Vivere Sostenibile Parma e Piacenza primavera 2016

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COPIA OMAGGIO

BIO-ECO RIVISTA INDIPENDENTE

Supplemento di Vivere Sostenibile - Marzo 2016 - n. 26

PRIMAVERA 2016

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EDITORIALE

CAMBIO LAVORO, CAMBIO VITA! di Silvano Ventura direzione@viveresostenibile.net

Il lavoro è una parte fondamentale della vita di ogni persona e oggi più che mai deve interpretare la spinta al cambiamento e alla propria realizzazione nella società. Ognuno di noi è oggi la somma delle scelte fatte in passato e, in futuro, sarà la somma delle scelte fatte oggi. Ognuno di noi, ha la facoltà di esercitare delle scelte che influenzeranno il proprio percorso di vita. Questo concetto è molto importante perché troppo spesso accettiamo modalità, situazioni e quotidianità che sentiamo “non coerenti” con la nostra interiorità, con il nostro “sentire profondo”. B U O N E P R AT I C H E , Nel lavoro, questa accettazione è spesso motivata dalla sacrosanta necessità di stabilità economica e di continuità lavorativa. Il nostro approccio con il lavoro è condizionato da un’infinità di aspetti. Gli studi fatti, le opportunità avute, la cultura dominate, le aspettative dei parenti, la necessità economica, la nostra capacità di proporci, il mercato del lavoro, la congiuntura economica, ecc. Sembra assurdo, ma molto spesso tra tutte queste voci manca la più importante: quella di sentirci realizzati e appassionati in quello che facciamo tutti i giorni! L’economia e il mondo del lavoro, negli ultimi anni, sono cambiati profondamente e l’unica certezza è che non ritorneranno mai più come prima. Stiamo vivendo una vera rivoluzione nel modo nel quale comunichiamo tra esseri umani. I modelli di pensiero e gli schemi che erano efficaci solo pochi anni fa, sono ormai diventati obsoleti. Stiamo vivendo un periodo di grande transizione e cambiamento. L’incertezza sul futuro ci può rendere ancora più difficile, il saper cogliere le opportunità che questa situazione ci offre per metterci in gioco e crescere. Ma proprio in questo quadro, l’incertezza legata alla capacità di cambiamento diventa una grande opportunità per i singoli e per le comunità. Mettersi in gioco seguendo le proprie passioni e interessi. Investire in se stessi. Formarsi e informarsi. Cercare nuove opportunità di crescita e sviluppo personale. Impegnarci ogni giorno, in una nuova iniziativa tanto incerta quanto appassionante. Forse questo è uno dei regali più grande che possiamo fare a noi stessi! Buona lettura del numero primaverile di Vivere Sostenibile.

BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONE

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PRIMAVERA 2016


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A cosa serve “Vivere Sostenibile” Parma e Piacenza? A fare incontrare domanda e offerta di prodotti e servizi eco-sostenibili. A informare un target attento e sensibile a questi temi su: novità, nuovi prodotti e servizi, eventi e iniziative di aziende, Enti e associazioni. A fare aumentare la consapevolezza dei cittadini sull’urgenza di un cambiamento del paradigma di sviluppo e ad orientarne acquisti e comportamenti quotidiani, verso un modello basato su efficienza, decrescita, equità sociale ed economia collaborativa. Come viene distribuito “Vivere Sostenibile” Parma e Piacenza? Il magazine mensile stampato: nei negozi e ristoranti BIO, nelle cassette dei GAS, nelle sedi di associazioni, cooperative onlus, nei mercatini a km 0 e di agricoltori BIO, nelle feste/festival, fiere di salute, benessere, ecologia, BIO, ecc, nelle biblioteche comunali e di provincia, negli URP comunali, in molte attività (idraulici, pannelli solari, edilizia BIO, infissi, ecc) eco-sostenibili. COPIE medie mensili distribuite 8.000 Il magazine on-line: inviato in formato PDF direttamente agli iscritti al portale e agli iscritti alle associazioni aderenti all’iniziativa. Consultabile on-line, sul sito del portale e tramite FB. COPIE medie mensili consultate 20.000 Perché investire su “Vivere Sostenibile” Parma e Piacenza? Per raggiungere ed informare un target di persone sensibili e attente ai temi della sostenibilità, che orientano sempre più i loro stili di vita in modo coerente, attento e responsabile!

1. Promuovere i tuoi eventi, corsi, offerte, nuovi prodotti e/o servizi, iniziative ecc, con la pubblicazione di 4 articoli redazionali da consumarsin nell’arco di 12 mesi dalla sottoscrizione. Requisiti degli articoli: 2000 battute spazi inclusi, foto a colori, titolo, autore e contatti. 2. Pubblicare 4 annunci economici all’anno, nella pagina annunci di Vivere Sostenibile. Per vendere/acquistare, collaborare, proporre, ecc. 3. Diventare punto di distribuzione di Vivere Sostenibile cartaceo per 1 anno (con un numero di copie mensili da definire), avere gratis il link diretto al proprio sito web, fidelizzando così i propri soci e clienti e incrementando le visite al proprio negozio e/o sede ed al proprio sito web. 4. Avere la possibilità di distribuire i tuoi depliants, brochure e materiale promo-commerciale in genere, nelle iniziative, feste, fiere organizzate o partecipate da Vivere Sostenibile e dal club della Coccinella. 5. Prezzi convenzionati e particolarmente vantaggiosi per l’eventuale acquisto di spazi pubblicitari e degli altri servizi di Vivere Sostenibile.

Tutti i nostri siti sono su Redazione Nazionale Via F. Santi 4 - 40055 Castenaso (BO) Redazione Parma e Piacenza Via Viotti 12 - 43123 Parma Supplemento a Vivere Sostenibile Marzo 2016 - n°26

Per area geografica: 18% Italia

80% Prama, Piacenza e provincia

2% Estero

Per età: 22% over 60

48% 36-60

24% 21-35

3% 39% Imprenditori Disoccupati professionisti 13% Studenti

25% Dipendenti

Capo Redazione Maddalena Nardi redazione@viveresostenibile.net

Ufficio Commerciale di PR e PC - f.melley@libero.it Edibit s.r.l. è inscritta al registro degli Operatori della Comunicazione al n. 2289 del 28/09/2001. ex RnS n. 4123 del 23/03/1993 Registrazione Tribunale di Bologna n. 8314 del 15/10/2013. Federazione Italiana Media Ambiente

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Andrea Bizzocchi Anna Favia Annamaria Bortolotti Anna Maria Guareschi Carlo Pagani Catherine Ratajczak Guidi

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opporsi al loro utilizzo nonché per conoscere l’elenco dei Responsabili del trattamento. Tutti i marchi sono registrati dai rispettivi proprietari Vivere Sostenibile offre esclusivamente un servizio, non riceve tangenti, non effettua commerci, non é responsabile della qualità , veridicità, provenienza delle inserzioni. La redazione si riserva, a suo insindacabile giudizio, di rifiutare un’inserzione. L’editore non risponde di perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Gli inserzionisti sono responsabili di quanto da essi dichiarato nelle inserzioni. Vivere Sostenibile si riserva il diritto di rimandare all’uscita successiva gli annunci per mancanza di spazi e declina ogni responsabilità sulla provenienza e la veridicità degli annunci stessi.

Giorgio Mezzatesta Giulia Chiari Gloria Deambrogio Maddalena Nardi Manola Santorum Mara Pesci Maria Fausta Melley

Sei un gruppo, un GAS, un’associazione, un circolo che promuove pratiche più sostenibili? Condividi i valori promossi da Vivere Sostenibile Parma e Piacenza e pensi che vi siano delle affinità con il tuo progetto? Ti piace la sua connotazione locale e vuoi rimanere aggiornato sulle pratiche eco-compatibili della tua zona? Hai due strade: puoi aderire al Club della Coccinella e usufruirai di numerosi vantaggi (vedi box a fianco). Altrimenti, se desideri semplicemente ricevere e diffondere, presso i tuoi associati, le copie cartacee di ogni uscita mensile, puoi sostenerci ABBONANDOTI! Potrai, così, ritirare, ogni mese, presso la sede o il ritrovo del tuo gruppo o associazione, le copie cartacee di Vivere Sostenibile Parma e Piacenza. Inoltre, potrai fruire di uno spazio, da utilizzare nell’arco dei 12 mesi, per descrivere chi siete e cosa fate, e per dare visibilità ad iniziative ed eventi da voi organizzati! Per maggiori informazioni sulle modalità di adesione, manda una mail a: info@viveresostenibile.net o chiama il 0521 834 928 - cell 335 718 7453.

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I vantaggi per chi aderisce

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Cos’è “Vivere Sostenibile” Parma e Piacenza? E’ un progetto divulgativo sui temi della sostenibilità economica, ambientale, sociale e culturale, che si sviluppa con un magazine mensile, un sito web, una newsletter agli iscritti al portale e una APP.

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SPUNTI E PROPOSTE

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PRIMAVERA 2016

Tributo a Umberto Eco Estratto della lettera di Umberto Eco al proprio nipote, pubblicata su L’Espresso il 3 gennaio 2014 Ogni mattina impara qualche verso, una breve poesia, o come hanno fatto fare a noi, “La Cavallina Storna” o “Il sabato del villaggio”. E magari fai a gara con gli amici per sapere chi ricorda meglio. Se non piace la poesia fallo con le formazioni dei calciatori (…). Sembra un gioco (ed è un gioco) ma vedrai come la tua testa si popolerà di personaggi, storie, ricordi di ogni tipo. Ti sarai chiesto perché i computer si chiamavano un tempo cervelli elettronici: è perché sono stati concepiti sul modello del tuo (del nostro) cervello, ma il nostro cervello ha più connessioni di un computer, è una specie di computer che ti porti dietro e che cresce e s’irrobustisce con l’esercizio, mentre il computer che hai sul tavolo più lo usi e più perde velocità e dopo qualche anno lo devi cambiare. Invece il tuo cervello può oggi durare sino a novant’anni e a novant’anni (se lo avrai tenuto in esercizio) ricorderà più cose di quelle che ricordi adesso. E gratis. C’è poi la memoria storica, quella che non riguarda i fatti della tua vita o le cose che hai letto, ma quello che è accaduto prima che tu nascessi (…). Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo;

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serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove. Ma perché è così importante sapere che cosa è accaduto prima? Perché molte volte quello che è accaduto prima ti spiega perché certe cose accadono oggi e in ogni caso, come per le formazioni dei calciatori, è un modo di arricchire la nostra memoria (…). Bada bene che questo non lo puoi fare solo su libri e riviste, lo si fa benissimo anche su Internet. Che è da usare non solo per chattare con i tuoi amici ma anche per chattare (per così dire) con la storia del mondo (…). Verrà il giorno in cui sarai anziano e ti sentirai come se avessi vissuto mille vite, perché sarà come se tu fossi stato presente alla battaglia di Waterloo, avessi assistito all’assassinio di Giulio Cesare e fossi a poca distanza dal luogo in cui Bertoldo il Nero, mescolando sostanze in un mortaio per trovare il modo di fabbricare l’oro, ha scoperto per sbaglio la polvere da sparo, ed è saltato in aria (e ben gli stava). Altri tuoi amici, che non avranno coltivato la loro memoria, avranno vissuto invece una sola vita, la loro, che dovrebbe essere stata assai malinconica e povera di grandi emozioni. Coltiva la memoria, dunque, e da domani impara a memoria “La Vispa Teresa”.

Ritorno alla realtà di Andrea Bizzocchi - info@andreabizzocchi.it

problemi con il mangiare, con il dormire, con l’andare di corpo, addirittura con il respirare (determinate da stati ansiogeni, forme varie di stress acuto, ecc.), abbiamo fobie di tutto (in particolare di tutto ciò che è naturale) e le malattie nervose dilagano. Non so per voi ma per me tutto questo è altamente irreale. Ma il dramma non è neppure questo. Il dramma è che abbiamo accettato questa situazione come normale. Non ci facciamo neppure più caso. Questo è infatti esattamente ciò che facciamo quando prendiamo la pillolina perché siamo depressi o per andare di corpo. Ci preoccupiamo di cancellare il sintomo e non di indagarne le radici per eliminarle. Sia chiaro, qui nessuno accusa nessuno di niente, anche perché tutti siamo presi da questo sistema che ci stritola come un coniglio tra le spire del serpente. Ma il dire le cose come stanno e dunque prendere intima coscienza della situazione è il primo passo se vogliamo cambiare direzione. Non so se ve ne rendete conto ma noi non viviamo più. Letteralmente non viviamo più, bensì passiamo l’esistenza disperdendo le nostre energie (cioè la nostra Vita) in una infinità di pseudo-bisogni, pseudo-interessi, pseudo-conoscenze, pseudo-divertimenti, pseudo-miglioramenti, pseudo-ricerche-della-felicità, pseudo-tutto,

insomma una pseudo-vita che in quanto tale è irreale e che per questo ci svuota, ci esaurisce, ci svaluta intimamente, in una parola ci fa vivere male. La vita, che ci piaccia o meno, è solo quando è reale, e quel mondo artificiale (e tossico) che viviamo e che abbiamo sostituito al mondo reale, essendo artificiale, non è reale. Punto e a capo. Noi invece abbiamo bisogno di realtà, che possono essere a volte dure (perché la vita non è una camminata su un prato fiorito) ma comunque reali (e comunque alcune durezze della vita sono pedagogiche). Quindi, tanto per dirne una, quando la gente parla di “crisi” e si auspica “la ripresa” (più sviluppo, più economia, in generale più idiozie) dimostra che non vuole capire che le nostre vite sono insostenibili già da ora e aggiungere altra carne al fuoco non farebbe che peggiorare la situazione. Da tutti i punti di vista.

