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COPIA OMAGGIO
BIO - ECO MENSILE INDIPENDENTE Supplemento di Vivere Sostenibile - aprile 2016 - n°27
APRILE 2016
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Il Paese delle trivelle Il 17 aprile si vota per il referendum sulle trivellazioni.
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4 min
EDITORIALE di Silvano Ventura direzione@viveresostenibile.net Nonostante la corposa tornata amministrativa di giugno, quando andranno al voto milioni di italiani in città come Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna, sarà il prossimo 17 aprile la data nella quale si terrà il referendum sullo stop alle trivellazioni. Questa scelta di data che costerà alle casse dello Stato (e quindi alle nostre tasche) un aggravio di 300/400 milioni appare giustificata solo dalla volontà che il referendum non raggiunga il quorum e quindi si trasformi in un flop. Purtroppo si arriva al referendum senza che alla gran massa degli elettori sia arrivata un'informazione corretta su questo tema importante per le conseguenze sull'ambiente e sull'economia del Paese. Personalmente ritengo che i media tradizionali, asserviti a logiche di schieramento, facciano una continua opera di “distrazione di massa”, utile e spesso indispensabile alla serenità di chi “guida il vapore”, ovvero di chi gestisce il potere e perciò agisce sulla nostra vita quotidiana.
Le ragioni di chi è favorevole alle trivellazioni, sono le solite: lo sviluppo, la crescita economica e, come sempre, l'occupazione. Ancora una volta sostengo con forza che l'economia, lo sviluppo e l'occupazione sono conseguenza diretta delle scelte di politica economica. Se si investisse di più in ricerca e applicazione delle energie a impatto zero, se si aumentassero gli sgravi per la riqualificazione edilizia di un patrimonio immobiliare nazionale all'80% in classe energetica “G”, se si costruissero e si ammodernassero le infrastrutture per spostare le merci su rotaia e quelle informatiche, se si puntasse di più su un'agricoltura pulita, sostenibile e libera da fitofarmaci, se si facesse una vera lotta agli sprechi di merce e di beni, dai carburanti fossili sprecati per riscaldare case e industrie “colabrodo”, al cibo prodotto, consumato in eccesso e fatto marcire per logiche mercantili, ebbene se si facesse tutto questo, non ci sarebbe alcun bisogno di cedere agli appetiti ingordi delle multinazionali del petrolio, pezzi di “Bel Paese”, perché vengano massacrati alla ricerca di idrocarburi.
Pare che coloro che ancora sostengono l'uso e l'abuso dei carburanti fossili, vivano in un mondo parallelo, dove non si è mai sentito parlare di “riscaldamento globale”. Forse a codesti signori ancora non è chiaro che esiste una conseguenza diretta tra il bruciare petrolio e derivati e l'aumento della temperatura globale! Perciò è importante il nostro piccolo referendum! Perché se vogliamo pensare a un nuovo modello di sviluppo davvero sostenibile per l'ambiente e la società a livello globale, dobbiamo iniziare a dare segnali forti a livello locale! Dobbiamo iniziare a dire a chi governa l'economia che ci possono essere strade alternative a quella che in 50 anni ha devastato il Pianeta, esasperato le disparità sociali, provocato e alimentato guerre e migrazioni di massa e arricchito una manciata di super-ricchi, affamando gran parte degli abitanti della Terra.
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APRILE 2016
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A cosa serve “Vivere Sostenibile”Romagna? A fare incontrare domanda e offerta di prodotti e servizi eco-sostenibili. A informare un target attento e sensibile a questi temi su: novità, nuovi prodotti e servizi, eventi e iniziative di aziende, Enti e associazioni. A fare aumentare la consapevolezza dei cittadini sull'urgenza di un cambiamento del paradigma di sviluppo e ad orientarne acquisti e comportamenti quotidiani, verso un modello basato su efficienza, decrescita, equità sociale ed economia collaborativa.
Come viene distribuito “Vivere Sostenibile” Romagna? Il magazine mensile stampato: nei negozi e ristoranti BIO, nelle cassette dei GAS, nelle sedi di associazioni, cooperative onlus, nei mercatini a km 0 e di agricoltori BIO, nelle feste/festival, fiere di salute, benessere, ecologia, BIO, ecc, nelle biblioteche comunali e di provincia, negli URP comunali, in molte attività (idraulici, pannelli solari, edilizia BIO, infissi, ecc) eco-sostenibili. COPIE medie mensili distribuite 8.000 Il magazine on-line: inviato in formato PDF direttamente agli iscritti al portale e agli iscritti alle associazioni aderenti all'iniziativa. Consultabile on-line, sul sito del portale e tramite FB. COPIE medie mensili consultate 20.000
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25% Dipe pe pendenti
20% Pensiona P ensiona naati nati
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SPUNTI E PROPOSTE
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APRILE 2016
Cominciamo a fare quello che è possibile di Rob Hopkins
TEMPO DI LETTURA:
1 min
“Mi dispiace. Ma io non voglio fare l'imperatore. No, non è il mio mestiere. Non voglio governare, né conquistare nessuno; vorrei aiutare tutti se è possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi, esseri umani, dovremmo aiutarci sempre; dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti: la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi; la vita può essere felice e magnifica. Ma noi lo abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotto a passo d'oca a far le cose più abiette.
E’ solo questione di cominciare a fare quello che è possibile. Con le persone che ti sono intorno, nel posto in cui vivi. Ci si può sentire gli unici, ma non è così. Ci sono tante altre persone, e questo può essere di aiuto ed ispirazione. Quindi vediamo chi sono, raggruppiamole, e poi si possono avviare progetti concreti. Si deve essere giocosi, creativi, fare le cose che gli altri non si aspettano: come coltivare cibo di fianco alla stazione ferroviaria. Queste cose possono iniziare a fare cambiare l’idea che si ha della sostenibilità, che si associa al voler tornare indietro, mostrare invece che è più divertente, più nutriente, più salutare, e riportare le persone a stare insieme. Ciò di cui abbiamo più bisogno ora è trovare modi per riportare le persone a stare insieme, e riscoprire le connessioni delle une con le altre.
Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi; la macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l'abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari, ci serve umanità. Più che abilità, ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità, la vita è violenza, e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti. La natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà del-
l'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne, bambini disperati.
ModenaeReggioEmili ModenaeReggioE.
Vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico: non disperate, l'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero. L'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano, l'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori. E il potere che hanno tolto al popolo, ritornerà al popolo. E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa. Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore. Non difendete la schiavitù! Ma la libertà! In nome della democrazia, uniamoci tutti e combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore. Che dia a tutti un lavoro, ai giovani un futuro e ai vecchi la sicurezza! Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere! Eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza! Combattiamo per un mondo ragionevole; un mondo in cui la scienza e il progresso, diano a tutti gli uomini il benessere!” Estratto da: Charlie Chaplin, Il grande dittatore Discorso all'umanità.
Coltiva il tuo orto, coltiva la tua felicità
TEMPO DI LETTURA:
3 min
di Claudia Selvetti, Blogger di Vita Impatto 1
E ognuno può iniziare a farlo, ovunque.
SOMMARIO Spunti e Proposte Alimentazione Consapevole
pag 3 pag 4-5
Benessere Corpo e Mente
pag 6
Eco Abitare
pag 7
Scelte Sostenibili
pag 8 Quando penso all'ambiente e al mio rapporto con la Natura, mi torna in mente una frase trovata un giorno nella pagina dell'Oroscopo di Rob Brezsny, un famoso filosofo che ogni settimana pubblica sull’Internazionale i suoi eccentrici pronostici.
da pag. IX a pag. XII
da pag 13 a 15 Amici Animali
pag 16
I Nostri Punti di Distribuzione
pag 17
Eventi
pag 18
Appuntamenti Aprile
pag 19
Annunci
pag 20
Diceva più o meno così: "Racconta il tuo mistero preferito, un enigma che sia esasperante e al tempo stesso delizioso". Ecco, personalmente trovo che tutto ciò che ha a che fare con la Natura sia un mistero che esaspera e delizia al tempo stesso.
Queste sono le parole con cui Pia Pera descrive appieno il mio sentire, in un piccolo libro "Giardino & Orto Terapia – Coltivando la terra si coltiva anche la felicità". Come in un diario sono raccontate le emozioni che la scrittrice prova nel semplice vangare, strappare le erbacce e coltivare piante, e il suo piacere di varcare ogni giorno la piccola soglia del suo orto somiglia alla ricerca di quello stato di astrazione e pace a cui tanti di noi anelano.
Esasperante, per esempio, è la tenacia con cui una piantina trova la strada per spuntare fra le crepe di un muro, o il senso di sopravvivenza di ogni creatura vivente, dalla più piccola alla più grande.
E se vi sentite in qualche modo legati alla ciclicità delle stagioni e al loro carico di profumi e colori, se pensate che l'umanità stia perdendo la connessione con la Terra a favore di un mondo troppo artificiale, se siete dotati di quella sensibilità che vi fa apprezzare le cose semplici e giuste, allora questo libro fa per voi.
Delizioso invece è il ronzio felice di un'ape che si tuffa nella corolla di un fiore carico di polline ai primi raggi dell'alba, o le sfumature sempre diverse di un cielo al tramonto.
"[…] le piante tacciono. Possiamo andarle a trovare sicuri che non ci aggrediranno. Silenziose, col loro buon esempio ci predispongono all’ascolto.
La Natura, con le sue incredibili varietà e sfaccettature, è capace di farmi dimenticare me stessa, di decentrare il continuo ribollire della mente e per lei provo un amore fatto di forza e delicatezza, di reale e sognato, a metà fra la terra e il cielo.
Ascolto di noi stessi, dei suoni della natura, dei moti del cuore.
"Il nostro cuore ha bisogno di venire lavorato non meno del nostro giardino, perché anche lì possono crescere tante malerbe."
Che strano: sostare tra di loro, lontano dalla compagnia dei nostri simili, è come trovare riunite due diverse dolcezze: la solitudine e la compagnia. […] Questo spazio capace di trasmettere un senso di protezione si presenta come il luogo ideale dove lasciare rimarginare non importa quale ferita."
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TEMPO DI LETTURA:
7 min
di Samanta Mordenti, naturopata
Al sempre più alto numero di intolleranti al lattosio e a coloro che hanno scelto di nutrirsi di alimenti non animali, come vegetariani e vegani, il mondo dei cereali, legumi e semi oleosi regala una svariata serie di bevande che comunemente chiamiamo latte vegetale. In commercio si trovano tantissime varietà di bevande vegetali preparate industrialmente, addizionate e aromatizzate, la scelta più salutare è certamente scegliere il prodotto più naturale possibile e controllare la provenienza da coltivazione bio e se possibile preferire l’autoproduzione, che con un po’ di organizzazione può essere semplice da realizzare. Il più conosciuto è sicuramente il LATTE DI SOIA, ricavato dai fagioli di questo legume, deve la sua popolarità a un buon apporto proteico, basso contenuto di grassi saturi e all’assenza di colesterolo, è ricco di fibre, vitamine del gruppo B, A, E, di minerali tra cui una buona presenza di Ferro. Il suo sapore molto deciso e pungente lo rende indicato nell’uso in cucina per le preparazioni salate, besciamelle ecc.
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APRILE 2016
Autoproduzione di latte vegetale ModenaeReggioEmili V.LE 2 GIUGNO 66 - FORLÌ - TEL 0543 553063 ModenaeReggioE.
SITI per APPROFONDIRE:
Autoproduzione: sciacquare i fagioli di soia gialla (circa 100g per 1 litro di latte) e metterli in ammollo in abbondante acqua per 24 ore, poi sciacquarli e scolarli. Frullare con acqua, fino a ottenere un liquido uniforme e piuttosto denso. Far bollire questo liquido a fuoco basso per circa 20 minuti, mescolando ogni tanto. Filtrare attraverso un telo, si conserva in frigo per circa 3 giorni. Con un sapore e una consistenza molto più delicati il LATTE DI RISO ha un basso apporto proteico e un basso contenuto di grassi, ha una maggior quantità di carboidrati, ricco di zuccheri semplici, dona un buon apporto di energia subito disponibile. Adatto in cucina spazia dalla preparazione dolci o salate. Autoproduzione: Far bollire in una pentola una parte di riso con 10 parti di acqua, a cottura ultimata (il tempo di cottura dipende dal tipo di riso, anche se richiede tempi più lunghi è consigliabile il riso integrale) frullare con il mixer e filtrare il tutto attraverso un telo o un colino. Dolce e delicato il LATTE D’AVENA ha un basso contenuto di grassi, prevalentemente polinsaturi, ha un buon contenuto di proteine, ricco in fibre, vitamina E, ricco in vitamine del gruppo B, in particolare la B9 o acido folico, ha un’azione carminativa su stomaco ed intestino, con il suo basso indice glicemico, quindi, è adatta per l’alimentazione dei diabetici. Idoneo soprattutto alla preparazione di dolci e creme proprio per il suo sapore delicato. Autoproduzione: il latte d’avena si può ricavare sia dai chicchi, che dai fiocchi o dalla farina di avena. Ad esempio con i chicchi: mettere in ammollo l’avena per circa 4 ore, poi cuocere circa
300g di avena in 2 l di acqua, a cottura ultimata filtrare il liquido attraverso un colino. Molto gustoso e goloso è il LATTE DI MANDORLA che mantiene il sapore del frutto oleoso dal quale viene ricavato, è molto energizzante, ha un alto contenuto di vitamina E, acidi grassi mono e polinsaturi: tra cui acido linoleico (omega-6) e acido oleico (omega-9); fibre vegetali, è un antiossidante naturale aiuta a ritardare il processo di invecchiamento. È fonte di vitamina A, vitamina D, proteine, Omega 6, zinco, calcio, ferro, ricco di magnesio e potassio lo rende un utile sostegno nelle astenie. Adatto alla produzione di dolci, la nostra cucina Siciliana conosce l’uso del latte di mandorla per sfiziosi dolci e bevande. Autoproduzione: circa 200gr, metterle in ammollo in acqua calda, spelarle e rimetterle in ammollo al fresco in frigo con 200cc di acqua per alcune ore, frullare e aggiungere 800cc di acqua, lasciar riposare alcune ore in frigo e filtrare. Ricavato dai semi il LATTE DI CANAPA è una bevanda energizzante, considerata adatta per rafforzare l’organismo e per proteggerlo dalle malattie. E’ ricco di Omega 3-6-9, acidi grassi essenziali, oltre a proteine nobili, Vitamine D, E ed A, fosforo, potassio, ferro, magnesio, riboflavina, ed ricco di Calcio. Ottimo nella preparazione di formaggi veg. Autoproduzione: frullare i semi di canapa 200g in 600cc di acqua, lentamente aggiungere altri 600cc di acqua continuando a frullare: filtrare il latte di canapa con un colino. Il cerale più antico ci regala il LATTE D’ORZO, ottimo perché altamente digeribile, rinfrescante e come abbiamo visto per l’avena con un indice glicemico molto basso ideale anche per i diabetici. Basso contenuto lipidico, l'orzo vanta proprietà remineralizzanti poiché ricco in sali minerali come fosforo potassio, magnesio, ferro, calcio, silicio e zinco, contiene una discreta quantità di vitamine, in particolar VIT E, gruppo B (B1, B2, B3). Autoproduzione: metter in ammollo l’orzo perlato per circa 6 ore sciacquare e far bollire in una pentola (35 g d’orzo 1 litro di acqua), a cottura ultimata frullare con il mixer e filtrare il tutto attraverso un telo o un colino. P.S.: Lo scarto dei cereali, legumi o semi utilizzati per la preparazione del latte vegetale, chiamato Okara (nome dato allo scarto del latte di soia), ottima fonte di fibre, si può utilizzare in diversi modi, per fare preparazione dolci e salate, dalle polpettine con verdure a dolci e biscotti… con l’autoproduzione nulla va disperso!
Torniamo a gustare frutta e verdura di stagione: ad aprile… Finocchio: è composto da acqua, proteine, fibre, vitamina C e A, minerali tra cui potassio, calcio, fosforo, sodio, magnesio, ferro, zinco, manganese. Ha proprietà depurative (fegato), antinfiammatorie (colon) e digestive, dovute ad alcuni componenti degli oli essenziali che stimolano la produzione di succhi gastrici. Aiuta in caso di tosse e rende la pelle più elastica. Grazie alla presenza di ferro e istidina, un aminoacido, è anche utile in caso di anemia. E' un’ottima fonte di fibra che, oltre ad aiutare la digestione e a combattere i radicali liberi si rivela un ottimo aiuto per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue. In questo caso i benefici sono per il cuore. Altre verdure del mese: asparagi, barbabietola, broccolo, carciofo, carote, cavolfiore, cicoria, fave, fagioli, finocchio, indivia, piselli, porro, radicchio, rape e sedano.
Cedro: contiene vitamina C, di flavonoidi e sali minerali. Ha proprietà antiossidanti grazie ai flavonoidi di cui è ricco e che aiutano a contrastare l’attività dei radicali liberi e ostacolano la ritenzione idrica. Aiuta la regolarizzazione della pressione sanguigna e la digestione. Rafforza il sistema immunitario grazie alla vitamina C, apporta benefici in caso di problemi legati ai reni e cistite e ha ha proprietà lassative. Il suo odore è un deterrente per le zanzare. Altri frutti del mese: arancia, cedri, limoni, mele e pere.
SITI per APPROFONDIRE:
http://natural-mente-stefy.blogspot.it
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APRILE 2016
RAVENNA
Verde Bio a Ravenna: un ristorante in terrazza tutto veg di Maddalena Nardi TEMPO DI LETTURA:
ModenaeReggioEmili ModenaeReggioE.
