Economy Like

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Il gusto di vivere

Edizione Speciale per la flotta Grimaldi Lines

L’INEBRIANTE IL BUONO Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit

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IL BENEFICO Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit

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editoriale

ANELLI FATATI

ESTATE, è ora di ricaricare le pile e rilanciare, ma sul serio, il turismo

P

DI SERGIO LUCIANO

er gli italiani – dicono i sondaggi – la Sardegna è la regione più desiderata come meta delle vacanze; ma non lo è quando si tirano le somme della stagione turistica. Perché? Perché di fatto è sempre finora rimasta una destinazione a numero chiuso, con trasporti costosi e limitati, nonostante il recente potenziamento dei collegamenti marittimi dovuto all’iniziativa del Gruppo Grimaldi, peraltro osteggiata da una concorrenza asimmetrica e sleale. Ma è tutta l’Italia a subire una specie di “gap” normativo, infrastrutturale e organizzativo che frena il pieno sviluppo della risorsa-turismo, nonostante già rappresenti, compreso l’indotto, il 12% del Pil. Ad esempio: perché i cinesi desiderano innanzitutto venire in Italia, quando pensano all’Europa, e poi invece si affollano in Germania? Banalmente, perché per la Germania trovano molti più voli... Leggendo però l’inedito “contratto” con cui la maggioranza 5stelle-Lega è riuscita a formare il governo, L'ITALIA SUBISCE UN GAP il cuore si allarga alla speranza, NORMATIVO,INFRASTRUTTURALE perché al turismo viene data E ORGANIZZATIVO CHE FRENA una centralità inedita, con LO SVILUPPO DI UNA RISORSA la promessa di ripristinare, CHE RAPPRESENTA IL 12% DEL PIL gradualmente, un ministero “ad hoc”, dotato di portafoglio. Si vedrà. Anche Federalberghi ha riscontrato nei piani “giallo-verdi” alcuni spunti promettenti: «Siamo d'accordo al 100% sul contratto» ha detto il presidente Bernabò Bocca, apprezzando tra l’altro la tassazione delle agenzie straniere di prenotazioni turistiche e l’abolizione della tassa di soggiorno. Speriamo. Come c’è da sperare che la concorrenza nei trasporti per la Sardegna venga tutelata meglio. Intanto, è iniziato quel periodo dell’anno in cui è cosa buona e giusta riposarsi e divertirsi: ed Economy non voleva ignorarlo. Così è nata Economy Summer, un’edizione speciale del nostro mensile, un omaggio per i viaggiatori delle linee Grimaldi, che tra l’altro è socio della nostra casa editrice. Un giornale diverso dal “papà”, di cui ripropone una parte dei contenuti presenti nell’edizione in edicola, arricchendola però con molti altri temi… da vacanza. Appunto.

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GIUGNO 2018

013 FOOD&TRAVEL

035 LIFESTYLE

summer Edizione speciale per Grimaldi Lines Direttore responsabile Sergio Luciano

016

SARDEGNA ON THE ROAD

Un’auto, un’isola, un viaggio magico

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YACHT DESIGN

020

18 BUCHE VISTA MARE

038

WEDDING TRAVEL

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L’ISOLA NEL BICCHIERE

040

IL PERSONAGGIO

026

PLACE TO BE

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OCCHIALI DAL 1878

028

LA TAVOLA RACCONTA

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STOFFA DA PASSERELLA

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A PIEDI PER IL MONDO

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UN MONDO DI BORSETTE

Benvenuti nella terra promessa del golf Vermentino e Cannonau? Non solo Mangia, bevi, scopri: tutti gli indirizzi Le confessioni di un ristoratore

In viaggio dalla Scozia al Giappone

Il lusso in barca parla italiano Sposarsi in Italia, le top destination Alba Parietti racconta la sua Sardegna Per Lozza un compleanno da ricordare Schmid conquista l’alta moda a Parigi Ecco le creazioni di Alexandra Chiolo

Coordinamento Marina Marinetti Caporedattore Francesco Condoluci In redazione Marco Scotti, Riccardo Venturi Contributors Ugo Bertone, Giuseppe Corsentino, Valerio Malvezzi, Monica Setta, Franco Tatò Hanno collaborato Alessandro Belluzzo, Granfranco Brambati, Oreste Ferrari, Giuliana Gemelli, Marco Gemelli, Alessandro Luongo, Franco Oppedisano, Vincenzo Petraglia, Alfonso Ruffo, Davide Schiavon, Luca Sciortino, Elisa Stefanati, Gianluca Zapponini Partnership editoriali Aifi; Assocamerestero; Confprofessioni; Federmanager; Università Carlo Cattaneo Liuc; HRCommunity; ilsussidiario.net; Reputation Manager

051 ECONOMY

Grafica e impaginazione Raffaela Jada Gobbi, Liliana Nori

087 053

CYBER-CRIMINE, CHI CI DIFENDERÀ?

064

TASSE&TAGLI, PARLA BALDASSARRI

088

PLAYING 800 CAVALLI IN ACQUA

Pirelli 1900, l’ammiraglia Tecnorib

089

“NUDA” (QUASI) DA PISTA

090

TIPI (E TIPE) DA SPIAGGIA

067

IMPRESE, LE FINANZIA BRUXELLES

070

MEDIA, L’OPINIONE DI DE BORTOLI

072

LIBRI, COMUNICANDO S’IMPARA

092

LEISURE TIME

073

ARTE, LE REGOLE DEL MERCATO

093

PENNE ALLA DIVERTITA

096

ECO-ENIGMISTICA

074

L’ITALIANO CHE “NUTRE” YALE

076

IL ROSSO CHE PIACE AI TEDESCHI

077

STARTUP/MOMO, IL GENIO DI CASA

079

WELFARE, GENITORIALITÀ&LAVORO

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CONSUMI/INTEGRATORI, È BOOM

084

RESORT, IL VILLAGE È PIÙ “FORTE”

Ducati Scrambler 1100 ai raggi x La wishlist per un’estate alla moda Orologi per chi ha classe... e polso Rimpianti Mondiali? Buona lettura! Giochiamo con Gianfranco Brambati

Segreteria di redazione Monia Manzoni Sito web www.economymag.it Comitato scientifico Marco Gay, Anna Gervasoni, Fernando Napolitano, Giulio Sapelli, Antonio Uricchio Presidente e A.D. Giuseppe Caroccia Consiglieri Costantino Baldissara, Sergio Luciano Editore incaricato Domenico Marasco Responsabile commerciale Marco Bartolini Casa editrice Economy s.r.l. Piazza Borromeo 1, 20123 Milano Tel. 02/89767777 Registrazione Tribunale di Milano n. 101 del 14/03/2017

Economy è un marchio registrato da

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Stampa

Stampa Rotolito. S.p.a 20063 - Cernusco sul Naviglio (MI)



agend

DIARIO DI BORDO

15-17 giugno

15-17 giugno

Festa del Gusto

Isolabirra

In una calda serata estiva una birra fresca è quello che ci vuole per creare la giusta atmosfera. Meglio ancora se la birra è artigianale, e se c’è la possibilità di scegliere tra le offerte di 12 birrifici italiani e internazionali. A rappresentare il panorama brassicolo locale, il Birrificio Mezzavia di Selargius, reduce dal Brussels Beer Challenge 2018 dove ha sbaragliato la concorrenza ottenendo il punteggio più alto tra le birre italiane in concorso, e il Birrificio Gattarancio di Cagliari. Spazio anche ai birrifici casalinghi con la tappa del Campionato Nazionale Homebrewers. La manifestazione si svolge presso lo spazio EXMA di via San Lucifero.

Cagliari

La tradizione sarda in tavola è protagonista della tre giorni dedicata alle produzioni artigianali locali e allo street food che anima Olbia, durante la quale è possibile scoprire ricette tipiche preparate a vista; ampio spazio è dedicato anche alla gastronomia nazionale e internazionale, per un’offerta che appaghi ogni palato. Oltre a mangiare e bere si possono acquistare manufatti realizzati dai maestri artigiani locali e divertirsi ballando assieme ai gruppi folcloristici che animano la festa.

Olbia

www.facebook.com/primaverasulcitana

www.isolabirra.it

28 giugno – 1 luglio

L’Isola delle Storie

Considerato a tutti gli effetti uno degli appuntamenti più interessanti e originali nel panorama delle manifestazioni di approfondimento culturale a livello internazionale, il Festival Letterario della Sardegna torna alla fine del mese ad animare il fiabesco borgo di Gavoi, cuore del parco del Gennargentu. Tra i protagonisti degli incontri e delle letture di quest’anno: Gian Antonio Stella, Carlo Carabba, Helena Janeczek, Sofia Viscardi, Marco Balzano, Alice Milani, Francesco Abate e Michael Frank.

Gavoi (NU) www.isoladellestorie.it

Finoal 24 giugno

Alla scoperta del folclore sardo

Consolidato appuntamento primaverile che propone un viaggio alla scoperta dei centri più tipici della Sardegna. Protagonisti della manifestazione venti paesi del Marghine, dell’Ogliastra e della Baronia che, di volta in volta, presentano ai visitatori le loro bellezze naturali e il proprio patrimonio storico-artistico, attraverso una serie di manifestazioni folcloristiche e momenti di condivisione che offrono ai turisti l’opportunità di scoprire il patrimonio culturale e le tradizioni più antiche di questi piccoli centri troppo spesso dimenticati. Protagonisti del mese di giugno sono Arbatax, Osini, Sindia, Baunei, Gairo, Bari Sardo, Silanus, Urzulei, Dualchi e Lanusei, secondo un programma di eventi consultabile sul sito internet della manifestazione.

Località varie www.cuoredellasardegna.it

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DIARIO DI BORDO

Dal calcio al fitness: lo SPORT batte il record sulle navi Grimaldi

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DI DAVIDE SCHIAVON

nvestire il proprio tempo libero in viaggi finalizzati ad attività o manifestazioni sportive: si chiama “turismo sportivo”, tendenza in costante ascesa e al quale la compagnia di navigazione Grimaldi Lines guarda con interesse. Un legame già fortissimo quello tra Grimaldi e lo sport. Dai viaggi a tema ai rallies, dal grande calcio al Motomondiale, dall’equitazione alla vela fino al canottaggio: Grimaldi offre ai propri clienti sportivi un ampio ventaglio di scelte e vantaggi. La filosofia del benessere a bordo è parte integrante del concept Grimaldi, sviluppatasi in particolar modo negli ultimi anni con le nuove cruise ferries Cruise Roma e Cruise Barcellona, progettate per un viaggio che sia confortevole, appagante e stimolante al tempo stesso. Il centro benessere consente a tutti i passeggeri di allenarsi a bordo, usufruire dell’idromassaggio o rilassarsi con un massaggio. La traversata in ferry diventa così una mini-crociera. E i passeggeri possono godere della splendida vista del mare mentre si tengono in forma (tutte le info sul sito www.grimaldifitcruise.com). Ma i vantaggi Grimaldi sono anche indirizzati, in maniera capillare, a chi fa della passione sportiva il proprio stile di vita. CALCIO - Grimaldi è partner istituzionale della Società Sportiva Calcio Napoli. I tifosi abbonati alle partite casalinghe della squadra azzurra godono di interessanti sconti per i viaggi verso Spagna, Grecia, Sicilia e Sardegna. Per le gare in trasferta (anche nelle competizioni europee), Grimaldi vara promozioni riservate agli abbonati che intendono raggiungere la città in cui si svolge la partita servendosi dei collegamenti via mare. Sconti che sono riservati non

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SCONTI PER I TIFOSI DEI CLUB, CONVENZIONI CON FEDERAZIONI E MINI CROCIERE DANCE-FIT CON ALLENAMENTI E BALLI: LA FILOSOFIA DEL BENESSERE APPLICATA ALLA NAVIGAZIONE


In queste pagine, alcuni momenti delle Dance Fit Cruise. Sotto, la nave Cruise Olbia in servizio da Civitavecchia a Olbia

solo ai tifosi del Napoli: per le gare di Champions League tra città servite dalle navi Grimaldi la compagnia applica tariffe speciali per i sostenitori delle squadre interessate.

DANCE FIT CRUISE – Il pezzo forte dell’offerta sportiva Grimaldi è senza dubbio la Dance Fit Cruise, l’evento dedicato agli appassionati di fitness: un’esperienza unica all’insegna di attività fisica e benessere. A bordo della Cruise Barcellona dal 14 al 17 luglio (da Civitavecchia a Barcellona e ritorno), la nona edizione della Dance Fit Cruise prevede un intenso programma con sessioni mattutine e pomeridiane di zumba, spinning, energyoga, pilates, aerobica, tariffe agevolate, però, non sono finalizzate solo agli eventi sportivi: group cycling e molte altre discipline, tutte guidate da presenter Grimaldi offre infatti una riduzione fissa del 15% su tutte le tratte di fama internazionale. L’organizzazione è affidata a Never Give Up per gli iscritti alla Federazione Motociclistica Italiana. Events, associazione leader nella promozione dell’attività sportiva. Quattro giorni di sorrisi, benessere, tuffi in piscina e scatenate FEDERAZIONI – La compagnia di navigazione Grimaldi è danze, con l’opportunità di allenare anche lo spirito d’avventura, convenzionata inoltre con tre gloriose federazioni sportive nazionali. visitando Barcellona nella giornata libera del 16 luglio. A bordo Tutti i tesserati della FIC (Federazione Italiana Canottaggio) godono ci si può cimentare in oltre venti discipline del mondo del fitness: di uno sconto del 15% per l’acquisto di biglietti delle linee nazionali durante la navigazione i ponti esterni della Cruise Barcellona si e internazionali. Tariffe ancor più vantaggiose per i tesserati FISE trasformano in una palestra a cielo aperto. Un’opportunità per (Federazione Italiana Sport Equestri): sconto dal 20 al 30% sui proseguire sul personale percorso di benessere psico-fisico oppure biglietti da e per la Sardegna e del 20% sui biglietti per Sicilia, per apprendere nuove discipline che siano stimolanti anche dopo Spagna e Grecia, con particolari agevolazioni per il trasporto l’esperienza a bordo. La Dance Fit Cruise è un evento all’insegna degli animali. I ribassi dell’allenamento ma scandito anche da momenti di relax e divertimento: le feste nel Planetarium Disco DAL 14 LUGLIO LA DANCE-FIT CRUISE riguardano anche i tesserati FIV (Federazione Italiana Club e gli spettacoli nella Sala Smaila’s rappresentano DA CIVITAVECCHIA A BARCELLONA: Vela). Dal 15 al 20% in meno una imperdibile occasione di svago. Affascinante, poi, ZUMBA, PILATES, GROUP CYCLING l’Animalier party, la festa dal look felino organizzata E ALTRE DISCIPLINE, TUTTE GUIDATE sul prezzo dei biglietti per tutti i tesserati, con sconti in una delle discoteche più famose di Barcelona. DA PRESENTERS INTERNAZIONALI speciali (fino al 50% ) che Su richiesta è possibile prenotare anche lo streetconsentono ai velisti di raggiungere i luoghi in cui sono previste workout di lunedì 16 luglio: ci si potrà allenare passeggiando per manifestazioni sportive. Barcellona, guidati dagli istruttori. MOTORI – Particolarmente allettanti sono poi le promozioni che Grimaldi offre in occasione delle tappe italiane e spagnole del Moto GP. La compagnia applica uno sconto del 20% per le tratte (andata e ritorno) Palermo-Livorno e Olbia-Livorno (GP del Mugello), Civitavecchia-Barcellona e Porto Torres-Barcellona (GP di Catalunya, d’Aragona e di Valencia). Per la settima edizione del Rally Terra Sarda, nello splendido scenario dell’Ogliastra, tutti gli equipaggi che partecipano al rally hanno viaggiato con sconti del 35% sulle linee dirette in Sardegna, in virtù di un accordo di sponsorizzazione tecnica tra la compagnia di navigazione e il Porto Cervo Racing Team (ai soci del quale sono riservate particolari agevolazioni). Discorso simile per il Rally Italia-Sardegna, prova algherese del Campionato del Mondo Rally FIA. Uno sconto del 30% è previsto per chi desidera raggiungere la Sardegna via mare e assistere al rally. Sconti ancora più interessanti per gli equipaggi. Le

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summer FOOD&TRAVEL

SARDEGNA COAST TO COAST

UN’AUTO DA “COLLEZIONE”. UN’ISOLA DA SCOPRIRE. UN VIAGGIO MOZZAFIATO

020

18 BUCHE VISTA MARE

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PLACE TO BE

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A PIEDI PER IL MONDO

024

L’ISOLA NEL BICCHIERE

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LA TAVOLA RACCONTA

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ANELLI FATATI

La terra promessa del golf: ecco i migliori impianti sardi

Non solo Vermentino e Cannonau: i vitigni autoctoni da scoprire

Mangiare, bere, scoprire, guida agli indirizzi migliori

Gli aneddoti di Biffi, lo storico ristorante in Galleria a Milano

Dalla Scozia al Giappone: il racconto di un’impresa

La tradizione della fede sarda, tra artigianato e leggenda

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FOOD&TRAVEL COVERSTORY

SARDEGNA on ISOLA DEI GABBIANI

SANTA TERESA GALLURA VIA CAPO D’ORSO

ALLA SCOPERTA DELL'ISOLA E DI SCENARI STINTINO

INCONTAMINATI A BORDO DI UN'ICONA SENZA TEMPO: LA FIAT 500

CASTELSARDO

OLBIA

PORTO TORRES

TRUDDA

NURAGHE PALMAVERA SASSARI

CAPO CACCIA

ALGHERO

BUDONI

BOSA

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PORTO CERVO

1 h 57 min 101 km

NUORO

DI FRANCO OPPEDISANO

GOLGO SANTA MARIA NAVARRESE ORISTANO

l punto di arrivo è anche quello di partenza. Golfo degli Aranci non riusciamo Sbarchiamo dal traghetto a Olbia e via per a resistere alla tentazione di una sei giorni alla scoperta della Sardegna. Scapottiamo etviaggiare coi capelli al vento: voilà: partiamo. sul nostro tappeto volante coi cerchi in lega dieci secondi di comando da 16 pollici. È una 500 Collezione, ma non una qualunque: elettrico e rinunciamo al ci piace pensare che sia la duemilionesima uscita dallo tepore (e al silenzio) garantito stabilimento di Tychy, in Polonia, tra gli applausi. Una dalla capote. Vogliamo farci regina. Fuori, la livrea avorio e i dettagli cromati. Dentro, vedere, a bordo della nostra il TwinAir Turbo da 85 cavalli. Siamo liberi di scegliere cabrio: dopotutto, stiamo per raggiungere la nostra meta giorno per giorno, liberi di muoverci, ma Porto Cervo. Nel comune di Palau, ci concediamo il primo anche di fermarci, noi e la nostra 500, un’icona senza bagno all’Isuledda, la spiaggia dell’Isola dei Gabbiani. Di tempo. Ormai qualcosa in più di due milioni di vetture fronte agli sguardi degli astanti, dal baule estraiamo il prodotte, l’80% vendute in più di 100 paesi del mondo, è set dei gitanti della domenica: stuoie, pinne, maschere da leader in nove mercati europei. Da cinque anni consecutivi snorkeling, boccagli e l’immancabile borsone da picnic con è la numero uno in Europa nel bibite (calde) e toast (freddi). Se suo segmento (con una quota CI VIENE VOGLIA DI SUONARE IL CLACSON 185 litri di bagagliaio vi sembran del 14,6% a fine 2017) e, quasi OGNI VOLTA CHE INCONTRIAMO UN'ALTRA pochi, possono arrivare a 530 incredibilmente, all'undicesimo 500. NIENTE DI PIÙ FACILE: IN UNDICI ANNI abbattendo i sedili posteriori anno di vita, nel primo trimestre NE SONO STATE PRODOTTE PIÙ DI DUE (sdoppiabili). Noi non ne 2018, la Fiat 500 ha stabilito il MILIONI E CIRCA TRENTA SERIE SPECIALI abbiamo avuto bisogno. suo record di vendite, con quasi Imprescindibile una puntata 60mila unità immatricolate in a Capo Orso e alla roccia Europa. Compresa la nostra che, come noi, ha voglia di scolpita nei millenni dai venti salmastri. Dalla caletta viaggiare. ci incamminiamo per il sentiero. I 700 metri di dislivello Anche se in Sardegna non si paga nessun pedaggio, (in salita) sono ripagati dalla vista: la più bella del cercheremo di evitare la Carlo Felice, la superstrada 131 Mediterraneo, dicono. Non ce la sentiamo proprio di che taglia in due l’isola, per percorrere solo le lunghe smentirlo, ma adesso, dopo un’ora di scarpinata, bramiamo e tortuose strade secondarie, tutte da guidare. Si parte i sedili della nostra 500. Imbottiti, avvolgenti e anche un all’alba: quella, spettacolare, che ci regala il sole nascente al po’ “contenitivi”, leggermente rialzati e regolabili: in una largo di Olbia. Un caffè con un pistoccu e si va. Ci dirigiamo parola, comodi. E freschi. Ora la nostra destinazione è il a nord, verso Porto Cervo. Fa ancora freschino, ma già al tramonto e Santa Teresa di Gallura che ci offre lo spettacolo CAGLIARI

