Investire Giugno 2020

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Giugno 2020 Euro 5,00

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Conoscere, rischiare, guadagnare

TUTTI CASA&BORSA Il boom del trading online

LETTA: «DEBITO PUBBLICO, SOLUZIONI NUOVE» «L’Ue gestisca il tema in modo non convenzionale» • RIPRESA - Sogniamo la “V”, ma avremo la “U” • PETROLIO - Chi si è scottato con i derivati • GOLDEN POWER - Cipolletta: «Sì, ma non così» • POPOLARI - Perchè danno più soldi ai territori

DE CILLIS (IG): «CON I CERTIFICATI TRADER FAI-DA-TE PIÙ PROTETTI» INVESTIRE SPECIALIST

• SOCIAL BOND - Boom delle obbligazioni etiche • MAIRE TECNIMONT - Plastica verde, la sfida • PORTAFOGLIO - Il grande rebus di Piazza Affari


A scopo promozionale. Destinato ai soli investitori professionali. Il valore di un investimento e il reddito che ne deriva potrebbero aumentare o diminuire. Pubblicato in Europa da Janus Henderson Investors. Janus Henderson Investors è il nome con cui vengono forniti i prodotti e i servizi d’investimento da Janus Capital International Limited (n. di reg. 3594615), Henderson Global Investors Limited (n. di reg. 906355), Henderson Investment Funds Limited (n. di reg. 2678531), AlphaGen Capital Limited (n. di reg. 962757), Henderson Equity Partners Limited (n. di reg. 2606646) (ciascuna registrata in Inghilterra e Galles


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all’indirizzo 201 Bishopsgate, Londra EC2M 3AE e regolamentata dalla Financial Conduct Authority) e da Henderson Management S.A. (n. di reg. B22848, registrata all’indirizzo 2 Rue de Bitbourg, L-1273, Lussemburgo e regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier). Janus Henderson, Janus, Henderson, Perkins, Intech, Alphagen, VelocityShares, Knowledge. Shared e Knowledge Labs sono marchi commerciali di Janus Henderson Group plc o di una delle sue società controllate. © Janus Henderson Group plc.


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EDITORIALE

Non è un capitalismo per giovani di Sergio Luciano

U

n nome nuovo, una speranza per il domani del capitalismo italiano, irrompe sulla scena sonnacchiosa della Borsa e pone le basi per una reazione a catena di novità: Leonardo Del Vecchio, 85 anni. Cos’è quest’ironia da quattro soldi? Perchè alludere alla veneranda età del fondatore di Luxottica come a un fattore critico, per commentare la sua “mossa” sul capitale di Mediobanca, nel quale controlla il 10% e ha chiesto di poter raddoppiare? Giusta domanda, quell’ironia è sbagliata. C’è poco da sfottere Del Vecchio: semmai, c’è da piangere. Non per quel che fa il fondatore della Luxottica dei suoi soldi: essendoseli guadagnati tutti fi dal ri ci i c le s e r e, i vestire d ve v le er sé e per i suoi eredi. E che abbia inopinatamente deciso, dopo anni in cui aveva predicato la managerializzazione dell’azienda estr ette d c te ra ea e te i fi li dalla esti e, di comandare da solo, sono comunque fatti suoi. Tanto più che le recenti vicende delle famiglie Caprotti e con i Ferrero dimostrac e a c e li i la der del si ess a a v lte fi li c e poi smentiscono in meglio le attese dei genitori che credevano poco in loro. Ai posteri la sentenza su Del Vecchio & family. C’è da piangere su un’altra cosa. Che cioè un affare che era lì, in vetrina, tutto da cogliere, non venga colto e tentato – si vedrà con quale esito – da altri che da un signore di 85 anni. Il punto è chiedersi che Italia sia quella dei nostri tempi se per svecchiare alcune dinamiche deve attendere l’iniziativa di un ultra-ottuagenario. E ancora c’è chiedersi come si sia ridotto un Paese che, mentre la classe politica s’imbroda di leggi sulla “golden power” e non riesce a cavare un ragno dal buco su nessun quadrante, non su Autostrade non sulla rete a banda ultralarga non su Alitalia non su Ilva - davvero nulla di serio da nessuna parte - si ritr va ad a fidare il t r delle c e erle del siste a fi a ziario nazionale a pochi soggetti che “hanno già dato” molto…e che di futuro personale ne hanno oggettivamente assai meno del prestigioso passato alle loro spalle.

È una delle tare del nostro capitalismo: la mancanza o l’inconsistenza delle nuove generazioni. Figli di gente che ha vissuto l’accumulazione capitalistica negli anni del boom, molti – troppi – quarantenni e cinquantenni di oggi si limitano a staccare le cedole, hanno investito all’estero sia in attività liquide che in business e magari, blaterando pur legittimamente contro la classe politica e predicando l’impegno, sono i primi a non credere nel domani del Paese e a tenersene alla larga. Al momento in cui questo articolo viene scritto – il 1° giugno – non si sa ancora nulla dell’esito della richiesta indirizzata da Del Vecchio a Bce e Banca d’Italia: raddoppiare la propria quota i Medi a ca al si ific ere e dive tar e l a i ista di controllo: ai tempi in cui si predicava la separazione banca-impresa, sarebbe sembrato una bestemmia. Tanto più con una holding, come quella di Del Vecchio, basata in Lussemburgo. Ma i tempi cambiano: chissà. Non cambia invece la polemica con un management che ha condotto Mediobanca a livelli di redditività record. Senza che peraltro i soci gli abbiano mai dato alcun mandato su come risolvere la relazione con le Generali. La storia recente descrive un nucleo di controllo che in Mediobanca si è squagliato, con l’uscita dell’inutile Bollorè, - mito infranto del capitalismo d’Oltralpe, con un doppio fallo sul campo italiano, Tim e Mediaset – e poi del teoricamente assai più utile icredit, cali at si er s diverse strate ie att ale strategia di Mediobanca a più osservatori sembra minimalista, ma tutti ne invidiano la redditività; e inoltre è una strategia che lascia s ficie te a t ia a e erali Cert a esti e diversa di Mediobanca che conducesse per esempio a una scissione capace di se arare le d e a ie de a fida d le a d e diversi clei d ri potrebbe forse dare più sprint a entrambe. Si vedrà. Qualcuno intanto segnali al premier Conte che se in questo bailamme si facesse vivo qualche pretendente estero, be’... lì sì che ci sarebbe da usare la golden rule. E non guasterebbe, nel frattempo, una bella campagna motivazionale dedicata ai giovani capitalisti italiani: lamentatevi meno e tornate a investire qui.

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Registrazione Tribunale di Milano N. 126 del 27/3/1982 Numero iscrizione ROC: 29993 Direttore responsabile Sergio Luciano Caporedattore Marco Muffato Newsroom Marina Marinetti, Davide Passoni, Marco Scotti, Riccardo Venturi, Raffaela Jada Gobbi, Liliana Nori

Hanno collaborato Antonio Quaglio (Consulente del direttore), Rosaria Barrile, Ugo Bertone, Giacomo Damian, Mauro Del Corno,Giuseppe D’Orta, Fabiana Giacomotti, Federico Pirro Francesco Priore, Monica Setta, Nicola Ronchetti, Gloria Valdonio Contributors Vittorio Borelli, Enrico Cisnetto, Giuseppe Corsentino, Anna Gervasoni, Glauco Maggi, Andrea Margelletti,

Marco Onado, Matteo Ramenghi, Giulio Sapelli, Franco Tatò Partnership Editoriali Anasf, Assoimmobiliare Redazione info@economymag.it Segreteria di redazione Monia Manzoni Presidente e A.D. Giuseppe Caroccia

Editore incaricato Domenico Marasco Responsabile commerciale Luca Ronzoni Casa editrice Economy Group s.r.l. Piazza Borromeo 1, 20123 Milano Tel. 02/89767777 Distribuzione Pressdi - Via Mondadori, 1 Segrate - 02 7542097 Stampa Stampa Rotolito. S.p.a 20063 - Cernusco S.N. (MI)

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SOMMARIO Giugno 2020

03 EDITORIALE 09 WATCHDOG 10 SISMOGRAFO

DI SERGIO LUCIANO

Non è un capitalismo per giovani

DI MARCO ONADO

DI A.GERVASONI

Nuovi prodotti per far crescere il private capital

DI GIULIO SAPELLI

L’Europa non basta, serve maxi prestito nazionale

DI E.CISNETTO

Recovery fund, che trappola per Conte

COVERSTORY FINANZA PUBBLICA

SCENARI

Tutti sperano nel grande “Giubileo” del debito

La Bce salva il debito europeo che ora va monetizzato

L’EX PREMIER LETTA

RISPARMIO CREATIVO

Le nuove regole per gestire il debito fatto per il Covid-19

Proposte di fantatitoli pubblici anti-patrimoniale

18 22

FOCUS

TRADING 27 30 34 36 38 40 41 42 44 EDUCATION

20 24

BORSA & COSTUME

Il popolo dei trader si scatena in piena pandemia, con vincitori e vinti

FINECO

Il consulente finanziario diventa tutor del cliente per evitargli rischi inutili

Guidi racconta lo sviluppo del business: utili e ricavi alle stelle con i trader

IWBANK

INVESTMENT CHALLENGE

Forconi spiega il gran momento dell’area trading grazie agli “heavy e active”

DIRECTA SIM

Parla Tedeschi: «Da pionieri vi diciamo che il boom del trading proseguirà»

PERICOLI DERIVATI

Petrolio sottozero, arriva l’ennesima Caporetto dei trader della domenica

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DI FRANCO TATÒ

La chance Ue e la sindrome della “maglia nera”

Non c’è pace per le banche, in arrivo i tagli

Il mix di alta volatilità e di crescita sostenuta dell’attività digitale fa svoltare il trading online: è boom di volumi e ricavi

13 IL GERMANISTA 14 FINANZA REALE 16 III REPUBBLICA

giugno 2020

Tre italiani vincono il contest universitario europeo organizzato da Banca Generali

BG SAXO

Bazzani: «Siamo l’Amazon del trading online, affidabili e precisi»

LE RICERCHE DI FINER

Sono oltre due milioni i risparmiatori italiani che si autogestiscono i titoli online


SOMMARIO

INVESTIRE SPECIALIST 46 48 49 52 54

ENASARCO/ Un’incrostazione di Prima Repubblica dietro la melina anti-voto

RAMENGHI/ Il Covid-19, come un bivio per la Vecchia Europa

CONSULENTE DIGITALE/ Consulenti e robotica in tandem per servire al meglio il cliente

SOCIALBOND/ Investimenti sostenibili,

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BANCHE POPOLARI/ Le popolari

a diversifica i

e sett riale

i

a

e li

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SOS INVESTIRE -3 / Trabattoni: «Le banche centrali fanno legge e nell’equity si può trovare l’oro»

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SOS INVESTIRE-4 / Scelzo: «La rivoluzione digitale obbligherà alla trasparenza»

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la crisi sanitaria lancia i social bond

SOS INVESTIRE-2 / Giorgi (BlackRock):

GOLDEN POWER / Cipolletta: «Difendere

il made in Italy si può ma non si torni allo statalismo»

TURISMO / Uricchio: «Salviamo il turismo ferito dal vir s dal c l

di ra ia di

fisc es s

SEDIE & POLTRONE/ Bnl-Bnp Paribas: Maccia e Schrievers per private banking e wealth

«impiegano» più della media del sistema

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PIL MONDIALE / Una ripresa variabile e asimmetrica si prepara alla “U” e sogna la “V”

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RISCHIO PAESE/ Italia, M d s a fila le alla luce dell’accresciuto peso del debito

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POLE POSITION/ Le due Germanie, Buffett che non compra e la guerra Usa-Cina

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SOS INVESTIRE-1 / Foà (AcomeA) : «L’Europa aiuterà tutti i Paesi perchè l’euro conviene a tutti»

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TALENT/ Il rta li ade i Ital , a massimo rischio“vaccino”

MONDO

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PIRRO/ Acquisizioni da Sud su prede del Nord, la controtendenza possibile

83 84 85 86

r ici

PROFESSIONE CONSULENTE/

a

va sfida,

come acquisire clienti a distanza

a sfida

26 AUTOAPPASSIONATI

Mini Cooper SE: arriva l’elettrica del marchio

92 GIACOMOTTI

Macchè lusso accessibile, il virus è “classista”

COSMOPOLITICA di Andrea Margelletti Pechino, locomotiva ammaccata dell’Asia

QUI PARIGI di Giuseppe Corsentino La pandemia ha spinto i francesi in Borsa

QUI NEW YORK di Glauco Maggi

Usa in crisi, ma non sarà Grande Depressione

94 DENARO DEI VIP

Leofreddi: «Investo per avere bei ricordi»

96 BIBLIOTECA

Le “Bibbie” di Buffett alla sbarra per il virus

97 EDUCAZIONE FINANZIARIA 98 MALALINGUA Oltre il Btp, un titolo per il “facciamo da noi”

IL GIRO DEL MONDO IN 30 GIORNI Israele scommette sulle start-up italiane

Quando finiremo i soldi, ci salverà Bill Gates giugno 2020

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WATCHDOG Marco Onado È professore senior di Economia degli intermediari finanziari nella Università Bocconi di Milano. È stato Commissario Consob. Collabora con “Il Sole - 24 Ore”, “Lavoce.info” e “voxeu.org”.

NON C’È PACE PER LE BANCHE, DOPO LA PANDEMIA I TAGLI

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on c’è pace per le banche europee. Fino al 2007 erano le regine dei listini di mezzo mondo e ricercate dagli investitori di mezzo mondo. Ma i r fitti stellari del v ille i erano un miraggio provocato dal clima di euforia di quegli anni, da ricavi su titoli molto rischiosi o da prestiti che poi si sono trasformati in sofferenze e dunque in perdite. Stavano appena riprendendosi grazie a un mix di salvataggi, bassi tassi di interesse che alleviano la situazione dei de it ri e c se t r fitti acili sul portafoglio titoli, ma non erano ancora riuscite a portare la loro redditività a livelli adeguati. Ma come dice Igor in Frankestein Junior “Potrebbe andar peggio. Potrebbe piovere”. E infatti è arrivata la crisi economica più grave da quella degli anni Trenta indotta dalla pandemia. L’impatto sulle banche si preannuncia molto duro e non a caso le azioni delle banche europee sono state fra quelle più penalizzate nel crollo dei mercati, che pure come è noto ha registrato un importante rimbalzo. L’effetto più clamoroso è che il rapporto fra prezzo dell’azione e valore contabile (il cosiddetto price-to-book value) si è dimezzat e i i t r a , Il c e si ifica c e il ercat attribuisce alcun valore a due terzi delle attività di un bilancio bancario. Eccess di essi is rse, a vari d c e ti ficiali blicati in questi giorni dicono che ci sono anche elementi concreti. Il Fondo monetario internazionale ha provato a stimare la redditività delle banche (su un campione di circa 5000 istituti) e i risultati indicano un’ulteriore contrazione di tutti gli indici di redditività soprattutto per le banche europee: il rendimento del capitale proprio praticamente si dimezza e dal 2020 al 2025 nessuna banca dei principali paesi dell’eurozona (Italia compresa) riuscirebbe a raggiungere un Roe almeno pari al costo del ca itale, il c e si ifica c e c ti ere er a distr ere ricchezza. Una previsione degna di scongiuri anche poco urbani? Purtroppo no, perché la Bce proprio in questi giorni ci dice che le banche dell’eurozona non raggiungono dal 2015 un Roe mediano del 6 per cento e ben già l’80 per cento delle banche è sotto l’8 per cento, considerato la soglia minima del costo del capitale. Bastano questi numeri per capire che l’intero settore si trova di

fronte alla necessità di una ristrutturazione profonda perché l’unica risposta per evitare il tracollo di una redditivit i i s ficie te taglio dei costi e/o la dismissione di attività poco redditizie. Soprattutto la prima strada (nonostante tagli di ers ale e s rtelli a dat finora risultati tangibili almeno per il sistema nel suo complesso. Sempre la Bce ci informa (mai una gioia, diceva una signora) che il miglioramento di redditività delle banche europee del campione è venuto per la quasi totalità dalla riduzione degli accantonamenti sui crediti deteriorati, che si sono via via ridotti come in ogni ondata epidemica. Le autorità invocano quindi un’ulteriore, e questa volta tangibile, fase di tagli di costi, che non sarà facile da att are er tre rdi i di tivi Pri erc se re di ficile conciliare drastici tagli dei costi con il mantenimento della qualit erta al clie te Nel cas della c s le a fi a iaria dei prestiti alle imprese sarà un problema particolarmente delicato. ec d , erc servi i a cari se re i a t ati ati fi iranno per subire la concorrenza dei nuovi attori del Fintech che a tat fi dall i i i s ll e ficie a tec l ica Ter e non ultimo per importanza, perché le grandi ristrutturazioni passano normalmente attraverso un’ondata di fusioni e con questi chiari di luna è molto probabile che la crescita esterna sia vista come un problema in più, non come una soluzione. Del resto, lo abbiamo visto in occasione delle crisi bancarie degli ultimi anni, quando le quattro banche che avevano già subito una ri a a i e di risa a e t s state ced te, e c di fic lt , a c di i i stracciate le ri e tre a e r , c e elle fiere di paese) mentre le due banche venete (che pure avevano in quel momento un patrimonio netto contabile di oltre 2,6 miliardi) sono state acquisite da Banca Intesa solo con contributi statali molto generosi. I s a, il d -C vid sar lt di ficile er le a c e, il c e si ifica c e l i vesti e t elle a i i e li a i i da l r emesse deve essere circondato da cautele ancora più severe di quelle cui siamo stati costretti negli ultimi dieci anni. Un vecchio fil di Cl t, ite ve d te, racc ta di d e ca i isti c e trasportano un carico di nitroglicerina su strade accidentate e incontrano pericoli a ogni curva. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe potuto diventare una metafora del lavoro dei consulenti fi a iari

Per la Bce l’aumento della redditività si deve solo alla riduzione degli accantonamenti

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IL SISMOGRAFO Giulio Sapelli È Ordinario di Storia Economica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Enrico Mattei.

L'EUROPA NON BASTA, SERVE IL MAXIPRESTITO NAZIONALE

C

osa si deve fare in Europa per uscire dalla crisi dannosa del rimanervi e porrebbe forse le basi per nuove pandemica? La scelta indifferibile è quella di rierre c ve i ali i tra-e r ee, sce ari ret rica e te prendere subito gli investimenti in stock di ca- escl s da t tti a rtr realistic , se si e sa c e a c itale fiss , cerca d di scire dalla defla i e ra c i a i a, d il ric sci e t della er a ia della sec lare i c i vivia , e i di er ette d Cr a ia e della l ve ia, ila s l a i s iaci s stal’aumento dell’indebitamento degli Stati quando il debito ag- ti evirati se a iet , a c il etri da Trieste giuntivo produce crescita. Dobbiamo agire così sapendo che e, t r a d all ec ia i vi r vvedi e ti si i c tare s sval ta i i ester e, i r a della post-pandemici dell’Unione devono riguardare soprattutto eta ica A livell e r e , ri et , le c se da are s gli investimenti. E non è pensabile che per questi interventi chiare. Investire si è detto. E poi occorre dare all’Unione euve a ste a li tati c e e e eficera delle c r ea a c stit i e vera e r ria, tras r a d la i di i i sara c di i i litic e i c e c ta ili, a ci stato di diritto e non più solo saranno. i ris r de iale, c i veNon possiamo però pensare ce attualmente. Oggi l’Europa è di cavarcela solo con gli aiuti tenuta in vita da un insieme di che arriveranno dall’Europa. trattati ma non ha una sua CoDobbiamo accompagnare la stit i e, a a di esa e ia i e c l E r a s lcomune e non ha un Parlamenle c di i i de li ai ti c to capace di legiferare: l’unico l’emissione di un grande prepotere dell’assemblea di Strastit a i ale c e ell sburgo è quello di approvare r st da i va i a li e o respingere le direttive della da i li Tre ti, d acc rd C issi e, er c i ella r ve d da si i i dis sta a l E r a ver ata verse. dalle i ris r de e a i aInvece mi pare che queste proli, dalle se te e delle C rti poste siano cadute nel vuoto. C stit i ali c e ell ltiEd è sbagliatissimo. È come WINSTON CHURCHILL E ALCIDE DE GASPERI rece te cas tedesc e i se Alcide e as eri, el est adr se al d e artic larit ella italia a, c e si erra, avesse i rat il arere di Ei a di, c e li racc c ta el att c e la stra C rte C sti i ale sile te e a da l e issi e di ra de restit a i ale e aa t ella tedesca, d ve i vece addiritt ra il si l cit- s eri esitava, a alla fi e si decise e el la ci restit tadi adire alla C rte se a assare attravers l rdi e er la i era i e, se it el da altra e iss e er della magistratura. Poi si deve decidere se creare uno Stato la Ric str i e E il ca dell si i e, Pal ir T liatti, ederale c ederale Pers al e te, rite c e il dell c e re era stat cacciat ala e te del ver , s ste migliore sia quello americano: moneta unica ma stato federae l i i iativa, c e ra ile disc rs a li erai i c i le e libertà di politica economica per ciascuno stato federale. disse l r lete la salve a dei v stri salari tt scrivete e t i disc tere della t ali a i e del de it il restit a i ale irredi i ile Alla fi e d e la li ea c trari s ste i vece la ecessit della t ali a i e di Ei a di ri sc a revalere a c e ra ie a est a i degli investimenti. Per investire ci sono due modi: o ricorrere trasversale E il restit ve e la ciat , irredi i ile ed eredial debito oppure ottenere un forte aumento della produttività ta ile, a da d a c stit ire a re dita sic ra er i dece i a del lav r , c e er a e tare s l a d ai a rte venire. I due prestiti andarono avanti molto a lungo e furono c esi e s ciale, e tre er ese i i Italia, c l di ai tras r ati i tasse di sc se a alc i att e ativ i lie s tt la s lia della vert , ra ie alla litica i sta Saremmo in grado oggi di ripetere performance di questo lidall a sterit e r ea, a e tere ai la r d ttivit vello? Io penso di sì. Oggi il debito pubblico italiano è solidisI ltre racc a d lta r de a ell lteri re allar a- si , sia tra l ec ie i rti d E r a, a ia a i mento dell’Unione. Va ben rinsaldato il nesso tra la politica di ava ri ari attiv all attiv E l ic d er dire a ec ica e di l atica i ter a i ale, ella re essa c e voce alta la nostra in Europa è dimostrare che sappiamo aiuqualsiasi ipotesi di fuoriuscita dall’euro sarebbe ormai più tare la stra ri resa a c e c le stre r e 10

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TE M PI

PE R

TI ES U Q

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*Durante la settimana del 9 marzo 2020 il contesto di forte volatilità ha portato il controvalore delle negoziazioni in ETF europei a quota $120mld rispetto alla media di $44mld del 2019 (tutti gli importi riportati sono in USD). In condizioni difficili gli ETF europei hanno continuato a offrire accesso al mercato, liquidità e trasparenza. Fonte: BlackRock, 16 marzo 2020.

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IL GERMANISTA Franco Tatò Manager eclettico e innovativo, è tra i pochissimi italiani ad aver diretto aziende in Germania, paese (e cultura) che ama ed è l’unico ad essere stato amministratore delegato sia di Rizzoli che di Mondadori

LA CHANCE UE E LA SINDROME DELLA MAGLIA NERA

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l titolo trionfale del Corriere della Sera del 28 maggio, della vita e der it delle str tt re a sec da c sa a c i “Maxi piano Ue, Italia in testa” mi ricorda Giuseppe Ticoz- c i e sa c e este s e sara dis i ili d a zelli, mediocre calciatore del Casale, che nel 1925 decise l a ase di disc ssi e ta t er i e ficie a r cratidi partecipare al Giro d’Italia senza alcuna squadra, ma ca quanto perché si tratta di una materia molto complessa che non come Coppi e Bartali per tentare di vincerlo bensì per va discussa vastamente. Il ritardo giunge però provvidenziale. arrivare ultimo vestendo la maglia nera. Non che per arrivare Mentre oggi un’erogazione immediata sarebbe un sollievo per ultimi non ci volesse una certa abilità. Intanto, bisognava arri- i conti correnti degli Stati e darebbe loro la possibilità di convare, magari fermandosi in qualche trattoria, tinuare con le politiche attuali, tra qualche ma poi bisognava giocare d’astuzia con gli altempo un possibile default dell’Italia potrebtri concorrenti brocchi per evitare di essere be essere impedito proprio da questa erogascalzati dall’ultima, ambita posizione. Questo zione che arriverebbe in modo puntuale. mi ricorda la soddisfazione dell’Italia di oggi a sit a i e di re-de a lt di Paesi a c e che, sperando di incassare la somma mai via asta a ev l ti i realt arrivata a sta di 172 miliardi di euro, crede di aver ragava at livell di at ra i e e da e giunto un traguardo meraviglioso, dimentisono state aperte dall’Argentina, che ha dicandosi che la dimensione dell’importo altro chiarato default il 22 maggio, ma sicuramensi ifica se c e sia li lti i Ci te le crisi non si fermeranno a questo. Perché, che noi siamo il Paese con più problemi, percontrariamente al passato – con i precedenché incapace di gestirli. ti 8 default – di quest’ultimo non c’era una Il titolo corretto avrebbe dovuto esprimere stretta necessità se non per un irrigidimento re cc a i e Ci da iliardi, delle procedure di pagamento e scambio del GIUSEPPE TICOZZELLI, LA MAGLIA NERA probabile che ci chiedano molte cose in camdebito internazionale dei Paesi. Non dimenbio, che si debba pagare un prezzo alto. tic ia ci c e lAr e ti a l Italia c e Non tanto a livello dei conti, come nel caso sarebbe se a guidarla fosse Salvini: perché della Trojka, ma di riforme: una giustizia est il er is , a r a di s vracerta, a i istra i e e ficie te, la nismo esasperato e di gestione sperperante capacità di realizzare opere pubbliche in delle ris rse data di s vra is de li tempi e costi certi. Non trattandosi però di ultimi anni ha messo molti Paesi in una obiettivi immediati sembrano non preocsituazione simile a quella argentina, percupare nessuno, ma ovviamente proprio ché i Paesi gestiti con forme più o meno esta arte di ric ieste alitative er striscia ti di er is fi isc a a certi versi la i di ficile da s ddis are i e e r ea a be all’aria. Dobbiamo aspettarci altre notizie di questo genere sceto una linea molto intelligente. Riconoscendo di non poter e i di i as ri e t del cli a fi a iari i ter a i ale, ai tare la ri resa di cert er di Paesi i di fic lt se a non certo adatto a tollerare distrazioni all’italiana. erogare una somma importante - che deve procurarsi a spese Detto questo, il Piano Europeo, se verrà realizzato in tempi certi del bilancio corrente, garantendo una parte di questa erogazio- e eter i, e se i Paesi c i v lti si c rtera e e, a ne a fondo perduto e un’altra parte a interessi trascurabili - si grossa opportunità per l’Italia e per l’Europa. Per cui volendo esre cc a er l e di are t tt il ssi ile a fi c a est sere ottimisti in un clima in realtà che tutto suggerisce salvo a s r ec ic fi ra ai s ste t c rris da i li - serenità, potremmo dire che dopo la pandemia niente sarà più ramento delle economie dell’Eurozona. Non nascondiamoci che c e ri a a sic ra e te c la ssi ilit di scir e arecmolte di queste economie sono zoppicanti. E rimettendosi un chio meglio di prima perché i problemi che si porrano verranno po’ d’ordine potrebbero costituire, insieme, un’Unione migliore, affrontati con uno spirito e con dei mezzi che precedentemente capace di recuperare le somme erogate ed essere, ciascuna, più non avremmo mai immaginato di poter utilizzare. In questo senc etitiva e er r a te, er restit ire i restiti ricev ti i- so siamo di fronte ad un’opportunitù unica e irripetibile. Quel dea , er a v lta, a i avvis , e iale, i rta te e seria c e si deve are di este dere al t r la e talit c E noi saremmo irresponsabili se non facessimo almeno tutto il cui le erogazioni sono state gestite dall’Italia in passato. Oggi mi possibile per cercare di ottenere queste somme e utilizzarle poi sembra si stia diffondendo un clima di lassismo: indebitiamoci e nel migliore dei modi per superare questa incresciosa situazio- siamo felici. Bando ad un atteggiamento di questo genere: può ne e uscirne a testa alta con nuovi obiettivi in termini di qualità portare soltanto alla rovina.

L’Italia sfrutti lo stimolo europeo per fare le riforme troppo rinviate

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FINANZA REALE Anna Gervasoni Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese alla Liuc di Castellanza. È anche direttore generale dell’Aifi (Associazione italiana del private equity, venture capital e private debt)

NUOVI PRODOTTI PER FAR CRESCERE IL PRIVATE CAPITAL

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nvest Europe, l’associazione europea del private capital, ha presentato i dati riguardanti l’attività di private equity e venture capital per il 2019, confermando la crescita del settore. Durante lo scorso anno, le risorse complessivamente raccolte sul mercato europeo sono state pari a 109 miliardi di euro (+6% rispetto al 2018), il valore più alto registrato nell’ultimo decennio. I fondi pensione sono stati la fonte principale della raccolta, con un peso del 29% sul totale, seguiti dai fondi di fondi e altri asset manager (19%) e dagli investitori i divid ali e a il fice e i rese ett di i vestie t s state A ia av t era i i di out (65 miliardi di euro investiti), 1.857 operazioni di sviluppo (16 miliardi) e 4.694 operazioni di venture capital (11 miliardi), per un totale di risorse investite pari a 94 miliardi di euro (+10% rispetto all’anno precedente). Guardando ai dati di Invest Europe (che non includono le infrastrutture e hanno come focus di analisi il paese delle società oggetto di investimento), l’Italia a volumi rappresenta il quinto paese, dopo Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna, mentre a numeri addirittura l’ottavo, dietro anche a Olanda, Svezia e Belgio. Inutile dire che il mercato non esprime il potenziale del nostro Paese. In questo senso il Decreto Rilancio non poteva prescindere da una attenzione al settore. Come si evince dal dato europeo, la raccolta è molto cambiata negli anni recenti. A fia c dei di e si e, c e si s erava sser lteri r e te spinti a investire nel private capital, vediamo un peso rilevante di asset manager, fondi di fondi, investitori individuali e family fice Il c e v l dire c e i rivati sta dive ta d i E r a un pilastro importante del settore. Se sommiamo queste voci, abbiamo una quota che rappresenta asi il della racc lta c lessiva el rest , c tassi a cora molto bassi, si cercano rendimenti nei cosiddetti asset reali, anche prendendosi un po’ più di rischi. In Italia la vecchia legge sui Pir guardava di fatto solo a incentivare le small cap quotate ignorando il più vasto fenomeno delle non quotate. A fi e , c l ecret Crescita, fi al e te si var i ce tivo per gli Eltif, strumento europeo, nato proprio per investire a lungo termine, nei cosiddetti illiquidi, ma rimasto lettera morta in attesa del via libera alla procedura aiuti di stato; con i nuovi Pir, cosiddetti alternativi, si fa esplicito riferimento a un incentivo che mira anche a Eltif e Fia - fondi di investimento alterativi, revede d l a lica i e dell i ce tiv fiscale al ra almeno il 70% del valore complessivo del piano sia investito, diretta e te i diretta e te, i str e ti fi a iari, a c e non negoziati in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione emessi o stipulati con imprese residenti nel territorio dello Stato (o in Stati membri Ue con stabile organizzazione) diverse da quelle inserite negli indici Ftse Mib e Ftse Mid 14

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PALAZZO MEZZANOTTE, SEDE DI BORSA ITALIANA SPA

Per investire in imprese non quotate sono richieste competenze che non si improvvisano e scarseggiano nelle file dell’asset management Cap della Borsa italiana o in indici equivalenti; prestiti o crediti er ati alle redette i rese O i i vestit re desti are i rt fi a e r all a ea e r c plessivi. Una occasione importante per i fondi di private equity, di rivate de t e di ve t re, c e avra il c it di a fia care i re dit ri e a a er ella di ficile ase della ri arte a a sfida è creare un ponte professionale tra chi raccoglie capitali presso i ris ar iat ri e c i sa sele i are e a fia care le i rese N s le stesse competenze. a clie tela i i t et rt i divid al , ella a i rmente adatta alla sottoscrizione di prodotti illiquidi, si avvicina oggi con interesse alla asset class private capital, ma mantiene alcune esigenze che spesso sono differenti da quelle che gli operatori implementano nei loro fondi, quali le caratteristiche dei versamenti, le r s ettive di ercat sec dari , la di a ica dei fl ssi Dall’altro lato, per investire in imprese non quotate sono richieste competenze che non si improvvisano e che non si ritrovano, salvo ecce i i, el d dell asset a a er della c s le a fi a ziaria. Dalla collaborazione tra professionisti nasceranno prodotti probabilmente nuovi, che saranno in grado di cogliere la domanda e l’offerta di capitali e di intermediaria a vantaggio del Paese.



TERZA REPUBBLICA Enrico Cisnetto È un editorialista, economista e conduttore televisivo italiano, ideatore della trasmissione televisiva Roma InConTra. È conferenziere, consulente politico-strategico e tifoso della Sampdoria

I FONDI EUROPEI, TRAPPOLA PER L’AVVOCATO DEL POPOLO

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soldi del Recovery Fund potrebbero rivelarsi la salvezza dell’Italia – oltre che dell’Europa e del suo processo di integrazione – ma paradossalmente la condanna del Governo Conte2. Vi spiego perchè. Se il processo iniziato con il patto Merkel-Macron e proseguito con l’impegno della Commissione Ue e della sua presidente Ursula von der GIUSEPPE CONTE Leyen – nel convincimento della quale si sono distinti il presidente del parlamento David Sassoli e il commissario Ue Paolo Gentiloni – andr defi itiva e te i rt e a Roma arriveranno 172,7 miliardi, di cui quasi 82 come aiuti a fondo perduto e poco meno di 91 come prestiti, cioè le cifre più alte destinate a un singolo Paese, allora è vero che viene affermata non solo la solidarietà europea, ma la volontà politica di tenerci dentro “whatever it takes”; ma a noi verrà sicuramente chiesto di fir are ver e r ri att di sa e Non regole stringenti, o vincoli soffocanti, ma un patto politico su cosa fare e come utilizzare le risorse. In altre parole, sulle riforme strutturali che non abbiamo – per colpa esclusivamente nostra – non abbiamo mai fatto. Vi ricordate la lettera spedita dalla Bce di Draghi al governo Berlusconi in cui si dettava l’agenda delle cose da fare? Ecco, ora c’è aspettarsi qualcosa di simile, anzi di ancora più s ecific e detta liat i ter i i di ri r e str tt rali da realizzare, di investimenti in conto capitale da mettere in piedi, di tagli di spesa corrente improduttiva da decidersi a fare, di se lifica i i e s r crati a i i da tras r are da a spici a concrete realizzazioni. Così come si vorrà degli impegni sul rientro dal debito, quando sarà il momento. Francia e Germania non vogliono che l’Italia riprecipiti nella situazione in cui era l’anno scorso, cioè quando c’era un governo sovranista che non lo diceva apertamente ma aveva nel suo programma anche l’ipotesi di uscire dall’euro e dall’Unione europea, ma questo non vuol dire che Merkel e Macron si accontentino di sapere che Salvini non è più al

governo, ed elargiscano un aiuto senza conoscere come verrà speso. Tanto più che Conte ha continuato a commettere l’errore di chiedere soldi senza mai indicare uno straccio di programma che consenta di credere che non verrà commesso ancora una volta l’errore esiziale degli ultimi anni: spendere (e fare debito) senza produrre Pil, o comunque in modo non proporzionato. Ecco perchè quel patto di sangue l’Europa potrebbe preerire fir arl c alc altro che non sia l’avvocato del popolo, e non le sarebe di ficile creare le c dizioni perchè questo accada. Non adesso, ma a settembre, quando tra l’altro l’impatto dell’emergenza recessiva sarà al culmine e così le sue conseguenze occupazionali e sociali. La logica dei nostri partner è stringente: noi vi mettiamo in condizione di salvarvi, ma siccome per farlo paghiamo un prezzo politico interno – i aese a i s i listi i casa v i vi date fi al e te una regolata. Possiamo forse dar loro torto? Sono cose che avremmo dovuto e dovremmo fare da soli, ora c’è l’occasione di poter a r fittare di esta ccasi e i revista, tra ica e straordinaria nello stesso tempo, del coronavirus. In fondo a novembre eravamo un paese che non riusciva a trovare i 13 miliardi per evitare di far scattare l’aumento dell’Iva, adesso siamo un paese che non deve più stare nell’ambito del Patto di stabilità, che riceverà un sacco di miliardi a fondo perduto o a tasso zero, che è stato autorizzato ad indebitarsi tanto che abbiamo fatto due decreti per farlo, che potrà attingere al fondo Sure e al Mes, che ha la Bce che compra titoli e calmiera il mercato: ma chi ce lo doveva dire una cosa di questo genere? E se qualcuno, dentro la maggioranza di governo o all’opposizione, è contrario, dovrà alzare la mano e assumersi la responsabilità di dire di no. Se invece tutti diranno di sì, non fosse altro per paura di perdere il posto, sarà un altro presidente del Consiglio a stringere le mani di Merkel e Macron. (twitter @ecisnetto)

Francia e Germania ci aiutano ma etend n a fida l t e t e e e e e a ma n nte l t e s

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FINANZA PUBBLICA

NON SI PUÒ DIRE MA TUTTI SPERANO NEL GRANDE GIUBILEO DEL DEBITO di Ugo Bertone

LA “MODERN MONETARY THEORY” DICE CHE SE I PREZZI RESTANO SOTTO CONTROLLO UNO STATO PUÒ INDEBITARSI QUANTO VUOLE

Il ministro italiano dell’Economia Roberto Gualtieri

“R

imetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Dietro le parole della preghiera si cela una delle ricette più antiche di politica economica: la cancellazione dei debiti, così come è prevista dalla Bibbia: “Ogni sette anni”, si legge nel Deuteronomio, “saranno condonati tutti i debiti. Si procederà in questo modo: quando sarà proclamato, in onore del Signore, l’anno per il condono dei debiti, chi avrà fatto un prestito a un altro, non costringerà il suo prossimo a rimborsagli il debito”. E il Giubileo, l’anno della remissione dei peccati, veniva preso sul serio, ricorda Nial Ferguson, autore di una fortunata storia del denaro: ”Ci sono pervenute diverse testimonianze in merito. Nel 1788 avanti Cristo”, scrive lo storico, “cioè 500 anni prima di Mosè, Rim-Sin re di Ur emanò un editto in cui si ordinava la cancellazione dei debiti. Una scelta di politica economica perché in questo modo i contadini, già stremati dalle tasse dopo un raccolto andato male, teva fi a iare se e ti e a te i e t della r a lav r fi al racc lt s ccessiv Sì, l’abbiamo presa alla lontana. Ma, titola il Washington Post nella primavera del 2020 dopo Cristo, “Il Giubileo dei debiti è l’unica strada per scongiurare la depressione”. Insomma le preoccupazioni di oggi di milioni di imprenditori messi a terra dalla pandemia, non sono poi diverse da quelle dei 18

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contadini della Mesopotamia. Così come le preoccupazioni di Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia dell’Italia, Paese che viaggia verso un drammatico record di debito pubblico (oltre il 160 per cento del prodotto interno lordo), non sono poi diverse da quelle del re di Ur, all’epoca già impegnato a trovare soldi per sacerd ti, errieri e a fi a iare le ere lic e Ma anche ai tempi dei primi Giubilei, ci informano gli archeologi, esisteva un preciso vincolo: il re non poteva disporre la cancellazione dei debiti nei confronti dei creditori stranieri, perché il re non poteva compromettere la credibilità di Ur nei confronti dei vicini, il potente Egitto dei faraoni in primis. E le cose, da questo punto di vista, non sono cambiate granché. Il problema dei debit ri resta ell di c vi cere i credit ri c e c cedere l r fiducia sia la politica più conveniente per tutti, magari accettando ve r e di restit i e del de it Ovver , i er fi a ziario, la “monetizzazione del debito”, la nuova frontiera vecchia c e il d dell i e eria fi a iaria i c i tr va st tutte le forme di “moneta” che possono sostituire il denaro assie e a e li i terve ti di litica fiscale l ese i e dell i posta di bollo o delle imposte su successioni, donazioni, cedole e capital gain vincolato a un determinato periodo di mantenimento), che possono consentire permettere ai governi di spendere senza aumentare le tasse che deprimono l’economia e spaventali elett ri Ma fi d ve si arrivare C e e sar del r l delle banche centrali, condannate a vigilare monete svuotate di val re C e fi e ara il d llar l e r di r te e, di rifless , i stri ris ar i ara le ri e vitti e del c r avir s Ad alimentare la tentazione a monetizzare il debito contribuisce il successo crescente, non solo in Usa, della Mmt (Modern Monetary Theory), la teoria economica che assolve governi e privati dal peccato del debito, che resta la colpa massima agli occhi dei sacerdoti dell’ortodossia tedesca. E non occorre essere un proeta er revedere il s ccess de Il it del deficit , il li r c e


COVERSTORY

CHRISTINE LAGARDE

STEPHANIE KELTON

la bionda e dinamica Stephanie Kelton (già consigliere economico di Bernie Sander) darà alle stampe il prossimo 9 luglio. Il principio è semplice: il bilancio di un governo, al contrario di quel che capita in una famiglia, non dev’essere condizionato dal debito perché il governo può stampare tutta la moneta che gli serve ic vi c l l i fla i e Ma fi c i re i sal no «non ha alcun senso non sfruttare tutte le potenzialità per raggiungere il pieno impiego». «I governi non devono chiedersi quanto costerà un progetto», tuona l’economista. «Semmai come mobilitare le risorse di cui dispongono per ottenere il risultato». Messa così sembra davvero facile, forse troppo. Ma non diteglielo. «Allora spiegatemi», replica, «che cosa ci ha portato la scelta di non impiegare migliaia di miliardi di risorse, senza sfruttare tutte le potenzialità della nostra economia ma vivendo, come Paese, anno dopo anno al di sotto dei nostri mezzi». E’ una teoria senz’altro suggestiva, che si presta a molte critiche («Ho provato a capirla», commenta il Nobel Paul Krugman, «ma per ora non ci sono riuscito”): ma, commenta Alessandro Fugnoli di air s, el e t i c i il is di refla i e diventa disperato, i cuori e le menti sono già stati conquistati dalla Mmt, che decriminalizza il debito e la moneta considerandoli fungibili con le tasse». E i governi, possiamo aggiungere, sono pronti a spendere senza tassare, facendo ricorso a ricette nuove ma anche antiche con l’obiettivo di aumentare la raccolta ed abbassare i costi. Spulciando nelle carte della storia del debito pubblico, ad esemi , si sc re c e el , i ie c flitt , il Tes r la ci Btp irredimibile per un importo di 42 miliardi poi ritirato in due tranche nel 1981 e nel 1998. Oggi il Btp più lungo, emesso con un tasso del 2,8% nominale, scadenza 2062, tratta sul mercato secondari a c re di e t fiss a l issi , ideale per gli investitori istituzionali. Perché non seguire questa rotta così c ve ie te er il Tes r , si c iede il fi a iere Paolo Alazraki C’è spazio per titoli irredimibili al 2% o per un trentennale al 3%. Purché, ammonisce Giulio Tremonti, sui titoli del Tesoro torni a fi rare la scritta Ese ti da ii sta rese te t ra , sc parsa nel 1986. Potrebbero essere i mattoncini su cui far decollare «un grande piano di ricostruzione nazionale basato sull’emissione di titoli pubblici italiani a lunghissima scadenza». Da non trascurare la proposta di Carlo Messina: «l’utilizzo del debito pubblico», ha detto il banchier, «è una scelta obbligata”. i i l idea di creare le c di i i a fi c li italia i si c vi cano a spostare parte della loro ricchezza verso l’acquisto di tito-

li che potremmo chiamare bond sociali» che offrirebbero rendimenti competitivi, s ravi fiscali e sc d e ale er c i trasferisce capitali dall’estero. Le idee non mancano, così come gli esempi di operazioni di monetizzazione passate baciate dal successo. Da citare innanzitutto l’assorbimento del debito accumulato da vincitori e vinti della Seconda Guerra Mondiale. Negli Stati Uniti ad a attere il de it ci e s l i fla i e c e, assie e alla re ressi e fi a ziario condotta dalla Fed distrusse con i r vvisa fia ata ltre la et del de it a tass fiss P c i a i d gli Alleati (ma anche l’Italia e la Grecia), ammaestrati dagli errori degli anni Venti, si resero protagonisti di un formidabile Giubileo a vantaggio della Germania, dimezzando il debito accumulato negli anni del nazismo. «Senza quel regalo», sottolineò a suo tempo l’ex ministro degli Esteri Joschka Fischer, «noi tedeschi non avremmo riconquistato la credibilità e l’accesso ai mercati. La Germania non si sarebbe ripresa e non avremmo avuto il miracolo economico». L’esempio virtuoso non ha fatto scuola, almeno a Bruxelles, in occasione della crisi greca. Ma, in senso lato, possono rientrare nella categoria gli interventi promossi in questi anni dalla Federal Reserve, dal Tesoro Usa e dalla Banca Centrale E r ea, assai i e ficace e te estiva delle altre istituzioni Ue. Negli Usa, dopo gli interventi di Ben Bernanke e di Janet Yellen per venire a capo della crisi dei subprime, è arrivata la pioggia di miliardi messi in moto dalla banca centrale e dal Tesoro Usa per sostenere e rilanciare la congiuntura. Non solo acquisti da parte della banca centrale, ma soprattutto una pioggia di emissioni, quasi 3 mila miliardi di dollari (per l’esattezza 2.996 miliardi), cinque volte tanto quanto piazzato nel trimestre precedente, a rendimenti sempre più vicini alla zero. In Europa, si sa, la partita è più travagliata. Certo, la Bce ha azionato di nuovo il bazooka dando il via al programma straordinario e temporaneo Pepp per 750 miliardi. Ma va messo in conto anche l’altolà della Corte costituzionale tedesca che ha imposto, almeno in linea di principio, vincoli agli acquisti della Bundesbank. Eppure stavolta è lecito dubitare che le toghe rosse di Karlsrhue possano ferare il fi e della li idit giugno 2020