Cucina con prodotti biologici
3 min
Bella la sensazione di passare una pausa pranzo lontano dal caos, regalandomi buon cibo, una vista mozzafiato e degli incontri davvero interessanti.
ex Terrazza Einaudi
Tutto questo in un martedì qualsiasi, quando alcuni amici mi hanno portata a pranzo da Verde Bio (Ex terrazza Einaudi) a Ravenna, dove un ricco buffet vegetariano e vegano mi ha accolta e allietata e dove le preparazioni (biologiche) sono state davvero di gusto. “Iniziò la nostra amicizia con un dono… me ne diede un altro più bello lo sguardo sul mondo attraverso gli occhi di Dio.” Ho ripensato a questa frase del film La mia Africa, stando in quelle ore a pranzo da Verde Bio, in questa terrazza coperta d’inverno, ma tutta trasparente per ammirare l’antistante teatro Alighieri perché mi piace trovare posti inaspettati, soprattutto nel cuore di una città e perché mi sono sentita grata di potermi concedere questo tempo e una qualità di cibo, persone e ambiente davvero notevole.
Piazza Einaudi 1 - 48121 Ravenna tel. 334 333 9725 - terrazzaeinaudi@gmail.com
www.ristoranteterrazzaeinaudi.it soli: € 11,90. C’è sempre una zuppa calda e un vasto assortimento di piatti caldi e freddi a base di verdure biologiche e di preparati come seitan e tofu di ottima qualità. Il Giovedì sera degustazione di vini biologici con Tapas di abbinamento. E anche la domenica sera c’è una proposta allettante: GRAN-BUFFET con aperitivo a € 10,00 (bevande incluse).”
“Il nostro ristorante - ci dice Marina, la chef - è un punto di riferimento per quanti desiderano gustare specialità della cucina tipica tosco-romagnola. In un ambiente accogliente, elegante e raffinato ma nello stesso tempo informale, è possibile scegliere tra specialità tradizionali ma anche dedicate a chi segue una dieta vegetariana o vegana.
Non vi resta che concedervi un pranzo o una cena al Verde Bio in piazza Einaudi 1 a Ravenna, sarà un regalo per il vostro palato e per il vostro benessere, ne sono certa!
Tutti i giorni da Lunedì al Venerdì a pranzo è disponibile un vasto buffet VEGETARIANO e VEGANO con te Kukicha compreso a
Kefir e Kombucha: l'autoproduzione domestica dei leggendari microrganismi probiotici di Nicolas Arduini nicolasarduini@gmail.com
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4 min
Trovo un vivo interesse nelle persone che si avvicinano alla mia bancarella del mercato. Mi rivolgono molte domande, incuriosite dagli strani prodotti che ho in esposizione. Io spiego che si tratta di due diverse bevande fermentate: il Kefir d'acqua e il Kombucha. Esse contengono moltissime sostanze probiotiche come enzimi, vitamine, fermenti lattici e minerali biodisponibili. Molti conoscono l'importanza fondamentale che questi elementi ricoprono nella quotidiana alimentazione, ma queste bevande hanno qualcosa in più, di coinvolgente, che le porta al di là della comune definizione di integratori alimentari. Il motivo sta soprattutto nel modo in cui esse vengono create. Infatti non sarebbe niente di più che banale acqua zuccherata se non fosse per i fermenti (vedi foto) che, oltre a generare una rapida fermentazione della soluzione in cui vengono immersi, hanno una particolare identità propria, data dal fatto che sono visibili ad occhio nudo. Abbiamo a che fare con veri e propri esseri viventi da accudire e con cui relazionarsi, similmente a come si farebbe con una pianta o un animale domestico. La nostra cura li manterrà sani e prolifici mentre loro ci daranno nutrimento e salute. Il Kombucha è infatti un potente depurativo che aiuta il buon funzionamento di fegato, milza, reni e intestino, promuovendo il consumo dei lipidi e l’attivazione del metabolismo. Il Kefir d’acqua è un importante toccasana per il sistema immunitario intestinale, contiene anche minerali quali calcio, magnesio, fosforo e zinco, vitamine del gruppo B e vitamina K, che regola il sistema renale. Come procedere nella preparazione: Per cominciare vi dovrete procurare i vostri fermenti vivi (non quelli in polvere in quanto non si rigenerano) che se siete fortunati potrete trovare da un amico o un conoscente che già li utilizza. Per fare il Kefir d'acqua si procede a preparare la soluzione mettendo 2 o 3 cucchiai di zucchero o un altro dolcificante ogni litro
preparazione. I fermenti aumenteranno di volta in volta quindi potrete regalarli ad altri, contribuendo a diffondere questo simpatico e utile alleato della nostra salute. Buona fermentazione a tutti!
d'acqua e qualche pezzetto di frutta fresca di stagione. Si aggiungono i fermenti e si lascia il tutto a fermentare per 2 giorni. Per fare il Kombucha invece della semplice acqua si utilizza un infuso di Tè (Nero o Verde) con l'accortezza di lasciarlo in infusione a lungo, finché non sia raffreddato. A questo punto si filtra e si aggiungono 3 cucchiai di zucchero, o un altro dolcificante, ogni litro e i fermenti. Si lascia il tutto a fermentare per circa 5 giorni. In entrambi i casi il contenitore adatto è un barattolo di vetro a bocca larga da 1, 2 o più litri, da chiudere con un fazzoletto. Il tutto si lascia a fermentare a temperatura ambiente per il tempo necessario affinché, assaggiando la bevanda, il sapore non sarà diventato dolce-acidulo e leggermente frizzante. Il livello di dolcezza si sarà ridotto, indice dell'avvenuta trasformazione “alchemica” degli zuccheri in sostanze benefiche. Nel caso del Kombucha, anche la teina verrà ridotta perché consumata dai fermenti. Quindi si può procedere a filtrare la bevanda ed imbottigliarla, pronta così ad essere bevuta o conservata in frigo. Anche i fermenti rimasti nel filtro possono essere recuperati, e conservati in frigo in un barattolo con sola acqua per circa 3-4 settimane senza bisogno di alimentarli oppure possono essere subito riutilizzati ripetendo la
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BENESSERE CORPO E MENTE
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APRILE 2016
Alla scoperta della fitocosmesi, meglio se BIO! ModenaeReggioEmili ModenaeReggioE. Si definisce fitocosmesi quella cosmesi che utilizza prodotti di ori-
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5 min
di Marinella Riccò
La notizia positiva è che sono tutte sostanze inquinanti e quindi meno se ne usa meglio è. Con le creme bio, a volte anche se si stendono con più difficoltà e i risultati che danno si vedono dopo qualche applicazione, la pelle del corpo non è più desquamata, il colorito del viso è più salutare sulle gote e la zona T del viso è visibilmente meno lucida. Per non parlare del fatto che essendo più concentrate, le biocreme vanno usate in quantità più ridotte. Come vedete, i vantaggi sono più degli svantaggi!
gine vegetale. E’ detta biologica quando utilizza estratti di piante da agricoltura biologica, materie prime pure e senza residui di pesticidi. Per essere seriamente considerata tale cosmesi non può prescindere dal tener conto con uguale importanza della base cosmetica (eccipiente) e dei principi attivi vegetali (fitocomplessi). La percentuale di ingredienti di origine vegetale deve essere consistente; non basta un 1% di principio attivo vegetale per poter dire che un cosmetico è naturale! Gli Eccipienti - In un fitocosmetico che si reputi tale, oltre al principio attivo, anche la base (eccipiente) deve essere di origine vegetale. Solo dopo 30 giorni di utilizzo di un prodotto di fitocosmesi si può dare un reale giudizio sulla sua bontà ed efficacia. La pelle ha bisogno di sostanze che riescano a far penetrare i principi attivi in
profondità. Tra tutti uno dei più utilizzati fin dall'antichità è stato l'olio di oliva, così come il burro di karatè e l’olio di argan spesso usati nelle preparazioni di fitocosmetici bio. ll fitocomplesso - È l'insieme dei principi attivi del vegetale "in toto", essendo la pianta una "unità terapeutica" nella quale i principi attivi formano dei fitocomplessi caratteristici. Lo studio di un singolo principio attivo non porta a scoprire le proprietà della pianta. L'azione della pianta è dovuta all'estratto totale della pianta stessa, non ai suoi costituenti chimici isolati. In altri termini, l'insieme dei principi attivi dell'estratto è superiore all'attività delle varie molecole considerate singolarmente. Ecco perché le piante, usate nella loro totalità, producono effetti diversi da quelli ottenuti utilizzando i loro singoli principi attivi. Questo "insieme" di cui stiamo parlando, responsabile della specifica attività di una pianta, e spesso formato da centinaia di molecole diverse, costituisce un'entità biochimica unitaria, che agisce grazie all'azione complementare e di reciproco potenziamento dei singoli costituenti. Tale sinergia è all'origine dell'attività più dolce e soprattutto più armonica che molte piante hanno rispetto ai prodotti di sintesi poiché la tossicità di alcuni loro costituenti viene mitigata da altri. Per chi si appresta ad un primo utilizzo dei prodotti bio ecco alcuni suggerimenti per non rimanere delusi e scegliere al meglio. Anzitutto i prodotti bio escludono determinati ingredienti come petrolati, siliconi, condizionanti ittiotossici, addensanti sintetici.
Gli ingredienti dei cosmetici sono catalogati dall'INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), denominazione internazionale - nata agli inizi degli anni '70 - utilizzata per indicare in etichetta i diversi ingredienti del prodotto cosmetico. Questo facilita l’identificazione delle sostanze alle quali si può essere allergici e non rende registrabili come marchi da una sola industria i nomi di specifici ingredienti. Questo codice contiene alcuni termini in latino, molti in inglese, sigle e numeri. È unico per tutti i paesi della UE, e ha una grande diffusione internazionale. Solo dal 1997 nella UE è obbligatorio elencare tutti gli ingredienti del cosmetico sul prodotto. Non tutti gli ingredienti cosmetici registrati nell'INCI sono inclusi nel Glossario degli Ingredienti Cosmetici Europeo. L'elenco deve essere in ordine decrescente, con al primo posto l'ingrediente presente alla concentrazione più alta. Gli ingredienti con concentrazione inferiore al 1% possono essere elencati in ordine arbitrario in fondo all'elenco. L'assegnazione di un nome INCI a una sostanza o miscela di sostanze non comporta che siano sicure o efficaci. Il glossario europeo degli ingredienti cosmetici non costituisce una lista limitativa degli ingredienti che possono essere utilizzati in un cosmetico. Ci sono tanti prodotti in commercio che sono garantiti da organi, come ICEA, AIAB, ECO CERT, ECO GARANTIE, LAV, che si occupano di certificazioni bio e quindi il lavoro di analisi dell'INCI risulta di gran lunga semplificato… almeno siamo certi che in quel cosmetico non c'è nulla di nocivo.
ALFONSINE (RA) TEMPO DI LETTURA:
Yoga in azienda
4 min
di Margherita Bruni
Difficile, o quantomeno singolare, immaginare il proprio posto di lavoro come luogo di ricerca del benessere psicofisico e del rilassamento. Eppure molte sono le aziende che hanno cominciato a percorrere questa strada, specie negli Stati Uniti, proponendo ai propri dipendenti di prendere parte a dei corsi di Yoga.
di se stessi e degli altri. Sono quindi convinta che nel tempo aumenterà il senso di comunità e favorirà le relazioni fra le persone che sono la risorsa più importante per l’azienda.
In Italia ha replicato quest'esperienza un'azienda di Alfonsine (RA) produttrice di macchine per imballaggi: la Sica. Abbiamo rivolto qualche domanda a Valeria Giacomoni, imprenditrice alla guida di quest'azienda, la quale ci ha illustrato i vantaggi di questa pratica e in generale di una visione più olistica del welfare aziendale. - Come e quando è nata l'idea di questa iniziativa? Da tempo pensavo che sarebbe stato bello poter vivere l’ambiente lavorativo anche fuori orario con attività utili al miglioramento della qualità della vita, come lo yoga. Quando ho cominciato a ragionare su questo tema non avevo però un ambiente capiente ed adatto a dar vita a questa attività. Solo dopo aver ristrutturato una sala all’ultimo piano dell’azienda (prima adibita ad archivio), l’estate scorsa ho preso contatti con insegnanti di yoga proponendogli di praticare in azienda coi dipendenti che lo avessero desiderato. Le lezioni sono iniziate in autunno 2015. - Con quanta frequenza si svolgono gli incontri e che affluenza hanno? Ci incontriamo due sere alla settimana. Gli iscritti sono una ventina ma partecipano con costanza solo una decina di colleghi.
- Quali sono i principali effetti sul benessere personale che i partecipanti hanno riscontrato? Lo yoga, se praticato con costanza, consente un importante miglioramento psicofisico. E’ un momento di rilassamento del corpo e della mente ed anche di divertimento. Si ride insieme e questo senso di leggerezza e decontrazione si ripercuote positivamente sia sulla vita privata che su quella lavorativa. Alcuni partecipanti che avevano dolori a schiena e spalle stanno meglio. - Al di là degli effetti sul benessere personale, questa pratica genera benefici anche per quello relazionale? Migliora la qualità dei rapporti sul posto di lavoro? E’ un po’ presto per vedere dei benefici così allargati al gruppo, ma sicuramente la pratica energizza e favorisce la positività nei confronti
- Quali altre iniziative con simili benefici possono essere portate avanti in azienda? Avevo proposto la coltivazione libera ad orto di un pezzo di terreno, ma questo non ha riscontrato l’interesse dei colleghi. Peccato! Nella coltivazione c’è un po’ di tutto. Una ripresa di contatto con la natura, le stagioni, la fatica, la nascita, la crescita, la cura ed il frutto di un lavoro fatto insieme che avrebbe sicuramente favorito quattro chiacchiere, due risate e dato la possibilità a tutti di conoscersi meglio, magari cucinando insieme quanto coltivato. In seguito ho saputo di un’azienda di Faenza che invece è riuscita bene in questo intento. - Avete in progetto di sperimentare qualcosa di nuovo? Un progetto che vogliamo portare avanti è volto alla costruzione del senso di gruppo e all’importanza di conoscere quanto ognuno di noi influisca sulla realizzazione del proprio collega e della propria azienda. Uno sport adatto a sviluppare questa consapevolezza è sicuramente il rugby. Vedremo…
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ECO ABITARE
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APRILE 2016
ALFONSINE (RA)
I Cugini Toccasana: dove il bio è olistico! di Veronica Ventura
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2 min
ModenaeReggioEmili ModenaeReggioE.
PRODOTTI SANI ECOCOMPATIBILI ® CONSULENZE OLO-FENG SHUI
L'azienda I Cugini Toccasana si è insediata ufficialmente sul territorio nazionale nel 1995.
arredi naturali, prodotti per la pulizia della casa e della persona, sistemi letto, biancheria, tappeti e quant'altro.
In Italia, in quel periodo, il settore bioalimentare, pur con qualche incertezza, cominciava a soddisfare una parte significativa di popolazione ecologista ormai matura, ma coloro che desideravano estendere l'ecologia agli ambienti del vivere quotidiano, in termini di costruzioni o ristrutturazioni di case, ambienti di lavoro, ecc., erano costretti a cercare altrove le materie prime necessarie (in Austria e Germania soprattutto). Da qui l'idea, pensata ed elaborata fin dai primi anni '90, di offrire prodotti per costruire e rifinire una “casa bioecologica”: mattoni, intonaci, pitture, parquet, coibentazioni e tecnologie per il risparmio energetico e, di lì a breve, anche
Ma ben presto ci si rese conto che la casa bioecologica non è solo materiali naturali, ma un complesso ed interattivo “organismo vivente” dove proporzioni, colori, campi elettromagnetici, stress ambientali, direzioni, metafisica, ecc., sono un tutt'uno inscindibile con i suddetti materiali e con gli abitanti! Fu così che si iniziarono studi approfonditi su argomenti quali: Igiene e Medicina Ambientale, Rabdomanzia, Feng Shui, Campi Elettromagnetici (con specializzazione in rilievi strumentali ad alta tecnologia), Cromoterapia, Numerologia, Nuova Medicina, etc.
Microgenerazione elettrica
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3 min
di Massimo Berti - Fotovoltaico a Spina “One Way”
- Laurent Fabius, presenta la bozza dell’accordo sul clima, frutto di serrate trattative che “vincolano” gli Stati, a un cambio di marcia reale e condiviso nel rapporto fra legittimo progresso e tutela dell’ambiente. Se gli ambiziosi obbiettivi verranno raggiunti è difficile a dirsi ma una certezza è stata acquisita, al ritmo attuale, la civiltà umana, così come la conosciamo non potrà resistere oltre, oggi l’ambiente non riesce più a compensare le interferenze dei gas serra e reagisce di conseguenza, con eventi meteo-climatici estremi. - Cambiamenti Climatici per credenti o miscredenti, poco importa, la CO2 presente in atmosfera a maggio 2013 ha raggiunto 400 ppm ed è costantemente in crescita con 402 ppm del gen. 2016. Ed è un fatto!
- Attuare scelte lungimiranti, non è proprio nella natura umana, ma oggigiorno risulta vitale, anche senza un confronto personale con le calamità contingenti. - Le emissioni residenziali e quelle inerenti la mobilità “devono trovare valide alternative” verso tecnologie elettriche che si sostengono con la micro-generazione domestica, ovviamente da fonte rinnovabile. - Nel 2012 a seguito della “COP 18” conferenza ONU sul clima di Doha; - In Romagna si vuole verificare la possibilità di adottare per qualsiasi cittadino residente in condominio, un micro impianto autonomo, per produrre energia elettrica “CO2 FREE”. - La risposta giunge a breve con la nascita del One Way Microfotovoltaico a Spina, che sfruttando la tecnologia solare, con l’inserimento di una spina nella comune presa domestica, crea normale elettricità 230 Volt.
Pertanto, a tutt'oggi, oltre alla vendita di materiali e arredi ecocompatibili e naturali, supportata da indicazioni e suggerimenti sulle loro corrette applicazioni, il centro Toccasana offre qualificati servizi legati al vivere sani in una sana abitazione (dove il termine sano sta per benessere psicofisico e abitazione assume un significato più vasto: vedi anche luoghi di lavoro, scuole, centri benessere, studi professionali, negozi, territori, ecc.).
Unlearning, ovvero 'disimparare'
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2 min
di Sofia Gardi
Parigi, 15 dicembre 2015.
