il cambiamento, si emoziona ancora al rombo di un motore. Un’iniziativa in tandem tra Autoappassionati.it ed Economy dedicata al Salone di Torino ma votata a sicuri sviluppi. Un modo per ragionare insieme sul futuro delle quattro ruote, tra tecnologia, convenienza, razionalità e passione DI FEDERICO FERRERO
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l magazine che avete tra le mani è una “prima” assoluta per una collaborazione speciale che Economy e Autoappassionati.it inaugurano in occasione del Salone di Torino 2019. Attraverso la lettura delle prossime pagine potrete conoscere, con il taglio che da sempre contraddistingue gli articoli della redazione di Autoappassionati.it - e che Economy ha adottato arricchendolo con l’esperienza propria della carta stampata - le principali novità automobilistiche di questo 2019. Dalle concept car del futuro, che saranno le nostre auto di domani, alle hypercar più potenti, passando per le vetture elettriche e per il segmento dei SUV/Crossover che tanto è amato dai consumatori italiani. Questa panoramica vi consentirà di capire al meglio quanto e in quale misura sia variegato il mondo automotive di oggi, un mondo complesso e in forte evoluzione. Il futuro è adesso! Da un lato possiamo rimpiangere il passato rumoroso e grezzo delle auto che tanto ci hanno fatto sognare, ma dall’altra possiamo ritenerci fortunati di vivere il cambiamento epocale del mezzo auto e dell’industria che lo produce. Che ci piaccia o meno, i paradigmi base da sempre collegati alla parola “automobile” cambieranno inevitabilmente entro pochi anni, anzi sono già cambiati. L’auto sarà un oggetto estremamente più semplice a livello meccanico perché i propulsori elettrici lo sono rispetto a quelli termici. Pensate che il motore a scoppio è formato da circa duecento pezzi e quello elettrico essenzialmente da appena due: lo statore ed il rotore, oltre ad una trentina di componenti minori. Il piacere di guida è messo in secondo piano nel momento dell’acquisto e verrà definitivamente superato non appena la guida autonoma entrerà a completo regime. Lo stesso atto dell’acquisto è messo in forte discussione, ne parleremo anche nelle prossime pagine. L’auto di proprietà è stato un vero e proprio must per molte generazioni, uno status symbol imprescindibile che però oggi è entrato in crisi, soprattutto tra i più giovani, che guardano alle nuove forme di mobilità in sharing o a quelle proposte delle case costruttrici come noleggi a lungo termine o abbonamenti al marchio. Oggi l’acquirente è assillato dal contenimento dei consumi (come dargli torto con la crescita costante del prezzo della benzina?), dai costi di bollo e assicurazione, ma anche dai limiti alla cilindrata e ai cavalli, perché c’è modo e modo per accendere i riflettori del fisco e quello giusto non è di certo perseguitare con un Superbollo iniquo chi ha una vettura da oltre 250 cavalli. Domani sarà forse alleggerito da questi pensieri, ma condannato a scegliere tra la migliore offerta di mobilità per spostarsi da A verso B senza particolari emozioni. #4
NOTIZIE E STORIE DI MOTORI @AUTO_APP
LE AUTO CHE FINO AD OGGI CI HANNO FATTO BATTERE IL CUORE, NON SCOMPARIRANNO: ANZI, NELLA LORO ECCELLENZA AUMENTERANNO
#GUIDATIDALLAPASSIONE
A dirla tutta, l’auto per molti giovani non è nemmeno più una priorità o un modo per assaggiare la libertà, se pensate che solo 1 su 4 in Italia prende la patente appena compiuti i 18 anni e l’età media dell’esame di guida è salita a 21. Il futuro quindi sarà silenzioso ed eco compatibile ma terribilmente noioso? Forse sì, a voler essere soltanto razionali. Ma è anche vero che le auto che fino ad oggi ci hanno fatto battere il cuore non moriranno anzi: nella loro nicchia, aumenteranno. Perché saranno gli ultimi baluardi che permetteranno ai Marchi di affermare le loro peculiarità ed esaltare all’estremo le loro capacità ingegneristiche per evitare l’appiattimento globale dettato dalle multi-alleanze tra Brand, necessarie per sopravvivere. Per cui, innamorati e un po’ folli “autoappassionati”, che aprite ancora il cofano (ormai sconosciuto ai più) perché il motore vi affascina, e vi indebitate di nascosto per mantenere i vostri esosi mezzi a cavalli vapore, rasserenatevi. Saremo sempre meno nel futuro, ma non ci estingueremo. Sicuramente non verremmo trascinati nel confusionario nuovo ordine di idee, ma persevereremo incuranti, perché l’emozione non è ragione. Chi vive con questi principi non abbia timore nel sentirsi fuori dal coro, anzi ne sia orgoglioso, poiché il futuro ci permetterà di godere a pieno della nostra passione automobilistica, liberando le strade da occasionali guidatori e dalla parte noiosa e routinaria della guida, garantendoci solo il meglio di ciò che amiamo.
CARS L’IMPRENDITORE
Dal sogno di un «pistaiolo» l’evento clou dell’auto in Italia Alla quinta edizione di “Parco Valentino” partecipa il 98% del mercato automobilistico italiano, e sono attesi almeno 800.000 visitatori. Il fondatore e presidente Andrea Levy si racconta: amo le auto fin da bambino e sono un pistaiolo, con diverse vittorie di prestigio al Mugello, a Monza, a Imola... DI FEDERICO FERRERO
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li stand bianchi, semplici ed eleganti, immersi nel verde del Parco del Valentino, con il Po sullo sfondo, e un fiume di appassionati e turisti intorno, arrivati a Torino per ammirare le novità di prodotto dei 54 brand che hanno scelto di partecipare alla 5ª edizione di Parco Valentino, questo è il Motorshow di Torino. Un evento che può vantare la rappresentanza pari al 98% del mercato automobilistico italiano: Abarth, Alfa Romeo, Aston Martin, Audi, Automobili Amos, Bentley, Bmw, Bugatti, Chevrolet, Citroën, Dacia, Dallara, Dr, Fiat, Fioravanti, Ford, Gfg Style, Honda, Hyundai, Italdesign, Jaguar, Jannarelly, Jeep, Kia, Lamborghini, Lancia, Land Rover, Lexus, Mazda, McLaren, Mercedes-Benz, Militem, Mitsubishi, Mole Automobiles, Nissan, Opel, Pagani, Peugeot, Pininfarina, Porsche, Quadro Vehicles, Renault, SsangYong, Seat, Skoda, Smart, Spice-X, Studiotorino, Suzuki, Tesla,Toyota, Volkswagen, Xev e Yamaha.
Grazie a una notorietà cresciuta di anno in anno, la manifestazione torinese punta a raggiungere durante l’edizione 2019 almeno 800.000 #6
visitatori. Famiglie, coppie, appassionati e semplici turisti, un pubblico trasversale che garantisce alla manifestazione di essere un evento davvero unico nel panorama italiano. Un progetto che per il 4° anno consecutivo vede tra i media partner Autoappassionati.it e che ha saputo garantirsi l’autorevolezza tale da far sfilare, nella celebre President Parade, personaggi del calibro di Stephan Winkelmann di Bugatti, di Tomomi Otsuka di Toyota Motor Corp Gazoo Racing, Horacio Pagani e Gian Paolo Dallara. Insieme a loro, per le strade del centro di Torino, Jörg Astalosch
UN’IMMAGINE DELLA SFILATA DI DREAM CARS A TORINO, IN OCCASIONE DI «PARCO VALENTINO». IN PRIMO PIANO, TRE STUPENDE DALLARA STRADALE CHE LASCIANO PIAZZA SAN CARLO E PROSEGUONO LUNGO VIA ROMA. IN BASSO, ANDREA LEVY
di Italdesign, Giuseppe Bitti di Kia, Benedetto Camerana del Mauto, Mauro Caruccio di Toyota-Lexus, Alberto Cavaggioni di Alfa Romeo Emea, Michele Crisci di Unrae, Fabrizio Faltoni e Marco Alù di Ford, Leonardo Fioravanti, Fabrizio e Giorgetto Giugiaro, Radek Jelinek di Mercedes-Benz, Francesco Fontana-Giusti di Groupe Renault, Simone Mattogno di Honda, Mariella
IL PUBBLICO DEL MOTORSHOW DI TORINO È TRASVERSALE: FAMIGLIE, APPASSIONATI, COPPIE, SEMPLICI TURISTI NE FANNO UN EVENTO UNICO NEL PANORAMA ITALIANO
Mengozzi del Mauto, Giancarlo Minardi, Luca Napolitano di Fiat e Abarth Emea, Massimo Nordio (Volkswagen Group), Paolo Pininfarina, Piergiorgio Re di Aci Torino, Alberto Scuro di Asi, Moreno Seveso di Mitsubishi, Sergio Solero di Bmw, Angelo Sticchi Damiani Aci president, Alfredo Stola di Studiotorino, Gaetano Thorel di Psa, Mario Verna di SsangYong. Parco Valentino in 5 anni è diventato l’unico evento automobilistico in Italia in grado di catalizzare l’attenzione dell’intero sistema, oltre mille giornalisti accreditati. Il tutto nasce da Andrea Levy, inventore e presidente della manifestazione, che abbiamo incontrato a pochi giorni dall’inizio dell’evento.
Chi è Andrea Levy? Io sono un appassionato di auto da quando ero bambino, sia perché anche mio padre lo è e sia perché da sempre ho visto sfrecciare i prototipi di Pininfarina, di Giugiaro, Bertone e dei grandi designer della zona, oltre alle vetture camuffate che uscivano dagli
stabilimenti Fiat. Sono più un pistaiolo che un gentleman driver. Negli ultimi mesi sono andato in pista diverse volte con la mia Dallara Stradale e tra le gare più memorabili c’è quella del campionato Time Attack vinta al Mugello. Ma anche le vittorie a Monza e a Imola del Trofeo Ferrari Club Italia, al volante della Ferrari 488.
Come si organizza un evento come Parco Valentino? Il giorno dopo la chiusura di un’edizione io e il mio staff ci sediamo a un tavolo e tiriamo le somme: le cose da potenziare, da modificare, da creare. Raccogliamo i riscontri delle case automobilistiche, dei visitatori, dei nostri partner, e buttiamo giù il progetto. Poi torniamo dai partner, dalle istituzioni come UNRAE, ANFIA e ACI, e proviamo a captare le esigenze del mercato e del sistema, condendo tutto con la creatività tipicamente italiana. E per il prossimo anno? Solo grandi sorprese.
CARS L’INTERVISTA
«L’Europa risalga sull’auto» Intervista con Paolo Scudieri, l’imprenditore fondatore del colosso Adler che è oggi presidente dell’Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica: «È scoppiato un conflitto industriale mondiale nel settore dell’automotive», dice: «Il parco dei veicoli va rinnovato, ma l’elettrico non è la soluzione al problema della Co2» DI SERGI0 LUCIANO
È
scoppiato un conflitto industriale mondiale sul settore dell’automotive”, dice Paolo Scudieri, cioè lo dice non solo il presidente dell’Anfia (l’associazione dei produttori di auto e di compentistica) ma anche l’industriale innovatore che ha fondato da Napoli un colosso come l’Adler, tecnologicamente neutro rispetto allo scontro tra motore elettrico e motore a scoppio. E dunque se lo dice lui, è d’obbligo ascoltare con molta attenzione: ”L’Europa è stata indotta violentemente a il suo cambiare paradigma di trazione, ma in questa trasformazione si è scoperta vaso di coccio, si è lasciata infatuare al nuovo senza sostegni possibili e per fattori esterni alle volontà tecniche proprie ed all’equilibrio che il mondo dell’automotive ha ricercato ed evoluto negli anni”.