SOMMARIO Spunti e proposte

p. 3

Associazione Parma etica

p. 4

Alimentazione consapevole

p. 5

Benessere corpo e mente

p. 6-7

Mobilità sostenibile e ambiente

p. 8

Speciale orti e amici animali

p. 9-12

Eco abitare

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Bambino naturale

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PRIMAVERA 2016

La Vita si fonda su regole basilari piuttosto semplici e se ci si allontana dalla Vita (e dunque dalla natura con i suoi ritmi, modi, tempi, ecc.) si fanno dei danni e neppure di poco conto. Tanto per fare un esempio, allontanandoci dalla natura noi, progressivamente, ci allontaniamo anche dalla realtà. L’allontanamento progressivo da una Vita in cui l’ordine naturale era l’ovvia normalità (era, cioè, la Vita) ha fatto sì che si sia arrivati ai livelli attuali di astrazione assoluta dalla Vita. Questo a meno che non si voglia sostenere che vite immerse nelle realtà di oggi, cioè vite immerse nelle “Isole dei famosi”, in qualche delitto efferato e nel gossip, nei social network, nei desideri compulsivi e irrefrenabili di acquisto (nonostante la “crisi” io continuo a vedere tutt’attorno sprechi incredibili) e chi più ne ha più ne metta, siano vite. Perché non lo sono. Ma se nonostante le “Isole”, qualche delitto efferato e un po’ di gossip, i social network, il consumismo più becero e sfrenato noi stessimo bene, io non avrei da batter becco. Ma il fatto è che invece nessuno sta più bene. Non so se ce ne rendiamo conto ma nessuno (o comunque la maggior parte, una “maggior parte” in costante crescita) riesce più ad attendere alle più normali funzioni biologiche: abbiamo

Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione

Appuntamenti di primavera

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ASSOCIAZIONE PARMA ETICA PRIMAVERA 2016

Non c’è 2 senza 3! Il Parma Etica Festival è ancora più grande: 4 giorni di musica, buon cibo, convegni e… di Simonetta Rossi A seguito delle tante richieste e della stimolante crescita d’afflusso di visitatori della 2° Edizione, che ha avuto il merito di portare nella città di Parma oltre 30.000 persone in soli tre giorni, l’Associazione Parma Etica ASD (affiliata ACSI) ripropone e organizza, con il Patrocinio del Comune di Parma e il Patrocinio della Commissione europea, la 3° Edizione del Parma Etica Festival. Per festeggiare il crescente successo della manifestazione, quest’anno, abbiamo deciso di prolungare la durata dell’evento: portandola dai soliti tre a quattro giorni. La terza edizione del Parma Etica Festival, che sempre più si sta affermando come una delle manifestazioni etiche a portata di bambino più grandi d’Europa, si terrà dunque nelle giornate del 2/3/4/5 Giugno 2016. Si aprirà giovedì 2 Giugno, alle ore 11:00, con Spettacoli di artisti di strada, Laboratori di cucina naturale e Showcooking a cura di Patrizia Serafini del centro macrobiotico Bio CERES presente nei giorni di giovedì e venerdì; seguiranno le chef e blogger Annalisa Malerba e Felicia Sguazzi nei giorni di sabato e domenica. Ci saranno novità anche nell’area ristorante, aperto tutti i giorni, dalle 12.00 alle 23.00, sotto la grande tettoia di 200 m2 del bellissimo Parco Eridania, dove si potranno degustare i prodotti fast food veggie di Fry’s, la birra vegan, le crepes etiche di Romana Gardani, i succhi bio e la cucina naturale di Anna Callegaro, proprietaria dell’ormai famosa gastronomia “La pentola Magica”, che al festival proporrà anche un menù crudista. Il tutto per continuare a proporre, come da tradizione del Parma Etica Festival, un’appetitosa e salutare educazione alimentare cruelty-free: informando sempre meglio il pubblico degli innumerevoli vantaggi, sia per la salute psicofisica dell’individuo che per l’equilibrio e la sostenibilità ambientale del pianeta che ci ospita, di una cultura alimentare etica, priva di carne e derivati animali. Alle ore 21.00 la prima giornata sarà chiusa dal primo dei due concerti dedicati al riscatto della terra con un’ospite internazionale: la cantautrice Cilena Paz Quintana. Venerdì 3 Giugno, iniziano i tre giorni di conferenze e dibattiti con ospiti illustri. Il ciclo di conferenze si apre e si chiude, con due visioni gratuite

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dell’illuminante lungometraggio prodotto dall’attore Leonardo di Caprio, dal titolo: CowSpiracy presentato dall’Ass. Essere Animali, (1° proiezione alle ore 9:30 Venerdì 3 Giugno, seconda proiezione Domenica 5 Giugno alle ore 20:45). Tutti e quattro i giorni saranno animati da dibattiti, workshop e laboratori tenuti da nutrizionisti, medici, scienziati, scrittori, psicologi, pediatri e operatori esperti nell’ambito della cura e del benessere: counselor, naturopati, maestri di danza, di yoga, ecc... Il Festival si svolgerà anche quest’anno nella splendida location del Parco Eridania di via Toscana a Parma.

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Le giornate saranno così suddivise: • 2 Giugno - Festa d’apertura: dalle ore 11:00, per tutto il giorno, si succederanno laboratori per bambini, trattamenti olistici e laboratori di danza, workshop di cucina naturale e spettacoli di strada. Nel pomeriggio la blogger Stefania Rossini terrà un laboratorio gratuito e pratico di fermentazione. Dalle ore 21:00 il concerto della cantautrice Paz Gitana con la sua musica nomade per il riscatto della terra. Un progetto itinerante di questa artista d’avanguardia, arrangiatrice e polistrumentista con cui ci presenta il suo più recente lavoro:ANIMALES, un concept album, un disco “di potere”. • 3 Giugno - Apertura sala conferenze dalle 9:30 alle 23 (Casa degli sposi, Parco Eridania). Il primo giorno di conferenze è dedicato all’Ambiente e propone tematiche ecologiche che possano ispirare ed educare ad una relazione più rispettosa, armoniosa e salutare con il pianeta Terra e con le sue e nostre risorse. • 4 Giugno - Dalle 9:30 sino alle 23 si succederanno conferenze il cui focus sarà la Salute Umana, che da una prospettiva olistica ed integrale risulta essere un fragile e complesso stato di equilibrio tra l’ambiente interno dell’uomo e quello esterno del mondo: in quest’ottica sarà riservata particolare attenzione al tema della prevenzione e della cura attraverso una saggia e consapevole alimentazione, là dóve Il modo in cui ci alimentiamo determina la qualità della nostra relazione col mondo. • 5 Giugno - Dalle 9:30 sino alle 23 l’avvicendarsi degli interventi vedranno gli Animali, nostri preziosi ed inascoltati compagni Terrestri, come assoluti protagonisti. Tutti i giorni il Ristorante Bio Etico sarà aperto dalle ore 12:00 sino alle 24:00 Scarica il programma su www.parmaetica.com Se vuoi essere un volontario del festival e contribuire alla sua creazione scrivi a parmaetica@live.com abbiamo bisogno anche di te per rendere il mondo sostenibile.


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ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE

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Molino Grassi e la riscoperta dei grani antichi di Maddalena Nardi Dopo oltre vent’anni di rapporti con il mondo del biologico Molino Grassi, grazie al rapporto collaborativo con gli agricoltori, ha cominciato da anni ad interessarsi ai cosiddetti grani antichi. Da qualche anno infatti sono state create tre diverse filiere dedicate ai farri, in particolare al Farro Monococco, ormai quasi dimenticato. Il farro piccolo o monococco fu tra i primi cereali “domesticati” dall’uomo ed ampiamente coltivato nelle zone più orientali del Mediterraneo per 5 mila anni, sino al 3.000 A.C., quando fu progressivamente sostituito dal farro medio (dicocco) e farro grande (spelta) in grado di garantire raccolti più abbondanti. La filiera è 100% italiana e proviene dalle zone dell’Umbria e della Toscana. Il farro dicocco o farro medio differisce dai frumenti tenero e duro per alcune peculiari caratteristiche legate al maggior contenuto in sali minerali, alla presenza di un più spesso strato aleuronico, alla ricchezza in beta-glucani. E’ coltivato nelle colline toscane. Il farro spelta o farro grande è più comune perché più facile da coltiva-

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re. La specie Spelta è quella che più si avvicina al grano tenero anche da un punto di vista cromosomico, ossia esaploide; la spiga è lunga e sottile. Lo stelo è di colore rossastro e lungo circa un metro e mezzo. Contiene un’elevata quantità di fibre e basso tenore di glutine. L’ultima “riscoperta” è stata quella del grano del Miracolo, grano delle nostre zone, che era stato dimenticato per anni. Grazie alla collaborazione con l’agricoltore parmense Claudio Grossi si è ridato vita a questo grano particolarissimo, la cui altezza supera il metro e sessanta e presenta una maggiore quantità di chicchi rispetto agli altri grani. Dona un gusto e un sapore molto particolare ai prodotti da forno ed ha un alto contenuto di fosforo e ferro ed ha con un glutine più digeribile rispetto ai grani moderni. Molino Grassi ha ottenuto inoltre lo scorso anno la certificazione Epd (environmental product declaration) che misura l’impatto ambientale di un prodotto (produzione CO2, consumo di acqua e risorse non rinnovabili) per tre prodotti: Semola Biologica, Farina Biologica e Semola Kronos.

IoMangioLocale: la spesa a Km0 consegnata a casa tua! di Annamaria Bortolotti Ecco un’associazione che promuove la filiera corta e il consumo di prodotti locali, naturali e di stagione, sostenendo l’economia dei piccoli produttori del territorio ed organizzando per i consumatori un servizio di spese collettive. IoMangioLocale offre un modo più consapevole e genuino di consumo che mette al centro la qualità dei prodotti, la tutela dell’ambiente, il sostegno all’agricoltura, alle piccole realtà e all’economia locale. L’associazione seleziona piccole aziende agricole locali che lavorano nel rispetto degli equilibri naturali, principalmente utilizzando tecniche di produzione biologiche che evitano l’impiego di fertilizzanti e antiparassitari chimici. Piccole realtà, spesso a condu-

Autoproduciamo il TOFU di CECI di Stefania Rossini, blogger esperta in autoproduzione

Questa è una ricetta ligure completamente vegan, a mio avviso molto semplice e gustosa! Ingredienti: - 130 gr di farina di ceci - 750 gr di acqua - pizzico di sale aromatizzato alle erbe (và bene anche il sale fino classico) - curcuma io ne ho messo un cucchiaino abbondante - olive verdi denocciolate ,due manciate tritate Ho messo metà dell’acqua in un pentolino con olio, curcuma e sale e ho portato tutto a bollore. Nel frattempo con l’altra metà ho fatto una pastella, aggiungendo la farina di ceci e mescolando con una forchetta fin quando non si presentavano più i grumi. Quando l’acqua sul fuoco arriva a bollore abbasso il gas e aggiungo l’impasto di acqua e farina di ceci e le olive tritate, amalgamo bene con una frusta. Tengo mescolato per circa 10 minuti, facendo cuocere il composto che nel frattempo si asciugherà. Mettere poi l’impasto in due contenitori, io ho optato per fuscelle di recupero da contenitori di ricotta regalati da un’amica. Lasciare raffreddare a temperatura ambiente per qualche ora, poi riporre in frigorifero per minimo 3 ore.Togliere dal contenitore e servire. Buon appetito!

zione famigliare, che rispetto alle produzioni tipiche dell’agricoltura intensiva ed industriale fanno riferimento ad un modello di agricoltura contadina, ai principi della biodiversità, della naturalità, della sovranità alimentare e della tutela del territorio. IoMangioLocale organizza un servizio di spese collettive con frequenza settimanale. Tramite questo sito Web è possibile conoscere i produttori che partecipano al progetto ed organizzare la propria spesa scegliendo tra numerosi prodotti del territorio e di stagione: frutta, verdura, uova, salumi, formaggi, pane, burro, yogurt, miele, confetture, sottoli, vini, birre, dolci, carni bianche e rosse, farine, prodotti da forno, succhi di frutta e quant’altro. Gli ordini vanno effettuati sul sito dell’associazione entro il lunedì sera e la spesa è pronta il giovedì successivo: è possibile scegliere la consegna a casa oppure il ritiro direttamente presso la sede del progetto, a pochi km dal centro della città di Parma, zona nord/est. Ad oggi, la consegna a domicilio è attiva solo su Parma città. IoMangioLocale è un Gruppo di Acquisto Solidale costituito in forma associativa. Per poter partecipare alle attività del progetto ed al servizio di spese collettive organizzate è necessario essere soci.

Possono fare richiesta tutti i consumatori privati semplicemente compilando l’apposito form presente nell’Area utenti del sito web. Un nuovo modo di fare la spesa... Cibo stagionale, locale, senza coloranti additivi e conservanti, prodotto da aziende vicine alla città per ridurre i trasporti delle merci: sposa anche tu questa scelta di sostenibilità!


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BENESSERE CORPO E MENTE

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Perché scegliere di fare un percorso di crescita personale? di Germano Rossi

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Le antiche culture raccontavano tutte una sola storia: la storia del viaggio, della discesa, piena d’avventura e smarrimento, dell’Anima nel mondo e del suo successivo, periglioso, ritorno verso casa: verso se stessa! La nostra cultura moderna e contemporanea con la sua tendenza pragmatica e riduzionista ha mutilato il racconto ed ha, per lungo tempo, perso il senso della circolarità di questo mitico viaggio; inducendoci a pensare ad un percorso lineare con un fine, uno ed unico, il mondo inanimato. La rimozione dell’Anima da questa danza universale ci ha portati ad una percezione monca e senza ritmo delle cose e di noi stessi, una percezione patologica e squilibrata del tutto, che non ci aiuta a comprendere le nostre esigenze e a trovare la motivazione e il coraggio per manifestarle nella realtà circostante. Senza il fondamento dell’Anima, senza il nutrimento delle nostre profonde radici, la nostra pianta non trova il senso della sua Preziosa Fioritura e spesso si ammala e appassisce. Il mondo si ammala e appassisce!

Per recuperare il nostro ritmo sacro, per recuperare l’Anima, ecco che diventa essenziale rieducarci all’ascolto, alla curiosità ed alla Cura per noi stessi. Torna essenziale che ci concediamo di dedicare tempo ed energia all’Essere: al non fare, al sederci e così riabituarci a camminarci dentro, nel nostro mitico labirinto interiore. Quello che io amo chiamare un Viaggio di RiConoscenza, indispensabile per tornare a familiarizzare con la nostra essenza indefinita e misteriosa, con i suoi profondissimi silenzi riequilibranti e la sua enorme poten-

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za creativa e curativa; per andare oltre i limiti tracciati dalla nostra identità biografica, con le sue paure armate di giudizi e pregiudizi ereditati: perlopiù dalla nostra famiglia e dalla cultura di riferimento. Un viaggio per poter tornare a scorgere nuovi/antichi orizzonti oltre quell’immagine del mondo che la nostra personalità egoica chiama casa, ma che per la nostra anima in fioritura spesso diventa un’angusta prigione. Dopo aver passato tutta la mia vita a camminarmi dentro e gli ultimi vent’anni ad assistere gli altri nel loro cammino, nelle mie vesti di Naturopata e Counseler Olistico e Transpersonale, sono tranquillo nell’affermare che non c’è lavoro e viaggio più essenziale e prezioso del lavoro di crescita personale: quel lavoro del “fare anima” che, solo, ci può regalare la consapevolezza del senso del mondo e di noi stessi. Germano Rossi Counseling olistico transpersonale – Massaggi energetici antistress – Body work Tel 340-7618299 mail: nakimano@libero.it

Tintura madre, la parafarmacia olistica di Alberi (PR) a cura della Redazione Tintura madre è una parafarmacia che contempla il benessere psicofisico a 360°. Partendo dal presupposto che ogni individuo è un’unità di anima e corpo, proponiamo percorsi differenti a seconda delle diverse esigenze o necessità dei nostri clienti. Così ci si può orientare verso la parafarmacia con prodotti esclusivamente naturali (dagli omeopatici alle tisane in foglia, agli omotossicologici e fitopreparati, ai fiori di bach o al sistema aura-soma) oppure verso i trattamenti corpo mirati al riequilibrio energetico (shiatsu, tuina, aromaterapia, watsu, riflessologia o cranio-sacrale). Tintura madre è uno spazio in cui farmacisti e operatori olistici collaborano per un migliore risultato sia in prevenzione che nella risoluzione del sintomo. Sintomo che in entrambi i casi viene ascoltato, riconosciuto non brutalmente soppresso, ma modulato in intensità così da valorizzarne il messaggio.Tintura madre dispone anche di una vasta area benessere usufruibile a tutti, dotata di sauna, bagno turco e vasca disinfettata a sale e temperata a 33°. Purificarsi dalle tossine e prendersi un po’ di tempo per rilassarsi è già un ottimo modo di fare prevenzione! In acqua sono già attivi diversi corsi (acquapilates, lunaquaria, acquaticità corsi pre-post parto e body contact) ma è possibile cimentarsi anche in discipline quali yoga o qi-gong o il metodo reme. Tintura madre è aperta a tutti quelli che vogliono prendersi cura di se’ in modo autentico.Vi aspettiamo!

via Sicuri, 15/a - Alberi (PR) tel. 0521-961895 www.tinturamadreparma.com

A Faenza tutto il benessere naturale per corpo, mente e spirito

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Sabato 9 e domenica 10 aprile presso il Centro Fieristico di Faenza, operatori professionali e appassionati del benessere naturale si danno appuntamento alla terza edizione del Faenza Benessere Festival, un weekend interamente dedicato al mondo delle discipline olistiche e bio-naturali. Riconfermato il format di successo delle scorse edizioni, con una ricca offerta fra approfondimenti teorici e sperimentazioni pratiche, accompagnate dall’esposizione di prodotti e servizi del settore – dalla cosmesi alla bioedilizia, passando per l’abbigliamento e gli accessori ecologici ed ecocompatibili. Il programma è ricchissimo: la Fiera di Faenza aprirà al pubblico sabato 9 aprile alle ore 9,30; da quel momento prenderanno avvio tutte le attività in successione serrata: conferenze tenute da esperti su alimentazione e benessere, aree expo, trattamenti gratuiti, lezioni aperte ed esibizioni di bio-discipline, arti marziali e ginnastica dolce. Confermata inoltre la presenza del mercatino di prodotti a Km 0, la cerimonia del thé giapponese e l’apprezzatissimo Body Painting Contest che si svolgerà domenica 10 aprile. Due le principali novità dell’edizione 2016: l’area MONDO YOGA, dedicata allo YOGA in ogni sua forma, dal “classico” Hatha ai metodi Ananda, Kundalini ed altri ancora, con free class aperte a tutti dove apprendere i principi delle Asana (le posizioni) e le tec-

