B U O N E P R AT I C H E , B E L L E I D E E E B U O N A A M M I N I S T R A Z I O N E
PRIMAVERA 2016
COPIA OMAGGIO
BIO-ECO RIVISTA INDIPENDENTE
Supplemento di Vivere Sostenibile - Settembre 2016 - n. 31
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EDITORIALE
SE LA VITA DI UN UOMO È LUNGA UN METRO, QUANTO È LUNGA QUELLA DELLA TERRA?
di Riccardo Galli - vs@viveresostenibile.net Un anziano signore quando ero ragazzino mi raccontò questa storia senza tante incertezze: che la durata della vita fosse paragonabile ad un metro. 100 cm di un metro di legno in uso in merceria assimilabili alla nostra vita, in cui ogni tacca può rappresentare 1 anno. La sua dimostrazione mi interessò subito. Quando ero ragazzino certe sfumature non riuscivo a coglierle, ora con qualche centimetro… oh scusate anno in più, le sto riscontrando nella mia esperienza e in quella di altri. L’infanzia la sto vivendo con gli occhi da padre guardando i mie figli, parlando al mio figlio maggiore rivivo l’adolescenza, nel frequentare la scuola elementare vedo i giovani genitori e le loro che furono anche nostre di incertezze. La gioventù forte, spensierata e coraggiosa la osservo stupefatto nelle mie avventure marinaresche, negli occhi dei ragazzi che incontro e mi piace credere di essere ancora un po’ così... La malattia e la morte l’ho vissuta con mia madre tanto tempo fa e la dura vecchiaia con mio babbo; ora che i cm del metro sono sempre meno mi sento per lui fortunato perché nella vita non si sa mai. Dunque quel signore nella sua amichevole chiacchierata mi disse tante cose belle e
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sostenibili! E allora penso al piacere della vita oltre alle cose che ogni uno di noi vorrebbe possedere, al piacere di lasciare… Sì, di lasciare, ma cosa? Un futuro ai tuoi figli con l’augurio che lascerai ai tuoi nipoti (educati i figli di solito si viziano nipoti), un ricordo positivo e magari anche a più persone possibile attorno a te. Credo che questo sia un desiderio diffuso, oltre al quale vorrei lasciare il meno possibile la mia impronta su questo pianeta; che quel signore non mi ha detto a che cosa si possa paragonare la vita della Pianeta Terra… Era tanto tempo fa e la consapevolezza della sostenibilità e l’ecologia erano cose lontane, anche se già urgenti, ma solo da pochi divulgate. Sono convinto che il pianeta non stia passando il periodo della sua adolescenza in realtà non saprei a che punto è del suo metro ma
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al di là della sua età i segni del suo passato sono evidenti e tangibili. Io che ho 46 anni l’ho visto più in forma di oggi il nostro Pianeta Terra. Accordi dei vari paesi, promesse internazionali e un mare di discorsi, ma poi? Ribadisco il concetto che da tempo ho fatto mio: i cambiamenti, quelli veri, partono dal basso, dunque cambiamo noi nel nostro piccolo. Il nostro metro bene o male è questo; quello del nostro pianeta non lo conosciamo ma sicuramente senza né se , nè ma questa non è più la strada che dovremmo percorrere, contagiando un po’ alla volta col sorriso, piano piano a piccoli passi magari sempre più rapidi cambieremo il modo di pensare di molti. Mi piace ricordarmi sempre che io sono di passaggio su questo pianeta per andar dove non lo so, magari mi auguro qualcosa di buono per come mi sto comportando, io se sarò fortunato percorrerò tutto il metro da merciaio ma sarò stato bravo a consumare solo quello che dovevo? Lascerò tanto inquinamento o quel minimo che mi è stato riservato? Lascerò sofferenze ad animali incolpevoli del loro vivere per solo essere macellati? Non vorrei lasciare niente di tutto questo ma qualcosa lascerò e chiedo scusa da ora ai prossimi... di cui ne ho due in casa. Sto facendo del mio meglio e quando uno fa del suo meglio e buono, poi c’è sempre tempo per migliorarsi... Riccardo! L’ottimismo è il profumo della vita... Buona lettura a tutte e a tutti del numero autunnale di Vivere Sostenibile a Ferrara.
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Ferrara
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Cos’è “Vivere Sostenibile” Ferrara? E’ un progetto divulgativo sui temi della sostenibilità economica, ambientale, sociale e culturale, che si sviluppa con un magazine mensile, un sito web, una newsletter agli iscritti al portale e una APP. A cosa serve “Vivere Sostenibile” Ferrara? A fare incontrare domanda e offerta di prodotti e servizi eco-sostenibili. A informare un target attento e sensibile a questi temi su: novità, nuovi prodotti e servizi, eventi e iniziative di aziende, Enti e associazioni. A fare aumentare la consapevolezza dei cittadini sull’urgenza di un cambiamento del paradigma di sviluppo e ad orientarne acquisti e comportamenti quotidiani, verso un modello basato su efficienza, decrescita, equità sociale ed economia collaborativa. Come viene distribuito “Vivere Sostenibile” Ferrara? Il magazine mensile stampato: nei negozi e ristoranti BIO, nelle cassette dei GAS, nelle sedi di associazioni, cooperative onlus, nei mercatini a km 0 e di agricoltori BIO, nelle feste/festival, fiere di salute, benessere, ecologia, BIO, ecc, nelle biblioteche comunali e di provincia, negli URP comunali, in molte attività (idraulici, pannelli solari, edilizia BIO, infissi, ecc) eco-sostenibili. COPIE medie mensili distribuite 8.000 Il magazine on-line: inviato in formato PDF direttamente agli iscritti al portale e agli iscritti alle associazioni aderenti all’iniziativa. Consultabile on-line, sul sito del portale e tramite FB. COPIE medie mensili consultate 20.000 Perché investire su “Vivere Sostenibile” Ferrara? Per raggiungere ed informare un target di persone sensibili e attente ai temi della sostenibilità, che orientano sempre più i loro stili di vita in modo coerente, attento e responsabile!
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AMBIENTE E SCELTE SOSTENIBILI
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Ferrara
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A filo (Ferrara) si festeggia sostenibile Lisa Dott.ssa Bortolotti - www.cappuccettobianco.org Dal 15 luglio al 25 luglio, a Filo di Argenta, come di consueto si è svolta la sagra paesana “Filo è Festa”, un’occasione per trovare quasi ogni abitante della frazione impegnato in una delle tante attività necessarie al buon funzionamento della kermesse, tra stand gastronomici, musica romagnola, band rock e birra, e naturalmente la classicissima pesca gigante a premi. Proprio su quest’ultima vorrei soffermarmi perché si tratta di una storia di intelligenza, sensibilità e sostenibilità. La pesca a premi funziona con i classici bigliettini: alcuni contengono un colore che dà diritto a un premio di moderato valore, alcuni contengono una cifra numerica abbinata ad un premio più cospicuo, alcuni invece contengono un “grazie” che indica la mancata vincita. In anni passati si verificava un problema spiacevole, dovuto soprattutto all’inciviltà delle persone: i “grazie”, che non davano diritto a nulla, venivano costantemente gettati a terra nei pressi della zona di pesca, creando un bruttissimo tappeto di carta che veniva pestato e, in caso di pioggia, creava un manto umidiccio e disgustoso. Ai volontari il brutto compito di pulire la sporcizia,
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in qualunque condizione si trovasse: un quantitativo di carta sprecato e marcito letteralmente sotto i nostri piedi. Come risolvere un problema di questo tipo? Chiaro che l’appello all’educazione civica non aveva, fino ad allora, funzionato: i più ritengono che il rispetto dell’ambiente riguardi sempre qualcuno che non sia noi stessi, come se i nostri atteggiamenti non potessero fare la differenza. E’ a questo punto della storia, qualche anno fa, che entra in scena il buon senso dei filesi e la loro capacità di lavorare in gruppo. Non so dirvi se ci sia una paternità/maternità per quanto sto per raccontare e forse non lo scoprirò mai. E’ stato semplicemente deciso di far due calcoli e stabilire che i “grazie” avessero un valore, minimo e simbolico, ma che stimolassero le persone ad utilizzarli. Poiché era statisticamente possibile che ad una pescata (6 biglietti) ci fossero solo “grazie”, veniva suggerito che ogni 6 “grazie” fosse riconosciuto un premio di consolazione, di basso valore, ma che dovesse, cosa importantissima, avere un’utilità reale per le persone. Perché, si sosteneva, potessero tornare a casa almeno con qualcosa che
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potesse essere immediatamente utilizzato. Oggi a Filo, i bigliettini “grazie” consentono un premio di consolazione che in molti casi è stato oggetto di obiettivo diretto: pasta, ammorbidente, biscotti (vanno a ruba!), marmellate sono molto ambiti. Per questo oggi, a Filo, alla pesca gigante, il prato antistante è lindo e pulito: non un foglietto di carta viene gettato, l’ordine e il rispetto sono stati ricostituiti e spesso molti fanno dono di un qualche biglietto a favore di chi li raccoglie puntando diretto ai propri biscotti preferiti. Un’intuizione semplice, che fa leva non tanto sul rispetto, che a volte manca, ma sull’uso finalizzato di quello che inizialmente era considerato “rifiuto”: ciò ha fatto sì che un problema si trasformasse in premio ma soprattutto che non ci fosse più da pulire, nessun prato marcescente, nessuna carta gettata in terra. Un’idea intelligente che fa rima con sostenibilità senza squilli di trombe, proclami, intenti passati nel nulla ma con un grande risultato. L’ambiente ringrazia, Filo ringrazia, le persone ci guadagnano e si divertono. Facile!
