Proximitè | Prospettive di convivenza

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Progetto co-finanziato

Unione Europea Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi - A.P. FEI 2012 Azione 6

proXImiTÈ PROSPETTIVE DI CONVIVENZA


con


INTRODUZIONE P

ro-ximité, progetto finanziato dal FEI, Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi, nasce in continuità con le precedenti esperienze progettuali: “Mixitè: prospettive di convivenza” e Luoghi di mixité”. Con Proximité è stato possibile consolidare gli interventi operativi intrapresi sui territori del Comune di Firenze e del Comune di Lucca, implementando il numero dei condomini ERP coinvolti, in modo da consentire l’attuazione del progetto di integrazione in diverse aree metropolitane. Proximité ha inoltre consentito di estendere l’esperienza maturata nelle precedenti annualità anche al territorio del Comune di Pistoia, esportando le prassi operative elaborate, con la costituzione di équipes territoriali composite. Il progetto è stato infatti realizzato attraverso il lavoro congiunto di diverse équipes, una per il territorio fiorentino, una per quello lucchese ed una per quello pistoiese, costituite da educatori, mediatori sociali e mediatori culturali. Ciascuna delle équipe territoriali ha elaborato una peculiare modalità di intervento in relazione alla eterogeneità delle realtà abitative coinvolte nel progetto e dunque alla diversità delle esigenze degli utenti stessi. Comune denominatore del progetto, nell’ottica di realizzare interventi di “prossimità”, è stata la costituzione, in taluni casi la ricostituzione, dei Punti di Prossimità all’interno dei condomini ERP, individuati in collaborazione con i soggetti istituzionali responsabili per le assegnazioni e con gli enti gestori dei condomini stessi. Nei Punti di Prossimità educatori, mediatori sociali e mediatori culturali hanno garantito una presenza assidua e costante, che ha permesso un contatto diretto con i condòmini, la possibilità di creare laboratori per bambini e punti di ascolto per gli adulti. Con Proximité, come si evince dal termine stesso, è stato infatti perseguito un traguardo ulteriore rispetto a quelli conseguiti negli anni precedenti, ovvero creare un servizio percepito come concretamente “prossimo” all’utente. Il presente Vademecum costituisce parte del risultato di questa esperienza progettuale che vuole essere restituita a quegli stessi destinatari che ne hanno ispirato e favorito l’elaborazione. Nei mesi di attuazione di Proximité sono infatti emerse necessità specifiche dei residenti nei condomini ERP di riferimento, esigenze contingenti, in parte legate alla particolare situazione economico sociale, di qui l’opportunità di realizzare questo vademecum che vuole essere uno strumento di utile e facile consultazione per trovare risposte chiare ed immediate rispetto alle questioni che più frequentemente sono state oggetto degli interventi di mediatori ed educatori. Il vademecum si propone inoltre di essere uno strumento di condivisione di quel percorso verso l’integrazione e la diffusione della cultura della mediazione che abbiamo intrapreso con Proximité e che non dovrà essere interrotto, bensì proseguito con la determinazione di nuovi ed importanti traguardi. Proximité ha garantito una risposta diversificata per territorio con l’obiettivo comune di favorire l’integrazione, la partecipazione alla cittadinanza attiva e la consapevolezza dell’essere membri di una stessa comunità.



INdicE Firenze 1 a intro CASA SPA

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6 I PUNTI DI PROSSIMITÀ 7 8 La mediazione sociale PRONTUARIO DEI CONSUMI: microcredito e fontanelli 11 LABORATORIO DELLA MEMORIA 16 La mediazione culturale 17 FESTE ED EVENTI: IMMAGINI 18 le altre esperienze LUCCA 20 PISTOIA 24 APPUNTI per una nuova ECONOMIA DOMESTICA 32 38 IDEE IN CUCINA FOCUS: I MIEI VICINI ROM APPROFONDIMENTO: PRONTUARIO TERMINI CHIAVE ERP indirizzario servizi

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1 ... dentro i condomini ERP: CASA SPA

a Firenze I Punti di Prossimità... Casa S.p.A, nella sua qualità di gestore di alloggi sociali destinati ad una pluralità di persone spesso provenienti da realtà, paesi e culture diverse, è consapevole che tale circostanza può talvolta determinare incomprensioni e tensioni anche di un certo rilevo tra gli abitanti degli alloggi di erp., incidendo negativamente sulla qualità dell’abitare ed anche sulla buona gestione dei fabbricati stessi. È per questo motivo che CASA S.p.A. ha accettato con convinzione di collaborare a MIXITÈ, giunto ormai al terzo anno come PROXIMITÈ, che ha l’obiettivo generale di facilitare l’integrazione delle persone extracomunitarie e straniere con una pluralità di azioni (mediazione sociale, mediazione interculturale, animazione e facilitazione comunitaria) esercitate da personale qualificato e motivatissimo, individuando di anno in anno alcuni fabbricati in Autogestione per l’attuazione di questo progetto, coinvolgendo Responsabili e Comitati che hanno assicurato un valido supporto alle attività degli operatori. A cura di Sara Berni – Casa spa

I risultati dell’impegno di tutti gli operatori del progetto cominciano a dare buoi frutti ed è con sincera gratitudine che auguriamo loro buon proseguimento! 6


Durante il lavoro svolto in questi mesi all’interno dei condomìni ERP, gli educatori ed i mediatori culturali del progetto Proximitè hanno potuto osservare le necessità ed i bisogni reali che gli abitanti assegnatari vivono quotidianamente.

... un punto di vista educativo

Il periodo storico che stiamo vivendo, le difficoltà economiche, la crisi continua del mercato del lavoro, che colpisce indistintamente cittadini italiani e stranieri, hanno creato una discontinuità tra questa e le precedenti edizioni del progetto in relazione al coinvolgimento delle persone nelle attività proposte. Gli operatori hanno infatti constatato come le difficoltà economiche abbiano fortemente condizionato quegli aspetti della socialità connaturati alla vita stessa nel condominio: i residenti hanno in un certo senso introiettato parte della conflittualità legata alle questioni condominiali, considerandole come superficiali rispetto alle questioni strettamente personali o familiari. Il conflitto vissuto all’interno del condominio viene in un certo qual modo dimenticato, accantonato, non per questo risolto, ma resta latente poiché le problematiche personali sono diventate un carico eccessivo da sostenere che non consente di concentrarsi su conflitti esterni al nucleo familiare di appartenenza. La difficoltà predominante riscontrata è quella economica, dovuta principalmente alla mancanza di un lavoro che dia modo alle famiglie di farsi carico delle necessità quotidiane. Pagare l’affitto o una bolletta, dover affrontare spese che riguardano i propri figli o semplicemente fare la spesa diventano costi difficili da sostenere. Tutto diventa estremamente complicato anche il solo mettersi d’accordo per una spesa di due euro mensili per la pulizia dello stabile. Le attività di socialità pensate nell’ottica di favorire l’integrazione e la diffusione della cultura del dialogo e della mediazione si rivelano talvolta strumenti inadeguati per fornire una risposta concreta ad esigenze contingenti. A queste esigenze si è cercato di dare una risposta, reimpostando, in parte, le prassi operative consolidate nelle pregresse esperienze progettuali. Gli educatori, più che in passato hanno operato sul piano della informazione e della formazione sui temi del consumo consapevole e sostenibile, nonché sul microcredito. Uno degli strumenti nati in questi ultimi anni è l’attività di microcredito che viene offerto alle famiglie che hanno particolarmente bisogno e non riescono a far fronte alle spese del vivere quotidiano. In tal senso, durante il progetto, è stato coinvolto un esperto di consumo consapevole, che da anni opera sul territorio fiorentino, realizzando incontri di approfondimento sul tema aperti ai residenti nei condomini ERP.

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La mediazione sociale

“Proximité”, in continuità con “Mixitè: prospettive di convivenza” ed il successivo “Luoghi di Mixitè” ha reso possibile l’implementazione del servizio degli Sportelli di mediazione sociale, offrendo, altresì, ai residenti dei condomini ERP del Comune di Firenze coinvolti nel progetto, un servizio specifico sia di mediazione che di informazione orientamento verso gli altri servizi gratuiti presenti sul territorio, competenti in relazione al tipo di problematica segnalata agli operatori, nel caso in cui non sia stata necessaria o fattibile una mediazione. Le anzidette esperienze progettuali hanno pertanto consentito di rafforzare la rete integrata di servizi di giustizia ripartiva esistenti sul territorio fiorentino, implementandola con il servizio offerto all’interno dei condomini ERP. La rete, così, mette a disposizione dell’utenza diverse tipologie di sportelli di mediazione, in relazione alle diverse esigenze dell’utenza: gli Sportelli di mediazione sociale presso i quartieri, gli sportelli di mediazione sociale ed interculturale presso i punti di Prossimità all’interno dei condomini ERP e l’Ufficio di mediazione penale presso il G.d.P. di Firenze (in collaborazione con l’Associazione Altrodiritto onlus) . La mediazione è una modalità stragiudiziale di risoluzione del conflitto, finalizzata al raggiungimento di un accordo o di una soluzione soddisfacente e condivisa tra le parti in contrasto. I mediatori sono professionisti, formati in materia di risoluzione pacifica del conflitto, che facilitano il dialogo tra le parti, mantenendo una posizione neutrale. Gli operatori hanno elaborato una prassi operativa che consente di attivare il percorso della mediazione in ambito sociale, in ambito familiare ed in ambito penale, connotando questi tre ambiti con accezioni peculiari, non precipuamente riconducibili alle consuete definizioni accademiche di tali ambiti di intervento.

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Sono molte le domande alle quali è possibile trovare una risposta soddisfacente in mediazione Il grafico riporta solo in maniera esemplificativa e non esaustiva alcune delle relazioni che possono essere affrontate in mediazione. e vuole pertanto servire per focalizzare l’attenzione su alcune delle più frequenti situazioni nelle quali intervengono i mediatori. Ognuno di noi nella vita, necessariamente viene in contatto con l’altro e talvolta la relazione si traduce in un rapporto di natura oppositiva. In mediazione è possibile gestire in maniera costruttiva anche la contrapposizione, evitando la degenerazione del conflitto. La mediazione in ambito sociale, nello specifico, ha uno scopo prevalentemente preventivo finalizzato ad evitare l’inasprirsi e la degenerazione del conflitto. Nell’accezione di sociale rientrano tutte quelle relazioni che per differenza non appartengono all’ambito familiare o penale. Si possono pertanto affrontare in mediazione situazioni conflittuali tra condomini, tra vicini di casa, tra conoscenti, tra persone appartenenti a gruppi etnici diversi, tra persone che hanno rapporti di lavoro o rapporti economico commerciali, nonché rapporti riconducibili all’ambito scolastico. “Sociale” può dirsi, infatti, una mediazione che abbia ad oggetto un qualsiasi rapporto o più semplicemente una relazione con una o più persone. La mediazione in ambito familiare interviene invece nelle situazioni conflittuali che coinvolgono una famiglia, nell’accezione più ampia del termine (rapporti coniugali, famiglie di fatto, rapporti parentali). Più frequenti sono le mediazioni familiari che vengono attivate durante la difficile fase della separazione tra coniugi o comunque tra genitori, anche nel caso sia necessario stabilire questioni attinenti alla cura ed all’educazione dei figli, nonché problematiche di natura economica. Vengono altresì trattate in mediazione relazioni conflittuali tra parenti che abbiano ad oggetto questioni di natura ereditaria o di natura economica in senso lato, comunque afferenti ai diritti disponibili. La mediazione penale interviene invece durante un procedimento penale che vede coinvolte le parti in conflitto. La mediazione penale presso il Giudice di Pace, in particolare, può essere attivata dal Giudice stesso che può invitare gli avvocati delle parti e le parti stesse a tentare una mediazione penale. Le parti coinvolte in un procedimento penale possono altresì attivare un percorso di mediazione spontaneamente. Una mediazione penale presso il Giudice di Pace avrà esito positivo nel caso in cui le parti rimettano la querela ed accettino la remissione della querela stessa. L’esito del processo penale non necessariamente assicura la ricomposizione del conflitto e non sempre appaga le parti coinvolte sia in termini di riparazione che di condanna inflitta. La mediazione penale offre invece una possibilità di ricomporre il conflitto affidando alle parti stesse lo strumento per la risoluzione, garantendo, nel caso di esito positivo, una gratificazione ben maggiore di quella che si potrebbe perseguire con un procedimento penale dinanzi al G.d.P. Ricordiamo che sono molteplici i reati di natura bagatellare di competenza del G.d.P., si pensi per esempio ai reati di ingiuria, diffamazione, minaccia, lesioni lievissime, danneggiamento, atti contrari alla pubblica decenza. In mediazione, con l’ausilio dei mediatori, viene data alle parti la possibilità di esprimere il proprio punto di vista e di confrontarsi. L’attività dei mediatori sociali di “Proximité”, in continuità con le precedenti esperienze progettuali, è stata caratterizzata da interventi in loco, nei condomini ERP interessati dal progetto, in sinergia con gli educatori e con i mediatori culturali, allo scopo di favorire, attraverso il dialogo, l’integrazione dei residenti stranieri. Una delle peculiarità emerse in tali contesti, è stata infatti riscontrata nella difficoltà dimostrata dai residenti di “uscire” all’esterno della propria realtà condominiale per usufruire del servizio di mediazione sociale ed interculturale. Per ovviare a tale difficoltà, ancor più sentita proprio dai residenti stranieri, è stata prevista un’implementazione delle attività incentrate sui Punti di Prossimità creati all’interno dei condomini ERP, garantendo la diffusione della cultura della mediazione ed avvicinando gli utenti al servizio. Nel corso di Proximité è stato riscontrato, anche in relazione alla contingente situazione economico sociale, che una delle problematiche maggiormente sentite dai soggetti ai quali era rivolto il progetto consisteva nella difficoltà di relazionarsi efficacemente con i soggetti istituzionali. Per questo l’attività dei mediatori si è ulteriormente modulata rispetto all’esigenza dell’utenza, dando

La mediazione sociale

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La mediazione sociale

vita così una nuova dimensione del servizio di mediazione che ha comportato una netta commistione tra le due attività che solitamente gli operatori svolgono: il servizio di informazione orientamento ed il servizio di mediazione. Si è delineata infatti un’attività composita, attraverso la quale i mediatori hanno prima individuato correttamente la tipologia di esigenza alla quale l’utente non trovava una risposta ed una soluzione, situazione questa che ingenerava necessariamente insoddisfazione, e successivamente hanno individuato in maniera puntuale l’interlocutore all’interno delle istituzioni che poteva legittimamente risolvere la problematica sottoposta dall’utente stesso. Questo ha dunque ingenerato un nuovo modus operandi per i mediatori che hanno gestito situazioni non palesemente conflittuali ma potenzialmente tali, comunque situazioni di grande difficoltà e dense di recriminazioni ed insoddisfazione, dall’una e dall’altra parte. Spesso l’utente crede erroneamente di avere diritto ad alcune prestazioni oppure potrebbe legittimamente esigerle ma purtroppo non sempre indirizza nella maniera corretta tali pretese, rischiando di ottenere risposte parziali o dinieghi ai quali non sempre corrisponde una spiegazione facilmente comprensibile o esaustiva. Per converso, i soggetti istituzionali che vengono investiti dalle richieste degli utenti, nel caso in cui non siano competenti, possono essere frustrati dalla rigidità amministrativa nella quale necessariamente devono operare. I mediatori sono pertanto intervenuti in questi casi come dei facilitatori della comunicazione, rappresentando ai soggetti istituzionali competenti le richieste degli utenti in maniera compiuta, al fine di addivenire ad una conclusione esaustiva delle vicende relazionali trattate. Potremmo dunque sostenere che con Proximité sia stata delineata una sorta di mediazione “burocratica”, avendo avuto cura di definire sempre in maniera composita i conflitti, interessando tutti i soggetti istituzionali che a diverso titolo avevano competenza a dirimere la situazione di insoddisfazione dell’utente. Tali tipi di interventi sono stati possibili anche grazie alla collaborazione al progetto dei Servizi Sociali Territoriali,di Casa S.p.a., gestore dei condomini ERP, e dell’Ufficio patrimonio del Comune di Firenze che interfacciandosi con educatori e mediatori hanno permesso interventi mirati e strutturati.

