B U O N E P R AT I C H E , B E L L E I D E E E B U O N A A M M I N I S T R A Z I O N E
PRIMAVERA 2016
COPIA OMAGGIO
BIO-ECO RIVISTA INDIPENDENTE
ESTATE 2017
Supplemento di Vivere Sostenibile - Giugno 2017 - n. 40
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EDITORIALE
DIVENTIAMO ERETICI E CORAGGIOSI, CONCEDIAMOCI LIBERTÀ E FELICITÀ! tempo di lettura: 4
di Silvano Ventura - direzione@viveresostenibile.net Grazie al lavoro che svolgo, incontro moltissime persone e, purtroppo, tante di queste sono tendenzialmente insoddisfatte e infelici. Spesso si tratta di “belle persone”, che fanno lavori interessanti, che hanno amici e una vita sociale e affettiva abbastanza gratificante, ma allora mi chiedo, perché non si sentono pienamente libere e felici? Forse è perché, tutti, cerchiamo nel posto sbagliato: fuori di noi stessi, invece che dentro. Questo accade perché è più facile dare la colpa della nostra insoddisfazione agli altri, all’ambiente, alla società, alla crisi, alla scarsità di denaro, ecc. E’ enormemente più facile e comodo, passare le nostre giornate lamentandoci e giudicando, ma questo non ci renderà né liberi, né felici. Felicità e libertà, sono una responsabilità personale di ognuno di noi! Uno dei temi di insoddisfazione che più spesso mi viene proposto, è la scarsità di denaro. Ma è vero che i soldi fanno la felicità? Penso che difficilmente si possa davvero sentirsi più liberi e realizzati, semplicemente guadagnando di più e spendendo di più. La sola disponibilità finanziaria, non può dare gioia e realizzazione, ma è il modo più semplice e “socialmente apprezzato”, per cercare la felicità e la libertà nel modo e nel posto sbagliato: fuori di noi. La “ruota del criceto”: lavora di più, per spendere di più in modo che la tua necessità di denaro ti costringa a lavorare ancora di più, è così “ipnotica” da farci spesso dimenticare la gabbia nella quale è inserita! Il racconto della mia esperienza personale che voglio condividere con voi, è quello della strada che personalmente sto percorrendo per cercare un senso nella mia vita, per cercare di essere piena-
mente libero e felice, condividendo queste gioie con le persone che mi circondano. Non è una strada facile, perché passa dalla piena e totale assunzione della responsabilità delle mie scelte e delle conseguenze che queste comportano, su di me, sulla mia vita e su quella delle persone che amo. Tuttavia credo sia necessario avere il coraggio di decisioni, a volte dolorose, che mi facciano crescere, evolvere a livello personale e
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spirituale. Non è facile e non esistono scorciatoie. O meglio, ne esistono tante! Ma che senso ha prendere una scorciatoia e perdersi così i panorami più belli e incantati della propria vita? Ognuno di noi ha il proprio destino e il proprio percorso verso la felicità. Riconoscere questo percorso è la prima responsabilità che dobbiamo accettare. Basta scuse e basta dare la responsabilità della nostra vita ad altri. La responsabilità è potere! Il potere di agire in prima persona sulla propria esistenza con scelte grandi e piccole, ogni giorno della nostra vita. Lo scopo ultimo della vita è quello di evolvere, di conoscere, di imparare, di restituire e condividere conoscenza, emozioni e ricchezza, alle persone che amiamo e all’ambiente che ci circonda. Scendere dalla ruota del criceto delle convenzioni sociali e aprire la gabbia della pigrizia personale e delle abitudini, assumendosi appieno la responsabilità del proprio cammino nel mondo e nella vita. Per me questo significa essere eretici e coraggiosi. Per me questa è la felicità!