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niche di Pranayama (la respirazione), e il palco Faenza HOLISTIC SOUND, area dedicata alla musica meditativa, olistica e orientale. Fra le numerose conferenze del benessere si segnalano sabato 9 aprile la “DANZA TAI JI” proposta dal Maestro Giuseppe Urselli (ore 11,45) mentre domenica 10 aprile di grande interesse “L’ARTE DI GUARIRE CON LA MUSICA” (ore 12) incontro teorico-pratico di Luca Vignali basata su quattro livelli di ascolto ed esercizi finalizzati all’utilizzo dei suoni nel processo di guarigione. Maggiori informazioni su www.faenzabenessere.it e la pagina FB Faenzabenessere


SITI per APPROFONDIRE:

www.giovannavisentini.it

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Benvenuti in Emporio Natura, una delle prime BioProfumerie nate in Italia, tanti anni fa! di Roberta Puca Molti mi chiedono come è nato il mio interesse verso una cosmesi ecobiologica... Ebbene è iniziato tutto una decina di anni fa.Avevo problemi dermatologici e mi è venuta la curiosità di sapere cosa contenevano i prodotti cosmetici che utilizzavo, così ho scoperto che erano tutt’altro che naturali: erano ricchi di siliconi, petrolati, parabeni, oli minerali, profumi sintetici, grassi animali, ecc... All’epoca era difficile reperire prodotti privi di chimica di sintesi, il mercato non proponeva nulla di diverso dalla cosmesi tradizionale (alta profumeria, erboristeria, supermercato,

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farmacia, ecc..), sul web non c’erano sufficienti informazioni a riguardo, così ho cominciato ad interessarmi all’argomento e a frequentare fiere, a partecipare ai blog, conferenze, incontri informativi che mi hanno permesso di confrontarmi con persone che condividevano il mio stesso interesse. Personalmente acquistavo i prodotti online, poi ho capito che questa curiosità ed esigenza del “naturale” poteva essere comune a molti, e così quasi sette anni fa la mia passione è diventata anche il mio lavoro. Come negozio offro molto di più della semplice rivendita: sono specializzata nella lettura degli ingredienti del cosmetico, quindi dell’Inci sull’etichetta. Tutto quello che propongo e seleziono per i clienti sono cosmetici privi di chimica di sintesi e certificati ecobio. Mi piace collaborare con produttori che usano energie rinnovabili e i prodotti a chilometro zero, per sostenere l’economia locale e ridurre la produzione di anidride carbonica. Infine l’80 per cento dei cosmetici presenti in negozio sono adatti anche ai vegani. Amo offrire anche un qualcosa che non si può “comprare” come ad esempio il diffondere l’informazione corretta riguardante la “giungla” della cosmesi per aiutare la clientela a scegliere in consapevolezza il prodotto più adatto per la propria pelle. Organizzo anche corsi informativi per stimolare la curiosità verso i prodotti naturali e diffondere i risultati di ricerche scientifiche sulle sostanze chimiche che accumuliamo nel nostro organismo.

Rebirthing: il respiro come tecnica di autoguarigione di Giovanna Visentini - gio.visentini@libero.it Abbiamo visto nel numero precedente di Vivere Sostenibile la funzione REGALE del RESPIRO nella vita dell’essere umano su questo pianeta, ed abbiamo iniziato a conoscere alcuni aspetti importanti che ruotano attorno all’asse centrale del REBIRTHING. In questo incontro mi preme sottolineare che l’utilità più contingente del Respiro Circolare è il potere di fare emergere e poi integrare le memorie disfunzionali registrate a livello fisico, emozionale e mentale, memorie che riguardano vari momenti e passaggi della vita di OGNI persona. A tale proposito, Leonard Orr, ideatore della tecnica del Rebirthing, specifica quelle che per lui sono le cinque grandi cause d’infelicità dell’essere umano: 1. il trauma natale ( personalmente aggiungerei le memorie del periodo fetale), 2. la disapprovazione dei genitori, 3 le negatività specifiche, 4. la pulsione inconscia di morte, 5. l’influenza delle vite passate. Sono esperienze come ci si accorge subito che hanno lasciato tracce in misura variabile in ognuno di noi e modellano ed influenzano le nostre esperienze e quindi la nostra vita. Il Rebirthing permette di lavorare su queste memorie sia consce che inconsce e trasformarle in modo permanente. Nel contempo tale liberazione emozionale apre spazi a livelli di maggiore lucidità, autoconsapevolezza ed esperienze transpersonali che qualificano questo metodo come uno dei più potenti strumenti di crescita oggi a nostra disposizione per poter vivere con più salute, gioia e leggerezza. Il Respiro Circolare richiede solo una condizione: essere utilizzato con serietà e continuità. Questo è possibile in quanto dopo un ciclo variabile di Respirazioni accompagnate, si continua a respirare da soli e chi entra nel processo lo fa per tutta la vita, perché il Rebirthing è a tutti gli effetti sia una tecnica di autoguarigione sia un paradigma di crescita e rinascita. Concludo regalandovi una goccia di esperienza pratica che potrete sperimentare anche subito, in qualsiasi posto siate, purché non in macchina. Leonard Orr ha elaborato un esercizio chiamato “LE VENTI RESPIRA-

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ZIONI CIRCOLARI”. Vorrei sottolineare che è fondamentale fare queste respirazioni solo con il naso, senza pausa tra gli inspiri e gli espiri e rimanere RILASSATI. LE VENTI RESPIRAZIONI CIRCOLARI: Si eseguono quattro respirazioni complete (inspiro-espiro-inspiro-espiro-inspiro-espiro-inspiro-espiro), segue una quinta respirazione completa (inspiro-espiro) molto profonda Questo schema si ripete quattro volte, risultando alla fine un ciclo di 20 respiri completi e legati tra di loro. Ricordo che tale esercizio non è Rebirthing, ma una pratica che aiuta a ricaricarsi di energia in caso di stanchezza, nervosismo o stati di contrarietà e inizia le persone al respiro circolare; mentre una seduta classica di Rebirthing necessita sempre la presenza di un valido Rebirther che sappia accompagnare chi respira nelle varie esperienze che possono emergere durante il Processo. E ora buon Respiro a tutti! Se volete potete partecipare ai Percorsi di Crescita Consapevole Attraverso Rebirthing, Meditazione in Respiro Connesso e sviluppo del Paradigma “Farfalla” che organizzo presso Il circolo delle farfalle, via isola 50 Parma. Ore 14.30 - 17.30 nelle date: 2 aprile - 30 aprile - 29 maggio. Iscrizione obbligatoria all’email: gio.visentini@libero.it.

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Con gli anni, accumulando esperienza, sono diventata anche formulatrice e produttrice di una linea cosmetica creata a km zero, attraverso il quale promuovo il concetto di cosmesi come “cibo per la pelle” - tu non mangi plastica, perché allora obblighi la tua pelle a “mangiarla”? Adesso l’interesse per la cosmesi sostenibile sembra essere in continua crescita, ma vorrei mettere in guardia le persone dai falsi “ecobio”. Ci sono tanti prodotti che hanno il suffisso “bio” ma sono iperchimici: danno un cattivo messaggio, creano confusione nei consumatori e danneggiano il vero mercato della cosmesi naturale. Per scelta in negozio propongo prodotti in un range di prezzo dai 2 a 20 euro. Venite a trovarmi in via Bixio n°70 a Parma, oppure seguite tutti gli aggiornamenti, con novità, nuovi arrivi e promozioni, sulla pagina Facebook “Bioprofumeria Emporio Natura” o sul sito www.bioemporionatura.iT.


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MOBILITÀ SOSTENIBILE E AMBIENTE PRIMAVERA 2016

Free carbon city, Piacenza si muove elettrica Il Comune ha sottoscritto il protocollo con la Regione Emilia-Romagna e si è dotato di sei nuovi veicoli a basso impatto ambientale tempo di lettura:

Una mobilità a basso impatto ambientale. È la strada scelta dall’Amministrazione comunale di Piacenza per il quinquennio 2012-2017. A questo proposito il Comune ha sottoscritto con la Regione EmiliaRomagna il Protocollo d’intesa relativo al progetto “Mi muovo elettrico – Free carbon city” per l’acquisto di veicoli elettrici, finanziato totalmente con contributi regionali. Le risorse a disposizione sono state destinate all’acquisto di tre auto Renault Zoe Life e tre autocarri Renault Kangoo ZE. Le automobili saranno destinate alla Polizia Municipale, ai Servizi sociali e alla Protezione civile, mentre i furgoni verranno assegnati ai Servizi generali per lo smistamento della posta fra le varie sedi comunali, al Servizio manutenzione e all’Ufficio verde pubblico. Con l’immissione dei nuovi mezzi verranno dismesse 4 autovetture a benzina non più a norma con le direttive volte a ridurre

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l’inquinamento ambientale prodotto dai veicoli. Contributo regionale. Il costo sostenuto dal Comune di Piacenza ammonta a poco più di 150 mila euro, finanziato totalmente dalla Regione. Gli automezzi elettrici permetteranno all’Amministrazione di risparmiare sulle spese di gestione: confrontando i costi fissi e quelli variabili su manutenzione, carburante, olio, bollo e altre spese per un’auto elettrica si spendono 1.760 euro all’anno contro i 2.300 per quelle alimentate a benzina e ai 4.200 per le auto a noleggio a Gpl. Il parco mezzi del Comune a oggi, esclusi i nuovi veicoli, è costituito da 48 autovetture (di cui 15 a Gpl a 15 a metano), 17 autocarri, 19 motocicli, 10 ciclomotori (di cui 2 elettrici), 4 veicoli speciali (3 macchine operatrici e 1 camper). Fonte: http://ambiente.regione.emilia-romagna.it

Corsi d’acqua: più spazio alla natura! Approvate dalla Regione le linee guida per la riqualificazione fluviale di Enrico Ottolini, delegato WWF Emilia-Romagna

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zazione. La quota dell’alveo si è abbassata in modo drammatico (fino a 4 metri nel Po), la vegetazione ripariale spesso manca o è oggetto di tagli distruttivi e le zone umide perifluviali sono scomparse. Con questo processo di canalizzazione abbiamo perso una parte consistente dei servizi ecosistemici, beni comuni che appartenevano a tutta la collettività. Che fare, quindi? La soluzione si conosce già ed in alcuni corsi d’acqua in Emilia-Romagna è già stata adottata: si chiama “riqualificazione fluviale” e consiste nel ripristino delle funzioni naturali dei corsi d’acqua, con vari tipi di intervento, tra cui la rimozione delle opere di difesa inutili, la Fiumi, torrenti, rii: in Emilia-Romagna ce ne sono per una lunghezza di 56.000 km. Un reticolo idrografico che come estensione non ha nulla da invidiare alla rete stradale, di “soli” 10.700 km. Ma se delle strade conosciamo bene le condizioni di salute e ci preoccupiamo per la loro manutenzione, troppo spesso i corsi d’acqua sono stati dimenticati e lasciati ad usi impropri, se no ad un vero e proprio saccheggio. L’abbandono di rifiuti, la creazione di vere e proprie discariche (legali fino a qualche decennio fa), il prelievo eccessivo di ghiaia, la sottrazione di spazio con insediamenti, argini o difese spondali a ridosso dell’alveo, l’eliminazione delle fasce di vegetazione, il prosciugamento di lanche e rami laterali: così abbiamo trasformato i fiumi da problema a risorsa. Un corso d’acqua funziona bene quando dispone dello spazio adegua-

Una cerimonia aperta a tutti, per celebrare ufficialmente e festeggiare l’ingresso dell’Appennino Tosco Emiliano tra le Riserve dell’uomo e della biosfera Unesco. Un riconoscimento duplice per l’Emilia-Romagna, perché è stato conferito anche al Delta del Po.

to a divagare all’interno della golena, formare isolotti e rami intrecciati, pozze, raschi e zone umide laterali, avere sponde ricche di vegetazione anche arborea per ridurre l’erosione e la velocità della corrente, e golene libere, da inondare nel caso di piene eccezionali. Un corso d’acqua fatto così, non soltanto è più sicuro, ma svolge una serie di funzioni importanti, come l’alimentazione degli acquiferi, la mitigazione degli eventi siccitosi, il miglioramento della qualità dell’acqua, la produzione ittica, il ripascimento delle spiagge marine, il mantenimento di specie e di habitat ed il collegamento ecologico nel territorio. Sono i “servizi ecosistemici”, cioè le funzioni che gli ecosistemi svolgono gratuitamente e che si traducono in costi economici, quando questi vengono danneggiati. Oggi purtroppo a molti dei nostri fiumi resta uno spazio più che dimezzato rispetto ad un secolo fa, pur trovandosi a ricevere acqua da un territorio sempre più impermeabilizzato per effetto dell’urbaniz-

Riserva Mab Unesco dell’Appennino Tosco Emiliano L’area ha una superficie di oltre 223 mila ettari (10 volte più grande del territorio del Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano) e interessa 38 Comuni nelle provincie di Reggio Emilia, Parma, Modena, Massa Carrara e Lucca, 16 dei quali fanno parte del Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano. Vanta la presenza di un Parco nazionale e di Parchi regionali, oltre che di 64 prodotti - Dop, Igp e tradizionali - a testimonianza di un’antica e produttiva storia di civilizzazione e insediamento umano. La varietà del clima euro-mediterraneo e dei suoi paesaggi è un altro profilo d’eccellenza della vasta area territoriale che va dalla Garfagnana alle colline di Langhirano, dalle terre del Prosciutto di Parma e del Parmigiano Reggiano di montagna, di Canossa, di Bismantova, alla Lunigiana dei castelli Malaspina, degli olii, dei mieli, dei vini. La candidatura a Riserva Mab Unesco - avviata e coordinata dal Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano - è stata sottoscritta dalle due Regioni, Emilia-Romagna e Toscana, da 38 Comuni e rispettive Province, dalle Camere di Commercio di Parma e Reggio Emilia, Università di Modena-Reggio e Parma, Fondazione Reggio Children, Consorzi di bonifica, Istituti scolastici, Coldiretti, Cai, Legambiente, oltre che da numerose associazioni operative sul territorio e dagli stessi cittadini. “Si tratta di un risultato straordinario – ha commentato presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini - perché due aree che rappresentano il cuore del patrimonio naturale della nostra regione sono entrate a far parte delle 631 Riserve Unesco al mondo. L’obiettivo che vogliamo raggiungere è coniugare la difesa dell’ambiente, della biodiversità e delle tradizioni storiche e culturali con lo sviluppo del turismo e la crescita dell’economia di questi territori. Possiamo dire con orgoglio che con il Mab Unesco all’Appennino Tosco Emiliano e al Delta del Po abbiamo aggiunto un altro tassello per

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riapertura di lanche e rami laterali, l’aumento della quota dell’alveo, la diversificazione della morfologia e la restituzione delle golene al flusso idrico. La Regione Emilia-Romagna approvato da pochi mesi le “Linee guida per la riqualificazione fluviale”: non si tratta di una norma vincolante, ma è un passo avanti importante per il futuro dei nostri corsi d’acqua. Adesso si tratta di fare in modo che queste pratiche siano effettivamente adottate. Non sarà facile e dipenderà anche da quanto si affermerà nell’opinione pubblica l’idea che per difenderci dai fiumi dobbiamo innanzitutto difendere i fiumi.