- Determinante per l’aumento della temperatura media del globo, dal livello dei mari alla ridistribuzione delle aree tropicali, l’avvicendarsi del mero quotidiano, raramente porta il comune cittadino a soffermarsi sull’evolversi di queste tematiche, sostenendone le scelte più appropriate... Sino al giorno che un uragano tropicale devasta la sua abitazione, oppure lo stesso, si ritrova a comprare ortaggi a prezzi triplicati per improvvise e inspiegabili siccità.
info@icuginitoccasana.it
- L’elettrodomestico, che per antonomasia è energivoro ora cambia veste, immettendo nel circuito casalingo, 250/320 kW/h anno, per molti decenni e per il clima, considerando le emissioni di una centrale elettrica turbogas, una frenata della CO2 rilasciata in atmosfera pari a 90/110 Kg/anno. (fonte: http://kilowattene.enea.it/) - Questo contributo, non è certo risolutore se non accompagnato a molteplici altri interventi, ma nel suo piccolo ha sdoganato il principio della auto-generazione elettrica distribuita, anche per le classi meno abbienti, concretizzando con la sua tecnologia, un bene vitale come l’elettricità, che in pochi conoscono veramente, bene, se non per il corrispettivo pagato in bolletta.
Forse però sarebbe più corretto intenderlo come 'disabituarsi'. Disabituarsi alle cose scontate, inutili, dannose, ingiuste, eccessive, aberranti che spesso la nostra società ci propone e impone. Come la confezione da quattro cosce di pollo che la piccola Gaia immagina nella realtà e rappresenta in un disegno totalmente artificiale: un pollo a quattro zampe. 'Unlearning' è il titolo del docufilm realizzato da Lucio e Anna Basadonne, marito e moglie, che hanno ripreso l'esperimento di sei mesi in giro per l’Italia e dintorni, insieme alla figlia Gaia, viaggio durante il quale hanno osservato e conosciuto stili di vita molto diversi da quelli a cui i più sono abituati. Hanno intrapreso questa esperienza dopo essersi accorti definitivamente che nel comune modo di vivere c'è qualcosa che non va, soprattutto se un bambino da ciò che lo circonda desume una cosa tanto innaturale. Sei mesi di 'learning', cioè di apprendimento, di istruzione itinerante, imparando da chi ha dimostrato con le proprie abitudini inusuali che vivere diversamente è possibile. Molte le persone, le realtà e le esperienze incontrate; alcune un po’ 'naïve', altre più concrete e facilmente attuabili, in alcune qualche elemento di contraddizione, ma in ciascuna di esse un insegnamento da portare a casa, anche per noi, per chi dopo aver visto il docufilm vorrà provare a declinare quegli stili di vita nella propria quotidianità. Tanto da imparare e una bella lezione. Il finale, tuttavia, con il ritorno alla vita di sempre, sembra aver lasciato poco nei protagonisti, se non una meravigliosa ed indimenticabile esperienza. Ammettiamolo, abbiamo fatto tutti il tifo per un 'molliamo tutto e apriamo un agriturismo sull’Appennino Ligure'.
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SCELTE SOSTENIBILI
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APRILE 2016
FAENZA (RA)
Una famiglia a rifiuti zero ModenaeReggioEmili di Margherita Bruni ModenaeReggioE.
Linda Maggiori e la sua famiglia vivono a Faenza (RA) e tutti insieme portano avanti una missione: produrre meno rifiuti possibile. Per il vetro sono attualmente 10 volte sotto la media regionale, 18 per la plastica, 7 per la carta e ben 228 volte sotto la media per l'indifferenziata. Ci siamo fatti raccontare come ci riescono. - Raccontaci un po' di te! Da chi è composta la tua famiglia a rifiuti zero? Io sono mamma, ho 34 anni, e nel tempo libero, oltre a pastrocchiare in cucina, scrivo e illustro libri ecologici per bambini. In famiglia siamo io, mio marito, i nostri 3 bambini di 8 anni, 6 anni e 3 anni...e una gattina! La nostra è anche una famiglia accogliente, collaboriamo coi servizi sociali e ospitiamo in affido diurno 2 fratellini che stanno con noi alcuni pomeriggi alla settimana. Da 5 anni non abbiamo l'auto e siamo sempre stati attenti al problema dei rifiuti. Fin da quando i bimbi erano piccoli abbiamo imparato ad usare i pannolini lavabili ed evitato di comprare tante creme e salviette inutili e inquinanti. Da un anno pesiamo e monitoriamo tutti i nostri rifiuti e cerchiamo di ridurre a monte anche gli imballaggi dei cibi. - Qual è la filosofia alla base di questa scelta? La motivazione è ecologica e democratica. Se vogliamo un mondo più giusto, più equo, più vivibile per tutti, dobbiamo tutti imparare a ridurre la nostra impronta ecologica, cioè la quantità di risorse che consumiamo col nostro stile di vita. Siamo molto sensibili al tema rifiuti anche perché a Faenza, dove viviamo, siamo circondati da inceneritori e centrali a biomassa che bruciano rifiuti. A circa 20 km c'è una delle discariche più grandi d'Italia (TreMonti, di Imola-Riolo). Non possiamo pensare che la soluzione al problema dei rifiuti sia solo quello di smaltirli, incenerirli, o se va bene riciclarli. Il problema va risolto a monte, bisogna ridurre le 11 milioni di tonnellate di imballaggi che vengono prodotte ogni anno in Italia col solo scopo di veicolare pubblicità e poi essere buttate. Produrre un imballaggio in plastica comporta un notevole spreco di materie prime, petrolio, acqua...la stessa differenziazione non risolve il problema: solo il 47 % della plastica differenziata viene riciclata, l'altra parte viene incenerita, perché ha un alto potere calorifico e costa di meno incenerirla. - Alla luce di questo, quali sono le principali strategie da mettere in atto per ridurre i propri rifiuti, cominciando da casa propria? Il mio consiglio è: ognuno fa quel che può. Ogni piccolo passo è importante. Occorre fare i conti con le risorse che si trovano nel proprio raggio di azione, cercando di non fare troppi giri in auto e usando
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il buon senso. Se si va al supermercato preferire sempre i prodotti meno imballati, o con imballaggi in carta o vetro (meglio riciclabili) evitare gli imballaggi non differenziabili e prodotti che vengono da lontano. Bisogna sempre portarsi la sporta da casa, anche quelle leggere in nylon dell'ortofrutta non vanno buttate ma si riusano le volte successive. Anche dal gelataio, in gastronomia, in pescheria o macelleria si possono portare i nostri contenitori richiudibili da casa. Se possibile, è bene aggregarsi o formare un gruppo di acquisto solidale, che permette di acquistare dai produttori locali in sacchi grandi e senza imballaggi, che poi ci si smista tra famiglie… Si possono anche autoprodurre tante cose, risparmiando tantissimo! ecco alcune cose che io autoproduco: crema spalmabile, yogurt, pane, detersivi, gel... Qualcuno mi chiede come faccia a trovare il tempo, ma io queste cose le faccio insieme ai bimbi, oppure quando dormono… e mi diverto quando autoproduco! Credo di sprecare meno tempo vitale che se dovessi andarle a comprare al discount, facendo la fila alle casse!
che possono contenere e rilasciare ftalati. D'altra parte una volta che si inceneriscono, rilasciano sostanze tossiche e diossina. Non ha molto senso questa paranoia dell'igiene domestica, mentre si inquina il mondo circostante. Anche i bar potrebbero benissimo sostituire le bustine di zucchero con dosatori di zucchero, ma pochi hanno questa sensibilità. Con le associazioni ambientaliste ci battiamo anche affinché si attui la raccolta porta a porta con tariffazione puntuale. Parliamo anche di mobilità sostenibile per ridurre il traffico in città.
Per ridurre i rifiuti elettronici bisogna cercare di recuperare il più possibile. Io ad esempio ho un vecchio cellulare, preso usato da mio padre, ma funziona bene. Mio marito invece di buttare il suo smartphone rotto e comprarne uno nuovo, ha cercato un laboratorio che lo riparasse. Stessa cosa per i PC. La tecnologia è importante, consente l'informazione, non possiamo farne a meno. Ma bisogna usarla bene, non lasciarci prendere dal consumismo usa e getta. Riparare e riusare. Anche sul fatto dell'oro e dei gioielli bisognerebbe riflettere. Hanno un impatto ambientale e sociale immenso, provocano inquinamento, sfruttamento e distruzione, non servono fondamentalmente a nulla...Dopo tanto tergiversare, abbiamo sostituito le nostre fedi d'oro con fedi in noce di cocco, del commercio equo e solidale, donando il corrispettivo a progetti nel Sud del mondo. Non è stato un atto di beneficenza, ma di giustizia. - Quali progetti collaterali state portando avanti? Insieme ad altre associazioni ambientaliste stiamo cercando di sensibilizzare AUSL, amministrazione comunale, produttori, associazioni di categoria, esercizi commerciali etc. a ridurre i rifiuti, a evitare le monoporzioni, a fare il vuoto a rendere e vendere alla spina o sfuso. Stiamo coinvolgendo le scuole a fare ecofeste con materiali riusabili e sostituire le macchinette distributrici di bottigliette con erogatori di acqua pubblica. Purtroppo non c'è molta sensibilità, tanta gente considera gli imballaggi come sinonimo di sicurezza e salute, ma è tutto il contrario, soprattutto per gli imballaggi in plastica
Gli scienziati ci dicono che bisogna modificare il nostro stile di vita in modo da contenere il nostro impatto ambientale: noi occidentali stiamo consumando troppe risorse. Per vivere in pace e giustizia abbiamo a testa solo 1,8 ettari, mentre gli statunitensi consumano 9 ettari, un eritreo 0,3 ettari e gli italiani 4,6 ettari. Noi consumiamo 2,2 ettari, c'è ancora molto lavoro da fare!
Di che denaro sei? di Daniela Lorizzo, Banking Trainer e Consulente di Economia Consapevole info@danielalorizzo.it Quando qualcuno mi dice che di denaro, di banche, di sistema finanziario non se ne occupa perché non gli piace, lo capisce penso che forse anche io avrei scelto altro se non avessi intuito che se non me ne fossi occupata il tema del denaro si sarebbe occupato di me! E in fondo occuparsene può essere più interessante di quanto si pensi… Il tema denaro può essere esplorato su più piani e potremmo chiederci: Cos’è il denaro? Come nasce? Chi è il proprietario del denaro? Come funziona la relazione banca e denaro?
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Mi spaventa? Mi preoccupa? Preferisco non occuparmene? Per me chi da denaro è cattivo? Il denaro è sporco? Queste sono domande psicologiche che mi servono per comprendere se ho un blocco o pensieri limitanti che mi impediscono di avere con il denaro un rapporto equilibrato e consapevole, che ostacolano il processo creativo di espansione e abbondanza. Entrambe le parti sono importanti e come sempre è la chiarezza della domanda che fa la differenza.
Queste sono domande tecniche, se non so rispondere so che ho un problema tecnico da risolvere, niente di grave devo solo imparare un po’ di quello che si può chiamare il “banchese”.
Ma cos’è il denaro? E’ a tutti chiaro che il denaro è un mezzo che facilita lo scambio. Ma non solo; è anche una promessa: ho consegnato un bene o un servizio a qualcuno, ora ho in mano una promessa che mi permetterà di avere qualcosa da qualcuno in un tempo futuro. Su cosa si appoggia questo scambio? Sulla fiducia che questa promessa venga rispettata e che troverò qualcuno che potrà soddisfare un mio bisogno.
E poi potremmo chiederci: come mi sento di fronte al tema denaro?
Ma il denaro ha un valore intrinseco? Certamente no, il suo valore
si appoggia sulla quella fiducia e su quella promessa, senza questi non sarebbe che un inutile pezzo di carta. Spesso il denaro viene associato all’abbondanza, ma siamo sicuri che sia così? Abbondanza non è ciò che luccica ma ciò che fa luce. E cos’è che porta luce? La conoscenza.
APRILE 2016 - n° 11
4 editori, 7 edizioni, 16 provincie, 250.000 lettori
Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
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Ambiente
Intervista a Maurizio Pallante di Silvano Ventura direzione@viveresostenibile.net
In occasione della presentazione del suo nuovo libro: Destra e sinistra addio (Ed. Lindau), abbiamo incontrato per voi, Maurizio Pallante, fondatore del “Movimento della decrescita felice”. Maurizio, nel tuo nuovo libro si parla di destra e di sinistra come di categorie politiche ormai superate, obsolete. I nostri politici sono culturalmente impreparati ad affrontare questa fase di transizione tra un modello economico basato sulla crescita continua e infinita e un nuovo modello economico invece fondato sulla responsabilità personale e su una crescita equilibrata rispettosa dell'ambiente e delle risorse che abbiamo disponibili. Come possiamo da cittadini intervenire in questo schema politico e modificarlo? Penso che in questo momento noi non abbiamo la forza di modificare questo schema e non c'è nessuno tra tutti i soggetti politici che può costituire una sponda di riferimento per il nostro progetto. Ho la sensazione che la strada migliore da percorrere sia creare delle situazioni concrete in cui gruppi di persone sperimentino modi diversi di rapportarsi con se stessi e con gli altri e con i luoghi in cui vivono. Il modello che ho in testa è quello dell'agrivillaggio che ho descritto nel libro “Monasteri del terzo millennio”. Non una nicchia in cui delle persone si ritirano cercando una salvezza impossibile a livello individuale, ma luoghi in cui si sperimentano maniere diverse di lavorare e di vivere, con l'obiettivo di attirare l'attenzione delle persone e di dimostrare che “un altro mondo è possibile” non soltanto uno slogan, ma una cosa realizzabile già ora. La forza dell'esempio penso che abbia una capacità trascinante. Conosco sempre più persone che stanno facendo queste scelte e proprio recentemente vicino a dove abito io un industriale ha venduto tutto e ha comprato una cascina, l'ha ristrutturata e pratica l'agricoltura biologica. La ristrutturazione è stata fatta in maniera da non avere bisogno di impianto di riscaldamento, fa la fitodepurazione delle acque, sperimenta delle forme di commercializzazione con i GAS senza passare dalla distribuzione organizzata. Con la sua realizzazione dimostra che questa maniera di vivere è conveniente anche economicamente, e che le tecnologie possono essere utilizzate sulla base di una scelta di carattere etico. Anticipo allora una domanda che volevo farti dopo ma visto che parli di comunità... Vivere Sostenibile nasce, come riferimento culturale, dal modello delle Transition Towns. E' il tentativo di mettere in relazione enti, associazioni, aziende e cittadini di un territorio, per farli comunicare sui temi della sostenibilità e rendere così possibile un confronto su un nuovo modello di comunità. Il modello delle Transition Towns tu lo conosci, cosa ne pensi? Penso che sia una strada molto interessante da percorrere perché ricostruisce relazioni di collaborazione e il senso del bene comune all'interno di piccole cittadine, riproponendo i modi in cui si viveva nei paesi prima della mercificazione totale iniziata alla fine della seconda guerra mondiale. La parola comunità, che tu hai citato, è composta da due parole latine: la preposizione “cum” che indica il complemento di compagnia e la parola “munus” che significa dono. Le comunità sono gruppi umani in cui il legame sociale è fondato sull'economia del dono cioè sulla riduzione della mercificazione. Il “munus” è il dono del tempo, non il dono delle cose, e implica la reciprocità, sebbene non immediata e perfettamente equivalente. Comunque implica il fatto che se io ti dono del tempo, tu prima o poi me lo
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restituirai. Queste forme di rapporti fondati sul dono creano legami sociali. Ma non si tratta di un velleitario tentativo di ritorno al passato, perché utilizzano le migliori tecnologie e le conoscenze scientifiche che nei decenni passati non si avevano, per ridurre l'impronta ecologica. Credo che il discorso delle Transition Towns debba, a mio modo di vedere, essere integrato da una visione complessiva di politica economica e industriale. Mi pare che il modello proposto dalle TT, non prenda sufficientemente in considerazione questi aspetti. Parlando di economia, industria e politica, veniamo a parlare PIL. Il modello di sviluppo economico e industriale dal dopoguerra, anche qui in Italia ma non solo in Italia, si è basato appunto su questo indice che è il PIL, che calcola il valore monetario di tutte le merci e servizi prodotti nel Paese. Tra i tanti indicatori proposti alternativi al PIL, Il GPI (Genuine Progress Indicator) ha come obiettivo la misurazione dell'aumento della qualità della vita (a volte è in contrasto con la crescita economica, che invece viene misurata dal PIL) è forse il più diffuso. Tu, tra i vari indicatori qual è quello che ritieni più vicino a misurare la realtà? Nessuno, perché questi indici, che si presentano come alternativi al PIL, sono in realtà integrativi del PIL: partono dal presupposto che il PIL sia insufficiente perché prende in considerazione solo gli aspetti quantitativi, per cui, per avere un indicatore di benessere efficace. Occorre affiancargli degli aspetti qualitativi. Noi riteniamo invece che il PIL non sia un indicatore insufficiente, ma sbagliato, perché misura il valore economico e monetario delle cose che vengono comprate e vendute. Pertanto, qualsiasi merce scambiata con denaro, anche se priva di utilità, fa crescere il PIL. Per esempio, in Italia per riscaldare gli edifici consumiamo il triplo dei peggiori edifici tedeschi. Un edificio mal costruito fa crescere il PIL più di un edificio ben costruito perché si commercializza uno spreco che comporta anche un danno: l'aumento delle emissioni di CO2. D'altra parte, se delle persone producono dei beni per se stesse, per esempio la frutta e la verdura coltivate in un orto familiare, o si scambiano reciprocamente lavoro senza denaro, fanno decrescere il PIL perché non vanno a comprare le merci corrispondenti e i servizi corrispondenti. Un indicatore. Come il PIL, che considera positive delle cose che sono negative e non considera delle cose positive, non è insufficiente, è sbagliato. Per cui non serve, a mio modo di vedere, affiancargli parametri qualitativi per completare le sue mancanze, ma occorre trovare qualcosa di veramente alternativo. Noi abbiamo cominciato a ragionare in questi termini e proprio la scorsa settimana in un seminario fatto con economisti, psicologi e sociologi abbiamo iniziato a studiare se è possibile individuare delle forme di benessere che prescindano completamente dalla mercificazione.