VILLASIMIUS

CHIA

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the road

500 COLLEZIONE Motore Benzina 0.9 TwinAir Turbo 85cv Pot. Max 62,5 kW (85 CV) @ 5500 giri/min VelocitĂ Max 173 km/h Accelerazione 0 -100 km/h 11,0 SEC. Consumi (l/100 km) 3,8 Ciclo Combinato Emissioni di CO2 90 g/km Livello ecologico motore Euro 6

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FOOD&TRAVEL COVERSTORY STINTINO

CASTELSARDO PORTO TORRES

delle bianche falesie di Bonifacio tinte di rosso... di una tonalità leggermente differente dal Cannonau che stiamo per assaporare. Impossibile scegliere, fra i due.

CURVA DOPO CURVA Al secondo giorno di viaggio, cominciamo già a masticare qualcosa in sardo: a si biri, arrivederci, diciamo a tutti: siamo appena arrivati, ma già sappiamo che non potremo fare a meno di ritornare. Viaggiando ci viene voglia di suonare il clacson ogni volta che incontriamo un’altra 500. E non c’è niente di più facile., in Sardegna come in Europa. In 11 anni sono state prodotte 30 serie speciali, tra i modelli Fiat e Abarth, ed è questo uno dei segreti di un ininterrotto successo. Fiat 500 è una "trend-setter" che rimane fedele a se stessa, ma ha saputo reinterpretarsi nel corso del tempo con versioni speciali con le quali esplorare territori inusuali per una city-car: dalla moda alla nautica di lusso, dalla connettività alle competizioni sportive. Curva dopo curva, marcia dopo marcia (siamo tradizionalisti e abbiamo preferito il cambio manuale a cinque marce, con la sua leva a corsa breve e gli innesti rapidi), grazie all’assetto, alle sospensioni e al motore vivace, la risposta della 500 Collezione è (quasi) da sportiva, e la tenuta di strada, anche sui tratti un po’ sconnessi, non perde precisione. Divertendoci alla guida, tra greggi di pecore e nuraghi, arriviamo a Castelsardo e la nostra 500C Collezione ci riporta agli Anni '50 o anche prima, tra viuzze strette e ripide, reti da pesca e il castello dei Doria che si dice infestato dal fantasma del principe. Sedute fuori dalle case, le donne sono intente a intrecciare le tipiche ceste di rafia. Ci rimettiamo in strada, alla volta di Stintino. Coi turisti che affollano la spiaggia tropicale trovare parcheggio è un’impresa, ma non per la nostra

NURAGHE PALMAVERA SASSARI CAPO CACCIA

ALGHERO

2 h 6 min 96 km

BOSA

NU

500 Collezione coi suoi 357 centimetri di lunghezza. Per il pernottamento ci dirigiamo ad Alghero. Ci concediamo un aperitivo al ORISTANO porto, resistendo alla tentazione di scrivere sulla fiancata della 500 Collezione “tender to...” col nome di uno dei mega yacht ormeggiati a pochi passi dal centro storico. D’altra parte, un paio di anni fa, la 500 non è uscita anche nella serie speciale targata Riva?

SPIAGGE, NURAGHI E UN DISPLAY DA 7 POLLICI La sveglia suona all’alba, il terzo giorno del nostro viaggio. Vogliamo fare una puntata a Capo Caccia, prima di immetterci sulla E25 alla volta di Bosa. Il percorso si snoda tra siti archeologici e nuraghi. Ci fermiamo al complesso di Palmavera per visitare le torri di blocchi di calcare e arenaria. Poi proseguiamo fino in CAGLIARI cima alla scogliera. Ma non ci sentiamo di affrontare i 656 gradini dell’Escala del Cabriol che portano alla Grotta di Nettuno. Per questa volta passiamo il turno e preferiamo ridiscendere verso Alghero e la Riviera del Corallo sulla SP49. Abbiamo 45 chilometri CHIApaesaggi davanti a noi: a destra lo strapiombo sul mare, a sinistra deserti, casolari e pecore. Avremmo voluto raccontarvi di quella volta che un gregge ci ha sbarrato il passaggio. Un aneddoto da manuale. Che però, spiacenti, non c’è mai stato. L’aria rinfresca, SANTA quassù, e cominciamo a essere cotti dal sole: chiudiamo la capote elettrica e cominciamo a giocare con la plancia. Questa nuova serie speciale offre anche un bel po’ di tecnologia. La nostra ha la radio Uconnect 7'' HD LIVE, che può integrare l e funzionalità Apple CarPlay e Android STINTINO CASTELSARDO Auto, il navigatore con mappe Tom Tom, il display da 7 pollici TFT, il più PORTO TORRES ampio della categoria, e soprattutto, NURAGHE PALMAVERA per noi amanti della musica, il sistema SASSARI Beats Audio Hi-Fi. Recuperiamo ALGHERO dai numerosi vani portaoggetti CAPO CACCIA 2 h 6 min 96 km

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BOSA


Bosa

NUORO

GOLGO 5 h 48 min 344 km

ORISTANO

CHIA

distribuiti nell’abitacolo occhiali da sole e caramelle e ci godiamo il panorama. A Bosa ci sorprendono i colori. Le case blu, rosa, gialle, verdi, viola si confondono in un suggestivo caleidoscopio. Sarà l’effetto del Malvasia?

SANTA MARIA NAVARRESE

non fermarci. Un bagno e si riparte verso nord, l’Ogliastra di Cala Luna, il set dell’indimenticabile “Travolti da un’insolito destino nell’azzurro mare di agosto” di Lina Wertmuller. Vogliamo sfidare la nostra 500 Collezione su questi percorsi impervi e da Santa Maria Navarrese CAGLIARI ci inerpichiamo verso l’altopiano del VILLASIMIUS Golgo. La 500 non ci delude neppure nelle ripartenze in salita, grazie (anche) all’ESP, il controllo elettronico della stabilità (optional quantomai provvidenziale, nel nostro caso), abbinato al controllo della trazione e al dispositivo antiarretramento. Per la notte facciamo tappa a Nuoro, a fare incetta di pane frattau, che si dice venne arrangiato all’ultimo momento (in fretta) per il re Umberto I, durante una sua visita in Sardegna.

UN BAGNO E TANTI AUGURI (IN SARDO) PROMESSE INFRANTE Dormiamo il sonno dei giusti e il sesto giorno, di malavoglia, Al quarto giorno di viaggio ci manca la città e quindi, anche se risaliamo verso Olbia lungo la SS131. Ci concediamo un ultimo avevamo promesso di evitare come la peste i grossi centri, puntiamo bagno alla spiaggia candida di Budoni e poi una breve sosta a su Oristano. Vogliamo goderci l’agilità della 500 Collezione nel Trudda. Mentre sorseggiamo una traffico e abbiamo nostalgia del bip bip AVREMMO TANTO VOLUTO RACCONTARVI birra sarda, un capannello di piciòcus dei sensori di parcheggio. E poi non (bambini) circonda la macchina e abbiamo ancora testato la funzione DI QUELLA VOLTA CHE UN GREGGE CI “City”: premiamo un tasto e lo sterzo HA SBARRATO LA STRADA, BLOCCANDOCI. una vecchina ci squadra. Andhade cun fattuerettu mormora aggiustandosi diventa più leggero. Non paghi di UN ANEDDOTO DA MANUALE. CHE PERÒ, infrangere promesse, ci lanciamo sulla SPIACENTI, NON CI È PROPRIO CAPITATO il fazzoletto nero sulla testa: che la fortuna vi accompagni. Che sappia che SS131, destinazione Cagliari. Vogliamo noi e la 500 Collezione stiamo per imbarcarci sul traghetto che ci spingere al limite gli 85 cavalli del 0.9 litri TwinAir turbo. Sarà riporterà a casa? Sarà una jana, una strega? Comunque non è vero anche una citycar, ma la 500 Collezione non fa una piega davanti alle che in Sardegna non si paga nessun pedaggio. Sull’isola, infatti, noi lunghe tratte della superstrada. La capote in tela non fa rimpiangere lasciamo un pezzo di cuore. il tetto in lamiera e offre un buon isolamento acustico. E anche a 130 chilometri all’ora si intuisce che, volendo, c’è un buon margine per spingere ancora. Senza temere per la sicurezza: ci sono ben ISOLA DEI GABBIANI sette airbag, compresi quelli per le ginocchia del guidatore, la scocca è rinforzata e l’impianto TERESA GALLURA frenante maggiorato. In meno di due ore VIA CAPO D’ORSO PORTO CERVO siamo a Cagliari, ma non ci fermiamo. Ci spingiamo fino a Porto Tramatzu, nel Sulcis, per fare il bagno nella spiaggia espropriata dal Demanio alla fine degli anni '50 e usata sino a OLBIA oggi dai militari, una delle cinque appena “liberate” dal Ministero della Difesa. A Chia ci TRUDDA torniamo solo per pernottare. Al quinto giorno passiamo da Cagliari e ci immettiamo sull’orientale sarda, la SS125. Alle spiagge bianchissime BUDONI di Capo Carbonara non possiamo 1 h 23 min 101 km

19 NUORO


FOOD&TRAVEL 18 BUCHE VISTA MARE FOOD&TRAVEL

La terra promessa del GOLF con i fairways protesi nell'azzurro DAL CLUB DELL'AGA KHAN IN COSTA SMERALDA AL CAMPO DI IS MOLAS CON 45 BUCHE TOTALI, PASSANDO DAL PRIMO PITCH & PUTT A 18 BUCHE: PER I GOLFISTI ESPERTI (E I PRINCIPIANTI) IN SARDEGNA C'È SOLO L'IMBARAZZO DELLA SCELTA

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I

DI FULVIO VENTURINI

l golf non tradisce mai. È uno sport unico, che allena il corpo, ma anche (o forse dovremmo dire soprattutto) lo spirito. Il profumo dell’erba, il calore del sole, il cinguettare degli uccellini, l’occhio che si perde nel paesaggio, il fruscio dell’aria solcata dalla pallina che vola, seguendo la traiettoria perfetta (o, più spesso, non seguendola affatto). E quel “toc” del drive quando tocca la pallina, per non parlare dell’assoluto silenzio della caduta in buca: il suono più appagante che ci possa essere. Che siate neofiti o consumati golfisti, la Sardegna è la terra promessa, in cui campi a 18 e a 9 buche si alternano a percorsi promozionali e campi pratica un po’ in tutta la regione in paesaggi da sogno. Diciamocelo: tirare un drive guardando (preferibilmente con la coda dell’occhio, per lo meno al momento del tiro) il mare cristallino che azzurreggia sullo sfondo è una delle esperienze che più si avvicinano all’estasi mistica. Un’esperienza che si può provare in tutta l’isola. Non ci credete? Seguiteci nel nostro itineraio. Partiremo dal nostro approdo, Olbia, e gireremo la Sardegna in senso antiorario. Un percorso dedicato anche ai non appassionati di golf, che se non altro


potranno ammirare i paesaggi progettati dal leggendario architetto Robert Trent Jones Sr., che fu chiamato direttamente dal principe (naturalizzato britannico) Karim Aga Khan a realizzare i percorsi del Pevero Golf Club tra Cala di Volpe e Porto Cervo... con vista Corsica dal tee della buca 4. Ci mise quasi cinque anni: il club aprì i battenti nel 1972 e da allora è un punto di riferimento per i golfisti di tutto il mondo, con i più bei fairways in Europa, tra stagni naturali, ginepri, corbezzoli e mirto. Su una superficie di 60 ettari, un percorso meraviglioso ma anche insidioso (l’indice di difficoltà di gioco sul campo è par 72), con uno dei rough più impegnativi che si conoscano, che richiede tecnica, precisione e molta, molta concentrazione. Bravura nel gioco corto e freddezza sul green: per i fanatici del Pitch & Putt la Sardegna offre una varietà di location: a 4 km da Palau, nel prestigioso parco di Cala Capra e nell’omonima baia, su una collina circondata da una meravigliosa macchia mediterranea con una vista eccezionale sull’isola di Caprera, troviamo il campo nove buche Pitch & Putt del golf club Capo d'Orso, riservato ai clineti dell'omonimo hotel e ideale sia per i principianti, che potranno

perfezionare la tecnica di gioco esercitandosi sul campo pratica, sia per i giocatori esperti, che si godranno i suoi avvincenti par 27 con rough e piccoli green.Spettacolare, sia dal punto di vista tecnico che da quello paesaggistico, per via delle dune naturali nel percorso, il Golf Is Arenas di Narbolia (Oristano), che sorge all’interno di una pineta di 700 ettari affacciata su una spiaggia sabbiosa lunga più di 5 chilometri. Il percorso a 18 buche, 6,3 chilometri in totale, porta la firma degli statunitensi Von Hagge, Smelek e Baril. Da segnalare la buca 17, un vero e proprio “belvedere” sulla costa occidentale della Sardegna, e la 14, col suo green protetto da bunkers. A Is Arenas c’è anche un percorso golf executive di 3 buche (par 9) e un magnifico c a m p o UN ITINERARIO TRA NOVE IMPIANTI pratica con CON DIVERSI GRADI DI DIFFICOLTÀ 40 postazioni E PERCORSI FIRMATI DAI MIGLIORI scoperte e 10 PAESAGGISTI, DOVE I PIÙ GRANDI coperte. E si CAMPIONI SI SFIDANO 12 MESI L'ANNO gioca 365 giorni l’anno. A qualche chilometro, trpviamo il Chia Golf Club, affacciato sull’omonima laguna, è il primo campo Pitcht & Putt a 18 buche

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FOOD&TRAVEL 18 BUCHE VISTA MARE

GLI INDIRIZZI PEVERO GOLF CLUB Loc. Cala di Volpe, 20 07021 Porto Cervo, Arzachena (OT) Telefono: 0789 958000 www.peverogolfclub.com

GOLF CLUB CAPO D'ORSO Località Cala Capra 07020 Palau (OT) Telefono: 0789 790340 www.hotelcapodorso.com

GOLF IS ARENAS Localita' Is Arenas, Narbolia (OR) 09070 Narbolia Telefono: 335 1258322 www.isarenas.it

CHIA GOLF SPORTING CLUB Viale Belvedere, Chia, Domus De Maria 09010 Setti Ballas (CA) Telefono: 070 9230235

IS MOLAS GOLF CLUB Loc. Is Molas 09010 Pula (CA) Telefono: 070 9241013 www.ismolasgolfclub.com

GOLF COUNTRY CLUB ERCOLE CELLINO Loc. Sa Ruina 09032 Assemini (CA) Telefono: 070 9438039

TANKA GOLF VILLASIMIUS Via Degli Oleandri, 4 09049 Villasimius (CA) Telefono: 347 172 4373 www.tankagolfvillasimius.it

GOLF CLUB PUNTALDIA Localita' Punta Sabatino, 1 08020 San Teodoro (OT) Telefono: 0784 864477 www.marinadipuntaldia.it

BORGO DI CAMPAGNA GOLF CLUB Via Regina Elena, 52, 07026 Olbia-Tempio Telefono: 0789 41321 www.borgodicampagna.it