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Tutti i nostri siti sono su Redazione Nazionale Via F. Santi 4 - 40055 Castenaso (BO) Supplemento a Vivere Sostenibile Dicembre 2016 - n°34 Direttore Responsabile Silvano Ventura direzione@viveresostenibile.net
ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE
PRIMAVERA 2016
BENESSERE CORPO E MENTE Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
VACANZE ECO ESSERE VEGANI AGRI-CULTURA
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Capo Redazione Maddalena Nardi redazione@viveresostenibile.net
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Produzione di energia… le rivoluzioni che verranno tempo di lettura:
A cura di Giovanni Santandrea,Transition Italia Coloro che mantengono una visione ampia verso un mondo che possa essere sostenibile nel prossimo futuro sanno bene quanto sia importante il settore energetico. Lo abbiamo scritto tante volte: bisogna trovare urgentemente soluzioni adeguate alle più che reali minacce derivanti dai cambiamenti climatici. Questo processo passa anche attraverso una riprogettazione dei grandi sistemi delle rete elettriche nazionali. Facciamo un passo indietro. In Italia a partire dal decreto Bersani del 1999 sulle liberalizzazioni, da una costola di ENEL, è stata creata TERNA s.p.a. (Trasmissione Elettrica Rete Nazionale). Ora Terna è un’azienda privata che ha come azionista di maggioranza relativa Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., controllata a sua volta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La mission di Terna non è tanto la produzione dell’energia, quanto quella del suo trasporto collegando i fornitori ai consumatori. Infatti le società che producono energia obbligatoriamente si appoggiano a Terna per distribuire l’energia ai loro clienti. Allo stato attuale le normative non permettono ad un piccolo produttore di energia elettrica la vendita diretta ad altro privato. In pra-
Voglio vivere così di Maddalena Nardi
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E’ di questi giorni la notizia di una nuova attesissima “diavoleria” tecnologica (ma non da me!), che sarà disponibile dal 2018 e che unirà la realtà virtuale con la realtà aumentata… In pratica chi lo vorrà potrà comprare (a caro costo dico io!) una sorta di schermo applicato a degli occhiali grazie al quale una stanza qualunque dove noi viviamo, composta magari da tavolo, computer e sedia, potrà essere da noi vissuta e addobbata (in questo mondo parallelo che risiede solo nei nostri occhiali) da quadri, fiori, cagnolini scodinzolanti. Perplessa, non posso dirmi altro che perplessa, nel sentire l’esperto informatico di turno che si eccita all’idea che “in questo ambiente che avremo creato, potremo aprire finestre galleggianti nell’aria con chat, messaggi email, etc…”. Mi chiedo cosa di tutto questo può renderci felici. Mi chiedo quanti, anche tra le persone che conosco, adoreranno passare il loro tempo (vera moneta rara dei nostri anni) chiusi in casa con dei paraocchi tecnologici che illudono la nostra mente di stare vivendo una vita artefatta, inodore e senza consistenza alcuna. Passeggio per la strada in questi giorni di primavera, in cui il sole sulla pelle è un piacere unico, in cui i fiori sugli alberi sono invasi da ronzanti api operaie che scatenano la loro essenza nell’aria, con un cielo azzurro dove perdersi seguendo la forma delle nuvole. E’ questa la realtà che voglio vivere, quella della vita che posso percorrere, annusare, toccare e in cui una risata può essere da richiamo per persone nuove da incontrare. Per davvero mi viene da scrivere, perché anche di incontri in questi tempi se ne fanno sempre più tramite uno schermo invece che guardandosi negli occhi o scambiandosi un abbraccio da cuore a cuore. E allora penso che una parte di mondo è fatta per distrarci, per portarci dentro uno schermo e lontano dal nostro essere uomini e donne nel mondo, in contatto con il nostro respiro o con il battito costante e rassicurante del nostro cuore. E’ nella vita reale che possiamo trovare la felicità: nei gesti di tutti i giorni, nello stupirci della estrema perfezione di un fiore o della maestosità di un albero in mezzo alla solita piazza; nell’incontro del nostro vicino di casa, nel canto di un merlo all’imbrunire, nella magia di una bolla di sapone. E allora facciamo attenzione alla vita che viviamo, come una meditazione vigile, portando la mente a seguire il tatto del nostro respiro, a cogliere il gusto della mela che, prendendoci tutto il tempo, potremo gustare in tutta la sua fragranza, perdendoci negli occhi del nostro amato, che non hanno fine! Così saremo presenti, così potremo dire di aver vissuto al meglio, così saremo sempre grati alla Vita e a tutte le opportunità che ci riserva, generosa e abbondante in ogni suo aspetto. Tutto questo è alla portata di ognuno di noi e non ha bisogno di altro che della nostra stessa intenzione.