Sono venuti fuori tre indicatori, ancora in maniera incompleta e non approfondita. Uno è il benessere dei bambini da 0 a 3 anni, perché le esigenze in quella fascia d'età sono qualitative ma non riflettono la cultura soggettiva dei ricercatori impegnati a definire cosa sia più importante per la qualità della vita. Tutti i bambini di quell'età hanno gli stessi bisogni. Se una società si organizza in modo da soddisfare i bisogni qualitativi dei bambini da 0 a 3 anni, che è l'età dell'imprinting, avrà poi dei cittadini capaci di instaurare rapporti positivi con gli altri. Un altro elemento che ci sembra importante prendere in considerazione è la riduzione dell'impronta ecologica. L'umanità oggi consuma una quantità di risorse rinnovabili superiore alle capacità di rigenerazione annua del pianeta, anche se i popoli poveri non consumano nemmeno quanto sarebbe necessario per vivere. Inoltre le emissioni di sostanze metabolizzabili dalla biosfera eccedono la sua capacità di metabolizzarle (principalmente l'anidride carbonica). La sopravvivenza stessa della specie umana dipende dalla capacità di rientrare entro il parametro dell'impronta ecologica “pari a 1”. Non possiamo consumare più energia di quella che il sole manda sulla terra e la vegetazione trasforma con fotosintesi clorofilliana. Un terzo parametro è invece l'attenzione nei confronti delle persone più deboli: gli anziani, i bambini piccoli, le persone con handicap, le persone malate, ecc., perché la civiltà di un popolo si misura sull'attenzione che dedica a queste categorie. Probabilmente, sommando questi tre fattori, potremmo definire un parametro di benessere che prescinde dalla mercificazione e dalle preferenze soggettive di chi si propone di elaborare un indicatore di benessere fondato su elementi qualitativi. Ho ancora due domande molto distanti tra di loro. Parliamo di scelte di politica industriale. Giustamente tu facevi riferimento all'utilizzo, anzi allo spreco che facciamo, ad esempio, di carburante per riscaldare le nostre case. Se noi investissimo in riqualificazione edilizia probabilmente risolveremmo molti problemi tra i quali anche quello dell'occupazione nonché di uno sviluppo intelligente e davvero sostenibile, che porta ad un minor utilizzo di merci. Continua nella pagina succesiva ...
APRILE 2016
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Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione Intervista a Maurizio Pallante
Alimentazione Consapevole
molto importante che è quello della disparità della distribuzione delle risorse sul pianeta. Abbiamo impronte ecologiche elevatissime nel cosiddetto nord del pianeta e impronte ecologiche bassissime nell'altra parte del mondo. Questa distanza si è ampliata in questo periodo di crisi. Cosa deve succedere perché si vada invece nella direzione giusta, di una più equa distribuzione della ricchezza e delle risorse del Pianeta, tra tutti i suoi abitanti?
Non solo, ma si ridurrebbero le emissioni di CO2 e la propensione alla guerra per avere le fonti fossili. Lo sviluppo delle tecnologie che riducono gli sprechi è una scelta fondamentale. Noi pensiamo che bisogna sviluppare delle tecnologie che non hanno l'obiettivo di aumentare la produttività, com'è nella logica della mercificazione, ma di ridurre per ogni unità di prodotto il consumo di energia, il consumo di materie prime e la quantità degli oggetti che vengono portati allo smaltimento. Perfetto. L'altra domanda è relativa all'impronta ecologica. Ovviamente l'impronta ecologica misura anche un altro aspetto
Forse solo una catastrofe! Sembra che l'umanità non riesca a ragionare, a fare delle svolte se non sotto l'urgenza di catastrofi. Invece quello che io mi auguro, è che venga ascoltato il messaggio forte che sta dando questo Papa. Francesco sta dicendo delle cose che sono condivisibili e le dice con tutta la sua autorevolezza. E' un grande leader culturale e religioso e quindi viene ascoltato in maniera maggiore. Noi occidentali, dobbiamo smetterla di pensare di dovere insegnare ai popoli che abbiamo depredato come devono vivere e capire che nella loro cultura ci sono elementi che possono insegnare qualcosa a noi. Cose ragionevoli, dettate dall'esperienza e dal buon senso, che erano presenti anche nei modi di vivere dei nostri nonni.
Eppur si muove! Il cambiamento è in atto di Beatrice Calia beatrice.calia@gmail.com
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E’ in atto un movimento prezioso per l’umanità. L’ondata di consapevolezza che ha pervaso il pianeta ci porta a prestare attenzione al cibo, all’acqua, all’aria, alla terra e a noi stessi. Sono sempre più convinta che quando facciamo uso di cibi “puliti” e facciamo pratiche che lavorano sui nostri sistemi sottili, per esempio lo yoga, è necessario poi osservare le emozioni e i pensieri che scaturiscono in noi, perché man mano che “nutriamo/curiamo il nostro orto e togliamo i pesticidi” sempre più ospiti indesiderati si presenteranno, a meno che, non impariamo le sinergie che ci permettono di alimentare in noi solo benessere e abbondanza, per ricreare un ecosistema equilibrato. Ecco perché insegno a riconoscere e a rispettare le erbe spontanee, e ti esorto a consumarle con consapevolezza, loro sono potenti e non addomesticate, e smuovono tanto in noi, esattamente come fanno in Natura, sono amiche/nemiche preziose. Quando poggio i miei piedi su Madre Terra Lei mi sente e Sa chi sono, me ne accorgo quando mi immergo nei suoi prati, nei suoi boschi, nelle sue acque, e dialogando con Lei noto la sua bellezza, la sua forza, la sua abbondanza, il suo rinnovarsi. Ricambio con l’Amore e non con la paura, mi fido e mi affido. Lei è grande e premurosa, è la Madre. Kryon dice che Gaia è pronta a collaborare con noi, e che la sua griglia cristallina può essere nutrita dai nostri puri intenti e dalla nostra capacità di provare compassione, simpatia, empatia. In tanti sentiamo sempre più forte il bisogno di stare in gruppo, di collaborare, di essere parte di un nucleo, perché insieme è più semplice guarire le ferite e superare gli ostacoli e le emozioni che ci tengono legati creando dipendenza. La Natura ci insegna che è possibile giungere all’unità mantenendo la propria Unicità e che il vero rispetto sta nell’accettazione dei tempi e dei modi altrui. Non possiamo cambiare gli altri, ma possiamo cambiare noi stessi accedendo al nostro grande potere, l’Amore, amore “more and more”, sempre più!
E ciò si espanderà fino a divenire contagiosi. Mentre danzi la Vita, sorridi, e ogni tanto pensa di essere su “candit camera” così esploderai in una fragorosa risata e tutto sarà più lieve e semplice. Nelle sue affermazioni di guarigione Paramansa Yogananda amava dire che dai nostri sorrisi nascono fiori sul ciglio della strada per allietare il nostro viaggio. I nostri pensieri influenzano Madre Terra e io mi sento co-responsabile e decido che voglio creare solo bellezza. Il pensiero crea, il pensiero distrugge. Ci hanno cresciuto insegnandoci che “all’inizio fu il Verbo”, e anche la scienza afferma che il suono è Creatore, e ognuno di noi è testimone che se riceviamo un complimento ci “ringalluzziamo” e se invece veniamo redarguiti mettiamo il broncio e ci oscuriamo. Musaro Emoto ci ha lasciato i suoi meravigliosi esperimenti sulla memoria dell’acqua e ti invito a conoscerli, l’acqua reagisce alle parole e ai suoni, lei è viva e noi siamo fatti di acqua! Ti abbraccio e mi auguro sia più gioioso anche per te sapere che in tanti stiamo attraversando il cambiamento per il bene nostro e per Madre Terra meravigliosa Creatura generosa. Abbi cura di te e sperimenta sempre. Io sono l’Erbana, naturalmente selvatica, innamorata di Madre Terra e dell’essere umano. www.beatricecalia.it
Agri-Cultura
“Farm House Nepal”
Un progetto di svilluppo agricolo radicato nella comunità, a Lumbini - Nepal di Peter Leys
L’agricoltura da sempre rappresentata il maggiore mezzo di sostentamento delle famiglie in Nepal e ancora oggi l’agricoltura rappresenta il primo settore economico di questo paese. Ma, a causa della mancanza di educazione/formazione e la mancanza di attenzione per l’agricoltura da parte della leadership del Nepal, i contadini non riescono più sostenere le necessità più basilari dei loro famigliari, come cibo, scuola e cure mediche. Per questo motivo la maggior parte della gioventù nepalese parte per l’estero, per lavorare duramente in condizioni terribili, pur di poter garantire un reddito appena sufficiente ai propri cari. Questo fa sì che ora siano i soldi mandati dall’estero a costituire la maggior fonte di reddito in Nepal e che manchi la mano d’opera nel paese. “Farm House Nepal” cerca di offrire un luogo di ascolto e di accoglienza ai contadini locali. Oggi possiamo considerare i contadini del Nepal come dei bambini in un mondo di adulti aggressivi. “Farm House Nepal” cerca di offrire un ambiente di protezione iniziale, con un sostegno economico ragionevole e responsabile e una guida educativa di alto livello affinché’ gli agricoltori/contadini possano crescere nella loro dignità. Una dignità che e’ stata persa nelle ultime generazioni. Implementare un programma di sviluppo agricolo necessita di considerare anche aspetti sociali importanti, che ancora oggi dominano la società nepalese, tra cui la discriminazione fra le caste o fra generi, i matrimoni combinati e infantili, l’analfabetismo, oltre a una corruzione estrema. A causa di questo contesto sociale, tanti giovani particolarmente poveri o discriminati non riescono a portare il loro potenziale alla superficie. Cosa stiamo facendo sul piano agricolo: abbiamo migliorato una prima fattoria, che è diventata la fattoria centrale. Nell’agricoltura tradizionale si coltiva solo riso durante i monsoni e lenticchie o cereali subito dopo i monsoni. Per sei mesi i campi rimangono non coltivati. Questo tipo di agricoltura,
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7 min
su una superficie piccola, non permette di creare un reddito famigliare. Inoltre, tutti gli altri prodotti alimentari devono essere importati dall’India. Nella fattoria centrale abbiamo trasformato questa agricoltura tradizionale (solo estensiva) verso una produzione più intensiva (orticoli) con un allevamento modesto di mucche per la produzione di latte e letame. Tutto viene implementato in modo biologico, senza uso di prodotti chimici. Questo tipo di agricoltura richiede una mano d’opera costante e ora siamo già in grado di offrire qualche posto di lavoro nella fattoria centrale ad alcune persone che non possiedono un terreno e non hanno altre possibilità di creare un reddito. Pian piano la fattoria centrale sta diventando un’azienda che può servire come esempio e come nucleo di formazione per i giovani per ritrovare la motivazione di lavorare nell’agricoltura. Da qualche tempo lavoriamo in collaborazione con l’agronomo Sergio Paolini, con la Facolta’ di Agraria dell’Università di Chitwan (Nepal) e con l’ufficio distrettuale per la pianificazione agraria (distretto di Nawalparasi, Lumbini). Visto che quasi tutti contadini della zona sono analfabeti, non hanno la possibilità di accedere a consigli/formazioni/organizzazioni accademiche o governative. “Farm House Nepal” lavora come mediatore con l’Universita’ e le autorità locali, affinchè i contadini riescano meglio a trasformare la loro agricoltura tradizionale, ma povera verso una produzione biologica più intensiva e più redditizia. Ora collaboriamo con più di 500 famiglie offrendo un sostegno economico nel settore agricolo, sotto forma di micro-crediti per: - l’allevamento di bestiame (mucche, buffale, capre, maiali e galline), per la produzione di latte, carne e letame - semi e concimi naturali per l’orticoltura - piante dal semenzaio dalla fattoria centrale, per campi di altri contadini - pozzi e pompe manuali semplici per l’irrigazione di singoli terreni
- pompe d’acqua di alta potenza, per l’irrigazione di più campi (in modo collettivo) Aiutiamo anche la gestione del mercato e la distribuzione dei prodotti agricoli. I contadini locali non hanno infatti mezzi di trasporto, se non dei risciò con cui arrivano solo al mercato più vicino. “Farm House Nepal”, con la disponibilità di un furgone pick-up funziona da intermediario tra i contadini locali e i consumatori finali, con un principio di “fair trade”. Sul piano sociale, “Farm House Nepal” interviene verso le persone più bisognose facilitando l’educazione scolastica, attraverso: • mini borse di studio per allievi di scuole elementari e secondarie • distribuzione di materiale scolastico di base e uniformi per ragazzi. • classi extra-scolastiche per figli di genitori analfabeti, per l’aiuto con i compiti e la guida agli studi • piccoli miglioramenti a strutture scolastiche di stato. Il creatore/fondatore di questo progetto e’ il giovane (24 anni) Aman Pariyar. Fino ad un anno fa, Aman era gestore di un piccolo ma elegante albergo a Kathmandu. In poco tempo era riuscito a raggiungere successo, sia professionale che privato. Pero’ il richiamo verso la sua comunità di origine e verso le sue radici a Lumbini, non si era mai placcato. Lui stesso ha conosciuto la ferocia della discriminazione verso la sua casta (la casta degli intoccabili). Il desiderio di contribuire ad un futuro migliore per la sua comunità d’origine, ha fatto si’ che ora, Aman si dedichi al 100% alla sua gente.
APRILE 2016
XI
Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione R E C E N S I O N I
Libri & C.
Pasta madre, pane nuovo, grani antichi
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Donne che vorresti conoscere
di Antonella Scialdone Editore: Edagricole Pagine: 252 – prezzo di copertina: 23 € ★★★★★ Questo nuovo ricettario nasce dal lavoro di ricerca e sperimentazione iniziato a seguito della pubblicazione del primo libro dell'autrice e si struttura in una parte generale in cui si parla dei grani antichi e delle farine per collocare in un contesto più ampio il lavoro di ricerca sulle ricette che viene illustrato e a cui segue una parte che ripropone i contenuti di base sulla genesi, mantenimento e gestione della pasta madre. Nutrirsi con i grani antichi è stata per l'autrice una scelta maturata lentamente, un passaggio consapevole verso un nuovo modo di mangiare, che si è trasformato a poco a poco in un'esigenza di vita irrinunciabile e che ha portato a contattare le aziende locali, a provare le loro farine, a introdurre cerali e farine alternative, e quindi a cominciare le sperimentazioni che hanno consentito di proporre corsi un po' diversi ai suoi allievi:
TEMPO DI LETTURA DELLE SINGOLE RECENSIONI:
E' nato, ormai più di un anno fa, il mio laboratorio che ho chiamato appunto La Pasta Madre. Qui ho avuto finalmente un luogo in grado di ospitare le mie attività editoriali, di consulenza nel campo della panificazione, dove continuare la proposta di corsi di panificazione, e soprattutto, dove ho potuto portare avanti con totale libertà la mia ricerca e sperimentazione in tema di grani, farine e lievitazione”.
VALUTAZIONE DI VIVERE SOSTENIBILE: OTTIMO ★★★★★ - SCARSO ★★★★★
Rose perdute e ritrovate
di Emanuela Zuccalà - Postfazione di Simona Ghizzoni Editore: Infinito Edizioni Pagine: 192 – prezzo di copertina: 14 € ★★★★★
di Carlo Pagani e Mimma Pallavicini Editore: Pendragon Pagine: 215 – prezzo di copertina: 15 € ★★★★★
Hope, Agnèse, Patrizia e le altre protagoniste di questo libro sono coraggiose e fragili allo stesso tempo. Le loro voci di donne fuori dal coro sanno essere un un esempio di resistenza, di ottimismo, di speranza e mettono a nudo la loro esperienza toccando i nodi più cruciali dei diritti femminili violati. Ci parlano di subalternità di genere, di stupri di guerra, di maltrattamenti domestici, di traffico di bambine, di mutilazioni genitali. Ma raccontano anche e soprattutto di gesti eroici, piccoli o immensi, privati o ampiamente comunitari, compiuti da queste donne con un’ostinazione che rende i loro vissuti speciali e d’ispirazione per tutte coloro che non vogliono arrendersi alle ingiustizie e alla violenza. “Questo libro non è un inno alla fragilità e non è un elenco di vittime. È un modo di raccontare la storia. E
“Come sono rare e come sono preziose queste serate di giugno, quando per una volta ci è concessa la profonda, calda, obliqua luce del sole. Dovrebbe essere accompagnata da lucciole, tumultuose faville dorate dell’aria, ma in quell’isola dobbiamo accontentarci invece di fiori ancorati a loro stessi. Tra questi, gli immensi, sparpagliati cespugli di rose antiche devono occupare un posto d’onore.” (Vita Sackville West) La citazione in quarta di copertina ben rappresenta le rose e il loro fascino che dà loro un posto d'onore nei giardini: in questo libro vengono raccontate oltre 100 varietà di rose, insieme a come coltivarle. Sono presenti schede con la descrizione orticola, le tecniche di coltivazione, gli utilizzi in cucina, in fitoterapia e nella cosmesi alle quali si mescolano poesie, ricordi e sug-
la storia, qui, non è quella delle grandi imprese dei libri di scuola o delle prime pagine dei giornali, ma quella di una parte del mondo che fa poco rumore e spesso rimane in un cono d’ombra. È una storia trasversale” (Simona Ghizzoni).
gerimenti su come servirsi delle rose per mantenere vivi il galateo, le credenze astrologiche, l'arte di progettare i giardini. Perchè le rose donano emozioni umane.
