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COPIA OMAGGIO
BIO - ECO MENSILE INDIPENDENTE Supplemento di Vivere Sostenibile - Dicembre 2015-n°23
DICEMBRE 2015
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Vivere Sostenibile in Romagna: il cambiamento passa (anche) da qui! EDITORIALE
TEMPO DI LETTURA:
4 min
VIVERE SOSTENIBILE è rivolto a una platea di lettori consapevoli, attenti e in costante aumento, che vogliono essere informati e vogliono estendere la propria conoscenza dei temi, delle iniziative e delle attività virtuose del proprio territorio. Mese dopo mese, promuoveremo le aziende che commercializzano prodotti e servizi che aumentino l’efficienza energetica, producano e distribuiscano cibo sano, equo e solidale, riducano il consumo di risorse ambientali. Il giornale è realizzato da una vera e propria “redazione allargata” composta da tante persone che per lavoro o per passione, condividono la missione e i valori del progetto.
di Silvano Ventura direzione@viveresostenibile.net Che bel “regalo di Natale” portare VIVERE SOSTENIBILE in Romagna! Un progetto divulgativo come questo, con l'ambizione di far comunicare le persone, gli enti, le associazioni e le aziende e attivarle per creare un nuovo modello di vita più solidale, cooperativo, condiviso e divertente, sembra fatto apposta per la gente allegra di Romagna! Già 2 anni fa, quando iniziammo con la prima edizione, quella di Bologna, un occhio e un pezzetto di cuore erano sempre rivolti verso est, dove sapevamo che i temi legati alla decrescita e alla sostenibilità (ecologia, agricoltura naturale, alimentazione consapevole, energie alternative, animali, riuso e riciclo, educazione ambientale, innovazione sociale, benessere corpo & mente, ecc), già da tempo erano patrimonio di questa terra e delle sue genti. VIVERE SOSTENIBILE nasce dall’idea, dalla volontà e dalla passione di un gruppo di persone che sono alla ricerca di un nuovo paradigma più consapevole e rispettoso dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda. Come in altre zone d’Italia, anche in tutta la Romagna il cambiamento è in atto: il giornale ha l’ambizione di coinvol-
Le copie cartacee di VIVERE SOSTENIBILE, si possono ritirare in omaggio nei diversi punti di distribuzione che posgere sempre più la comunità, diventando una piattaforma sono anche essere consultati su www.viveresostenibile.net. d’incontro attraverso la quale divulgare i temi legati alla Ci si può anche iscrivere per riceverlo mensilmente, in forsostenibilità ambientale, economica e sociale. mato PDF nella propria casella di posta elettronica. Anche in questa edizione, il giornale verrà distribuito in E ora sfogliate questo primo numero e gustatevi articoli e occasione di eventi e manifestazioni locali legate ai temi approfondimenti. Cercate le attività ecocompatibili e le della sostenibilità, nei mercatini contadini, presso biblio- tante iniziative proposte dalle associazioni del territorio teche comunali, negozi e ristoranti biologici, centri oli- nel calendario degli eventi sostenibili. stici, associazioni culturali e di promozione sociale, nelle fiere e festival dedicati all'ecologia e al biologico, tramite Buon Natale e buona lettura di questo primo numero di i GAS e agriturismi che sostengono il progetto. VIVERE SOSTENIBILE in Romagna!
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Perché aderire al club della coccinella (o di vivere sostenibile)
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Aderendo al Club avrai questi benefici:
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Riservato ad aziende, attività commerciali e produttive, professionisti, che vogliono promuoversi utilizzando “Vivere Sostenibile” Romagna Cos'è “Vivere Sostenibile” Romagna? E' un progetto divulgativo sui temi della sostenibilità economica, ambientale, sociale e culturale, che si sviluppa con un magazine mensile, un sito web, una newsletter agli iscritti al portale e una APP.
A cosa serve “Vivere Sostenibile”Romagna? A fare incontrare domanda e offerta di prodotti e servizi eco-sostenibili. A informare un target attento e sensibile a questi temi su: novità, nuovi prodotti e servizi, eventi e iniziative di aziende, Enti e associazioni. A fare aumentare la consapevolezza dei cittadini sull'urgenza di un cambiamento del paradigma di sviluppo e ad orientarne acquisti e comportamenti quotidiani, verso un modello basato su efficienza, decrescita, equità sociale ed economia collaborativa.
Come viene distribuito “Vivere Sostenibile” Romagna? Il magazine mensile stampato: nei negozi e ristoranti BIO, nelle cassette dei GAS, nelle sedi di associazioni, cooperative onlus, nei mercatini a km 0 e di agricoltori BIO, nelle feste/festival, fiere di salute, benessere, ecologia, BIO, ecc, nelle biblio2% Estero teche comunali e di provincia, negli URP comunali, in molte attività (idraulici, pannelli solari, edilizia BIO, infissi, ecc) eco-sostenibili. COPIE medie mensili distribuite 8.000 Il magazine on-line: inviato in formato PDF direttamente agli iscritti al portale e agli iscritti alle associazioni aderenti all'iniziativa. Consultabile on-line, sul sito del portale e tramite FB. COPIE medie mensili consultate 20.000
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2% Est Estero ero
48% 36-60
6% Under 20
24% 21-35
Per attività svolta: 39% IImpr mprenditori ori Professionisti ofessionisti ofessionisti
Daniela Lorizzo Lisa Bortolotti Giuseppe Satanassi Maddalena Nardi Margherita Bruni
Marina Giusti Paola Pesare Paolo Piras Veronica Ventura Thomas Zerbini
3% Disoccupati Disoc 13% Studenti tudenti
25% Dipenden Dipendenti
Alice Bonoli Andrea Bizzocchi Annamaria Bortolotti Barbara Pozzi Claudia Morra
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ATTUALITÀ E BUON SENSO
SITI per APPROFONDIRE: www.andreabizzocchi.it
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DICEMBRE 2015
SOMMARIO Attualità e Buonsenso
pag 3
Ritorno alla realtà (prima parte) Andrea Bizzocchi - info@andreabizzocchi.it
TEMPO DI LETTURA:
6 min
Alimentazione Consapevole pag 4-5 Benessere Corpo e Mente Economia Solidale
pag 6-7 pag 8
da pag 9 a 12
Transizione e Territorio
pag 13
Mobilità Sostenibile
pag 14
Eco Abitare
pag 15
Amici Animali
pag 16
Agri-Cultura
pag 17
Eventi
pag 18
Appuntamenti d’Inverno
pag 19
Annunci
pag 19 “Essere in contatto con il proprio corpo significa essere in contatto con la propria vita.” A. Lowen
Nel mondo in cui viviamo, il ritorno a stili di vita più semplici e naturali, unitamente a forma di autosufficienza e condivisione, è la miglior difesa dalla realtà irreale che viviamo quotidianamente; una irrealtà che uccide e ci uccide senza che ce ne accorgiamo neppure. Ma sempre più persone lo stanno capendo e in silenzio, senza grancasse, fanfare e clamori stanno intraprendendo questo cammino. Se noi riflettessimo sul funzionamento della Vita sul pianeta senza artifici e sovrastrutture, semplicemente per quello che è, ci accorgeremmo che il vivere, nella sua straordinaria varietà e complessità, è qualcosa di estremamente semplice. Ciò che vale per la Vita vale ovviamente anche per la vita umana: l’aria c’è, l’acqua anche, il cibo ancor di più (se ne butta via, per puro spreco o per ragioni di mercato, oltre il 40% della produzione mondiale) e soprattutto avremmo tutto per soddisfare le nostre necessità relazionali, di socializzazione, di svago, senza bisogno di pagare alcunché; il mondo, al di fuori delle mercificazioni di tutto e tutti, rimane qualcosa di unico, un grande parco giochi dove vivere la Vita come una meravigliosa avventura (ma questo lo si capisce solo quando dalle mercificazioni ci si toglie almeno un po’. Finché si rimane dentro, no). Se è vero che per vivere bene avremmo bisogno di poco, è purtroppo una triste realtà che quel poco ci manca sempre più e che dunque vivere bene è sempre più difficile. Questa cosa accade un po’ ovunque nel pur vasto mondo, a parte in quei pochissimi luoghi dove lo sviluppo, il mercato e i loro tanti sinonimi non sono ancora arrivati a sfruttare e distruggere
tutto. Se pensiamo che nell’immaginario comune lo sviluppo e l’economia dovrebbero essere lì per farci vivere meglio, la cosa appare del tutto paradossale. Ma non lo è. In realtà ciò che sta accadendo è perfettamente in linea con il significato più autentico di quello che chiamiamo sviluppo e di quella che chiamiamo economia. Da che sono venute alla ribalta infatti, lo sviluppo e l’economia non fanno altro che promettere senza mantenere. Ci chiedono di fare qualche sacrificio in più, di tirare la cinghia ancora un po’, di lavorare un po’ di più, di correre di più che le cose torneranno presto a posto e il sole a splendere come da proclama istituzionale. Ma le cose a posto non vanno mai e ormai sono in molti ad averlo capito. Nel reale della nostra Vita quotidiana infatti lo sviluppo e l’economia si manifestano per ciò che sono effettivamente e cioè una forma di dominio, di controllo, di mercificazione di tutto e tutti, uno strumento di coloro che stanno in alto per dominare, controllare, mercificare, coloro che stanno in basso (e con loro il pianeta). Tale mercificazione, lo avrete notato, si manifesta in una incessante, delirante, paranoica, trasformazione di ciò che è vivo in qualcosa di morto. Questo è ciò che fanno, inevitabilmente, lo sviluppo e l’economia: trasformano ciò che è vivo in qualcosa di tossico, contaminato, morto. Lo sviluppo e l’economia, per prosperare (loro prosperano ma per tutto il resto è il contrario) si basano su una ovvia necessità di risorse. Ma, ancorché noi si faccia fatica a capirlo per una questione di schemi mentali e di condizionamenti che abbiamo subito sin dalla nascita per
ventiquattro ore al giorno, c’è un problema di fondo, e cioè che l’essere umano non è una risorsa (tantomeno economica) ma semplicemente un essere umano. Allo stesso modo non sono una risorsa (tantomeno economica) una mucca, un albero, le acque di un fiume che vengono deviate per generare energia o qualunque altra cosa. Se si accetta infatti l’idea che si può mercificare anche solo qualcosa si finisce inevitabilmente con il mercificare tutto. Questo per dire che a monte di dove siamo oggi c’è anzitutto una forma mentis, una visione, un modo di intendere la Vita che ce la fa vedere così piuttosto che cosà. Nello spazio tra quel così e quel cosà ci sono tutti i drammi che noi, e il pianeta con noi, stiamo vivendo oggi. Il problema non è quindi lo stato attuale in cui ci troviamo ma il perché e il percome ci siamo arrivati. Insomma, se non cambiamo le premesse, cioè il nostro modo di pensare e di vedere la Vita, se non de-sviluppiamo e de-mercifichiamo anzitutto il nostro modo di pensare, non risolveremo mai nulla e la situazione non potrà che peggiorare. Ricorrere ad ancora più sviluppo, ancora più economia e ancora più ai loro tanti servitori (tecnologia, Stato, scienza, medicina, ecc.) non farà altro che accelerare il corto circuito fatale, la formidabile esplosione che ci attende alla fine della strada dello sviluppo, dell’economia, delle mercificazioni di tutto e tutti. Non dovremmo essere troppo lontani.
I consigli di Vivere Sostenibile per un Natale più ecologico di Maddalena Nardi TEMPO DI LETTURA:
Come recitava una pubblicità di alcuni anni fa, “il Natale quando arriva, arriva!” Che siate tra gli adoratori o tra i detrattori, Natale è la festa più attesa dell'anno e inevitabilmente, è anche diventata la festa dei consumi e purtroppo anche dello spreco. Allora eccovi qualche consiglio, utile per vivere la festa all’insegna della sostenibilità e della solidarietà. Buona lettura, ma soprattutto Buon Natale sostenibile a tutti! Cominciamo dalla fine: imballi, pacchi, rifiuti, ecc. Tra Natale, Capodanno e l’Epifania, la produzione dei rifiuti, aumenta in modo esponenziale. Se ci tieni all'ambiente, prima di acquistare qualsiasi cosa, pensa al suo impatto ecologico dalla produzione allo smaltimento. Vediamo cosa fare per riutilizzare, riciclare e recuperare, tutto quello che possiamo! 1°) Compra regali con meno imballo possibile. 2°) Se scarti il regalo senza distruggere la carta che lo avvolge, potrai riutilizzarla per una futura ricorrenza. 3°) Le bottiglie di spumante, possono essere riutilizzate tranquillamente per imbottigliare il vino. Se voi non lo fate, sicuramente tra i vostri amici troverete chi ama imbottigliarsi il vino. Alla peggio, smaltitela negli appositi contenitori del vetro.
4°) Tappi di sughero. Ottimi, una volta sbriciolati, come compost per orto e giardino. Sul web si trovano molti consigli per un loro “riuso creativo”. Se proprio non riuscite a fare altro, smaltiteli nell'organico. 5°) Piatti e Bicchieri. Mai più di plastica! Usate piatti di ceramica e bicchieri di vetro. Tra l'altro cosa fa più “Capodanno alla Fantozzi” che brindare con bicchieri di plastica? Se proprio plastica deve essere, in commercio trovate quella compostabile, da smaltire nell'umido. 6°) Televisori, computer, cellulari, frigoriferi, grandi e piccoli elettrodomestici (sono tutti RAEE) sono diventati tra i regali più abituali e passato il Natale, i bidoni si riempono di quelli vecchi, gettati via. I RAEE, sono rifiuti speciali che contengono metalli preziosi e molto contaminanti per l'ambiente. Avete l'obbligo di conferire in discarica i RAEE, ma prima di farlo, verificate se intorno a voi esiste qualche ONLUS che può dar loro nuova vita e magari donarli poi a scuole o altre associazioni. 7°) Se regali un prodotto che necessita di batterie, includi nel regalo pile ricaricabili e caricatore. Le pile usa e getta, sono molto inquinanti e spesso vengono smaltite male.Inoltre richiedono 50 volte più energia per essere prodotte di quanta ne contengono.
6 min
8°) Non sprecare il cibo! In un pianeta dove oltre 1 miliardo di persone soffre la fame, è davvero immorale e irrazionale farlo. Servi porzioni più piccole, ricicla gli avanzi e composta nell'umido quello che davvero non puoi recuperare. Dona ciò che hai in più. Acquisti, regali, alberi e cenoni. 1°) Cibo. Acquista preferibilmente prodotti del territorio, stagionali, biologico e… non sprecarlo! Farai del bene a te, a chi ami e all'ambiente. Evitare prodotti che hanno viaggiato migliaia di chilometri per arrivare sulla tua tavola, è il più bel regalo che puoi fare al Pianeta! 2°) Albero o Presepe? Se siete per l'albero, potreste autoprodurvene uno utilizzando materiali riciclati di vario tipo. Sul web, si trovano molti consigli per realizzarne uno con legno, cartone, rami secchi, bottiglie di plastica, ecc. Coinvolgete i vostri bambini in questo gioco e le “feste”, inizieranno prima! Oppure se siete a zero con la manualità e la voglia, ripiegate su un albero di platica, che vi durerà per molti anni. Per il presepe, scatenate la fantasia e cercate in cantina e garage, dove in genere si nascondono veri e propri tesori di presepi e giochi dismessi da anni. 3°) Luci natalizie. In commercio esistono luci a basso consumo, contrassegnate con i simboli A+ oppure A+++. In alternativa scegliere luci
LED. Non lasciate accese le luci dell'albero quando andate a letto. A meno che non crediate che servano a Babbo Natale per trovare casa vostra e in questo caso, lasciatele accese solo la notte del 24! 4°) Regali. Fai regali eco-compatibili o di materiali riciclati, con poco imballo e che abbiano fatto meno strada possibile. Una buona idea possono essere prodotti alimentari o per il benessere. Puoi anche regalare esperienze, corsi, massaggi ecc. Insomma qualcosa che risponda a un’esigenza reale. 5°) Decorazioni. Autoprodurre è la regola aurea. Se proprio devi acquistare, cerca di comperare prodotti di qualità, magari fatti in Italia, che ti possono assicurare di essere riutilizzati per molti anni. Per concludere, questo Natale compra meno, ma compra meglio. Sarà un Natale migliore per tutti, ambiente compreso!
ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE
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SITI per APPROFONDIRE: www.pesaremeglio.com www.marinagiusti.it
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DICEMBRE 2015
Come prendersi cura di un intestino “stressato”
TEMPO DI LETTURA:
3 min
di Paola Pesare, nutrizionista L'intestino è fortemente influenzato dalle condizioni di stress. Ci sono studi infatti, come quello del McMaster University, che hanno provato la stretta correlazione tra cervello e intestino. Il cervello, durante i periodi di stress, richiede infatti “in prestito” l’energia necessaria per risolvere i problemi proprio all'intestino, il quale produce meno muco e riduce irrorazione sanguigna. In questo momento nell’intestino si potrebbe creare anche una condizione di squilibrio dei microrganismi che lo popolano. Questi microrganismi costitui-
scono il microbiota intestinale, che può anche pesare due chili e contiene centomila miliardi di batteri, il cui equilibrio è importante ai fini di un buono stato di salute. Negli ultimi anni la ricerca sta dimostrando che il sovrappeso, le malattie nervose, gli stati depressivi e i problemi di digestione cronica hanno a che fare proprio con l’alterazione dell’equilibrio di questi batteri intestinali. E allora come fare a mantenere una condizione di equilibrio del microbiota intestinale o più comunemente detto “flora batterica”?
Inserendo in maniera ponderata nella nostra dieta alimenti pre e probiotici. I probiotici cioè organismi vivi che promuovono un ambiente intestinale sano e favoriscono la flora batterica intestinale sono contenuti in diversi cibi come yogurt, miso o tempeh. I prebiotici sono cibi non digeribili che stimolano lo sviluppo e le attività dei microrganismi intestinali, modulano il transito intestinale e l'attività fermentativa, riducono la produzione di ammoniaca e controllano i disturbi intestinali. Questi sono
La Canapa, protagonista nella tavola della Salute di Marina Giusti, naturopata
TEMPO DI LETTURA:
rappresentati da alimenti contenenti inulina (cipolla, aglio, cicoria, asparagi, carciofi) e da cibi ricchi di fibre come i cereali non raffinati (contenenti cellulosa, emicellulosa, pectine, gomme, lignina). Infine per rendere il nostro intestino ancor più felice è bene aggiungere alla propria dieta cibi che aiutano la funzionalità intestinale come i cibi contenenti acidi grassi polinsaturi (oli vegetali di semi di lino, di zucca, di girasole, di oliva), acidi grassi omega 3 (pesce, oli di origine vegetale, noci e le-
gumi), flavonoidi (olive, cipolla, aglio, cavoli, lattuga, mirtillo, pomodori, mele, albicocche), isoflavonoli (soia e leguminose), antociani (frutti rossi, uva, arance rosse).
In conclusione se proprio non si riesce a vivere in maniera più rilassata almeno adottare qualche piccola modifica sulle tue abitudini alimentari: non costa molta fatica e ci aiuta a vivere meglio.