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SCENARI

LA BCE SALVA IL DEBITO EUROPEO PER TANTI ORA VA MONETIZZATO di Gloria Valdonio

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l Recovery Fund da 750 miliardi di euro sposta per la ri a v lta la sfida del de it dai si li tati e ri dell E r aa s ett itari , l i e Ma crea r se re altr de it c e c e, i lti a ista a, raver s ll i e stessa E dall Italia alla a a alla ra cia alla P l ia, t tti i Paesi dell e r i lt i de itati ri a del C vid- , scira dalla crisi c s lle s alle ere de it ri se a recede ti a d e c e tra ri rsare ta ti de iti Ne sara i rad fi ira s tt i c l i delle a e ie di rati , c i l r d rid tti a livell s a at ra e l c ied i ta ti, a i t tti, s i ercati Perfi e r e r s, a a at r della fi a a i ter a i ale, l a ri et t lte v lte dal s eri de ita e t si tr scire se tras r a d a arte dell ere i d er et al , ca aci di a are er se re e ced le a desti ati a essere ai ri rsati Nella st ria italia a restit irredi i ile si ric rda, datat , er i rt di iliardi ai val ri di i E di i tesi del e ere ris a r ai il di attit ec ic i ter ai ale Il r le a c e si t tti i Paesi i ettati dal C r avir s l stess fi a iare ra ida e te ecessit di s esa se a recede ti er ris dere alla crisi sa itaria, e c te ra ea e te cercare di te ere il de it lic e tr livelli s ste i ili evita d la defla i e li ec isti si c ied se la monetizzazione di ella arte del deit le at alla a de ia sare e il d i li re, se l ic , er ris lvere esti d e r le i, accetta d il risc i di oltrepassare in futuro il livello tar-

et di i fla i e Per i te derci, la eti a i e del de it si verifica a d ver fi a ia le r rie s ese e ette d tit li rivi di val re i tri sec c e il sett re lic c strett ad accettare, di att sta a d eta i i tesi, tit li er et i a tass di i teresse ll e essi dal Tes r e ac istati er ese i dalla ederal Reserve c stit ire er eti a i e del de it N è invece monetizzazione l’emissione sul mercato di titoli di deit lic , c e e era l li di a a e ti t ri dell stess val re dei tit li e essi C s c e l il a titative easi , e c dilatat el te e elle di e si i A v lte si c de la eti a i e del de it tra ite E c il c cett di elic ter e , s ie a Andrea Delitala, ead e r lti asset di Pictet AM Nel cas di elic ter e , la a ca ce trale fi a ia il Tes r diretta e te, e c ess a as ettativa c e l tat ri a i il s de it i s sta a c e se la a ca ce trale ca cellasse il de it dell tat N dett c e ci si arrivi i r , a ell c e sta s ccede d ra Monetizzazione indiretta a t di vista r ale, d e, ell c e sta avve e d i er c trastare li e etti del C vid- , eti ai e del de it , decisi e c e tra l altr di ficil e te tre e essere resa da a si la ec ia I est e t stia assiste d a decisi i si lta ee, e s a decisi i c c ita ti e, er ra r al e te i di e de ti, di litica etaria e fiscale , s ie a elitala i tratta di a r a di cooperazione il cui risultato non è sostanzialmente molto divers dal fi a ia e t etari i la defi irei a r a di eti a i e i diretta Ma c e si arrivati a est r a c s s i ta di litica etaria ec d li strate ist, e ri a del vir s e dell e er e a sa itaria il ass re arat ri sare e stata la ri cia all E it trate dalla sta i e del a titative Easi a ertasi d la ra de Recessi e del

SOROS PROPONE LA SOLUZIONE BOND PERPETUAL CONTRO IL SUPERINDEBITAMENTO 20

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COVERSTORY ste a vre c sist i ra arte di ara ie statali s i crediti, i tt st c e sti l dirett I e erale er , s cert c e vedre allar a e t dei deficit fiscali ari ad al e il del Pil ell E r a

, a ri cia c e i i iata c l i versi e di r tta della ed a i i i e sa cita dalla ri resa del E da arte della ce a sette re dell stess a altr ca t s tt li ea elitala - il ia e att a i da te est i l es a si e etaria de li lti i a i via ia a rit di circa ila iliardi di e , c e c rris de all a da e t del deficit lic del Paese Me tre i A erica si revede c e la ed i etta ltre ila iliardi di d llari di li idit e tr la fi e dell a , ci ra c e s era il deficit di ila ci attes a iliardi i di a ia eti a i e i diretta t tale del deficit vver il ercat d vr ass r ire de it a i tiv a ca sa del deficit lic , ic sar i c e ass r it dalla ed , s stie e elitala Ed cert c e i la c i a i e di a i re s esa lica e li idit , a c rc deriva ti da scelte a t eei di e de ti delle diverse a t rit di litica ec ica, s i ass l t la ricetta i e ficace di c i dis ia er sti lare l ec ia Il debito sovrano ec d Pasquale Diana, acr strate ist di Ac eA r, la te a di c c e sta ette d i ca le a t rit etarie i este setti a e alc sa c e si avvici a lt alla eti a i e C siderati li i e ti ac isti di tit li verativi da arte delle a c e ce trali elle lti e setti a e, siai di att e trati i a ase di eti a i e del de it s vra , a er a ia a edia erc Il ri ele e t da c siderare - c e s ie a l strate ist - c e ci tr via el e della e i re recessi e dalla ra de e ressi e del Il Pil diale sce der est a del sti e i , a er r a ce e e i re della crisi del c e t tti e ric rda I est c test , il c it ri ci ale delle a t rit ai tare le a ie de e i lav rat ri i esti esi di l c d ed evitare er a t ssi ile la c i s ra di i rese e la erdita di sti di lav r a ecessit di a ris sta r e te da arte dei ver i si a i estata i sti l fiscale c e a recede ti el erra , dice l strate ist est ver i artic lare e li tati iti, d ve il deficit tre e s erare il del Pil el A c e tra le stre ec ie , a i e ia a, a ia vist acc etti di s ste i rta ti er ese i i er a ia, , ra cia e Italia, a c e se va dett c e, data la at ra a c -ce trica dell ec ia e r ea, e-

A sinistra George Soros. A destra Christine Lagarde

Repressione finanziaria Il l el ale er il e t il v l e de li i terve ti e il ra rt tra is re etarie e fiscali s i assi l E r a, d ve i Trattati s ll i e etaria vieta es ressa e te il fi a ia e t etari del deficit de it e d ve la C rte C stit i ale tedesca a a e a ric rdat c e l attivit della ce te ta a c e a ris ettare a serie di vi c li a titativi relativi alla c si i e, e tit e d rata del e s tit li lici dei Paesi e ri dell i e etaria E r a i altre ar le risc ia di essere penalizzata dal proprio assetto istituzioale i c let ella ca acit di rea i e a tic i t rale ris ett a e er e a se a recede ti, r ri el e t i c i sare e vitale tili are l artilieria esa te Ma l i i e di elitala c e, alla fi e l e se ir da l a e l ale di rte s i ta fiscale e etaria c e d vr ecessaria e te c ri ere i tassi di interesse reali in territorio fortee te e ativ , a c e al fi e di re dere s ste i ile il v de it creat da li i terve ti lici A c e er est , le a c e ce trali e c rera a c ra lt e di ficil e te l rei ettera s l ercat , dice elitala E est ci c e vie e defi ita la Re ressi e i a iaria a esti e della crisi lascer i ver i lt i i de itati ris ett ad i e, ltre a ssi ili i as ri e ti fiscali, ci re der ecessari tassi di i teresse assi a l Alc i ec isti descriv esta strate ia c e re ressi e fi a iaria i a t implica la riduzione dei rendimenti perce iti da li i vestit ri c e, l r al rad , si a c s caric di a arte dei c sti , s ie a Matteo Ramenghi, c ie i veste t ficer di s Ital C e c cl de i fla i e acc a ata a tassi assi a edi ter i e tre e re dere i a ev le la esti e dei de iti, a att er c e le a c e ce trali a te a assi i re di e ti sta te la crescita dei re i al c s A fi c ci avve a cc rre t ttavia c e vi sia la v l t litica, i di ficile da ra i ere ella a e r ris ett a li tati iti giugno 2020

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INTERVISTA CON L’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

LETTA: «NUOVE REGOLE PER GESTIRE IL DEBITO FATTO PER IL COVID-19» di Sergio Luciano

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ella fase 3 della crisi pandemica, una volta attivati li str e ti fi a iari stra rdi ari i dis e sabili per la ripresa economica, l’Unione Europea e i suoi organi tecnici, dovranno affrontare il problema dell’enorme debito pubblico che si sta aggiungendo a quello, già grande, pregresso. E affrontarlo in modo “non conve i ale e c vi t Enrico Letta, già presidente del consiglio, presidente della Scuola di politiche, preside della School of International Affairs (PSIA) at Sciences Po di Parigi. Presidente, cosa intende con l’espressione “non convenzionale”? Partia dall a alisi della sit a i e sia di r te s l a a a de ia se a recede ti c e a c strett il d i ter a chiudersi, ma anche a un crollo verticale dell’economia e della crescita, c e sta deter i a d c e c se e a diretta l a mento improvviso di tutti debiti pubblici degli Stati, rapidissimo e imprevedile. Tutto questo fa sì che che ci troviamo al di fuori dei ti cardi ali della ss la c sci ta N si ai verificat lla di si ile Per dirl a c ra i c iara e te ci tr via di r te i ad e a i e dalla s l i e c e se ra davver impossibile perché mette insieme tre punti non nuovi ma in prori i lti licate es e ial e te, la c i s a la re de appunto impossibile. Quali punti? I a it tt si sta re istra es l si e della d a da di elare sa it , assiste a s ciale, assiste a a li a ia i - e r ri a valle di e ca i c i la c tra i e dei ila ci lici aveva c ress i c sti del el are i sec d l i i iat tempo in cui la crescita economica sarà molto inferiore, un tempo l , tre esi a tre a i sec d le sti e di t tti i a i ri r a is i i ter a i ali di st di e ricerc e cc rrera a t c e i i tre a i er t r are ai livelli del i fi e, e c te ra ea e te, si avr la i ra de crescita del debito pubblico mai registrata. E dunque? Dunque l’unica possibilità per uscirne consiste nell’immettere in est adr att ri ester i e decisivi di i va i e, c e tra c sistere i ve re le fi a iarie, v a r cci al te a del de it lic i c era i e tra li tati, decis i cre e t della di itali a i e c e att re di s era e t dei limiti della produttività. Insomma l’aggiunta di tutti gli elementi necessari per individuare una bussola con nuovi punti cardinali, una qualche nuova forma di via d’uscita, altrimenti andremo verso un collasso dell’economia mondiale e occidentale soprattutto. 22

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«L’UNIONE EUROPEA, DOPO IL RECOVERY PLAN, DOVRÀ TROVARE SUBITO LE OPZIONI POSSIBILI»

Enrico Letta, ex presidente del consiglio

na sfi a asi a io E c di e i t tt est avvie e i momento nel quale la governance multilaterale ai i i i st rici da rett ods. Da quando seguo la politica non ho mai vissuto una fase di così bassa cooperai e ltilaterale, e ria di e t i c i le r a i a i i ltilaterali siano state così brutalmente messe sotto schiaffo. Mi viene da dire che solo l’Unione europea resiste e rappresenta ecce i e ris ett a esta distr i e del ltilateralis e altre r a i ai i re i ali s t tte tal e te de li che non hanno voce in capitolo e anche le r a i a i i l ali si tr va sfia cate dai 4 anni di attacchi continui subiti dall’


COVERSTORY a i istra i e Tr , c e a cercat di ettere i crisi t tte le r a i a i i delle Na i i ite, c resi li acc rdi sul clima. Questa strategia ha segnato l’eclisse anche dei due luoghi multilaterali forse più visibili degli ultimi anni, il G7 e il G20, non a caso del tutto assenti dalla gestione della crisi in corso. Dodici anni fa, proprio in risposta al crollo dei mercati, il G20 venne mobilitato nel suo essere l’organismo dove ragionavano insieme i Paesi ricchi e quelli emergenti. Questa volta invece il G20, anche per responsabilit della reside a sa dita, t tal e te assente e il G7 altrettanto, anche per la reside a sa Alla l ce di est cr llo della governance multilaterale, l’unica ssi ilit di riscatt le ata alla s era a c e ca i la leaders i e li sa, a sa e d c e l i s ere a a erica a ei c r ti delle istit i i ltilaterali i r da ris ett alla i ter reta i e c e e d Tr ed le ata al att c e il multilateralismo ha agevolato la crescita cinese, e gli Usa non sopportano di dover c vivere c altra s er te a ic avamposto multilaterale rimane l’Unione E r ea, c e scire ra r ata da esta crisi perché ha dimostrato una capacit di rea i e i ra ida di ella di a i a A i est dei tivi er cui in tanti vogliono distruggerla. na si azione a ri i i Sì, e credo ancora sottovalutata. e an e en ra i per s anno o ilitandosi... a i arte dificat il l r r l nelle nostre società e dentro i nostri sistei C lta a i re c era i e tra di esse, ed ele e t lt i rtante. Sono attori fondamentali e hanno r ai ac isit , da e tale dirl , r l i litic c e i assat N cas c e la stessa ce a ia i alla ida d e tradi i ali a c ieri ce trali a due persone, Christine Lagarde e Luis de Guindos, che non hanno il curriculum dei a c ieri ce trali a riv l i e da poco, un cambiamento radicale rispetto al modo di essere di Duisemberg, di Trichet, dello stesso Draghi erano trittico diversissimo. E’ stato come se la Chiesa Cattolica scegliesse il Papa al di fuori di essa. Naturalmente le banche centrali stanno correndo il rischio di togliere responsailit ai ver i e alle litic e a i ali, si percepisce un atteggiamento di disime ta t c la ce c e se i di la politica non fosse responsabile delle

UN’IPOTESI È TRASFORMARE QUELLA PARTE DI DEBITO IN UN DEBITO PERPETUO c se e e delle r rie a i i a d asc ltia le critic e della Germania e dei Paesi del Nord penso che dobbiamo anche ric scer e la relativa date a C e l a i e della ce de a deres sa ili are i ver i stat il a tra a c e di Draghi, oltre ai suoi ammonimenti sulla responsabilità delle politic e fiscali, e cele re del atever it ta es a altretta t importante. a ra i a spin o in i s o oni o proprio s e a e e i o on i a oso ar i o o s inan ia i es Sì, e io credo che dobbiamo rispondere all’appello di Draghi e c e l i e E r ea, a e a defi it il rec ver la , de a aprire un dossier sulla gestione del debito pubblico. Non credo gestibile il debito in continuità con le regole precedenti. Non ho la s l i e i tasca, s tec ic , a lt evide te il problema e, ripeto, la necessità di affrontarlo in modo non conve i ale est a il de it italia a e ter del , quello spagnolo del 20, quello francese del 18, lo stesso debito tedesc Media e te il de it dell E r a a e ter del Ci tr via i a sit a i e t tal e te i edita a e t di de it di est ti i tervie e s a sit a i e i cui gli aumenti scaturiti dalla crisi del 2011-2012 non sono stati a c ra ass r iti O e li l a ass r it s l i tedesc i a ra cia, a a e Italia , e i la crescita ri artita da a s glia già molto alta. Nel 2008 il rapporto tra debito e pil dell’Italia era del , salit di ti da all ra, i e i li ea c a t accad t a ra cia e a a Il v a e t edi del del de it c e si r fila a dr d e ad a i ersi a quelle soglie mai smaltite. Non sarà un problema di un singolo Stato ma di tutti gli Stati. E presto arriverà al pettine il nodo dei rati , ssia ill derci c e accada le a e ie tra c ed radare i Paesi c tale a e t del de it Per questo bisogna fermarsi prima che sia troppo tardi. a o e Occ rre tr vare il d di classificare i a iera di ere te li aumenti di debito dovuti al Covid. Se non si facesse così, il debito italia dive ter s a at ra, c e etti c e ess di i v le i a i are Ris ett all Italia sit a i i e ravi a si ili t cc era ra cia, a a, el i e t tti li altri aesi a stessa Germania correrà dei rischi. Per questo credo che occorra por a s it a est d ssier, c e la ce e l E r r i ii a ra i are s lle varie i i ssi ili, se er ese i tras r are quella parte di debito in debito perpetuo o varare altre operai ic e stra rdi arie e c ve i ali alter ativa i e sa ile sare e c e a a at ica ec ica A ia l ass l t is di tr vare s l i i c erative c gli altri Paesi, nella corsa verso il burrone siamo purtroppo più avanti, siamo sul ciglio, ma gli altri ci seguono da vicino, il ritardo nelle contromisure porterebbe noi a cadere per primi ma subito dopo anche gli altri. Agire al meglio conviene a tutti. giugno 2020

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LE SOLUZIONI PER SCONGIURARE UNA DOLOROSA PATRIMONIALE

STRUMENTI DI RISPARMIO CREATIVI E GLI ITALIANI COMPRERANNO DEBITO di Francesco Priore

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cittadini italiani negli anni ’70 detenevano gran parte del debito pubblico, in quegli anni i rendimenti erano a due cifre ma l’infla i e is rava ti di i a i tassi arrivar al e li fla i e al c i aveva i vestit lire, d a e aveva , ai tere d ac ist r tt avvele at dell ill si e erica Italia si ri rese, c c se e e c e erd ra , sval ta d siste atica e te e i esca d circ l vi i s tassi a i ri er attirare s tt scri i i, crescita del de it e di v is ava sval tare li italia i dive tava se re i veri, e tre il sette re er c rare d llar cc rreva , lire, il ar e cc rreva , Nel , d aver s es ila iliardi ell i tile di esa della arit della lira ell e, l Italia sval t del A at a lic reliev r s del er ille s i c c, restit it s l al , er rai i litic e di c stit i alit a i d i i iativa aveva dei recede ti st rici Per ese i la a sa ta , ci ri rtare a lire il c st di sterli a a ta reali ata da M ss li i e l i dal al ,c varie era i i tra c i la rid i e dei Giuliano Amato, che nel 1992 applicò un prelievo forzoso sui c/c

salari e la c versi e r sa di iliardi di lire di li idit i tit li di tat I dec s lida e ti dei tit li lici da fl tt a ti a c s lidati viceversa, se re c e etti e ativi, si ri eter d ra te il Re d Italia I restiti irredi i ili, ell del itt ri e ell del , est lti er fi a iare la erra d Eti ia, era i ri i, c era stata alla fi e dell la Re dita , tit li irredi i ili a li italia i c e li s tt scrisser se re li irredi i ili r rede ti, defi itiva e te e li a i , a val re i ale All e ca del Re e del Re i e este a vre era reali a ili, se a tr e di fic lt , erc la le e da e tale dell tat era l tat t , c e era at c e a c cessi e e esisteva a C stit i e, ella c e i s tt e este i i iative all esa e del Parla e t O i a a atri iale ci si e i a i t tt er la i c stit i alit dell i i iativa, a se si r esser ai cittadi i str e ti di ris ar i c ve ie ti, li italia i t r ere er r a il e te a s tt scrivere il de it li italia i diretta e te e dete il , si arriva al s tt scritt i Italia erc a el si a i e il dete t da a c e, assic ra i ie di, e ti c e li s tt scriv c i ris ar i c eriti l r dai cittadi i a li idit dei ris ar iat ri, de sitata i a ca, a ta a iliardi di e r , astere er iliardi di e r er ar ri artire l Italia s edita e te A li italia i, fi a iaria e te, c verre e i ic rarsi a arte del de it lic erc a re di e t sitiv s eri re a ell dei c c esti lti i c sta e re d , salv alc e r i e s de siti vi c lati e er a tare deli itat li italia i s tt scriv il de it erc si fida , a se tesser fidarsi, c e rea ire er M lte lici le s l i i, elle c e se s i tesi di a tatit li iettiv sti lare la creativit de li es erti er reali are tit li sic ri e c ve ie ti, se a trasc rare a c e alc e rivile i er i ris ar iat ri d estici e est iettiv sse ra i t rse la li idit , c e t r ata s tt il aterass

I TITOLI PUBBLICI OFFRONO UN RENDIMENTO SUPERIORE A QUELLO DEI CONTI CORRENTI 24

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COVERSTORY erc i cittadi i si fida i dell tat delle a c e, tre e a fl ire i arte s i vi tit li ed essere i ieata a ris llevare l ec ia reale, crea d circ l virt s a li idit il car ra te er il t re dell ec ia e se ali e tat il Paese si er a FANTATITOLI DI STATO, MA NON TANTO. PARTIAMO DAL PRESTITO IRREDIMIBILE: BTI-Buoni del Tesoro Irredimibili, quotati e negoziabili i tratta di str e ti c tass e fl ss ced lare da defi ire l la ta i teressi esa s l de it lic , le s tt scri i i i cid s ll st c Il Tes r redi e il restit , si riserva il diritt di riac istarl , ri a di a i dall e issi e, a re assiari a ell di e issi e A tass d i teresse del , a l tat restit ire e l eivale te dei ca itali s tt scritti i a i, al i a i I s tt scritt ri ricevere er a re dita fissa ara tita a tass s eri re a elli c rre ti li i vestit ri istit i ali, c a ie di assic ra i e e di e si e, tre er c tare s fl ssi ced lari c sta ti er aare re dite e e si i PRESTITO VITALIZIO IRREDIMIBILE: I BIV, i Buoni Irredimibili Vitalizi i tratta di tit li irredi i ili, s tt scrivi ili s l i ativae te Il I c rris de s l la re dita vitali ia Me tre il tass della re dita di e de dell et del s tt scritt re calc l att ariale a re dita si esti e c la rte del s tt scritt re, a e c e la s at ria delle ced le c rris ste ris lti i eri re al val re i ale della s tt scri i e I est cas l tat c rris de la di ere a tra l er at e li rt s tt scritt , se re i ced le alle relative scade e, a li eredi si alla c c rre a del ca itale s tt scritt est fl ss ced lare e ia ile e issi e del I i cree ta l st c del de it lic , salv le ced le OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI IN QUOTE DI STRUMENTI DEL TIPO FONDI COMUNI CHIUSI (O...) DI SOCIETA’ HOLDING tate, e ia ili, c re la e t di c versi e e d rata defi iti BOC BUONI OBBLIGAZIONARI CONVERTTIBILI IN: A) QUOTE DI FONDI AZIONARI CHIUSI COSTITUITI DA AZIONI QUOTATE DETENUTE O ACQUISITE DALLO STATO Tit li, le ati a e i reali, c e reved s l la c rres si e della ced la e la c verti ilit alle scade e sta ilite tat c erisce a d c e c i s , estit da a r, tit li tati di s a r riet , c test al e te e ette restit li a i ari c verti ile, di ari i rt , i te del d Il de it a e ta s l er il fl ss ced lare, l tat alla c versi e cede le te del d e de a era il r ri atrii tat tre e riservarsi la ssi ilit di rire la c versi e a tici ata, il diritt al riac ist delle li a i i a ticiata e te la ria lia i e alla scade a

I nuovi fantatitoli di Stato che potrebbero aiutare l’economia reale

B) QUOTE IN FONDI IMMOBILIARI CHIUSI (O…) COSTITUITI DA PROPRIETA’, PRESENTI E FUTURE, DEL DEMANIO GENERATRICI DI REDDITO Tit li, le ati a e i reali, c e reved s l la c rres si e della ced la e la c verti ilit alle scade e sta ilite tat c erisce a d c e i iliare c i s , estit da a r, r riet i iliari del e a i lic e, c test al e te e ette restit li a i ari c verti ile i quote del fondo, di pari importo alla val ta i e del d a val ta i e del atri i del d si asa s l val re reale dei e i e s lla redditivit de li stessi tat al e t della c versi e cede le te del d e de a era il r ri atri i Alla scade a l tat tre e c vertire, ri rsare r rre a ri-a lia i e i recede a, rire la c versi e a tici ata riservarsi il diritt al riac ist delle li a i i li ava i ri ari di ila ci e erati a c e dai vi tit li c tri ire er alla rid i e del de it e dell s read I ris ar iat ri sare bero garantiti da beni reali, alla conversi e dive tere er r rietari di e i lici evita d c s la sve dita a e ti esteri lteri ri ssi ilit rie tr dei ca itali e ri scita della li idit da s tt i aterassi c eri e t ai di di teri s lla ver a ce delle i rese tili di a a er ca aci, a artire da elli estr essi dalla a de ia s tt scri i i r ve ie ti da di e esti i Il c st de li i teressi a ali er iliardi di e r s erere e l del Pil att ale a s ica ile c e il de ito torni nelle mani dei cittadini italiani, s ficie te c e sia a eti ile e sic r a sfida c e si vi cere giugno 2020

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Voglio trasformare la crisi in un momento di crescita per la mia azienda

Molti imprenditori stanno ripensando strategicamente all’organizzazione ed al modello di business della propria azienda per affrontare con fiducia il futuro e chiedono competenza e tempestività. I team multidisciplinari RSM offrono un approccio integrato per definire soluzioni mirate alle esigenze di ogni azienda che voglia crescere su solide basi.

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RSM Società di Revisione e Organizzazione Contabile S.p.A and RSM Italy Corporate Finance S.r.l. are members of the RSM network and trade as RSM. RSM is the trading name used by the members of the RSM network. Each member of the RSM network is an independent accounting and consulting firm each of which practices in its own right. The RSM network is not itself a separate legal entity of any description in any jurisdiction. The RSM network is administered by RSM International Limited, a company registered in England and Wales (company number 4040598) whose registered office is at 11 Old Jewry, London EC2R 8DU. The brand and trademark RSM and other intellectual property rights used by members of the network are owned by RSM International Association, an association governed by article 60 et seq of the Civil Code of Switzerland whose seat is in Zug. © RSM International Limited, 2020


FOCUS TRADING BORSA & COSTUME

Alta volatilità e privacy da lockdown per il trading online è vero boom di Riccardo Venturi

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na volatilità mai vista, con l’indice Vix che il 16 marzo ha toccato il livello record di 84 punti, quando in periodi tranquilli si aggira attorno ai 10-15. E il lockdown, che ha fatto impennare tutte le attività digitali online, incluse quelle bancarie. Il combinato disposto di questi due effetti della pandemia ha provocato un vero e proprio boom della crescita del trading online. Che era già in atto: Fineco, primo operatore in Italia con oltre un quarto del mercato, nei primi due mesi dell’anno ha aumentato i ricavi del 70% a circa 33 milioni di euro. Poi il balzo: nel solo mese di marzo, 30 milioni di ricavi. Dati di crescita importanti sono stati registrati da tutti gli operatori principali, IWBank, Webank, Sella, Directa, BinckBank, così come da Intesa Sanpaolo e Unicredit. Le compravendite sul Mercato telematico azionario nei mesi di marzo e aprile sono cresciute del 211% per operazioni, del 137% in controvalore. L’universo di riferimento è quello dei 2,2 milioni di correntisti che gestiscono direttamente il proprio portafoglio titoli on-line, pari all’11% dei correntisti online; e soprattutto, stringendo il campo, i circa 200mila trader attivi con almeno un’operazione a settimana (secondo i calcoli di Mediosfera che realizza l’Annuario del trading online italiano) e circa 15mila “heavy trader” con più operazioni a settimana e attività intraday (quelli che ne fanno più al giorno sono detti scalper). Numeri che dopo il boom del periodo pandemico andranno rivisti al rialzo, anche se a crescere sono stati soprattutto i volumi. a e ai a fi e a rile , dice Stefano io fi, responsabile servizi digitali e open banking di Banco Bpm, «abbiamo avuto una crescita del 50% dei clienti operativi e del 40% dell’operatività. Tale incremento ha riguardato sia la clientela di

TRA MARZO E APRILE, IN PIENA PANDEMIA, IL POPOLO DEI TRADER SI È SCATENATO

Stefano Cioffi, responsabile dei servizi digitali e open banking di Banco Bpm

Webank, che conta un ampio numero di trader molto operativi, sia ella i tradi i ale di a c a r a dell ts a i è stata travolgente. «Faccio questo lavoro da una ventina d’anni e avev ai vist ie te di si ile , racc ta Ci fi, s ecie nella prima metà di marzo, l’esplosione della volatilità a livelli mai visti ha spiazzato anche i trader più evoluti, in particolare quelli che avevano operazioni prevalentemente in derivati, fut re i i La notizia positiva è che, nella gran parte dei casi, l’intervento degli intermediari, quello dei regolatori e - sorpresa - una maggior consapevolezza da parte degli stessi trader hanno permesso di evitare il peggio. Ciò non toglie che un numero imprecisato di trader più spinti abbia perso tanto. «Se una crisi come quella vissuta in questi mesi fosse arrivata solo qualche anno fa, proa il e te avre e r v cat da i lt e i ri , sserva Ci fi, s c e ci s stati e e i ai verificatisi ri a, er esempio quello che ha visto precipitare sotto lo zero il prezzo giugno 2020

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FOCUS TRADING «CI SONO ANCORA MOLTI CLIENTI DALLE COMPETENZE INADEGUATE»

DIEGO SALGARELLA

del petrolio, che presso altri intermediari, magari con target di clienti molto più spinti, hanno provocato non pochi dispiaceri. La nostra attività di monitoraggio preventivo ci ha permesso, una volta individuate le posizioni più delicate, di contattare i trader e chiedere loro di intervenire per ridurre il rischio presente nei portafogli, evitando, in molti casi, di provocare perdite ancora a i ri est a e efici della a ca, a s ratt tt dei clienti stessi. Anche l’attività dei regolatori è stata importante, la Consob il 18 marzo ha vietato l’apertura di nuove posizioni nette allo scoperto e questo ha attenuato i fenomeni speculativi s ecie al ri ass La notizia migliore è quella della maturità dimostrata dai clienti Tra e i rarissi i casi s tt li ea Ci fi, a ia tr vat grande consapevolezza. Molti clienti ci hanno ringraziato, la gente ha capito e ha seguito le nostre raccomandazioni, facendo sì che pur perdendo, perché alcuni clienti con posizioni importanti hanno avuto perdite non indifferenti, abbiano potuto limitare i da i esta at rit da arte del lic , c e fi a alc e tempo fa probabilmente non ci sarebbe stata, è frutto degli sforzi che tutti noi intermediari specie in questo comparto abbiamo fatto in termini di formazione. E, in questo ambito, Webank investe da lt te La crescita della consapevolezza nella parte più avveduta e matura dei trader è un segnale di grande importanza, perché non va dimenticato che secondo alcune statistiche addirittura il 90% del totale va in perdita. «Quel che è successo in questo periodo dimostra che nel trading online bisogna essere sempre consaev li di el c e si a dice Diego Salgarella, responsabile trading online di Banca Sella, «capire che il mercato potrebbe cambiare rapidamente idea e che la nostra posizione potrebbe non essere quella giusta. Bisogna essere dinamici e comportarsi di conseguenza. Il nostro mantra è l’attenzione al cliente, nella 28

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nostra attività formativa abbiamo sempre evidenziato il fatto che il mercato è un’entità da affrontare con rispetto. Cerchiamo di dare un buon insegnamento, poi nel momento della necessità chi ha seguito i corsi deve saper applicare quel che ha imparato: avere la completa cognizione della posizione che si sta mantenendo, applicare gli stop loss e capire che si può anche perdere, e nelle scorse settimane abbiamo avuto la dimostrazione che i vi e ti ss essere lt a i Non tutti però sono davvero pronti per lo slalom tra le insidie dei ercati Per e ci s a c ra clie ti c e dev a fi are le l r c ete e, c e er li sciat ri a er a al arella, di ficile c e t ti accia ale se sai sciare Ti fai male quando sei convinto di essere un bravo sciatore, ma in realtà non lo sei ancora, perché ti spingi oltre le tue capacità. Nel trading online a volte pensi di essere competente, ma nella realtà non è così. Occorre studiare tanto, non è un modo per fare soldi facili come molti credono, bisogna capire, conoscere i mercati, provare, essere attenti, avere un fortissimo controllo della propria psiche, essere pronti a dire: ok, ho sbagliato, porto a casa una perdita magari anche onerosa ma non mino la mia stabilità

MASSIMO TESSITORE


con l’obiettivo di mettere l’investitore nelle migliori condizioni er c liere le t re rt it Guardando al comportamento degli investitori online in questo particolare momento di mercato, circa mezzo milione di utenti solo in Intesa Sanpaolo, è in aumento la positiva tendenza a volersi preparare a dovere. «Abbiamo constatato un maggior utilizzo degli strumenti come l’assistenza remota dei consulenti della filiale li e, a c e s ei clie ti c e i vest i a t ia sserva Tessit re, se ale c e l erta di itale della banca non è più utilizzata come canale transazionale, ma come l di dial ec r t «Con la volatilità delle ultime settimane abbiamo registrato un aumento della proattività dei trader, in linea con tutte le fasi di elevata v latilit re istrate a c e i assat dice Claudia Vassena, head of digital channels di UniCredit, «Non osserviamo er a e t si ificativ dei trader, i te de d i clie ti c e gestiscono in piena autonomia il proprio portafoglio, ma piuttosto un aumento della necessità di confrontarsi sulla situazione dei mercati. Prima dell’eventuale esecuzione “self service” sulle nostre piattaforme digitali, i clienti ci hanno contattato per capire, per essere rassicurati o comprendere come affrontare i prossimi mesi. Abbiamo osservato nei clienti una nuova propensione alla consulenza da remoto e una necessità di linee guida chiare e semplici, che abbiamo soddisfatto anche rafforzando la comunicazione diretta via mail, sito internet e on-line, offrendo una più frequente vista sui mercati e sulla posizione seguita da iCredit I fi e s l r te dei certificati c ti a la crescita di Spectrum Markets, che nasce con l’obiettivo di offrire alla clientela retail la medesima operatività degli investitori istituzionali. Lanciato nell’ottobre dell’anno scorso, Spectrum ha già superato la soglia di ili i di certificati sca iati i E r a, ra ie alla se plicità di accesso, al fatto di aver introdotto il concetto di trading 24/5 e quello di emissioni intraday, con nuovi strumenti che possono essere quotati rapidamente e su richiesta durante lo stesso giorno di negoziazione.

CLAUDIA VASSENA

ec ica scelte di ficili da are Il trader online investe su una pluralità di asset class: azioni, d, val te, Et , certificati, i i e altri r d tti fi a iari derivati come Cfd (contratti differenziali) e future, prediletti dai trader più speculativi, scalper in testa. L’Esma è intervenuta limitando la leva dei Cfd a 30, e vietando le opzioni binarie. Ma su 242 broker online autorizzati in Italia, ben 220 sono soggetti esteri che offrono quasi esclusivamente Cfd, su indici e anche sul forex; e sulle piattaforme extra-europee le opzioni binarie sono ancora disponibili, così come i Cfd con leve superiori a 30. Non mancano, poi, le truffe vere e proprie. BIOCCHI, IL TRADER EDUCATORE CHE INSEGNA LA PRUDENZA «Guardando l’attuale offerta digitale rese te s l ercat dice Massimo Tessitore responsabile digital business onosco poche persone un trader che pratica e insegna partner BdT, private, prodotti e canali che vivono unicamente prudenza. «Quando la volatilità digitali retail di Intesa Sanpaolo, «nodi trading online. Io ho scelto cresce, la regola aurea è che il tiamo un incremento di player europei appositamente di non farne l’unica capitale deve ridursi per evitare il ed extra europei che permettono di opefonte di reddito: sono infatti anche rischio. Alla maniera di Trapattoni: rare su prodotti ad alto rischio, come per imprenditore e faccio education primo non prenderle, perché una esempio Cfd o Opzioni binarie, con tropsul trading, collaborando con perdita grossa ti può spazzare via». pa facilità, con piattaforme in alcuni casi Directa». Davide Biocchi è una Altro che Wolf of Wall Street: «Il carenti nella parte informativa e un’edelle voci più seguite dai trader trader di Hollywood è tutto stress, sperienza utente non in linea con le best online, grazie al sito TradingWeek e sesso e droga. La realtà è invece practice digitali che troviamo su altri setsoprattutto al suo canale Youtube. molto lontana da questo stereotipo: tori. Per questo motivo, come dichiarato «Vado in onda simultaneamente bisogna saper maneggiare nell’attuale piano d’impresa della banca, su più social due volte al giorno l’emotività, avere tempismo e stiamo lavorando a un percorso digitale all’apertura del mercato italiano e sangue freddo. Ma soprattutto che evolva anche l’offerta di trading, con di Wall Street e con la pandemia serve avere il coraggio di tagliare l’introduzione dell’App Intesa Sanpaolo ho avuto un aumento di contatti una perdita quando è ancora Investo, già disponibile sugli Store, e il fusuperiore al 50%». Biocchi è gestibile; e credetemi, non è facile». turo lancio di una piattaforma dedicata,

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FOCUS TRADING EDUCARE AL TRADING ONLINE

Il consulente diventa tutor del cliente di Rosaria Barrile

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n momenti di forte volatilità, il popolo dei trader scende in pista. Ma l’effetto combinato dell’incertezza dei mercati e del lockdown ha spinto anche molti risparmiatori privati a tentare per la prima volta il fai da te rappresentato dal trading online. Mentre una parte degli investitori si è rivolta al r ri c s le te fi a iari er ca ire come muoversi, un gruppo più contenuto ha deciso, almeno nel breve periodo, di muoversi in modo autonomo sui mercati fi a iari Il d delle reti e ell dei c s le ti fi a iari a t i c i die de ti, c e a a a c ra a t definirsi) però, pur nei rispettivi ambiti, invitano a chiedere informazioni al proprio i terl c t re di fid cia er tili are i modo corretto le piattaforme disponibili e non perdere di vista i propri obiettivi di investimento. Reti, il cliente non fa da sé quasi sempre A c er are esta te de a Lorenzo Bassani, vice direttore generale, direttore commerciale e marketing di CheBanca!: «L’eccezionalità del momento che stiamo vivendo ha avuto delle ripercussioni non soltanto sui mercati, ma anche inevitabilmente sulle certezze dei clienti. L’elevata velocità del sell off che a cui abbiamo assistit a i i i ar , si ile a ell della Grande Crisi del 1929-1934, ha generato timori diffusi e soprattutto ha fatto perdere molti punti di riferimento che si erano consolidati negli ultimi anni. È r ale, i di, c e cali c s i rta ti siano stati accompagnati da un forte aumento dell’avversione al rischio che ha c l it i d i r e sia ei clie ti che tendono ad operare maggiormente in autonomia, sia coloro che si appoggiano a it al e te a c s le te I esta emergenza abbiamo inoltre osservato anche da parte dei clienti più evoluti una ricerca di maggior confronto con i nostri consulenti, con l’obiettivo di condividere 30

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I FINANCIAL ADVISOR SUGGERISCONO AGLI INVESTITORI ALLE PRIME ARMI DI FARSI AFFIANCARE DA CHI È ESPERTO view di mercato e strategie nella costruzione del portafoglio. CheBanca!, nonostante si sia sempre contraddistinta per il proprio Dna digitale, prevede un modell rte e te c s le iale Il ai da te e il trading online sono appannaggio di un segmento molto piccolo di clientela ata esta re essa, ei e ti di forte ribasso dei listini azionari abbiac e re istrat v l i etti i crescita nella componente amministrata, s ratt tt s ei tit li i c i da e tali e r s ettive c i stificava le ta i i est va a di stra i e del fatto che, in momenti di forte volatilità e in particolare per i portafogli più ampi, una parte dell’asset allocation possa essere destinata – spesso per brevi periodi - a investimenti su singole emittenti che offrano interessanti opportunità di rialzo». Lorenzo Bassani, vice direttore generale, direttore commerciale e marketing di CheBanca!

Chi consiglia prudenza N sta te i c s le ti fi a iari i di e de ti ssa r ire s rt elle sele i i dei tit li a di ere a di elli c e era er c t di a rete er c i vi e es ressa e te il diviet di stock picking), molti professionisti invitano a maneggiare con atte i e str e t c e re s lte lici rt it , ma che espone anche a molti rischi. «Tra i motivi che spingono al fai da te nel trading», spiega Luca Mainò, cofondatore di Consultique Scf, consigliere Nafop e vicepresidente AssoScf, «c’è l ev l i e tec l ica a c i a ia assistit e li lti i i dici a i, c il si ificativ a assa e t dei c sti er erare e soprattutto ci sono i minimi di investimento, in particolare in e ca rece te, ltre c e la ssi ilit di accedere ad i fi ità di asset class. Per noi il trading deve essere lasciato ai trader


LA MOTIVAZIONE A FARE TRADING È SPESSO L’AVIDITÀ. CHE PORTA A PERDITE CERTE r essi isti Il risc i i alt er c i si avvici a, se a c etenze ed esperienza, al trading è non conoscere il sottostante e le caratteristic e tec ic e dell str e t sele i at est c e s ess risc tria a d ve ia c tattati da i vestitori interessati all’argomento. La motivazione che spinge alcune persone a voler “fare trading” senza nessuna preparazione è lt re e te e te l avidit c e, ita all errata c vi i e che si tratti di un’attività semplice, spinge verso perdite certe e a v lte lt c siste ti Nella stra issi di c s le ti fi a iari i di e de ti c il c it di ai tare il clie te ad ac isire consapevolezza nel proprio ruolo di investitore, che parte dalla capacità di individuare gli obiettivi propri e della propria famiglia e di conseguenza gestire i propri averi in funzione del ragi i e t di esti iettivi, c e s s l fi a iari a a c e di vita a v lta ia ificat est e i di desti ate le ris rse al ra i i e t dei vari tra ardi defi iti c strate ie differenti a seconda dei singoli “goal”, allora è possibile dedicare una parte del proprio patrimonio ad altre attività come passioni, , assate i Ed i c e, se si a assi ati di tradi semplicemente ci si vuole avvicinare ad esso, il nostro consiglio è di studiare molto e di parlarne con il proprio consulente che potrà eventualmente consigliare dei libri e dei percorsi formativi dedicati». Anche Luca Barillaro, tra i ri i r essi isti fi a iari i di e de ti attivi i Italia e d ce te allAcade di d Stock Exchange, invita a utilizzare prudenza e a valutare attentamente i rischi rispetto ai vantaggi delle piattaforme di trading in termini di costi bassi e di immediatezza della gestione degli ordini. «Al di là dell’emergenza sanitaria in atto, in ogni periodo caratteri at da estre a v latilit , c s c e la crisi i escata dai titoli Lehman Brothers, la crisi del debito del 2011 e la crisi cinese del 2015, vede un incremento di chi si avvicina al trading on line. Anche i consulenti indipendenti non possono fornire alcuna indicazioneutile per gli investimenti effettuati tramite il trading on line per l’estrema rapidità con cui si muovono i mercati e per la velocità con cui occorre portare a termini le operazioni tramite le piattaforme. La rischiosità tuttavia non risiede nello strumento del trading on line, ma negli strumenti che è possibile scambiare. Vi sono dei prodotti che non possono essere maneggiati dal pubblico retail proprio perché per esempio hanno come sottostante delle strutture derivative che non s adatte al r fil di risc i di est investitore. La disponibilità di un ampio ve ta li di r d tti li e a s c e ci esponga alla possibilità di utilizzare strumenti non adatti per le proprie esi e e i a t estre a e te rischiosi. Mi riferisco ad esempio a a t s ccess elle lti e

Luca Mainò, cofondatore di Consultique Scf, consigliere Nafop e vicepresidente AssoScf

settimane con gli Etf a effetto leva sul petr li c e a ers ltissi Il c s le te i di e de te i est c test può guidare invece l’investitore nella selezione dello strumento più adatto ai suoi bisogni».

