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Supplemento di Vivere Sostenibile - Marzo 2017 - n. 37
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EDITORIALE
UOMO SECONDO NATURA
di Riccardo Galli
La natura è tutto ciò che ci circonda non creato da noi esseri umani. Questa riflessione mi sembrava banale ma non lo è, come non è banale soffermarsi a pensare che non sostenibile quello che abbiamo creato, spesso a scapito della natura. Ormai ogni oggetto creato dal l’uomo produce co2, ogni spazio che l’uomo occupa produce danno se non nell’immediato, a lungo termine… e a livello planetario questo è allarmante. La natura avrebbe tutto per sostenerci ma siamo veramente tanti su questo pianeta e spesso guidati da esigenze egoistiche, pretendendo tutto e subito. Noi occidentali siamo o siamo stati quelli da imitare da parte dei paesi emergenti. Tanti stanno arrivando a voler vivere “all’occidentale” nei loro paesi trasformando le loro culture in un vortice di consumismo confuso che a volte riesce a creare visioni con profumi altamente affascinanti, altre il risultato è deprimente e in ogni caso il prezzo è sempre alto a livello ambientale. L’uomo fa tutto e il contrario di tutto, ovvero una parte del mondo sta faticosamente cercando di tornare sui propri passi perché la strada intrapresa risulta assolutamente insostenibile con orizzonti catastrofici, e l’altra parte ha intrapreso quella strada che di qua si vuole abbandonare... assurdo! Ma vogliamo essere positivi, guardiamo per esempio alla Cina, dove c’è un netto sviluppo nel riciclaggio industriale. Sappiamo come vivono i cittadini delle loro grandi città e sappiamo ancora meglio purtroppo come lavorano uomini e donne in quella fascia del mondo. Questi dati sullo sviluppo del riciclaggio industriale sono ufficiali e ben vengano, anche se non credo siano azioni dettate da un impeto etico, quanto invece di carattere economico. Ben vengano le mode e le novità purché siano positive con la speranza che illumino uomini e donne verso un cambiamento più sostenibile. La natura è bella quanto spietata, ma l’uomo nella storia recente
è l’elemento che modifica in modo netto gli equilibri. Cosa siamo noi nell’universo? Granelli di sabbia nel deserto... A me è capitato di sentirla addosso la forza della natura, del mare in particolare e credetemi: lui è molto forte; così forte che solo la paura può salvarti perché il rispetto dovuto non basta. Gli ultimi eventi sismici sono stati ahimè significativi quanto imprevedibili. Gli eventi, i disastri ambientali e i nostri gesti quotidiani non sempre sono collegati ma di sicuro la Natura dà la vita, ma la toglie anche, con infinita semplicità. Noi siamo veramente come granelli di sabbia nel deserto... E allora in questa
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primavera ricordiamocene, guardiamola questa natura che per fortuna abbiamo ancora attorno in zone anche a lei riservate, come sul delta del Po o nei parchi di questa nostra bella città, dove alberi secolari possono toglierci letteralmente il respiro se ci fermiamo a guardarli, a sentirne la magnificenza, la forza e il buon senso che li ha portati fino ai giorni nostri. Possiamo trovare momenti sublimi nel vedere sbocciare la primavera nelle gemme degli alberi di tutta la città, nei fiori dei prati, fino ai gigli della sabbia delle spiagge. La natura può essere nostra maestra, dobbiamo tornare a vederla e a rispettarla anche per questo!
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BENESSERE CORPO E MENTE
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ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE
Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
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Cambia Vita in 8 semplici passi – Part 1 di Andrea Bizzocchi - info@andreabizzocchi.it Riassumendo all’estremo possiamo affermare che ogni nostro pensiero (e conseguentemente ogni nostra azione) sono mossi da due bisogni fondamentali: 1) evitare il dolore 2) trovare piacere Di conseguenza evitare dolore e cercare piacere sono le due forze che controllano le nostre Vite. In realtà i nostri pensieri (e quindi le azioni che compiamo di conseguenza ai pensieri che pensiamo) sono rivolti maggiormente ad evitare il dolore che a trovare piacere, per il semplice fatto che il dolore e la sofferenza ci fanno paura, ed evitare la paura è il primo istintivo, oserei dire biologico, bisogno che cerchiamo di soddisfare nella nostra Vita. Evitare il dolore/la sofferenza è dunque un “motivatore” molto più forte che trovare piacere, perlomeno nel breve termine. Avere questa consapevolezza è fondamentale per cambiare Vita. Ma se vogliamo cambiare Vita è evidente che dobbiamo prima di tutto cambiare prima noi stessi. Occorre avere/trovare il coraggio di mettere in discussione la Vita che abbiamo condotto fino ad ora (come viviamo, come pensiamo, cosa facciamo, come ci rapportiamo agli altri (familiari, amici, partner, ecc.), come ci nutriamo, quali hobbies abbiamo, come riempiamo le nostre giornate, ecc.) e questa è la parte più difficile perché dire di voler cambiare Vita significa contestualmente dire a voi stessi che in qualche modo ciò che avete fatto fino ad ora non andava bene (non necessariamente ma nella maggior parte dei casi è così). Ma c’è di più. Cambiare significa anche e soprattutto lasciare andare, e se noi rimaniamo sempre attaccati a qualcuno o qualcosa che non ci fa stare bene (ad esempio ad una persona in un rapporto
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ormai logoro) questo indica molto semplicemente paura del cambiamento in sé e per sé. Ma il cambiamento, ogni cambiamento, è esattamente questo: lasciare andare, sostituendo il vecchio con il nuovo. Del resto la prima regola della Vita è proprio quella del cambiamento: panta rei, tutto scorre, tutto cambia, e andare contro questa basilare regola di Vita è (non potrebbe essere altrimenti) fonte di malessere. Quindi per cambiare occorre... cambiare, o meglio trovare il coraggio di farlo. Per fare questo, un’ottima strategia è direzionare con costanza e consapevolezza, per un determinato periodo di tempo il nostro focus. Ad esempio: 1) Se non cambio, il dolore causato dal rimanere in questa situazione che mi fa star male, sarà grande, enorme. 2) Di conseguenza, se cambio, troverò piacere.
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Poiché la mente non fa differenza tra vissuto e immaginato, occorre sforzarsi di immaginare con la maggior nitidezza possibile, il più vividamente possibile, il dolore associato al non cambiare ed il piacere associato al cambiare. Questo ci aiuta a superare la paura del cambiamento che non poggia mai su basi razionali ma sempre ed esclusivamente emotive. Questo esercizio, se fatto con costanza almeno 2/3 volte al giorno e per un periodo di tempo sufficientemente lungo (cioè fino a quando avrete ottenuto risultati positivi e tangibili), è infallibile. E se non funziona assumetevene la responsabilità perché per me, come per migliaia e probabilmente milioni di altre persone ha funzionato. Dobbiamo imparare ad usare dolore e piacere per direzionare le nostre Vite anziché lasciare che dolore e piacere le direzionino per noi. E qui arriviamo ad un punto fondamentale, forse il più fondamentale di tutti. Per cambiare è assolutamente necessario assumersene la responsabilità in prima persona. Siamo noi a dover cambiare la nostra Vita e non gli eventi esterni a noi. Per cambiare Vita occorre cambiare dentro di noi e non sperare di vincere al “Gratta&Vinci”. Se vinciamo al “Gratta&Vinci” la nostra Vita cambierà ma, molto probabilmente, in peggio. Assumersi la responsabilità della nostra Vita e dei cambiamenti che vogliamo apportare ad essa significa in primo luogo aver ben chiaro in mente: 1) Che la nostra Vita deve cambiare 2) Che Io devo cambiare 3) Che cambiare dipende solo ed esclusivamente da me Se questi tre punti sono chiari siete già sulla strada del cambiamento. Alla prossima!
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Di quale credenza finanziaria sei? di Daniela Lorizzo, Banking Trainer e Consulente di Economia Consapevole - info@danielalorizzo.it
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A mio avviso ci sono due credenze che ostacolo il percorso di consapevolezza finanziaria: credere di non essere in grado e non cominciare nemmeno, o credere di sapere già tutto. Come si può vedere con occhio lucido sono parti opposte della stessa medaglia. Il sistema finanziario da sempre conosce queste credente e le ha utilizzate con sapienza. Chi scrive si occupa del tema banche e denaro da quasi 40 anni e per prima ha sperimentato entrambe le parti. E’ vero decifrare il linguaggio economico non è sempre semplice ma unicamente perché a monte non c’è la volontà di renderlo tale e per chi vive la credenza di non essere in grado è facile cadere in questa illusione e desistere dal provare, almeno provare, a emanciparsi. Si riconoscono perché entrati in banca dicono al gestore: “faccia lei, tanto non capisco”. Se chi legge si è riconosciuto vorrei dirgli che è in buona compagnia, molti, moltissimi si comportano così. La buona notizia è che il sistema è complesso, non difficile. Un sistema complesso è composto da una serie di parti semplici, basta scomporlo e con calma prendere un tema alla volta. Ci si accorgerà in poco tempo che è più facile di quello che si pensa. Chi vive la credenza di sapere già tutto, vive la credenza opposta e confonde il semplice con il semplicistico. Ho visto decine di queste persone essere ingannate dalle loro credenze, credevano di sapere ma in realtà non conoscevano. Era facile, spingendo sul loro orgoglio, far credere buona una operazione che in realtà era buona solo per la banca. Vi ricordo che il linguaggio bancario non è semplice, ma è decodificabile, servono lettori attenti e raffinati. La buona notizia è che una volta riconosciute le due credenze e vinte, si apre un nuovo scenario. Si è consapevoli di avere sempre qualcosa da imparare, ma questo non ostacola la riflessione. Questa consapevolezza vince i moti di orgoglio del “so già tutto” e evita azioni sconsiderate spinte solo dal disagio di chiedere. La raffinatezza acquisita produce anche nuovi effetti, si comincia a percepire se quello che ci viene proposto è buono per noi, si comincia a riconoscere se chi ci vuole vendere un prodotto è attento ai nostri bisogni o vuole solo raggiungere un budget, si comincia dare ascolto a quella vocetta interiore che ci dice sì.