Frutta secca oleosa in guscio e pesce: 3 min
toccasana per la salute e ottimi sostitutivi dei costosi integratori alimentari di omega 3
TEMPO DI LETTURA:
3 min
a cura della dr.ssa Alice Bonoli, responsabile Staff Informazione e Comunicazione Direzione generale Ausl di Imola La canapa è una delle fonti alimentari più nutrienti del nostro pianeta, è uno dei pochi semi che contengono clorofilla. É un’ottima fonte naturale di proteine e grassi di origine vegetale, oltre che una fonte eccezionale di acidi grassi essenziali (Omega 3 e 6). Una volta sgusciata contiene il 35% di proteine, il 47% di grassi e il 12% di carboidrati. Contiene amminoacidi completi in una forma facilmente digeribile. Il 65% delle proteine della canapa è costituito da edestina, una proteina globulare vegetale, l’altro 35% da albumina (due delle proteine più digeribili). Ha un elevato contenuto di Vitamina E (3 volte più del lino). I semi di canapa sono ottimi anche per il cervello e per il fegato per via della lecitina. Contengono l’acido grasso essenziale gamma-linolenico (GLA) che inibisce la formazione delle prostaglandine infiammatorie e riequilibra gli ormoni. La canapa è riequilibrante e adatta a tutte le costituzioni e in
tutti i casi sia di ipossidazione che iperossidazione, con l’unica cautela che essendo un seme oleoso, potrebbe dare colite alle persone sensibili. Per alleviare il rischio “gonfiori”, che l’elevato contenuto in fibra potrebbe inizialmente apportare, converrà metterli a bagno prima di usarli. Nel supporto alimentare in patologie importanti (sclerosi multipla ad esempio) possono essere di grande sollievo. Infatti la scelta vegan senza glutine, si consiglia vivamente in tutte le malattie autoimmuni. Deve essere ovviamente ben strutturata, escludere i prodotti pronti confezionati e utilizzare quotidianamente cibi ad elevato potere antinfiammatorio: semi di canapa, curcuma, zenzero, qualche noce, tante mucillagini, della malva, dei semi di lino, dei semi di chia, ma anche un po’ di peperoncino, del cioccolato crudo e frutti di bosco. Ricordando che vince sempre su tutto, la varietà. Anche quando la parola d’ordine è perdere peso, soprattutto per non gravare sulle articola-
zioni, riducendo lo stato infiammatorio del nervo ischiatico, l’uso regolare di semi di canapa alternati a olio di lino, noci, semi di zucca, e tanti estratti di verdure verdi, renderà tutto naturalmente semplice. Meravigliosa anche come latte vegetale, per la sua ricchezza in acidi grassi omega 3 (contenuti sempre anche nei semi di lino, di chia, nella portulaca). I suoi preziosi semi possono essere frullati per ottenere creme o bevande, o consumati in insalata. Non hanno bisogno di cottura e quindi sono più nutrienti. Il dosaggio è di circa 50g al giorno per adulti ma anche molti di più per chi fa sport (circa 120g per gli atleti).
Omega 3: sono grassi “buoni” perché hanno importantissime funzioni per la formazione delle membrane cellulari, per lo sviluppo e il funzionamento della retina e del sistema nervoso, per la produzione di sostanze (gli eicosanoidi) che regolano la pressione arteriosa, l’aggregazione piastrinica, la risposta immunitaria e infiammatoria, abbassando trigliceridi e colesterolo “cattivo” e sono stabilizzanti dell’umore nelle persone depresse. Questi importanti acidi grassi possono essere introdotti nel nostro organismo anche attraverso l’alimentazione. La dr.ssa Ivana Stefanelli, nutrizionista del Dipartimento di Salute Pubblica dell’Ausl di Imola spiega: “Un fattore importante è il rapporto fra gli omega-3 e gli omega-6, che idealmente dovrebbe essere compreso tra l’1 a 5 e l’1 a 10, ma che nella nostra dieta normalmente è superiore all’1 a 15. Uno sbilanciamento che fa sì che gli omega-6, contenuti negli oli vegetali, seppure
in sé favorevoli alla salute, favoriscano invece aterosclerosi, la trombosi e persino i tumori. Quindi più omega-3 e meno omega-6”. Il livello di assunzione ideale cambia in relazione a vari fattori, principalmente lo stato di salute di base. E’ noto da tempo che i pesci dei mari freddi (salmone, aringa e sgombro dell’Atlantico, acciuga e sardina e tonno, meglio se fresco, ma anche sottolio) sono tra gli alimenti più ricchi di omega 3. “Almeno 2 porzioni da circa 150 gr (75 per il tonno) alla settimana - aggiunge la nutrizionista - da cuocere a temperature non troppo alte e per breve tempo, ci forniscono una dose adeguata di queste preziose sostanze.” Studi recenti hanno inoltre dimostrato una correlazione tra consumo di frutta secca in gu-
scio e ridotto rischio di obesità, malattie cardiovascolari e diabete: nocciole, mandorle, pistacchi, ma soprattutto noci. “Noci e altri frutti con guscio, semi oleosi (soia e lino soprattutto), il germe di alcuni cereali (grano e avena) e alcuni vegetali a foglia verde come broccoli, cavolo e insalata verde sono ricchi di omega 3. Basti pensare che 2 cucchiai di semi di lino macinati forniscono 3,2 grammi di Omega 3 e 30 grammi di noci intere sgusciate 1 gr, ed essi sono anche fonti di fibra, vitamine, minerali e antiossidanti.”
Ricetta contro lo spreco: la vellutata con le verdure avanzate TEMPO DI LETTURA:
a cura della Redazione Una ricetta per riutilizzare patate lessate da qualche giorno, verdure cotte di ogni tipo, senza perdere in sapidità. Grazie all’aiuto degli amici di Nonsprecare.it, vi proponiamo questa vellutata “riciclona” e, allo stesso tempo, sana e gustosa che recupera le patate e le verdure che stanno per ap-
passire in frigo, oltre alle fette di pane che si sono seccate sulla credenza… Potete utilizzare qualunque tipo di verdura in avanzo in frigorifero, dalla lattuga al radicchio, dagli spinaci ai cavolfiori per preparare questa ricetta, basta rispettare le grammature.
Ingredienti • 2 porri medi • 200 gr di patate • 200 gr di zucca • 200 gr di verdure lesse • 500 ml di acqua o brodo vegetale • 1 spicchio d’aglio • Sale e olio qb • Cubetti di pane raffermo
Procedimento • Lavare la verdura e tagliarla a tocchetti • Soffriggere uno spicchio d’aglio in padella e aggiungere i porri • Fare imbiondire aglio e porri e unire le altre verdure • Quando le verdure sa-
2 min
ranno appassite aggiungere l’acqua o il brodo, mettere il coperchio e far bollire per 40 minuti circa • Preparare i crostini con il pane raffermo facendo tostare in una padella le fette di pane e poi tagliando a cubetti
• Quando le verdure sono pronte passarle con il minipimer fino a farle diventare una crema • Impiattare la vellutata con un filo d’olio extravergine a crudo e i crostini di pane
ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE
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DICEMBRE 2015 RIMINI
Ecco come nasce il nostro BIO
TEMPO DI LETTURA:
2 min
Claudia Morri e Thomas Zerbini le fragole nel campo… quelle piccole, rosse e succose che sapevano tanto di fragole! BIO è saper aspettare che la natura ci regali i suoi frutti, è saper riconoscere i colori e gli odori di ciò che ci circonda… è saper ASCOLTARE.
Ci piace l’idea di scrivere questa pagina a quattro mani, così come a quattro mani si realizza la nostra vita e il nostro lavoro, ogni giorno. Crediamo che la forza di ogni nostra idea, ogni nuovo progetto sia infatti la condivisione; CONDIVIDERE è un grande atto di fiducia e amore.
BIO secondo noi è VITA, è ritornare all’origine e riscoprire ogni cosa nella sua SEMPLICITA’.
ANIMA e GUSTO BIO è il progetto a cui abbiamo dato vita due anni fa in Via XXIV Maggio, 6 a Santarcangelo di Romagna: racchiude la nostra passione per le cose buone ( GUSTO) e il desiderio di cogliere il senso profondo di ciò che ci rende vivi (ANIMA).
BIO è tornare indietro con la memoria ai pomeriggi trascorsi con i nostri nonni a raccogliere
Quello che però rende unico questo progetto, ogni giorno, è l’opportunità di condividerlo
E per noi è l’AMORE che muove il mondo!
con i nostri clienti. Ogni loro idea, ogni suggerimento, ogni domanda stimola la nostra voglia di crescere e accende la nostra PASSIONE. Il nostro desiderio è che ANIMA e GUSTO BIO sia un luogo “aperto” e “per tutti”: BIO non è una moda e una possibilità per pochi, ma è consapevolezza delle proprie scelte e ritorno alle cose buone, sane e genuine. Questo è IL NOSTRO BIO. Così noi scegliamo di esserci ogni giorno per poter fornire informazioni, strumenti e supporto a chi si approccia curioso a questo mondo… e scopre infine che non c’è nulla di complicato ma è tutto davvero SEMPLICE e NATURALE!
La Zucca, un ortaggio da fiaba di Lucia Boninsegna
TEMPO DI LETTURA:
lienne o a dadini: sarà comunque croccante e saporita! Se la preferirete cotta, la potrete mangiare in purea, al forno, nel minestrone o in tante preparazioni più complesse. Stufatela insieme alle patate, con foglie di alloro e con l'aggiunta (a crudo) di olive, aglio e olio e avrete un ottimo piatto, semplice, ma di grande valore nutritivo. Le zucche, che giacciono dalla fine dell'estate fino a ottobre inoltrato nei nostri orti, esplodendo enormi dai lunghi tralci, sembrano il risultato di una magia, quando spiccano per il loro colore sgargiante (arancione, ma non solo) e per le notevoli dimensioni. Certo devono avere colpito la fantasia degli uomini fino dai tempi più antichi e per questo, partendo dalle saghe e dai miti, le zucche sono arrivate fino alle fiabe, in cui sono state immaginate come oggetti magici. La zucca è un ortaggio tipico dell'autunno dai mille effetti benefici e dalle importanti proprietà terapeutiche. Quella dalla polpa gialla è
Falafel di quinoa e legumi
molto ricca di betacarotene, che è indispensabile per la formazione della vitamina A, contiene carboidrati, ottime quantità di vitamine, potassio, fosforo, ferro e zinco. Quest'ultimo minerale è presente soprattutto nei semi, che bisognerebbe pulire e lasciare seccare. L’applicazione dell’olio di semi di zucca favorisce la guarigione delle scottature; inoltre l’ortaggio presenta proprietà diuretiche e lassative non trascurabili. Può essere consumata sia cruda che cotta, come moltissime verdure e a ogni piatto conferisce gusto, oltre a un tocco di colore. Se vorrete consumare la zucca cruda, potrete tagliarla a fettine, alla ju-
Gnocchi di zucca Ingredienti per sei persone: • 1 kg di zucca • 1 kg di patate • 1 kg di farina Per il sugo: • 250 gr. polpa di pomodoro • una cipolla • una carota • noce moscata grattugiata, sale e olio di oliva Procedimento Lavate la zucca, tagliatela a pezzi, mondatela dai semi e cuocetene un chilo in forno per circa 25 o 30 minuti, cioè finché non risulterà morbida. Intanto lessate le patate in acqua, quindi, una volta cotte, privatele della buccia.
4 min
TEMPO DI LETTURA:
2 min
Unite le patate alla polpa di zucca cotta. Per amalgamare il composto usate brevemente un frullatore a immersione, che avrete cura di accendere e spegnere più volte. Aggiungete un po' di sale e amalgamate con la farina, regolandone la quantità a vostro piacere, ma ricordandovi che aggiungere troppa farina renderà più duri i vostri gnocchi. Infarinate una spianatoia e formate con l'impasto dei serpenti, che taglierete a pezzetti di circa due centimetri. Nel frattempo preparate un sugo con un soffritto di cipolla e carota, cui aggiungerete la polpa di pomodoro e il sale. Fate cuocere per 10-15 minuti. Portate a ebollizione una pentola d'acqua, salatela e calatevi dentro gli gnocchi, aiutandovi con una ramina. Appena verranno a galla toglieteli con una schiumarola e aggiungeteli al sugo. Fate saltare un minuto e servite subito gli gnocchi, spolverizzati con noce moscata e abbondante parmigiano veg (cioè un trito di mandorle, anacardi salati e lievito alimentare in scaglie).
Torniamo a gustare frutta e verdura di stagione: a dicembre… Porro: è ricco d’acqua e contiene buone quantità di sali minerali che attivano le funzioni depurative dell’organismo. Buona la presenza di vitamine, in particolare della Vitamina A. Contiene fibre ed è ipocalorico. I polifenoli contenuti hanno potenti proprietà antiossidanti che apportano benefici contro i radicali liberi, responsabili delle malattie croniche e dell’invecchiamento. Altre verdure del mese: bietole, carciofo, carote, cavoli, ceci, cicoria, fagioli, finocchio, lattuga, lenticchie, patate, piselli, radicchio, rape, sedano, zucca e zucchine.
a cura di Terra d'Incanto
Castagna: è priva di colesterolo, come tutti gli alimenti di origine vegetale, contiene fibre utili per l'attività intestinale e ha un alto valore energetico: dal punto di vista nutrizionale le castagne hanno una composizione simile a quella dei cereali senza contenere glutine. E' una fonte importante di sali minerali - fosforo, calcio, ferro e potassio - e di acido folico, raccomandato in particolar modo alle donne in gravidanza. Altri frutti del mese: kaki, mandorle, mele, more, nespole, noci, nocciole, pere, uva.
Ingredienti per 4 persone 200GR di ceci cotti, 200GR di fagioli cannellini, 100GR di quinoa, 1 uovo, 1 carota, 1 porro, 1 limone, 1 spicchio d’aglio, farina di ceci, olio extra vergine d’oliva, sale e spezie (curry, cumino a piacere). Per la salsa: 60GR di tahin (crema di sesamo), 1 spicchio d’aglio, il succo di un limone, olio extra vergine d’oliva, sale. Procedimento In una pentola versare una quantità d’acqua salata pari al volume della quinoa e portare a bollore. Versare la quinoa mettendo il coperchio e facendo sobbollire per circa 12 minuti. Scolare l’eventuale acqua in eccesso e stendere la quinoa su un piatto a raffreddare. Mettere carota, porro, prezzemolo e aglio nel mixer e tritare abbastanza fine. Aggiungere i
legumi, l’uovo, le spezie e il sale. Frullare il tutto per qualche secondo, in modo da ottenere una consistenza mediamente omogenea (attenzione a non farlo diventare un frullato!). Se il composto risulta troppo morbido aggiungere un po’ di farina di ceci. Avvolgere l’impasto nella pellicola e metterlo in frigo per 10 minuti. Nel frattempo preparare la salsa d’accompagnamento frullando il tahin con il succo del limone, l’aglio e 2 o 3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva, fino ad ottenere una salsa fluida. Estrarre dal frigorifero l’impasto e formare delle palline medio-piccole appiattendole un po’. Scaldare dell’olio in una padella e cuocervi i falafel così ottenuti 2/3 minuti per lato. Servirli con sopra la salsa. Senza salsa, questi falafel sono un ottimo finger food anche in un buffet di fine anno! Puoi trovare gli ingredienti di questa ricetta da
a FORLI’, Viale 2 GIUGNO 66.
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DICEMBRE 2015
Piccole abitudini per grandi sorrisi: la casa di Barbara Pozzi, Olfattiva
TEMPO DI LETTURA:
CESENA
3 min
Remedia: in Romagna, un progetto per il futuro sostenibile di Giuseppe Satanassi
L’odore di una casa è un’impronta unica, che racconta moltissimo di chi ci vive e delle sue abitudini. Scegliere di profumarla utilizzando oli essenziali è un plusvalore alla quotidianità familiare, un’occasione per detergere e igienizzare gli ambienti in modo naturale ed aiutare così il sistema immunitario. La medicina Ayurvedica riconosce il naso come la porta del cervello e della coscienza e utilizza da circa quattromila anni quella che oggi noi chiamiamo aromaterapia sottile. Il supporto di un profumo naturale può aiutaci ad energizzarci, a rilassarci o a svolgere con lucidità e concentrazione i lavori quotidiani. Ecco qualche sinergia che Olfattiva ha creato pensando agli ambienti che abitiamo: Aria Pulita: pino silvestre, ginepro, mirto, limone, eucalipto. A polmoni aperti, col sorriso. Dinamico Caldo: rosmarino e pepe. Accresce la forza, risveglia i sensi. Dinamico Fresco: rosmarino e menta. Un vero toccasana per la concentrazione. Frizzante: menta e litsea, è una essenza che promuove il movimento, la velocità e la chiarezza, stimola la concentrazione, rende chiari i pensieri. Favorisce la digestione, aiuta nelle nevralgie, bronchiti, sinusiti, vertigini. Fresco Limone: limone ed eucalipto. Per stare in alta quota, anche con il pensiero. Golfo Aranci: la gioia dall'arancio, la freschezza dal finocchio, il benessere dalla salvia, la forza dal rosmarino, l'attenzione dall'euca-
lipto. In una sinergia che sa di Mediterraneo. Ginger Lemon: riscaldante, rafforzante, afrodisiaco per l’uomo. Ripulisce gli ambienti e protegge, aiuta la capacità digestiva. Magiche Erbe: il Lemograss è consigliato per eliminare tutte le manifestazioni organiche dello stress, è indicato nei momenti di oppressione, quando ci si sente legati a situazioni sgradite e si avverte il peso delle avversità quotidiane su di sé. La Menta risveglia la mente, dona chiarezza e favorisce la concentrazione. E’ indicata per le cefalee di origine digestiva, per la depressione mentale e fisica, funge da tonico per il sistema nervoso ed è un espettorante Ossigeno: Ravensare, Lavanda, Pino Silvestre. La purezza di una passeggiata in montagna. Studio: Limone, Mirto, Verbena. Favorisce la concentrazione e il calcolo. Potente antisettico, ci accompagna nelle ore del lavoro o al risveglio. Olfattiva ha creato delle sinergie in alcol vegetale pronte per essere spruzzate su lenzuola e tappeti, cuscini e divani, nell’aria, nel vapore di una doccia calda, sugli asciugamani, nella macchina e nei cassetti, sulla scrivania. Le nostre acque di profumo, certificate vegan, acquistabili on line sul nostro sito, sono completamente fatte di natura e conservano intatte le proprietà della pianta, possono essere usate anche nel deumidificatore o in un diffusore per oli essenziali, sui capelli e sulla pelle.