Danilo Zanni, analista e divulgatore finanziario e fondatore, insieme ad Alessandro Moretti, di Io investo

L’errore da evitare Nell’avvicinarsi al trading on line l’investitore non esperto commette infatti generalmente l’errore di focalizzarsi sul prodotto a prescindere dai suoi obiettivi. Come ci spiega Danilo Zanni, analista e divulgatore fi a iari e dat re i sie e ad Alessandro Moretti della community sugli investi e ti i ra de i Italia, Io investo vedi articolo a pagina 82), che tra tutte le piattaforme social ha raccolto a oggi oltre 300 mila iscritti. «Pubblicità e siti accattivanti hanno suscitato l’attenzione di molti risparmiatori che si sono illusi di poter guadagnare molto in poco tempo. Purtroppo si accede al trading anche in mancanza totale di competenze di base sulla scia di bias c rta e tali tra c i l verc fide ce Pri a di sce liere ale iatta r a tili zare è bene capire i prodotti, occorre chiedersi c e i a e ali s i c sti insiti. Ma ancor prima è indispensabile stailire ali s i ar i i di erdita c e ssi ile t llerare I ratica, c i e si appresti a investire, sia in modo autonomo, sia attraverso un consulente, deve a monte stabilire un piano e un orizzonte temporale. Si tratta in ultima istanza di concetti di ase di ed ca i e fi a iaria c e dev essere ac isiti ri a di e ett are i vestimento, perché diversamente, il trading on line da opportunità può trasformarsi in un’arma puntata contro i propri risparmi». giugno 2020

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FOCUS TRADING PRODOTTI EVOLUTI

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di Sergio Luciano

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è stata sui mercati una vera e propria esplosione di volatilità al manifestarsi della pandemia e nel nostro settore l’aumento della volatilità si accompagna sempre ad un aumento dell’attività di trading. Questo perché il trader è colui che cerca, s i ercati fi a iari, delle rt it te de ial e te a c e di reve revissimo termine e se i mercati sono piatti, le opportunità sono veramente poche. Invece, al contrario, avere un mercato che si muove sia al rial c e al ri ass , e era a area di rt it er c i a tradi c c iare a e se licit i sie e c e Fabio De Cillis, country manager di IG Italia, spiega come anche la sua società sia stata coinvolta dall’esplosione di attività di trading on-line che ha distinto gli ultimi due mesi: «La nostra è una realtà assolutamente specialistica, operiamo in una nicchia di mercato, ci occupiamo di trading online da oltre 45 anni e siamo leader nel d er ell c e ri arda la e ia i e dei c tratti er di ere a, elli c e i er si c ia a C d, c i rece te e te a ia a c e a i t i certificati t r Ma chi è stato il protagonista più attivo di questo boom? A ia re istrat i cre e t dell attivit sia da arte di trader esistenti, che già operavano con noi, che di tantissimi nuovi attori che hanno deciso di intraprendere con noi questa attività: sono state settimane molto intense. Quanto è ricollegabile questo fenomeno anche alla permanenza forzata in casa di molti risparmiatori che hanno avuto più tempo e più privacy per cimentarsi? Molto, sicuramente questa è una delle componenti che ha favorit la crescita e l i teresse el str sett re i d i e ta ti ce l’hanno proprio detto. Una persona che è a casa, anche se sta lav ra d a ari, tie e a erta s l des t a c e la fi estra dei mercati che preferisce seguire e certamente ha più modo di operare ris ett ad a sit a i e classica da fici Per i a t tt ci si a it a e i e e i ecce i ali si atte a el rest , a do vedi i mercati che ogni giorno fanno più 10, meno 10, più 7 e , sai c e d esta sit a i e si r ali er e a cas si dai ri i i r i di a i la v latilit si s fiata, quasi che i mercati si fossero fermati, ma in realtà siamo ancora a livelli di sca i e i alti ris ett a elli re crisi Quanti dei vostri clienti possono essere considerati professionisti del trading? Magari è una cosa che sorprenderà un po’, ma la maggior parte dei stri trader ella vita a altr A ia vvia e te gruppo di trader che sono dei professionisti e fanno questo come 32

IL COUNTRY MANAGER DI IG ITALIA «I NOSTRI PRODOTTI COPRONO DAL RISCHIO DI PERDERE TROPPO»

giugno 2020

FABIO DE CILLIS, COUNTRY MANAGER DI IG ITALIA

attività principale, ma la maggior parte si occupa professionale te di t tt altr , e i di i ltissi i casi esta sit a i e gli ha regalato in un certo senso molto tempo in più da dedicare a questa attività. Se si somma l’effetto-volatilità, ecco il risultato. Quali sono i prodotti che sono piaciuti di più e che hanno anche dato qualche soddisfazione in più? Nel trading, ovviamente se ti trovi dalla parte giusta del mercat , ti arriva a ie s ddis a i i, a c e erc a stessa era i e c e ri a i ie ava setti a e er r a arsi c esta r a, c esta i te sit , a ari si ris lve i d e re Ovvi c e se ti tr vi dalla arte s a liata vale l esatt c trari In questo contesto, i prodotti che hanno visto il maggior successo s elli defi iti a risc i li itat , vver r d tti a ca itale r tett N i, er ese i , a ia i stri certificati t r , che sono degli strumenti che hanno al loro interno, nella propria str tt ra, a r te i e del ca itale e trader d vesse acistare certificat t r , sa c e se a att era i e mettendoci un premio di 100 euro non potrà mai perdere più di ei e r , il c e ell ele e t di r te i e sta ialmente questo prodotto fa in modo che la disciplina, quel meto-


d c e t tti i aster trader - e c i e a ia att se it al e c rs di tradi - a se tit defi ire c e l ele e t principale e più importante per il successo nel trading, in questo cas s sta ial e te li at ria sei li at a essere discili at erc la t a arriera di r te i e i i c r rata el r d tt T c e ai era i e s est str e t sai c e più di quello non potrai mai perdere. E se invece la scommessa di mercato va bene? Al contrario in questo caso non perdi quell’effetto moltiplicatore, c e si c ia a e ett leva, er c i i s c e se acci era i ne mettendo 100 euro, in realtà il mio capitale sarà moltiplicato er , , , v lte s l ercat erc a c e i v rrei entrare in tecnicismi, ma l’effetto moltiplicatore, l’effetto leva di esti r d tti, essere artic lar e te i rta te esti due elementi insieme, secondo me, rappresentano la caratteristica vincente di un prodotto del genere perchè da un lato ho la possi ilit di tili are t tti i e efici dell e ett leva, lti lica d quindi il mio capitale e dall’altra parte so che se ho impegnato un premio di un certo importo, qualunque cosa succederà sul ercat , tr ai erdere i di ell I est se s veramente interessante lavorare con prodotti di questo genere e est e e s ratt tt er c i si avvici a a est d C i si avvici a e si avvici at i este setti a e di estre a v latilit , c livelli c e a ia vist vera e te stra rdi ari, al tradi li e era r a il e te re arat e i di lavorare con uno strumento di questo genere ha dato a tutti una r te i e c e i a a ile Avete altre novità in vista, qualche nuovo prodotto interessante? altra delle ssi ilit c e ria e c e vist essere lt tili ata, s ecie elle lti e setti a e, l rt it di are tradi esta a caratteristica trasversale s asi la t talit dei stri r d tti A c e a d le rse s c i se, la sera e la tte, si c ti are ad erare, ta t erc i

stri clie ti sia i s i, a t erc a ia vist a te volte gli annunci a tarda sera hanno poi generato un impatto considerevole sui mercati. Ecco allora che l’opportunità di poter lavorare a qualsiasi ora del giorno e della notte garantisce sempre la ca acit di c i dere c rire le ie era i i Il sec d elee t la ssi ilit di are tradi s ercati ri ci ali d ra te il week end e questa è un’opportunità unica a livello mondiale. A ia vist i este setti a e a te v lte ci s stati a ci, t eet e accadi e ti i e erale d ra te il fi e setti a a c e i si s c vertiti i vi e t , el e e el ale, s i ercati fi a iari P ter s r ttare esti accadi e ti, c e avvengono nel weekend in tempo reale, è certamente un qualcosa che dà un valore aggiunto a chi fa operatività. In termini di prospettive, qual è la vostra sensazione su questa divaricazione in atto tra l’andamento dei mercati, complessivamente buono, e l’economia reale, in gravissima crisi? Le analisi possono essere fatte sui due piani e viaggiano a due vel cit diverse a lat ai l ec ia reale, c e il racc t di quello che sta succedendo in Italia e nel mondo: un’economia che in questo momento è ferma ma che gradualmente, piano piano, i i ia a ri artire e d ve atte dia a ri arte a direi a , come alcuni invece ritengono possa accadere, ma più come una U lt lar a C i vece l altr ia , ell dei ercati fi a iari, che come sappiamo hanno sempre quest’effetto un po’ anticipat re ris ett a ell c e l ec ia, e ett i visi ile sta ial e te i ercati fi a iari a i rec erat ra arte delle erdite s ite e, ver si il e te, a dra a c rire il a residuo in nemmeno troppo tempo tornando a livelli pre-crisi se a tr e di fic lt , salv vvia e te l sc i di alc e altr ele e t di dist r I est e t ci se ra c e i ercati a ia ri res a certa c fide a, i s a le a i i i tra rese dai vari tati e dai vari ver i er a ri arte a, r c t tte le reca i i del cas , a dat fid cia al ercat

APPLAUSI DIGITALI PER IL CAMPIONE DEL MONDO DEL TRADING LARRY WILLIAMS

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n questo periodo storico, caratterizzato da incertezza, restrizioni e smart working, il mondo degli eventi è rimasto congelato, in attesa di poter ripartire insieme ai grandi ospiti e ai numerosi partecipanti. In mezzo a queste difficoltà è emersa la capacità di IG Italia, che come molte altre aziende, ha scelto di adattarsi organizzando un evento in live streaming a vantaggio di tutti gli appassionati del mondo del trading. Lo scorso 9 maggio 2020 IG Italia ha infatti offerto gratuitamente al pubblico la terza edizione de “I Grandi Trader Internazionali”, che ha avuto come mattatore assoluto il trader di fama mondiale Larry Williams. Nonostante l’impossibilità di realizzare un evento “fisico” a causa

dell’emergenza Covid-19, IG ha creduto fermamente nella possibilità di portare a compimento un appuntamento di questo genere con un’ospite come Larry, che in Italia mancava dal 2015. Il rischio è stato ampiamente ripagato dai numeri. Sono stati infatti 3.600 gli utenti unici che hanno seguito in live streaming l’evento, su un totale di 4.500 registrati. A fare la differenza è stata la costante interazione di Larry con il pubblico. Basti pensare che il numero di domande pervenute è stato così alto che il guru del trading ha acconsentito a condensare una parte dei suoi speech per affrontare i temi caldi proposti dal pubblico. Durante le cinque ore di live streaming, sono state diverse le tematiche approfondite da

Larry, dalle regole del buon trader al money management, spaziando con un’analisi puntuale riguardo previsioni sui mercati e strategie di trading. Il tutto ha riscontrato un particolare apprezzamento da parte del pubblico, che ha fornito feedback positivi riguardo contenuti, professionalità, organizzazione della diretta, alta definizione video, precisione della traduzione simultanea e attenzione del conduttore verso gli interessi del pubblico. Un successo sotto tutti i punti di vista che dimostra quanto, con impegno e visione, si possa offrire un evento di qualità in grado di garantire ai propri clienti e al pubblico in generale un’informazione di grande valore.

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FOCUS TRADING PROTAGONISTI/1

Fineco, utili e ricavi alle stelle grazie ai trader di Marco Muffato

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ineco è l’operatore numero uno del mercato italiano del trading online. I dati di Assosim riferiti al 2019 parlano chiaro: sia per controvalori che per volumi la banca guidata dall’ad Alessandro Foti mantiene saldamente il primo posto nella negoziazione di titoli azionari con rispettivamente il 27,04 e il 23,11%. Mentre mantiene posizioni di primo piano anche per i bond: quinto per controvalori con il 7,48% e quarto per volumi di operazioni con il 9,66%. E Romualdo Guidi, responsabile prodotti e servizi di Fineco, racconta a Investire come il periodo caldo del Covid-19 (a partire da febbraio) per i ercati fi a iari a ia trai at lteri rmente il successo della piattaforma. «Gli utili registrati dalla nostra piattaforma brokerage sono più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo di un anno fa, mentre il confronto con l’ultimo trimestre mostra una crescita del +77%. Nell’ultimo trimestre il brokerage ha pesato per il 32% dei ROMUALDO GUIDI ricavi, un dato in crescita visto che lo scorso anno si attestava a circa un quinto del totale di Fineco. Sono risultati dovuti sia all’ampiezza delle possibilità erte, sia all a fida ilit dell i rastr tt ra tec l ica di i ec

LE GRANDI TENSIONI SUL GREGGIO HANNO ATTRATTO VOLUMI MAI VISTI PRIMA

Quali strumenti sono stati più utilizzati nel periodo “più caldo” della pandemia in Italia? Abbiamo assistito a un incremento generalizzato dei volumi su tutte le asset class. In termini relativi va menzionato il petrolio, che ha attratto volumi mai registrati prima per l’effetto combinato del blocco dell’economia globale e le tensioni tra i paesi Opec. Chi sono oggi i vostri utilizzatori? La nostra clientela spazia dal cassettista che fa poche operazioni la al trader s fisticat a stra erta tal e te a ia e completa che riusciamo a dare a tutti i target un servizio ricco ma allo stesso tempo semplice da usare. Per esempio permettiamo di gestire le posizioni con ordini automatici come stop loss, take r fit e traili st i d di avva ta iarsi dei tre d di ercato proteggendo l’investimento: una funzionalità adatta anche per chi è agli inizi. I trader hanno cercato di cavalcare il trend ribassista dei listini oppure di cogliere il rimbalzo? In realtà i trader sono attratti dalla volatilità, perché nel corso 34

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della stessa seduta aumentano le opportunità di aprire e chiudere posizioni in r fitt Ris ett a c di i i s ali i vece conta maggiormente la capacità di individuare i momenti di ingresso e di uscita. Come hanno reagito in media i clienti assis i i ai ons en i finanziari Nel settore degli investimenti è già da qualche tempo che i nostri clienti si stanno orientando verso soluzioni di decumulo, che permettono di investire il capitale con un basso rischio ed entrando in maniera graduale sui mercati azionari, riducendo così i rischi di un errato timing di ingresso. I clienti hanno utilizzato maggiormente i prodotti a leva e quali hanno usato? Abbiamo registrato un incremento su tutte le asset class sia in ordinaria che in leva, in particolare indici, azioni e materie prime, con il petrolio in particolare evidenza. Prevedete l’offerta in criptovalute? In caso negativo, avete in previsione di inserirle nell’offerta di prodotti di trading? Non pensiamo a un wallet per le criptovalute, viste anche le complessità legate alla loro detenzione e trasferimento. Per chi ha un interesse speculativo stiamo valutando dei prodotti di trading che er ettera di e eficiare dai rial i ri assi delle ta i i Quali novità in futuro per questa area di business? Il trading è nel dna di Fineco e ne è una chiave anche nell’espansione sul mercato Uk, un’esperienza che si è rivelata preziosa anche dal punto di vista della spinta all’innovazione. Ci stiamo concentrando sull’ampliamento dell’offerta, sia come gamma prodotti che di evoluzione della piattaforma. Che formazione prevedete per i clienti della piattaforma? A ia i te sificat lt l attivit di ed cati c e i ar gratuiti aperti anche ai non clienti, con temi base o avanzati che vanno dal funzionamento delle piattaforme alle strategie da applicare nelle diverse fasi del mercato. Stiamo lavorando a una serie di lezioni sulle basi del trading fruibili tramite podcast.


TRAINING

Missione riuscita in community: formare investitori consapevoli di Davide Passoni

«I

l nostro obiettivo è formare investitori consapevoli. Il 99% dei contenuti di IoInvesto è gratuito, abbiamo oltre 4mila video su YouTube, su un canale partito tre anni fa; non abbiamo pubblicità, non siamo fi a iati accia s s ri a i i altr di contenuti è quello che regge il nostro business: noi offriamo a ase c c te ti di ed ca i e fi a iaria del t tt rat iti, se poi la persona vuole risparmiare tempo, avere un percorso r a i at e il str s rt , ac istare dei stri r d tti e servi i, t tti c la ara ia s ddis atti ri rsati Alessandro Moretti, a alista fi a iari , e r c itat scie tific iat Società Italiana Analisi Tecnica, ndr) uno dei d e italia i ad aver tte t il Master I ta Master i a cial Tec ical A al sis, il assi ric sci e t al d s ll aalisi tec ica dei ercati fi a iari , i sie e a Danilo Zanni, c s le te fi a iari a t , alla ida di I I vest i i vest c , il r ett s lla fi a a ers ale c la c it i ra de e i terattiva d Italia r ett c e nasce dalle storie di due giovani appassionati di trading e cons le a fi a iaria c e ett la c lt ra ri a del si ess, consapevoli del fatto che la prima stimola il secondo. «Tre anni a , c ti a M retti , c i d e dei iei att ali s ci e da I I vest i vi era, cc a d ci s l di tradi i, c l arriv di a il , ci sia allar ati a c s le a, ed ca i e e c lt ra fi a iaria ia s ci e circa c lla rat ri, i alc e a e ie c e ci c ra c ica i e, licit a si er ia tra Alessa dr e a il er etta r essi ista del tradi a assi at di c s le a il ri , r essi ista della c s le a a assi at di tradi il sec d , i d e ca isc s it la dire i e da re dere Il ri lav r da are, a c ra ri a di erare la c s le a i di e de te, ed care l i vestit re da est ass t art la c it e i c te ti di ed ca i e fi a iaria di I I vest r ett c e c ta s ll es erie a e le ca acit di a i - er a i c s le te fi a iari i i ec , d ve a racc lt ltre ili i di e r e c str it rta li di clie ti - e M retti C i ri i s ldi c e ada ai lav ra d e tre st diav all iversit , i dedicai alla ia assi e, il tradi C la crisi del li ersi t tti, li ri ada ai lav ra d e a d li ersi di nuovo decisi che era ora di approcciare quel mondo in modo divers E trai i iat i i ia d sia il erc rs da trader, sia da a alista fi a iari erai l esa e da a alista tec ic el e dive tai s ci se re el s erai l esa e di rilivell da a alista tec ic i ter a i ale dell I ta, el i a assi ai alla c s le a fi a iaria i di e de te e c se ii il relativ aster di C s lti e e el tte i il Master I ta

DANILO ZANNI E ALESSANDRO MORETTI ALLA GUIDA DI IOINVESTO

MORETTI E ZANNI HANNO COSTRUITO IOINVESTO, «LA PIÙ GRANDE COMMUNITY ITALIANA DI EDUCAZIONE FINANZIARIA» Ca acit e visi e i al servi i di r ett e di a c munity i cui numeri parlano da soli: un canale YouTube con circa ila iscritti e ili i e e di i ti ese di vis ali a i i r fil I sta ra c ila ll er r fil ace c ila e di Ti T c circa ila iscritti e te da ili i di vis ali a i i ese ca ale Tele ra lt attiv c iscritti data ase di ila i diri i ail C il l s della rat it dei c te ti ed cativi Ma t tt A fi e i scir il li r di a i e M retti, I sette eccati fi a iari li r di div l a i e fi a iaria, racc t r a at accessi ile a t tti a se re s portato da dati e numeri; spiegherà come gestire al meglio le sette sv lte fi a iarie della vita di ciasc , dalla ascita alla rte Perc t tta la vita a esti e di scelte e di i vestimenti, meglio se consapevoli. giugno 2020

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FOCUS TRADING PROTAGONISTI/2

IWBank, il Covid-19 ha scatenato gli operatori “heavy e active” di Marco Muffato

C’

è la rete dei consulenti fi a iari e c sec do pilastro fondamentale nel modello di business di IWBank che è rappresentato dal trading online. Ne parliamo con Alessandro Forconi, responsabile area trading e mercati IWBank.

FEBBRAIO E MARZO HANNO FATTO REGISTRARE UN +80% DI ATTIVITÀ NEL TRADING ONLINE

Con l’altissima volatilità e con il peggior crollo azionario della storia quanto a velocità a partire da inizio febbraio gli utenti del trading online di IWBank hanno aumentato volumi e numeri delle operazioni e di quanto? elevata v latilit ca sata dall ev lversi della a de ia da C vidac rtat rte i cre e t dell attivit di tradi sulle nostre piattaforme proprietarie IW QuickTrade, 4Trader+ e A Tradi ei esi di e rai e ar ris ett all stess eri d dell a recede te Tale i cre e t , s rtat se a criticit dalla stra i rastr tt ra tec l ica, a ri ardat i a iera trasversale t tta la stra ase clie ti i ificativ a c e il dat re istrat ell a ert ra di vi c ti, addiritt ra radd iat i esti d e esi, a testi ia a del att c e se re i ers e si sta avvici a d c i teresse al d del tradi li e tre d, est lti , c e rileviamo anche in queste prime settimane della cosiddetta “fase 2” e che ci fa ben sperare per il futuro. Quali strumenti sono stati più utilizzati nel periodo “più caldo” della pandemia in Italia e quali sono stati invece sono meno considerati dagli utilizzatori? I ercati cas a i ari, ell italia s t tti, se it da E r a e tati iti, a sic ra e te catali at l atte i e dei stri clie ti M lt i teressa ti a c e i v l i re istrati s i t re s i dici a i ari, a c er a del str s lid si i a e t s l d dei derivati Da voi prevalgono i clienti più speculativi e se sì di quanto rispetto a un cliente standard? Il dell di servi i e l a ie a dell erta di I a ra presentano da sempre un punto di riferimento sia per gli heav trader c e er li active trader, acc ati da erativit i trada di reve eri d C e dett , stia rileva d a si ificativa crescita a c e di i vestit ri artic lar e te i teressati ad erativit i li itata e c ri te te rale di i vesti e t i a i el te Come hanno reagito in media i clienti assistiti dai consulenti finanziari I clie ti assistiti dai c s le ti fi a iari, c e ra ie al tradi ss accedere a vi e s fisticati str e ti fi a iari 36

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ALESSANDRO FORCONI

tati s ltre ercati re la e tati i ter a i ali, era i a t ia er la r i e di rta li c e ri arda est ti di erativit l r te delle e ia i i, il l r c rtae t stat a al a ell de li altri i vestit ri I clienti hanno utilizzato maggiormente i prodotti a leva e quali hanno usato? a arte dei stri clie ti a tili at derivati a leva i esta ase alta e te v latile I artic lare, i clie ti i rie tati a i vesti e ti di edi eri d si s c ce trati s alc i certificati c e rese ta leve i tri sec e s vari str e ti fi a iari e stre iatta r e acc l l erta di vari e itte ti di certificate e, i artic lari fi estre te rali e ra ie a s ecifici acc rdi c e si ev lv el te , i stri clie ti ss a c e s r ire di r i iac issi i er Quali novità sono previste in futuro in questa area di business? all st di ver e r ri di c te ti c e i te dia ettere a dis si i e dei stri clie ti, a c e di elli e es erti, er r vere tradi se re i c sa ev le C l a e tare del aci d te a i est area, rite ia d ver s r ire a li i vestit ri a i ri i r a i i e str e ti ed cativi er erare c se re a i re c sa ev le a


ONLINE SIM

Pac, ricetta di successo anti-pandemia

U

na società di intermediazione mobiliare leader di mercato in Italia nel collocamento di fondi on line, che offre l’opportunità di confrontare, scegliere e acquistare in rete più di 4.000 fondi comuni di investimento di oltre 150 case di investimento. È Online Sim, nata nel 2000 come società indipendente, dal 2004 entrata a far parte al 100% del gruppo Ersel, specialista dal 1936 nella gestione di patrimoni. In questa intervista Francesca Giubergia, presidente di Online Sim, racconta la crescita degli ultimi mesi, in piena pandemia, e in particolare il boom dei Pac.

di Victor de Crunari

LE SOTTOSCRIZIONI A DISTANZA DEI PIANI DI ACCUMULO SONO CRESCIUTE DEL 40% IN 4 MESI infatti di investire gradualmente, attraverso un metodo che mette al riparo da scelte emozionali irrazionali e spesso errate. Nei primi quattro mesi del 2020 la clientela di Online Sim ha sottoscritto il 40% di Pac in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, concentrandosi in particolare sui Pac azionari (83% del totale contro il 62% del 2019). Oltre all’incremento delle sottoscrizioni anche li rt edi ia ificat del Pac i crescita (+20%), a confermare che questo strumento è in grado di richiamare investimenti sempre più consistenti.

Avete registrato un aumento delle vostre attività nel primo quadrimestre, e in particolare tra febbraio e aprile? Possiamo confermare che è in atto una crescita e li i vesti e ti i attivit finanziarie. In questo contesto di mercato i risparmiatori italiani hanno raggiunto oltre 4.300 miliardi di euro di patrimoQuali dei vostri servizi stanno risconFRANCESCA GIUBERGIA, PRESIDENTE ONLINE SIM nio investito, con una liquidità che raptrando un maggior successo? Che presenta oltre il 30% del totale. spazio dedicate alla preparazione dei vostri clienti? a arte di esti ris ar i sar s esa i c s i, a e efi- Il nostro cliente può ricevere una consulenza su misura dal rocio della domanda interna del Paese, e una parte sarà dedicata bot advisor selezionato, seguire i portafogli modello di diverse agli investimenti. case di gestione, tra cui alcuni costruiti con logica Esg, oppure I nostri clienti hanno mantenuto i nervi saldi, soprattutto nel operare in totale autonomia, fare un check up di portafoglio e mese di febbraio, che è stato il più complesso da gestire. Nel confrontare, scegliere ed acquistare oltre 4.000 fondi comu2020 la nostra raccolta è positiva, con un aumento importante ni di investimento delle 130 maggiori case di investimento al del numero delle richieste di apertura conto. L’interesse per mondo. Il tutto senza commissioni e totalmente online. a esti e delle r rie fi a e li e i rte a e t , Un aspetto molto apprezzato del nostro servizio è la presenza, s i ta dalla ricerca di alter ative a li i vesti e ti tra ite fi- da ormai 20 anni, di un servizio clienti composto da profesliale bancaria o consulente e dalla necessità di operare da casa. sionisti in grado di gestire a 360° la relazione con il cliente e fornire un supporto fondamentale in periodi di mercato come Come sono andate le attività che prevedono una maggio- quello attuale. re operatività autonoma da parte dei vostri clienti, in par- Per quanto riguarda la formazione rivolta alla nostra clientela, ticolare sui fondi? è dal 2015 che investiamo sul nostro blog per mettere a dispoI nostri clienti hanno dimostrato una forte propensione ad sizione di tutti informazioni su temi caldi di mercato, offrire investire in fondi tramite Piani di accumulo, scelta legata alla un nostro punto di vista sui temi di attualità, che impattano capacità dei Pac di gestire al meglio la volatilità dei mercati. In l’andamento dell’economia, e aiutare gli investitori a essere un periodo di incertezza come quello attuale, il Pac consente più consapevoli delle proprie scelte. giugno 2020

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FOCUS TRADING INVESTMENT CHALLANGE

Tre italiani vincono il contest universitario europeo di Mario Romano

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ttomilacinquecento partecipanti da ogni parte d’Europa, più di 207mila ore complessive di trading sulla piattaforma BG Saxo Trader Go, oltre 175.000 operazioni effettuate per un totale di 222 milioni di euro di guadagni virtuali. Sono questi i numeri record della prima edizione di I vest e t C alle e, la sfida di itale lanciata da Banca Generali e Reply in collaborazione con il MiP – Politecnico di Milano che ha visto migliaia di studenti europei darsi battaglia a colpi di trade. C a i ali c e vi c a sfida d i ata dai i va i italia i c e di stra il di fi ale della c eti i e, t tt tricolore. Ad aggiudicarsi la Investment Challenge è stato infatti il 22enne Alfonso Di Palma, studente presso la Federico II di Napoli, seguito da Giuseppe Michele Rinaldi (22 anni, Università degli Studi di Trento) e Bruno Messina (23 anni, Università Luigi Bocconi di Milano) sul terzo gradino del podio. Un risultato sicuramente incoraggiante dopo che l’Ocse ci

BANCA GENERALI PROTAGONISTA DELLA SFIDA DI TRADING ONLINE SULLA PIATTAFORMA BG SAXO c ll ca se re lti i er ed ca i e fi a iaria tra i a i ri Paesi sviluppati. Le ragioni di una gara. «Abbiamo voluto dar vita a una Challe e c e r va la c lt ra fi a iaria tra i i va i, c sentendo loro di mettersi alla prova in prima persona nella gestione di un portafoglio virtuale ma basato sull’andamento dei ercati fi a iari reali , s ie a Gian Maria Mossa, amministratore delegato e direttore generale di Banca Generali, che aggiunge: «abbiamo inoltre voluto sviluppare una serie di contenuti formativi per approfondire concetti chiave per il mondo del risparmio, ma anche in molti ambiti d’impresa,

L’AD E DG MOSSA: «UNA GARA PER AVVICINARE L’UNIVERSITÀ E I GIOVANI AL MONDO DEL RISPARMIO»

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Investment Challenge è solo l’ultima delle attività sviluppate da Banca Generali per avvicinare i giovani al mondo del risparmio. La banca guidata da Gian Maria Mossa è infatti tra le più attive in Italia nella diffusione di una corretta cultura finanziaria attraverso progetti e iniziative dedicate. Ne parliamo proprio con l’ad e dg di Banca Generali. Mossa, quali sono i principali progetti che portate avanti con gli studenti in campo finanziario? Da anni ormai abbiamo aperto tavoli di lavoro con tutti i principali atenei italiani. Vogliamo indagare le tendenze del contesto finanziario ma anche incanalare la forza innovativa delle nuove generazioni all’interno

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del mondo del risparmio italiano, aiutandolo a superare logiche passate per venire incontro ai risparmiatori del futuro. In questo senso abbiamo dato vita alle collaborazioni nel fintech con il Politecnico di Milano, nel digital wealth management con l’Università Cattolica, abbiamo creato un osservatorio permanente sulla governance delle pmi insieme alla Sda Bocconi con la quale abbiamo anche sviluppato un corso dedicato al counseling patrimoniale, mentre insieme alla Liuc abbiamo dato vita al primo osservatorio in Italia sul private banking. Insieme alla Fondazione per l’educazione finanziaria dell’Abi, Feduf, portiamo poi avanti progetti educational dedicati ai più giovani, andando nelle scuole primarie

a spiegare i primi rudimenti sul risparmio. E ora stiamo parlando con una primaria realtà accademica per affrontare insieme le tematiche evolutive del mondo della sostenibilità e Esg. Cosa cercate dal confronto con i giovani? Idee o una nuova fetta di clientela? Confrontarsi con i giovani è fondamentale per almeno due motivi. Il primo motivo è che solo attraverso il dialogo con loro si possono capire i bisogni di una generazione che ha un approccio al risparmio molto lontano da quello a cui sono abituate le generazioni più esperte. Dall’altro c’è poi un elemento più ampio legato al fatto che i giovani sono i veri


quali protezione e copertura dal rischio, pensiamo solo alla volatilità sulle valute o sulle materie prime per molte aziende. È il primo esperimento in Italia di questo tipo e siamo entusiasti della ris sta ricev ta dai ra a i a arte a del c test nelle prime settimane di marzo ha peraltro coinciso con l’escalation della pandemia che ha alimentato un forte aumento della volatilità, rendendo molto verosimile e particolarmente complesse le simulazioni fatte dai ragazzi col loro portafoglio virtuale da 1 milione di euro. Nelle settimane successive infatti i listini hanno registrato perdite nell’ordine del 40%, salvo i i i iare a rec erare a i i i a rile N sta te le di ficoltà dei mercati i ragazzi hanno mostrato però una profonda attenzione alla strategia e allo strumento. Il 63% dei partecipanti è infatti riuscito a ottenere un incremento del proprio ca itale el c rs della sfida ris ltat d ecce i e, erit anche delle possibilità offerte dalla piattaforma BG Saxo Trader Go che ha fatto il debutto per la prima volta in Italia, al di fuori della cerchia dei clienti Banca Generali. La piattaforma il r tt delle si er ie della a ca da ese leader el fi tec a a c e a dalla s a ltre ila str e ti fi a iari a disposizione, con le competenze di advisory della banca private del e e le sfide della ase di sele i e i rtali i li ri si s sfidati ella fi ale s tt e d si i a gara secca al giudizio di una giuria d’eccezione composta dallo stesso Mossa, dall’executive partner di Reply, Roberto Tognoni, dal se i r r ess r fi a ce del MIP, Marco Giorgino e dal ceo di BG Saxo, Gian Paolo Bazzani che hanno avuto il compito di valutare i risultati pratici alla luce di precise scelte strategiche. Ne sono emersi portafogli con forti tratti distintivi. Quasi tutte le strategie presentavano infatti non solo una valida analisi basata sulla consapevolezza del contesto di mercato, ma a c e elevat livell di atte i e ai vi e ti s ecifici

depositari di quelle best practices internazionali che plasmeranno il mondo del risparmio del futuro. Per questo motivo in Banca Generali siamo alla costante ricerca di un confronto diretto con gli studenti. Dal 2018 abbiamo dato vita a un format che si chiama “Digital Talks”, una serie di incontri che ci porta nelle università italiane insieme a aziende che fanno dell’innovazione la matrice chiave del proprio business come ad esempio Lamborghini, Talent Garden, Eataly, King di Candy Crush e molte altre. Non si tratta di lezioni frontali, ma di un vero e proprio confronto in cui il dialogo scaturisce da un confronto di idee sul presente e il futuro dell’economia, del mondo del lavoro e del risparmio.

GIAN MARIA MOSSA

di breve termini innescati dalle notizie politiche e macroeconomiche dei giorni di gara. Tutti segnali di una generazione brillante che potrebbe presto affacciarsi con successo al mondo del lavoro. «La qualità dell’elaborazione dei portafogli, soprattutto tra i fi alisti, ris ltata davver elevata, si t di a a ca acit di a alisi e di c re si e dell ar e t fi a iario. Per questo siamo molto soddisfatti del risultato di questa prima Investment Challenge. Per noi è importante star vicino alle università e ai ragazzi per confrontarsi non solo sulle tematiche di tecnologia e innovazione, ma anche sui contenuti c e ri arda l ev l i e dei servi i fi a iari, cerca d di portare il nostro contributo nella sensibilizzazione alla piaifica i e e er t tte le te atic e di ris a a e e t , a concluso l’ad e dg di Banca Generali.

Questo approccio orientato ai giovani lo applicate anche all’interno dell’azienda Banca Generali? Si, assolutamente. Il mondo del private banking e del wealth management in cui operiamo sono caratterizzati da una clientela non giovanissima, ma che sempre di più richiede attenzione anche dal punto di vista dei servizi tecnologici. E i nostri stessi banker, che sono il cuore della nostra professione, necessitano del digitale e modalità sempre più innovative per svolgere al meglio il proprio lavoro nella protezione dei patrimoni. L’esperienza del coronavirus ci ha messo di fronte all’importanza di queste soluzioni. Il nostro approccio open banking, come

un vero e proprio ecosistema digitale, poggia su un confronto continuo per migliorare questi strumenti. E il contatto con le università come con i partner globali sono il modo migliore per assicurarsi sempre un posto in prima fila all’appuntamento con l’innovazione.

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FOCUS TRADING DIRECTA SIM

Tedeschi: «Da pionieri vi diciamo che il boom del trading proseguirà» di Sergio Luciano come servizio al dettaglio. Ricordo che quando nel ’96 scrissi la mia tesi di laurea, internet non era ancora diffuso, mi servii di un abbonamento Vol (video on line, ndr), una società di Cagliari, mi pare costasse 199.000 lire, mentre le notizie si cercavano su Arianna.it. Directa nacque senza web, si operava con connessioni che “chiamavano” un server a Torino via modem, una specie di fax, grazie ad una grande intuizione di Massimo Segre (tuttora azionista di controllo del gruppo, ndr) e del suo super consulente informatico, l’ing. Fabbri, che veniva dalla Ferrero, e lì aveva sviluppato per gli agenti un servizio concettualmente analogo per l’inoltro degli ordini dal territorio al centro. Oggi è il nostro vicepresidente. Innovatori per dna, dunque. E adesso, vero, c’è stato un grano e s a e inno an o an e approfi de risveglio di tutto il tando di questo boom? mercato del trading Stiamo innovando sia il prodotto che i online: i mesi di marprocessi. A gennaio abbiamo introdotto zo e aprile sono stati lo short e long intraday per i titoli Usa, laneccezionali, ma dobbiamo distinguere tra ciato una nuova App, fruibile sia su Apple il boom di una fase e la crescita di un fenoche su Android, inserito la chat e la digitameno. Il trading online cresce, per fortuna, lizzazione completa delle procedure per a c e se re rad al e te a fia l’apertura del conto. E ancora: abbiamo inmata di questi ultimi mesi, per rilevante tr d tt il fid s i tit li di tat , la leva l VINCENZO TEDESCHI, AD DI DIRECTA SIM che sia, è da collegare alla grande volatilità e short sugli Etf, e stiamo migliorando l’ofdel mercato, che ha creato occasioni attraenti per i nostri trader». erta s i certificati, c e si ss ac istare a l r v lta c l fid È lucido e pacato come sempre Vincenzo Tedeschi, da pochi Inoltre abbiamo rinnovato l’interfaccia web verso il pubblico con mesi amministratore delegato di Directa Sim, uno dei nomi sto- un sito internet completamente rinnovato. rici del settore in Italia, nata addirittura nel ’95, un anno prima Esattamente da cosa provengono i vostri ricavi? della fondazione di Google. Dalle commissioni, molto modiche, su ogni singola operazione. «Quando il mercato si muove molto c’è più voglia di comprare e L’anno scorso per esempio abbiamo fatto 2,5 milioni di operaziove dere, e s tt l i fl ss della crisi il ercat si ss lt ni. Inoltre, c’è un minimo di margine sulla liquidità in giacenza. sia sull’equity che sui Btp e sulle materie prime, come il petrolio. E c’è ancora spazio di mercato per crescere? All’inizio c’è stata la paura, poi è subentrata la voglia di investire: Il nucleo duro degli appassionati cresce poco, sono persone che c i cla r si ri assi c e si s verificati, s ate le r- fanno abitualmente trading, tra le 500 e le 1000 operazioni all’antunità ed è diventato un ottimo momento per inserirsi sul merca- no: in Italia direi che sono meno di 100.000 persone. Poi abbiamo to. Tutte queste grandi crisi si riassorbono, la storia ce lo insegna. tanti altri investitori online che invece aumentano stabilmente Noi abbiamo raggiunto i 30 mila clienti proprio a marzo». di a i a , erc s stit isc il ca ale fisic c elE la paura è passata presto? lo digitale. C’è una consapevolezza che lentamente cresce sulla Ai più bravi la paura passa presto, perché sono abituati ad affron- convenienza del fai da te, non solo convenienza di commissioni, tare cambiamenti improvvisi e a fare scelte operative differenti. a asse a di c flitti di i teresse, er est lti si a fida Ad esempio sono cresciuti molto gli ordini sui titoli Usa: dall’Eu- a c s le ti fi a iari i di e de ti, s stit e d li ai r t ri ropa, grazie al fuso, una buona parte del retail si riversava sulla fi a iari i erce isce a certa sfid cia el siste a a cari , Borsa americana, un fenomeno agevolato dall’orario e dal fatto e anche questo invoglia i risparmiatori a impegnarsi e diventare che le persone fossero bloccate in casa. più consapevoli della gestione dei lori risparmi. Quanto contano l’esperienza e l’anteriorità di un marchio? Però si fanno consigliare... Sono un grande patrimonio. Directa è nata nel 1995, è stata il Alcuni sì, ed è per loro che Directa ha lanciato dPro, un tool che primo operatore europeo a connettere i clienti direttamente con permette ai consulenti indipendenti di gestire l’inoltro dei loro la Borsa, ben prima della diffusione della rete intesa come oggi, consigli di investimento ai propri clienti.