Gli Oscar Ambientali e il decalogo di Legambiente tempo di lettura:
nel 2015 (+3%). Presenze che generano anche impatto ambientale. L’idea di Green Booking è di compensare queste emissioni con la piantumazione di 1000 nuovi alberi (che avverrà tra ottobre e novembre) e, parallelamente, sensibilizzare i turisti sul tema del turismo sostenibile. A lanciarlo è Info Alberghi srl, web agency riminese impegnata da 13 anni nella promozione alberghiera online. Dalla homepage, gli utenti possono accedere direttamente alla pagina Green booking, che riunisce tutti gli alberghi che hanno deciso di partecipare al progetto con un contributo che sarà devoluto interamente all’acquisto di alberi. In questo modo ogni turista ha l’opportunità di partecipare al progetto senza spendere un euro di più, facendo una scelta consapevole nella direzione di un turismo più rispettoso dell’ambiente e premiando l’impegno green degli hotel. Sono già una cinquantina gli alberghi che hanno donato la quota. Info Alberghi, oltre a mettere in comunicazione alberghi e utenti, si impegna con una donazione iniziale di 50 alberi e aggiunge un albero ogni due adesioni degli hotel. QUI metti la foto della coppia al mare Sempre più green anche la nuova edizione di “Al mare in treno”, iniziativa firmata Trenitalia che promuove l’utilizzo della ferrovia per raggiungere la costa romagnola. Quest’anno, viaggio e trasferimento in hotel sono gratuiti per chi sceglierà il treno per concedersi una vacanza di almeno una settimana a Riccione, Rimini e Cattolica: 72 fermate Frecciarossa, Frecciabianca e InterCity per i turisti diretti in Riviera. Nello specifico i clienti Trenitalia che soggiorneranno almeno una settimana negli alberghi convenzionati delle tre cittadine della Riviera romagnola riceveranno direttamente dall’albergatore il rimborso del ticket ferroviario di andata. Se il soggiorno sale a due settimane, il rimborso verrà esteso anche al biglietto di ritorno. In più agevolazioni e prezzi d’ingresso ridotti nei musei, castelli e parchi divertimento della Romagna con la speciale Carta Vantaggi e, solo per gli alberghi di Riccione, l’esenzione della tassa di soggiorno. Nel 2015 ad approfittare dell’iniziativa sono state famiglie e coppie, ma anche anziani e giovani: più 9% le presenze rispetto all’edizione dell’anno precedente. QUI metti la foto con le 2 frecce La Regione EmiliaRomagna a partire dal 2009 ha decisamente irrobustito l’offerta turistica anche delle aree protette. Per esempio,
sono stati messi a punto in particolare due progetti: “Alta Via dei Parchi” e “Ciclovia dei Parchi”. Con l’Alta Via dei Parchi si è creato un itinerario di trekking basato sulle aree protette dell’Alto Appennino nella sua interezza. L’Alta Via è il primo grande percorso escursionistico montano a non interessare l’arco alpino. Con le Ciclovie dei Parchi invece sono state valorizzate le aree protette di pianura e di collina attraverso la creazione di percorsi le cui finalità rientrano nelle politiche europee sulla mobilità sostenibile. La Regione in questo modo ha voluto così promuovere un sistema di intermodalità nei trasporti che integra il mezzo pubblico (il treno), con quello “ecologico” (la bicicletta). Una segnaletica specifica “fuori parco” indica la stazione ferroviaria più vicina dalla quale gli escursionisti possono facilmente arrivare alle porte dell’area protetta e quindi all’inizio della ciclabile. Fonte: http://ambiente.regione.emilia-romagna.it
SOMMARIO Ambiente e scelte sostenibili
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Alimentazine consapevole
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Agri-cultura
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PRIMAVERA 2016
Dati alla mano, l’Emilia-Romagna fa un ottimo lavoro in campo ambientale. Ne sono una dimostrazione gli Oscar Ambientali che Legambiente assegna ogni anno alle strutture che si impegnano maggiormente su questo fronte. In regione sono 8 gli hotel che lo hanno guadagnato nel 2016, su un totale di 27 in tutta Italia. Ancora, sono 150 le strutture in Emilia-Romagna che hanno adottato il decalogo di Legambiente sulle buone pratiche ambientali (su un totale di 300 in tutto il Paese). “Nel decalogo ci sono gli aspetti ambientali fondamentali – spiega Paola Fagioli, responsabile Legambiente etichette ecologiche per strutture ricettive –: raccolta differenziata dei rifiuti, attenzione alle risorse come acqua ed energia, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili o energia verde,alimentazione biologica e a km zero,una sollecitazione verso l’utilizzo dei mezzi pubblici o forme di mobilità condivisa, ma anche e soprattutto la comunicazione necessaria a educare l’ospite verso un’attenzione maggiore nei confronti dell’ambiente”. C’è poi “Green booking”: un progetto che porterà 1.000 alberi in 5 anni sulla costa romagnola grazie alla sinergia tra hotel e utenti web in cerca di una vacanza, con il patrocinio dei comuni di Rimini, Riccione, Cattolica, Bellaria Igea Marina, Cervia e Misano Adriatico. L’Osservatorio Statistico della Regione Emilia-Romagna ha registrato oltre 37 milioni di presenze lungo la costa Romagnola
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p.7-10 Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
Benessere corpo e mente
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Spunti e proposte
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Amici animali
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Calendario, mercati e annunci
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Ferrara
MODENA www.ferrara.viveresostenibile.net
ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE
Sito per approfondire: www.eva-bio.com AUTUNNO 2016
Il succo di mele “EVA” bio dalla Val Venosta di Veronica Ventura Il castello di Laces è un gioiello sotto la tutela dei beni culturali nel cuore del paesino di Laces (BZ) e da oltre 60 anni è proprietà della famiglia Oberhofer. 14 anni fa Klaus Oberhofer, il motore e la testa della famiglia, ha assunto la gestione del maso dai suoi genitori e ha introdotto l’agricoltura biologica con l’intento di produrre alimenti sani e di adottare pratiche sostenibili. E così in questo castello ci si dedica alla coltivazione di diverse varietà di mele secondo le direttive biologiche. I frutteti si trovano sul soleggiato e arido cono di deiezione di Tarres, dove maturano mele croccanti ed aromatiche che danno al succo di mele bio “EVA” il suo gusto unico. “Per la nostra famiglia - ci dice Klaus - è da sempre stato importante avere un contatto diretto con i consumatori per rendere più accessibile la vita contadina. E così è nata l’idea del sano succo aromatico di mele biologiche “EVA”. Siamo stati premiati per questo succo e ne siamo fieri! Lo trovate nella versione classica o abbinato a ribes nero o al succo delle ottime
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albicocche della nostra vallata. Per ognuno la soluzione giusta: da 0,2 litri a 5 litri, acquistabile anche on line sul nostro sito. ” Il succo di mele biologiche EVA è rinfrescante e viene prodotto da mele biologiche maturate al sole e raccolte a mano. Nel linguaggio dell’enologia si parlerebbe di cuveé: l’insieme di diverse varietà risulta in un fantastico succo biologico aromatico. Grazie a un riscaldamento breve e delicato si conservano tutte le vitamine. Senza aggiunta di zuccheri o conservanti. Un bicchiere di succo contiene due mele biologiche. Il succo di ribes nero e mele biologiche EVA contiene il 90% di succo di mele biologiche e il 10% di succo di ribes nero. Questo succo unico favorisce la salute e una lunga vita: contiene antiossidanti (che contrastano i radicali liberi), sostanze minerali e molta vitamina C ed è ricco di pectine (fibre alimentari). E’ proprio il caso di brindare con questo ottimo succo e di dire: “alla salute!”
Latte e miti da sfatare E’ iniziata una campagna per incentivare l’uso del latte fresco, promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), in cui si afferma che il latte ha eccezionali qualità nutrizionali. In merito alla questione abbiamo chiesto alla dott.ssa. Marilù Mengoni, biologa nutrizionista, dott.ssa in Psicologia e membro del comitato scientifico di AssoVegan, un parere a riguardo. - C’è molta disinformazione per quanto riguarda il consumo di latte. Esistono studi che confermano quanto esso sia un alimento dannoso per la nostra salute? Sul latte ci sono ormai molti studi e molte ricerche che ne fanno un alimento insalubre… per tutti i non lattanti. Il latte contiene uno zucchero, il lattosio, un disaccaride formato da 2 molecole: glucosio e galattosio. Molte persone non hanno più la lattasi (enzima che serve a digerire il latte, ovvero a scindere il lattosio in glucosio e galattosio e a rendere quindi queste molecole disponibili), oppure la loro lattasi è indebolita. - E’ per questo che dopo lo svezzamento, per molte persone, il latte risulta “non digeribile”? Il lattosio non viene digerito e ciò provoca gas, diarrea e coliche addominali. Il galattosio poi non è una molecola molto salutare e alcuni studi hanno trovato una correlazione tra il suo consumo e il cancro all’ovaio (Bernard L. Harlow, Daniel W. Cramer, Judy Geller, Walter C. Willett, Debra A. Bell and William R. Welch “The Influence of Lactose Consumption on the Association of Oral Contraceptive Use and Ovarian Cancer Risk”). - Ciò che dimentichiamo spesso è che il latte vaccino è un alimento le cui proprietà devono aiutare il vitello a svilupparsi ed a crescere secondo i tempi di un vitello. In cosa è diverso il latte umano da quello vaccino? Per quanto riguarda le proteine, come la caseina, nel latte e derivati sono ben presenti. Consideriamo che il latte vaccino
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contiene dal 3,5% al 5% di proteine, contro l’1,2% del latte umano: queste dosi proteiche sono utili per il vitello, che in 120 giorni di età raggiunge il peso di 230-250 kg! Allo svezzamento poi, gli animali smettono di ingerire questo alimento, quindi possiamo affermare che l’uomo è l’unico animale in natura che continui ad alimentarsi di latte per tutta la vita, e per giunta di una specie diversa dalla sua! - Nelle campagne pubblicitarie un alto consumo di latte e latticini viene sempre associato alla prevenzione dell’osteoporosi, mentre sappiamo ormai che minore è il consumo di questi alimenti, maggiore è la possibilità di evitare problemi alle ossa, giusto? Un mito da sfatare è l’uso dei latticini per prevenire l’osteoporosi. Contrariamente a ciò che l’opinione comune ritiene, la principale causa alimentare di osteoporosi non è la mancanza di calcio, ma l’eccessivo consumo di proteine animali, le quali, acidificando il sangue, provocano un richiamo di calcio dalle ossa (sali basici) in modo da tamponare questa acidità. Sfatiamo quindi il mito: prevenzione dell’osteoporosi= assunzione di latte e formaggi e riflettiamo sul fatto che per prevenirla dovremmo invece prevedere una dieta ricca di frutta e verdura (deacidificanti) e dovremmo consumare altri alimenti che sono una buona fonte di calcio, come i broccoli, le mandorle, il sesamo, i legumi. - Decidere di assumere latte sembra quindi una scelta azzardata, soprattutto dopo le evidenze scientifiche che confermano ormai da molto tempo la correlazione tra il suo consumo e l’insorgere di alcuni tipi di malattie. Cosa fare? Direi che ognuno può fare ciò che vuole, ma dovremmo stare attenti ai messaggi pubblicitari con cui siamo bombardati e che ci influenzano ogni giorno e fare scelte consapevoli, dopo aver valutato studi e conseguenze. Fonte: www.promiseland.it
Le esigenze alimentari dello sportivo di Elisa Cardinali, Biologa Nutrizionista
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Chi pratica uno sport ha esigenze nutrizionali diverse da chi fa una vita sedentaria. Ne deriva che la scelta qualitativa e quantitativa degli alimenti e il momento di somministrazione del cibo possono influenzare notevolmente la prestazione, il rendimento, la resistenza alla fatica nonché la possibilità di incrementare i carichi di lavoro. Una buona gestione dei carboidrati è fondamentale. In particolare, per assicurare un apporto costante di zuccheri nel torrente circolatorio, va privilegiata la somministrazione di carboidrati a basso indice glicemico 3-4 ore prima della gara. Questo permette di evitare quei fenomeni d’ipoglicemia conseguenti all’assunzione di alimenti come merendine e bibite dolci: subito ci si sente bene, ma finito l’effetto l’energia svanisce. Immediatamente dopo la prestazione, alimenti a maggior indice glicemico permettono invece di ripristinare le riserve di glicogeno epatico e muscolare. Anche l’assunzione di una certa quota di proteine dopo la prestazione è importante: stimola la sintesi proteica muscolare e contrasta la fase di catabolismo/degradazione dovuta all’esercizio. Questo è importante soprattutto per quegli atleti il cui obiettivo principale è l’aumento della massa muscolare. L’attività sportiva crea nel corpo un ambiente acido che favorisce infortuni e tendiniti e che è possibile contrastare attraverso la somministrazione di alimenti alcalinizzanti come frutta e verdura, soprattutto cruda. Dal momento che l’attività fisica provoca temporaneamente anche uno stato d’infiammazione, per lo sportivo diventa fondamentale l’assunzione giornaliera di omega 3 contenuti non solo nel pesce, ma anche in fonti vegetali come semi e olio di lino, frutta secca come noci, nocciole e mandorle e, seppure in minore quantità, anche in verdure a foglia verde come cavoli, spinaci e insalate. Questi acidi grassi, grazie al loro effetto vasodilatatore, favoriscono l’afflusso di sangue ai muscoli e, agendo sulla serotonina, migliorano anche l’efficienza mentale degli atleti. E l’idratazione? Non va assolutamente trascurata: prima e durante la prestazione la bevanda deve essere facilmente assorbibile a livello intestinale e avere un tempo breve di permanenza nello stomaco, come nel caso di bevande a base di fruttosio e maltodestrine. Dopo la prestazione invece il principale obiettivo è ripristinare vitamine e sali minerali: una valida soluzione “casalinga” potrebbe essere sciogliere in un litro d’acqua succo d’arancia o limone, 4-6 cucchiaini di zucchero (meglio se di canna ed integrale) e mezzo cucchiaino di sale da cucina.
ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE AUTUNNO 2016
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Alimentazione bioregionale, produzione agricola e rapporto uomo-animali tempo di lettura:
di Caterina Regazzi, Referente Rapporto Uomo Animali della Rete Bioregionale Italiana Tra le varie componenti che entrano a far parte del vivere in sintonia con l’ambiente naturale e sociale secondo il bioregionalismo il rapporto uomo-animali è l’argomento a me più “congeniale”. Sono veterinaria e mi occupo principalmente di allevamenti, allevamenti di animali tenuti per la produzione di alimenti di origine animale. L’alimentazione, nell’ambito della RBI è sempre stato un argomento molto dibattuto e con opinioni diverse, come è giusto che sia: su questa Terra è impensabile che tutti abbiamo lo stesso sentire nei riguardi delle diverse componenti. L’Italia è una terra di tradizioni contadine e di ricchezza di prodotti sia di origine vegetale che animale: le eccellenze agricole sono fonte di guadagni, ancora, e di ricerca di sempre nuovi mercati, dato che, a causa della crisi economica e della concorrenza c’è la necessità di nuovi sbocchi commerciali. Siamo infatti, in questo settore in una situazione quasi di sovrapproduzione,almeno per quel che riguarda i prodotti tipici, dovuta alla necessità di ammortizzare i costi con un’incentivazione della spinta produttiva, tramite la meccanizzazione, la selezione di razze sempre più produttive, a scapito però di altri valori, come la robustezza, la resistenza alle malattie e la longevità degli animali. Nel bioregionalismo si ricerca invece un legame del cibo con il territorio, si suppone che il cibo prodotto localmente e che non ha subito conservazione e trasporto sia più in sintonia con l’organismo che lo deve ricevere. Ovviamente c’è anche un aspetto “ecologico” in questo: i trasporti e la conservazione degli alimenti sono attività di per sé antiecologiche, comportano consumo o spreco di risorse combustibili fossili sia per il funzionamento degli autoveicoli che delle apparecchiature di refrigerazione. Alla base del disequilibrio che secondo me si è creato nel settore dell’allevamento, soprattutto nelle zone a diffusione dell’allevamento intensivo come qui da noi, ci sono fattori economici: una volta, fino a 60 anni fa circa, un’azienda agricola era costituita da un appezzamento di terra su cui venivano coltivati diversi prodotti (e la rotazione delle colture era sempre applicata) e che allevava animali più che altro come integrazione dell’attività, come risorsa di concime e come integrazione all’alimentazione della famiglia o delle famiglie che vivevano nell’azienda. Mangiare un po’ di carne solo una volta alla settimana o anche
meno era una cosa normale, qualche uovo o frittata entrava anche questo nella dieta con parsimonia e solo nel periodo di deposizione naturale delle uova da parte delle galline. Spesso era presente nella azienda anche un porcile con uno o pochi maiali che venivano macellati in pieno inverno per farne salumi da consumare nel resto dell’anno. Poi la carne diventò uno status symbol: mangiare carne era segno di ricchezza o perlomeno di essere benestanti, e quindi, con la ripresa economica del dopo-guerra aumentò la richiesta di cibi di origine animale, in primis della carne. I piccoli allevamenti annessi alle aziende agricole non furono più sufficienti a soddisfare le richieste e questo fece intravedere la possibilità di guadagni insperati e allora dai con gli allevamenti costituiti da un numero sempre maggiore di capi, sempre più meccanizzati, sempre più disumani, con animali selezionati a produrre sempre di più fino ad arrivare ad esempio a polli sempre più pesanti tanto che gli arti non riescono a sostenere il corpo o vacche sempre più produttive in latte tanto che dopo due parti sono già distrutte o per un verso o per l’altro (mastiti, ipofecondità, lesioni podali), tanto che sono da scartare, quando non muoiono o devono essere macellate in stalla. Il sistema poi implode su se stesso in quanto la speranza di maggiori guadagni, ha fatto moltiplicare queste realtà con un aumento della produzione che per un po’ è stata in equilibrio con i consumi, e, seguendo le leggi del mercato, queste attività hanno consentito lauti guadagni, ma la concorrenza poi ha avuto il sopravvento e i ricavi dalla produzione hanno continuato a mantenersi sugli stessi livelli, mentre i costi tutti i fattori di produzione aumentavano (mangimi, manodopera), lasciando ai produttori margini sempre più risicati. Caso tipico in cui al peggioramento della qualità della vita degli animali, sempre più sfruttati, ha corrisposto un peggioramento della qualità della vita dell’allevatore, costretto a lavorare sempre di più e sempre con minori soddisfazioni. Nella RBI si è molto parlato di regime alimentare, alcuni esponenti vegetariani o vegani per motivi etici si battono per un abbandono totale e immediato del consumo di alimenti di origine animale, altri ritengono che un consumo moderato di prodotti di animali allevati rispettando il loro benessere sia possibile e auspicabile.