Qualche chiarimento sull’attività di mediazione sociale

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Il servizio di mediazione deve essere attivato da almeno una delle parti in conflitto; i mediatori fissano un colloquio preliminare individuale con chi si rivolge allo “sportello di mediazione”. Successivamente i mediatori invitano, tramite lettera, l’altra o le altre parti in conflitto a partecipare a colloqui preliminari individuali. Il colloquio preliminare ha lo scopo di permettere alla parte di illustrare ai mediatori la propria versione dell’episodio conflittuale e di esprimere volontariamente il proprio consenso alla mediazione. Se le parti prestano il consenso viene poi fissato l’incontro di mediazione, al quale sono presenti soltanto le parti e i mediatori. Durante l’incontro le parti si confrontano sulle proprie posizioni e, con il supporto dei mediatori, si cerca di creare o ristabilire una via di comunicazione, al fine di trovare un accordo condiviso che, qualora le parti lo vogliano, può essere sottoscritto con scrittura privata. Gli utenti si sono rivolti agli sportelli di mediazione sociale, nell’ambito del progetto, per conflitti di diversa natura, prevalentemente relativi a difficoltà di condivisione di spazi comuni; difficoltà di comprendere e accettare abitudini e usi di culture diverse e, conseguentemente, di relazionarsi con l’altro. Con Proximité si è, inoltre, proseguito il percorso avviato nelle precedenti esperienze progettuali con le Autogestioni dei condomini. L’intervento di mediazione si è dimostrato decisivo per facilitare la comunicazione e la collaborazione tra i soggetti incaricati delle autogestioni nei condomini ERP, dando vita ad una prassi operativa che ha previsto, oltre ai consueti interventi di mediazione, la partecipazione dei mediatori a incontri tra i membri delle autogestioni, anche al fine di fornire chiarimenti e informazioni sui regolamenti condominiali e altre normative.


Dal lavoro congiunto di educatori, mediatori sociali e mediatori culturali nasce il Prontuario sui consumi sostenibili e consapevoli MICROCREDITO Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che consente l’accesso al credito anche delle persone in situazione di povertà. Per informazioni dettagliate consultare il sito: www.regionetoscana.it/toscanasolidale

PRONTUARIO DEI CONSUMI

Esiste una rete territoriale di circa 300 Centri di Ascolto ai quali le persone in situazione di bisogno possono rivolgersi per sostenere un colloquio, individuale o familiare, creata in collaborazione con ANPAS, ARCI, Misericordie e Caritas. I Centri di Ascolto, che operano in stretto raccordo con i servizi sociali territoriali, nell’accogliere le domande daranno priorità a coloro che si trovano in condizione di particolare fragilità socio-economica: appartenenza a famiglie numerose, presenza di situazioni di disabilità grave, presenza di figli minori e di nuclei monoparentali. Dopo aver predisposto un piano personalizzato, i contributi che potranno essere accordati (dopo l’istruttoria effettuata dai Centri di Ascolto sempre in raccordo con i servizi sociali territoriali) non potranno superare i 3 mila euro, senza garanzie né interessi. La restituzione della somma dovrà avvenire entro un massimo di 36 mesi e la modalità sarà concordata sempre con il centro di ascolto al quale spetteranno anche attività di tutoraggio e di accompagnamento per garantire un uso consapevole del denaro. Al beneficiario viene richiesto di essere parte attiva e propositiva nel superare le momentanee difficoltà economiche, personali o della propria famiglia. La restituzione del denaro potrà avvenire, in alternativa a quella rateale prevista dal piano personalizzato, anche attraverso lo svolgimento di attività socialmente utili.

Coloro che richiedono il beneficio devono essere in possesso dei seguenti requisiti: •

residenza anagrafica in un Comune toscano

maggiore età

assenza di condanne definitive di un certo tipo (associazione di tipo mafioso, riciclaggio, impiego di denaro e beni di provenienza illecita)

valore ISEE non superiore a 15mila euro

cittadinanza europea oppure possesso della carta di soggiorno o di regolare permesso di soggiorno

Per ulteriori informazioni scrivere a lottapoverta@regione.toscana.it.

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PRONTUARIO DEI CONSUMI

Si segnalano... Sportello per il Microcredito Caritas L’Arcidiocesi di Firenze promuove una forma di sostegno che consenta l’ottenimento dalle banche di piccoli finanziamenti per quelle persone che vogliono avviare un’attività in proprio. Centri d’Ascolto Diocesani V. Faentina, 34 Firenze Tel. 055.46389284 Fax. 055.46389285 Orario: nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 16.00 alle ore 18.00 e-mail: prestito speranza@caritasfirenze.it

Microcredito Comunità delle Piagge Il Fondo Etico è nato principalmente per rispondere al bisogno di credito di alcuni abitanti del quartiere che si vedevano negare il diritto ad un prestito dalle banche o dalle finanziarie perché mancanti delle garanzie patrimoniali richieste. Per quanto riguarda il funzionamento, il Fondo Etico si avvale della cooperativa sociale Il Cerro per la raccolta del denaro e della cooperativa finanziaria Mag 6 di Reggio Emilia per l’erogazione dei prestiti. I prestiti erogati possono essere di tre tipi: a persone che abbiano residenza o domicilio nel territorio delle Piagge, anche se non si tratta di cittadini italiani; ad imprese che hanno la loro sede nel territorio delle Piagge o che operano in stretta relazione con il quartiere; a progetti che favoriscano la nascita di nuove attività economiche e di sviluppo sostenibile nel territorio delle Piagge. Centro Sociale IL POZZO via Lombardia, 1/p - tel. 055373737

FONDO ESSERE Q4 Il Fondo è gestito da un numeroso gruppo di associazioni e realtà del Quartiere che insieme garantiscono Prestiti di Solidarietà a chi vive nell’indigenza, ma si sforza e combatte per uscirne. Il Fondo Essere è nato ed opera in piena intesa con il Consiglio di Quartiere 4. La Segreteria è aperta ogni Mercoledì dalle ore 9,30 alle ore 11,30. Via Canova 116/28 a Firenze.Per contattare la segreteria sono a disposizione i numeri: tel. 055.71.39.61 - cell. 348.26.23.096 (con segreteria automatica).

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Mercatini del baratto… In economia, il baratto è un’operazione di scambio tra due parti e può riguardare beni o servizi senza uso di moneta. Nel baratto, il valore dei beni oggetto dello scambio viene considerato sostanzialmente equivalente fra le parti, senza ricorrere esplicitamente ad un’unità di misura di valore monetario dei beni stessi. Il valore si attribuisce liberamente alle cose considerando la qualità, la quantità e l’interesse al bene da scambiare. Quali sono i presupposti del Baratto? Due soggetti devono possedere beni diversi ed ognuno dei due deve attribuire maggiore utilità al bene posseduto dall’altro; entrambi devono ritenere che dal trasferimento del bene scaturisca un vantaggio economico.

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PRONTUARIO DEI CONSUMI

G.A.S.: Gruppi di Acquisto Solidale Il Gruppo d’Acquisto Solidale è una organizzazione di persone della stessa città, quartiere o condominio che decide di acquistare insieme e all’ ingrosso, prodotti alimentari e non, direttamente dai produttori attraverso una lista comune e con ordini cumulativi, per poi ridistribuire tra i vari appartenenti al gruppo i prodotti acquistati con un risparmio dal 15 al 30% rispetto ai prezzi offerti dai canali di distribuzione tradizionali. Si chiama solidale poiché il gruppo decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarietà che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti e al rispetto dell’ambiente. I G.A.S. infatti acquistano da piccoli produttori locali e salvaguardano così l’ambiente riducendo l’inquinamento derivante dal trasporto. Il GAS si può creare, o si può aderire ad uno già esistente. Per creare un GAS si deve essere un gruppo consistente di persone che si danno delle regole per i futuri acquisti, per esempio prodotti economici, biologici, stagionali, etc. Poi si deve ricercare nella propria zona piccoli produttori che soddisfino le esigenze del gruppo. Si individuano i referenti che tengano i rapporti con i produttori e un coordinatore che raccolga gli ordini. Di solito si da una cadenza temporale per raccogliere gli ordini, si acquistano i prodotti e si distribuiscono tra gli associati. Per aderire ad un G.A.S. già esistente di solito viene richiesto un piccolo contributo per coprire le spese burocratiche di gestione ma viene lasciata libertà di partecipare agli acquisti quando si desidera.

I GAS presenti sul territorio fiorentino sono moltissimi, alcuni indirizzi utili: QUARTIERE 1 - GAS FI-Sud OLTRARNO Circolo ARCI in via San Niccolò, il martedì a settimane alterne Per info contattare Elena: e.michelagnoli@gmail.com. QUARTIERE 2- SangerGAS Parrocchia di San Gervasio una volta al mese di lunedì Per info contattare Lucia: luciaitatini@tiscali.it QUARTIERE 3 - GAS Ricorboli Solidale Sede operativa zona Ferrucci in via Marsuppini 9 Firenze Per info contattare: luccen59@libero.it QUARTIERE 4 - Mondogas c/o il Kantiere in via del Cavallaccio 1/q (zona UCI cinemas) Per info contattare: Info@mondogas.org QUARTIERE 5 - GAUS Presso i locali della parrocchia Maria Ausiliatrice di Via Baracchini, ogni giovedì alle 19.00 Per info contattare: bani.massimo@tiscali.it. Per ulteriori indirizzi: www.retegas.org

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FONTANELLI.... acqua: un bene comune I fontanelli a Firenze sono: Fontanello n. 1 Via della Sala (Le Piagge, Firenze) Fontanello n. 2 Via Canova (Villa Vogel, Isolotto, Firenze)

PRONTUARIO DEI CONSUMI

Fontanello n. 4 Via dell'Agnolo (Firenze) Fontanello n. 7 Via Villamagna (Impianto Anconella, Firenze) Fontanello n. 5 Via Villamagna (Parco Anconella, Firenze) Fontanello n. 8 Via delle Panche (Il Sodo, Firenze) Fontanello n. 9 Via Aretina (Varlungo, Firenze) Fontanello n. 10 Viale Tanini (Galluzzo, Firenze) Fontanello n. 18 Piazza Bartali (Centro Coop Gavinana, Firenze) Fontanello n. 20 Via Maragliano (giardino pubblico, Firenze) Fontanello n. 21 Viale Manfredo Fanti (giardino pubblico, Firenze) Fontanello n. 22 Via Chiusi (giardino pubblico, Isolotto, Firenze) Fontanello n. 72, Piazza della Crezia (loc. Ugnano, Firenze) Fontanello n. 23 Piazza Signoria (Palazzo Vecchio, Firenze) Fontanello n. 52 Via di Novoli (Parco San Donato, Firenze) Fontanello n. 87, via Dosio (Legnaia, Firenze) Fontanello n. 53 Via del Mezzetta (giardini pubblici, Firenze) Fontanello n. 54 Piazza Primo Maggio (loc. Brozzi, Firenze) Fontanello n. 55 Piazza Tasso (giardini pubblici, Firenze) Fontanello n. 65 Piazza Dalmazia (giardini pubblici, Firenze)

Trova il fontanello pi첫 vicino a casa tua sul link: http://www.publiacqua.it/qualita Calcola il risparmio in acqua sul link: http://www.acquadelrubinetto.it/

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LABORATORIO DELLA MEMORIA

In questi tre anni di progetto abbiamo conosciuto tante persone e nei loro racconti la loro storia personale si è intrecciata alla storia della nostra città e del nostro paese. Le persone hanno cambiato il volto della città con le loro diversità e la città stessa con i quartieri e le costruzioni che li hanno accolti ha cambiato volto nel paesaggio e nella caratteristica delle varie zone. I racconti parlano di storie e percorsi per arrivare ad avere una casa, di famiglie in cerca di appartenenza ad un posto, d’integrazione difficile, di accoglienza possibile, di agio e disagio e di spostamenti e di migrazioni da paese a paese, di viaggi “voluti” ma anche di viaggi “dovuti”, quale unica possibilità per la ricerca di un futuro migliore. Le case popolari, anche per i nomi dati loro dalla comunità fiorentina stessa:” le minime”... “le case dei Greci”, hanno caratterizzato le zone e gli abitanti della città in base anche al flusso delle varie migrazioni. La voglia di raccontarsi delle persone è sempre tanta e mai è accaduto che su una problematica attuale non si finisse a ripercorrere la loro storia personale, a tratti felice, a tratti amara ma raccontata con una urgenza e una voglia che ci ha spinto a voler dare voce a tutte le persone che ci accolgono per parlare ed essere ascoltati. Per far questo abbiamo deciso di scegliere delle domande e di proporre agli abitanti delle interviste, il lavoro affascinante a cavallo tra l’autobiografia e il documentario ha bisogno di attenzione, tempo e cura poiché tutti i racconti hanno bisogno di sensibilità, tempo e un buon montaggio al fine di poter realizzare un prodotto di senso che restituisca in pieno il valore e l’importanza che racchiude in sé. Nel volantino abbiamo scelto come titolo “Ricordare è passare due volte attraverso il cuore” con sottotitolo Memorie dal condominio. Perché di questo si racconta, si ricorda, si ripercorre la propria storia e con questa emerge il cambiamento di una città e delle persone che la abitano che sono state accolte un tempo e che si trovano oggi ad accogliere altri come furono loro nel passato accolti. Questo processo di racconto per noi è il miglior modo per leggere il cambiamento e per fare un percorso con le persone verso la consapevolezza e la concreta esperienza dell’accoglienza

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Gli educatori hanno riscontrato il perseverare di problematiche discriminatorie soprattutto nei confronti della popolazione di etnia Rom. La difficile situazione economico sociale sembra aver infatti acuito la diffidenza nei confronti degli assegnatari Rom. Consapevoli che lo strumento più efficace per sconfiggere il pregiudizio è la conoscenza si è ritenuto utile condividere un approfondimento sulla storia e la cultura del popolo Rom, con il contributo dei mediatori culturali.

mediazione culturale

Il Progetto Pro ximitè nell’ambito delle attività di mediazione interculturale, animazione e facilitazione comunitaria fra le varie realtà e provenienze, inclusa quella delle famiglie di cittadinanza italiana inserite negli insediamenti delle case ERP, è stato fondamentale per proseguire l’attività di mediazione interculturale e sociale. Dalle problematiche di alcune famiglie si manifesta la necessità di un intervento sul piano economico sociale e morale. La necessità dell’accompagnamento di alcune famiglie che non sono in grado di orientarsi nella ricerca del lavoro e nella gestione di alcune questioni. Si evidenzia inoltre la difficoltà di alcune famiglie di affidarsi agli altri compresi i condomini. La volontà di partecipazione alle iniziative organizzate dagli educatori e dagli animatori rispecchia il bisogno di una ricerca di supporto e di condivisione. Sarebbe necessario dare maggiore ascolto alle famiglie nella risoluzione dei problemi. L’insieme delle iniziative previste dal progetto Mixité, quali le attività di ritrovo nei Centri di prossimità per i minori e per i ragazzi in età scolastica, i giochi organizzati dagli operatori e dagli animatori di strada, gli incontri con le famiglie presso le loro abitazioni per dare loro ascolto e trovare soluzioni insieme a loro, l’organizzazione di merende e di cene, le cene etniche condominiali in cui sono partecipi e protagonisti gli stessi residenti del condominio, immigrati e non, gli interventi da parte dei mediatori sociali, fa sì che sia un progetto utilissimo che subentra nel cuore delle problematiche dei conflitti di convivenza reciproca condominiale. Dal lavoro sul pregiudizio e sulla conoscenza reciproca nasce il libretto “I miei vicini rom: conosciamoci” – che trovate in appendice.