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in Italia: col suo grande circuito tecnico per chi sa già giocare, ma assolutamente accessibile anche per chi inizia, grazie anche al campo pratica dove è possibile apprendere da insegnanti qualificati i primi rudimenti del gioco o affinare la propria tecnica sui colpi. A fare da contraltare al Pevero, esattamente agli antipodi dell’isola, a Pula, si trova il campo di Is Molas, il più grande dell’isola, uno dei più famosi in Italia (e da più di trent’anni punto di riferimento per questo sport in Sardegna). Qui c’è solo l’imbarazzo della scelta: 27 buche su una distanza 10 chilometri. Le diciotto buche del campo da campionato sono nate dalla collaborazione fra lo studio Cotton, Pennink & Partners e Piero Mancinelli. I green e i bunker hanno ampiezza e taglio di stile americano, i fairways perdonano lo slice. Il campo da campionato di Is Molas è considerato uno dei campi più tecnici e spettacolari non solo d’Italia, ma di tutto il Mediterraneo; ha ospitato molte competizioni prestigiose fra cui quattro Open d’Italia ed un European Volvo Master. Le nove buche del percorso giallo, le più impegnative, hanno la firma di Franco Piras, referente in Italia della Gary Player Design. La presenza, lungo il percorso, di tutte le specie tipiche della flora spontanea della Sardegna e della macchia mediterranea fa del Golf Is Molas un bellissimo giardino con vista mare. Il futuro di Is Molas, poi, sarà a 45 buche: il progetto di sviluppo del resort prevede la costruzione di un nuovo percorso da campionato di 18 buche disegnato dal famoso Gary Player, soprannominato “The Black Knight”, lo sviluppo dell’offerta residenziale e la riqualificazione dell’offerta ricettiva con la costruzione di circa 200 ville, la costruzione di due alberghi 5 stelle (uno da 80 camere e l’altro con 39 suites), di una nuova club house e di una qualificata SPA la cui progettazione è stata affidata al genio creativo dell’architetto Massimiliano Fuksas. Per il momento


del golf, propone squash, palestra attrezzata, accontentiamoci di giocare12 mesi l’anno: la piscina all’aperto e centro benessere. temperatura raggiunge i 20 gradi all’inizio Sulla costa di Villasimius, la Polinesia del della primavera, sale oltre i 30 in estate Mediterraneo, troviamo il Tanka Golf Club, ed anche a dicembre e gennaio è facile in località Flumini di Quartu, a un quarto che si superino i 15 gradi. Un microclima d’ora da Cagliari, che offre anche un campo unico, grazie alla vicinanza del mare e pratica con 30 piazzole di gioco e putting alla protezione delle colline circostanti. Is green, oltre al percorso a 18 buche di quasi Molas è anche sede della Academy di Dan 5,5 chilometri che si snoda su un’area di 40 Williamson e la Club House è attrezzata con ettari affacciati sull’area marina protetta di terrazza panoramica, shop e ristorante che Capo Carbonara. Tutt’altro che semplice, propone una cucina mediterranea creativa assicura chi ci basata sulle ha giocato: le p r o d u z i o n i IL CAMPO DI IS MOLAS È IL PIÙ GRANDE locali della DELL'ISOLA: 27 BUCHE SU UNA DISTANZA prime 9 buche, Sardegna, da DI 10 CHILOMETRI CON GREEN E BUNKER in particolare, richiedono una gustare magari DI STILE AMERICANO CHE OSPITANO a bordo piscina. COMPETIZIONI COME GLI OPEN D'ITALIA buona varietà di colpi. A corredo, Si possono un campo pratica con 12 postazioni coperte ovviamente noleggiare car, set di mazze ed e 15 scoperte e uno splendido putting green, attrezzature. entrambi illuminati per sfide in notturna. Per gli amanti del gioco tecnico il Golf Country Sulla costa orientale della Sardegna, a Club Ercole Cellino di Assemini (Cagliari) San Teodoro, incontriamo il Golf Club offre una vera e propria oasi di circa 14 Puntaldia: nove buche di precisione per un ettari. Il percorso del campo Pitch & Putt è percorso incantevole. Il campo si apre su un dotato di 18 postazioni, di cui 4 al coperto, e verdissimo green circondato da rinfrescanti si snoda su 6 buche con distanze che variano palmizi, dove incontri e sfide si affacciano tra i 100 ed i 160 metri. Per neofiti o virtuosi su scenari suggestivi e unici tra il turchese del miglioramento, il Club organizza lezioni del mare e l’azzurro del cielo, tra piccole individuali e corsi. E per chi non ama il gioco

Le foto che illustrano questo servizio sono state scattate nei campi di Is Molas, a Pula, e al Pevero Golf Club tra Cala di Volpe e Porto Cervo, i due impianti più noti (e grandi) della Sardegna.

insenature e deliziose baie. Infine, poco prima di Olbia, nella campagna gallurese, in località Trudda, La Castagna, c'è il Golf Club Borgo di Campagna, ideale per chi è alla ricerca dei comforts di un hotel dai sapori genuini della tipica campagna gallurese, con le sue querce imponenti... e un campo Pitch & Putt a 9 buche, per migliorare la tecnica e lo stile soprattutto nei colpi corti, ed un campo pratica di mezzo chilometro per i colpi lunghi.

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FOOD&TRAVEL L'ISOLA NEL BICCHIERE

Sole, mare, VINO: millenni di storia tutti in un calice S DAL CANNONAU AL VERMENTINO, IL GIRO DELLA REGIONE IN 26 VARIETÀ TRADIZIONALI 24

DI ANDREA MOREDDU

arà che Iolao, nipote di Eracle, quando arrivò in Sardegna piantò alberi da frutta, o che Aristeo, figlio di Apollo, qui introdusse l’agricoltura, fatto sta che la terra sarda ha una vera e propria vocazione per la coltivazione della vite. Da sempre, o comunque dal XV secolo a.C., periodo delle brocche askoidi rinvenute nei complessi nuragici di Sarroch od Orroli. Una storia millenaria che ha portato le varietà tradizionali di uve sarde ad essere addirittura 26, a partire da Cannonau, Vermentino, Monica, Nuragus, Carignano e Pascale. La bacca nera più celebre di Sardegna è quella del Cannonau, la cui coltivazione si concentra in particolare nelle zone centrali dell’isola, in particolare nella provincia di Nuoro. È il vino più antico di tutto il bacino mediterraneo: resti di vinaccioli (i semi contenuti negli acini d’uva) risalenti a 3.200 anni fa sono stati rinvenuti ne-


gli scavi archeologici di Sa Orsa, nella valle del Tirso, sulle colline di Sardara, a Villanovafranca e nel villaggio Duos Nuraghes di Borore. Eppure, fino al 2002, si riteneva che fosse stato importato dalla Spagna nel ‘400. Dalle uve cannonau si produce il DOC Cannonau di Sardegna, rosso o rosato, ottenuto per il 99% di uve Cannonau e per il restante 1% al massimo da altre uve, comunque tassativamente di produzione locale. Può essere versato nel calice non prima di un invecchiamento di almeno un anno, del quale sei mesi del tempo, come minimo, debbono trascorrere al riposo in botti di rovere o castagno. Colore granato, profumo floreale speziato, trama tannica e robusta (con note di confettura nella tipologia Riserva), è l’accompagnamento ideale per selvaggina e carne ovina. Antica è pure la varietà del Torbato di Alghero, da cui si ottiene anche uno spumante a fermentazione naturale, e quella del Cagnulari che produce vini sapidi, eleganti. Radici secolare, ma non necessariamente autoctone, invece, per il Vermentino, le cui origini si perdono nel nordest della Spagna, per alcuni, del Portogallo per altri, dove si chiama Codega. Dalla penisola iberica si diffuse in Francia, poi in Liguria e sulle Api Apuane, dove prese il nome di Malvasia Grossa o Carbesso, Pizzamosca e Vermettino. Proprio con quest’ultima denominazione giunse in Corsica e, nella seconda metà dell’Ottocento, sui terreni granitici della Gallura. Oggi i 2800 ettari occupati dai vitigni producono il Vermentino di Gallura Docg, Vermentino di Sardegna Doc e Alghero Vermentino Doc frizzante. Li accomunano il giallo paglierino intenso del colore, con e i luminosi riflessi dorati accompagnati dai profumi di pesca bianca e di ginestra, la fresca acidità al palato e la densa morbidezza, che lasciano un finale di note minerali. Le diverse varietà di Vermentino sono il naturale complemento di piatti marinari e apaste ripiene ogliastrine, quelle con la chiusura a spiga, i culurgiònes, ormai Igp,

ovvero i classici ravioli sardi conosciuti anche come angiulottus. In Gallura troviamo anche il Nebiolo, introdotto dai piemontesi, e il Caricagiola, coltivati insieme al Moscato, vinificato anche nella tipologia spumante. Poi c’è il Carignano Doc che nasce nel Sulcis, dove le pendici montane lasciano il passo al mare. La sabbiosità del terreno e i venti salsi hanno preservato il vitigno dalla filossera. La produzione è limitata, in compenso il vino è vigoroso e ricco in colore, profumi e gusto di tannini, liquirizia e pepe che lasciano un ricordo indelebile al palato di chi gusta il Carignano. Ma le note dei venti salsi si riconoscono nel Monica, il cui vitigno cresce sui terreni a composizione prevalentemente calcarea

e sulle zone collinari esposte al sole. Non per ripeterci, ma antica è anche la bacca che dà origine al Bovale, nelle due declinazioni del Bovale Sardo, conosciuto anche come Muristellu o Muristeni, e del Bovale di Spagna, tipico dell’entroterra Cagliaritano e noto pure come Axina e, appunto, Spagna, dall’uva che lo genera. Due vitigni completamente diversi: il primo dalla vite selvatica addomesticata nel corso dei secoli, specie nella zona del Terralbese, a sud della provincia di Oristano e ai piedi del Monte Arci, il secondo accomunabile al Carignano, di cui pare sia una variante. Nella misura minima dell'85% i due vitigni concorrono alla produzione del Doc Terralba o Campidano di Terralba. L'elenco è lungo, ma non possiamo tralasciare il Mandrolisai, prodotto dall'omonima Cantina Sociale e da qualche piccolo produttore nel comune di Atzara, un vino pieno, di stoffa complessa e morbida. Poi il Nasco, il Cagnulari, il Girò, adatto a deliziosi vini liquorosi. Infine la Vernaccia, specie nella versione Doc di Oristano e l’Arvisionadu, coltivato nei dintorni di Benetutti nel Goceano. E tra i vini da dessert sardi troviamo anche il cagliaritano Nasco e il rosso Girò del Campidano, esclusiva di Oristano, oltre alla più nota Malvasia di Bosa Doc, che conta su pochissimi ettari vitati a Bosa e nei territori contermini.

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FOOD&TRAVEL

CULTURA

Nella Grotta, la Vipera... che non ti aspetti Tra i luoghi meno noti ma più curiosi dell’isola, vi è certamente la “Grotta della Vipera”, situata ai margini del centro storico di Cagliari, in viale Sant’Avendrace. Si tratta di un antico monumento funebre romano, un luogo di sepoltura scavato nella roccia davvero interessante da visitare. Fu voluto da Lucio Cassio Filippo per la moglie Attilia Pomptilla la quale offrì la propria vita agli dei affinchè facessero guarire il marito dalla malattia. All’interno del monumento si può ancora leggere una struggente e tenera poesia dedicata da Lucio Cassio Filippo all’amata moglie perduta. Nella chiosa dell’elogio è scritto: “Se Pomptilla sacrificò se stessa per l’amato sposo, Filippo, vivendo suo malgrado, brama ardentemente di vedere presto riunita la sua anima a quella della più dolce tra le spose”. Contrariamente a quello che oggi si sarebbe portati a pensare, la vipera, a quel tempo, l’età romana, simboleggiava la fedeltà dell’amore coniugale. www.cagliariturismo.it

RELAX Bollicine in pineta

WINE TOUR

OUTDOOR

Tra i vigneti del Golfo Panorami “da urlo”

Nel secondo dopoguerra, in Sardegna vaste aree incolte furono assegnate a braccianti agricoli che iniziarono a impiantarvi vigneti. Venne fuori così la vocazione del territorio di Alghero come habitat ideale per vitigni-simbolo quali Vermentino e Cannonau ma anche per uve meno note ma pregiatissime quali Monica e Cagnulari. Qui nel 1959 venne fondata la coop Santa Maria La Palma (e realizzata una cantina) che oggi conta su 700 ettari vitati incastonati tra dolci colline e pianure affacciate sul mare. Temperature miti ed esposizione ai venti ne fanno l’ambiente perfetto per la produzione di vini di qualità. Via Zirra, Loc. Santa Maria La Palma (Ss) www.santamarialapalma.it

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Nell’area di Alghero, è d’obbligo un’escursione a Capo Caccia. Difficilmente potrà capitarvi di effettuare una passeggiata altrettanto mozzafiato, con affacci vertiginosi su altissime scogliere a picco sul mare blu. Il sentiero parte dal parcheggio panoramico al termine della S.P. 55 per Capo Caccia (circa 1 km prima dell’ingresso alla Grotta del Nettuno). Affacciandosi dalle rocce sovrastanti, si può ammirare una vista sensazionale sull’isola Foradada. Da qui un’esile traccia percorre la cresta e si getta tra la macchia, dirigendosi verso Torre della Pegna, a 271 msl. Ci si deve allontanare dalla cresta solo per aggirare Punta Malrepos, che domina la stretta Cala d’Inferno, e proseguire poi per il mare. www.ampcapocaccia.it

Era il 2008 quando Is Arenas Resort, elegante resort 5 stelle, apriva le porte ai primi ospiti, accogliendoli in un’oasi immersa nella splendida omonima pineta sulla costa sarda poco lontano da Oristano. Una location unica: 800 ettari di pini marittimi, 6 km di spiaggia bianca, un microclima mediterraneo che rigenera lo spirito, un mare meraviglioso e cristallino. Per celebrare il 10° anniversario, Is Arenas ha scelto di legarsi a un brand leggendario: la Maison di champagne Veuve Clicquot, con la quale è stato costruito il pacchetto “Dieci Anni da leggenda” che, a partire da 1295 euro a persona, offre un soggiorno di minimo 5 notti con utilizzo della spa, trattamenti relax, accesso all’area Vip in spiaggia, romantiche passeggiate al tramonto e cene luculliane, condite da aperitivi sardi e calici di Veuve Clicquot. S.S. 292 km 113,4 Narbolia (Or), Tel. 045.6279694 www.mirahotels.com/it/ isarenasresort


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FUORIPORTA

Brindare tra le dune

Il Sinis è uno dei segreti meglio custoditi della Sardegna. Qui i turisti arrivano per caso o anche per scelta ma senza troppa convinzione. Qui c’è zero mondanità, zero yacht, zero localoni. Il nulla è così assoluto che nel borgo di San Salvatore (che sembra Messico), Sergio Leone ha girato alcune scene western. E poi ci sono le spiagge: spettacolare quella di Maimoni (vicino a Cabras), dove si può camminare in riva al mare per chilometri fino a Capo San Marco e alle rovine fenicie di Tharros. Bellissima pure Mari Ermi, da cui giungere al cosiddetto Parco dei Suoni, sorta di sala concerti all’aperto, ricavata da cave dismesse di arenaria. Percorrendo poca distanza verso l’interno si arriva al “deserto” del Sinis, alle spalle della pineta di Is Arenas, creata negli anni ’50 per arrestare l’avanzata della sabbia. Per raggiungerla si passa davanti all’Is Benas Country Lodge, posto incantevole, con una piccola enoteca il cui direttore, Massimo Nioi, propone assaggi di vini sardi trascurati da vitigni come il Bovale, il Nuragus, la Vernaccia, il Nieddera. www.tharros.sardegna.it

RISTORANTI Mangiare al Caminetto? Bello anche d’estate Specialità sarde a base di pesce in un ambiente elegantemente retrò, nel cuore di Cabras, cittadina a 5 minuti da Oristano situata sulla costa centro occidentale della Sardegna e famosa per le spiagge di quarzo e gli stagni con i fenicotteri rosa. “Il Caminetto” propone una cucina di pesce entusiasmante che offre i piatti della tradizione esaltati da materie prime sempre freschissime e di grande qualità. Da provare la fregola sarda con arselle, la burrida (razza in tranci condita in salsa rossa piccante) gli spaghetti alla bottarga, le linguine ai ricci di mare, le anguille in umido o alla griglia, le cozze gratinate, l’aragosta alla catalana. Cantina impreziosita da vini regionali. Si mangia con 40 euro. Via Cesare Battisti 8, Cabras (Or) Tel. 0783.391139 www.ristorante-ilcaminetto.com

BORGHI Saperi e sapori di paese Due borghi nei pressi di Cagliari valgono sicuramente una tappa. Il primo è San Sperate, noto come il Paese-Museo perché l’artista nativo Pinuccio Sciola, scomparso nel 2016, l’ha trasformato in un polo dell’arte, con i suoi murales e le sculture sonore. A metà agosto, ogni anno, invece si va tutti a Esterzili per la Sagra de su Frigadori e de is Cocoeddas, una due giorni dedicata agli antichi sapori della tradizione: i cocoeddas sono un impasto di patate, formaggio in salamoia e ciccioli di maiale avvolti nella pasta, mentre su frigadori è un fragrante pane piatto cotto nel forno a legna il cui impasto è costituito da patate, cipolle e formaggio in salamoia. www.sansperate.com www.comune.esterzili.ca.it

FOLCLORE

Carnevale tutto l’anno Chi ha voglia di vivere un’esperienza fuori dagli schemi, può visitare il Museo delle Maschere Mediterranee a Mamoiada, nel cuore della Barbagia, la parte dell’isola dove il Carnevale si vive con più intensità. Qui, la festa (detta Su Carrasecare, “carne da tagliare”) prevede una solenne processione di mamuthones (vestiti di pelli e inquietanti maschere nere) e issohadores (maschera bianca e corpetto rosso) che tentano di trarre a sé con un lazo le giovani donne tra il pubblico. Il Museo è stato costituito nell’intento di creare un contatto tra Mamoiada e le regioni mediterranee che vantano un’analoga comunione di storia e cultura attorno al Carnevale. Piazza Europa 15, Mamoiada (Nu) Tel. 0784.569018 www.museodellemaschere.it

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FOOD&TRAVEL LA TAVOLA RACCONTA

MILANO, le confessioni di un ristoratore del centro: «Quante ne ho viste in Galleria»

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DI FRANCESCO CONDOLUCI

l cinese che mangia spaghetti ai ricci di mare, ci versa su l'aceto balsamico, quindi ci spolvera il parmigiano reggiano e infine accompagna il tutto con una birra e una tazza di cappuccino schiumato. Oppure lo straniero con l’aspetto da vagabondo e gli abiti lisi che si siede a mangiare con l’aria di chi vuole scroccare il pranzo e invece, al momento di pagare, tira fuori da un sacchetto bisunto un corposo rotolo di banconote e una sfilza di carte di credito, lasciando il cameriere con un palmo di naso. Tarcisio De Bacco potrebbe andare avanti tre giorni a raccontare gli aneddoti più curiosi e divertenti che - con tutta la clientela dall'estero che gli è sfilata davanti - ha avuto in sorte di vedere in vent’anni e più di ristorazione in galleria a Milano. Assieme a Savini e al Camparino, il suo ristorante, Biffi, è uno degli esercizi storici della Galleria Vittorio Emanuele II. L'anno scorso, per i 150 anni, Tarcisio ha riunito dipendenti e fornitori, fatto sbarrare il passaggio e messo a tavola 900 persone, tutte a cena in Galleria. «Anche se ho perso l'incasso della serata» scherza, «è stata una grandissima soddisfazione. Abbiamo anche premiato il mio socio, Giovanni Valazza, che è il mio secondo padre». De Bacco quando è sbarcato

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CONVERSAZIONE (SEMISERIA) CON TARCISIO DE BACCO, SACERDOTE DI UN TEMPIO STORICO DELLA GASTRONOMIA IN CITTÀ, COME BIFFI