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Dal 1992, nei pressi di Sarsina sull'appennino tosco-romagnolo, vive ed opera un gruppo di persone che hanno intrapreso con fiducia, coraggio e lungimiranza la realizzazione di un sogno: coltivare, raccogliere e trasformare piante officinali per il benessere delle persone, lavorando in armonia con le leggi della natura. Lucilla Satanassi e Hubert Bösch, i fondatori e attuali guide del progetto, oltre ad avere mantenuto negli anni l'identità tra un autentico stile di vita e quello che è per loro anche un mestiere, continuano una densa attività di ricerca, portando il regno vegetale a una sempre più profonda comunione con gli ambiti umani, da quello fisico a quello emotivo ed energetico Nutrendo e accudendo il giardino che è riuscita a creare in una zona considerata svantaggiata dal punto di vista agricolo, Remedia si occupa della realizzazione di manufatti erboristici biologici di qualità, coltivando su circa 20 ha oltre 300 specie di piante. In più di venti anni oli essen-
ziali, gemmoderivati, tinture, oleoliti, rimedi floreali, cosmesi vegetale, tisane e spezie sono stati i tramiti di una qualità ed efficacia sempre più riconosciute dalle persone che hanno potuto incontrare la natura attraverso i preparati di Remedia. Molte sono infatti le attenzioni e unicità che l'azienda cerca di esprimere nella sua missione di affermare i messaggi vegetali rivolti al benessere: “Siamo una azienda biologica certificata da Qcertificazioni e So.Cert. Qui tutto è fatto a mano, a misura d'uomo e di ambiente. Adottiamo pratiche e strumenti naturali per rendere la terra, le piante e l’ambiente carichi di energie sottili positive, sapendo quanto queste siano importanti per la vitalità ed efficacia dei preparati. Gli ingredienti utilizzati sono esclusivamente naturali e biologici ed autentico è l’amore con cui cerchiamo di portare avanti questo sogno divenuto realtà. Autoproduciamo i nostri ma-
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nufatti in un podere appenninico incontaminato ove pratichiamo una agricoltura bioenergetica, oltre che biologica. Utilizziamo acqua vitalizzata dalla coltivazione alla trasformazione, raccogliamo a mano nel momento di massima forza vitale della pianta, secondo gli orari planetari. Trasformiamo immediatamente subito dopo la raccolta nel nostro piccolo edificio di legno. Oltre il 70% di quel che realizziamo (erboristico e cosmetico) è floripotenziato, cioè arricchito delle vibrazioni armoniche dei fiori di Bach. Abbiamo potuto riscontrare una grande efficacia dei nostri preparati erboristici anche a bassi dosaggi mentre ci impegniamo a mantenere un rapporto rivoluziona-
rio tra la qualità e il prezzo. Garantiamo spedizioni veloci direttamente nelle case dei nostri fruitori, e tanta è l'importanza che diamo alla divulgazione attraverso una densa attività di pubblicazioni, eventi, corsi, feste, seminari, visite in Azienda. I nostri esperti sono sempre a disposizione per dare consigli adatti e personalizzati sull’utilizzo delle piante e dei rimedi naturali. Ma, soprattutto, la nostra esperienza è ora testimonianza del fatto che un modello di vita e di sviluppo in armonia con la natura, è possibile.” Vieni a scoprire Remedia su www.remediaerbe.it
RAVENNA
Ayurveda e Yoga kundalini ad Alfonsine
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di Lisa Dott.ssa Bortolotti, Consulente in aziende e in sistemi territoriali - lisa@cappuccettobianco.org Ad Alfonsine (RA) incontriamo Katia, operatrice ayurvedica che svolge la sua attività in collaborazione con un medico ayurvedico bolognese. Katia Vullo, è nata a Susa e si è trasferita in Romagna per amore, insegna anche Yoga Kundalini seguendo la tradizione e gli insegnamenti di Yogi Bhajan sia ad Alfonsine che a Ravenna presso l'Associazione Mi-chi. Frutto di una tradizione millenaria, lo Yoga Kundalini dona consapevolezza e sensibilità per riscoprire la realtà interiore e tutto il nostro potenziale creativo. Ti accoglie nella sua casa, che odora di incensi, e ti offre un tè o una tisana; ha uno spazio attrezzato e consono in cui effettua i suoi “massaggi” ayurvedici. Il massaggio ayurvedico promuove il benessere del corpo, rilassa la mente e permette di entrare in contatto con la propria energia di guarigione. Katia ti osserva e ti ascolta prima di consigliarti il trattamento più idoneo: massaggi costituzionali, pinda sweda (quei sacchettini di erbe che vengono passati sul corpo usando olio caldo), shirodhara (colata di olio caldo sulla fronte per rilassare il sistema nervoso...): tutti trattamenti effettuati con l'ausilio di olio naturale. Come vuole la tradizione ayurvedica indiana, che Katia ha appreso direttamente in India in una clinica ayurvedica, il lavoro che
viene svolto è sugli opposti. Se hai molto calore nel corpo e nella mente dovrai evitare cibi che scaldano ma anche il sole caldo e la rabbia, usando invece cibi rinfrescanti, calma e temperature fresche. “L'Ayurveda - ti dice Katia con gli occhi della passione - è l'antica medicina tradizionale indiana ed è la medicina del buon senso” che lavora sul riequilibrio psico-fisico ed emozionale delle persone. Purtroppo nella nostra cultura è difficile questa operazione di riequilibrio e di buon senso, perché ci vengono imposti ritmi innaturali. Una scelta sensata sarebbe quella di riavvicinarci alla saggezza contadina e alla sua scansione del tempo più in linea con giornate sane e rigeneranti, ritmiche e naturali. Il riequilibrio non è solo fisico ma anche emozionale e mentale. Questi ultimi due aspetti sono molto importanti e potrebbero vanificare il lavoro effettuato solo sul corpo: con l'Ayurveda è possibile intervenire contemporaneamente su tutti e tre gli aspetti, potenziare gli effetti di ciascuno di essi e renderci più equilibrati anche nelle nostre espressioni emotive o nelle scelte di vita. Esattamente come successe a Katia quando iniziò ad avvicinarsi allo Yoga e in seguito all'Ayurveda: dopo un intenso lavoro su di sé, inizialmente col percorso yogico, comprese le difficoltà emozionali, l'attacca-
mento al passato e ciò che la bloccava. Dalle difficoltà ha tratto l'opportunità di un ascolto sincero verso quello che realmente sentiva essere un dono naturale e ha seguito una nuova strada che l'ha guidata ad un atteggiamento rivoluzionario verso la vita. Da lì il suo lavoro è diventato l'insegnamento e la condivisione verso un'identità priva di maschere, fatta di ascolto, sperimentazione e gratitudine. Il tè ormai è finito e ci ritroviamo a parlare delle differenze fra il mondo occidentale e l'India nell'uso di questa antica saggezza medica che è l'Ayurveda. In India è considerata una vera e propria pratica quotidiana, esercitata da medici e terapisti con finalità preventive e curative: infatti l'antica medicina indiana trae la sua forza dalla prevenzione, attraverso la conoscenza di ciò che è più adatto ad ognuno di noi con i nostri caratteri individuali, l'ambiente, la stagione, l'età. Qui in Italia, e in occidente in generale, non è considerata una pratica medica né tanto meno viene utilizzata a scopo preventivo: è un “di più” che qualcuno si regala in forma di “coccola” con tutti quei contorni di piacevolezze che in India sono usati solo per i turisti. Infatti ab-
biamo bisogno di contatto per creare uno stacco netto con la quotidianità così frenetica e sconnessa dai ritmi naturali ma anche per ritrovare quel calore umano che ci manca nelle relazioni con noi stessi e gli altri. La cosa più significativa è che quando l'Ayurveda, in occidente, viene presa in considerazione come approccio integrativo medico, si arriva sempre leggermente tardi, quando le malattie sono diventate importanti e lo squilibrio energetico è difficilmente recuperabile o comunque necessita di molto tempo. Katia mi esprime chiaramente il suo desiderio e impegno di trasmettere con tutta la sua dedizione regole importanti e basilari per ammalarsi il meno possibile, a partire da cose semplici e vitali: la respirazione e il buon rapporto con il cibo, con lo stress e con la mente. Ecco perché Yoga e Ayurveda sono una forza unica che considera la persona nella sua totalità (anima, mente, sensi, corpo, coscienza) e racchiude la saggezza antica per mantenere o ritrovare l'equilibrio del corpo, della mente e dello spirito. E' impossibile salutare Katia e non pensare “mi servirebbe proprio un bel massaggio!”
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DICEMBRE 2015 RIMINI
Alla scoperta dell’Associazione Nuova Vita di Riccione TEMPO DI LETTURA:
L’Associazione “Nuova Vita Asd” – Benessere Naturale e Olistico, con sede a Riccione in Via Buozzi n. 26, Palazzo Gasperi, zona tranquilla (interno cortile con parcheggio privato) è affiliata allo CSEN e aderente al Settore Olistico Benessere Csen del comitato Roma. Il nostro progetto prevede la sensibilizzazione all'amore ed al rispetto della natura e di tutti gli esseri viventi. Lo scopo è quello di favorire la conoscenza e la divulgazione delle discipline olistiche, delle filosofie e del benessere naturale inteso a tutti i livelli. Organizziamo giornate a tema,
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laboratori creativi e promuoviamo la conoscenza di modi naturali per vivere meglio. Operatori esperti e qualificati (Operatori Olistici - Discipline Olistiche e Bio-naturali Tecnici CSEN) effettuano trattamenti e consulenze personalizzate. Si effettuano trattamenti naturali per animali da compagnia. Angolo relax e tisaneria. “Vetrina Scelte di Benessere”: per i vostri acquisti solidali. Il ricavato verrà utilizzato a sostegno e autofinanziamento dell’associazione.
rarsi? Innanzitutto per avere una copertura assicurativa in caso di infortunio durante le diverse attività che si svolgono durante l’anno. Per auto-finanziare un progetto di “Bene-essere Naturale a 360° e un laboratorio di auto-produzioni”. Il costo è di € 15,00 e la validità è annuale (365 g.). I tesserati riceveranno in omaggio riviste e materiale sul benessere. La segreteria è aperta dal lunedì al venerdì – dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00.
Le attività sono a numero chiuso e necessitano di prenotazione e come ogni associazione si esige un tesseramento. Perché tesse-
Vi raccontiamo un po’ di noi… amanti della Natura e degli Animali, siamo appassionati delle Antiche Culture e delle Discipline
Olistiche e da anni siamo Operatori Olistici (Discipline Olistiche e Bio-naturali - Tecnico CSEN). Dotati di un forte intuito ed empatia, nel tempo abbiamo imparato diverse tecniche olistiche e ad interagire con le energie, tanto da sviluppare una particolare sensibilità e sensitività. Mettiamo a disposizione le nostre capacità per aiutare a ritrovare se stessi, mi-
gliorare lo stato psico-fisico ed energetico. Attraversiamo insieme gli Itinerari dell'Anima, per scoprire che spesso è possibile affron-
Per info e prenotazioni: 347.6273683 - E-mail: nuovavitaolistica@libero.it FACEBOOK: nuovavita.laboratoliolistico
fatta con amore e ingredienti naturali locali
TEMPO DI LETTURA:
Passi anni a provare creme di tutti i tipi perché hai la pelle del viso davvero poco idratata… le tue amiche te ne regalano di tutte le marche, tu ti fai consigliare, ma sei ancora in quella fase in cui non conosci davvero l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients: unico modo per identificare gli ingredienti presenti in un prodotto cosmetico), non sai quindi che la
paraffina presente in tantissime creme commercializzate (e pubblicizzate, a cominciare dalla notissima in barattolo blu) è petrolio che ti spalmi con dedizione sulla pelle… Ma un giorno rifletti, e capisci che la tua pelle assorbe, tutto quello che le propini, nel bene e nel male… tutto entra in circolo, allora cominci a cambiare e a scegliere la Bio Cosmesi e i pro-
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dotti non testati su animali: se mangio verdura e pasta Bio, perché non devo far mangiare alla mia pelle ingredienti altrettanto virtuosi, evitando schifezze chimiche? E poi incontri realtà piccole, mai sentite nei circuiti tradizionali, che stanno a pochi Km da Bologna, hanno la certificazione bio e un amore assoluto per
La natura, il tempo e la via del cuore... Per nove mesi all’interno del ventre di nostra madre viviamo il tempo del sogno scandito dal ritmo e dal suono profondo del suo cuore. Questo suono è stato per noi fonte di vita, nutrimento e sostegno, ci ha continuamente rassicurato e accompagnato nella costruzione di noi stessi. Siamo stati riempiti in profondità e in moto totale da questo continuo Tam tam - più precisamente Dum dum o Tum tum - un suono che ci ha accompagnato dirigendo magicamente la disposizione e la strutture delle nostre cellule dal momento in cui eravamo un semplice embrione fino alla nostra completa formazione. La nostra nascita in questo mondo è stata regolata da questo ritmo ancestrale e armonicamente connesso con il cuore della terra, del sole, del mondo intero! ll taglio del cordone ombelicale ci ha immessi nel mondo e abbiamo fatto il nostro primo respiro interrompendo la nostra connessione con la madre, sperimentando il dolore del distacco. Da qui è iniziato il nostro cammino e la nostra avventura nel mondo come esseri consapevoli e coscienti. Per continuare a vivere per noi è stato fondamentale appoggiare la testa sul seno della madre e abbiamo così riudito il suo cuore. Ora, da adulti, cosa può ridarci forza e vigore, cosa può darci speranza
TEMPO DI LETTURA:
noscenza e dalle scelte consapevoli! Parlo di Artes Quaero, giovane realtà di Gaggio Montano (BO), nata dall’in-
contro di due persone con background molto diversi, per dare vita a una nuova esperienza lavorativa e creativa, con l’obiettivo di trasformare la loro innata sensibilità verso la “ricerca del bello”, in un modus operandi capace di contrassegnare il valore del Made in Italy. Artes Quaero, infatti, significa “io ricerco e desidero le cose belle”. La scelta del naming e' il frutto di un'accurata indagine sul senso d’italianità legato alla maestria artigianale che in passato ha dato lustro al nostro Paese. Questo passato va riscoperto e coltivato: Artes Quaero lo fa con cura ed attenzione, evitando la sperimentazione sugli animali.
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quello che realizzano; provi la loro crema all’uva e rosa mosqueta e la tua pelle cambia in poche ore. Non è un miracolo: è la realtà prodotta dalla co-
Non vi resta che venirci a conoscere!
Associazione Nuova Vita Asd – Benessere Naturale e Olistico
Artes Quaero: la cosmesi bio sulle nostre colline, di Maddalena Nardi
tare la quotidianità in maniera positiva e diversa dal solito. Una profonda unione ci ha portato nel tempo a condividere numerose passioni unite alle nostre capacità. Abbiamo costituito un'associazione di promozione sociale per permettere la divulgazione delle nostre conoscenze, di favorire uno sviluppo nel campo del Ben-essere Naturale e il miglioramento della qualità della vita di tutti gli esseri viventi. Siamo disponibili ad organizzare piccoli laboratori esperienziali, seminari e incontri di vario genere.
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nella vita se non il riappropriarsi e il riconnettersi consapevolmente con questo suono unico, antico e primordiale? La risposta è il suono del tamburo. Come si può vedere già nella parola stessa ritroviamo il suono onomatopeico TAM che è il suono del cuore che può cambiare in tum, pum, gun. Il tamburo, se opportunamente compreso, ci permette di ricreare questa connessione con la nostra parte più profonda e ancestrale, ci permette di recuperare dalla nostra memoria cellulare quella musica cosmica che abbiamo voluto dimenticare, che è tempo, ritmo, armonia e melodia. La via del tamburo Sciamanico è la via del cuore. Lo Sciamano è colui che ristabilisce la connessione con il cuore: il suo e quello della terra, del sole, della via lattea, di tutti gli esseri viventi... L’albero è la materia con cui costruire il tamburo, che viene ricavato dal tronco dove i cerchi concentrici sempre più stretti indicano la via da percorrere per tornare al centro. L’albero rappresenta l’asse del mondo, l’asse della terra il tamburo che deve essere costruito di modo che esso sia armonicamente accordato con le frequenze spaziali e temporali della terra con le sei direzioni dello spazio, e con il ritmo processionale della terra che scandisce il nostro tempo i nostri respiri e il nostro battito cardiaco.
Il nostro cuore batte in media 72 volte al minuto e la terra perde un grado processionale ogni 72 anni. L’uomo respira in media circa 18 volte al minuto e 25.960 volte nell’arco delle 24 ore e così la terra impiega circa 25.960 anni per compiere un ciclo processionale completo. Tutto ciò serve a rendere evidente la connessione che c’è tra l’uomo e la madre terra che ci nutre e ci sostiene. Le misure che deve rispettare il tamburo devono essere armonizzate con la frequenza temporale del 12 che dal centro della terra sale verso il cielo e la frequenza spirituale del 13 che dal centro del cielo raggiunge il centro della terra. Queste correnti energetiche rappresentate da questi due numeri sono fondamentali al fine di creare un rapporto armonico tra noi, la natura e il mondo. Essi rappresentano l’unione del maschile con il femminile, del bene e del male, dell’alto e del basso, del grande e del piccolo... Il tamburo sciamanico deve essere ricoperto da una pelle di animale cui occorre essere profondamente grati, perchè attraverso il suo sacrificio permette a noi di crescere. Attraverso questo processo creativo il tamburo diventa strumento creativo esso stesso entrando a far parte del processo evolutivo della vita, della coscienza e della consapevolezza dell’uomo. Attraverso di esso egli si emancipa e si realizza spiritualmente.
Per sostenere la tua comunità e divulgare i valori della sostenibilità perchè non abbonarti o abbonare qualcuno a “Vivere Sostenibile”?
COSA FARE: 1) Versa con bonifico bancario 60 euro sul CC IBAN: IT25R0847236760000000093411 - BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CASTENASO, intestato a Associazione Italiana Comunità Sostenibili. Causale del bonifico: “Abbonamento sostenitore + nome, cognome” del destinatario.
2) Invia un’email all’indirizzo redazione@viveresostenibile.net indicando il tuo: nome, cognome, indirizzo di ricezione e Codice Fiscale (indispensabile per la corretta fatturazione).
Diventerai così anche socio dell’Associazione Italiana Comunità Sostenibili. Sostenere il progetto “Vivere Sostenibile” indica la tua volontà e passione di impegnarti personalmente, ogni giorno, per realizzare e condividere un nuovo modello di vita più consapevole e rispettoso dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda.
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ECONOMIA SOLIDALE
SITI per APPROFONDIRE: www.circuitoliberex.net www.danielalorizzo.it
www.romagna.viveresostenibile.net
DICEMBRE 2015
CESENA
Alla scoperta del Borgo Etico di Veronica Ventura
La Società Cooperativa “Borgo Etico” vuole rappresentare un’importante punto di riferimento applicando, promuovendo e installando, tecnologie, strumenti e processi con l'obiettivo di declinare in maniera efficace quella che viene comunemente indicata come “Green Economy”, con particolare riferimento al settore della produzione alimentare. La cooperativa opera per l’ideazione, la progettazione, l’organizzazione, la gestione e la promozione dei servizi/tecnologie accessorie e complementari alla vendita delle produzioni alimentari. La “mission” di Borgo Etico è infatti servire le imprese di ogni dimensione ed i consorzi di filiera, interpretandone la domanda di innovazione e la necessità di realizzare progetti di ricerca e sviluppo, allo scopo di aumentare l'accessibilità ai propri servizi e migliorare complessivamente le performance e la competitività dell'agro-industria nel breve e medio termine. Borgo Etico mette in connessione l'industria, la ricerca, le istituzioni, le università e tutte le risorse idonee del territorio che possono operare a supporto dell'innovazione e della competitività dell’industria agro-alimentare, creando sinergie fra loro. Le aziende del settore agro-alimentare che si avvalgono dei servizi di Borgo Etico: 1 - Vengono coinvolte in un percorso continuativo di sperimentazione di tecnologie/servizi innovativi in cooperazione con le aziende fornitrici operanti nel loro territorio, ispirandosi alla metodologia denominata "Kaizen" (miglioramento continuo). 2 - Possono contare su un progresso verificabile della qualità dei servizi e dei processi, tramite l'adozione di certificazioni e sistemi di gestione ambientale riconosciuti in ambito comunitario, ottenendo al contempo un risparmio immediato sia in termini di efficienza economica che di riduzione
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degli impatti ambientali (impiego della metodologia LCA di prodotto e di processo, riduzione misurabile delle emissioni di CO2, ecc.)
creazione di reti solidali fra produttori e consumatori, richiamando in questo l'esperienza dei gruppi di acquisto solidale (GAS).
3 - Garantiranno maggiori possibilità di introiti economici e incrementeranno la credibilità/reputazione delle aziende stesse.
Attenzione particolare sarà rivolta all’ambiente e all’efficienza energetica delle diverse filiere agroalimentari. In maniera sostanziale, la connotazione delle innovazioni proposte nell’ambito del “Laboratorio di Innovazione Agroalimentare” deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
La vision della strategia Kaizen è quella del rinnovamento a piccoli passi, da farsi giorno dopo giorno, con continuità, in radicale contrapposizione con concetti quali innovazione, rivoluzione e conflittualità di matrice squisitamente occidentale. La base del rinnovamento è quella di incoraggiare ogni persona ad apportare ogni giorno piccoli cambiamenti il cui effetto complessivo diventa un processo di selezione e miglioramento dell’intera Organizzazione. Il nome Borgo Etico dato al progetto si ispira proprio all’antica tradizione dei borghi nelle città, luoghi rispettosi delle persone, delle tradizioni e tecnologie produttive. Per questo motivo, oltre alla creazione di un Laboratorio di Innovazione Agro-alimentare nel quale poter sperimentare tecnologie e prodotti alimentari, si offriranno anche servizi di comunicazione e promozione tali da collocare nel mercato globale, in una posizione di eccellenza, le aziende coinvolte attraverso campagne di “Green-Marketing” dedicate e mirate. Intendiamo segnalare le pratiche più virtuose e diffonderne l'utilizzo nel territorio. I cibi tradizionali hanno già assunto nuove forme, non solo in termini di confezionamento e servizio, ma anche negli standard qualitativi, di sicurezza e nelle proprietà nutrizionali; ma la sfida è far sì che i prodotti del futuro, insieme a cambiamenti significativi nella dieta e negli stili di vita, possano avere un impatto positivo sulla salute pubblica e sulla qualità generale della vita, facendo leva anche sugli aspetti immateriali del cibo, come la consapevolezza sui processi di produzione a basso impatto ambientale (biologico) e la
Il Circuito Liberex e Gruppo Macro
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• Applicabilità ad ampio spettro, con impatto diretto sull’intera filiera, e più significativamente sui prodotti finiti; • Eco-sostenibilità delle tecnologie e metodiche proposte; • Miglioramento salutistico (da prodotto alimentare ad alimento funzionale) e di durata dei prodotti finiti; • Rispetto dell’etica produttiva anche in sistemi intensivi di produzione (colture ed allevamento); • Attenzione agli aspetti concatenati: “qualità materia prima → salute consumatore finale” e così anche “benessere animale → benessere consumatore finale”; • Tracciabilità, fortemente interconnessa con la percezione di sicurezza del prodotto alimentare. Alla base del progetto imprenditoriale Borgo Etico c’è, infatti, una convinzione: solo una ricerca orientata strategicamente sulla scienza della nutrizione e sulle tecnologie alimentari connesse potrà condurre all’applicabilità di nuove tecnologie a minor impatto ambientale e, quindi, ad un vantaggio economico e competitivo per la collettività e le nostre imprese nel mondo.