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APRILE 2016
XII
Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
Ambiente
Corsi d'acqua: più spazio alla natura! Approvate dalla Regione le linee guida per la riqualificazione fluviale
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4 min
di Enrico Ottolini, delegato WWF Emilia-Romagna Fiumi, torrenti, rii: in Emilia-Romagna ce ne sono per una lunghezza di 56.000 km. Un reticolo idrografico che come estensione non ha nulla da invidiare alla rete stradale, di “soli” 10.700 km. Ma se delle strade conosciamo bene le condizioni di salute e ci preoccupiamo per la loro manutenzione, troppo spesso i corsi d'acqua sono stati dimenticati e lasciati ad usi impropri, se no ad un vero e proprio saccheggio. L'abbandono di rifiuti, la creazione di vere e proprie discariche (legali fino a qualche decennio fa), il prelievo eccessivo di ghiaia, la sottrazione di spazio con insediamenti, argini o difese spondali a ridosso dell'alveo, l'eliminazione delle fasce di vegetazione, il prosciugamento di lanche e rami laterali: così abbiamo trasformato i fiumi da problema a risorsa. Un corso d'acqua funziona bene quando dispone dello spazio adeguato a divagare all'interno della golena, formare isolotti e rami intrecciati, pozze, raschi e zone umide laterali, avere sponde ricche di vegetazione anche arborea per ridurre l'erosione e la velocità della corrente, e golene libere, da inondare nel caso di piene eccezionali. Un corso d'acqua fatto così, non soltanto è più sicuro, ma svolge una serie di funzioni importanti, come l'alimentazione degli acquiferi, la mitigazione degli eventi siccitosi, il miglioramento della qualità dell'acqua, la produzione ittica, il ripascimento delle spiagge marine, il mantenimento di specie e di habitat ed il collegamento ecologico nel territorio. Sono i “servizi ecosistemici”, cioè le funzioni che gli ecosistemi svolgono gratuitamente e che si traducono in costi economici, quando questi vengono danneggiati.
Oggi purtroppo a molti dei nostri fiumi resta uno spazio più che dimezzato rispetto ad un secolo fa, pur trovandosi a ricevere acqua da un territorio sempre più impermeabilizzato per effetto dell'urbanizzazione. La quota dell'alveo si è abbassata in modo drammatico (fino a 4 metri nel Po), la vegetazione ripariale spesso manca o è oggetto di tagli distruttivi e le zone umide perifluviali sono scomparse. Con questo processo di canalizzazione abbiamo perso una parte consistente dei servizi ecosistemici, beni comuni che appartenevano a tutta la collettività. Che fare, quindi? La soluzione si conosce già ed in alcuni corsi d'acqua in EmiliaRomagna è già stata adottata: si chiama “riqualificazione fluviale” e consiste nel ripristino delle funzioni naturali dei corsi d'acqua, con vari tipi di intervento, tra cui la rimozione delle
opere di difesa inutili, la riapertura di lanche e rami laterali, l'aumento della quota dell'alveo, la diversificazione della morfologia e la restituzione delle golene al flusso idrico. La Regione Emilia-Romagna approvato da pochi mesi le “Linee guida per la riqualificazione fluviale”: non si tratta di una norma vincolante, ma è un passo avanti importante per il futuro dei nostri corsi d'acqua. Adesso si tratta di fare in modo che queste pratiche siano effettivamente adottate. Non sarà facile e dipenderà anche da quanto si affermerà nell'opinione pubblica l'idea che per difenderci dai fiumi dobbiamo innanzitutto difendere i fiumi.
Alimentazione Consapevole
Alimentazione bioregionale, produzione agricola e rapporto uomo-animali di Caterina Regazzi, Referente Rapporto Uomo Animali della Rete Bioregionale Italiana Tra le varie componenti che entrano a far parte del vivere in sintonia con l’ambiente naturale e sociale secondo il bioregionalismo il rapporto uomo-animali è l’argomento a me più “congeniale”. Sono veterinaria e mi occupo principalmente di allevamenti, allevamenti di animali tenuti per la produzione di alimenti di origine animale. L’alimentazione, nell’ambito della RBI è sempre stato un argomento molto dibattuto e con opinioni diverse, come è giusto che sia: su questa Terra è impensabile che tutti abbiamo lo stesso sentire nei riguardi delle diverse componenti. L'Italia è una terra di tradizioni contadine e di ricchezza di prodotti sia di origine vegetale che animale: le eccellenze agricole sono fonte di guadagni, ancora, e di ricerca di sempre nuovi mercati, dato che, a causa della crisi economica e della concorrenza c’è la necessità di nuovi sbocchi commerciali. Siamo infatti, in questo settore in una situazione quasi di sovrapproduzione, almeno per quel che riguarda i prodotti tipici, dovuta alla necessità di ammortizzare i costi con un'incentivazione della spinta produttiva, tramite la meccanizzazione, la selezione di razze sempre più produttive, a scapito però di altri valori, come la robustezza, la resistenza alle malattie e la longevità degli animali. Nel bioregionalismo si ricerca invece un legame del cibo con il territorio, si suppone che il cibo prodotto localmente e che non ha subito conservazione e trasporto sia più in sintonia con l’organismo che lo deve ricevere. Ovviamente c’è anche un aspetto “ecologico” in questo: i trasporti e la conservazione degli alimenti sono attività di per sé antiecologiche, comportano consumo o spreco di risorse combustibili fossili sia per il funzionamento degli autoveicoli che delle apparecchiature di refrigerazione. Alla base del disequilibrio che secondo me si è creato nel settore dell’allevamento, soprattutto nelle zone a diffusione dell’allevamento intensivo come qui da noi, ci sono fattori economici: una volta, fino a 60 anni fa circa, un’azienda agricola era costituita da un appezzamento di terra su cui venivano coltivati diversi prodotti (e la rotazione delle colture era sempre applicata) e che allevava animali più che altro come integrazione dell’attività, come risorsa di concime e come integrazione all’alimentazione della famiglia o delle famiglie che vivevano nell’azienda. Mangiare un po’ di carne solo una volta alla settimana o anche meno era una cosa normale, qualche uovo o frittata entrava anche questo nella dieta con parsimonia e solo nel
periodo di deposizione naturale delle uova da parte delle galline. Spesso era presente nella azienda anche un porcile con uno o pochi maiali che venivano macellati in pieno inverno per farne salumi da consumare nel resto dell’anno. Poi la carne diventò uno status symbol: mangiare carne era segno di ricchezza o perlomeno di essere benestanti, e quindi, con la ripresa economica del dopo-guerra aumentò la richiesta di cibi di origine animale, in primis della carne. I piccoli allevamenti annessi alle aziende agricole non furono più sufficienti a soddisfare le richieste e questo fece intravedere la possibilità di guadagni insperati e allora dai con gli allevamenti costituiti da un numero sempre maggiore di capi, sempre più meccanizzati, sempre più disumani, con animali selezionati a produrre sempre di più fino ad arrivare ad esempio a polli sempre più pesanti tanto che gli arti non riescono a sostenere il corpo o vacche sempre più produttive in latte tanto che dopo due parti sono già distrutte o per un verso o per l’altro (mastiti, ipofecondità, lesioni podali), tanto che sono da scartare, quando non muoiono o devono essere macellate in stalla. Il sistema poi implode su se stesso in quanto la speranza di maggiori guadagni, ha fatto moltiplicare queste realtà con un aumento della produzione che per un po’ è stata in equilibrio con i consumi, e, seguendo le leggi del mercato, queste attività hanno consentito lauti guadagni, ma la concorrenza poi ha avuto il sopravvento e i ricavi dalla produzione hanno continuato a mantenersi sugli stessi livelli, mentre i costi tutti i fattori di produzione aumentavano (mangimi, manodopera), lasciando ai produttori margini sempre più risicati. Caso tipico in cui al peggioramento della qualità della vita degli animali, sempre più sfruttati, ha corrisposto un peggioramento della qualità della vita dell’allevatore, costretto a lavorare sempre di più e sempre con minori soddisfazioni. Nella RBI si è molto parlato di regime alimentare, alcuni esponenti vegetariani o vegani per motivi etici si battono per un abbandono totale e immediato del consumo di alimenti di origine animale, altri ritengono che un consumo moderato di prodotti di animali allevati rispettando il loro benessere sia possibile e auspicabile.
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Personalmente non ritengo ci sia un modus che debba andare bene per tutti, ma sicuramente ritengo che dobbiamo tutti prendere coscienza che l’allevamento intensivo non è etico ed è antiecologico: in un mondo dove miliardi di persone muoiono di fame, continuare ad allevare animali consumando risorse che potrebbero nutrire direttamente il genere umano, non è più possibile; inoltre la sofferenza ingenerata in questi esseri viventi che hanno avuta la fortuna- sfortuna (destino) di vivere la loro esistenza su questa Terra assieme a noi non può più essere ignorata: non possiamo più ignorare di esserne responsabili, anche indirettamente, così come non possiamo più ignorare di essere, come specie, responsabili, della rovina in cui stiamo mandando il nostro pianeta con tutte le nostre attività, non mi riferisco ovviamente solo all’alimentazione, ma a tutti i settori del nostro vivere. Prendere coscienza delle conseguenze del nostro modo di vivere è il primo passo per poter dare alla Terra una speranza di sopravvivenza a lungo termine cercando di fare in modo per quelle che sono le possibilità di ognuno di noi, di lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo meno inquinato e più in armonia di quello di oggi. Ritornare ad un sistema di vita semplice, in cui i rapporti umani e la vita nella natura, immersi nel mondo umano, animale e vegetale, ci può dare tutto quello di cui abbiamo bisogno senza necessità di consumi superflui e sprechi che comportino un ulteriore deterioramento di quel paradiso che ci era stato donato e che noi, esseri umani, abbiamo rovinato per il nostro sconfinato egoismo.
SITI per APPROFONDIRE:
®
www.ecodivento.com www.marinacremonini.it
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APRILE 2016
www.romagna.viveresostenibile.net
I N S E RT O S P E C I A L E
Fiori di Bach per le piante di Silvia Malagoli, www.silviamalagoli.wordpress.com Dieci anni fa, colta da una presa di coscienza mentre svolgevo il mio lavoro di giardinaggio, decisi di smettere di utilizzare prodotti chimici sulle piante. La Coscienza mi aveva detto: "Stiamo dando veleno su veleno!" Bene, quindi bisogna trovare una soluzione valida che non avesse impatti negativi sull'ambiente. Avendo sempre avuto come filo conduttore della mia vita le piante e i fiori, già da qualche tempo avevo iniziato ad utilizzare i Fiori di Bach per un uso personale; il libro che avevo acquistato descriveva in poche righe nelle ultime pagine, l'uso dei Rimedi floreali per contrastare pidocchi e funghi delle piante. Seguii quelle poche indicazioni per vedere se afidi, e funghi potessero essere veramente allontanati con i soli rimedi del dottor Bach. Ebbene, pochi trattamenti nell'arco di un anno avevano dato risultati inaspettati! Non solo afidi, ma metcalfa, cocciniglia e malattie fungine sparivano senza lasciare traccia! Non contenta mi spinsi oltre, provai i Rimedi su piante ornamentali gravemente malate da anni, gli ippocastani, che subiscono l'attacco della Camerario Ohridella a partire già dagli anni novanta. Una successione di trattamenti fecero riscuotere un ulteriore successo all'uso dei Rimedi floreali sulle piante. Cominciai a pensare che se questi fiori di Bach funzionavano così validamente su piante ornamentali, chissà allora su alberi da frutto o piante orticole. Nel 2012 mi ritrovai con scorte di rimedi floreali mai utilizzate: pensando fossero scadute, decisi di versarle nell'orto di casa, diluite in un annaffiatoio; l'orto era invaso da insetti che facevano banchetto, indisturbati, tra fagiolini e foglie d'insalata. Dopo pochi giorni vidi l'orto rinascere, non solo nelle sue parti verdi, ma senza più visitatori indesiderati!
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A questo punto, la domanda lecita è: com'è possibile che i fiori di Bach funzionino sulle piante? Che cosa hanno a che fare gli stati d'animo degli individui (Edward Bach aveva individuato i Fiori come terapia naturale per ristabilire l'equilibrio emotivo e mentale delle persone, avendo concluso che la malattia è il risultato di stati d'animo in disaccordo), con lo stato di benessere delle piante? È necessario capire cosa sono i fiori di Bach: non sono un mero estratto di piante, ma il risultato della frequenza del potere depurativo delle piante stesse; esse consentono di inviare messaggi precisi al sistema neuro vegetativo della pianta e al sistema neuronale degli insetti, rinforzando il primo e importunando i secondi - in base al tipo di Rimedio utilizzato. Questo sistema si basa sull'uso della carica elettrica di un Fiore in grado di creare nello spazio circostante (dove erogato) un campo elettromagnetico che ha la capacità di entrare in contatto con la carica elettrica del parassita o del fungo indesiderato. Si ha un'interazione tra le parti che si polarizzano e riequilibrano in modo naturale. I Rimedi floreali, la cui carica elettrica si espande in modo esponenziale attraverso l'uso di
ModenaeReggioEmili ModenaeReggioE.
acqua, hanno diversi vantaggi per il mondo vegetale, il primo e quello che è di fondamentale importanza, è l'eco sostenibilità e l'impatto zero sull'ambiente. Sono passati ormai dodici anni ormai dal mio primo impatto con i Rimedi floreali e dopo tutte le prove sul campo, non posso più avere dubbi, la Natura stessa l'ha confermato: i Fiori di Bach sulle piante funzionano. Essi ristabiliscono un equilibrio naturale e, ad oggi, è fondamentale smettere - e non solo ridurre - l'inquinamento dell'aria, del suolo, dell'acqua. Tutto quello che diamo alla Terra, la Terra lo restituisce.
FORLÌ
Il risveglio dell'orticultura di Silvia Gori
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“E’ primavera, svegliatevi bambine...” cantava Claudio Villa negli anni ’30. E l’Equilibrista Vegano (a Forlì in Via Andrea Dragoni 33) vuole farvi sporcare le mani e risvegliare in grandi e piccini la voglia di seminare, piantare fiori e verdure, nell’orto e sul balcone di casa, approfittando di questa primavera, arrivata in quest'anno bisestile con un giorno di anticipo, ma esplosa come sempre nei suoi profumi e colori. Sull'onda di questa dilagante e piacevolissima tendenza di riscoperta dell'orticultura urbana e di autoproduzione, e dopo il successo indiscutibile della Pianta Matita che i più fortunati hanno trovato sotto l'albero di Natale, vi proponiamo un kit per l'orto che fornisce tutto il necessario per seminare erbe aromatiche e verdure a crescita limitata: semi, torba, calendario delle semine. Un po' di sole e di acqua e il gioco è presto fatto. Autoproduzione! In aggiunta alla soddisfazione di poter gustare i frutti, o meglio le verdure, del proprio lavoro, vi farà piacere sapere che è scientificamente provato che curare un orticello ristabilisce il nostro rapporto con la natura e rilassa corpo e mente. Un antistress naturale e senza controindicazioni. A chi invece non ama “mettere le mani in pasta” proponiamo il pratico germogliatore, una soluzione meno meditativa, ma altrettanto semplice e genuina con cui potete far germinare i semi di un'ampia varietà di piante ottenendo germogli freschissimi, sani e nutrienti. Per beneficiare di tutti i nutrienti e proprietà benefiche di questi super alimenti è assolutamente consigliato consumarli crudi, in insalata o al naturale, abbinati a verdure di stagione fresche o preparati nel modo che più soddisfa il vostro palato. L'Equilibrista Vegano ha una soluzione altrettanto salutare e benefica per chi non ha voglia o tempo di cimentarsi in auto-
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APRILE 2016
I N S E RT O S P E C I A L E
Dagli scarti un nuovo fertilizzante che riduce il consumo d’acqua
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ModenaeReggioEmili Un’idea green che limita l’impiego di acqua e preserva la fertilità dei terreni. L’innovazione passa da Faenza (RA). ModenaeReggioE.
Si chiama Resafe ed è un fertilizzante organico prodotto da scarti che consente di ridurre l’impiego di acqua nelle colture e di preservare al meglio la fertilità dei terreni. Resafe nasce nell’ambito del progetto europeo “Life+Resafe”, un’iniziativa da 1,3 milioni di euro finanziata al 50% dall’Unione europea, sviluppata da un consorzio internazionale composto da ENEA; dal Dipartimento Ingegneria Chimica Materiali Ambiente dell’Università La Sapienza; da Astra Innovazione e Sviluppo di Faenza; dall’azienda cipriota ENIA Rdi Ltd e dall’istituto di ricerca spagnolo CEBAS-CSIC. La caratteristica più innovativa di questo fertilizzante ‘green’ è di sviluppare una doppia azione, ovvero di agire sulle colture ma anche sulle caratteristiche del terreno, preservandone le funzioni vitali di filtrazione dell’acqua e di ritenzione idrica. Di fatto, il consumo di acqua si riduce e viene preservata o ripristinata la fertilità del terreno, contrastando erosione ed impermeabilizzazione del suolo, due fenomeni in aumento. “Questo fertilizzante è l’emblema di un’economia circolare, dove il materiale di scarto può divenire risorsa per nuovi prodotti – spiega Alice Dall’Ara referente del progetto per l’ENEA –. Gli ‘ingredienti’ sono compost miscelato con pollina, ossia gli scarti degli allevamenti avicoli, e biochar, il residuo della pirolisi di biomasse. Il tutto arricchito con principi attivi vegetali, secondo un procedimento brevettato a livello europeo. In questo modo, abbiamo ottenuto un prodotto che aumenta la ritenzione idrica del terreno e dei nutrienti forniti alle piante, diminuisce il conte-
nuto di salinità del terreno grazie al biochar e ripristina la struttura del suolo, riducendo il rischio di erosione”. “Nella versione ‘italiana’ del fertilizzante – prosegue Dall’Ara – abbiamo raggiunto un contenuto di azoto di circa il 3% e si è formata anche struvite, un composto a base di azoto e fosforo che consente di ridurre l’inquinamento delle acque sotterranee”. E proprio la presenza della struvite – uno degli elementi essenziali per la qualità del fertilizzante e per il suo valore commerciale – è stata individuata grazie alle tecnologie di caratterizzazione messe a disposizione dal laboratorio Tecnologie dei Materiali dell’ENEA di Faenza, che si è occupato inoltre di scegliere sottoprodotti e scarti da utilizzare come materie prime; progettare i fertilizzanti dimostrativi, prima di arrivare alla formula finale; realizzare l’impianto pilota di Faenza insieme ad Astra; analizzare il ciclo di vita del fertilizzante (LCA) per valutare la fattibilità tecnica ed economica della produzione; creare una banca dati a disposizione di tutti i partner del progetto. Nell’ambito di Life+Resafe sono stati analizzati la possibile riduzione dell’impatto ambientale e il risparmio economico per agricoltori, allevatori e gestori dei rifiuti urbani, sulla base di diverse strategie di concimazione che prevedevano l’impiego totale o parziale del fertilizzante. Sono state realizzate prove su colture orticole (patata, melone, cocomero, pomodoro, ca-
Gel di Aloe casalingo
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volo verza) ed estensive (mais, orzo, grano duro) in due ambienti caratterizzati da diversa fertilità naturale. Il nuovo fertilizzante è risultato molto interessante sia dal punto di vista produttivo che qualitativo: su 14 prove realizzate la “tesi 100%”, ovvero l’impiego esclusivo del fertilizzante Resafe, è risultata la migliore per produttività in 7 casi, mentre in altre 4 prove è risultata seconda. Fonte: http://ambiente.regione.emilia-romagna.it
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di Carola Buzzacchi, fonte: "Leggo Tenerife"
L’Aloe Vera è una pianta con proprietà incredibili; molti ne possiedono una, in tantissimi negozi si trovano creme e gel di aloe a prezzi ridicoli, ma spesso questi prodotti sono pieni di conservanti e hanno al loro interno una bassissima concentrazione di prodotto primario. Ecco come prepararsi da soli il gel di aloe, fresco e puro, utilissimo per molti problemi della pelle e non solo. Può essere usato per trattare le scottature, idratare la pelle e lenire le irritazioni. Mettiamoci all’opera: per iniziare cerchiamo una pianta adulta, che abbia almeno 3 o 4 anni, preleviamo una foglia tra quelle più esterne, ma che sia sana e turgida, non appassita nella sua lunghezza. Non serve tagliarla ma “sfilarla” dalla base. A questo
punto che ci siamo procurati la materia prima tagliamo con un coltello affilato la base della foglia a circa 1/2 cm dalla fine. A questo punto lasciate scolare la resina che c’è all’interno, appoggiandola verticalmente sul lavandino. Dopo 15/20 minuti, quando vedete che non c’è più nulla che fuoriesce dalla foglia, iniziamo la vera e propria preparazione: tagliate altre 3 o 4 cm di foglia alla base e i bordi spinosi per 2 o 3 mm, a questo punto con un pelapatate sbucciate letteralmente un solo lato della foglia di aloe, e il risultato finale di questa “pulizia” sarà il trovarvi delle listarelle di sostanza gelatinosa e trasparente, con un cucchiaio raccogliete il gel e riponetelo in un barattolo di vetro pulito e con coperchio.