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Personalmente non ritengo ci sia un modus che debba andare bene per tutti, ma sicuramente ritengo che dobbiamo tutti prendere coscienza che l’allevamento intensivo non è etico ed è antiecologico: in un mondo dove miliardi di persone muoiono di fame, continuare ad allevare animali consumando risorse che potrebbero nutrire direttamente il genere umano, non è più possibile; inoltre la sofferenza ingenerata in questi esseri viventi che hanno avuta la fortuna- sfortuna (destino) di vivere la loro esistenza su questa Terra assieme a noi non può più essere ignorata: non possiamo più ignorare di esserne responsabili, anche indirettamente, così come non possiamo più ignorare di essere, come specie, responsabili, della rovina in cui stiamo mandando il nostro pianeta con tutte le nostre attività, non mi riferisco ovviamente solo all’alimentazione, ma a tutti i settori del nostro vivere. Prendere coscienza delle conseguenze del nostro modo di vivere è il primo passo per poter dare alla Terra una speranza di sopravvivenza a lungo termine cercando di fare in modo per quelle che sono le possibilità di ognuno di noi, di lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo meno inquinato e più in armonia di quello di oggi. Ritornare ad un sistema di vita semplice, in cui i rapporti umani e la vita nella natura, immersi nel mondo umano, animale e vegetale, ci può dare tutto quello di cui abbiamo bisogno senza necessità di consumi superflui e sprechi che comportino un ulteriore deterioramento di quel paradiso che ci era stato donato e che noi, esseri umani, abbiamo rovinato per il nostro sconfinato egoismo.
Sfuso & Bio: la spesa sana si fa qui tempo di lettura: 4
di Elisabetta Zavatti e Nicoletta Panicali Sono Elisabetta, dopo la laurea, per un periodo, ho fatto la ricercatrice. Poi, diventata mamma, ho lavorato per varie aziende sempre part time. Quando ho perso il lavoro, non mi sono persa d’animo e ho cercato nuove opportunità.Trovavo però solo lavori agricoli stagionali. Allora ho deciso di aprire finalmente un’attività tutta mia. Ho unito le passioni per l’alimentazione, il biologico e l’ambiente e proposto Sfuso & Bio, un negozio di alimentari biologici e detergenti ecologici alla spina, a Bondeno (FE), la mia città. E’ il primo del genere qui e la gente, dapprima curiosa e anche scettica, ora apprezza quello che faccio e ha capito che, acquistando da me, fa qualcosa a salvaguardia della propria salute e dell’ambiente. Da Sfuso & Bio puoi trovare: cereali, biscotti, pasta, tisane, per poi passare agli alimenti per animali e ai detergenti eco alla spina. Sposa anche tu un consumo ecologicamente responsabile e sostenibile, legato alla riduzione degli sprechi, all’utilizzo accorto delle risorse energetiche, alla razionalizzazione della produzione di rifiuti (milioni di imballaggi in meno in circolazione!), alle misure a sostegno della razionalizzazione dei consumi delle famiglie italiane. Ricetta per una frittata “eggs free” (cioè senza uova) ovvero la “farinfrittata”! Quando si dice frittata si pensa subito alle uova. Invece utilizzando la farina di ceci possiamo realizzare una ricetta deliziosamente gustosa, e più leggera, permettendoci di diminuire la presenza di proteine animali nel nostro menù
quotidiano, ma senza rinunciare al gusto e alle proteine. Infatti il cece fornisce un apporto proteico vegetale di alto valore nutritivo e di ottima qualità. Questa ricetta ci permette di ottenere 4 ricche fette per altrettante persone. Il primo ingrediente è quindi la farina di ceci possibilmente biologica, quindi meno impregnata dei prodotti chimici che l’agricoltura convenzionale usa. Pesatene 160 gr e munitevi di acqua minerale gassata, in modo che le bollicine di gas possano arricchire e rendere più spumosa la frittata. Naturalmente anche l’acqua corrente va bene lo stesso. Preparate una pastella liquida senza formare grumi, con la dose di farina e acqua q.b. (ovvero “quanto basta”), perché si raggiunga una consistenza tra il liquido e il cremoso, cui aggiungerete un poco di sale. Attenzione: è una farina davvero dolce perciò mettetene un po’ di più del normale. Spesso le indicazioni per le dosi di farina e acqua sono nel rapporto di 1 a 2 - 1 a 3, dove 1 è la parte di farina. A far la differenza è il tempo. Infatti la pastella deve riposare da un minimo di mezz’ora a tutta la notte (questa è la soluzione migliore perché la rende più digeribile) Perciò nel primo caso applicheremo il primo rapporto, altrimenti l’altro. Prendendoci la mano, capirete ad occhio quanta acqua aggiungere per ottenere l’effetto pastella. La pastella va fatta riposare in frigo, soprattutto con la stagione calda. La utilizzeremo per un farinfrittata con le verdure. Una prima variante è con una verdura sola: l’appetitosa cipolla! Tagliate la cipolla nello spessore che preferite e fatela appassire in padella con un eventuale filo di olio. Oppure saltate in padella le verdure che avrete scelto arrivando
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ad un massimo di tre, e dopo una breve rosolatura, salatele, e tenendo la fiamma allegra, unite la pastella, coprite con coperchio, e lasciate poi cuocere a fiamma bassa. Quando la frittata si è ben rappresa sotto, lo capirete sollevando un piccolo lembo del bordo con un cucchiaio di legno, rigiratela delicatamente, aiutandovi con un coperchio o piatto delle stesse dimensioni e lievemente unto di olio per far scivolare la frittata di nuovo in padella, quindi fatela cuocere dall’altra parte. Quando è pronta, dopo circa 10-15 minuti (secondo il tipo di fuoco e potenza di gas) servitela calda, ma anche fredda è buonissima. Potete trovare tutti gli ingredienti citati bio e sfusi presso il negozio Sfuso & Bio, via E. De Amicis, 5/E, Bondeno (FE).
AGRI-CULTURA
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Ferrara
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AUTUNNO 2016
Proviamo a far chiarezza sul glifosato di Linda Maggiori
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Nel marzo 2015 la IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), organo di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha valutato la cancerogenicità del glifosate classificandolo come cancerogeno probabile (2A), conclusione diversa da quella dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (la Efsa) e più recentemente da un panel di esperti di OMS e FAO, secondo cui è “improbabile che il glifosato costituisca un pericolo di cancerogenicità per l’uomo”. Conclusioni su cui però grava il sospetto di conflitti di interessi, visto che membri del panel sono legati all’International Life Sciences Institute (ILSI), ente no profit finanziato da numerose aziende chimiche, farmaceutiche e dell’agroalimentare. Si attende per il 2017 la valutazione dell’ECHA, l’Agenzia Ue per le sostanze chimiche. L’autorizzazione alla vendita del glifosato era scaduta dal 2012, da allora rinnovata per ben due volte. A fine giugno scadrebbe per l’ennesima volta: la Commissione europea (e le lobbies dell’agrochimica), lottano contro il tempo per un ulteriore rinnovo. Ma grazie alle pressioni ambientaliste, alla mobilitazione della società civile, all’opposizione di partiti politici e stati membri, in prima fila Italia e Francia, l’indiscusso strapotere del “modello Monsanto” ha cominciato a vacillare. Così il 6 giugno la Commissione europea ha chiesto agli stati membri un rinnovo di “soli” 18 mesi (dai 15 anni iniziali). Proposta bocciata: molti paesi membri si sono astenuti, tra cui Italia, Francia e Germania, facendo fallire l’accordo. Secondo la procedura l’esecutivo dell’Ue ora può ricorrere ad un comitato d’appello chiedendo una nuova votazione e, in caso di un ulteriore stallo, decidere autonomamente. Ma viste le tante opposizioni la decisione non è per nulla scontata. Ma da dove viene il Glifosate e cosa provoca nell’ambiente? Il glifosate è finora il diserbante più utilizzato al mondo, non solo in agricoltura, ma anche in ambito urbano, per usi domestici e industriali, lungo le strade e lungo le ferrovie. Il glifosate fu brevettato come erbicida dalla Monsanto Company nel 1974: presentato come una sostanza rapidamente biodegradabile e30non è invece ampiamente insieme modtossica, casa madda:Layout 1 27/07/16diffuso 19:31 nell’ambiente Pagina 1
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Oleolito di Calendula Officinale: proprietà e preparazione di Rosaria Scotto
al suo metabolita Ampa. Il glifosate altera gli ecosistemi con cui entra in contatto e compromette la stabilità dei terreni, riduce la biodiversità e contribuisce in modo determinante al dissesto idrogeologico. Con l’utilizzo di quantità sempre più elevate dell’erbicida stanno comparendo specie erbacee sempre più resistenti. Le alternative ecologiche ci sono: sfalcio e pirodiserbo, sempre più adottate anche dalle amministrazioni comunali (protocollo biohabitat - www.bio-habitat.com). Ma non c’è solo il glifosate. Il rapporto Ispra sul bienno 2013-2014 ci dice che nei fiumi sono state trovate 365 tipi di sostanze e non esiste una valutazione complessiva del rischio per le miscele. Tanti obiettano: come sfamare la popolazione mondiale, senza l’uso dei pesticidi e della chimica? Non è vero che i campi coltivati in modo bio danno raccolti inferiori, specialmente nelle regioni più povere. I casi documentati, dal Senegal al Brasile, mostrano che la qualità dei suoli e dei raccolti migliora, e la biodiversità è preservata. D’altra parte, è la grande distribuzione organizzata che causa il più grande spreco di cibo che si sia mai visto nella storia dell’umanità. Quindi acquistiamo locale, evitiamo lo spreco di cibo, premiamo i produttori coraggiosi che ricorrono a metodi di agricoltura rispettosi dell’ambiente, acquistando nei mercati diretti o tramite i Gas (gruppi di acquisto solidale).
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Le foglie e i fiori freschi della Calendula Officinale possono essere impiegati in gustose e colorate insalate. Mentre i fiori tagliati a metà ed essiccati per farne un oleolito lenitivo, cicatrizzante, antinfiammatorio ed antisettico. La fioritura della calendula è piuttosto lunga (da primavera in autunno), tuttavia il periodo balsamico, ovvero quello in cui una pianta officinale presenta la più alta concentrazione di principi attivi, sono il mese di Aprile e di Settembre, quindi si consiglia di raccoglierli se possibile in questi mesi. E’ preferibile usare un buon olio extravergine di oliva perché difficilmente irrancidisce con fiori precedentemente essiccati per evitare che l’acqua presente nel fiore possa far andare a male l’oleolito. Si inseriscono i fiori secchi compressi in un vaso con coperchio e si ricoprono con l’olio con un rapporto in termini di peso tra fiori ed olio di 1:10. Esporre al sole per tre settimane il barattolo. Filtrare l’oleolito con una garza sterile, strizzando bene i fiori. Riporlo in un recipiente di vetro scuro. Può essere usato fino ai due anni successivi,se opportunatamente conservato.