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FESTE ED EVENTI

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E’ stato emozionante osservare come sia stato comunque possibile coinvolgere gli utenti negli eventi di socializzazione proposti e constatare nuovamente come il grande collante tra le varie culture siano stati i bambini.


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Le altre esperienze Proximité ha altresì permesso che l’esperienza e l’attività degli sportelli di mediazione sociale ed interculturale potesse essere esportata anche nel Comune di Pistoia ed ha altresì consentito la prosecuzione delle attività intraprese nelle precedenti esperienze progettuali nel Comune di Lucca

lucca

Il progetto inizia le attività il 1° ottobre 2013. I territori di riferimento sono il Comune di Lucca ed il Comune di Capannori che hanno strutturato l’intervento con modalità differenti. Per quanto riguarda Lucca, gli educatori hanno mantenuto in essere gli sportelli di prossimità anche durante i mesi estivi, grazie ad un co-finanziamento della Fondazione Casa Lucca. I Punti di Prossimità e le attività La gestione dei Punti di prossimità, organizzati nel contratto di quartiere Pontetetto e negli alloggi per l’emergenza abitativa a Saltocchio, ha permesso di coinvolgere buona parte dei residenti oltre a un numero di volontari esterni. A Saltocchio, all’interno dell’edificio chiamato “Il Manichino sono stai proposti”: • un ciclo di film per bambini riguardanti temi come l’intercultura, il viaggio, la ricerca di sé. Durante i pomeriggi ai bambini e alle mamme presenti viene offerta una merenda con pop-corn e centrifugati di frutta fresca, nell’ottica di lavorare con le famiglie straniere anche sui temi di una sana alimentazione. Alla fine delle proiezioni i temi trattati vengono discussi con i bambini, ed inoltre vengono proposti alcuni giochi per concludere il pomeriggio passato insieme. •

un corso d’italiano (anche grazie alla presenza dei ragazzi del servizio civile del Comune di Lucca) che ha visto l’organizzazione di due classi (principianti e avanzato) e la successiva formazione di un gruppo donne, legate allo stesso corso, che durante l’anno si sono incontrate più volte con lo scopo di scambiare saperi e condividere momenti di convivialità.

varie cene etniche che hanno permesso alle donne di scambiare e sperimentare ricette di diversi paesi (Albania, Romania, Marocco, Sri Lanka).

La attività pomeridiane per bambini hanno visto un forte coinvolgimento di volontari (prevalentemente genitori dei piccoli che frequentano lo spazio) per lo sviluppo di attività ricreative diverse: • spazio cinema, come momento di riflessione e confronto su tematiche legate all’intercultura e all’integrazione;

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laboratori manuali (in particolare il laboratorio di fimo gestito da una volontaria livornese che ha voluto conoscere la nostra realtà);

laboratori di cucina a chilometro zero, per lo sviluppo di una maggiore consapevolezza circa la provenienza e l’utilizzo del cibo;


laboratorio di fotografia attiva;

laboratorio materiali di riciclo con l’associazione Bi-Done.

Lo stesso spazio è stato gestito in collaborazione con gli educatori della Caritas Diocesana per attività ricreative ed educative di bambini Rom e Sinti provenienti dal campo nomadi di Via delle Tagliate. Vista l’assenza di luoghi di prossimità all’interno del campo e l’impossibilità di organizzare attività di “gruppo” all’interno delle campine (roulotte), dal febbraio 2014 l’équipe di educatori del campo ha utilizzato il punto di prossimità per sviluppare attività educative che avessero al centro il tema “le ricette semplici e buone”. In questo modo si è lavorato sui cibi ed il loro valore nutritivo ma anche sulle unità di misura e la gestione della casa (il punto di prossimità ha la struttura di un piccolo alloggio funzionale e autonomo). Oltre alle attività di animazione proposte dai mediatori nel condominio è presente settimanalmente un’educatrice del Comune di Lucca che utilizza lo spazio dedicato allo sportello di Prossimità per incontri protetti con padri separati e minori. Sono state inoltre organizzate feste di compleanno nello spazio a disposizione, in cui uno dei condomini da noi supportati ha realizzato per i bimbi dei palloncini di varie forme. Negli alloggi ERP di Pontetetto – Contratto di Quartiere sono stati proposti: • durante il mese di ottobre, grazie ad un co-finanziamento della Caritas Diocesana ed in collaborazione con il regista Giuliano Berruti, si è lavorato (quattro pomeriggi) alla realizzazione di un corso di alfabetizzazione audio- visiva che coinvolgesse i ragazzi e parlasse della vita all’interno del Quartiere. Dopo la realizzazione alla quale hanno attivamente partecipato gli adolescenti del luogo, é stata organizzata la proiezione del documentario all’interno del quartiere stesso con una piccola merenda a seguire. •

si è inoltre continuata l’attività di demolizione dello spazio esterno con l’aiuto dei ragazzi e di tutti gli abitanti del quartiere, in questo momento si sta provvedendo alla demolizione dei detriti alla quale seguirà l’aratura del campetto e la semina di un piccolo giardino di erba e fiori. Durante questi pomeriggi di lavoro è stata organizzata una castagnata per il quartiere insieme ai ragazzi.

dal mese di ottobre, il lunedì pomeriggio, è stata presente all’interno dello sportello l’associazione Sant’Egidio che, grazie al progetto Ri-giocattolo, ha organizzato la raccolta di giochi usati per bambini da distribuire nel periodo natalizio. Il ricavato del progetto é devoluto ad un progetto di supporto ai bambini africani sieropositivi.

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lucca

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inoltre si è mantenuto e rafforzato il corso d’italiano e si è costituito un gruppo di donne, prevalentemente magrebine, che organizzano merende etiche e che nel giugno 2014 parteciperanno alla festa dei Popoli organizzata dalla Caritas Diocesana con i loro piatti tipici.

lo spazio è stato prevalentemente animato dagli adolescenti del quartiere che partecipano volentieri alle attività organizzate dagli educatori. Sono stati strutturati un paio di tornei di Playstation e Xbox

un’attività di doposcuola per sostenere ragazzi e bambini che non trovano appoggio all’interno del nucleo familiare per quanto riguarda i compiti. Nella primavera di quest’anno è stato organizzato un orto sociale gestito dai ragazzi del quartiere.

abbiamo inoltre organizzato un laboratorio di falegnameria che ha permesso di recuperare materiali di scarto abbandonati nel quartiere e costruire un divano, uno scaffale e alcune fioriere per arredare il punto di prossimità.


L’accompagnamento sociale all’abitare L’accompagnamento sociale all’abitare ha caratterizzato

lucca

fortemente il progetto, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi sul mercato privato. Infatti se all’interno degli alloggi di edilizia pubblica del Comune di Lucca la gestione dei punti di prossimità ha impegnato gran parte del lavoro degli operatori, nel Comune di Capannori le attività si sono concentrate sull’accompagnamento dei nuclei in emergenza abitativa. In questo senso il progetto ha avuto una forte connotazione territoriale che ha visto il consolidarsi della mediazione sociale su Lucca e l’apertura di un nuovo percorso, fortemente strutturato, di sostegno all’ufficio casa nel Comune di Capannori. Infatti nel corso del 2014 parte dell’attività degli educatori si è rivolta al sostegno di nuclei sotto sfratto per morosità e, in collaborazione con Agenzia Casa Sociale, si sono strutturati circa 15 percorsi di accompagnamento che hanno visto la collocazione di questi nuclei in alloggi sul mercato privato (reperiti dal servizio Agenzia Casa gestito dal Gruppo Volontari Accoglienza Immigrati) e in seguito l’intervento degli educatori per l’inserimento e l’accompagnamento allo sviluppo di micro-progettualità per alimentare forme di sostenibilità e empowerment. Questo tipo di attività che si incardina fortemente nell’impianto dei servizi sociali territoriali ha dato modo di sperimentare nuove forme di convivenza (co-abitazioni anche fra persone di nazionalità differenti) ed ha risposto molto bene alle esigenze dell’ufficio casa del Comune. Ad oggi la Fondazione Casa Lucca e la cooperativa Odissea sono in trattativa per la stipula di una convenzione che permetta al Comune di mantenere l’impianto di mediazione anche a prescindere dai fondi FEI.

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Pistoia

Il progetto, per la prima volta sul territorio di Pistoia, ha coinvolto il quartiere Fornaci dove sono presenti condomini di edilizia popolare ed un’importante presenza d cittadini extracomunitari, 127 persone di diversa cittadinanza che corrispondono al circa 20% della popolazione residente. Una prima fase del progetto ha riguardato la conoscenza ed il contatto con il territorio attraverso la capillare attività itinerante degli operatori dei punti di prossimità e dei mediatori; durante questo periodo gli operatori hanno potuto diffondere il progetto, ma soprattutto conoscere i bisogni e le risorse del quartiere al fine di programmare le attività in relazione ai reali bisogni della cittadinanza. É emerso, certamente, il bisogno di mediare i conflitti, di promuovere la convivenza pacifica, ma anche il bisogno di condivisione nei condomini, di attivare il dialogo, la collaborazione tra i condomini per la gestione dei luoghi dell’abitare, per il miglioramento delle condizioni di vita e su questi spunti è stata costruita la seconda fase del progetto. La promozione e lo sviluppo dell’autogestione è stato uno dei temi principali delle attività, dei punti di prossimità e degli sportelli di mediazione sociale, che hanno cercato di sostenere la cittadinanza nella presa di coscienza dei bisogni e nella costruzione di strumenti e metodi per l’autogestione, per la risposta collettiva e partecipata a questi. La metodologia utilizzata per lo sportello di mediazione, per i vari laboratori ed eventi è stata quella , dunque, della cittadinanza attiva affinché il progetto potesse essere occasione per la cittadinanza di conquistare la propria autonomia, acquisire strumenti e la fiducia nella possibilità di trasformare i bisogni in risposte, in risorse. Una particolare attenzione è stata data alle donne del quartiere che si sono dimostrate, fin da subito, interessate alle attività, disponibili a collaborare e soprattutto consapevoli dei loro bisogni specifici (come l’alfabetizzazione e la comunicazione) e di quelli del quartiere, seguendo il filo rosso del... quartiere che vorrei. Primi passi sono stati fatti, grazie al progetto, anche in ordine alla promozione della rete delle risorse presenti nel quartiere, associazioni, cooperative, patronati, ecc. che hanno collaborato agli eventi proposti seguendo la proposta progettuale.

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Laboratori ginnastica dolce L’ interesse e la motivazione che le donne hanno evidenziato verso l’attività della ginnastica dolce, hanno dato la possibilità di poter attivare un laboratorio di Ginnastica dolce nel quartiere. Quest’attività è stata frequentata attivamente ed ha ha previsto esercizi di mobilità articolare e respirazione con l’ obiettivo, di avvicinare gradualmente le donne all’attività motoria. Quest’esperienza, le ha portato a chiedere l’ aumento di momenti di incontro anche all’aperto, organizzando passeggiate arricchite da esercizi di respirazione e rilassamento. Le passeggiate sono avvenute nella campagna vicina al quartiere, dando così la possibilità di conoscersi meglio e di scoprire nuovi ambienti che il territorio in cui vivono offre.

cucito e maglia Il laboratorio di cucito è nato dalla richiesta e passione che le donne hanno verso le attività artigianali e creative. Il laboratorio di cucito ha previsto, esercitazioni di tecniche base del cucito a mano come: imbastitura,orlo a pantaloni e gonne, creazione di un portachiave imbastito e cucito a mano. Poi è stata introdotta la tecnica del cucito con la macchina da cucire che ha avvicinato le signore ad un nuovo tipo di cucito, dando così la possibilità di cucire la borsette per la spesa in modo più rifinito e resistente. Inoltre è stata introdotta la tecnica dei ferri per poter lavorare la lana, questa richiesta è stata fatta sempre dalle signore per poter imparare a fare la maglia. È stata introdotta così la tecnica della lavorazione con ferri e lana (dritto e a rovescio) per poter creare poi una sciarpa o una copertina.

Attività di pulizia nel condominio Una criticità emersa all’interno di uno dei palazzi delle Fornaci è stata la pulizia interna delle scale. L’idea emersa durante una riunione organizzata proprio per discutere di questo problema con i condomini è stata quella di organizzare una giornata di pulizie da effettuare tutti insieme. Sabato 10 maggio circa 15 persone fra cui ragazze e signore di origine marocchina, signore e signori italiani con qualche altro ragazzo coinvolto per liberare da rifiuti ingombranti alcuni angoli del palazzo, e infine alcuni uomini di origine marocchina che hanno aderito all’iniziativa liberando parte delle cantine la domenica successiva, hanno colto l’invito con molto entusiasmo. Gli obiettivi della giornata: il coinvolgimento di Spes, ente gestore ERP e l’autogestione del condominio.

consumo critico e responsabile ed educazione domestica All’interno del percorso di laboratorio sono stati organizzati alcuni incontri durante i quali sono state affrontate tematiche legate alla salute, alla cura di sé e dei bambini, all’utilizzo di medicine e di rimedi naturali e alla prevenzione. Durante gli incontri è stato introdotto, anche, il tema del bilancio economico familiare, cercando di analizzare tutte le varie uscite mensili e le entrate; le spese giornaliere, il risparmio, il necessario ed il superfluo, il confronto dei prezzi, il nuovo e l’usato. Alcuni incontri sono stati dedicati a come produrre detersivi e prodotti in casa con l’utilizzo di materiali più economici di uso quotidiano come aceto, limone e bicarbonato.