AUMENTANO I CLIENTI CHE INVESTONO ONLINE SOSTITUENDO COSÌ IL CANALE FISICO

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BG SAXO

Bazzani: «Nel trading online siamo una sorta di Amazon» di Sergio Luciano

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c e fi ra avev ai att s art- r i , ss ara tirvi c e a c e d la fi e dell e er e a C vide ar al e ce t i r i all a Perc est i ersi e r ata ella di e si e di itale a ca iat irreversi il e te le stre a it di i E, s a a c e i fl e at il d i c i estia i stri ris ar i Gian Paolo Bazzani, a i istrat re dele at di Bg Saxo i t A ia ess a dis si i e i ltre ila str e ti fi a iave t re tra Banca Generali e il c l ss da ese del tradi li e ri, Et , a i i, li a i i, derivati, val te, e a re i e esti salira Saxo Bank, red ce dall ac isi i e di Bink Bank, a i i iat da dia ila s t tti str e ti e tri, c e i s a lla di ce re la s a erativit e sta via ia d a s r att t A are e di ale T tt di e de dall tili c e se e a Ci s elli a ia re istrat al dei v l i sca iati s lla stra c e sia ers e fisic e istit i i i rese - a esi e e iatta r a, c er ce t , ra ie di r te i e, e c i tr va li str e s ratt tt alla v latilit dei ercati c e atti adatti a s ddis arle M lti i re dit ri trae i trader Ma a c e ei esi s ccessivi, c ied a c e di essere r tett ella s a i cal i, a rile e a i , c i r v lac etitivit E i ettia a dis si i e tilit , l a da e t r se re il d i er l r li str e ti tec l ici i li ri della edia e ltre il er ce t dei er ese ire le r rie c ert re ese stri sta dard i Pre dia a edia a ie da c e i i i È un megatrend, questo fenomeno? a es rtare s i ta dal cr ll della d a da ardi acci r stici, cerc di tirare i ter a d vr c rirsi dal risc i val tari e i cavi e arli stare e e de tr i rsetti N i di sa r c e are C i tr i i iare a sia ativi di itali e d e la i c test r tett , c ra di va ta i GIAN PAOLO BAZZANI, AD DI BG SAXO stra s ida stata essere r sti el e t E proteggete anche i privati che investono? i c i ci si c iedeva di essere a c ra i di itali Cerc ia di rtare il , i clie te al e sia la s a i vestita - a esi e e di e li della tec l ia e li str e ti i e icie ti ai stri clie ti er diversifica i e e c rre risc i se re a l i ti ed c it dei stares i ercati Mi iace lidea di essere a s rta di A a del tra- c s le ti es licitar lieli e alc i veste al i li a i di li e ci il assi della ida ilit e della recisi e i, s tt val ta d il risc i di illi idit c e c rre il s rta li , Dunque il nesso tra domiciliazione forzata e boom del trading c’è? ecc c e l attivit c s le iale c rre i s ai t E r ri est ivia c essi e ci s se re i ers e c sta te e te il val re a i t dei rivate a er di a ca e erali Private c esse, da c da ta let da s art e, c e sa di i l - Ecco, come va la collaborazione con Banca Generali? e a i e si dedica a i r e te a c e al tradi -li e, e issi A ia clie ti diretti c e a r il c t i a ca i d ia e te Ma atte i e, e e c e a raccia t tti e erali e a access alla stra iatta r a e altri clie ti, i i stri c rta e ti C e ci si alle a i ca era se e d i t t - se iti da a ca e erali, c e ss a c e tili are i stri ava rial s t e, si a i tradi -li e da casa C e ci s atissi i str e ti di itali sia i a t ia c e c l a sili del r se re i ers e c e desidera c rare e ve dere tit li, sia i ri c s le te Il ver val re ella scelta, ella decisi e d i vestia t ia, sia a fia cati da c s le te c e l ai ta a val tare le e t , e ella il clie te la a c e c s lta d il c s le te c lessit c esse ed d e di diversi ell ivers del tra- Qual è il perno delle vostre sinergie? di Ci s trader c e si acc te ta di ar da s alc e ac ist , a stra c e v l t di servire i clie ti el d i a i se e d er criteri r de te, ca t e ci s elli c e a lissi ile C l stess i e ci r di ia sia er il classica strate ie a ressive era d ad ese i i i i s ll i di- c clie te ai-da-te sia er c i si a idare da c s le te Nella ce italia , e c e erse i teressi s ec lativi e i a - l a es erie a di a ca e erali a ia i arat c e l essere dia a racc liere t tte le as ira i i di c i i veste i a t ia a s accettat , i t tti i s i c rta e ti e a c e i fi a I ltre, ra ie a a ca e erali Private, ettia a dis si i e dei a Per ese i a ia a c e clie te c e riceve c s le a trader a c e la c ete a e l es erie a della i li r rete di ric re dal s c s le te a i si riserva a arte di i c a vate a er i Italia, a da d a r ire str e t lteri re er t E i sia a s a dis si i e a radi ess a c e c rirsi dai risc i di ercat e r te ere il atri i el c s le te clie te di a e cerc ia di trattarl c la In che modo? stessa atte i e

VOLA LA JOINT VENTURE CON BANCA GENERALI

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FOCUS TRADING PERICOLO DERIVATI

Petrolio sottozero, l’ennesima Caporetto dei trader della domenica di Giuseppe D’Orta

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utte le volte in cui uno strue t fi a iari vede il r ri re reci itare c c i cerca di s r ttare l ccasi e, vera res ta c e sia a st ria e il ra i a e t ci dic c e le r a ilit di ri scita s lt i eri ri ris ett a a t c e e te si creda i ad alc i a i a accadeva asi escl siva e te c le a i i a i via i ter et ssi ile c rare alsiasi str e t , a c e c less I ris ltati si ved a r te di c issi i veri trader es erti c e riesc ad arricc irsi, i rte vi e t di ercat crea a va sc iera di e trader c e a era il rta li Maledetto future ci c e accad t ai ta tissi i c e a ac istat il t re s l etr li re t ti est Te as I ter ediate diretta e te tra ite certificati, C d e s ratt tt Etc E c a e Trade C dities s ll r er , e a ari c leva s ase tidia a tili di str e ti derivati c lessi r ai dive t alla rtata di t tti a er t tti Il le islat re l sa, c e vedre i se it , a a sa erl s i ta ti c e c esti r d tti restai castrati c esiti disastr si Ecc ell s ecific c sa accad t A di ere a di altre aterie ri e, er ese i l r , cert ssi ile c rare arile di etr li e rtarl a casa i a cassetta di sic re a ic d er tarvi s i c tratti t res Ci avvie e a c e se si sa certificati, C d Etc esti, er re licare il re del s tt sta te, dev eri dica e te ri varl da a scade a all altra r ll- ver I t res s l ti a a scade a t tti i esi e il est re deve i di ve dere la scade a r ssia er c rare ella s ccessiva N er dett , a i avvie e di rad , c e le 42

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LA VICENDA DEI FUTURE SUL GREGGIO, CHE HA AZZERATO MOLTI PORTAFOGLI CONFERMA IL RISCHIO DEL “FAI-DA-TE”

ta i i dei d e c tratti sia si ili e la scade a s ccessiva c sta e di ella c rre te si arla di ac ardati , e tre se c sta di i si arla di c ta Nel ri cas il r ll- ver c rta ada , el sec d si a a erdita e scade e di ar ed a rile sc rsi a vist c ta e r e, ell rdi e a c e del e i esta sit a i e stra rdi aria a c rtat s l e r i erdite, a a c e li ssi ilit di c ti are a re licare il s tt sta te erc il atri i si e r e e te rid tt e a ci si a i e l e ett leva r st da lti Etc, ecc c e la erdita si lti licata er d e a c e er tre, risc ia d i alc i casi di a erar e il val re eva c e i ltre era s ase tidia a e re de adatti li Etc s l a tradi di c rt res ir ete e d li er i i r i c sec tivi i vece si s etti all e ett c di , ssia al ricalc l tidia del re di arte a s c i a licare la leva est ecca is lt c c iar a li i vestit ri re-


a scade a i cas di ve dita a tici ata si re dera c e il disastr a c l it a c e il l r certificat

tail, date le ta te d a de i erit a s eciali ati s l a disastr avve t

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Investimenti quasi azzerati C i l eve t della tte del ar , ri a dell a ert ra delle rse e r ee, a d el ir di d e re, tra le attr e le sei del atti i Italia, il re del re i reci itat del rta d alla erdita asi i te rale del ca itale a c i si tr vava al rial e i leva, e addiritt ra alla c i s ra di alc i r d tti il cas de li Etc ti Cr de Oil ail evera ed OI e R e essi da isd Tree I vest e ts, i c i c tratti s a s tt sta ti derivat c str it s t re s stati esti ti dal r it re Pari as i virt della cla s la evere Over i t a Eve t c e i tervie e a d il ercat re istra rte vi e t avvers al di ri dell rari di c trattai e sc di este dis si i i c se tire di c i dere il c tratt ri a c e il val re ra i a s ri il val re er Il Nav fi ale st-c i s ra er i r d tti etr li eri a leva c e s stati ter i ati, a lasciat a li i vestit ri es sti a li str e ti Oil e rl ris ettiva e te il , e il , del Nav recede te i ili cla s le s rdi aria a i istra i e er r d tti sca iati s l e li rari di a ert ra di alc e rse a ave ti il s tt sta te, i est cas i t res etr li eri, sca iat s l s i ercati stat ite si a, c sidera d a c e le ia e asiatic e, asi l l i ter arc della i r ata M lti i vestit ri si s la e tati della c i s ra dell Etc ssed t , se a er re dersi c t c e essere es sti i leva e dalla arte c traria v leva c e dire aver asi a erat l i vesti e t Capitale protetto non vuol dire garantito C i a cate ria di i vestit ri c e sa a c ra c sa accad t al r d tt c e a c rat s i clie ti delle a c e c i e li lti i te i era stati ve d ti r d tti certificati a c e s l etr li er diversificare I certificati s s ess a ca itale ara tit r tett , a lti sa , aari erc stat s ie at , c e ca itale r tett v l dire ca itale ara tit e se la arriera, ssia il livell di assi a erdita, vie e i ra ta si a diritt a ricevere i il ca itale i vestit a il val re di ercat del s tt sta te I ta ti i di cred di avere a c ra a dis si i e il l r ca itale, e s l

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Strumenti non per tutti C e si c re dere si tratta di str e ti adatti a t tti, d ve i trader i r vvisati da il e i di s distra casi e le atici c e li lteri ri ac isti atti er ediare i re i di caric rassi i sc si liata er i si li tit li, fi rarsi er i derivati re le rti la e tele s lla c i s ra dei r d tti erc si era dis sti a te erli a l a ca sser r ali tit li C rta e ti c e de ta scarsa a iliarit s l c i derivati, a c li i vesti e ti fi a iari i e ere E i si a re il disc rs r ativ Per ter c rare str e ti ta t c lessi is a c e li ter ediari val ti e avvisi dell i ade ate a e dell i a r riate a dell ac ist i ase al r fil del clie te Per avere ie a li ert di a vra i cc rre essere classificati c e clie ti r essi ali s ric iesta er c i dev essere s ddis atti al e d e dei se e ti tre re isiti c e il clie te a ia e ett at era i i di di e si i si ificative s l ercat i esti e c a re e a edia di era i i al tri estre ei attr tri estri recede ti c e il val re del rta li di str e ti fi a iari del clie te, i cl si i de siti i c ta te, deve s erare e r c e il clie te lav ri a ia lav rat el sett re fi a iari er al e a i a si i e r essi ale c e res a la c sce a delle era i i dei servi i revisti da tare c e la se lice dic iara i e del clie te sia s ficie te a c siderarl r essi ale C e revist dal t II Pr ced ra dell alle at al Re la e t C s del e rai Pri a di decidere di accettare ric ieste di ri cia a r te i e, dev essere ad ttate t tte le is re ra i ev li er accertarsi c e il clie te c e c iede di essere c siderat clie te r essi ale s ddisfi i re isiti i dicati ella se i e II al t Urge l’intervento del legislatore e della Consob ecessari i di i terve ire dal t di vista r ativ , re de d e acil e te ra i i ili i ara etri c e se ra elevati, a a a t are l s e e ss erta t a i ere de li lteri ri ali il tit l di st di c i scrive a vist r essi ali c la lice a edia i eri re Per i terve t del e ere, cc rre il le islat re aC s i vece a ire si da s it dal t di vista rela e tare I ri is, vi ila d s lla c lia ce de li i terediari ri ard le era i i sv lte dalla clie tela i sse i della C, C st er R le I ltre si e li defi ire il re isit dell es erie a se a lasciare tr a discre i alit all i ter ediari s ecie c ri eri e t al c cett delle di e si i si ificative delle era i i A c ra, li a d a a seria val ta i e delle era i i i e ett ate se ei attr tri estri recede ti la d a da il clie te a s e ett at il i i di era i i reviste a tali era i i a ai c r ia erativit da i vestit re r essi ale, la d a da deve essere accettata All stess d cc rre ric siderare e eve t al e te rev care l stat s di r essi ale al clie te la c i erativit a aia er est ade ata giugno 2020

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FOCUS TRADING RICERCHE

Sono 2,2 milioni gli italiani che si autogestiscono i titoli online di Nicola Ronchetti*

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orreva il 1999 allorché reaIn Italia, abbiamo 20 milioni di utenti di conti correnti bancari con accesso online. lizzammo la prima ricerca Di questi, 3,6 milioni posseggono un conto titoli, ma solo 2,2 milioni di essi gestiscono in Italia sul trading online direttamente il proprio portafoglio titoli on-line, ovvero l’11% dei correntisti online. per il Credito Italiano, ConValori % - base: titolari di un conto corrente on line sob aveva appena emanato 11 il primo regolamento di attuazione del 18 Test ic dei ercati fi a iari, razie al quale essi vennero inquadrati con nuove norme. In realtà il trading on line era nato in Italia qualche anno prima, nel 82 89 1993 quando la Borsa italiana decise di allargare le transazioni alle Sim negoziatrici e accettarne la connessione e nel Posseggono un conto con titoli Gestiscono direttamente il proprio portafoglio titoli online 1995 quando nacque Directa Sim, la priNON Posseggono un conto con titoli NON Gestiscono direttamente ma società ad offrire una piattaforma per il proprio portafoglio titoli online contrattare online. FONTE: FINER FINANCE MIRROR, BASE CAMPIONARIA TRADING ONLINE Nel 2000 si ebbe la vera e propria espansione, sia per l’ampliamento della rete Internet sia perché anche consentono comunque di portare nelle casse dei broker utili sii mercati e le borse – in piena bolla new economy - vedevano Inificativi, s ess a ticiclici ris ett a li a da e ti dei ercati ternet e le cosiddette aziende dot-com come il futuro (e poi sap- e della c s le a fi a iaria e i rad i di di c e sarpiamo come è andata). Lato offerta, oggi il mercato dei broker ne, come in questo periodo, la riduzione dei margini dei broker online in Italia è molto concentrato: 250 broker di cui i primi 5 che fanno capo a una banca. rappresentano l’80% del mercato (Fineco, IW Bank, Webank. Ma si tratta di eri ass l ta e te i si ifica ti ris ett alle it Banco Bpm, Sella e Directa Sim). Lato domanda, in Italia, ab- stime che aleggiavano venti anni fa quando correva l’ipotesi, biamo circa 20 milioni di utenti di conti correnti bancari con prima dello scoppio della bolla internet, che il trading on line accesso online. Di questi 3,6 milioni posseggono un conto titoli, avre e rest s stit it t tte le a c e e i c s le ti fi a iama solo 2,2 milioni di essi gestiscono direttamente il proprio ri. Numeri bassi anche considerato che i clienti supportati da un portafoglio titoli on-line, ovvero l’11% dei correntisti online. c s le te fi a iari i Italia s cresci ti e i a s Tra questi poi i trader attivi, cioè con almeno un eseguito a set- perato abbondantemente i quattro milioni con una crescita antimana sono circa 200mila e gli heavy trader, con più eseguiti a che nel mese di marzo 2020. I trader sono relativamente pochi settimana e attività intraday, sono 15mila pari rispettivamente ma sono molto soddisfatti delle piattaforme che usano (85% allo 0,01% e allo 0,00075% dei correntisti online. Numeri che completamente soddisfatti), dei costi (72% completamente soddisfatti) e la metà di loro (51%) si PUNTI DI FORZA DEL TRADING ONLINE: i trader sono molto soddisfatti delle piattaforme se te ers al e te ratificat el are che usano, dei costi (servizio e commissioni) e personalmente gratificati nel “fare da sé” da sé” anche se un terzo (34%) dichiara Completamente soddisfatti di aver perso soldi (Fonte: Finer Finance Mirror, base campionaria 10.400 end in80 vestor). 60 In un’epoca in cui molte certezze si sciolgono come neve al sole è bene non sotto40 85 val tare il e e del ai da te I c 72 s le ti fi a iari dev c liere la sfida 51 20 e saper ribaltare con i numeri l’antico 0 adagio, chi fa da sè fa per tre, altrimenti Piattaforme digitali ne vedremo delle belle. Gratificazione personale

Costi (servizio e commissioni)

FONTE: FINER FINANCE MIRROR, BASE CAMPIONARIA TRADER ON LINE

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giugno 2020

(caratteristiche tecniche, affidabilità)

*Founder e ceo di Finer


INVESTIRE SPECIALIST

FONDI TEMATICI

I driver di crescita del futuro: ecco i cambiamenti strutturali su cui puntare di Gunnar Miller e Andreas Fruschki*

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iviamo in un mondo in costante evoluzione. L’innovazione è fondamentale per confrontarsi con il cambiamento, comprenderne le forze che lo animano e valutarne le possibili implicazioni. Analizzando l’attualità politica ed economica, si delineano alcuni megatrend in grado di produrre trasformazioni profonde e di lungo termine: innovazione, mutamenti derafici, scarsit delle ris rse e r a i a i e Allia l al Investors da tempo ha concentrato tempo e risorse nello studio approfondito di questi megatrend e gli investimenti tematici che ne derivano sono focalizzati appunto sui trend che promuovono orientamenti di lungo periodo. L’obiettivo degli investimenti te atici i defi itiva ell di arteci are ie a e te ai veri cambiamenti strutturali, puntando sulle società pioniere di nuove industrie o di nuovi cicli industriali. In questa direzione si muove in particolare Allianz Thematica, un fondo che investe attivamente nelle trasformazioni strutturali di lungo periodo selezionando i temi e le società che sono meglio posizionati e con maggiore potenziale di crescita, attraverso una esti e flessi ile e ris a a e e t attiv i tratta di ti di i vesti e t ad alta diversifica i e c e a isce se a vi c li di area e rafica, sett re ca itali a i e di mercato, la logica è quella di analizzare le società per individuare ‘vincitori’ e ‘perdenti’ nelle differenti tendenze di trasformazione e selezionare i titoli più promettenti nel contesto internazionale. Ciascun tema può interessare una serie di applicazioni, ambiti e tili at ri fi ali, c ere d lteri re diversifica i e er sett re e tipo di business. li i vesti e ti te atici ra rese ta i ltre rit r alla cosiddetta funzione sociale: si veicolano infatti le scelte di investimento nelle aree più promettenti. Anche per questo probabilmente oggi gli investimenti nei trend stanno conquistato il grande pubblico con una rapidità inattesa, unitamente al fatto che per loro stessa natura sono in condizione di iti are i risc i di at ra e tra-fi a iaria I temi connessi ai trend strutturali sono numerosi e tutti molto ervasivi tra elli s c i di rece te Allia l al I vest rs si è particolarmente concentrata c’è la Pet Economy, un’industria che si sta connotando per numeri e tendenze impressionanti. Nel il val re del et ar et a livell l ale si attestava a iliardi di d llari E tr il , si revede c e ra i er miliardi di dollari. Il numero di persone che possiedono un animale domestico è più che triplicato dagli anni 70 negli Stati Uniti e attualmente i cani domestici sono circa 70 milioni negli Usa. Il 41% dei millennial intervistati ha dichiarato di non badare a spese per la salute dei propri animali domestici. Le vendite online di prodotti per animali domestici aumentano a un ritmo costante:

INVESTIRE SUI MEGATREND, IN GRADO DI PRODURRE GRANDI TRASFORMAZIONI, SECONDO ALLIANZ GLOBAL INVESTORS

GUNNAR MILLER E ANDREAS FRUSCHKI

nel 2017 Zooplus, rivenditore online leader in Europa, ha raggiunto una crescita dei ricavi del 22%. A inizio 2018 Amazon ha lanciato il proprio marchio di cibo per animali – Wag - negli Usa. La promozione sostenibile delle risorse idriche mondiali attraverso l’investimento in aziende i cui prodotti e servizi migliorano la dis i ilit , la alit dell ac a l e ficie a ella s a esti e ra rese ta altr te a rta te s c i Allia l al I vestors ha puntato l’attenzione negli ultimi tempi. Anche in questo ambito si ritrovano fatti e numeri di enorme portata strutturale per il futuro: le società di fornitura dell’acqua perdono 9,6 miliardi di dollari l’anno a causa delle fughe d’acqua nelle reti; le reti idriche intelligenti possono far risparmiare sino a 12,5 miliardi di dollari l’anno alle società di fornitura dell’acqua; il 70% dell’acqua disponibile è utilizzata in agricoltura; per produrre un hamburger occorrono 1.700 litri d’acqua. Nell’ambito di Allianz Thematica, tra gli esempi tematici maggiore te ric ia ati vi s i l I telli e a Artificiale dat c e li a iti er i ali revist l i ie di I telli e a Artificiale s cresci ti del dal il d di itale c siderat c e la rete a e ter la vel cit di tras issi e dei dati a s ris ett a s della rete le tec l ie er la sal te, c li i vesti e ti di ve t re ca ital al assi st ric e i fi e afety & Security: nel 2017 i costi sostenuti dalle aziende a seguito di reati informatici hanno subito un’accelerazione crescendo di quasi il ris ett al , i edia circa , ili i di d llari * gestori del fondo Allianz Thematica giugno 2020

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MERGER & ACQUISITION

Acquisizioni da Sud su prede del Nord la controtendenza possibile di Federico Pirro*

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a business community nazionale ne è convinta: tra gli effetti economici del Covid-19 rientrerà un diffuso processo di M&A di molte piccole e medie imprese colpite dalla crisi e i di i crisi fi a iaria a a etibili dal punto di vista industriale. Potrebbe manifestarsi una sorta di darwinismo societario che avvantaggerebbe solo le i rese i str tt rate s tt il r fil atri iale, ec ic -fi a iari e gestionale. E quindi - si è portati comunemente a ritenere – potrebbero essere soprattutto molte aziende meridionali l’oggetto delle acquisizione da parte di loro competitor del Nord o d’Oltralpe. Ora chi scrive ritiene che nell’analizzare fenomeni che pure potrebbero rivelarsi molto probabili, sia tuttavia opportuno evitare ogni schematismo. In realtà, operazioni di M&A anche di rilevanti dimensioni sono in corso già da anni non solo nel Nord, ma anche nel vasto panorama industriale dell’Italia meridionale dando luogo a esiti societari di varia natura, in alcuni casi decisamente sorprendenti. Un primo elemento in tali cambi di proprietà ha riguardato, com’è noto, la vendita di grandi impianti da parte di multinazionali ad acquirenti esteri che in tal modo sono entrati nel mercato italiano: ci si riferisce per esempio alla cessione della ra fi eria di A sta el irac sa da parte della Exxon Mobil agli algerini della atrac I realt il ri cleo di questo sito era stato insediato sin dal 1949 da Angelo Moratti che poi nel 1960 lo avrebbe ceduto agli americani della Esso, investendone il ricavato nella c str i e a arr c i arde a della ra fi eria c tr llata dalla aras, t tt ra una delle maggiori d’Europa per la sua capacità. A sua volta il gruppo tedesco Getrag, pro46

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DA CAFFO A CASILLO PER NON PARLARE DI ADLER SONO GIÀ MOLTI I GRUPPI MERIDIONALI CHE HANNO FATTO SHOPPING IN PADANIA E OLTRALPE

duttore di sistemi di cambio per auto e che a Bari ha in esercizio un grande stabilimento con 853 addetti diretti insediato nel 1996, è stato ceduto alcuni anni orsono ai canadesi della Magna che ne stanno potenziando ulteriormente le strutture. Anche la Magneti Marelli – venduta più di recente dalla Fca ai giapponesi della Calsonic Kansei - ha in attività nella zona industriale barese una fabbrica con 1.000 occupati ove, insieme a pompe e iniettori, si costruiscono componenti elettronici per motori ibridi. e re ell area i d striale del ca l liese i re ditori veneti che detenevano dal 1994 la proprietà della Thermocold, produttrice di sistemi di condizionamento venduti anche all’estero, l’hanno ceduta agli americani della Ingersoll Rand. Invece, a Manfredonia in provincia di Foggia, la Parmalat ha acisit i da te il ra del latte resc della ilac, a edia industria locale alimentata da consolidati gruppi di allevatori dauni che si era venuta affermando nell’ultimo ventennio. E ella stessa citt i t rc i della iseca a rilevat la r riet dell sta ili e t vetrari della a alli, rila cia d l


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dopo il default della vecchia proprietà veneta. Ad Acquaviva delle Fonti in provincia di Bari il gruppo MV line, una dinamica azienda meccanica produttrice di persiane e avvolgibili, ha acquisito il controllo della B.B.C insediata nel Materano che le ha consentito l’opportunità di inserire nuove linee di produzione con la fonderia, l’estrusione e la verniciatura dell’alluminio, raggiungendo così nel 2018 un fatturato di 70 milioni di euro. sc rs a il i la er M C, attravers s e s ciet , a acquisito dalla Contship il controllo della MCT, il grande terminal container in esercizio nel porto di Gioia Tauro; in tal modo uno dei due maggiori operatori al mondo del settore ha avuto la possibilità di rilanciare uno scalo che negli ultimi anni aveva perso appeal rispetto ad altri competitor nello scacchiere mediterraneo. Ma se quelle appena citate sono state cessioni avvenute negli ultimi anni a big player di altri Paesi di interi gruppi italiani ed esteri con fabbriche insediate anche nel Mezzogiorno, non sono mancati anche nelle scorse settimane interventi di notevole rilievo commerciale compiuti invece da gruppi meridionali che hanno comprato marchi altrui molto affermati. Un caso recente che ha avuto ampia risonanza mediatica è quello del gruppo calabrese Caffo, fondato nel 1915, che ha acquistato dalla multinazionale inglese Diageo lo storico marchio olandese Petrus “l’amarissimo che fa benissimo” come recitava un famoso claim degli anni ‘80. L’operazione porterà alla crea i e di a filiale e di a rete di ve dita i Ola da c e si a i er a elle e li tati iti e i er a ia c e basi per la penetrazione di altri prodotti della società, dall’Elisir a Mar a alla ra a ri lia s l er citar e alc i C i s il bilancio 2019 con circa 80 milioni di fatturato, la Caffo punta a raggiungerne 100 nell’anno in corso. Ma non è stata soltanto l’azienda calabrese ad acquistare un marchio nel suo caso all’estero. Anche la barese Alfrus - che lavora con tecnologie avanzate mandorle di qualità per grandi industrie dolciarie italiane e straniere, dopo essere passata dagli 86 milioni di ricavi nel 2018 ai 118 dello scorso anno, ha acquistato in Friuli a Coseano (Ud) un’azienda locale produttrice di dolci di pasta di mandorla che era stata dismessa da una multinazionale olandese, rilanciandola e riportando al lavoro 30 addetti. Inoltre sempre nell’Italia meridionale altri due casi di grandi aziende meritano di essere ricordati perché - nate entrambe tra

ERNESTO CAFFO

il ‘56 e il ’57 come strutture produttive di modeste dimensioni - nell’ultimo quindicennio attraverso operazioni di M&A sono diventate imprese leader in Italia e nel mondo nei rispettivi comparti. I Ca a ia il r Adler idat da Pa l c dieri, i reside te dellA fia, dat el ad Ottavia ell i terland napoletano come piccolo laboratorio dal padre Achille, tili a d i d i vativ li reta i, li lefi e, li r pilene e polivinile, è divenuto nel corso degli anni - grazie a circa 25 acquisizioni tra cui quella del gruppo tedesco Pelzer nel 2013 - il 1° produttore italiano e il 2° player mondiale di sistemi per il comfort acustico e termico di veicoli e di rivestimenti e pannelli per le portiere e tappeti interni. Grazie ad oltre 70 stabilimenti distribuiti in oltre 20 Paesi con circa 12.000 addetti e 7 centri di ricerca, il gruppo Adler - che nel 2018 ha raggiunto un fatturato di 1,5 miliardi di euro - fornisce i maggiori gruppi automobilistici mondiali e sta lavorando al progetto di un’auto a idrogeno. In Puglia invece merita menzione il caso del gruppo molitorio Casillo di Corato, comune di oltre 40 mila abitanti nell’area della Città metropolitana di Bari, nato nel 1957 come singola impresa che nel 2018 ha raggiunto ricavi per 1,9 miliardi di euro. Attivo in 9 regioni italiane con i suoi numerosi impianti per la molitura di grani duri e teneri, in buona misura importati da grandi Paesi cerealicoli con operazioni di trading che costituiscono l altr fil e del si ess a ie dale, il r Casill , ltre ad essere il primo in Italia nella macinazione di grano duro e il sec d di ell te er , ri r isce lti dei astifici i ti ed esporta fra l’altro in Nord Africa - ove il suo macinato è alla base del cous-cous - a Cuba, in Venezuela e su altri mercati. Con silos rt ali i icilia, a ari e a arletta, la ldi c rati a, rei vestendo nel comparto gli utili accumulati, è venuta acquistando i molini di diverse società soprattutto dal 2006, quando è iniziato il vero decollo del gruppo, passato dai 100 milioni di fatturato del 2005 ad 1,9 miliardi di euro nel 2018, tetto quest’ultimo ulteriormente superato lo scorso anno. Nell’industria dell’Italia meridionale dunque, le aziende più competitive non sono destinate ad essere soltanto prede di acquisizioni di loro concorrenti settentrionali ed esteri, ma annoverano anche ottimi ‘cacciatori’ di società nazionali o straniere le cui acquisizioni hanno trasformato small player di provincia in competitor di rango mondiale. * Università di Bari giugno 2020

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CRISI & RIPRESA

Enasarco, che cosa dimostra la resistenza passiva antivoto di Sergio Luciano

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ome Hiroo Onoda, iI mitico tenente giapponese che si arrese al presidente delle Filippine soltanto nel 1974, c’è un pezzo d’Italia che non si rende conto che la erra della Pri a Re lica fi ita da e A i rse, vede d ta ti s ldi lici a fl ire sia r le ta e te s l str tav l verde, si str iccia li cc i e re sta v cicl l istic da tili are E i vece la Pri a Re lica rta e se lta a sec da è stata un aborto, la Terza ancora non si vede, ma la Prima non c’è più, con buona ace dei stal ici Ne è riprova la surreale vicenda in corso i este setti a e all E asarc , la ra de cassa previdenziale privata da cui dipendono le sorti pensionistiche di 230 mila a e ti di c erci C e i lett ri di Investire e di Investiremag.it ben sanno, sul passato remoto di questo ente sono state giocate partite pesanti di cattiva gestione se non di intrallazzo, su cui peraltro la a istrat ra sta lav ra d Ma, al ett di responsabilità penali tutte da dimostrare, c d i c e er a i si dalla da i e, el est ra de e te sia ALFONSINO MEI stato gestito da un’oligarchia che gravitava attorno all’associazionismo commerciale e d e s ratt tt alla C c erci , c i s i alleati e le s e r a i i Dal ’38 al 2016 il vertice dell’ente era deciso dalle grandi categorie che rappresentava li i teressi de li a e ti Nel , fi al e te, le ele i i vi te dall sc ierae t idat dalla C c erci , a con una consistente minoranza dissidente, capace di esprimere 5 consiglieri d’ammiistra i e s I vista della scade a del mandato triennale questa minoranza si c stit ita i a lista elett rale sfidante, “Fare presto!”, che ha associato C eserce ti, edera e ti, iarc e A as , l ass cia i e dei c s le ti fi a iari di c i I vestire dei art er edit riali Un programma ambizioso, marcato dalla discontinuità con la gestioni uscente, tale te retta da C c erci da es rimere oggi sia il presidente che uno dei due GIANROBERTO COSTA vice Il cas si a ert erc l E asarc , 48

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IL VERTICE USCENTE HA SCELTO DI RITARDARE LE ELEZIONI, «CAUSA VIRUS». MENTRE SEMMAI AVREBBE DOVUTO ANTICIPARE IL PROCESSO

pur avendo previsto nello Statuto il voto digitale a distanza per dar modo a tutti gli iscritti in tutta Italia di esprimersi, ha votato a maggioranza (10 consiglieri a 5) per un lungo rinvio del voto appellandosi all’eer e a C vidScelta lecita ma discutibile, visto che per esa i la ra de E a cassa dei edici) ha votato regolarmente nonostante la categoria fosse, eccome, in prima linea s l C div- C tr est ri vi si s sc ierati i d e i isteri di c tr ll , av r ed Ec ia Ne ata a eli a amministrativa che oggi, al momento in cui questo numero di Investire viene chiuso (1 i a c ra a erta I s sta a ci si di e de dalle ele i i, a elle ele i i Re la ase della de cra ia a C c erci de cratica e te estita Peccat c e a c ra scita dalla Pri a Re lica


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CRISI & RIPRESA

Il Covid-19 come un bivio per la vecchia Europa

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di Matteo Ramenghi*

l coronavirus ha colpito al cuore l’economia reale con una velocità senza precedenti. Il processo di riapertura delle attivit ec ic e di ficil e te sar altretta t ra id ed è costellato di rischi: se molte aziende dovessero chiudere si perderebbero capacità produttiva e occupazione allungando i tempi della ripresa. Per est s stati a r vati sti li fiscali e r i, c e a livello mondiale valgono il 4% del Pil, ltre il d i ris ett al Il rovescio della medaglia è che gli sti li fiscali a e ta il deficit e, i sie e al cr ll del Pil, est rterà a un’esplosione del rapporto tra de it lic e Pil, c e salir a doppia cifra in tutte le economie avanzate. Il ricordo dell’ultima crisi è vivo negli investitori e li porta a riproporre gli stessi modelli che funzionarono PALAZZO BERLAYMONT allora. In realtà si tratta di una crisi lt diversa da ella att ale ella del ve iva dalle a c e e dalla fi a a e fi er c ta iare l ec ia reale a s ccessiva crisi dei de iti lici del stata ri i ata da una spirale di crescenti rendimenti sui titoli di Stato periferici che ha portato a politiche di austerity e ha messo in discussione la s lvi ilit delle a c e, d e att ri c e a l r v lta a c lpito duramente l’economia. Questa crisi è invece originata nell’economia reale mentre le a c e, esta v lta, si s atte tr vare e ca itali ate e sara veic l er iti ar e le c se e e I c e s , tre vedere i di fic lt s l i Paesi c de it lic elevat a a c e elli c a i lie lt i de itate, att re di rischio oggi preso meno in considerazione dagli investitori. In quegli Stati il sostegno alle famiglie potrebbe comportare trasferimenti di debiti dai privati al pubblico. Il maggior debito pubblico a medio termine potrebbe portare a i as ri e ti fiscali e sic ra e te re der ecessari tassi d i teresse assi er lt te er c te ere la s esa er i teressi, evitando pericolose spirali. i fla i e ar i al e te i elevata acc a ata a tassi assi, ra ie a li i terve ti delle a c e ce trali, re dere e i agevole la gestione dei debiti. Gli Stati Uniti e le principali economie asiatiche sembrano essere indirizzati in questa direzione e tre tre e essere i c less ra i ere il c se s politico per poterlo fare nell’eurozona. I E r a si r cede i atti i le ta e te ris ett ad altre ec ie, ci sta te si re istra i rta ti assi i ava ti Il

SENZA UN PASSO IN AVANTI DECISO NELLA SOLIDARIETÀ L’UE PERDERÀ RILEVANZA INTERNA E INTERNAZIONALE Recovery Fund proposto da Germania e ra cia, c e a a tici at di alc ni giorni la presentazione del progetto della C issi e E r ea, la et di a t ci si atte desse iliardi di e r a sare e i tera e te finanziato dal bilancio della Ue per non gravare sul debito pubblico dei singoli Stati. Inoltre fornirebbe contributi a d erd t ai Paesi i c l iti a trattativa al e t i c i est articolo viene scritto è ancora aperta e c’è una forte opposizione da parte di alc i Paesi, a se i c tri ti a d erd t ve isser c er ati c se tire er a ri resa e ea, se a creare dist rsi i competitive e senza portare a spirali dei debiti pubblici. Si tratterebbe inoltre di un messaggio di unità nei confronti dei mercati. e altre is re a r vate dal C si li e r e val s lla carta circa iliardi di e r tra tili del Mecca is e r e di sta ilit il c siddett Mes , restiti er estire la dis cc a i e e te ia e t della ei stess tili del Mes er le s ese sa itarie, i di c i re c di i alit , tre be essere di importo limitato e resta controverso politicamente e erta t tre e essere rifi tat da diversi Paesi Anche la Corte Costituzionale tedesca ha creato qualche mal di testa alle borse con la sentenza del 5 maggio che ha messo in disc ssi e le is re rese dalla ce e, di att , a s i it a recede te se te a della C rte di i sti ia E r ea, recedente potenzialmente rischioso per alcuni paesi dell’Est dove ci sono spinte nazionaliste. Probabilmente non ci saranno conseguenze pratiche e la Bce non risponderà a queste richieste perc a ri eri e t a istit i i e r ee e i virt della r ria indipendenza. Tuttavia ulteriori nuove iniziative potrebbero essere frenate. I s a, l E r a r cede c e se re i d acc i s ma i principali Paesi sembrano aver capito che l’Ue è davanti a ivi , ar ass decis vers a a i r i te ra i e erder rileva a i t r , sia el eri etr e r e c e el contesto internazionale. * Chief Investment Officer UBS WM Italy giugno 2020

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TECNOLOGIE GREEN

La decarbonizzazione virtuosa del “distretto circolare” di Gessica Airali

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NEXTCHEM (GRUPPO MAIRE TECNIMONT) HA LANCIATO UN PROGETTO INDUSTRIALE AVANZATO PER AFFRONTARE IN MODO ECONOMICAMENTE SOSTENIBILE LE GRANDI SFIDE DEL FUTURO

ianeta Terra, anno 2025. L’auto è ferma davanti al distributore di idrogeno e sta facendo rifornimento. Una brezza leggera si alza, porta d r di fi ri c e l idr e , completamente inodore, non copre. Il cielo è terso, la città è una delle meno ini ate al d ci e a i a a scelt la via della tra si i ne energetica e sostituito combustibili e carburanti fossili con l s di e er ie ri va ili e di r d tti i -c i ici e circ lari Alle spalle del distributore un treno merci fa il suo ingresso nel “Distretto Circolare”: trasporta materiali plastici, in parte scarti industriali, imballaggi di prodotti industriali, commerciali, a ric li c e s i tili a ili e dev essere riciclati, e i arte ateriali lastici c e s state scartati dal r cess di sele i e della racc lta di ere iata a c e s tr re i si er essere r ciati e c e tr va altra desti a i e, erc le discaric e s state c i se I ateriali ve scaricati dai vagoni ed entrano in un sistema integrato “modello”, uno dei primi al mondo, un caso di eccellenza. I rifi ti lastici i li ri s tras r ati i va ateria ri a, s tt r a di ra li c e verra sati er r d rre vi etti di lastica I rifi ti lastici e secc i rec eraili fisica e te e tra i c vertit re c i ic c e releva” le molecole di carbonio e di idrogeno e le trasforma in as di si tesi, as circ lare , c e i a s a v lta vie e trasformato in idrogeno, un idrogeno “circolare”. i ia t a atte le e issi i di CO , c e tre er avere effetti “serra” e far conseguentemente aumentare la temperatura sul pianeta, provocando cambiamenti repentini del clima c e ca sere er da i ad i tere la i i e er ia c e serve r d tta da ti ri va ili c e ali e ta a c e elettr li at re c e r d ce idr e dall ac a idr geno prodotto viene immesso nel processo produttivo di una i -ra fi eria, a vie e a c e tili at er ali e tare la rete di distribuzione al servizio della mobilità sostenibile cittadina. ell c e ieri era rifi t , t r at ad essere r d tt tile alla s ciet , se a i att s ll a ie te ell c e i è un carburante è una fonte di energia intelligente e pulita, ieri era uno scarto. N fil , tar Tre , se della scie a parco a tema. È il racconto di quanto potrebbe già essere realtà, di r ett c e tre e c creti arsi tra c i a i, a c e el str Paese, c e a i tre e essere il ri Paese al mondo ad adottare un modello del genere. 50

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Fabrizio Di Amato, presidente, e a destra Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Maire Tecnimont e di Nextchem. Nella pagina a destra, il team di Nextchem

i tratta del dell di istrett Circ lare di Ne tC e , la s ciet c e il r Maire Tecnimont, leader nell’engineering del settore del downstream oil&gas, a creat d e a i a er a r tare la sfida della tra si i e e er etica, attraverso l’ingegnerizzazione di soluzioni industriali per la decarbonizzazione e la c i ica verde Il dell di Ne tC e e sat r ri er dare a ris sta alle sfide principali di questi anni, quella della decarbonizzazione, per mantenere nei limiti la temperatura del pianeta; quella dell’economia circolare, per trasformare gli scarti in nuove risorse e usare queste nuove risorse nei processi produttivi riducendo parallelamente l’estrazione di aterie ri e e ris rse at rali E i fi e quella della mobilità sostenibile.


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Il dell a c e e sat er rila ci ree di siti i d striali c siddetti r field, revale te e te siti i d striali c i ici, etr lc i ici sider r ici, c e dev avviare c solidare il proprio percorso di transizione energetica e ridare vita e futuro alle proprie attività, un futuro sostenibile. Le tecnologie alla base di questo modello, tecnologie esistenti e r vate, s state i te rate da Ne tC e , c e sta i sviluppando per Eni i primi due progetti di impianti per la prod i e di idr e e di eta l da c versi e c i ica di lastic e e ateriale secc da rifi t esti i ia ti ascera ris ettiva e te ress le ra fi erie di P rt Mar era e di Livorno. La tecnologia di produzione di gas di sintesi e di idrogeno da ateriali lastici e secc i di scart si asa s r cess di ssida i e ar iale, se it da a s ccessiva ase di rifica i e, c e c se te di r d rre i i a ti Il as Circ lare c e si ttie e da est r cess essere tili at come tale, per le sue qualità riducenti, all’interno di processi produttivi come quello siderurgico, in sostituzione di gas di sintesi prodotto da metano o di derivati del carbone (come il polverino di carbonio), abbattendo le emissioni “climalteranti e erate, e c c st i eri re Il as Circ lare i ltre essere utilizzato come base per la produzione di “idrogeno circ lare , eta l , a lte licit di altri c sti c imici fondamentali per l’industria. Altr e del istrett Circ lare di Ne tC e la tec l ia c e c se te di riciclare fisica e te i rifi ti lastici, a tec l ia r rietaria c e si c ia a M Re last e c e stata installata in un impianto industriale sito a Bedizzole, in provincia di Brescia. In questo impianto da 40.000 tonnellate di ca acit a a e dal di e ficie a di ricicl ve prodotte polimeri riciclati di qualità in grado di sostituire polimeri vergini di origine fossile. Nel dise circ lare di Ne tC e a care l idr geno verde prodotto attraverso l’elettrolisi, utilizzando fonti ri va ili il r Maire Tec i t sta erse e d c grande imprenditorialità e con un ruolo di “front runner” l’applicazione della tecnologia dell’elettrolisi per la produzione di idr e ree , la versi e i s ste i ile dell idr e , c emissioni zero di CO2.

a r sta di Ne tC e dise a dell del t r c e è realizzabile già oggi, con tecnologie collaudate e con una soste i ilit di ti a c e ec ic a r sta d lare, c e si adatta ai c testi l cali e c e revedere i te razione per fasi successive. a sfida, ella della tra si i e e er etica, c e ric iede approcci visionari ma consolidati, soluzioni resilienti e sicure , dic iara Pierroberto Folgiero, Ceo di Maire Tecnimont e di Ne tC e Maire Tec i t, el s erc rs di ree accelerati , v le ettere a dis si i e di esta sfida a ie tale il ra dissi i e eristic c e il r a ell i ia tistica c i ica tradi i ale E er est a creat a s ciet ad c, Ne tC e er ter rire al ercat c ete e s ecialistic e er r etti i e eristici ell area della c i ica verde a stra i t i i e stata ella di a dare s lle stre c ete e c re, lastica e r d tti c imici, ripercorrere la strada all’indietro, capire come potevamo are er s tarli e ri tarli arte d da eedst c fossili, dunque di origine biologica e rinnovabile, o di origine circolare, ovvero trasformando scarti in materia prima. Abbiamo cercato di colmare il gap tra il costo dei prodotti fossili e il c st dei r d tti ree , erc sia c vi ti c e li i vestimenti verdi debbano essere produttivi e redditivi» prosegue Folgiero. «Occorre in altre parole confezionare business case c e sia se re i attrae ti er i ca itali verdi ci s stati cambiamenti oserei dire “epocali” nella mentalità degli investit ri, is ssi ili era i i c e fi a alc e a fa erano impensabili, ma dall’altro lato occorre trasformare la mobilitazione green in industria, le opinioni in fatti e numeri, e i numeri devono essere di segno positivo». Un orizzonte vicino e concreto, quello della transizione eneretica, c e ella ase del st C r avir s sar a c ra i a re at , i se tit , i ecessari , er rila ciare l ec ia i c iave ree , i li ea a c e c li i diri i dell i e E ropea, ricostruire il tessuto industriale con un approccio moderno, per creare nuovi posti di lavoro e nuove competenze e er re dere i a t dal t di vista e er etic ed i d striale il str Paese Il eri d c e ci atte de sar estre a e te sfida te - dic iara Fabrizio Di Amato, dat re e C air a di Maire Tec i t, r da ltre tra dipendenti e collaboratori nel mondo, di cui 3.000 solo in Italia, con un NA t tt italia e a s l c ai c e rivile ia il Made i Ital e vers il ale a a ra de atte i e e c ra «Dobbiamo utilizzare questo momento di crisi per ricostruire un’Italia diversa, i der a, i attrattiva er li i vestimenti, meno burocratica, laddove la burocrazia di per sè non è un disvalore, ma deve essere al servizio della crescita del Paese e stac l I r etti c e fi a ieri teva essere erce iti come visionari, oggi devono essere considerati c cc i diversi er rila ciare l’economia dobbiamo proiettarci nel futuro, con grande spirito unitario e imprenditoriale».

NEXTCHEM STA SVILUPPANDO PER ENI I PRIMI IMPIANTI PER PRODURRE IDROGENO E METANOLO DA CONVERSIONE CHIMICA DI PLASTICHE

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NUOVE TECNOLOGIE

Consulenti e robotica in tandem per servire al meglio il cliente di Marina Marinetti

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a stella lare della c s le a fi a iaria, s l ella st a de ia, a a c e ei r ssi i a i, sar l i e di itale a tesi, t tt altra c e ca ata er aria, di Maurizio Primanni, ce di E celle ce, s ciet italia a di c s le a strate ica, c e i sie e al i r alista Ernesto Vergani fir a Il C s le te di itale fi a iari C e tte ere e efici ec ici e erativi da li str e ti di itali eri i Ne t, , a ,e r , , i li reria dal l li Il e c ar , a c ra a v lta, la Ci a, c e i a s eri e tat li e etti ec ici dell e er e a sa itaria C s , a c e er i c s le ti fi a iari i Italia dive ter da e tale i di svil are a va rela i e c la clie tela se re i ediata dalle tec l ie di itali Il val re delle tec l ie di itali c e str e t er estire e ficace e te la rela i e a dista a c i clie ti te der ad a er arsi i d i rta te e, a c e a d li e etti della a de ia si sara ridie si ati, ri arr valid er la esti e di t tti ei clie ti i rta li c i il c s le te st rica e te a atica a dedicare il r ri te E i, c a ra i e i i er dare i ls al di itale i c s le ti c e tili a li str e ti di itali ada a di i ris ett ai c s le ti i a c rati a a r cci tradi i ale a t di i I dati ri rtati da er a i e Pri a i s elli del Fidelity Institutional, a delle i i rta ti s ciet di esti e di al d , c e a tr vat c e i est cas i c s le ti estisc a i ri asset ell rdi e del , re istra ella di e si e edia del rta li estit , de li A M Asset der Ma a e e t edi er clie te, i ter i i di r d tti servi i c ll cati er clie te, ltre c e c e si s eri ri del , a i re clie tela i va e e a i re clie tela rivate ra ie a ali str e ti dei c s le ti tili a siste i di Cr , il la fir a di itale, il re servi i di alerti fi a iari a t ati ati e il reali a i c tri e c ere e a dista a attravers str e ti di e c lla rati ar a c e c e il te de ar Alc i rece ti st di c d tti e li sa a a tificat il val re del te er rivate a er i circa d llari er ra , s ie a li a t ri N a ia a deter i- a i e er il str ercat , a le ci re sara lt dissi ili a tec l ia fi e a se stessa er asta Il li r si s er a lt a c e s lla rela i e 52

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ERNESTO VERGANI

MAURIZIO PRIMANNI

IL PREFATTORE GIAN MARIA MOSSA, A.D. DI BANCA GENERALI, APPROVA ÂŤTUTTI GLI STRUMENTI UTILI PER SALVAGUARDARE I PATRIMONIÂť tra c s le te e clie te, sviscera d i r s ettive dai recir ci va ta i della c s le a di itale dalla sal te fi a iaria del clie te alla esti e del te del r essi ista , alle s e te ialit il lav r i tea e la c ica i e, er ese i , fi a li i atti sitivi s ll e ficie a e s lla r d ttivit del c s le te e i fi e s lla ssi ilit di rire a i a ia variet di servi i access ri dalla c s le a i iliare a ella er l i resa Cred er a e te el t r dei c s le ti fi a iari c e fi re da e tali er acc a are le a i lie elle sfide della crescita e della r te i e dei atri i, s ratt tt ei c testi di ercat i c licati scrive ella re a i e Gian Maria Mossa, A e Banca Generali - Pr ri ei e ti di a i re c lessit i atti il clie te a re a il att di avere al r ri fia c r essi ista re arat e d tat di t tti i i li ri s rti tec l ici e ve a i di t tti e li str e ti c e ai ta a ar c re dere il val re della diversifica i e e c e i e erale c se t al c s le te di sv l ere c a c ra a i re e ficacia la r ria attivit di salva ardia dei atri i dei clie ti


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NOMINE

Arriva il manager della rivoluzione digitale di Marco Muffato

«S

ono 30 anni che lavoro per il gruppo Credem, per il quale ho girato tutta Italia, partendo dalle fusioni delle banche siciliane a seguire un’esperienza di una banca nel Lazio e poi dopo area manager e quindi capo mercato girando tutto il Paese, per proseguire come vice direttore generale in Credemfactor e quindi come direttore generale di Credemtel». Sintetizza così Paolo Zavatti, a Investire, la sua esperienza nel gruppo creditizio emiliano all’indomani della sua nomina a vice direttore generale di Banca Euromobiliare e direttore commerciale. Zavatti quale sarà il suo perimetro di azione in Banca Euromobiliare? Da responsabile commerciale inizierò subito ad occuparmi delle filiali, i della rete dei c s le ti fi a iari, c e s cr ciali i questo momento di grande stravolgimento del mercato Il suo dna professionale è collegato all’innovazione, il suo più recente incarico è stato infatti di direttore generale di Credemtel dove peraltro si era già occupato da vicino del mondo Banca Euromobiliare… Credemtel è una società che da trent’anni fa parte del gruppo Credem con il compito di fornire servizi digitali alle imprese, è inoltre un nodo del corporate banking interbancario per tutti pagamenti e ha sviluppato la piattaforma web utilizzate da tutte le aziende del gruppo. Come dg di Credemtel ho personalmente acquisito competenze nella digitalizzazione dei processi e ho seguito da vicino i progetti di sviluppo digitale di Banca Euromobiliare. La scelta di un responsabile commerciale con una caratterizzazione così marcata sul digitale, è frutto di questi ultimi 4 mesi oppure era già in previsione ma accelerata dall’avvento della pandemia? La strategia era stata già decisa dal gruppo prima dell’avvento del Covid-19 in quanto Banca Euromobiliare è ritenuta un’eccellenza, una società su cui il digitale avrà un impatto determinante sia in termini di miglioramento della user experience per il cliente quindi con un miglior servizio all’investitore e sia per rendere la

società più competitiva. Naturalmente la pandemia ha accelerato il nostro lavoro in questa direzione della digital transformation che, ripeto, ci assicurerà un grande vantaggio competitivo. Dunque, rispetto al recentissimo passato, come cambierà Banca Euromobiliare sotto la sua responsabilità commerciale? Dovremo sicuramente spingere il più possibile verso la digitalizzazione tutti i processi, che sono non solo di vendita ma che sono processi anche di consulenza. L’obiettivo infatti è la realizzazione di una piattaforma di advice che consenta ai nostri professionisti, c s le ti fi a iari e rivate a er, di rire a c s le a di alta alit al clie te ed ert i a iera e ficie te Il t tt tenendo presente che il nostro business deve essere sostenibile perché operiamo in un mercato che è sotto pressione sia dal punto di vista dei costi che dei ricavi… Entro la fine dell’anno quindi che tipo di strumenti in più avrà a disposizione il consulente finanziario che prima non aveva? Avrà a disposizione la possibilità di utilizzare tutto il mondo di Google Suite che si è rivelato prezioso per assicurare la web collaboration durante la pandemia. Ma è con l’onboarding digitale che consulenti fi a iari e rivate a er avra la ssi ilit di ar fir are a dista a lti più documenti rispetto a oggi e compiere molte più operazioni da remoto. Per quanto riguarda la struttura organizzativa esistente, quella sul territorio nazionale e quella del team di specialisti dedicati al reclutamento, è confermata? Sì, la struttura attuale è confermata. Per noi il reclutamento è un tema prioritario e strategico, che presidiamo ovviamente con il nostro stile ovvero puntando prevalentemente sulla qualità. Il Covid-19 ha rallentato la programmazione degli incontri ma riteniamo che nel secondo semestre quest’attività ripartirà con maggiore decisione ed accelerazione. li iettivi erici fissati all i i i dell’anno restano confermati. Già oggi registriamo una forte ripresa dei colloqui e delle trattative su tutto il territorio, grazie anche alle nuove modalità di contatto e di relazione.