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ideale per azienda bio, agriturismo o centro olistico Pregevole fabbricato cielo terra su intera collina, composto da abitazione ai piani terra e primo di ca. 200 mq, collegato a ex stalla finemente ristrutturata nel 2012 e fienile ai p. terra e primo di ca. 100 mq + officina e magazzino. Abitazione composta da ampia e bellissima cucina abitabile, lavanderia, 2 sale e 4 camere, 4 bagni, 2 camini e varie stufe, riscaldamento gpl autonomo, ideale per accoglienza, agriturismo o centro per attività nella bellezza della natura. Completo di impianto fotovoltaico sul tetto. Parzialmente Arredato. Cortile esclusivo circostante di ca. 1000 mt; terreno agricolo condotto a biologico e boschi circostanti di complessivi 50 ettari; beni siti in Comune di Castel San Pietro Terme (BO), zona collinare Via Montecerere. Ampio bio laghetto panoramico balneabile. Possibilità di recupero di un rudere all’interno della proprietà di pari dimensioni. A 16 minuti dal paese e dalla Via Emilia; un luogo di pace e natura incontaminata a portata di mano. Prezzo su richiesta. Per info: info@viveresostenibile.net
Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
SETTEMBRE 2016 n. 15
1 network di editori indipendenti 9 edizioni carta e on line 19 province 1 milione di lettori
VII
Vivere Sostenibile: un’idea col “botto”! di Silvano Ventura
Tempo di lettura 5 min.
Quando 3 anni fa, iniziammo a lavorare concretamente sull’idea, nata in ambito dell’organizzazione delle “transition town”, per realizzare un progetto multimediatico dedicato alla sostenibilità ambientale, economica e social, sapevamo che la sensibilità di molti cittadini era pronta per ragionare su questi temi. Quello che non potevamo immaginare era che in pochissimo tempo, il progetto avrebbe raggiunto tante comunità e che si sarebbe rapidamente clonato in tante edizioni locali, con l’obiettivo di far ragionare sui valori condivisi, tutti i “soggetti sensibili” dei nostri territori: enti locali, associazioni, aziende e cittadini. Comunità e consapevolezza. “Vivere Sostenibile” è un progetto divulgativo, che ha l’obiettivo di far aumentare la consapevolezza delle comunità, su problematiche generali come il cambiamento climatico e il picco del petrolio
e locali, come le scelte di acquisto e di vita quotidiane. Nato 3 anni fa con l’edizione Bologna, è ora presente in 9 edizioni in più aree del nostro Paese: dall’alto Piemonte a Roma, Milano, Liguria Ponente, Parma e Piacenza, basso Piemonte, Modena/ Reggio e Romagna. L’unico network di piccoli editori indipendenti per il cambiamento. E’ un progetto virtuoso che, primo in Italia, riunisce in un solo network, un gruppo di piccoli editori indipendenti, tutti con pari dignità e con valori condivisi. Lavoriamo insieme condividendo esperienze, progetti, idee e iniziative; parliamo ai cittadini per farne aumentare la consapevolezza su temi fondamentali come il cambiamento climatico, la salute, le scelte di vita quotidiana, i temi sociali come l’immigrazione e quelli economici come le nuove economie. Inoltre è nostra ambizione
creare sviluppo, inserendo al lavoro nelle nostre redazioni, giovani qualificati in cerca di occupazione stabile e dignitosa. La nostra “vision” per un paese migliore. Attiviamo, facendoli comunicare tra loro, le comunità locali, le aziende e i cittadini per costruire una “vision” nuova e forte che porti a un cambiamento reale e vogliamo farlo bene e presto, perché sappiamo che i tempi sono maturi per costruire un paese migliore, più sostenibile, più rispettoso delle persone, del territorio e delle nostre tante culture. Nelle pagine delle varie edizioni di Vivere Sostenibile, raccontiamo le storie di chi ogni giorno, costruisce una realtà diversa, più sostenibile e rispettosa dell’ambiente e della dignità delle persone, di questa Italia che sta cambiando sotto i nostri occhi. Raccogliamo consensi e creiamo valore.
Il nostro è un progetto che raccoglie consensi da tutti! Parla delle comunità locali e contribuisce al cambiamento delle singole persone. Siamo indipendenti e non riceviamo alcun finanziamento. Il grandissimo lavoro svolto dai giornalisti e dai professionisti dello staff di Vivere Sostenibile, è retribuito solo con le pubblicità delle aziende e delle associazioni che credono e investono nel progetto. La raccolta pubblicitaria, è regolamentata da un codice etico interno che permette la pubblicazione di pubblicità di aziende e associazioni che condividano i nostri stessi lavori e che svolgano la loro attività in modo coerente con questi valori. Diventa anche tu protagonista del cambiamento in atto! Se credi in un cambiamento reale, puoi essere anche tu protagonista, contribuendo in molti modi: puoi inviarci un articolo che racconti il tuo cambiamento, le tue scelte di vita e le tue passioni, se hai un’azienda o un’associazione o sei un professionista, puoi contattare migliaia di persone interessate alla tua attività, promuovendola sulle pagine di VS e on-line nei nostri siti, puoi diventare punto di distribuzione e, infine, puoi diventare editore di un’edizione locale di VS. Scrivici subito per avere ogni altra informazione a: info@viveresostenibile.net
Un nuovo inizio: il TEDxYouth@Bologna di Andrea Pauri
Attuali edizioni di vivere sostenibile Edizioni di prossima pubblicazione Zone di nostro maggiore interesse per future edizioni
Tempo di lettura 2 min.
Un evento-concorso realizzato in collaborazione con il MIUR con gli studenti e per gli studenti di tutte le scuole superiori italiane. TEDxYouth@Bologna dà visibilità alle migliori idee degli studenti italiani, sviluppando le competenze argomentative in italiano e in inglese e mettendo i giovani in rapporto con autentici maestri del fare e del pensare. TEDxYouth@Bologna favorisce un uso costruttivo della rete tramite il portale dedicato e i social network collegati, diffondendo, condividendo e valutando le idee, le scoperte, le invenzioni dei giovani italiani. La candidatura è gratuita e non comporta nessun onere per chi la sosterrà. Potranno partecipare alla selezione soltanto gli studenti regolarmente iscritti al quinquennio di una scuola superiore italiana statale o paritaria, che abbiano compiuto almeno 14 anni. Gli 11 studenti vincitori verranno premiati con stage di lavoro in aziende italiane e internazionali e i loro talk saranno visibili sul portale di TEDxYouth@Bologna. Cosa aspetti?! Scegli la tua categoria e partecipa, candidandoti con un video di massimo 2 minuti entro il 30 settembre 2016, a TEDxYouth@Bologna proponendo la tua idea di valore attinente il tema “Un nuovo inizio” su: www.tedxyouthbologna.com.
SETTEMBRE 2016 N. 15
Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
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Fermati, Vivi: 4 chiacchiere sulla panchina per festeggiare i 30 anni di Macro con l’editore Giorgio Rosso Tempo di lettura 4 min.
Nel 2017 il Gruppo Editoriale Macro compie 30 anni e coglie l’occasione per lanciare un’iniziativa originale e contro corrente: Fermati, Vivi! Un messaggio semplice, per un mondo che corre. Una panchina gialla, che invita a sedersi, e a pensare. Una pausa di vita in un mondo che dei ritmi naturali e vitali dell’essere umano se ne infischia alla grande.Da sempre il Gruppo Macro si impegna con i suoi libri, ebook e dvd a diffondere una cultura di benessere olistico e naturale, invitando a scegliere con consapevolezza chi davvero vogliamo essere.Ci siamo seduti sulla panchina con Giorgio Rosso, fondatore del Gruppo Macro e gli abbiamo chiesto di fare con noi il punto di questi 30 anni di editoria, successi, sfide e, soprattutto, benessere. Giorgio, quando è stata quella volta in cui hai pensato: “Basta, adesso mi
fermo”? Io faccio i conti con una mia personale difficoltà a fermarmi. Più che fermarmi, io spesso mi creo situazioni che mi fermano: allungo dei viaggi di lavoro, partecipo a seminari formativi che mi danno molti benefici e mi permettono di stare un po’ con me stesso. Altro momento importante per me, che mi mette in contatto con la mia anima, è quello in cui riesco a fermarmi per mettermi in ascolto del mio respiro. Quando tramite il respiro riesco a entrare in contatto con me stesso e con la mia anima mi accorgo che tutto si scioglie e diventa tranquillo, anche problemi che fino a un istante prima mi sembravano insormontabili. Nel 2017 Macro compie 30 anni. Quale augurio fai alla tua azienda? Macro è partita 30 anni fa a Firenze, in Lungarno Soderini. A me piace moltissimo questa metafora
di una casa editrice che è nata a 200 metri dal Ponte Vecchio, proprio sull’Arno. È quasi impensabile, da quella piccola stanza a piano terra, essere arrivati a formare questo grande team, composto di tante persone e tante attività differenti. Il miglior augurio che posso fare alla mia azienda è quello di utilizzare l’anniversario di questi 30 anni per ricostruire una nuova Macro, una Macro che, partendo da ciò che finora abbiamo costruito, riesca a essere sempre più incisiva nel panorama culturale italiano e a diffondere l’enorme patrimonio di conoscenze acquisito grazie alle competenze dei nostri autori e delle associazioni che collaborano con noi da tanti anni. Da qualche anno pubblichiamo anche in Francia e Spagna, auspico quindi che la nostra cultura di un benessere naturale e olistico possa essere
che quest’anno compie 30 anni. Questo è Macro: la dimostrazione, nella materia, che il pensiero si realizza. Ci racconti la tua Macro in 3 parole?
sempre più diffusa anche nel panorama mediterraneo. Cosa rappresenta per te Macro? Mio figlio Francesco dice che Macro è ormai un’entità di famiglia… e credo abbia ragione. È cresciuta insieme ai miei figli! Per me Macro è la possibilità di dimostrare che tutto è possibile. Macro è lo specchio evidente di questo. È la dimostrazione
che un’intenzione, quella di condividere col maggior numero di persone possibile le cose che via via imparavo insieme a Ivana (cofondatrice del gruppo) e alle persone che hanno affrontato con me questo viaggio, si può realizzare, quando ci si crede fermamente. Questa intenzione originale ha dato origine a una casa editrice
Definire Macro in 3 parole. Potrei scegliere: consapevolezza, olismo, che è la capacità di vedere il tutto non separato dalle piccole parti, e coerenza, la coerenza di mettere l’essere umano prima di tutto. Preferirei, invece che usare 3 parole, definire la macro con la massima “ama il prossimo tuo come te stesso”, alleggerita da ogni riferimento religioso. Anzi, per Macro “ama il prossimo tuo” viene dopo “te stesso”. Prima di tutto ama te stesso. Questo è davvero il messaggio più importante.
Per maggiori informazioni sulla campagna, visita il sito www.fermativivi.it.
“Le piante esistono per la loro capacità di dare”
remedia
ecco perché da 25 anni le favoriamo nel dare il meglio e perché cerchiamo di mettere in contatto il loro generoso talento con tutte le persone che sentano il bisogno di nutrirsene. Lo facciamo attraverso preparati biologici e bioenergetici che siano il più vicino possibile al messaggio integro della natura, ma lo facciamo anche con una densa attività di occasioni con cui vivere e condividere i saperi e le emozioni di questa esperienza.
Stagionando
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UNA DOMENICA AL MESE, dalle 14 alle 18
Quarto di Sarsina (FC) Via Laghetti, 38 (sull’appennino Tosco-romagnolo) In alcune attività potrebbe essere necessaria la tessera annuale dell’ass. Telaragna - costo 7 euro. Iscriviti alle newsletter per restare informato!
La BOTTEGA
25 SETTEMBRE - Energie sottili pratiche collettive per una eco-sovversione 23 OTTOBRE - La semina seminario esperienziale di agricoltura biologica
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20 NOVEMBRE - Camminata al monte di facciano l’avvincente scoperta di spettacoli silenziosi 17 DICEMBRE - Pomeriggio con il naturopata
seminario: come trasformare i disturbi in occasioni di crescita (con falò finale!)
Il programma potrà subire variazioni... o piacevoli sorprese! Resta aggiornato sui nostri eventi iscrivendoti alle newsletter su
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SETTEMBRE 2016 N. 15
Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
X Libri&C. VALUTAZIONE DI VIVERE SOSTENIBILE:
OTTIMO
La Cura di Salvatore Iaconesi e Oriana Persico Editore: Codice Edizioni pagine 346 – prezzo di copertina: 15 €
Nel 2012 a Salvatore Iaconesi è stato diagnosticato un tumore al cervello. Invece di arrendersi alla condizione di paziente, ha deciso per un gesto radicale, mutuato dalla sua pratica quotidiana di hacker: pubblicare online la sua cartella medica e chiedere letteralmente al mondo intero di partecipare alla sua cura, per restituire alla malattia la dimensione umana e sociale persa nei protocolli ospedalieri. E il mondo intero ha in effetti risposto. Da ogni angolo della Terra medici, ricercatori, guaritori, designer, artisti e persone di ogni età, genere e condizione hanno collaborato a un esperimento collettivo di condivisione e apertura. È nata così “La Cura”, un progetto open source applicato alla medicina e al suo rapporto col corpo umano, una storia personale raccontata a due voci, un libro che potrebbe cambiare il nostro punto di vista sulle malattie, su come affrontarle e riportarle nella società abbandonando il ruolo di pazienti, sul significato della parola cura e la possibilità di estenderlo ad altri ambiti della vita.
Tempo di lettura 1 min.