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di Paolo Piras
Non sono molte le aziende che possono vantare quasi trent’anni di attività continuativa nel campo editoriale, lasciando inalterata nel corso del tempo la propria mission e dimostrando una capacità di attraversare l’innovazione come pochi. Tra queste c’è senz’altro il Gruppo Macro: una delle realtà più conosciute in Emilia Romagna e in tutta Italia per la cultura della conoscenza e del benessere del corpo, della mente e dello spirito. La storia del Gruppo Macro è quella della più classica azienda familiare – nata nel 1987 – che col passare del tempo e col duro lavoro si è trasformata in una realtà strutturata capace di affermarsi sul mercato editoriale, sia dal punto di vista della produzione che nella commercializzazione. Oltre alla numerosa rete di punti vendita convenzionati sparsi lungo la Penisola, il sito Macrolibrarsi.it è oggi uno degli e-shop più forniti e trafficati del mercato editoriale italiano. Come amano definirsi, il Gruppo Macro è un «laboratorio di idee e quindi è una realtà dinamica che cerca di creare libri e soluzioni legate al benessere dell'uomo. Attenti a nuovi orizzonti commerciali, produttivi, culturali e disponibili a collaborazioni e partnership capaci di produrre benefici per tutti». Un’azienda certificata come Impresa etica che fa della sostenibilità e dell’in-
dipendenza le proprie caratteristiche principali. «Vigiliamo e proteggiamo le nostre straordinarie caratteristiche, la nostra indipendenza, il patrimonio accumulato con tanto impegno, i legami con i soci e collaboratori, le popolazioni e i territori in cui operiamo». Un’azienda che non si pone limiti e che oltre al mercato editoriale si occupa a tutto tondo dei temi riguardanti il benessere e il naturale. In un gruppo che fa dell’etica e della sostenibilità le parole chiave, non poteva mancare al suo interno l’utilizzo di uno strumento come la moneta complementare. Anche il Gruppo Macro è infatti una delle numerose aziende che in Emilia Romagna hanno scelto di aderire al Circuito Liberex, il circuito di credito commerciale - nato sulla scia dell’esperienza sarda del Circuito Sardex - che consente a centinaia di imprese di scambiare tra loro beni e servizi utilizzando una moneta complementare all’euro. «Abbiamo conosciuto Liberex a seguito della valutazione degli ottimi risultati ottenuti dal circuito Sardex in Sardegna e abbiamo compreso che le finalità di Liberex sono perfettamente allineate con la mission di Macro». Ma perché un’azienda come il Gruppo Macro decide di adottare lo strumento del Liberex? «Partecipare al Circuito Liberex, in un mondo in cui gli scambi non avvengono solo in denaro ma anche in dare e ricevere ciò che si sa meglio fare, è sicuramente il modo per svincolarsi da interessi finanziari
Ma il denaro è buono o cattivo?
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altrui e vedere un orizzonte imprenditoriale più sostenibile». Indipendenza e sostenibilità: temi e azioni che vanno di pari passi con una determinata visione del mondo. «La sostenibilità che cerchiamo di comunicare in ogni progetto che portiamo avanti, oltre a legarsi all'utilizzo rispettoso della natura, si traduce anche in consigli mirati ad offrire soluzioni concrete al benessere per tutte le fasce di età».
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di Daniela Lorizzo, Banking Trainer e Consulente di Economia Consapevole - info@danielalorizzo.it “Che brutto lavoro che fai” mi dice Stefania, io la guardo stupita, mi sembra di fare un bel lavoro: insegno alle persone a gestire meglio il loro rapporto con le banche e il denaro, cosa c’è di brutto? “I soldi! Ti occupi di soldi e di banca, al solo pensiero mi viene la nausea…” mi risponde Stefania. Conosco questa frase, l’ho sentita centinaia, migliaia di volte eppure ancora mi stupisce, mi fa chiedere: come mai sono le persone che reputo le migliori, che spesso si muovono con agilità nel mondo dello spirito, che mi rivolgono questa frase? Sembra che chi ha deciso di muoversi nel mondo spirituale abbia contemporaneamente deciso che del denaro e dintorni non se ne debba occupare, come se fosse qualcosa di sporco e inopportuno. Come se un vegano smettesse di usare i coltelli.
Il denaro non è ne’ buono ne’ cattivo… è solo energia. E’ come lo usiamo che ne fa la differenza! Capisco l’origine di questa posizione: nel nome del denaro si compiono i crimini peggiori e quindi appare più semplice abbandonare il campo dicendo “io non me ne occupo”. C’è chi si ritrae con disprezzo, c’è chi finge di credere che il denaro non esista, c’è chi è convinto di non meritarlo.Ma gli atteggiamenti negativi nei suoi confronti rifuggono da una diretta responsabilità e così abbandonano a se stesse grandi forze materiali che potrebbero essere trasmutare in forze spirituali. E così facendo qualcun altro se ne occupa... Ciò che spesso si dimentica è che le energie spirituali hanno comunque bisogno di strumenti e forme materiali per manifestarsi e il denaro può essere uno strumento straordinario per costruire “case illuminate”. Non utilizzarlo è come privare chi lavora per la sua costruzione di una grande fonte di energia, è come non dare da mangiare al muratore che la casa la sta costruendo.
Vi segnalo che Domenica 13 Dicembre tratterò di “Bot – Bond – Fondi di investimento: quando la conoscenza fa la differenza!” presso il Centro Olistico di Rimini (www.centrolisticorimini.it) Ore 15.30 – 18.30. Per info e iscrizioni: 338/6414273.
9 BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONE
DICEMBRE 2015
Benessere corpo & mente
Igor Sibaldi e questo mondo troppo piccolo
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di Lisa Dott.ssa Bortolotti, Consulente in aziende e in sistemi. Vicepresidente SCEC EmR lisa@cappuccettobianco.org Quest'estate Igor Sibaldi ha presentato il suo ultimo libro “I confini del mondo” chiacchierando a ruota libera su cosa in effetti siano questi confini ormai troppo stretti. Abbiamo affrontato un viaggio ideale in compagnia di Noè e del vero significato del tanto famoso Diluvio Universale (con qualche digressione su Cappuccetto Rosso e Biancaneve, sul matrimonio e sui gatti). Noè significa “colui che va d'accordo con se stesso” è quindi una persona che ha trovato il suo equilibrio e le risposte alle domande di esistenza e scopo. Ognuno di noi può essere un Noè, in grado di vivere il suo diluvio universale, che altro non è che un profondo cambiamento di ciò che siamo e del mondo che ci circonda, che improvvisamente diventa molto più ampio. Questo mondo, quello troppo piccolino, per sua natura non può esserci d'aiuto a trovare un senso più ampio di noi stessi: abbiamo quindi solo una scelta, fra il rassegnarci a ciò che ci circonda oppure cambiare noi stessi. Oggi molti di noi esprimono apertamente che “questo mondo non ci piace”, ma un tempo, storicamente, questa esternazione non era possibile (pena la morte) perchè metteva in discussione lo status quo. Cesare, Gesù, San Francesco, Amleto, Don Chisciotte sono tutti esempi di personaggi che hanno espresso la loro non accettazione del mondo così come confezionato e ne hanno subìto le ripercussioni. Noè fu il primo fra tutti noi a sostenere che “questo mondo è troppo piccolo”. Noè costruisce la sua arca, che dal testo originale capiamo essere non una barca bensì un linguaggio, una lingua personalissima che dobbiamo costruirci interiormente. Sibaldi teorizza che Dio disse a Noè: “Se tu vuoi cambiare il mondo impara ad affrontare il cambiamento: costruisciti un linguaggio mentale che sia solo tuo, che sia come il legno della vite, che si attacca alle cose, attaccato fermamente alla realtà e a ciò che è reale, e non farti prendere in giro da chi dice parole che non dicono nulla. Un linguaggio per parlare con te stesso e che possieda parole concrete riconoscibili senza ombra di dubbio”. Scartando dal pensiero tutte le parole senza un senso compiuto, astratte e che non hanno un significato reale, possiamo liberare almeno il 10% della nostra mente per lasciare spazio a cose molto più importanti, per conquistare più tempo a disposizione, per allargare i nostri confini. La mente sarà così in grado di vedere cose che i contemporanei nemmeno riescono ad immaginare. Alcuni esempi di parole inutili? Sport, politica, democrazia, il nome di battesimo (che non scegliamo noi, ma ci viene imposto), il cognome, matrimonio, spiritualità, anima, Dio… e in genere tutte quelle parole che un bambino di tre anni difficilmente riesce a inquadrare nel suo significato. Queste parole rendono questo
mondo ristretto e hanno a che fare con uno schema di DOMINIO. Sono parole che hanno la funzione di tenerti fermo esattamente dove sei, per non farti venire voglia di estendere i tuoi confini, per fare in modo di adeguarti a questo piccolo mondo che in fondo, quando eri bambino, trovavi un po' strano. Il cambiamento non è qualcosa che dobbiamo attendere: la speranza in un futuro migliore è inutile perchè è ORA che dobbiamo darci da fare, costruire la nostra arca e vivere il nostro diluvio universale. “Fai le cose finchè c'è luce perchè quando vien buio non puoi più fare niente” significa che dobbiamo darci da fare ora, in questa vita, senza attendere tempi migliori. Nella storia biblica tutto ci viene proposto come insensato e irrealizzabile appositamente per darci la percezione che noi non potremo mai farlo e che siamo costretti a rimanere qui, in questo status quo. Ma la storia, anche quella degli animali, è ben diversa … Dio spiegò a Noè che nel “linguaggio solo nostro” dobbiamo fare entrare anche le bestie, ovvero le nostre parti animalesche, quelle istintuali e spontanee, le pulsioni che sono elementi innati e importanti di noi stessi. Che vanno accolte e salvate!
1 - il grande mare nero in cui perdiamo ogni nostra certezza (come Gesù sul Calvario) e richiede che ci costruiamo l'Arca; 2 - VIRIDITAS, il grande mare verde. Verde dell'acqua del diluvio che ti porta in un oceano di infiniti e repentini cambiamenti. E' il momento della pietà e dell'affidarsi;
Quando ci sentiamo disadattati, o ci indicano come tali, significa che siamo arrivati al confine del mondo ed è il momento di quella che viene da sempre definita “l'iniziazione”, ovvero il cambiamento che ci trasforma e allarga i nostri confini. E' un rituale in cui la nostra identità viene annientata ed è per questo che spesso viene rappresentato con una sorta di morte: l'Adam, Biancaneve, Cappuccetto Rosso, la Bella Addormentata, Pollicino ne sono esempi (in particolare tutta la tradizione fiabesca in cui la protagonista è una donna).
4 - RUBEDO, il grande mare rosso, in cui nuovo sangue rosso fluisce nel nostro corpo e ci trasforma definitivamente in qualcuno di nuovo.
Quindi, poiché non riesci a sopportare niente di quello che sopportavi prima, decidi di cambiare: tutto questo è un bisogno profondo dell'Uomo ed è costantemente a nostra disposizione. Questo è il vero diluvio, quell'acqua che inizia a piovere e invade tutto il mondo che conosci mentre tu, nella tua arca, galleggi e ti ergi in alto, in una posizione in cui vedi le cose da un nuovissimo punto di vista. Nessuno muore nel diluvio universale e tutti continuano a vivere la loro realtà ristretta fatta di linguaggi astratti che distraggono e imprigionano; tu sei altrove e vedi tutto questo da lontano, in posizione più alta; loro non capiscono te e tu non comprendi loro perchè sono “sott'acqua”, hanno un linguaggio differente.
La protezione civile apre le porte al mondo vegano La Protezione Civile apre le porte al mondo vegano e lo fa nella città di Parma. Lo scorso 8 Novembre si è tenuto presso la sede del comitato di Parma della Protezione Civile di via del Taglio, il corso “Alimenti Vegani/Vegetariani” curato dal maestro Luigi D’Avino, vegetariano per scelta personale, nonché professore presso la scuola alberghiera di Salsomaggiore Terme; Rosario Ippoliti, cuoco referente cucina Comitato Provinciale della Protezione Civile di Parma e Maurizio Lori, cuoco Comitato Provinciale della Protezione Civile di Parma. “La Protezione Civile - ci spiega Ippoliti - è come una grande famiglia! E’ importante, soprattutto negli stati di calamità far sentire la gente a casa, farle trovare un luogo confortevole, ma soprattutto il cibo a cui sono abituati. Per questo abbiamo deciso di pensare, non solo a chi soffre di intolleranze alimentari, ma anche a chi, per mo-
Quali sono le fasi dell'iniziazione? Sono quattro, sono le stesse per chiunque e si rifanno alla fase alchemica:
Con un'arca di questo tipo, le persone attorno possono non capire più questi Noè, così diversi da tutto il resto. Questo può essere un problema, farci sentire disadattati. E' accaduto in tutte le epoche: questi disadattati erano persone che avevano capito che questo mondo ci è troppo stretto, va ingrandito e per farlo dobbiamo cambiare noi stessi.
Buone pratiche
di Anna Ganapini
Saremo soli? No! Incontreremo chi, come noi, avrà vissuto il suo diluvio universale.
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tivi etici o salutistici ha scelto buone abitudini alimentari.” Simonetta Rossi, vice presidente dell’Associazione Parma Etica ma anche volontaria della Protezione Civile, si dice entusiasta di questa iniziativa: “La collaborazione tra la Protezione civile e la nostra associazione è nata nel 2014, sin dal primo anno del Parma Etica Festival. I loro volontari, capitanati dall’instancabile Rosaria Longo, sono arrivati al Festival come la cavalleria dei film: ci hanno aiutato durante i tre giorni della manifestazione regalandoci la loro preziosa esperienza. Dopo quei bei momenti di condivisione alcuni di loro sono diventati soci dell’Associazione e alcuni di noi, hanno frequentato il corso per entrare nella protezione civile. E’ bello vedere come anche nel mondo del volontariato si aprano le porte alle differenze, accogliendole come una ricchezza, anziché con diffidenza.”
3 - ALBEDO, ovvero il momento dell'alba, in cui qualcosa di nuovo inizia a formarsi, un'identità diversa prende forma. Si trovano qui i grandi amori che ci completano;
Queste fasi hanno il potere trasformativo per tutte quelle persone che vogliono estendere i loro confini, accettando il cambiamento e vivendo fino in fondo, con la propria Arca, le fasi dell'iniziazione. Oggi incontriamo sempre più spesso altre persone che comprendono il nostro linguaggio e possono condividere questa esperienza. Questi cambiamenti e tutte queste persone stanno avviando una fase straordinaria che potremo definire una nuova speciazione dell'Essere Umano: sta nascendo una vita diversa in un mondo molto più ampio in cui ci sarà convivenza ancora a lungo con tutti quelli che avranno deciso di rimanere dove sono, cioè sott'acqua, nel mondo piccolino. Ride Igor Sibaldi, ride con noi, perchè sa benissimo che in fondo non ci ha affatto raccontato il contenuto del libro, ma ci ha donato un viaggio speciale in compagnia di Noè a favore di tutti quelli che, come i presenti, stanno cercando il loro personalissimo diluvio universale. Buona pioggia a tutti!
10 DICEMBRE 2015
BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONE
Scelte Ecosostenibili
Pensare globale, agire locale. Ora e sempre RESILIENZA! di Silvano Ventura TEMPO DI LETTURA:
Perchè dovremmo arrenderci all'oligarchia economica e tecnologica? Perchè rassegnarci? Moltissimo possiamo ancora fare! Ancora oggi possiamo recuperare tutto ciò che è stato prezioso in passato, purchè manteniamo pura l'anima e ci facciamo cooperatori della natura: chi se ne allontana verrà travolto. Si può ritrovare insieme la strada, si può recuperare l'integrità perduta. Uniti lo protremo fare. Purché dimostriamo una forte capacità di resilienza. La parola resilienza deriva dal latino 'resilire', che significa “rimbalzare”. Il termine viene usato innanzitutto in tecnologia, dove indica la capacità dei materiali di resistere alle sollecitazioni a agli urti, poi, a partire da questo ambito, ha diverse applicazioni in altre scienze, assumendo in esse vari significati. All'interno della Transizione, per RESILIENZA s'intende la capacità della comunità di resistere a shock esterni e soprattutto alla carenza delle risorse sul nostro pianeta. A quali adattamenti dei nostri stili di vita ci costringerà l'assenza o la scarsità di energia fossile (petrolio, gas naturale, carbone)? Oggi ci troviamo a vivere e operare in un panorama globale completamente diverso da quello di ogni periodo precedente, e questa trasformazione, si farà sempre più rapida e decisiva nei prossimi anni. Le crisi legate alla scomparsa del petrolio e di altre risorse minerali, al fallimento nel nostro modello economico-finanziario e al cambiamento climatico con le conseguenze ambientali e sociali che esso comporterà, ci porranno davanti ad una sfida affascinante: quella di inventarci un nuovo modello di vita prima che il pianeta, e noi con lui, collassiamo. Ecco che allora si fa urgente la necessità di un nostro cambiamento che dovrà avvenire a livello locale, tenendo ben presenti i problemi nella loro globalità. Dobbiamo imparare ad adottare comportamenti concreti secondo uno stile di vita orientato alla responsabilità dei singoli, delle comunità e poi dell'intera società.
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Viviamo tutti un costante stato di dipendenza da sistemi, processi e organizzazioni, dei quali nulla sappiamo e sui quali non possiamo esercitare alcun controllo. Nelle nostre città, così come nelle nostre aziende e nelle nostre campagne consumiamo energia, gas, prodotti minerali e chimici in tutti i tipi. Nelle nostre cucine consumiamo quantità sproporzionate di cibo che percorrono migliaia di chilometri per raggiungerci, con catene di produzione e distribuzione estremamente lunghe, complesse e delicate, strettamente collegate alle disponibilità di petrolio e dei suoi derivati. Tutto questo è stato reso possibile, negli ultimi 70 anni, dell'abbondanza di combustibili fossili a basso prezzo, che ci ha messo a disposizione energia ovunque per produrre senza posa merci e spostarle da una parte all'altra del pianeta. É facile scorgere l'estrema fragilità di questa struttura. Basterà l'aumento del costo dell'energia, unito alla sua scarsa disponibilità a fare crollare questo modello di sviluppo e travolgere tutto e tutti. O forse saranno le guerre e gli sconvolgimenti sociali causati dall'infrangersi dell'illusione dell'abbondanza inesauribile – nella quale stiamo vivendo da oltre 70 anni – a fare presto collassare il sistema. Solo un piccolo assaggio sono le migrazioni che interessano l'Europa,ma che diventeranno sempre più esodi di massa. É probabile infine che la crisi del nostro modello di sviluppo sarà scandita da gravi cambiamenti climatici ed eventi estremi di varia natura. Questa non è resilienza e neanche semplice buon senso! Pensare, progettare ed infine agire resiliente significa dotare la comunità e il territorio di una propria energia, di creatività e dinamismo. In concreto significa attuare delle scelte differenziate per ottimizzare le risorse ed aprire la strada al cambiamento inventivo. Trasformare un parcheggio in un orto comunitario; piantare alberi da frutto piuttosto che piante “decorative”: limitare l'importazione di bene primari (ma non solo) producibili in loco e riattivare così l'economia locale; ri-usare prima di riciclare e riciclare piuttosto che smaltire; utilizzare i mezzi pubblici e organizzare “car-sharing”: favorire i gruppi di acquisto e la solidarietà sociale; condividere utensili e competenze, attivare banche del tempo, creare mercatini dove cittadini possano barattare beni che non usano più, istituire una moneta locale e mille altre esperienze ancora da inventare. Tutti questi sono esempi di come favorire una resilienza locale e creare “senso di appartenenza” alla comunità.