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Ma dunque, presidente, l’auto elettrica non è la Terra Promessa? Semplicemente, dobbiamo capire che l’auto elettrica non è ecologica perché va considerata nella sua vita totale, sin dalla fabbricazione delle batterie dove si impiega il litio, che viene sottratto all’Africa subsahariana con accordi all’estrazione pensati per tempo in base a una strategia lungimirante di altri Paesi ma non dell’Europa; e dunque non è ecologica due volte, sia perché producendo batterie si genera CO2 sia perché lo smaltimento delle batterie è altamente inquinante. Non negherà che l’auto a combustione interna inquina, però! Proviamo a capirci. Perché se tutto il settore automotive produce soltanto l’8% del totale delle emissioni di CO2 in #8
atmosfera, deve sostenere un simile stress, un bonus-malus senza bonus del peso normativo che lo ha colpito in modo schiacciante? E intanto le centrali a carbone non pagano per le loro enormi emissioni? Si sta combattendo la CO2 o il settore dell’auto? Già: e allora, da cosa nasce questa corsa all’elettrico, se non da autentiche esigenze ambientaliste? Sia chiaro: sono convinto che l’aggiornamento del parco dei veicoli circolanti è fondamentale, crea lavoro per dieci anni, ci sono 20 milioni di veicoli da sostituire, e pur ipotizzando che la metà dei loro proprietari scelga di passare al mezzo pubblico ci sono pur sempre 10 milioni di veicoli da cambiare, con un grande impatto sull’economia che ci permetterebbe di traghettare il nostro sistema industriale europeo su tecnologie sempre più aggiornate secondo ragionevoli standard europei. Ma se parliamo di inquinamento, e se davvero vogliamo combattere la CO2, allora tutti i settori che emettono CO2 devono pagare come l’auto, per quanto io sia comunque contrario a questa visione oscurantista e becera basata
su balzelli medievali per la climalterazione. Insomma: si dà la colpa al motore a scoppio pretestuosamente per cambiare la struttura di un intero settore industriale? Hanno prevalso attori produttivi che, non avendo tecnologie avanzate sulla combustione interna, stanno imponendo a tutti un cambio di paradigma che favorisce la loro strategia industriale mettendo tutti gli altri nella condizione di accodarsi. Per ora gli Usa non si è sono ancora piegati a questa modifica di paradigma, tanto che sui grandi truck monteranno grandi diesel…E’ in corso, in verità, una doppia guer-
PER CONTRIBUIRE AL DISINQUINAMENTO SAREBBE PRIORITARIO ELIMINARE PRESTO I MOTORI EURO 4 ED EURO 5. PERCHÈ LA C02 NECESSARIA A PRODURRE L’ENERGIA ELETTRICA INQUINA!
ra: quella per il dominio del settore auto e della mobilità, che diverrà sempre più accesa; e contemporaneamente una lotta per l’acquisizione di gruppi industriali. Per le aziende europee è una battaglia di sopravvivenza. Più si indeboliranno, più saranno preda di fondi strategici governativi, il che ridisegnerà la mappa mondiale del knowhow nell’automotive, permettendo ai più for- ti di compra-
re competenze a sconto. In un mondo ideale, cosa si dovrebbe invece fare per contribuire anche nell’automotive al disinquinamento? Ci sarebbe semplicemente da eliminare nei tempi minori possibile l’euro 4 e 5. Strano che i tedeschi si trovino all’angolo, in questa guerra, con tutta la potenza che hanno! Per la Germania dobbiamo fare il tifo, perché per l’Italia è il primo mercato partner ma i tedeschi, nel caso dell’industria
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L’INTERVISTA dell’auto, con il loro rigore mentale stanno guardando all’attuale paradigma e hanno dimenticato che non hanno il motore. Senza motore elettrico, senza batterie, diventiamo un continente di carrozzieri. La soluzione? Sarebbe che l’Europa, dall’alto della sua storia, trovasse paesi amici con cui dialogare e facesse shopping tecnologico per recuperare tempo e know how. Da soli non ce la possiamo fare, bisogna fare partnership con chi ha le tecnologie, per esempio Israele, che ha una missione preziosa, perché ha il know how ma non ha le fabbriche! Il sistema Europa dovrebbe agire …come un commando, sabotando le gabbie in cui siamo finiti e perseguendo l’obiettivo sacrosanto di un mondo più pulito con coerenza e senza falsi miti, utilizzando tecnologie che siamo in grado di dominare. Altrimenti il mercato continuerà, sì, a crescere ma con continui squilibri e rompendo l’ascensore sociale che l’automotive ha sempre rappresentato per chi vi operava.
Già, però il tempo stringe! to di alcune produzioni con dissuasori all’acquisto. Infatti, il problema grosso motorizzazioni che impatta- Dunque a suo avviso l’offerrisiede in questo. Da oggi al vano moltissimo sui trend di ta è valida? 2030 dovrenmo abbattare del vendita, soprattutto Germa- L’offerta è molto valida, del 37,5% le emissioni di CO2, nia e non solo Italia. Molte resto anche la bilancia comnei 15 anni trascorsi già sono immatricolazioni sono state merciale dell’automotive itastate ridotte della stessa mi- rimandate, più di quanto sia- liano è positiva, e da oltre 12 sura... La sfida non fa paura no diminuiti gli ordinativi. E anni costantemente, l’indutecnicamente, perché sappia- poi, ripeto, è stata demoniz- stria dell’auto e il suo indotto mo come fare, ma riuscirci in zata una motorizzazione stra- hanno dimostrato di sapersi così pochi anni è molto diffici- ordinariamente virtuosa, la aggiornare rispetto alle nuove le. C’è chi sta facendo accordi Euro 6, che per ignoranza più tendenze, di sapersi inetrnacon aziende che producono che malafede è stata messa al zionalizzare e di saper crescesolo elettrico per compensare bando in molti centri urbani. re, sia per crescita per linea le emissioni interna che zero di uno con aggregaLA BILANCIA COMMERCIALE DELL’AUTO con emissiotranITALIANA È POSITIVA DA OLTRE DODICI ANNI zioni ni dell’altro sfrontaliere. E LE SUE IMPRESE HANNO DIMOSTRATO e non pagare Ancora due multe enormi domande DI SAPERSI ADEGUARE AL NUOVO che cancelled’obbligo:corebbero un’azienda. Ma non è Il che ha creato gravi disagi me impatterà il car-sharing vero disinquinamento… agli automobilisti. Dunque sulla produzione? Intanto, presidente, il merca- non mancano né la voglia di Ci sarà una stratificazione to in Italia ha sofferto negli mobilità né la propensione ad dell’utilizzo dell’auto. Qundi ultimi tempi. acquistare auto, che restano ci sarà molto car-sharing dove Sicuramente a causa dell’eco- pur sempre un segno di li- sarà più possibile e convetassa, aggravata dal caos nor- bertà, di mobilità, di confort, niente, magari con le future mativo, che ha sortito l’effetto di trasferimenti sicuri per auto a idrogeno, e la chiamata di indurre il rinvio dell’acqui- guidatori e passeggeri, con alle armi delle infrastrutture sto dell’auto. Nel frattempo, tecnologie di protezione sem- è un fattore fondamentale di sono cambiare le modalità di pre più sofisticate ed efficaci. crescita, visto che si ipotizza omologazione delle vetture, il Il desiderio di auto c’è, sono una colonnina di ricarica ogni che ha causato il rallentamen- soltanto stati apposti troppi 10 vetture.
E la guida autonoma? E’ un orizzonte meraviglioso. Ne parlavo pochi giorni fa, ricordando la veccha Fiat 500. Aveva solo due optional, il tettuccio aprile e i sedili ribaltabili. In tanti, dentro quella macchinetta, abbiamo fatto l’amore, innamorandoci di donne che si innamoravano un po’ anche della macchina… La guida autonoma servirà anche a questo: ci permetterà di leggere di più, di dialogare, studiare lavorare, fare l’amore ma sarà una realtà talmente evoluta e complessa rispetto a quella di oggi che non la chiamerei più nemmeno automobile, la chiamerei… autoide. Cioè un umanoide. E allora dobbiamo guardarla come un mercato nuovo, con orizzonti incredibili, tutti da inverare. Abbiamo appena varato il progetto di Borgo 4.0, a Lioni in Irpinia, che sarà una smart-city in grado di accogliere la sperimentazione di questo concetto di servizi completamente nuovi per chi utilizzerà le auto a guida autonoma, aperto a tutte le aziende produttrici del mondo.
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CARS COMPLEANNI
Gli anniversari dell’auto 2019 Le ricorrenze colpiscono sempre la fantasia degli amanti delle quattro ruote: toccano i sentimenti più profondi, dalla nostalgia all’orgoglio dei grandi collezionisti. E l’anno in corso significa tanto per alcuni modelli storici che Economy Cars ripresenta in queste pagine e che hanno davvero fatto la storia della motorizzazione in Italia
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massa e del boom economico. Il Marchio ha superato le grandi crisi industriali e petrolifere, mostrando una solidità che le ha permesso di rimanere sempre tra le più grandi. Oggi Fiat è parte fondante del Gruppo FCA, è tornata ad essere un Brand globale e ha festeggiato il suo importante anniversario attraverso diverse edizioni speciali, come le Fiat 500, 500X e 500L 120° Anniversario, oltre alla concept Fiat Centoventi.
ondata l’11 luglio 1899 a Torino, Fiat negli anni ha dato vita a quello che è diventato il più importante gruppo industriale automobilistico italiano del XX secolo e una delle Case costruttrici più rilevanti a livello europeo e mondiale. L’azienda torinese ha saputo adattarsi e reinventarsi durante i periodi bellici e, in seguito, ha dato vita a modelli iconici come la Fiat 500, l’auto simbolo della motorizzazione di
120 ANNI OPEL
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Motors tra le due guerre mondiali e nel secondo dopoguerra sfrutta l’onda del boom economico per ripartire, diversificandosi su altri settori. Dagli anni ’80 a oggi ha sfornato miti come la Kadett, la Corsa, la Astra e tanti altri modelli ormai entrati nella storia, come la Omega e la Calibra. Dopo una breve alleanza tra GM e PSA, nel 2017 entra a far parte del Gruppo francese, pronta a scrivere
a Adam Opel GmbH, conosciuta comunemente come Opel, nasce nel 1862 come fabbrica per la costruzione di macchine per cucire e il grande successo porta l’azienda a costruire prima biciclette e, in seguito, nel 1899, a esordire nel mondo delle quattro ruote con la prima vettura a marchio Opel, la PatentMotorwagen. Con un intermezzo anche nel mondo motociclistico, Opel venne acquisita dal Gruppo General
nuove pagine della sua ricca storia.
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COMPLEANNI
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l 2019 dell’automobile è un anno ricco di anniversari importanti, date che poste sul calendario ci ricordano quanta strada abbiano percorso i modelli delle case automobilistiche più longeve. In un mercato odierno
ricco di incertezze, loro continuano a produrre e “rassicurare” i consumatori con prodotti sempre all’avanguardia, ognuno con il suo stile che ne ha sempre contraddistinto il Brand. Nelle prossime righe vi parleremo dei Marchi che quest’an-
no celebrano degli anniversari, ma prima di passare a queste è bene ricordare che, a volte, sono i modelli a essere protagonisti più del Brand stesso e in questo 2019 ci sono alcune vetture che vanno celebrate. Tra queste spicca la Mazda MX-5, l’iconica spider
che ha venduto oltre 1 milione di unità nei suoi 30 anni di storia, la Mini, che rimane sulla cresta dell’onda nonostante i suoi 60 anni, o la Porsche 914, che spegne 50 candeline, ma non si possono dimenticare vetture italiane come la Fiat Coupé, che compie 25 anni, la
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ondata nel 1909 dall’italiano Ettore Bugatti a Molsheim, in Francia, la Casa automobilistica Bugatti ha avuto una storia travagliata ed è famosa per le sue vetture sportive ed eleganti. I primi modelli vantano tutti una indiscutibile bellezza, come la Tipo 13 e la Tipo 35, ma, dopo una parentesi gloriosa nel mondo delle competizioni, la produzione si ferma e, nel 1963, l’azienda viene venduta alla Hispano-Suiza.
Pagani Zonda C12, che festeggia ben 20 anni. Sempre a proposito di anniversari e di eccellenza italiana è impossibile non menzionare la ricorrenza dei 100 anni della famiglia Stola, protagonisti nel mondo del design da generazioni.
Bugatti torna a vivere come azienda italiana nel 1987, attraverso l’imprenditore Romano Artioli che ne acquisisce i diritti. Dallo stabilimento di Campogalliano nasce la EB 110, ma già nel 1995 la società dichiara il fallimento. Il 1998 segna la data di acquisizione del Marchio da parte del Gruppo Volkswagen e il 2005 esce il 1° modello, la Veyron, cui ha seguito la Chiron, anche nell’edizione per l’anniversario “110 ans Bugatti”.
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torica azienda britannica produttrice di automobili di lusso, Bentley viene fondata nel 1919 da Walter Owen Bentley a Cricklewood, ma muove i primi passi all’interno di un’officina in Street Mews, a Londra. Divenuta nota grazie alla produzione dei motori in alluminio, fin da subito inizia a produrre vetture da competizione, con le quali vince 5 edizioni della 24 Ore di Le Mans, tornando poi vincere la sesta nel 2003.