SCARSO
Guida per diventare un genitore consapevole di Shefali Tsabary Editore: Macro Edizioni pagine 293 - prezzo di copertina: 16,50 €
Un manuale per tutti coloro che stanno crescendo un bambino e che vogliono dare ai propri figli l’opportunità di essere felici ed essere se stessi. Molti bambini sono infelici e difficili da gestire sia a causa delle abitudini quotidiane legate allo stile di vita sia all’imposizione da parte dei genitori delle loro idee, la loro visione della vita: riversano sui figli le aspettative irrisolte della loro infanzia. Spesso infatti, il ruolo che un genitore pensa di avere nei confronti del proprio bambino è quello di dover plasmare il suo futuro, assicurandogli il meglio possibile. Con questo libro la psicologa Shefali Tsabary si pone l’obiettivo di far capire a genitori ed educatori che bisogna conoscere se stessi e i propri limiti per poter interagire con successo con i propri figli e i bambini in generale. Per essere buoni genitori è necessario iniziare un percorso per migliorare se stessi, imparare ad ascoltare i propri figli, rispettare la loro individualità e fare tesoro del tempo trascorso insieme a loro. Diventando genitori consapevoli si può insegnare ai figli a riconoscere le loro emozioni e a gestirle con semplicità per diventare bambini, e in seguito adulti, equilibrati e felici.
Cura i tuoi denti di Nadine Artemis Editore: Macro Edizioni pagine 167 – prezzo di copertina: 11,50 €
Nonostante ci si spazzoli i denti più volte al giorno, si usi il filo interdentale e si vada spesso dal dentista, può accadere che si abbiano lo stesso i denti cariati. Ciò succede perchè l’odontoiatria occidentale tratta i sintomi invece delle cause degli squilibri dell’organismo. Questo metodo per curare crea una spirale continua di visite dal dentista, medicine da prendere, ecc. ma non risolvono i fattori che generano lo squilibrio e che causano le problematiche. Un passo che questo libro aiuta a fare è avere idee più chiare sulla propria igiene orale. L’esperta Nadine Artemis presenta le tecniche per avere cura della bocca eliminando consuetudini e vecchie usanze, con l’obiettivo di rendere sempre più forti e sani denti, gengive, saliva e smalto. Le otto semplici mosse descritte e spiegate fanno parte di un nuovo metodo di pulizia quotidiana basato su poche e facili tecniche naturali e sulle teorie sistemiche che come punto di partenza hanno una visione olistica della salute, che comprende il fisico, la mente e lo spirito come parte di un tutto.
Chi è il “culinary gardener”? Il Premio Terre di Lorena Turrini e Davide Rizzi - darz2000@libero.it
Da una decina d’anno ci dedichiamo alla progettazione e gestione di orti e frutteti biodinamici, prettamente in Toscana. Proveniamo da studi prima scientifici (Liceo Scientifico) poi artistici (Conservatorio di musica e Accademia di Belle Arti). Questo mix di creatività su una base classico-scientifica ci ha portati a scegliere una professione tanto importante e necessaria quanto impegnativa senza mai perdere di vista il nostro back ground. Da sempre ci impegniamo nel progetto di “Arte in Orto”, che promuove l’aspetto della bellezza e delle forme nel fare ortaggi e frutti di stagione in completa assonanza col metodo biodinamico che seguiamo con rigore e serietà. Nel nostro orto si parla di ortaggi, di genetica, di pianeti, di arte, di musica, di fisica quantistica, di chimica.... si semina, si raccoglie, si zappa... si assaggiano verdure appena colte... si ride, ci si diverte, si suona, si dipinge... L’orto è per noi un luogo di vita, un luogo da dove la vita trae nutrimento sia materiale che spirituale, coltiviamo ortaggi e bellezza!Come un’onda travolgente ci dedichiamo alla nostra passione portando in Italia la figura del “culinary gardener”: l’ortolano “personale” dello chef!Insieme allo chef decidiamo cosa seminare per creare un menù stagionale di verdure fresche ricche di sostanze nutritive, con deliziosi sapori e profumi evocativi. Le verdure vengono utilizzate, al momento della raccolta, in perfetto stato di maturazione per mantenerne vivi gli aromi e valorizzarne le intrinseche proprietà.Ogni verdura cresciuta e seguita in orto è più luminosa con un suo gusto ben distinto e fresca al tatto. Lavorando con la “terra” gli chef sviluppano una nuova libertà artistica per creare una vasta gamma di piatti di stagione presentati in uno stile innovativo servito con genuina ospitalità.
L’ i m p e g n o del “culinary gardener” è di garantire prodotti di ottima qualità in sapore, valore nutrizionale e bellezza, l’impegno dello chef è quello di utilizzarli in ogni loro parte, quasi come un rituale silenzioso che onora il vero valore del cibo e riconosce il lavoro che lo ha portato a crescere. Utilizziamo il metodo biodinamico di coltivazione che, nella nostra incessante e continua ricerca, ha saputo trovare le migliori risposte per una sana agricoltura, garantendo prodotti di altissima qualitàDavide s’impegna da anni nella ricerca di nuove specie di ortaggi partendo dalle rigenerazione delle sementi antiche e moderne.Per noi fare “Arte in Orto” significa percorrere una strada alla ricerca dell’armonia, dell’equilibrio, della sostenibilità che sono l’unico modo che conosciamo per onorare la terra che ci ospita.
de Femmes
Il Premio sostiene, da 15 anni in tutto il mondo, donne straordinarie che operano per la tutela dell’ambiente, evidenziando il loro impegno affinché serva da esempio e apra nuove strade. I progetti nati sotto il loro impulso sono molto diversi, così come le loro personalità. Ognuna ha la sua battaglia personale e la conduce a proprio modo. Grazie al Premio Terre de Femmes, la Fondazione Yves Rocher ha premiato già 350 donne con progetti sviluppati in 50 paesi del mondo e da quest’anno anche l’Italia partecipa con la prima edizione italiana del premio. Il Premio Terre de Femmes prevede un riconoscimento di 10.000€ attribuito da una giuria nazionale composta da esperti in tutela ambientale e leadership delle donne e da partner dei media. Il Premio Internazionale del pubblico, attribuito tramite votazione on line, offre altri 5.000€ tra tutti i progetti nazionali vincitori. Il Grand Prix International premia il progetto più emblematico tra le prime vincitrici di ogni paese partecipante: la vincitrice del Grand Prix International riceve un ulteriore finanziamento di 10.000 €. Può partecipare al premio Terre de Femmes qualsiasi donna maggiorenne, che lavori quotidianamente a progetti a favore dell’ambiente. La sua azione deve essere già iniziata e deve essere dimostrata da realizzazioni concrete.LA VINCITRICE RICEVERÀ UN PREMIO MONETARIO DI 10.000 €.
CANDIDATI ENTRO IL 30 SETTEMBRE 2016 ALLA PRIMA EDIZIONE ITALIANA DEL PREMIO TERRE DE FEMMES SU www.yves-rocher.it.
Sito per approfondire: www.veganfest.it AUTUNNO 2016
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Sano etico e sostenibile: il latte materno tempo di lettura:
di Linda Maggiori Cosa c’è di più sano, etico e sostenibile del latte materno? L’Oms raccomanda allattamento esclusivo fino a 6 mesi e integrato da alimenti almeno fino a 2 anni. Il latte materno è un alimento vivo, ricco di anticorpi, cellule staminali, ormoni, fattori di crescita e micronutrienti.Pronto all’uso,igienico,a rifiuti zero,a cm zero,a costo zero. L’allattamento, soprattutto se prolungato, è un fattore protettivo anche per la salute della mamma. Il latte materno è uno degli alimenti più democratici, perché il suo valore nutritivo è uguale in tutte le mamme, sia povere, sia ricche. Purtroppo, le percentuali di allattamento sono sconfortanti, (benché migliori degli anni ‘80): in Italia le donne che allattano esclusivamente al seno il proprio bambino, a 4-5 mesi di vita, sono il 38%. Eppure, a parte gravi patologie materne, o rarissimi casi di allergia dei bambini al latte materno (galattosemia), tutte le donne possono (in teoria) allattare. Ma cosa impedisce, in pratica, a tante mamme di allattare? Piccoli problemi e ansie che senza supporto possono diventare invalicabili montagne, pregiudizi nella rete familiare, pratiche sanitarie non corrette, politiche lavorative non abbastanza tutelanti, e su tutto, l’immane giro di interessi e corruzione che vortica intorno al latte artificiale. Un’inchiesta di Rec, su Rai tre, svela il costo nascosto del latte artificiale: quello dei viaggi, dei tablet, degli i-Phone che gli informatori scientifici regalano ai pediatri nella speranza di essere ricambiati con prescrizioni facili. Nei paesi poveri la situazione è ancora più drammatica: mamme spinte ad abbandonare l’allattamento per il marketing criminale delle multinazionali del latte artificiale, costrette ad alimentare i loro bimbi con latte in polvere,senza saper leggere le istruzioni né sterilizzare i biberon, strozzate dalla povertà, diluiscono la polvere in troppa acqua e troppo sporca. E così, tra infezioni e denutrizione, tanti bambini muoiono.
“Il latte materno è inquinato” dicono alcuni “meglio quello artificiale”. Benché effettivamente il latte materno concentra in sé molti inquinanti ambientali, la letteratura scientifica dimostra che è comunque preferibile a quello artificiale. A parità di contaminazione in utero se la cavano meglio, in termini di sviluppo neuropsicologico e cognitivo, i bambini allattati
al seno, soprattutto se a lungo, rispetto a quelli alimentati con formula o in maniera mista. L’allattamento al seno, infatti, favorisce e protegge lo sviluppo neuropsicologico e cognitivo anche quando sia stato compromesso dall’esposizione ad inquinanti durante la gravidanza. Miracoli della natura, che (ancora per quanto?) è più forte della follia di noi umani.
I quattro corpi di Barbara Gioia, ideatrice e operatrice del metodo 4Bodies Quantum Coaching - b.goia@libero.it Chi di noi può affermare sinceramente di non essere alla ricerca del benessere (bene-essere)? Di non sentire il bisogno di migliorare, equilibrare, alleggerire, lenire, saziare qualcosa dentro… e fuori se stesso? Molti sono i percorsi che si possono intraprendere in questo senso, alcuni li potremmo definire piú “semplici”, e mirano normalmente alla soddisfazione dei bisogni primari: cibo, sessualitá, protezione e cosí via… A qualcuno accade che una volta soddisfatti questi, nasca l’esigenza di altro… Di affinare ancora di piú la ricerca di benessere. E allora ci si orienta su percorsi interiori piú complessi che spesso comportano scelte di vita che escono molto dal tracciato comune (come ad esempio un cambio drastico sull’orientamento alimentare). Ogni percorso ha una sua dignitá e un suo preciso motivo di essere sentito proprio in quel momento di vita. Forse peró non tutti sanno che quando si operano dei cambiamenti in se stessi o nelle proprie abitudini, bisognerebbe tenere conto che dentro di noi albergano diversi “strati”, che ci compongono. Sono parti di noi, tutte energetiche, che vivono in noi e che hanno precise funzioni. Possiamo chiamarli Corpi, e possiamo dire che i principali sono quattro: il Corpo Mentale, il Corpo Emozionale, il Corpo Spirituale e il
Vegan Fest 2016 tempo di lettura:
Dopo il record di presenze senza precedenti della passata edizione del VeganFest (oltre 45.000 visitatori) una vera e propria tempesta di novità sta per essere annunciata per la speciale edizione “LIVE” del VeganFest 2016, che si svolgerà all’interno del SANA di Bologna dal 9 al 12 settembre. Caratterizzata dalla presenza del mondo del volontariato, associazioni per i diritti degli animali, mostre antispeciste, workshop di cucina, incontri e conferenze, la manifestazione più importante del mondo vegan, giunta alla sua sesta edizione, si svolgerà quest’anno in una specialissima edizione “LIVE” che trasformerà il più importante palco vegan d’Europa in un innovativo set TV dove, per quattro giorni, verranno registrate le puntate del nuovo format televisivo “VeganFest LIVE”, la prima trasmissione interamente vegan, una coproduzione VEGANOK e TeleAmbiente, condotta da Renata Balducci, Presidente di Associazione Vegani Italiani Onlus che vedrà protagonisti illustri personaggi dello spettacolo e della cultura. Si parlerà di diritti degli animali, sperimentazione sostitutiva, rifugi, nonviolenza, corretta alimentazione, sostenibilità, benessere, gravidanza e svezzamento vegan, ecc. E in ogni puntata saranno proposte specifiche rubriche, come:
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“Pillole di Psicoalimentazione”, “Sport Vegan”, “Angolo del Veterinario”, “Spazio Editoria”. Altra novità il cambio di padiglione che porterà questo speciale “VeganFest LIVE” nel nuovo Padiglione 30 a piano terra. Un intero padiglione dove è previsto il maggior afflusso di visitatori e le tantissime aziende Vegan presenti potranno ancora di più approfittare della visibilità che il VeganFest da sempre garantisce per presentare e vendere i propri prodotti. Ma le iniziative non finiscono qui, all’interno dell’enorme padiglione ci sarà la possibilità di assistere a diverse conferenze nello spazio “Piazzetta Salute”, il cui programma è coordinato da Associazione Vegani Italiani Onlus e vedrà susseguirsi tanti interessanti interventi dei più importanti medici e specialisti membri dei Comitati di AssoVegan. Diverse le occasioni per assistere agli show cooking dei più prestigiosi vegan chef in circolazione e appassionati di cucina vegan da tutta Italia. In più verrà allestita una nuovissima area Pizza Vegan Show a cura di VEGANOK e NIPFood e una speciale Area Gelato VEGANOK. Il VeganFest è un evento organizzato da VEGANOK la certificazione italiana dei prodtti vegan e gode del patrocinio di Associazione Vegani Italiani Onlus.