tica i piccoli impianti di produzione di energia rinnovabile, quali il fotovoltaico domestico, per poter vendere energia devono stipulare un contratto con GSE, altra azienda controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. GSE, diventando l’unico intermediario tra piccolo produttore e rete di distribuzione nazionale, effettua quello che si chiama “ritiro dedicato” che esonera il produttore da qualsiasi altro onere e vincolo. La difficoltà della contabilizzazione dei flussi energetici in qualche modo forzò questo vincolo che ancor oggi non permette uno scambio veramente libero tra piccoli produttori e utilizzatori finali. Uno degli ostacoli era costituito dalla mancanza di una tecnologia di contabilizzazione degli scambi adeguata alle specifiche necessità. In Europa in questi ultimi anni sono stati realizzati nuovi protocolli di scambio che superano i vecchi vincoli. Ad esempio in Olanda dal 2014 è possibile vendere energia elettrica tra privati: chi ne produce in eccesso la vende al vicino tramite internet. L’azienda olandese Vanderbron (che significa “dalla fonte“) ha ideato una piattaforma che collega i privati che sono produttori di energia con quelli che sono consumatori. Nel sito della Vanderbron è possibile decidere il tipo di contratto più congeniale (annuale, triennale o anche bimensile) e di quanta energia si ha bisogno, dopo di che, visitando i profili di chi possiede turbine o pannelli solari, si decide chi contattare. Succede per l’energia quello che ormai abbiamo imparato a conoscere per altri ambiti, pensiamo ad esempio alle piattaforme di ospitalità o di viaggio, tipo Airbnb o BlaBlaCar. Il progetto sta funzionando perché garantisce ai produttori maggiori introiti e ai consumatori prezzi più bassi rispetto al sistema di distribuzione dell’elettricità con pochi gestori. Praticamente in questo modo si realizza concretamente ciò che da tempo prefigura Jeremy Rifkin. È la “terza rivoluzione industriale”, ampiamente descritta nel suo recente libro “La società a costo marginale zero”. La seconda rivoluzione industriale si è fondata su meccanismi di centralizzazione: telecomunicazioni, combustibili fossili e nucleare a buon mercato. Sappiamo che è irrimediabilmente al tramonto, anche per gli insostenibili costi ambientali che essa comporta. La terza rivoluzione industriale si fonda sulla sharing economy, in cui i consumatori sono anche produttori, “prosumer”. Il neologismo nasce dalla fusione dei vocaboli inglesi corrispondenti ai nostri “produtto-
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ri” e “consumatori”. In questo scenario prossimo venturo non sarà più fondamentale il possesso, ma l’uso comune. Sarà una società basata sullo scambio di beni e servizi che le persone contribuiranno a creare: che si tratti di automobili, di energia, di servizi, di giocattoli dei figli. È la common sharing economy che sta nascendo dal vecchio capitalismo. Tornando ai modelli di produzione e trasmissione di energia stiamo per vivere la rivoluzione delle smart grid. Si basano sulla sinergia tra rete elettrica e la rete internet, che può permettere di gestire la rete elettrica in maniera “intelligente”. Risolve due differenti compiti. Il primo è quello di contribuire a migliorare il grado di efficienza della distribuzione elettrica, minimizzando i sovraccarichi. In secondo luogo, elimina l’esigenza di centralizzare la produzione, tipica delle grandi reti. Introduce una nuova possibilità di generazione distribuita. Tutto questo è possibile grazie alla tecnologia informatica chiamata “blockchain”, la stessa su cui si è sviluppato Bitcoin. Ricordiamo che la rete Bitcoin consente il possesso e il trasferimento anonimo dell’omonima moneta. Le informazioni che registrano le transazioni dei bitcoin sono memorizzate su un portafoglio digitale che svolge funzioni simili a una banca. E’ sicura e affidabile grazie al database distribuito che consente ai diversi nodi della rete di custodire i dati e, contemporaneamente, essere i garanti di ciascuna singola transazione. La tecnologia Blockchain può essere applicata senza problemi sia alle transazioni monetarie, quanto agli scambi di pacchetti di elettricità tra vicini di casa, e non solo.