Tra i modelli di maggior successo si annoverano la 3 Litre e la 4½ Litre. Nel 1931 venne rilevata dalla concorrente Rolls-Royce, che mantenne la proprietà per quasi 70 anni, rendendola una sorta di sottomarca del Brand inglese. Dal 1998 entra a far parte del Gruppo Volkswagen, con il lancio nel 2006 del primo modello, la Continental GT, cui hanno fatto seguito la Flying Spur, la Mulsanne e il primo SUV Bentley, la Bentayga.
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ato nel 1949 per mano dell’omonimo fondatore Karl Abarth, il Marchio dello Scorpione è noto al grande pubblico come elaboratore delle auto del Gruppo Fiat. Tutto iniziò con la prima vettura prodotta, la 204 A Roadster, derivazione della FIAT 1100, che ottenne subito successi nel panorama sportivo. In parallelo alle corse, s’iniziarono a produrre i kit di elaborazione che aumentavano le prestazioni delle
vetture di serie. Passano gli anni e i successi continuano, sia nel mondo del motorsport, sia sul mercato con la 500 Abarth, vera icona del Brand. Si arriva al 1971, quando Abarth viene acquisita da Fiat, con l’azienda torinese che produce interpretazioni di auto del gruppo, per arrivare a collaborazioni anche con Lancia. Rilanciato a partire dal 2007, il Marchio ha sfornato Grande Punto, Punto EVO, 500, poi diventata 595, e 124 Spider.
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CARS COMPLEANNI
Il secolo d’oro di Citroën e la storia del Double Chevron DI GUIDO CASETTA
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a nascita di questa azienda, oggi nota in tutto il mondo, si deve ad André Citroën che, nel 1919, iniziò a produrre le prime automobili. Dopo aver iniziato la sua carriera con la produzione degli ingranaggi a cuspide e aver avviato una collaborazione con i fratelli Mors, proprietari di una piccola azienda automobilistica, durante la Prima Guerra Mondiale fabbricò granate per il suo paese. Già verso la fine del conflitto il giovane francese capì che l’automobile sarebbe stato lo sbocco produttivo più consono e redditizio, così si dedicò a questo nuovo progetto e già nei primi mesi del 1919 venne presentata la Type A, prima vettura prodotta da Citroën. Non senza problemi, André Citroën riuscì a usci- di Pierre-Jules Boulanger, re da alcune difficoltà finan- che alimentò il progetto TPV, ziarie e a espandere la sua fermato durante la Seconda rete, riportando gli affari a Guerra Mondiale e ripreso nel una crescita costante, grazie 1948 sotto il ben noto nome anche all’arrivo del secondo 2CV, una delle più grandi best modello della sua gamma, la seller del Marchio, protagonista della motorizzazione di Type C. Dopo aver lanciato nel 1924 massa post-bellica. la prima autovettura europea Pochi anni dopo uscì l’erede con carrozzeria interamen- della Traction Avant, la DS, te in acciaio, la B10, vennero una vettura all’avanguardia introdotte qualche anno dopo sia per stile, per tecnologia, la AC4 e la AC6, che tornaro- capace anche lei di un suc- sorbiva le società Panhard e no a diversificare la gamma. cesso mondiale. Gli anni pas- Berliet. Pochi anni dopo venne av- savano, la 2CV continuava a Il 1968 vide l’acquisto di Maviato il progetto della celebre macinare un successo dopo serati, dalla quale nacque la SM, che aveTraction Avant, la prima vetNEI PRIMI MESI DEL 1919 ANDRÉ CITROEN va l’obiettivo tura a proporLANCIÒ LA TYPE A, PRIMA VETTURA NATA di diventare la vettura re la trazione INTERAMENTE DA LUI, DOPO GLI ESORDI lussuosa anteriore e la scocca portan- IN COLLABORAZIONE CON I FRATELLI MORS e sportiva di Casa Cite. Nuovamente per problemi economici, l’altro, mentre il Marchio del troën. Una collaborazione ma anche di salute, finisce l’e- Double Chevron sperimenta- con Fiat andata male, alcura targata da André Citroën. va il motore Wankel, metteva ni investimenti sbagliati e la L’azienda passò nelle mani a listino nuovi modelli e as- crisi petrolifera, fecero col# 12
NELLA FOTO IN BIANCO E NERO UNA CITROEN TRACTIONA AVANT DEL 1934. SUBITO IN BASSO, UNA MITICA «DUE CAVALLI». NELL’ULTIMA FILA A SINISTRA UNA CITROEN C4 CACTUS E, A DESTRA, UNA CITROEN C3 PURE TECH 82 FEEL
lassare ogni progetto futuro, compresa la stessa azienda che andava verso il fallimento. Nel maggio del 1976, quindi, Peugeot entrò nel capitale della Citroën all’89,95%, portando in vita il Gruppo PSA Peugeot-Citroën. La seconda crisi petrolifera a fine anni ‘70 mise in seria difficoltà lo stesso Gruppo, anche se i modelli Citroën, come BX, AX e l’intramontabile 2CV, rimasta in listino fino al 1990, erano molto apprezzati dalla
clientela. Gli anni ‘90 videro l’arrivo di modelli di successo come Berlingo, ZX, la piccola Saxo e, a cavallo con il nuovo millennio, la Xsara. C5, C1, C2 e, soprattutto C3 sono protagoniste degli anni 2000 e della rivoluzione della gamma sotto la nomenclatura “C”, che ancora oggi domina la gamma Citroën. Dalla crisi del 2008, si arriva al successo odierno, fatto di vetture originali come C4 Cactus, nuova C3, C5 Aircross e del Marchio DS.
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I NUOVI MUST DI GARMIN
Un device da polso dedicato al mondo delle competizioni Il Garmin MARQ Driver è l’orologio pensato per il mondo delle competizioni motoristiche. L’accoppiata orologio-auto da corsa è infatti quanto di più naturale ci sia e la collezione di Garmin non poteva non avere un segnatempo dedicato, con le mappe di 250 circuiti in tutto il mondo, come il più esperto dei navigatori DALLA REDAZIONE
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hiamare smartwatch gli orologi della nuovissima collezione MARQ di Garmin è riduttivo. Costituiscono infatti l’ultimo gradino nella scala evolutiva di un prodotto orologiero che, negli anni, ha assunto all’interno dell’assortimento del brand un’importanza e un ruolo sempre maggiori. In 30 anni di vita, Garmin è diventata leader mondiale nel campo della navigazione satellitare e, trasferendo il proprio know-how tecnologico nel segmento dei device da polso connessi, è entrata nel settore dell’orolo-
geria. In questo 2019, il brand posiziona la propria offerta a un livello superiore in termini di soluzioni tecnologiche, ricerca estetica ed esclusività dei materiali. Uno sforzo produttivo e creativo dal quale è nata la linea MARQ. Presentata a febbraio a Barcellona con un esclusivo evento internazionale la collezione MARQ nasce declinata secondo un’identità precisa: cinque mondi, cinque passioni, cinque orologi, ciascuno pensato e creato per uno sport specifico, tra i quali non manca l’automobilismo, per cui nasce il MARQ Driver. Ciò che differenzia la linea MARQ rispetto alle precedenti collezioni, oltre alla naturale evoluzione tecnologica tipica di accessori del genere, è l’attenzione che Garmin ha messo nella scelta e nell’utilizzo dei materiali. Una novità assoluta in un mondo nel quale si è sempre data priorità alla sostanza, mettendo in secondo piano se non la forma, almeno l’estetica spinta. La collezione MARQ rompe questo stereoti-
AL POLSO DEL MODELLO IL NUOVO MARQ DRIVER, CON IL CIRCUITO DEL NURBURGRING SUL QUADRANTE. IN BASSO A SINISTRA L’ULTIMO NATO DI CASA GARMIN, IL MARQ DRIVER, UN PRODOTTO CHE RACCHIUDE UNA FORTISSIMA CARICA DI ADRENALINA.
po anche per quanto riguarda tempo dedicato. Con le mappe colo quanto fuori dalla pista. i segnatempo da pilota, come di oltre 250 circuiti in tutto il Tuttavia, è proprio all’interil Driver. mondo, MARQ Driver diventa no di un tracciato che Garmin Gli orologi sono infatti carat- il navigatore ideale per il pilo- MARQ Driver dà il meglio di terizzati da materiali sele- ta ambizioso. sé, con funzioni come il crozionati, da una lavorazione L’adrenalina racchiusa in nometraggio automatico dei meticolosa e da una progetta- questo modello si sprigiona tempi sul giro, l’Auto Lap Split, zione accurata che parte dalla a partire dal design che ri- le informazioni dettagliate ricerca della qualità per ga- chiama il rosso delle corse, il sugli intertempi. Il Track Tirantire le più mer permette alte prestamonitorare i L’OROLOGIO CALCOLA IN AUTOMATICO zioni in ogni tempi dell’ausituazione di to direttaLA VELOCITÀ MEDIA E LA INDICA SU utilizzo. Basti mente dagli UN TACHIMETRO DIGITALE CHE COMPARE pensare che spalti. L’oroSUL DISPLAY PER CONTROLLARE LA GARA logio calcola ogni modello della serie in automatico MARQ dispone di cassa e fon- grigio del carbonio e si riflette la velocità media e la indica dello in titanio di grado 2, per in ogni dettaglio dell’orolo- su un tachimetro digitale che unire leggerezza e resistenza, gio. Interamente trattato in compare sul display, per viveimpreziosito poi dalla lente DLC (Diamond Like Carbon), re a tutto gas le performance in vetro zaffiro bombato an- esibisce una lunetta tachime- del proprio pilota preferito, tiriflesso. Il Garmin MARQ trica in ceramica con finitu- quando si sta a bordo pista, o Driver è l’orologio dedicato ra spazzolata ed è dotato di per tenere sotto controllo la al mondo delle competizio- un cinturino ibrido in titanio propria prestazione quando ni motoristiche. L’accoppiata grado 2 con inserti in silicone. si è al volante. orologio-auto da corsa è infat- MARQ Driver è il tool watch Nel Driver si concretizza quinti quanto di più naturale ci sia dei piloti che accompagna alla di tutta la carica aspirazionale e la collezione di Garmin non performance un look elegante della nuova collezione MARQ poteva non avere un segna- e raffinato, tanto nell’abita- di Garmin. # 13
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DREAMCAR 2019
CARS
Aston Martin Valkyrie, 150 esemplari in tutto
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a Aston Martin Valkyrie verrà prodotta in non più di 150 esemplari che non costeranno meno di 3 milioni di euro. Sotto il cofano posteriore si trova il 6.5 V12 aspirato costruito dalla Cosworth. Eroga 1.000 CV a 10.500 giri, con il regime massimo di rotazione fissato a 11.000 giri e il picco di coppia di 740 Nm raggiunto a 7.000 giri. A questo bisogna aggiungere il boost dato dal sistema KERS che è del tutto simile a quello delle F1. L’output
Bugatti La Voiture Noire, la regina di denari
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ndici milioni di euro più le tasse, è questo il prezzo stratosferico della Bugatti Voiture Noire. Sviluppata sulla base della Chiron, è un omaggio a un’altra auto super esclusiva, la Type 57 SC Atlantic degli anni Trenta prodotta in soli quattro esemplari. Ottanta anni fa era già in grado di volare a 210 km/h e oggi i due esemplari superstiti, hanno un valore di circa cinquanta milioni di euro. Tornando alla Voiture Noire odierna, la sua caratteristica fondante è
l’incredibile motore 8 litri, 16 cilindri con 4 turbocompressori, che sviluppa la missilistica potenza di 1.500 CV e una coppia da TIR: 1.600 Nm. Numeri folli che vengono gestiti dalla trazione integrale e dal cambio automatico doppia frizione a sette rapporti. In questo modo la berlinetta Bugatti vola oltre i 400 km/h e scatta da 0 a 100 km/h in 2,4 secondi. Ogni singolo componente della Voiture Noire è stato realizzato a mano e la carrozzeria è completamente in fibra di carbonio.
a Ford GT è una di quelle (poche) auto che prima è stata sviluppata per la pista e poi adattata per la strada. Al suo interno si trovano oltre 50 sensori, in grado di monitorare le prestazioni e il comportamento del veicolo, l’ambiente esterno e i comandi del guidatore. La posizione dei pedali, del volante e dello spoiler posteriore, il tasso di umidità dell’aria e il livello di insolazione, sono solo alcuni dei parametri che portano
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Ferrari SF90 Stradale, è iniziata una nuova era
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errari inaugura una nuova era con la prima vettura Plug-in Hybrid di serie della sua storia, la SF90 Stradale. I 1.000 cavalli di potenza, un rapporto peso/potenza di 1.57 kg/ cv e 390 kg di carico aerodinamico a 250 km/h, la portano al vertice della categoria. Con un nome che celebra i 90 anni della Scuderia Ferrari, la SF90 Stradale è dotata di un motore 3.9 turbo in grado di erogare 780 CV, la potenza più alta mai raggiunta da un 8 cilindri Ferrari. I restanti 220 CV
Ford GT, 50 sensori al comando del pilota
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totale è di 1.160 CV a 10.500 giri, con 900 Nm di coppia a 6.000 giri. Il nome Valkyrie prende origine dalla mitologia norvegese e il design è firmato dal designer della Aston Marin Marek Reichman e da Adrian Newey, direttore tecnico del team Red Bull. Con un peso totale di poco più di 1000 kg, l’auto supera il rapporto peso/potenza di 1:1. Secondo quanto dichiarato dalla stessa Aston Martin dovrebbe essere in grado di scattare da 0 a 320 km/h in soli 10 secondi.
all’acquisizione di 100 GB di dati all’ora. Un’altra soluzione innovativa è la seduta fissa - si regolano volante e pedaliera - per avere una carrozzeria con la sezione frontale ridotta. Il motore è un 3.5 V6 bi-turbo da 656 CV e 745 Nm che spinge la Ford GT fino a 347 km/h. Il peso a secco è contenuto in 1.360 kg per un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 3,3 secondi. Il prezzo è di circa 400.000 euro, al netto delle personalizzazioni.
sono forniti da tre motori elettrici, uno al posteriore, collocato tra il motore termico e il cambio doppia frizione a 8 rapporti, e due sull’assale anteriore. La SF90 Stradale è anche la prima super sportiva Ferrari a essere stata dotata della trazione integrale, necessaria per sfruttare al massimo tutta la potenza. Lo 0-100km/h viene coperto in 2,5 secondi e lo 0-200km/h in 6,7 s. In modalità elettrica l’autonomia arriva a un massimo di 25 km.