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Corpo Fisico. Ognuno di questi corpi ha peculiaritá sue, distinte ma interagenti con gli altri tre. Sono livelli energetici che insieme concorrono per farci vivere su questa terra. Per avere una vita equilibrata, occorre che tutti e quattro siano allineati, ovvero che, se cosí si puó dire, condividano le stesse idee. Un esempio? Se decido di cominciare a nutrire il mio corpo fisico escludendo la caseina perché penso che questo mi faccia bene, ció sará maggiormente efficace se lavoro su di me per: adeguare le ispirazioni del mio corpo mentale, cosí il pensiero di quel formaggio tanto buono non mi tormenterá; equilibrare le passioni del mio corpo emozionale, cosí magari il mio lato infantile (che in genere mi fa bere molto latte anche in etá adulta), non si sentirá mancante di una coccola in piú, evitando cosí che dopo anni mi ritrovi con una carenza nutrizionale. In fine aumentando l’energia del mio Corpo Spirituale, con pratiche di meditazione o affini, risulteranno piú semplici questi percorsi di crescita. Ci sono molte tecniche che possono aiutare l’allineamento dei quattro Corpi, tra cui quella che ho sviluppato personalmente che prende il nome di “4Bodies Quantum Coaching”. Essa permette di crearsi una vita felice, in perfetto allineamento, in tutti i campi.
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3 rimedi naturali per la cura dei tuoi capelli Al contrario di quanto si pensa, la salute dei nostri capelli parte dall’alimentazione: se avete capelli deboli e sfibrati, che cadono e si spezzano, è probabile che non stiate seguendo la dieta giusta. Cambiare alimentazione potrebbe aiutarvi, mangiando cibi con più vitamine e sali minerali, a partire dalla verdura fresca. Per prevenire la perdita e rinforzarli assumete biotina (che aiuta lo sviluppo della cheratina), e cioè la vitamina B7 o H presente nei cereali integrali come il riso e il lievito di birra, ma anche nei legumi. È bene assumere anche la vitamina E, contenuta in prezzemolo, carote e spinaci. Non dite no anche a frutta secca e semi, importanti per la salute dei capelli, così come al miglio. Tre rimedi naturali più comuni sono: 1. Massaggiare la cute con l’olio d’oliva Rafforzate i vostri capelli migliorando la circolazione sanguigna e dei liquidi nel vostro cuoio capelluto. Basterà che prima di farvi uno shampoo vi massaggiate la testa con dell’olio extravergine d’oliva, un trattamento naturale altamente idratante di cui vedrete gli effetti in pochissimo tempo. 2. Maschera allo yogurt Per nutrire i capelli sfibrati fate degli impacchi con un preparato fatto in casa a base di olio extravergine d’oliva, yogurt e miele. Prendete gli ingredienti e mescolateli in una ciotola in parti uguali. Poi applicate la miscela sui capelli bagnati e avvolgeteli nell’alluminio. Lasciate riposare per 15 minuti e poi risciacquate e lavate i capelli con uno shampoo dolce e un balsamo. Il risultato vi lascerà a bocca aperta e i vostri capelli torneranno ad amarvi.
3. Balsamo fai da te al cocco e semi di lino Il cocco e i semi di lino sono due sostanze nutrienti, molto importanti per la cura dei capelli. Se la vostra chioma è debole, ogni volta che fate la doccia applicate questo balsamo naturale fatto in casa dopo lo shampoo. Scaldate dell’acqua e mettete in infusione le bucce di arance. Mettete l’infuso nel mixer e aggiungete l’olio di cocco e il gel ai semi di lino. Frullate tutto e mettete in un contenitore pronto all’uso. Per i capelli secchi utilizzate shampoo delicati ed evitate lavaggi troppo frequenti. I capelli secchi hanno bisogno di lozioni a base di cheratina e di integratori orali, indispensabili per rafforzare ed inspessire i capelli. Per capelli grassi l’utilizzo di oli essenziali di timo,limone,bergamotto, origano e rosmarino agiscono con un ampio spettro antimicrobico, riequilibrando dunque anche la popolazione batterica normalmente presente nel cuoio capelluto. Particolare attenzione dev’esser posta, in caso di capelli grassi, durante l’asciugatura con il phon: per evitare che il calore fluidifichi ulteriormente il sebo vanificando l’effetto “astringente” della maschera fai da te, è necessario mantenere il phon ad una distanza di almeno 30-35 cm.
Stai bene rispettando l’ambiente e prendendoti cura del tuo corpo di Manuela Frigatti Resa 3 volte superiore rispetto ad una crema/ olio liquida e una maggiore quota di principi attivi senza rischi di reazioni allergiche o irritazioni. Grazie alla tecnica produttiva senz’acqua che utilizziamo, i nostri prodotti sono privi di conservanti chimici e di sostanze animali. Infatti l’assenza di acqua non rende l’ambiente vivibile per i microorganismi come i batteri. Inoltre è possibile inserire più principi attivi rispetto ad altre procedure di lavorazione. In questo modo produciamo rispettando l’ambiente e possiamo offrirti prodotti con una quota superiore di principio attivo per la cura del tuo corpo. SolidOlio, grazie alla metodologia di produzione di Staibenecosmetica è così concentrato di principi attivi da oli e burri vegetali Bio, che ha una resa 3 volte superiore a una crema normale. Stai Bene Cosmetica, è un laboratorio artigianale di cosmetica naturale, completamente Made in Italy, che oltre ad essere rigorosamente cruelty free (gli animali non si toccano), non utilizza parabeni, paraffine nè siliconi. Ma cos’è il SolidOlio? E’ chiamato SolidOlio perché non contiene acqua o sostanze acquose, non contiene neanche conservanti e sostanze di origine animale e si può apprezzare la completa assenza, di parabeni, paraffine, siliconi e tensioattivi chimici. E’ un panetto composto da una formulazione unica e bilanciata di oli e burri naturali preziosi che con la temperatura corporea si sciolgono, lasciando sulla pelle un film morbidissimo che idrata e nutre in profondità. Per il suo stato compatto SolidOlio non ha sprechi ed è paragonabile a una quantità di liquido tre volte superiore. Le essenze utilizzate per profumare il SolidOlio sono prive di alcol, delicate e senza allergeni. Il SolidOlio contiene tre preziose materie prime naturali provenienti esclusivamente da coltivazioni biologiche secondo le logiche del commercio equo solidale: • Burro di Cocco BIO, ha un grande potere idratante, emolliente e nutriente e dona alla pelle elasticità e tono • Burro di Karitè BIO, ricco di Vit. A, E e D è uno straordinario antiossidante per la pelle che protegge dai danni dei radicali liberi, dagli arrossamenti, dal vento, dal sole e dal freddo • Olio di Argan BIO, oro del deserto e segreto di bellezza delle
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Per capelli sciupati e fragili il principio attivo più importante è la cheratina, questa proteina rappresenta il principale costituente di capelli.Alcuni prodotti del mondo vegetale possono essere utilizzati per preparare maschere per capelli fai da te dall’azione rinforzante. L’olio jojoba, il burro di karitè, l’olio di mandorle dolci, l’olio di germe di grano e gli oli vegetali in genere sono spesso utilizzati come base per la creazione di maschere fai da te per capelli sfibrati. Anche lo yogurt e l’albume dell’uovo possono essere combinati per realizzare un trattamento cosmetico per capelli, dall’azione rinforzante e nutriente. Per contrastare la caduta dei capelli, uno dei rimedi naturali più efficaci è il peperoncino, la capsaicina estratta dal peperoncino induce una vasodilatazione nella sede d’applicazione. Anche l’estratto di rosmarino può essere sfruttato per preparare maschere per capelli fai da te dall’azione anticaduta, uguale discorso per il caffè, dato che in alcuni modelli sperimentali la caffeina cosparsa sul cuoi capelluto ha prodotto eccellenti effetti anticaduta. Anche gli estratti della frutta rivestono un ruolo primario: il cuoio capelluto necessita infatti di vitamine, sali minerali e sostanze antiossidanti. Fonte: www.cambiovitaexpo.com
Spazio Aperto, la bottega creativa! tempo di lettura:
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donne berbere, grazie al suo profondo effetto nutriente ed idratante, mantiene la pelle giovane e sana Attenzione: I nostri prodotti sono Vegan e Cruelty Free, ovvero non sono testati su animali. Il SolidOlio è: • nutriente profondo per il corpo • elasticizzante viso e labbra • protettivo e calmante per la pelle in caso di vento/ freddo/ sole • emolliente dopo rasatura e depilazione • preventivo per smagliature e desquamazioni •vellutante per mani e piedi Il SolidOlio per la sua particolare composizione ha la funzione di nutrire e idratare la pelle ed essendo composto da oli naturali, senza conservanti o addensanti, si può utilizzare su qualsiasi parte del corpo. Come si usa? SolidOlio si utilizza direttamente sulla pelle e si presta per diversi fini. Qui sotto alcuni esempi: • Prima del bagno/ doccia/ piscina: Sulla pelle asciutta SolidOlio, la protegge dal cloro e dagli agenti aggressivi (tensioattivi). • Dopo il bagno/ doccia: SolidOlio, sulla pelle calda e umida, è il nutrimento perfetto. • In caso di vento/ freddo intenso/ sole: SolidOlio protegge la tua pelle prima/ durante/ dopo l’esposizione agli agenti atmosferici. • Dopo barba/ depilazione: sulla pelle detersa, SolidOlio previene e calma irritazioni e arrossamenti. • Prevenzione delle smagliature: durante la gravidanza o la crescita, SolidOlio aumenta l’elasticità della tua pelle. • In caso di desquamazioni: applica SolidOlio con un massaggio circolare e profondo, preferibilmente dopo la rimozione di cellule morte con il nostro insostituibile SolidOlio Scrub. • Sulle mani: SolidOlio dona morbidezza e protezione alle tue mani. Ottimo anche per impacchi emollienti. • Sui piedi e talloni induriti: Sulla pianta e sul tallone, SolidOlio aiuta i tuoi piedi a tornare lisci e belli. Su www.staibenecosmetica.com poi puoi scegliere secondo il tuo gusto! Hai a disposizione 30 profumazioni differenti!
Spazio Aperto è la bottega di Simona e Gilda, un felice recupero urbano nel cuore di Ferrara. E’ lo spazio dove mestieri dimenticati ritornano a vivere, dove le idee nascono, prendono forma e si mettono in mostra. E’ lo spazio dove la passione, l’abilità, e il lavoro di tanti artigiani si “racconta” attraverso l’esposizione e la vendita delle loro autoproduzioni. Spazio Aperto non è solo un luogo espositivo è uno spazio dove le nostre competenze sono a disposizione per chi ha voglia di provare, sperimentare, curiosare e imparare. E’ stimolo e condivisione. E’ laboratori, incontri, attività volti a promuovere il saper fare e trasmetterne il valore. E’ associazione di promozione sociale, dove si promuove la sostenibilità e la cultura del riuso in un’ottica di un’economia accessibile e libera da etichette, marchi e logiche di mercato. E’... uno spazio aperto. Vi abbiamo incuriosito abbastanza? Tra un cinema ed un aperitivo fate un salto da noi, ci trovate in via C. Mayr 69, ma se volete potete raggiungerci anche da via delle Volte 41. Visitate la nostra pagina facebook Spazio Aperto Ferrara e regalateci un I LIKE.
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Executive Service: il primo data center a emissioni zero di Paolo Piras Se vi dicessimo che tre e-mail generano la stessa CO2 prodotta percorrendo un chilometro in automobile, che un server web produce ogni anno da una a cinque tonnellate di CO2 e che internet inquina quanto l’intera aviazione civile mondiale che reazione avreste? Probabilmente molti di voi rimarrebbero increduli –e anche noi siamo rimasti piuttosto stupiti quando abbiamo scoperto questi dati – eppure è tutto vero: l’utilizzo dei dati elettronici - che in questi decenni è aumentato in maniera esponenziale - non può non avere un impatto sull’ambiente. I server, l’energia necessaria ad alimentarli, tutto questo ha ovviamente un costo in termini di impatto ambientale. E anche se spesso non ci pensiamo, dovremmo cominciare a tenerlo presente. Chi invece ci ha pensato per tempo è stato Gianluigi Capra, giovane appassionato di informatica che nel 1988 ha deciso di fondare Executive Service, una società specializzata nell’offrire alle aziende servizi tecnologici personalizzati e studiati ad hoc per ottimizzare costi e performance di software, hardware e reti aziendali.