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La Cannella
Pasta fatta in casa senza uovo con farina integrale di Stefania Rossini, blogger esperta di autoproduzione e decrescita
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di Simona Barbera
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La pasta fatta in casa rustica oltre che di facile realizzazione ha tempistiche davvero a prova di lavoratrice delle 12 ore. E’ svelta, è molto appetitosa e sazia parecchio; con un buon sugo di verdure la si potrà servire quasi come piatto unico, ai bambini di sicuro si! Per questo dico che se avete un essiccatore preparatene un bel po’ cosi da averne sempre di scorta per ogni evenienza. Quello che propongo oggi è pasta fatta in casa senza uovo, integrale: buona, facile, veloce, e con due varianti, alla preparazione base: • farina integrale gr 500 • acqua quanto basta per ottenere un composto omogeneo • pizzico di sale Potrete poi aggiungere farina di verdure, cioè verdure essiccate e poi ridotte in polvere, nella quantità desiderata, io ho aggiunto circa, per la pasta verde 4 cucchiai i farina di prezzemolo, e per la pasta gialle, 2 cucchiai colmi di curcuma. Una volta impastato potrete se avrete tempo lasciare riposare l’impasto per una ventina di minuti, cosi che eviterete di impastare, quando avrete a rilavare l’impasto sarà liscio, basta aspettare… è una sorta di autolisi! Stendete con un matterello fino allo spessore desiderato, avvolgere la pasta su se stessa formando un rotolo, cospargete molto bene di farina altrimenti si attacca. Fate bollire dell’acqua salata e a bollore tuffateci la pasta, tempo pochi minuti tenendo mescolato sarà cotta, condite a piacere. Nel mio caso ho condito con un olio delicato e biologico. Fonte: www.naturalmentestefy.it
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Questa favolosa spezia diffusa in tutto il mondo si ricava da una pianta proveniente dallo Sri Lanka. La cannella, chiamata anche cinnamomo, viene venduta solitamente in stecche, avvolte su stesse, di colore marrone rossastro. Queste stecche vengono preparate manualmente, arrotolando i pezzi migliori e più lunghi della corteccia esterna dell’albero; la “rollatura” viene eseguita quotidianamente durante l’essiccazione fino a che le stecche non diventano ambrate, lisce, sottili e fragili. Questi preziosi bastoncini, grazie al loro aroma dolce, caldo e penetrante, vengono usati per aromatizzare thè, tisane, liquori, grappe. Inoltre, tritandoli, si può ottenere una polvere utile in cucina per aromatizzare dolci come torte, biscotti, arrosti e risi. La cannella, grazie alla sua particolare composizione chimica ricca di tannini, acido cinnamico, minerali tra cui calcio, manganese, ferro, potassio e magnesio, vitamina A e C, mostra diverse proprietà salutistiche. Tali proprietà ci forniscono ben 10 buoni motivi per assumere questa straordinaria spezia: 1) proprietà digestive: ottima una tisana a base di cannella, preparata semplicemente mettendo un cucchiaino