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Pistoia

intercultura LA COMUNICAZIONE ATTRAVERSO L’USO DELLA LINGUA ITALIANA Le donne arabe hanno espresso il desiderio di migliorare la comunicazione con gli altri attraverso la lingua italiana, così è nata l’idea di ritrovarci per poter, attraverso il gioco e le simulazioni di fatti reali di vita, usare la lingua italiana e superare la paura di parlare e la vergogna dell’ ignoranza. L’attività è partita dall’ esaminare il proprio nome con il suo significato simbolico e da questo sviluppare un dialogo sulla famiglia di origine, i legami affettivi, le cosa belle , i ricordi tristi, i sogni, i desideri, ecc. Il laboratorio è diventato un momento per condividere esperienze di vita e ricordi passati, uno scambio che ha permesso di comunicare, ascoltare arricchire il bagaglio personale di ognuno, facilitando la socializzazione e la conoscenza.

animazione per bambini Il sabato, è stato dedicato all’organizzazione di attività per bambini,questa proposta è nata soprattutto dalla richiesta dei genitori per i loro figli e bambini del quartiere. Le attività, sono state organizzate nel Centro di Socializzazione l’ Angolo e nei diversi spazi verdi e giardini all’interno del quartiere le Fornaci. Durante questi momenti,sono stati proposti e svolti: giochi di socializzazione, proiezione di un cartone,laboratori tematici,caccia la tesoro, letture animate nei giardini,giochi con la palla , gimcana. La partecipazione è stata ed è molto attiva animata e arricchita anche da giochi proposti dagli stessi bambini anche se di diverse età.

mediazione sociale Attraverso il progetto “Pro-ximité” è stato attivato per la prima volta anche a Pistoia, la mediazione sociale con l’obiettivo di mettere al servizio della collettività uno strumento che potesse fornire la chiave di lettura necessaria per affrontare questioni di carattere relazionale e socio-economico, di volta in volta segnalate dai residenti. In sintesi, le problematiche emerse hanno riguardato: la scarsa manutenzione degli immobili (carenza di interventi di ristrutturazione ordinaria e straordinaria), la difficoltà evidenziata dai condomini nel relazionarsi con l’ente gestore SPES spa, la scarsa presenza di servizi nel quartiere, la presenza di rifiuti di vario genere abbandonati e l’insicurezza diffusa, dovuta a fenomeni di criminalità manifestatisi nella zona. Tra i casi esaminati, merita particolare attenzione quello concernete la richiesta di pagamento delle spese condominiali pregresse (cd. “conguaglio”) inviata da SPES spa, a fine 2013, alle famiglie del condominio “il Triangolo”. Infatti, nell’occasione, grazie anche al sostegno fornito dai diversi operatori del progetto, i condomini hanno ritenuto opportuno autoconvocarsi in assemblea per discutere dell’accaduto e tentare quindi di individuare strumenti di autotutela. Quanto avvenuto, in considerazione dell’assenza totale nel quartiere della pratica di autogestione, può rappresentare un importante punto di partenza per l’acquisizione da parte degli stessi condomini di una loro nuova consapevolezza, soprattutto in chiave partecipativa al vivere comune.

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feste ed eventi

Pistoia

Festa di primavera l 21marzo2014 La partecipazione alla Festa di primavera, il 21 marzo 2014, è stato un bel momento di convivialità. Le donne arabe hanno realizzato dei mazzolini di fiori e erbe di campo da donare a tutte le donne presenti, i bambini delle scuole dell’infanzia hanno disegnato la primavera mentre i ragazzi più grandi hanno creato le bolle giganti di sapone e fatto il gioco della “campana” . A conclusione del progetto siamo riusciti ad organizzare un tavolo di confronto con le realtà già presenti nel quartiere che finora non si erano mai ritrovate a collaborare per un’attività comune. Il risultato è stato un pomeriggio in piazza, con eventi sportivi, bancarelle, musica, animazioni, dolci e salati dei vari paesi ma soprattutto l’inizio di un evento ricorrente che ogni anno unirà realtà e persone diverse all’insegna di una volontà di convivenza gioiosa e costruttiva. visita al Museo civico di Pistoia Il gruppo delle donne che segue il laboratorio di cucina è stato invitato a visitare il Museo Civico della città di Pistoia che si trova all’interno del Palazzo Comunale. L’obiettivo è stato quello di creare legami e ponti fra le diverse culture attraverso l’uso delle immagini e in particolar modo di quadri che rappresentano momenti di festa della tradizione pistoiese. La visita è avvenuta grazie alla collaborazione dell’Associazione Artemisia. In seguito a questa visita, abbiamo deciso di preparare insieme biscotti e dolci delle diverse tradizioni. Festa finale u 15giugno2014 Nella piazza principale del quartiere Le Fornaci con il coinvolgimento delle varie realtà e associazioni che lavorano sul territorio in particola modo con il contributo di UISP Pistoia. Durante la giornata le associazioni sportive aderenti hanno proposto i loro sport ed altre associazioni banchini informativi, animazione e momenti formativi.

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Pistoia

l’integrazione passa anche dalla cucina SCABBAKIA Ingredienti • 1 kg di farina • 200 gr di sesamo macinato • 200 gr di mandorle sbucciate e macinate • 1 uovo • mezzo bicchiere di aceto di mele • mezzo bicchiere di olio di oliva • 1 bicchiere di burro • mezzo bicchiere di fiori di arancio • 1 bustina di zafferano • 1 cucchiaio grande di lievito • semi di finocchio macinati • miele • olio di girasole per friggere • noce moscata Preparazione impastate la farina con acqua e tutti gli ingredienti elencati fino ad ottenere una pasta abbastanza dura, fate riposare almeno 20 minuti. Stender l’impasto con l’aiuto del matterello o della macchinetta per la pasta. Una volta ottenuta una sfoglia sottile, formate delle striscioline larghe un dito, arrotolatele su se stesse come per dargli una forma di rosa. Immergete la pasta nell’olio di semi ben caldo e friggete. Una volta fritte, immergetele nel miele che precedentemente avrete messo a scaldare in un pentolino.

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Pistoia RFISSA Ingredienti • farina bianca e farina gialla • aglio • zafferano • pollo (intero) • lenticchie • curcuma • burro salato • zenzero • cipolla • prezzemolo • fave secche • sale e pepe nero Preparazione per la pasta: mescolate la farina bianca con quella gialla ed aggiungete acqua e sale; impastate per almeno (15 minuti) fino a che la pasta diventerà morbida. Coprite l’impasto e lasciatelo riposare per 15/20 minuti. Dividete la pasta in piccole palline, ungetele con olio di semi e mettetele sul tavolo; schiacciate e stendete la pasta con le mani fino a farla diventare abbastanza sottile. Cuocetela in una padella con olio ben caldo e giratela di tanto in tanto. (tipo piadina) Quando sarà cotta, spezzate la pasta in piccoli pezzetti di circa 2 cm. per il brodo: fate cuocere il pollo in una pentola insieme ad un po’ d’olio, aggiungere subito la cipolla, il sale, il pepe nero, lo zafferano, la curcuma, l’aglio, un po’ di prezzemolo intero e del burro salato; fate cuocere il tutto per almeno 15 minuti mescolando continuamente. Aggiungete 2 lt di acqua e quando la vedete bollire, mettete le lenticchie e le fave secche dentro la pentola; lasciate cuocere per 30 minuti. Quando tutti gli ingredienti saranno cotti, prendete un vassoio grande e posizionate il pollo tagliato al centro e la pasta tagliata a pezzetti ai lati. Versate il brodo sopra la pasta.

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COUS COUS marocchino – ricetta Fatìa Ingredienti • ½ Kg di carne di manzo a pezzetti • olio • sale e pepe nero • curcuma • zafferano • ginger macinato • 3 cipolle • 5 pomodori freschi • prezzemolo • carote • zucca • zucchina tonda • cavolo • 1 kg di cous cous • 2 litri di acqua Preparazione Mettere la carne a pezzetti con dell’olio in una pentola, aggiungere sale, pepe, curcuma, zafferano e ginger e mescolare tutto cuocendo per 5 minuti. Aggiungere poi la cipolla tagliata a pezzettini, i pomodori e il prezzemolo e cuocere ancora 15 minuti mescolando. Aggiungere nella pentola 2 litri di acqua e far bollire, quando bolle aggiungere carote e cavolo a tagliati a pezzettoni. Lavorazione del cous cous: mettere il cous cous in un piatto fondo grande con poca acqua e strofinare con le mani.

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APPUNTI per una nuova ECONOMIA DOMESTICA Qualche indicazione per prendersi cura di sé e della casa

I detersivi chimici con cui pulite casa non solo sono piuttosto costosi ma anche decisamente inquinanti e nocivi per chi ne è allergico. Perché allora non proviamo a sostituirli con un prodotto naturale che di sicuro non manca mai nelle vostre case: l’aceto bianco. Pratico, economico e soprattutto non inquinante, l’aceto bianco ha proprietà sgrassanti, disinfettanti ed è inoltre un ottimo deodorante naturale.

ANTICALCARE Sapevate inoltre che è perfetto anche come anticalcare? Prendete una spugnetta e dopo averla imbevuta di aceto passatela su rubinetti, lavandini e docce: l’effetto sarà decisamente splendente. Se invece il calcare ha otturato i fori dei rubinetti o del soffione della doccia, svitateli e lasciateli a bagno per qualche ora in un recipiente pieno di aceto.

PAVIMENTI Se volete dei pavimenti lucidi e puliti a lungo provate a mescolare nel secchio un bicchiere di aceto e alcune gocce di sapone per i piatti. Attenzione però: mai utilizzare l’aceto sul marmo perché lo rovina.

FINESTRE Per la detersione delle finestre vi basterà invece preparare una soluzione con 4 parti di acqua e 1 di aceto con cui riempire uno spruzzino.

ACCIAIO Potete adoperare l’aceto anche per rimuovere la ruggine dall’acciaio e dai coltelli. Preparate una soluzione di acqua e aceto caldo, imbevete un panno pulito e strofinate energicamente.

CATTIVI ODORI Unite insieme aceto e bicarbonato per sbloccare gli scarichi. Per eliminare invece i cattivi odori dalle tubature di bagno e cucina versate nello scarico una tazza di aceto e poi lasciate agire. In caso di necessità ripetete l’operazione una volta a settimana.

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fai-da-te Detersivo piatti e lavastoviglie ingredienti • 3 limoni • 400 ml di acqua • 200 g di sale • 100 ml di aceto bianco Tagliare i limoni in 4-5 pezzi togliendo solo i semi (è più facile se tagliate i limoni a rondelle o li spremete). Frullarli con un mixer insieme ad un po’ di acqua e al sale. Per evitare intasamenti del filtro lavastoviglie, frullate a lungo e molto finemente la poltiglia. Controllate l’efficacia del vostro frullatore, altrimenti resteranno residui anche sulle stoviglie. Mettere la poltiglia in una pentola, aggiungere tutta l’acqua e l’aceto e far bollire per circa 10 minuti mescolando, affinché non si attacchi. Quando il preparato si è addensato, metterlo in vasetti di vetro, possibilmente ancora caldo: si crea un sottovuoto che conserva il detersivo più a lungo. Come si usa: Due cucchiai da minestra per la lavastoviglie. Non mischiate il detersivo fai da te a quello classico per lavastoviglie. A piacere per i piatti a mano. In caso di stoviglie unte basta aggiungere sulla spugnetta un po’ di detersivo classico per piatti a mano visto che, a differenza di quello per lavastoviglie, può mischiarsi con quello fai da te. Attenzione! Alcune persone ci hanno segnalato che il miscuglio rimane grossolano e non lava bene. Ciò dipende dalla potenza del frullatore e dalle caratteristiche della lavastoviglie. Quando la poltiglia è intiepidita, ripassarla al frullatore. Inoltre è consigliabile alternare a un certo numero di lavaggi, uno con detersivo lavastoviglie bio o tradizionale.

Lo Sgrassatore per pulire vetri, cucina, mobili (anche di legno) Ingredienti • 100 ml di alcol • 400 ml di acqua meglio se distillata • 10/15 gocce di detersivo per i piatti • 10 gocce di olio essenziale a scelta Miscelare il tutto in una ciotola, inserirlo in un vecchio contenitore di detersivi e usare all’occorrenza.

Pulitutto e lavavetri INGREDIENTI per 500 ml. • 100 ml di alcool per liquori • 400 ml di acqua distillata • 8-10 gocce di detersivo per piatti • qualche goccia di olio essenziale a scelta. Miscelare il tutto in uno spruzzino. è efficace e deliziosissimo! * l’acqua distillata non è sempre necessaria: se l’acqua di casa vostra non è particolarmente calcarea va benissimo. Altrimenti un’acqua dura rischia di lasciare aloni di calcare sulle cose più delicate e visibili, tipo vetri; in questo caso meglio usare acqua distillata. * l’alcool alimentare bianco è inodore e ottimo per questo detersivo, ma parecchio costoso. Se non vi da fastidio l’odore dell’alcool rosa si può usare anche quello. In effetti però lo spruzzino con alcool inodore e oli essenziali è di una piacevolezza speciale!

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Ammorbidente per lavatrice e brillantante per lavastoviglie Ingredienti • 1 litro di acqua meglio se distillata • 200 gr. di acido citrico • 10/20 gocce di olio essenziale a scelta (lavanda, ginepro, arancia, limone) Miscelare il tutto in una ciotola, inserirlo in un vecchio contenitore di detersivi e usare all’occorrenza.

Detersivo liquido per lavatrice Ingredienti • 100 gr di sapone di Marsiglia in scaglie (si può autoprodurre) • 1 litro di acqua demineralizzata • 40 gr di carbonato di potassio • 2 ml di olio essenziale a scelta Preparazione: Fate bollire le scaglie di sapone, la potassa e l’acqua fino al completo scioglimento del sapone. Lasciate raffreddare, e aggiungete un paio di cucchiai di percarbonato o bicarbonato o soda solvay (sbiancanti naturali); se risultasse troppo denso, aggiungete acqua q.b., e l’olio essenziale, e mescolate con cura. Infine date una passata nel frullatore o col minipimer: si conserva per 3 mesi. Dosi: 30 ml in lavatrice 10 ml a mano in 10 litri d’ acqua

Le pastiglie per la lavastoviglie: così si fanno in casa Occorrente: • 300 grammi di bicarbonato di sodio • 1-2 cucchiai di sapone liquido di Marsiglia vegetale • 15 gocce di olio essenziale di limone • Acqua demineralizzata q.b. • Stampini per ghiaccio in silicone Mescolate insieme il bicarbonato, il sapone di Marsiglia e le gocce di olio essenziale aggiungendo una quantità di acqua demineralizzata sufficiente a rendere fluido il composto. Una volta amalgamati per bene i diversi ingredienti non vi resta che suddividere il composto nei diversi stampini. Lasciate asciugare fino a quando le pastiglie non diventano secche. A questo punto potete toglierle dagli stampini e conservarle in un barattolo.