Koenigsegg Jesko, un’ala biplano a boomerang
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ultima creatura di Christian Von Koenigsegg si chiama come il padre Jesko, che diversi anni fa lo ha aiutato ad avviare l’azienda. Sostituisce la Agera RS e verrà prodotta in soli 125 esemplari, che sono tutti già venduti a circa 3 milioni di euro. Il telaio monoscocca in fibra di carbonio è completamente inedito, così come il pacchetto aerodinamico che include uno splitter anteriore molto marcato e l’ala posteriore biplano “a boomerang” attivo che
Lamborghini Huracan EVO, potenza sterzante
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l pezzo forte della Huracan EVO è sicuramente il motore, il 5.2 V10 aspirato da 640 CV a 8.000 giri e 600 Nm di coppia a 6.500 giri, che vanta dettagli come le valvole di aspirazione in titanio e l’impianto di scarico alleggerito. Con un peso a secco di 1.422 kg ha un rapporto peso/ potenza di 2,22 kg/CV per uno 0-100 km/h in 2,9 secondi e uno 0-200 km/h in 9 secondi. Lo spazio di frenata da 100 km/h all’arresto totale è di soli 31,9 m, mentre la velocità massima
è superiore ai 325 km/h. Prestazioni di livello assoluto che si gestiscono più facilmente rispetto a prima, grazie anche alle ruote posteriori sterzanti e ripartizione della coppia tramite Torque Vectoring sulle quattro ruote motrici. Inoltre, le sospensioni magnetoreologiche, anch’esse aggiornate alla versione 2.0, adattano istantaneamente l’ammortizzazione in funzione degli input ricevuti. Il listino della Huracan EVO parte da 224.000 euro.
eggerezza, prestazioni estreme e design affilato. Sono queste le caratteristiche fondanti della nuova McLaren GT che vuole essere la vettura più confortevole in produzione, adatta anche ai viaggi e alle lunghe distanze, ma ovviamente sempre a suo agio tra i cordoli di qualunque circuito. È stata sviluppata partendo dalla Speedtail, con particolare attenzione alla scelta dei materiali, al comfort e alla capacità di carico. A questo proposito, ci sono ben 570
Pininfarina Battista, un gioiello 100% elettrico
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a Pininfarina Battista è una supercar ultra moderna, nel senso che è 100% elettrica ed è progettata da un team internazionale composto dagli ingegneri dell’atelier italiano e da quelli della californiana Karma. Battezzata così in onore del fondatore Battista “Pinin” Farina, rappresenta al meglio l’applicazione della capacità di Pininfarina di offrire progetti chiavi in mano. La vettura è stata infatti disegnata nel centro stile di Cambiano e sarà
riprende quello della One:1. Così a 275 km/h la Jesko genera una deportanza di ben 1.000 kg. Il tetto è rimovibile e il V8 bi-turbo da 5 litri raggiunge la stratosferica potenza di 1.280 CV quand’è alimentato a benzina e di 1.600 CV quando usa l’E85, un carburante composto per il 15% da benzina e per l’85% da etanolo. Numeri incredibili che uniti al peso di 1.420 kg e alla coppia di 1.000 Nm dovrebbero portare a prestazioni eccezionali.
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McLaren GT, la signora del confort
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realizzata a mano in un numero limitato. Con una potenza e una coppia che raggiungono rispettivamente 1.900 CV e 2.300 Nm, la Battista ha l’ambizione di raggiungere un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di due secondi, più veloce di una monoposto di Formula 1, raggiungere una velocità massima di 350 km/h e di fornire un’autonomia potenziale a zero emissioni pari a circa 450 km.
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litri disponibili dalla somma del vano anteriore e di quello posteriore, cui si accede tramite il portellone in vetro. Alle spalle del pilota c’è il noto V8 4 litri bi-turbo che in questa configurazione eroga 620 CV e 630 Nm di coppia, inviati alle ruote posteriori tramite il cambio doppia frizione a 7 rapporti. Le prestazioni sono di livello assoluto: 3,2 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h e solo 9 secondi per arrivare a 200 km/h, con una velocità massima di 326 km/h.
DI ALESSANDRO VAI
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CARS
FORMULA 1
MOTORSPORT di Tommaso Corona
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Tra il rombo e il ronzio qual è il C’
è chi soffre, ancora oggi, mettendo a confronto un campionato che l’appassionato lontano da casa sua. Le gare durano relativamente poco e anche ha quasi settant’anni di storia da raccontare (la prima gara si corse qui si nasconde uno dei segreti del successo della categoria, contro le carovane a Silverstone nel lontano 1950) contro uno che ha aperto i battenti cui molto spesso si assiste, specie su circuiti come Montecarlo, per oltre due “solo” nel 2014. Storia a parte, sotto c’è un modo, e un mondo, ore, da quando scattano i semafori a quando il vincitore prende la bandiera a diverso per spirito ma non per scopi. Formula 1 VS Formula E: monoposto ibride scacchi, con ampi sbadigli tra i due momenti. Piloti di livello, molti dei quali ex contro monoposto elettriche. Ha senso mettere a confronto due categorie che F1 (il campione del mondo Vergne ha guidato per anni la Toro Rosso, mentre in comune hanno la voglia di far spettacolo, con esiti non certo scontati? Felipe Massa non ha certo bisogno di presentazioni), circuiti rigorosamente Partiamo dalla Formula 1, categoria che ancora oggi viene oggettivamente ricavati nel centro di città (tra cui Roma, Parigi, Hong Kong e New York) e reputata da una larghissima fetta di appassionati, la regina del mondo del tanto spettacolo in pista, con macchine che molto si somigliano (i telai sono motorsport nel suo insieme globale. Volendo tralasciare il periodo pre 2014, dell’italiana Dallara, mentre i team possono intervenire, limitatamente, sulla quello dei V12 diventati V10 e poi V8, il parte elettrica) ma in grado di attrarre un gran quattordicesimo anno del nuovo secolo è UNA LARGHISSIMA FETTA DI APPASSIONATI numero di case ufficiali principalmente per stato quello della rivoluzione ibrida per il ragioni di puro marketing e di immagine. Nel mondo dorato del Circus. Proprio cinque CONSIDERA ANCORA OGGI LA FORMULA 1 2020 faranno il loro ingresso ufficiale nella anni fa vennero introdotte le power unit LA REGINA DEL MONDO DEL MOTORSPORT categoria Mercedes e Porsche, mentre sono ibride, composte da piccoli motori termici V6 già da anni attive prima Renault poi Nissan, sovralimentati uniti a moduli elettrici in grado di garantire un grande surplus BMW, Audi, DS e molti altri. Le differenze con la F1, dove Ferrari e Mercedes di cavalli: veri e propri laboratori viaggianti con efficienze termiche spaventose la fanno da padrone ormai da diversi anni? Prima di tutto nei costi, con budget e ricadute, anche se sul lungo periodo, sulla produzione di serie. Da allora, in un infinitesimali in Formula E rispetto alla F1, nell’ordine delle decine di milioni solo lustro, si è assistito a un’evoluzione tecnica senza precedenti, tanto che le di euro. Vogliamo parlare del rumore? I V6 turbo ibridi, seppur con qualche macchine oggi protagoniste del mondiale stracciano record su record e il muro difficoltà, oggi riescono a emettere un suono gradevole, anche se nulla c’è in dei 1.000 CV, sia in qualifica sia in gara, è ormai attualità. Basti pensare a una comune con i vecchi aspirati dell’era di Schumacher e Alonso. pista come Monza, dove la velocità la fa da padrona: nel 2014 Lewis Hamilton e la sua Mercedes figlia dei nuovi regolamenti siglavano la pole in 1:24.109, nel 2018 la Ferrari SF71H di Kimi Raikkonen passava sotto lo stesso traguardo in 1:19.119, tempi che solo le F1 dei primi anni 2000, al vertice dello sviluppo tecnico con i motori V10 3.0 vicini ai 900 CV, avrebbero potuto attaccare. Prestazioni, quindi spettacolo? Purtroppo, l’equazione non è così scontata. Numeri da fantascienza non si traducono sempre in show: da una parte ci sono circuiti dove è molto difficile sorpassare, dall’altra spazi di frenata sempre più ridotti e aerodinamica talmente raffinata che correre in scia diventa controproduttivo. Il DRS, o ala posteriore mobile, introdotta nel 2011, ha cercato di porvi rimedio, con sorpassi da molti ritenuti alla stregua della falsità. Spettacolo dicevamo, ecco perché, sull’onda della nuova spinta a una mobilità più pulita è nata, per volere del presidente Jean Todt, la Formula E. Un campionato che oggi cresce a vista d’occhio. Un format pro-giovani, tecnica a parte, sta alla base del suo successo in ogni parte del globo: tutto si svolge quasi sempre in una sola giornata e, soprattutto, nel cuore delle città, senza per forza portare # 18
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FORMULA E
S futuro del Motorsport? Formula E? Qui viene il tasto dolente, almeno per il vero appassionato attento a questi aspetti non così superficiali. Il “ronzio” delle Formula E nulla ha da spartire con quello di una moderna F1, senza contare la velocità. Qui il confronto si fa più impietoso. Nonostante l’arrivo della nuova monoposto Gen2, che ha fatto un bel salto in avanti in termini di prestazioni, a partire dalla quinta stagione del campionato elettrico (2018/19), non c’è confronto che regga: una F1 può contare su gomme slick, aerodinamica dedicata, 1.000 CV e velocità massime capaci di sfiorare i 370 km/h. Una Formula E, sempre alle prese con la rigenerazione di energia in frenata e con un’efficienza da preservare curva dopo curva, non può dirsi altrettanto veloce, motivo per il quale lo spettacolo viene relegato tra i muretti dei circuiti cittadini: se l’unico aspetto paragonabile è lo scatto da fermo, la velocità massima non supera i 260 km/h, le gomme sono intagliate come le stradali e gli alettoni sono solo di figura, con tutto il carico che viene generato grazie al generoso estrattore sul fondo. I piloti che le hanno guidate entrambe, e Felipe Massa è uno di questi (si ritirò dalla F1 a fine 2017), si è detto entusiasta del divertimento che una Formula E sa garantire, specie quando si sfreccia in circuiti angusti. Innegabile, come più volte sostenuto dal pilota brasiliano, c’è molta più imprevedibilità in Formula E e ogni gara parte nel segno dell’incertezza: lo dimostrano gli 8 vincitori diversi nelle prime 8 gare della quinta stagione. Altro punto a favore della Formula E, da non sottovalutare, è l’egemonia in calendario una volta che il circus della F1 va in vacanza, indicativamente verso la fine di novembre.