da tè di polvere di cannella in una tazza d’acqua bollente, lasciando in infusione per 1012 minuti circa, filtrare e bere dopo i pasti. Ricordatevi di non berne più di tre tazze in un giorno; 2) regolazione degli zuccheri nel sangue: riduce la glicemia; 3) antibatterico e antimicotico naturale: per quest’azione si usa solitamente l’olio essenziale di cannella; 4) riduzione del dolore articolare causato dall’artrite; 5) azione antiossidante e preventiva per il cancro; 6) riduzione dei dolori mestruali; 7) migliora la memoria: secondo alcune ricerche, l’aroma e il sapore della cannella agiscono come stimolanti cognitivi, migliorando la memoria. Proprio per questo motivo sembrerebbe un ottimo rimedio naturale contro diverse malattie neurodegenerative, tra cui il morbo di Alzheimer; 8) rimedio contro il mal di gola: una tazza di acqua calda con miele e 2 cucchiai di cannella o un bastoncino e un pizzico di pepe; 9) azione carminativa; 10) azione depurativa per il fegato.
Pane al grano saraceno senza cottura (raw) e senza glutine di Rosaria Scotto – www.ifioridelbene.com/blog
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Il “Raw food” letteralmente può essere tradotto in cibo crudo, da qui spesso associato al crudismo. In realtà durante la preparazione di cibo “raw”, non è prevista l’utilizzo di temperature superiori ai 40 °. Per realizzare questo tipo di pane, infatti, non è prevista una cottura classica, ma un’essiccazione al sole o in essiccatore. Non è previsto lievito, quindi non sarà un pane soffice, ma piuttosto una schiacciatina croccante, tipo cracker. Il grano saraceno non contiene glutine, quindi questa ricetta è indicata anche per i celiaci. Ingredienti: • 1/2 Kg di grano saraceno • 1 Kg di zucchine • aromi e spezie (aglio, cipolla, rosmarino, prezzemolo) • 1 cucchiaino di sale • 2-3 cucchiai di olio extravergine di oliva • 2-3 tazze di semi di lino (in alternativa altri semi, che danno gusto e croccantezza) Mettere in ammollo per almeno 12 ore il grano saraceno. Tritare finemente in un mixer le zucchine, poi aggiungere il grano bel lavato e scolato, e poi tutti gli altri ingredienti. Bisogna ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Stendere l’impasto in sfoglie sottili (più sono sottili, prima si seccano). L’ideale sarebbe utilizzare la macchina a manovella per stendere la pasta. Stendere le sfoglie al sole su telai e lasciare asciugare per mezza giornata, avendo l’accortezza di capovolgerle. Oppure inserire in essiccatore per 4-6 ore per lato. Le zucchine, come il lino, possono essere sostituite da altre verdure a piacere, come ad esempio carote o zucca. Volendo se ne può fare una versione dolce, sostituendo il sale con lo zucchero (o miele) e le verdure con bacche di goji, uvetta, ciliegie o altra frutta, purché non apporti troppa umidità al composto che altrimenti impiegherebbe molto più tempo per essiccarsi. Con questi quantitativi si ottengono davvero molte sfoglie, che si conservano in un recipiente ermetico per diversi giorni.