Non vi sentite ancora in grado di partire per questa avventura? Ma se la resilienza fosse una predisposizione individuale e collettiva che si può anche imparare? Quali sono le caratteristiche di una persona e di una comunità che favoriranno l'apprendimento della resilienza? • Una persona resiliente è in grado di reagire con flessibilità ai cambiamenti e alle difficoltà esistenti e quindi, nel superarle, sviluppa un equilibrio originale. Valutando la complessità di una situazione, è in grado di intuire quali sono le opportunità che sottendono ai vincoli del problema e, nel caso, non vive la sconfitta come problema fallimento personale, ma presto la metabolizza, traendo insegnamento dagli errori commessi. Una persona resiliente è disposta al cambiamento ed al continuo apprendimento, è pronta a mettersi in gioco uscendo dalla propria “zona di comfort” fisica e mentale, per mettere in dubbio dogmi e credenze, e per studiare nuove idee o sperimentare nuove soluzioni. • Una comunità resiliente si distingue per la capacità di reagire nelle situazioni difficili con creatività. É orientata al bene comune ed è guidata da princìpi solidali; si adopera per attivare collaborazioni e iniziative di mutuo aiuto mediante condivisione di beni e saperi. Insomma, una comunità resiliente, cerca in tutti i modi di mantenere il benessere collettivo, in sintonia con il benessere dell'ambiente. • Per concludere, posto che possiamo decidere se affrontare o semplicemente subire la crisi che il nostro modello di sviluppo economico-sociale-ambientale attraversa, il cambiamento di paradigma sarà il nostro punto di partenza: per cambiare dovremo mettere in campo le migliori energie ed avere la capacità, un po' visionaria, di intuire come trasformare il mondo guidandone l'evoluzione nella direzione più attraente ed efficace. Il futuro sarà il posto dove tutti andremo a vivere, allora operiamo per farlo proprio come noi lo vorremmo! Inizia da te, ricordando che la buona volontà non basta, senza la conoscenza, la consapevolezza e la concretezza. Poi pensa globale e agisci locale.
Bambino naturale
L’asilo sostenibile è possibile! di Emanuele Gadda – Delegato CETRI Educational A settembre è stato inaugurato l’asilo sostenibile progettato dall’architetto Mario Cucinella nel comune di Guastalla (RE) per sostituire le scuole perse a causa del sisma del 2012 in Emilia, con materiali naturali ed interdisciplinarità. I bambini lo chiamano “la balena”, vista la forma tondeggiante degli interni, pensati per garantire la massima sicurezza e tutto il comfort possibile. “Per progettare un asilo nido e una scuola d’infanzia - ha raccontato l’architetto - è necessario che si incontrino e dialoghino discipline diverse: l’architettura, la pedagogia, la psicologia, l’antropologia. La qualità degli spazi dipende da come questi saperi riescono a interagire tra loro. La costruzione di ambienti per i più piccoli può essere uno spunto di riflessione sul ruolo dell’architettura, che non è solo materia da riviste patinate ma può diventare strumento educativo: lo spazio condiziona i comportamenti e bambini cresciuti in un ambiente confortevole, stimolante, adatto alle loro esigenze saranno adulti più consapevoli.” Realizzato in collaborazione con Rubner l’edificio è interamente costruito con materiali naturali privi di sostanze chimiche dannose mentre il legno lamellare della struttura ed il vetro delle pa-
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reti permettono allo sguardo di attraversare le aule da un lato all’altro e stimolare l’interazione del bambino con lo spazio circostante. L’asilo sostenibile complessivamente è costato 3,2 milioni di euro, 1,4 finanziati dal Comune di Guastalla, 750.000 € dalla Regione, 250.000 dal concerto “Italia Loves Emilia” ed i restanti provenienti dalle offerte raccolte dalla Regione. I bambini sono passati dagli scomodi container temporanei alla pancia della balena senza nessun timore, scoprendo i nuovi ambienti, i giochi e le piste da skate con stupore e curiosità (fonte Rinnovabili.it). “A nome della presidenza e del comitato scientifico del CETRITIRES - ha dichiarato Antonio Rancati, coordinatore nazionale attività didattiche e strategie di formazione - abbiamo espresso i nostri vivi apprezzamenti a questa lungimirante pubblica amministrazione. Una scuola che farà il giro del mondo per il suo design e la sua sostenibilità, in linea col futuro che desideriamo di green economy, terza rivoluzione industriale, con l’economia della condivisione, i temi della tutela ambientale insegnati fin da
Foto di Fausto Franzosi
Foto di Emanuele Gadda
piccoli. Una buona notizia non solo per le famiglie di Guastalla, ma per tutto il Paese: progettare, costruire e vivere bene un edificio pubblico è possibile, non domani, il futuro è già qui.” Ma vediamolo più nel dettaglio questo asilo, che si apre nel “ventre della balena”, di ispirazione collodiana. Si nota subito l’occhio di riguardo che nell’architettura della struttura si è avuto per il verde, tutti i giochi nel giardino sono rigorosamente in legno, e un sentiero in sassi piccoli di colore marrone ci conduce all’ingresso. E poi l’impatto zero della struttura con fotovoltaico, recupero acqua piovana, raccolta differenziata e riscaldamento acqua sanitaria con l’ausilio del sole. Essendo una struttura per circa 130 bambini da 0 a 3 anni, vi cresceranno sicuramente le future generazioni del paese imparando fin da subito che si può ben vivere in un mondo più sostenibile, attento alla natura quanto al benessere dell’uomo.
11 BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONE Buon senso e buone pratiche
TEMPO DI LETTURA:
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Serge Latouche: Etica ed Estetica della Frugalità di Margherita Bruni
DICEMBRE 2015
Agri-Cultura
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Progetto didattico “Alimentazione e ambiente” di Annalisa Amadori - LAV Bologna
Illimitatezza è la parola chiave di una modernità vissuta all'ombra della celebre “Favola delle Api” di Manderville (per intenderci: vizi privati, pubbliche virtù) e nel totale oblio di quel senso della misura tanto decantato nell'antichità classica (in media res stat virtus!), quando le Business School di tutto il mondo formano gli economisti di domani all'insegna del Greed is Good. Queste le tematiche affrontate nella suggestiva cornice della Cappella Farnese di Palazzo d'Accursio, a Bologna dal francese Serge Latouche, profeta della Decrescita conviviale, strenuo oppositore dell'occidentalismo e dell'utilitarismo, nell'ambito del ciclo Pensiero e Progetto curato dal Corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale. Il suo discorso è stato un quadro conciso della società dell'iperconsumo e delle scappatoie da essa. La proposta della decrescita contiene un lato obiettivo, che coincide con un cambiamento della società e con un nuovo ethos ed uno subiettivo, per il quale si configura con arte di vivere. Decrescita sarà dunque rifiuto razionale di tutto ciò che non è indispensabile: ecco perché Latouche propone di rilanciare il concetto di frugalità, rivalutandolo a livello di etica e di estetica. L'espressione antinomica “abbondanza frugale” ci rinvia proprio a questo aspetto: nella società della decrescita la produzione dev'essere organizzata intorno alla soddisfazione dei bisogni primari e indispensabili dell'uomo, e dunque improntata ad un ragionevole utilizzo delle risorse naturali; quando ci si sottrae alla logica produttivistica e consumistica, osserva Latouche, la frugalità diviene la “condizione di qualsiasi forma di abbondanza”.
Il primo passo da compiere è dunque la decolonizzazione dell'immaginario, completamente diverso da una rifondazione dell'etica. Quest'ultima, riconosciuto il consumo come “droga”, avrebbe come reazione una sorta di integralismo ascetico, con conseguente rischio di marginalizzazione sociale, generando dunque solo risposte sparute e parziali. Il cambiamento dell'immaginario, invece, può far sì che il cambiamento del sistema di valori e pratiche si traduca in comportamenti naturali, in una scelta accessibile ai più. A livello individuale, la decrescita può prendere la forma di una scelta di sobrietà, che si esplichi in una riduzione dei consumi, o, secondo la logica del dono, la forma dell'autoproduzione e del ricorso a forme di scambio non economiche. La nostra - prosegue Latouche - è una società di scarsità artificiale che privatizza la naturale abbondanza delle risorse. L'economia ha sciabordato oltre i margini della biosfera e della sfera sociale, entro la quale va reincastrata. La sfida di questa umanità è quella di contrapporre l'autolimitazione alla hybris, la cooperazione alla concorrenza (che il nostro definisce scherzosamente come il principio della “libera volpe in libero pollaio”), l'attivismo all'egoismo, il socialismo all'individualismo. La decrescita - conclude Latouche - è in questo contesto non un'alternativa, quando piuttosto una matrice di alternative, di volta in volta plasmabile ed adattabile alle diverse sensibilità e culture.
Il Settore Educazione della LAV, in collaborazione con l’agenzia Civicamente, ha elaborato il progetto didattico Alimentazione e Ambiente (http://www.educazionedigitale.it/lav/), diretto agli alunni della Scuola Primaria e Secondaria di primo grado. Il progetto intende offrire ai ragazzi un’occasione originale e utile per comprendere quanto le abitudini alimentari incidano sul Pianeta e quali siano le scelte più efficaci per diminuire l’impatto negativo della produzione alimentare sull’ambiente, mostrandone i vari aspetti (etico, ambientale, sanitario), in un linguaggio dinamico e consono all’età, integrato da una “intervista doppia”, giochi, test ed altro ancora... Grazie ad un approccio pedagogico innovativo, il progetto mira ad ampliare le conoscenze, generare consapevolezza e indurre l’adozione di comportamenti quotidiani consapevoli e responsabili. Perché rispettino se stessi e l’ambiente in cui vivono, è necessario che i ragazzi conoscano quali siano i cibi la cui produzione richiede un grande dispendio di risorse e aumento delle emissioni di gas nocivi per l’ambiente, quali siano gli alimenti da preferire per restare in salute ed essere maggiormente sostenibili. Gli insegnanti aderenti all’iniziativa hanno a disposizione: • uno STRUMENTO MULTIMEDIALE (“Alimentazione & Ambiente”), in cui contenuti precisi e linguaggio animato, pensati appositamente per il target di riferimento, fungono da catalizzatore di attenzione, favorendo la comprensione dell’argomento, la riflessione autonoma e la discussione di gruppo; • una GUIDA DIDATTICA, ovvero un piccolo manuale redatto per garantire ai docenti familiarità con i contenuti,
facilitare la comprensione della metodologia proposta e il pieno utilizzo delle sue potenzialità. Il progetto è scaricabile gratuitamente, tramite la piattaforma Civicamente, con la compilazione di un breve modulo di iscrizione reperibile all’indirizzo: http://www.educazionedigitale.it/lav/ L’utilizzo successivo non richiede il collegamento a internet, ma semplicemente un computer o una lavagna multimediale. E’ comunque anche possibile la fruizione on-line. Gli insegnanti possono svilupparlo in classe indipendentemente o con l’affiancamento di volontari LAV, a disposizione per qualunque richiesta (a titolo gratuito!). Sito per approfondire: www.lav.it
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12 RECENSIONI
BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONE
DICEMBRE 2015 Libri & C.
TEMPO DI LETTURA DELLE SINGOLE RECENSIONI:
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VALUTAZIONE DI VIVERE SOSTENIBILE: OTTIMO ★★★★★ - SCARSO ★★★★★
Risveglia la città.
di Keri Smith Editore: Terre di Mezzo pagine: 144 - prezzo di copertina: 14 € ★★★★★
trita all’autrice, per abbellirlo, modificarlo, alterarlo, portarlo a nuova vita.
Vegano ma non strano di Stefania Rossini Editore: L’Età dell’Acquario pagine: 135 - prezzo di copertina 12 € ★★★★★ Stefania mi piace da sempre perché arriva subito al dunque. Ecco un manuale di ricette e di accorgimenti tanto giusti quanto “leggeri” per approcciarsi “senza perdere tempo prezioso - dice lei – o sprecare denaro” alla scelta vegan. L’autoproduzione la fa da padrona: tanti tipi di latte vegetale da potersi fare in casa, ma anche formaggi veg a costo ridotto, bistecche di melanzane e le dritte per lo svezzamento o per cucinare dolci gustosi e gli snack da ufficio. Stefania è così: mamma sempre più sprint, blogger affermata, concreta, solare e di certo vegana ma non strana!
Spaghetti vegetali. Dall'antipasto al dolce di Francesca Più Editore: Macro Edizioni pagine 94 - prezzo di copertina: 9,80 € ★★★★★ Questo interessante libro dà consigli pratici su come alimentarsi in maniera sana e allo stesso tempo gustosa ma soprattutto racconta come ognuno, con piccoli accorgimenti e nozioni, può fare diventare piacevole e divertente il momento della preparazione dei pasti. In particolare l'autrice, blogger e chef vegan, si orienta verso ricette vegan, crudiste e senza glutine
di Andre Agassi Editore: Einaudi pagine 502 - prezzo di copertina 20 € ★★★★★ Questo libro, prestatomi da un caro amico, risulta sorprendente nonostante le aspettative fossero già alte: grazie al passaparola sui social network di personaggi famosi e alle recensioni sulle maggiori testate nazionali, il libro di Agassi è stato un vero e proprio fenomeno letterario. E difatti questa autobiografia (anche se la vita di questo tennista la potremmo considerare un romanzo) è una rivelazione: una carriera - una vita - contraddistinta da continui alti e bassi, parabole ascendenti e discendenti, cadute e riprese. Un personaggio perennemente insoddisfatto che cerca il travestimento esteriore (ed interiore) per apparire ciò che non è, perchè non sa chi è. Tra vittorie e sconfitte, Agassi affronta un cammino di consapevolezza fino alla “redenzione finale”, passando per le persone più influenti della propria vita: il padre-padrone che sin
Idee e progetti per lanciare il tuo messaggio al mondo
Che questo libro non sia un libro qualsiasi lo si capisce già dalla copertina. E ogni pagina che si sfoglia è una sfida inaspettata, a riflessioni, a curiosità ad azioni che tutti noi possiamo fare giocando e colorando la nostra città. La canadese Keri Smith ci regala ricette di graffiti da fare con il muschio, ma anche forme di stencil e di adesivi da ritagliare e usare in giro per gli uffici o per le strade… passando per le bombe di semi per vedere attorno a noi tesori inaspettati, per ritornare un po’ bambini nel fiume della creatività, per fare stare meglio tutti, con il sorriso! Un libro che invita a essere protagonisti attivi del paesaggio urbano, a usare tutta la nostra vena creativa, ben nu-
Open. La mia storia
da bambino lo “costringe” al tennis, la seconda moglie ed ex-tennista Steffi Graf, passando per il fisioterapistamentore Gil, che forse più di tutti contribuirà al successo di questo campione più che mai controverso.
Gli alchimisti delle colline di Emilio Rigatti Editore: Ediciclo pagine 170 – prezzo di copertina: 13,50 € ★★★★★ Emilio Rigatti è uno di quegli autori che vorrei conoscere; è insegnante e scrittore, ma soprattutto è un cicloviaggiatore e in questo libro godibilissimo ci invita a zigzagare nella zona del Collio/Brda, tra Italia e Slovenia, tra vini e uomini, panorami, curve e chiese tutte da scoprire. E allora è bello seguirlo con il suo modo scanzonato e un po’ burbero di avanzare nella storia di ieri e di oggi, cogliendo sfumature di colori, profumi di una natura davvero speciale e chiacchiere di paese riflettendo sui confini… immaginari o vissuti, tutti affrontati in sella alla sua bici. Sempre curioso e puntale nel portarci con sé “sono un alchimista del pedale e so come mescolare luci e ombre, salite e discese, sudori e rigori, orizzonti e sottobo-
proponendo primi piatti, contorni, merende e dessert appetitosi, avendo cura che il livello di preparazione e le attrezzature utilizzate siano a portata di tutti. La varietà degli alimenti scelti, e i piatti che si possono creare sono semplici, con alti valori nutritivi e digeribili facilmente. Un'attenzione particolare viene data all'ambiente: i piatti sono suddivisi in stagioni, i prodotti sono integrali e di facile reperibilità e per ogni ingrediente “esotico” viene fornita l’alternativa a km 0 con prodotti originari del territorio. Oltre alle ricette il libro contiene anche un’introduzione teorica per avvicinarsi ad un’alimentazione vegana tendenzialmente crudista, tante curiosità e approfondimenti sulle proprietà dei vari alimenti e su come integrare nelle ricette gli abbinamenti con le varie erbe aromatiche terapeutiche.
Il piccolo manuale dei GIOCHI di una volta
di Francesco Guccini Editore: Mondadori pagine 163 - prezzo di copertina: 15 € ★★★★★ Caro Francesco, che bel dono che mi hai fatto con questo “Piccolo manuale dei giochi di una volta”. Ad ogni pagina, sfogliandolo, mi assale un ricordo e mi coglie un po' di nostalgia e tanta tenerezza per i giochi fatti in cortili assolati e affollati di bambini chiassosi. Pieno di illustrazioni e con spiegazioni che “passo dopo passo” guidano alla realizzazione di ogni gioco proposto, può diventare una vera guida per chi si vuole dilettare nell'auto produzione di qualche giocattolo, magari da “mettere sotto l'albero” al posto del solito banale gadget tecnologico di ultima generazione. Raccomandatissimo per genitori “illuminati” e “anticonformisti” che, oltre a dedicarsi con soddisfazione al “fai da te”, vo-
gliano condividere con i figli qualche momento di vero svago, con la testa, gli occhi e il cuore fuori da uno schermo!
Il Castello degli Scacchi.
Fiabe e leggende per imparare la battaglia più antica del mondo che non fa male a nessuno:
Il Gioco degli Scacchi
di Carlo Alberto Cavazzoni Editore: Le Due Torri pagine 112 - illustrato a colori prezzo di copertina: 18 € ★★★★★
schi, so prevedere i giri sottotono e quelli gloriosi.” Tutto da imitare, in bici o a piedi, per scoprire luoghi davvero unici, da non dimenticare.
Immaginate di tornare per un istante bambini, ignari di tutte le vicissitudini del mondo, ignorandone i “perché”. Siete in un inverno freddo, all’interno della vostra casa con un bel camino acceso. Vostro padre si avvicina con una scacchiera e vi dice: “Dai, ti insegno a giocare a scacchi!” Ecco che davanti a voi non ci sono dei piccoli pezzi di legno ma degli esseri viventi in carne e ossa che grazie alla magia si animano e incominciano a fronteggiarsi. Si può dire che Il castello degli scacchi sia un libro per bambini, se con questo vogliamo dire che è stato scritto per persone che hanno bisogno di tanto amore, cura e fantasia. Il libro infonde calore, sicurezza e tanta giovialità attraverso gli scacchi e per gli scacchi, l’unico gioco in cui la guerra unisce anziché dividere. Si entra così in un mondo dove Re, Regine, Torri, Al-
fieri, Cavalli e pedoni si animano e diventano i protagonisti di giochi, magie e indovinelli che coinvolgono e divertono, dando luogo ad appassionanti vicende. Un libro dove si combinano la bellezza delle favole al piacere di un gioco che accompagnerà i lettori per tutta la vita.