Per igienizzare la lettiera dei gatti Aggiungete qualche goccia di olio essenziale al bicarbonato e cospargetelo sulla lettiera del gatto: assorbirà gli odori e fungerà anche da disinfettante.

http://www.nonsprecare.it http://biodetersivi.altervista.org

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Pulire al Naturale, a cura di Gabriele Bindi Associazione Uomini Casalinghi. Terranuova Edizioni. 2010.


DETERSIVI PAVIMENTI Piastrelle-ceramica Si può usare aceto in acqua calda oppure il vaporetto e ogni tanto alternare con un po’ di detersivo. Si può scegliere anche a seconda del tipo di sporco, della frequenza con cui si lavano i pavimenti e, soprattutto, se in casa ci sono bambini che gattonano o giocano a terra. Nel caso di bambini sarebbe opportuno fare lo sforzo di usare il più possibile prodotti naturali; i prodotti chimici usati a terra arrivano presto alla loro bocca! Parquet Bisogna distinguere il parquet oliato dal parquet verniciato. Per entrambi l’ideale è usare panno in microfibra bagnato e ben strizzato. Per il parquet verniciato si può usare acqua e aceto. Al contrario per il parquet oliato l’aceto non va utilizzato. Solo quando il parquet è molto sporco si può lavare con panno in microfibra ben strizzato unitamente a poco detersivo per pavimenti ecologico o convenzionale. Il parquet verniciato non ha bisogno di prodotti specifici per essere pulito. Nella maggior parte dei casi i detergenti che usiamo per la ceramica vanno bene anche per il parquet verniciato, ci si regola quindi alla stessa maniera. È opportuno utilizzare prodotti specifici per parquet solo quando tende a opacizzarsi; ne esistono anche di ecologici a base di cere vegetali. I prodotti per la pulizia e la manutenzione convenzionali contengono resine sintetiche e sostanze volatili inquinanti che non è consigliabile utilizzare in ambienti chiusi come la casa. Al posto dei panni elettrostatici, che sono veramente comodissimi e irrinunciabili per tanti di noi, ma ad alto impatto ambientale, possiamo usare panni in microfibra applicati alla scopetta, altrettanto efficaci. In ogni caso, procediamo così: quando si è raccolto parecchio sporco, invece di sostituire il panno elettrostatico in microfibra, si prende un po’ di carta morbida inumidita (asciugatutto o ancora meglio tovaglioli usati tenuti da parte) e con quella si raccoglie lo sporco e lo si butta nella spazzatura. Con il panno elettrostatico, comportarsi in questo modo permette di usarne uno per tutta l’operazione piuttosto che gettarne via diversi appena sporchi. E anche di panno in microfibra se ne usa uno per ogni pulizia, riponendolo poi in lavatrice solo alla fine.

Pulire taglieri di legno e superfici a contatto con gli alimenti Passarli con una pasta fatta di acqua e bicarbonato (1 parte acqua e 3 parti bicarbonato) e sciacquare dopo qualche minuto (ha effetto igienizzante, sgrassante e toglie gli odori).

Pulire il frigorifero Si pulisce con lo spruzzino all’aceto o con quello al bicarbonato, e si sciacqua. Per deodorare: mettere qualche cucchiaio di bicarbonato in una vaschetta larga e aperta e lascialarla in frigorifero. Ha un efficacia di circa 3 mesi. Sbiancante per panni: Puoi ottenere un’azione sbiancante blanda immergendo capi di cotone in acqua in cui sono state bollite alcune fette di limone.

Pulire i sanitari Anche in questo caso si può utilizzare acqua calda e bicarbonato di sodio oppure una miscela di aceto di vino bianco e acqua calda. Attenzione, non usare la miscela acqua e bicarbonato per la pulizia delle vasche da bagno in resina (metacrilato). L’aceto è ottimo per togliere le incrostazioni di calcare da lavandini, rubinetteria, ecc. (basterà passare con una spugnetta imbevuta di aceto caldo e successivamente sciacquare ed asciugare molto bene). Se il calcare ha ostruito le griglie rompigetto di rubinetti e della doccia, svitarli e immergerli nell’aceto finché il calcare non inizia a sciogliersi, dopodiché sciacquarli e rimetterli a posto.

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Pulire i mobili Per quelli in laminato o “formica” della cucina e del bagno basta il panno di microfibra e un po’ di detersivo per superfici dure. Non usare il sapone di Marsiglia, che tende a opacizzare le superfici; meglio un poco di detersivo universale o pochissimo detersivo per piatti. Efficaci anche acqua e aceto: si può ad esempio usare uno spruzzatore riempito per ¾ di acqua e per ¼ di aceto, spruzzando le parti interessate e rimuovendo lo sporco con una spugna, avendo l’accortezza di lasciar agire un minuto nel caso in cui lo sporco sia resistente. Per lucidare i mobili in legno sono invece ottimi i prodotti a base di cera vergine d’api, l’olio di lino (o l’olio di noce, per i mobili scuri) oppure anche un’emulsione ottenuta mescolando il succo di limone all’olio di oliva. Questi ultimi andranno distribuiti in piccole quantità, dopo aver spolverato, utilizzando una pezza. Trascorse 2 o 3 ore bisognerà infine lucidare energicamente utilizzando un panno di lana.

Detersivi water Premesso che una pulizia di fondo con un buon detergente è necessaria, si può anche alternare le pulizie con i seguenti facili metodi. Pulire usando lo scopino del water su cui si è versato del bicarbonato di sodio. Oltre alla sua funzione detergente e igienizzante, è efficace anche nel neutralizzare gli odori. Si può anche usare aceto puro diluito in acqua caldissima, versato sullo scopino, o la già citata soluzione di acido citrico. Per pulizia di fondo s’intende l’uso dei normali detergenti per sanitari, ecologici o tradizionali. Evitare assolutamente di usare candeggine, ammoniaca, acido muriatico, disincrostanti e quant’altro particolarmente tossico e aggressivo: sono prodotti dannosissimi per l’uomo e l’ambiente. Se il water è pulito quotidianamente, l’ igiene e la pulizia sono assicurate con normalissimi detergenti per sanitari.

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idee in cucina

RICETTE CON GLI SCARTI DELLE VERDURE La maggior parte delle volte che mangiamo le carote o i finocchi, inevitabilmente, finiamo per buttare via i ciuffi: sapete che non sono scarti e che possiamo utilizzarli per preparare, frullandoli, una crema sana, gustosa e non “sprecona� da spalmare sui crostini?

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PATE’ CON I CIUFFI DELLE CAROTE E DEI FINOCCHI delizioso patè, perfetto per un aperitivo o una spuntino gustoso. Ingredienti • 400 gr di pane avanzato a fette (a testa sono circa 4-6 crostini) • 400 gr di ciuffi verdi di carote • 400 gr di ciuffi verdi di finocchio • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva • Sale e pepe (quanto basta) Preparazione - Lavate i ciuffi verdi delle carote e dei finocchi e poi riponeteli nel bicchiere del frullatore; - Aggiungete 2 cucchiai di olio extravergine di oliva e frullate fino a ridurre il composto in crema; - Aggiungete un pizzico di sale e, se piace, aggiungete anche il pepe; - Tagliate a fette il pane e scaldatele per qualche minuto in forno abbastanza caldo, otterrete così i crostini; - A questo punto non vi resta che spalmare sui crostini il patè e servire

TORTA DI MELE CON PANE RAFFERMO Ingredienti • 800 gr di mele • 150 gr di pane secco • 100 gr di zucchero di canna • 40 gr di burro • 1 cucchiaio di latte • 1 cucchiaino di cannella Preparazione - Lavate, sbucciate e tagliate a fettine le mele e poi riponetele in una padella e aggiungete la metà dello zucchero e la cannella; - Fate cuocere le mele per circa 10 minuti, a coperchio chiuso e intanto grattugiate il pane; - Riponete il burro e il latte in una padella, scaldate senza far friggere il burro e poi aggiungete anche il pane grattugiato e l’altra metà dello zucchero; - Pre-riscaldate il forno a 190°C e stendete metà del composto di pane in uno stampo per torte coperto con carta da forno; - Aggiungete le mele cotte e poi stendete l’altra metà del composto di pane; - Fate cuocere in forno per circa 15-20 minuti ed ecco pronta la vostra la vostra deliziosa torta di mele fatta in casa, salutare e non sprecona.

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focus

I miei vicini Rom conosciamoci! A cura del mediatore Rom Demir Mustafa in collaborazione con gli educatori e i mediatori sociali del progetto Mixitè

STORIA DI ROM E SINTI E LA LORO PROVENIENZA Danzatori, acrobati, giocolieri

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e origini dei Rom sono state per secoli avvolte nel mistero. È un popolo che non usava la scrittura, perciò non ha lasciato documenti che testimoniano la sua storia. Oggi sappiamo che fino al mille i Rom vivevano tutti in India, dove facevano parte di una casta molto bassa, alla quale era proibito esercitare gran parte dei mestieri. Dovevano quindi guadagnarsi da vivere andando di paese in paese, arrangiandosi con le attività più varie. Molti di loro divennero abili musicisti, danzatori, acrobati, giocolieri, ammaestratori di animali. Con gli spettacoli nelle piazze racimolavano qualche soldo qualche cosa da mangiare. Si spostavano continuamente, portandosi dietro tutto ciò che avevano perché dovevano trovare sempre un nuovo pubblico per le loro esibizioni, così come fanno ancora oggi con il circo e il luna park. Se non riuscivano a guadagnare abbastanza, andavano in giro a mendicare, abitudine che del resto in India era molto diffusa. Un’altra attività che molti di loro svolgevano, spostandosi di paese in paese, era la costruzione e la riparazione di oggetti di metallo: questo mestiere non era ben visto perché, secondo un’antica superstizione, tutto ciò che riguardava il ferro e il fuoco era legato alle forze demoniache che dominavano il mondo sotterraneo: Chiunque svolgesse attività utilizzando questi elementi, era accusato di avere poteri magici e malefici.

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Dall’india in europa Intorno ai 1000 alcuni gruppi di Rom lasciarono l’india. Non si sa esattamente perché, forse a causa di guerre o carestie, forse semplicemente perché si spostarono un po’ alla volta alla ricerca di nuovi mercati per vendere i loro prodotti e offrire i loro servizi. Rimasero molto tempo in Persia, dove inizialmente furono accolti abbastanza bene dalla gente. Ben presto, però, cominciarono ad essere perseguitati. Perché erano stranieri che svolgevano mestieri strani, legati alla magia. Molti di loro, perciò cominciarono a migrare verso occidente, in cerca di terre più accoglienti. Non ci fu, comunque, una emigrazione unica, ma ogni gruppo si spostava quando ne aveva necessità. Chi si trovava bene in qualche posto, vi rimaneva, continuando a volgere le proprie attività. Ecco per che ancora oggi si trovano rom lungo tutto il percorso che va dall’india al Europa. I primi gruppi arrivarono nel impero bizantino all’inizio del 1300. A Bisanzio esisteva in quel tempo una setta di eretici che praticava la magia, chiamati ATZINGANI - intoccabili dato che anche i Rom avevano la fama di stregoni, gli fu attribuito lo stesso nome. Da questo nome, che si é diffuso in molti paesi Europei con una connotazione negativa, vengono l’italiano zingaro, il francese tsigane, il tedesco Zigeuner. All’inizio del 1400, le continue incursioni turche fecero della penisola balcanica un posto estremamente insicuro. Molti Rom, allora, fuggirono, cercando rifugio in altri paesi. Alcuni gruppi andarono via mare nell’italia Meridionale. I discendenti di questi gruppi sono i Rom italiani. Molti altri andarono verso nord e se dispersero per


tutta l’Europa. Fra questi c’erano anche gli antenati di coloro che sono conosciuti come sinti Italiani, i quali abitano soprattutto nelle regioni settentrionali dell’italia.

Come furono accolti ? Quando i Rom arrivarono in Europa non erano completamente sconosciuti. Molti pellegrini in viaggio per la terra Santa avevano incontrato tanti gruppi di Rom nell’impero Bizantino e si era diffusa in Europa la fama di un popolo errante, senza terra. Per la mentalità medievale il nomadismo era associato a una dannazione, una maledizione che si pensava gravasse su chi conduceva questo tipo di vita. A quel tempo non esisteva il concetto di viaggio come piacere, al contrario viaggiare era un’esperienza piena di rischi e pericoli, che affrontava solo chi aveva un buon motivo per farlo: I pellegrini, i soldati, i mercanti. Altre persone che si spostavano erano gli “emarginati”, persone che andavano di paese in paese per chiedere l’elemosina, ladri, furfanti, tutti considerati molte male, evitati dalla maggior parte della gente che, invece, stava nello stesso posto per tutta la vita, considerando l’allontanarsi dalla propria zona un po’ come affrontare l’ignoto. Il fatto che tutto un popolo si spostasse continuamente non era concepibile, soprattutto se si portavano dietro tutto quello che aveva, donne e bambini. Quando i Rom arrivarono in Europa, quindi, avevano già addosso il marchio di razza maledetta, un po’ anche perché venivano da paesi abitati dai turchi e in quel periodo tutto ciò che veniva associato agli “infedeli” era oggetto di avversione immediata. I Rom, la loro capacità di adattarsi a nuove situazioni, capirono la situazione e trovarono il sistema di viaggiare ugualmente, anche perché non potevano fare altro: Ormai erano senza terra! Avevano capito che i pellegrini godevano di privilegi particolari, potevano viaggiare tranquillamente, non dovevano pagare tasse, pedaggi, ecc… Pensarono quindi di fingersi pellegrini costretti a vagare per

il mondo per espiare un grave peccato commesso dai loro antenati. Alcuni raccontavano che i loro avi avevano rifiutato ospitalità alla sacra famiglia in fuga dall’Egitto per sfuggire a Erode. Altri dicevano che la colpa che dovevano espiare era l’aver forgiato un chiodo della croce di Cristo. Le storie erano tante e più diverse. Si hanno poi notizie di gruppi che presentavano una lettera del Papa che li obbligava ad un pellegrinaggio di 7 (sette) anni per espiare la loro colpa. Questi sette anni naturalmente non finivano mai! Con questi stratagemmi i rom cercavano di adeguarsi alle regole della società che li ospitava. Essendo consapevoli di non avere nessun diritto in quanto stranieri e senza terra, si sono abituati ad aguzzare l’ingegno per poter continuare a sopravvivere. Al loro arrivo in Europa, quindi, furono visti con sospetto perché nomadi, ma con le loro storie riuscirono in un primo momento a fronteggiare l’avversione che suscitavano nella gente. Altri elementi però contribuivano ad alimentare tale avversione. La società medievale presentava grande povertà: I beni a disposizione erano pochi e finivano quasi tutti in mano ai ricchi. Nelle città, specialmente dopo la peste nera, c’era un numero infinito di imbroglioni che si arrangiavano facendo finta di predire il futuro, fare sortilegio. Chiedevano l’elemosina contando sul fatto che la gente pensava di salvarsi l’anima in questo modo. I Rom non fecero altro che aggiungersi a questa schiera di gente, ma dato che erano diversi dagli altri, scuri di pelle, vestiti in modo diverso, con addosso tutte le maledizioni di qui si è parlato, si trovarono presto accusati di aver importato dall’oriente la arte del inganno. Divennero cioè capro espiatorio di una situazione esplosiva, di qui loro in realtà non erano che una minima parte, ma truffatori, ingannatori, bugiardi, perfino portatori di epidemie. Inoltre bisogna ricordare che in quel periodo si stavano formando gli stati nazionali e le autorità per rafforzarne l’unità l’ordine, avevano bisogno di

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focus I miei vicini Rom conosciamoci!