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Mangiare i fiori di Beatrice Calia
I fiori portano sempre una speciale nota di bellezza, e in cucina coi loro colori, profumi, e sapori inaspettati possono donare un tocco di classe alle nostre preparazioni, con semplicità ed eleganza. Ogni stagione ci dona fiori diversi, primule, violette, borragine, lavanda, rose, girasoli, le fioriture di tutte le aromatiche, e poi ancora robinia, nasturzi, camomilla, margherite. Quelli più semplici da reperire sono proprio quelli che nascono da odori, verdure e piante aromatiche. Da sempre portiamo sulla nostra tavola, cavolfiori, carciofi, broccoli, fiori di zucca, ma esistono oltre 40 fiori edibili che possiamo utilizzare in cucina, non solo come decorazione, ma come valore aggiunto ai nostri piatti. Un fiore nel piatto porta il sorriso sui volti e stimola ad accogliere il cibo ispirati dalla bellezza di cui i fiori sono portatori. Ecco alcuni esempi:
Ricetta andalusa: ceci con spinaci di Maddalena Nardi
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Garbanzos con espinacas è uno dei piatti che ho più amato nel mio recente viaggio in terra Andalusa (vedi reportage in Italia Sostenibile di questo numero). Fa parte delle ricette della Spagna del sud, un gustoso e inaspettato piatto lasciato in eredità dai Mori a Siviglia e zone limitrofe. Ingredienti per 4 porzioni 400 gr. di ceci cotti (si possono prendere anche in vasetto già cotti controllando il peso) 400 gr. di spinaci una ciabattina-pane da 70 gr. circa raffermo da almeno un giorno da 1 a 3 spicchi di aglio un cucchiaino di semi di cumino 1 mazzetto di origano fresco 1 peperoncino secco piccante 1 cucchiaio di aceto di vino rosso 8 – 10 stimmi di zafferano, 4 cucchiaini di paprika affumicata detta anche pimenton olio, sale e pepe qb. Preparazione Ammollate 200 gr. di ceci secchi per una notte, scolateli, portateli a ebollizione e cuocete per 3 minuti schiumandoli, poi continuate per 15 minuti in pentola a pressione lasciandoli intiepidire nella pentola, oppure prendete due vasetti da 200 gr. di ceci già cotti, sciacquateli e scolateli. Tagliate a cubetti il pane e fatelo rosolare in 4 cucchiai di olio, affettate l’aglio e sfogliate i rametti di origano, aggiungete tutte e due più il peperoncino e i semi di cumino al pane in padella e lasciate un paio di minuti a fuoco basso a rosolare. Ora mettete tutto nel mixer con il cucchiaio di aceto e frullate, rimettete la mistura di pane in padella e aggiungetevi i ceci lasciando che si insaporiscono con tutti gli odori, salate e pepate. Mettete gli stimmi di zafferano in infusione in 5 cucchiai di acqua bollente, dopo qualche minuto versate sui ceci. Dopo aver lavato bene gli spinaci o erbette, mettete le foglioline tagliuzzate in una padella senza coperchio così manterranno il loro colore verde, con 4 cucchiai di olio e a fuoco medio. Salate e non aggiungete acqua, basterà quella che rilasceranno, quando saranno ben appassite trasferitele nella padella con i ceci e rimescolate ben bene, lasciate a fuoco basso per circa 10 minuti in modo che tutto si insaporisca regolando di sale e pepe. Impiattate e spolverate con la paprika affumicata, aggiungete un filo di olio e per finire qualche cubetto di pane fritto, vedrete che gusto!