SITI per APPROFONDIRE: www.ecodivento.com www.marinacremonini.it
TRANSIZIONE E TERRITORIO
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DICEMBRE 2015
Sviluppo sostenibile: un’agenda per il nostro futuro di Francesca Cappellaro, ricercatrice Ingegneria della Transizione
TEMPO DI LETTURA:
"Sostenibilità" e "sviluppo sostenibile" sono parole sempre più diffuse nel nostro vivere quotidiano. Forse però non tutti conoscono il vero significato di questi concetti. Per poter comprendere appieno cosa si intende per “sviluppo sostenibile”, è bene partire dalle sue origini, ossia dal 1987 quando la Commissione Indipendente sull'Ambiente e lo Sviluppo (World Commission on Environment and Development), presieduta da Gro Harlem Brundtland, dichiarò: “L’umanità ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, cioè di far sì che esso soddisfi i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai loro”. L’elemento centrale di questa dichiarazione sta nella necessità di cercare una equità di tipo inter-generazionale: le generazioni future hanno gli stessi diritti di quelle attuali. A questo se vogliamo si può aggiungere il concetto di equità intra-generazionale, cioè all’interno della stessa generazione tutte le persone di diverse realtà politiche, economiche, sociali e geografiche hanno gli stessi diritti. Ma quali sono questi diritti? Lo sviluppo sostenibile mira a garantire per un lungo periodo e in modo inscindibile la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali, lo sviluppo economico, il benessere sociale e la buona governance sia a livello locale che globale. Dal 1987 ad oggi la strada compiuta è stata davvero tanta: summit e conferenze internazionali, impegni istituzionali, programmi e strategie mondiali, europee e nazionali hanno focalizzato l’attenzione sulle priorità e le urgenze da affrontare, fornendo anche strumenti e soluzioni pratiche per i governi, le imprese e la società civile. Ma le sfide che ci attendono sono ancora tante e il recente rapporto, emesso il 6 giugno scorso dal Sustainable Development Solutions Network (SDSN) per Ban
Gli ingredienti della Transizione: 1)
Ki-Moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ne identifica almeno dieci. Il documento intitolato “An action agenda for sustainable development” rappresenta una vera e propria agenda di lavoro sullo sviluppo sostenibile globale. Scopo del report è identificare priorità che contribuiscono alle realizzazione dello sviluppo sostenibile per il periodo 2015-2030. Eliminare la povertà estrema, compresa la fame e sostenere i paesi più bisognosi e vulnerabili. L’obiettivo di conseguire lo sviluppo entro i limiti del pianeta, assicurando modelli di produzione e di consumo sostenibili e aiutando a stabilizzare la popolazione globale entro la metà del secolo. Assicurare l’istruzione e la formazione a tutti i bambini e ai giovani, al fine di essere preparati alle sfide della vita moderna e avere una fonte di sostentamento che consenta una vita dignitosa. Ridurre la povertà relativa e tutte le altre disuguaglianze che causano l’esclusione sociale, con particolare attenzione a prevenire ed eliminare la violenza e lo sfruttamento, specialmente nei confronti di donne e bambini. Raggiungere la salute e il benessere a tutte le età, assicurare che tutte le persone assicurando servizi sanitari di qualità senza eccessivi esborsi finanziari e promuovendo stili di vita sani riguardanti l’alimentazione, l’attività fisica e altre dimensioni, individuali o sociali, relative alla salute. Migliorare i sistemi agricoli, aumentando la prosperità delle aree rurali, l’accesso alle risorse per la produzione alimentare e al contempo ridurre gli impatti ambientali, assicurando la capacità di resilienza al cambiamento climatico.
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Rendere le città inclusive, produttive e resilienti, sviluppando meccanismi di governance responsabili ed efficaci, basati sulla partecipazione, al fine di supportare una trasformazione urbana rapida ed equa. Frenare il cambiamento climatico indotto dall’uomo e promuovendo l’energia sostenibile per tutti. Preservare gli ecosistemi e la biodiversità assicurando una gestione efficiente delle acque e delle altre risorse naturali. Trasformare la governance ai fini dello sviluppo sostenibile, garantendo la trasparenza, la responsabilizzazione, l’accesso alle informazioni, la partecipazione, la fine dei paradisi fiscali, e massimizzare gli sforzi per eliminare la corruzione. Le sfide del futuro che ci attende delineano un percorso in cui la sostenibilità è la destinazione. L’impegno a intraprendere questo percorso spetta ad ognuno di noi, nelle piccole azioni di ogni giorno e crescendo nella consapevolezza di ciò che ogni azione può determinare. E’ importante che le azioni intraprese siano tra loro intrinsecamente integrate, quindi lo sviluppo sostenibile ci chiama ad affrontare l’impegno in modo congiunto, piuttosto che individualmente. Il mondo già da tempo dispone di strategie e strumenti necessari per eliminare la povertà estrema in tutte le sue forme e per affrontare le sfide del futuro. Se tutti si mobiliteranno per lo sviluppo sostenibile con obiettivi ambiziosi e in un orizzonte di tempo ben definito, allora si realizzerà un cambiamento rapido, positivo e rilevante grazie a risultati crescenti e a progressi sociali, tecnologici e scientifici senza precedenti.
La crescita della consapevolezza
di Massimo Giorgini, Counselor e facilitatore di gruppi
Solitamente parliamo di crescita della consapevolezza in ambito personale ed interiore, come mezzo per risolvere i nostri problemi e per raggiungere un maggiore benessere. La stessa cosa accade quando ampliamo la consapevolezza all'ambito sociale ed ambientale. Soprattutto in un periodo di crisi economica, ambientale, sociale, etica come quello che stiamo vivendo, diventa estremamente importante fermarci a riflettere individualmente e collettivamente su quali sono le cause dei nostri problemi attuali e su quali sono gli strumenti ed i metodi più adeguati per risolverli.
Il primo passo che possiamo compiere è quello di informarci e approfondire. Non possiamo basarci soltanto su quello che ascoltiamo e vediamo in televisione o su quello che leggiamo sui giornali. Ora abbiamo Internet a disposizione per fare le nostre ricerche e trovare tante utili informazioni. E poi ci sono tantissimi libri che ci possono aiutare ad approfondire i temi che ci interessano. Ad esempio, per comprendere le cause della crisi economica che stiamo vivendo è molto utile conoscere il funzionamento del nostro sistema finanziario e la connessione esistente tra l'emissione di nuova moneta e il debito pubblico.
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Ma esistono dei temi come quello energetico ed ambientale che hanno ed avranno implicazioni ancora più profonde sulla nostra vita. I cambiamenti climatici in atto ed il picco di produzione del petrolio hanno ed avranno un effetto sempre più grande sulla nostra economia e sul nostro stile di vita. Se abbiamo il coraggio di guardare con onestà e senza preconcetti questi problemi ci rendiamo conto che non possiamo stare ad aspettare che gli altri li risolvano per noi. Possiamo e dobbiamo diventare protagonisti del cambiamento in modo da indirizzare l'inevitabile transizione verso una visione positiva e di maggiore benessere per tutti.
Cos’è la Sharing Economy? di Margherita Bruni
Di recente si sente parlare spesso di Sharing Economy, il cui significato italiano è qualcosa di vicino a “Economia della Condivisione”. Come tanti termini anglo-derivati e importati nel nostro linguaggio d’uso comune, anche questa espressione rischia di generare confusione o non piena comprensione. Proviamo a definirla nei suoi aspetti cruciali. Al cuore della Sharing Economy ci sono le persone, cittadini impegnati per rendersi parte attiva della propria comunità di riferimento e della società in senso più ampio. I partecipanti di una sharing economy sono individui, comunità, imprese, organizzazioni e associazioni, profondamente radicati in un sistema di condivisione altamente efficiente, a cui contribuiscono e da cui beneficiano. Sono i creatori, i collaboratori, i produttori, i co-produttori, distributori e ri-distributori. In una Sharing Economy, sono le persone a creare, collaborare, produrre e distribuire peer-to-peer, da persona a persona (P2P): gli individui sono i creatori, i collaboratori, i produttori, i co-produttori, distributori e ri-distributori. Grande valore è riconosciuto alla micro-imprenditorialità, in cui le persone possono entrare in contratti vincolanti tra loro e scambiare da pari a pari. Nella conduzione degli affari, gli individui, siano essi co-proprietari, impiegati o clienti, sono altamente valorizzati e le loro idee sono tenute in gran conto e vengono integrate a tutti i livelli della catena di approvvigionamento, dell’organizzazione e dello sviluppo. Alla tradizionale dicotomia tra datore di lavoro e lavoratore, si sostituisce una triangolazione tra piattaforma, provider e cliente, dove gli ultimi due possono essere intercambiabili.
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La sharing economy è quindi un’economia ibrida, dove ci sono una varietà di forme di scambio, di incentivi e di creazione di valore. Quest’ultimo è sentito non solo come valore finanziario, ma come valore ad un tempo economico, ambientale e sociale. Pertanto, il sistema accoglie monete alternative, banche del tempo, investimenti sociali e capitale sociale; questo perché la sharing economy si basa non solo su ricompense di tipo materiale, ma anche di tipo immateriale o sociale. Ed è proprio questo sistema ibrido di incentivi che abilita e motiva gli individui a cimentarsi nelle attività produttive. Inoltre, nel sistema valoriale proposto dalla sharing economy, anche i rifiuti trovano posto, e sono visti come una risorsa nel posto sbagliato, risorsa che deve essere riallocata laddove può essere utile e valorizzata. Gli individui, organizzazioni e comunità che fanno parte della sharing economy producono o co-producono beni e servizi in maniera collettiva e collaborativa; la produzione è aperta ed accessibile a chiunque voglia prendervi parte. Il concetto di proprietà perde, all’interno di questo modello, quella sorta di aura sacrale che ha avuto da Locke sino ai giorni nostri e decade in favore di una modalità più flessibile e sostenibile di fruizione: l’accesso. In questo senso, un ruolo fondamentale è rivestito da Internet e dai social network, che hanno reso possibile sviluppare prodotti e servizi in maniera collettiva, trascendendo le barriere fisiche e geografiche. Accanto a questa produzione, per così dire deterritorializzata, è supportata e celebrata la produzione locale che abbia il minimo impatto ambientale. La responsabilità sociale è molto sentita e i servizi pubblici sono co-prodotti, sviluppati e forniti da un’ampia gamma di attori che agiscono a
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diversi livelli sociali: famiglie, comunità locali, enti benefici, imprese sociali e non, governi. Le risorse prodotte vengono distribuite e redistribuite attraverso un sistema efficiente ed equo, su una scala sia locale che nazionale che globale. La sharing economy promuove forme di proprietà condivisa, come cooperative, gruppi d’acquisto e consumo collaborativo, in vista di una equa distribuzione delle risorse che sia vantaggiosa per la società nel suo complesso; il raggiungimento di quest’ultima è subordinato ad un’ulteriore condizione, ovvero l’edificazione di un sistema di partecipazione democratico che promuova e salvaguardi un’allocazione di risorse efficiente a tutti i livelli della società. Sempre in quest’ottica, le risorse inattive sono ri-assegnate o scambiate con chi le desidera o ne ha bisogno, al fine di creare un efficiente, equo, sistema circolare o ad anello chiuso, avvalendosi di pratiche come il riciclo o l’upcycling. Questo ci dà la misura di quanto la sharing economy sia un modello di economia che si dissocia fortemente dal paradigma neoclassico della crescita illimitata, in quanto promuove la creazione, produzione e distribuzione di beni e servizi in sinergia ed armonia con gli ecosistemi e le risorse in essi reperibili, mantenendo lo sviluppo all’interno dei limiti ambientali, e non trascendendoli sistematicamente. La vera moneta di questa economia è la fiducia: solo attraverso di essa si instaurano quelle relazioni di scambio che non sono più soltanto meramente economiche, ma anche e soprattutto umane.
MOBILITÀ SOSTENIBILE
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SITI per APPROFONDIRE: www.ciclorimini.blogspot.it
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DICEMBRE 2015
RIMINI
La Ciclofficina_Rimini di Annamaria Bortolotti
Contro lo spreco e con tanta voglia di pedalare, ecco come e perché è nata la Ciclofficina_Rimini, laboratorio didattico sperimentale per imparare assieme l’arte della manutenzione della bicicletta. La Ciclofficina_Rimini, con sede nei locali della Fondazione Enaip S. Zavatta, in viale Valturio 4, nasce dall'incontro di realtà diverse, prime tra tutte il Centro Giovani RM25, servizio gestito dall’Associazione Sergio Zavatta Onlus, e la Cooperativa Sociale Mani Tese di Rimini. E’ aperta il MARTEDI' dalle 15 alle 18 ed il SABATO dalle 10 alle 13. Un laboratorio accessibile alla cittadinanza dove le persone imparano l’arte della manutenzione della bicicletta in una dimensione etica e di impegno civico che sottolinea l'importanza dell'utilizzo di mezzi di trasporto alternativi, della costruzione di momenti di socialità in contesti urbani, e di un atteggiamento consapevole e responsabile verso l'uso delle risorse che si hanno a disposizione. Ci-
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clofficina_Rimini si pone come obiettivi l’inclusione sociale di giovani disoccupati, italiani e stranieri e di promuovere una cultura della sostenibilità ambientale attraverso pratiche di riuso e favorendo attività di sensibilizzazione sulla mobilità lenta. Ciclofficina_Rimini diventa quindi: • Un Progetto Educativo Sperimentale • Uno spazio aperto due volte a settimana dove autoripararsi o farsi riparare la bicicletta. • Un gruppo di ragazzi con alcune disabilità o problematiche di emarginazione sociale che attraverso corsi e la pratica stessa imparano un mestiere. • Un centro dove viene promossa la mobilità sostenibile e dove si promuovono pratiche di riuso e riutilizzo, raccogliendo biciclette vecchie e rimettendole a posto, dando così un nuovo ciclo di vita ad un oggetto che andrebbe smaltito.
Rafforzare la 'cultura ciclabile' in Emilia-Romagna
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• Un laboratorio “I CARE”, finanziato dalla provincia di Rimini, dedicato all’inserimento dei ragazzi disabili nel mondo del lavoro e all’integrazione con la società.
A fianco all’attività “quotidiana” sono state attivate diverse e importanti collaborazioni con realtà del territorio legate alla mobilità attiva e al mondo del sociale.
nessione con le stazioni: in questo contesto va considerato il sistema di bike sharing regionale “Mi Muovo in Bici”, da rafforzare ed estendere gradualmente con l’aumento del numero complessivo di bici (tradizionali ed a pedalata assistita) e dei punti di prelievo/rilascio. I firmatari si propongono inoltre di interpretare al meglio le esigenze di mobilità dei cittadini, incrementando ulteriormente i km di piste ciclabili, le aree pedonali e garantendo tracciati sicuri, riconoscibili e continui, specialmente per quanto riguarda gli spostamenti casa-scuole e casa-lavoro. Inoltre, in linea con le prescrizioni dell’Unione europea, tra gli obiettivi del protocollo figura il dimezzamento, entro il 2020, del numero di vittime su strada, con particolare attenzione alla cosid-
detta “utenza debole”. Ma il traguardo più ambizioso che ci si prefigge è senz’altro quello di raddoppiare gli spostamenti su ruote, arrivando a far sì che essi costituiscano ben il 20% degli spostamenti complessivi. Con obiettivi di questo genere, risulta chiaro come la mobilità ciclopedonale stia venendo sempre più intesa non come forma di mobilità alternativa o secondaria, ma come asse trasportistico portante e fondamentale nella pianificazione urbanistica. Associazioni ed istituzioni della nostra regione aprono dunque le porte ad una “cultura delle due ruote” che rivoluzioni il nostro modo di spostarci rendendolo più salutare, sicuro, economico e sostenibile, tanto a livello personale quanto a quello ambientale.
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a cura della Redazione Nel nostro Paese l’Emilia Romagna si conferma regione “a due ruote” per eccellenza, con una rete di mobilità ciclopedonale che vede una percentuale di spostamenti doppia rispetto a quella nazionale: ben il 10%, contro il 5% del dato italiano. In particolare, dal 2000 fino ad oggi si è registrato un significativo incremento, in termini di chilometri, di piste ciclabili realizzate nelle aree urbane dei 13 comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti, passati dai 400 chilometri del 2000 agli attuali 1.400. E’ stato inoltre rilevato come dal 1995 al 2013 ci siano stati ben 525 interventi attinenti alla ciclabilità, per un investimento complessivo di 212 milioni di euro. Parallelamente, l’utilizzo dell’auto è stato in qualche modo contenuto e disincentivato grazie ad una serie di interventi: l’estensione delle aree a traffico limitato (ZTL) e delle aree pedonali dei centri storici, nonché delle cosiddette “zone 30” (ovvero quelle zone urbane in cui il limite di velocità è ridotto da 50 a 30 km orari), è sensibilmente aumentata; inoltre, tutti i comuni capoluogo si sono dotati di sistemi di controllo elettronico dei varchi di accesso alle zone con limitazioni di accessibilità.
A continuazione dell’impegno dimostrato sinora nell’ambito della mobilità sostenibile, le principali associazioni territoriali ed ambientali dell’Emilia Romagna - Anci, Upi, Fiab, Legambiente, Uisp e Wwf - hanno di recente siglato un nuovo protocollo d'intesa con la Regione. Si tratta di un “patto” che impegna i firmatari a tutta una serie di azioni e interventi per il triennio 2015-2017, tra cui la creazione di un Tavolo permanente di confronto, la redazione di una legge regionale sulla mobilità ciclopedonale e l’impiego da parte della Regione di oltre 8 milioni del Por Fesr 2014-2020 (Programma Operativo Regionale e Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) per la promozione, lo sviluppo e l’incentivazione degli spostamenti in bici, a piedi e per la moderazione del traffico. La volontà che anima i firmatari dell’intesa è quella di tutelare il più possibile la sicurezza e l’incolumità di ciclisti e pedoni e al tempo stesso di promuovere formazione ed informazione sulle modalità d’uso della bicicletta insieme con le possibili forme di intermodalità con il trasporto pubblico. A questo proposito, la bicicletta viene considerata come elemento complementare al trasporto pubblico locale per la con-
La spinta per la mobilità elettrica arriva dal mondo delle start-up di Margherita Bruni
In Italia, chi sceglie di guidare un veicolo elettrico non ha vita facilissima quando il suddetto ha bisogno di essere ricaricato. Infatti, pur essendovi ben 15 operatori di colonnine per la ricarica di auto elettriche, ciascuno deve erogare una specifica carta dotata di microchip. Questo significa che, anche per un breve viaggio, i guidatori sono obbligati a munirsi di tre o quattro carte diverse per poter ricaricare la propria auto. Di fronte ad un trend in costante aumento (a luglio si contavano oltre 7000 veicoli elettrici immatricolati), s’imponeva un qualche intervento di semplificazione per allargare ancor di più il bacino di
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utenza. Ancora una volta, la risposta è arrivata dal mondo delle start-up innovative: ci ha infatti pensato Route 220, azienda che fornisce servizi per la mobilità elettrica, e che ha ideato una rete di colonnine di ricarica aperta, funzionante non più a mezzo di tessere ma di una app cui accedere attraverso il proprio smartphone. Route 220 è inglobata in un più ampio hub di green economy, quello del Progetto Manifattura, a Rovereto, luogo dove d’altra parte è sorta la prima colonnina che preveda questo tipo di accesso semplificato; essa intrattiene inoltre una partnership con la società tedesca Plugsurfing, in virtù della
quale chi fruisce dell’app ha al contempo libero accesso a colonnine situate in Germania, Belgio, Olanda, Austria, Svizzera e Lussemburgo. Grazie ad interventi di questo tipo, sta prendendo piede nel nostro Paese la consapevolezza dell’importanza dell’elettrico non solo in vista di una mobilità maggiormente sostenibile, ma anche ai fini di un rilancio del turismo. Il “turismo elettrico” in arrivo dall’estero ha infatti ampi margini di crescita: stando ai dati riportati da Route 220, sono 285.000 i veicoli elettrici in Europa e il fenomeno vive una crescita del 75% annuo. Una buona occasione dunque da sfruttare per albergatori, ristoratori ed
altre figure del mercato del turismo, che possono proporre convenzioni ai gestori delle colonnine creando dei “pacchetti” attrattivi per i viaggiatori stranieri e non. La scelta del veicolo elettrico è inoltre sintomatica di una vera e propria filosofia di viaggio, in cui le quattro ruote smettono di essere sinonimo di velocità, per lasciar spazio alla sicurezza, al godimento del paesaggio, all’”andamento lento”. Anche solo il fatto di dover lasciare l’auto in carica diverse volte durante il tragitto può trasformarsi in un’ottima scusa per prendersela comoda e girare una città a piedi!