Un aperitivo agripunk! di Shelly Gluzman
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Ci siamo mai chiesti cosa succede agli animali così detti “da reddito” che per qualche motivo non finiscono nei piatti? Magari un vitello caduto da un camion oppure mucche e capre malate o vecchie? La loro fine è ben chiara a tutti, ma in alcuni (purtroppo rari) casi questi animali “incontrano” rifugi che li salvano, li ospitano e si prendono cura di loro per permettere loro di avere una vita dignitosa. Uno di questi posti meravigliosi si chiama Agripunk, si trova in provincia di Arezzo ed è sempre disponibile ad aiutare e ospitare altre bestie e bestioline. E’ per questo motivo che a fine gennaio abbiamo organizzato alla gastronomia La Vegana di Ferrara un aperitivo raccolta fondi per loro, 1per cercare di aiutarli Progetto1:Layout 16/02/17 14:10 Pagina 1con le tante spese vive
Svolte
del mantenimento degli animali e per fare conoscere questa loro realtà. In tantissimi avete partecipato e avete lasciato un’offerta e grazie a voi siamo riusciti a raccogliere la bella somma di 530 euro destinati interamente agli animali di Agripunk. Vorremo ringraziare di cuore tutti voi che avete partecipato, i carissimi volontari che ci hanno dato una mano a disfare e ricostruire il negozio, e approfittare di Vivere Sostenibile per far conoscere ad ancora più persone Agripunk! :) Chi non è riuscito a partecipare all’aperitivo e vorrebbe sostenere il rifugio Agripunk può trovare sul loro sito internet gli animali da adottare a distanza e tutte le informazioni necessarie: agripunkblog.blogspot.it.
A cura dell'Associazione culturale Canto 31 in collaborazione con Gianluca Morozzi
Gli autori, le autrici: Tina Belluscio, Nicolò Bizzini, Piero Cancemi, Massimo Fortuzzi, Elena Gamberini, Elisabetta Guolo, Gianluca Morozzi, Carmela Piretti, Luigi Ramenghi, Stefano Ravaglia, Elena Tonelli, Federico Zagni. Editore: Fernandel Prezzo: 12 euro – Numero di pagine: 180
C’è un famoso film che inizia in una stazione della metropolitana, con un’attrice bella e bionda che corre cercando di prendere un treno che sta per partire. E qui il film si sdoppia: se l’attrice riuscirà a salire sul treno, la sua vita cambierà in un certo modo. Se non ci riuscirà, cambierà in un altro modo. La vita di ognuno di noi è piena di svolte. Di alcune non sappiamo nulla: sono vite alternative che non abbiamo mai vissuto. Di altre siamo pienamente consci: e se non fossimo andati a quella festa, se non avessimo mai incontrato quella persona, se non avessimo mai accettato quel lavoro? Che vita avremmo vissuto? Gli allievi del corso di scrittura organizzato dall’associazione culturale Canto 31 e condotto da Gianluca Morozzi hanno affrontato il tema delle svolte, senza limiti di genere. Perché può bastare mezzo secondo, mezzo metro, una piccola indecisione, a cambiare il corso intero di una vita.
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Tè verde: una tazza di salute di Michele Masieri
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Proprio così, un tè verde, oltre ad essere buono da bere, è un gesto di cura nei confronti di se stessi e di chi decide di condividere con noi questo momento. Il primo passo per essere sicuri di consumare una bevanda veramente salutare è acquistare un tè sfuso in foglia fresco e di qualità presso un punto di vendita di fiducia con personale competente e qualificato. “You & Tea”, Via Dè Romei, 36 A a Ferrara, lavora quotidianamente tutto il periodo dell’anno per offrirvi sempre il massimo del servizio sia al dettaglio sia al tavolo. Da noi potete “GUARDARE” le foglie del tè, “ANNUSARE” ogni
Prendi e Porta Bio di Angela Carreras
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Ricetta per un’ottima torta salata con besciamella di spinaci e verdure Ingredienti: pasta sfoglia vegana di forma quadrata (di 15 cm c.a.) 300g besciamella con spinaci* mezza carota un cipollotto qualche oliva nera denocciolata un pochino di finocchio qualche cimetta di broccolo o cavolo romanesco semi di sesamo, sale, pepe e olio evo q.b. *Ingredienti per la besciamella di spinaci 250ml di latte di latte vegetale non dolce (avena, farro o soia non zuccherato) 50g di spinaci (congelati o freschi) due cucchiai di farina un cucchiaio di olio EVO sale, pepe q.b. Besciamella di spinaci: Per preparare la besciamella fai tostare in un pentolino la farina nell’olio, mescolando bene con una frusta per non far attaccare la farina, aggiungi poco a poco il latte. Continua a mescolare per evitare che si formino grumi. Aggiungi il sale, il pepe e portate a bollore. Lascia cuocere finché non otterrai la consistenza che desideri. Per questa ricetta consiglio di raggiungere una densità media, se si addensa troppo aggiungi un po’ di latte. Nel caso ci fossero dei grumi, la soluzione è semplice: usa il frullatore ad immersione per scioglierli. Mentre la besciamella si cuoce, fai saltare in una padella con uno spicchio di aglio gli spinaci (se surgelati, copri la padella ed abbassa la fiamma, fino a che non si sono ammorbiditi), aggiusta di sale e pepe e una volta pronti frullali, fino al raggiungimento di una crema. A densità desiderata togli la besciamella dal fuoco. Aggiungi la crema di spinaci ed amalgama bene. La besciamella verde è pronta! Procedimento: In un recipiente fai bollire per qualche minuto la carota, il finocchio ed il cavolo o broccolo mondati. Nel frattempo stendi su una teglia ricoperta da carta forno la pasta sfoglia e ritaglia delle strisce da usare come bordo e come intersezioni interne. Una volta pronte le verdure, tagliale a rondelle e tocchetti assieme ai cipollotti ed olive. Spalma la besciamella di spinaci e posiziona le strisce, in modo da formare dei quadrati all’interno. Nei quadrati ricavati posiziona le verdure per decorare. Cospargi di semi di sesamo, sale se necessario, pepe, e un filo d’olio. Metti in frigo per 10’ la teglia con la torta salata, nel frattempo accendi il forno a 180°. A temperatura raggiunta, inforna la torta per 25’/30’ o fino a doratura. Lascia raffreddare e gusta!
prodotto e socchiudendo un attimo gli occhi lasciarvi trasportare dai profumi facendovi guidare dalle vostre sensazioni; e se lo gradite non mancheranno i nostri “CONSIGLI” su cosa comprare e su come procedere al meglio per fare le infusioni. Dopo esser sicuri di aver acquistato un tè di qualità cerchiamo ora di capire in maniera rapida e veloce (ovviamente non esaustiva) perché è così salutare. La tradizione popolare millenaria e le ricerche scientifiche degli ultimi anni, confermano infatti gli innumerevoli effetti benefici: Migliora l’Attenzione e Stimola Mente e Corpo in Modo Equilibrato: il principio attivo principale (ma non l’unico) imputato a questa funzione è indubbiamente la TEINA (ci teniamo a precisare che teina e CAFFEINA sono la stessa molecola ma vengono chiamate in modo differente se si trovano rispettivamente nel tè o nel caffè). La sua azione stimolante non è però prepotente come quella della caffeina presente nel caffè: la teina viene infatti assorbita e cessa all’organismo in modo più ponderato grazie alla presenza di altri numerosi principi attivi che la rendono a “rilascio più lento”; il tè verdè ha quindi un effetto stimolante più “morbido” che ci dona lucidità d’animo senza il senso di agitazione che può scatenare il caffè, regalandoci uno stato attivo di vigilanza che non turba la nostra quotidianità. Altri principi attivi presenti nel tè che concorrono ad una funzione simile sono la Teofillina e la Teobromina. Ricostituente: per ottenere una buona tazza di tè verde si effettuano sempre infusioni a bassa temperatura, questo permette di man-
“Capperi” (boccioli) di tarassaco sotto sale di Rosaria Scotto
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tenere parzialmente inalterate alcune vitamine (tra cui compaiono la A, alcune B, la K, la E e la C) che assieme a numerosi minerali, come fosforo, rame, potassio e manganese passano in tazza. Antiossidante: tra i principi attivi maggiori presenti nel tè verde sono annoverati TANTISSIMI POLIFENOLI. Queste molecole di vario tipo concorrono a ridurre lo stress ossidativo delle cellule dell’organismo, fungendo quindi da ottimi fattori antinvecchiamento e da fattori coadiuvanti la prevenzione di numerose malattie cardiovascolari, e tumorali tipiche del XXI secolo. Distensivo e Immunostimolante: questa volta è la TEANINA il principio attivo protagonista di queste attività. Questo aminoacido presente all’interno del tè è in grado di attivare cellule del sistema immunitario che combattono le infezioni. La teanina ha inoltre un effetto rilassante ed ansiolitico che stimola quindi il tono dell’umore contrastando peraltro gli effetti euforizzanti della teina (o caffeina, che ricordiamo essere la stessa molecola). In conclusione possiamo quindi affermare che il consumo consapevole e regolare di tè (soprattutto verde e bianco), purché sia di qualità, concorre a mantenere in salute l’organismo attraverso i suoi molteplici effetti benefici elencati finora e a ritardare o allontanare tanti disagi e patologie del mondo moderno. BUON TE’ A TUTTI!
