Inserto a cura della fondazioni Studi Consulenti del Lavoro

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a cura della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

La Legge di Bilancio stravolge il tirocinio La Legge di Bilancio 2022 innova la disciplina dei tirocini extracurricolari. I Consulenti del Lavoro ripercorrono la storia recente dell’istituto: dalla normativa nazionale alle riflessioni sul futuro

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a legge di Bilancio 2022 rivede la ta redatta dalla Fondazione Studi e dalla disciplina dei tirocini extracurriFondazione Lavoro, che ripercorre la stoculari e lo fa introducendo un’imria recente dell’istituto in Italia con uno portante novità: un accordo tra Governo sguardo rivolto all’Europa, riprendendo e Regioni per definire nuove Linee Guida i principi contenuti nella Raccomandacondivise che cirzione del Consiglio coscrivano l’appli- NEL 2014 IL CONSIGLIO UE HA FISSATO dell’Unione Europea I PRINCIPI PER RENDERE I TIROCINI cazione dello stage (10 marzo 2014), REALMENTE UTILI PER AGEVOLARE extracurriculare ai finalizzata a fissare L’INSERIMENTO LAVORATIVO i principi per quasoggetti con difficoltà di inclusione sociale. lificare i tirocini, renderli realmente utili Sul tema sono intervenuti i Consulenti per agevolare l’inserimento lavorativo dei del Lavoro con una circolare congiungiovani ed evitarne gli abusi.

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IL CONFRONTO CON L’EUROPA

Il tema è stato fin dalla sua definizione controverso. Come considerare i tirocini extracurriculari: una misura per l’alternanza scuola/lavoro a contenuto formativo o una politica attiva? Il quesito si è posto da subito con l’articolo 18 della legge n. 196/97, norma che sancisce la nascita dello stage quale momento finalizzato ad agevolare le scelte professionali tramite una conoscenza diretta del mondo del lavoro, fino ad arrivare alla revisione della legge 30 dicembre 2021, n. 234. In questo lasso temporale, la posizione del legislatore è stata altalenante al punto che la nuova definizione di tirocinio extracurri-

culare, inserita nel comma 720 della legge n. 234/21, ricalca quella prevista dal D.M. n. 142/1998, prediligendo la natura di orientamento e formazione professionale della misura, ma mantenendo al tempo stesso la caratteristica di politica attiva. Evoluzione normativa a parte, i report dell’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) hanno confermato il trend di forte crescita dei tirocini extracurriculari, con il coinvolgimento di 1 milione e 590 mila individui e 530 mila imprese con almeno un tirocinante in azienda. In cima alla classifica gli under 30, con quasi il 79% dei flussi del perio-

Uno degli obiettivi presenti in tutte le iniziative delle istituzioni europee finalizzate a stimolare l’inserimento nel mondo lavorativo è il rilancio dell’occupazione giovanile. Il Consiglio dell’Unione Europea ha, pertanto, adottato la Raccomandazione su un quadro di qualità per i tirocini extracurriculari. I criteri e i principi sono: conclusione di un contratto scritto di tirocinio, obiettivi di apprendimento e di formazione, diritti e obblighi, durata ragionevole, adeguato riconoscimento dei tirocini e obblighi di trasparenza. Tali principi risultano rispettati (Linee Guida 2013/2017) e mostrano come la natura dei tirocini extracurriculari in Europa sia quella tipica della politica attiva. In Europa esistono due tipologie di tirocinio extracurriculare: i tirocini nel libero mercato e quelli svolti nell’ambito delle politiche attive del mercato del lavoro (Active Labour Market Policy). I primi si basano su un rapporto diretto tra tirocinante e soggetto ospitante, mentre i secondi prevedono il coinvolgimento di un’istituzione pubblica (soggetto promotore). Nelle nostre Linee Guida, il tirocinio va distinto in modo netto dal rapporto di lavoro. Niente contratto scritto e retribuzione, dunque, ma un’indennità di partecipazione. Ci sono alcuni punti dove le Linee Guida italiane non sono del tutto conformi al dettato europeo: la durata (fino a 12 mesi contri i sei della Raccomandazione europea), la scarsa trasparenza nell’offerta di stage e l’indennità assai bassa che incentiva lo sfruttamento.

do 2014-2019, dato coerente con l’obietDetto questo, la palla ora passa alle Regiotivo di facilitare il primo inserimento nel ni che prima dovranno adottare le nuove mercato del lavoro delle fasce deboli quali Linee Guida in base ai principi imposti dal sono i giovani. Non solo: oltre il 50% degli legislatore, ma poi sarà compito di ciastagisti ha ricevuto un’offerta di lavoro al scun territorio procedere a recepire matermine del tirocinio. terialmente le stesse. La revisione della Ritornando ai cambiamenti introdotti legge di Bilancio 2022, a conti fatti, sa di dalla legge di Bilancio 2022, a catturare vera e propria bocciatura dello strumenl’attenzione è il dettato della lettera a) del to e, allora, che fine faranno i numerosi comma 721 che, ove provvedimenti reOLTRE LA METÀ DEGLI STAGISTI interpretato alla letgionali di politica HA RICEVUTO UN’OFFERTA tera, non lascerebbe attiva, compreso DI LAVORO AL TERMINE alcun dubbio riguarGaranzia Giovani, DEL TIROCINIO IN AZIENDA do alla volontà del che prevedono tra legislatore di eliminare la possibilità di le misure di inserimento il tirocinio e che attivare la gran parte dei tirocini fino ad hanno avuto buoni riscontri al termine oggi promossi, circoscrivendone l’applicadello stesso? Il momento storico per fare i zione ai soggetti in condizione di svantagconti con questa doverosa riflessione non gio sociale. Secondo Consulenti del Lavoè forse dei migliori in previsione, peralro, è difficile immaginare che il legislatore tro, dell’attuazione della missione 5 del voglia sopprimere una misura che, seppur Pnrr “Inclusione e coesione”, affidata alla controversa, ha ottenuto nel corso degli Regioni tramite il Programma Nazionale anni importanti risvolti occupazionali per Garanzia Occupabilità Lavoratori (Gol). i giovani. Staremo a vedere.