SITI per APPROFONDIRE: www.ecodivento.com www.marinacremonini.it
ECO ABITARE
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DICEMBRE 2015
Vivere in spazi armonici al Feng Shui
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3 min
di Riccardo Cazzaniga, Architetto Il raggiungimento del benessere psicofisico è fondamentale per ogni individuo, e deve essere uno degli elementi principali della progettazione di edifici destinati all’uomo. Un aiuto è il FengShui [Feng (acqua) Shui (vento)], antica arte cinese che offre preziose indicazioni sull’organizzazione e la corretta disposizione degli arredi nello spazio in cui viviamo. Secondo questa filosofia, anche la sistemazione delle stanze, il design, la geometria della nostra casa, i colori ed i materiali usati incidono sul nostro benessere. L’ingresso è uno spazio fondamentale, perché è il primo ambiente con il quale si viene a contatto entrando in una casa: la porta è la “bocca”, e per garantire il benessere in un’abitazione è indispensabile che sia libera di ostacoli, per fare entrare l’energia. Per dare un’identità e un vero e proprio carattere a ogni stanza, gli arredi vanno disposti in modo da non ostacolare il flusso che vi scorre: vanno quindi evitati mobili appuntiti e ingombranti, utilizzando materiali il più possibile naturali, come legno, pietra e metallo.
Il soggiorno: vi si impiegano colori che trasmettano tranquillità e favoriscano la convivialità: ad esempio una tinta passionale come il rosso, ma dai toni tenui di modo da favorire una sensazione di calma. È meglio però lasciare a questo colore solo una parete o usarlo per l’arredamento, perché è anche il colore della forza. In alternativa si può usare il lillà, che nelle versioni più chiare e tenui stimola la convivialità. La cucina: la porta non dovrebbe mai essere posizionata alle spalle di chi cucina, in modo da favorire una sensazione di tranquillità mentre ci si trova ai fornelli. Il colore consigliato è il giallo, il colore della creatività, della natura e del sole che trasmette subito energia e calore. La camera da letto: il letto non deve avere i piedi rivolti verso la porta, la testiera dovrebbe appoggiare contro una solida parete. E’ meglio evitare specchi perché, se il letto viene riflesso il riposo non è benefico. Il colore consigliato è il rosa, che nelle versioni più chiare e tenui dona rilassatezza e tranquillità. Il bagno: sono vietati tutti i colori caldi, che richiamano al fuoco, come il rosso, l’arancione e il giallo, mentre il blu, ma anche il verde o il grigio, sono consigliatissimi.
Altri rimedi per riequilibrare le energie in casa sono: le piante, che simboleggiano prosperità e costituiscono ottimo rimedio per rafforzare la ricchezza; gli specchi; i campanelli eolici; i prismi di cristallo.
ARCHITETTURA E NATURA: tecniche naturali per l'abitare
TEMPO DI LETTURA:
6 min
di Alessandra Campanini, Architetto per associazione BIOECOSERVIZI FORMAZIONE E CULTURA per l’ABITARE SOSTENIBILE - info@bioecoservizi.it
Quando ci vogliamo occupare della nostra salute e del nostro benessere ci attiviamo intraprendendo indagini, approfondimenti e verifiche che conducono ad operare delle scelte verso percorsi terapeutici a vari livelli o anche semplicemente innescando dei cambiamenti. Gli ambiti in cui solitamente apportiamo miglioramenti sono quelli dell'alimentazione, dell'attività fisica, dello stile di vita in genere. Spesso chi è più sensibile ad una concezione olistica del proprio equilibrio psicofisico, si avvicina anche a pratiche afferenti la sfera psicologica, psichica, energetica e spirituale dell'uomo, rinnovando la consapevolezza che la nostra salute o meglio, in senso lato la qualità della nostra vita, dipendono da una complessità di fattori multidisciplinari. Progettare la casa in sintonia con gli equilibri della natura e quindi in un’ottica di benessere armonico, è un approccio che considera e integra tutti i saperi antichi e moderni a carattere globale sulla cultura ambientale. Inoltre recuperando antiche tecnologie alla luce di nuove forme e modalità abitative, consente di amplificare comfort e ridurre a zero o quasi l’impatto sul territorio e sull’ambiente. Le tecnologie con la terra cruda, la paglia, la calce riattivano queste modalità includendo benefici anche sociali per le particolari modalità applicative di questi materiali. Come? L'architetto che lavora con questo metodo attiva tutte le conoscenze sugli aspetti della realtà, applicate in modo da rispettare e armonizzare la vita dell'essere umano e della natura nell’ambito delle sue funzioni e dei suoi bisogni legati all’ “abitare”. In altre parole il lavoro del progettista diventa funzionale al profondo bisogno dell'uomo di essere in armonia con l'ambiente ed il luogo in cui vive. Si introducono a tal fine nuovi percorsi progettuali, realizzativi e partecipativi al processo edilizio che si affiancano, integrano e a volte sostituiscono l’iter classico “incarico-progetto-impresa-cantiere”. Un progetto di casa realmente ecologica comprende la scelta di materiali, tecnologie, sistemi impiantistici ed energetici afferenti alla bioedilizia, alla bioclimatica e al risparmio energetico, si articola in modalità espressive e estetiche che
rivelano la naturalità dei componenti, ma se fin dall’inizio del lavoro si percorre il progetto insieme all’utente finale, si ottengono risultati più efficaci e soddisfacenti! Il progetto partecipato e pienamente condiviso sotto tutti gli aspetti, integrato con autocostruzione assistita totale o parziale, creano un oggetto animato fin dall’inizio dai suoi abitanti. Se è possibile interagire direttamente con la costruzione, anche solamente per la realizzazione di una stanza, magari con un intonaco in terra e paglia con un progetto decorativo condiviso, allora il luogo-casa corrisponderà felicemente all’abitante che introdurrà una dimensione affettiva e di cura consapevole e molto gratificante. E’ in affinità con questi processi che l’utilizzo di tecnologie con
la terra cruda ha la sua massima resa. La terra ha in se le potenzialità del “fornire il cibo” ma con uguale forza quella di “fornire riparo” da sempre in tutte le epoche e in tutte le culture. In particolare la terra cruda ha proprietà perfette per l’abitazione: regola l’umidità interna degli ambienti, assorbe i cattivi odori, isola termicamente e acusticamente, isola da onde elettromagnetiche, è totalmente reversibile e riciclabile, non inquina, è a costo zero… E molto altro! Si articolano dunque varie tecniche oggi pienamente e facilmente utilizzabili, alcuni esempi: la terrapaglia alleggerita per isolare o addirittura come murature di riempimento su strutture in legno, la tecnica degli intonaci in terra e paglia sia come strato di sacrificio che come finiture decorative, la tecnica del torchìs come utilizzo strutturale della terra unita a un graticcio portante, la realizzazione di arredi fissi e lampade in tecniche composite con la terra, e così via. Tutte queste declinazioni mostrano, a differenza dei materiali “sintetici” una molteplicità e flessibilità di utilizzo sia estetico che costruttivo come nessun materiale offre. Nei corsi si imparano le tecniche applicandole su cantieri reali e ci si rende autonomi, con la guida di architetti esperti, per la realizzazione in proprio. L'esperienza di “costruire” la casa con le proprie mani è unica ed irripetibile, conferisce all'abitazione un valore aggiunto che se condiviso con altri, produce ulteriori benefici e relazioni armoniose con le persone e gli ambienti.
AMICI ANIMALI
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http://medicinaveterinariaintegrata.blogspot.it
DICEMBRE 2015
Il vostro cane ha l'alito pesante?! Ecco come risolvere in modo naturale
TEMPO DI LETTURA:
3 min
di Alessandra Ferrandes e Ilaria Faedo, autrici di “RICETTE VEGANE PER CANI” L’alitosi nei cani non è affatto rara, ma non è una caratteristica naturale dei nostri pelosi. Quando lo percepiamo, soprattutto in modo persistente e in soggetti giovani, allora significa che qualcosa nella loro bocca non va. Sono, infatti, i batteri della placca a liberare grandi quantità di composti a base di zolfo che, oltre a provocare il cattivo odore, possono alla lunga danneggiare direttamente le mucose. I cani adulti e di taglia piccola sono i più colpiti da disturbi della bocca quindi è importante essere particolarmente attenti se notiamo alitosi e difficoltà a mangiare. In quest’ultimo caso andate immediatamente dal veterinario. Per quanto riguarda l’alitosi, un efficace rimedio naturale è il prezzemolo. Lo potete sminuzzare e metterlo a piccole dosi nella pappa oppure potete acquistarlo in specifici negozi per animali sotto
forma di collutorio in pasticche. Garantisce un alito fresco ed è del tutto naturale. In commercio vendono anche spazzolini e dentifrici per cani che possono essere utili per mantenere una corretta igiene orale. Ma se il cane non viene abituato da piccolo o non è particolarmente docile, difficilmente si riuscirà a lavargli i denti! I dentifrici umani sono vietati! Contengono sostanze (es. fluoro, xilitolo) che, una volta ingoiate, possono danneggiare il loro stomaco, o essere anche tossiche. Per questo, è importante scegliere dentifrici appositamente formulati per cani. I giochi da mordere hanno la funzione di aiutare a mantenere la dentatura pulita. Anche la carota cruda data come snack, quello che chiamiamo CarotOsso, ha la stessa funzione.
Il gatto questo sconosciuto
In commercio troverete anche crocchette e ossi vegan che aiutano l’igiene orale. Comunque, (se il peloso non mostra problemi più gravi per i quali è indispensabile accudire al medico) come rimedio casalingo rapido ed economico provate con il prezzemolo e, così, non dovrete arricciare il naso durante un intenso momento di leccotti sulla faccia!
TEMPO DI LETTURA:
4 min
di Maddalena Nardi
Non esistono due gatti uguali, ognuno ha la propria personalità. Il carattere, nei gatti, varia a seconda degli individui, ma le differenze possono dipendere anche dalle caratteristiche della razza e dall’ambiente in cui vivono. Tuttavia diversi comportamenti sono riconoscibili in ogni gatto: sono atteggiamenti nei quali è possibile ritrovare un preciso significato. Capire il comportamento dei gatti e saper interpretare i loro gesti è importante, non solo per intuirne le intenzioni, ma anche per impostare una buona convivenza. Perché il gatto ama strofinarsi contro le gambe delle persone? È il suo rituale di benvenuto, il suo modo di salutarci. Ma, nello stesso tempo, è un modo per sentire l’odore e per marchiare l’uomo con il suo: lo scambio di odori è molto importante per il gatto e lo fa sentire più a suo agio con i padroni. Perché il gatto “impasta” con le zampe anteriori il grembo del padrone? È un comportamento infantile che il gatto manterrà per tutta la vita. Quando vede una persona seduta e con il ventre libero, il micio riceve segnali simili al richiamo di mamma gatta per la poppata. Così ridiventa cucciolo, ed esegue sulla pancia o sulle ginocchia tutti quei movimenti di impastatura (detta anche “danza del latte”), necessari a procurarsi il latte materno. Perché il gatto muove la coda in certe situazioni? Di solito si crede che il gatto sia arrabbiato, ma in realtà l’animale dimostra di trovarsi in uno stato conflittuale: vorrebbe fare due cose nello
stesso momento, ma una esclude l’altra. Dunque, quando il gatto è attratto da due desideri opposti, la sua coda reagisce come se il corpo fosse prima spinto da una parte, e poi dall’altra. Perché il gatto soffia? Quando il micio si trova in una situazione pericolosa, emette un suono (soffio) molto simile a quello prodotto da un serpente arrabbiato nella stessa condizione: imitandolo, il gatto vuole dare l’impressione al suo nemico di essere pericoloso e velenoso. Perché il gatto arcua la schiena e drizza il pelo? Solitamente assume questo comportamento quando si sente minacciato da un cane o durante un combattimento tra gatti. Il gatto arcua la schiena, solleva il pelo e si mette di traverso rispetto al suo nemico, per ottenere un effetto di ingrossamento e spaventare l’avversario.
Niente cuccioli sotto l'albero!
Perché al gatto piace farsi le unghie sui divani o sulle poltrone? Il gatto non solo sfrutta i nostri mobili per affilarsi le unghie. Graffiare poltrone e divani è anche un ottimo allenamento e un esercizio di rafforzamento nello sfoderare e ritirare le unghie, movimento fondamentale per catturare le prede, per combattere o arrampicarsi. È anche un modo per lasciare il proprio odore e marchiare il territorio. Perché al gatto piace stare in alto? Non è solo un modo per tenere sotto controllo il suo territorio, ma anche per tenere d’occhio una preda, per riposare in tranquillità, per “parlare” con i padroni. Molto spesso, infatti, per salutare l’uomo e per ricevere coccole e attenzioni, i gatti cercano luoghi elevati (il tavolo, la credenza, i mobili della cucina), grazie ai quali la comunicazione è più diretta.
TEMPO DI LETTURA:
2 min
di Catherine Ratajczak Guidi
Parliamo anche noi di un Natale responsabile. Come ogni anno verrà in mente a qualcuno di regalare per Natale un cucciolo di cane o di gatto. Capita sempre più di rado, per fortuna, ma capita ancora. Cominciamo dicendo che il cucciolo non andrebbe MAI regalato a sorpresa. Né a Natale, né per un compleanno, né per sostituire un 4zampe che se n'è andato. Né a un adulto e né tanto meno a un bambino. Il bambino non è assolutamente in grado di capire cosa significa gestire un animale e il cucciolo è per lui l'equivalente di un peluche o di un giocattolo. L'adulto invece dovrebbe fare una scelta giusta per lui, ponderata e soprattutto personale. Adottare un animale è sinonimo di responsabilità ma anche di rinunce e di spese che vanno ben valutate. Il cucciolo non può essere imposto da un'altra persona. La scelta del singolo individuo è anche frutto di un sentimento
personale, di una specie di colpo di fulmine che per definizione non è uguale per tutti. Non è assolutamente vero che un cucciolo vale l'altro e che se vi piacciono i cani o
i gatti va bene uno qualsiasi. Il cane è un essere vivente con un carattere proprio, non è un oggetto che potete cambiare dopo le feste. E' giusto che siate voi a scegliere chi condividerà la vostra vita per un bel po' di anni. Se una persona è single le si regala forse un fidanzato? Non mi pare... e meno male! Piuttosto, se avete voglia di fare una sorpresa gradita a chi ama gli animali, regalate un'adozione a distanza in un canile o gattile. Può essere anche limitata a pochi mesi ma forse permetterà a chi riceve questo regalo di innamorarsi dell'animale giusto. Buone feste a tutti!
AGRI-CULTURA
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DICEMBRE 2015 RAVENNA
Radisa, dall’88 produzione bio di ortaggi e frutta di Veronica Ventura TEMPO DI LETTURA:
Radisa nasce nel 1988 dall'idea di due amici. La passione per i cibi buoni e sani li spinge a coltivare 1500 mq. di terreno e ortaggi con metodo biologico. Oggi gli ettari sono aumentati e comprendono serre, un frutteto misto e un orto officinale. Come molti "storici" del biologico, hanno condiviso la storia de "IL SALTO", il primo Consorzio di produttori Bio dell'Emilia Romagna ed ora
hanno accettato questa nuova sfida di Poderi di Romagna. "La nostra agricoltura – ci dicono - non è solo un metodo agronomico che evita l'uso di pesticidi, ma soprattutto un nuovo modo di concepire la terra. Essa è il luogo di origine della vita e pertanto va rispettata e custodita.” Propongono quindi ottima frutta e verdura di stagione, tutta bio (spaccio in azienda – in Via Ammonite a SANTERNO, aperto
dal lunedì al sabato, al mattino). Bello anche sapere che sono dei “salvatori di semi”! “Dopo tantissimi anni nei quali la ricerca sui vegetali è andata, sempre di più, verso le esigenze commerciali della grande distribuzione, tenendo conto solamente dell’aspetto visivo e di serbevolezza dei prodotti – ci dicono - ci rendiamo conto solo ora che abbiamo perso, o, stiamo perdendo un patrimonio enorme
Un mese in giardino: Dicembre
3 min
di varietà e di tipologie di ortaggi numerosissimo e bellissimo. Alcuni nonni ricordano questi pomodori, meloni, angurie, dal sapore diverso da oggi…Alcuni nonni ricordano sapori che noi abbiamo perduto…Qualcosa, si trova ancora all’estero; perché quando emigravano i nostri nonni si portavano i beni più preziosi, e i semi erano fra questi, perché quel seme di anguria o di peperone, lo aveva coltivato
TEMPO DI LETTURA:
il padre e prima ancora il nonno. Così ora troviamo il cocomero di Bagnacavallo coltivato a Santo Domingo, i pomodori a pera o cuori di bue coltivati in Argentina. Alla Radisa ci divertiamo a
ritrovare e coltivare queste varietà di ortaggi ormai scomparse dai luoghi nei quali sono state costituite e coltivate nei secoli passati.” Bravi, virtuosi e buoni, questo ci piace!
specie di agrifoglio. Nello specifico ho scelto l’Ilex verticillata. Una pianta arbustiva con rami eretti ai quali a fine novembre cadono le foglie e come per incanto i fusti eretti appaiono stracolmi di bacche rosse proprio come quelle classiche dell’agrifoglio. Una vera sorpresa per il giardino in inverno. Ama terreni moderatamente fertili, umidi ma ben drenati, freschi e ricchi di humus. Predilige esposizioni a mezzombra. Raggiunge un metro e mezzo di altezza ed al-
trettanto di larghezza. E’ di facile riproduzione: le talee si effettuano su legno maturo in settembre e la eventuale semina si esegue a marzo aprile. Una splendida focalità invernale per incuriosire il giardino anche nei mesi in cui lo si frequenta con il cappotto.
5 min
Commenti e riflessioni del Maestro giardiniere di Carlo Pagani, Maestro giardiniere - carlo.pagani@ilmaestrogiardiniere.it
La signora Maria e i rigori dell’inverno Il gelo, la neve e le foglie rinsecchite cadute dagli alberi, sono in genere lo scenario del giardino di questi giorni. Tranne che al sud, dove l’inverno è più mite e lascia agli alberi e arbusti sempreverdi la totalità della scena. In quel contesto, la parte di protagonista la fanno gli agrumi, limoni, aranci amari e mandarini, quanto di più significativo possa offrire il giardino mediterraneo in questo momento. Molto spesso questi straordinari frutti invernali non vengono raccolti, a causa della produzione in eccesso, e finiscono per cadere a terra, cambiando colore al prato o ai sentieri. Questa è la bellezza del sud nel nostro Paese. In questi giardini a dicembre ci sono arbusti che fanno ancora bella mostra delle loro fioriture, come la Salvia leucantha o le coloratis-
sime bacche arancio della Durantha elisia. Uno scenario da far morire d’invidia la nostra signora Maria, che vive al nord gelido e nebbioso, e che a dicembre si trasforma da casalinga a infermiera delle sue settantaquattro o giù di lì piantine e arbusti in vaso, non esitando a esibire il diploma di giardinaggio rilasciato dal locale club della mela verde o dal vivaista evoluto. Vasi, vasetti, pentole in disuso, secchi zincati rifatti, sono sparsi in tutto il suo terrazzo o distribuiti lungo il sentiero del suo giardino che porta al laghetto rigorosamente artificiale, ora ghiacciato con le foglie delle ninfee e dei fior di loto inesorabilmente piegate. Il non poter fare qualcosa per loro la irretisce ma per fortuna sono tante altre le attività di soccorso invernale da praticare in questi giorni. La signora Maria passa in rassegna oleandri, callistemoni, dature arboree, lan-
tane e tutte le sue creature bisognose di coperture invernali. Il tessuto geotessile è stata un’invenzione straordinaria dell’industria tessile. Una sorta di cappotto invernale o coperta imbottita di marca, che protegge le piante dai rigori dell’inverno. Naturalmente il maggior consumo avviene nel giardino o sul terrazzo, trasformati, con questi cappucci bianchi, in una esposizione di profilattici che fa rabbrividire anche il più tollerante dei paesaggisti. La signora Maria prepara un inventario delle piante da proteggere e lo ripassa con attenzione, per non dimenticarne qualcuna. Nell’elenco delle piante sotto protezione (altro che pentiti!) non può mancare quel magnifico esemplare di Buganvillea “Singapore White”, dono del marito da un viaggio di lavoro in Cina. Una minuziosa talea trafugata come nei migliori manuali di furto botanico da un
giardino pubblico in quel paese. Avvolta diligentemente nella carta igienica inumidita e, a sua volta in ulteriore carta di alluminio portata da casa appositamente. Tecnicismi amatoriali che hanno concesso alla talea di arrivare a casa in condizioni perfette per l’attecchimento. Quella Bouganvillea è diventata grande, adulta, un’affascinante signora dalla conturbante bellezza asiatica e, per la signora Maria, è un patrimonio dell’Unesco da proteggere in assoluto! Un doveroso ringraziamento delle piante alla tecnologia e a chi la applica sulle piante, evviva. Dimenticavo, buon Natale piante compagne silenziose della nostra esistenza, a voi e a chi ci legge!