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Del tarassaco non si butta via nulla! Rizoma, foglie, fiori e soprattutto i boccioli che, prima della fioritura possono essere raccolti e messi sotto sale proprio come i capperi. Chiaramente non hanno lo stesso sapore del cappero (lasciano un retrogusto lievemente amarognolo alle pietanze), conferendo anche sapori nuovi a piatti tradizionali. La preparazione è semplice. Occorre lo stesso quantitativo di sale grosso e boccioli di tarassaco. I boccioli vanno precedentemente lavati ed asciugati con cura, cosparsi di sale e utilizzati dopo almeno 2-3 settimane. Si possono conservare anche con l’aceto, ma gran parte degli aromi vengono dispersi. Fonte: www.ifioridelbene.com/blog
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La vera coppia di Salvatore Conforto L’uomo e la donna possono fondersi in un essere solo: per unire il cuore con la mente, l’amore con l’intelligenza, il maschile con il femminile, il positivo con il negativo in modo da poter dire IO SIAMO (nella sua accezione di sì... amo veramente, poiché ho creato unione e ne sono cosciente), formando così un veicolo sicuro ed efficace per l’emanazione dell’Amore. Il pensare insieme è la base di ogni rapporto, perché il pensiero crea «L’energia segue il pensiero». Il rapporto, quindi, è dato dal pensiero che i due partner riescono a sviluppare insieme. Spesso dopo il momento di fusione si ritorna alla propria individualità, pensando a se stessi... al proprio piacere... alle proprie occupazioni. Per rafforzare l’unione e renderla sempre più stabile occorre che questo IO SONO sparisca e si trasformi nell’IO SIAMO, fondendo insieme in ogni momento, in ogni situazione e decisione i reciproci pensieri: dalle piccole alle grandi cose. Solo così si potrà veramente realizzare nell’unione quella promessa di condivisione e di accettazione piena e incondizionata, dentro di sé, di quella sorte che abbiamo promesso di spartire con il nostro partner. Il rapporto sessuale è un rituale nel quale l’Anima insegna alla personalità cosa sia l’unione, con i suoi derivati di armonia e bellezza. Un rituale dove i due partner si aprono completamente l’uno verso l’altro: aprono i loro cuori e le loro menti per fondersi in un essere solo. L’uomo deve capire che «andare dentro» alla donna è un grande onore che essa gli sta riservando, e che non deve limitarsi al corpo fisico. La donna si aspetta molto di più; spera che concedendo al «suo» uomo il privilegio di «entrare» in lei lui non si limiti al piano fisico ma impari ad «andare dentro» anche con i sentimenti e i pensieri, creando in questo modo tenerezza, dolcezza e soprattutto comprensione: prendere-insieme ogni aspetto della vita, condividendone gioie e dolori. È importante comprendere che molto spesso basta una parola per «entrare» nell’altro: ecco l’importanza di usare parole dolci e raffinate nel rapporto. Il rapporto, per essere veramente sacrale, dovrebbe iniziare partendo dall’alto verso il basso, e arrivare al piano fisico dopo che si è accettata completamente l’altra persona, ossia quando si «entra» nell’altro e si diventa a tutti gli effetti partner. La donna dovrebbe fare attenzione alle energie che fa entrare «dentro» di lei perché, così facendo, apre una porta non solo alle energie del piano fisico, ma anche a quelle del mondo astrale. La donna è la porta della vita. Essa può essere la «porta del Tempio», oppure quella di una «sala-giochi». Dal che si evince che il rapporto sessuale ha un valore molto importante, perché rappresenta la selezione ed il controllo delle energie di «entrata», trovando la persona giusta per poter stabilire un rapporto che sia di elevazione e non di dispersione o di degradazione. Questo, naturalmente, vale sia per la donna che per l’uomo.
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Il rapporto è fatto di due aspetti: maschile e femminile, donare e accogliere, pesantezza e leggerezza, io e tu, ecc. È il tipo di equilibrio che si instaura fra questi due poli che definisce la qualità del rapporto. La giusta misura è la conditio sine qua non affinché in esso possano nascere l’armonia e bellezza. Dal grado di coscienza e di capacità che si ha nel realizzarlo, ovviamente, ne potrà nascere una maggiore o minore stabilità. I colpi che il corpo riceve a sinistra sono sentiti anche dalla parte destra, così la donna deve sentire pienamente il suo compagno e questi la sua compagna per evitare contraccolpi. Essi, per simpatia, devono diventare come un nodo che prende lo sua forza dall’intreccio, mentre la tenerezza e la gentilezza garantiscono la
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solidità della loro unione L’abitudine distrugge la coscienza. Il ritmo la esalta. La cadenza monotona della vita ipnotizza e addormenta l’interesse verso l’altra persona, provocando inevitabilmente il «sonno» del rapporto. Gli eccessi sono come una musica dodecafonica e dissonante, che possono attrarre per un po’ ma poi stancano. Ciò che garantisce l’armonia è il ritmo, ossia il regolare e ordinato susseguirsi dell’energia nei rapporti. L’Amore, in sintesi, è un rituale di donazione, che può essere celebrato quando si è pronti ad accettare e a donare in giusta proporzione e misura, non per abitudine o per piacere, ma per coscienza.
Le mie 12 eco fatiche - #1 Senza prodotti chimici: i cosmetici naturali e fai da te per mamme e bambini di Tatiana Maselli, Blogger di Idee tascabili Una delle mie eco-fatiche ha previsto la rinuncia ai “prodotti chimici”: durante il mese dedicato a questa esperienza ho condiviso sul blog ricette e consigli per preparare cosmetici e detersivi naturali. “Prodotti chimici” è tra virgolette, perché ovviamente anche ciò che è naturale è fatto di molecole chimiche. Si tratta quindi solo di un’etichetta per distinguere ciò che è ecocompatibile da ciò che non lo è. Detto questo, anziché raccontarvi come sostituire i prodotti chimici con quelli naturali, passo direttamente alla pratica e vi propongo due ricette semplici e efficaci per autoprodurre cosmetici utilissimi in gravidanza e per i neonati. Iniziamo dalla ricetta per preparare un olio contro le smagliature, per il quale servono: 50 millilitri di olio di rosa mosqueta, 25 millilitri di olio di mandorle dolci, 25 millilitri di olio di oliva.
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La preparazione è molto semplice, poiché basta amalgamare tra loro tutti gli ingredienti dopo averli pesati, agitare e travasare il tutto in una bottiglia in vetro scuro. Conservate l’olio a temperatura ambiente, al riparo da fonti di luce e calore e consumatelo entro tre mesi. Applicatelo sul corpo due o più volte al giorno con costanza per evitare la formazione di smagliature durante e dopo la gravidanza. La seconda ricetta serve, invece, per preparare un burro lenitivo alla calendula per trattare la pelle dei neonati e dei bambini in caso di irritazioni dovute al pannolino, a punture di insetti o a dermatiti. Ottimo anche per le mamme, per idratare e ammorbidire la pelle secca e screpolata delle mani o per calmare le irritazioni della pelle. Si utilizza come una normale crema idratante in caso di couperose, psoriasi, eczema, orticaria e scottature causate dall’eccessiva esposizione al sole.
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Per prepararlo occorrono: 50 g di oleolito di calendula, 25 g di burro di karité, 25 g di burro di mango. Bisogna prima di tutto fondere a bagnomaria il burro di karité e il burro di mango; quando il composto sarà liquido, lo si toglie dal fuoco e si aggiunge l’oleolito di calendula. Dopo aver amalgamato gli ingredienti, si trasferisce il preparato in un barattolo pulito e asciutto e lo si lascia raffreddare a temperatura ambiente per qualche ora. Conservate anche questo prodotto al riparo da luce e calore, consumatelo entro due o tre mesi. Gli ingredienti per preparare questi semplici prodotti sono acquistabili in tutte le erboristerie e, come avete visto, approcciarsi alla cosmesi fai da te non è per nulla complicato. Provate e non ve ne pentirete!
Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
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Intervista al prof. Vincenzo Balzani A cura di Giovanni Santandrea, Transition Italia
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E’ un’intervista molto particolare questa che mi appresto a realizzare. Ho l’onore di incontrare il prof. Vincenzo Balzani. La sua gentilezza e affabilità sono tali che è facile per me scordare che questa è un’intervista ad un “quasi” premio Nobel per la Chimica. Non è una cosa che capita tutti i giorni. Balzani è un ricercatore italiano che ha svolto attività didattica e di ricerca ai massimi livelli italiani e mondiali. Dopo essersi laureato in Chimica all’Università di Bologna, vi ha poi svolto l’attività di docente fino al 2010. La fotochimica e le nano tecnologie rappresentano alcuni dei campi di ricerca che ha sviluppato con più successo. La lista dei riconoscimenti accademici internazionali è così vasta che nello spazio di questo articolo non li possiamo riportare. Ma è anche persona con un forte interesse per le questioni sociali. Nel 2008, sempre presso l’Università di Bologna, ha fondato il corso interdisciplinare Scienza e Società. Buongiorno prof. Balzani, perdoni la prevedibilità della mia prima domanda. Vorrei iniziare questa intervista proprio parlando del mancato riconoscimento del Premio Nobel per la Chimica che nello scorso Ottobre lei avrebbe potuto ricevere insieme ai suoi colleghi ricercatori Sauvage, Fraser Stoddart e Feringa per gli studi sulle macchine molecolari. A distanza di qualche mese le chiedo di raccontarci cosa ha provato nel momento in cui ha appreso la notizia. E cosa prova ora, a distanza di qualche mese? A novembre quando il suo amico, e neo premio Nobel, James Fraser Stoddart è venuto a sorpresa a Bologna per festeggiare il suo ottantesimo compleanno, cosa vi siete detti? Il premio Nobel per la Chimica da qualche anno veniva dato a studi riguardanti aspetti biologici. Eravamo tutti ben consapevoli che le macchine molecolari sono un argomento di punta della ricerca chimica, ma nessuno si aspettava che il premio Nobel fosse assegnato a queste ricerche. Quando la mattina del 5 ottobre la telefonata di un giovane collega mi annunciava che il premio Nobel era andato alle macchine molecolari sono stato piacevolmente sorpreso, poi amareggiato perché non ero fra i tre scienziati scelti. Subito sono incominciati ad arrivare messaggi di solidarietà da tutto il mondo che giudicavano la scelta ingiusta perché il nostro gruppo è stato il primo a far muovere le macchine molecolari. Voglio sottolineare, però, che i tre premiati sono bravissimi colleghi e anche miei amici. Qualcuno ha subito avanzato l’ipotesi che, siccome eravamo in quattro, ma solo tre potevano essere premiati, fattori non scientifici avessero giocato un qualche ruolo. Due giorni dopo è anche apparsa su tutti i giornali una lettera dei vertici della Chimica italiana nella quale si sottolineava che l’Italia non è capace di fare squadra e di appoggiare i suoi scienziati. Sia come sia, mi sono subito tranquillizzato. Ho capito che le manifestazioni di stima e di affetto che stavo ricevendo valevano molto più del premio. Quando pochi giorni dopo, alla festa del mio compleanno organizzata dai miei giovani colleghi, è comparso Fraser Stoddart, uno dei tre premiati, e abbracciandomi mi ha detto “Lo meritavi anche tu”, ho sperimentato la vera amicizia. Le macchine molecolari possono essere descritte come particolari aggregati di molecole che, esposte a particolari fasci di luce, eseguono movimenti non casuali e prevedibili. E’ una definizione accettabile? In modo semplice, ci può raccontare quali scenari si possono aprire con questa scoperta? In quali campi applicativi possono trovare un utilizzo? Quanto tempo sarà necessario perché queste tecnologie possano trovare spazio in prodotti industriali? Le macchine molecolari sono aggregati molto ben progettati di componenti molecolari aventi proprietà specifiche e i loro movimenti possono essere “alimentati” da stimoli luminosi, elettrici o chimici. Sono sistemi nanometrici (il nanometro è la miliardesima parte del metro) che rispondono alla logica binaria (si/no; destra/sinistra; ecc) e quindi possono essere utili per miniaturizzazioni estreme di sistemi informatici, oppure come sensori anche in medicina.