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Dopo diversi anni di intensa attività, Gianluigi e tutto lo staff di Executive Service hanno deciso di dare vita a progetto ambizioso: una web farm ribattezzata “Hosting sostenibile”, fondata sull’offerta di servizi di hosting ospitati in una struttura alimentata da energia solare in autoconsumo, prodotta da un impianto fotovoltaico di proprietà. Questa energia pulita viene immessa direttamente nel circuito che alimenta server, dispositivi di sicurezza e impianti di climatizzazione, garantendo durante il giorno la totale copertura del fabbisogno energetico. Ma la webfarm è stata solo il primo passo: in continuità con questa linea di lavoro, nel 2014 Executive Service decide di estendere il concetto di sostenibilità a tutta l’attività aziendale, e così, nel venticinquesimo anniversario dalla sua fondazione, decide di cimentarsi in un’opera maestosa costruendo una nuova sede a Castel San Pietro Terme (BO), al cui interno sorge il primo Green Data Center del Mediterraneo a emissioni zero. Si chiama 00GATE (www.00gate.com), ed è una struttura a emissioni zero e ridotto impatto ambientale, costruita
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totalmente in legno, che rispetta i parametri di bioedilizia più avanzati. Abbiamo incontrato Leandro Rubbini, Responsabile Commerciale di Executive Service, per farci raccontare come: «Oltre al Green Data Center, come azienda vogliamo legare tutto il nostro lavoro ai principi fondamentali dello sviluppo sostenibile, sia in termini ambientali che etici. In sostanza, quello che abbiamo definito il principio delle 8 R: Riutilizzare, Riciclare, Ridurre, Ristrutturare, Rilocalizzare, Rivalutare, Ricontestualizzare, Ridistribuire. Chiunque abbia già attivo un servizio di Web hosting, Virtual Private Server, Server dedicato, può renderlo a emissioni zero – senza alcun costo aggiuntivo – semplicemente trasferendolo all’interno del nostro Green Data Center, e ottenere in questo modo una certificazione reale rilasciata da una struttura esterna qualificata in questo ambito». Una visione che non poteva che sposarsi perfettamente con quella del Circuito Liberex, il Circuito di Credito Commerciale dell’Emilia Romagna a cui Executive Service aderisce dallo scorso anno, e naturalmente di Vivere Sostenibile.
VEGEtables
Un gioco di carte nuovo, con regole semplici e una strategia entusiasmante di Paolo Piras In questa epoca di videogames dilaganti, di connessioni ultraveloci permanenti e di (innaturale) simbiosi con smartphone e tablet, VEGEtables propone la riscoperta di un valore dal sapore antico, ma destinato a essere apprezzato ancora a lungo: sedersi intorno a un tavolo, in famiglia o con gli amici, per condividere un’ora di sana e divertente competizione. L’idea VEGEtables nasce nell’estate del 2011, con l’intento di realizzare un gioco di carte dal meccanismo innovativo che realizzasse la combinazione di due elementi principali: la semplicità delle regole e una profondità strategica in grado di impegnare anche i giocatori più esigenti. A oggi VEGEtables dispone di tre tipi di regole (base, expert e torneo) dalle necessità di impegno crescente, soprattutto per la progressiva riduzione del “fattore fortuna” che viene livellato con interessanti soluzioni di regolamento. La prima bozza delle regole venne proposta dall’autore a un gruppo di amici con l’uso del normale mazzo di carte francesi, con il sottile sotterfugio di “aver trovato le regole su Internet”, così da eliminare in modo netto e deciso i giudizi “di favore”. Dopo qualche settimana di questa fase di playtest, alla luce dell’eccellente gradimento rilevato, il passo successivo fu la scelta dell’ambientazione grafica.Trattandosi di un gioco dalle solidissime basi matematiche, ci si poteva anche limitare a dei semplici numeri elegantemente colorati, ma l’impostazione della meccanica di gioco consentiva un miglior lavoro della fantasia: grazie a una felice intuizione la scelta è arrivata ai vegetali, che permettono di abbinare le sequenze numeriche alla sintesi (estrema, ma chiarissima) della nascita e crescita di frutti e ortaggi, fino al raccolto finale. Il titolo “VEGEtables”, inoltre, ha permesso un accattivante gioco di parole tra il significato diretto del termine inglese e il riferimento alle “tabelle” che si andranno costruendo: delle vere e proprie progressioni aritmetiche in ragione quattro. A maggio 2012 VEGEtables ha visto la luce, realizzato dalla multinazionale belga “Cartamundi”, leader mondiale della produzione di carte da gioco. Non esiste una distribuzione commerciale: la diffusione del gioco, secondo i criteri della autoproduzione, è affidata unicamente alla partecipazione dell’autore agli eventi ludici nazionali (il Play di Modena, Lucca Comics&Games, Ludica a Roma e Milano solo per citare le manifestazioni più famose). Da agosto 2014 VEGEtables è stato promosso, unico gioco italiano
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a ottenere questo riconoscimento internazionale, a Disciplina Ufficiale del Mind Sports Olympiad, manifestazione che si svolge annualmente, dal 1996, a Londra. In queste “Olimpiadi degli Sport della Mente” si disputano una sessantina di tornei di varie specialità nell’arco di otto giorni: dagli Scacchi al Go, dal Backgammon a Carcassonne, dal Bridge al Machiavelli. VEGEtables, dopo un’attenta valutazione da parte degli organizzatori della manifestazione, è entrato a far parte di questa già ricca proposta di giochi e l’autore si fa carico di dirigere personalmente il torneo nelle date che il comitato organizzativo gli assegna. Obiettivi A seguito dell’attività di divulgazione sopra citata, sviluppata dall’autore negli ultimi quattro anni, è stata constatata la giocabilità di VEGEtables dai sette anni di età. In linea di massima gli alunni che hanno già frequentato la seconda classe della scuola primaria sono sicuramente in possesso di tutte le competenze necessarie ad apprendere le regole del gioco e in grado di muoversi in autonomia nell’uso delle carte dopo solo qualche aiuto nei primi “giri di tavolo”, fin dalla prima partita. E’ curioso notare, durante il primo approccio delle partite dimostrative, come i genitori restino spesso sinceramente sbalorditi nel vedere i loro ragazzi impegnarsi in quello che, nell’approccio più semplice, è un esercizio matematico davvero elementare. In realtà la base strategica del gioco (che non è parte del regolamento, ma è uno stato di consapevolezza che si concretizza nel giocatore con l’esperienza e l’osservazione dell’effetto delle proprie giocate rispetto a quelle degli avversari), è molto varia e disponibile ad adattarsi alle peculiarità caratteriali del giocatore stesso: il timido userà con parsimonia una carta alla volta mentre l’esuberante vorrà tentare
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di chiudere la manche nel più breve tempo possibile. Entrambi scopriranno che nessuno dei due approcci è vincente tout court, ma che sarà necessaria una adeguata mediazione tra entrambi gli stili, favorendo un processo di maturazione che porterà benefici anche in altri campi. E c’è dell’altro: per effetto delle regole sulla distribuzione delle carte e della loro visibilità, diventa possibile prevedere gli scenari possibili, cioè calcolare quali possono essere gli effetti provocati dalla nostra mossa, rispetto alle carte possedute dagli avversari. In breve, così come accade negli Scacchi, anche in VEGEtables è d’obbligo per il giocatore porsi la domanda “E dopo? Cosa farà il mio avversario se io adesso gioco questa carta?”. E quindi comportarsi nel modo più conveniente rispetto alla propria valutazione, che deve tener conto di una molteplicità di fattori: cercare di ostacolare il gioco degli avversari, evitare di bloccare giochi di cui si possiedono le carte, stimare l’opportunità di raccogliere qualche bonus senza portare troppi vantaggi al gioco avversario e molto altro ancora. L’autore Daniele Ferri, ferrarese DOC, classe 1964, informatico di professione e appassionato giocatore multidisciplinare, ha maturato una notevole esperienza nei più famosi giochi “di scacchiera” e spazia volentieri dai boardgames all’enigmistica, dal gioco di ruolo ai giochi di carte. Dal 2012 partecipa alle “Olimpiadi degli Sport della Mente” a Londra, dove ha conquistato più di una medaglia per l’Italia. Profondo conoscitore di un grande numero di giochi di carte, ha scritto e autoprodotto “Proposte Alternative”, un libro che raccoglie trenta giochi poco noti al grande pubblico, ma dai regolamenti avvincenti e impegnativi. Per info: admin@vegetablesgame.com www.vegetablesgame.com.
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AMICI ANIMALI AUTUNNO 2016
Camminare e ancora camminare! di Catherine Ratajczak Guidi, educatore cinofilo Nel corso degli incontri che faccio con persone che hanno preso un cane si arriva immancabilmente a parlare delle uscite quotidiane. Spesso mi accorgo che il tempo trascorso fuori è decisamente poco per il cane... ma non per il proprietario! Il cane giovane e in buona salute è un perfetto atleta e ha un’assoluta necessità di fare movimento per stare bene. La sua energia è tanta e va indirizzata sul movimento. Meglio camminare che scaricarsi sui mobili di casa! Potere correre, giocare con gli altri, fare delle esperienze nuove sono fondamentali a livello fisico e non solo fisico. Stancarsi fisicamente produce benessere nel cane e il riposo sarà allora sinonimo di ristoro e non di inerzia. Poi dopo aver ricaricato le batterie il nostro amico sarà di nuovo pronto per nuove avventure! Tutti i cani hanno bisogno di muoversi, proprio tutti. C’è chi si accontenta di meno, chi invece deve fare tanta attività fisica. Pensate al border collie o al pastore australiano che vanno tanto di moda ultimamente. Non sono certo stati selezionati per rimanere statici. Sono in grado di lavorare a fianco del pastore per ore. Quindi prima di prenderne uno è meglio valutare se ci sono i presupposti giusti per il movimento. Allo
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stesso modo anche i cani di piccola taglia sono vispi e non hanno bisogno di essere portati in borsetta. Le loro 4 zampe funzionano alla perfezione! Si può dire che in rapporto alla loro taglia hanno maggiore necessità di camminare rispetto ai cani di taglia grande. Un san bernardo o un bovaro del bernese rimarrà sicuramente più volentieri sdraiato per terra ad osservare il suo territorio, ma un chihuahua o un pinscher marciano, eccome! Avere un cane significa condividere con lui tante cose e in particolare la camminata. Il semplice giretto dell’isolato non basta. Nel corso della giornata ci vorrebbe una bella uscita gratificante per il cane, poi le altre uscite potranno essere più corti e dedicate ai bisogni fisiologici. Un’uscita a piedi all’aria aperta in compagnia è salutare per lui e per noi. Passeggiare, giocare insieme, divertirsi sono davvero i presupposti per una relazione positiva con il nostro amico. Il movimento regolare e quotidiano è alla base di un “mens sana in corpore sano” per lui e anche per noi. Se non lo state già facendo, provate finché il tempo si presta e vedrete subito la differenza. Ne vale la pena!
Gli insetti sociali di Roberto Marchesini - zooantropologia@siua.it
Perché parliamo di insetti? Gli insetti ti portano nel mondo dei fiori, ti legano a doppio filo alle piante, ti fanno apprezzare i mesi che da aprile a ottobre ti regalano sequenze tonali e coreografie di sfumature ben caratterizzate, te le fanno godere portandoti nel loro mondo, strappandoti dall’omologazione, da quel troppo umano fatto di una realtà sempre uguale e senza sorprese, priva della magia delle stagioni. Rincorrere gli insetti significa immergersi in una dimensione inusuale, fatta di schemi morfologici e biomeccanici nonché di illusioni ottiche e giochi cromatici che non hanno eguali nella nostra realtà. È in tutto e per tutto un altro mondo e non solo per la morfologia dell’insetto, ma per il contesto col quale necessariamente ci si trova a dover fare i conti. L’insetto è parte integrante in una metropoli vegetale che ne dimensiona l’esistenza, si muove in una New York frenetica piena di rischi e di opportunità; e quando ti affacci su questo mondo inevitabilmente diventi anche tu un po’ insetto. È per questo che fin da piccolo amo gli insetti in un modo particolare e prima che etologo mi piace pensarmi come entomologo. Quello che più mi affascina è la caratteristica di alcuni di loro di vivere insieme come fossero un macro-organismo che agisce per il bene di tutti trascendendo le singole individualità. Si tratta degli insetti sociali, ordine formato dagli isotteri, meglio note come térmiti e gli imenotteri, che comprende vespe, api, bombi, xilocope nel grande popolo degli apidi, vespe, poliste, calabroni in quello dei vespidi e le formiche. Ricordo che a tre anni ero già un etologo in erba o, meglio, in mezzo all’erba: sempre sporco di fango, completamente conquistato da quei piccoli esserini che si muovevano in un microcosmo fatto di frenesia e colori. I miei primi interessi furono rivolti alle formiche: esse attraggono in genere i bambini perché da bambino sei vicino alla terra, alle fessure nel pavimento, alle piccole crepe, pertugi misteriosi ed erba. Affascinanti le formiche nella loro numerosità, nei lunghi plotoni che marciano in fila indiana lungo rotte invisibili ma precise, fortemente desiderate
le coccinelle per la loro rarità, per quello spiccare improvviso come una bacca tra le foglie verdi. Gli afidi erano il punto d’incontro tra questi due mondi. Le formiche si nutrono, infatti, della “cacca” degli afidi, la melata; le coccinelle al contrario si fanno scorpacciate di afidi, essendo terribili predatori, amati dai giardinieri proprio per la loro capacità di contenere i parassiti delle piante. La coccinella visita i germogli delle piante e appena incontra un gruppo di afidi, la coccinella si ferma a desinare. È facile allora osservare le formiche che accorrono in difesa della loro mandria con l’obiettivo di gettarla giù dal ramo. Presto però mi accorsi che il mondo delle vespe, altro insetto sociale per eccellenza, mi offriva un numero maggiore di osservazioni: innanzitutto oltre a raccogliere nettare la vespa è predatrice, perché nutre le proprie larve con la carne, poi il loro comportamento è molto più battagliero ed esposto. Mentre le api formano società pluriennali, la comunità delle vespe resta in vita un solo anno, difatti la colonia precedente va in disfatta col sopraggiungere dei primi rigori autunnali, cosicché ogni primavera le vespe devono ricominciare daccapo il loro lavoro, avendo a disposizione ben poco tempo. Che mondo, quello degli insetti! Roberto Marchesini (Bologna 1959) è filosofo, etologo e zooantropologo. Da oltre vent’anni conduce una ricerca interdisciplinare volta a ridefinire il ruolo degli animali non umani nella nostra società. Direttore del Centro Studi Filosofia Postumanista e della Scuola di interazione uomo-animale (Siua), è autore di oltre un centinaio di pubblicazioni nel campo della bioetica animale, delle scienze cognitive e della filosofia post-human. È’ inoltre direttore della rivista “Animal Studies”, la rivista italiana di antispecismo (Novalgos).