L’Appennino Tosco Emiliano è Riserva Unesco tempo di lettura:

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fare dell’Emilia-Romagna una regione sempre più europea”. “Dopo il riconoscimento – ha dichiarato il presidente del Parco nazionale Appennino Tosco Emiliano, Fausto Giovannelli - prende il via la costruzione di un piano d’azione e di una governance del progetto per cui saranno decisive la condivisione delle conoscenze, la partecipazione e la collaborazione tra soggetti pubblici e privati. La Rete mondiale dell’Uomo e della Biosfera è sempre più attuale, perché incentrata su una sfida epocale, alla quale anche il nostro Appennino saprà offrire un contributo importante: coniugare innovazione, cultura e sviluppo sostenibile”. Fonte: http://ambiente.regione.emilia-romagna.it.


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Le erbacee perenni di Anna Favia Quando si hanno a disposizione pochi metri quadrati di terra, usando le piante erbacee perenni, ci si può divertire a creare macchie di colore, accostamenti, altezze diverse e periodi di fioritura diversi! Le erbacee perenni sono piante che vegetano da primavera fino all’autunno e in inverno vanno a riposo, conservando la radice e perdendo completamente la parte esterna al terreno. Allora si possono comporre aiuole coloratissime, che alternano le fioriture nelle diverse stagioni e con poca spesa, perchè le “perenni” si conservano di anno in anno. L’unica spesa che ci chiedono è il tempo, minimo, per la progettazione, cioè per immaginare e prevedere la combinazione migliore di: altezze, colore, periodo di fioritura e dimensione della pianta. In questo è facile trovare nel nostro vivaio il personale pronto a consigliare e illustrare con esempi dal vivo (il “giardino” presso la nostra sede è fatto per questo). Senza parlare delle infinite informazioni e immagini che si possono trovare sul Web. Il riferimento classico per questo tipo di aiuole è il mixed border dei giardini

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inglesi, dove la ricerca degli accostamenti raggiunge livelli maniacali. Ma senza farci suggestionare dai maestri giardinieri inglesi, piuttosto lasciamoci ispirare e... partiamo dall’inizio per costruire un’aiuola che funzioni! In questo la preparazione del terreno è il fondamento su cui puntare per assicurarci un buon successo. Terra buona, mescolata a terriccio soffice e arricchito da tanto concime organico se si vogliono foglie rigogliose e fioriture abbondanti. Formare un’aiuola leggermente rialzata rispetto al resto del giardino darà più risalto alla composizione e soprattutto eviterà i ristagni d’acqua. Poi passiamo alla scelta delle specie. Nella foto qui a lato si vede una corretta composizione con quattro diverse altezze e i quattro colori in gradazione con lo scuro sullo sfondo a creare profondità, fino al bianco a risaltare in primo piano. Questo è uno spunto... ora cominciamo a lavorare per una stagione fatta di emozioni! Vi aspettiamo alla COMPAGNIA DELLE PIANTE ORNAMENTALI - 83,Via Dante Alighieri - San Michele Di Tiorre (PR).

I Giardini Condivisi: rigenerazione urbana attraverso l’uso della progettazione partecipata degli spazi pubblici abbandonati a cura dell’Arch. Francesco Fulvi, Studio Francesco Fulvi Architettura Sostenibile - consulente energetico CasaClima I giardini condivisi rappresentano ormai una realtà consolidata da tempo sia in Europa che in Italia. A Parigi, i jardin partagé sono nati 13 anni fa in seguito a manifestazioni spontanee dovute a gruppi di cittadini che hanno iniziato, in più luoghi della città, a coltivare e ad utilizzare spazi pubblici abbandonati. In seguito la Mairie de Paris, ne ha preso atto creando un regolamento che, di fatto, ne ha favorito la nascita stimolando gruppi di cittadini affinché adottassero e animassero spazi pubblici non utilizzati favorendo gli incontri tra le generazioni e le culture. Questi luoghi sono gestiti dagli abitanti del quartiere riuniti in associazioni che facilitano le relazioni tra diversi ambienti del quartiere: scuole, case di riposo, ospedali, ecc. Riprendendo la definizione riportata sul “Regolamento di Cittadinanza Attiva” del Comune di Parma approvato alla fine del 2015, “i Giardini Condivisi sono spazi pubblici con finalità socioculturali e ambientali

che, a differenza dei giardini pubblici tradizionali, vedono protagonisti tutti i cittadini, riuniti intorno ad un progetto comune che ha lo scopo di rendere migliore il proprio quartiere; si connotano come fenomeno spontaneo legato alla necessità di presidiare aree urbane verdi e non, abbandonate e spesso degradate.” I giardini condivisi non si configurano quindi come orti urbani o opere di arredo urbano, ma possono essere l’uno e/o l’altro. Sono i cittadini a decidere attraverso un percorso di progettazione partecipata cosa sarà creato, sono loro che organizzano gli spazi, li realizzano e li gestiscono tenendo conto delle esigenze di tutti. I vantaggi sono tangibili e immediati: integrazione sociale, rigenerazione di aree pubbliche, partecipazione, valorizzazione dei cittadini coinvolti, didattica, creatività, produzione di cibo, condivisione, decoro, miglioramento della sicurezza, recupero e riuso di materiali.

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Nei luoghi dove idee, energie e persone si incontrano si creano sviluppi socio-culturali, integrazioni, scambi, formazione e crescita sostenibile sia ambientale che sociale. I cittadini si riappropriano dello spazio pubblico e attivano rigenerazione urbana A Parma, l’associazione culturale Manifattura Urbana si è fatta portavoce di questa pratica. Dal 2014 ha iniziato una campagna informativa nei quartieri al fine di rendere protagonisti i cittadini cercando di convincerli a prendersi cura dei propri spazi pubblici poco usati, degradati o abbandonati. Promuovendo manutenzioni collettive di spazi verdi come il parco Golese, il giardino di San Paolo, l’orto giardino della scuola Puccini e il giardino del Vento, lo scopo è quello di accompagnare i cittadini interessati nella costituzione di gruppi che possano, col tempo, diventare autonomi nella gestione di quegli spazi, rendendoli accoglienti e decorosi.

Coltiva il tuo orto, coltiva la tua felicità di Claudia Selvetti, Blogger di Vita Impatto 1 Quando penso all’ambiente e al mio rapporto con la Natura, mi torna in mente una frase trovata un giorno nella pagina dell’Oroscopo di Rob Brezsny, un famoso filosofo che ogni settimana pubblica sull’Internazionale i suoi eccentrici pronostici. Diceva più o meno così: “Racconta il tuo mistero preferito, un enigma che sia esasperante e al tempo stesso delizioso”. Ecco, personalmente trovo che tutto ciò che ha a che fare con la Natura sia un mistero che esaspera e delizia al tempo stesso. Esasperante, per esempio, è la tenacia con cui una piantina trova la strada per spuntare fra le crepe di un muro, o il senso di sopravvivenza di ogni creatura vivente, dalla più piccola alla più grande. Delizioso invece è il ronzio felice di un’ape che si tuffa nella corolla di un fiore carico di polline ai primi raggi dell’alba, o le sfumature sempre diverse di un cielo al tramonto. La Natura, con le sue incredibili varietà e sfaccettature, è capace di farmi dimenticare me stessa, di decentrare il continuo ribollire della mente e per lei provo un amore fatto di forza e delicatezza, di reale e

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sognato, a metà fra la terra e il cielo. “Il nostro cuore ha bisogno di venire lavorato non meno del nostro giardino, perché anche lì possono crescere tante malerbe.” Queste sono le parole con cui Pia Pera descrive appieno il mio sentire, in un piccolo libro “Giardino & Orto Terapia – Coltivando la terra si

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coltiva anche la felicità”. Come in un diario sono raccontate le emozioni che la scrittrice prova nel semplice vangare, strappare le erbacce e coltivare piante, e il suo piacere di varcare ogni giorno la piccola soglia del suo orto somiglia alla ricerca di quello stato di astrazione e pace a cui tanti di noi anelano. E se vi sentite in qualche modo legati alla ciclicità delle stagioni e al loro carico di profumi e colori, se pensate che l’umanità stia perdendo la connessione con la Terra a favore di un mondo troppo artificiale, se siete dotati di quella sensibilità che vi fa apprezzare le cose semplici e giuste, allora questo libro fa per voi. “[…] le piante tacciono. Possiamo andarle a trovare sicuri che non ci aggrediranno. Silenziose, col loro buon esempio ci predispongono all’ascolto. Ascolto di noi stessi, dei suoni della natura, dei moti del cuore. Che strano: sostare tra di loro, lontano dalla compagnia dei nostri simili, è come trovare riunite due diverse dolcezze: la solitudine e la compagnia. […] Questo spazio capace di trasmettere un senso di protezione si presenta come il luogo ideale dove lasciare rimarginare non importa quale ferita.”


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Un mese in giardino: Marzo Commenti e riflessioni del Maestro giardiniere di Carlo Pagani, Maestro giardiniere carlo.pagani@ilmaestrogiardiniere.it “I giardini di marzo si vestono di nuovi colori…” Così recita una delle più belle canzoni di Lucio Battisti. Chissà forse il più autorevole cantautore italiano degli anni ‘70 avrà avuto modo di trascorrere le giornate di questo mese in giardino e l’atmosfera che la natura imprime a chi decide di vivere questa esperienza è davvero ricca di suggestione. Il tepore della temperatura che di giorno in giorno aumenta e le giornate che prolungano la luce invitano a viverle all’aria aperta. Seduti nelle panche nei giardini pubblici i ragazzi riprendono il loro posto. Qualcuno è ancora avvolto nello sciarpone che ha fatto tanto tendenza nei mesi invernali ma fa ancora fico, come l’accostarsi ad una ragazza che legge un libro e per avviare l’approccio chiedendogli se legge l’ultimo romanzo della Mazzantini o magari consigliandogli giovani autori. Insomma marzo intriga eccome. Si tratta di un mese che qualche insidia la nasconde ancora, la brinata può arrivare da un mattino all’altro ma il desiderio di portare all’aperto le piante ricoverate durante l’inverno nel sottoscala, nel garage o in cantina prevale su qualsiasi ragionevole dubbio. I limoni sono i primi a dichiarare il desiderio di uscire da questi luoghi per niente graditi, dove durante i mesi invernali hanno quasi totalmente perduto le foglie. Una disperazione per la nostra signora Francesca che, attenta alle istruzioni del maestro giardiniere locale, se ne è ben guardata dall’annaffiarlo durante l’inverno. Facendo slittare i pesanti vasi su due spezzoni rotondi di manico di scopa è finalmente riuscita a portarli fuori. Cautamente spinti fino a ridosso di un muro che li protegga dai venti e dalle correnti di aria fredda del nord, finalmente inizia con le cure del caso. Prima di tutto il bagnetto, ovvero una energica disinfestazione dalle odiose cocciniglie formatesi in quei luoghi angusti con l’olio minerale, fino a farle gocciolare. La vicina le ha detto che il travaso può aspettare anche il prossimo anno ma nel frattempo si rende necessaria un’abbondante concimazione poiché i limoni hanno fame dopo un digiuno durato così a lungo. Ed ecco pronta la cornunghia e la farina d’ossa. La sua farmacista gli ha pure consigliato il tritato di lupini non perché sia sua specifica competenza ma a suo dire si tratta di una cura che una sua vecchia zia praticava ai limoni ogni anno fuori dall’inverno. La nostra signora Francesca deve amministrare per bene ogni consiglio senza lasciare nulla al caso, si preoccupa soprattutto

del giudizio dei vicini, lo teme quanto il giudizio dell’Europa sui nostri conti economici. Sole, acqua e concime rimetteranno in forma le sue piante e tutto porterà all’ennesimo successo di critica delle vicine di casa, adorabili davanti e polpette di dietro. Per chi ha la disponibilità di un piccolo frutteto famigliare, il mandorlo sta lasciando cadere i petali per terra trasformandola in un tappeto di cipria rosa. Gli albicocchi sono in piena fioritura ma attenzione alle brinate, ne basta una quando i fiori sono totalmente aperti per compromettere la fruttificazione a giugno. Nel bosco i prugnoli selvatici (Prunus spinosa) e i mirabolani formano delle autentiche nuvole di fiorellini bianchi fittissimi e compatti. La terra sottostante si ricopre del verde fogliame del lamio (Lamium purpurea) e qualche spiga violacea dei loro fiori comincia a spuntare tra i narcisi dispersi qua e la a significare che fiori e colori danno inizio alla danza

Pagani è in TV su canale Leonardo (222 del digitale terrestre) ogni mattina alle 9 con la rubrica Guida al Verde

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La pianta vedette: Anemone blanda Si tratta di una perenne tappezzante con radice a tubero, malformato e simile ad un piccolo tartufo nero. In compenso la grazia dei suoi fiori simili a piccole margherite dai colori azzurro, rosa o bianchi, che strisciano sul terreno ad una altezza di due/tre centimetri, finiscono per creare autentici tappeti fioriti. Basta partire con qualche piccolo tubero nelle aree a mezzombra, al sole e in qualche caso all’ombra. In pochi anni si allargheranno tappezzando il suolo.Terminata la fioritura per un paio di mesi rimarrà un fogliame tripalmato verde scuro che potrà essere un’ottima copertura del terreno nelle zone in cui hanno difficoltà a crescere altre tappezzanti. Preferisce terreni ricchi di sostanza umica e freschi, guai ai ristagni idrici. di primavera. Le viole sono ormai un tappeto ovunque ed il loro profumo accompagna il passeggio. Anche gli ellebori orientali (Helleborus orientalis) con i loro fiori porpora a testa all’ingiù mostrano di gradire la festa. Le prime erbacee perenni distribuite sotto i filari del mio frutteto ai margini del bosco, dopo averle ripulite dalla vegetazione rinsecchita dell’anno precedente, mi dimostrano la loro riconoscenza attraverso le prime fioriture. Gli anemoni (Anemone pulsatilla) favoriti dalla terra che si sta riscaldando, proiettano le loro campanelle porpora con gli stami dorati verso il sentiero. Una fioritura quest’ultima che ha inizio il 21 marzo, e dà il benvenuto alla primavera. E pazienza se marzo è conosciuto per la tradizionale pioggerellina della poesia di Angelo Silvio Novaro che ancora oggi recito per averla studiata a memoria alle scuole elementari. Farà tanto bene quando picchia argentina sui bruscoli secchi dell’orto, ma non solo, anche ai miei ravanelli quasi pronti per essere raccolti e portati in tavola. Marzo riapre anche la casa di villeggiatura delle rondini. Per il giorno di San Benedetto (21 marzo) è atteso l’arrivo puntuale di questi “uccelli del paradiso” da qualche anno per la verità con qualche giorno di ritardo. Ma si sa come vanno le cose nel mondo, i voli sono sempre più in ritardo…!