PAOLO ZAVATTI, PILOTA DELL’INNOVAZIONE IN CASA CREDEM, APPRODA IN BANCA EUROMOBILIARE PER DARE LA SVOLTA COMMERCIALE

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TERZO SETTORE

Investimenti sostenibili, la crisi sanitaria lancia i social bond di Davide Passoni

«O

ggi la gente conosce il prezzo di tutto e il valore di nulla», sosteneva Oscar Wilde. Eppure, se l’eccentrico genio irlandese vivesse oggi ai tempi del Coronavirus, forse sarebbe costretto a rivedere in parte il proprio punto di vista. Di fronte ai danni che la pandemia sta causando nel mondo, i mercati si sono i atti ssi i a iera res sa ile, ris de d alla sfida lanciata dal virus all’economia globale attraverso l’emissione di social bond. Trattandosi di obbligazioni tradizionali, di cui una parte è destinata alle attività sociali, in sofferenza dal t di vista fi a iari i est e t , i s cial d rientrano nella categoria dei cosiddetti investimenti Esg (Environment, social, governance). Tra essi, negli anni sono stati i green bond a fare la parte del leone, spinti dalle urgenze imposte dalla minaccia dei cambiamenti climatici, sull’onda dell i att c e elle te atic e a av t s ll i i e

L’UNIVERSO ESG ACCOGLIE UNA NUOVA TIPOLOGIA DI STRUMENTI FINANZIARI CHE SI AFFIANCA AI GREEN BOND, AFFERMATISI SULL’ONDA DELL’IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI

RICCARDO TRAMEZZANI

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pubblica mondiale grazie a iniziative c e ella di reta T er , a non solo. Ora, invece, la crisi attuale ha fatto emergere con forza la necessità di ampliare il campo di applicazione dai green bond ai social bond e ai sustainability bond. Pur restando una tematica da e tale, ella del ca ia e to climatico sta passando in secondo piano perché gli investitori si stanno concentrando sulla crisi sanitaria; una dinamica che lascia prevedere un aumento dell’emissione di social bond per fronteggiare l’emergenza. Se poi, come è ipotizzabile, una volta superata la crisi del Covid-19 il cambiamento climatico tornerà a essere il tema Esg prevalente, è facile anche pensare che la componente sociale resterà psicologicamente rilevante nelle dinamiche di e issi e di esti d Mercato in crescita Intanto, secondo Hsbc le emissioni di social e sustainability bond toccheranel a ta c resa tra 100 e 125 miliardi di dollari, 25 miliardi in più rispetto alla stima precedente in virtù della risposta del mercato al Covid-19. A marzo, la banca ha registrato un raddoppio delle obbligazioni sociali a 4,3 miliardi di dollari, mentre ha abbassato le stime di nuovi green bond a causa della riduzione marcata della raccolta, che si è fermata a un terdi ella del ar iliardi di dollari contro 15. ver i e a e ie s vra a i ali si sono mossi su fronte dei social e sustai a ilit d e tra i ri i, elli di molti Paesi europei hanno emesso titoli di Stato per sostenere l’economia, le imprese e aiutare le fasce sociali più a rischio, le seconde sono andate sui mercati dei capitali a seguito della crisi indicando chiaramente che i proventi


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sarebbero stati destinati a sostenere la lotta al virus. Spiccano i casi della Banca Mondiale - 8 miliardi di dollari emessi il 25 aprile e altre tre emissioni successive, per un totale di 15 miliardi -, dell’African Development Bank - 3 miliardi di dollari il 2 aprile -, della European Investment Bank - 1 miliardo di euro l’1 aprile - e della Council of Europe Development Bank - anch’essa 1 miliardo di euro il 2 aprile. Tutti emittenti che hanno avuto una notevole domanda da arte de li i vestit ri i c ll camenti della European Investment Bank e della Council of Europe Development Bank hanno ricevuto richieste di sottoscrizioni 5,9 e 3,9 volte superiori al limite massimo.

DA APRILE 2012 A GENNAIO 2020 IL GRUPPO UBI BANCA HA EMESSO 97 SOCIAL BOND “UBI COMUNITÀ” PER UN CONTROVALORE DI 1,1 MILIARDI DI EURO, CHE SONO STATI SOTTOSCRITTI DA OLTRE QUARANTAMILA CLIENTI

progetti di valore per la comunità. Da aprile 2012 a gennaio 2020 il gruppo Ubi Banca ha emesso 97 Social Bond Ubi Comunità per un controvalore di oltre 1,1 miliardi, che hanno reso possibile la devoluzione di contributi a titolo di liberalità per oltre 5,4 milioni e sono stati sottoscritti da oltre 40mila clienti del gruppo. Sono inoltre stati attivati plafond L’esperienza di Ubi Banca er fi a ia e ti er ltre ili i, desti ati a c s rSegnali della crescente importanza zi, imprese e cooperative sociali. «Ubi Banca è leader nei dei bond sociali vengono dagli istituti social bond, non solo in Italia, ed è il primo intermediario di credit , s ecial e te da elli dei fi a iari a are delle li a i i s lidali a iatta rPaesi più colpiti dalla pandemia, come ma strutturata di intervento a sostegno delle progettualità l’Italia. Lo dimostra Ubi Banca, che già delle realt r fit assi ila ili , c er a Riccardo dal 2011, con la costituzione di Ubi CoTramezzani, responsabile Ubi Comunità di Ubi Banca. «La munità unisce all’impegno imprenditocrescente differenziazione dei bisogni sociali, già registrata riale l’attenzione alle condizioni sociali ri a della di si e della a de ia e c e i di alla l ce e culturali dei contesti in cui opera. Con di a t sta accade d tr c e a e tare, a res il progetto “Social Bond Ubi Comunità” sempre più inadeguate le risposte standardizzate offerte dal nel 2012, per prima in Italia ha lanciatradizionale modello di welfare. Così anche in Italia, in linea t esti r d tti fi a iari, c e da con una tendenza diffusa in altri Paesi, è in atto da tempo un lato offrono ai risparmiatori un ritorno processo di trasferimento di parti di welfare dalla gestione sull’investimento e, dall’altro, consenlica al Ter ett re est r cess c rta er le tono loro di contribuire al sostegno di r a i a i i r fit accresci ta ecessit di ris rse fi a iarie e dive ta i di di damentale importanza il coinvolgimento e il contributo degli istituti di credito nel sostegno alle loro attività». Il Terzo NATIXIS HA EMESSO UN BOND SOCIALE DA 4 MILIARDI Settore è sempre più protagonista nel rispondere ai bisogni sociali emergenti e negli ultimi anni di crisi economica ha l 15 maggio scorso, in il volume più elevato di ordini mai dimostrato una grande capacità di riFrancia, Natixis è stato sole generato da un bond Unédic, i cui sposta e resilienza. «È un attore fondastructuring agent e bookrunner proventi saranno principalmente mentale», prosegue Tramezzani, «non per l’emissione inaugurale utilizzati per finanziare le misure solo in termini di coesione e inclusione di obbligazioni sociali di di risposta alle crisi introdotte sociale, ma anche per lo sviluppo ecoUnédic, l’organo di gestione dall’ente. Questa emissione di ic del Paese, er il ale le dell’assicurazione contro la obbligazioni sociali segue la bligazioni solidali rappresentano uno disoccupazione in Francia. strutturazione da parte di Natixis strumento alternativo di raccolta fondi L’emissione ha rappresentato il più di altre offerte obbligazionarie e fi a ia e t , tile er a e tar e grande bond sociale mai emesso sostenibili per il Groupe Caisse l’autonomia e la sostenibilità. I social al mondo per qualsiasi tipo di des Dépôts, Action Logement e il d, c e s er defi i i e rie taemittente: 4 miliardi di euro, con governo del Messico, e dimostra ti alla componente “S” degli Esg e sono scadenza novembre 2026, con un l’esperienza nelle obbligazioni di supporto a progetti promossi da portafoglio ordini che ha raggiunto sociali di Natixis Green & ri arie r a i a i i r fit, i 7,75 miliardi (escluse le quote Sustainable Hub per gli emittenti tra i di sic ra e te c tri ire dei bookrunner), rappresentando del settore pubblico. a sostenerne l’azione nel contesto post pandemia».

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I DATI DI MERCATO AL 31 MARZO

Le popolari “impiegano” più della media del sistema di Sergio Luciano

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onostante il blocco del Paese causato dall’emergenza coronavirus, nello scorso mese di marzo gli impieghi delle banche popolari italiane sono aumentati del 2,1%, registrando andamenti positivi sia verso le famiglie (+2,8%) che verso le imprese (+1,8%), che hanno assorbito il 70% degli impieghi in valore assoluto. E anche sul fronte della raccolta i depositi hanno continuato a crescere, facendo segnare un +5,8% su base annua. Ma mentre la raccolta delle popolari è stata solo di poco superiore alla media del sistema bancario italiano, attestatasi al +5,7%, è sul fronte degli impieghi che si marca una netta differenza. A fronte del +2,1% degli impieghi effettuati dalle popolari, infatti, la media del sistema si è fermata molto più in basso ad un magro +1,4%. A riprova del fatto che la categoria delle banche popolari, a dispetto degli attacchi scatenatile contro dal governo Renzi con la discussa riforma che pretese di imporre alle più grandi tra esse la trasformazione in Spa, è ed è rimasta una categoria particolarmente attenta alle esigenze del territorio, delle imprese e delle famiglie, e più capace e coraggiosa della media del sistema nell’erogare prestiti. Questi numeri «confermano come le Banche Popolari – commenta Giuseppe De Lucia Lumeno, segretario generale di Assopopolari – hanno proseguito, anche i ese di ficile c e stat ar , con i primi provvedimenti di contrasto al Covid-19, nella loro azione di sostegno e di vicinanza alla clientela di riferimento, ossia famiglie e piccole e medie imprese. Una vicinanza che si è concretizzata anche nelle settimane successive con l’adozione delle misure introdotte dal governo per incentivare ulteriormente il credito e con iniziative autonome in 56

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SI CONFERMA ANCHE IN PIENA FASE COVID-19 LA MARCIA IN PIÙ DELLA CATEGORIA CREDITIZIA RISPETTO AGLI ALTRI ISTITUTI NELLA VICINANZA AI CLIENTI SUI TERRITORI CONOSCIUTI DA SEMPRE

Giuseppe De Lucia Lumeno, segretario generale dell’Associazione nazionale tra le banche popolari

favore degli ospedali e delle aziende sanitarie locali che sono state in prima linea in questa fase». Ma c’è di più. Questa relativa “larghezza” di impieghi non nasce per caso ma nasce dalla rilevante solidità patrimoniale della cate rie delle lari Il l r c e ficie te Cet il ri ci ale indicatore della solidtà di un istituto di credito - si attesta infatti in media al 16,4%, «ampiamente al di sopra del requisito i i ric iest dalla vi ila a r de iale e c si ificativo grado di omogeneità tra i diversi istituti, a conferma di una solidità diffusa». I fi e t tt est deve ar credere c e le lari si sia rinchiuse nella loro attività caratteristica e, sia pur svolgendola al e li , a ia sacrificat ad essa la tradi i ale vici a a al territorio anche sul piano della responsabilità sociale e della solidarietà. Al contrario. Sono state numerose – e meritano una prospettazione – le attività che i vari istituti hanno sviluppato a fia c dei l r territ ri Passia e i rasse a, i di se it , a sele i e si ificativa a c e se esa stiva Va detto innanzitutto che numerosi esempi di interventi e misure straordinarie delle banche popolari e del territorio per fronteggiare l’emergenza Covid-19 tra il marzo e il maggio scorsi sono stati decisi e realizzati anche autonomamente e


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precedentemente alle disposizioni governative. Tutte le Banche Popolari hanno aderito immediatamente alla moratoria dei mutui e previsto forme di sostegno alla liquidità delle Pmi con garanzia SACE o Fondo delle Piccole e Medie Imprese, recependo tempestivamente il Decreto Liquidità. Ed ecco in dettaglio, le singole banche hanno attivato le seguenti litic e di s ste - La Banca di Piacenza ha istituito una procedura di istruttoria vel ce a ec er s s e dere le rate di fi a ia e t - La Banca Valsabbina ha aderito alla moratoria per le PMI c e revede la s s e si e del a a e t delle rate dei fi a ziamenti, oltre a donare 300.000 euro agli ospedali bresciani. - CiviBank ha dato a tutte le micro, piccole e medie imprese, la ssi ilit di s s e dere il a a e t delle rate dei fi a ia e ti di all ar e la scade a c iter se lificat e accelerat - La Banca Popolare di Lajatico ha erogato contributi agli ospedali di Pisa, Pontedera ed Empoli per attrezzature e presidi ltre a s rt fi a iari di ili i di e r er s ci, imprese e famiglie utili ad assicurare il sostegno. - La Banca Popolare di Cortona, a sostegno delle famiglie in di fic lt , este de a t tte le ers e tit lari di fi a ia e ti la possibilità di richiedere la sospensione dell’intera rata per 9 esi e, er le i rese, la r r a fi a sette re, er i restiti non rateali insieme alla sospensione di mutui etc. - La Banca Popolare di Fondi anticipa il pagamento delle pensi i ai clie ti a c e er c se tire a fl ss della clie tela in condizioni di sicurezza. - La Banca Popolare del Cassinate ha introdotto linee di credito dedicate mettendo a disposizione liquidità per 100 milioni di euro per la clientela business e l’anticipo della Cig. - La Banca Popolare del Lazio ha messo a disposizione 200 milioni di euro per supportare le famiglie e le imprese, valutando le migliori soluzioni per contenere il disagio economico. - La Banca Popolare delle Province Molisane ha, da subito, previst iter se lificati er la s s e si e dei t i e, er le i rese, una cospicua liquidità in sostegno al tessuto economico locale. - La Banca di Credito Popolare di Torre del Greco ha istituito linee di credito straordinarie a breve termine per esigenze temporanee; anticipo Cig con attivazione di un conto corrente CIG-Covid 19. 2.000 le domande di prestiti ricevuti (di cui 1.600 entro i 25mila euro), 80 le pratiche erogate, 2.250 le richieste di moratoria di mutui ricevute, 25mila euro donati all’Ospedale Cotugno di Napoli. - La Banca Popolare Pugliese oltre alla sospensione del pagae t delle rate i a iera se lice e al fi a ia e t fi a

Andamento degli impieghi delle Banche Popolari (Variazione annuale percentuale, dati a marzo 2020) Imprese

Famiglie

Totale

NORD

1,7

5.9

2.9

CENTRO

3.0

7.3

4.3

SUD

1.7

4.3

3.0

ITALIA

1.9

5.6

3.1

25.000 euro con durata 72 mesi garantito al 100%, ha istituito per i soci e per i clienti con esigenze di liquidità un “Prestito di Soccorso Emergenza Covid-19”. - La Banca Popolare di Puglia e Basilicata ha contribuito a dotare l’area pre-Covid dell’Ospedale della Murgia di Altamura di una apparecchiatura radiol ica ltre a revedere iter se lificati per la sospensione dei mutui e, per le imprese, il sostegno alla liquidità SACE. - La Banca Popolare di Sant’Angelo oltre a una cospicua donazione alla protei e civile, a s s es le rate dei fi a ziamenti per famiglie, imprese piccole e grandi, persone che hanno perso il lavoro e professionisti con studi bloccati. - La Banca Agricola Popolare di Ragusa a revist s ecific e is re e moratorie a sostegno di famiglie, privati consumatori e delle imprese con la sos e si e dei a a e ti dei fi a iae ti e l erta di vi fidi – 1893, Banca Popolare ha previsto un la d di fi a ia e ti di ili i di euro, destinato a sostenere le imprese per la gestione del circolante e delle esigenze di breve periodo con una durata massima di 18 mesi, di cui 6 in preammortamento. - La Banca Popolare Valconca ha istituito il Fondo di Solidarietà “Gasparrini” per i mutui per l’acquisto prima casa; ha immediatamente aderito alla Convenzione in tema di anticipazione sociale in favore dei lavoratori destinatari dei trattamenti di integrazione al reddito. - La Banca Popolare del Frusinate ha messo a disposizione della Asl di Frosinone e un pulmino destinato anche a pazienti affetti da coronavirus; ha impiegato notevoli risorse per l’acquisto di buoni spesa da donare alle parrocchie. - La Banca Popolare Vesuviana ha a ert ra c t c rre te s ecificamente destinato alla raccolta di donazioni urgenti inaugurato con risorse anche della banca stessa; in collaborazione con il Comune di San Giuseppe Vesuviano ha promosso una campagna di donazione pubblica per l’Ospedale di Boscotrecase. - La Banca Popolare del Mediterraneo a revist iter se lificati er la sospensione dei mutui e, per le imprese, una cospicua liquidità in sostegno al tessuto economico locale. Ha immediatamente recepito le norme relative alla garanzia del Fondo, mettendo in pista le procedure tecniche relative. giugno 2020

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PIL MONDIALE

Una ripresa variabile e asimmetrica Si prepara alla “U” e sogna la “V” di Gloria Valdonio matori, a una riduzione del reddito per i posti di lavoro persi, e a un ritardo nella domanda di beni di investimento. E’ vero che il supporto dei governi compenserà in parte l’impatto sul lato della domanda. Tuttavia l’economia sta soffrendo anche dal lato dell’offerta, con le catene di fornitura globali che si sono spezzate (come è evidente dai volumi del commercio gloale e la r it ra di lti servi i c e si c licata «In sintesi, ora osserviamo una caduta della domanda inferiore rispetto a una crisi economica tradizionale, ma ci vorranno almeno due anni per recuperare dalla perdita di output economico avvenuta in questi mesi», è il commento di Billmeier. Che sia a “V” oppure a “U”, repentina o rimandata nel tempo, una cosa è certa di ficil e te la ri resa sar si cr i ata, c e i arte avveniva nella fase ascendente della globalizzazione dei mercati. La ripartenza, secondo gli analisti, sarà infatti graduale e scaglionata, ed è improbabile che seguirà una traiettoria senza interruzioni. «Il processo di de-globalizzazione, iniziato già prima della pandemia, non farà che esacerbarsi, poiché la dipendenza dalle catene di fornitura globali ha creato molte vulnerabilità», spiega dice Esty Dwek, head of global market strategy di Natixis IM Solutions. «Per questo motivo ci aspettiamo che inizi il rimpatrio di industrie strategiche, come quelle relative all’healthcare e alla difesa: con una dipendenza ancora maggiore dalla tecnologia, la tutela di quest’ultimo settore diventerà di primaria importanza».

LE PRINCIPALI STIME PARLANO DI UN CALO DEL PIL GLOBALE PER IL 2020 TRA IL 5 E IL 12 PER CENTO. DURATA DEL LOCKDOWN E QUANTITÀ DI STIMOLI MONETARI E FISCALI DETERMINERANNO I VINCITORI

L

e previsioni economiche si rincorrono, ma sono parziali, così come lo è la ripresa in gran parte del mondo, mentre lo spettro di una “seconda ondata” non è del tutto scongiurato. Le principali stime parlano di un calo del Pil globale per il 2020 compreso in una forchetta che va dal 5 al 12%, ma molti analisti indicano possibile una contrazione anche del 14 per cento. I mercati però guardano avanti e hanno già comprato buona parte della ripresa, sposando lo scenario di un recupero veloce e senza grandi intoppi. La condicio sine qua non è che le misure di contenimento funzionino a dovere e che la ripresa non subisca rallentamenti eccessivi, o peggio un nuovo stop. I più ottimisti, come Pictet, ipotizzano che, qualora le misure di distanziamento sociale venissero gradualmente rimosse, nel giro di un tri estre vver er fi e l li si tre e t r are s ra il dell attivit ec ica re-C vid dall att ale , c e are sia s ccess i Ci a, er arrivare a fi e a a rec er quasi completo dei livelli di inizio anno. In questo quadro l’analisi di Pictet prevede una contrazione del Pil globale nel 2020 del 3,3%, seguita poi da un rimbalzo deciso nel 2021 del 5,9% te e d c t delle litic e fiscali e etarie, la c i e ficacia determinerà gran parte del risultato. Un risultato che sarà fir at s ratt tt dalle ec ie ava ate - c e se era una contrazione del 5,8% nel 2020 contro una contrazione dello 0,4% dei Mercati emergenti – ma che nel 2021 cresceranno del , , i Mercati e er e ti Deglobalizzazione Per molti analisti però questo quadro appare poco realistico. Secondo Andreas Billmeier, sovereign research analyst di Western Asset (Legg Mason), i tassi di crescita, dopo i risultati disastrosi che verranno registrati nella prima metà del 2020, dovrebbero sì cominciare a tornare positivi, specialmente nel 2021. Tuttavia il rimbalzo non compenserà interamente quanto perso durante la crisi. Quest’ultima ha certamente causato un crollo della domanda dovuto alle limitazioni imposte ai consu58

giugno 2020

ANDREAS BILLMEIER DI WESTERN ASSER (LEGG MASON)


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I quattro fattori della ripresa Assodato che la ripresa dipenderà in gran parte dal supporto etari e fiscale di i si l Paese, e c e i di t tti si troveranno sulla stessa linea di partenza nel momento dello start, quali sono i Paesi che recupereranno per primi? Secondo Billmeier la velocità della ripresa in ogni singola regione sarà determinata fondamentalmente da quattro fattori: la gravità della crisi sanitaria e dunque del lockdown; la quantità e il tipo di suprt fiscale e etari la str tt ra ec ica l stat della domanda esterna. Come già evidenziato dalle stime dell’Fmi, l’Europa dovrebbe essere la regione più fortemente penalizzata dal contesto attuale. Ciò è legato soprattutto alla minore capacità di reazione mostrata rispetto agli Usa, dove lo stimolo diretto è stat tev le circa il del Pil ris ett all E r a circa il i edia Ne li sa i c issi s ste stat r it in maniera condizionata, per esempio con garanzie del governo sui prestiti, mentre programmi di questo tipo sono stati in alcuni Paesi europei pari a oltre il 20% del Pil. «Questa divergenza è dovuta in parte a un mercato del lavoro Usa i flessi ile, c e d vre e ri scire a ri al are i a iera i solida anche senza aiuti, mentre gli ammortizzatori sociali in Euroas i si ificativi , s ie a ill eier I i cas , la litica monetaria gioca a favore delle economie occidentali. Lo stimolo nei Mercati emergenti è infatti rimasto indietro in parte perché la pandemia ha colpito i Paesi emergenti extra-Asia un po’ più tardi, un parte perché hanno meno margini di manovra nei bilanci. Va aggiunto che, per quanto riguarda la struttura economica, un fattore importante della crisi è stato il brusco passaggio al lavoro da remoto per un periodo prolungato, che ha favorito i Paesi in cui i servizi hanno un peso maggiore. «Un salto in avanti strutturale nell’adozione di nuove tecnologie si è imposto a quelle economie in grado di farlo, ma credo che gli Em rimarranno più orientati all’estrazione di risorse e alla manifattura», commenta Billmeier. L’incognita cinese La grande incognita è rappresentata da Pechino. Secondo Chris Gannatti, direttore della ricerca in Europa di WisdomTree, la Ci a tre e essere i ri a fila ella ri resa l ale, alla luce del fatto che è stato il primo Paese colpito dalla pandemia. Il parere è condiviso da molti, ma non da tutti. C’è un’ampia fetta di analisti che credono che il detonatore della ripresa sia nelle mani di Washington, anche se un’economia di mercato e non

CHRIS GANNATTI DI WISDOM TREE

Previsioni di crescita del Pil mondiale nei principali Paesi 2020 %

Q1

Q2

2020

2021

Mondo

q/q ann Y/Y

-12.2 -1.4

17.2 -6.5

-3.3

5.9

Sviluppato

q/q ann Y/Y

-7.7 -1.1

-33.5 -11.0

-5.8

5.3

Emergente

q/q ann Y/Y

-17.6 -1.8

6.9 -1.1

-0.4

6.6

USA

q/q ann Y/Y

-5.9 0.0

-37.3 -11.4

-5.3

6.6

Eurozona

q/q ann Y/Y

-11.5 -2.4

-29.9 -10.9

-6.9

3.5

Germania

q/q ann Y/Y

-11.5 -3.0

-28.4 -10.6

-6.5

3.0

Giappone

q/q ann Y/Y q/q ann Y/Y

-2.0 -1.7

-11.5 -5.2

-5.0

2.3

-34.6 -6.7

41.2 0.6

1.2

9.5

UK

q/q ann Y/Y

-7.4 -1.5

-54.6 -19.0

-6.6

7.8

Svizzera

q/q ann Y/Y

-11.7 -2.0

-32.3 -11.4

-4.6

5.7

Cina

FONTE: PICTET ASSET MANAGEMENT, CEIC, REFINITV

dirigista come quella cinese rende più complessa ogni analisi. In primo luogo perché negli Stati Uniti, diversamente che nel moloch cinese, la dinamica della riapertura sarà una questioe c e verr a r tata tat er tat N t tti li tati s stati colpiti allo stesso modo, e ognuno di essi potrebbe attuare politiche diverse», dice Gannatti. Inoltre non è affatto detto che i Paesi che sono stati colpiti prima dalla pandemia saranno necessariamente i primi a riprendersi: le esportazioni di beni e servizi – che sono guidate dalla domanda esterna – valgono ancora circa il 12% del Pil americano, il 20% di quello cinese e il 30% di quello europeo. Se l’attività economica cinese può aver rimbalzato nelle ultime settimane per lo stimolo alla domanda domestica, quella esterna è destinata a soffrire ancora per molto, essendo il resto del mondo ben lontano dalla normalità. «Da questo punto di vista, altri mercati emergenti potrebbero trarre vantaggio proprio dall’essere stati colpiti in ritardo, perché quando potranno ripartire la domanda esterna dovrebbe avere ripreso ritmo», dice Billmeier. Ma la grande sorpresa potrebbe essere il Giappone. Mentre il mondo innalza barriere commerciali e riporta in patria la produzione, il Sol levante sta facendo esatta e te il c trari a sc rs a fir at atti c erciali c l e e le a i i del Pacific , e est a a e iat esenzioni tariffarie su oltre la metà delle sue esportazioni e ha asi radd iat l i i ra i e di a d era alificata a crescita degli utili aziendali del Paese rimane elevata a confronto con quella globale, grazie alle importanti riforme in tema di e ficie a, s ratt tt er le icc le i rese, c e s la s i a dorsale dell’economia, proprio come in Italia. “Il termine giapponesizzazione è solitamente usato per indicare un contesto di sta a i e Ma il ia e si sta de- ia ifica d e tre be riservare molte sorprese”, conclude Richard Kaye, gestore del fondo Comgest Growth Japan di Comgest. giugno 2020

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IL POST COVID-19

tal a

d ’s a fila le di Mauro Del Corno

I

l Covid non unisce. Scava, divide, allontana. Nel piccolo come nel grande. I Paesi dell’Unione monetaria, il Nord dal Sud, i ricchi dai poveri. Prima lo shock dell’impatto, poi rilascia nell’economia un veleno ad azione lenta, il vero pericolo con cui bisognerà fare i conti nel futuro prossimo. La pandemia ha colpito i Paesi europei in modo fortemente a-simmetrico. Italia, Spagna, Francia, Gran Bretagna i più colpiti, Germania e satelliti meno. Non solo, la diversa capacità di risposta lascia cicatrici evidenti oppure quasi invisibili. Alcuni Paesi hanno potuto contare su risorse ingenti, altri molte meno. L’Italia ha stanziato la metà dei fondi tedeschi e un terzo di quelli francesi. Cosa si ifica I d ci ic la ssi ilit er alc i tati di fi a iare a ri artenza più veloce e accumulare vantaggi competitivi. Imprese deboli di Paesi forti potrebbero sopravvivere a imprese forti di Paesi 60

giugno 2020

IL NOSTRO PAESE, SCHIAVO DEL DEBITO E SENZA RISORSE NECESSARIE PER LE SPESE SOCIALI E GLI INVESTIMENTI, RISCHIA DANNI IRREPARABILI AL SISTEMA DELLE PMI E ISTANZE SECESSIONISTICHE deboli e sopravanzarle. Non solo. Attuare misure di distania e t fisic relativa e te se lice er alc e attivit , meno per altro. Manifattura e turismo, saranno tra i due settori più penalizzati dalle nuove regole. Secondo le prime rilevazioni il lockdown ha ridotto del 100% l’attività di alberghi e ristoranti, dell’80% quella delle fabbriche ma solo del 20% quella dei servizi. Ne risulta un impatto molto più violento per Italia, Spagna, Portogallo rispetto a Germania, Olanda o Francia. Regioni ad alta presenza industriale come Lombardia o Hannover accusano il colpo più di altre. E, ancora, i Paesi dove la quota delle piccole e medie i rese a i re, s r il vir s c a i re i te sit Le Pmi sono più dipendenti dalle banche e hanno una proveie a dei ricavi c diversificata Unendo i puntini vi viene in mente qualche Paese in particolare Esatt ec d a alisi di M d s le i rese italia e sono le più esposte alle conseguenze dei contagi. Oltre l’80% delle aziende presenta un livello di rischio medio o alto. Solo


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la Spagna ha valori simili ai nostri. Francia e Germania si fermano al 60%. Secondo i calcoli dell’Ocse nei prossimi mesi i Paesi sviluppati riverseranno sul mercato 17 mila miliardi di dollari di tit li C il risc i di s vra la e t s i ercati r ai piuttosto evidente che in assenza del sostegno della Banca centrale europea, il debito italiano potrebbe rapidamente dive tare i s ste i ile it d c la a a E s l poco più in là la Francia, anche il debito di Parigi sfonda la soglia del 100% del Pil. alc s era el salvific s cc rs di a ris r e te i flai e av rita dai fi i di de ar riversati ell ec ia c e attenuerebbe il peso reale dei debiti, compresi quelli degli Stati. Speranza indebolita da prezzi del petrolio sui minimi di sempre, quindi di energia e trasporti e cascata di tutti i beni con costi di logistica. Senza contare che a fronte di una risore te i fla i e la a ca ce trale e r ea sare e, er stat t e al ri te t ici, lt i i di fic lt el rtare avanti l’acquisto di titoli. Senza una svolta, leggi un qualche forma di ribilanciamento tra aree della moneta unica, l’Italia e soci sono destinati a imbrigliarsi con maglie sempre più strette nella schiavitù del loro debito. Via via maggiori risorse da destinare agli interessi a scapito di spesa sociale e investimenti, proprio ora che più servirebbero. Il tutto mentre l’erario dovrà verosimile te a r tare cr ll delle e trate i di c sti di fi a ziamento del debito tra Paesi membri dell’Unione sempre più divergenti e, a cascata, delle rispettive imprese. I est sce ari di ficile i a i are c e ssa risorgere istanze secessionistiche anche all’interno del Paese. Un Mezzogiorno che più dipende da uno Stato sempre più esa e, a r te di N rd sta il e te i serit ella filiera tedesca centro europea, da cui ne verrebbe attratto. Tutta la polvere nascosta sotto il tappeto riemerge tutta insieme come mostrano i casi Alitalia, ex Ilva, Aspi. Il Covid allontana. Le spinte centrifughe sull’euro sembrano destinate ad esplodere, mentre i nodi irrisolti della moneta unica vengono al pettine. I mesi della pandemia hanno così ribadito, se mai ce ne fosse mai stato bisogno, il ruolo del dollaro come moneta di riferimento globale senza alternative. Moneta del commercio e valuta di riserva. Il franco svizzero, con la sua banca centrale trasformata in un gigantesco hedge fund, ha da tempo perso il suo status di carta rifugio. L’euro ha costantemente perso terreno nel trading su forex e derivati sulle valute, e rimane indietro rispetto al dollaro per i prestiti internazionali. Gli ultimi dati Swift mostrano che la moneta unica rappresenta il 31% dei pagamenti globali rispetto a oltre il 40% nel 2012. La quota del dollaro salita al dal a d le c se si ett ale ci si rifugia ancora e sempre nel biglietto verde. I primi a farne le spese sono i Paesi emergenti, i più poveri. Che di nuovo, si allontanano dai più ricchi. Stretti nella micidiale morsa del crollo degli introiti da materie prime e in un servizio dei debiti pubblici e aziendali, emessi in dollari, sempre più faticoso. Infrastrutture digitali sviluppate hanno consentito di limitare l’effetto chiusura. Anche in questo caso esasperando le differenze tra Stati ricchi e poveri. La nomina alla guida de-

gli economisti della Banca Mondiale di Carmen Reinhart, grande esperta di crisi fi a iarie dei de iti s vra i, la dice l a sull’umore che domina a Washington. A livello globale il Fondo monetario internazionale si attende una diminuzione del prodotto interno lordo del 3%. Se si considera la spinta al rialzo determinata dall’aumento della popolazione, uno scenario di grave recessione. La speranza che l’emergenza avrebbe potuto attenuare gli attriti tra Stati Uniti e Cina versando balsamo sulle ferite del c erci l ale a data resto delusa. Sta accadendo esattamente l’opposto. Quello che accade tra Paesi si replica al loro interno. Secondo il Fondo monetario internazionale la pandemia impatta soprattutto sulle mansioni con bassa specializzazione. I precedenti storici dell’ultimo secolo, vanno tutti in questa direzione. A cinque anni dall’esplosione dei contagi l’impatto sui livelli di occupazione delle alte specializzazioni risulta quasi impercettibile, quello sulle basse qualiic e di cal di al e il A dia incontro a tempi più incerti che mai. a i stra della v latilit s l al ri giro. I mercati sono sempre più dipende ti dal d artificiale creat da banche centrali e sempre meno da ell reale Per c i sa a r fittare di movimenti ampi e veloci, poco importa se verso l’alto o verso il basso, un Paese dei balocchi. Per tutti gli altri un periodo da superare con estrema attenzione i c i a strate ica a sa di riflessi e rse la i li re delle i i

SERI PERICOLI ANCHE PER L’OCCUPAZIONE. SECONDO IL FMI LA PANDEMIA IMPATTERÀ MOLTO SULLE MANSIONI A BASSA SPECIALIZZAZIONE

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INTERVISTA CON ALBERTO FOÀ

«L’Europa aiuterà tutti i Paesi perchè l’euro conviene a tutti» di Sergio Luciano

«L

IL FONDATORE E PRESIDENTE DI ACOMEA: «NON DIREI DI FARNE UNA QUESTIONE DI SOLIDARIETÀ, SEMMAI DI COMUNE INTERESSE. E DUNQUE IL NOSTRO LISTINO È SOTTOVALUTATO E PUÒ OFFRIRE BUONE OCCASIONI»

e prime prime 4, 5 settimane dallo scoppio dell’epidemia, e dunque al 24 e rai fi alla metà o alla terza settimana di marzo, sono state contraddistinte sui mercati finanziari da una parte dalla presa di coscienza che si trattava di un fenomeno mondiale, che avrebbe trascinato con sé, come ovvia conseguenza in assenza di medicine e di vaccino, il lockdown genrale, con tutte le conseguenze che abbiamo visto. E dall’altra parte abbiamo assistito allo spiegamento di forze veramente imponenti da parte dei governi e delle banche centrali. Quel che nel 2008-2009 era avvenuto nel corso di un anno e mezzo, qui l’abbiamo visto accadere nel corso di 3, 4 settimane»: Alberto Foà, fondatore e presidente di AcomeA – tra le realtà indipendenti più apprezzate dell’industria del risparmio nazionale – nella puntata di Sos Investire del 4 maggio fornisce una spiegazione lucida di quanto è avvenuto sui mercati all’inizio della crisi per poi proiettare gli scenari di sviluppo più plausibili. Ci sono stati forti interventi di Fed e Bce sui mercati. Tutte le banche centrali del pianeta, in varie forme, con vari programmi, hanno detto: compreremo tutti i titoli di Stato che ci sarà bisogno di comprare per sostenere le emissioic ei ver i dev are er fi a iare le s ese a ar fronte del mantenimento della stabilità economia. In misura illimitata. Un cordone monetario senza precedenti, dall’Inghilterra al Giappone, dall’Europa agli Stati Uniti al Canada. a t alla litica fiscale t tti i Paesi, se re c si i ni leggeremente diverse, hanno varato due tipi di programmi. Quali? Il primo, classico, è stato quello dell’aumento della spesa corrente per sostenere i disoccupati, i sottoccupati, le piccole medie imprese, con differimento di tasse e sussidi diretti, a s esa viva ari al - - er ce t del Pil P i s stati messi a disposizione del sistema vari punti percentuali di prodotto interno lordo sotto forma di garanzie bancarie per fornirfe liquidità a chi ne scarseggiava. Le garanzie evidentemente entreranno a far parte delle spesa pubblica solo nella misura in cui verranno successivamente escusse. Tutto questo ha messo la cintura di sicurezza sotto i princi ali ercati li a i ari Per a t ri arda il de it pubboico, sono stati sostenuti sui mercati i titoli di Stato dei vari Paesi, i is ra i re s stati s ste ti a c e 62

giugno 2020

i mercati corporate investment grade e poi via via altri settori del mercato, come i titoli di Stato dei paesi emergenti. L’Italia ha fatto abbastanza o no? Non è che abbia fatto, rispetto alla perce t ale del str Pil, c s di e di ell c e stat att i altri Paesi, forse la Germania ha fatto un inter-


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vento più massiccio anche perché se lo poteva permettere, ma noi siamo stati nella media europea. E poi ci saranno gli interventi diretti dell’Unione Europea (al momento in cui quest’intervista è stata fatta non si parlava ancora del Recovery Fund proposto dalla Commissione, ndr). Si può quindi dire che da parte delle istituzioni europee c’è stata una risposta più disponibile, più solidale che in passato alla crisi? Non utilizzerei la parola...solidale, nel senso che la solidarietà non rientra fra gli obiettivi dell’Unione Europea, ne tanto meno tra gli obiettivi della Bce. Secondo me c’è qualcosa di diverso, cioè il riconoscimento del fatto che in a sit a i e lt di ficile dal to di vista economico, dalla quale faremo fatica a uscire tutti, e dunque non s l l Italia, di ficile e sare c e i Paesi del N rd ssa scir e se a i Paesi del d, c s c e tre e essere di ficile e sare c e a arte d Italia fi risca e tre l altra parte vada a zero. Quindi non solidarietà ma interesse comune? Riemerge quindi con forza il principio fondante dell’euro: in un mondo sempre più globalizzato è meglio presentarsi con una moneta unica forte che con le varie, deboli monete nazionali. Inoltre, molti degli attuali problemi italiani, potrebbero presto essere condivisi a c e da vari altri Paesi e r ei, dalla a a al P rt all alla ra cia e quindi più che una questione di s lidariet la defi irei a esti e di razionalità anche da parte dei paesi del nord dell’Europa. Ora parliamo del mercato italiano: ci vede delle opportunità, probabilmente? Il mercato italiano certamente è uno di quelli è rimasto più indietro, e anche il mercato europeo è rimasto più indietro in generale rispetto al mercato americano. Il mercato italiano soffre di avere una elevata quota di banche a listino, cioè certamente uno dei settori c e a s ert di i P i mercato segnato da una forte presenza di investitori esteri che ogni qualvolta ci sono queste crisi e ondate di instabilità entrano o escono violentemente provocando ribassi molto pronunciati dei listi i Per il ercat italia l -

nico mercato europeo che oggi quota mediamente meno del book value dei suoi titoli, quindi meno del capitale versato per le aziende. Come migliorare questo stato di cose? Un intervento importante sarebbe quello anche di intervenire sul capitale delle imprese. Durante la crisi del 200809 il gate changer, la mossa vincente del tesoro americano fu quello di iniettare capitale nelle banche tramite preferred shares, che poi successivamente vennero liquidate, perché i soldi messi a capitale non hanno bisogno di essere restituiti in scadenza e hanno un potere moltiplicatore lt i rte ec d e ell c e are l tat creare dei fondi che intervengano sul capitale delle aziende che pur vivendo adesso un momento di difficoltà hanno certa e te t r Per i italia i essere a c e un’ opportunità quella di investire su un mercato che oggi a livelli lt assi e c e are la di ere a ris ett ad altri Paesi La globalizzazione cambierà? Frenerà? Sempre difficile fare previsioni sul futuro. Secondo me er ca ier erc ta te a ie de si s rese con conto che avere delle supply change che in certi moe ti ss s ire al c tr ll essere eric l s Sta continuando un fenomeno che era già iniziato prima dell’epidemia: una guerra, uno scontro di potenze fra America e Ci a, c e sta cade d i ella c e era defi ita la trappola di Tucidide, uno scontro inevitabile tra una potenza consolidata ed una emergente. Nel caso di Tucidide la potenza forte era Sparta e la potenza emergente era Atene e fi c la erra del Pel es O i la te a rte sono gli Stati Uniti e la potenza emergente è la Cina. Quell c e a ia vist fi ad adess s l a erra commerciale, ma uno scontro di potenze, che non coinvolge solamente la bilancia commerciale e i dazi, ma coinvolge

LA GLOBALIZZAZIONE PUÒ AVER RIVELATO, DURANTE QUEST’ULTIMA CRISI, ALCUNI SUOI ASPETTI NEGATIVI E SI DIREBBE CHE I TEMPI STIANO CAMBIANDO UN PO’ A SFAVORE DELLA SUA ULTERIORE ESTENSIONE tutta la tecnologia, gli aspetti militari, tutto. Questo scontro Est-Ovest Asia-Paesi Occide tali i evita il e te si rifletter s lla l ali a i e Che dunque potrebbe rallentare? a l ali a i e aver rivelat alc i s i as etti critici e che i tempi stanno cambiando un po’ a sfavore della sua ulteriore estensione. Soprattutto in un’ emergenza come questa del Covid-19, abbiamo visto gli Stati intervenire in maniera abbastanza pervasiva sulle libertà personali, a cominciare dalla invito alle banche a non distribuire dividendi, a cominciare dall’intervento che lo Stato inevitabilmente dovrà fare in certe società strategiche, abbiamo visto ad esempio la polemica del governo tedesco con Lufthansa. Quel che prima era spazio libero per l’iniziativa privata e il libero mercato forse potrebbe cominciare a trovare dei motivi di ripensamento. giugno 2020

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SOS INVESTIRE

a d e s fi a ne sett ale n na megl della ge g afi a di Marco Muffato lumi. Un grandissimo successo che attesta una nuova fase dove i due mondi non si combattono più ma entrambi sono alleati nell’interesse del cliente… È vero ormai non si parla più di attivo o passivo, ma di attivo e passivo insieme per rispondere ai bisogni dei clienti. La Mifid a ca iat a c e le di a ic e del ercat italia fi a d e a i fa si parlava poco di Etf sul wealth mentre oggi nei nostri webinar parliamo costantemente di Etf insieme ai nostri fondi e c’è molta richiesta dei due strumenti abbinati anche perché si sta passando da un modello che era commission based a uno fee based, centrato sulle fee di consulenza. Quindi bisogna mixare i due strumenti e proprio in questo contesto abbiamo vist c e i rta li i c lessi, elli i diversificati e costruiti con più metodo, sono quelli che hanno reagito meglio all’aumento di volatilità durante la correzione del Covid-19.