In questo modo tutta l’attenzione dei media è catalizzata sulla Formula E, mossa molto furba da parte del team manager nonché CEO del campionato, Alejandro Agag, capace di creare in pochi anni un format così ben strutturato capace di toccare ogni parte del mondo. Se la F1 viene oggi vista, non da tutti, come un mondo a parte, la Formula E sta entrando sempre più nel cuore del tifoso medio, a cui viene garantito una buona dose di spettacolo; basti pensare all’Attack SECONDO ROSBERG Mode, introdotto proprio nell’ultima stagione della serie elettrica, che fa tanto PRIMA O POI CI Mario Kart, per citare un titolo storico SARÀ UNA FUSIONE nel mondo del videogaming.
TRA FORMULA 1 E FORMULA E. QUANDO IL MONDO VIAGGERÀ ELETTRICO LE CORSE A COMBUSTIONE NON AVRANNO PIÙ SENSO
Insomma, tirando le somme, meglio Formula 1 o Formula E? Al proposito l’ex campione del mondo Nico Rosberg ha dichiarato al Washington Post: “Forse non arriveremo mai al punto in cui la Formula E sarà più grande della Formula 1 e assisteremo prima a una fusione tra la F1 e la FE. Quando arriveremo al momento in cui la F1 avrà necessità di passare all’elettrico, cosa che succederà, forse vedremo una fusione. Per la F1, il passaggio all’elettrico sarà grande e difficile. Se il mondo intero vende e guida auto elettriche, non ha senso che la F1 utilizzi un motore a combustione, quindi arriverà questo momento. Il vantaggio è che F1 e FE hanno lo stesso proprietario.” Miraggio o realtà? Certo è che, non appena la mobilità elettrica assumerà contorni ben più importanti del panorama attuale, dovuto spesso a una carenza strutturale di colonnine, qualcosa cambierà, anzi è già cambiato, altrimenti mai la F1 si sarebbe convertita a una tecnologia ibrida che per molti ha svilito lo spirito stesso delle monoposto a ruote scoperte più veloci del mondo. La tecnologia ha permesso da entrambi le parti un progresso velocistico inarrestabile, tanto che in Formula E fino all’anno scorso, il pilota era costretto a cambiare monoposto a metà gara per poterla terminare con un residuo di carica nelle batterie. Oggi ciò non accade più, anzi, le monoposto sono più veloci e le batterie hanno una maggiore autonomia. Insomma, la tecnologia c’è, si vede, e si sente, più o meno forte in base ai campionati che abbiamo confrontato. Formula 1 o Formula E, quello che conta veramente è la sfida alla velocità, da sempre uno dei sogni dell’essere umano. # 19
CARS BEST SELLER
Suv e Crossover, le padrone dei nostri desideri di guida Le offerte delle Case in queste due tipologie sono diventate così varie da coprire praticamente tutti i segmenti di mercato. Possono essere modelli dalla forte connotazione urbana, famigliari, molto performanti. Quasi tutte hanno rinnovato le motorizzazioni all’insegna della riduzione delle emissioni. E naturalmente i modelli elettrici DI PIETRO CARDONE
C’
erano una volta le monovolume e le station wagon. Due segmenti che negli ultimi anni sono stati letteralmente fagocitati da Suv e crossover: una nuova fetta di mercato che, ad oggi, rappresenta oltre il 40% del mercato. Quella che negli anni Novanta, con modelli come Toyota Rav4 e Mercedes ML, sembrava essere una semplice proposta controcorrente, oggi si è trasformata in un vero e proprio fenomeno di tendenza. Ad oggi, infatti, è più facile contare i costruttori che propongono almeno un Suv a listino, rispetto a quelli
i fuoristrada, oggi – in molti casi – non hanno più nulla che rimandi al mondo dell’offroad, ad eccezione della stazza. Lo dimostra la moltitudine di modelli appartenenti a questo segmento di mercato, privi però di trazione integrale, o con potenze che solitamente sono ad appannaggio esclusivo delle supercar.
che non ne offrono nemmeno uno. L’offerta, inoltre, è diventata così varia da coprire praticamente tutti i segmenti di mercato. Ci sono i B-Suv, a misura di città, i Suv di Segmento C ed E per chi cerca spazio per tutta la famiglia, i Suv-ammiraglia per chi cerca un mezzo di rappresentanza a “ruote alte”. E ancora, i Suv ad alte prestazioni, per chi cerca il massimo delle performance. Con gli anni, infatti, il concetto stesso di Suv è progressivamente cambiato. Se inizialmente rappresentavano una sorta di anello di congiunzione tra le auto “tradizionali” e
tro, molti costruttori hanno messo a punto soluzioni intorno ai 4 metri, appositamente pensate per l’utilizzo urbano, che rientrano nella categoria dei B-Suv. Una delle ultime arrivate in questa fetta di mercato, è la Volkswagen T-Cross. Realizzata sulla piattaforma Mqb A0, la stessa di Polo per intenderci, offre tanto spazio soprattutto in relazione alle dimensioni esterne. Sia per i passeggeri, con un divano che può scorrere in avanti di 14 centimetri, sia per i bagagli, con un vano di carico che assicura una capacità minima di 385 litri. Realizzata sulla stessa piattaforma è la Skoda
Per la città Un’offerta, dunque, particolarmente ampia, già a partire dalla parte bassa del mercato, quella dei veicoli pensati per muoversi in città. Per scattare da un semaforo all’altro, “sgusciando” nel traffico del cen-
Kamiq, che però è più lunga di 13 centimetri. I motori sono gli stessi della T-Cross. In più, però, il Suv più piccolo di Skoda propone anche un 1.5 TSI da 150 CV. Ma auto da città, a volte, è anche sinonimo di lusso. La dimostrazione si chiama DS 3 Crossback. Realizzata sulla nuova piattaforma modulare CMP del Gruppo PSA, punta tutto sull’ampia possibilità di personalizzazione, scegliendo tra materiali ricer-
I COSTRUTTORI HANNO MESSO A PUNTO NUMEROSE SOLUZIONI SOTTO I 4 METRI ADATTE A SGUSCIARE NEL TRAFFICO CHE RIENTRANO NELLA CATEGORIA B-SUV
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cati come pelle e Alcantara, oltre che su contenuti da vettura di segmento superiore come i fari Matrix LED. Ampia l’offerta di motorizzazioni, che include anche un’inedita variante completamente elettrica con 320 km di autonomia. Degna di nota, in questa prima categoria, è anche la nuova Mazda CX-30. Anello di congiunzione tra la CX-3 e la CX-5, fa delle motorizzazioni “green” il suo grande punto di forza. La gamma motori, in-
QUI IN ALTO, UN’AUDI E-TRON, IL NUOVO SUV 100% ELETTRICO DELLA CASA DEGLI ANELLI. A SINISTRA, UNA BMW X5. IN BASSO, UNA CITROËN C5 AIRCROSS
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BEST SELLER fatti, è quella firmata Skyactiv M Hybrid con la moderna tecnologia Spcc che permette di unire la capacità di girare ad alti regimi dei benzina, con la generosa coppia tipica dei Diesel.
Per tutta la famiglia Se Suv e crossover rappresentano la scelta numero uno degli italiani, tra questi, quelli appartenenti al Segmento C sono quelli che fanno la parte del leone. Ultima ad aggiungersi a questa fetta di mercato è la nuova generazione della Ford Kuga, che rappresenta il modello che dà il via all’elettrificazione dell’intera gamma Ford. Tre i livelli di ibridazione disponibili: full, mild e plug-in hybrid. C’è poi la Range Rover Evoque, una delle regine di questo segmento. Giunta alla sua seconda generazione, si allinea stilisticamente e tecnologicamente alla più grande Velar. Inoltre, per la prima volta la Evoque è disponibile con motori benzina e Diesel con tecnologia Mild Hybrid 48V. Rimanendo tra le compatte premium c’è la Lexus UX, che come tutti i modelli del produttore giapponese,
è disponibile unicamente in variante ibrida a due o quattro ruote motrici. Lo stesso sistema propulsivo della UX è in uso anche sulla nuova Toyota Rav4, che con l’ultima serie cresce nelle dimensioni arrivando fino a 4,60 metri. Misure importanti, che assicurano un’ottima abitabilità interna.
TRA LE NOVITÀ CHE HANNO DEBUTTATO NELLA CATEGORIA DEI SUV SUPERIORI E MEDI, RISALTANO LA MERCEDES GLE E LA BMW X7, AMMIRAGLIA DELLA CASA Il motore è uno solo, ibrido a benzina, disponibile in due varianti di potenza: 218 e 222 CV. Se è invece il comfort quello che cercate, allora la nuova Citroen C5 Aircross è il modello che fa al caso vostro. Il fiore all’occhiello del Suv più grande del Double Chevron è il sistema Progressive Hydraulic Cushions, sospensioni dotate di smorzatori idraulici in grado di filtrare alla perfezione le asperità del manto stradale, rendendo la guida molto confortevole. Questione d’immagine Molte le novità che hanno fatto il loro debutto anche nella categoria dei Suv medi e superiori dove continua a vivere l’eterna lotta tra i brand tedeschi. Da una parte la nuova Mercedes GLE, che oltre a segnare un deciso passo avanti dal punto di vista stilistico, rappresenta anche un ritorno al passato tornando a proporre la configurazione a sette posti. Molto articolata la gamma, che va dalle varianti ibri-
de a quelle ad alte prestazioni firmate AMG. Alla GLE, BMW risponde con l’ultima generazione della X5 che cresce nelle dimensioni rispetto alla terza serie. Anche lei è disponibile a sette posti ed introduce nuove soluzioni pensate per la mobilità anche lontano dall’asfalto. Per il momento, non è prevista nessuna versione elettrificata. Rimanendo in casa BMW, se la X5 non fosse già sufficientemente grande e lussuosa, il costruttore tedesco propone la X7. Ammiraglia dei Suv dell’Elica, è lunga 5,15 metri, è a sette posti e offre il massimo della tecnologia firmata BMW oggi disponibile, dalle quattro ruote sterzanti al sistema di infotainment con comandi gestuali. Ad alte prestazioni Per quanto possa sembrare anacronistico associare al concetto di sportività ai Suv, oggi questo binomio sembra ormai essere stato “digerito” da tutti, con buona pace dei puristi. Una delle capostipiti di questa categoria, è stata
la Porsche Cayenne, che oggi debutta sul mercato in un’inedita variante coupé. Altra novità interessante è rappresentata dalla Jaguar F-Pace SVR. Il suo biglietto da visita è un V8 Supercharged da 550 CV dal borbottio che ricorda gli otto cilindri americani. Ma nell’olimpo dei Suv ad alte prestazioni non può che esserci lei: la Lamborghini Urus. Con 650 CV, uno scatto da 0 a 100 km/h in 3”9 e un prezzo di 208.000 euro, è la regina di questa categoria. Tuttavia, non è sempre necessario spendere cifre a cinque zeri per mettersi in garage un Suv sportivo. Con una spesa molto inferiore, infatti, ci si porta a casa la Cupra Ateca, che, con il 2.0 TSI da 300 CV, promette tanto divertimento. “Ruote alte” a impatto zero Un capitolo a parte va dedicato ai Suv elettrici, la variante di carrozzeria preferita da un po’ tutti i costruttori per proporre soluzioni a zero emissioni. Gli ultimi ad arrivare sul mercato sono stati la Audi e-tron con un’autonomia dichiarata di 400 km e la Mercedes EQC che arriva a 450 km. In arrivo, poi, ci sono la già citata DS 3 Crossback e le Kia e-Niro ed e-Soul.
