ECOSCIENZA Numero 1 • Anno 2022
ARPAE A SUPPORTO DEI PIANI DI SICUREZZA DELL’ACQUA ARPAE RIVESTE UN RUOLO STRATEGICO NELL’ELABORAZIONE DEI PIANI DI SICUREZZA DELL’ACQUA, METTENDO A DISPOSIZIONE I DATI E LE CONOSCENZE DERIVANTI DAL MONITORAGGIO DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI E SOTTERRANEI E LE PRESSIONI ANTROPICHE PRESENTI CHE POSSONO METTERNE A RISCHIO LA QUALITÀ.
ACQUE
L
a nuova direttiva europea 2020/2184 sulle acque potabili, che dovrà essere recepita dagli stati membri entro il 12 dicembre del 2023, introduce un nuovo approccio al monitoraggio dell’acqua basato sull’individuazione dei rischi e sulla gestione di tutta la catena di approvvigionamento dell’acqua potabile (dall’approvvigionamento fino al rubinetto). Tale approccio dovrebbe basarsi sulle conoscenze acquisite e sulle azioni attuate nel quadro della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e dovrebbe tenere maggiormente conto dell’impatto dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche. Una valutazione del rischio che dovrebbe comportare i seguenti elementi: - valutazione dei bacini idrografici per i punti di estrazione di acque destinate al consumo umano - valutazione e gestione del rischio di ogni sistema di fornitura che include estrazione, trattamento, stoccaggio e distribuzione di acque potabili fino al punto di erogazione - valutazione del rischio dei sistemi di distribuzione domestici. I Piani di sicurezza dell’acqua (Psa o Water safety plans, Wsp) sono già stati introdotti nella normativa italiana con il decreto del Ministero della Salute del 14/06/2017 e rappresentano lo strumento più efficace per garantire la fornitura ai consumatori di acqua potabile sicura e di elevata qualità. I Psa superano il tradizionale approccio gestionale basato sugli esiti del piano di controllo, a favore di un approccio preventivo e proattivo basato sulla valutazione e gestione del rischio e con la nuova direttiva europea delle acque potabili sono consolidati. L’approccio basato sul rischio dovrebbe garantire la continuità dello scambio di informazioni tra le autorità competenti e i fornitori di acqua. In Emilia-Romagna alcuni enti gestori del servizio idrico integrato (Sii) hanno
46
iniziato a elaborare, a fine 2019, i primi Piani di sicurezza dell’acqua delle zone di fornitura ai sensi ai sensi del decreto del Ministero della Salute 14 giugno 2017, applicando i principi delle “Linee guida per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano secondo il modello dei Water safety plan” (Rapporto Istisan 14/21). Per ogni Psa viene costituito un team multidisciplinare coordinato dal gestore del servizio idrico integrato e con rappresentanti di diversi enti: - azienda Usl territorialmente competente - Arpae - Regione Emilia-Romagna - Atersir (Agenzia territoriale dell’EmiliaRomagna per i servizi idrici e rifiuti) - Comuni, associazioni di consumatori ed eventuali stakeholder. Arpae mette a disposizione le conoscenze ambientali al fine di individuare correttamente le pressioni antropiche e
FIG. 1 PIANI DI SICUREZZA DELL’ACQUA Schema delle pressioni del Psa di Castel del Rio - Borgo Tossignano (BO).
Provincia
Numero di Psa avviati/conclusi
Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Totale
1 1 1 5 6 3 3 2 22
TAB. 1 PIANI DI SICUREZZA DELL’ACQUA Psa avviati/conclusi in Emilia-Romagna nel periodo 2019-2021.
gli impatti che potenzialmente possono costituire dei pericoli per il sistema idrico. La conoscenza delle caratteristiche di qualità dei corpi idrici (superficiali e sotterranei) derivante dal monitoraggio ambientale, congiuntamente alle pressioni antropiche presenti nelle diverse zone del territorio, permettono di perfezionare l’analisi di rischio, attribuendo probabilità