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escludere tutto ciò che appariva diverso. Iniziarono cosi le persecuzioni. Tutti gli stati cercano di cacciarli, ma dove potevano andare? Passavano dal un paese all’altro, fermandosi soprattutto nei paesi di con fine, nascondendosi nei boschi, sulle montagne. Nel 1502 la dieta dell’impero Germanico ad Augusta stabilisce che “chi uccide un zingaro non commette reato”. Il principe di Magonza si vanta di aver sterminato tutti gli zingari della regione, uccidendo i maschi, facendo frustare e bollare a fuoco le donne e i bambini. A Venezia si promisero premi a chi consegnava gli zingari vivi o morti. Nei casi migliori emettevano decreti che ordinavano di abbandonare il territorio, pena la prigione per gli uomini, la fustigazione per le donne. Molti furono deportati in America come schiavi. Tutto questo per la sola colpa di essere zingari, non per furti o attività illecite. Si negava loro il diritto stesso di esistere. In questa situazione il nomadismo si trasformo in fuga perenne. I gruppi si frazionarono in piccoli nuclei più agili a fuggire e a nascondersi. Il mondo esterno diventava sempre più nemico, dal quale difendersi in tutti modi. Un mondo che vedeva in loro il male, una minaccia all’ordine, alla sicurezza. Lo stesso era per la società Rom che si chiudeva sempre più in sé sessa e vedeva nel mondo esterno solo un pericolo, una minaccia alla sua stessa esistenza. Verso il 1700 si cercò di risolvere il problema “zingaro” in maniera diversa. Nuovi principi umanitari impedivano di annientare fisicamente un popolo intero. Questi principi affermavano anzi che tutti gli uomini sono uguali, quindi, si pensò, devono vivere nello stesso modo. Tutti coloro che sono diversi devono allora essere “educati”. Maria Teresa d’Austria fece un tentativi di integrazione forzata: Li costrinse ad abbandonare il nomadismo, i loro costumi, le abitudini, la lingua, tutto il loro modo di vivere, fu proibita perfino la loro musica. Lo stato gli offriva in cambio piccole case, attrezzi, bestiame e tutto ciò che era necessario per cominciare una vita “come si deve”. Chi non obbediva a queste regole veniva punito severamente. Gli vennero tolti anche i figli, che vennero affidate a famiglie

contadini che gli avrebbero educati secondo le regole dell’impero. Non funziono: I genitori vendettero tutto e si rifugiarono sulle montagne, dove vennero raggiunti dai figli anche loro fuggiti. Si sono ripetuti altri tentativi di integrazione forzata, ma sempre senza successo. L’atteggiamento verso di loro è sempre stato di estrema avversione, odio, sempre hanno prevalso i pregiudizi sulla curiosità o la voglia di capire, conoscere chi veramente fossero queste persone. Durante il periodo nazista hanno dovuto la più violenta aggressione: 500,000 sono stati sterminati nei campi di concentramento nazisti.

Uso e costume, mestieri e feste La cultura rom è un mosaico di culture, pieno di varietà linguistiche, dialettali e di auto-denominazioni. Chiamarsi rom e sinti, che vogliono dire uomo, persona, significa sapersi auto determinare, avere capacità di auto organizzarsi anche nelle situazioni più difficili, come ad esempio vivere nei campi nomadi, assieme ad altri uomini, persone, che appartengono ad altri luoghi e a diverse religioni. I rom sono un popolo che riesce a sopravvivere ai rapidi cambiamenti che le società e le culture gli impongono. Cambiare residenza da un paese ad un altro rinunciando ogni volta a tutto ciò che si è costruito negli anni e ricominciare da capo è stato un concetto spesso attivo nella cultura rom e sinta, consapevole di appartenere ad una radice sempre più lontana nel tempo (India) e di dover imparare che bisogna ricominciare, sempre. Dopo la diaspora di rom e sinti in Europa nei vari paesi occidentali molti di loro si sono adeguati alla vita sedentaria imparando vari mestieri legati al posto. Mestieri come: lavorazione del rame, riparazione e costruzione oggetti di ferro per lavorare la terra, e successivamente nei nostri tempi i riparatori di ombrelli, arrotini ecc. a differenza del gruppo di sinti che diventano i giostrai, burattinai e il luna park, mestieri che oggi sono quasi estinti. Questo ha permesso comunque di essere uniti e di mantenere sicuramente le loro


radici, di continuare a praticare i mestieri che hanno imparato, ma di riempire sempre di più il loro bagaglio culturale prendendo e mescolando con altre culture. I Rom hanno trattenuto poco del valore delle loro radici, molto e perso come ovvio che sia per un popolo emigratorio, ma tanto si è preso d’altri popoli. È importante sottolineare alcuni aspetti fondamentali che il popolo rom ha. Nei vari paesi Europei i rom che vivono hanno diverse uso e costumi come anche religione. Ad esempio: nei paesi Balcanici, Macedonia, Kosovo Bosnia sono di religione musulmana, in Bulgaria, Grecia, Serbia e tutti i paesi est europei sono ortodossi. In vece in Spagna, Croazia sono cattolici. Nei ultimi due decenni i Sinti hanno aderito alla MEZ Misione Evangelica Zigana che sta prendendo sempre di più risalto fra di loro. La religione dunque influisce gran parte alla cultura. I rom appartenenti alla religione islamica non festeggiano ad esempio la festa di San Giorgio, la festa di San Vasilia, le feste legate al cristianesimo, ma solo le feste legate al islam che è il fine di ramadan mese del digiuno (Bajram) e il sacrificio di Abramo. Queste feste prima si facevano, oggi no, questo avviene perché più si e praticante più si limita al evitare altre feste che non confluiscono a determinata religione. Il modo in cui si vestono e molto variegato, i più tipici sono le donne Bosniache (cergaria) e le donne rumene dal gruppo (Ursara) con le lunghe gonne e molto colorate e i capelli a treccine. Le feste si possono dividere in due parti: Feste che riguardano il ciclo di vita partendo dalla nascita fino alla morte: • la nascita (babina), la circoncisione – solo per i bambini appartenenti alla religione islamica (sunetluco) • le nozze (bijav-ženidba) • la morte (mevljudi-mevliti) che e legato alla appartenenza religiosa. E le feste tradizionali come si sottolineava: per i rom musulmani il fine di mese ramadan Mese ramadan (Bajram), e il sacrificio di Abramo (kurban bajramo).

Per i rom ortodossi o pure non praticanti sono le feste di: San Vasilia – vasilica (che viene festeggiato da alcuni etnie rom di macedonia) San Giorgio – Gjurgjovden/erdelezi festeggiato da molti rom dei Balcani e del est Europei, e altre feste legate al cristianesimo. Per quanto riguarda i sinti e il gruppo manuš della Francia festeggiano ogni anno la Kali Dea – San Mari Della Merin Francia che è il 24/25 maggio.

Calendario feste tradizionali Vasilica, San Vasilia - vecchio capo d’anno Si festeggia il 14 gennaio e dura 4 giorni. Tutte le sere per quattro giorni si va dai parenti e vicini di casa per festeggiare. Per questa riccorrenza si uccidono le oche. Viene festeggiato dai rom appartenenti alla religione ortodossa, però molti anni fa lo festeggiavano anche i nostri rom. Essendo adesso praticanti dalla religione musulmana oggi non lo fanno festeggiano più come altre feste. Erdelezi/Gjurgjovden - San Giorgio Si festeggia il 6 maggio e dura 4 giorni. Il primo ci si reca ad una sorgente d’ acqua e i giovani ragazzi/e per trovarsi insieme. Nel dopo pranzo ci si ritrova insieme in comunità. San Mari della Mer Si festeggia la Dea Calli, e in Francia e il 24/25 di maggio. Lo festeggiano soprattutto i vari gruppi di rom come: sinti, manusc, i travelers e altri gruppi di nord europa. Feste legate all’Islam: Aid Mubarak la fine di ramadan, mese di digiuno. Il sacrificio di Abramo – Bajram

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APPROFONDIMENTO

PRONTUARIO TERMINI CHIAVE ERP

Tutta la normativa è raccolta in un’unica legge, la Legge Regionale 20 dicembre 1996 n. 96 sono anche utili il Regolamento d’Utenza ed il Regolamento di Autogestione, facilmente reperibili nel sito www.casaspa.it sezione documenti/ regolamenti e normative

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ALLOGGI A CANONE SOSTENIBILE Si tratta di una nuova tipologia di alloggi pubblici, di proprietà del Comune, finanziati in parte dalla Regione, co-finanziati e gestiti da Casa S.p.A. e destinati a cittadini di fascia reddituale medio-bassa, che partecipano ad appositi bandi comunali. L’affitto è quello dei patti territoriali della legge 9/12/1998 n. 431, ridotto del 25%. (Esempio: per un appartamento nuovo di 60 metri effettivi e costruito secondo tutte le regole energetiche ed acustiche attuali si può pagare un canone di circa 400 euro al mese, variabile secondo il Comune di residenza. E’ una nuova possibilità interessante che si aggiunge ai classici interventi di E.R.P.). ASSEGNAZIONI Sono effettuate esclusivamente dai Comuni, secondo l’ordine dato dalle graduatorie predisposte dalle Commissioni comunali assegnazione alloggi, a seguito di bandi pubblici. La graduatoria viene fatta sulla base delle domande presentate dai richiedenti gli alloggi, che devono avere i requisiti indicati dalla Legge Regionale 96/1996. I punteggi relativi alla situazione familiare e/o alle condizioni abitative sono attribuiti secondo i precisi criteri indicati dalla stesse Legge Regionale. Casa S.p.A. non può fare assegnazioni, neppure provvisorie o eccezionali. La procedura avviene d’ufficio da parte di Casa S.p.A. dopo il ricevimento del provvedimento di assegnazione emesso dall’Amministrazione Comunale. L’assegnatario viene convocato per la consegna delle chiavi (entro 2 gg lavorativi dalla ricezione della comunicazione dell’assegnazione da parte del Comune) e per la stipula del contratto di locazione; in tale occasione viene consegnata copia del Regolamento di utenza che costituisce parte integrante del contratto. L’alloggio deve essere occupato entro 30 giorni dalla data di consegna delle chiavi a pena di decadenza. Esiste una graduatoria provvisoria delle domande di assegnazione, pubblicata all’Albo del Comune, per dare la possibilità ad ogni richiedente di verificare l’eventuale esclusione, ovvero il punteggio attribuito dalla Commissione comunale, con la possibilità, nel caso ritenesse di essere stato vittima di un errore, di ricorrere, integrando anche la documentazione. La graduatoria definitiva viene redatta dalla Commissione comunale dopo la presentazione dei ricorsi sulla graduatoria provvisoria, il loro esame e l’eventuale revoca dell’esclusione o modifica del


punteggio provvisoriamente attribuito. Per la determinazione dell’ordine definitivo in graduatoria, la Commissione comunale effettua anche il sorteggio tra i concorrenti a pari punti. Si può ricorrere contro la graduatoria definitiva presentando ricorso al T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale). ASSICURAZIONE Il patrimonio immobiliare di ERP gestito da Casa S.p.A. è assicurato da Casa S.p.A., per conto dei Comuni per tutti i danni prodotti agli edifici stessi. Esiste anche l’assicurazione per gli eventuali danni prodotti dal fabbricato o dall’operato del gestore a inquilini o terzi. Va ricordato però che per legge ognuno risponde per i danni da lui prodotti, per cui l’assicurazione di Casa S.p.A. non copre i danni prodotti a beni o persone, propri o altrui, dal comportamento dei singoli assegnatari, (per esempio in caso di incendio, versamento di liquidi, caduta di oggetti etc.) L’assegnatario può coprire la propria responsabilità per danni a terzi stipulando con una Compagnia assicuratrice un’apposita polizza di responsabilità civile, per coprire se stesso e tutta la famiglia. VENDITA: La vendita in Toscana era rimasta bloccata da giugno 2010, ma a gennaio 2014 è stata approvata la Legge regionale 22 gennaio 2014, n. 5: sull’ Alienazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica (ERP) finalizzata alla razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio di ERP. BOLLETTE Sono spedite tutti i mesi all’indirizzo dell’utente in busta chiusa insieme alla descrizione delle singole voci della bolletta, al dettaglio dell’eventuale morosità maturata e comunicazioni di vario genere anche personalizzate. Il pagamento può avvenire presso tutti gli uffici postali, tramite internet e, su richiesta, con R.I.D. postale. è importante fare attenzione alla data di scadenza indicata sulla bolletta : il pagamento effettuato in ritardo (art. 30 L.R.T. 96/96) comporta l’applicazione di una penale del 15%. CANONE si calcola in base al reddito familiare e sono previste 4 fascie: In fascia S (c.d. fascia Sociale) vengono

collocati gli utenti che hanno reddito da lavoro dipendente o da pensione la cui somma non supera il limite di due pensioni minime INPS. L’importo da pagare è il 7% del reddito imponibile suddetto, ridotto solo dei carichi di famiglia, diviso per 12 mesi. Chi ha solo una pensione sociale o minima paga € 12,91 mensili. In fascia P (c.d. fascia Protetta 1) vengono collocati gli utenti il cui reddito convenzionale annuo non è superiore attualmente (novembre 2013) a € 16.000,00. Il canone da pagare è il 12% del reddito convenzionale, diviso per 12 mesi. In fascia Q (c.d. fascia Protetta 2) vengono collocati gli utenti i cui redditi, calcolati come sopra, siano compresi attualmente (novembre 2013) tra € 16.000,00 e € 28.000,00. Il canone da pagare è il 14% del reddito convenzionale, diviso per 12 mesi. In fascia M (c.d. fascia massima) vengono collocati gli utenti i cui redditi, calcolati come sopra, siano superiori attualmente (novembre 2013) a € 28.000,00. Il canone da pagare è il 16% del reddito convenzionale, diviso per 12 mesi. Il valore, la qualità, l’ubicazione e la dimensione dell’alloggio non sono irrilevanti nel calcolo del canone: la Legge Regionale prevede che si calcoli anche il canone “oggettivo”, basato cioè sulle dimensioni, l’ubicazione ed il livello di qualità di servizi dell’alloggio. Per le fasce S, P e Q tale canone oggettivo è il massimo canone pagabile. Per la fascia M, al contrario, il canone oggettivo è il minimo che bisogna comunque pagare; il massimo pagabile è il doppio del canone oggettivo. Il doppio del canone oggettivo viene addebitato anche a chi non dichiara i propri redditi. CAUSE DI DECADENZA La proprietà, l’usufrutto, l’uso o il diritto reale di abitazione di una casa nel Comune di residenza o limitrofi è causa di decadenza se di dimensioni sufficienti per la famiglia; se la casa è in altre località la decadenza scatta quando il valore catastale della casa di proprietà (o anche in usufrutto) supera il valore catastale di una casa idonea nel Comune di residenza. Sono calcoli un po’ complicati, che tengono conto anche delle quote di comproprietà (Vedi Tab. A della L. R. 96/1996), ma chiunque tra gli assegnatari abbia una proprietà o pensi di acquisirla (anche in eredità o per donazione) deve informarsi bene, per evitare seri problemi. Al momento della verifica periodica vanno dichiarate tutte le

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proprietà immobiliari vanno dichiarate tutte le proprietà immobiliari (o diritti analoghi), che saranno sempre valutate per verificare che non costituiscano cause di decadenza. Ai fini però del calcolo del canone entreranno nel cumulo soltanto quelle proprietà (o diritti analoghi) che producono un reddito imponibile (ad esempio non produce un reddito imponibile un alloggio abitato da un figlio o un genitore). Per quanto riguarda il superamento del limite di reddito la LR 96/1996 non dà dei limiti di reddito precisi per la decadenza ed affida quindi ai Comuni il compito di decidere i provvedimenti da assumere verso i nuclei con redditi stabilmente alti, tenendo presenti le caratteristiche delle singole famiglie e anche la situazione del bisogno casa sul territorio comunale. Il mancato utilizzo della casa popolare per un certo periodo non è sinonimo di decadenza: la legge richiede che l’abitazione sia “stabile”. Ci possono essere situazioni di salute, di famiglia, di lavoro o simili che impediscono di essere presenti in casa per un certo periodo, ma certo non può essere ammesso l’uso saltuario o secondario dell’alloggio pubblico e neppure tenere l’alloggio stesso come “riserva”. In questi casi il Comune attiverà sicuramente il procedimento di decadenza.