NELLE FOTO IN ALTO E DA SINISTRA: DUE VOLKSWAGEN T-CROSS, UNA DS 3 CROSSBACK, UNA MAZDA CX-30, E UNA RANGE ROVER EVOQUE. QUI ACCANTO, DALL’ALTO: UNA MERCEDES GLE, UNA LAMBORGHINI URUS E UNA PORSCHE CAYENNE COUPÉ
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CARS BEST SELLER
SsangYong Korando: il Suv di ultima generazione Uno dei portabandiera del marchio SsangYong si rinnova completamente, offrendo un nuovo design e tanta tecnologia a bordo. Sistemi di assistenza alla guida all’avanguardia e motori efficienti, completano un pacchetto che porta la Korando ad un livello premium DALLA REDAZIONE
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i sono auto in grado di regalare emozioni alla guida mai provate prima e capaci di dare un nuovo significato ai viaggi su strada. Una di queste è senza dubbio il nuovo Korando di SsangYong, il Suv di ultima generazione dal look moderno e altamente innovativo in termini tecnologici della casa automobilista coreana, che da oltre 60 anni progetta e produce Suv e veicoli 4x4 di alta qualità. Completamente rivisitato per il 2019, il Korando presenta un design esterno contemporaneo, interni spaziosi, raffinati e di elevata qualità, sistemi di sicurezza e assistenza alla guida migliorati, oltre a una connettività all’avanguardia. Perfetto anche per le famiglie che amano uno stile di vita di# 22
namico, questo Suv esibisce un new-look in tutte le sue parti e susciterà l’interesse di chi desidera un’auto capace di gestire il trambusto della vita quotidiana, grazie ai suoi ampi spazi interni e al generoso vano portabagagli che alloggia comodamente le attrezzature per il tempo libero e per le esigenze di tutti i giorni. Grazie a una serie completa di sistemi di assistenza attivi e passivi, tra cui le più recenti funzioni offerte dalla tecnologia, e con airbag multipli, Korando sarà anche una delle vetture più sicure del suo segmento. Gli avanzati sistemi di assistenza alla guida e di sicurezza in dotazione su Korando prevedono infatti un moderno sistema di frenata d’emergenza (AEBS), completo di videocamera e radar, assistenza per il
KORANDO SI PROPONE CON UNO STILE MODERNO, MA RIMANE ROBUSTA E AFFIDABILE, IL TUTTO MANTENENDO GRANDE FEDELTÀ AI VALORI DEL BRAND mantenimento della corsia di marcia, avviso di partenza del veicolo che precede, avviso distanza di sicurezza e rilevatore stanchezza del conducente, cruise control adattivo intelligente e assistenza all’uso degli abbaglianti. Non solo! Gli amanti del connubio auto e tecnologia avranno a disposizione anche la massima connettività di ultima generazione presente sul mercato,
come Apple CarPlay, Google Android Auto e un sistema di navigazione satellitare Tom Tom che compare sullo schermo principale e nel quadro strumenti per una visualizzazione più sicura. Il Suv è inoltre stato progettato per agevolare il conducente, con una serie di funzioni come l’ampio display da 9’’ HD e un quadro strumenti completo LCD 10.25’’, con doppio sistema di navigazione, che
fornisce tutte le informazioni necessarie, e il sedile a quattro regolazioni con supporto lombare per un maggiore comfort. Da non dimenticare poi uno degli aspetti più importanti nella scelta dell’auto, la motorizzazione! Il Suv Korando sarà disponibile con due motori Euro 6D: un motore a benzina GDI-turbo da 1,5 litri, con cilindrata da 1.497cc, una potenza massima di 163PS a 5.500 giri/min e una coppia massima di 280Nm a 1.550-4.500 giri/min, con emissioni di CO2 pari a 146g/km; e un diesel da 1,6 litri, a basso consumo di carburante, con cilindrata da 1.597cc, una potenza massima di 136PS a 4.000 giri/min e una coppia massima di 324Nm a 1,500 giri/min per il modello automatico, con emissioni di CO2 pari a 115g/km. Korando è quindi la risposta ideale a chi cerca una vettura dallo stile moderno, robusta e affidabile. Un’auto che, in linea con la grande esperienza del brand, presenta una notevole ricchezza di dotazioni proponendosi sul mercato con un prezzo competitivo a cui si aggiunge una garanzia (5 anni o 150.000 chilometri) leader del settore, per la tranquillità dei clienti.
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ELETTRICO
Ibrido ed elettrico: una “scossa” al futuro Un’auto ibrida può ridurre il consumo di carburante dal 5 fino al 70%, facendolo diventare irrisorio in città, anche se in autostrada il vantaggio è molto meno evidente. Le elettriche hanno emissioni di CO2 nulle (almeno a livello locale), ma soffrono il problema dell’autonomia e dei tempi di ricarica, che si sta risolvendo con una rete di charger capillare DI MAURO GIACOMETTI
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e auto ibride ed elettriche sono un argomento di estrema attualità, anche tra chi non è un appassionato del mondo dei motori. Un sistema ibrido può ridurre il consumo di carburante dal 5 fino a oltre il 70%, in città i consumi diventano irrisori, mentre in autostrada il vantaggio non è così evidente, anzi. Le elettriche, invece, hanno emissioni di CO2 nulle, ma soffrono il problema dell’autonomia e dei tempi di ricarica, che pian piano si sta risolvendo con una rete più capillare di charger ad alto voltaggio. Ma partiamo dall’inizio: il
problema principale è che i costruttori di auto di tutto il mondo faticano ancora a ridurre le emissioni di CO2. I sistemi ibridi ed elettrici nascono proprio per tale scopo: rendere le auto più “green”, almeno a livello locale. Un’autovettura convenzionale spreca energia ogni volta che il guidatore frena. Un’auto ibrida, invece, immagazzina questa coppia frenante e la sfrutta quando serve attraverso un motore elettrico. In questo modo è richiesto un “carico” motore inferiore e quindi una quantità di carburante inferiore riducendo, di conseguenza, la quantità di CO2 emessa.
UNA OPEL CORSA-E IN FASE DI RICARICA A UNA COLONNINA. PIÙ IN ALTO A DESTRA, I MODELLI IBRIDI SUZUKI IN PARATA: DA SINISTRA A DESTRA IGNIS, SWIFT E BALENO
Dal piccolo al si chiede più LE AUTO IBRIDE IMMAGAZZINANO grande spinta interENERGIA A OGNI FRENATA, PER POI Ogni sistema viene il motore ibrido/elettermico. RIUTILIZZARLA QUANDO SERVE trico è a sé: si I plug-in ATTRAVERSO IL MOTORE ELETTRICO va dai piccoli (PhEV) derivaMild Hybrid no dagli hEV, (MhEV) 12 e 48 Volt, fino ai tro i circa 10kWh delle ibride ma hanno una batteria ancora full Electric (Battery Electric plug-in). Ovviamente questo più “capiente” per percorrere Vehicle) da oltre 300 volt. Se sistema fornisce solo pochi dai 30 ai 60km in modalità pusi vuole un sistema che co- (5-20) kW di potenza e la ri- ramente elettrica. Ovviamensti e pesi poco, oltre a essere duzione di consumi e CO2 è te i costi salgono, ma il vancompatto, conviene puntare limitata a circa il 5%. Il MhEV taggio in termini di riduzione sul MhEV, come sulle Suzuki è compatibile con trasmissio- di consumi ed emissioni è noSHVS, Marchio che ha portato ni manuali o automatiche, è tevole. In alcune circostanze tra i primi questa tecnologia semplice, ma non permette la si può percorrere il tragitto all’avanguardia. L’innovativo marcia in solo elettrico. casa-lavoro senza che il prosistema è composto da uno Se saliamo di prezzo e pesi pulsore termico intervenga e starter/generatore e un con- si passa al Full Hybrid (hEV). senza i patemi di rimanere “a vertitore DC/DC. Per l’accu- Qui la marcia elettrica è pos- secco”. Nelle vetture elettrimulo di energia impiega una sibile per qualche km, vista la che (BEV) il funzionamento è batteria compatta agli ioni di capacità potenziata della bat- similare, ma il motore termico litio da circa mezzo kWh (con- teria e dell’unità motrice. Se non è previsto poiché l’unità # 23
CARS ELETTRICO elettrica è abbastanza potenziata per supportare da sola il movimento della vettura da zero alla velocità massima, con accelerazioni spesso migliori rispetto al motore convenzionale. L’autonomia, inoltre, dovuta alla batteria di maggiori dimensioni (70100kWh), sfiora i 400-500 km e le emissioni sono totalmente assenti. Vediamo cosa propongono oggi le case costruttrici.
Gruppo PSA: elettrico per le cittadine e ibrido per le medie I primi tasselli del futuro elettrificato del Gruppo PSA risalgono a otto anni fa, ma l’intera gamma Peugeot PHEV (ibrido plug-in) si è recentemente rinnovata. PSA ha voluto dare libertà di scelta, infatti, l’ibrido plug-in arriverà sia sulle 2 sia sulle 4 ruote motrici e su diversi tipi di carrozzeria, sfruttando le nuove motorizzazioni Hybrid e Hybrid4. A partire dal motore 1.6 PureTech, l’abbinamento delle due propulsioni, termica ed elettrica, consente l’erogazione di una potenza combinata di 225 CV o 300 CV. Una batteria ad alta tensione agli ioni di Litio (300V), posizionata sotto i sedili della seconda fila, permette un’autonomia di 50 chilometri. Invece, per la nuova piattaforma CMP, il gruppo PSA ha pensato alle versioni full electric: Peugeot e-208, DS 3 Crossback e-Tense e nuova Opel Corsa, verranno proposte, sin dal lancio, con tre diverse alimentazioni: benzina, diesel o elettrica. Quest’ultima disporrà di 136 CV e 260 Nm, con batteria da 50 kWh e di 350 kg di peso, che permette un’autonomia fino a 340 km.
Toyota e Lexus: l’ibrido da oltre 20 anni Toyota, da sempre molto attenta all’ambiente, ha una fortissima presenza da oltre 20 anni sul mercato dell’ibrido con oltre 6 milioni di vetture Hybrid vendute nel mondo. Partendo dalla Prius, pioniera dell’ibrido nel 1997, abbiamo assistito alla nascita di Prius+ e Prius Plug-in, di Yaris Hybrid la prima city car ibrida, di Auris Hybrid e di Auris Hybrid Touring Sports come berli# 24
ne alternative. Non da meno Lexus, che con il lancio della IS Hybrid risulta essere l’unico brand presente sul mercato italiano con una gamma 100% ibrida.
Ford: l’ibrido anche sulle compatte Le versioni Ecoboost Hybrid di Focus e Fiesta, due tra i modelli più venduti di sempre dalla Casa americana, dimostrano la decisa virata verso l’elettrificazione da parte di Ford. Le vedremo su strada, però, non prima del 2020. Esse saranno equipaggiate con un sistema MHEV pensato per aumentarne l’efficienza, ridurre i consumi e, non ultimo, ottenere l’omologazione ibrida e tutti
rantisce un’autonomia di oltre 400 km e copre lo 0-100 km/h in circa 4 secondi. Bastano 90 minuti per ricaricare le batterie utilizzando una ricarica da 50 kW a corrente continua. Dotata di 400 CV e 700 Nm di coppia rimane un’autentica Jaguar ed una vettura per veri appassionati di auto.
SI PARTE DAI PICCOLI MILD HYBRID A 12 E 48 VOLT, SI SALE AI FULL HYBRID E SI ARRIVA FINO AI FULL ELECTRIC (BATTERY ELECTRIC VEHICLE) CHE VANNO OLTRE I 300 VOLT
i vantaggi che ne decorrono. Rimane disponibile, inoltre, la media Ford Mondeo Hybrid. Land Rover-Jaguar: buona la prima Jaguar I-Pace, premiata come Auto dell’anno, è il primo veicolo totalmente elettrico di Jaguar, grazie alla sua batteria agli ioni di litio da 90 kWh, ga-
Lato Land Rover, è presente il Range Rover Sport in versione Plug-In Hybrid e l’Evoque accoppiato al Mild Hybrid. Volkswagen Group: in arrivo un’offensiva importante. È imminente l’uscita della Porsche Taycan, l’elettrica: la piattaforma sarà completamente nuova (J1), e non verrà quindi utilizzata la piattaforma
C-BEV che Audi sta sviluppando per il Suv premium e-tron. Diversi i livelli di potenza tra 402 e 670 CV e fino a 500 km di autonomia. Ultima, ma non per importanza, la Volkswagen ID.3, compatta totalmente elettrica che offre da 330 a 550 km di autonomia.
Tesla: l’elettrico emozionale Prima con la Model S e Model X hanno impressionato tutti per le innovazioni, la guida autonoma e la bruciante accelerazione, ora con la Model 3, sembra voler aprire al mercato di massa delle elettriche, con un prezzo simile a quello di una berlina premium ad alimentazione tradizionale. L’autonomia parte da 415 e arriva fino a 560 km nella versione Long Range, con prestazioni che possono arrivare fino ai 3,4 secondi da 0 a 100 km/h per 261 km/h di velocità massima. Nissan: l’elettrica più venduta Nissan ha dato il via alla rivoluzione dei veicoli elettrici oltre dieci anni fa. In questo arco temporale, ha venduto più veicoli elettrici di qualsiasi altro produttore. La Nissan Leaf è la portabandiera di questa volta elettrica, in grado di percorrere 378 km con una sola ricarica e portatrice di tecnologie all’avanguardia, come l’e-Pedal che consente
al guidatore di partire, accelerare e fermarsi semplicemente regolando la pressione sul pedale dell’acceleratore.