I fossi preziosi. Erbe spontanee da conoscere… e gustare di Donato Di Pierro La Vitalba La Clematis Vitalba (dal greco klematos,che significa flessibile, riferito al portamento della pianta, e dal latino Vitis Alba, cioè vite bianca, per le infiorescenze piumose di colore bianco) è una pianta infestante perenne, rampicante, diffusa in tutta Italia fino a quote di 1.300 m. Presenta fiori bianchi riuniti in grappoli, che emanano un profumo delicato e gradevole. Contiene alcaloidi tossici, che si accumulano nelle parti più vecchie della pianta. Si tratta però di sostanze termolabili, che con opportuna cottura vengono completamente neutralizzate ed eliminate. La linfa, se lasciata a contatto con la pelle per lungo tempo, può provocare ulcerazioni ed irritazioni cutanee: nei tempi antichi, infatti, i mendicanti applicavano le foglie di questa pianta sulla pelle per procurarsi piaghe e ferite, così da garantirsi compassione e commiserazione da parte dei passanti.Veniva per questo chiamata Edera dei Pezzenti. Non trova più interesse in medicina, ma da un punto di vista gastronomico rappresenta una vera prelibatezza. Se ne consumano i giovani getti, molto facili da riconoscere per la loro forma a tridente, raccolti se teneri e non legnosi. Si devono staccare facilmente usando solo le dita. Procedimento per la cottura: i giovani getti, una volta lavati accuratamente, vanno scottati per un paio di minuti in poca acqua bollente. Quindi si scolano e si procede ad una seconda cottura, sempre in poca acqua bollente, per altri cinque minuti. Ora la pianta è sicura e può essere consumata, con moderazione, in tutta sicurezza. Si possono utilizzare per insaporire sformati o per preparare gustose frittate, magari usando le uova di oca al posto di quelle di gallina, così da accentuare il contrasto tra l’amarognolo della pianta e il dolce intenso dei tuorli di queste uova. Ma la ricetta principe per consumare la Vitalba, esaltandone le caratteristiche, è la seguente: imbiondire uno spicchio di aglio rosa con abbondante olio EVO, aggiungendo poi un peperoncino di moderata

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piccantezza, o se preferite un peperone dolce secco. Quando si inizierà a sentire il profumo di peperone tostato aggiungere i getti di Vitalba precedentemente lessati, aggiungere un pizzico di sale e coprirle, facendo cuocere a fiamma bassa per almeno cinque minuti. A questo punto, spento il fuoco, aggiungete abbondante parmigiano (meglio se dolce e poco stagionato). Il composto ottenuto è l’ingrediente perfetto per guarnire una bella fetta di pane pugliese bruschettato, il cui compagno

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ideale è un calice di Cabernet Sauvignon. Il Dr. Bach descrive così le persone Clematis: “… sognano ad occhi aperti, sono assopiti, non completamente svegli, non hanno grande interesse nella vita. Persone tranquille, non realmente felici delle circostanze in cui si trovano, vivono più nel futuro che nel presente; nella speranza di tempi più felici, quando i loro ideali potranno realizzarsi…”


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Leishmaniosi, una patologia emergente a cura della Dott.ssa Maria Fausta Melley

La Leishmaniosi è una grave malattia parassitaria del cane e, occasionalmente, in alcuni paesi anche dell’uomo, trasmessa dalla puntura dei flebotomi. Il flebotomo (detto anche volgarmente pappatacio) è un insetto più piccolo della zanzara che vive nelle regioni a clima temperato e tropicale e pungendo trasmette il protozoo LEISHMANIA INFANTUM, responsabile della malattia. In Italia vi sono zone endemiche, cioè zone in cui la malattia è radicata nel territorio e sono: le isole, Sicilia, Sardegna e isola d’Elba, e le zone costiere di Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia. Ma alcuni focolai autoctoni stanno comparendo anche nelle regioni del Nord Italia, problema legato ai frequenti spostamenti della popolazione canina (viaggi, turismo, mostre). Zone endemiche sono presenti anche in altri paesi che si affacciano sul mare Mediterraneo quali Grecia, Spagna, Francia, Malta e nei paesi a clima tropicale dell’Asia e del Sud America. La femmina del flebotomo per riuscire a deporre le uova deve fare un pasto di sangue pungendo come la zanzara e diventa particolarmente attiva sul far della sera. Se una femmina di flebotomo, compiendo un pasto di sangue su un cane infetto da Leishmania, ingerisce anche il protozoo, lo trasmette con un successivo pasto anche a un cane sano. Una volta contagiato, l’animale resta portatore del parassita per tutta la vita, anche se una terapia a volte è in grado di ridurre i sintomi. E’ una grave malattia sistemica, cioè coinvolge tutto l’organismo; i sintomi più eclatanti sono le lesioni cutanee, grave dimagramento, sintomi anche a carico di reni e fegato fino a portare anche a morte l’animale. La stagione dei flebotomi ha inizio con la comparsa dei primi caldi primaverili e dura fino al tardo autunno ma con le recenti variazioni climatiche, ormai nel Sud Italia è diffusa tutto l’anno. Visto che ormai le persone viaggiano di più e vanno in vacanza con i propri animali, è assolutamente necessario che il Veterinario dia consigli utili per la PREVENZIONE DELLA PATOLOGIA.

Essenzialmente sono tre le mosse fodamentali: 1 - vaccinare il proprio cane per tempo (il vaccino è ormai presente anche in Italia da vari anni, è frutto di ricerche e dà una copertura al 93%) il primo anno è necessario effettuare tre iniezioni a distanza di venti giorni e prima va effettuato un test sul sangue per escludere la presenza della malattia. 2-quando si porta il cane in zone a rischio usare sempre degli antiparassitari repellenti insetti (sotto forma di spray o pipette o collari, ecc.). 3-evitare di portare a spasso il cane nelle ore serali, farlo dormire di notte in casa e munirsi di zanzariere a trama stretta.

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Preparare il cane all’arrivo di un neonato di Catherine Ratajczak Guidi, educatrice cinofila

Quando in una famiglia con un cane arriva un bambino, spesso i futuri genitori si chiedono come fare per facilitare l’accettazione e la convivenza tra i due. Di solito è sufficiente seguire alcune semplici regole. Siccome il cane conosce attraverso l’olfatto, prima dell’arrivo del bambino, fategli vedere e annusare il pancione della mamma. Può essere anche utile fargli ascoltare suoni a lui sconosciuti (strilli, pianti, ecc...) attraverso delle registrazioni. Usate sulle vostre mani dei prodotti per neonati, come il talco o le lozioni, in modo che il cane si abitui a questi odori particolari. Inoltre può essere d’aiuto qualche settimana prima del parto “mimare” le azioni da compiere con il bimbo: pappe, passeggiate con la carrozzina, bagnetto, uso della culla aiutandosi eventualmente con un bambolotto per essere più realistici. Potrebbe essere un’idea ricorrere ai servizi di un dog-sitter in modo da essere alleggeriti dalle varie uscite necessarie al cane. La conoscenza dei comandi base (“vieni”, “seduto”, “resta”) vi darà senz’altro più sicurezza. Dopo la nascita si può portare una copertina con l’odore del neonato da fare annusare al cane. Il giorno del rientro è preferibile che sia un’altra persona ad entrare con il nascituro in braccio. Il cane sarà molto felice di rivedere la mamma e vorrà fare le feste, quindi meglio che lei abbia le mani libere e del tempo per coccolare il 4zampe. Quando l’animale si sarà calmato si potrà procedere alla

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presentazione, abbassandosi per permettere al cane di guardare, annusare e eventualmente leccare il nuovo arrivato. Ora che siete a casa farete in modo che per il cane la presenza del bimbo significhi cose belle. Quindi non allontanatelo mai quando vi occupate del piccolo. Essere isolato dal gruppo potrebbe provocare gelosia e quindi a lungo andare possibile aggressività. Al contrario, in presenza del bambino, dategli un premietto goloso, lanciategli la sua palla, fate delle coccole, insomma proponete qualsiasi cosa possa piacere al vostro cane. Quando riuscite dedicatevi un po’ a lui mentre il piccolo dorme. Cercate di mantenere il più possibile la vostra routine precedente (orari dei pasti, delle uscite, momento di gioco, ecc...) perché il cane, come il bambino, è un essere molto abitudinario. Dato che avete un cane riceverete sicuramente consigli da tutti sul comportamento da adottare. I nonni in particolare potrebbero dire la loro sull’aspetto igienico della questione. Se il vostro cane è sano siate sicuri che non sarà portatore di malattie. Anzi è stato dimostrato che la convivenza con un animale potenzia le difese immunitarie del neonato, facendone un bambino e poi un adulto più resistente della media alle malattie. Fidatevi quindi di voi stessi e del vostro 4zampe.Voi siete i genitori e tocca a voi decidere la cosa migliore per vostro figlio.


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ORTI E AMICI ANIMALI

di Giorgio Mezzatesta

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1) il grave inquinamento in cui versano tutti i corsi d’acqua, in gran parte morti, ridotti al solo ruolo di fogne a cielo aperto e di discariche di materiali altamente pericolosi per la salute pubblica; 2) l’occupazione edilizia abusiva, e non, delle sponde dei corsi d‘acqua. Costruire a ridosso di fiumi, torrenti e canali impedisce infatti che l’acqua si espanda, aumentandone la velocità e pertanto la potenza. Un po’ come accade quando annaffiando il prato per fare andare più lontano il getto stringiamo la parte finale della gomma.

Alla scoperta degli asini a cura della dott.ssa Manola Santorum, Psicoterapeuta sistemico-relazionale, co-terapeuta in attività di mediazione con l’asino, Guida Ambientale Escursionistica (AIGAE) - leviedegliasini@gmail.com

ASINI E TIMIDEZZA. L’asino, con la presenza di un operatore specializzato, aiuta a spostare l’attenzione delle persone introverse verso il mondo esterno, riducendo le emozioni negative, aumentando le aspettative positive verso di sé e gli altri. In tal modo, si sviluppa un senso di fiducia, responsabilità, e si prende consapevolezza dei propri limiti e delle proprie potenzialità. L’attività di mediazione con l’asino

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Nutrie e corsi d’acqua Nel nostro Paese quando si parla di dissesto idrogeologico, si finisce sempre spesso per puntare il dito contro gli animali selvatici. Un esempio viene da fiume Secchia, straripato a sentire “gli esperti” a causa delle tane delle volpi, dei tassi e delle nutrie (sic!). Giusto allora fare un po’ di chiarezza sull’argomento per non creare ingiustificati allarmismi e per illuminare chi ancora crede che la colpa non sia quasi esclusivamente dell’uomo. Qualche mese fa, presso la facoltà di Medicina Veterinaria di Parma, si è tenuto l’interessante incontro “La nutria, l’uomo e l’ambiente” volto a comprendere come affrontare il problema del sovraffollamento di questo roditore sul territorio. Ora, consapevole del fatto che i cosiddetti castorini, non appartenendo alla fauna autoctona, creano anche reali problemi alla biodiversità con la quale convivono lungo i corsi d’acqua, credo che la questione debba essere affrontata seriamente in particolare da chi, attraverso studi scientifici comprovati, conosce a fondo il problema e pertanto può offrire un importante contributo alla sua risoluzione. Io resto dell’idea che mai e poi mai debbano essere autorizzati gli abbattimenti mediante armi da fuoco. Questi tipi di “solizioni”, oltre ad essere pericolosi per l’incolumità delle persone che vivono lungo i corsi d’acqua, danneggiano irreparabilmente la fauna acquatica autoctona e determinano un temibile inquinamento da piombo in quelle acque che magari poi vengono utilizzate per irrigare i campi. Resto anche dell’idea che sarebbe molto importante evitare le annuali stragi di volpi, unici predatori in grado di contenere proprio l’espandersi delle nutrie. I filmati proiettati durante l’incontro citato, oltre a mostrare numerose tane scavate dai castorini lungo i canali, evidenziavano un altro, ahimè, trascurato problema: la totale mancanza, lungo le sponde, di quella vegetazione ripariale che con le sue radici offre un valido sostegno alla terra, evitandone lo smottamento. Mi pare cosa ovvia che se le specie arbustive vengono estirpate, magari per guadagnare terreno da coltivare, non ci si può poi lamentare se gli argini franano. Meraviglia, come dicevo, che quando si parla di dissesto idrogeologico, si finisca sempre per puntare il dito quasi esclusivamente contro gli animali, tralasciando di lanciare l’allarme, guarda un po’, su ben più gravi e tangibili problemi quali:

SITI per APPROFONDIRE:

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Buone vibrazioni: le fusa a cura della Dott.ssa Deambrogio Gloria

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Ancora oggi le fusa dei gatti rappresentano per la scienza un piccolo mistero. Non solo infatti non è mai stato chiarito con certezza il meccanismo che sta alla base del celebre ron-ron prodotto dai nostri amici felini (c’è chi tira in ballo i muscoli laringei, chi le corde vocali o il diaframma, chi altre strutture anatomiche, ...), ma non è neppure stato mai dimostrato l’esatto scopo della loro produzione. Secondo una vecchia favola esse furono il dono di una principessa ai suoi amici gatti quale ringraziamento per averla aiutata a filare con il fuso molte matasse di filo per salvare il suo innamorato. Molti felini sono in grado di ‘fare le fusa’ (termine coniato per la similitudine del celebre suono vibrante con quello prodotto dalla rotazione di un fuso), sembra tuttavia che soltanto i gatti e pochi altri siano in grado di produrre un suono continuo ed a bocca chiusa, mentre i grossi felini ruggitori appartenenti al genere Panthera, come ad esempio tigri e leoni, produrrebbero suoni (analoghi alle fusa) di intensità proporzionalmente inferiore ed esclusivamente in fase espiratoria. Insomma, il gatto è, tra i felini, tra quelli in grado di produrre le fusa più rumorose e prolungate. E che dire del particolare movimento delle zampe anteriori definito ‘fare la pasta’, che spesso i nostri amici associano alle fusa? Forse si tratta di una rievocazione di quando da cuccioli succhiavano il latte dalla mamma, ma probabilmente anche un sistema per impregnare luoghi e persone amati con il loro odore. A cosa servono le fusa? Razionalmente nessuno lo sa: i gatti le producono come forma di gratificazione e comunicazione (fin dai primissimi giorni di vita), perlopiù quando sono contenti, ma talvolta anche quando sono malati, in una sorta di autorassicurazione o addirittura autoterapia. Secondo alcuni studi sembra infatti che la particolare vibrazione prodotta durante le fusa acceleri la riparazione delle fratture (frequenze simili a quelle delle fusa, 25-50 Hz, sono impiegate in campo traumatologico), stimoli la produzione di endorfine, riduca lo stress, migliori il sistema immunitario, rallenti il battito cardiaco e regolarizzi la pressione del sangue. In effetti non serve la scienza per dimostrare gli effetti benefici delle fusa, basta accarezzare un gatto per rendersi conto che sono tanto potenti da non interessare esclusivamente il felino che le produce, ma anche chi gli sta accanto.

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(AMA) è una pratica che si caratterizza per essere un “complesso di tecniche di educazione e rieducazione” alla relazione, mirato a ottenere l’integrazione di un disagio psichico, cognitivo, affettivo, relazionale, comportamentale e sociale. Tutti noi abbiamo bisogno di contatto, di abbracci, di calore... che nella nostra società però sono diventati tabù. Attraverso gli animali

possiamo recuperare quel contatto che è inibito culturalmente tra le persone. Viene istintivo, quando vediamo un animale, fargli una carezza, entrarci in relazione. L’animale accoglie le nostre carezze e le nostre offerte di cibo e ci aiuta a sentirci accettati. Gli asini hanno una dote straordinaria: stimolare la curiosità di chi ha voglia di conoscerli. Si possono passare ore in compagnia di un asino, semplicemente a osservarlo, anche a distanza, mentre si rotola, si gratta, dorme su tre zampe ad occhi aperti, mentre gioca con i compagni di branco, o quando se ne sta con le orecchie ritte puntando qualcosa in lontananza. Si scoprono delle cose veramente interessanti: la prima è di avere veramente più pazienza di quella che si credeva! Un’altra, fra le tante, è di scoprire che per qualche ora niente è più necessario della pace e della serenità di quei momenti.