Difficile prevedere tempi per applicazioni industriali, come sempre accade per le ricerche di frontiera.
dove dovremmo andare: verso una società più giusta, verso la pace.
Nell’introduzione ho citato la sua passione civile che l’ha portata a fondare il corso interdisciplinare Scienza e società. Certamente lei non incarna il modello del ricercatore chiuso nel suo laboratorio, avulso dai problemi del mondo. E’ noto inoltre il suo impegno pubblico in varie campagne referendarie che riguardavano questioni energetiche. Intendo il referendum del 2011 per l’abrogazione delle norme che consentivano nuovamente la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare, e il referendum dell’Aprile di quest’anno per l’abrogazione della norma che estendeva la durata delle concessioni per estrarre idrocarburi in zone di mare, impropriamente denominato “referendum contro le trivelle”. Mi piacerebbe capire quali sono le origini di questa forte passione civile che la contraddistingue? E’ un dono che ho ricevuto e poi coltivato anche per alcune vicende familiari. Mi piace stare dalla parte dei più deboli e della natura. Non posso sopportare quelli che pensano di sapere tutto e di poter risolvere da soli tutti i problemi. Credo che anche la scienza, da sola, non potrà mai portarci là
Come ricercatore e come divulgatore ha scritto molti libri che hanno come filo conduttore il tema energetico. Dalla produzione di energia attraverso processi fotochimici alla spiegazione di come le energie rinnovabili rappresentino l’unica seria scelta su cui orientarsi. Quale è il suo parere sulle politiche energetiche che si fanno in Italia? Quali sono gli aspetti positivi? e quali le criticità maggiori? In Italia chi ci governa, anche a livello regionale, non ha capito o non vuole capire che la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili è inevitabile ed irreversibile e che bisogna accelerare, non ostacolare questa transizione. La transizione energetica è il fondamento per passare dall’economia lineare dell’usa e getta all’economia circolare dell’efficienza, del risparmio, del riuso e del riciclo, l’unica via per costruire un futuro sostenibile, l’unico futuro possibile. Cercare di estrarre le ultime gocce di petrolio dall’Adriatico, col rischio di fare danni ecologici, oppure promuovere la costruzione dei nuovi SUV Lamborghini, emblema del consumismo e delle disuguaglianze, sono azioni che vanno in direzione opposta a quella di un futuro sostenibile e di una società più equa. Penso sia molto importante far sentire ai politici la voce degli scienziati e proprio per questo coordino il gruppo energiaperlitalia.it. Purtroppo non ci ascoltano. Il 2015 ha visto Papa Francesco scrivere l’enciclica “Laudato sì” rivolta a tutti gli esseri umani, per richiamare la loro attenzione alla gravità dei problemi ambientali che minacciano l’umanità, specie i più poveri del pianeta. Ma non solo. Sul fronte laico, COP21 di Parigi ha prodotto un accordo internazionale sottoscritto da tutti i paesi presenti al summit.
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Pur con evidenti limiti, tale successo diplomatico era impensabile solo qualche anno prima. Rispetto allo scenario globale del pianeta, con un’umanità che deve dare rapide risposte ai problemi energetici e alle minacce, più che incombenti, dei cambiamenti climatici, quale è il suo stato d’animo? Cosa prevede? In altre parole, dentro di lei prevale un motivato pessimismo per il futuro, o ritiene che c’è ancora spazio per un cambiamento radicale dei nostri comportamenti sociali ed economici? Secondo me i due eventi da lei citati, l’enciclica di papa Francesco e la COP21 di Parigi, hanno fatto girare il vento, hanno causato una svolta. Economia e politica sono rimaste spiazzate da due prese di posizione così autorevoli. L’economia ha presto capito che la transizione energetica è inevitabile e che quindi, come ha detto un grande manager, è inutile andare contro corrente. Meglio assecondare la transizione e cercare di coglierne i vantaggi. Questo mi fa essere ottimista sul fatto che potremo evitare la degradazione del pianeta, l’unico luogo in cui possiamo vivere. Sono meno ottimista sul fatto che la gente, specialmente i politici, capiscano che, poiché siamo tutti sulla stessa “barca” (o astronave, come diciamo noi), potremo vivere in pace solo se riduciamo le disuguaglianze che sono le cause di guerre, rivoluzioni e migrazioni. E’ anche vero che non possiamo aspettare che sia la politica a fare tutto. Ciascuno di noi, nel campo in cui opera, con le competenze di cui dispone, nella situazione in cui si trova, deve sentirsi coinvolto in questa sfida mettendo in gioco le preziose energie spirituali che caratterizzano l’uomo: responsabilità, sobrietà, collaborazione, solidarietà, amicizia, creatività. Negli Stati Uniti tra pochi giorni si insedia il nuovo Presidente Donald Trump. Nelle sue dichiarazioni in campagna elettorale ha più volte negato la minaccia climatica e ha preannunciato il rilancio delle attività estrattive legate al carbone e agli idrocarburi. Lei che opinione ha? Ritiene che siano effettivamente posizioni politiche che andranno ad incidere in modo determinante sui processi di decarbonizzazione che ti-
La sua attività di docente universitario le ha dato l’occasione di avere uno stretto contatto con il mondo degli studenti. Che rapporto ha con il mondo giovanile? Alla luce delle oggettive difficoltà che pesano sul futuro delle giovani generazioni, ha qualche suggerimento o indicazione che vorrebbe rivolgere loro? Sono tempi duri per un insieme di ragioni e per molti sbagli che ha fatto la mia generazione. Il suggerimento è di vivere con passione, scegliere il campo di studi nel quale si sentono più portati e di non temere di sviluppare e proporre idee nuove.
Nelle sue conferenze pubbliche ogni tanto le capita di citare frasi tratte dalle Sacre Scritture. Mi piacerebbe che ci parlasse di come vive la dimensione spirituale della vita. Come riesce a coniugare dentro di lei il rigore del metodo scientifico e la dimensione soprannaturale della fede? Per la sua personale visione della vita, l’umanità avrà un futuro grazie alle tecnologie, oppure perché sarà capace di fare un salto evolutivo verso una maggiore maturità? Non trovo contraddizione fra scienza e fede. Sono su due piani diversi, ma non scollegati. Per quanto posso dire io, scienza e fede non solo non si escludono, ma si rafforzano a vicenda. La scienza risponde alle domande “come avviene che …”. Ci sono domande alle quali la scienza, invece, non potrà mai rispondere e che mi interessano ancor di più: che senso ha la mia vita? cos’è l’amore? perché c’é il male? cosa c’era prima del Big Bang? che significato ha l’evoluzione, dall’energia primordiale alla materia cosmica, alla vita, all’uomo, essere che ama, che pensa, che prevede, che ha sete di conoscere e che non è mai soddisfatto? In generale, la scienza non può rispondere a tutte quelle domande che iniziano con “perché?”. Pensando alle meraviglie dell’universo immenso o a quelle delle nostre nanometriche macchine molecolari, non posso che concludere che c’è “qualcosa” molto più grande di noi e di tutta la nostra scienza. Questo “qualcosa” penso sia “qualcuno”: Dio. Sapere che è tanto più grande di noi e che è sceso fino a noi in Gesù per accoglierci con misericordia ed insegnarci ad amare mi consola molto e mi dà fiducia. Io credo nella Divina Provvidenza che mi ha fatto incontrare al liceo una ragazza di nome Carla, ora mia moglie, e una scienza di nome Chimica che mi ha dato tante soddisfazioni, compreso il premio Nobel mancato; e che, quando non ero più giovanissimo, mi ha fatto incontrare una persona, un sacerdote, che ha aperto molte finestre nella torre d’avorio nella quale andavo rinchiudendomi.
Vorrei chiudere questa nostra piacevole chiacchierata con una domanda particolare.
Grazie di cuore prof. Balzani del tempo che hai voluto dedicare ai lettori di Vivere Sostenibile!
midamente si cerca di progettare? Ho letto recentemente un articolo di Obama su Science. Dice, molto giustamente, che non saranno le eventuali scelte politiche sbagliate a breve termine e in un solo paese ad impedire l’inevitabile transizione energetica. Potranno solo ritardarla. Più probabile che presto Trump ed i suoi consiglieri si rendano conto che non si può tornare indietro, pena bloccare l’economia americana, che ha ormai preso un’altra strada.
Fermati, vivi... macrobiotica che passione!
La casa editrice Macro festeggia quest’anno i suoi 30 anni di editoria. Da sempre sostenitrice del benessere olistico della persona, Macro diffonde una cultura naturale e sana, rispettosa dei tempi biologici propri dell’essere umano e dell’ambiente. In onore dei festeggiamenti per i suoi 30 anni Macro lancia un’iniziativa originale e controcorrente, finalizzata al risveglio delle coscienze moderne, sempre di corsa, di fretta, in ritardo. Abbiamo invitato alcuni nostri autori a sedersi sulla panchina gialla, simbolo e monito della campagna, per sentirli parlare del momento in cui si sono fermati a prendere consapevolezza dei loro veri bisogni. Questa volta è il turno di Dealma Franceschetti, autrice per Macro del libro L’apprendista macrobiotico. Cuoca e Foodblogger macrobiotica, Dealma ha fatto della sua
scelta alimentare una vera passione, che è poi diventata un lavoro. C’è mai stato un momento nella vita in cui hai deciso di fermarti? Il momento in cui mi sono un po’ fermata a riflettere è stato quando nel 2005 ho incontrato la macrobiotica che mi ha sicuramente aperto tutto un mondo, un universo nuovo da studiare e da scoprire e una prospettiva di guarigione dai miei problemi di salute. Ma anche la possibilità di iniziare ad aiutare le persone a stare meglio. Però quello che davvero mi ha fatto pensare è stato rendermi conto che la macrobiotica poteva essere uno strumento per portare le persone ad abbandonare il cibo di origine animale pensando alla propria salute. Questo perché io fin da ra-
stesso obbiettivo: aiutare le persone a stare bene e perseguire nella mia piccola personale di far smettere alle persone di mangiare gli animali.
gazzina, 14/15 anni tenevo molto a questo aspetto della scelta vegana/vegetariana per smettere di allevare gli animali soprattutto in modo intensivo, non mi piacevano questo mondo e questo modo di trattare gli animali. Come e perché la macrobiotica è diventata anche il tuo lavoro, oltre che la tua passione?