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MANUTENZIONE I lavori a carico dell’inquilino sono quelli di ordinaria manutenzione dell’alloggio e delle parti comuni previsti dal Regolamento di Utenza approvato dalla Regione Toscana (ad esempio, un rubinetto che perde, una finestra che non chiude, una presa di corrente da sostituire). I lavori a carico dell’Autogestione, dove è presente, sono i lavori di manutenzione corrente sulle parti comuni e riceve a tal fine un apposito finanziamento dal Comune proprietario tramite Casa S.p.A.. I lavori a carico del Comune tramite Casa S.p.A. sono tutti quelli di straordinaria manutenzione, ovvero interventi che interessano le strutture dell’alloggio o le parti comuni dell’edificio, (ad esempio, un rifacimento totale o parziale del tetto, un intervento strutturale sui solai, la riparazione di tubazioni dell’acqua o delle colonne condominiali di scarico, etc.). In caso di guasto in casa di competenza dell’inquilino, l’inquilino stesso, senza dover avvertire Casa S.p.A., è abilitato a far eseguire la riparazione, a propria cura e spese, facendo eseguire la riparazione a regola d’arte e nel rispetto delle normative vigenti. In caso occorra un intervento urgente di competenza del Comune tramite

Casa S.p.A., l’inquilino deve rivolgersi all’Ufficio Gestione Risorse Manutentive dal lunedì al venerdì, contattando il centralino di Casa S.p.A.. Fuori dall’orario di ricevimento è in funzione una segreteria telefonica 24 ore su 24 che registra la richiesta di intervento (tasto 2): le richieste lasciate sulla segreteria telefonica vengono subito ascoltate e registrate e quindi sono efficaci come quelle fatte all’operatore. Nel weekend e nei giorni festivi, in presenza di reali emergenze manutentive, contattando il centralino di Casa S.p.A. (tasto 3) è possibile ottenere il numero di cellulare abilitato e in possesso di personale tecnico qualificato di Casa S.p.A. reperibile anche in tali giorni. MOBILITA’ è possibile cambiare alloggio su bando, cui possono partecipare gli assegnatari regolari e non inadempienti alle norme contrattuali. La competenza è del Comune. Se si ha un alloggio nettamente più grande rispetto a quello necessario, il Comune può disporre la mobilità anche d’ufficio, offrendo un altro alloggio idoneo, ma più piccolo. Se l’assegnatario non accetta può essere addirittura dichiarato decaduto o comunque perde i benefici sociali sul canone e pagherà un affitto molto più alto. Quindi può essere interesse anche di chi ha un alloggio troppo grande partecipare al bando di mobilità comunale e farsi assegnare un alloggio di dimensione più idonea al suo nucleo. MOROSITà Il mancato pagamento del canone è un comportamento grave, che può portare alla decadenza ed anche allo sfratto per morosità. Casa S.p.A., dopo diffide, e cause per sfratto, salvo i casi di effettiva indigenza certificata dai Servizi Sociali, in accordo con il Comune, le porta in fondo, fino all’allontanamento della famiglia dall’alloggio. E chi si decide a pagare solo all’ultimo momento, di fronte all’Ufficiale Giudiziario, subisce l’aggiunta delle spese legali, delle penali e degli interessi, che spesso sono più del capitale non pagato. Non c’è davvero nessuna convenienza a non pagare l’affitto ed a sottovalutare le messe in mora del gestore Casa S.p.A.. OCCUPAZIONI ABUSIVE Se un occupante abusivo riceve il bollettino mensile di Casa S.p.A. non significa che la sua posizione sia diventata regolare: il bollettino mensile di Casa S.p.A. in questo caso non è un canone, ma solo un’indennità per l’occupazione dell’alloggio, che non


crea nessun diritto. Casa S.p.A., come gestore, cerca con l’indennità mensile di limitare il danno dell’occupazione e per lo stesso motivo adotta le misure utili per gestire in qualche modo anche la posizione degli abusivi, finché l’occupazione dura. Ma deve essere chiaro che le assegnazioni si ottengono solo per atto del Comune, e solo seguendo le regole previste dalla legge. Anche dopo un certo numero di anni di occupazione non si diventa assegnatari: il passaggio del tempo di per sé non crea nessun diritto di assegnazione e neppure di mantenimento dell’alloggio. Nel passato le leggi statali e regionali hanno previsto alcune sanatorie di occupazioni abusive, in presenza di requisiti previsti dalla legge, ma attualmente non ci sono ipotesi di regolarizzazione e chi è abusivo non ha concrete prospettive di acquisire il titolo. Chi, al momento della riconsegna, fa occupare il proprio alloggio da un altro rischia la denuncia penale, oltre a gravi conseguenze sul piano amministrativo. L’occupazione abusiva è infatti un reato e chi fa occupare un alloggio pubblico (o anche solo agevola l’occupazione di un alloggio) diventa complice o istigatore di un reato; il tutto, naturalmente, diventa ancora più grave se viene fatto per soldi. Se l’occupazione viene attuata o agevolata nella fase del cambio con un altro alloggio, l’assegnatario rischia anche di rimanere escluso sia dal vecchio che dal nuovo alloggio e starà a lui il difficile onere di dimostrare di non essere stato d’accordo con chi ha occupato l’alloggio. OSPITALITà è possibile ospitare temporaneamente nell’alloggio pubblico terze persone, per esigenze di assistenza ed altri seri motivi familiari, da documentare. Occorre l’autorizzazione preventiva di Casa S.p.A.; l’ospitalità può durare due anni, prorogabili al massimo fino a quattro. L’ospitalità temporanea non dà nessun diritto al subentro nel contratto di locazione e non incide sul canone; l’ospitalità è quindi molto diversa dall’ampliamento del nucleo familiare. REDDITO si intende il reddito imponibile annuo di tutti i componenti del nucleo familiare, ridotto di € 1.549,37 per ogni componente oltre i 2; per questo calcolo il reddito da lavoro dipendente o pensione è preso al 60% dell’imponibile. Quanto sopra è detto in estrema in sintesi:

esistono altre eccezioni e agevolazioni per particolari situazioni (ad esempio l’invalidità). Al fine di accertare i redditi degli assegnatari ogni biennio, nell’anno dispari, tutti i nuclei familiari devono certificare i propri redditi complessivi. Gli assegnatari ricevono un modulo predisposto da Casa S.p.A., da completare, seguendo scrupolosamente le dettagliate istruzioni allegate al modulo stesso. Il modulo, in carta libera, va sottoscritto dal dichiarante; se il modulo viene spedito per posta, anziché consegnato all’ufficio, dovrà essere accompagnato dalla copia (fronteretro) di un documento di identità valido. E’ inoltre possibile un aggiornamento del canone su richiesta dell’assegnatario anche nel corso degli anni pari, al di fuori quindi dell’accertamento effettuato d’ufficio; gli assegnatari, che nel corso dell’anno precedente abbiano subito una diminuzione di reddito annuale, possono presentare una nuova dichiarazione dei redditi per ottenere la relativa diminuzione di canone. La variazione viene effettuata il secondo mese successivo a quello in cui vengono presentati i redditi. Se non si presentano i redditi entro i termini previsti si ha l’applicazione del massimo del canone (pari al doppio del canone oggettivo), la sanzione amministrativa da € 258,23 a € 1.032,91 e l’avvio delle procedure di decadenza da parte del Comune competente. Le stesse conseguenze ci sono per chi certifica i redditi in modo parziale o inattendibile. Casa S.p.A. sottopone a verifica e controlli, anche incrociati, le dichiarazioni reddituali degli assegnatari. Se le dichiarazioni risultano difformi dalla realtà si procede all’applicazione del canone dovuto con effetto retroattivo e con interessi ; sono previste anche sanzioni amministrative. Quando si accertano dei veri e propri falsi nelle autodichiarazioni, si procede anche alla denuncia penale. SUBENTRO NELLA LOCAZIONE è possibile per morte dell’assegnatario, per separazione o divorzio e per abbandono definitivo dell’alloggio da parte dell’assegnatario stesso. In questi casi il componente del nucleo familiare a cui spetta il diritto al subentro deve fare una richiesta a Casa S.p.A. allegando autocertificazione relativa al possesso dei requisiti. In caso di separazione occorre anche copia della decisione del Giudice, cui Casa S.p.A. si adeguerà nel volturare il contratto. In caso di abbandono definitivo dell’alloggio da parte dell’assegnatario,

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per il subentro (da considerare in questo caso come ipotesi eccezionale), esiste un apposito procedimento (art. 18 comma 6 L.R.T. n. 96/1996): l’assegnatario uscito dal nucleo e il richiedente la voltura rivolgono istanza a Casa S.p.A. che non procede per un anno. Durante questo periodo l’Azienda svolge accertamenti per escludere la sussistenza di “indebiti benefici” e l’assegnatario ha facoltà di tornare sulle proprie decisioni. Al termine dell’anno all’assegnatario trasferito viene richiesto di rinnovare il proprio consenso alla voltura e se non sono emerse cause ostative, Casa S.p.A. procede alla variazione. In ogni caso se non vengono rilevate le condizioni per il subentro, l’alloggio deve essere restituito. In mancanza di rilascio spontaneo provvede il Comune forzosamente (art. 34 L.R.T. n. 96/1996). VARIAZIONE NELLE FAMIGLIE il nucleo familiare si può ampliare con nuovi soggetti dopo l’assegnazione: per nucleo familiare si intende la famiglia costituita dai coniugi e dai figli legittimi, naturali, riconosciuti ed adottivi e dagli affiliati con loro conviventi. Fanno altresì parte del nucleo il convivente more uxorio, gli ascendenti, i discendenti, i collaterali fino al terzo grado, purché la stabile convivenza con il richiedente abbia avuto inizio due anni prima della data di pubblicazione del bando di concorso e sia dimostrata nelle forme di legge. Ogni ampliamento del nucleo familiare va sempre tempestivamente segnalato a Casa S.p.A., indicando le ragioni che lo hanno determinato. In questo caso il soggetto immesso entra a far parte del nucleo familiare e della sua presenza si tiene conto, tra l’altro, nell’accertamento dei redditi per la determinazione del canone di locazione.

Per informazioni consultare il sito www.casaspa.it in fase di aggiornamento

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indirizzario

servizi gratuiti aperti al pubblico UFFICIO DI MEDIAZIONE PENALE PRESSO IL GIUDICE DI PACE DI FIRENZE

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È gestito dall’associazione L‘altro diritto Onlus e si occupa delle mediazioni fra le parti di un procedimento penale innanzi al Giudice di Pace. Può essere attivato dal Giudice di Pace in udienza, direttamente dalle parti o dai loro difensori, anche prima dell’inizio del processo. Ha come finalità quella di pervenire ad un accordo fra le parti. Il primo e il terzo martedì del mese, inoltre, gli operatori svolgono un servizio di informazione e orientamento ai cittadini che possono presentarsi direttamente presso l’ufficio iscrivendosi ad una lista. c/o il Palazzo di Giustizia - v.le Guidoni, 61 (Firenze), stanza C34, p. 1° tel. 055 7996771 - fax 055 7996838 adirmediazione@altrodiritto.unifi.it Dal martedì al mercoledì dalle 10.00 alle 13.00

SPORTELLI DI MEDIAZIONE SOCIALE Gli sportelli sono gestiti dall’associazione L‘altro diritto Onlus e si occupano delle mediazioni fra cittadini, parti di una lite, prima che diventi vertenza giudiziaria. Il servizio può intervenire in caso di conflitti condominiali, di vicinato, familiari, scolastici, interetnici, lavorativi. Gli sportelli sono presenti presso: Centro Polivalente “il Porto” nel Quartiere 3 Piazza Cardinal Elia Dalla Costa 33 Tel. e Fax 055 6813028 - adirmediazione@altrodiritto.unifi.it Martedì dalle 14.00 alle 17.00 Villa Vogel nel Quartiere 4 Via delle Torri 23 Tel. 055 2767138 - adirmediazione@altrodiritto.unifi.it Martedì dalle 9.00 alle 12.00 Villa Pallini nel Quartiere 5 Via Francesco Baracca 150P Tel. 346 3205558 - adirmediazione@altrodiritto.unifi.it Venerdì dalle 9.30 alle 12.30 Centro Civico n. 4 di Sesto Fiorentino Via Veronelli 2, Colonnata Camporella, Sesto Fiorentino (Firenze) Tel. 055 446071 - adirmediazione@altrodiritto.unifi.it Aperto il giovedì dalle 15,00 alle 18,00 Comune di Calenzano Piazza Vittorio Veneto 12, 50041 Tel. 055 88331 - Fax 055 8833232 - adirmediazione@altrodiritto.unifi.it Aperto il secondo giovedì del mese dalle 11.00 alle 13.00

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... a FIRENZE DIFENSORE CIVICO REGIONALE Interviene nelle controversie fra cittadini e pubblica amministrazione (per es.: Comuni, Provincia, Regione, Asl, Arpat, Arsia, Azienda per il Diritto allo studio ecc.) e gestori di pubblici servizi (acqua, gas, energia elettrica, servizi postali). Via de’ Pucci, 4 - Firenze Tel. 055 2387800 - Fax 055 210230 - n. verde 800 018 488 difensorecivico@consiglio.regione.toscana.it

MEDIATORE EUROPEO Si occupa di esaminare le denunce dei cittadini in caso di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni e degli organi dell’Unione europea. 1, Avenue du Président Robert Schuman B.P. 403, FR – 67001 Strasbourg Cedex Tel +33 (0) 388172313, Fax +33 (0)388179062; euro-ombudsman@europarl.eu.int, http://www.euro-ombudsman.ur.int

CENTRI DI CONSULENZA GIURIDICA GRATUITA L’obiettivo del servizio è quello di fornire gratuitamente ai cittadini, per tramite di operatori giuridici volontari, un primo orientamento giuridico in relazione ai piccoli problemi di convivenza civile e alle controversie che possono nascere nella vita di tutti i giorni. Problemi di vicinato, difficoltà matrimoniali e di convivenza, questioni di natura condominiale o immobiliare, lo scopo è di fornire un aiuto per capire se è opportuno rivolgersi a un legale di fiducia. Gli utenti ideali di questo servizio sono le persone che non hanno molta conoscenza dei propri diritti ed hanno difficoltà a trovare interlocutori idonei. Quartiere 4 Via delle Torri, 23 (Villa Vogel), su appuntamento - Tel. 055 2767114 Centro anziani via Carlo Bini, 7 - Tel. 055 4222119 , venerdì ore 10,00 Centro anziani Castello - Il sodo - Le Panche - Serpiolle - Tre pietre P.zza Cavalieri di Vittorio Veneto, 11 - Tel. 055 4361076, martedì ore 15,30.