SITI per APPROFONDIRE:

www.ecosol-fidenza.it

ECO ABITARE

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FIDENZA (PR)

Alla scoperta di Ecosol, molto più che un cohousing di Anna Maria Guareschi, abitante Ecosol Ecosol è un edificio, un luogo in cui vivere, un cohousing, un’associazione. E noi ne siamo gli ideatori, gli abitanti, i primi fruitori. Da quasi 3 anni 13 realtà familiari (dal single alla famiglia con 4 figli, dal giovane all’anziano) stanno vivendo una interessante e piacevole esperienza di vicinato elettivo e di condivisione di spazi, servizi, iniziative varie, secondo il modello dei cohousing. Ma andiamo con ordine. La storia di questo cohousing nasce intorno agli anni 2006-2007, a Fidenza (PR), cittadina di circa ventiseimila abitanti, lungo la via Emilia, dove un gruppo di persone, impegnate nella ricerca di stili di vita più coerenti con la propria visione del mondo, ha cominciato a ragionare sul tema della casa. Il nucleo iniziale, costituito da 4-5 famiglie, si è poi allargato fino a stabilizzarsi a 13. Di fatto c’è stato un cammino, un percorso relazionale fra i componenti del gruppo, che si è evoluto nel corso degli anni. La “relazione” è così ben presto divenuta il criterio guida dell’intervento: relazione tra abitanti, ma anche con il territorio, con l’ambiente e con tutti gli attori della filiera, alla ricerca, insieme, di un interesse comune e di un modo di abitare più sostenibile. Era maturata l’idea che, oltre al nostro modo di alimentarci, vestirci e consumare in modo da tendere ad uno stile di vita attento alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, si potesse anche pensare ad un modo di abitare coerente con questo approccio sistemico alla realtà. LE SCELTE/IL PROCESSO Il gruppo, attraverso un processo volto a capire che cosa i singoli e le famiglie si attendevano da questo edificio da progettare insieme (definire gli spazi individuali e quelli che avremmo voluto condividere con gli altri), esprimeva la necessità di tredici alloggi di taglio molto vario (da 1 a 4 stanze da letto) a cui assieme si sceglieva di aggiungere un ulteriore alloggio da offrire in affitto ai servizi sociali locali per situazioni di bisogno temporaneo espresse dal territorio. A questi spazi si decideva di affiancare alcuni spazi comuni, tra cui una lavanderia, una dispensa, un ampio salone polifunzionale con uso di cucina e di servizi, spazi esterni scoperti e coperti, ecc… e la possibilità di condividere servizi e favorire relazioni di mutuo aiuto. A questo proposito si era costituito il “gruppo processi”, con il compito di facilitare gli incontri e le prese di decisione, che ancora oggi si occupa delle relazioni interne e di cercar di creare momenti di benessere comune, al di là delle riunioni “tecniche”. Si è anche redatta e sottoscritta una Carta d’Intenti, riferimento insostituibile per rafforzare l’obiettivo. Il gruppo decideva, in particolare, di adottare al suo interno il metodo decisionale del consenso. GLI SPAZI Dopo una infruttuosa ricerca di edifici da ristrutturare secondo le nostre esigenze, si è optato per un lotto edificabile in periferia. La disposizione del lotto, la volontà di ricercare una buona efficienza energetica dell’edificio, utilizzando anzitutto la bioclimatica (orientamento, schermature, rapporto superficie volume, ventilazione naturale, ecc…) e di favorire le relazioni tra gli abitanti, unitamente alla ricerca della maggior semplicità costruttiva, hanno portato a scegliere la tipologia a ballatoio, con la possi-

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bilità di beneficiare di numerosi vantaggi: creazione di un corpo di fabbrica ottimale per gli apporti energetici naturali, forma compatta, corretta distribuzione nord-sud dei locali notte-giorno, una copertura rivolta a sud per il posizionamento dell’impianto solare fotovoltaico, utilizzo della profondità del ballatoio come schermatura solare, sfruttamento della ventilazione naturale, creazione di uno spazio esterno coperto collettivo (una sorta di “cortile verticale”), facilitazione degli incontri e delle relazioni informali. Il salone, che è aggettante rispetto al corpo principale, è stato protagonista di una esperienza di autocostruzione da parte dei futuri abitanti, che hanno realizzato le pareti in balle di paglia. A CHE PUNTO SIAMO Da quasi 3 anni stiamo abitando l’edificio e vivendo le relazioni tra di noi. Gli spazi comuni, che avevamo progettato, sono stati effettivamente realizzati e vengono utilizzati. Il salone è uno spazio pluriuso di circa 100 mq. È un soggiorno, una sala per incontri, una sala da pranzo, ecc. È affiancato da una cucina e un servizio igienico. È uno spazio da usare quando si vuole condividere oppure quando se ne ha bisogno. Lo utilizziamo per cenare assieme ogni 15 giorni, ma anche per compleanni, feste di famiglia o per ospitare riunioni. La lavanderia comune ci permette di condividere lavatrici ed asciugatrici. La dispensa ci mette a disposizione una cella frigo dove possono trovare posto le cassette di frutta e verdura che acquistiamo attraverso il GAS, di cui tutti facciamo parte.

Realizzazioni che resistono nel tempo con i prodotti naturali di Giulia Chiari Edilizia 2000, a Pilastro di Langhirano (PR), è da 30 anni una realtà consolidata a Parma e provincia, e rappresenta oggi il punto di riferimento di prodotti per l’edilizia ecologica e l’edilizia eco sostenibile, specializzandosi in sistemi e soluzioni naturali per una casa più sana. Poiché la qualità degli ambienti in cui viviamo influisce notevolmente sul nostro benessere e sulla nostra salute ed il 90% del nostro tempo lo trascorriamo in spazi chiusi, dedichiamo particolare attenzione ai materiali da utilizzare. Pertanto Edilizia 2000 si è specializzata in servizi chiavi in mano nella

fornitura e messa in opera di sistemi a cappotto termico naturali in fibra di legno di elevata qualità. Non meno importante però è la rifinitura finale. L’intonaco è per così dire la pelle della muratura, ha una funzione estetica ma soprattutto migliora la salubrità della struttura del fabbricato. Già da tempo noi di Edilizia 2000 consigliamo prodotti di finitura ecologici a base di grassello e calci naturali oppure in terra cruda e argilla. Questi materiali sono ideali anche per il risanamento di murature come intonaci anti umidità. Numerose sono le proprietà di questi materiali naturali: - regolarizzano il microclima degli ambienti interni, - prevengono la formazione di umidità e muffe, - posseggono eccellenti proprietà fonoassorbenti, - hanno elevata capacità di trattenere polveri e gas nocivi presenti nell’aria, - proteggono dai campi elettromagnetici. Il nostro obiettivo è essere costantemente all’avanguardia sui prodotti e soddisfare le esigenze del cliente finale attento e sensibile. Il nostro staff di esperti è in grado di offrire un servizio completo, dalla consulenza, al rilievo, alla progettazione e alla posa in opera. Costruire bene la casa è un arte, viverla bene è un diritto!

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L’alloggio sociale, per cause indipendenti dalla nostra volontà, non è ancora agibile, ma stiamo in ogni caso lavorando, attraverso l’associazione Ecosol, per poter essere operativi non appena le opere edilizie saranno terminate. La scelta di aprirci ad una accoglienza di vicinato è stata una delle scelte qualificanti per tutti noi, già in fase di progettazione. Siamo coscienti della fortuna di questa esperienza, vogliamo che non si chiuda in sé, ma che sia aperta alla realtà, al bisogno, al limite. Abbiamo scoperto, e questo ci meraviglia e ci gratifica ogni giorno, che è bello avere fiducia reciproca, che questo ci fa vivere bene e che non ci chiede sacrifici. Bisogna però imparare a pensarsi non come individui, ma come parte di una comunità, dove io posso stare bene solo se anche chi mi sta vicino sta bene a sua volta. TESTIMONIANZE DI ABITANTI (estrapolate da un’intervista) - “Per me è un modo assolutamente normale di abitare, assolutamente spontaneo, come dovrebbe essere, come è, la trovo una cosa naturale… quello che fa veramente il cohousing sono le relazioni, le persone, … uno ci abita proprio e abita con delle persone, non con lo spazio” - “Per me questo [cohousing] è tutto…ritrovarmi in questo…ormai arrivata a una certa età, questo è quello proprio che mi dà tanto…mi fa fare nuove esperienze specialmente vivere tutti assieme così, con questa armonia in cui siamo l’uno per l’altro, una famiglia di famiglie… - “è una forma a mio avviso sufficientemente slow, morbida, per poter proporre un modo di abitare non tradizionale che sta in maniera graduata, a seconda di come il gruppo degli abitanti lo interpreta, tra il tradizionale condominio e la comune, la comunità, una forma intermedia che prende il positivo dei due aspetti, che si può sintetizzare in sovranità, autonomia del nucleo familiare ma con la possibilità di condividere spazi, servizi, risorse e quindi relazioni...via via credo che prevalga l’aspetto della relazione umana…viene da usare il concetto di famiglia allargata, sapere di potersi fidare gli uni degli altri…è una bella carta da giocare” - “Per me è una cosa bellissima nel senso che io caratterialmente sono una persona abbastanza socievole, sto bene con le persone…però contemporaneamente ho bisogno anche di momenti da sola…ma da tanti anni cercavo di realizzare il sogno di vivere vicino ad amici, è in qualche modo la sicurezza di non essere mai in una solitudine triste…” - “Per noi è stata fondamentale la progettazione partecipata…ci ha permesso di formare gruppo, di conoscerci tra di noi, di chiarirci le idee, di mettere in comune quelle che erano le attese diverse di ciascuno e qualche attesa è caduta… Assieme si è costruita una fiducia e si è chiarito bene che avremmo fatto quello che assieme avremmo deciso di fare… assieme avremmo deciso…” - “Mi rendo conto che il cohousing comunque è propedeutico ad una capacità di pensarsi insieme agli altri cioè pensarsi come comunità, come comunità nel senso più ampio, più laico…cioè che non ci si salva mai da soli…”


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A parlar di scuola… si fa TANALIBERATUTTI! di Mara Pesci Dialogo tra bambini di 8 anni all’interno di uno spogliatoio. Un bambino dice all’altro:“Sai, noi abbiamo l’aula di informatica!”; l’altro risponde in tono compiaciuto: “Noi invece non abbiamo neanche l’aula!” Ma cosa c’è da compiacersi e perché? Il bambino è felice di avere libertà di movimento, di poter considerare luogo dell’apprendimento non uno spazio chiuso, circoscritto e specializzato, bensì l’ambiente in senso lato, il contatto con la natura e comunque spazi coperti ad assetto variabile. Facciamo però un piccolo passo indietro per capire dove e perché le storie dei due bambini si sono separate. Circa otto anni fa un gruppo di genitori e bambini ha scelto di confrontarsi, accomunato dalla ricerca di un luogo di continuità tra l’esperienza familiare e quella della socialità “scolastica”; un luogo in cui i bambini e le bambine fossero posti al centro della relazione educativa e anche dell’organizzazione logistica dei tempi; un’esperienza caratterizzata dalla necessità di non delegare ad altri il ruolo di sostegno nei percorsi di vita dei figli, anzi di condividerlo e costruirlo insieme ad altri (genitori ed educatrici). L’idea è stata quella di cercare educatrici in base alla sensibilità, ad una profonda disponibilità ad essere in relazione, per avere uno sguardo attento su cosa accade al gruppo dei bambini e delle bambine. Ognuno di loro considerato nella sua individualità. Ovviamente il gruppo ha sempre posto attenzione al cibo, biologico e cucinato con cura. Abbiamo iniziato in un gruppo di 5 famiglie a Parma, ora siamo un’associazione (Tanaliberatutti), di cui fanno parte genitori, educatori e persone che sostengono questa ricerca (in tutto siamo circa 60 e la “Scuolina” accoglie 32 bambini dai 3 agli 11 anni). Ci ha sempre contraddistinto l’essere in ricerca, senza identificarci in una corrente pedagogica precisa. Nel tempo abbiamo trovato alcuni punti fermi e pedagogie che ci ispirano e ci sembra abbiano un forte senso: lo sguardo di grande rispetto delle persone che porta la pedagogia libertaria, e lo sguardo attento e la grande cura dei dettagli dell’antroposofia o l’approccio montessoriano. Dal punto di vista legale questa esperienza educativa è riconosciuta dallo Stato e si inscrive nella formula dell’educazione parentale, attraverso la quale i genitori provvedono direttamente alla formazione dei propri figli anche nell’età della scuola dell’obbligo.

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Economicamente si tratta di un progetto sostenuto dalle famiglie, quindi sempre alla ricerca anche di sostegni per innalzare la qualità delle esperienze e delle opportunità, oltre che di persone interessate a condividere un pezzo di strada insieme. Tornando al nostro dialogo tra bambini, le strade si sono separate laddove si è cercato di costruire una scuola con un approccio più ecologico, capace, pur con fatica, di tenere dentro un sistema, in costante dialogo, le diverse figure della comunità educante. Le strade poi si incrociano sempre nella vita quotidiana e allora accade che le esperienze si mescolino e si contaminino, con reciproco vantaggio. Per saperne di più: tanaliberatutti.scuola@gmail.com

“GABBIANO STUDIO POTTER” Ceramica Grès e Porcellana di Robert Cross di Veronica Ventura Robert Cross, maestro ceramista, è cresciuto in Inghilterra e dopo la laurea in scienze biologiche, ha scelto di vivere a Gabbiano, sulle colline di Noceto, in una bellissima posizione panoramica sulla pianura, con vista su Parma e quando è sereno , fino all’arco alpino. Per “Studio Pottery” o atelier di ceramica, si intende la produzione artigianale di pezzi unici di ceramica in quantità limitate e con tutte le fasi di lavorazione effettuate da un individuo o da un piccolo gruppo, queste fasi sono: l’ideazione e la progettazione, la preparazione dell’argilla, la realizzazione a mano e al tornio, l’essiccazione, la biscottatura (prima cottura), la preparazione degli smalti, la smaltatura e la decorazione, infine il caricamento del forno e cottura vera e propria ad alta temperatura in un forno a legna autocostruito. La produzione riguarda oggetti di uso quotidiano come tazze, ciotole, piatti, brocche, teiere, articoli per erboristerie come diffusori e tisaniere, pezzi unici di arredamento per interni ed esterni come fontane,

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portavasi da appendere, vasi e centrotavola, lavabi, luci di porcellana… La produzione avviene nel rispetto dell’ambiente con riciclaggio di tutte le materie prime (argilla, minerali e ceneri del legno). Il grès è cotto in un forno a legna ad alta temperatura a 1300°, si utilizza legno di recupero, non trattato e di taglio sostenibile del bosco. Gli smalti sono auto prodotti e atossici, adatti all’uso alimentare.Tutta la ceramica grès può essere lavata a mano oppure in lavastoviglie senza perdere la sua bellezza. Si produco anche pentole, casseruole di diverse misure e diversi smalti, mantengono il sapore del cibo, è una cottura sana, permettono una lenta cottura e mantengono a lungo il calore anche dopo che si è spento il fuoco. Hanno una alta percentuale di proprietà antiaderente, sono antigraffio, robuste e sono esteticamente interessanti, belle da mettere direttamente in tavola. Si producono inoltre oggetti su ordinazione e liste nozze “alternative” con ceramiche personalizzate che dureranno a lungo. Una semplice e sana colazione, il rito del tè o di una tisana serale, una cena fra amici saranno più caldi e piacevoli se si utilizzano le inimitabili ceramiche grès. Anche il vostro regalo sarà indimenticabile. A Gabbiano si organizzano laboratori di ceramica, corsi intensivi di tornio nel week-end con piccoli gruppi e cotture nei vari forni. Per Robert Cross la scelta della cottura nel forno a legna è motivata dalla bellezza straordinaria che rende ogni pezzo unico. «Lascio che siano gli elementi naturali, in particolare le terre d’argilla, la cenere del legno ed il fuoco a creare il magico processo di trasformazione. La scelta di vivere e lavorare in collina è coerente con il mio stile artistico, con la passione per l’essenzialità e l’ordine casuale della natura». Robert e Angela vi aspettano a Gabbiano dove hanno l’esposizione.