La pianta vedette del mese La vedette di questo mese non può essere che una delle tante
Carlo Pagani è in TV su canale Leonardo (222 del digitale terrestre) ogni mattina alle 9 con la rubrica Guida al Verde.
Agricoltura e Bio Architettura alleate per l'ambiente di Silvano Ventura
Dall'alleanza tra agricoltura e bioedilizia, possono nascere edifici, o possono essere riqualificati edifici esistenti, che garantiscano il rispetto per l'ambiente, un'elevata efficienza energetica e un comfort abitativo di alto livello. Il patrimonio abitativo delle nostre periferie è in gran parte costituito da immobili costruiti tra gli anni '60 e gli anni '90. Si calcola che circa l'80% di questi edifici, abbia una classe energetica “G”, cioè la più bassa possibile! Questo significa bassissima efficienza energetica, altissimi costi di gestione e conseguente inquinamento e infine basso comfort abitativo. Inoltre si tratta di immobili costruiti con materiali di alto impatto sull'ambiente, inquinanti e spesso molto pericolosi; basti pensare all'amianto larghissimamente usato nelle costruzioni artigianali e industriali di quegli anni. Una vera e propria “bomba a orologeria” per la salute dei cittadini, disseminata in tutte le nostre periferie.
TEMPO DI LETTURA:
4 min
Per secoli, l'uomo ha costruito le proprie abitazioni, utilizzando materiali naturali e ancora succede così in molte parti del pianeta. Grazie alle nuove tecnologie e al rapporto tra agricoltura e bio architettura, i materiali naturali possono essere di nuovo protagonisti del nostro modo di abitare. Dalla filiera dell'agricoltura, infatti, vengono quei materiali, non alimentari e naturali usati nella bioedilizia. Il legno, il sughero, la canapa, la paglia, la lana, il bambù per citarne solo alcuni, che non danneggiano l’ambiente e la salute umana e garantiscono un elevato comfort abitativo e risparmio energetico. Questi materiali, possono avere un ruolo importantissimo nella riqualificazione degli edifici esistenti, per aumentarne l'efficienza energetica, abbassarne i costi di riscaldamento e le emissioni di inquinanti e di CO2 ed elevarne il comfort abitativo. In Italia il consumo del suolo è un problema ormai riconosciuto da tutti. Riqualificare il patrimonio edilizio esistente, significa anche fermare la cementificazione selvaggia della quale ha sofferto il nostro territorio negli ultimi 50 anni. Si calcola che ad oggi, siano oltre 2
milioni gli alloggi inutilizzati. Nelle zone artigianali e industriali delle periferie delle nostre città e paesi, sono ormai tantissimi i capannoni in disuso e ormai spesso fatiscenti. Dati questi presupposti, non si può più pensare di continuare a cementificare suolo agricolo! La “politica” deve sempre più favorire con normative mirate, la riqualificazione e il riuso degli edifici e delle aree esistenti, incentivando l’uso di materiali di origine agroforestale. In questo modo, oltre a fermare il consumo di suolo, si favorisce la creazione di un indotto verde per milioni di piccole imprese, artigiani, aziende agricole, facendo così ripartire in modo “sano” e “sostenibile” il lavoro e la crescita economica.
EVENTI
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DICEMBRE 2015
CESENA
Suono libero
TEMPO DI LETTURA:
5 min
di Maddalena Nardi
Vivere la musica, passare da un atteggiamento passivo all’azione di accendersi con il suono é il principio attivo dei laboratori proposti da Igor Ezendam, che con la compagna Arianna viaggia in Italia e Europa per promuovere la libertà vocale e il canto. Igor ci spiega come si é sviluppata la sua ricerca del suono liberato. “Ho trovato la musica dentro di me, un mondo di suoni, melodie e musiche che vengono liberamente, nel senso con la mente libera, e allora devo confessare che non ascolto più tanto la musica in scatola. Cerco più il silenzio per riuscire a creare, o meglio ad ascoltare cosa vuole venire, da solo, senza il mio controllo. Mollo il muscolo del mio cervello, dico alla mia mente di prendere la sedia dietro, respiro e aspetto. A un certo punto qualcosa esce sempre, e sempre mi meraviglio della costruzione sonora che si crea in questo modo. Anche se in quel momento sono davanti a un pubblico, ho imparato, provando fiduciosamente tante tante volte, che posso permettere al mio suono di uscire senza la mia premeditazione. Di fatto è un enorme sollievo per il mio cervello non dovermi ricordare le note; i neuroni si liberano dal doversi preoccupare delle cose da preparare, da proiettare, del
futuro, e io così posso essere sempre più presente. È un vero Canto Libero, ma il concetto va ben oltre la voce: con ogni strumento che tocco si apre la mia curiosità e penso “Cosa succederà adesso, che musica ne verrà fuori?” E viene fuori un complesso di Suoni Liberi che descrive questo momento, il mio stato d’animo, la mia conversazione con l’ambiente e con le persone che sono presenti. Il concetto del Suono Libero non vale solo per il mio mondo interiore, ma anche per gli impulsi esterni. Ogni rumore ritmico, ogni porta che scricchiola, ogni attrezzo con i suoi suoni può diventare ed è diventato ispirazione per nuova musica alle mie orecchie. In questo momento sono nel treno in viaggio per Berna, e tra l’italiano, il tedesco e il francese che sento attorno di me, il suoni del treno, il riscaldamento, il sacchetto di chips o la porta che viene aperta... La musica è qui, adesso, non rigurgitata ad infinitum. E mi ricollego agli insegnamenti di due vecchi sufi dalla barba imbiancata dalla saggezza del tempo, Pir Vilayat che ho avuto la fortuna di conoscere e di suo padre Hazrat Inayat Khan, che diceva che gli adulti pensano di apprezzare la musica mentre un bambino É la musica!
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La musica “moderna” secondo me ha perso un elemento essenziale: la vita! La musica è come la verdura, va mangiata fresca, e il cibo migliore è quello che cogli e mangi direttamente dall’albero, roba buona! La vita va cantata e graziata con la nostra presenza totale. Alla musica si va incontro, mi apro e dal cuore irradio la mia presenza consapevole, mi espando giù nella Terra e su fino al Sole. Aprendomi apprendo. Torno in me e condivido la mia migliore interpretazione del mio sentire. Musica Libera! Da questa ricerca di libertà, l’incontro con il canto armonico o canto difonico é naturale. Questo suono che si apre e forma una serie di flautini sopra la nota principale fa parte del suono che emettiamo con ogni parola, ma nella fretta non ce ne rendiamo conto. Rallentare, ascoltare e sperimentare sono la chiave per scoprire la ricchezza di quello che é già nostro. Aïvanhov (un altro maestro dalla barba bianca!) diceva che l’arte vera é quella prodotta da un artista che medita, che a modo suo “sale” a contattare le più
alte sfere celesti e riesce a riportare in terra almeno in parte la meraviglia che ha sentito, aiutando il suo pubblico a elevarsi a sua volta...e non a caso il canto armonico é anche chiamato il canto degli angeli. È questo il cammino che ora mi risuona e che sento che riarmonizza al meglio. Questo é quello che porto con me quando condivido gli insegnamenti sia durante un concerto, che per me è sempre un’esperienza di scambio, che con i laboratori vocali che offriamo con Arianna in tante città italiane. Vedere le persone uscire con un viso diverso, luminoso e accompagnarle verso l’estasi del suono libero é per me una grandissima gioia, uno degli scopi della mia vita.” Sarà speciale passare con Igor e Arianna alcuni giorni presso le Terme di Bagno di Romagna (FC) dal 5 all’8 dicembre, regalatelo anche tu!
FORLÌ
Nella nuova sede L’apebianca propone i laboratori FARE E RIFARE TEMPO DI LETTURA:
2 min
di Annamaria Bortolotti
Tante piccole occasioni per incrementare il nostro sapere pratico; autoproduzioni che svelano i trucchi dei mestieri e accrescono il nostro potenziale personale. Sabato 5 dicembre ore 16 Pasta madre Dedicato a tutti coloro che vogliono cimentarsi nella produzione di pane, pizza, grissini utilizzando il lievito naturale. Verranno presentate una ricetta di preparazione del lievito madre, una ricetta per fare il pane, una per fare i grissini e una per il pan brioche, usando diverse tipologie di lievito madre (legato, in palla, in forma pastosa). Ogni partecipante assaggerà i prodotti realizzati e porterà a casa un pezzo di lievito di pasta madre. Con: Mary Valeriano, cuoca Durata: 2 ore - Costo: 10€ materiali inclusi Sabato 12 dicembre ore 16 Autoproduzione di detergenti per la casa Scopriamo cosa si nasconde dentro i nostri flaconi e realizziamo in autonomia i prodotti per il bucato, le stoviglie e la pulizia di tutta la casa, a partire da ingredienti rispet-
tosi dell'ambiente e di facile reperibilità. Ogni partecipante porterà a casa ciò che realizza durante il corso. Con: Silvia Magnani e Simona Casalboni In collaborazione con: Associazione Soffiditerra Durata: 2 ore - Costo: 10€ Tutti i laboratori sono a numero chiuso (max 15 partecipanti) e si svolgeranno presso L’apebianca, Via Lami 2, Forlì.
APPUNTAMENTI D’INVERNO
Fiere, convegni, incontri, mostre, mercati peraltro APPROFONDIRE: eSITI molto per comunicare, partecipare www.associazionepachamama.org e condividere stili di vita sostenibili.
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DICEMBRE 2015
Dicembre 2015
Giovedì 3 dicembre - Ore 19.45 CENA-CONFERENZA Energia vitale, compagna di vita L'associazione Non solo energia e la chef Silvia all'interno del Progetto Alimentazione e Energia organizzano cene-conferenze in cui si affronteranno i temi alla consapevolezza e coscienza personale e collettiva. La dottoressa Cecilia Pintori parlerà dell'energia vitale. Prenotazioni allo 0546 74263 o 339 1800810. Per informazioni alimentazione.energia@gmail.com I Pini Natural Restaurant & Pizza, Via Firenze 18/c – Riolo Terme (RA) www.riolovegfest.it Domenica 6 dicembre - Ore 8 - 18 ESCURSIONE Intorno a Brisighella Trekking che parte da Brisighella e passa e dà modo di immergersi nelle colline: selenite e argilla che contrastano il colore dei boschi. Durata 5 ore mezza, percorso di media difficoltà, costo 6 € Ritrovo con auto proprie presso Entrata FS Est, Via Barozzi 5 a Brisighella (RA). Informazioni e prenotazioni allo 051 222788 o bologna@trekkingitalia.org www.trekkinitalia.org
Giovedì 10 dicembre - Ore 19.45 CENA-CONFERENZA Distinguiamo la digestione dal nutrimento All'interno del percorso che si concluderà con il Riolo VegFest, con la naturopata Sara Bedeschi. Prenotazioni allo 0546 74263 o 339 1800810. Per informazioni alimentazione.energia@gmail.com - I Pini Natural Restaurant & Pizza, Via Firenze 18/c – Riolo Terme (RA) www.riolovegfest.it Venerdì 11 dicembre - Ore 21.15 SPETTACOLO Tanti lati - Latitanti Ale e Franz portano in scena i tanti lati della vita e degli uomini. Si esplora il mondo delle relazioni, sottolineando le cose in base alle diverse angolazioni. Teatro della Regina, Piazza della Repubblica 28/29 – Cattolica (RN) - www.ater.emr.it
Gennaio 2016
Da venerdì 11 dicembre a mercoledì 6 gennaio MOSTRA Origami/Lucikami Mostra temporanea presso il Teatro Villa San Clemente, Via Tavoleto 69, frazione di Sant'Andrea in Casale – San Clemente (RN) www.cittateatro.it/teatrovilla Sabato 12 e domenica 13 dicembre CORSO La tecnica cranio sacrale Corso per diventare operatori cranio sacrali. La TCS è una disciplina naturale per il benessere olistico che deriva dall’osteopatia. I principi guida della tecnica sono la conoscenza dell’anatomia e della fisiologia umana uniti alla sensibilità del tocco dell’Operatore. Informazioni e iscrizioni al 328 2850346 - Centro Samudra, Via Arno 57 Bellaria (RN) - www.samudra.it Lunedì 14 dicembre Ore 19.30 – 22.30 CORSO Cucina Vegana: I Dolci Guidati da Licia Calia si realizzeranno insieme dolci al forno, al taglio e al cucchiaio. A fine serata si degusteranno i dessert realizzati - Info e prenotazioni allo 0543 31718 o 327 5464427 CamBio Logico, Corso Diaz 17 - Forlì www.verdevegano.info Da domenica 27 a martedì 29 dicembre FESTIVAL Pennabilli Django Festival V 5° Edizione del Festival Internazionale di Musica Jazz Manouche di Pennabilli (RN) - Oltre a una vasta gamma di concerti per gli appassionati di chitarra nel pomeriggio presso il Teatro Vittoria si terranno seminari con Bebo Ferra, Gismo Graff e Sebastien Giniaux. Informazioni e prenotazioni al 0541 928003 e info@artistiinpiazza.com www.pennabillidjangofestival.com
Mercoledì 13 gennaio - Ore 17.30 SEMINARIO Il sale, rimedio bio-logicamente universale... Anche per ripulire gli organi. Incontro a ingresso gratuito con il naturopata Pierre Pellizzari. - Macrolibrarsi Store, Via Emilia Ponente, 1693 – Cesena (FC) www.istitutomedicinanaturale.it Martedì 19 gennaio RASSEGNA di DANZA Endogenia di impronte Rassegna di danza: movimento tra corpo, anima e azione. Ingresso a offerta libera. Quintoveda, Via Cavour 58 – Imola (BO) Sabato 23 e domenica 24 gennaio - Ore 8 ESCURSIONE L'Acquacheta e l'Eremo dei Toschi Trek itinerante che raggiunge la cascata Acquacheta; si soggiorna all'Eremo dei Toschi, ora agriturismo, ritornato all'agricoltura e all'allevamento. Percorsi di media difficoltà. Ritrovo presso l'atrio della stazione di Faenza per prendere il treno regionale per Marradi. Viaggio con treno e bus privato, quota da definire. Informazioni e prenotazioni allo 051 222788 o bologna@trekkingitalia.org www.trekkinitalia.org
Febbraio 2016
Venerdì 19 febbraio Ore 17.30 SEMINARIO Gli oli essenziali come rimedi di primo soccorso Incontro con Wilmer Zanghirati Urbanaz, naturopata, fitopreparatore e consulente di industria farmaceutica. - Macrolibrarsi Store, Via Emilia Ponente, 1693 – Cesena (FC) www.istitutomedicinanaturale.it Sabato 27 febbraio - Ore 17.30 SEMINARIO Dentosofia Dall'armonia della bocca all'armonia dell'intero organismo. Incontro a ingresso gratuito con Francesco Santi, medico odontoiatra. Macrolibrarsi Store, Via Emilia Ponente, 1693 – Cesena (FC) www.istitutomedicinanaturale.it
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ALFONSINE OGNI VENERDì dalle 3 alle 13 MERCATO CONTADINO Vendita di prodotti del territorio direttamente dal produttore al consumatore: frutta, verdura e altri prodotti (formaggi e latticini, salumi, marmellate e confetture, miele, uova) provenienti esclusivamente da aziende della provincia di Ravenna, nel pieno rispetto della filosofia “slow” del “prodotto a Km 0”, biologico e non. Ex mercato coperto, nel centro cittadino - Alfonsine
CERVIA OGNI MARTEDì dalle 18 alle 23 FARMER MARKET Mercato estivo a km zero nell’ambito della rassegna “Lume di candela”. Corso Mazzini - angolo Piazza - Cervia
FAENZA OGNI LUNEDì dalle 16.30 alle 20 Bio Marchè Vendita diretta di prodotti biologici certificati - Centro Commerciale Cappuccini Via Canal Grande, 44 - Faenza OGNI VENERDì dalle ore 16 alle 19.30 FARMER MARKET "MERCATO DEL CONTADINO" Vendita diretta di frutta e verdura Piazzale Pancrazi lato Est - Faenza
FOGNANO OGNI DOMENICA dalle 8 alle 13 E MERChè Il Mercato del Contadino e dei Prodotti della Nostra Terra Al mercato è possibile acquistare direttamente dalle aziende produttrici numerosi prodotti agricoli, quali frutta, verdura, formaggi, salumi, miele, marmellata, ecc., provenienti esclusivamente dalle colline di Brisighella. Fognano
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OGNI MERCOLEDì dalle 16.30 alle 19.30 MERCOLBIO Produttori a KM0 Organizzato dal GAS di Imola. Centro sociale La stalla Via del Serraglio, 20 - Imola (BO) www.gasimola.ilbello.com OGNI 1° e 3° VENERDì DEL MESE dalle 16 alle 19 MERCATO DELLA TERRA Ortaggi e frutta, pane e biscotti, latte e yogurt, uova e carne, formaggi e salumi, vino e birra, miele e marmellate, fiori e pasta fresca. - Organizzato da Slow Food. - Mercato Ortofrutticolo di Viale Rivalta, 12 - Imola (BO) www.mercatidellaterra.it
LIDO DI CLASSE OGNI VENERDì dalle 18 alle 23 MERCATO DI CAMPAGNA AMICA A KM ZERO Offre prodotti provenienti dagli allevamenti e dalle aziende agricole del territorio. Si tiene all'aperto e raggruppa produttori del territorio provinciale che vendono orto-frutta, conserve vegetali e prodotti trasformati, miele. Viale Caboto - Lido di Classe
LUGO OGNI VENERDì dalle 17.30 alle 20 BIOMARChè LA NATURA IN PIAZZA Mercatino dei prodotti biologici ed erboristici. Logge del Pavaglione - Lugo OGNI SABATO dalle 8.30 alle 13.30 MERCATO CONTADINO I produttori agricoli del Mercato del Contadino offrono una ricca varietà di prodotti del nostro territorio, di alta qualità e a basso impatto ambientale. Piazza 1° Maggio - Lugo
RAVENNA OGNI LUNEDì e OGNI GIOVEDì dalle 15 alle 18 MERCATO CONTADINO Il mercato contadino ribadisce l'esigenza di un'agricoltura costruita dal basso, nel rispetto della terra e della dignità di chi ci vive e lavora, e la necessità di creare un mercato senza mercanti, che abbia come base un rapporto vero e immediato tra produttori e consumatori. Piazza della Resistenza - Ravenna OGNI MARTEDì pomeriggio MERCATO CONTADINO Bancarelle con frutta, verdura di stagione e specialità del territorio, vendute direttamente dai produttori locali. Darsena - Ravenna OGNI MARTEDì dalle 16.30 alle 20 MERCATO BIOMARChé DEI PRODUTTORI BIOLOGICI Mercato settimanale dei produttori biologici del territorio. Prodotti di stagione certificati biologici secondo le norme europee ed internazionali e controllati dagli organismi riconosciuti dal Ministero dell'Agricoltura. Piazza San Francesco – Ravenna OGNI MARTEDì dalle 17 alle 20 MERCATINO DEL GRAS Da più di sei anni a Ravenna esiste il GRAS, Gruppo Ravennate d’Acquisto Solidale: un gruppo di persone che acquistano in gruppo direttamente dai produttori. - Centro Sociale Spartaco, Via Chiavica Romea, 88 - Ravenna OGNI 3° SABATO e 3a DOMENICA DEL MESE MOSTRA MERCATO DEL NATURALE E DEL BIOLOGICO Per fare la spesa in modo sostenibile e responsabile, acquistando prodotti agricoli di stagione, selezionati con cura, sempre freschi e di origine garantita. Piazza Giovanni XXIII Castel S. P. T. (BO) www.campagnamica.it
RUSSI OGNI GIOVEDì dalle 8.30 alle 13.30 IL MERCATO DEL CONTADINO Offre prodotti provenienti direttamente dalle aziende agricole del territorio di Russi e dintorni. Piazza Farini - Russi
"Non è importante fare dei passi che un giorno ci condurranno al fine, ognuno di questi passi deve essere in se stesso Goethe una meta."
速
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DICEMBRE 2015