CORECOM (COMITATO REGIONALE PER LE COMUNICAZIONI) Organo di consulenza e di gestione della Regione in materia di comunicazione, nonché organo funzionale dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Contenzioso tra utenti e operatori delle telecomunicazioni. E’ possibile rivolgersi al Corecom per tentare di risolvere le controversie tra utenti e gestori/operatori dei servizi di telecomunicazioni (telefonia,internet, pay-tv, etc). Il servizio svolto dal Corecom riguarda: Tentativo obbligatorio di conciliazione Presentando un’istanza di conciliazione, utente e gestore possono, incontrandosi presso il Corecom, tentare di risolvere la questione e giungere ad un accordo. Definizione della controversia E’ possibile attivare questa procedura solo nel caso in cui il tentativo di conciliazione (obbligatorio) abbia avuto esito negativo. Entrambe le procedure sono gratuite

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Via de’ Pucci, 4 Tel. 055.2387880, Fax 055.2387871, n. verde 800.561.541 corecom@consiglio.regione.toscana.it


POSTE ITALIANE – CONCILIAZIONE

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È una procedura che nasce dalla collaborazione fra Poste Italiane e le Associazioni dei consumatori per risolvere in modo semplice, veloce, gratuito, eventuali controversie relative ad alcuni prodotti postali. N. verde 803.160 - www.poste.it dal lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle ore 20.00

ASL, UFFICIO TUTELA DEGLI UTENTI Riceve esposti o segnalazioni da parte degli utenti del servizio sanitario. Nel caso in cui la risposta data dall’ufficio tutela degli utenti non sia soddisfacente, l’utente potrà chiedere il riesame alla Commissione mista conciliativa, che ha sede presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Ufficio Relazioni con il Pubblico via di San Salvi 12 (Firenze) Tel. 055 6263200, Fax 055 6263210, tutela@asf.toscana.it

ATAF&Li-nea – SEGNALAZIONE RECLAMI Segnalazione diretta: Sala Clienti, P.zza Stazione (lato P.zza Adua) aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 7.15 alle ore 13.15 e dalle ore 13.45 alle ore 19.45 sabato dalle ore 7.15 alle ore 13.15 ATAF S.p.a. - Direzione Generale V.le dei Mille 115, 50131 - Firenze Fax 055 5650243. protocollo@ataf.fi.it. n. verde 800.424500 (da telefono fisso), attivo dal lunedì alla domenica (ore 6.00-21.00) Oppure compilare il form presente nel sito internet www.ataf-linea.it Attraverso le modalità sopra indicate è possibile trasmettere un reclamo, una segnalazione. Entro 30 giorni dalla data di ricezione del reclamo o segnalazione (o 45 gg. in casi eccezionali che saranno motivati) sarà fornita una risposta scritta o telefonica.

ASSOCIAZIONE ARTEMISIA Centro donne contro la violenza Catia Franci Servizi erogati dall’Associazione sono accessibili in forma privata da singoli, nuclei familiari, madri con figli/e. L’accesso ai servizi avviene anche dietro segnalazione di servizi territoriali, professionisti privati, enti pubblici e privati, strutture sanitarie ambulatoriali e ospedaliere, forze dell’ordine, tribunali, associazioni e organismi del terzo settore in genere. Questi i settori di intervento: • Maltrattamento e abuso sessuale e in atto sui minori • Supporto ad adulte/i vittime di violenza in età minore • Consulenza e supporto per donne vittime di maltrattamento economico, psicologico, fisico, stalking (persecuzione) e violenza sessuale • D. Accoglienza in due case rifugio Le case rifugio accolgono le donne, anche con i loro figli e figlie, che hanno necessità di allontanarsi da una situazione di pericolo. Le donne possono essere ospitate per un periodo non superiore ai sei mesi e l’ingresso nelle case – rifugio è subordinato all’accettazione di un regolamento. Le case rifugio per motivi di sicurezza, sono segrete e le donne ospitate devono impegnarsi a mantenere tale segretezza.

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... a FIRENZE

Via del Mezzetta int. 1 Settore Donne: tel. 055 602311; e-mail: cfranci@fol.it Settore Minori: tel. 055 601375; e-mail: artemisia@fol.it; Fax (unico): 0556193818 Amministrazione: amministrazioneartemisia@gmail.com Apertura Centro: dal lunedì al venerdì ore 10:00-17:00

GARANTE DEL CONTRIBUENTE Via della Fortezza, 8 Tel. 055 4978213/79 – Fax 055 4978295 e-mail dr.toscana.garante@agenziaentrate.it

PATRONATI I Patronati sono associazioni alle quali è possibile rivolgersi per il disbrigo, gratuito, delle pratiche previdenziali (pensioni di anzianità, pensioni di invalidità, indennità di accompagnamento, sussidi di disoccupazione). Sul sito internet dell’I.N.P.S. (www.inps.it) è possibile reperire e scaricare l’elenco degli Enti di Patronato riconosciuti dalla legge a livello nazionale.

SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI A FIRENZE CENTRI SOCIALI Sono le sedi di lavoro degli assistenti sociali. I cittadini residenti nel Quartiere, se desiderano informazioni, consulenza o cercano di trovare aiuto in relazione a problemi di tipo sociale, possono rivolgersi al Centro sociale di riferimento (individuato dalla strada di residenza), prendendo appuntamento con un Assistente Sociale telefonicamente o recandosi direttamente al Centro sociale. Gli assistenti sociali sono organizzati per “Aree di competenza”: • Area Anziani - per questioni relative a persone con un’età maggiore o uguale ai 65 anni. • Area Adulti - per questioni relative a persone con un’età maggiore o uguale ai 18 anni ma inferiore ai 65 anni. • Area Minori - per questioni relative a bambini o ragazzi con un’età inferiore ai 18 anni o per questioni relative a nuclei familiari con minori degli anni 18. • Area Adulti Psichiatria - per questioni relative a persone con un’età compresa tra i 18 ed i 65 anni seguiti da uno Psichiatra del Servizio Pubblico.

SEGRETARIATO SOCIALE E’ un servizio di ‘ascolto’ e ‘ricevimento’ delle richieste di intervento di quanti decidono di rivolgersi a un assistente sociale per la prima volta. Presso questo ‘sportello’ vengono forniti un quadro esauriente delle procedure e una informazione dettagliata rispetto ai tempi necessari all’analisi della pratica e all’intervento di sostegno che realisticamente è possibile attendersi, sulla base della situazione economica e sociale. Quartiere 1 Sede amministrativa: P.zza S. Croce, 1, Tel. 055 2767620 - Fax 055 2767657 Centro sociale San Frediano (Oltrarno) Via S. Monaca 37 Tel. 055 218255/930 Fax 055 211604 - mail: cs.oltrarno@comune.fi.it

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Centro sociale San Iacopino P.zza Dalla piccola, 6 Tel. 055 334335 - Fax 055 3442724 - mail: cs.saniacopino@comune.fi.it

... a FIRENZE

Quartiere 2 Sede amministrativa via G. D’Annunzio 29 Tel. 055 6934996 - Fax. 055 6934917 Centro sociale Bellariva-Oberdan via Mannelli 119/I Tel. 055 2624860 - Fax 055 2624870 Centro sociale Coverciano/Campo Marte via G. D’Annunzio 29 Tel. 055 6934006 - Fax 055 6934917 - mail: csdannunzio@comune.fi.it Quartiere 3 Centro Sociale Piazza Elia Dalla Costa, 5 Tel. 055 6817443 - Fax 055 6817456 Quartiere 4 Sede amministrativa Villa Vogel - via delle Torri 23 Tel. 055 2767108 - Fax 055 2767154 Centro sociale Isolotto via Chiusi, 4/2 Tel. 055 787500/12 - Fax 055 7875532 Quartiere 5 Sede amministrativa Viuzzo delle Calvane Tel. 055 2767019 - Fax 055 2767076 - mail: cao.sast5@comune.fi.it Centro sociale Piagge via dell’Osteria Tel. 055 6934262 - 1 Fax 055 6934250 - mail: cs.piagge@comune.fi.it Centro sociale Rifredi-Castello (Birago) via C. Bini 5 Tel. 055 447891 - Fax 055 4478938 - mail: cs.birago@comune.fi.it

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... a FIRENZE

Centro sociale Novoli-Lippi viale Guidoni 178/b Tel. 055 3283616 - Fax 055 3283625 - mail: cs.lippi@comune.fi.it Per contatti telefonici, appuntamenti con assistenti sociali e personale amministrativo si prega di rivolgersi al Centro Sociale Le Piagge: Tel: 055 6934215 - dal lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.30 Numero verde ARCI SOS Diritti - 800 99 99 77 Per avere informazioni anche di carattere legale o denunciare soprusi, violenze, atti di razzismo di cui sono vittime i migranti, a cominciare da quelli rinchiusi nei Cpa o nei Cie (ex-Cpt). Numero verde ARCI per Rifugiati e richiedenti asilo - 800 905570 Fornisce informazioni sulle pratiche e le procedure necessarie per la richiesta di status di rifugiato, sulla tutela del diritto d’asilo e sui servizi presenti sul territorio Numero verde UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali SOS immediato) - 800 901010 Fornisce informazioni, orientamento e supporto alle vittime della discriminazione razziale ed etnica Numero verde ANTI-TRATTA, 800 290290 Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità per la protezione sociale delle vittime della tratta. Servizio telefonico gratuito - attivo 24 ore su 24 su tutto il territorio nazionale - in grado di fornire alle vittime, e a coloro che intendono aiutarle, tutte le informazioni sulle possibilità di aiuto e assistenza che la normativa italiana offre per uscire dalla situazione di sfruttamento. Fornisce assistenza ed informazioni anche per le vittime di tratta a scopo di sfruttamento lavorativo e non solo per sfruttamento sessuale. Parlamondo Lotta alle discriminazioni: numero 055 47 35 56 Il servizio interviene nei casi di discriminazione basata sull’origine etnica o “razziale”, la nazionalità, la lingua e l’appartenenza religiosa che riguardano l’accesso ai servizi pubblici e privati, il mondo del lavoro, l’accesso all’alloggio, il sistema scolastico, ecc. Orario di apertura del servizio: lunedì, mercoledì e venerdì 10.00 – 15.00; martedì e giovedì 14.00 – 18.00. Le segnalazioni possono essere fatte chiamando il numero 055 473556, di persona (su appuntamento) oppure scrivendo a parlamondo@gmail.com. Promuove Cospe Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, Firenze. Comune di Firenze - Infopoint Migranti Via Verdi 24, 3°piano Orari e giorni: Lunedì e venerdì ore 9-13, Martedì ore 9-12 e 15-17.30, Giovedì ore 9-13 e 15-17.30 Telefono: 055 2769604 - 055 2769632 - Fax: 055 2769602 e-mai l :immigr@comune.fi.itweb: www.comune.fi.it

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Centro di ascolto per immigrati gestito dal GVAI via del Fosso 170 - Comune di Altopascio • U.R.P. Settore Affari Istituzionali - tel. 0583 216455 Informa@Comune.Altopascio. Lu.It • Servizi Sociali - tel. 0583 216353 - Servizi.sociali.scuola@comune.altopascio.lu.it • Anagrafe - tel. 0583 216305 - anagrafe@comune.altopascio.lu.it Comune di Capannori Sportello per immigrati presso Servizi Sociali Piazza A. Moro 1 Capannori 55012 (LU) tel. 0583 428441 - sportelloimmigrati@comune.capannori.lu.it Comune di Lucca Sportello per l’immigrazione del comune di Lucca - presso URP Via del Moro n.17 (all’interno dei locali URP) tel.0583 442421 - sportelloimmigrati@comune.lucca.it Comune di San Romano in Garfagnana SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA - Sportello presso Ufficio Servizi Demografici Via Roma n. 9 55038 San Romano in Garfagnana tel. 0583 613181 Fax 0583 613306 - demografici@comune.san-romano-in-garfagnana.lu.it Comune di Viareggio Sportello per Immigrati presso Servizi Sociali Piazza Nieri e Paolini 55049 Viareggio tel. 0584 966769 - sportextracomunitari@hotmail.com Comune di Villa Basilica Sportello per immigrati, presso Servizi Demografici e/o Servizi Sociali tel. 0572 461625 - anagrafe@comune.villabasilica.lu.gov.it

... a lucca

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... a PISTOIA

UFFICIO DI MEDIAZIONE PENALE PRESSO IL GIUDICE DI PACE È gestito dall’associazione L‘Altro Diritto e si occupa delle mediazioni fra le parti di un procedimento penale innanzi al Giudice di Pace. Può essere attivato dal Giudice di Pace in udienza, direttamente dalle parti o dai loro difensori, anche prima dell’inizio del processo. Ha come finalità quella di pervenire ad un accordo fra le parti. Via del Villone, Pistoia tel 0573 23792

Sportelli Informativi per Migranti Servizio di informazione e consulenza alla popolazione italiana e non italiana; informazione e consulenza a enti, istituzioni e associazioni su tutte le questioni legate al fenomeno migratorio e sui possibili interventi in materia; consulenza e informazioni sulla legislazione relativa a immigrazione, lavoro, scuola, servizi offerti dal territorio; accompagnamento ai servizi; disbrigo pratiche; banca dati e monitoraggio sulla situazione delle migrazioni sul territorio. Gestisce la Cooperativa Sociale Gli Altri. Comuni di Abetone, Buggiano, Chiesina Uzzanese, Cutigliano, Lamporecchio, Larciano, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Pieve a Nievole, Piteglio, Ponte Buggianese, San Marcello Pistoiese e Uzzano. Sede legale: Via della Madonna, 28 – 51100 Pistoia C.F e P.IVA 01221640475 Sede operativa: Via G. Tomasi di Lampedusa, 149 – 51100 Pistoia tel. 0573/964687 – Fax 0573/450866

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