Un po’ per tutta la mia vita ho sempre cercato di portare le persone verso questa scelta; però facevo leva sulla motivazione etica e mi sono resa conto che non tutti sviluppavano già questa sensibilità e prendevo un sacco di porte in faccia. Con la Macrobiotica mi sono resa conto che posso passare dalla porta di servizio, usare la leva della salute per arrivare comunque allo
Perché hai condiviso con la casa editrice Macro il tuo progetto editoriale? Macro per me è un nome interessante perché si abbina alla Macrobiotica e come casa editrice credo che sia un po’ un modello da seguire perché raccoglie tante persone diverse e tante idee diverse e credo che possa quindi aiutare le persone ad aumentare la propria consapevolezza circa le innumerevoli strade che possiamo seguire per migliorare la nostra salute. Quale contributo può apportare la macrobiotcia al nostro presente?
Il termine “macrobiotica” deriva dal greco makros (grande, lungo, esteso) e biotikós (vitale, della vita). Possiamo quindi considerarla come “l’arte della lunga vita”, ma non solo. Il termine makros può essere inteso anche come felicità, pienezza e realizzazione di sé. Personalmente mi piace intendere questo termine come un invito a sentirsi parte di un insieme più grande che unisce ogni creatura vivente. Da millenni l’essere umano è consapevole che tutto è Uno, ma in Occidente l’abbiamo dimenticato. La macrobiotica può servire a rammentarcelo e ad aiutarci a ritrovare l’armonia perduta, con noi stessi e con il mondo che ci circonda. Segui la campagna su fermativivi.it
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Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione Libri&C. VALUTAZIONE DI VIVERE SOSTENIBILE:
OTTIMO
Cambio pelle in 7 passi
I regali della natura
Autore: Lucia Cuffaro Editore: Arianna editrice Pagine: 296 – prezzo di Copertina: 12,90 €
Autore: Helena Arendt Editore: Terre di mezzo Editore Pagine: 192 – prezzo di Copertina: 18,90 €
Ma quanto è grande il mondo della biocosmesi soprattutto se legato all’auto produzione! Lucia Cuffaro non sbaglia una mossa e ci motiva a scegliere i passi essenziali da fare per rispettare la nostra pelle, con semplicità e leggerezza come sempre. Il tutto in questi 7 semplici passi: • la consapevolezza: pelle libera dal petrolio • la conoscenza: gli ingredienti naturali amici della pelle • la detersione: i gesti quotidiani per la pulizia del corpo • il nutrimento: idratare e illuminare la pelle • la cura: alleviare i disturbi, rafforzare e proteggere il corpo • il piacere: profumarsi, sedurre e rilassarsi • il cambiamento: abbracciare uno stile di vita improntato al benessere e alla decre-scita. Semplici gesti di benessere per rivoluzionare la routine quotidiana. Un libro immancabile nella casa di ognuno di noi ricco di consigli di stimoli di notte e di spunti presi anche dalla tradizione per una scelta davvero sostenibile della nostra bellezza.
Il libro che mancava! Non mi è capitato spesso di avere questo pensiero ma appena ho visto que-sto nuovo bel volume questo pensiero mi è uscito dal cuore. Creare attraverso la natura tornando un po’ bambini e connessi è una delle cose che più possono dare gioia alle persone. Erbe e frutti sono ingredienti speciali per oli, succhi e inchiostri colorati; ciottoli, bacche e cortecce danno vita a sculture e disegni unici e irripetibili; fiori e petali decorano e profumano una saponetta, ma di-ventano anche un portalume o una ghirlanda... I fagioli possono diventare collane, le arachidi scul-ture, i semi decori su scatole da regalare, rami piccole cornici. Il tutto presentato con foto di am-pio respiro e dividendo i vari elementi della natura a seconda delle stagioni e degli elementi. Gra-zie a questo libero avrete tante possibilità di contatto, di gioia e di creatività con la natura, facen-do sbocciare bellissimi sorrisi tra grandi e bambini. Torniamo così a dedicarci tempo di qualità e a dare libero sfogo alla fantasia, nella condivisione.
NO TAV - Cronaca di una battaglia ambientale lunga oltre 25 anni Autore: Mario Cavargna Editore: Intra Moenia Pagine: 320 – prezzo di Copertina: offerta minima consigliata 11,50 €
La storia del Movimento NO TAV dalla nascita nel 1990 per giungere, in questo primo volume, a raccontare le principali vicende sino al 2008: una ricostruzione basata su 13.000 articoli di giornali, ma soprattutto sulla testimonianza diretta di fatti vissuti sempre in prima persona. “Questo lavoro (ed uso proprio la parola lavoro) - ha dichiarato l’autore - non è nato dal desiderio di scrivere un libro, ma dal timore che ci rubassero la nostra storia con una ricostruzione falsa di quanto è accaduto, perché noi abbiamo contro tutti i documenti ufficiali e gli articoli della grande stampa”. Ed ecco quindi il racconto puntuale di un confronto tecnico e umano che dura da 26 anni, ora pieno di speranza, ora sconfortato ma incrollabile, che svela le decisioni camuffate, i dati falsi, gli inganni mediatici che sono necessari per far costruire una grande opera inutile a scapito degli investimenti veramente utili per i cittadini. Ora l’attesa va alla pubblicazione del secondo volume, con le cronache dal 2009 al 2016.
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SCARSO
Nascere Sano, Sicuro e Naturale in Emilia Romagna Autori Vari Editore: Macro Edizioni Pagine: 176 – prezzo di Copertina: 14,50 € Una ricerca completa e approfondita sulle possibilità di scelta della madre su come e dove partorire in modo sano, sicuro e soprattutto naturale, in particolare in Emilia Romagna. Rivolto alle future mamme, ai futuri papà, alla sanità locale e a tutti gli operatori del settore, questa guida propone molti consigli pratici: dal movimento all’uso di farmaci in gravidanza; dalle alternative alla nascita in ospedale, fino alla ripresa dopo il parto. Si parla della nuova legge regionale e la modalità di accesso al parto naturale, dando informazioni sulle modalità di accesso a tutti i servizi per la mamma in dolce attesa prima e per il suo bebè poi, con tanto di indirizzi di associazioni di ostetriche, consultori, case Maternità e associazioni di mamme e papà suddivisi per provincia. Non manca l’elenco di tutte le aziende ospedaliere con reparto di ostetricia, completo di tutti i servizi offerti da ogni punto nascita. Nascere in maniera naturale, riducendo al minimo indispensabile le visite, gli esami invasivi e gli interventi sanitari, è la scelta scientificamente più sicura e umanamente più appagante.
Viaggio camminato in Portogallo Avete mai pensato di farvi coinvolgere in un sogno? Ecco, di questo stiamo parlando. Di farsi avvolgere da un sogno, di farsi travolgere dalla natura incontaminata e ancora selvaggia del Portogallo, di farsi catturare dalla voglia di contattare Sé stessi e vivere con intensità passo dopo passo, di farsi prendere dal desiderio di sperimentarsi in un’esperienza ecologica e sensoriale. Perché il tuo corpo, la tua mente, i tuoi sensi verranno chiamati dagli scenari, dagli odori e dai sapori di questa terra, verranno amplificati dal corpo che sente e trasforma durante il cammino. “SEGUENDO I PROPRI PASSI. CAMMINO E SURF” è un’esperienza alternativa, in consapevolezza, dove movimento e stanzialità s’intrecciano in un’onda sinuosa. Dove natura, cammino, yoga, meditazione, surf e internazionalità infondono una carica di energia per l’anima e per il corpo. Un modo diverso di viaggiare che ti prende per mano e ti porta più vicino a te. Fatti avvolgere da un sogno, lungo le prime 4 tappe del cammino portoghese, da Lisbona fino ad Arneiro das Milharicas. Un viaggio alternativo al solito cammino, con destinazione la Surfness Lodge Peniche. GODIAMO DELLA TERRA... GODIAMO DELL’OCEANO... Walkinglife vuole diffondere un modo di vivere conscio e sostenibile attraverso progetti di benessere in movimento. Surfness Lodge Peniche è una struttura recettiva, scuola di surf, yoga, sport e terapia sull’oceano. Insieme, Walkinglife e Surfness Lodge, ti invitano ad un’esperienza differente dal solito viaggio. 5 giorni sul Camino Portogues da Lisbona ad Arneiro das Milharicas e 3 giorni di relax a Baleal di surf, yoga e meditazione sull’Oceano. Date viaggio: 27 maggio -5 giugno 2017 Per saperne di più: Annalisa Nicolucci (walkinglife) 347.9751094, nicolucci73@hotmail.com
BAMBINO NATURALE PRIMAVERA 2017
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Ferrara
MODENA www.ferrara.viveresostenibile.net
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Sostenibile o non sostenibile, questo è il problema di Belinda Pagano La prima domanda che viene sicuramente in mente quando si parla di sostenibilità nel proprio quotidiano è quanto possa essere impegnativo. Molte persone per comodità, pigrizia o semplicemente ignoranza sull’argomento, liquidano il tutto con un semplice “non ho tempo per stare dietro anche a questo”. Se poi si guarda il tutto dal punto di vista di una mamma, magari pure lavoratrice, la quale si deve occupare di duecento cose quasi sempre contemporaneamente (e i figli, e la casa, e la spesa, e il lavoro, e chi più ne ha più ne metta), la mancanza di tempo o la richiesta di un impegno verso un qualcosa di apparentemente superfluo, può sembrare un ostacolo da non voler affrontare. E io invece, mamma di due figlie, lavoratrice e come tutte le mamme pure casalinga, vi posso assicurare che non c’è nulla di più sbagliato. Magari all’inizio occorre un po’ di tempo, più per informarsi che per altro, ma per quanto riguarda l’impegno quotidiano, quello rimane sempre e comunque nell’ordinario. Inoltre, non dimentichiamolo, siamo in uno splendido periodo storico in cui l’argomento “ambiente” portato nel piccolo mondo di ogni singolo individuo è sempre più attuale e non è difficile riuscire ad informarsi o a trovare prodotti o servizi che aiutino in questo senso. Me ne sono accorta quasi da subito, quando ero incinta della mia prima figlia. Al corso pre-parto organizzato dall’ospedale della mia città, assistetti alla spiegazione quantomai assurda di un’ostetrica pro-epidurale e pro-cesareo che mi lasciò esterrefatta. Mi spedirono a casa con un kit gratuito di sopravvivenza fatto solamente di integratori inutili, salviette umidificate usa e getta, pannolini usa e getta, coppette per il seno usa e getta. La fiera dell’“usa e poi ricordati di gettarlo”. Fu mentre rientravo in