Insalata con Baby Carotine tempo di lettura:
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Si avvicina l’estate e anche i nostri pelosi gradiscono un piatto fresco e goloso. Provate questa semplice ricetta e le code a mulinello sono garantite! Ingredienti: Patate Baby Carotine già cotte Fagiolini Pisellini surgelati Preparazione: • Bollite le patate, i fagiolini e i pisellini. Rispettando ovviamente i tempi di cottura di ogni verdura. • Lasciate raffreddare le patate e sbucciatele. Se preferite potete anche lasciare la buccia che, essendo cotta, non è né sgradevole, né dannosa. • Aggiungete le baby carotine (sono quelle carotine piccole che si trovano anche già precotte) e mescolate. • Un filo d’olio extra vergine di oliva o di lino, lasciate raffreddare e la loro insalatona è pronta per essere servita!! Se la papperanno in un baleno! • Nel vostro piatto aggiungete qualche oliva, qualche cappero e salate a piacere. Ottima anche la salsa di soia come condimento. Buon appetito al vostro cane con questa ricetta vegana! Fonte: https://ricetteveganepercani.wordpress.com
CALENDARIO, MERCATI E ANNUNCI AUTUNNO 2016
ANNUNCI
SETTEMBRE 2016 • Da giovedì 1 a venerdì 30 settembre ESCURSIONE Passeggiata a cavallo Una bellissima escursione a cavallo, per andare ad ammirare la bellezza delle Valli. Durata di circa un’ora con accompagnamento da parte di una guida e spiegazione del territorio visitato. Informazioni e iscrizioni allo 0532 801058 e info@pratopozzo.com Azienda Agriturismo Prato Pozzo, Anita di Argenta (Fe) www.pratopozzo.com • Venerdì 2 e 30 settembre Ore 21 – 23.30 EVENTO Osservazione guidata del cielo Venerdì 2 settembre al telescopio si osserverà il pianeta Marte e i suoi misteri mentre venerdì 30 settembre agosto si parlerà di quanto peseremmo sugli altri pianeti. La visita all’osservatorio è gratuita e non necessita di prenotazione (a meno che non ci siano gruppi di scolaresche o gruppi con cui concordare una data di incontro). Informazioni e prenotazioni al 346 8699254 Osservatorio Astronomico “P. Burgatti”, Via Dante Alighieri 6 (Si entra dal nuovo Ingresso in via Cola), Cento (FE) www.astrofilicentesi.it • Sabato 3 e domenica 4 settembre EVENTO Festa del Libro Ebraico in Italia 2016 Kermesse culturale, giunta alla settima edizione, che trasforma Ferrara in capitale della cultura ebraica con presentazioni di libri, dibattiti, laboratori per ragazzi, concerti, incontri e spettacoli. All’interno, concerto della jazz band Avishai Cohen Quartet a ingresso libero (sabato 3 settembre ore presso il Giardino di Palazzo Roverella , Corso della Giovecca 47 a Ferrara). Informazioni allo 0532 769137 e info@ meisweb.it, meis@coopculture.it Centro storico e Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah,Via Piangipane 81 - Ferrara www.meisweb.it - www.jazzclubferrara.com • Venerdì 9 settembre Ore 21.30 CONCERTO Antonella Ruggiero Concerto versatile feat. Mark Harris al pianoforte, ingresso gratuito. All’interno della seconda edizione della rassegna Note di Settembre Arena Palazzo Bellini,Via Agatopisto 5 – Comacchio (FE) www.comune.comacchio.fe.it • Da venerdì 9 a domenica 18 settembre Ore 8 -21.30 EVENTO Ferrara Balloons Festival Uno dei più prestigiosi festival di mongolfiere in Europa che ha già appassionato oltre 120.000 visitatori: mongolfiere in volo libero, vincolato e dalle forme speciali, spettacoli, specialità eno-gastronomiche, eventi sportivi, artistici e musicali e giochi. E’ possibile assistere al gonfiaggio delle mongolfiere, salire a bordo dei palloni la mattina presto e verso sera. Il sabato sera alle ore 21, lo spettacolo delle mongolfiere illuminate a ritmo di musica. Particolare l’attenzione verso i bambini con diverse aree loro dedicate. Dal lunedì al venerdì ingresso gratuito, sabato e domenica 5 €. Ingresso gratuito per i minori di 12 anni. Per informazioni: info@ferrarafestival.it Parco Urbano “G. Bassani”, Ferrara www.ferrarafestival.it
• Da venerdì 23 a domenica 25 settembre 2016 Ore 9.30 – 24 EVENTO EuropAFerrara Mercatini, mostre mercato, profumi, sapori e colori dall’Europa. Grande mercato internazionale, occasione per incontrare circa 120 commercianti da ogni angolo d’Europa. Sui banchi saranno presenti le più svariate categorie merceologiche dall’oggettistica e dall’artigianato alle specialità alimentari in grado. Un modo anche di avvicinarci idealmente a culture a luoghi anche distanti da noi ma comunque sotto il comune denominatore dell’Europa. Ingresso gratuito, informazioni allo 0532 234211 Area Acquedotto e Stadio, Piazza XXIV Maggio - Ferrara • Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre Ore 9.30 - 24 Tuttaunaltracosa La fiera nazionale del commercio equo e solidale, organizzata come sempre dall’Associazione Botteghe del Mondo, ospiterà botteghe, produttori e centrali di importazione, ognuna con le proprie storie da raccontare e i propri prodotti – alimentari, tessili, artigianali – da mostrare. Prodotti ideati, preparati, costruiti con la giusta cura, i giusti tempi, i giusti modi. E accompagnati sempre da un rispetto attento per il lavoro di chi li ha realizzati. Oltre 50 stand offrono proposte uniche di artigianato e agricoltura. Non mancano occasioni per saziare l’appetito con pietanze di qualità (dalle preparazioni tipiche ed etniche alle produzioni biologiche), laboratori ricreativi, musica e cinema. Piazza Ariostea, Ferrara www.tuttaunaltracosa.it • Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre Internazionale a Ferrara Congressi, convegni, conferenze, seminari: giornalisti e autori da tutto il mondo arrivano a Ferrara per una serie di conferenze e incontri gratuiti. Roberto Saviano, Amira Hass, Arundhati Roy, Marjane Satrapi, Noam Chomsky, Lucia Annunziata, Gad Lerner, Daria Bignardi, Dana Priest, Hu Shuli sono solo alcuni degli ospiti ospitati nel corso degli anni a Ferrara. La manifestazione, ospitata nei prestigiosi spazi del centro storico di Ferrara nel rispetto della sostenibilità ambientale e dell’accessibilità per tutti, affronta tematiche di grande attualità e di rilevanza sociale, economica e politica. Tutti gli appuntamenti del festival sono gratuiti e senza prenotazione. L’ingresso ai documentari della Rassegna Mondovisioni costa 3 €. Informazioni allo 0532 241419 e festival@internazionale.it Centro storico, Ferrara www.internazionale.it/festival
OTTOBRE 2016 • Sabato 1 e 8 ottobre Ore 15 ESCURSIONE Comacchio, una città d’acqua Visita di Comacchio attraversando il caratteristico centro storico, ancora magico per la bellezza dei suoi ponti e dei corsi d’acqua; negli scorci più suggestivi si potranno vedere i presepi popolari. Durata 1 ora e mezzo, costo 5 € adulti e 2,50 € bambini (da 4 a 10 anni) prenotazioni obbligatorie e informazioni allo 0533 81302, 346 5926555 e info@podeltatourism.it Punto di ritrovo con la guida presso la piazzetta Trepponti, Comacchio (Fe) www.podeltatourism.it • Domenica 30 ottobre e 27 novembre Ore 15.30 EVENTO Ritratto di Lucrezia Borgia. Chiaroscuri del mito ferrarese Visita “animata” e spettacolo teatrale che si svolge attraverso le suggestive sale del Castello Estense di Ferrara con degli attori di teatrOrtaet, per rivivere la controversa figura di Lucrezia Borgia. E’ consigliata la prenotazione allo 0532 299233 e castelloestense@comune.fe.it Castello Estense, Largo Castello – Ferrara www.comune.fe.it
NOVEMBRE 2016 • Sabato 19 e domenica 20 novembre EVENTO Festa dell’Albero 2016 Ogni anno il 21 novembre celebriamo gli alberi e il loro indispensabile contributo alla vita. Assorbono anidride carbonica e restituiscono ossigeno, proteggono la biodiversità, hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione del dissesto idrogeologico. Insieme ai giovani e giovanissimi studenti delle scuole italiane si mettono a dimora giovani alberi per riqualificare aree degradate, per fare più bella la città. Messa a dimora di nuovi alberi, sensibilizzazione, incontri, dono di alberi e arbusti, coinvolgimento di cittadini e delle scuole. Cerca l’appuntamento della Festa dell’Albero più vicino a casa tua. Per informazioni: info@ legambienteferrara.it www.legambiente.emiliaromagna.it
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MERC ATI CONTADINI OGNI MERCOLEDÌ
dalle 8 alle 14 L’AGRIMERCATO DI GRISÙ Mercato a filiera corta degli Agricoltori di Campagna Amica – Coldiretti Ferrara con prodotti freschi e trasformati della Filiera Agricola. Un mercato contadino che recupera spazi cittadini, vicino alle persone del quartiere, dove ritrovare i sapori della propria terra e il piacere di fermarsi per parlare e per scoprire il gusto del buon cibo. Ex caserma dei Vigili del fuoco con ingresso da Via Ortigara 11, Ferrara www.spaziogrisu.org/lagrimercato-di-grisu/
OGNI GIOVEDÌ dalle 8 alle 14 MERCATO BIOPERTUTTI Prodotti di stagione biologici e biodinamici, locali e a prezzo equo.Vendita diretta di frutta e verdura, pane, formaggio, olio, vino, pasta, farine da grani antichi, sughi, marmellate, biscotti e dolci. Prodotti di cosmesi, oli essenziali, detergenti per la casa, artigianato eco sostenibile. Info point per conoscere meglio il bio. Piazzale dei Giochi, Ferrara www.facebook.com/biopertutti
OGNI SABATO mattino MERCATO DELLA TERRA Oltre trenta piccole aziende contadine del territorio provinciale e oltre cento tipologie di prodotti locali, tradizionali, stagionali; garantiti da chi li produce. Tutti prodotti ogm free, moltissimi biologici e tutti con l’Etichetta Narrante del produttore della sua storia aziendale, produttiva e personale. Organizzato dalla Condotta Slow Food di Ferrara Cortile del Baluardo del Montagnone,Viale Alfonso I D’Este, 11 - Ferrara www.facebook.com/pages/Slow-Food-Ferrara-la-nuova-paginaufficiale
OGNI PRIMA E TERZA DOMENICA DEL MESE
mattino e pomeriggio MERCATO DEL CONTADINO Ogni prima e terza domenica del mese i produttori agricoli e gli operatori dei prodotti tipici ferraresi danno vita ad una rassegna - mercato dell’agroalimentare della provincia. All’insegna della “filiera corta” è possibile scoprire le produzioni di stagione delle campagne come frutta, verdura, vino, riso, aglio, e tanto altro. Prodotti sia freschi che trasformati; anche fiori e piante. Piazza del Municipio, Ferrara
OGNI SECONDA DOMENICA DEL MESE
eccetto luglio, agosto, dicembre e gennaio dalle 8 alle 19 MERCATINO DEI PRODOTTI BIOLOGICI Gli associati al “Giardino dei semplici” sono operatori che intendono divulgare e promuovere prodotti naturali biologici, ecologici, erbe aromatiche, spezie, piante naturali, prodotti del sottobosco, confettura, prodotti di apicoltura, per la cura del corpo e della casa, giardinaggio, il tutto sano e naturale attraverso la Fiera del prodotto naturale biologico. Piazza Trento Trieste, Ferrara www.emiliaromagnaturismo.it/it/eventi/ferrara/ferrara/mercatino-dei-prodotti-biologici
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