Eco Design Sostenibile: La Bottega del Picchio di Marco Gallanti di Simonetta Rossi

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“Fiducia nelle proprie mani come mezzo per realizzare cose”. E’ questa la filosofia che sostiene Marco Gallanti con il suo progetto La bottega del Picchio, un’officina creativa nella quale si utilizzano legno e acciaio per realizzare mobili e oggetti dall’aspetto ibrido. Marco è continuamente alla ricerca di materiale usato da rigenerare, spesso preso da chi non vuole più riutilizzarlo, perché considerato troppo “vecchio”. La bottega del Picchio è un progetto di Eco design Sostenibile che mira alla riduzione degli effetti negativi sull’ambiente generati dagli sprechi, progettando manufatti originali: piccoli oggetti di utilizzo quotidiano, cornici, lampadari, librerie, scrivanie, tavoli, porte ed altro ancora. Per Marco Gallanti il tempo ha valore: “Proprio come le rughe sul viso delle persone, così fanno le crepe sul legno e la ruggine sul ferro: donano carattere alle cose”. La Bottega del Picchio, di Marco Gallanti tel: 393.4481053 Email: m.gallanti@hotmail.it Blog: http://labottegadelpicchio.blogspot.it


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4 editori, 7 edizioni 4 editori, 7 edizioni 16 provincie, 250.000 16 provincie, 250.000 lettori lettori

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Buone pratiche, e buona amministrazione Buone pratiche, bellebelle ideeidee e buona amministrazione

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Ambiente

Su RAI 3 inizia il secondo ciclo di trasmissioni “Scala Mercalli” di Giovanni Santandrea bientali, ma purtroppo la sostanza è che le nostre reazioni sociali e politiche sono sempre troppo lente rispetto all’urgenza della situazione fisica.

Intervista a Luca Mercalli La notizia. Il prossimo sabato 27 febbraio RAI3 in prima serata propone la seconda serie di trasmissioni “Scala Mercalli” legate a temi ambientali e alla sostenibilità condotta dal meteorologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli. Come lo scorso anno sono in programma 6 puntate. E’ una scelta RAI coraggiosa e importante perché non è una semplice trasmissione di divulgazione scientifica. Presenta ai telespettatori temi scomodi e impegnativi, che molto spesso trovano poco spazio televisivo, o quantomeno lo trovano nelle fasce di ascolto marginali. La prima serie del 2015 ha avuto un riconoscimento da parte del pubblico televisivo assolutamente incoraggiante. Lo share si è attestato sul 5%, corrispondente a circa 1,2 milioni di spettatori. Certo non cifre da San Remo. Ma per RAI3, e per il tipo di trasmissione, viene valutato in modo assolutamente positivo. Incontriamo Luca Mercalli per aver alcune anticipazioni. Dopo l’esperienza sicuramente incoraggiante dello scorso anno ti aspettavi che RAI3 ti riproponesse la realizzazione di una seconda serie di “Scala Mercalli”? Sì, era una proposta che è stata avanzata immediatamente alla chiusura della prima edizione e che è stata formalizzata già a giugno 2015. Il lavoro di preparazione di un programma di questo genere è tuttavia molto lungo e meticoloso, il risultato si vede solo ora, ma è durato quanto la gestazione di un bambino! Nel primo ciclo del 2015 hai toccato e approfondito molti temi importanti legati alla sostenibilità, quali riscaldamento globale e picco del petrolio. Quali difficoltà hai incontrato in termini di comunicazione per “forare lo schermo” anche trattando temi complessi e sicuramente inquietanti per noi tutti? Quale approccio hai scelto per rispettare il rigore scientifico dei contenuti e superare la difficoltà di trovarti nel ruolo di Cassandra che comunica “scomode verità”? Ho seguito uno schema di alternanza tra l’illustrazione dei problemi e la proposta di soluzioni possibili e fin da subito attuabili. Devo dire che i documentari mirati che abbiamo prodotto internamente alla Rai o con documentaristi esperti di temi ambientali sono stati sempre all’altezza di una comunicazione incisiva sia sul piano degli argomenti e dei luoghi, concordati in precedenza con la redazione, sia della fotografia e del montaggio. Ovviamente è in questi casi che lo strumento televisivo manifesta tutta la sua efficacia: coniugare le emozioni delle immagini con le informazioni scientifiche rigorose. Il milione di persone che ci ha seguito dimostra che si può fare... Quali nuovi aspetti affronterà la seconda serie? Riprenderà i temi già presentati nel 2015 approfondendoli, oppure an-

Circa 2 anni fa a molti fecero impressione le dichiarazioni di Holmgren, padre della permacultura, quando dichiarò di essere giunto a ritenere impossibile una graduale discesa energetica, con la minimizzazione dei traumi sociali che invece è auspicata da Rob Hopkins e più in generale dal movimento delle Transition Town. Holmgren allora prefigurò l’entrata delle nostre società in quello che chiama “Tecnologia Marrone” (Brown Tech), tale da determinare successivamente un grave collasso globale economico e sociale, con una Transizione molto pesante. Anzi si spinse oltre affermando che dovremmo deliberatamente fare in modo che questo accada. Tu cosa ne pensi? Non ci sono dubbi che ci siamo spinti in un territorio molto pericoloso. Raggiungere gli obiettivi di Parigi e in generale di sostenibilità è molto difficile e ci sono buone ragioni di pensare che dovremo comunque affrontare in futuro gravi crisi ambientali e dunque sociali. Ma a che servirebbe comunicare un messaggio troppo rassegnato, troppo fosco, da “si salvi chi può”? A nulla. Quindi abbiamo scelto una linea che pur non nascondendo la gravità delle dinamiche in atto, favorisca tuttavia una presa di coscienza proattiva, fornisca gli strumenti per diventare parte protagonista della transizione a tutti i livelli, con le proprie scelte e con l’attività politica. Qualsiasi azione che sposti anche di poco la nostra traiettoria verso il baratro è migliore che il lasciar tutto come sta. E poi succeda quel che può succedere, ma almeno ognuno avrà fatto in modo razionale la propria parte, il meglio che era possibile fare, consapevoli dei propri limiti ma anche fiduciosi della speranza che un processo virtuoso a cascata possa - sia pur con basse probabilità - verificarsi e accelerare la transizione. Se non ci si prova nemmeno... no?

drà ad esplorare altri temi? Puoi dare ai lettori di “Vivere Sostenibile” qualche anticipazione sulle caratteristiche della nuova serie? Seguirò sostanzialmente lo stesso schema del 2015 ma con nuovi esempi e luoghi diversi: puntate tematiche su clima, energia, acqua, cibo, trasporti sostenibili, politiche della sostenibilità. La novità è che abbiamo aumentato il numero di documentari che ho girato personalmente, con tre servizi a puntata al posto di uno, mentre abbiamo ridotto gli ospiti in studio da due a uno. Ci sarà sempre un esperto di riferimento che tratterà il tema della puntata, ma il maggior numero di filmati renderà ancora più dinamica la narrazione. Tra la prima e la seconda serie di “Scala Mercalli” sono successe tante cose. Abbiamo definitivamente sforato il valore di soglia psicologica delle 400 ppm nella concentrazione di CO2 in atmosfera. Ma non solo. A giugno 2015 papa Francesco ha pubblicato l’enciclica “Laudato si’” proprio sui temi legati alle responsabilità che tutto il genere umano ha nei confronti dell’ambiente. A dicembre a Parigi COP21 ha visto dopo lunghe e difficili negoziati l’approvazione di una risoluzione che non sarà sicuramente sufficiente, ma per la prima volta vede la ratifica da parte di tutte le delegazioni. Saranno argomenti presenti nella seconda serie? Quali sono le tue valutazioni? Sì, certo, sono tutti temi richiamati nelle puntate, soprattutto nella prima del 27 febbraio, che ha tratteggiato il bilancio di COP21. Il 2015 è stato dunque un anno di importanti fatti am-

Ultima domanda Luca. Tra i lettori di “Vivere Sostenibile” ci sono molte persone impegnate in piccole o grandi iniziative di Transizione locale. Molti di loro vedranno con interesse e piacere la nuova serie di “Scala Mercalli”. Vuoi rivolgere loro un messaggio e un saluto. Dico che avranno a disposizione dodici ore di televisione nel quale ho distillato il massimo delle mie competenze scientifiche e comunicative con mezzi relativamente modesti: li assicuro che in questo caso la Rai ha speso bene i soldi del canone! Ovviamente non si può trattare tutta la complessità di questi argomenti come ciascuno desidererebbe, soprattutto nel campo di chi è già informato: ci sono linguaggi televisivi che tocca rispettare se non si vuol finire a fare un programma magari perfetto sul piano formale, ma inguardabile per un vasto pubblico. Meglio semplificare qualche argomento ma aprire la mente a un gran numero di persone, che spaccare il capello in quattro e parlare a un piccolissimo numero di eletti. Oggi il bello è che c’è il web, uno guarda il programma, scopre una situazione, un luogo, un tema, un libro, un ricercatore, e in pochi secondi va su google e può approfondire. L’importante è catalizzare la curiosità e la volontà di informarsi, di spostare l’attenzione su questi argomenti così strategici per il nostro futuro. Non abbiamo certo la pretesa di esaurirli in un sabato sera, ma di offrire delle chiavi di lettura qualificate per orientarsi. Ovviamente mi auguro che con il passaparola e la sensibilizzazione attraverso la rete si possa raggiungere un numero più elevato di persone rispetto all’anno scorso, soprattutto giovani studenti, che saranno i principali obiettivi dei cambiamenti buoni o cattivi dipende da noi e da loro - del prossimo futuro. Quindi guardate e fate guardare Scalamercalli. E sul sito www. scalamercalli.rai.it troverete comunque tutte le puntate e soprattutto le schede bibliografiche di approfondimento. Buona visione e buona transizione! Grazie Luca del tempo che ci hai voluto dedicare…


PRIMAVERA 2016 FEB/MARZO 2016

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II

Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione Tempo di lettura 5 min.

Eventi

Fa’ la cosa giusta! 2016 Sapori nostrani ed esotici, workshop di creatività sostenibile e un’ampia vetrina di prodotti alla fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili Dal 18 al 20 marzo prenderà il via la tredicesima edizione di Fa’ la cosa giusta!, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, organizzata a Milano da Terre di mezzo Eventi. Fa’ la cosa giusta! proporrà nuovi temi e progetti, affiancati ai prodotti e iniziative negli ambiti che da sempre caratterizzano la fiera: alimentazione biologica, a km zero o cruelty free, moda etica, mobilità a basso impatto, abitare green, giochi e proposte sostenibili per l’infanzia, prodotti del commercio equo e progetti delle associazioni e cooperative non profit. Tra le novità dell’edizione 2016 il progetto Speziale: un’area tutta da vivere, grazie ai molti laboratori e dimostrazioni in programma, dove degustare differenti miscele di tè, sperimentare sapori esotici o nostrani, dai preziosi pistilli di zafferano sardo fino alle bacche di vaniglia del Madagascar. Ci sarà un ampio spazio tematico dedicato ai Percorsi a piedi e Grandi itinerari italiani ed europei, particolarmente centrale in occasione dell’anno nazionale dei Cammini, che coincide anche con il Giubileo straordinario. Viaggiare e farlo in maniera consapevole è, infatti, una scelta che sempre più caratterizza le vacanze di italiani e non: percorsi culturali, paesaggistici e puramente ludici. Il programma di laboratori, incontri e dimostrazioni vedrà tante nuove proposte per iniziare a “far da sé” che permetteranno di scoprire come trasformare abiti non utilizzati, effettuare piccole riparazioni sul proprio guardaroba, produrre detersivi e prodotti per la casa. Per gli amanti della cucina Fa’ la cosa giusta! proporrà show cooking e workshop per tutti i gusti, per scoprire il gusto di cucinare in modo completamente etico: proposte a tema vegan e crudista ma anche suggerimenti per piatti a basso indice glicemico, con ricette adatte ai diabetici e ai celiaci (poiché prive di glutine). A bimbi e famiglie saranno dedicati molti spazi e laboratori creativi, differenziati per età. Il primo, pensato per la fascia 0-8 anni, in cui gattonare, giocare, realizzare marionette e partecipare a laboratori creativi. I piccolissimi, dai pochi mesi fino ai 3 anni, avranno a disposizione un tappeto interattivo tematico, caratterizzato dai quattro elementi naturali (aria, acqua, terra e fuoco), in cui fare esperienze sensoriali accompagnati dalle mamme e dai papà. I ragazzi più grandi, tra gli 8 e i 14 anni saranno i protagonisti dello spazio Teenmaker: un polo in cui cimentarsi in esperimenti scientifici e tecnologici.

Foto di Luana Monte

Laboratorio pratico dedicato alla scoperta di una coltura che suscita sempre grande interesse: la Canapa.

Per informazioni

FA’ LA COSA GIUSTA! 2016 da venerdì 18 a domenica 20 marzo fieramilanocity, viale Scarampo, GATE 4, Milano (Metropolitana M5 “Lilla”, fermata Portello, davanti all’ingresso di Fa’ la cosa giusta!). Giorni e orari di apertura: Venerdì 18 marzo: 9 - 21 Sabato 19 marzo: 9 - 22 Domenica 20 marzo: 10 - 20 Ingresso con catalogo, acquistabile all’entrata al prezzo di 7 euro. Per i minori di 14 anni l’ingresso è gratuito. www.falacosagiusta.org || FB: Fa’ la cosa giusta || TWITTER: @Falacosa_Giusta

Domenica 20, dalle 11 alle 12, nello spazio Critical Fashion di FA’ LA COSA GIUSTA, impareremo come utilizzare la canapa in cucina, in particolare per creare il pane. Durante l’incontro verranno fatti brevi accenni ad altre applicazioni in cucina, quali pasta, cioccolato e birra. Un’occasione interessante per ri-scoprire questo antico vegetale locale. A cura di: Vivere Sostenibile, il progetto multi-mediatico delle soluzioni per un nuovo modello di vita, Assocanapa, realtà che promuove, tutela e diffonde la coltivazione della canapa e il suo impiego nei vari settori produttivi e ENDRA ArteèCiboèArte associazione culturale e centro studi per la ricerca, la sperimentazione e la formazione nel campo d’integrazione tra tecniche dell’arte, medicine tradizionali e neoscienze mediche, e pratiche del cibo, per la cura per la salute e il benessere individuale e delle comunità. Partecipazione: Gratuita, con contributo di 5 euro per il pane.

Tempo di lettura 3 min.

Benessere corpo e mente

La Dentosofia: quando i denti parlano di noi a cura della Dott.ssa Roberta Lancellotti

Lavoro da quindici anni come odontoiatra con un’attenzione particolare agli effetti dell’occlusione (chiusura della bocca) sulla postura del paziente. Un giorno Andrea, uno degli osteopati con cui collaboro, mi ha chiesto se conoscevo il metodo “soulet besomes”, ma io cadevo dalle nuvole... Ho iniziato a cercare su Internet, trovando molte informazioni riguardo a questa nuova metodica e, incuriosita, mi sono iscritta a un Corso di Perfezionamento in Dentosofia presso l’università di Tor Vergata, per poi frequentare, entusiasta, il corso annuale tenuto in Francia dal Dott. Montaud cofondatore della Dentosofia. Mi si è letteralmente aperto un mondo perché ho scoperto che nella nostra bocca è racchiusa tutta la nostra esistenza. La Dentosofia (così chiamata da “dens” dente e “sophia” saggezza) nella definizione dei suoi ideatori Dott. R. Mathieu e Dott. M. Montaud è “una terapia caratterizzata da un approccio umanistico all’arte dentistica basata su tecniche funzionali conosciute, che pone in evidenza l’equilibrio dell’essere umano e in senso più lato, quello del mondo intero”. Utilizza come mezzo terapeutico un apparecchio definito Attivatore Plurifunzionale o Equilibratore (vedi foto), una sorta di paradenti, che va ad agire a livello dei denti, della postura e della psiche. Si tratta di un’autoterapia guidata in cui il paziente, ac-

compagnato dal dentista, lavora di sua iniziativa e volontà per il recupero delle funzioni neurovegetative del cavo orale: respirazione, deglutizione, masticazione e fonazione. La modifica della bocca e il riposizionamento dei denti sono una conseguenza di questo processo e man mano che la bocca ritrova il suo equilibrio si osservano sorprendenti miglioramenti anche a livello posturale e psico-emotivo.