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casa con la mia borsetta ricolma di prodotti di marche assolutamente conosciute che si insinuò il dubbio: e se ci fosse un modo diverso per affrontare il tutto? Se ci fosse un modo più sostenibile e magari anche più sano? In fondo mia mamma, mia nonna, la mia bisnonna, sono tutte sopravvissute senza tutto questo (ho in testa stampata l’immagine di mia nonna che lava mio padre in una tinozza
Scelte sostenibili per i nostri bambini di Linda Maggiori
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Quando ero in attesa del mio primo figlio credevo che fossero indispensabili culle e cullette, vestitini e pannolini, camerette, sdraiette, salviette, carrozzine e passeggini, ciucci e biberon, creme e cremine, shampoo e bagnoschiuma, giochi e giochini. Ma poi mi son resa conto che il piccolo aveva solo bisogno di me (e del mio latte). I bebè, come tutti i cuccioli, hanno bisogno di pochi oggetti e molto contatto. Cosa può essere davvero utile per un bebè? In Africa, in Asia, tra i rom e in tante altre culture i bimbi sono “portati” fino a quando imparano a camminare. Le fasce sono di tanti tipi, possono essere corte o lunghe, possono essere mei tai, o ad anello, legate dietro o davanti o sul lato. Sono molto utili, ecologici e riusabili infinite volte anche i pannolini lavabili: pensate che un bebè nei primi suoi anni di vita, produce quasi 1 tonnellata di rifiuti, solo contando i pannolini usa e getta. Plastica, cloro e gel ultra assorbente a contatto con le parti intime, irritanti e inquinanti per l’ambiente. In discarica si biodegradano in oltre 500 anni, rilasciando sostanze inquinanti, se inceneriti producono altrettante sostanze nocive: diossina, nanoparticelle, ceneri da smaltire e CO2. Ce ne sono di tanti tipi, si comprano su internet o nei negozi specifici! A Faenza (RA) esiste una pannolinoteca, gestita da noi mamme dell’associazione Gruppo Allattando a Faenza: diamo in prestito i pannoli lavabili e informazioni alle mamme. E la cameretta è utile? All’inizio è più utile avere una sbarra per il lettone o un lettino da attaccare al lettone. I bimbi, come ogni cucciolo di mammifero sano, vogliono dormire vicino a mamma e papà. E’ un istinto fisiologico che va rispettato, non è un vizio! Non ci sono controindicazioni. Dai 2-3 anni, con gradualità potranno abituarsi a dormire da soli, meglio se con un fratellino/sorellina più grande (sull’argomento leggere “E se poi prendi il vizio?” di Alessandra Bartolotti) E per lavare i bebè cosa usare? Poco niente...basta l’acqua! Oltre ad essere inutili e costosi, shampoo, salviette e cremine contengono conservanti, siliconi e derivati petroliferi che irritano la pelle. Per non parlare del fatto che i continui lavaggi spazzano via anche i batteri “buoni” che vivoni in simbiosi con la nostra pelle. Per il bagnetto basta un pugno di amido di riso sciolto nell’ acqua. Per idratare il culetto dopo il cambio basta un goccio di olio di mandorle o di oliva. Per arrossamenti del culetto meglio lasciare il culetto all’aria e usare un po’ di ossido di zinco misto a olio di oliva. Vestire abiti usati, giocare con giocattoli usati (e senza batterie), meglio ancora giocare fuori, all’aperto, e mangiare cibi sani e naturali. Crescendo i bimbi avranno bisogno di giocare e sporcarsi, oziare, correre e ridere, arrampicarsi sugli alberi, leggere, inventare e scoprire. Ma non avranno mai troppo bisogno di giocattoli costosi, TV e videogiochi, né di essere impegnati in tanti corsi e sport. Anche come genitori, ricordiamoci la sobrietà: spendere meno per i nostri figli, non è essere cattivi genitori, ci permette di lavorare di meno e avere più tempo per stare con loro, che è forse il più bel regalo che gli possiamo fare.
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in cortile, con le pezze dei pannolini stesi dietro di lei e gli altri figli che le scorrazzano intorno). E’ un po’ come quando pensi al parto naturale: in fondo l’hanno fatto quasi tutte le mamme del mondo, in tutti i periodi storici di questo mondo e perché io non dovrei riuscirci? E allora è anche giusto chiedersi: perché non riuscire ad essere mamme sostenibili?
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marzo 2017
La rubrica di Renata
Scelte alimentari per bambini sani di Renata Balducci, Presidente di Associazione Vegani Italiani Onlus
Tralasciando inutili polemiche in merito e la grande disinformazione che gira intorno all’argomento, è sempre importante ricordare che chi decide di cambiare le proprie abitudini alimentari, senza essere in possesso di basi scientifiche è bene si faccia accompagnare dal controllo dei professionisti dell’alimentazione. Molti sono i medici e i nutrizionisti aggiornati ed informati ai quali è possibile rivolgersi per consigli e supporti per una dieta Vegan correttamente bilanciata. Un’alimentazione interamente a base vegetale ed uno stile di vita sano e attivo non sono solo fattibili, ma addirittura auspicabili in qualunque periodo della nostra vita, dallo svezzamento in poi. Lo ha ricordato tra gli altri, la dott.ssa Michela De Petris durante la sesta puntata del VeganFest LIVE 2016 dedicata alla gravidanza e allo svezzamento, citando una delle più importanti società scientifiche del mondo come l’Accademy Of Nutrition and Dietetic. Il problema della malnutrizione deriva infatti dalle abitudini occidentali alle quali ci siamo abituati, tralasciando la famosa dieta del Dott. Ancel Keys, filosofo e biologo nutrizionista, "Padre della Dieta Mediterranea" che prevedeva un consumo minimo di prodotti di origine animale durante l'anno (tra cui carne e pesce - se e solo la domenica e per le feste), a favore di un eccesso di proteine animali e cibi spazzatura. Oggi assistiamo ad un aumento del numero di bambini e giovani addirttura obesi e proprio l’Italia detiene il record europeo di bambini sovrappeso.
I bambini che seguono una sana dieta vegana sono in importante aumento e sono meno La scelta di un’alimentazione vegan per i bambini è sicuramente uno degli argomenti soggetti, rispetto ai loro coetanei onnivori, alle patologie legate a un’errata alimentazione, su cui più cade l'attenzione e per il quale si cercano risposte quando ci si affaccia a come le malattie cardio-circolatorie o il diabete. questo stile di vita. Per evitare al bambino di incorrere in situazioni di salute così pesanti, univocamente i peGrande l’eco mediatica per i casi di bambini malnutriti e finiti all’ospedale responsabiliz- diatri ed i nutrizionisti ben preparati ed aggiornati, affermano quanto sia fondamentale zando una "fantomatica" alimentazione vegan dei piccoli. Dopo accertati riscontri presso occuparsi del futuro stato di salute di un bimbo controllando l’alimentazione equilibrata le strutture di ricovero stesse, infatti, la verità è venuta a galla: i bimbi non erano vegan e della madre sin dalla gravidanza, fino all'allattamento e da lì per i primi anni di vita dei bambini in avanti. le cause del ricovero erano ben altre!
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PRIMAVERA 2017
La civiltà dell’orto
MERC ATI CONTADINI
di Maddalena Nardi Incontro con Giancarlo Cappello sull’agricoltura naturale Quali sono realmente i vantaggi del “Km 0” per l’alimentazione? Come interpretare il cambiamento in atto nella società verso valori più vicini alla Natura? E’ ancora vero che: “L’orto vuole l’uomo morto?”. Il libro e i tanti incontri sul territorio che conduce Giancarlo Cappello sono un viaggio esperienziale nel Nuovo Vivere. “La pratica di coltivazione naturale del progetto “La Civiltà dell’Orto” - ci dice - esclude ogni necessità iniziale di impiego di denaro: nessuna concimazione, lavorazione al terreno, trattamento fitosanitario o diserbo anche manuale (neppure utilizzando sostanze naturali come il letame, il compost, i macerati, gli E.M. etc). Solo il contesto energetico, in senso olistico, è fonte di crescita, sanità e produttività del campo coltivato secondo natura. Le coltivazioni naturali avviate negli anni nelle condizioni pedo-climatiche più diverse hanno raggiunto le rese dell’agricoltura convenzionale, con una qualità alimentare e un impatto sociale migliori.” Cappello affrontata l’iniziale difficoltà nel rivoluzionare la comune concezione del rapporto tra l’uomo e la terra,anche per i non esperti le pratiche colturali naturali presentano una semplicità priva di ostacoli. Il sogno di Gian Carlo? Creare una vera e propria “rivoluzione sociale” che passi dalle persone e dalla terra, così da ottenere un’agricoltura diversa, ma anche una società differente, più equa e solidale con tutti. Gian Carlo Cappello è nato a Milano nel 1957. E’ apolide per scelta. Agrotecnico dal 1977, ha alle spalle una pluriennale esperienza professionale come paesaggista internazionale: Sud Africa, Australia, Cina, Nord America, Russia, Portogallo, Libia. Dal 1998 al 2004 è stato consulente su RAI UNO per “Linea Verde” e “La Vecchia Fattoria”. Dal 2006 è dedito alla coltivazione naturale sperimentale, con risultati incisivi sulle metodologie già vocate al biologico. Promotore in prima persona della “decrescita felice”, porta la propria pratica di coltivazione orticola naturale presso realtà sociali rivolte all’autosufficienza alimentare: ecovillaggi, comunità, orti urbani condivisi, orti didattici, etc.