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a cura della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

Il lavoro autonomo perde pezzi

tellettuali e ad elevata specializzazione: riLe previsioni del 2022 spetto al 2019, infatti, si sono persi 73 mila Cosa c’è, allora, da aspettarsi dall’anno in lavoratori. A penalizzare ancor di più quecorso? Secondo l’indagine, le prospettive sto mondo è la diversità di tutela rispetto al per i primi mesi del 2022 sono piuttosto lavoro a tempo indeterminato, causa di un incerte. A fronte di una maggioranza (60% forte divario delle dinamiche, non solo sotcirca) che pensa di riuscire a riportare la to l’aspetto lavorativo, propria attività ai LA DIVERSITÀ DI TUTELA RISPETTO ma anche, e sopratlivelli pre-Covid AL LAVORO DIPENDENTE tutto, sotto il profilo (40,4%) o addiPENALIZZA MAGGIORMENTE reddituale. Secondo rittura superarli LE PROFESSIONI INTELLETTUALI l’indagine condotta da (20,1%), c’è un 40% Fondazione Studi, due autonomi su tre hanche nutre molti più dubbi. Il 31,8% degli no dichiarato che la pandemia ha avuto un autonomi pensa, infatti, che incontrerà impatto negativo (51,8%) o molto negativo molte difficoltà a far tornare l’attività ai (14,9%) sul loro lavoro e il 53,5% ha afferlivelli precedenti l’emergenza sanitaria, mato di aver registrato una riduzione del mentre per il 7,7% esiste il rischio di una reddito, percentuale di gran lunga superiochiusura/interruzione della propria attivire rispetto a quella registrata tra i lavoratori tà. L’auspicio è che tali dubbi non si tradudipendenti (27,1%). cano in realtà.

Nel 3° trimestre 2021, 350 mila occupati in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, secondo l’analisi di Fondazione Studi Consulenti del Lavoro sui dati Istat. Donne e giovani i soggetti più penalizzati, il commercio il settore più colpito

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empi duri per il lavoro autonomo. modello di lavoro, quello autonomo, che da Nonostante timidi segnali di ripretempo ha perso appeal tra i lavoratori, sosa nel mese di novembre (+1,3%) prattutto i più giovani. Crisi delle vocazioni rispetto a ottobre, l’occupazione autonoma e crescente divario nelle tutele tra autonomi fatica a ripartire a differenza del lavoro die dipendenti sono le cause principali che pendente che nel 2021 è ritornato ai livelli durante l’emergenza sanitaria sono emerse precedenti l’emergenza sanitaria. A fotoin tutta la loro evidenza. A pagarne di più le grafare le partite Iva al tempo del Covid è spese sono gli autonomi tra i 40 e i 49 anni; un’analisi di Fondazione Studi Consulenti secondo i dati diffusi dall’Eurostat, sono del Lavoro basata sui dati Istat relativi al 223 mila i soggetti in meno in questa fascia terzo trimestre 2021 che mettono in luce la d’età, pari a una contrazione del 14,4% demancata ripresa del lavoro autonomo. Basti gli occupati autonomi tra il terzo trimestre pensare che le parti2019 e il terzo trimete Iva risultano 350 stre 2021. Cali più IL COMMERCIO HA REGISTRATO LA MAGGIORE EMORRAGIA: RISPETTO mila in meno rispetto contenuti si registraAL 2019 SI SONO PERSI allo stesso periodo no, invece, tra i 50 e PIÙ DI 190 MILA LAVORATORI del 2019, scendendo i 59 anni (-60 mila a quota 4 milioni e 940 mila (-6,6%). lavoratori). Donne e giovani, i più penalizzati Degli autonomi, sono le donne e i giovani le categorie più colpite; ben 131 mila occupate in meno (7,8%), ma sul versante maschile la situazione non è più confortante, considerato un decremento complessivo di 219 mila indipendenti (-6,1%). La pandemia ha senza dubbio accentuato le criticità di un

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Commercio, il settore più colpito È il commercio il settore che ha registrato la maggiore emorragia di autonomi: rispetto al 2019, infatti, si sono persi più di 190 mila lavoratori; a seguire l’industria (43 mila unità in meno) e l’area dei servizi tecnici e professionali (-34 mila autonomi). Il settore dell’edilizia, invece, registra un buono stato

quelle che hanno registrato il calo più significativo, con un impoverimento di quasi 100 mila occupati nell’ultimo biennio. I dati non sono più rassicuranti per le professioni in-

DEGLI AUTONOMI, SONO LE DONNE E I GIOVANI LE CATEGORIE PIÙ COLPITE DALLA CRISI

INCIDENZA DEL LAVORO AUTONOMO SU TOTALE OCCUPATI, PER GENERE, III TRIM 2011-III TRIM 2021 (Numeri indice, III trim 2019-100)

31,0 29,0 27,0 25,0 23,0 21,0 19,0 17,0

di salute, con un incremento del lavoro autonomo negli ultimi due anni del 2,8%. Anche sotto il profilo professionale si registrano tendenze diverse. In un universo estremamente articolato, fatto di imprenditori, piccoli artigiani e commercianti, professionisti e partite Iva, le professioni tecniche sono

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FONTE: ELABORAZIONE FONDAZIONE STUDI CONSULENTI DEL LAVORO SU DATI ISTAT

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