LUCA GIORGI, HEAD OF WEALTH ITALIA, GRECIA E MALTA DI BLACKROCK, PROMUOVE COME TEMA D’INVESTIMENTO DEL MOMENTO L’HEALTHSCIENCE, L’INSIEME DI FARMACEUTICO, BIOTECH, SERVIZI SANITARI E DISPOSITIVI MEDICALI

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no scambio di idee a 360 gradi sui nuovi orizzonti dell’asset management e della c s le a fi a ziaria, con un manager di punta della più importante società d’investimento del mondo: BlackRock. Parliamo di Luca Giorgi, head of wealth Italia, Grecia e Malta, ospite della puntata di Sos Investire del 14 maggio. Giorgi, partiamo dal rapporto tra gestione attiva e gestione passiva. Fino a qualche tempo fa la gestione attiva dominava del tutto ma nella seconda metà del 2019 la gestione passiva, parliamo del mondo degli Etf, ha superato negli Usa la gestione attiva in termini di masse e di vo64

giugno 2020

Luca Giorgi, head of wealth Italia, Grecia e Malta di BlackRock

Sempre a proposito di Etf, ti volevo chiedere anche un tuo parere su questo strumento che è cresciuto moltissimo andando oltre la pura replica passiva. I player oggi investono fiumi di denaro per la costruzione di indici proprietari degli Etf. Si sta cioè uscendo dalla sola competizione per il costo, tipica dei prodotti a pura replica, a una dove ci si confronta sulla qualità, in questo senso è diventato un prodotto molto più interessante… Assolutamente sì, quando si parla di replica bisogna distinere tra re lica fisica e re lica si tetica, c e de arca i a prima grande differenza. Come iShares abbiamo sempre avuto ella a a Et a re lica fisica c e s i rta ti er di inuire il rischio controparte. Penso agli Etf sul mercato azionario americano, dove effettivamente lì la guerra è sul prezzo e la discriminante sono i pochi basis point di costo. Quando invece vado a costruire indici più complessi su tematiche come per esempio il care innovation oppure il robotic, magari costano un po’ di più ma i vantaggi sono evidenti. Diciamo che per BlackRock la cosa importante è che qualsiasi decisione di investimento possa essere fatta inserendo sia strumenti indicizzati che fondi attivi. Chi ha lavorato con un approccio metodico e strutturato nella costruzione di portafogli è riuscito a tenere più bassa la volatilità e anche a performare. Non è un caso che voi anche da un punto di vista organizzativo ormai siete un corpo unico: Ishares è il marchio degli Etf ma di fatto opera organizzativamente


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come Blackrock. Siete un corpo unico, prima non era così: la gestione attiva era separata dalla passiva... Proprio così, prima Ishares aveva una task force dedicata e ce era altra disti ta i lac r c a sette re le r e sonmo state unite e possiamo vendere insieme Etf e fondi, perché gestione indicizzata e gestione attiva, come dicevo, ormai vanno a braccetto. Notate una maggior attenzione sugli Etf da parte dei consulenti finanziari rispetto al passato? Sì e il game changer è stato determinato dalla normativa, perc Mifid c il c cett del val e r e a rtat all sviluppo di molti sistemi di consulenza avanzata e di wrapper di consulenza dove l’Etf si è ritagliato uno spazio grazie ai suoi evide ti va ta i c sta c , a li idit i trada , essere venduto e comprato molto velocemente, non c’è bisogno di un contratto di distribuzione, sono disponibili su Montetitoli. Inoltre su alcuni mercati sono la scelta vincente. Comunque ormai non lavoriamo più in termini di prodotti quanto di idee tematiche, per esempio healthcare e tecnologia, dove posso prendere posizione con un fondo settoriale oppure con un Etf. Nei webinar la quantità di domande che riceviamo da cf e private banker sugli Etf ormai è pari a quella dei fondi, ed è con queste d e a i e c e si crea il rta li e ficie te er il clie te Parliamo di distribuzione: il mercato italiano si sta avviando a suo avviso gradualmente verso l’affermazione della consulenza finanziaria a parcella rispetto al mero collocamento di prodotto? L’America e il mondo anglosassone offrono sempre delle indica i i s lle te de e a c e se, va dett , il ee l i Italia ancora lontano. Credo nell’immediato più nell’evoluzione della remunerazione dal commission based al fee based Che differenza c’è tra fee based e fee only? ee l v l dire c e il c s le te riceve i retr cessioni per il collocamento di strumenti all’interno del portafoglio ma viene remunerato esclusivamente sulla base di una fee di consulenza pagata dal cliente: è la consulenza cosiddetta pura. Il fee based è una via di mezzo, è il caso per esempio di un contratto di consulenza relativo a una gestione patrimoniale dove il cliente paga una consulenza più bassa on top e dove il consulente continua a percepire anche un piccolo rebate sottostante. Il fee based è un modello intermedio, tra quello del vecchio mondo commission based dove il c s le te fi a iari vie e a at escl siva e te c a retr cessi e e la c s le a ee l d ve si re erati solo con la cifra pattuita contrattualmente con il cliente. Direi comunque che il modello fee based sta funzionando: quello che sta accadendo oggi è una creazione di valore per il clie te, ci val e r e i clie ti s c te ti erc c i vi e ta i e e diversifica i e dei rta li Parliamo dei settori che hanno tratto estremo giovamento dalla pandemia e stiamo parlando del biotech, della health, di tutto il mondo della tecnologia. È un andamento collegato al momento o questi settori rappresentano orizzonti d’investimento anche di lungo periodo?

Il Covid-19 ci ha insegnato - in realtà l’abbiamo sempre saputo ma la pandeia l a c er at - c e la diversificazione settoriale funziona bene, molt e li di ella e rafica, i di questo è un primo punto fondamentale. Quando le borse asiatiche chiudono male, apre male anche l’Europa e quindi i listini Usa che non riescono a decollare. a realt evide ia c e di ficile creare val re c rta li diversificat solo per Paese mentre a livello settoriale le cose vanno decisamente meglio, basta guardare i risultati degli indici, da inizio anno: healthcare e tecnologia sono positivi intorno allo zero come indici l ali, c tr il - dei fi a iari e il -40 dell’energia tradizionale, il che vuol dire che individuare i settori giusti da e tale er diversificare il rtafoglio. Healthcare e tecnologia rappresentano il 41% della capitalizzazione del S&500 invertendo le posizioni di forza c i sett ri c iave di dieci a i a, finanziari ed energia, che oggi contano e del esta r ta i e sett riale sta funzionando e la stiamo cavalcando a livello tattico focalizzandoci in

«CREDO CHE ABBIA FUTURO LA FORMULA FEE BASED, IN CUI IL CF NON RICEVE PIÙ RETROCESSIONI PER IL COLLOCAMENTO DI STRUMENTI MA VIENE PAGATO PER LA CONSULENZA» particolare sul tema d’investimento del momento, l’healthscience, l’insieme di farmaceutico, servizi sanitari, biotech e dispositivi medicali. Va forte la raccolta sul nostro fondo sull’healthscience, che a a i e c e a ra i t i iliardi di patrimonio. L’Esg è solo un tema di investimento interessante ma momentaneo o ha un futuro? Crediamo che il futuro sarà sostenibile e l c er a i fl ssi di racc lta di Ishares: l’Esg è l’unica categoria che è rimasta costantemente in raccolta positiva da inizio anno dove si sono distinti in particolare tre Etf: MsciEurope Sri, Msci rld ri e Clea E er giugno 2020

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IL GESTORE DI AZIONARIO ITALIA

«Le banche centrali dettano legge e nell’equity si può trovare l’oro» di Sergio Luciano

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MASSIMO TRABATTONI (KAIROS): «PRIMA LA FED E POI LA BCE HANNO RASSICURATO I MERCATI CON INTERVENTI FORTI. E LA SPECULAZIONE E’ STATA FRENATA COL DIVIETO GENERALIZZATO DI VENDITE ALLO SCOPERTO»

er la prima volta nella storia economica gli interventi delle banche centrali sono stati forti, con il timing corretto e molto coordinati. Ha iniziato per prima la Fed con forti iniezioni di liquidità, comprando poi corporate bond per evitare che la crisi che era partita sull’equity si estendesse troppo. Anche la Bce ha fatto il suo, sia dal punto di vista della liquidità, ma soprattutto con delle manovre anticicliche a livello di sistema bancario permettendo alle banche anche di differire di qualche mese il rilevamento delle eventuali nuove sofferenze che si andranno a creare in questa fase»: sono due delle cause essenziali della te ta dei ercati fi a iari dall i i i della a demia in poi secondo l’analisi che Massimo Trabattoni, capo del settore italian equity in Kairos, ha fatto ai microfoni di Sos Investire, il format multimediale quotidiano del nostro e sile er l a r di e t delle di a ic e della fi a za e dell’economia. E la speculazione è sembrata tranquilla… Sì, anche perchè nel momento di maggiore tensione c’è stato un divieto di vendite allo scoperto generalizzato sui mercati europei. Comunque, i prezzi sono sicuramente scesi tanto, ma poi, e ben presto, il mercato ha iniziato una fase di rimbalzo prendendo il virus come un qualcosa che tendenzialmente sparirà E oggi? O i di ficile val tare d ve sia veramente perchè ci manca il parametro degli utili. Nessuno sa con certezza che cosa accadrà fra tre o sei mesi, sicuramente questo virus impatterà ancora per un po’ di mesi, però se andiamo a guardare all’interno dei listini c’è molta diversità, una parte di mercato c’è una salita anche oltre i prezzi che c’erano a gennaio e una parte invece è rimasta molto più bassa. Non chiediamo previsioni, ma quali sono le vostre politiche di investimento sì! Bah, le previsioni sono fatte per essere smentite. Questa è una situazione dove ancora la visibilità non c’è. Non sappia66

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mo per quanto dovremmo convivere con questo virus, che cambiamenti resteranno, siamo sicuri che alcuni trend continueranno come il successo Faang: cioè alcune innovazioni non si fermeranno, anzi magari accelereranno. Pensiamo allo smartworking: prima, esisteva solamente in linea teorica, tutte le aziende potevano farvi ricorso ma nessuno lo faceva, oggi invece… In generale sul mercato ci sono sicuramente delle grosse opportunità perché i prezzi sono scesi e dove c’è un pò di visibilità si può già iniziare a comprare. La vera incognita è un secondo lockdown e quindi noi suggeriamo e pratichiamo delle disaster put, cioè delle protezioni, che in caso di rovesciamento dei mercati riducano i danni. Oltre ai Faang? Il mondo infrastrutturale, il mondo delle utility dove sei meno legato all’andamento del ciclo economico, il mondo esposto a progetti coinvolti dal ree deal, s c i a fl ira fi a ia e ti europei: sono tutti settori cui si può investire e r a il e te si a r fittare dei re i c e hanno corretto molto. Teniamoci però sempre dei sistemi di protezione perchè uno dei motti che nel mio team usiamo spesso “è meglio perdere un’opportunità che perdere i soldi”. Di opportunità ne troviamo magari un’altra la settimana prossima, i soldi meglio non metterli a rischio. Possiamo sintetizzare questa linea definendola una prudente, guardinga e attenta considerazione dell’opportunità della Borsa nello scenario complessivo degli investimenti? Chi compra equity compra sempre un po’ di rischio. Se nei prezzi questo rischio è già in parte contenuto, l’opportunità di guadagni c’è, ma bisogna essere sempre più selettivi.


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IL PRESIDENTE DI COPERNICO SIM

Scelzo: «La rivoluzione digitale obbligherà alla trasparenza» di Marco Muffato

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a “Fase 3” del post-pandemia sarà una grande chanche per il risparmio gestito e in particolare er i c s le ti fi a iari A c di i e er di tare s lla assi a tras are a Ne c vinto Saverio Scelzo, presidente di Copernico i , st ric alfiere della c s le a fi a iaria el N rd est a c e se la s a rete i rese te i t tta Italia , e s ite il a i di s I vestire Tras issi e da c i tratta esta i tervista Scelzo, che contributo possono dare i consulenti finanziari in questo particolare contesto storico alla cosiddetta Fase 3? a r l da e tale a c lessit dei r d tti e il loro numero implica la necessità per i risparmiatori di avere qualcuno che stia dalla loro parte e lo riesca a consiliare Ovvia e te esist ed ra c flitti di i teresse, con prodotti venduti che appartengono alla società X a ari cari e c e ficie ti, er il erc rs tracciat il c s le te fi a iari ra ie alla s a c ete a, e sta te alc e ressi e c e s ire, cerca se re di tutelare il cliente spiegando i veri rischi che si corrono e trova d i i sti r d tti er s ddis are li iettivi is a sa er r ra are e ia ificare e i is a essere leali e c rretti ei c r ti dei ris ar iat ri Le reti in questo periodo hanno azzeccato le scelte? e il c s le te fi a iari e li a i assati a r ss si i i s i ercati a i ari r a d il clie te s tt il r fil del risc i e della v latilit r a ile c e i esta ase sia ri scit a are e e rav c s le te el eri d c e a ia a e a assat avre e d v t c vincere il proprio cliente a mediare sugli investimenti fatti e certamente a non vendere, se viceversa ha venduto questo il e t di c i ciare a ra i are, a ric rare a se re i ttica di edi e l ter i e C’è poi il discorso delle mandanti… Ci s reti di c s le ti fi a iari e a c e c e a cercat i esti a i di are il ila ci , eli s lla li a e dic c iara e te c e s ess la c rsa a li tili i e erc c i a att i vestire lt i a i ari , r a d il clie te a comprare prodotti eccessivamente volatili, oggi la paga in ter i i di credi ilit e il clie te reali a c e il r ri c s le te si c rtat a t tela del s i teresse, a si c rtat er la assi i a i e del r fitt dell a ie da, est ri a i si a a Cred er c e est sia accad t i c i casi i c s le ti v lia e e alla clie tela e ci te ia alla stra re ta i e sitiva c e ci sia

SAVERIO SCELZO, PRESIDENTE DI COPERNICO SIM

L’INTERAZIONE DIGITALE, LE REGISTRAZIONI DELLE CONVERSAZIONI TRA CLIENTI E PROFESSIONISTI, SPINGERANNO TUTTI VERSO UNA MAGGIORE CORRETTEZZA c str iti c atica I defi itiva cred c e le reti dei c s le ti fi a iari l al e te si sia c rtate e e E Copernico Sim come si è comportata? A ia av t el tri estre, l a sc rs sia stati lt r de ti di i e d la c e te a i aria Adess alla v lta ri r ere la arte e it c dei iai r ra ati di i vesti e t d ra te t tt est a e el aveva il edia e te di a i ari ei stri rta li adess tia ad arrivare a Il t tt ace d lta atte i e a r are il risc i s ste i ile da arte del clie te vvi c e se il clie te i veste ell a i ari ada ia di i a a te ia i stri i teressi a elli dei clie ti La professione del cf è sempre stata dall’incontro fisico col cliente. Adesso come cambierà? Ca ier i e li a riv l i e di itale li er reti, c e clie ti alla tras are a a er a i e della i tera i e di itale, accelerata dalla a de ia, c la ssi ilit di re istrare le c versa i i tra clie ti e r essi isti de li i vesti e ti rter t tti li att ri a a a i re atte i e alla c rrette a e c re si e dei c te ti A i c e la di si e dei e i ar c i clie ti rter a dial i c ti e dirett , se a sc ti, d ve il c ac isir i c ete e ell a it di a rela i e i tras are te giugno 2020

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PARLA INNOCENZO CIPOLLETTA

«Difendere il made in Italy si può ma senza ritorni allo statalismo» di Annalisa Caccavale

IL PRESIDENTE DI ASSONIME E AIFI: «IL GOLDEN POWER AVEVA SENSO MA LE NOSTRE NORME LO HANNO PREVISTO TROPPO ESTENSIVAMENTE E L’ERRORE ANDRÀ CORRETTO»

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eanche una crisi epocale come quella che stiamo attraversa d i stificare rit r all statalismo; la presenza provvisoria dello Stato nel capitale di imprese che, colpite dalle ripercussioni del lockdown, rischiano di essere scalate avrebbe potuto limitarsi alle quotate ed è stata invece estesa anche alle a ie de rivate, il c e risc ia di i tralciare il fisi l ic r l del private equity: ma c’è da sperare che – com’è previsto negli enunciati - la norma appena varata si confermi transitoria e quindi scompaia presto. Innocenzo Cipolletta, presidente di Ass i e e dellAifi, c e se re ac t ed e ili rat analista economico e industriale. E in quest’intervista a Investire non nega l’emergenza e l’opportunità di alcune delle misure straordinarie appena varate a tutela della identità nazionale delle imprese ma mette in guardia contro i rischi di irrealistici ritorno al passato. Ai tavoli del Mise si trattano contemporaneamente, in media e da decenni, tra le 150 e le 200 crisi aziendali; con gli interventi di garanzia in corso in queste settimana il futuro ruolo di garante dello Stato lo vedrà coinvolto in molto più numerose crisi aziendali. A lume di logica appare del tutto inverosimile che lo Stato riesca a gestirle. Che fare? Occorre innanzitutto distinguere tra due tipologie di situazioni 68

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aziendali: la prima riguarda quella in cui versa i rese c e si tr va i di ficoltà strutturale perché hanno carenza di domanda, sono vicine al fallimento e la cui crisi occupazionale deriva da una di fic lt er l attivit c e sv l esti casi arrivano al tavolo del Mise e del Ministero del Lavoro per discutere insieme una soluzione. La seconda tipologia riguarda invece società sane che però si trovano, a causa dell’emergenza sanitaria, ad aver perso una parte del fatturato annuo. Su queste, l’attività da fare è diretta a un aumento della liquidità e della disponibilità di capitale che gli permetta di ripartire senza essere appesantita dalle di fic lt viss te i esti lti i d e mesi. Per queste non c’è bisogno di una attività di gestione della crisi ma della applicazione di una normativa pensata per aiutarle a riprendere la produzione. Chi, in questi mesi ha perso gran parte del proprio fatturato annuale deve poter avere un ristoro pari alle mancate entrate attraverso un aumento del debito a lunghissima scadenza e un incremento di capitale che possa poi essere rimborsato secondo criteri prestabiliti. La golden power rafforza i poteri dello Stato sulle società partecipate ma introduce anche un’inopinata facoltà di bloccare le cessioni a terzi di aziende private italiane: ma è mai concepibile una simile facoltà?


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Noi pensavamo che non lo fosse, poi l’Europa ha cambiato idea e quindi l’Italia si è adeguata. Forse l’abbiamo estesa un po’ troppo perché gli altri Stati l’hanno ampliata verso quelle aziende strategiche redefi ite e c di e si i di cert tipo, in particolare le quotate poiché si temeva che il valore degli asset cadesse a causa della recessione e che questo potesse invogliare imprenditori e investitori a entrare nel capitale. L’Italia, invece, l’ha ampliata a tutte le imprese sia piccole sia grandi, quotate e non quotate, non distinguendo tra investitori industriali, che hanno interesse solo alla governance dell i resa ac isita, e fi a iari, c e i fondi di private equity, che sono interessati di più all’attività svolta. Aver confuso le due forme di investimento rischia di bloccare il mondo del private equity che attira capitale dall’estero come i fondi paneuropei, spesso con sede fuori dall’Italia; questi non hanno l’obiettivo di acquistare un’impresa per poterla poi integrare con con una straniera ma pensano a investire in un’azienda per poi realizzarne un piano industriale che ne incrementi il valore così da avere maggiori ritorni al momento del disinvestimento. Il provvedimento, comunque, dovrebbe avere durata di un anno e quindi noi ci aspettiamo che terminato il periodo non resti più in vigore. Il modello Mazzucato piace a molti: ma è mutuabile dagli Usa all’Europa e in particolare all’Italia? Se per modello Mazzucato si intende ciò che accade negli Stati Uniti, dove lei ha studiato questo modello, ha senso perché lì molte delle innovazioni riguardano la commessa pubblica dove ci sono settori come la difesa, che sviluppa moltissimo l’innovazione, oppure le infrastrutture: se io faccio dei grandi porti è chiaro che investo nella logistica e di conseguenza nella tecnologia; se voglio sviluppare i trasporti su rotaia e come Stato investo nelle ferrovie, ho un ambito enorme di sviluppo e applicazione dello sviluppo tecnologico. In questo senso io aderisco alla visione della Mazzuccato che ritiene che la grande innovazione debba essere fatta attraverso progetti pubblici che accelerino il passo del Paese verso il futuro. Poi c’è un’altra parte che viene attribuita alla Mazzuccato in cui si afferma che il pubblico sia meglio del privato; questo io non lo condivido. Se l’impresa pubblica è mera gestione dell’attività, questa non apporta nulla di nuovo, ciò che fa la dif-

ferenza è la richiesta di una soluzione innovativa per un settore strategico e questa domanda, spesso, arriva dallo Stato. L’epopea delle partecipazioni statali ha senz’altro ha avuto un ruolo importante nel rilancio industriale del Dopoguerra ma sembrava archiviata dagli Anni Novanta: quanto è invece possibile che risorga? Non può risorgere perché è legata al momento di quel determinato momento storico. Ci sono state in Italia in Francia in Inghilterra e anche negli Stati Uniti dove operavano molte imprese statali anche se non comparivano come tali. Questo sistema non ritorna anche se lo Stato sarà partecipe di alcune aziende in conseguenza dello tsunami che stiamo vivendo. Non si deve dimenticare che negli Stati Uniti d’America, dopo la crisi fi a iaria del , l tat e trat elle i rese a t bilistiche, nelle banche e nelle assicurazioni. Quando queste i rese a rec erat la l r e ficie a e scit ed un passaggio transitorio che non tocca la gestione ma solo un periodo di sofferenza che deve essere superato; dopodiché le imprese hanno bisogno di agilità e lo Stato come proprietario non sempre ci riesce. L’Europa sembra contaminata da questo contagio statalista visto che sospende le inibizioni agli aiuti di Stato e le norme sulla concorrenza È una visione completamente errata perché l’Europa ha vietato gli aiuti di Stato mentre negli Stati Uniti non è accaduto, basti vedere c e s i terve ti el Ma s li ici

«NULLA IN CONTRARIO ALL’ADOZIONE DEL VOTO PLURIMO ANCHE IN ITALIA PERCHÈ ORMAI SI SA CHE LA CONTENDIBILITÀ NON È UN MOTORE DI EFFICIENZA. OGGI CONTANO LE STRATEGIE» Cina, Russia, Singapore non hanno alcuna legislazione che li vieta. L’Europa li aveva invece bloccati perché essendo costituita da Paesi c e s i c c rre a tra di l r si v leva evitare attivit sleali C la crisi fi a iaria del , l i terve t dell Stato è stato ripristinato per necessità. Chi afferma che, senza comprendere quanto fatto per aiutare i Paesi a essere competitivi come gli Stati Uniti, si sia tornati allo statalismo, dice qualcosa di scorretto. In particolare una norma conservatrice è anche considerata quella sul voto plurimo, benedetta dall’Europa e adottata prima e maggiormente da altri Paesi che non l’Italia… Spesso ci lamentiamo che in Italia ci sia poca concorrenza e poi scopriamo che siamo i più aperti. Il voto plurimo esiste non solo in Olanda ma in tanti altri Paesi. Negli Stati Uniti viene servito e r al e te a r vat ell tat t se a alc a di fic lta Che possa essere inserito in Italia non lo vedo come un grosso problema anche perché oggi non pensiamo più che la contendiilit sia ele e t di e ficie a Ora, ell c e e ficie te la capacità di guardare nel medio e lungo termine e se un’azienda è troppo contendibile sembra quasi ossessionata da un’ottica di breve e brevissimo periodo e rischia di non fare bene il proprio lavoro. giugno 2020

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UN PREZIOSO SAGGIO DI ANTONIO URICCHIO E GIANLUCA SELICATO

Salviamo il turismo ferito dal virus dal l d g a a d n fis es s di Davide Passoni

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onosci la terra dei li i i fi re dove le arance d’oro splendono tra le folie sc re dal ciel a rr s ira ite ve t iet sta il irt e l all r eccels a c sci rse?». È una celebre esaltazione letteraria dell’Italia scritta da Johann Wolfgang Goethe, che potrebbe ancora oggi essere utilizzata come payoff dalle aziende turistiche che operano nel nostro Paese. Parole che testimoniano il fascino che, da sempre, l’Italia esercita sul viaggiatore forestiero, ma non solo; fascino che è una delle basi su cui si è costruita l’industria turistica italiana. Un settore oggi in ginocchio a causa della pandemia di Covid-19, che non fa sentire i propri effetti solo sulle imprese che vi operano, a di rifless a c e s ll erari , c sidera d la vasta e c lessa fiscalit c e interessa l’industria turistica. Proprio a esta delicata e c lessa ateria dedicato un interessante volume curato da Antonio Felice Uricchio e Gianluca Selicat , a fiscalit del t ris , edit da Cacucci Editore di Bari. Uricchio - professore ordinario di diritt tri tari all iversit Ald M r di Bari e presidente di Anvur, l’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca - e Selicato - ricercatore nel Dipartimento di Giurisprudenza del medesimo ateneo -, grazie ai contributi di docenti autorevoli, professionisti di valore e giovani studiosi dell iversit liese, l le pagine del volume analizzano i molteplici as etti c e caratteri a la fiscalit del turismo, utilizzando un metodo che coniuga approccio teorico ed esperienza applicativa. I saggi raccolti, consentono di individuare le tante problematiche che si concentra i est a it , sia i ateria di imposte sul reddito, sia di imposta sul 70

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LA FISCALITÀ DEL SETTORE DEVE ESSERE OGGI SOPRATTUTTO AGEVOLATIVA, PER MIGLIORARE L’ATTRATTIVITÀ DI SEDI E STRUTTURE RICETTIVE

ANTONIO URICCHIO

val re a i t , sia di tri ti i ri e l cali, tra i ali la c tr versa i sta di s i r a variet dei c tri ti e a er sit di istit ti c e, t ttavia, re d il lav r ra e tari , er la c sta te atte i e all itariet del e eno del turismo che lo pervade pagina dopo pagina. Come si scriveva all’inizio e come ormai è consapevolezza di t tti, il t ris tra le attivit i c l ite dal disastr ca sato dal Coronavirus, specialmente in un Paese come l’Italia nel ale il sett re esa il del Pil, ari a circa iliardi di e r , e erati da a filiera di ila eserci i ricettivi e ila a e ie di via i disastr c e si a i estat a d il v l e di ricc i e elicat era i i ava at stato di lavorazione e che ha costretto i curatori a rivedere parte dell’impianto, dedicandone la prima parte all’emergenza Covid-19 con analisi e proposte di lavoro per un rilancio del settore. Al di l della c ti e a le ata alla a de ia, c e ri a e t ttavia pesante e delicata, i saggi contenuti nel volume toccano diverse te atic e trasversali al d della fiscalit del t ri-


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L’ELEVATA PRESSIONE TRIBUTARIA E LA LIMITATA APPLICAZIONE DI ISTITUTI INCENTIVANTI RENDONO LE IMPRESE OPERANTI IN ITALIA MENO CONCORRENZIALI E POTRANNO DEPRIMERE I FLUSSI DELLE PRESENZE smo: dai tanti aspetti controversi legati all’imposta di soggiorno al turismo soste i ile e alla fiscalit circ lare dalla disci li a fiscale dell i resa a rit ristica alla tassa Air dalla fiscalit delle case vacanza e delle imprese balneari ai vari bonus a sostegno del settore, e non solo. Del resto, è chiaro che la rilevanza ecoica delle attivit t ristic e r d ce evidenti conseguenze dal punto di vista tributario, generando basi imponibili importanti, suscettibili di essere sottoposte a tassazione sia erariale sia locale, ta t ai fi i delle i ste dirette a t di elle i dirette este asi i ibili possono infatti dare luogo a gettiti se re a i ri, i ali ss al r volta essere reinvestiti anche in favore delle stesse c it territ riali del comparto turistico. Alla luce di ciò, è evidente l’importanza di scelte di litica fiscale c e ssa aiutare a potenziare e sviluppare il settore, specialmente a fronte di una cometi i e i ter a i ale se re i a errita ella ale, ltret tt , il str Paese si trova indebolito dall’impatto della a de ia i att c e asi certa e te i fl ir s lla i scarsa c etitivit dell Italia el a ra a turistico mondiale. Nonostante il vastissimo patrimonio storico-culturale e a ie tale, l tti a alit della c ci a e dell’hospitality, il nostro Paese si colloca infatti solo all’ottavo posto come ca acit c etitiva di sett re, sec do i dati del World Economic Forum del a sit a i e s r re de te, poiché il posizionamento dipende da diversi fattori tra cui leggi, burocrazia, politiche pubbliche, infrastrutture, peso dell i si i e fiscale In particolare l’elevata pressione tributaria e la limitata applicazione di istituti incentivanti rendono le imprese operanti in Italia meno concorrenziali e possodare l a e etti s i fl ssi, a c e in considerazione della natura elastica

della d a da di servi i, i fl e ati i larga misura dai prezzi. Un piccolo incremento del livello di prelievo, infatti, per effetto dei fenomeni traslativi si trasferisce in avanti sui prezi, fi e d er i d rre arte de li te ti a orientare le proprie scelte di vacanza s altre aree e rafic e e str tt re t ristiche che offrono un miglior rapporto alit - re Al c trari l ad i e di str e ti fiscali premiali o agevolativi può stimolare la d a da e i di i v l i ec nomici, soprattutto se accompagnata a interventi infrastrutturali e di carattere socio-culturale, capaci di migliorare l’attrattivit dei territ ri Ecco perché, come traspare chiaramente leggendo le pagine del volume, la fiscalit del t ris esse iale all i terno delle politiche destinate al settore, non solo nella dimensione impositiva, a a c e attravers ella a ev lativa, i d da i li rare l attrattivit di sedi e strutture. Un volume sicuramente destinato ai tecnici ma che, grazie all’approccio multidisciplinare ragionato e alla chiarezza dell’analisi e dell’esposizione dei contenuti, può essere agevolmente affrontato anche dai meno specializzati, purché animati da un interesse e una passione per le tematiche fiscali, ateria c lessa a c e a d a licata a sett re a lti a iliare c e ell del t ris

TURISMO ITALIANO IN CIFRE QUOTA SUL PIL 13% GIRO D’AFFARI 232,3 MILIARDI ADDETTI: 75.000 CALO PRESENZE ALBERGHIERE A MARZO 2020: -92,3% CALO PRESENZE ALBERGHIERE AD APRILE 2020: -97% POSTI DI LAVORO STAGIONALI PERSI: 106.000 PRESENZE IN MENO ATTESE NEL 2020: -305.000 CALO DEL FATTURATO ATTESO NEL 2020:

17 MILIARDI (-71,4%) giugno 2020

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SEDIE & POLTRONE di Marco Muffato Casacche che si scam iano volti noti che assano da n r olo all altro il val er delle oltrone intenso nella finan a dove vige ancora il merito e dove chi rende bene viene promosso o ricoperto di offerte allettanti. Agli HR il compito di attrarre i talenti, a noi quello di raccontare il risiko, oltre a notizie e indiscrezioni su un mondo ricco di costanti novità.

BNL-BNP PARIBAS: MACCIA E SCHRIEVERS PER PRIVATE BANKING E WEALTH

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anuela Maccia (nella foto) e Stefano Schrievers sono le new entry di “Bnl-Bnp Paribas Private Banking e Wealth Management”, la divisione guidata da Elena Goitini che completa così il proprio team rafforzandolo con due manager di grande esperienza e spessore professionale. Maccia diventa direttore investimenti, offerta e advisory mentre Schrievers prende il ruolo di head of wealth management Italia presidiando la clientela con

patrimoni dai cinque milioni di euro in su. Maccia negli ultimi 4 anni ha lavorato a Parigi con la responsabilità dei team di offerta, advisory, marketing e digitale del WM in Francia, concentrandosi anche sull’implementazione di prodotti e soluzioni socialmente responsabili Schrievers, prima dell’arrivo in Bnl-Bnp Paribas, è stato in Cordusio Wealth Management, società del gruppo Unicredit) come responsabile business advisory e corporate origination.

MIFL: EWING È L’HEAD OF EQUITIES

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ediolanum International Funds Ltd (MIFL), la piattaforma europea di asset management di Banca Mediolanum, annuncia la nomina di Terry Ewing (nella foto) come head of equities. Il manager sarà operativo a Dublino e si occuperà principalmente dello sviluppo della gestione azionaria, un pilastro strategico per il piano di crescita della società. Entrerà inoltre a far parte del comitato investimenti, dove contribuirà alla strategia e al processo decisionale di tutte le soluzioni di investimento di MIFL. Ewing proviene dall’Abu Dhabi Investment Authority (ADIA), il secondo fondo sovrano più grande del mondo, dove è stato senior portfolio manager e responsabile della gestione azionaria internazionale.

DB WM: VANNUZZI CAPO A FIRENZE

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eutsche Bank annuncia la nomina di Tommaso Vannuzzi (nella foto) a nuovo responsabile del team di Firenze per il wealth Managementa. Vannuzzi arriva da Ubs Se, dove dal 2015 si occupava della gestione di grandi patrimoni. Come nuovo responsabile della unit fiorentina si concentrerà sulla crescita e lo sviluppo della clientela in città, dove Deutsche Bank vanta 7 filiali. Nel suo nuovo ruolo Vannuzzi succede ad Alberto Tronconi, che continuerà a supportare la unit di Firenze come senior relationship manager, insieme ai colleghi Yari Tanini (relationship manager), Aldo Panicali (investment advisor) e Sofia Vacca (account manager).

LA FRANCAISE, RIVIÈRE DA CEO A PRESIDENTE

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llfunds, Il consiglio di sorveglianza del Gruppo La Française ha nominato Patrick Rivière (nella foto), già ceo, presidente del comitato esecutivo del gruppo in sostituzione di Xavier Lépine. Dopo 20 anni, Xavier Lépine ha deciso di lasciare il gruppo per dedicarsi a progetti personali, a seguito di un processo di consultazione interna iniziato di-

versi mesi fa e in accordo con il management della controllante Crédit Mutuel Nord Europe. Il consiglio di sorveglianza ha adottato anche una nuova struttura di management con la nomina di due nuovi membri nel comitato esecutivo stesso. Marc Bertrand e Philippe Lecomte si uniscono a Pascale Auclair nel comitato ora presieduto da Patrick Rivière.

FECIF, LA VICE PRESIDENZA A FRANCESCHELLI (ANASF)

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l general meeting di Fecif ha rinnovato i componenti dei suoi vertici pe i prossimi tre anni. Il sette maggio scorso l’assemblea ha nominato: Martin Klein (Votum-Germania) come chairman del board; Vania Franceschelli, (Anasf, Italia) (in foto) riconfermata vicepresidente; Paul Stan-

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field riconfermato segretario generale (Feifa Uk); e Michael Lodhi (spectrum International Financial Advisers) nominato tesoriere. Il nuovo presidente dell’advisory committee è David Charlet (Anascofi-Francia). Riconfermata anche Sonia Ciccolella per Anasf.


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Risponde Francesco Priore all’indirizzo priore.studio@virgilio.it Startupper e decano della consulenza finanziaria, Priore ha fondato l’Anasf e contribuito alla fondazione dell’Albo. Docente Universitario, autore e consulente di comunicazione e marketing finanziario. È stato direttore marketing della rete di Banca Fineco e membro del Cda di Consultinvest Sim.

CF: È ORA DI ACQUISIRE CLIENTI A DISTANZA

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ent.ma Maria, la procedura della sua banca è corretta, è una procedura autorizzata dalla Banca d’Italia, ma non tutte le banche sono così all’avanguardia. Un’importantissima banca italiana, e non è l’unica oggi, per sostituire una carta di credito smagnetizzata obbliga i clienti ad andare in filiale e il cambio non sempre è in tempo reale. La differenza tra banca e consulente resta, però, ed è a favore di quest’ultimo. In questo periodo, valuti: i consulenti hanno continuato come sempre, anche con la mascherina, a visitare i clienti; per andare in banca, se necessario, bisognava prendere appuntamento, sempre che la filiale fosse rimasta aperta. Le soluzioni in remoto tecnologicamente sicure e rapide esistono, alcuni intermediari sono autorizzati ad usarle, altri no, ma tra gli autorizzati pochi usano tutte quelle disponibili. Intermediari come reti e consulenti non hanno la possibilità di acquisire nuovi clienti in remoto, perché? Non è chiaro. Il rischio, per una banca che apre un c/c, invia un libretto di assegni e una carta di credito, è superiore a quello di una rete che riceve i fondi da un cliente, se non ci sono i fondi l’operazione non esiste. Non mi risulta che sia una scelta delle reti. Complimenti per l’educazione al risparmio… gestito.

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E. D.

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arissimo Edmondo, la procedura non è lecita: la Sim, se tutta la contrattualistica è in ordine, deve eseguire l’ordine. La Sim può fermare l’esecuzione se ha dei legittimi dubbi, ma sull’antiriciclaggio (mi sembra questa la ragione del blocco) non c’erano irregolarità. Innanzi tutto, il modulo sottoscritto da te regolarmente e la verifica obbligatoria già fatta dalla banca, se l’afflusso della provvista fosse stato sospetto competeva alla banca bloccare e segnalare all’antiriciclaggio l’operazione. La compliance, nonostante rappresenti proporzionalmente l’onere più importante per le medie reti, non sempre si dimostra all’altezza del compito, non sapendo giudicare come in questo caso frappone ostacoli, frutto di insicurezza, all’esecuzione degli ordini. L’insicurezza in tutte le mansioni professionali non dovrebbe esistere, perché è solo foriera di guai. Se il tuo cliente, in questo periodo di elevata volatilità, avesse perso un’occasione favorevole, la Sim avrebbe dovuto pagare dei danni di gran lunga superiori al risparmio che ha conseguito non selezionando delle risorse adeguate. Tralasciando i danni che avrebbe subito la tua immagine. Hai fatto bene a opporti. Auguri per una compliance migliore, i consulenti se la meritano. giugno 2020

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POLE POSITION

a cura di Buddy Fox

QUEI CONFLITTI D’INTERESSE TRA LE “DUE GERMANIE”

L

a vicenda della Corte Costituzionale tedesca potrebbe apparire kafkiana, ma a ben vedere non lo è affatto. Proviamo a riannodare il gomitolo della vicenda. Un potere (la Corte tedesca) di uno Stato appartenente alla Ue (la Germania) mette in discussione i pronunciamenti di un altro potere (la Corte di Giustizia Europea) riguardo la legittimità della Banca Centrale Europea di acquistare buoni del tesoro emessi dal altre banche centrali. Ce n’è abbastanza per citare l’abusata frase attribuita al povero mugnaio nell’epoca Federico II a cui avevano sottratto l’acqua e quindi la possibilità di far funzionare il suo mulino: «Ci sarà pure un giudice a Berlino!». Non è una storia kafkiana, ovvero un incubo insensato e indistricabile, ma il segno di una grande conflitto certamente sì. Conflitto d’interessi tra le “due Germanie” che ancora oggi convivono fuse come fratelli siamesi. La prima, pragmatica ed europeista, ha perfetta contezza che mandare a gambe all’aria la povera sconclusionata Italia negandole il sostegno finanziario significherebbe tagliarsi due volte gli zebedei; le imprese tedesche hanno bisogno sia delle forniture specialistiche delle imprese italiane sia, soprattutto, del mercato italiano, entusiasta acquirente di Mercedes, Audi, Bmw. Poi c’è l’altra Germania, più gretta e provinciale, che si ANGELA MERKEL comporta esattamente come tutti gli allegri sovranisti di questo mondo: segretamente (ma non tanto) sogna di abbandonare l’euro e tornare al suo amato solidissimo marco. Si direbbe una classica storia freudiana di scissione schizofrenica. Personalità Uno: no, la sentenza della Corte Costituzionale Tedesca non è un (grave) problema perché la Bce risponde alla

Corte Costituzionale europea che si è già pronunciata a favore dell’espansione monetaria. Personalità Due: sì (è un grave problema) perché la Bundesbank, il maggiore azionista della Bce, deve rispondere alla Corte Costituzionale tedesca e potrebbe decidere di ritirarsi dal programma d’aiuti mettendo così in difficoltà la banca centrale. Sembra la riedizione su scala continentale di Kramer contro Kramer, se non la riscrittura mal riuscita di una storia alla Stephen King. Vincerà la signora Merkel e la Germania uscirà finalmente dalla sua beata minorità politica, o prevarranno i bottegai bavaresi, naturali alleati dai piccoli paesi del Nord, quelli che oggi vengono chiamati i “4 frugali” che detestano l’incapacità italiana di mettere in ordine nei conti più che la sabbia nelle mutande? Avvolti come siamo nelle brume di un Nord accigliato e minaccioso, troviamo conforto e speranza volgendo lo sguardo al passato: nelle parole di Jean Monnet, uno dei grandi visionari che contribuì alla creazione dell’Europa moderna. Nel 1976 profeticamente affermò: «L’Europa si farà attraverso le crisi e sarà costituita dalla sommatoria delle soluzioni che saranno date a queste crisi». Non sappiamo se e quando l’Europa diverrà federale, ma è certo che a proposito di “crisi promotrici” il Covid-19 non poteva far di meglio. Non ci resta che attendere la fine delle scaramucce e degli schieramenti (i 4 frugali pesano in fondo solo il 14% del bilancio europeo) e soprattutto che lo spirito dei De Gasperi, Spinelli, Monnet, Schuman, Bech, Adenauer e Spaak, gli uomini che al termine del conflitto seppero immaginare un continente di pace e di comune ricchezza, continui a vegliare su di noi.

SMART WORKING, SPLENDORI E MISERIE DI UNA RIVOLUZIONE

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e i nostri dipendenti sono in un ruolo e in una situazione che consente loro di lavorare da casa e se vogliono continuare a farlo per sempre lo renderemo possibile». Questo è il succo del messaggio inviato da Jack Dorsey Ceo di Twitter ai dipendenti della sua società. Nonostante sia banale sino all’ovvietà, è stato dirompente quanto l’esclamazione “Il Re è nudo!” della famosa favola. Molto più spesso di quanto si creda le rivoluzioni sono come la scoperta dell’acqua calda, ovvero soluzioni arcinote che, per un motivo o per l’altro - pigrizia, ignavia o quieto vivere - le organizzazioni evitano di praticare. Il Covid-19 è stato il detonatore che ha costretto il mondo a far di necessità virtù. Domanda: cosa c’è di rivoluzionario nello smart working? Risposta: tutto. Proviamo a elencarne le ragioni in ordine crescente d’importanza. 1. Fine delle riunioni-fiume, le ordalie nel corso delle quali le organizzazioni sprecano tempo e denaro in presentazioni, discussioni e dibattiti che il più delle volte si rivelano essere puri esercizi di tautologia 2. Fine della socialità da macchina da caffè: sala riunione informale di ogni azienda davanti alla quale si scambiano informazioni, pettegolezzi e, più spesso si JACK DORSEY quanto non si creda, si prendono decisioni strategiche. 3. Fine degli amori clandestini: con buona probabilità la più dolorosa conseguenza dello smart working.4. Riduzione dell’inquinamento: lavorando da casa si riducono i consumi energetici e di conseguenza le emissioni dannose per l’ambiente. 5. Crescita della conflittualità familiare e della probabilità statistica di separa74

giugno 2020

zioni e divorzi. Oltre a palesi conseguenze antropologiche, l’introduzione dello smart working cambia la geografia economica delle città. Si stima che nella sola Manhattan sia a rischio il 40% degli spazi destinati a uffici, una botta terrificante per il settore del real estate e a cascata per una serie di settori merceologici, dall’edilizia sino alle forniture di mobili per uffici. Ambiente, trasporti, socialità, aree urbane, impatto economico sui diversi business… abbiamo scordato qualcosa? L’impatto rivoluzionario, la causa del vero cambiamento, è tuttavia un altro. Smart-working non significa come erroneamente si crede “lavoro agile” e men che meno “lavoro da casa”. Il significato autentico di questa modalità fa sì che il tempo diventa una variabile indipendente: non conta “quanto” si lavora bensì “come”. Una rivoluzione, la fine del modello tayloristico e l’inizio di una nuova era: il lavoro finalizzato al raggiungimento di un obiettivo concordato e definito. Pensiamo solo per un attimo alle elefantiache burocrazie della pubblica amministrazione, ai sonnolenti funzionari che timbrano e vidimano i nostri polverosi ma ahinoi indispensabili documenti. Pensiamo a quella “rivoluzione digitale” sempre promessa e mai attuata che potrebbe ridare slancio e produttività al Paese più bello e più sciagurato del mondo. Questo è smart working. Un’opportunità di (enorme) risparmio per le aziende. Un’opportunità (enorme) di crescita e sviluppo. Tuttavia le rivoluzioni, quelle sociali come quelle tecnologiche, vanno governate: il rischio che si trasformino in dittature è dietro l’angolo. L’obiettivo è impedire che il lavoro “intelligente” trasformi il lavoratore domestico in schiavo senza orari né limiti. Le rivoluzioni sono come i martelli: possono spaccare teste o piantare chiodi.