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Le differenze tra un orto “sinergico” e la coltivazione naturale praticata nel progetto “Civiltà dell’Orto” di Giancarlo Cappello Molti mi chiedono quali siano, in definitiva, tali differenze. Eccole: 1) Non si lavora la terra neppure all’inizio della coltivazione e non si alzano bancali per non alterare le naturali stratificazioni del suolo; 2) Si mantiene vivo lo strato erboso spontaneo contenendolo con schiacciamento e pacciamatura; 3) Si utilizza per la pacciamatura fieno prodotto preferibilmente in loco e non paglia perché i semi portati dal fieno di prateria sono considerati un arricchimento della bio-diversità; 4) Non si asporta mai l’erba spontanea dalla coltivazione perché le radici sono utili nel terreno e ad esse sono legate una moltitudine di forme di vita. 5) Non si predispone un impianto irriguo perché senza bancali l’humus riesci a formarsi e fornisce sufficiente umidità. 6) Non si prende alcuna precauzione rispetto alle lumache, ai nematodi ne’ si esclude dalla coltivazione nessun’altra forma di vita, tutte sinergiche e attive nel controllo reciproco. 7) Non si consociano varietà di piante particolari perché in tale sistema naturale vige la sinergia del “tutto con tutto”. Per approfondire: “La Civiltà dell’Orto” di Gian Carlo Cappello
OGNI MERCOLEDÌ dalle 8 alle 14 L’AGRIMERCATO DI GRISÙ Mercato a filiera corta degli Agricoltori di Campagna Amica – Coldiretti Ferrara con prodotti freschi e trasformati della Filiera Agricola. Un mercato contadino che recupera spazi cittadini, vicino alle persone del quartiere, dove ritrovare i sapori della propria terra e il piacere di fermarsi per parlare e per scoprire il gusto del buon cibo. Ex caserma dei Vigili del fuoco con ingresso da Via Ortigara 11, Ferrara www.spaziogrisu.org/lagrimercato-di-grisu/
OGNI GIOVEDÌ dalle 8 alle 14 MERCATO BIOPERTUTTI Prodotti di stagione biologici e biodinamici, locali e a prezzo equo.Vendita diretta di frutta e verdura, pane, formaggio, olio, vino, pasta, farine da grani antichi, sughi, marmellate, biscotti e dolci. Prodotti di cosmesi, oli essenziali, detergenti per la casa, artigianato eco sostenibile. Info point per conoscere meglio il bio. Piazzale dei Giochi, Ferrara www.facebook.com/biopertutti
OGNI SABATO mattino MERCATO DELLA TERRA Oltre trenta piccole aziende contadine del territorio provinciale e oltre cento tipologie di prodotti locali, tradizionali, stagionali; garantiti da chi li produce. Tutti prodotti ogm free, moltissimi biologici e tutti con l’Etichetta Narrante del produttore della sua storia aziendale, produttiva e personale. Organizzato dalla Condotta Slow Food di Ferrara Cortile del Baluardo del Montagnone,Viale Alfonso I D’Este, 11 - Ferrara www.facebook.com/pages/Slow-Food-Ferrara-la-nuova-paginaufficiale
OGNI PRIMA E TERZA DOMENICA DEL MESE
mattino e pomeriggio MERCATO DEL CONTADINO Ogni prima e terza domenica del mese i produttori agricoli e gli operatori dei prodotti tipici ferraresi danno vita ad una rassegna - mercato dell’agroalimentare della provincia. All’insegna della “filiera corta” è possibile scoprire le produzioni di stagione delle campagne come frutta, verdura, vino, riso, aglio, e tanto altro. Prodotti sia freschi che trasformati; anche fiori e piante. Piazza del Municipio, Ferrara
Come prolungare la vita dei fiori recisi di Rosaria Scotto “Se ami un fiore, non raccoglierlo. Perché se lo raccogli, esso muore e cessa di essere ciò che amavi.” Partendo dalle sagge parole di Osho, concordiamo tutti sulla bellezza di un fiore non reciso, ancora sulla sua pianta. Tuttavia può capitare di riceverli in dono e di voler conservare questo gradito omaggio quanto più a lungo possibile. Ci sono pochi semplici accorgimenti da non trascurare. Bisogna immergere il bouquet in acqua il prima possibile. Immergere solo metà del gambo, in quanto l’acqua da una parte idrata, ma dall’altra favorisce i processi di marcescenza. A tal proposito l’acqua deve essere sempre pulita. E’ fondamentale rimuovere le foglie nelle parti basse dei gambi che andranno in immersione, perché sono le prime parti a marcire. Anche tagliare frequentemente i gambi con forbici ben affilate in modo obliquo favorisce un miglior assorbimento dell’acqua, prolungando la freschezza dei fiori. Per ridurre la prolificazione dei batteri e le muffe che favoriscono la marcescenza dei fiori si consigli anche di inserire nell’acqua un antibatterico naturale come l’aceto (un cucchiaio per ogni litro d’acqua) o in alternativa poche gocce di candeggina o mezza pasticca di aspirina (anche scaduta). Chiaramente il calore velocizza i processi di deterioramento dei
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fiori, quindi sarebbe preferibile conservare i fiori lontano da fonti di calore. Ma se prolungare la vita dei fiori recisi non basta, ma l’intenzione è quella di conservarli nel tempo, si possono adottare diverse tecniche. La più utilizzata è l’essiccazione a testa in giù del bouquet come si farebbe con un mazzetto di aromatiche, disponendolo in un luogo fresco ed asciutto per qualche mese. In alternativa si possono essiccare pressandoli in una pila di libri o in un’apposita pressa. Oppure immergendo i fiori e le foglie in un agente essiccante natura come la sabbia. O, ancora, utilizzando l’essiccatore o il forno a basse temperature. Tutti i tipi di essiccazione annoverate finora sono naturali, ma hanno l’inconveniente di non preservare la brillantezza dei colori. A onor del vero, ci sono anche metodi casalinghi non naturali, come l’uso della glicerina o del gel di silice, ma li sconsigliamo. I fiori che subiscono il trattamento con la glicerina sono chiamati “fiori stabilizzati” perché mantengono inalterate le caratteristiche del fiore per anni (colori, profumi e consistenza), come una sorta di imbalsamazione e non sono nemmeno compostabili! Fonte: www.ifioridelbene.com/blog.
OGNI SECONDA DOMENICA DEL MESE
eccetto luglio, agosto, dicembre e gennaio dalle 8 alle 19 MERCATINO DEI PRODOTTI BIOLOGICI Gli associati al “Giardino dei semplici” sono operatori che intendono divulgare e promuovere prodotti naturali biologici, ecologici, erbe aromatiche, spezie, piante naturali, prodotti del sottobosco, confettura, prodotti di apicoltura, per la cura del corpo e della casa, giardinaggio, il tutto sano e naturale attraverso la Fiera del prodotto naturale biologico. Piazza Trento Trieste, Ferrara www.emiliaromagnaturismo.it/it/eventi/ferrara/ferrara/mercatino-dei-prodotti-biologici
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“Primavera Slow” 2017
14 settimane di eventi tra natura e cultura per scoprire le meraviglie del Parco del Delta del Po – Riserva di biosfera MAB UNESCO tempo di lettura:
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Dal 18 marzo al 25 giugno 2017 si rinnova il grande evento della Primavera Slow nel Parco del Delta del Po! Gli amanti della natura potranno imbattersi in un ricchissimo programma di eventi ed iniziative, rivolte a grandi e piccoli: escursioni a piedi, in bicicletta e in barca, passeggiate a cavallo, laboratori didattici, visite guidate, eventi sportivi, enogastronomina e molto altro ancora. Un territorio tutto da scoprire: da Rosolina a Goro, da Mesola a Comacchio, da Ravenna a Cervia, e dalla costa all’entroterra alla scoperta delle Valli di Argenta, Oasi di Bando,Vallette di Ostellato, fino ai territori della Bassa Romagna. Grazie all’importante riconoscimento ottenuto a giugno 2015 dal Delta del Po come Riserva Internazionale di Biosfera – MAB UNESCO, l’area del Delta del Po tra il Veneto e l’EmiliaRomagna è stata protagonista nel 2016 per la prima volta in modo unitario e anche l’edizione della Primavera Slow 2017 vuole continuare su questa strada: iniziative, progetti ed eventi rivolti alla scoperta di tutto il Delta in ogni sua sfumatura, scoprendone paesaggi, odori, suoni e colori. La novità degli eventi del 2017 sarà unire le bellezze naturalistiche del Delta del Po al fascino della cultura che contraddistingue questi territori. Pensare quindi a percorsi dove il visitatore avrà la possibilità di conoscere la natura e osservare da vicino nel loro ambiente le numerose specie di uccelli, di piante e di altri animali che popolano gli ambienti del Delta, e nel contempo “spalancare” le porte dei palazzi, monumenti, chiese ospitando iniziative di carattere culturale dove la presenza umana possa esprimersi con la bellezza e l’armonia delle discipline artistiche visive (mostre di fotografia e artistiche), e di movimento (spettacoli di teatro, danza e musica). L’obiettivo è far scoprire i piccoli tesori culturali (palazzi, chiese, giardini, ecc.) dell’area del Delta per lo più sconosciuti al grande pubblico. Non mancheranno le proposte per gli appassionati di birdwatching, che potranno osservare e fotografare le molte specie presenti sul territorio, e per i buongustai che avranno l’occasione di degustare i prodotti tipici del territorio. Molti, infine, i laboratori pensati per i più piccoli e per i ragazzi, che potranno avvicinarsi alla natura e alla fauna del Delta in maniera divertente ed educativa. Tante le possibilità di escursioni Slow dalle aree più a nord del Parco in area veneta fino a Cervia, al confine meridionale. Alcuni esempi: nell’area veneta itinerario con una piccola barca a fondo piatto lungo “Po di Maistra e Golena Cà Pisani” ambiente suggestivo, selvaggio e incontaminato. tra i canneti, nelle lagune e nella Garzaia di Ca’ Venier, il più grande sito di nidificazione di ardeidi del Parco; “Bike & boat lungo il Po di Goro” escursione in bicicletta sull’argine del Po di Goro che si conclude con un’escursione in barca alla foce del fiume. Scendendo si può passare a Mesola con una visita nel Bosco “Sulle Tracce