Qui a destra Tarcisio de Bacco, patron di Biffi in Galleria a Milano. In apertura un'immagine attuale dello storico ristorante milanese In basso nella pagina delle immagini d'epoca

in Italia dal natìo Brasile, aveva appena 19 anni. Iniziò come cameriere, assunto dal suo attuale socio, alla gelateria "Il Gabbiano" che ancora oggi è lì, a due passi dal Biffi. La grande occasione arriva sempre per mano del suo ex capo con il quale, anni dopo, rileverà, dalla famiglia Corbara, lo storico ristorante meneghino. «Il primo Biffi era il telefono e poi si lamentano che la cotoletta s'è raffreddata». Il di un pasticciere che gli ha dato il nome – decano dei suoi camerieri è in servizio qui da 41 anni. Ma quante ne racconta – poi la proprietà è passata ad altre famiglie. Queste mura «UNO DEI PIATTI PIÙ RICHIESTO avrà viste lui!? «Bè in 40 anni ha visto venire a mangiare qui prima le mamme col pancione, poi i figli, nati, cresciuti e divenuti ormai hanno attraversato DA BIFFI È IL WI-FI... LA GENTE grandi» ridacchia il nostro anfitrione, dando una pacca sulla spalla un secolo e mezzo di PASSA ORE A COMPULSARE GLI al dipendente. «Per me sono una famiglia, pagare i loro stipendi per storia osservando la città dal suo salotto SMARTPHONE, POI SI LAMENTA me è un dovere morale». Ha rimpianti, Tarcisio? «Forse quello di aver fatto il ristoratore a Milano e non altrove. Il mio commercialista, simbolo». Nel vecchio CHE LA COTOLETTA È FREDDA» a Cogne, quando vede passare una Porsche Cayenne, dice: “Ecco archivio Tarcisio ha l’auto dei baristi”. Perché? Perchè lì, nei bar o ristoranti, di spendere rinvenuto articoli scritti da corrispondenti se lo possono permettere in pochi». di guerra brasiliani che festeggiavano proprio al Biffi la fine della seconda guerra mondiale. Ma oggi chi sono gli habituè? IL BIFFI FRA IERI E OGGI «Senza dubbio gli stranieri - dice - ci sono clienti fissi che vengono qui ogni anno per È il 15 settembre 1867 quando le fiere. I milanesi? Non vengono per il a Milano fu inaugurata la Galleproblema del parcheggio». Il menù di Biffi ria Vittorio Emanuele II e il Cafè è famoso per la più classica delle cotolette e Offelleria Biffi agli scalini del alla milanese, ai suoi tavoli se ne mangiano Duomo fondato nel 1852 da Paolo tremila l'anno. Se non è primato poco Biffi, confetturiere di sua Maestà, ci manca. «Niente effetti speciali però – si trasferisce nella nuova locaziocommenta il patron – sono fatte come da ne d’eccezione. Nel “salotto” di tradizione. Così pure ossobuco e risotto Milano. Da allora la storia della alla milanese. Siamo famosi proprio per Galleria e del ristorante s’intreccequesto». E, sospirando, ricorda: «Pensa che ranno in maniera inevitabile. Ben il giorno del funerale di Mike Bongiorno presto il Biffi diventò simbolo della che si è celebrato qui in Duomo ricevo una cucina meneghina e meta d’illustri personaggi storici come Arturo Toscanini telefonata: era Silvio Berlusconi in persona. ed Ernest Hemingway. Il locale, unico aperto dal giorno dell’inaugurazione, Mi ha chiesto: "fate ancora la vostra era ubicato al centro della Galleria, nell’Ottagono, occupando diverse vetrine cotoletta alla milanese?". Non credevo alle del pianterreno e un primo piano. A distanza di 151 anni si trova ancora allo mie orecchie, ma era tutto vero». Oggi però, stesso posto: su 100 metri quadri in due locali al pianterreno; e con la stessa annota non senza un pizzico di amarezza atmosfera retrò del passato e gli identici sapori genuini di una cucina tradiche «il piatto più richiesto al Biffi è il wi-fi: zionale. De Bacco, nato è cresciuto in Brasile, ma veneto di origine, dedica la i clienti passano ore chini a compulsare sua vita al Biffi in Galleria da oltre vent’anni.

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Michal Huniewicz

FOOD&TRAVEL A PIEDI PER IL MONDO

A volte la meta è il VIAGGIO: a piedi dalla Scozia al Giappone TRENI, AUTOBUS E PASSAGGI IN CAMION TRA STEPPE KAZAKE, IURTE MONGOLE, BETULLE DELLA SIBERIA MERIDIONALE, METROLI ASIATICHE E VILLAGGI DELLA CINA RURALE: DIARIO DI UN'AVVENTURA LUNGA 18MILA CHILOMETRI 30

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DI LUCA SCIORTINO

etti un giorno che hai voglia di evasione. Sei nell'isola di Skye, in Scozia, per una breve vacanza e dici: “alla solita vita non ci torno, almeno per ora”. Hai una lunga strada di fronte a te e ti viene in mente di andare sempre avanti, fino a dove puoi arrivare. Poi, qualche giorno dopo, ti metti davvero in cammino, verso Oriente. Qual è il punto più lontano che puoi raggiungere? Il Giappone. E metti che quel Paese divenga allora la tua Itaca: spendi i tuoi giorni, per quattro mesi, a cercare di raggiungerla, utilizzando tutti i mezzi possibili, dai treni agli autobus ai passaggi di autotrasportatori. Infine, arriva il giorno in cui in Giappone ci arrivi davvero e sulla tua scia ci sono le cupole dorate di Kiev, le steppe kazake, le iurte mongole, le distese di betulle della Siberia meridionale, le grandi metropoli dell'Asia, i villaggi rurali della Cina e tanti incontri con esseri umani di tutte le culture, che hai visto cambiare davanti i


tuoi occhi. Ritorni in Italia e scrivi un libro - appena uscito, ndr - che s'intitola “Oltre e un cielo in più” (Sperling & Kupfer) in cui racconti il tuo percorso, che non sta in nessuna guida turistica. Ecco come ho fatto. Una volta presa la decisione di partire, ho contattato un'agenzia per ottenere i visti in pochi giorni. Siccome la possibilità di dovere entrare e uscire dalla Russia per due volte era concreta, ho comprato visti con doppia entrata. La spesa complessiva per attraversare Kazakhstan, Russia, Mongolia e Cina è stata di 703 euro. La mia attrezzatura era volutamente leggera, sebbene modesta. Avevo con me uno zaino con pochi vestiti, un iPhone con una batteria solare ricaricabile, un Mac sottilissimo dal peso di soli 800 grammi, una macchina fotografica leggera con lente dalla grande escursione e cinque piccoli taccuini per prendere appunti. Ho attraversato Scozia e Inghilterra con un'auto affittata insieme a due polacchi incontrati sulla via, concedendomi il tempo di ammirare gli ampi panorami dei loch scozzesi, di visitare il muro di Adriano e camminare tra i ruderi delle abazie dello Yorkshire, abbandonate dopo l'Atto di Supremazia di Enrico VIII nel 1534. A Calais, in Francia, sono arrivato passando attraverso il tunnel della manica. D'altronde, la mia regola era: niente aerei. La cittadina era invasa da profughi che cercavano di raggiungere il Regno Unito.

In questa pagina, in alto a sinistra, festa di paese della minoranza A-Hmao nel Guagxi, Cina meridionale. In alto a destra, la recinzione della Calais Jungle che impediva ai migranti di raggiungere l'autostrada per il Regno Unito, In basso a sinistra, la copertina del libro di Luca Sciortino. In basso a destra, una ragazza nel costume tradizionale cinese degli A-Hmao. Nella pagina succesiva, le risaie di Longsheng.

Ho pensato che sarebbe stato interessante andare nel loro campo, soprannominato la Calais Jungle (la Giungla di Calais) e così mi sono fermato un paio di giorni in un ostello nel tentativo di accedervi. Quell'esperienza davanti ai fuochi con quegli esseri umani privati del passato mi ha toccato nel profondo, pensavo tra me e me sul treno che mi portava a Parigi, da dove ho raggiunto Budapest in diverse tappe, incluso un autobus pieno di badanti che attraversava la Slovenia e l'Ungheria. Ho dovuto trascorrere una notte nella

stazione di autobus di Nepliget, nella periferia della capitale ungherese. Finalmente, grazie al wifi di un McDonald, mi sono collegato a Internet, ho trovato dove dormire e con GoogleMaps ho scaricato le mappe per raggiungere i luoghi che desideravo visitare. Nei giorni successivi le ho usate senza il collegamento a Internet e sfruttando il carica-batteria solare. Per raggiungere Kiev ho speso un'altra notte in treno dopo aver cenato a base di galuska, tipici gnocchi ungheresi che avevo comprato in un supermercato

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FOOD&TRAVEL A PIEDI PER IL MONDO

di Budapest. Al mattino, mi diede il buon giorno un anziano con vari autobus, uno dei quali si è guastato sulla via. Urumqi, contadino ungherese : "Jó reggelt" e mi offrì alcune fettine di la prima grande città cinese era al di là di quelle montagne. Se szalonna, il lardo salato ungherese, due fette di pane imburrate l'avessi raggiunta avrei potuto prendere un “bullet train”, un treno e una bottiglia di pálinka. All'orizzonte il sole faceva capolino che viaggiava a duecentocinquanta chilometri l'ora per Pechino. sulla Puszta. "Mangia che ancora la strada è lunga" mi fece capire Ma nella mia strada ho incontrato la polizia kazaka, che bisogna a gesti. Ero arrivato a Kiev avendo speso meno di 500 euro, temere più dei malviventi: sotto minaccia di una multa ho dovuto escludendo i visti. Ora il problema era come andare avanti: dovevo pagare una piccola somma, irrisoria in euro ma di qualche valore attraversare quella parte della Russia a nord del Mar Caspio ed in tenge kazako. Da qui la decisione di cambiare rotta puntando entrare in Kazakistan per poi raggiungere Almaty, la vecchia città a nord per poi attraversare la Mongolia e raggiungere Pechino. sulla via della seta ai piedi delle montagne del Tien Shan. Una Ancora un vecchio treno per Novosibirsk e un altro per Irkutsk, volta lì, la Cina sarebbe stata dall'altra parte di quelle montagne. in Siberia, fino alla scoperta quasi casuale dell'isola di Olkhon nel Avrei potuto andare prima a Mosca, per lago Baikal raggiunta con un vecchio poi prendere una transiberiana. Ma non "HAI UNA LUNGA STRADA DI FRONTE pulmino e un piccolo battello. volevo seguire la via percorsa da milioni A TE E TI VIENE IN MENTE DI ANDARE In Mongolia mi sono ammalato e sono di turisti. Ho impiegato una settimana SEMPRE AVANTI, FINO A DOVE PUOI stato curato da due pastori, zii di un per trovare un passaggio sicuro per ARRIVARE. POI, QUALCHE GIORNO DOPO, ragazzo con cui avevo stretto amicizia Hluchiv, una città vicino al confine russo TI METTI DAVVERO IN CAMMINO" in un treno, nella loro iurta. Avevo dato e un altro da lì a Saratov, vicino il confine loro 200mila tugrik mongoli, circa 67 con il Kazakistan. euro, per una settimana. Sono rimasto per dieci giorni, curato con Per 3500 rubli (meno di 50 euro) prelevati con carta di credito metodi tradizionali a base di erbe. Prima di andare ho regalato ho viaggiato prima con un autotrasportatore ucraino di frutta e loro un samovar in argento che avevo comprato a Saratov: a quella verdura fino a confine con la Russia e poi ho raggiunto Saratov coppia di pastori devo la vita. A Pechino ci sono arrivato con un viaggiando per un giorno e una notte con un camionista russo e treno transiberiano mongolo, niente di paragonabile con il treno il suo volpino. Accanto a loro, dall'alto della cabina, mi sembrava velocissimo che da Pechino mi ha portato nel sud della Cina, nella di volare verso le steppe dell'Asia Centrale. Ancora una notte alla regione del Guangxi. Nei villaggi delle minoranze etniche cinesi la stazione di Saratov e poi ho iniziato la mia lunga traversata della vita era ben diversa da una grande metropoli come Pechino. Con steppa su un treno diretto ad Almaty. Cinque giorni e quattro notti due migliaia di yen, meno di trecento euro, prelevati nella capitale in un vecchio treno kazako con un biglietto costato meno di cento cinese ho mangiato cibo genuino e dormito in una casa di legno di euro. Un viaggio con contadini, pastori e venditori che sembrava un antico villaggio dell'etnia Miao. Poi in treno a Shanghai con un non finire mai, tra controlli alle dogane nei primi giorni in cui il altro “bullet train” e infine la mia nave è salpata per la mia Itaca, treno entrava e usciva dalla Russia e lunghe fermate in cui il treno destinazione Osaka, Giappone. Ho speso meno di cinquemila euro veniva smontato e riassemblato. adattandomi a ogni situazione, a modi di vita lontanissimi dai Sulle montagne del Tien Shan, in Kazakistan, ci sono arrivato miei. Sono tornato più ricco di prima.

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ANELLI FATATI FOOD&TRAVEL

FEDE SARDA l'incantesimo d'amore creato dalle fate TRADIZIONE POPOLARE E ARTE ORAFA DELLA FILIGRANA SI FONDONO IN UN ANELLO CHE TIENE ANCORA VIVA L'ANTICA MAGIA DELLE JANAS

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DI PAOLA BELLI

vete mai visto le Janas? Non sono fate, né streghe: sono creature magiche, minuscole, alte quanto il palmo di una mano, bellissime nei loro abitini rossi, la testa coperta da fazzoletti ricamati d’oro e d’argento, al collo pesanti collane d’oro, alle mani unghie talmente lunghe e appuntite da poter scavare nelle rocce. Vivono nei boschi della Sardegna e sono loro, tessendo sottili fili d’oro e d’argento e intrecciandoli con gemme preziose, a realizzare le tradizionali fedi in filigrana che gli uomini regalano alle loro innamorate. L’incantesimo legherà la coppia per tutta la vita. Da indossare rigorosamente all’anulare sinistro, vicino all’arteria che arriva dritta al cuore, la fede sarda è uno dei dei prodotti migliori dell’artigianato sardo. È un anello piatto che ricorda molto il pizzo chiacchierino: solitamente aperto sul lato rivolto verso il palmo della mano, è forgiato in quattro fili d’argento (o anche oro), sui quali vengono microsaldate altrettante file di sfere del diametro di un millimetro circa, cesellate e anch’esse microsaldate fra loro, spesso

circondate da altre sfere ancora più piccole, in modo che ricordino i chicchi del grano che germoglia, come augurio di prosperità e di fertilità., Anticamente era un vero e proprio anello di nozze, tanto che in molte famiglie, in occasione di fidanzamenti, matrimoni o nascite di primogeniti, si tramanda come un prezioso cimelio la fede sarda donata dal proprio avo alla bisnonna o alla trisnonna. Ancora oggi in Gallura la tradizione della fede sarda regalata per il fidanzamento è molto sentita e nel cagliaritano si usa far incastonare una minuscola pietra color miele, per allontanare la negatività. Come da antica tradizione, le fedi sarde vengono forgiate in oro o in argento lavorando sulle forme classiche con la tecnica della filigrana sarda e del filo ritorto saldato su piastra, tipico anche della tecnica orafa etrusca. Una curiosità: una fede sarda venne rinvenuta persino sul relitto del Mercure, un brigantino napoleonico costruito nel 1805 e ceduto al regno Italico nel 1809, che la notte del 21 febbraio 182 incappò, appena fuori dal porto di Venezia, nella flotta navale inglese: fu l’inizio della celebre battaglia di Grado. Il Mercure venne spezzato in due tronconi e si inabissò. Il suo relitto venne scoperto nel 2001. E tra gli oggetti appartenuti ai 92 membri dell’equipaggio, il mare restituì proprio una fede sarda in oro.

DUE MANI UNITE PER LA VITA

C’è altro anello simbolo dell’isola: il maninfide, “mani in fede”. Rappresenta due mani unite e suggellava il patto d’amore tra una fanciulla e il suo fidanzato. Accettando l’anello, la ragazza accettava di unirsi all’innamorato per tutta la vita. In cambio, regalava al ragazzo un coltello con il manico in corno.

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summer LIFESTYLE

IN BARCA IL LUSSO PARLA ITALIANO

VIAGGIO TRA I TOP BRAND DELLO YACHT DESIGN MONDIALE 038

WEDDING TRAVEL

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OCCHIALI DAL 1878

Lozza compie 140 anni: tra innovazione e modelli iconici

Alexandra Alberta Chiolo presenta le sue creazioni

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PERSONAGGI

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STOFFA DA PASSERELLA

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ARTE&INDUSTRIA

Il business delle nozze d’autore che attira vip da tutto il mondo

La regina del jet-set Alba Parietti ci racconta la “sua” Sardegna

L’haute couture parigina sceglie i tessuti della milanese Schmid

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BAGS, MA NON SOLO Apre al pubblico la collezione Agrati sui maestri del Novecento


LIFESTYLE FOCUS

YACHT DESIGN, i super-panfili vanno sull'onda del made in Italy

IL BELPAESE È LEADER NELL'ALTA GAMMA, TRA BRAND COME FERRETTI E BAGLIETTO, DISEGNATORI FAMOSI E GIOVANI TALENTI EMERGENTI

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DI MARINA MARINETTI

abriele Teruzzi ha 29 anni, un diploma allo Ied-Istituto europeo di design di Milano (con una tesi, Wind Rose, progetto di yacht a motore di 26 metri, per Filippetti Yacht esposta a Cannes), un master IED a Torino (e una collaborazione con Southern Wind) e cinque anni a Trieste con AM Yacht Design (con clienti come Mangusta Overmarine, Azimuth, Fairline, Dominator). Il mondo lo conosce per il suo Shaddai, il concept yacht superlusso da 150 metri (largo 22) con la cabina armatoriale sospesa a 38 metri di altezza e una piscina a cielo aperto sulla terrazz a sovrastante. «L’ispirazione nasce dai grattacieli delle grandi metropoli», spiega il giovane designer «dove i più ricchi abitano sempre in attici con vista mozzafiato. Ho voluto portare l’armatore a nuove altezze, restituendogli quel senso si onnipotenza che ritrova nell’architettutra contemporanea». Selezionato per il Premio Regula 2018, ora Gabriele Teruzzi Yacht & Design sta progettando, in colaborazione con lo studio di ingegneria navale NavalHead, Stella del Sud, uno yacht di 115 metri con soluzioni estetiche e di layout innovative, come una grande vetrata laterale a forma di diamante che connette tutti i deck. È giovane, è di talento, ed è in buona compagnia: sono italiani tutti i più bravi designer di imbarcazioni di lusso, mostri sacri come il fiorentino Tommaso Spadolini, che ha firmato l’intera serie Akhir dei Cantieri di Pisa, il Don Giovanni di Apreamare, lo Yacht reale spagnolo, o Maurizio Cossutti, “arruolato” dal colosso tedesco Bavaria, o ancora Marco Casali, l’autore del Tomahawk da esplorazione concepito per Palumbo Group. D’altra parte, la metà di tutti gli yacht supelusso nasce in Italia: siamo i leader del settore, secondi, nel mondo, solo agli Stati Uniti. Ferretti, (il maggiore produttore mondiale di yacht di lusso, acquisito nel 2012 dalla cinese Shig-Weichai), Baglietto (acquisita da Gavio nel 2012), Azimut Benetti (che investirà 100 milioni di euro nel prossimo triennio), Perini Navi (recentemente premiata al Boat international design e Innovation awards) sono brand del lusso conosciuti in

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PER I VOYEUR DA DIPORTO C'È ANCHE UN'APP Chissà quante volte, passeggiando sui moli dei porti turistici, vi siete chiesti di chi fosse quello yacht da 24 metri e dove fosse diretto. Non negatelo: vi siete persino immaginati a bordo, a gozzovigliare con gli amici, sorseggiando un Bollinger del 2004 e fumando Cohiba Behike. Ebbene, per voi (noi) voyeur da diporto, ci sono un paio di siti fondamentali. Si tratta di www.marinetraffic.com. e di www.shipfinder.com, disponibili persino in apposite versioni app per smartphone MarineTraffic (€ 5,49) e Ship Finder Lite (gratis), che tracciano in tempo reale, direttamente sulla mappa, tutte le imbarcazioni, navi e gli yacht, dotate di Autimatic Identification System (Ais). Saprete che bandiera battono, da dove sono partite, dove stanno andando. Certo, difficilmente scoprirete l’identità dei loro proprietari, a meno che non siano così famosi da essere apparsi sulle cronache mondane delle riviste di gossip.