Mercedes e Smart: elettriche e ibride Sarà lo stabilimento di Sindelfingen a produrre i modelli elettrici siglati EQ, diventando così il centro di competenza per le vetture elettriche a batteria del segmento superiore e di lusso: infatti, le nuove elettriche della Stella a tre punte si baseranno su un’architettura appositamente sviluppata, che si distingue per un elevato grado di scalabilità da ogni punto di vista oltre ad essere utilizzabile trasversalmente per più modelli. Proprio il marchio Smart produrrà la classica citycar due posti in alimentazione esclusivamente elettrica dal 2020. Invece l’EQC, il primo Suv elettrico della Stella, ha un’autonomia di 320 km WLTP, frutto dei due motori elettrici da 300 kW di potenza. FCA: avanti tutta con l’elettrificazione Alfa Romeo irromperà nel segmento dei C-Suv con il Tonale: un modello strategico per il futuro della Casa di Arese, primo modello ibrido plug-in e utility vehicle compatto del Biscione. Il marchio Jeep vuole stupire, e dopo il record di vendite a livello mondiale ha presentato i nuovi modelli con tecnologia ibrida plug-in (PHEV), per un’autonomia in full electric di circa 50 chilometri. IN ALTO, LO STILE AVVENIRISTICO DEI MODELLI ELETTRICI TESLA. A LATO, DALL’ALTO UNA JAGUAR ELETTRICA I-PACE, UNA NISSAN LEAF, L’AUTO ELETTRICA PIÙ VENDUTA IN EUROPA NEL 2018, E UNA SMART EQ, ANCH’ESSA COMPLETAMENTE ELETTRICA
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ELETTRICO
Outlander PHEV, l’offerta ibrida di Casa Mitsubishi Il Suv ibrido plug-in del marchio giapponese risponde alle esigenze di mercato, sia in termini di segmento, sia di tipologia di alimentazione. I contenuti all’avanguardia e la dotazione ricca si aggiungono a un design di successo DALLA REDAZIONE
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itsubishi Outlander PHEV, il primo Suv ibrido plug-in al mondo lanciato da Mitsubishi Motors Corporation, rappresenta la punta di diamante tecnologica di Mitsubishi, oltre ad essere espressione e testimonianza della sempre maggiore domanda di veicoli elettrici da parte del mercato in un momento di radicale trasformazione dell’industria automobilistica. Mitsubishi Outlander PHEV è infatti il risultato di una lunga storia che inizia da un lato dall’elettrico Mitsubishi, e approda dall’altro a una gamma ben più ampia che unisce l’architettura dei Suv al sistema di propulsione degli EV di cui si fa, appunto, precursore. Outlander PHEV, senza rinunciare all’indole da Suv, gode infatti di tutti i vantaggi dell’asset di un EV: fluidità, efficienza, varie opzioni di ricarica di serie (in viaggio, rigenerazione, Charge Mode, ricarica plug-in stan-
dard, ricarica plug-in rapida), emissioni zero nell’uso quotidiano in quasi tutti i tragitti (e comunque limitate sulle lunghe distanze), senza contare la piena compatibilità con gli eco-sistemi elettrici intelligenti del futuro, a partire della smart grid V2G/V2H. Outlander PHEV è inoltre “WLTP IL SUV MITSUBISHI OUTLANDER PHEV, CAPACE DI VIAGGIARE ANCHE IN MODALITÀ TOTALMENTE ELETTRICA. Approved” e con i suoi soli 46 IN BASSO UNA OUTLANDER PLUG-IN HYBRID IN AZIONE g/km di CO2 si pone ai vertici della categoria e come uno dei trazione e stabilità restituisco- comfort e rifiniture di qualità tante traguardo di 200.000 pochi player al di sotto della no una manovrabilità precisa per garantire un’esperienza di auto vendute globalmente dal soglia dei 50 g/km di CO2. che può contare su un siste- guida all’avanguardia: lo spa- 2013, anno del suo debutto Grazie alla generosa coppia ma di controllo che integra il zio è progettato per offrire un in Giappone, e di essere oggi generoso spa- presente in oltre 50 Paesi. del motore zio per le gam- Dalla fine di dicembre 2018, endotermico, UN MOTORE TERMICO E DUE ELETTRICI be, dotazioni e è risultato inoltre il veicolo dei due moGARANTISCONO ALLA OUTLANDER servizi da lu- ibrido plug-in più venduto al tori elettrici DI OTTENERE LA TRAZIONE INTEGRALE xury car ed una mondo e a livello europeo è e al Super-All impareggiabile da quattro anni (2015-2018) Wheel Control SUPER ALL-WHEEL CONTROL (S-AWC) a r m o n i o s i t à il più richiesto, a conferma (S-AWC), Mitalla guida. In fatto di tecnolo- della sua costante evoluzione, subishi Outlander PHEV forni- MASC/MATC (Mitsubishi Actigie, Outlander PHEV è inoltre ingegneria avanzata e innovasce una guida piacevole e rilas- ve Stability/Traction Control), dotato degli ultimissimi siste- zione tecnologica. Negli ultimi sante garantendo silenziosità, la trazione integrale permami di assistenza e sicurezza sei anni, Outlander PHEV ha tranquillità e stabilità e risul- nente a doppio motore a conalla guida: una serie di disposiconquistato vari premi a litando sofisticato e al contem- trollo elettronico, il dispositivo tivi ADAS tra cui Forward Colvello globale, tra cui il “2019 po pratico, facile ed intuitivo. di controllo imbardata attivo lision Mitigation (FCM), Blind Best Plug-in Vehicle” (MiglioAnche sui terreni più difficili AYC (Active Yaw Control) ed Spot Warning (BSW), Cruise re veicolo plug-in 2019) della il controllo di trazione TCL Control Adattivo (ACC), Lane rivista Company Car and Van (Traction Control). Il potente Departure Warning (LDW), Magazine, nel Regno Unito, il motore 2.4 a benzina fornisce e Automatic High Beam ne “2019 Green Suv of the Year” inoltre una potenza massima esalta la dotazione tecnolo(Suv ecologico dell’anno) del di 134 CV e garantisce elevagica. La plancia di Outlander Green Car Journal negli USA ta efficienza, con emissioni di PHEV permette infine di cone il premio “2013-2014 Japan CO2 ridotte al minimo mentre trollare ogni aspetto legato alla Car of the Year Innovation il generatore trasforma la poguida elettrica, monitorando Category” (Auto giapponese tenza del motore in elettricità consumi, gestione dell’energia dell’anno 2013-2014 nella caper ricaricare la batteria di e molto altro. E proprio queste tegoria Innovazione), assieme trazione e assistere i motori, caratteristiche sono quelle che al “2014 RJC Technology of the quando necessario. Gli interhanno permesso a Outlander Year Award” (Tecnologia RJC ni di Outlander PHEV sono la PHEV di raggiungere l’impordell’anno). sintesi senza compromessi di # 25
CARS CONCEPT E DESIGN
Il design dell’auto, i concept e le eccellenze italiane Dalla Bertone Design, fondata nel 1912, alla Pininfarina, nata nel 1930, alla Italdesign di Giorgetto Giugiaro dal 1968, ideatore di Volkswagen Golf e Fiat Panda, fino a Marcello Gandini, creatore di modelli iconici quali la Lancia Stratos e le Lamborghini Miura e Countach: il design italiano ha fatto la storia dell’automobile DI ANDREA GENRE
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uando guarda per la prima volta una vettura a lui nuova, l’appassionato di auto rimane quasi incantato nell’esaminare ogni singolo dettaglio che possa scaturirgli un’emozione, positiva o negativa. Nel settore automobilistico il detto “Anche l’occhio vuole la sua parte” gioca un ruolo fondamentale, infatti, il design degli esterni è il primo vero carattere percepito da un osservatore. Il design, però, non è solo l’insieme di linee studiate per trasmettere all’auto un carattere specifico, ma anche una nuova visione di mobilità e percezione dello spazio all’interno dell’abitacolo. I render che derivano dal primo bozzetto devono riuscire a soddisfare tutti i vincoli legati all’aerodinamica e ai limiti ingegneristici. Dunque, attraverso l’utilizzo di nuove idee e nuove soluzioni tecnologiche, come può esse# 26
re cambiato lo stile nelle auto- da un designer formatosi nella skwagen Golf e la Fiat Panda. vetture dalla nascita di grandi Bertone, Giorgetto Giugiaro. Come non menzionare, inolcarrozzerie fino ai giorni no- Egli è stato riconosciuto come tre, Marcello Gandini, che ha cambiato le stri? L’attenzione NON SOLO PERSONALITÀ, MA ANCHE UNA regole del gioposta nella ri- VISIONE DI MOBILITÀ E PERCEZIONE DELLO co spostando il motore in cerca di nuove SPAZIO ALL’INTERNO DELL’ABITACOLO: IL posizione soluzioni di mobilità tro- DESIGNER DÀ UN’ANIMA ALL’AUTOMOBILE centrale e creando vetture va un grande incremento all’inizio del ‘900. il più grande designer di auto capaci di segnare la storia, Non è un caso che proprio in di tutti i tempi, grazie all’idea- come la Lamborghini Miura e questi anni nacquero le più zione di esemplari come la Vol- la Countach, oltre alla Lancia grandi carrozzerie italiane, divenute note a livello mondiale. Prima tra tutti la Bertone Design, fondata nel 1912, portata al successo dalla mano di Giuseppe (Nuccio) Bertone che, con l’utilizzo di linee curve e profili a cuneo, diede vita ad esemplari unici. La carrozzeria Pininfarina, fondata nel 1930, vanta la collaborazione con uno dei marchi più amati dagli appassionati di auto, la Ferrari. Infine, quella che oggi si chiama semplicemente Italdesign fu fondata nel 1968
Stratos. Facendo un enorme salto nel presente, cambia completamente la concezione di design. Questo non si vede solo nelle linee della carrozzeria, bensì all’interno dell’abitacolo, dove la tecnologia la fa da padrona. Con l’obiettivo di incrementare a livello esponenziale la sicurezza nel comparto automobilistico, i sistemi di ausilio alla guida QUI ACCANTO, LA FIAT PANDA NATA DALL’INVENTIVA DI GIORGETTO GIUGIARO, CONSIDERATO IL PIÙ GRANDE DESIGNER DI AUTOMOBILI DI TUTTI I TEMPI. IN ALTO, LA MAGNIFICA LAMBORGHINI MIURA CREATA DA UN ALTRO GRANDE INTERPRETE DELLA MATERIA: MARCELLO GANDINI
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CONCEPT E DESIGN
Alfa Romeo Tonale concept: il SUV del futuro del Biscione
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SOPRA LA AUDI AI: ME, DOTATA DI UN AVANZATO SISTEMA DI GUIDA AUTONOMA, CHE PROPONE LA CONDIVISIONE DELL’AUTO ATTRAVERSO PIATTAFORME DI CAR SHARING. SOTTO, LA CITROEN 19_19, CONCENTRATO DI TECNOLOGIA, CREATA PER FESTEGGIARE IL CENTENARIO DELLA CASA AUTOMOBILISTICA FRANCESE
prenderanno in modo graduale il comando della vettura. Così, verrà completamente stravolta la struttura dell’abitacolo alla quale siamo abituati, lasciando spazio ad una maggiore versatilità per tutti gli occupanti. Quanto appena detto è testimoniato dai concept presentati nel corso degli ultimi anni. La Citroën 19_19 Concept festeggia il centenario del Marchio francese e unisce la compattezza della carrozzeria a un abitacolo che privilegia il relax durante i lunghi viaggi. Importante innovazione portata anche dalla Audi AI:ME, che propone l’idea di condividere una vettura, attraverso piattaforme di Car
Sharing, in grado di adattarsi alle differenti abitudini dei passeggeri. La Fiat Concept Centoventi (vedi l’approfondimento nella prossima pagina) si fa portabandiera del concetto massimo di versatilità utilizzando un abitacolo completamente modulabile. Non in tutti i casi, però, il piacere di guida verrà sostituito dalla tecnologia: la Italdesign DaVinci, la Aston Martin AMRB 003 e l’Alfa Romeo Tonale ne sono l’esempio. Nonostante il passare degli anni, il design nelle auto rimarrà comunque una delle maggiori espressioni della genialità umana che continuerà a far sognare i veri appassionati.