del Cervo”, non scordando di attraversare la Sacca di Goro con un viaggio in motonave alla scoperta della Foce. Da non perdere una sosta all’Abbazia di Pomposa dove sarà anche possibile visitare la torre campanaria. Poi si può arrivare a Comacchio per un suggestivo percorso in bicicletta in salina per vedere gli splendidi fenicotteri rosa, oppure per i più sportivi si propone anche l’esperienza delle Valli in canoa sempre guidati da esperte guide naturalistiche. Per gli amanti dell’arte anche la possibilità di dipingere la salina attraverso un percorso guidato il pubblico verrà invitato a vedere con occhio artistico alcuni scorci della Salina per poi avere la possibilità di dipingere le proprie emozioni al termine del percorso e interpretare in chiave artistica, lo straordinario paesaggio della Salina di Comacchio. Arrivando nell’area Ravennate si può provare un’escursione in barca elettrica tra Ortazzo e Ortazzino, punto di osservazione privilegiato per godersi le ricchezze della flora e della fauna che caratterizzano l’area del Bevano. Per chi preferisce camminare si può fare una passeggiata nel Bosco igrofilo di Punte Alberete, oppure una passeggiata a cavallo lungo l’Argine del Fiume Reno per scoprire la zona più a sud delle Valli di Comacchio con i suoi fenicotteri, ed ancora scoprire le tradizioni della lavorazione delle Erbe Palustri nell’Ecomu-
seo di Bagnacavallo. Per gli amanti della storia non può mancare una visita all’area archeologica di Classe o alla città di Ravenna con i suoi mosaici e magari chiudere la giornata con una passeggiata al tramonto nella Salina di Cervia. Per le Famiglie con bambini suggeriamo una visita alla Casa delle Farfalle, sempre a Cervia, dove sarà possibile assistere al Primo volo libero per assistere in diretta allo spettacolo del primo volo delle farfalle nate durante le prime ore della giornata. Spostandosi dalla costa all’entroterra tante le possibilità per scoprire e vivere il territorio: per gli esperti fotografi/birdwatcher la possibilità di vivere l’esperienza dei Capanni fotografici nelle Valli di Argenta, oppure incontrare le cicogne nell’Oasi di Bando. Sempre per le famiglie con bambini tanti i laboratori didattici dedicati alla scoperta della Biodiversità alle Vallette di Ostellato o al Museo del Territorio sempre a Ostellato, mentre per i più temerari anche serate a tema in “compagnia dei fantasmi” nella Delizia del Verginese a Portomaggiore. Il sito www.primaveraslow.it contiene tutte le proposte in programma ed è in costante aggiornamento. Per informazioni: DELTA 2000, Tel 0533 57693/4, info@deltaduemila.net
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Quattro anni di Benessere con il Faenza Benessere Festival! tempo di lettura:
Dopo il successo delle precedenti edizioni torna FAENZA BENESSERE Festival sabato 18 e domenica 19 marzo 2017 presso la Fiera di Faenza (RA). La manifestazione, giunta alla quarta edizione, offrirà il meglio delle proposte legate al Benessere Naturale dall’Oriente all’Occidente. Faenza Benessere Festival si rivolge sia agli addetti al settore (operatori professionali e aziende del benessere naturale) che al grande pubblico che per la prima volta si avvicina al mondo delle discipline bio-naturali. Tra le novità dell’edizione 2017, grazie alla collaborazione con la Cooperativa Kaleidos, verrà realizzato un padiglione interamente dedicato ai bambini e alle famiglie. All’interno il pubblico troverà
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prodotti e servizi per l’infanzia, aree spettacolo e attività didattiche per bambini dai 6 ai 12 anni, per una crescita sana e naturale. Confermati inoltre l’area YOGA, con lezioni aperte tenute dai migliori Insegnanti e dalle Scuole più accreditate e l’area MASSAGGI GRATUITI. Faranno da cornice alla manifestazione oltre 100 banchi espositivi provenienti da tutta Italia, dedicati al benessere naturale. DATE: sabato 18 e domenica 19 marzo 2017 LUOGO: Fiera di Faenza COSTO INGRESSO: 5 euro intero, 3 euro ridotto (scaricabile dal sito) INFO e CONTATTI: www.faenzabenessere.it
Fa’ la cosa giusta! 2017
Fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili A cura della Redazione - Photo Credits Alessia Gatta Dal 10 al 12 marzo 2017 nei padiglioni 3 e 4 di fieramilanocity si aprirà al pubblico la quattordicesima edizione di Fa’ la cosa giusta!, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Vivere Sostenibile parteciperà anche quest’anno come Network di editori indipendenti, presentando anche il primo volume della collana di libri sulla sostenibilità. Fa’ la cosa giusta! 2017 sarà caratterizzata da 11 sezioni tematiche, che spazieranno dagli ambiti storici come la moda o l’arredamento sostenibile, fino ai temi emergenti come la scelta vegana e cruelty free, passando per gli spazi dedicati all’associazionismo e all’economia carceraria. Un’area sarà dedicata alla teoria e alla pratica dell’Economia circolare, il modello economico basato sulla riparazione e sulla rigenerazione. Il fenomeno verrà analizzato e approfondito, ma soprattutto affrontato con tecniche per metterlo in pratica anche nella vita quotidiana. La rete Giacimenti Urbani condurrà workshop dedicati alle 4R: riciclo, riuso, recupero e riparazione e incontri con esperti o aziende che operano nel settore. La Salumeria del design si dedicherà al lato più esteticamente accattivante dell’economia circolare: le tecniche per trasformare il materiale di recupero in accessori moda, e piccola oggettistica di design. Questo sarà anche uno spazio per un attimo di pausa con musica dal vivo. Non solo laboratori di cucina sostenibile ma anche una vera e propria accademia: la FunnyVeg Academy. In programma 6 mini corsi tenuti da altrettanti chef: cucina ayurvedica e di alta gamma, con l’ormai celebre Simone Salvini; pasticceria con Stefano Broccoli, della pasticceria Dolcevita di Bergamo, molto apprezzata trasversalmente alle scelte etiche e salutiste; Street food con lo chef biker Giuseppe Tortorella; un corso per coniugare l’attenzione al benessere con preparazione dei cibi per tutta la famiglia, con Mara Di Noia e Marzia Riva; cucina sperimentale, con Luca André; cucina vegan per tutti i giorni con la foodblogger Giulia Giunta. Nei nuovi spazi dedicati all’autoproduzione, sarà possibile scoprire i segreti della saponificazione domestica, attraverso postazioni grafiche e laboratori di produzione di sapone, organizzati dai professionisti de La Saponaria. Sarà anche possibile imparare a produrre detersivi e detergenti per la pulizia della casa all’interno dei laboratori organizzati da greenMe.it, a cura di Marta Albé e Francesca Piccoletti. Ad esempio scoprire i mille usi del limone, imparare a produrre uno spray antizanzare con ingredienti naturali o una crema detergente per superfici dure, per le pulizie più im-
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pegnative. E, per mantenere una pelle morbida, una crema solida e profumata, per nutrire la pelle con pochi ingredienti vegetali. Quest’anno la cooperativa Cooption porterà a Fa’ la cosa giusta! uno spazio verde con erbe aromatiche e piante da frutto, cassoni per sperimentazioni libere di giardinaggio e una serie di laboratori. FA’ LA COSA GIUSTA! 2017 da venerdì 10 a domenica 12 marzo Fieramilanocity, Padiglioni 3 e 4, via Colleoni, GATE 4, Milano (Metropolitana M5 “Lilla”, fermata Portello, davanti all’ingresso di Fa’ la cosa giusta!) Giorni e orari di apertura: Venerdì 10 marzo: 9 – 21; Sabato 11 marzo: 9 – 22; Domenica 12 marzo: 10 – 20 Per i minori di 14 anni l’ingresso è gratuito. www.falacosagiusta.org
Atto secondo per Wellness Food Festival Sabato 1 e domenica 2 Aprile torna a Cesena Fiera l’appuntamento con il benessere In contemporanea Hobby & Garden, il Salone dedicato alla vita in campagna tempo di lettura:
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Ideologia, cultura o etica, non importano le motivazioni, quello che conta è che il popolo di chi sceglie uno stile di vita sempre più green e salutare cresce e si fa sentire. Non stupisce, dunque, se nella Romagna patria del wellness a crescere sia anche una manifestazione che del benessere si fa promotrice e portavoce. E’ il Wellness Food Festival, la kermesse dedicata al mondo bio, vegan e fusion che, dopo il debutto dello scorso aprile con personaggi del calibro di Carlo Cracco, sabato 1 e domenica 2 aprile 2017 torna a Cesena Fiera per la sua seconda edizione. Sempre in tandem con Hobby & Garden, il Salone degli orti e dei giardini, dedicato agli amanti del pollice verde e della vita all’aria aperta in campagna. Porte aperte a sapori, suoni e profumi appartenenti all’universo del well living: dall’alimentazione, alla cura del corpo e della mente, passando per abbigliamento, accessori e attrezzature a basso impatto ambientale. Uno spazio sarà dedicato all’alimentazione con show cooking proposti da veri fuoriclasse della cucina vegana, e area ristorazione dove poter gustare i salutari sapori dei cibi vegani, biologici ed orientali. Largo anche a relax e trattamenti con associazioni e centri specializzati che proporranno cure tradizionali, complementari, alternative, olistiche e terapie naturali. Inoltre, sarà possibile fare acquisti bio-sostenibili: abbigliamento, accessori, oggettistica e attrezzature per la cura del corpo e della mente sono solo alcune delle proposte commerciali di cui i visitatori potranno approfittare. In contemporanea col Wellness Food Festival si svolgerà Hobby & Garden, la fiera dedicata alla vita in campagna, punto di riferimento per famiglie, scuole, bambini e per tutti coloro che hanno la passione per il verde accomunati dal desiderio di coltivare un angolo “verde”, divertirsi a contatto con la natura e assaporare prodotti più genuini. Un vero e proprio Salone di conoscenza in cui scoprire, vivendolo in prima persona, le ricchezze del mondo rurale. Laboratori per tutte le età, seminari e convegni sui diversi aspetti della vita all’aria aperta, momenti di svago arricchiscono quest’area all’insegna del buon vivere. Info e costi: orario di apertura 10.00-20.00 Ingresso: intero 7 euro ridotto 5 euro. Parcheggio gratuito. (Quartiere Fieristico, via Dismano, 3845 Cesena) www.wellnessfoodfestival.it
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