Io utilizzo l’attivatore da quasi due anni e mi sento molto cambiata a tutti i livelli: in primis la mia bocca si è “allargata” e i miei denti allineati, i dolori cervicali di cui soffrivo si sono decisamente attenuati e sono emotivamente più equilibrata. Il mio modo di approcciarmi al paziente è cambiato drasticamente, ora non pongo più l’attenzione solo al singolo dente che fa male o è disallineato, ma guardo il paziente nella totalità del suo essere. Questo trattamento è efficace a tutte le età anche se nei bambini con problemi ortodontici i risultati sono più immediati rispetto agli adulti. Per chi è interessato ad approfondire l’argomento terrò la conferenza ‘Dalla Dentosofia all’Osteopatia’ presso l’Associazione Energia e Benessere asd di Modena il 2 Marzo 2016 alle ore 20 oppure può venirmi a trovare a Carpi (MO), previo appuntamento, presso lo Studio Dentistico Associato Lancellotti Solieri.


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Proposte di green franchising Tempo di lettura 1 min.

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La Canapa: la pianta che può salvare il mondo Vivere Sostenibile: a cura della Redazione BOTTEGA DELLA CANAPA ® è un’azienda italiana protagonista nel settore della vendita e della distribuzione all’ingrosso internazionale di prodotti naturali e biologici. Fondata nel 2003 in Romagna da Giacomo Masioli e Massimiliano Spinelli, è la prima catena italiana di negozi che propone la più ampia scelta di articoli derivati dalla lavo-

razione artigianale della canapa, la pianta che può salvare il Mondo. Bottega della Canapa ® produce e distribuisce a livello mondiale. Alimenti e cosmetici naturali a base di canapa, proveniente da coltivazione biologica e certificata. Presso i punti vendita diretti o di affiliati, si possono trovare inoltre articoli di abbigliamento in canapa e in altri tessuti naturali, accessori e borse in canapa, cotone bio e materiali di riciclo, oggettistica, prodotti per il biogiardinaggio, libri e altro ancora. Si può acquistare anche online e ricevere i prodotti a casa pochi giorni. La Mission è unire la qualità, la versatilità e gli alti valori nutrizionali della canapa alla competenza e all’innovazione, attraverso un’accurata ricerca della qualità e selezione delle materie prime, per riscoprire e realizzare prodotti che vi aiuteranno a migliorare salute e benessere. Bottega della Canapa, offre ai suoi clienti una scelta di acquisto, etica ed ecologica: impegnandosi a non utilizzare OGM, a non testare i propri prodotti su animali, a rispettare e tutelare l’ambiente, a promuovere il risparmio idrico ed energetico. L’ azienda è strettamente legata all’Emilia Romagna, storicamente considerata come la prima regione d’Italia ad esportare canapa italiana in tutto il mondo. Bottega della Canapa ha la propria sede a Cesena (FC) e, attraverso un contratto nazionale di franchising, è presente anche a Bologna, Ferrara e Faenza (RA).

Apri un punto vendita nella tua città È possibile aprire una Bottega della Canapa in centri con popolazione non inferiore ai 50.000 abitanti, salvo casi eccezionali da valutare. La Bottega si presenterà con le stesse caratteristiche delle altre già affiliate alla catena (insegna, decorazioni e arredo interno). Altre info: www.bottegadellacanapa.com

comunicare l’ambiente e la sostenibilità a cura della Redazione Vivere Sostenibile è la “Bio-Eco rivista locale” dedicata ai temi della sostenibilità ambientale economica e sociale,, che si rivolge a un target selezionato e ben identificato di persone attente e consapevoli in tutte le loro scelte quotidiane. Infatti il “lettore tipo” di Vivere Sostenibile è attento ai temi dello sviluppo sostenibile, dell’energia, del benessere del corpo e della mente, dell’ambiente e del sociale. Grazie al network di editori indipendenti, Vivere Sostenibile, è pubblicato in tante aree diverse di Italia ed è ricco di contenuti, notizie ed eventi, legati al territorio e alle comunità locali. Il nostro lettore potrà trovare (o troverà tra breve) l’edizione locale di Vivere Sostenibile, nella propria città di residenza, nei tanti punti di distribuzione come associazioni, biblioteche ristoranti e negozi Bio, feste, fiere o mercati eco/bio e negli eventi sociali e partecipativi della propria comunità. Oppure potrà riceverla in formato PDF, iscrivendosi gratuitamente a www.viveresostenibile.net . Vuoi aprire la tua edizione locale di Vivere Sostenibile? Cosa proponiamo Proponiamo un’attività coinvolgente e appassionante. Affiliandoti a Vivere Sostenibile Network, puoi diventare uno dei piccoli editori indipendenti che partecipano alla realizzazione del primo magazine multimediale di comunità, dedicato ai temi del cambiamento, della decrescita, della transizione, del benessere e della sostenibilità. Richiedici maggiori info e la disponibilità di attivare il progetto nella tua zona. Se sei interessato ad avere maggiori info sull’affiliazione a Vivere Sostenibile Network, manda una mail a: direzione@viveresostenibile.net.


Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati e molto altro per comunicare, partecipare e condividere stili di vita sostenibili PRIMAVERA 2016

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APPUNTAMENTI DI PRIMAVERA

ANNUNCI

Casale/cascina in vendita a Pontevico (BS), ristrutturato recentemente con materiali ecocompatibili (fibra di legno pressata a vapore come isolante, massetto di calce come finitura interna, tempere biologiche) POSSIBILITA’ DI AFFITTO RISCATTO. Composto da: 2 appartamenti finiti di circa 150 mtq e di circa 50 mtq, soffitta di circa 113 mtq, 3 box, fienile di 114 mtq, terreno da decenni non trattato chimicamente piantumato parzialmente con piante da frutta e da legna di circa 4000 mtq, B&B avviato, forno in terra cruda, pannelli fototermici. Questo LUOGO ha tantissime potenzialità concretamente realizzabili sin da subito, anche grazie alla sua posizione particolarmente strategica. Prezzo: 420.000 euro. Per info, Stefania: 333.2336922.

c e rc o Tanaliberatutti ha bisogno di spazio… Siamo un’associazione di famiglie che promuove già da qualche anno un progetto di istruzione parentale per bambini dai 4 ai 12 anni. Cerchiamo uno spazio in affitto nell’area di Langhirano, Lesignano, Corcagnano, Felino e Sala Baganza che possa accogliere una trentina di bambini con una metratura di circa 200 mq e con spazio verde, uno spazio dove far crescere i bambini a contatto con la natura.Tel: Giorgio 340.6752599 o Sara 349.8250802. Osteria Vegetariana biologica a km 0 cerca SOCIA/o con esperienza in marketing-gestione e lavoro sala-bar. Che abbia voglia di investire fondi e lavorare in questo piccolo e bel progetto. Sono ai piedi delle colline tra Bologna e Modena. Possibilità di ospitalità per venire a conoscere il progetto. Contattare lelafly@gmail. com o mandare sms al 380.2970618.

MARZO 2016 • Martedì 14, 28 marzo 11 aprile 2, 16 e 30 maggio Ore 17.30 - 19 CORSO Leggere un libro, leggere il mondo Corso laboratoriale di lettura ad alta voce condotto da Mario Mascitelli, direttore artistico, attore e regista del Teatro del Cerchio. Il corso è diviso in 10 appuntamenti un’ora e mezza l’uno si svolgeranno ogni 15 giorni, è finalizzato alla promozione della lettura e alla crescita culturale della comunità ed è aperto a tutti coloro che, per diverse esigenze (educative, professionali, ma anche solo personali), Informazioni e iscrizioni al 331 8978682 e info@teatrodelcerchio.it Biblioteca Civica,Vicolo Santa Maria 5 - Parma www.teatrodelcerchio.it. • Sabato 12 marzo Ore 21 SPETTACOLO Slurp Spettacolo di e con Marco Travaglio, con la partecipazione di Giorgia Salari e la regia di Valerio Binasco. Informazioni prevendita: Puzzle Puzzle S.r.l. – Via Lodovico Borsari, 1B – Parma – 0521.993628 e Music Mille – Piazza Arturo Balestri, 51/A – Parma – 0521.272642 Auditorium Paganini, Teatro Regio,Via Toscana 5/a - Parma www.teatroregioparma.it • Domenica 20 marzo Ore 9 WORKSHOP Facilitatore Mandala Il Mandala è uno strumento di auto-guarigione ed elevazione spirituale tra religioni, filosofie orientali e culture, archetipo che comunica con forme geometriche, simboli, numeri e colori. E’ il viaggio tra simbologia, numerologia e geometria sacra. E’ rivolto a terapeuti e professionisti che operano nell’ambito della medicina alternativa, insegnanti, educatori, operatori olistici, comunità terapeutiche, diplomati e laureati con percorsi formativi nel campo delle professioni sanitarie e counselor e a persone desiderose di ampliare la propria crescita personale. Per informazioni e prenotazioni: Dealove Fintevivo Parma 389 8948399 - Sabrina Buccolini 339 5044612 Strada Rosi Ballena 22 Fontevivo (PR). www.dedalove.com/accademia

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Parma Piacenza

MODENA www.parma.viveresostenibile.net

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• Mercoledì 23 marzo Ore 20.30 INCONTRO Dieta vegetarsana – Alimentazione consapevole a cura del dott. Mariano Marino, dietista specializzato in scienze dello sport e del fitness. Per aumentare al massimo le capacità del nostro corpo, prevenire le malattie, migliorare le performance sportive, avere una vita lunga e sana, perdere peso e rimanere in forma. Organizzata da Parma etica Asd (affiliata ACSI). Richiesta contributo soci 5 €. Tessera associativa 10 €. E’ necessaria la prenotazione, i posti sono limitati. Info e prenotazioni al 389077675 o parmaetica@live.com Consorzio Solidarietà Sociale, Strada Cavagnari 3 (sopra alla pizzeria) – Parma. www.parmaetica.com

Dal produttore al consumatore: ecco i mercati dove trovare buona frutta e verdura, latticini e uova, farine e marmellate realizzate a Km0, con dedizione e passione da chi la terra la ama e la conosce per davvero!

APRILE 2016

PARMA OGNI MERCOLEDÌ

• Sabato 2 e 30 aprile – 29 maggio Ore 14.30 - 17.30 INCONTRO Percorsi di Crescita Consapevole Attraverso Rebirthing, Meditazione in Respiro Connesso e sviluppo del Paradigma “Farfalla”. Con Giovanna Visentini. Iscrizione obbligatoria. Informazioni e prenotazioni al 329 1027100 e gio.visentini@libero.it. Circolo delle farfalle,Via Isola 50 - Parma • Giovedì 7 aprile Ore 19.30 – 21.30 CORSO Corso di cucito Corso di 6 lezioni da due ore ciascuna con Lucia Pomelli e organizzato dall’Associazione Culturale Tandem di Parma. Lo scopo è fornire gli strumenti per chi desidera cimentarsi con l’arte del cucito.Acquisite le tecniche base il corsista sarà in grado di effettuare semplici operazioni e riparazioni sartoriali su capi d’abbigliamento. Informazioni e programma completo al 0521/571271 e info@corsistipercaso.it Laboratori di sartoria dell’IPSIA (Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato) “Primo Levi”, Piazzale Sicilia 5 - Parma www.facebook.com/Associazione-Culturale-Tandem - www.corsistipercaso.it • Da sabato 23 a lunedì 25 aprile Ore 10 - 19 Nel segno del Giglio 23^ Edizione della Mostra mercato del giardinaggio di qualità, quest’anno sarà un omaggio a Maria Luigia per i duecento anni da suo insediamento: il 19 aprile del 1816 Maria Luigia d’Austria arrivò nel suo nuovo regno, il Ducato di Parma. La sua prima destinazione fu la Reggia di Colorno, la sua futura residenza estiva. La mostra mercato si terrà nel cortile interno della Reggia, lungo i viali del parterre e tra le sinuosità del grande parco della Reggia, dove gli oltre cento padiglioni di questa grande mostra-festa del giardinaggio saranno addobbati a festa e verrà mostrata una selezione di piante d’epoca per offrire specie ormai escluse dalla grande produzione. Costo giornaliero 8 € , gratis fino ai 14 anni. Per informazioni ARTOUR Cooperativa di Servizi Culturali: info@artourparma.it e Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica c/o Reggia di Colorno: 0521 31 37 90 e ufficio.turistico@comune.colorno.pr.it Parco della Reggia - Colorno (PR). www.nelsegnodelgiglio.it

MAGGIO 2016 • Da venerdì 6 a domenica 8 maggio Ore 14 - 23 EVENTO De Gustibus 2016 - Il Giardino del Gusto Il più atteso appuntamento primaverile dedicato agli amanti del bien-vivre. Lo scrigno verde si trasforma in un vero e proprio giardino culturale, dove Sapore, Natura e Tradizione s’intrecciano e descrivono unindimenticabile ed emozionante viaggio all’insegna del gusto. Informazioni al 328 1936450 e info@degustibus.parma.it Villa Malenchini, Str. Felino in Vigatto 2 - Carignano (PR) www.degustibus.parma.it • Giovedì 12, venerdì 13 e sabato 14 maggio Ore 21 SPETTACOLO Cassandra o del tempo divorato Ispirandosi alle riletture del mito antiche e moderne (da Euripide a Christa Wolf), lo spettacolo porta in scena la figura mitica di Cassandra, mettendone in luce la strabiliante modernità. Con accompagnamento musicale originale e coreografico. Fondazione Teatro Due,Viale Basetti, 12/a - Parma. www.teatrodue.org

MERC ATI CONTADINI

mattina “La Corte - dalla terra alla tavola”: vendita diretta da parte degli agricoltori dei propri prodotti, con o senza certificazione biologica in P.le Lubiana

OGNI SABATO

dalle 8,30 alle 13,30 “La Corte - dalla terra alla tavola”: in strada Imbriani, all’ombra della Chiesa della S.S. Annunciata, nel cuore del quartiere Oltretorrente. “La Corte” è riservato alla vendita diretta da parte degli agricoltori dei propri prodotti, con o senza certificazione biologica

FONTANELLATO OGNI 4a DOMENICA DEL MESE

dal mattino alla sera ROCCA E NATURA Tra biologico, benessere e opere dell’ingegno - intorno alla Rocca Sanvitale. Commercianti, agricoltori e maestri dell’ingegno espongono prodotti naturali, biologici e opere della creatività. Uno spazio è dedicato al commercio equo e solidale, a gruppi e associazioni che si occupano di benessere, ecologia e medicina naturale

TRAVERSETOLO OGNI DOMENICA

Da tempo registrano la presenza di produttori agricoli biologici e non

BORGOTARO OGNI LUNEDÌ

mattino Piccolo ma significativo mercato

COLORNO OGNI 3a DOMENICA DEL MESE Il Mercato della Terra Con il patrocinio di Slow food

LESIGNANO DE’BAGNI OGNI 2° SABATO DEL MESE dalle 10 in poi Mercato prodotti biologici e altro Organizzato da gAStronauti

NUOVIMERCATI A: FIDENZA OGNI VENERDì FORNOVO TARO OGNI MARTEDì SAN POLO DI TORRILE


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Parma Piacenza

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PRIMAVERA 2016

Sostieni il cambiamento nella tua comunità! Collabora con Vivere Sostenibile, idee, progetti, valori e iniziative, per un nuovo modello di vita! Nelle pagine di Vivere Sostenibile e negli incontri, le fiere e gli eventi che realizziamo o ai quali partecipiamo, promuoviamo un processo partecipativo e di crescita della consapevolezza delle persone, con l'obiettivo di attivarci insieme, per comunicare e realizzare il cambiamento!

3 modi per dimostrare tutta la tua attenzione verso l'ambiente e la tua comunità. Vuoi scrivere delle tue passioni su Vivere Sostenibile ? Diventa redattore e proponi temi, esperienze, riflessioni ecc, Puoi condividere le tue passioni con gli oltre 130.000 lettori di Vivere Sostenibile. Gli argomenti che pubblichiamo, devono essere coerenti con i valori veicolati da VS. Proponi il tuo articolo, di 2000 battute (un foglio A4 ca.) completo di foto e titolo. Ricordati di scrivere i tuoi dati e il tuo recapito. Invia tutto via mail a direzione@viveresostenibile.net

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