Le erbe tintorie per i capelli
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di Rosaria Scotto – info@ifioridelbene.com Le erbe officinali, oltre che per le proprietà curative e l'impiego in cucina, possono essere utilizzate come coloranti naturali di tessuti, saponi o per i capelli, in sostituzione delle tinture a base di ammoniaca, o altri INCI pericolosi per l'uomo e l'ambiente. L'Henné è sicuramente l'erba tintoria più conosciuta: è una polvere ricavata dalle radici e dalle foglie della Lawsonia inermis, un piccolo arbusto. Ma in realtà si possono utilizzare anche altre erbe, facilmente reperibili. Per ricavare la colorazione, vengono impiegate foglie, radici, frutti, semi, pistilli e petali, in base alle sfumature desiderate. Per capelli biondi: camomilla, zafferano, calendula, petali di girasole, buccia di limone, erba gatta, tagete, radice di rabarbaro, curcuma. Per capelli rossi: petali ibisco, fiori di trifoglio rosso, petali rosa rossa, barbabietola, carote, robbia (o garanza). Per capelli castani: ortica, rosmarino, salvia, corteccia castagno, corteccia ciliegio, chiodi di garofano, cannella.
Per capelli neri: mallo di noce, tè nero, caffè, petali di fiordaliso (dona sfumature di blu). Prima di procedere con la tintura di erbe, è preferibile fare un impacco per 30 minuti di tè molto concentrato per aprire le squame del capello e facilitare l'assorbimento del colore. Dopo, invece nebulizzare con aceto di mele (1 cucchiaio diluito in 5 cucchiai di acqua), senza risciacquare per fissare il colore. Preparare la tintura inserendo 1/2 tazza delle erbe sopra elencate in 3/4 di aceto di mele precedentemente intiepidito, lasciare in infusione per 5 minuti. Aggiungere 1 cucchiaio di olio a scelta tra mandorle, oliva, argan (opzionale) ed applicare sui capelli, tenendo in posa da 45 minuti a 2 ore. La tintura si può conservare in barattoli ermetici per molti mesi, in quanto l'aceto è un ottimo conservante naturale. Ovviamente più le erbe sono state in infusione, più la tintura è efficace, quindi eventualmente è preferibile ridurre il tempo di posa. Risciacquare senza usare shampoo.
Da conservare in frigorifero. Ha una scadenza molto breve, 1 o al massimo 2 giorni... lo vedete quando si scurisce va buttato e rifatto (per questo motivo è meglio farne poco per volta in modo da usarlo tutto prima che si deteriori, una foglia grande può contenere circa 120/150 ml di gel).
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15 APRILE 2016
I N S E RT O S P E C I A L E
Un mese in giardino: APRILE
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Commenti e riflessioni del Maestro giardiniere
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di Carlo Pagani, Maestro giardiniere - carlo.pagani@ilmaestrogiardiniere.it
A tutto fiori “Aprile dolce dormire” recita un proverbio d’altri tempi. Mica tanto per chi si occupa di orti e giardini dico io. C’è un gran da fare in entrambi i casi, le semine dei fiori da cogliere nella specifica parcella dell’orto, un lavoro da fare assolutamente, pena il dover ricorrere al fioraio ogni volta che servono i fiori sulla tavola. Dalie, zinnie, bocche di leone, astri, saranno anche i fiori della nonna ma raccolti e ammorbiditi con qualche ramo di asparago ornamentale e perché no, con la complicità di un vaso appropriato, portano grazia in ogni ambiente della casa. Proprio in questi giorni nell’orto c’è una corsa contro il tempo per terminare le semine di zucchine, fagiolini, cocomeri e meloni. Lo spazio non è mai sufficiente e attratti dalle foto accattivanti che esibiscono le riviste del settore autentiche provocatrici di sogni e desideri, ci si accorge che non c’è più spazio per seminare le zucche. L’ortolano accorto e creativo approfitta della rete di recinzione dell’orto per seminarle ai piedi di questa e farle salire facendole arrampicare, creando così una recinzione cosparsa di zucchette ornamentali. Ogni tanto anche qualche zucca ”Fiascona” da cucinare al forno in autunno con un bicchiere di vino rosso oppure una zucca “Marina di Chioggia” per preparare squisiti tortelli. Sul finire del mese anche i pomodori reclamano attenzione, la potatura delle femminelle laterali si rende necessaria per la crescita della pianta e la sua messa in produzione, tutto questo perché a metà giugno inizierà il confronto con l’orto del vicino e la palma d’oro per il pomodoro più grosso diverrà l’obiettivo da raggiungere. L’orto è
sempre di più un’attrattiva anche per chi dispone di un terrazzo, ne sa qualcosa la nostra signora Francesca quella che abbiamo lasciato il mese scorso a pettinare i gerani e le sue centoventi piantine grasse, disseminate in ogni angolo del balcone. Anche lei non vuole essere da meno delle sue amiche del circolo del burraco, le quali raccontano delle deliziose lattughe coltivate nei rispettivi terrazzi. Lo scorso anno la signora Francesca debuttò in questa nuova esperienza con la semina di ravanelli in una ciotola precedentemente destinata ai tulipani e il risultato fu immediato, venti giorni dalla semina al raccolto e queste coloratissime radici erano sulla tavola. Il pinzimonio raccolto al sesto piano, un successo al quale la signora Francesca ha dedicato una serata invitando a cena le amiche raccontando loro delle sue affinate tecniche di produzione e della sua predisposizione naturale al contatto con la terra... pardon del terriccio.
La natura in terrazzo Insomma non c’è che dire, il giardino non ha davvero limiti sociali, lo si può trovare ovun-
que in piccole, medie o grandi dimensioni. E’ quanto mi ha portato a riflettere camminando una pomeriggio per Milano guardando all’insù. Un susseguirsi di balconi colmi di fioriture di ogni tipo,dagli attici emergono addirittura alberi come betulle dal tronco bianco e la vegetazione verde chiaro e trasparente che avvertono il minimo spostamento dell’aria, muovendosi come coriandoli. E’ anche dalla scelta di queste essenze vegetali che si ha un’idea di chi vive il balcone. Sensibilità, piacere del bello, la gioia di avvicinare merli e cinciallegre, procurando
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La pianta vedette del mese La mia proposta del mese di aprile è il Prunus serrulata ‘Kanzan’, un ciliegio da fiore tra i più apprezzati nel panorama delle fioriture primaverili. Può esser coltivato ad albero con fusto pulito e larga chioma o come arbusto a più fusti dalla base. Entrambe le forme sono particolarmente attrattive nel giardino dove possono occupare un punto focale o dare carattere alla siepe mista nonchè come ossatura in grandi composizioni. Predilige terreni sciolti e freschi oltre ad un eccellente drenaggio. Esige il pieno sole e non tollera potature, se non leggere a tutelarne la forma. Non subisce particolari malattie, eccetto qualche rara gommosi evitabili con un trattamento a base di ossicloruro di rame alla caduta del fogliame, lo stesso per il trattamento delle rose a fine inverno. loro il cibo attraverso arbusti da bacca, il tutto per sentirsi più integrati nella natura. Passando a salutare un mio vecchio cliente al quale avevo realizzato il giardino pensile alcuni anni fa, mi ha particolarmente divertito un cartellino apposto sulla porta finestra che dava accesso al balcone su cui aveva scritto: “Uscita di sicurezza dalla civiltà, ingresso alla natura” Certo fare colazione seduto sotto ad una betulla al quinto piano,assorbire i primi tepori del sole accanto ad una fioriera colma di azalee in piena fioritura e poco più a lato i primi fiori di clematidi che con i loro tralci esili salgono la betulla, rappresentano davvero un’immersione nella natura. Aprile è anche un mese che non si sottrae al profumo dei fiori.
Ci pensano i lillà o sirenelle a disperdere nell’aria quel profumo leggero e soave di primavera. Oggi questo arbusto è reperibile nei garden center in innumerevoli varietà dai vari colori tenui, dal bianco al rosa passando dal celeste al blu. Un arbusto dal nome botanico non proprio simpatico (Syringa vulgaris) ma che ha attratto grandi ibridatori e personaggi importanti appassionati creatori di incroci dai profumi diversi e dai colori insoliti. Ne sa qualcosa Nicola II l’ultimo dei Romanoff che nonostante i problemi che stavano affliggendo la Russia di quei tempi provava un piacere assoluto nella creazione di nuovi ibridi di lillà.
Carlo Pagani è in TV su canale Leonardo (222 del digitale terrestre) ogni mattina alle 9 con la rubrica Guida al Verde.
I fossi preziosi. Erbe spontanee da conoscere… e gustare
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di Donato Di Pierro Detta anche Senape Selvatica, la Senape dei Campi è una pianta annuale erbacea, diffusa in tutto il territorio. Predilige terreni incolti, dove è riconoscibile per i cespugli disseminati che forma, da cui emergono fiori giallo intenso. Si trova frequentemente nei fossi, lungo le strade e nei cantieri edili: amando i terreni soffici e grassi, cresce rigogliosa sui suoli smossi e nei pressi di ruderi.
Il Dr Bach ha individuato nella Senape Selvatica il fiore Mustard, che da lui viene così descritto: “…per coloro che sono soggetti a periodi di malinconia o, addirittura, di disperazione, come se una nube fredda e oscura gettasse un'ombra cupa su di loro offuscando la luce e la gioia di vivere. Non è sempre facile trovare una spiegazione razionale a queste crisi…”.
Attenzione a non farsi ingannare dal nome: la Senape Bianca, da cui si produce la salsa che ben conosciamo in cucina, è solo la sua parente domestica.
Il suo uso in cucina è sconosciuto ai più. Le foglie giovani, possono essere utilizzate come condimento per insalate a cui aggiungono un sapore piccante, oppure possono essere bollite e utilizzate come gli spinaci.
Per uso esterno la Senape è indicata in caso di reumatismi e affezioni delle vie respiratorie. Per chi soffre di piedi freddi i semi schiacciati e avvolti in garze da mettere nelle calze, sono un vero toccasana.
Le cime apicali, prima della fioritura, possono essere cucinate come i broccoli, di cui ricordano anche il sapore: per tale ragione vengono anche chiamate Cime di Rapa Selvatiche.
Senape di Campo alla maniera del Vulture Fare rosolare in abbondante olio EVO un peperone crusco, due acciughe e uno spicchio di aglio schiacciato. Unire le cime di senape precedentemente scottate in poca acqua, quindi cuocere a fiamma moderata per una decina di minuti. Servire accompagnando con cipollotti freschi, tagliati a rondelle e mescolati alla verdura saltata. Compagno d’elezione sarà un calice di Aglianico del Vulture.
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AMICI ANIMALI
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APRILE 2016
I Fiori di Bach per i nostri amici animali
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di Elena Angelucci
In tutti quei casi di avvenimenti che provocano stress, come un temporale, un fulmine, i fuochi d'artificio, un cambiamento improvviso di casa o di abitudini, possiamo alleviare ansia e paura dei nostri amici animali utilizzando la floriterapia del Dr. Bach. Il Dr. Bach era un medico omeopata che, negli anni '30, dopo aver sperimentato la medicina ufficiale, intuì che la malattia era generata da un disagio psicologico del paziente e che, una volta ripristinato l'equilibrio emotivo, si otteneva spesso anche la guarigione dai sintomi. Studiò la psiche umana e mise a punto questi 38 rimedi naturali estratti dai fiori, privi di sostanze farmacologiche (le preparazioni sono infatti ottenute mediante la solarizzazione dei fiori in acqua di fonte purissima e brandy come conservante), ma carichi dell'energia del fiore, e capaci quindi di riportare in armonia l'anima dell'uomo. Li provò lui stesso, per primo, con grande successo e poi li utilizzò anche sui suoi pazienti. Egli trattava la persona in senso olistico (corpo-mente ed emozioni) e non la malattia. Oggi sempre più veterinari e allevatori, ma anche proprietari, o chiunque si trovi ad interagire con gli amici Anima-li (anche nella parola animale è racchiuso il riferimento all'anima, intesa come la capacità di provare emozioni, sentimenti e di relazionarsi con l'ambiente), riconosce che essi provano le nostre stesse emozioni, in quanto immersi nell'energia cosmica universale che fa vibrare tutte le creature.
Vine per riportare alla cooperazione un animale autoritario o prepotente.
Gli animali, a differenza dell'uomo, non hanno la possibilità di esternare a parole il loro disagio, parlando con uno psicologo (anche se ultimamente si sta affacciando, accanto alla figura dell'addestratore anche quella dello "psicologo canino"), e questo genera squilibrio energetico nelle loro emozioni.
Holly in caso si tratti di un animale geloso dei suoi umani o di altri animali.
Se trascurato, lo squilibrio può portare allo sviluppo di malattie più serie.
Vervain in caso di tensione o nervosismo riconduce a docilità e rilassamento. Mimulus per aumentare la fiducia in caso di temporali, fuochi artificiali o visite dal veterinario.
Chicory se il nostro amico marca il territorio ed è possessivo. Heather per infondergli indipendenza e tranquillità, quando per esempio ci segue ovunque.
La floriterapia di Bach interviene per riarmonizzare questi disagi.
Red Chestnut nel caso si debba lasciarlo da solo per un periodo, questa essenza gli farà accettare di più il distacco momentaneo.
Vediamoli ora più in dettaglio questi 38 rimedi, che sono stati suddivisi in 7 gruppi in base alla tipologia di emozioni da trattare; possono essere utilizzati singolarmente o in sinergie di 3 o 4 fiori insieme. Si usano su tutti gli animali compresi i volatili, i rettili e gli insetti.
Esiste poi il Rescue Remedy che rappresenta il rimedio di emergenza utile in tutte le situazioni momentanee acute, per il suo effetto calmante e stabilizzante; esso si compone dei seguenti 5 fiori: Impatiens, Clematis, Rock Rose, Cherry Plum e Star of Bethlehem.
Si utilizzano preferibilmente instillando le gocce direttamente nella bocca dell'animale, sul naso oppure mettendoli nell'acqua della ciotola o dei beverini o ancora spruzzandoli nell'ambiente o per via cutanea, attraverso le nostre carezze, per far sì che vengano assorbiti dall'epidermide. Chi non ha mai provato una stretta al cuore vedendo gli occhi tristi di un cane o il linguaggio del suo corpo, dopo la perdita del suo amico umano? Convivere con gli animali significa riuscire a comprenderli anche nei disagi dovuti all'interazione con il nostro mondo, ecco perchè è opportuno che, quando i nostri animali assumono i fiori di Bach, prendiamo anche noi il loro stesso rimedio, così da entrare sempre di più in empatia con la loro anima e riappropriarci entrambi delle radici che ci legano all'energia positiva della natura. La floriterapia di Bach non intende sostituirsi alle cure veterinarie, anzi, deve e può essere affiancata come pratica supplementare per promuovere condizioni di armonia, naturalezza ed empatia a livello fisico ed emotivo. Vorrei terminare con una frase del Dr. Bach tratta da "Libera te stesso": "Le erbe guaritrici sono quelle che sono state dotate del potere di aiutarci a conservare la nostra personalità." e questo vale anche per i nostri Anima-li.