IN QUESTE PAGINE ALCUNI RENDERING DI SHADDAI, IL MEGA YACHT DISEGNATO DA GABRIELE TERUZZI (IN ALTO A DESTRA)

affiliata a Fondazione Altagamma, che conta oggi oltre 100 associati tutto il mondo. (e organizza il Versilia Yachting Rendez-vous) per un fatturato Nello scenario delle barche oltre i 30 metri globale che supera gli 1,8 miliardi di euro e oltre 4 mila addetti di lunghezza, che tecnicamente andrebbero diretti, parla di «un mercato vivace in netta ripresa con numeri che definite “navi da diporto”, infatti, ad oggi parlano chiaro». E tutti sono alla ricerca di personale: costruttori, il nostro Paese ha consegnato ben 1588 cantieri, porti. Persino Engel & Volkers, il brand dell’immobiliare imbarcazioni, pari al 32% della flotta di lusso, sta cercando agenti da impiegare nel settore yachting. globale (circa 5200). Il portafoglio ordini L’associazione dei brand di fascia alta stima il valore dell’intera italiani per il 2018 è di 175 unità, con una produzione cantieristica italiana, per il 90,4% entrobordo e lunghezza media di 45 metri: l’Italia è sterndrive, a 2,3 miliardi di euro per il 2017, in crescita del 13% ancora una volta leader, con il 41,3% del rispetto all’anno precedente. Merito, anche, di studi numero totale di ordini globali. La Confederazione OGNI TRE BARCHE OLTRE I 30 METRI di design come Nuvolari e Lenard a Venzia, Zuccon nazionale dell’artigianato ALMENO UNA È ITALIANA. PER IL 2018 a Roma, Francesco Paszkowski a Firenze, Team for Design di Mestre, Mario Pedol o Francesca Muzio (FM e della piccola e media IL PORTAFOGLIO ORDINI È DI 175 impresa (Cna) nell’ultimo UNITÀ, VALE A DIRE IL 41,3% DEL TOTALE World) a Milano, Ceccarelli Yacht Design di Ravenna, solo per citarne alcuni. Non stupisce quindi che il Rapporto di ricerca sulla DEGLI ORDINI DI TUTTO IL MONDO Paese offra diverse opportunità agli aspiranti yacht filiera nautica lo dice designer. Oltre al già citato Ied, che ha stretto un accordo con Amer chiaramente: «La cantieristica italiana Yacht del gruppo Permare per portare gli studenti direttamente dei grandi yacht, dei maxi rib e della vela in cantiere, c’è il corso di Yacht Design dell’Università europea d’eccellenza, si conferma leader mondiale del design di Pescara, la laurea magistrale offerta dall’Università su tutti i mercati» e parla di «valore record Marconi di La Spezia e il corso erogato dall’Università degli della percentuale di export, superiore al Studi di Genova, lo Yacht Desing Master della Scuola del Design 95% della propria produzione». Non per del Politecnico di Milano o dell’Università di Venezia. L’elenco è niente Lamberto Tacoli, presidente di incompleto, ma ogni istituto offre partnership con cantieri e studi Nautica Italiana, l’associazione di settore, di progettazione, che guardano agli atenei come vivai dai quali nata nel 2015 per volontà di 25 tra i brand attingere in cerca di creatività fresca. più in vista del comparto nautico italiano,

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LIFESTYLE WEDDING TRAVEL

ITALY is the new LAS VEGAS: tutto per un "sì" SI CHIAMA "WEDDING TRAVEL" E NEL BELPAESE MUOVE QUASI MEZZO MILIARDO CON MATRIMONI DA FAVOLA IN LOCATION STREPITOSE

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DI MARINA MARINETTI

ustin Timberlake e Jessica Biel hanno scelto Borgo Egnazia, in provincia di Brindisi. George Clooney e Amal Alamuddin il Canal Grande a Venezia. John Legend e Chrissy Teigen Villa Pizzo, sul Lago di Como, Kim Kardashian e Kanye West il Forte di Belvedere a Firenze. Prima di loro Tom Cruise, per il suo terzo “sì”, quello con Katie Holmes, aveva scelto il Castello Odescalchi di Bracciano. Il concetto è chiaro: per un matrimonio da favola ci vuole una location da favola. E l’Italia, in quanto ad angoli incantevoli, paesaggi suggestivi e architetture indimenticabili tra borghi, castelli, ville, non è seconda a nessun altro paese nel mondo. Gli stranieri lo sanno, e sono sempre di più quelli, vip e non vip, che scelgono il Belpaese per celebrare le loro nozze. Arrivano dal Regno Unito (26,4%), dagli Stati Uniti (20,7%), dall’Australia (8,4%), dall’Irlanda (5,4), dalla Germania (4,9). E anche dall’India: lo scorso dicembre la diva di Bollywood Anushka Sharma e il capitano della nazionale di cricket Virat Kohli hanno pronunciato il fatidico “sì” a Borgo Finocchieto, il complesso acquistato nel 2001 dall’ex ambiasciatore americano John Phillips nella campagna senese, affitabile per la modica cifra di 110mila euro a settimana. È proprio la Toscana a svettare in

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SOLE, MARE E UN BUDGET DI ALMENO 50MILA EURO: TANTO COSTA SPOSARSI IN COSTA SMERALDA. A DESTRA, LA WEED

cima alla classifica delle mete predilette dagli sposi d’oltreconfine: è teatro del 31,9% dei matrimoni, seguita dalla Lombardia, col 15% degli eventi, poi viene la Campania, in particolare la Costiera Amalfitana, col 14%, il Veneto, che arriva quasi all’8%, e il Lazio col 7%. Il che non significa che le altre regioni d’Italia vengano snobbate: tutt’altro. Sempre più alla ricerca di mete meno note e tutt’altro che scontate, le regioni del Sud e le isole stanno vivendo un vero e proprio boom di richieste. E le amministrazioni locali, con gli ufficiali di stato civile in prima linea (solo il 34,4% opta per una cerimonia in chiesa, mentre la maggioranza si sposa con rito civile o con una funzione simbolica), si stanno attrezzando. A metà marzo, per esempio, l’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Sardegna ha organizzato una tre giorni a Cagliari, Santu Lussurgiu, Tortolì e Alghero dal titolo quantomai esplicativo: “Wedding tourism: opportunità per i territori regionali”. L’isola, d'altronde, è un set ideale per matrimoni da sogno. Come quello organizzato a fine maggio 2014 per una misteriosa coppia libanese (si vocifera fosse il figlio di Gilbert Chagoury, amico del finanziere Tom Barrack, tra gli invitati al banchetto nuziale) dalla giovane weeding


Per il 2018 si prevede un’ulteriore crescita del business, tra il 5% e il 7% per un settore che, sempre secondo il Centro Studi Turistici di Firenze, dà lavoro a 52.600 operatori tra albergatori, addetti all’accoglienza, fotografi e filmakers, musicisti, fioristi, truccatrici, estetiste, parrucchiere, ristoratori. Merito di chi, guardandosi intorno, scopre sempre nuove mete (come Vicenza, nelle residenze estive dei Montecchi e dei Capuleti, o la Sardegna) e “destagionalizza” il matrimonio. Perché non c’è solo il periodo da giugno a settembre. Gli indiani Anushka Sharma e Virat Kohli, per esempio, si sono sposati a dicembre. E sono sempre di più le richieste “in bassa stagione” di asiatici e cinesi. Va da sé che, DING TRAVEL SPECIALIST BIANCA TRUSIANI E LA WEDDING PLANNER SARDA ELISA MOCCI per offrire un buon servizio, è fondamentale conoscere bene le tradizioni, le usanze, anche in tema culinario o di trucco e parrucco, delle varie etnie e nazionalità che si rivolgono agli operatori planner Elisa Mocci (la stessa che ha firmato il matrimonio di nostrani. Per cinesi, per esempio, il bianco è un colore funebre, Elisabetta Canalis con Brian Perri): prenotò in esclusiva il Cala i numeri devono essere rigorosamente pari, ma il 4 va evitato di Volpe, il Cervo e il Romazzino, stanze extra lusso da destinare come la peste perché nefasto. «Stiamo facendo un’operazione agli oltre 250 invitati, offrendo loro una serata con ingaggi chirurgica, andando sui territori per ancora avvolti dal mistero e uno spettacolo pirotecnico, il tutto per CASTELLI, VILLE E ANCHE SPIAGGE preparare un’accoglienza dedicata al target, un costo di oltre 450 mila euro. D'ITALIA SONO LA SCENOGRAFIA DI tramite una nuova figura professionale: il «I libanesi sono molto eleganti, NOZZE PER CELEBRITY E MANAGER wedding travel coordinator, una figura ibrida ricercati», ricorda l’organizzatrice CHE SI AFFIDANO A PROFESSIONISTI tra l’accompagnatore turistico e il mediatore culturale», sottolinea Bianca Trusiani, «la sposa scelse l’hand made per SPENDENDOCIFRE DA CAPOGIRO pioniera del settore nonché fondatrice, nel la maggior parte dei dettagli e solo 2012, del primo operatore di wedding tourism italiano: Wedding per gli addobbi floreali, fatti arrivare dall’Inghilterra, ci vollero and travel. È lei che ha aperto la via alle location alternative, come 250mila sterline». Cifre record anche per un brand, quello di Elisa i castelli vicentini residenze estive dei Montecchi e dei Capuleti, Mocci Events, noto per occuparsi del segmento lusso: «Il budget o alcuni siti del Fai. Nella residenza gardesana di Gabriele varia molto a secondo del numero degli ospiti, può essere di D’Annunzio proprio la società di Trusiani sta organizzando un 40mila per un evento riservato a poche persone, ma se gli invitati matrimonio di una coppia inglese di origine indiana che durerà sono almeno un centinaio, i costi vanno dai 100mila euro in su». tre giorni, con balli e scenografie in pieno stile Bollywood. «Ma Dal punto di vista del business, le cifre sono decisamente non chiamatemi wedding planner: sono un’operatrice di viaggio interessanti non solo per lei, ma per una variegata filiera del esperta in destination wedding», dice. «Avevo un sogno: fare settore: il fenomeno del Wedding Tourism (turismo nuziale) o dell’Italia una sorta di Las Vegas, con pacchetti per nozze rapide Destination Wedding (destinazione matrimonio) in Italia è in ed economiche». Oggi con la sua Italy Destination Wedding, che continua crescita: se nel 2015 valeva 380 milioni di euro, nel in sinergia con operatori turistici del wedding crea pacchetti per i 2016, ultimo dato disponibile, i milioni erano già diventati 440,8 grandi distributori internazionali, e di Wedding Made in Italy, una spesi per 8.085 matrimoni ognuno dei quali, in media, è costato sorta di certificazione “doc” con cui le agenzie italiane partecipano 54.516 euro. A rilevare il giro d’affari è il Centro Studi Turistici di alle fiere del settore, anche all’estero. «Stiamo lavorando molto Firenze, che ha appena pubblicato il report “Destination Wedding anche la Fondazione Italia Cina, organizzando corsi con sinologi in Italy” censendo l’attività di 1.500 “diretti interessati” tra con un taglio pratico anche su cosmesi, menu, fotografia, stilisti, proprietari di location, wedding planner, società di catering che si che sono un target molto richiesto. Stiamo preparando persino un sono affaccendati per rendere indimenticabile l’esperienza a ben manuale accademico ad uso operativo wedding». 1,368 milioni di individui, sposi compresi.

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LIFESTYLE PEOPLE

TRA YACHT E MARE DA SOGNO: L'ESTATE A PORTOCERVO È PROTAGONISTA NEI RICORDI DELL'ATTRICE TORINESE

«Vi racconto la mia Sardegna»: l'estate secondo ALBA PARIETTI LA REGINA DEL JET SET APRE L'ALBUM DEI RICORDI TRA FESTE, GOSSIP E AMORI INDIMENTICABILI

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DI MONICA SETTA

Da qualche anno ha casa a Ibiza ed il suo topless è il più fotografato della season mondana 2018. Ma nel cuore di Alba Parietti, una delle star più amate dallo show biz, gli anni trascorsi in Sardegna, anzi nella lussuosa cornice della Costa Smeralda restano indimenticabili. «Mi viene in mente una festa straordinaria che organizzai per un mio amico agli inizi degli anni 90 a Porto Cervo», racconta la Parietti, «con Paolo Villaggio e Massimo Troisi. Avevo invitato mezzo mondo. Fu uno spettacolo assoluto di fantasia, magia, musica e tanta allegria. Quegli anni le estati smeralde erano rinomate dovunque, arrivavano imprenditori famosi, attrici, un’atmosfera di grande serenità e divertimento che poi è passata». Al giro di boa dei 57 anni Alba è ancora una donna bellissima che gira il pianeta attraversando le sue case, gli amori, gli umori di una stagione della sua vita che lei considera sinceramente splendida. Ci sono state estati di fuoco sulle spiagge della Sardegna, ci sono stati amori da copertina: uno fra tutti Christopher Lambert, che


recentemente è tornato al suo fianco per un breve periodo di passione. «Anni meravigliosi, ricordi magnifici, ma poi il tempo passa e anche l’amore si trasforma. Oggi da un uomo voglio più tenerezza, magari meno baci o sesso. Cambiano i modi di approcciare le estati», confida Alba, «si fanno le stesse cose, la barca, le feste, ma il respiro ê meno intenso, ci si rilassa, si vive il presente con meno ansia e forse pure con un desiderio più razionale». Malgrado la «CAMBIANO I MODI DI APPROCCIARE maestosa villa di Ibiza, Alba LE ESTATI: IL RESPIRO È MENO INTENSO, torna anche CI SI RILASSA, SI VIVE IL PRESENTE questa estate in CON MENO ANSIA E FORSE PURE alla Juventus, a numero uno dei ristoranti di Porto Cervo: Giancarlo Sardegna con CON UN DESIDERIO PIÙ RAZIONALE» Alessandrelli da dieci anni è il patron del Next Door, locale chic di le amiche care Liscia di Vacca che proprio in quel 2011 ha inaugurato la nuova come Paola Ferrari che lei segue in barca stagione. «Un avvio sobrio, senza fuochi d’artificio», ricorda la pure a Cannes insieme al marito della Parietti scherzando. «In realtà io arrivai dopo la mezzanotte a giornalista Marco De Benedetti. I posti festeggiare i miei 50 – Alba Parietti è nata il 2 luglio del 1961, ndr preferiti? Le cene al Pescatore, gli aperitivi e insieme a me arrivarono i calciatori Alberto Aquilani e Federico al Romazzino o al Cala di Volpe, il posto Macheda. Fu una festa bellissima». Due dei tanti calciatori e preferito da Sandra Carraro. E i ricordi si allenatori che presenziavano allora, come ogni anno, in Costa Smeralda. Fra loro, a brindare con Alba, anche Roberto Mancini e Marek Hamsik. La serata si concluse con la musica dal vivo. A condurre le danze il gruppo di Francesco Bove, chirurgo ortopedico che per hobby ogni anno inaugura la stagione del Next Door. Anche se adesso la casa è in Spagna, il cuore di Alba batte per la Sardegna. Il prossimo 2 luglio champagne a Ibiza o a Porto Cervo? srotolano come un vecchio film. Ti ricordi quella volta che Silvio Berlusconi ti voleva a Mediaset? «Era estate», rammenta lei: il Cavaliere le offrì quasi 10 miliardi per un contratto di esclusiva. Ma Alba disse di no, i soldi in fondo non sono mai stata la sua ossessione. «Piuttosto l’amore: se tornassi indietro forse ci sarebbe una estate del cuore»... Quella con Lambert? Forse, ma adesso Alba sospira. «Meglio guardare al futuro», dice, «alla prossima estate che, chissà, porterà qualcosa di nuovo». Da eterno secondo alle spalle di Dino Zoff

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LIFESTYLE OCCHIALI DAL 1878

140 anni di LOZZA, la lunga storia dell'occhiale made in Italy SONO STATI I PRIMI A PREVENIRE GLI INFORTUNI, A RIUTILIZZARE GLI SCARTI E A PENSARE AL DESIGN. E ANCORA OGGI I LORO "ZILO", NATI NEGLI ANNI '40, VANNO A RUBA. PARLA BARBARA DE RIGO, AL MARKETING DEL BRAND

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DI MARINA MARINETTI

utti abbiamo invidiato qualcuno, fra i nostri coetanei. Per noi “ragazze” nate a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta, in particolare, quel qualcuno potrebbe essere Barbara De Rigo. Le sono sfilati sotto il naso Bruce Willis, George Clooney, David Beckham, Alessandro Gassman e diversi altri sex symbol. Li ha conosciuti tutti, probabilmente assediata dalle amiche, imploranti di essere presentate agli uomini dei loro sogni. «Effettivamente...», abbozza lei. Onori (e oneri) di nascere da uno come Ennio De Rigo, che nel ‘78 fondò a Limana, nel bellunese, una piccola realtà artigianale di produzione di occhialeria conto terzi, la Charme Lunettes. «Il gruppo De Rigo è nato come un po’ per caso», ricorda: «Mio padre e mio zio Walter iniziarono la loro attività facendo i costruttori a Cortina d’Ampezzo, dopo il boom delle Olimpiadi, in quei primi anni ’60 che furono decisamente buoni. Poi entrarono come finanziatori in un’azienda di occhiali, per poi aprirne una seconda a Limana, in provincia di Belluno». Oggi il Gruppo De Rigo distribuisce in un’ottantina di nazioni, dà lavoro a circa 3mila persone e per il quattordicesimo anno consecutivo ha messo a segno un risultato in crescita: nel 2017 ha fatturato 449,5 milioni di euro (+5,5% a cambi costanti). Produce occhiali per Escada, Furla, Carolina Herrera Ny, Blumarine, Converse e Fila e ha tre marchi propri: Police, Sting e Lozza. Brand di cui Barbara De Rigo è Direttore marketing. Vi siete reinventati l’occhiale da sole come accessorio fashion.