INVESTIRE SPECIALIST

SE BUFFETT NON COMPRA C’È DAVVERO DA PREOCCUPARSI

A

lcuni uomini sono semafori: rosso stai fermo, verde scatena l’inferno. Uno di essi è Warren Buffett, un anziano signore la cui ricchezza personale è stimata 74 miliardi di dollari. Non è la ricchezza il dato più significativo, quanto la sua capacità di comprendere il mondo. Nel 2008 nel pieno della crisi ha iniziato a comprare invece di vendere come stavano facendo tutti gli altri. Ha comprato classici titoli americani perché aveva compreso che l’economia sarebbe ripartita alla grande. Inutile dire che i titoli acquistati per due spicci sono diventati oro. Buffett è molto di più di un abile (fortunato, intelligente) investitore. È visione, saggezza, lungimiranza, è il “nome e cognome” del sogno americano. Bella notizia direte voi, e quindi? La bella notizia non è poi così bella: il mago di Omaha non sta comprando neppure un pacchetto di popcorn. E questo è un segnale francamente preoccupante. Significa una cosa sola: che neppure lui riesce a ipotizzare come si comporterà il mercato domani, la settimana prossima, il mese prossimo, WARREN BUFFETT l’anno prossimo. Questo ci costringe a riflet-

tere su una verità lapalissiana che però è assai doloroso riconoscere: uscire dalla Fase 1 e riaprire la baracca non significa automaticamente tornare a crescere. Perché il paradigma in cui ci ha infilato il maledetto Covid è terribilmente complicato; se persino in America, il Paese dove alla caduta segue una rapidissima risalita, si fatica a prevedere il futuro cosa dobbiamo aspettarci qui in Italia, l’unico Paese del mondo occidentale che non si è ancora ripreso dalla crisi del 2008? Non solo Warren Buffett non ha comprato nulla ma si è pure sbarazzato delle azioni delle compagnie aeree che aveva in portafoglio, azioni che aveva accumulato in precedenti crisi. Secondo una indagine McKinsey l’84% delle famiglie intende ridurre le spese e il 68% teme che il proprio lavoro si ridurrà. Se Warren Buffett, l’uomo che nel crash del 1987 fece scorta di azioni Coca Cola e nel 2008 fu l’unico a comprare azioni bancarie, oggi non compra e addirittura vende, il significato è chiarissimo: prepariamoci ad affrontare un crisi molto più lunga di una banale quarantena.

LA GRANDE GUERRA TRA USA E CINA: CHI VINCERÀ?

I

più informati sostengono che il Pentagono abbia dato vita a una sezione speciale dedicata alla Cina. Un laboratorio che studia l’evoluzione della potenza rivale che ha sostituito “l’impero del male” di reaganiana memoria. Non è un mistero per nessuno che, come recitava la vecchia battura sulla Germania nell’immediato dopo guerra, gli Usa amino talmente la Cina da auspicarne l’esistenza di due se non quattro, o meglio ancora sedici “Cine”. Ovvero che sia ridotta proprio come accadeva sino al 1949 quando il Paese era diviso dalla conflittualità permanente di decine di “signori della guerra”. Un sentimento (una speranza, un’aspirazione) totalmente e perfettamente bi-partisan. Per il momento, sia pur con grande irritazione di Pechino, i Paesi chiamati Cina sono due: il colosso continentale e la piccola isola di Taiwan. Dopo il tira e molla sui dazi, dopo la guerra economica, quella politica (che è poi la Grande Madre di tutte le altre) si arricchisce di un nuovo appassionante capitolo chiamato la “battaglia dei vaccini”, il seguito del precedente intitolato “è stata tua la colpa della pandemia”. Ci sarebbe da ridere (a volte gli scontri tra colossi paiono baruffe di cortile tra bulli) se non fosse che in gioco la padronanza del mondo e insieme a essa l’idea stessa di mondo, perchè il padrone del mondo è da sempre colui che ne determina valori e stili di vita. RAY DALIO Nel frattempo mentre il virus partito dalla

Cina (almeno su questo non ci sono dubbi: è una loro specialità) pare sia stato contenuto in madre patria, negli Usa impazza e devasta l’economia. Pare la metafora dell’alba e del tramonto, l’avvicendamento tra il nuovo e il vecchio impero. Chi vincerà? Mentre assistiamo a una nuova puntata che pone Taiwan al centro dello scontro, la cosa più sensata da fare è ascoltare l’opinione di persone come Ray Dalio, “faro” di Bridgewater Associates, secondo il quale la Cina potrebbe superare economicamente gli Stati Uniti. L’investitore, il cui patrimonio è stimato 18 miliardi di dollari, non è il primo a fare una tale previsione. La Standard Chartered Bank per esempio ha previsto che la Cina diventerà la più grande economia mondiale già quest’anno. L’ultima rilevazione stima che il Pil degli Stati Uniti sia di 21,44 trilioni di dollari su base nominale, mentre quello cinese di soli 14 trilioni. Secondo un’altra misura, la parità del potere d’acquisto sistema che valuta lo specifico potere d’acquisto di un Paese, il Pil cinese sarebbe invece di 27,31 trilioni di dollari. Le previsioni di Dalio giungono nel momento in cui i senatori americani stanno introducendo un disegno di legge che sanzionerebbe i funzionari e le entità del partito cinese che applicano le nuove leggi sulla sicurezza nazionale a Hong Kong. Non resta che allacciare le cinture di sicurezza e fare gli scongiuri: quando due pesi massimi incrociano i guantoni il mondo trema. giugno 2020

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TALENT

LA COMPETIZIONE TRA UN “FAI DA TE”, UN CF E UN ROBOADVISOR

Il portafoglio “made in Italy” na sfida a mass m s

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na poltrona per tre” è una competizione tra tre portafogli realizzati da un “fai da te”, un c s le te fi a iari e r advis r a la d rata di a e revede la ssi ilit di r ta i e del rta li , c ca i di massimo due strumenti, al termine del primo se estre O i ese artir a va ara Aggiornamenti e confronti L’aggiornamento sull’andamento di ciascua di esse avr cade a se estrale Tre concorrenti che non copiano ac si i e dei rta li ela rata

LE SCELTE DEL “FAI DA TE”

di Giacomo Damian

in completa autonomia dai partecipanti al tale t e ltre ad avere l sc della c eti i e v le rire s ti era e te i r ativi i ere ti l i ie di str e ti fi a iari tati s l ercat re la e tat italia e i r a i i e le a alisi esposte pertanto non costituiscono sollecita i e al lic ris ar i al e decisi e di i vesti e t e il relativ risc i ri a e a caric dell i vestit re Investire non si assume alcuna responsailit er l eve t ale tili c e il lett re tr are dei c te ti es sti

giugno 2020

Il tema del mese è “Recovery Italia”: costruire un portafoglio interamente composto da strumenti Made in Italy in grado di agganciare la ripresa futura. Un portafoglio a massimo rischio

FOCUS SU MID E SMALL CAP ED ETF (ANCHE A LEVA)

ISIN «L’Italia deve programmare la propria ripresa e IE00BYMB4Q22 utilizzare i fondi europei che verranno messi a FR0011023621 disposizione varando un Piano Strategico che IT0005373417 ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese. IT0001498234 Questo è il momento per alzare la testa e volgere lo sguardo al futuro», sono le parole del IT0004900160 nostro Premier Giuseppe Conte in un recente intervento alla vigilia della proposta Recovery IT0003198790 Fund che tutta l’Europa (Germania compresa) sta seriamente prendendo in considerazione. IT0005122400 In queste ore la Commissione Europea, per voce del suo Presidente Ursula von der Leyen, sta mettendo a punto un piano gigantesco di rifinanziamento, una pioggia di soldi (a fondo perduto o come prestito è ancora da decidere) che si sta per riversare sull’Europa intera, carburante per rilanciare il motore dell’economia dell’Unione. «Nessuno ce la fa da solo» è lo slogan del Presidente che in questo modo cerca di convincere anche i Paesi più refrattari all’iniziativa. Qualunque sarà la cifra spendibile, saranno denari che dovranno essere usati per risanare i danni fatti dal virus e per incentivare la libera impresa, permettendo al tessuto economico nazionale di ripartire. Questa non è la riedizione del tragico “fate presto” del 2011, piuttosto è un “fatelo bene”, sono risorse preziose da utilizzare nel miglior modo possibile perché questa sembra essere l’ultima occasione, sia per rianimare la nostra economia sia per ricominciare il viaggio della costruzione di un’Europa Unita. Il tema d’investimento di questo numero segue la proposta “operazione rilancio Italia” e si impegna a individuare quali saranno i settori che meglio riusciranno a cogliere il vento di

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IL PROFILO DEL MATCH

FONDO

MIX

WISDOMTREE FTSE MIB BANKS

20%

LYXOR BTP DAILY – 2X INV UCITS ETF ACC

20%

ELES

20%

EEMS

10%

DIGITAL MAGICS

10%

FALCK RENEWABLES

10%

GIGLIO GROUP

10%

questa potenziale ripresa. Usando come indizio le parole del Premier Conte, e anche della Commissione Europea, il digitale e le aziende della green economy sembrano essere le potenziali preferite dagli investitori. Digitale e Green sono settori che già erano in crescita prima dell’incidente del virus, e che proprio questo virus, causa gli stili di vita che ci ha imposto, ha contribuito ad accelerare nel loro naturale processo di diffusione e sviluppo. Per il portafoglio “fai da te” ho selezionato alcune mid e small cap cercando tra le eccellenze del made in Italy: Eles, Eems, Digital Magics, Falck e Giglio Group, un mix di green e digital, il minimo comune denominatore della futura ripresa. Selezione a cui ho voluto aggiungere un Etf che comprende i principali gruppi bancari italiani, settore in sofferenza e che sembra superato, ma che l’attuale crisi e gli innumerevoli prestiti potrebbero riportare al centro della scena. L’unica copertura è sui Btp, con un Etf short a leva. Il motivo è che prima o poi gli acquisti della Bce potrebbero rallentare, e con esso, le quotazioni.


INVESTIRE SPECIALIST

LE SCELTE DEL CONSULENTE FINANZIARIO Il portafoglio di Marco Magli

IL FONDO DI ANTHILIA E SEI TITOLI “DOC” ISIN

Stiamo vivendo una Pandemia, IT 0003492391 un virus ci ha colpito nella IT0003828271 nostra parte più importante, la salute, e successivamente si IT0001469995 è abbattuto come un uragano sui mercati IT0005252207 finanziari che vivono, e vivranno ancora mesi di alta volatilità. Siamo stati quindi IT0005203622 attaccati nelle due cose probabilmente più sensibili e importanti della nostra esistenza: la salute nostra, dei nostri cari ed i risparmi. IT0003027817 La domanda che tutti rivolgono agli addetti IT0005247132 ai lavori è: dove investire in momenti così delicati e complicati? Rispondere nel breve non è facile, diversamente nel lungo termine è ipotizzabile che i settori che più si avvantaggeranno dall’attuale situazione saranno il farmaceutico, l’online, e anche il “tempo libero”, perché prima o poi torneremo a divertirci. Senza dimenticare le multiutility e le società small e mid cap, il fiore all’occhiello dell’Italia. Nel nostro mercato interno non possiamo vantare colossi come Google, Amazon, Alibaba, Microsoft o Facebook, ma anche noi abbiamo la nostra “Silicon Valley” sebbene di dimensioni più ridotte, ma con una potenziale di crescita enorme e ancora da sviluppare. Ed è proprio utilizzando questi parametri che ho cercato i sette strumenti migliori per comporre il mio “portafoglio Italia”, sei titoli del mercato azionario con le caratteristiche sopra citate e un fondo maggiormente diversificato. Per il settore farmaceutico ho scelto Diasorin, società leader globale nel campo della diagnostica in vitro. Offre un vasto menù di test nel mercato dell’immuno-diagnostica. In questo periodo, strategicamente, è una società che non può mancare nei portafogli. A Diasorin aggiungo Recordati, altra società attiva nel campo farmaceutico. Opera nella ricerca, lo sviluppo, la

FONDO

MIX

DIASORIN

15%

RECORDATI

15%

DIGITAL BROS

15%

CAMPARI

15%

DOMINION HOSTING HOLDING

10%

IREN

15%

ANTHILIA SMALL CAP ITALIA

15%

produzione e commercializzazione di prodotti farmaceutici con anche esami e sviluppo di farmaci per le terapie di malattie rare. Per il settore divertimento scelgo Digital Bros, player di riferimento nel Digital Entertainment, crea e sviluppa videogiochi utilizzabili poi anche su tutti i social. Campari un titolo ibrido, un difensivo che offre un buon rendimento. Una delle società italiane che nel proprio settore è un leader a livello mondiale grazie anche ai noti brand presenti in portafoglio come Aperol e Grand Marnier. Per il settore “on- line” scelgo Dominion Hosting Holding, società che fornisce le “fondamenta” per gestire siti, le app, e l’e-commerce. Come accennato sopra, non è da dimenticare il settore delle multiutility, e tra queste la mia preferita è Iren, società tra le più importanti in Italia che offre servizi legati al teleriscaldamento, energia elettrica, gas e illuminazione pubblica. Per il fondo la preferenza è andata a Anthilia Small Cap Italia, fondo altamente diversificato per puntare su un paniere di società a media-piccola capitalizzazione ma di grande prospettive.

LE SCELTE DEL ROBOT (elaborazioni di Investire sui dati Deus Technology) “Un grande successo il collocamento del Btp Italia. Richieste dai piccoli risparmiatori per 14 miliardi, un vero record dalla nascita del Btp Italia. Gli italiani dimostrano così fiducia e sostegno al nostro Paese che vuole uscire presto da questa crisi, più forte di prima”. Questo il commento del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri sui risultati del collocamento di Btp Italia. Ed è proprio prendendo spunto da questa iniziativa nazional popolare, un’operazione patriottica per rilanciare l’economia, che abbiamo pensato per i nostri lettori/risparmiatori/investitori, di creare una proposta “portafoglio Italia” selezionando i potenziali migliori strumenti che contengano il marchio made in Italy e che possano cavalcare al meglio la futura ripresa.

Ripresa che sarà finanziata da una robusta iniezione di denaro proveniente dall’Europa, che sta decidendo, attraverso un accordo storico, di mutualizzare il debito. Un fiume di denaro, attraverso diversi canali, sta per affluire nel nostro Paese. Dalla Bei, all’Europa, alle iniziative interne, fino agli interventi straordinari della Bce, che attraverso l’acquisto dei nostri titoli di stato, ci permetterà minori oneri sugli interessi del nostro debito, una somma di risorse che dovranno essere spese al meglio, per curare le ferite, e al tempo stesso per rimettere in moto tutto il sistema. I settori di punta sono noti, il digitale e l’energia pulita, che insieme alla manifattura e alle numerose piccole imprese, stanno scaldando i muscoli per trainare tutto il paese. Per una migliore selezione del portafoglio abbiamo

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TALENT

chiesto a Deus Technology, nostro prezioso collaboratore, di trovarci il meglio che la piazza finanziaria nazionale può proporre. La proposta offerta vede una notevole prevalenza del settore azionario (70%) a fronte di un 30% della quota obbligazionaria, a dimostrazione che questa rilancio e la potenziale ripresa meritano coraggio che tradotto nel linguaggio degli investimenti significa una buona dose di rischio. La quota principale è su “Acome A Italia” tra i principali conoscitori del mercato azionario italiano e due

diversi Etf che puntano sui principali titoli della nostra borsa. In terza posizione il “Lyxor Ftse Italia Mid Cap Pir”, una scelta inevitabile per puntare sulle medie imprese italiane, le star, le nostre eccellenze, un settore che in borsa da anni sta sovraperformando le blue chips. Per quanto riguarda la parte obbligazionaria, la scelta è tra i Btp a scadenza ravvicinata e un Etf che ha come benchmark l’indice Barclays Capital Italy che ha come riferimento i titoli di stato italiani. Un portafoglio d’attacco, con una difesa solida.

L’EXPERTISE DI ACOMEA, TRE ETF SU PIAZZA AFFARI E DUE DIFENSIVI ISIN

NOME

22/05/2020

IT0000390044

AcomeA Italia A1 Acc EUR

27,08%

US46434G8309

iShares MSCI Italy ETF Dis USD

26,2%

FR0010655720

Amundi ETF MSCI Italy UCITS ETF Acc EUR

10,06%

FR0011758085

Multi Units France Lyxor FTSE Italia Mid Cap PIR ETF D Dis EUR

6,66%

LU1598691050

Lyxor EuroMTS 1-3Y Italy BTP Government Bond ETF C Acc EUR

20,00%

IE00B7LW6Y90

iShares V Italy Govt Bond UCITS ETF Dis EUR

10,00%

L’ASSET MIX DEL MESE MACRO

PESO

AZIONARIO

70%

ETF Azionari Italia PIR

42,92% 27,08%

OBBLIGAZIONARIO

30%

ETF Obbligazionari Italia

30,00%

e

-1,34%

ROBO ADVISOR (Deus Technology)

PESO

MICRO

nne s

-0,25% “FAI DA TE” GIACOMO DAMIAN

-14,25%

CF DARIO NOTARANGELO LA CLASSIFICA È SEMESTRALE, I RISULTATI DEI PARTECIPANTI RISENTONO DELL’ECCEZIONALITÀ DEL CORONAVIRUS

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INVESTIRE SPECIALIST

a tte piena e m gl e a a N

ASDAQ: era i e il ra de c l C cattiv il c i e Ma ri Ma li arca r ss , r rietari di miniere e aziende petrolifere dall’oscuro passato e custodisce se ret ssiede dei icr c i s eciali, c e er ra ve s eri e tati ei cavalli, i iettati e sati d ra te le are, li re d i atti ili e i iere e le a ie de etr li ere s arave t er ri , erc il s sc tte ere il li el ercat dei icr c i , e er tte erl a i ser ia dia lic , i escare a ai a delle s e cave i Cali r ia c e ssa scate are terre t tale da s er ere tutta la Silicon Valley, con annessi i giacimenti di silicio e tutte le i d strie rese ti ella a N re cc atevi, esta s l la tra a di vecc i fil di successo interpretato da Roger Moore nei panni di 007 in “A vie t a ill , fil di a tasia c e t tti li e is di di a es d Ed alla a tasia c e si a ra ere er v le tieri t tti i ri assisti e i essi isti, erc i est e t l ic tiv sc sa c e tre e i de lire l i dice Nasda , l i dice c e ra rese ta i i della ilic alle , sare e eve t estresi ile a ell c e era stat dia lica e te re editat el fil di le Il Nasda att al e te l ic i dice diale ad avere a er r a ce da i i i a sitiva, i i l ic i dice c e rit r at ad avvici arsi ai assi i, eraltr assi i st rici T tt est sta te il C vid, c e se s ll ec ia diale, e s lla ld ec , risc ia di r v care a r da recessi e, s lla e ec se ra aver av t l e ett di ett e er accia a alisi i a r dita dell i dice tec l ic , sc rire c e s l alc i tit li si sta avva ta ia d di est rec er , c i tit li c e c la l r r a sta trai a d l i ter i dice c e se a slitta sse trainata solo da una parte dei cani che compongono la muta, e tre li altri s acciaccati Pri a i a c e i ca i i rti si sta ca , e a livell di ercat est se ale di sal te P i ci s alc i i dicat ri tec ici, c e ell s l se ti e t de li i vestit ri, c e s l sett re tec l ic estrea e te tti istic c e l era da a i E est er li erat ri se ale c traria , ci di ssi ile i versi e A c e se ella visi e di tras r a i e dell ec ia il Nasda di i essere ara at a ell c e stat il es e li a i , el reve i i di r de a d ver s ait a d see

T

ESLA: El M s , se esistesse l d vre er i ve tare v lca di a tasia e creativit i ere e er i e, er i edia e i i r alisti a te i esa ri ile di is ira i e, i

i r c e Pieri ec i a a c e dive ta ista ta eae te tre d t ic e er i i r ali ti ia da licare lti a i rdi e di te la sfida la ciata c tr il ver della Cali r ia e il l c d i st Pri a i accia d di s stare la r d i e i Nevada i Te as, e i da s ace a riv l i ari , vi la d le restri i i, ri ette d i t la s a r d i e M lt ci e at rafic , ateriale di disc ssi e, ac e i ficia l a da e t delle s e a i i c e c ti a a essere s ste te dall e r e li idit c e c sta te e te a fl isce s esti tit li ali sc esse er il t r ivers il disc rs a d El M s t itta il re delle a i i Tesla è troppo alto”, per lui accecato dalla follia e da una smania di protagonismo è solo un modo come un altro di chiamare l’atte i e, er elli c e i vece a tat s l tit l cerca d svil dei re di e ti a ti ia catastr fica P c ale, sta te este a e ella c ica i e, il tit l ria e e i stat , riesce a salire sta te la r d i e e le ve dite l ccate, fi ria ci a d ri re der l attivit Per alc i lA a dell a t tive, se ver s l la et , il ar i e di a re a e t i a c ra lt alt

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CA: c ca c tr Il di attit i Italia dive tat i ca desce te Il te a della c tesa il divide d I e t di rte crisi s ciale, ec ica, l ale e s ratt tt a i ale, i e t i c i ersi le ta t c testate a c e a v t di castit ri cia d di re erare i r ri a i isti sta te li tili acc lati el , la ca si i e e er v ce di El a dic iara c e l acc rd c Psa scritt ella ietra e c e l e tra divide d a delle c di i i tec ic e i resci di ili c te te i dett acc rd N a a ie a, il r le a si pone se con una mano stacchi l’assegno agli azionisti e con l’altra ric iedi restit c la ara ia lica dell tat er ar ri artire la r d i e i Italia a casali a di era dire e c e El a v le la tte ie a e la lie riaca Al d divide d e restit , si a i e la esti e a i ale, erc l tat deve restare a a ie da r ai di r riet estera sia el c re c e el rta li I verit la le ica c rretta, er le attivit italia a, ca a a Ira e Ir e i Italia, ci c e a aaR as le tasse s i divide di I attesa di vedere c e si ris lver la esti e, cred c e li a i isti ca de a are ti d r a El a , s l er la si e Psa, c e a ess i sic r l a ie da a c e dai eric li di vir s, a c l s i dei arc i ri scit a val ri are le a i i c e ra sta dive ta d tti i vesti e t a c e er cassettisti

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BER: lice ia e ti, a c e la ilic alle va i crisi Ma a are ti ia il ta li , a t il d i c i stat e ett at , a reve telec ere a s , c i sec di er c icare c e la stra attivit di a tisti rivati si di e ata i di c a asta a lav r er lti addetti all assiste a clie ti i c se e a, ta liere sti di lav r ta li c e si s a al recede te di di e de ti N vi r le i, vecc i ri edi ar re la e ec , a a d si e tra i crisi, er ri rtare la redditivit si ric rre se re alle vecc ie r le ta li del ers ale e rid i e dei c sti r le a er la s ciet , e er li a i isti c e dai ii i a vist il tit l radd iare a da e t , ell del tit l , c e ric rda lt il erc rs di ace dall i elice es rdi s l Nasda alla s ccessiva l ria giugno 2020

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I webinar di

CORSO INTENSIVO

La relazione digitale efficace con i clienti a cura di Joe Capobianco e Andrea Castello con Marco Muffato

Quattro webinar modulari interattivi 30 giugno – ore 17,00-19,30 IL NEW-BUSINESS DEL PROFESSIONISTA DOPO IL LOCKDOWN

Comunicare in digitale ai tempi del new normal - (modulo propedeutico)

7 luglio – ore 17,30-19,30 LA SOCIAL LEAD GENERATION Come ottenere referral via web

14 luglio – ore 17,30-19,30 LA VIDEORELAZIONE EFFICACE

Tecniche e strumenti per produrre mini-video per i tuoi clienti

21 luglio – ore 17,30 – 19,30 REALIZZARE I PROPRI EVENTI DIGITALI Metodi e metriche di organizzazione

Iscrizioni entro il 26 giugno – Numero chiuso Per dettagli e tariffe: www.investiremag.it | Iscrizioni: commerciale@economymag.it 02-897677777 | 339-6660526 Investire Knowledge è un’iniziativa di

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COSMOPOLITICA Andrea Margelletti Presidente del Centro Studi Internazionali, docente presso la Facoltà di Scienze delle Investigazioni e della Sicurezza dell’Università di Perugia e Narni. Unico membro onorario delle Forze Speciali Italiane

PECHINO, LOCOMOTIVA AMMACCATA DEL TRENO ASIATICO

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a fid cia a alit irri cia ile er la a ri scita di asi t tte le attivit a e, el ca ers ale c e i ell r essi ale I ra rti c i clie ti si asa s lla fid cia, le rela i i c i r it ri si asa s lla fid cia, l a da e t delle ec ie si asa s lla fid cia dei ercati T ttavia, la fid cia e e v latile C licat da c str ire ac isire, essa si deteri ra acil e te e ris lta di ficile rista ilirla d i eve ti tra atici critici Nell era della a de ia e della ridefi i i e del aradi a di l ali are, la ric ista della fid cia i ter a i ale tra le assi e ri rit dell a e da litica di Pec i I atti, se ri a del e rai , a d il C viddive tat r le a di t tti, il d ardava alla Ci a c e art er i dis e sa ile er scrivere le re le del st- erra redda e salire s l tre del v sec l asiatic , d el atidic e t alc sa ca iat Al di l dei acili c l ttis i, cc rre c siderare trasc ra ile dat di att Pec i a estit la crisi sa itaria c irres sa ilit , al e ella s a ase i i iale, cade d ell a tic vi i de li tati i er-diri isti e ce tralisti c e cerca di te ere asc ste le alle dei r ri siste i il i a l ssi ile i tratta di a s rta di si dr e di Cer l T ttavia, esta v lta il c st della cattiva c ica i e ci ese stat e i alt della c l ev le ert s vietica el I atti, l i att ec ic della a de ia risc ia di trav l ere l i ter siste a ec ic diale e alesare l s ettr di a va ra de e ressi e c e ella del All ra, il Ne eal a trasci are ri li tati iti dalla al de recessiva a, rtr , l da l a della crisi c d sse alla ec da erra M diale a vera ri resa s ste ta dall i et della ric str i e e dal Pia Mars all O i, l s ettr di c flitt ar at diale a are l ta , a la ecessit di ri e sare l rdi e i ter a i ale , al c trari , vici issi a a a de ia ci a i se at c e l att ale dell di l ali a i e, caratteri at da s l c ia s al ate s t tt il l , i erc rri ile iverse s le v ci c e i sist s lle ecessit di t r are a filiere r d ttive i c rte e i resiste ti a s c c e ell della a de ia A c e er-

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, ri-l cali are i atria tre e essere a ris sta asi irri cia ile el e t i c i is er dare ris ste ad a s ciet essa i i cc i dalla dis cc a i e Ovvia e te si tratta di r cess l e c e rta c s c rris de te ri e sa e t dei c sti del lav r ei ercati at ri e r ei A are fi tr sc tat c e la Ci a v le c e si arrivi a est Pec i i te de c ti are d ve la a de ia l a i terr tta, ssia vers la l ali a i e a ida ci ese l la rete dei e a- r etti i rastr tt rali c e c ett Asia, A rica, E r a e Medi Orie te T ttavia, er te tare di ri re dere il fil , ci v le fid cia e tras are a I art er dev tersi fidare della Ci a, dev ter dial are c Pec i ell ass l ta certe a di d versi c r tare c e e ii ti e distr ttivi Alla fi fi e , si ile ili ra e t dei ra rti c vie e a c e alla Ci a c e, raie alla a de ia, a sc ert c e ci s r le atic e c e si ss a r tare da s li, se a la crea i e di r e tas rce ltilaterali e le stre ec ie e r ee s r , a c e l ec ia ci ese s re Ri risti are la fid cia se lice, sia erc la a ra di ve date e ide ic e a isce da at rale re i i it re ei ra rti i ter a i ali sia erc ci s att ri dis sti a dar d a t tte le r rie ris rse a fi c sia ai ri risti ata del t tt Pe sia a er a ia e tati iti, d e c etit r at rali di Pec i , c e er ra i i ec ic e e litic e i te d ta liare i fili della va ia della eta e l ccare l ascesa l ale del ra e a letta i est se s la ca a a tedesca s i risarci e ti ci esi er l e ide ia e la ret rica stat ite se s l a i erat la rat ri di a d ve sare e at il vir s i ra, ec i a ris st sa d il ast e e la car ta a ca a a di ai ti a itari vers l Italia stat il ri te tativ di rila ciare la r ria i a ie i ca dida T ttavia, alla t strata ei c r ti dei ratelli italia i, va a c e a fia cata la d re a ei c r ti di A stralia e er a ia, c le res te ressi i vers l i e E r ea el te tativ di re dere i ridi i ra rti s lle attivit di infowarfare ci esi el c test della a de ia esti lti i c rta e ti de ta evide te erv sis c e se a a c iara r tt ra ris ett alle li ee di c d tta a c i Pec i ci aveva a it at giugno 2020

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QUI PARIGI di Giuseppe Corsentino

LA PANDEMIA HA SPINTO I FRANCESI VERSO LA BORSA

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re esi di c fi e e t strett , t tti si illati i casa da ar a a i , al e ris ltat l a tte t s l ercat fi a iari ra cese N s l i c atri tes , a ess da arte as de lai , r lett , di al e iliardi di e r ace d asi radd iare il tass di ris ar i , i tra i i alti dell E r a, dal al del reddit dis i ile , vista l i ssi ilit di ar s i , re e tare ar e rist ra ti e via iare, a a c i ciat ad a acciarsi, ri a ti ida e te a ar i i decisa e te a a i ,i rsa E esta a ass l ta vit c e, se e c ltivata da li addetti ai lav ri e dall tat c tili rt della leva fiscale , tre e davver ca iare le caratteristic e di ella c e a delle ia e fi a iarie i arretrate d E r a a sc erta l a atta la stessa A t rit des arc s fi a ciers, l e ivale te della C s , c e ei ri i esi del c fi e e t a i tercettat e ila artic liers , i vestit ri si li, c e a acistat a i i s l ercat er a tare di circa , iliardi di e r a ci ra e r e, ver , a i tre v lte s eri re all i vesti e t rsistic re istrat el e el Cert , la rivati a i e della ra aise de e , la tt atica ra cese, ell estate del aveva dat a sc ssa a ercat scler tic , ace d a fl ire i rsa asi ili e di i i-i vestit ri, a l arriv di esti ila a i isti di c i ila atric le a davver ess i allerta sitiva e te li addetti ai lav ri, dallA alle s ciet di asset a a e e t ai est ri esti lti i c l iti a c e da a sec da vit c e ra r a la erce i e c e i ris ar iat ri ra cesi a ia davver tili at i esi del c ela e t d estic er riflettere s i r ri c rta e ti fi a iari i i ia d a dificarli I atti, s l a s stat a ra i e dei r ri ris ar i i dire i e della rsa, a a a c e ritirat altri , iliardi dalle tradi i ali e sic rissi e li e vita c e da se re s dei ilastri della fi a a a i ale c er, ai lia ra cese, c e a ia a li a vita e ivret A, a va sa s dire I diretti i teressati, le c a ie d assic ra i e, at ral e te ridi e si a il e e e a dire ai l r 84

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ec isti, c e elli del Circle des E ar a ts ass ciai e c e r a i a i icc li i vestit ri e i s tt scritt ri di r d its de r traite , li e e di e si i , c e ei , iliardi i e , la d c llecte c se e a del c ela e t di t tte le attivit c erciali e ie t altr Ma ci s a c e elli, c e l asc ltatissi ec ista di Pari as a re t i , c e c i cia a e sare c e il ris ar i dei ra cesi d r e i c e i assat e si acc te ta i dei assi re di e ti i ca i della relativa sic re a e si ess a cercare ve rt it C r de a si ca isce l i vesti e t edi dei e c ers s era i ila e r ed attri i ile a i vestit ri i va i i va i e a c e i i r ati, a tare ec ista c e ea -N l arr t c e ltre a i se are al Mit di st a c e de tat del M de , il artit ce trista alleat c Macr , i di a a se si ilit litica er deci rare i c rta e ti s ciali esti vi i vestit ri, s ie a arr t, a as ettat c e i re i delle a i i cr llasser elle ri e setti a e dell e ide ia, a d il d a c i ciat ad aver a ra, ri a di c rare stess c rta e t c e lti i vestit ri a av t el eri d , a d sc iata la crisi dei s - ri e c rat ri ella ase rs a di ere a dei ra di i vestit ri istit i ali c e era , i vece, t tti ve dit ri Ma, alla fi e, esti ca ia e ti i rsa, e li e vita e e ivret A a t ri a a e sare c e il ercat ra cese stia sce d dalla s a st rica arretrate a A erc , sede del iister dell ec ia, es c s c vi ti E i e sa a c e i diri are il s r l s di ris ar i circa iliardi di e r acc lat i esti esi C str e ti i i vativi e redditi i ris ett alle li e e al ivret A N del ris ar i c elat elle casse rti delle a i lie c e a ia is a c ti at a ri etere i este setti a e il i istr r e Maire (nella foto) C is , i vece, di i diri are est ris ar i vers i c s i e li i vesti e ti C e si vede i a vi etta vedere i a fia c licata da e M de a cai etta della li ia c alt arla te c e i vita i ra cesi a scir di casa e c i ciare a s e dere


QUI NEW YORK di Glauco Maggi

USA IN CRISI, MA NON SARĂ€ LA GRANDE DEPRESSIONE

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A erica la si ilit di e dell att ale ravissi a recessi e ec ica d v ta al C vid c la ra de e ressi e del sec l sc rs a sata s i i r ali e i Tv E da e tal e te sc rretta Alc e erce t ali acr ec ic e, se ata e te elle relative all es l si e dei se a lav r e al cr ll del Pil, i e etti ss ric rdare ella terri ile es erie a a di ere a s sta iale tra le d e sit a i i er la a te, a c e se l a etterl , e il d c e tarl , t lie alla i ri ia e all esi e a di dra ati a i e dei c e tat ri sl a acile E re asta c r tare i dati di ase delle d e recessi i, dalla r d i e i d striale al tass di dis cc a i e, er tirare s s ir di s lliev li tati iti, e si s era il d i ter , s i s a desti ati a rivivere c ai te sit ettiva e te ara a ile il dra a s ciale, fi a iari ed ec ic de li A i N cred c e c arare l att ale re ressi e c la ra de e ressi e sia di ra de tilit , a dett a s r del all treet r al l a i l e c air a della ederal Reserve e er a e (nella foto), t st di s di ell era a d rata attesa lt i eri re e le ca se s assai di ere ti Il cr ll del siste a fi a iari la ra i e a i re sia er la ra de e ressi e sia er la recessi e del , e tre le a c e is i rti e lt e li ca itali ate I ltre, la rete del el are del i r d i i A erica s lidissi a, e tre a i a era i esiste te Il s ric rda c e e li A i la r d i e i d striale cr ll ltre il , er ri re dere lt le ta e te ei s ccessivi attr a i ri a di sce dere a c ra el I c r t , i i cali delle recessi i del e de li A i r i la di, ris ettiva e te del e del E adess All i i i del la r d i e i d striale era i le er ralle ta e t ria del c r avir s, a ca sa delle tari e di Tr del , a se ver c e alc e a ric e a c i s er la drastica cad ta della d a da r v cata dal l c d da vir s ell i ter aese, a certa attivit s it ri artita i da ar la rd e la e eral M t rs a c vertit a te rec rd le li ee di ta i dei veic li alla r d i e dei ve tilat r, le acc i e er la res ira i e dei alati i ravi Ta te altre i rese del c art sa itari riesc a te ere il as-

s della d a da di tati e cli ic e rivate er r d tti edicali, a c e se lte a ie de c e aceva altr , dall a i lia e t alle eva de alc lic e, si s la ciate da e rai - ar a r d rre asc eri e c ir r ic e, siri e, re i li Tra le altre c a c e la r s r t ers dell italia Cla di el ecc i la i a tica ditta a erica a di vestiari , cele re er i ca tti c e i ati er i reside ti c e i ra all a ert al redd di e ai a as i t , il ar aa ciat la r d i e di ila asc ere er s edali al i r A ie de r d ttrici di is e e di irra a adattat la l r r d i e al ercat del sa e li id disi etta te Per ese i la d eiser-A e ser- sc , c e a i i iat d e esi a a r d rre e distriire, c e si le e s l c icat di la ci , tti lie di li id disi etta te er le a i er s ddis are il is cresce te i t tti li sa I e t c , la atria del r , lte distillerie a att l stess al al l ec ia si c trasse er esi c sec tivi, e il tass di dis cc a i e a e t sta il e te dal ie i ie - il - ri a dell s di all treet al del tre tesi ese di crisi, a d i i i le ta e te a sce dere Il tass ri ase er s eri re al er dece i Nell att ale sit a i e, Tr a l tti ista e revede c e i ri i seali di ri resa si vedra i dal art tri estre di est a , er t r are a livelli re vir s Il reside te s era i r t rila ci c e li are e e e elett ral e te, a arte da a verit vvia c e ess c testa stat il ver a d ver decidere la serrata dell ec ia, c e era a data e issi ra ie alle s e litic e fiscali e di dere la e ta i e fi al e rai di est a a varia ile della ri ascita s i te i di d rata della civit del vir s a t ri a sara sc erti ar aci e ficaci, se addiritt ra il vacci , ta t i vel ce sar la ri arte a dell ec ia Il tass di dis cc a i e stat del , i a rile, e a a i tr a c e e i rare Ma da i le ce ti aia di iliardi di s ste sta iati dal C ress alle icc le i rese, c e da lav r a e a A erica, i i iera ad avere e ett M lta e te sta s re d ra, e l ec ia rec erer i tri estre d e , revede er a e Ma se sare i rad di avere ra i ev le c tr ll del vir s l ec ia rec erer s sta ial e te, e est decli sar lt i reve della ra de e ressi e giugno 2020

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IL GIRO DEL MONDO IN 30 GIORNI

MERKEL FA QUADRATO ATTORNO AL «MULTILATERALISMO»

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isolazionismo non è la risposta “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, Mergiusta alla pandemia. Parola kel ha affermato che la risposta alla del cancelliere tedesco Angela pandemia «non può certamente essere Merkel, che ha aggiunto: il multilate- quella di rinazionalizzare ora tutte le caralismo doveva affrontare una gran- tene di approvvigionamento internaziode sfida i ri a del C r avir s, e nali. In tal caso, tutti pagherebbero un esta sfida di i ita e i prezzo molto alto». Merkel ha poi ribariferimento alle podito l’impegno della PER LA CANCELLIERA ANCHE litiche autarchiche Germania a favore LE SOLUZIONI TERAPEUTICHE di Donald Trump... dei paesi in via di La Merkel ha messviluppo, sottolineDEVONO ESSERE INTESE COME so in evidenza che ando che tali stati «BENI GLOBALI COMUNI» il capo dell’Orgasubirebbero «gli efnizzazione mondiale del commercio, fetti drammatici» di una contrazione dei Roberto Azevêdo, ha denunciato il gran consumi nelle economie più sviluppate. numero di misure unilaterali in corso. Per “Mutti”, come i tedeschi chiamano il Particolarmente preoccupanti sono le loro cancelliere, la lotta contro la poverrestrizioni all’esportazione di prodotti t dive ter i di a c r i i rta alimentari: la fornitura di cibo all’u- te nei prossimi anni, soprattutto perché a it di i rta a cr ciale, e la a ca rt it fi a iarie er disoccupazione rischia di trasformarsi i grandi programmi di stimolo nei paesi lt ra ida e te i vert e i i economicamente più deboli. a e C e ri rtat dal tidia Per la er a ia, ci si ifica ta lia-

re gli aiuti allo sviluppo, ma continuare a investire». Secondo il cancelliere tedesco, l e er e a sa itaria fi ir s lta t c vacci c tr il ars-C v c valide soluzioni terapeutiche, che dovrebbero essere intesi come «beni globali comuni» e dovrebbero quindi essere resi «disponibili a tutti».

FACEBOOK HA UN PIANO: «AL LAVORO DA REMOTO IL 50% DEI NOSTRI DIPENDENTI» Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha dichiarato in un incontro con i suoi dipendenti che la società ha in programma di far lavorare da remoto quante più persone possibile nei prossimi anni. «La mia previsione è che potremmo avere circa il 50% di lavoro in remoto. Non è un obiettivo, solo una previsione basata sulla domanda che abbiamo visto finora», ha detto Zuckerberg. «Il primo passo sarà l’apertura aggressiva delle assunzioni da remoto in tutti gli Stati Uniti e in Canada,

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in particolare per ingegneri specializzati, oltre a permettere ad alcuni dipendenti di richiedere di diventare lavoratori da remoto in modo permanente», ha aggiunto “Zuck”. In passato, l’ad di Facebook aveva fatto capire che lavorare nei paraggi della sede era importante per mantenere una forte cultura del luogo di lavoro. Ma oggi si è smentito: «non mi sembra bello limitare l’assunzione a quelle persone che vivono vicino ai nostri uffici», ha affermato.


IL GIRO DEL MONDO IN 30 GIORNI

ISRAELE, PATRIA DELLE START-UP, PRENDE SUL SERIO L’ITALIA

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a pandemia non ha fermato la prima edizione dell’Israel-Italy Acceleration Program, il primo programma di accelerazione per startup italiane in Israele lanciato dall’ambasciata d’Italia a Tel Aviv e da Intesa a a l I vati Ce ter, la s ciet del gruppo bancario presieduta da Maurizio Montagnese e diretta da Guido de Vecchi. Le domande di partecipazione s state , tra este il C itat di valutazione ne ha selezionate 7 che, nel pieno rispetto dei parametri di sicureza d v ti al di dersi del C r avir s, hanno potuto seguire in loco o, per un breve periodo, a distanza un percorso formativo e di crescita all’Eilat HighTec Ce ter, l accelerat re atr ci at dal r israel -a erica Arieli Ca ital, che gestisce programmi di innovazione

LONDRA “PIAZZA” I SUOI PRIMI BOND A RENDIMENTO NEGATIVO Obbligazioni a rendimento negativo: le ha vendute per la prima volta il Regno Unito. Secondo quanto riporta il “Financial Times”, gli investitori stanno pagando il privilegio di prestare denaro al governo del Paese. Un paradosso dovuto alle crescenti aspettative sulla possibilità che la Banca d’Inghilterra adotti ulteriori misure per riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2%. Finora la Banca centrale ha resistito tagliando il suo tasso di interesse principale al di sotto dello zero. Il Regno Unito ha venduto 3.8 miliardi di sterline in titoli a tre anni con un rendimento inferiore allo 0.003 per cento, secondo l’Ufficio di gestione del debito. L’inflazione annuale dei prezzi al consumo nel Regno Unito è quasi dimezzata allo 0,8% nel mese di aprile, il livello più basso in quasi quattro anni.

er iversit , ce tri di ricerca, istit i ni governative e grandi imprese. Il prora a asce ell a it delle attivit previste dall’Accordo italo-israeliano di c era i e i d striale, scie tifica e tecnologica. L’obiettivo è sviluppare nuove idee d’impresa in uno degli ecosistemi dell’innovazione più all’avanguardia a livello mondiale. Israele è al primo posto per numero di startup pro-capite

SETTE AZIENDE INNOVATIVE DEL NOSTRO PAESE AMMESSE AL PRIMO PROGRAMMA BILATERALE DI ACCELERAZIONE DEL BUSINESS e per la creazione di brevetti, con una percentuale sul Pil investito in ricerca e sviluppo pari al 4,1%. Anche per questi motivi, il Paese può contare su di una rte ca acit di attra i e di ca itali il 47% delle imprese ha una partecipazione estera rilevante o è interamente controllata da gruppi stranieri, contro una media europea del 9%. La pandemia ha costretto le startup a un rientro anticipato in Italia, rimandando a data da desti arsi l eve t c cl siv fi ale Ma il programma ha visto comunque l’ora i a i e di ltre eeti , 100 connessioni con grandi aziende a livello globali e oltre 30 sessioni one-toone con investitori internazionali. giugno 2020

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IL GIRO DEL MONDO IN 30 GIORNI

IL PERÙ DEDICHERÀ ALL’EMERGENZA DEL COVID IL 17% DEL PIL NAZIONALE

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l ver er via desti er all emergenza coronavirus il 17% del Pil ris ett al a ciat i recedenza. Lo ha annunciato il ministro dell’economia Maria Antonieta Alva. «Abbiamo ampliato il nostro piano, che prevede due tappe: una di contenimento della pandeia e a di riattiva i e delle attivit economiche», ha detto il ministro, che ha s ie at c e fi i i ess i ca il del Pil Il Per il aese c e re istra il più alto numero di contagi da coronavirus in America latina dopo il Brasile. Nonostante l’aumento dei contagi il governo ha disposto a partire da maggio l alle ta e t delle restri i i a ti C vid-19, come parte di un piano di ripresa economica che prevede quattro fasi di un mese ciascuna. «È essenziale stabilire la

MARTÍN VIZCARRA CORNEJO

È IL PAESE CHE DOPO IL BRASILE HA REGISTRATO NELL’AMERICA DEL SUD IL MAGGIOR NUMERO DI CONTAGI

ri resa di alc e attivit , s lla ase della stra a alisi della realt e dell a alisi comparativa con altri paesi che in questa fase dell’epidemia iniziano a riattivare l’economia con la ripresa di alcune aziende», ha detto il presidente Martin Vizcarra, «è necessario trovare un equilibrio tra il controllo della malattia e l’attivazione di quei settori che generano lavoro per i cittadini». Secondo il Fondo monetario i ter a i ale il Per re istrer el a c tra i e ec ica del , e il aese t r er a crescere el a tass del , a revisi e i li ea con la stima fatta dalla Banca mondiale, secondo cui l’emergenza sanitaria coster all ec ia del Per a c trazione del 4,7%, mentre la crescita attesa er il del ,

L’IRAQ BATTE CASSA IN ARABIA SAUDITA

I PIAGGIO BATTE I PLAGIATORI DELLA VESPA

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ontrordine, difendere i marchi italiani è possibile: l’invalidity divisi dell fici dell i e e r ea er la Pr riet i tellettuale (Euipo) ha dichiarato nullo il design registrato da s ett di a i alit ci ese, sat er i stificare la r d i ne di scooter simili alla mitica Vespa, esposti al salone milanese delle d e r te, Eic a , e atti ri vere dalle a t rit c ete ti dell’ente Fiera su iniziativa di Piaggio. L’Euipo ha annullato tale registrazione poiché «incapace di suscitare un’impressione generale differente rispetto al design registrato» della Vespa Primavera, evidenziando che ne rappresentava un illecito tentativo di riproduzione. Vespa Primavera è protetta dal design registrato dal gruppo Piaggio el , dal arc i tridi e si ale relativ all sc ter es a e dal diritto d’autore che tutela il valore artistico della forma di Vespa, ic a di stile dal Per Pia i si tratta di a vit della vittoria della guerra, bensì dell’affermazione in una battaglia comune si ificativa a i e di llit si i serisce i atti all i ter di a i a ia attivit di l tta alla c tra a i e c e il r Pia gio intraprende da anni, e che prevede il costante monitoraggio delle banche dati di design e marchi registrati a livello internazionale, che, a seguito di procedimenti di opposizione instaurati da Piaggio, a rtat tra l altr ad tte ere la ca cella i e di ltre arc i registrati da terzi solo negli ultimi due anni. 88

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l vicepremier, ministro delle Finanze e ministro ad interim del Petrolio iracheno, Ali Allawi, durante una sua visita ufficiale i Ara ia a dita, a a er at c e li i vesti e ti sauditi costituiscono un volano per la ricostruzione dell’Iraq, in special modo nei settori energetico, petrolchimico e agricolo. Alla i a ric rdat c e il etr li ra rese ta il delle es rtazioni irachene e confermato l’impegno di Baghdad nell’accordo raggiunto tra i membri dell’Opec Plus e alla conseguente riduzione dell’ouput petrolifero, evidenziando che l’Iraq è tra i paesi maggiormente colpiti da questa decisione vista la mancanza di una rete di sicurezza costituita da fondi d’investimento e strue ti fi a iari c e es li dal re i Il vice re ier irac e a defi it ti id il r l ec ic sa dita el s aese, c tra e d i iliardi di d llari di i vesti e ti a ii Iraq da parte di Turchia e Iran al miliardo di Riad ed esprimendo la v l t di ca iare li e ili ri e cercare di i cre e tare la rese a sa dita i vari sett ri i Ira , i cl si elettricit , re i , petrolchimica e agricoltura”. Tra i maggiori ostacoli che gravano sulla crescita irachena, Allawi ha citato il sistema legislativo, la burocrazia e un settore bancario debole. Il ministro degli Esteri saudita ha espresso il sostegno del suo paese al governo iracheno e i suoi sforzi per superare la difficile sit a i e c tr il terrorismo, esprimendo la dis i ilit del re a sostenere l’Iraq in tutti ALI-ALLAWI i campi.