Attenti alle piante di Catherine Ratajczak Guidi, educatore cinofilo
Con il ritorno della primavera viene voglia di stare di più all'aperto, quindi di fare delle passeggiate, sistemare il giardino per chi ce l'ha e abbellire la casa con nuove piante. Occorre prestare particolare attenzione perché molte piante risultano tossiche per i nostri cani e gatti. Pochi vegetali sono estremamente tossici (è il caso però dell'oleandro o del tasso presenti in tanti giardini) ed è fortunatamente raro il fatto che l'assunzione di una modica quantità possa portare a conseguenze estreme. A seconda del vegetale la parte più velenosa può essere la foglia (ad esempio, stella di natale), lo stelo con la sua linfa (ficus), le radici (begonia, ciclamino), il bulbo/rizoma (iris, giglio, tulipano), i fiori (ortensia), le bacche (vischio). Oltre alla quantità eventualmente ingerita la gravità dei disturbi dipende dall'età e dallo stato di salute dell'animale. Ricordate che il cucciolo è molto curioso e tende a mettere in bocca e a masticare tutto quello che trova. Come resistere
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poi all'odore della terra bagnata se avete annaffiato? Attenzione anche al ristagno d'acqua nel sottovaso che il vostro pet potrebbe aver voglia di bere! Allo stesso modo un cane che si annoia e che viene lasciato tante ore da solo in giardino troverà senz'altro il modo per passarsi il tempo, scavando buche o masticando piante per scaricare le sue energie e il suo stress. I sintomi possibili da avvelenamento vanno da quelli più lievi (irritazione locale), a sintomi più seri (vomito e diarrea) fino a quelli decisamente gravi (convulsioni, shock, paralisi, ecc...). Quindi conviene prevenire i possibili problemi, ad esempio recintando la zona del giardino dedicata al cane (o quella attorno alla pianta). Fate in modo che le piante di casa siano inaccessibili al 4zampe e proteggetele dalle attenzioni indesiderate con uno steccato o una piccola rete. E' doveroso infine informarsi bene sulle caratteristiche della pianta in caso di nuovo acquisto.
Non allarmatevi comunque in modo eccessivo. Cautela, informazione e osservazione di semplici regole vi permetteranno di trascorrere una primavera serena e sicura insieme al vostro 4zampe!
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Mamma Bio
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La Pida e Companatico
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Via Santorre di Santarosa 32 - Riccione (RN)
Via Castelfidardo 13a - Rimini
Via Cervese 385 - Cesena (FC)
Viale II Giugno 66 - Forlì (FC)
RIMINI E DINTORNI Aura, Via Castelfidardo 13 Bio’s Kitchen, Via della Fiera 66 Blok Print, Via Piave 35 Caffè dell’orto, Via Lando 109/111 Ciclofficina, Viale Roberto Valturio 4 Club del Gatto, Viale Pascoli 53/a Crosta e Muliga, Via San Giuliano 33 Dolceneve il gelato Bio, Via San Giuliano 31 Erboristeria Angelini, Via Montefeltro 5 Erboristeria Stagnozzi, Circonvallazione Occidentale 124/a Il Mio Bio Alimentazione Erboristeria Bio, Via XX settembre 1870, 112 Pan Biscotto, Via Castelfidardo 13a Poco di Buono, Viale della Lontra 2 Quartopiano, Via Chiabrera 34/c Ravis c/o Osteria Angolo Divino, Via San Giuliano 43 Terra e sole, Via Donato Bramante 7 Ti voglio Bio, Via Marecchiese 19 Verdura Bottega di quartiere, Via Edera 1 - BELLARIA Cielo Sereno, Via 4 novembre 22/26 - NOVAFELTRIA Bio Bellaria, Via Don Milani 29 - SAVIGNANO SUL RUBICONE Piadineria Al Km “0”, Via Matteotti 81 Piccolo Bio, corso Vendemini 75 - VILLA VERRUCCHIO Bio Market, Piazza Europa 4 Spaccio Pannolini, Via Casale 326 - SANT’ARCANGELO DI ROMAGNA Anima e Gusto, Via XXIV Maggio 6 Assaporando, Via G. Marini 2
Biopizza, Via Emilia 3009 Natura Bio, Via Emilia 3009 Puro&Bio, Via Ugo Braschi 38 Sweet line, Viale Gaetano Marini 1 RICCIONE Associazione Nuova Vita Benessere Olistico, Viale Buozzi 26 Da Pasquale lievito madre, Viale Vittorio Veneto 21 Mamma Bio, Via Santorre di Santarosa 32 Pascucci Bio, Viale Virgilio 17 Universo Vegano, Viale Virgilio 28 CATTOLICA RistoVegan, Via Battisti 47 La cucina naturale, Via Garibaldi 121 Linea Integrale, Via del Prete 13 Ispirati dalla Natura, Via Dott. Ferri 22 RAVENNA E DINTORNI Amaranto, Via Mura di San Vitale 10 Il Chicco di Grano, Via Bacinetta 17/b Natura Sì, Via Panfilia 66 Natura Sì, Via Faentina 121 Ceccolini Bio, Via D’Azeglio 3 Coccinella Bio, Via Faentina 63 Erboristeria La Fenice, Via Vicoli 53/a Erboristeria Il Bincospino, Via Maggiore 123 Joie de Vivre bar, Via A. Volta 16 L’Erba Medica Erboristeria, Via Magazzini Anteriori 25 La Reverie, Via Mura di San Vitale 11 Ravegan, Via Galilei 75
- ALFONSINE I Cugini Toccasana, Via Reale, 245E - CERVIA Novelune bio shop, Via Giuseppe di Vittorio Veneto 7 - CASTIGLIONE DI CERVIA Spazio 14 laboratorio creativo, Via Castiglione, 14 - FAENZA Salto in Bio, Viale Risorgimento 5 La granadilla, Via Marescalchi 13-15 La stedera, Via Naviglio 19/A - LUGO Al Bosco Magico, Via Baracca, 6 Erboristeria Solo Natura, Via Mazzini, 6 La bottega della Natura, Via de’ Brozzi, 57 - MASSA LOMBARDA Sana Zoo, Viale Zaganelli, 26 - MILANO MARITTIMA Bio & Natural store, Viale 2 Giugno, 27/29 Biofiore, Viale Matteotti, 94 Dinamys, Via Paganini, 7 FORLÌ E DINTORNI Cambio Logico, Corso A. Diaz 15/17 Ciotola Bio, Viale Bolognesi 138B Erboristeria Natura, Viale Bolognesi 138C Flora bio caffetteria, Viale Corridoni 151 L’Ape Bianca, Via Francesco Lami 2 L’Equilibrista Vegano, Via Andrea Dragoni 33 La fattoria degli animali, Via Vittorio Veneto 94/96 Le conserve Bio, Via Seganti 5 NaturaSì, Viale Italia 22 Natura Infinita, Via Decio Raggi 191/a
Puro&Bio, Via Gramsci 25/27 Terra d’incanto, Viale II Giugno 66 Verde paglia Bistrot, Viale Bologna, 277
- GAMBETTOLA Erboristeria Remedia, Via de Gasperi 122 - FORLIMPOPOLI Erboristeria Il verde rimedio, Via del Castello 17 NaturaLmente parafarmacia, Via Matteotti 14/b CESENA E DINTORNI La Pida e Companatico Piadineria, Via Cervese 385 - Fraz. Saiano Centro Olistico La Sorgente, Strada prov.le Sorrivoli, Natura Sì, Via Guido Marinelli 27 Natura e Vita, Via Cavalcavia 277 - Loc. Diegaro Quel castello di Diegaro, Via Emilia Ponente Toda Pida, Via C. Lugaresi 330 - CESENATICO Il germoglio, Via Saffi 26/28 - SARSINA Remedia, Via Laghetti 38
REPUBBLICA DI SAN MARINO
- DOGANA Bio Vejen caffè ristoriantino, Via Consiglio dei Sessanta 154 Centro Natura, Via tre settembre 154 … e in tutte le biblioteche e urp comunali.
Se hai un’associazione, un circolo o un negozio sul territorio romagnolo contattaci all’email vs@viveresostenibile.net per diventare gratuitamente punto di distribuzione di VIVERE SOSTENIBILE in Romagna, Bio-Eco rivista indipendente.
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EVENTI
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SITI per APPROFONDIRE: www.feelingsound.com www.lapebianca.it
APRILE 2016
CESENA
A ModenaeReggioEmili Cesena arriva ModenaeReggioE.
Cesena – Nella città malatestiana la Valle del Wellness incontra quella del Benessere. Il risultato? Un grande evento dove la parola d’ordine è “prendersi cura di sé stessi”. Questo il biglietto da visita del Wellness Food Festival, una due giorni dedicata al mondo bio, vegan e fusion a Cesena Fiera, sabato 2 e domenica 3 aprile. Novità del cartellone 2016 nei rinnovati padiglioni di Pievesestina, l’evento si svolgerà in contemporanea con Hobby Farmer il salone degli orti e giardini giunto alla quarta edizione. Wellness Food Festival apre le porte di un intero padiglione ai sapori, ai suoni e ai profumi: dall’alimentazione, alla cura del corpo e della mente, passando per abbigliamento, accessori e attrezzature a basso impatto ambientale. Ad impreziosire il tutto tantissimi spettacoli in collaborazione con quattro prestigiosi partner: Macrolibrarsi, Molino Spadoni, Almaverde Bio e Wellness Foundation.
Sabato 2 e domenica 3 Aprile 2016 nei padiglioni fieristici appuntamento con l’universo bio, vegan e fusion Un’area sarà dedicata agli show cooking di chef e blogger, maestri della cucina vegana e orientale che propongono ricette tanto pratiche da realizzare quanto salutari, con la possibilità per il pubblico di interloquire con i protagonisti. Le aree convegni, invece, ospitano conferenze e incontri in compagnia di nutrizionisti ed esperti con pratici esempi sul corretto modo di mangiare. Ma il volersi bene è anche movimento, regolare attività, sport non competitivo. In collaborazione con la Wellness Foundation e "Time to move", un’area sarà dedicata all’educazione fisica all’insegna del motto “muoversi fa bene alla salute”. Non solo. In collaborazione con Yoga Festival, scuole del territorio e maestri di yoga propongono prove pratiche gratuite per trascorrere un fine settimana “rigenerante”. Spazio anche ai trattamenti e al relax, con dimostrazioni di massaggi e terapie alternative. A queste saranno rivolti molti degli approfondimenti in programma con
A Cesena torna
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ospiti di rilievo, medici, operatori olistici. In Fiera anche la possibilità di acquistare prodotti e bevande, pranzare, cenare o fare un aperitivo nei punti ristori con cibi vegani e biologici. In contemporanea si svolgerà Hobby Farmer, la fiera della vita all’aria aperta (orti, fattorie, giardinaggio, animali da cortile), punto di riferimento per tutti coloro accomunati dal desiderio di coltivare un
3 min
angolo ‘verde’, divertirsi a contatto con la natura e assaporare prodotti più genuini. Info e costi: Sabato ore 10-22; domenica 10-20. Ingresso: intero 5 euro ridotto 3 euro. Gratuito per i bambini fino a 11 anni. Parcheggio gratuito. (Quartiere Fieristico, via Dismano, 3845 Cesena). www.wellnessfoodfestival.it
Sabato 2 e domenica 3 aprile 2016 i padiglioni fieristici ospitano una due giorni dedicata agli orti, al giardinaggio, alle fattorie e agli animali da cortile. : 4 min
di Annamaria Bortolotti
TEMPO DI LETTURA
Al via la quarta edizione di Hobby Farmer, la fiera degli orti, dei giardini, delle fattorie e degli animali da cortile a Cesena Fiera sabato 2 e domenica 3 Aprile. Non una semplice mostra-mercato dedicata all’agricoltura e al tempo libero, ma un vero e proprio spazio di conoscenza in cui scoprire, vivendolo in prima persona, le ricchezze del mondo rurale. Una manifestazione che si propone come punto di riferimento per famiglie, scuole, bambini accomunati dal desiderio di coltivare un angolo ‘verde’, divertirsi a contatto con la natura e assaporare prodotti più genuini. In fiera i visitatori troveranno qualificati produttori e commercianti di macchinari, arredi, attrezzature, abbigliamento, prodotti, mangimi, fertilizzanti, servizi, sementi, piante e fiori per l’agricoltura e il giardinaggio amatoriale e per la cura degli animali. Durante l’arco dell’intero fine settimana, saranno proposte anche tante iniziative, dai convegni ai laboratori, che coinvolgeranno varie fasce di pubblico con diversificate modalità di fruizione: si va dalle attività programmate per le scuole a quelle liberamente fruibili dal pubblico, con una particolare attenzione rivolta alle famiglie e ai tanti momenti educativi, di riflessione e divertimento da condividere con i più piccoli.
Numerosi i laboratori didattici per tutte le età. Si va dalla costruzione di uno spaventapasseri di paglia, al Bugs home ovvero la dimora per gli insetti dell’orto, passando per la salutare merenda di frutta, le mani in pasta con la realizzazione di biscotti e il nido artificiale per far conoscere la biodiversità. Tra le proposte anche “La nascita dei pulcini!”, l’esperienza in diretta dedicata alle famiglie con una piccola nursery che propone il percorso dall’uovo al pulcino, grazie all’utilizzo di una incubatrice. I bambini, inoltre, potranno esplorare la fiera partecipando a un’avventurosa caccia al tesoro, ma si potrà anche usufruire di un rilassante e divertente giro in fiera sull’AsinoBus. Previsti anche seminari e convegni sui diversi aspetti della vita all’aria aperta: “Il seme prezioso: come si può riprodurre e preservare per l’anno successivo” e “Ri-coltivare i frutti antichi tra nostalgia e presente”. Tra le proposte “pratiche” più interessanti la lavorazione del feltro e quello dedicato all’intreccio di salici per la realizzazione di piccoli cesti. Non mancheranno momenti culturali, di svago e divertimento, come lo spettacolo “Fata verdura” e il mo-
nologo “Noi siamo il suolo, Noi siamo la terra”, decantato dal poeta-narratore Roberto Mercadini, che accompagnerà un buono e sano aperitivo vegano. In contemporanea a Hobby Farmer, si svolgerà la prima edizione del Wellness Food Festival, la fiera dedicata al benessere e agli stili di vita alternativi, in cui a farla da padrone saranno i tanti aspetti del
mondo bio, vegan e fusion al grido delle parole d’ordine “Volersi bene”. Info e costi: Sabato ore 10-22; domenica 10-20. Ingresso: intero 5 euro ridotto 3 euro scaricabile da Facebook.com/HobbyFarmerfiera. Ingresso gratuito per i bambini fino a 11 anni. Parcheggio gratuito. (Quartiere Fieristico, via Dismano, 3845 Cesena).
FAENZA (RA)
A Faenza tutto il benessere naturale per corpo, mente e spirito
TEMPO DI LETTURA:
2 min
di Riccardo Galli
Sabato 9 e domenica 10 aprile presso il Centro Fieristico di Faenza, operatori professionali e appassionati del benessere naturale si danno appuntamento alla terza edizione del Faenza Benessere Festival, un weekend interamente dedicato al mondo delle discipline olistiche e bio-naturali. Riconfermato il format di successo delle scorse edizioni, con una ricca offerta fra approfondimenti teorici e sperimentazioni pratiche, accompagnate dall’esposizione di prodotti e servizi del settore – dalla cosmesi alla bioedilizia, passando per l’abbigliamento e gli accessori ecologici ed ecocompatibili.
Il programma è ricchissimo: la Fiera di Faenza aprirà al pubblico sabato 9 aprile alle ore 9,30; da quel momento prenderanno avvio tutte le attività in successione serrata: conferenze tenute da esperti su alimentazione e benessere, aree expo, trattamenti gratuiti, lezioni aperte ed esibizioni di bio-discipline, arti marziali e ginnastica dolce. Confermata inoltre la presenza del mercatino di prodotti a Km 0, la cerimonia del thé giapponese e l’apprezzatissimo Body Painting Contest che si svolgerà domenica 10 aprile. Due le principali novità dell’edizione 2016: l'area MONDO YOGA, dedicata allo YOGA in ogni sua forma, dal “classico” Hatha ai metodi Ananda, Kun-
dalini ed altri ancora, con free class aperte a tutti dove apprendere i principi delle Asana (le posizioni) e le tecniche di Pranayama (la respirazione), e il palco Faenza HOLISTIC SOUND, area dedicata alla musica meditativa, olistica e orientale. Fra le numerose conferenze del benessere si segnalano sabato 9 aprile la “DANZA TAI JI” proposta dal Maestro Giuseppe Urselli (ore 11,45) mentre domenica 10 aprile di grande interesse “L’ARTE DI GUARIRE CON LA MUSICA” (ore 12) incontro teorico-pratico di Luca Vignali basata su quattro livelli di ascolto ed esercizi finalizzati all'utilizzo dei suoni nel processo di guarigione.
Maggiori informazioni su www.faenzabenessere.it e la pagina FB Faenzabenessere
Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati peraltro APPROFONDIRE: eSITI molto per comunicare, partecipare www.associazionepachamama.org e condividere stili di vita sostenibili.