In effetti questo merito ci viene riconosciuto. Nel canale ottico il business dell’occhiale da sole rappresentava una nicchia, poi, nel 1983 lanciammo il marchio Police e divenne una moda.

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Barbara De Rigo insieme al padre Ennio, fondatore e presidente del gruppo che oggi ha tre marchi propri: Lozza, Police e Sting

C’era per caso qualche fan del gruppo rock londinese, in famiglia?

Beh, io, mi tocca dire. Ero innamoratissima di Sting. L’idea fu di Michele Aracri, che già allora era l’ammistratore delegato del gruppo. Police è una collezione indirizzata al target giovani, trasmettendo l'immagine Usa, che ha contribuito in maniera importante a portare l'azienda a questi livelli. Gli occhiali dell’ indimenticabile Poncharello dei chips... Prima Police, poi Sting.

In effetti, quando due anni dopo valutammo che c’era ancora spazio per una nuova linea di fascia un po’ piu bassa, mio padre mi disse: «Tu che sei giovane, perché non tiri fuori un bel nome?». Siccome era un nickname e non un nome proprio, si poteva usare. Il 1983 è stato cruciale anche per l’acquisizione di Lozza, il marchio dell’occhialeria più antico d’Italia.

Il simbolo dell’eccellenza Made in Italy nel mondo. Per i mieri genitori era un sogno che si avverava. Nel Cadore Lozza, era un punto di riferimento, era un po’ l’Olivetti della nostra zona. Imprenditoria sociale?

Una storia affascinante. L’azienda fondata da Giovanni Lozza e dai fratelli Frescura nel 1878 è stata anticipatrice perché era attenta all’ambiente di lavoro e alle persone già dagli anni ’20. Sono stati i primi a usare la celluloide, materiale plastico all’avanguardia derivato dalla cellulosa, a impiegare macchinari progettati per ridurre al minimo gli infortuni degli addetti, a riutilizzare gli scarti di produzione per la

fabbricazione di altri oggetti, come per esempio i bottoni. Per non parlare del design senza tempo dei suoi occhiali.

E infatti gli Zilo vengono prodotti ancora oggi.

Negli anni ’70 erano un must e restano fra i cinque modelli piu venduti. Sono iconici. E poi hanno un bellissima storia da raccontare: nati negli anni ’40, frutto di uno studio all’avanguardia per quel tempo. Due fogli di acetato incollati intorno a un’anima di metallo: leggeri, robusti e duttili.

Li abbiamo visti nelle foto indossati da Fausto Coppi, Jackie Stewart. Alain Delon e da una serie di politici e divi del cinema.

Per il 140° compleanno di Lozza, che festeggiamo quest’anno, ne abbiamo realizzato una limited edition in titanio: 140 pezzi numerati nelle varianti silver e gold, con lenti polarizzate in cristallo Barberini, la lente italiana top per antonomasia. A proposito di icone: il gruppo è stato tra i primi a ricorre a testimonial celebri.

Con Police siamo partiti con Maldini e poi abbiamo avuto Bruce Willis e George Clooney, David Beckham, poi Antonio Banderas e da ultimo il brasiliano Neymar. Per il marchio Sting abbiamo avuto Nek, Schumacher, poi Battistuta e Cannavaro proprio nel 2006, quando l’Italia vinse i Mondiali di calcio. Un tema delicato, quello dei mondiali, quest’anno.

Lasciamo stare. Meglio parlare dei testimonial: quelli di Lozza sono stati

Alessandro Preziosi, Marco Mengoni e da ultimo Mika, cercando sempre andare pescare personaggi in linea col nostro brand. Ho avuto la fortuna di conoscerli tutti.

Un bel lavoro, il suo. Ma dica la verità: cosa avrebbe voluto fare, da grande?

In seconda elementare avevo scritto che volevo fare la maestra di lingue. Le lingue sono sempre state la mia passione e sicuramente volevo fare qualcosa a livello di comunicazione. Non ci è andata troppo lontana.

Oggi sono direttore marketing housebrand e comunicazione corporate, ma ho iniziato a lavorare in azienda come area manager nella parte export, quindi viaggiando e utilizzando le lingue. Il 2018 è un doppio anniversario: 40 anni di De Rigo, 140 di Lozza. Come vede il futuro?

Ci sono nuovi mercati e nuovi canali, come la rete. Noi cerchiamo di muoverci con prudenza nei vari ambiti. Ma c’è molto da correre: se prima un modello durava dieci anni, adesso si brucia nel giro di sei mesi. È la fast fashion.

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LIFESTYLE STOFFA DA PASSERELLA

L'haute couture nasce a Milano coi TESSUTI firmati Schmid LOUIS VUITTON, BALENCIAGA, DIOR: L'ALTA MODA PARIGINA SI RIFORNISCE IN ITALIA

S

DI MARINA MARINETTI

ulle passerelle dell’alta moda, da Milano a Parigi, sfila anche una piccola azienda italiana: molte delle scarpe e borse dei maggiori marchi internazionali - Dolce&Gabbana e Balenciaga, Prada e Louis Vuitton, Dior e Fendi - sono realizzate con i tessuti di Schmid, pmi milanesissima a dispetto del nome. Un esempio di quel made in Italy d’eccellenza che ha saputo reinventarsi negli anni: era il 1942, in piena guerra mondiale, quando l’imprenditore zurighese Walter Schmid fondò a Milano quella che oggi ancora si chiama Schmid Spa, allora focalizzata sulla distribuzione di filati e articoli tecnici per la produzione di calzature. Poi, negli anni ’60, con la nascita del prêt-à-porter e dell’alta moda, la specializzazione in tessuti e materiali per scarpe e borse. Dieci anni dopo, grazie al rapporto sempre più stretto con artigiani lombardi e toscani, l’azienda era già marchio di qualità e innovazione. Oggi Schmid, coi suoi 25 dipendenti a San Giuliano Milanese e un fatturato che veleggia intorno agli 8 milioni di euro, è uno dei leader nella fornitura di tessuti e materiali per il settore calzaturiero e della pelletteria, con Italia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti come principali mercati di sbocco. Per l'amministratore delegato Paolo Ciccarelli, una carriera nella finanza dopo la laurea

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in Economia aziendale a Venezia, con incarichi in Fininvest e Borsa Italiana fino a diventare Director of Finance del London Stock Exchange, «Schmid è stata il primo passo della mia nuova vita professionale. Nel 2010, in piena crisi post Lehman, ho avviato la mia attività per aiutare azionisti, fondi e imprese nelle fasi di cambiamento aziendale», racconta. «Il principale azionista di Schmid mi chiese di capire perché la società era in crisi di liquidità. Poco tempo dopo, quando per gli stessi azionisti non è stata più strategica, ho deciso di rilevarla». Decisione coraggiosa…

Schmid è un’azienda che sa farti innamorare, fatta di persone che ogni giorno le dedicano la loro passione e competenza, di prodotti che escono dal magazzino per diventare borse e scarpe delle più grandi griffe internazionali, di una rete di artigiani tra i


Paolo Ciccarelli, amministratore delegato e azionista di Schmid Spa

migliori del nostro made in Italy. E dopo tanti abiti grigi e blu del mondo della finanza, occuparsi di moda e colori non era poi così male! Piccoli fra i grandi, in un mercato molto competitivo: come avete fatto a farvi strada sino a diventare fornitori dei grandi marchi del lusso?

Direi “piccoli ma grandi”: nel nostro settore siamo la seconda azienda per fatturato e la prima per posizionamento e qualità del prodotto. La nostra strategia si basa su due convinzioni: che in un mercato sempre più globale e competitivo non abbia senso proporre prodotti di qualità media, facilmente producibili da tanti e a prezzi sempre più bassi. E che se vuoi essere apprezzato dai grandi marchi devi parlare la loro lingua e soddisfare sempre le loro esigenze. Da qui i tre “pilastri” su cui abbiamo impostato la nuova vita dell’azienda: qualità del prodotto, qualità del servizio e innovazione. Si dice che la piccola dimensione delle aziende italiane sia un ostacolo allo sviluppo e all'ingresso nei mercati competitivi, ma forse ci sono anche dei vantaggi…

È vero, la piccola dimensione è più un rischio che un’opportunità: limitato potere contrattuale, scarsa considerazione da parte delle banche e degli investitori più evoluti, difficoltà di fare ricerca, equilibrio economico e finanziario a volte instabile. Però anche vantaggi: nel nostro caso una struttura non verticistica e burocratizzata, tutti i decision takers intorno al tavolo il lunedì mattina alle 10 per il nostro monday meeting, velocità di decisione e coinvolgimento diretto nei risultati che aiuta a capire dove sbagliamo e a fare meglio. Eppure non sono state sempre rose e fiori.

Fare impresa in Italia non è mai “rose e fiori”: noi abbiamo puntato su qualità, del prodotto e del servizio, e innovazione. Siamo in grado di evadere quasi tutte le richieste in un tempo massimo di quattro

settimane e, se la merce è disponibile a magazzino, anche entro due giorni; non abbiamo minimi d’ordine e la nostra gamma colori, per alcuni articoli, arriva ad oltre 100 varianti. Questo significa mettere i clienti nelle migliori condizioni operative sia che abbiano una programmazione industriale della loro produzione sia che, in corso di campagna vendite, debbano urgentemente riassortire la produzione.

Guardando al futuro, Schmid investe sui giovani e sulle collaborazioni con scuole di design.

Unici nel nostro settore, abbiamo collaborazioni e partnership con le principali scuole di design e formazione tecnica in Italia e all’estero, che ci permettono un costante scambio di idee, creatività e innovazione, indispensabili per la crescita della Schmid e per restare competitivi in un mercato difficile come la moda: l’Accademia di Brera di Milano, l’Istituto Europeo di Design di Torino, il London College of Fashion, la scuola di calzatura e pelletteria “Arsutoria” di Milano, Palazzo Pucci Fashion Academy di Laura Chini. A queste istituzioni forniamo materiali da mettere a disposizione degli studenti di tutto il mondo per realizzare le loro collezioni. Qual è il fiore all'occhiello, tra i vostri prodotti?

Il nostro glitter: non è un caso che i sandali di Stuart Weizmann o le creazioni di Chiara Ferragni siano realizzate con i nostri prodotti. Stiamo poi lavorando molto su materiali innovativi e sostenibili, approcciando ad esempio il mondo delle fibre naturali riciclate, mentre, dal punto di vista dell’innovazione di prodotto direzione high tech, abbiamo appena lanciato un prodotto realizzato con la fibra di carbonio, interpretata da Schmid con un processo di realizzazione brevettato in esclusiva. La commessa che vi riempie di orgoglio?

Una delle ultime, la “stampa check” realizzata per Fendi. Siamo partiti da

un’idea del loro team pelletteria per personalizzare alcuni accessori e l’articolo messo a punto è stato poi utilizzato anche per le calzature.

Come si veste un manager abituato a maneggiare tessuti che diventeranno borse di Vuitton e Prada?

Dopo tanti anni di Borsa e banche, il tre pezzi grigio o blu, la camicia con i gemelli e la cravatta regimental diventano quasi una seconda pelle e così mi sono all’inizio presentato nel mondo della moda. Risultato: era come se un marziano fosse sbarcato dalla sua astronave direttamente negli show room o negli uffici stile dei nostri clienti! Ma se vuoi farti ascoltare devi parlare la lingua dei tuoi clienti: ho deciso quindi che a parlare con i “millennials” andassero colleghi più giovani. Io mi dedico invece a relazioni più istituzionali, dove giacca e cravatta sono ancora parte del linguaggio. E poi mi piace sempre ricordare una delle lezioni della grande Coco Chanel che diceva: “Vesti male e noteranno il vestito; vesti bene e noteranno la donna”. E nel vestire bene, lo stile della persona e la qualità dell’abito non passeranno mai di moda.

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LIFESTYLE BAGS, MA NON SOLO

La borsa è un gioco che si chiama PRINCI BAG COLORATE, LEGGERE, LAVABILI: LE NUOVE CREAZIONI FIRMATE ALEXANDRA ALBERTA CHIOLO

U

DI CECILIA MAJORANA

n «bellissimo gioco, seppure dannatamente serio»: Alexandra Alberta Chiolo, giovane designer torinese trentenne, definisce il fashion come la sua “conditio sine qua non”. «Probabilmente anche se fossi diventata un’astronauta avrei cercato il giusto abbinamento tra la tuta e il casco», scherza. Così, anche mentre dava gli esami per laurearsi in Scienze della Comunicazione, parallelamente frequentava corsi di taglio, cucito e modellistica insieme ad attempate signore «che mi hanno insegnato i trucchi del mestiere», dice: «non c’è nessuno che ti possa istruire quanto le vere sarte di una volta». Dall’amatoriale (il vestito per i 50 anni della madre, l’abito per la discussione di laurea della sorella) al professionale il passo è stato breve: nel 2008 è nata

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Alexandra Alberta Chiolo Spa. «Nel 2012 ero già al distretto calzaturiero marchigiano, uno dei più importanti d’Italia, per avviare il progetto delle Albertine». Ovvero le prime (e uniche) decolletè modulari, con tacco e plateau intercambiabili: «Il concetto era quello di dare la possibilità a ogni donna di essere libera e indipendente nelle proprie scelte partendo dalle scarpe che indossa tutti i giorni», spiega la stilista. «Il tutto declinato in un oggetto che crea emozione, frivolo se vogliamo, con tutta la leggerezza del caso. Perché comunque, essendoci molte varianti sia di colore che di altezze, c’è possibilità di utilizzare questa scarpa in diversi momenti della giornata». Un’idea rivoluzionaria, che ha avuto una gestazione alquanto impegnativa: «Ci sono voluti circa cinque anni dal progetto allo sviluppo», ricorda, «Abbiamo anche dovuto


Le borse della nuova collezione Princi firmata da Alexandra Alberta Chiolo

sottoporre le scarpe a una sorta di crash test per via del meccanismo di aggancio e sgancio del tacco, che è certificato in sicurezza, oltre che brevettato a livello mondiale». Oggi Alexandra Alberta Chiolo ripropone la stessa filosofia di modularità nelle borse della linea Princi, tutte rigorosamente Made in Italy. Prendiamo la Princi Bag, per esempio: è una shopper in Lycra imbottita con manici rinforzati in tessuto gommato, fondo potenziato, piedini in metallo salvaborsa, chiusura interna con accessori in metallo, chiusura esterna con elastico calamitato e dettaglio in tessuto gommato con logo, che all’interno ha un capiente organizer con tasca frontale e chiusura zip che può essere utilizzato anche separatamente con l'utilizzo della tracolla in gommato nero inclusa all’interno e regolabile in lunghezza. E non è tutto: leggerissima e rainproof, Princi può essere lavata in lavatrice a 30°. «Il fil rouge che lega il progetto delle Albertine a quello delle Princi bags è l’intercambiabilità, l’accessorio che si abbina all’altro accessorio. E ha caratteristiche che per me sono fondamentali in una borsa»,

spiega ancora Alexandra Alberta Chiolo: «la leggerezza, la lavabilità, la capienza e allo stesso tempa la trasformabilità». Ce n’è per tutti i gusti: il Princi Backpack, lo zainetto, leggerissimo e rainproof in Lycra imbottita con bretelle in tessuto gommato, fondo rigido removibile, doppia chiusura con zip in metallo ed elastico calamitato e dettaglio iconico in tessuto gommato con logo, che permette di inserire al suo interno un pc 11 pollici; il portafoglio Princi Wallet con le due ampie tasche con chiusura a zip al cui interno è possibile inserire comodamente smartphone di ultima generazione e passaporto, oltre a 20 tessere; la Princi mini bag per chi non vuole rinunciare al design anche di sera, ma anche per chi predilige il formato contenuto, estremamente curata nei dettagli, realizzata in Lycra imbottita con manici rinforzati in tessuto gommato, ha il fondo potenziato, dei piedini in metallo salva borsa, una chiusura interna con accessori in metallo, una chiusura esterna con elastico calamitato e la tracolla in gommato nero regolabile in lunghezza; infine le tracolle colorate Princi Straps, disponibili in diverse lunghezze, adattabili a Princi Bag, Mini Princi

LA GIOVANE DESIGNER TORINESE FIRMA ANCHE LE "ALBERTINE": LE PRIME (E UNICHE) DECOLLETÈ MODULARI, CON TACCO E PLATEAU INTERCAMBIABILI A PIACERE

LA DESIGNER ALEXANDRA ALBERTA CHIOLO

Bag e a Princi Organizer, estremamente curate nei dettagli, realizzate in tessuto gommato impreziosite da particolari floreali realizzati in Lycra imbottita metallizzata e tessuto gommato. Non solo: le Princi Bags sono tutte rigorosamente Made in Italy, come qualsiasi prodotto firmato dalla designer Alexandra Alberta Chiolo.

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LIFESTYLE ARTE&INDUSTRIA

MECENATI alla scoperta del Novecento LA COLLEZIONE AGRATI A MILANO APRE AL PUBBLICO FINO A DOMENICA 19 AGOSTO

N

DI MARINA MARINETTI

on solo viti e bulloni: quando nel novembre del 1970, in uno dei momenti epocali dell’arte contemporanea, Christo rimuoveva il telo bianco con cui aveva impacchettato il Monumento a Vittorio Emanuele II di piazza del Duomo a Milano per coprire il Monumento a Leonardo di Piazza della Scala, Luigi e Peppino Agrati vivevano in diretta il grande evento. I due industriali brianzoli, eredi dello storico Agrati Group, hanno sempre condiviso un’intuizione sensibile e sottile per l’arte, cogliendo le profondità delle immagini che stavano “costruendo” il loro tempo e, conciliando l’impegno imprenditoriale con la sensibilità e la passione per l’arte, hanno creato nel secondo Novecento quella che oggi può considerarsi una delle più importanti raccolte private d’arte moderna in Italia e nel mondo. Dopo la morte di Peppino, il testimone è stato raccolto dal fratello Luigi che, insieme alla moglie, ha deciso di donare la raccolta a Intesa Sanpaolo. Per la prima volta, oggi la collezione, un corpus di 500 opere dell’arte italiana, europea e americana, del secondo Novecento, è in mostra al pubblico, fino a domenica 19 agosto, alle

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IL CURATORE LUCA MASSIMO BARBERO

Gallerie d’Italia, in Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano. Il progetto “Arte come rivelazione” è curato da Luca Massimo Barbero con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli. Da un primo grande nucleo di sculture di Fausto Melotti, che fa perno all’esposizione, ad alcuni capolavori di Lucio Fontana, Alberto Burri, Yves Klein e Piero Manzoni, il percorso approfondisce la pittura di “nuova figurazione” italiana, con opere, tra gli altri, di Jannis Kounellis e Mario Schifano, per arrivare alle radici della nascente Arte Povera, con Piero Gilardi, Luciano Fabro, Mario Merz e Giulio Paolini. Luigi e Peppino Agrati, grazie alla curiosità tipica del loro essere imprenditori e a una non comune capacità di approfondimento, hanno costruito una collezione che rappresenta le molteplicità di interessi del loro modo di vivere l’arte contemporanea. La scoperta dell’arte americana corrisponde all’acquisto di opere dei principali esponenti sia della corrente Pop – ne è icona Andy Warhol e il suo monumentale Triple Elvis – sia delle tendenze minimali, di cui è emblematico il grande neon di Dan Flavin dedicato a Peppino Agrati. Accanto all’arte italiana entrano così nella raccolta le straordinarie opere di Robert Rauschenberg, collezionato ampiamente dalla fine degli anni sessanta agli anni ottanta, di Cy Twombly, originale mediatore tra cultura d’oltreoceano e cultura italiana, e di artisti concettuali come Bruce Nauman e Joseph Kosuth, le cui ricerche sul linguaggio sono messe in dialogo con quelle di Alighiero Boetti e Vincenzo Agnetti.