IL GIRO DEL MONDO IN 30 GIORNI

VIRUS, 1 MILIONE DI MESSICANI DISOCCUPATI

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a perdita di circa un milione di posti di lavoro. È il pesante costo che la pandemia dovrebbe imporre al Messico secondo il presidente Andres Manuel Lopez Obrador, che ha evocato, pur con le «debite proporzioni, i venti milioni di nuovi disoccupati registrati negli Stati Uniti». L’effetto del coronavirus però sarebbe ampiamente recuperato dal piano di rilancio economico messo in campo dal governo, che nei piani dovrebbe creare due milioni di nuovi occupati attraverso i diversi programmi sociali e iniziative statali nell’agenda del governo. Lopez Obrador ha parlato del programma di formazione “Giovani costruendo il futuro”, borse di studio che d vre er rtare elle a ie de circa ila ra a i Altri duecentomila nuovi posti di lavoro sono attesi dal programma “Seminando vita”, iniziativa per piantare alberi da legno e da r tta elle re i i e svil ate del aese, e ila da r ra a di ri alifica i e r a a I rta te i l’apporto atteso da diverse iniziative infrastrutturali: il treno Maya, arteria ferroviaria destinata a collegare le mete di attrai e t ristica delle re i i s d rie tali del aese, da ila sti di lav r la c str i e della ra fi eria s Bocas”, settima struttura di questo tipo nel paese, da ila sti di lav r la c str i e delle filiali della Banca del benessere (47 mila posti), il rifacimento dell’aeroporto militare di Santa Lucia (44 mila) e nuove assunzioni nella Guardia nazionale, ila, i circa ila assunzioni di personale LOPEZ OBRADOR medico e infermieristico.

ERA ORA, PARIGI RINUNCIA AL FRANCO AFRICANO

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ddi al ra c C a, la val ta tili ata ei aesi dell nione monetaria dell’Africa occidentale: il governo francese ha adottato il disegno di legge che lo abolisce defi itiva e te aa ciat il rtav ce del ver di Pari i, i et Ndia e esta fi e si lica d veva inscriversi in un rinnovamento delle relazioni tra la Francia e l’Africa e scrivere una nuova pagina della nostra storia», ha detto Ndiaye. Il progetto di legge sancisce il passaggio ficiale dal ra c C a all ec , la va eta re i ale a nunciata nei mesi scorsi dal presidente francese Emmanuel Macron. In base alla nuova valuta, la Banca centrale degli stati dellA rica dell vest d vr i lasciare la et delle sue riserve di cambio presso la Banca di Francia. L’eco manterr i ltre la arit fissa c l e r , c e i avve iva c il ra c C a sc rs dice re tt aesi della C it ec ica de li tati dellA rica ccide tale Cedea e i , r i a as , i ea- issa , C sta dAv ri , Mali, Ni er, e e al e T a a ciat l ad i e dell ec i s stit i e del ra c C a a decisi e i ta d c e l sc rs dice re Macr , el c rs di a c ere a stampa congiunta tenuta ad Abidjan con l’omologo ivoriano Alassane Ouattara, aveva annunciato l’abolizione del franco C a, i vi re dal acc rd c li altri ca i di tat dell’Uemoa, abbiamo deciso di avviare una riforma del franc Ca esta a decisi e resa i ie a s vra it , aveva detto in quel frangente Ouattara.

TRA CROLLO DEL GREGGIO E PANDEMIA, ALLA NIGERIA MANCANO I SOLDI PER COMPRARE CIBO

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a Nigeria non ha più soldi per l’importazione di beni alimentari. Il paese africano è colpito dalla pandemia di coronavirus sia a livello di contagio casi e decessi sia s ratt tt a livello economico, essendo il paese in larga parte dipendente dalle entrate petrolifere che rappresentano oltre il 90% delle sue esportazioni. Il forte calo dei prezzi del petrolio a livello globale ha comportato una riduzione delle entrate per il paese, la cui economia potrebbe ridursi quest’anno dell , Il reside te i eria M a madu Buhari ha rivolto un appello agli a ric lt ri i eria i a fi c a e ti la loro produzione. «Vorrei che gli agricoltori potessero produrre ciò di cui abbiamo

bisogno in modo da non dover importare. In ogni caso, non abbiamo soldi per im-

MUHAMMADU BUHARI

portare, quindi dobbiamo produrre ciò che ci serve per mangiare», ha detto senza troppi giri di parole Buhari parlando alla stampa al termine delle preghiere in occasione delle celebrazioni dell’Eid Mubarak, c e se a la fi e del Ra ada i ri a della pandemia di coronavirus la Nigeria aveva chiuso le frontiere all’importazione di prodotti alimentari provenienti dai paesi li itr fi ficial e te er c trastare il contrabbando, in particolare di riso, pollame e benzina. L’obiettivo del governo è quello di garantire al paese una recessione di breve durata, per uscirne rapidamente, i el I Ni eria il dei cittadi i vive i c di i i di vert , e la crisi a e ter esta erce t ale

Il giro del mondo in 30 giorni è a cura di Riccardo Venturi giugno 2020

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IMMOBILIARE

ASTE IMMOBILIARI

Istruzioni per comprare bene ai tempi del dopo-virus di Giuseppe D’orta

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a più parti ci si chiede quale sarà il futuro del mercato delle aste immobiliari dopo la comparsa del Covid-19. Tenuto conto della chiusura di molte attività ed esercizi commerciali e della contrazione lavorativa, non è necessario avere una grande conoscenza del settore per intuire che il numero delle procedure registrerà un incremento considerevole a causa dell’aumento delle i s lve e e ver c e fi al r ssi sette re le vendite all’asta sono bloccate o revocate, è altrettanto vero che i pignoramenti immobiliari non si sono mai fermati e che i giudici dell’esecuzione hanno già ordinato ai professionisti delegati di riprogrammare, senza indugio, i nuovi esperimenti d’asta già a partire dal mese di ottobre. A partire dall’autunno quindi prenderà avvio un eri d c e tre e rivelarsi tra i i r fic i della st ria er investire acquistando immobili alle aste giudiziarie. Quali sono i tipi di investimento che prevarranno? Lo abbiamo domandato agli avvocati Emma Iocca e Raffaella Chiappetta di Cosenza, titolari dell’omonimo Studio Legale. Se di cambiamenti dobbiamo parlare, il primo pensiero si rivolge alla tipologia di immobili. Gli “arresti domiciliari” imposti dall’emergenza epidemiologica hanno fatto rivalutare l’importanza degli spazi interni, dei balconi, dei terrazzi e dei giardini. In molti probabilmente smetteranno di preferire immobili “piccoli purché in centro” e si rivolgeranno, per fare due esempi, verso immobili che consentano di ricavare uno studiolo dove poter lavorare in smart-working come anche immobili con ampi giardini, privati o condominiali, dove poter svagarsi. E’ allora legittimo immaginare c e assistere al rifi rire di e eri eric e a e c lle ate al resto del centro urbano, i cui prezzi consentiranno di soddisfare le nuove esigenze abitative portateci dal Coronavirus.

Quali sono i soggetti che maggiormente investiranno negli acisti i sic r t tti li i vestit ri r essi isti c e fi a qualche mese fa consideravano saturo il mercato giudiziario e che ora, intelligentemente, stanno facendo partire le campagne di crowdfunding per raccogliere il danaro necessario a fare acquisti in asta “all’ingrosso”. Gli avvocati Iocca e Chiappetta consigliano a chi ha la possibilità di fare un investimento, eventualmente a lunga durata (qualora la ripresa dell’economia dovesse tardare) di rivolgere lo sguardo al mercato immobiliare giudiziario. E’ chiaro che per un potenziale compratore in grado di attendere alcuni anni prima di godere dei frutti del proprio investimento, questo tipo di acquisto non tradirà le aspettative di veder remunerato in misura notevole il capitale investito. Senza considerare che anche chi ha esigenze di trovare una sistemazione abitativa, ha poco capitale a dis si i e e ea c e are a fida e t s ll er a i e di un mutuo da parte della banca, mai come adesso debba (e possa) puntare tutto sull’aggiudicazione di un immobile in asta dove, per le ragioni di cui prima, l’offerta – in termini di quantità, di scelta delle caratteristiche e di prezzi – aumenterà notevolmente e sarà in grado di soddisfare le esigenze di tutte le tasche. C’è qualcuno a cui, invece, è preferibile suggerire di evitare, almeno in questo momento, di acquistare? Data l’incertezza dei tempi oggi non è agevole suggerire di comprare un immobile a chi intendesse aggiudicarselo facendo ricorso a un mutuo. A a i r ra i e se c tasse di a are le rate da d i a fitt l’immobile, per esempio, a lavoratori fuori sede e studenti universitari. Il lockdown ha fatto capire che frequentare l’università si può anche a distanza e che bisognerà fare i conti con nuovi ed insoliti scenari, tra cui la rivoluzione delle università telematiche oltre che dello smart working.

IL NUMERO DELLE PROCEDURE REGISTRERÀ UN FORTE INCREMENTO PER L’AUMENTO DELLE INSOLVENZE

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REAL ESTATE INVESTIRE IN IMMOBILI

Il mattone non tradisce s a fida al ess n sta di Davide Passoni

CESARE ROSATI HA FONDATO LA IOINVESTO ACADEMY DEDICATA AGLI IMMOBILIARISTI ...ANCHE ALLE PRIME ARMI

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e esigenze abitative stanno cambiando. Lo smart working porterà a cercare case con una stanza in più e magari con uno spazio esterno. E se ci saranno persone che perderanno il loro immobile per via della crisi, altre ne cercheranno uno che soddisfi le l r ve ecessit la si tesi delle r s ettive c e, nello scenario post Covid-19, attendono una parte del mercato immobiliare, fatta da chi di questo mercato ha una conoscenza professionale approfondita: Cesare Rosati. Investitore immobiliare da oltre dieci anni, nel 2013, anno nero del settore in Italia, mentre molte agenzie chiudevano ha fondato Immobiliare Rirei, per la vendita di immobili in 48 ore. Nel 2017 ha sviluppato il software ValutaCasa.it, per la valutazione professionale degli immobili online, e nel 2018 ha fondato la IoInvesto Academy, che eroga corsi di formazione a chi vuole iniziare a investire in immobili, ma anche a investitori che puntano a i li rare i l r r fitti C la crisi rtata dal C videi r ssi i esi lti fi a ia e ti e trera i s ere a si stima una cifra di circa 140 miliardi, che si aggiungeranno a quelli che ci portiamo dietro dalla crisi precedente. In questa situazione, però, un buon investitore che sa analizzare i dati riesce ad anticipare le mosse del mercato per intraprendere le azioni giuste che lo portino a fare ottimi investimenti, sia nel sett re fi a iari sia i ell i iliare Un settore, quest’ultimo, che rischia di avere ripercussioni soprattutto nel residenziale. Un segmento in cui si muove SalvaCasa, la start la ciata da R sati el a s ciet e efit c e re aiuto gratuito alle persone che rischiano di perdere la casa all’asta e che, in soli sette mesi, ha raggiunto una sottoscrizione di aumento di capitale con relativo sovrapprezzo di 1,08 milioni di euro su a val ri a i e ari a ili i alvaCasa ai ta le ers e che hanno un immobile pignorato, comprandolo con un saldo e stralcio di tutte le posizioni debitorie. Aiutiamo i proprietari dal t di vista fi a iari e sia i rad di arli a c e ada are fissia il re dell i ile e, se ri scia a c i dere la si i e de it ria a erta, la di ere a va i tasca al ve dit re tti a rt it sia er c i i di fic lt e v le ve dere, sia per chi vuole investire, perché si possono comprare immobili con rte sc t ris ett al l r re di ercat ercat c

Cesare Rosati, founder di Immobiliare Rirei e di IoInvesto Academy

tante ombre, in cui però non mancano le l ci N sta te cal del ercat sia inevitabile - aggiunge Rosati - non manca la voglia di comprare immobili. Il nostro business consente all’investitore avveduto di sfruttare i lati positivi di questa complessa situazione per entrare nel mercato al momento giusto e avere un ottimo ritorno s i s i i vesti e ti Ma come vede l’immobiliare per i prossimi esi R sati Pe s c e il ercat vedr le persone spostarsi da abitazioni usate prevalentemente come appoggio, specie nelle grandi città, ad abitazioni che diventeranno spazi da vivere e dove lavorare. A mio avviso, inoltre, la maggior parte degli fici vedr rid rsi le etrat re, c l i missione sul mercato di spazi che dovranessere ri alificati er essere ri si i ati i evita ile a c tra i e delle contrattazioni: si stima un -20% nel 2020, per poi risalire dal 2021-22 e rientrare nel i st fl ss di c rave dite I vece vedo una grandissima variazione sui prezzi: penso che oscilleranno tra il -3% e il -10% rispetto ai valori pre-crisi. Ci saranno invece molti nuovi immobili all’asta: prima della crisi ce n’erano 240mila, ora sono desti ati ad a e tare www.cesarerosati.it - Tel. 06.87805445 info@cesarerosati.it giugno 2020

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FASHION L’ANTIDOTO È IL RINCARO DEI PREZZI

Macchè lusso accessibile, il virus ha rilanciato la moda esclusiva di Fabiana Giacomotti

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rima che tenti di spiegarvi perché il distanziamento sociale nella moda sarà anche e soprattutto economico e perché la moda stia tornando alla propria natura esclusiva e i processi vadano nuovamente verticalizzandosi dopo un ciclo contrario durato più di quarant’anni, dunque perché ha molto senso che Chanel e Louis Vuitton abbiano alzato i prezzi in piena emergenza economico-sanitaria mondiale, permettetemi un aneddoto personale. La prima volta che ascoltai la locuzione di “lusso accessibile” stavo passando dalla vicedirezione di un settimanale femminile alla direzione di un mensile, a cui si sare e a fia cata d alc e ese la direzione del supplemento moda e lusso di un quotidiano economico. Correva l’anno 2002, e il vate della suddetta locuzione era Giovanni Burani: in quel periodo andava costruendo il Mbfg, Mariella Burani Fashion Group, la galassia di piccole e medie aziende che, per un quinquennio, avrebbe rappresentato uno dei tanti sogni falliti degli imprenditori della moda italiana di dar vita a una multinazionale della moda. Ve ne cito altri due, in caso non li ricordaste o tentaste di dimenticarli: Gianluigi Facchini e Tonino Perna. Burani comprava aziende di media grandezza, con un buon nome e un range di prodotti riconoscibili, le fiava di li idit e le tras r ava i veic li fi a iari Era ravissi sse arrivato il 2008 con il crac di Lehman Brothers forse avrebbe evitato anche il suo, ma torniamo al punto. Il lusso accessibile, poi sostituito dal fast fashion ad alto contenuto moda di Zara ed H&M che ha contribuito a fare dell’abbigliamento il secondo agente inquinante del pianeta, era un’accezione che per la classica nozione di lusso, all’epoca ancora molto praticata, rappresentava un ossimoro, e in effetti lusso non era, incarnandosi invece in abitucci 92

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I BIG DEL SETTORE SONO RIPARTITI ALZANDO I PREZZI. CHI STA SOFFRENDO IN PIENO I CONTRACCOLPI ECONOMICI DELLA PANDEMIA SONO TUTTI I BRAND DEL FAST-FASHION

di erse si tetic , rsette di fi ta a c e vera elle a s ttile c e s fi , di c tonine senza peso, di gioiellini a stampo. Insomma, il genere di merce che un tempo si trovava nei grandi magazzini di basso cabotaggio; questi rappresentanti del lusso accessibile, al contrario, erano stragriffati e sostenuti da quel genere di investimenti, anche pubblicitari, che il premier Conte i defi ire e der si e devano della totale benevolenza dell’editoria di moda (anche di quella che curavo io, si intende), che di questi investimenti, più o meno dalla metà dell’Ottocento ma con una netta accelerazione degli anni ‘80 del


FASHION Novecento, vive. Il lusso accessibile si collocava a metà tra le seconde li ee, cas c dei ra d dalla fi e de li a i e i ra di archi veri e propri: spesso ne imitava anche lo stile. Per garantire a se stessi ricavi interessanti, diciamo nell’ordine del 400 per cento sul costo, e dare ai clienti un prezzo elevato abbastanza da farli sentire dei privilegiati ma non così alto da escluderli dall’opportunità di acquisto, questi marchi producevano per la quasi totalità all’estero, all e ca erl i T isia, Mar cc e aesi dell Est E r a, ltre ad alcune regioni della Cina che, però, non avevano ancora raggiunto lo standard qualitativo che avrebbero ottenuto qualche anno dopo, grazie all’importazione di macchinari e di tecnici italiani. Era l i i i della ra de del cali a i e r d ttiva, c e talv lta poteva addirittura fregiarsi del marchio made in Italy grazie alle erce t ali lt lasc e ric ieste dalla e del te Era i s ma puro marketing e grande esercizio di branding, che dava a legioni di impiegati, ragazzini e piccoli professionisti, l’idea di sfogiare alc sa r ri di escl siv , a al e di alifica te i re iarsi di ve i se e di stat s e er t tti Coach, c e i Asia aveva ra i t addiritt ra a erce i e s fisticatissima da parte del grande pubblico, posizionandosi nella fascia alta del mercato. Il lusso accessibile era il primo picco rilevante raggiunto in un processo iniziato ancora in epoca vittoriana e poi tornato in auge negli anni ‘60 del Novecento, e cioè la progressiva assifica i e dell elitaris alla a sa te ria ve le ia a della ccia c e cade , c e l ad zione dei modi e dello stile delle classi alte da parte dei gruppi sociali meno privilegiati, una dinamica in auge da migliaia di anni in tutte le società, si era passati al “trickle up”, la goccia che sale, fenoe i ssi ile della fisica e, ar di ca ire, a c e dell ec ia La moda, dai Mods in poi, cioè dagli anni ‘50, partiva dalla strada, si affermava tra le piazze e le discoteche e non più nei palazzi degli aristocratici. Roland Barthes ne aveva fatto una gran battaglia semiologico-personale con l’immane tomo del Sistema della Moda (che, per inciso, credo abbiamo letto per intero in dieci, ma che è citat al e a t la e cra ia i A erica di T eville insomma, c’erano tutte le premesse perché quel fenomeno di democratizzazione del vestire iniziato con il primo colpo di pedale alla “spinning Jenny” di James Hargreaves qualche anno prima della Rivoluzione Francese, diventasse patrimonio mondiale, a partire naturalmente dall’Occidente che godeva di queste opportunità senza domandarsi troppo che cosa vi fosse dietro. Il primo allarme suonò appunto nel 2008, ma riguardava il potere d’acquisto e infatti diede il colpo mortale al lusso accessibile che era il parco divertimenti della fascia media del mercato, impoverita dalla crisi, e di c i i atti si arl i c e dei s i fil s fi Il secondo fu il crollo del Rana Plaza building di Savar, in Bangladesh, nel 2013, dove perirono oltre mille e cento tagliatori e cucitori, per lo più donne, che lavoravano per pochi centesimi al giorno nella fabbricazione dei capi dei brand di medio calibro occidentali e in buona parte per il fast fashion che andava affermandosi con forza, al punto di imprimere un’accelerazione anche ai tempi produttivi della moda “elevata” e di cui copiava ogni singolo dettaglio. L’abitudine di cambiare abito ogni giorno non si interruppe affatto, ma anche i più dimentichi e i più egoisti dei consumatori di t-shirt griffati a poche decine di euro iniziarono a rendersi conto che nell’etica del lavoro e la salvaguardia del pianeta la moda aveva qualcosa da farsi perdonare. Anzi, molto: arrivarono i comitati, i controlli, l’impegno ecologico e i ila ci etici T tt ellissi , t tt i rta te, a a fi e

Jeff Bezos, il capo di Amazon: l’e-commerce sta cambiando le regole del gioco del commercio della moda. Nella pagina a fianco, dall’alto, Antoine Arnault e Marco Bizzarri, capo di Gucci

ancora abbastanza agli esordi, a fronte di una spinta acceleratoria fortissima, invece, s i ris ltati fi a iari da arte sia della moda di fascia alta sia da parte del fast fashion, che iniziava già a perdere terreno a fronte della nuova sensibilità ecologista del pianeta. Il mercato si stava polarizzando da anni: da una parte le multinazionali, governate da LVMH, Kering e Richemont per i gioielli e per l’e-commerce (Ynap), contrastate in Italia da pochissimi, come Giorgio Armani, il r Prada e lce a a a dall altra parte, tutti gli altri, in una lotta impari giocata a suon di denaro e di potere in cui quasi nessuno riusciva più ad emergere. Quando è scoppiata l’emergenza coronavirus, tutti noi del segmento analisi lustrii a fi i stava re ara d ci a i a iare una battaglia sul greenwashing, la patina di impegno ecologista dei grandi, e ad aprire una serie di inchieste sulla zona grigia del mercato, il cosiddetto parallelo, che ha permesso ai grandi brand di mostrarsi più bravi nell’export di quanto davvero siano contando sulla collaborazione, profumatamente pagata va da sé, di alcuni buyer. Il coronavirus ha azzerato tutto: saltate e respinte le consegne del parallelo, magazzini pieni di merce invenduta di un’intera stagione, milioni di persone senza lavoro, supply chain bloccata da mesi, produzione che stenta a ripartire. e s , i ra di ra d rit cca vers il basso il mark up per il wholesale, concentrano la produzione e alzano i prezzi dei loro accessori più ricercati. Per i ricchi, l’aumento non è così rilevante. Tutti gli altri - dicono le ultime ricerche - non torneranno ad affacciarsi al lusso, ormai non è più accessibile, per altri cinque anni almeno. giugno 2020

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IL DENARO DEI VIP MONICA LEOFREDDI

«Investo per avere bei ricordi» di Monica Setta

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onica Leofreddi è uno dei volti piu famosi della tv italiana. All’attivo programmi di successo, notorietà, fans: e inoltre Monica è anche una donna realizzata nella vita. Sposata con il famoso dentista romano Gianluca delli Ficorelli da cui ha avuto due bimbi, la Leofreddi è amatissima dal pubblico che la segue dovunque anche sui social con immenso affetto. A Monica Investire ha chiesto che tipo di rapporto abbia con il denaro scoprendo che.. Che rapporto ha con i soldi? Credo di aver sempre avuto un buon rapporto con il denaro perché ho sempre pensato che l’indipendenza economica fosse un mezzo per avere maggiore libertà . Ho iniziato a lavorare molto presto proprio per questo motivo. E ho conquistato immediatamente la mia indipendenza economica. i efinis i pi i a a o or i a Mi defi isc da se re a r ica, i adre mi sempre insegnato il valore del risparmio per l’obiettivo principale delle passate generazioni cioè quello dell’acquisto di una casa di proprietà! er e osa spen i pi o en ieri Ho sempre speso molto per i viaggi, non tanto per viaggi lussuosi, ma per lunghi viaggi . Credo che siano investmenti giusti, arricchiscono innanzitutto la mente. Investimenti: sei una prudente amante dei btp o ti piace rischiare con la Borsa? Sono propensa in assoluto a fare investimenti sicuri , faccio parte della generazione dei BOT quelli che rendevano veramente tanto!! Ora gli investimenti sono un vero e proprio incubo, o

LA CONDUTTRICE TV: «SONO UNA FORMICA, SCELGO CASA E BOT, E SPENDO PER LA MIA FAMIGLIA» sono troppo rischiosi o sono inutili. a e s a a finora a a spesa pi o e Un Safari di 5 giorni in luoghi da sogno. na spesa i i i pen i i a rsa di a fir a a sa c e i s regalata per i miei 40 anni , mai messa! e ossi n in es i ore s raniero in es a i fi i e ase pos o i p n eres i s talia? Assolutamente si, sull’Italia vale sempre la pena puntare perché noi italiani abbiamo tanti difetti ma abbiamo anche sempre risorse inaspettate. ai ai pensa o a in es ire in oro o iaan i Ci ho pensato , se mio padre fosse stato ancora vivo forse 2/3 anni fa lo avrei fatto perché lui era un grande intenditore e mi sarei a fidata a l i er la scelta e o e asa in o per e osa spen i i pi Sicuramente per la scuola dei bambini e per i viaggi con mio marito. Insomma per la mia famiglia! ai onsi i a are per rispar iare Certamente, consiglio di fare solo ciò che ci aiuta a costruire bei ric rdi, t tt il rest il s erfl e in essi a o eria e osa ares i e a in i a Farei il giro del mondo con la famiglia e con gli amici!

CONTI: «SPENDO PER FAR REGALI A MIO FIGLIO». E LA FERRARI PUNTA SULL’INDIPENDENZA Carlo Conti è il conduttore simbolo della Rai e forse è uno di quelli che guadagna di più. Interpellato sul tema, Conti risponde scherzosamente cosi “Sto bene, guadagno abbastanza per fare tutti i regali che voglio a mio figlio Matteo”. Ricchissima anche Antonella Clerici pronta al ritorno nei palinsesti Rai nella prossima stagione. Ma la bella signora della tv è di una generosità incredibile. Alle amiche fa sempre tanti regali mentre i suoi investimenti sono legati prevalentemente al mattone. Generosissima pure Paola Ferrari sposata con marco de benedetti che, pur essendo sposata con un super miliardario in comunione di beni, continua a lavorare come giornalista in Rai. “Investo i miei soldi in attività esterne ma sono una donna prudente” dice “sono abituata a lavorare fin da quando ero adolescente e non rinuncerò mai alla mia indipendenza economica”. In passato Paola Ferrari ha investito nelle societa di produzione insieme a Federica Lucisano e ha valutato la possibilità di entrare nel capitale di una società editoriale indipendente. Chapeau. Chi ha guadagnato tanto e ha investito soprattutto in appartamenti, è l’ex Velina di Striscia la notizia, Fanny Cadeo che oggi fa la conduttrice e l’attrice. “A un certo punto ho pensato addirittura di comprare casa a New York” confessa Fanny “poi ho ripiegato su Roma e sulla Liguria che è la mia terra natia”. Ricco ma cauto l’imprenditore Sandro Riello, da sempre distante per carattere e formazione, dai lussi dei Paperoni. Il suo plus? Ve lo sveliamo noi di Investire. Ogni anno il 31 dicembre mette in frigo nella sua casa di Cortina una bottiglia maxum di champagne d’annata che aprirà il san Silvestro dell’anno successivo. Prosit.

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LA RIPRESA DEL TURISMO IN COLLABORAZIONE CON ALLEGRO ITALIA

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Il test sierologico? Quasi quasi lo faccio in hotel

n tempi di Coronavirus, anche l’hotellerie si attrezza... offrendo un pacchetto che al soggiorno associa la salute. Allegroitalia Golden Palace, hotel cinque stelle lusso nel cuore di Torino, è il primo hotel in Italia e in Europa, dove poter effettuare il test sierologico anti-Covid-19. Con l’iniziativa “Grand Hotel della Salute”, l’ospite di Allegroitalia Golden Palace a Torino può sottoporti a un prelievo di sangue presso l’unità medica presente in hotel 24 ore su 24 e accedere al test sier l ic certificato dal Ministero della Salute. Allegroitalia Hotel & Condo ha avviato una partnership con il progetto“Motore al te , il c i dirett re scie tific il medico chirurgo Claudio Zanon. In hotel è presente un ambulatorio medico ed è possibile fare anche altri esami, come la densiometria ossea. L’iniziativa “Grand Hotel della Salute” propone un soggiorno felice all’insegna della salute e del benessere. «In questo momento così delicato - spiega Piergiorgio Mangialardi, presidente della catena Allegroitalia - vogliamo mettere a disposizione i nostri spazi per permettere di soggiornare in un luogo sicuro che possa trasmettere benessere attraverso il proprio personale ed i servizi offerti. Può inoltre essere un modo per rilanciare il turismo e il mondo dell’ospitalità, così profondamente colpito». Il pacchetto “Grand Hotel della Salute” è la soluzione perfetta per persone che necessitano servizi di controllo della propria salute. Include: assistenza medica e infermieristica giornaliera, dieta personalizzata, animazione culturale, palestra e SPA, ampio giardino nel cuore della città. Possibilità di avere personal trainer a disposizione (extra). Il Grand Hotel della Salute ha anche messo a punto diete su misura per ospiti affetti da diabete, allergie e ipertensione. A disposizione degli ospiti la possibilità di utilizzare “Family Health” sito

ALLEGROITALIA GOLDEN PALACE È IL PRIMO HOTEL IN ITALIA E IN EUROPA DOVE POTER EFFETTUARE IL TEST SIEROLOGICO ANTI COVID-19

NON SOLO TORINO Allegroitalia Hotel & Condo, legato al fascino del tricolore, all’arte e al divertimento, in continua crescita oggi annovera alcune tra le più interessanti proprietà in Italia: Allegroitalia Torino Golden Palace, Allegroitalia Milano San Pietro all’Orto 6, Allegroitalia Espresso Darsena, Allegroitalia Espresso Bologna, Allegroitalia Pisa Tower Plaza, Allegroitalia Terme Villa Borri, Allegroitalia Nazionale Volterra, Allegroitalia Elba Golf, Allegroitalia Capo d’Arco, Allegroitalia Elba Napoleon, Allegroitalia Ostuni Agritrulli, Allegroitalia Porto Cervo, Allegroitalia Etna Pedara, Allegroitalia Siracusa Ortigia.

online per archiviare tutti i documenti sanitari in un cassetto digitale che fotografa la storia clinica nella consapevolezza che i primo passo per mantenere il benessere e gestire il priorio stato di salute sia quello di avere a dispozione i dati e le informazioni raccolte nel tempo. Il soggiorno per tre giorni presso Allegroitalia Golden Palace è a partire da 450 euro a persona. Soggiornare negli hotel Allegroitalia è sicuro. Tutte le strutture adottano scrupolose misure di prevenzione per garantire la salvaguardia di ospiti e personale: termoscanner con cui viene quotidianamente misurata la temperatura a dipendenti e clienti; ionizzatori per una pulizia approfondita delle camere e degli spazi c i ed i fi e di s eciali siste i di erogazione di perossido di idrogeno er la sa ifica i e di scar e e vali ie Tutti i membri dello staff, inoltre, sono forniti di guanti e mascherine protettive. e-mail: sales2@allegroitalia.it Tel. 366 2129 131. giugno 2020

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BIBLIOTECA Antonio Quaglio Laureato in Economia aziendale all’Università di Venezia, è stato inviato e caporedattore a Il Sole 24 Ore. Collabora a www.ilsussidiario.net.

LE “BIBBIE” DI BUFFETT CHIAMATE ALLA SBARRA DAL VIRUS

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ttorno all’asset management è germogliata da un secolo una letteratura sterminata, fra analisi di mercat , st di scie tifici, edia e divulgazione. Nessun volume è tuttavia ancora riuscito a strappare davvero il titolo - almeno onorario - di bible a Security Analyisis, pubblicato in prima edizione nel 1934. I due autori - Benjamin Graham e David Dodd - insegnavano alla Columbia Business School di New York e si erano messi al lavoro all’indomani del great crash di Wall Street del 1929. Dalla loro indagine sui comportamenti degli operatori del Nyse - crollato già una prima volta nel 1907 - emerse una teoria dell’investimento universalmente nota da allora come value investing. In estrema sintesi, essa pone come corretto approccio di investimento la ricerca di titoli scontati al listino rispetto al loro “valore intrinseco”. Non fu affatto casuale che il modello - poi a fi at di c ti da li a t ri e da lti altri - prendesse forma nel pieno della Grande Depressione, durante gli anni 30 del secolo scorso. Graham & Dodd osservarono la Corporate America sul crinale disastrato fra economia reale e mercati fi a iari c ttica diversa ris etto alla politica economica rooseveltiana che promosse l’exit dalla crisi; ma in uno stesso orizzonte problematico. C’era un valore inespresso nell’industria americana che l’Amministrazione andò a stimolare con successo attraverso il New Deal; c’era “margine di sicurezza” (questo la categoria tecnica originaria del value investing) in molti titoli “deprezzati” che gli investitori erano invitati a individuare sul mercato per aumentare le loro chance di operare c r fitt Le tecniche originate da Graham e Dodd ebbero crescente polarit ve e traccia sic ra, ra l altr , elle scelte d i vestimento di John Maynard Keynes come gestore - di successo - dell’endowment del King’s College di Cambridge. Nel 1949 Graham - nel frattempo divenuto anche consulente - pubblicò T e I telli e t I vest r v l ec r s a ca ace di tte96

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L’Oracolo di Omaha, beffato dalla crisi, ha applicato il verbo del «value investing» ere e r e s ccess s l fil dell altissima divulgazione (per molti è il “manuale di Mr Market” la vera “bibbia” di Wall Street). Il testo fu rivisto per la quarta e ultima v lta dall a t re el c re a i e e appendice di Warren Buffett. L’allievo redilett di ra a - a fia c di e r e Templeton - è diventato da allora il proeta del val e i vesti cele rat er i s ccessi ficiati ia all asse lea della Berkshire Hataway. Fino al maggio a d l s ale lit r ia di O a a è stata il contrario di una festa; e non solo erc i ila disce li dell Orac l si sono dovuti limitare a un collegamento digitale. Il coronavirus ha colpito durissimo anche il rta li di ett c e alla fi e del primo trimestre ha accusato una perdita record di quasi 50 miliardi di dollari. Lo shock ha accelerato la caduta del titolo BH (-19% nel periodo) portandolo a sottoperformare lo S&P 500 a uno, cinque e dieci anni. Con un atto più che simbolico, BH ha dismesso un’importante partecipazione in Goldman Sachs, accumulata nelle drammatiche settimane successive al collass di fi e av rra er ett - da convinto assertore del “valore intrinseco” dell’economia Usa - si sono improvvisamente rivelate quote cospicue nelle compagnie aeree a stelle e strisce, oltre alla stessa ei t tte s tt val tate i prima del coronavirus per la crisi del 737 Max. “Ha ancora senso il valu investing?” si è chiesto un big read del Financial Times. Vi si ricorda Joel Greenblatt, successore di Graham nella cattedra alla Columbia e poi hedge funder di success i t a Ca ital A c ra e li a i sc l iva All i vesting is value invsting, the rest is speculation”. Ma da allora di tempo ne è passato.


EDUCAZIONE FINANZIARIA Paolo Zucca Iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1979, già responsabile del supplemento de II Sole 24 Ore Plus 24. Partecipa a tutorial e iniziative contro l’eccessivo uso del contante. Twitter @pzu551

OLTRE IL BTP, UN NUOVO TITOLO PER IL “FACCIAMO DA NOI”

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ue obiettivi non da poco: allungare la vita media del debito pubblico italiano scesa a 6,87 anni e aumentare la quota in mano a istituzioni italiane favorendo una maggiore presenza di investori retail, quindi famiglie e piccole imprese. Il team del Tesoro, incoraggiato dal buon riscontro “popolare” delle ultime emissioni, sta cercando di aggiungere un nuovo strumento di raccolta che si aggiunga a BoT, Ctz, Cct, Btp di vari formati e scadenze. Si sta preparando nei dettagli un nuovo strumento lungo. Forse lunghissimo ma non er et al i di ere e c e sare e di di ficile c re sione per piccoli investitori abituati a portare a scadenza i titoli. L’ultima emissione dei Btp Italia (raccolti 14 miliardi dal retail in tre giorni) aveva raddoppiato all’otto per mille il s a i tiv er c i deterr il tit l fi al a i 2025. Il meccanismo di fedeltà è semplice, funziona. Provare a mettere in portafoglio un titolo di Stato senza scadenza, anche se con un buon rendimento, non sarebbe altrettanto facile. Dal punto di vista del risparmiatore un titolo lunghissimo sarebbe psicologicamente accettabile solo in rese a di scade e di s a ci e defi ite e e alizzanti. Una durata sui 10 anni (che già esiste ed è proprio il t di ri eri e t er fissare il a s s read c tit li pubblici di altri Paesi in euro) sarebbe accettabile visto che in una emissione del Btp Italia si era già arrivati a 8 anni senza suscitare traumi. I tecnici del Tesoro potrebbero andare oltre e azzardare una durata fra i 10 e i 15 anni. Bisognerà inventare un buon nome per uno strumento che verrà lanciato dopo la fase acuta della crisi Covid-19 e dovrà esprimere una volontà di rilancio dell’economia nazionale. Serviranno soprattutto condizioni di favore: quindi un discreto rendimento in rapporto alla durata, una grande liquidità del titolo (vendere anzitempo trovando compratori a re tras are te , alc e va ta i fiscale er av rire l’acquisto di pacchetti da piccoli tagli. Nell’emissione di maggio di BTp Italia i 383mila contratti retail sono rimasti fra i 20-30 mila euro; non è immaginabile che per un’emissione più lunga il valore investibile superi quei livelli. Solo con una grande campagna motivazionale sarebbe possibile ottenere quell’adesione emotiva da “prestito patriottico” spesso citato da politici ed economisti, per fortuna sempre accompagnato dall’indicazione di prestito volontario e non forzoso. E’ lo scenario alla giapponese: uno Stato che emette titoli obbligazionari poi sottoscritti quasi completamente da soggetti interni con un forte ruolo della Boj (Bank of Japan). Solo un 5% di quelle emissioni è in mano a soggetti esteri e tre i Italia, alla fi e del , il ssess ester era risalito al 31,4% rispetto al 28,6% del 2018. La gestione alla

ROBERTO GUALTIERI

nfitt s e l a t t a e le alla n a a ta a finan a a ma san a menta e l s tal a ne ta gl delle am gl e giapponese tranquillizza parte del mondo politico: lo spread oscillerebbe pochissimo e non diventerebbe termometro della salute di un Paese, il debito verrebbe gestito da soggetti domestici come investitori, aziende e cittadini. Il rendimento fi ire e elle tasc e di ella etta di italia i c e ssiedono denaro da dare in prestito. Sembra la quadratura del cerchio ed è invece un’idea vecchia degli anni ‘70 che non ha stimolato una miglior spesa pubblica. Per paura di dover accettare prestiti condizionati europei (Mes, il meccanismo salvastati o altro) la parola d’ordine di queste settimane è “ce la facciamo da soli”. Sull’entusiasmo per il BTp Italia il presidente di una Commissione economica al Senato ha assicurato “l’impegno a proporre l’introduzione di i vativi str e ti fi a iari s ecifici er i icc li ris armiatori che possano prevedere, tra l’altro, una tassazione ulteriormente agevolata e il pagamento di maggiori interessi sottoforma di crediti di imposta. Con ulteriori strumenti è possibile spostare grandi quantità di debito pubblico in mano agli italiani, tutelandoli dai tentativi di speculazione”. Un’autarchia che aumenta il rischio Italia nei portafogli delle famiglie non è il massimo. Forse farebbe addirittura piacere a quei Paesi nordeuropei che in questi giorni ci stanno dicendo: “Non volete prestiti? Utilizzate il vostro risparmio, fate da soli”. giugno 2020

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MALALINGUA Vittorio Borelli Giornalista di lungo corso, condirettore de Il Mondo, fondatore e direttore di East, già direttore delle relazioni esterne di Unicredito nella gestione Rondelli-Profumo

QUANDO FINIREMO I SOLDI, CI SALVERÀ BILL GATES

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i voleva il simpatico Covid-19 per ri-scoprire l’uovo di Colombo. E cioè che si può anche vivere senza lavorare. Intendiamoci, non che dopo il Covid lavorare sia proibito o sconsigliato. Ci mancherebbe. Da che mondo è mondo lavorare fa bene alla sal te fisica e e tale, ai ta ad andare di corpo e, se paghi i contributi, fa bene anche all’Inps. La novità è che nella società del benessere, che ha generato il Coronavirus, il lavoro è diventato un optional, una variabile indipendente. Se ti va lavori, se non ti va ti astieni. E alla classica domanda di Nanni Moretti in Ecce Bombo “Sì, a l a fitt c i l a a i legittimamente rispondere: l’Unione Europea, la Bce, lo Stato, l’Inps, la Cassa depositi e prestiti eccetera. Una rivoluzione copernicana, questa, che ha messo d’accordo estrema destra ed estrema sinistra. A sinistra, si sa, c’è sempre stata un’area convinta che l’impresa capitalistica sia l’architrave dell’infelicità, il luogo in cui si producono il plusvalore, l’alienazione e, in alcuni casi, gli orecchioni e l’acne giovanile. L’ideale, per questa sinistra, sarebbe di abolire l’impresa per abolire lo sfruttamento, la tristezza e le unghie incarnite. Compito dello Stato, in attesa dell’auspicata estinzione, sarebbe ovviamente quello di stampare moneta e distribuirla equamente ai cittadini, a ciascuno secondo i suoi bisogni. Una certa destra, al contrario, pensa da sempre che l’impresa privata sia una specie di Olimpo insindacabile su cui re a il i del Pr fitt di c e distri isce t d oneri e onori, penitenze e promozioni. Ti sei fatto un mazc s a da d a lav rare a c e c la e re a ai fatto semplicemente il tuo dovere. Tuttalpiù quando andrai in pensione, se ci andrai, riceverai in regalo un utile ed ele a te arriccia a fi da eri i e vas di N tella

esente Iva. Sei, al contrario, un rompiballe che ha sempre in testa l’utopia di un mondo i li re Occ i a te erc il i del Pr fitt r t ad abolire, dopo l’Art.18, anche il 19 e il 20. Ma, diciamoci la verità, i tempi di quella destra l s r ai fi iti O i, a destra, tira più che altro un’aria da spendi che ti passa. e tasse i , vvia e te e e si i , ci a c ere e I c s i Iva i E alla r ai st cc ev le domanda di Nanni Moretti la destra di oggi risponde che il c t l a era e r e Soros a nome della plutocrazia internazionale, oppure Ursula Von Der Layen a nome della lobby europea o, se proprio, Carlo De Benedetti per conto degli speculatori di Borsa. ra ie al C vid- , le d e estreme hanno trovato un punto d’intesa strategico, anzi due. Il primo spiega che qualora i Soros, le Von Der Layen e i De Benedetti si sottraessero alle loro responsabilità il conto andrebbe presentato allo Stato sotto forma di v de it altr de, s ie a il c a , il ia e ha un debito pubblico superiore e non se la passa poi tanto male. Più originale il secondo punto dell’intesa, che recita: al ra il de it a dasse ri c tr ll e refi rasse il default dello Stato Italiano, destra e sinistra promuoverebbero una petizione popolare da inviare all’arcimiliardario ill ates Il test i r t Car ill, i italia i ve iamo sempre dipinti come parassiti, ma tu sai che non è vero. Tu che hai fatto dell’innovazione la tua ragione di vita sai che noi siamo semplicemente il nuovo che avanza. Il problema è che il nuovo è sempre inesperto e disorganizzato, si chiami Di Battista o Salvini, Bagnai, Cunial o Notarianni. Per questo, prima di combinare altri disastri, abbiamo deciso di offrirti le chiavi del Belpaese. Siamo sicuri che ne saprai fare un buon uso. PS Se per caso ti servissero infora i i c iari e ti scrivici a vaca esere e c

Ormai si è capito, vivere senza lavorare si può. E alla mala parata chiederemo aiuto, per lettera, al guru di Microsoft

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