APPUNTAMENTI DI APRILE
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APRILE 2016 Da venerdì 1 a domenica 3 aprile - Ore 19 e ore 11 eventO Fiera della birra artigianale 2016 Oltre 20 birrifici presentano i loro prodotti. Degustazioni, incontri, corsi di homebrewing. Informazioni allo 02 70109898. Quartiere fieristico, Via Punta di Ferro 2 - Forlì - www.fierabirraforli.com venerdì 1 aprile - Ore 17 COnFeRenZA Viaggiatori di Dio: il pellegrinaggio Conferenza di Fernando Lanzi, fondatore nel 1976, con la moglie, del Centro Studi per la cultura popolare che riunisce studiosi di diverse discipline, ha pubblicato con Jaca book importanti volumi: Il pellegrinaggio del Millennio, Santi e patroni e Giubileo. Luoghi e cammini. All'interno della serie di conferenze viaggi di carta – viaggiatori di ieri. Ingresso gratuito, informazioni allo 0547610892 e malatestiana@comuce.cesena.fc.it - Biblioteca Malatestiana, Piazza Bufalini 1 – Cesena (FC) Sabato 2 aprile - Ore 10 eventO EcoSostenibilità in tour Percorso itinerante di educAzione alla buone pratiche e agli stili di vita sostenibili, che coinvolge le scuole e i cittadini promosso nei vari Comuni aderenti al Ceas Imolese. nel percorso esempi concreti per cambiare il mondo in cui viviamo, per praticare azioni quotidiane sostenibili: diverse forme di risparmio (idrico, energetico), la gestione dei rifiuti, l'autoproduzione, l'adesione ai GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), la scelta del commercio equo e Solidale, la sostenibilità nelle sue varie espressioni e modalità. Informazioni allo 0542 678240 - Museo G. Mengoni, Piazza Roma 22 Fontanelice (FC) - www.ceasimolese.comune.imola.bo.it Domenica 3 aprile - Ore 15.30 eventO Carnevale di Gambettola (FC) Costo 6 €, i bambini fino agli 11 anni entrano gratis. Lunedì 4 aprile - Ore 20 SeMInARIO Autoproduzione per la cura naturale di viso e corpo L'autoproduzione è economica, sostenibile e anche molto creativa e divertente. In questo seminario Lucia Cuffaro insegnerà a produrre il kit: shampoo/bagnoschiuma, balsamo, detergete viso, dentifricio, deodorante agrumato, crema antirughe, gel acne, tonico, idratante corpo e burrocacao. Info e iscrizioni allo 0547347025 - Le Vie del Dharma, Via Savona 66 – Diegar di Cesena (FC) - www.leviedeldharma.it Da venerdì 8 a domenica 10 aprile - Ore 18 e ore 9 FeStA Festa dell'Agricoltura La Fiera è rivolta a tutti gli operatori del settore, agli organi che operano nell’ambito dell’agricoltura e a tutto il pubblico interessato. Un programma fitto di appuntamenti, manifestazioni, attività ludiche e di approfondimento, ma anche spettacoli, gastronomia e musica accompagneranno questa tre giorni . Come nelle scorse cinque edizioni, le esposizioni di nuovi macchinari e tecnologie per l'agricoltura, si alternano a momenti di puro spettacolo, con gruppi musicali, sfilate di trattori d'epoca e momenti conviviali negli stand gastronomici forniti con pietanze a base di prodotti tipici locali. Ampio spazio è poi riservato ai mercati dei produttori locali. Ingresso libero, informazioni allo 054670101e proloco@riolotermeproloco.it - Riolo Terme (RA) - www.comune.rioloterme.ra.it Da venerdì 8 a domenica 10 aprile e da venerdì 22 a domenica 24 aprile - Ore 9 CORSO Corso base di agricoltura biodinamica 6 giornate teorico-pratiche, in cui il ritmo tra l'insegnamento e la pratica sarà anche dettato anche dal tempo metereologico. Il corso è strutturato per essere adatto sia a chi ha un orto familiare, sia ha a chi ha una piccola-media azienda agricola e si prefigge di dare le conoscenze fattive autonome con cui applicare la metodica da subito. La metodica agricola biologico- dinamica viene impiegata in tutto il mondo per coltivare prodotti di altissima qualità alimentare, in modo totalmente naturale senza l'uso di nessun prodotto chimico. Docente Michele Baio. www.michelebaio.com - Il corso partirà con un minimo di 15 partecipanti, è da considerarsi un pacchetto unico, il pagamento si può dilazionare di volta in volta. Per info e prenotazioni: 335/7341803 (Sabrina) e gratiaetnaturae@gmail.com Chez Nous Bed & Breakfast, Strada Quinta Gualdaria 176 Borgo Maggiore, Repubblica di San Marino - www.cheznousbb.it - www.facebook.com/GratiaetNaturae
Sabato 9 e domenica 10 aprile - Ore 9.30 - 17 CORSO Massaggio sonoro con campane tibetane Corso di 12 ore è tenuto da Barbara Fagnoli e articolato in tre parti: torica, volta a far apprendere la fisiologia energetica del corpo; La conoscenza dello strumento, come utilizzarlo al meglio e consapevolmente; Pratica, ove poter consolidare, testare e chiarire come gestire in autonomia un trattamento. Al termine del corso sarà rilasciato attestato di frequenza. Info e prenotazioni al 377 6666007 - Ganesh Centro di Armonia, Via Porta Merlonia 1 - Forlì- www.ganeshforli.it Domenica 10 aprile - Ore 21 SPettACOLO Venere in pelliccia di David Ives, con Sabrina Impacciatore e valter Malosti, regia di valter Malosti. Costo 15 €, info e prenotazioni allo 3200168171 e stagione@riccioneteatro.it - Palazzo dei Congressi, Via Virgilio 17 Riccione (RN) -www.labellastagione.it - www.riccioneperlacultura.it Domenica 10 aprile - Ore 9.45 – 17.30 SeMInARIO Risveglio e nuova economia Un nuovo mondo esige il Sogno di una nuova economia - Seminario con Sandro Gozzoli, autore del libro "verso nuove Ricchezze". L’era dei popoli consumisti è un fenomeno perfettamente sensato, che è Servito a dissipare il petrolio dal ventre della terra tramutandolo in luce e calore. Ora è giunto il tempo di sognare una nuova economia. L’essere umano quantitativo è in estinzione e lascerà il posto all’essere umano qualitativo. Quali idee possiamo sostenere per l’avvento di una nuova umanità con un sano sviluppo psicologico e spirituale? Ci stiamo avvicinando ad un “punto di scelta”. e l’avvento di un nuovo mondo esige il Sogno di una nuova economia. Posti disponibili 15, contributo 50€ In collaborazione con Arte di essere e Arbor vitae. Info e prenotazioni al 340 4722816 e info@sandrogozzoli.com - Antico casale San Donato , Monte Cerignone (PU) - www.sandrogozzoli.com Mercoledì 13 aprile eventO L'arte dei sensi a km0 Quarto e ultimo incontro della rassegna enogastronomica a km0 con degustazione di prodotti del territorio arricchite da performance di danza, musicali, comiche e poetiche. Costo 26 €, info e prenotazione obbligatoria allo 0541658117 e 3474835584. - Cantinetta della Corte, Via Garibaldi 127 – Coriano (RN) www.corianoteatro.it Sabato 16 e domenica 17 aprile - Ore 17 SPettACOLO La visita, una commedia cattiva Saggio/spettacolo di fine laboratorio teatrale annuale del villa, condotto da Francesca Airaudo, Mirco Gennarie Giorgia Penzo con la collaborazione di Barbara Martinini e Paul Mochrie basato sulla commedia “La visita della bella signora” di Friedrich Dürrenmatt. Lo spettacolo si svolgerà in un borgo di San Clemente, in via di definizione. Informazioni al 3913360676 e info@cittateatro.it -Teatro Villa San Clemente, Via Tavoleto 69, frazione di Sant'Andrea in Casale – San Clemente (RN) - www.cittateatro.it/teatrovilla Domenica 17 aprile eventO Diabetes Marathon Iniziativa che nelle due precedenti edizioni ha contato più di 2.000 iscritti a sostegno di bambini e adolescenti colpiti dal diabete. Percorso cittadino di 10 e 21 Km, tra centro storico e parco urbano da correre agonisticamente o da camminare in compagnia di amici. Per chi ama la cultura un percorso di 5,5 km con guida sulle strade dell’architettura del ‘900 forlivese. Info e prenotazione obbligatoria allo 0543 731162, 388 1613262 e info@diabeteromagna.it - Forlì www.diabetesmarathon.it – www.diabeteromagna.it Domenica 17 aprile Ore 10 – 15.30 eSCURSIOne Trekking alle Cascate dell' Acquacheta - Primavera In Quiete trekking con guida in uno dei simboli del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi: Le Cascate dell'Acquacheta e la Piana dei Romiti. Risalendo il fosso dell'Acquacheta tra foreste e sentieri si arriverà ad ammirare le Cascate che incantarono Dante al suo passaggio e la Piana dei Romiti, un'oasi carica di fascino e biodiversità circondata da foreste. Ritrovo ore 10 - C.v. del Parco di San Benedetto, durata 5/6 ore. Costo 12 € adulti, 8 € bambini dai 6 ai 12 anni. Pranzo al sacco a carico dei partecipanti. Possibilità di noleggiare i bastoncini da trekking al costo di 2€. Per info e prenotazioni scrivere a: info@cooperativainquiete.it - Cascate Dell'Acquacheta, San Benedetto In Alpe (FC) www.cooperativainquiete.it
Vu o i p u b b l i c a r e i t u o i “ A P P U N TA M E N T I S O S T E N I B I L I ” ? Invia i tuoi comunicati a: redazione@viveresostenibile.net La pubblicazione resta ad insindacabile giudizio dell’editore.
Da sabato 23 a domenica 24 aprile - Ore 7 - 10 del giorno dopo eSCURSIOne Cammino e Yoga nel parco Naturale S. Bartolo Una cammino tra mare, bosco e colline in piena fioritura delle ginestre. Si camminerà in un paesaggio che alterna speroni a picco sul mare, piccole spiagge, porticcioli e piccole valli. Si camminerà circa 4 ore al giorno. Lezioni di yoga il sabato prima di cena e la domenica prima di colazione. Pernottamento, cena e colazione organizzate in struttura semplice e accogliente all'interno della riserva naturale. Partenza e ritorno autonomi in treno o con mezzi propri. Ritrovo alla stazione dei treni di Pesaro alle ore 8.45 del 23 aprile. Per il ritorno ritrovo alla stazione di Cattolica alle 18 circa del 24 aprile. I pranzi sia del sabato che della domenica sono al sacco. e' un evento associativo riservato ai soci di A.s.d. Iris Per info: Romina Fabbri rominafabbri@yahoo.it e vania Bertozzi vania.bertozzi@gmail.com - Fiorenzuola Di Focara (PU) www.parcosanbartolo.it Domenica 24 aprile - Ore 10 – 13 InCOntRO Kundalini Yoga e meditazione La prosperità. “La felicità è un tuo diritto di nascita” accettalo, vivilo, gioiscine. Incontri per chi vuole portare luce nella propria vita e scegliere al felicità. Al termine aperitivo vegetariano e tisane. Info e prenotazioni al 3497208889 e katia.vullo@yahoo.it Palazzo Marini, Via Roma 10 - Alfonsine (RA) Lunedì 25 e mercoledì 27 aprile - Ore 10 e ore 16 FeStA Festa di primavera dei carri di pensiero Protagonisti dell'evento, come ogni anno, sono i tre grandi carri allegorici "di festa e di pensiero", costruiti con legno, grigioli e gesso che si contenderanno il trofeo della Festa. nata come Mezzaquaresima, l'evento ne conserva i tratti folcloristici nel rogo della “vecchia”: il “veglione di primavera” e i Mercati della notte di Primavera: tante bancarelle affollano le piazze e le vie del centro storico esponendo una grande varietà di prodotti. Anche letture per bambini, presentazioni di libri, sfilata e rogo della sega vecchia. Ingresso a pagamento, costo 3 €, info allo 0546 73033 e iat.casolavalsenio@racine.ra.it - Centro storico, Casola Valsenio (RA) www.terredifaenza.it Mercoledì 27 aprile - Ore 20.30 eventO Cena vegana con piatti dell'America del Sud Continua il viaggio nei sei continenti con le cene vegane che reinterpretano le cucine dal mondo. Info e prenotazioni al 3381298679, 05411834885 e info@raviscatering.it - Osteria Angolo divino, Via S. Giuliano 43 – Borgno San Giuliano (RN) www.raviscatering.it Giovedì 28 aprile - Ore 20.30 InCOntRO La salute è nella tua mente Quarto dei 5 incontri A Scuola di Salute, con la dott.ssa Cecilia Pintori, Medico chirurgo, specializzazione in malattie infettive, farmaco tossicodipendenze e nutrizione vegana-igienista e con Laura Massari. Il contributo richiesto per ogni incontro è di 15 €. Prenotazione obbligatoria al 339 197 3500 e aghape@aghape.it (viviana vaccari). Rione Verde, Via Cavour 37 - Faenza(RA) www.universitadellasalute.it - www.ambiente.aghape.it venerdì 29 aprile - Ore 21.15 COnCeRtO Paolo Fresu & Gianluca Petrella All'interno di Crossroads – Jazz e altro in emilia-Romagna. Informazioni allo 0544 405666 e ejn@ejn.it - Villa Torlonia Le Cantine - Via Due Martiri 2, San Mauro Pascoli (FC) www.crossroads-it.org Sabato 30 aprile - Ore 21.15 SPettACOLO I 21 viaggi di Gulliver Liberamente ispirato a “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Switf, il nuovo spettacolo della Compagnia del Centro 21 indaga il tema el viaggio immaginario, dell'utopia e dell'incontro con l'ignoto. All'interno della rassegna Diversamente theatro, info e prenotazioni allo 0541658667, 3299461660 e corianoteatro@gmail.com Teatro Corte, Via Garibaldi 127 – Coriano (RN) www.corianoteatro.it Vuoi distribuire le copie cartacee di questo free press? SCRIVI a:
MERCATI CONTADINI ALFONSINE OGNI MERCOLEDì - dalle 16.30 alle 19.30 MERCATO BIOLOGICO, ANChE A "KM 0". Prodotti da agricoltura e allevamento biologico. verdura e frutta, carne, formaggio, uova di allevamento, prodotti da forno, miele e vino. tutti i primi mercoledì del mese bio aperitivo. Piazza Monti - Alfonsine. OGNI VENERDì - dalle 3 alle 13 MERCATO CONTADINO vendita di prodotti del territorio direttamente dal produttore al consumatore: frutta, verdura e altri prodotti (formaggi e latticini, salumi, marmellate e confetture, miele, uova) provenienti esclusivamente da aziende della provincia di Ravenna, nel pieno rispetto della filosofia “slow” del “prodotto a Km 0”, biologico e non. ex mercato coperto, nel centro cittadino - Alfonsine
CERVIA OGNI MARTEDì - dalle 18 alle 23 FARMER MARKET Mercato estivo a km zero nell’ambito della rassegna “Lume di candela”. Corso Mazzini - angolo Piazza - Cervia
FAENZA OGNI LUNEDì - dalle 16.30 alle 20 Bio Marchè vendita diretta di prodotti biologici certificati - Centro Commerciale Cappuccini via Canal Grande, 44 - Faenza OGNI VENERDì - dalle ore 16 alle 19.30 FARMER MARKET "MERCATO DEL CONTADINO" vendita diretta di frutta e verdura Piazzale Pancrazi lato est - Faenza
FOGNANO OGNI DOMENICA - dalle 8 alle 13 E MERChè Il Mercato del Contadino e dei Prodotti della Nostra Terra Al mercato è possibile acquistare direttamente dalle aziende produttrici numerosi prodotti agricoli, quali frutta, verdura, formaggi, salumi, miele, marmellata, ecc., provenienti esclusivamente dalle colline di Brisighella. Fognano
IMOLA OGNI MERCOLEDì - dalle 16.30 alle 19.30 MERCOLBIO Produttori a KM0 Centro sociale La stalla via del Serraglio, 20 - Imola (BO) OGNI 1° e 3° VENERDì DEL MESE dalle 16 alle 19 MERCATO DELLA TERRA Ortaggi e frutta, pane e biscotti, latte e yogurt, uova e carne, formaggi e salumi, vino e birra, miele e marmellate, fiori e pasta fresca. - Organizzato da Slow Food. - Mercato Ortofrutticolo di viale Rivalta, 12 - Imola (BO) www.mercatidellaterra.it
redazione@viveresostenibile.net
LIDO DI CLASSE OGNI VENERDì - dalle 18 alle 23 MERCATO DI CAMPAGNA AMICA A KM ZERO Offre prodotti provenienti dagli allevamenti e dalle aziende agricole del territorio. Si tiene all'aperto e raggruppa produttori del territorio provinciale che vendono orto-frutta, conserve vegetali e prodotti trasformati, miele. viale Caboto - Lido di Classe
LUGO OGNI VENERDì - dalle 17.30 alle 20 BIOMARChè LA NATURA IN PIAZZA Mercatino dei prodotti biologici ed erboristici. Logge del Pavaglione - Lugo OGNI SABATO - dalle 8.30 alle 13.30 MERCATO CONTADINO I produttori agricoli del Mercato del Contadino offrono una ricca varietà di prodotti del nostro territorio, di alta qualità e a basso impatto ambientale. Piazza 1° Maggio - Lugo
RAVENNA OGNI LUNEDì e OGNI GIOVEDì - dalle 15 alle 18 MERCATO CONTADINO Il mercato contadino ribadisce l'esigenza di un'agricoltura costruita dal basso, nel rispetto della terra e della dignità di chi ci vive e lavora, e la necessità di creare un mercato senza mercanti, che abbia come base un rapporto vero e immediato tra produttori e consumatori. Piazza della Resistenza - Ravenna OGNI MARTEDì - pomeriggio MERCATO CONTADINO Bancarelle con frutta, verdura di stagione e specialità del territorio, vendute direttamente dai produttori locali. Darsena - Ravenna OGNI MARTEDì - dalle 16.30 alle 20 MERCATO BIOMARChé DEI PRODUTTORI BIOLOGICI Mercato settimanale dei produttori biologici del territorio. Prodotti di stagione certificati biologici secondo le norme europee ed internazionali e controllati dagli organismi riconosciuti dal Ministero dell'Agricoltura. Piazza San Francesco – Ravenna OGNI MARTEDì - dalle 17 alle 20 MERCATINO DEL GRAS Da più di sei anni a Ravenna esiste il GRAS, Gruppo Ravennate d’Acquisto Solidale: un gruppo di persone che acquistano in gruppo direttamente dai produttori. - Centro Sociale Spartaco, via Chiavica Romea, 88 - Ravenna OGNI 3° SABATO e 3a DOMENICA DEL MESE MOSTRA MERCATO DEL NATURALE E DEL BIOLOGICO Per fare la spesa in modo sostenibile e responsabile, acquistando prodotti agricoli di stagione, selezionati con cura, sempre freschi e di origine garantita. Piazza Giovanni XXIII Castel S. P. t. (BO) www.campagnamica.it
RUSSI OGNI GIOVEDì - dalle 8.30 alle 13.30 IL MERCATO DEL CONTADINO Offre prodotti provenienti direttamente dalle aziende agricole del territorio di Russi e dintorni. Piazza Farini - Russi
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casello autostradale dista 3,5 km (Rioveggio). A 30 min dal centro di Bologna. La casa è disposta su 3 livelli. Piano terra: cucina abitabile (con piano in marmo ed elettrodomestici a incasso, tutto fatto di recente), sala con stufa a legna e servizi. Primo piano: bagno principale, una camera da letto con guardaroba e un ripostiglio. Piano secondo: due camere, uno studio e il balcone. Ampio giardino privato, con terrazzo di 30 m2, due ripostigli di 15 m2 cadauno e posto auto. Riscaldamento: sistema centralizzato, sia a gas che a legna (termostufa). La casa è inoltre dotata di un impianto fotovoltaico di 3KW di ultima generazione (montato 2015). tel. 334.3766536 - info@tolgamusic.com
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