Better Than a Bertram. Legendary. We don’t need to explain what it means. Think of a legendary athlete, a legendary destination, or the most legendary catch you’ve ever seen. The picture forms in your mind as clearly and quickly as your eyes move across this page. Legends are larger than life. And if you’ll excuse us, we’ll take a bit of credit by noting that many believe Bertram falls squarely in the category of legendary. We may also need you to excuse us for essentially saying, f– it. It needs to be even better. Here’s the thing. You don’t become a legend by being content with the status quo. When Dick Bertram created the deep-vee hull on the original Moppie,it was a total revelation. And each subsequent model broke new barriers, pushing performance into uncharted waters.

Naturally, the new Bertram Yachts are a total departure. The newest incarnation takes another surprising turn, which isn’t so unexpected, is it? Sure, it’s based on the timeless, original deep-vee design. The superior performance and reliability are straight from Bertram’s roots. But everything else, you’ll find bolder and better, with design, detail and craftsmanship on a completely new level. Here is a vessel that blows everything you’ve ever experienced at its size, and everything we’ve ever made, straight out of the water. This is a Bertram in every sense of the word, including the part where it’s like nothing that’s come before it. DISCOVER MORE AT B E R T R A M . C O M


Diario di bordo Sei curioso? Sei creativo? Hai meno di 13 anni? Diventa il nostro inviato (o la nostra inviata) speciale: raccontaci, disegnaci, fotografaci il tuo viaggio! Lo pubblicheremo sulla rivista e su www.economymag.it

Finalmente in viaggio! Cosa ricorderai di queste vacanze? Quali città, porti, paesi visiterai? Traccia sulla cartina il tuo itinerario, incolla una tua foto (ma andrà benissimo anche un autoritratto), e poi sbizzarisciti a rappresentare quello che non dimenticherai mai della tua vacanza con un testo, o un disegno, un collage, una fotografia. Siamo certi che ne avrai tante, di cose, da raccontare: avrai fatto un incontro speciale, oppure scoperto un piatto particolarmente gustoso, o avrai trovato un tesoro, imparato un nuovo gioco, ti sarai inventato una bella storia... Mandaci la tua “cronaca” per posta (Economy, piazza Borromeo 1, 20123 Milano)o via email (info@economymag.it) e la pubblicheremo su Economy Summer e sul sito www.economymag.it. Per ricompensarti, avrai un abbonamento a Economy per il “grande” cui vuoi regalarlo.

Non vediamo l’ora di leggere il tuo Diario di bordo!

Diario di bordo di...........................età.......... INCOLLA QUI LA TUA FOTO

Il/la sottoscritto/a .............................................................................................................................................., esercente la potestà genitoriale/tutela legale sul minore ................................................................................., ne autorizza la pubblicazione dell’immagine sulla rivista Economy Summer e sul sito www.economymag.it Data, ................ Firma ....................


summer PLAYING

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800 CAVALLI IN ACQUA

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WISHLIST

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ECONIGMISTICA

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“NUDA” DA PISTA

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PENNE ALLA DIVERTITA

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SUSSURRI&GRIDA

Pirelli 1900, la nuova ammiraglia Tecnorib firmata Mannerfelt

Dotazioni (quasi) da superbike per la Ducati Scrambler 1100

Accessori e outfit d’autore per una vacanza very glamour

Sfumati i mondiali, non ci resta che filosofeggiare sul calcio

Parole, numeri e immagini: i giochi di Gianfranco Brambati

Si dice, non si dice: il gossip a cura di Monica Setta


MOTORI

PIRELLI bagnato estremo che tiene la rotta 800 CAVALLI E 18,5 METRI PER LA NUOVA AMMIRAGLIA DELLA FLOTTA TECNORIB: IL 1900 FIRMATO MANNERFELT DESIGN TEAM

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DI LUCA GROSSI PIERONI

portivo fuori, confortevole dentro e con l’inconfondibile disegno del battistrada sui tubolari: quelli del Cinturato™ Blue Wet Pirelli. Perché, in effetti, parliamo di “bagnato estremo”. La nuova ammiraglia della flotta Tecnorib si chiama Pirelli 1900: 18,5 metri di lunghezza, 5 di larghezza per 16 tonnellate di dislocamento. È il gommone della casa lombarda più grande di sempre e, come il Pirelli 1400, anche il 1900 porta la prestigiosa firma del Mannerfelt Design Team, studio con una lunghissima esperienza anche nella creazione di scafi da competizione. Lo scafo è realizzato in infusione, così come l’hard top in carbonio che si allunga verso poppa a proteggere il

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pozzetto, pensato per abbassare il baricentro e migliorare le performance. In sala macchine ci sono due MAN I6 da 800 HP ciascuno, con eliche di superficie, accoppiate alle trasmissioni Top System che consentono all’imbarcazione di raggiungere una velocità massima (da progetto, ovviamente) di 45 nodi, pur rimanendo sempre agevole da condurre grazie al joystick e trim automatico che ne facilita la guida sia alle alte che alle basse andature. Immancabile, come su tutti i battelli della gamma, l’impronta degli pneumatici Pirelli, segno distintivo sui tubolari. Questa volta però la scolpitura cambia, e arriva il disegno del battistrada del pneumatico da bagnato Cinturato™ Blue Wet, utilizzato da Pirelli nella massima competizione automobilistica. Un omaggio all’expertise maturata da Pirelli in fatto di gomme da “bagnato estremo”. In crociera il confort è garantito da spazi accoglienti, come lo sconfinato prendisole a prua e il pozzetto completamente personalizzabile. Gli interni, poi offrono un’altezza fino a 2 metri: sotto coperta il living centrale con cucina, dinette (trasformabile in un posto letto aggiuntivo) e tavolo da pranzo è vivo, elegante ed essenziale. Legni detonalizzati, laccature ad effetto metallico dai colori morbidi e chiari, tessuti preziosi nelle due cabine, con altrettanti bagni (uno privato nella cabina armatoriale di prua) in Corian e mosaici: tutto è studiato per creare un’atmosfera calda ed elegante. Il jolly? Il gavone tecnico a poppa sulla dritta, trasformabile in terza cabina per l’equipaggio.


MOTORI

NAKED per modo di dire: la Scrambler 1100 che vale un Gp MOTORE E DOTAZIONI ELETTROMECCANICHE DA CATEGORIA SUPERIORE PER L'ULTIMA NATA DI CASA DUCATI

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DI DANIELE RAFFAELE

os’hanno in comune una naked e una superbike? Niente, ovviamente. Anche se c'è una naked che ha molto della superbike. Altra categoria, intendiamoci. Ma il motore e le dotazioni sono davvero notevoli. A cominciare dal bicilindrico a L raffreddato ad aria e olio da 1.079 cm3 con distribuzione desmodromica, due valvole per cilindro e iniezione elettronica, 86 cavalli a 7.500 giri, con una coppia di 88,4 Nm già a 4.750 giri. L'avete riconosciuta? Stiamo parlando della nuova Ducati Scrambler 1100, esaltazione dello spirito della Land of Joy con le sue linee mature e ricercate, solido equilibrio tra muscoli e compattezza, nonché sorella maggiore – anche se dovremmo dire minore, dato che è l’ultima arrivata – delle versioni 400 e 800. Di livello superiore, la nuova Scrambler non ha solo il motore. Ci sono anche il sistema antisaltellamento della frizione (multidisco in bagno d’olio con comando idraulico) con controllo della coppia della ruota posteriore nelle scalate più violente, e l’ABS Cornering

Bosch, l’impianto frenante con doppio disco da 320 mm morso da pinze Brembo. E poi c’è l’elettronica a fare la differenza tra questa supernaked e le altre. È l’unica della categoria, infatti, ad avere, oltre all’acceleratore elettronico ride by wire, anche la piattaforma inerziale, il Ducati Traction Control (DTC) regolabile su quattro livelli, da meno a più invasivo (disinseribile) e i tre nuovi Riding Mode (Active, Journey e City). Libertà espressiva, comfort superiore e padronanza inimmaginabile: è anche questione di telaio. Completamente rivisto, il traliccio in tubi di acciaio ora abbraccia anche il bicilindrico e offre una posizione di guida migliore rispetto alla Scrambler 800, più sdraiata, col manubrio in posizione avanzata e bassa, regalando più spazio anche tra sella e pedane. Per le finiture poca, pochissima plastica e tanto alluminio, incluso quello delle guance intercambiabili laterali e la nuova cornice del faro anteriore a led, su cui spicca una croce con il logo Ducati.

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TIPI DA SPIAGGIA

Tipi (e tipe) GLAMOUR da spiaggia ACCESSORI E OUTFIT

Lo spirito di Blu Mediterraneo nella fragranza Chinotto di Liguria (Acqua di Parma, €112 il flacone da 150 ml)

PER UNA VACANZA ALL'INSEGNA DELLO STILE

T-Shirt con stampa (€12,95) e bermuda (€19,95) per lui, shorts (€19,95) e camicia in denim (€19,95) per lei. Tutto United Colors of Benetton Kids, come il cappello in paglia a tesa larga. A destra, ciotole in plastica della linea My Fusion, design Setsu&Shinobu Ito (Guzzini, €19,90)

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Per lei, occhiali da sole cateyes con lenti sfumate nere di Alberta Ferretti (€195), come il bikii in kycra stretch con motivo a righe bicolor e grafica a contrasto (€265) e le ciabattine in denim con dettagli oro (€650). Orecchini pendenti in oro bianco e pavè di diamanti (Antonini, €4.950) e bangle in argento elasticizzato (Morellato, €79).


A sinistra, occhiali Dominique in acciaio con naselli in ceramica (Italia Independent, €180) e polo in cotone piquet stretch (Scuderia Ferrari, €105). Sotto, trolley in policarbonato con finiture in pelle e quattro ruote piroettanti (Bric’s)

shopping

A sinistra, sunglasses con lenti fumé (Chanel) e intero in jersey tecnico con micro cristalli (Max Mara, €185)

Per lui, occhiali in acetato a stampa animalier (Louis Vuitton, €285), camicia in twill di seta Brids of Paradise (Villebrequin, €320) e costume da uomo elasticizzato Hypnotic Turtles (Villebrequin, € 195). In alto, carrè 90 in twill di seta “Sea-surf and fun” disegnato dall’artista brasiliano Felipe Jardim (Hermès, €350). Sotto, borsone Keepall in tela monogram eclipse e argento con parti metalliche in metallo argentato (Louis Vuitton)

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It's TIME to leisure

SEGNATEMPO DA POLSO AD ALTO TASSO DI CLASSE I. Philip Watch Sealion Cronografo con data, cassa 42mm in acciaio, bracciale in acciaio lucido e satinato. Prezzo: 560 Euro II. Sector SGE 650 Cronografo con cassa 42 mm in acciaio, bracciale in acciaio. Prezzo: 269 Euro III. Rolex Yacht Master 37 cassa in acciaio Oystersteel e platino. Prezzo: 10.250 Euro IIII. Maserati Trimarano Yacht, cassa 41 mm bianca in fibra di vetro, dial white guilloché e cinturino NATO. Fondello col record di attraversata oceanica di Giovanni Soldini. Edizione limitata. Prezzo: 349 Euro V. TAG Heuer CAW211R.FC6401 Calibro 11. Cronografo automatico con datario, cassa 39mm in acciaio, quadrante PVD blu soleil. Prezzo su richiesta VI. Jaeger-LeCoultre Polaris con cassa in acciaio e cinturino in caucciù. Funzione datario. Prezzo: 7.850 Euro VII. Hublot Big Bang Referee 2018 FIFA World Cup

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LEISURE TIME

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PENNE PENNE ALLA ALLA DIVERTITA/1 DIVERTITA

Il calcio, le donne, i MONDIALI BREVE TRATTATO DI FILOSOFIA SPORTIVA PER OFFRIRE AI NAVIGANTI GLI SPUNTI DI CONVERSAZIONE DA USARE DURANTE L’HAPPY HOUR

P

DI GIANFRANCO BRAMBATI

Purtroppo risulta difficile ancora oggi, anno di grazia 2018, superare l’ostracismo che si manifesta nei confronti delle ragazze ier Paolo Pasolini riteneva che il calcio fosse una che sognano di calpestare i prati d’erba dell’Old Trafford e del rappresentazione sacra, anzi addirittura “l’ultima Camp Nou. E che al momento trovano chiuse persino le porte rappresentazione sacra del nostro tempo” mentre per Julio dello stadio Biondi di Lanciano, diventato suo malgrado uno dei Velasco, che non è stato, come molti potrebbero ingenuamente problemi (ma non il solo), che probabilmente ha contribuito ad pensare un pittore spagnolo del tardo ‘500, ma solo l’ex CT della aumentare in maniera impressionante il dividendo azionario nazionale di pallavolo (1989-1996), il calcio è e rimane un gioco della Weyth, che - se non lo sapete ve lo dico io - non è una ditta in cui 22 uomini in mutande si divertono a inseguire un pallone. che fabbrica cioccolatini, ma è la casa produttrice del Tavor, E questo perché, come dicono tutti i grandi evasori fiscali, “siamo che con 22 milioni di confezioni l’anno domina indisturbata sin onesti: in quel pallone c’è tutto”. Tutto quello che un uomo può dall’inizio degli anni Ottanta la classifica dei farmaci più venduti desiderare dalla vita: il successo, la fama, le donne, la ricchezza… in Italia. Una cosa che nemmeno la Juventus di Platini e di Allegri Ma cosa si nasconde dietro a questa disciplina di cui non solo messi insieme è mai riuscita a fare, avvalorando l’ipotesi che gli gli antichi romani non sapevano nulla, ma di cui persino grandi psicanalisti servano soprattutto a trasformare i conti correnti dei civiltà millenarie come i sumeri, gli egiziani e gli ittiti hanno pazienti in una perfetta replica sempre fatto tranquillamente Gianfranco “Brambo” Brambati , ha un passato del deserto del Sahara. Ora a meno? Che si siano estinti di quelle lui chiama “piccole collaborazioni qualcuno mi dirà: ma le ragazze, proprio per questo motivo? autorali” di tutto rispetto: da Radio Popolare invece di giocare a pallone, Vai a sapere. In fondo è un (Borderline) a Radio 2 (Caterpillar) al ventennale non potrebbero fare qualcosa po’ come chiedersi se nella ruolo di redattore per la Gialappa’s Band in tutte le loro trasmissioni radiofoniche relative di meno complicato, chessò, famosa finale dei mondiali a Sanremo, ai Mondiali e agli Europei di calcio. la ricercatrice bio-molecolare, del 1966 tra Inghilterra e Sempre e soltanto cose comiche, comunque. la programmatrice di sistemi Germania, il tiro di Hurst informatici evoluti o magari anche l’estetista? era davvero entrato in rete oppure no. Noi purtroppo non lo Insomma, diciamolo: c’è qualcosa che una donna possa fare senza sappiamo. O meglio: diciamo che io non lo so e che sono in buona che sia considerato disdicevole? In teoria sì, ma in pratica poi... compagnia perché lo ignorano in molti, ma forse lo sa qualcuno La società è molto maschilista e le donne vengono marginalizzate. della Fifa e magari anche Moggi, che resta comunque uno che la Perché sono troppo brave. Possono essere competenti in tutto, sa lunga su un sacco di cose. purché non esagerino. A questo punto cosa vogliamo aggiungere? In Italia nel 2013 c’erano circa un milione e 360 mila tesserati Che la nostra nazionale “maschile” i mondiali russi li vedrà alla Figc, quella che un tempo veniva regolarmente scambiata stando comodamente seduta nel salotto di casa, mentre quella per la Federazione Giovanile Comunista e che dopo anni e anni “femminile” è pienamente in corsa per partecipare all’edizione di governi di centrodestra si è finalmente capito che era solo francese del 2019? O vogliamo invece dire che le ragazze sono al la Federazione Italiana Gioco Calcio. Il problema vero, però, 17° posto del ranking Fifa mentre i baldi giovanotti dalla maglia non è rappresentato dal numero dei tesserati, ma dal fatto azzurra sono ruzzolati al 20° e che hanno buone possibilità di che nonostante il calcio sia in assoluto lo sport più importante scendere ancora più in basso? Come cantarono con incredibile praticato in Italia, per il “gentil sesso” il calcio è peggio dei mezzi preveggenza i Nomadi nei lontani anni ‘60, a Kiev e dintorni: pubblici: non c’è posto. La nazionale femminile continua ad “Vedremo soltanto una sfera di fuoco… Ma noi non ci saremo”. essere considerata un vezzo, un’anomalia, che però, risultati alla L'occasione, come si dice, fa l’uomo ladro. Non la donna. mano, ultimamente funziona molto meglio della versione macho.