lfa Romeo irrompe nel segmento dei C-SUV, uno dei segmenti più floridi, con questo concept SUV del modello che vedremo su strada intorno al 2020. Alfa Romeo Tonale è un modello strategico per il futuro della Casa di Arese: è il primo modello ibrido plug-in e utility vehicle compatto del Biscione. Il design di Tonale anticipa il futuro del Marchio: nel suo aspetto ricorrono stilemi entrati nella storia di Alfa Romeo e ne diventano manifestazione tangibile, grazie a un’esecuzione che suscita un approccio moderno alla nuova anatomia del brand. Basta guardare le ruote “teledial”, dove il design del cerchio da 21” di Tonale richiama questo concetto del “disco telefonico”, presentando una realizzazione pulita e di grande impatto del tema circolare, ripresa dagli anni ’60, quando un disegno simile venne utilizzato sulla storica 33 Stradale. L’anteriore ripropone l’inconfondibile “Trilobo” e il suo distintivo “Scudetto” Alfa Romeo, mentre la fanaleria 3+3, evoca lo sguardo iconico di SZ e Brera. Il posteriore di Alfa Romeo Tonale viene impreziosito dal disegno dei fanali posteriori che ricordano un segno grafico piuttosto che un elemento ottico di illuminazione, una sorta di firma luminosa nata direttamente dalla mano dell’artista. Il design degli interni di Tonale trae ispirazione della storia racing di Alfa Romeo. L’abitacolo vede il contrasto tra materiali preziosi, come la fredda solidità dell’alluminio, combinata al calore e alla morbidezza della pelle e dell’Alcantara. All’interno si trovano pannelli traslucidi e il
tunnel centrale retroilluminato, dove ha sede uno degli elementi essenziali di Alfa Romeo, il DNA, selettore delle modalità di guida. Grazie a uno schermo da 12,3 pollici totalmente digitale e all’unità principale touchscreen da 10,25”, sarà possibile avere sott’occhio l’infotainment senza distogliere l’attenzione dalla strada. Il nuovo sistema di infotainment presenta un’interfaccia multitasking fluida che consente al guidatore di avere a portata di mano tutte
le funzionalità e di scegliere tra la funzione “Alfista” e “Paddock”, ognuna con le sue caratteristiche ben precise. L’elettrificazione del Biscione inizia con Alfa Romeo Tonale. La proverbiale “Meccanica delle emozioni” non viene trascurata, ma si evolve: il motore elettrico posteriore apre a nuove soluzioni tecnologiche votate alla dinamica di guida e volto a massimizzare la motricità e il piacere della guida sportiva. Ad esempio, sullo schermo touch si trova il pulsante “E-mozione” che offre una taratura specifica dell’acceleratore, una frenata più netta e una risposta del volante più diretta. In Alfa Romeo Tonale l’elettrificazione abbraccia la performance e rappresenta una nuova via che assicura stile, prestazioni elevate e divertimento.
CON I SISTEMI DI AUSILIO ALLA GUIDA IL DESIGN RISENTE DELLA TECNOLOGIA. LA STRUTTURA DELL’ABITACOLO SARÀ STRAVOLTA PER AVERE PIÙ VERSATILITÀ
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CARS CONCEPT E DESIGN
Fiat Centoventi: la concept che unisce passato e futuro Un’auto “concept” che celebra i 120 anni di storia del marchio italiano, e ne esprime la visione su come sarà la mobilità elettrica di massa nel prossimo futuro. Sono allo studio oltre 110 accessori, che ne faranno un veicolo fortemente personalizzabile, molti dei quali potranno essere prodotti con la stampa 3D: un fatto rivoluzionario DI GUIDO CASETTA
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resentata al Salone Internazionale di Ginevra 2019, Fiat Centoventi Concept è un esercizio di stile e tecnologia che esprime la visione del marchio italiano su come sarà la mobilità elettrica di massa nel prossimo futuro. Centoventi è, inoltre, un omaggio ai 120 anni di storia del brand e, nei piani della Casa torinese, rappresenta l’inizio di una nuova era, come fu per 500 agli inizi degli anni ’50. Con Fiat Centoventi Concept, il Marchio ha rivolto il proprio sguardo verso il suo lato più pop, accessibile e ingegnoso, quello che le ha permesso di creare vetture caratterizzate dalla grande modularità degli interni e dalla spiccata personalità. Essendo una concept si tratta di una “tela bianca” pronta ad assumere varie forme e funzioni grazie al programma “4U”, che dà la possibilità di personalizzare fino a 4 tettucci e altrettanti paraurti, copriruota e pellicole esterne. Centoventi Concept è quindi un veicolo aggiornabile che rinuncia ai futuri face-lift, cambiando il modo di intendere la mobilità. Si tratta, inoltre, di un nuovo modello di business che vede coinvolti Mopar, la rete di vendita e clienti sempre più digitali. Oltre 110 accessori sono allo studio, molti dei quali potranno essere prodotti tramite la stampa 3D, una rivoluzione, anche per l’e-commerce. L’abitacolo di Fiat Centoventi Concept è invece totalmente riconfigurabile e ospita fino a # 28
4 persone. In sintonia con la filosofia della vettura, ci sono varie zone degli interni adibite al “plug and play”. La plancia presenta dei piccoli fori su cui si possono ancorare una moltitudine di componenti aggiuntivi, qualunque sia la loro forma e utilizzo, grazie al sistema ad incastro brevettato, un po’ come accade con i famosi mattoncini Lego. Non meno rivoluzionario è il quadro strumenti, che può essere scelto in due soluzioni: la prima, pensata per la generazione dei Millennials, fa del cellulare il cuore del sistema, abbinandosi allo schermo principale del cluster da 10”, mentre la seconda soluzione, più tradizionale, prevede un secondo display integrato per un cluster da 20”. Il set di batterie modulari che anima Fiat Centoventi Concept le permetterà di coprire un’autonomia fino a 500 km, mentre all’occorrenza la batteria installata di serie permetterà 100 km di percorrenza, utile per l’ambito urbano. Le altre batterie (fino a quattro) potranno essere noleggiate o acquistate a piacimento. La progettazione del
FIAT CENTOVENTI È UN’AVVENIRISTICA AUTO MODULARE E AGGIORNABILE CON UNO STILE MINIMAL, CHE CAMBIA IL MODO DI INTENDERE LA MOBILITÀ. IL QUADRO STRUMENTI VERSIONE MILLENNIALS FA DELLO SMARTPHONE IL CUORE DEL SISTEMA
veicolo, con il centro di rollio perfettamente in mezzo ai due alberi degli assi, e la posizione delle batterie al di sotto del baricentro dell’auto, con-
to. Klaus Busse, Head of Design EMEA di FCA, ci racconta l’ultima creatura targata Fiat: «La concept Centoventi trae ispirazione dal design italia-
sente, qualunque sia il numero di batterie presenti, di non far cambiare la ripartizione dei pesi e la dinamica dell’au-
no, incarnando un concetto che oggi è più attuale che mai, “Less is more”. Questo principio significa liberarsi di tutto ciò che è inutile e complesso in un’auto per fornire più spazio alle persone e attenzione all’ambiente, mantenendo il DNA del marchio in termini di valori e aspetto. Usando un linguaggio lineare ed essenziale, la concept di Fiat Centoventi rende omaggio ai 120 anni di storia del Marchio con una moderna interpretazione di alcuni elementi stilistici che alludono alla Panda degli anni
GRAZIE A UN SET DI BATTERIE MODULARI, FIAT CENTOVENTI POTRÀ AVERE UN’AUTONOMIA FINO A 500 KM, MENTRE CON LA BATTERIA DI SERIE NE COPRIRÀ 100
‘80, come il cruscotto monolitico o le fessure verticali della griglia anteriore, che diventano indicatori di carica della batteria LED». Ancora Klaus Busse: «Per la strumentazione “Lingotto” ci siamo ispirati allo storico stabilimento Fiat di Torino per creare un sofisticato dispositivo completamente digitale da 20 pollici racchiuso in un supporto che evoca la forma dell’edificio. Centoventi concept si è lasciata ispirare anche oggetti quotidiani e di tendenza, come le sneakers, le icone della moda che ispirano i sedili, o la tecnologia “3D a maglia” adottata per gli schienali e il poggiatesta, utilizzata nello sport e per l’interior design. Fiat Centoventi proietta il marchio nel futuro con la sua innata capacità di democratizzare ciò che è bello e di tendenza. È “L’ABC delle auto. Affordable But Cool”» conclude l’ Head of Design EMEA di FCA.
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NOTIZIE E STORIE DI MOTORI
CARS IL MONDO DELLE FLOTTE
Noleggio, l’evoluzione del mercato e le sue offerte Con il car sharing viene meno l’esigenza del possesso di un’auto in ambito urbano. Ma si diffondono anche altre soluzioni, dal noleggio a breve termine, fino a 6 mesi, a quello a lungo termine (NLT), che soddisfa le esigenze di Pmi e privati, fino al più tradizionale leasing, a metà strada tra acquisto e noleggio DI GUIDO CASETTA
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li studi e le analisi odierne raccontano che il mondo dell’auto sta cambiando in maniera repentina e non in termini di tecnologia e prodotti, ma anche, e forse soprattutto, per quanto riguarda il modo di utilizzare e concepire l’automobile. Con l’arrivo del car sharing il concetto di proprietà si è evoluto, portando con sé nuove opportunità e alternative legate al mondo dei privati, ma anche nuove formule per professionisti e ogni tipologia di azienda. Tante le compagnie protagoniste di questa evoluzione, con il gancio trainante delle Case automobilistiche, che propongono sempre di più idee alternative all’acquisto. Vediamo nel dettaglio le scelte possibili che vengono of-
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ferte ad oggi. Dal già citato car sharing si sale al noleggio a breve termine, formula finanziaria la cui durata varia da un minimo di indicativamente 1 giorno fino ad un massimo di 6 mesi e che negli anni è diventata una soluzione a cui si fa ricorso in particolari situazioni. Si tratta solitamente di esigenze particolari, come la necessità di un’auto sostitutiva perché la propria è indisponibile o dell’utilizzo per eventi speciali, come un ma-
IL SUCCESSO DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, UNA DELLE SOLUZIONI PIÙ INNOVATIVE E RECENTI, È LEGATO ALLA POSSIBILITÀ DI PERSONALIZZARE IL VEICOLO (COLORAZIONE, ALLESTIMENTO...) E IL CONTRATTO (NUMERO KM, MANUTENZIONE...)
Una delle soluzioni innovative più recenti, invece, è il noleggio a lungo termine (ab-
VISTO IL SUCCESSO DELL’NLT, SONO NATE AZIENDE CHE RISCATTANO L’USATO, CONSEGNANO LA VETTURA A DOMICILIO, E FORNISCONO ALTRI SERVIZI SU MISURA
trimonio, o, ancora, un viaggio in qualche località dove si decide di spostarsi in auto.
breviato commercialmente in NLT), che, negli anni, si è rivelato in grado di soddisfare le esigenze non solo delle Piccole e Medie Imprese, ma anche dei privati, che stanno rispondendo con grande interesse. Questa formula prevede un pagamento mensile fisso e, in alcuni casi un anticipo iniziale, con una personalizzazione, sia del veicolo, sia delle specifiche del noleggio molto ampia. Si può, infatti, scegliere la colorazione, l’allestimento e le dotazioni dell’auto che si vuole, mentre dal lato tecnico si può selezio-
nare cosa inserire all’interno dell’offerta. Dal numero di chilometri, alla durata del contratto, si includono assicurazione, bolli, manutenzione, assistenza e altri servizi, a fronte di un canone che lascia fuori dalle spese preventivate esclusivamente la spesa relativa al carburante. Alla scadenza si può scegliere se rinnovare il contratto, tenendo la vettura, oppure sostituirla o non rinnovare. Per i professionisti e le aziende l’ulteriore vantaggio è di usufruire di agevolazioni fiscali e possibilità di detrazione delle rate, abbassando i costi totali. Alcune aziende, visto il successo di questa tipologia di proposta, hanno iniziato ad aprire filiali fisiche, riscattare l’usato, consegnare la vettura a domicilio e fornire altri servizi “su misura”. Differente dall’NLT, ma spesso confuso con questa so-
luzione, è il leasing, che si posiziona idealmente a metà tra l’acquisto e il noleggio. Si tratta, infatti, di un contratto tra il cliente e l’operatore finanziario, che, a fronte di una rata mensile che riceve, e, anche qui molto spesso, una maxi rata iniziale a titolo quasi di “garanzia” del debito, concede l’utilizzo del veicolo scelto. In base al contratto stipulato cambia la responsabilità su alcune spese come bollo, assicurazione e manutenzione, ricordando, inoltre, che a differenza del noleggio, si va incontro a un’esposizione bancaria. Sempre in base alla soluzione scelta nel caso del leasing, il contraente può scegliere di risolvere il contratto, restituire la vettura dopo il periodo concordato, oppure decidere di riscattarla, con un’altra maxi rata di chiusura, o rifinanziando l’importo rimanente.
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