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PENNE PENNEALLA ALLADIVERTITA DIVERTITA/2

La guerra dei BOTTONI Xxx xxxxxxxxLOZZA, xx xxx xxxx Q xx xx xxx xxxx xxx xx xxxxxxxxx DI BRUNO MELIS

Jean e Paul avevano avuto indicazioni precise: scendere dal treno e dirigersi a casa di Oreste. Fuori dalla stazione Ago aveva piazzato uando cominciava a sbattere l'occhio destro Astolfo due top model dentro uno stand a forma di grappolo d'uva che Manichini metteva a fuoco le sue idee, come se avesse proponeva assaggi gratuiti di vini DOCG. I due francesi si dissero una slot machine al posto dell'organo visivo. “Il vecchio merciaio che un bicchiere non gli avrebbe di certo impedito di ostacolare la Oreste ha inventato il bottone che non si sbottona. Sarà il futuro della loro missione. Si mossero così in direzione delle due ragazze che, moda e noi dobbiamo impossessarcene. Dobbiamo vincere questa saggiamente istruite, avevano il compito di attrarre con sensuale guerra. Dobbiamo arrivare per primi usando l'astuzia.” I quattro lascivia e bicchieri di vino i due sarti. Questi, fieri delle capacità assistenti di Astolfo cominciavano a dare segni di preoccupazione, amorose di cui si ritenevano padroni assoluti, non tardarono a vedendolo in preda a una perversa eccitazione dettata da numerosi cascare nella trappola allestita a loro insaputa. Senza nemmeno tic che interessavano più muscoli facciali. “Ho un piano infallibile.” rendersene conto i sarti caddero in un profondo sonno etilico. Ago Astolfo guardava tutti e nessuno. “Ma dobbiamo eseguirlo alla arrivò con un furgone e li trasportò in uno scantinato, lasciandoli perfezione. Quattro altri stilisti si sono messi sulla strada per il russare sogni di vane conquiste. bottone di Oreste: Bon Ton ha inviato due suoi sarti con la passione Sulla strada che portava al laboratorio di Oreste c'era un campo della degustazione del vino d'annata, Ago, pensaci tu. Rocket Jacket da basket. A Filo era giunta la voce che i cinque modelli di Rocket ha inviato cinque modelli afroamericani; Filo, li fermerai; Mistyro Jacket tra una sfilata e l’altra erano soliti giocare con la palla a Sudato ha sguinzagliato due apprendisti del prêt a porter maestri spicchi per distrarsi un po'. Questi non poterono non notare cinque nell'arte dell'origami; Lana, risolvila tu; Vestivodi Nehru ha messo ragazzi intenti a giocare tra di loro. Cinque ragazzi ingaggiati da Filo sulle tracce del bottone tre abili nelle categorie minori, Bruno Melis, milanese non imbruttito, classe 1979, giocatori di scacchi; Nodo, a te ha in curriculum una laurea e un master che gli sono perfidi mestieranti dei l’onore di fermarli. Utilizzate parquet della penisola serviti a masticare quattro lingue e a divincolarsi tra otto diverse esperienze lavorative. Sempre in al meglio il poco tempo che italica. Renzo Bordone, bici, ex cestista, ha da sempre il piacere di riuscire abbiamo e tutte le risorse di noto spacca nasi, quando a trasformare un fatto bizzarro o un momento cui disponete per arrivare li vide passare recitò la particolare in una storia o in una poesia. prima degli altri a mettere le frase che gli impartirono mani sul bottone che non si sbottona. Dopodiché non avremo più di pronunciare, “Do you want play with us? 20 baskets.” I cinque rivali.” Astolfo uscì dalla stanza lasciando i quattro collaboratori a modelli non aspettavano altro. Sul punteggio di 16 a 15 per i guardarsi l'un l'altro con fare interrogativo. Filo diede voce ai suoi modelli, mestieranti ingaggiati da Filo diedero corpo alla loro pensieri, “Pensate anche voi che sia uscito fuori di testa? Un bottone fama. Cominciarono a volare gomitate sui denti, ginocchiate sui che non si sbottona? Dobbiamo assecondare questa sua follia?” quadricipiti e falli terminali. L'incontro finì 20 a 16 per Renzo e soci. Lana aveva preso appunti e li stava rileggendo, alzò lo sguardo e I cinque modelli passarono la notte al pronto soccorso. disse “Non abbiamo alternative. Lui è il capo e fino ad oggi non ha Oreste abitava in un paesino affacciato sul mare. Lana riuscì a sbagliato una campagna. E se avesse ragione anche questa volta?” bloccare il lungomare e riempirlo con una finta fiera dei giochi Ago continuava a muovere la testa sconsolato. “Lana ha ragione. di carta. Curiosi come solo loro sanno esserlo, i due giapponesi Non abbiamo alternative e magari è veramente la trovata del futuro. ci fecero un salto. Lana mise anche uno stand dove si invitavano i Conosciamo tutti la maestria di Oreste, rimbocchiamoci le maniche presenti a costruire il più grosso origami del mondo per entrare nel e portiamo a casa il risultato.” Nodo, rassegnato, disse la sua, “Più Guiness dei primati. I due nipponici pensarono fosse un'occasione che il risultato, dobbiamo portare a casa il bottone.” irripetibile per dare prova della loro arte. Iniziarono a costruire

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una torre che speravano potesse toccare il cielo. Da dentro la torre, mentre lavoravano alacremente a piegare e unire fogli, non potevano vedere che all'esterno Lana stava srotolando decine e decine di metri di scotch da imballaggio. Al segnale di Lana i ragazzi da lei ingaggiati chiusero ermeticamente i due nella torre, schiacciandoli stretti con la faccia verso quel cielo che volevano raggiungere. Ago arrivò col furgone e fece un secondo giro verso lo scantinato. Per portare a termine la sua missione, Nodo fece rapire i tre più forti Gran Maestri di scacchi in circolazione e li mise nell’hotel dei tre nepalesi, corrompendo il proprietario per allestire la sala riunioni a torneo di scacchi. Ai tre brillarono gli occhi nel vedere il cartello messo da Nodo, 'Gran Torneo di Scacchi aperto a tutti: sfida i Grandi Maestri Casilla de Péon, Piskopos e Bokštas'. Nella sala c'erano solo i tre rapiti, i quali avevano avuto ordine di giocare una partita infinita. Ognuno di loro si sedette al tavolo di un Gran Maestro e iniziò a giocare, senza sapere che non si sarebbero più alzati. Ricevute le telefonate dai suoi assistenti, Astolfo entrò in uno girotondo di tic per la felicità: l'occhio destro sembrava un panno steso al vento, le guance salivano e scendevano come se qualcuno gli tirasse dei fili dall'alto, le mani gli tremavano che pareva fossero state impostate sul programma della centrifuga e i piedi si alzavano e si abbassavano come se li appoggiasse sulle braci ardenti. Si avviò verso la casa del merciaio. Questi andò ad aprirgli sorprendendosi di vedere il famoso stilista, di cui si diceva non si sporcasse le mani nemmeno per pagare il conto al ristorante. “Buongiorno Oreste. Immagino che tu sappia perché sono qui.” Un sorriso istrionico apparve sulle labbra di Astolfo. Il merciaio lo guardò stranito. “Accomodiamoci, così mi potrai spiegare perché sei qui.” Astolfo era sicuro che Oreste stesse recitando la parte di chi non sapesse niente per non vendere la sua invenzione a nessuno. Lo stilista azzannò il silenzio. “Quanto vuoi?” Oreste strabuzzò gli occhi, non capendo cosa volesse. “Per cosa?” Astolfo a stento trattenne l'irritazione. “Io voglio il bottone che non si sbottona. Quanto vuoi?” Astolfo era paonazzo. “Tutti sanno che sei in possesso del bottone che non si sbottona e io lo voglio.” Oreste lo guardò sconsolato. “Te lo vado a prendere.” Astolfo già pensava alla prossima campagna: 'Un bottone è per sempre'. Oreste tornò con un pappagallo. “Te lo do anche gratis. Ce l'ho da un mese ma non sono riuscito a fargli dire una parola. Guarda. Bottone, dì ciao.” Il pappagallo non emise un verso, restando immobile sul suo trespolo. “Vedi, l’ho chiamato Bottone ma non ne vuole sapere di sbottonarsi. Non ti sembra uno scherzo?” Astolfo cominciò a piangere come un bambino. Il pennuto sudamericano lo fissò e tutto fiero gli disse “Meglio muti che stupidi.”

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ECONIGMISTICA a cura di Gianfranco “Brambo” Brambati MOTORI

Cruciverbone 1 1

2

3

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6

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23 28 34

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54 59

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63

69 74

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70 76

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Orizzontali 1. Gestiva i telefoni prima della SIP 7. Le vocali della mamma 9. La prima persona singolare 11. Scottato in maniera molto grave 17. Ansie profonde 18. Agitare con forza un oggetto o un’arma 21. Si valuta insieme al “contro” 22. Un operatore booleano 23. Celebre brano di Lucio Battisti 27. Palermo sulle targhe 29. Il film di Sydney Pollack con Dustin Hoffman vestito da donna 30. La fibra di poliestere in chimica 31. Una modesta costruzione con giardino 34. Il nome di Cavour 36. Un po’ di fiato 38. La cornice di un mobile

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39. L’eroe greco figlio di Talamone 40. Le lettere apostoliche del Papa 44. Il nome di King Cole 45. Areonautica Militare 46. Nel collegio giudicante affianca il Presidente 49. Guida i marinai verso il porto 50. La squadra di Ferrara 52. Un modello di Alfa Romeo 53. Lo dice chi obbietta 54. Cullare dolcemente 55. Il nome della Curie premio Nobel 57. Trasformano i casi in cose 59. Il Cesare che amministrò la Fiat 62. Particella pronominale che non è mai seguita dal verbo 64. Benestante 66. L’emittente che trasmette sui 102,5 MHz

68. Così sono detti i fiori commestibili 69. Si pronuncia sull’altare 70. Attraversa la pianura Padana 71. Un olio essenziale ricavato dai fiori d’arancio amaro 73. Fastidiose infiammazioni delle orecchie 74. Sublimi, sommi 77. Si possono leggere in entrambi i sensi 78. Un modello della Canon 79. L’eroico gallo che combatte i romani nei fumetti

Verticali 1. Il segnale ottagonale 2. I bisonti della strada 3. Imperia in auto 4. Un genere musicale 5. Non conformi all’ortodossia


6. Un tipo di pavimento molto resistente 7. Non basta per fare il monaco 8. Il Marte greco 9. Femmine dei cetacei tipici dell’America Meridionale 10. Una poesia come il 5 Maggio 11. Una famosa motosidecar sovietica 12. Il verbo essere degli spagnoli 13. Illustrano i passi dei libri sacri 14. Eliminare contrasti e divergenze 15. Il verbo che serve a chiudere un contenzioso 16. Un tipo di farina 19. Il programma spaziale per i razzi vettori ad uso civile 20. Lo sport a cui si invitavano gli… incapaci 24. La nota più luminosa 25. Original Version 26. Nascono dall’unione di alghe e funghi 28. È definita la TV di Stato 32. Le iniziali del patriota Manara 33. Divide due vocali tra due sillabe 34. Il Pino, comico di Zelig 35. Imbroglioni degli anni ‘50 che vendevano stoffe scadenti 36. Progettò la torre del Castello Sforzesco di Milano 37. Vi si conserva l’erba per il bestiame 40. Ha scritto “Il nome della rosa” 41. Scampò col padre al diluvio 42. Le consonanti dei lati 43. La migliore può essere costruttiva 45. Malattia respiratoria 47. Lo era Giove 48. Lo segue la pratica 49. Tutt’altro che complesso 51. La sirenetta disneyana 56. Famosa università inglese 58. Si alternano ai bassi 60. Risoluta ostilità 61. Il centro dei Camuni 63. Il Rio di Palazzeschi 65. Il vecchio… inglese 67. Lo zio della capanna 69. Va allestito per girare un film 70. Devoti 72. Un andare poetico 75. Le iniziali dello scrittore Sgorlon

Sudoku

Completare lo schema in modo che ogni riga, ogni colonna e ogni riquadro contenga le cifre da 1 a 9 senza ripetizioni.

Rebus

Cambio di consonante

Frase 5,2,4,3,2,6 (uccelli di palude) Che sia maggiore o minore per me ogni xxxxxx vederlo che si tuffa è un grande xyxxxx

(artisti al lavoro) Col xxxxxxxxxx posso disegnare

Frase 9,3,2,5,6

ma serve un xxxyxxxxxx sennò niente da fare

(al vernissage) Ho visto un quadro dipinto da Xxxxxx con due ciccioni che ballano il xxyxxx

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ECONIGMISTICA a cura di Gianfranco “Brambo” Brambati MOTORI

Tra una spiaggia e l’altra Trovate le 20 piccole differenze tra i due disegni.

Crittogramma A numero uguale corrisponde lettera uguale. A enigma risolto, apparirà una battura di Bruno Gambarotta.

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Cruciverba 1

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Orizzontali 1. Affetto da manie di grandezza

33 35

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Verticali 1. Il Nanni regista di Ecce Bombo

10. Abbreviazione di decibel

2. Contrarie all’ortodossia

12. Si consulta quello ferroviario

3. Lo sono il nervino e l’iprite

13. L’alternativa al petto…

4. Un indirizzo liceale

15. Il ferro su cui si appoggiava la lancia

5. Nota scrittrice di romanzi d’appendice

17. Sicuri, decisi

6. Il pareggio a reti inviolate

18. Esempio in breve

7. Avanti Cristo

19. Rischiarato dalla luce

8. Le cercava il manzoniano fra’ Galdino

22. I confini di Tripoli

9. Esonerate dall’obbligo

Crescendo e Calando _ 1 __ 2 ___ 3 ____ 4 _____ 5 ______ 6 _______ 7 ________ 8 _______ 9 ______ 10 _____ 11 ____ 12 ___ 13 __ 14 _ 15 1) Il simbolo dell’ossigeno 2) Scorre nella pianura Padana 3) Un nome da Papa 4) Una coppia di scarpe 5) Si corre in Piazza del Campo 6) Era “Piccolo” quello di Salvator Gotta 7) Popolo nord europeo

23. Il Nazario patriota e martire

10. Porta immagini d’epoca medioevale

8) Lo erano i Picari

24. Pubblica famose guide turistiche

11. Il cavallo dal manto rossastro

9) Un vetro azzurrognolo

25. Può essere psicologico o di gravidanza

16. È stato per 100 anni il carcere di Firenze

10) Il frutto della pigna

27. Famosi pittori bolognesi

20. Rende brillanti le scarpe

11) Il gradino della scala di legno

29. Minerale ferroso

21. Una sierra spagnola

12) Il più pesante è quello di… gomito

31. Uno strumento inglese

26. La …. Bike della palestra

13) Lanciò “Amoreux solitaires”

32. Lo è il geranio parigino o il filodendro

28. La parte finale dell’intestino tenue

14) L’articolo di certe… coppie

34. Il sangue carico di anidride carbonica

30. Abatantuono lo era… del quartiere

35. Preposizione articolata

32. Viene difeso dalla torre

36. Era il soprannome di Giacomo Agostini

33. Le consonanti dell’étoile

Tutte le soluzioni su www.economymag.it

15) L’Italia sulle targhe

Vero o falso? 1. Frèdèric Chopin negli ultimi 18 anni della sua vita si esibì solo in 30 spettacoli pubblici?

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LE RAGIONI DEL GOSSIP a cura di Monica Setta

IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO ALLA PROVA DELL’IMMUTABILE PIANETA RAI Quelle di viale Mazzini rientrano tra le prime nomine che Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno la possibilità di varare dimostrando in concreto le buone intenzioni enunciate: merito, competenza e continuità È IL LORO ALBERGO DEL

apparso raggiante accanto alla

ad alcuni compensi miliardari.

nel cda in scadenza, è uomo

CUORE, LO STESSO IN CUI

sua giovane compagna molto

L’essenziale è dare l’esempio:

con ottime sponde sia dal lato

BEPPE GRILLO DORME

ammirata dal popolo dei 5 stars.

Elisa Isoardi, futura moglie.di

Berlusconi che da quello pd

QUANDO SCENDE A ROMA

Ma di che cosa si è parlato alla

Salvini, non becca da tempo un

rispetto al pur nobile Giovanni

CONSUMANDO PASTI A CUI SI

low festa dei nuovi potenti della

euro di aumento e conquista

Minoli); nel cda potrebbe trovare

DEDICA PER LUI CON SOMMA

politica? Argomento clou è stata

La prova del cuoco (che già lei

posto l’ottimo Fabrizio del

PROFESSIONALITÀ IL MAITRE

la Rai, pratica di cui si occupa

portò al successo quasi 12 anni

Noce. Paolo Corsini andrebbe

RINO, già stella dell’Hilton

da martedi 5 il capo leghista

fa quando Antonella Clerici era

a Rai Parlamento mentre fra gli

prima che il 5 stelle di Monte

accademici di provata capacità

Mario diventasse l’attuale Rome

e gestione dei programmi si

Waldorf Astoria.

segnala Casimiro Lieto, papabile

I pentastellati hanno scelto il

per la direzione di Rai 2. Ancora

Forum della famiglia Troiani per

nessun nome per la direzione

festeggiare il nuovo governo.

di Rai 1 mentre per la direzione

Tutto è successo la notte del 2

generale si parla solo di “profili”

giugno dopo i festeggiamenti

e di manager dalla consolidata

istituzionali per la Repubblica:

esperienza tv. Con un simile

Beppe, Casaleggio junior, Gigi

profilo, uno dei nomi quotati è

Di Maio ma anche i ministri

quello di Antonio Azzalini che, non

Tria, Bongiorno, Bonafede, e

coinvolto dai renziani, fu fatto fuori

la sindaca di Roma Virginia

da Campo dall’Orto nonostante una

Raggi, si sono ritrovati intorno

sfilza di programmi di successo

alle 23 nel roof dell’albergo

perchè refrattario alla pratica degli

affacciato sui Fori imperiali

“inciuci”. Azzalini è in feeling con i

per un festeggiamento grillino,

grillini ma ha un carattere tosto,

cioè con tartine, focaccine,

perfetto per i leghisti. Basti pensare

acqua di rubinetto ghiacciata come piace a Beppe e qualche

DALL’ ALTO E DA SINISTRA, ELISA ISOARDI CON MATTEO SALVINI, MAZZUCA, DEL NOCE E AZZALINI

che per rientrare in Rai è pronto a rinunciare alla causa fatta alla Rai

bottiglia di prosecco italiano.

Salvini. Matteo ha condiviso con

incinta di Maelle) solo perchè

sine pecunia. Altro nome è quello

Nel parterre, c’era pure la bella

Di Maio tre punti focali per viale

la conduttrice di Legnano dopo

del mitico e bravo Fabrizio Salini ex

Giovanna Melodia fidanzata

Mazzini: merito, competenza e

18 anni di onorato servizio ha

La 7, oggi dg di Stand by me della

siciliana del vicepremier Di Maio

continuità. Mai più extraterrestri

scelto di tornare al nord per

coppia Simona Ercolani e Fabrizio

che aveva disertato la parata

come Antonio Campo Dall’Orto,

sposare il fidanzato petroliere

Rondolino. Altra nomination in rosa

del 2 giugno per precedenti

manager straordinario ma

Vittorio Garrone. Insomma: il

per il ruolo di dg è quella di Teresa

impegni facendo scattare il

troppo “visionario” per operare

presidente Rai potrà essere di

de Santis sostenuta pare da Luigi

sospetto che anche questa

una razionalizzazione dei costi e

garanzia (favorito Giancarlo

Bisignani ottimo amico di Mario

liason del brillante “Gigino” fosse

il rafforzamento delle produzioni

Mazzuca, che pur essendo stato

Orfeo. Come finirà? Con buona

finita male. E invece Di Maio è

interne con un deciso lifting

consigliere indicato da Salvini

pace della polenta, o no?

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