Calendule - potete utilizzarle spetalate da unire a creme o guarnire risotti, insalate, dolci o gelati. Io amo metterle nelle mie acque profumate. Fanno parte dei fiori della donna. Nasturzi - Se soffrite di leggera insonnia il nasturzio vi darà una mano. È anche un leggero afrodisiaco. Il suo sapore è leggermente piccante, caratteristica per cui è ottimo in insalata, nelle zuppe o salse, ma anche nelle bevande e nei dolci. Io lo adoro!! Rose - sono speciali per creare piatti meravigliosi e sensuali. I petali di rosa sono famosi per la preparazione di gustose marmellate, sciroppi e liquori, preparazioni dolci e salate. Negli ultimi anni mi son ritrovata a preparare interi pranzi a base di rose, ed è stato bellissimo! Panzè - bellissime, colorate e un poco altezzose. Perfette per guarnire un piatto o per completare macedonie e insalate. È il fiore che comprava sempre la mia nonna Tecla… mi raccomando si utilizzano solo se coltivate da voi, i fiori devono essere bio bio bio! Se volete conoscerli e imparare ad usarli vi aspetto il 14 giugno alla Scuola di Gusto.it con “I fiori nel piatto”. Insieme faremo un bellissimo viaggio sensoriale alla scoperta dei fiori eduli. Come utilizzarli, dove comprarli, proprietà, usi e segreti. Vi mostrerò come fiori, erbe e spezie possono creare piatti speciali, completare splendide misticanze, finire torte salate sopraffini, ma possono essere utilizzati in tisane, marmellate, conserve, dolci e gelati. Vi
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invito a sfogliare le pagine del mio sito: www.beatricecalia.it Un abbraccio dall’Erbana, Chef di Cucina Natural Green, specializzata in cucina impreziosita dall’uso di erbe e fiori spontanei. Sperimentate sempre ed abbiate cura di voi che siete l’ingrediente principe della Vita!
Intolleranza al frumento e celiachia: come distinguerle e trattarle di Elisa Cardinali, Biologa Nutrizionista Gli alimenti che mangiamo più frequentemente sono anche quelli che possono provocare i sintomi più tipici delle intolleranze: gonfiore addominale, colite, crampi, acidità di stomaco e dermatiti. In Italia l’alimento di maggior consumo è il frumento e, molto spesso, si commette l’errore di confondere l’intolleranza a questo cibo con la celiachia che è un’intolleranza permanente al glutine ed, in particolare, a delle proteine dette gliadine presenti nel grano, nel farro nell’orzo, nel kamut, nella segale, nella spelta e nel triticale. Se la celiachia, di cui è presente una spiccata componente familiare, viene diagnosticata tramite una biopsia dei villi intestinali che risultano appiattiti e ridotti, l’intolleranza al frumento viene individuata tramite un’analisi delle IgG, che evidenziano il contatto ripetuto e frequente con quest’alimento. Nell’individuo celiaco, al momento, l’unica terapia consiste nell’esclusione completa degli alimenti contenenti frumento, mentre per l’individuo intollerante è possibile guarire gradatamente rieducando il corpo a tollerarlo. Tuttavia, nonostante le evidenti differenze, almeno inizialmente, le due diete possono coincidere per diversi giorni della settimana in cui gli alimenti contenenti frumento saranno banditi anche
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per l’intollerante e saranno sostituiti con alimenti alternativi. E’ bene comunque mantenere un’alimentazione equilibrata e bilanciata con tutti i nutrienti anche per i giorni di esclusione. La colazione potrebbe essere impostata con gallette di riso, mais o grano saraceno su cui spalmare ricotta magra e marmellata o miele. A pranzo e a cena la fonte di carboidrati sarà costituita da riso, pasta di mais, patate, polenta, miglio e quinoa mentre per fonti proteiche, verdura e frutta non esistono limitazioni particolari anche se alimenti troppo grassi andrebbero limitati per non infiammare un intestino già indebolito e provato. E’ una buona abitudine mantenere gli spuntini per tenere sotto controllo la produzione di insulina e, anche qui, la scelta può essere ampia: frutta fresca, yogurt, latte, gelati e sorbetti senza addensanti, gallette farcite con formaggio o affettati magri (gluten free). Infine non va trascurata la scelta delle bevande: soprattutto quelle alcoliche come birra, whisky, gin e vodka contengono frumento e andrebbero evitate, mentre per l’assunzione di spremute, latte vaccino, tè, tisane, latte di riso, avena e soia non ci sono controindicazioni, ma un attento controllo dell’etichetta nutrizionale è sempre consigliabile.
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BENESSERE CORPO E MENTE ESTATE 2017
Noccioli di albicocca: un sorpresa per la pelle secca L’olio di noccioli di albicocca è idratante, nutriente, antiossidante e protettivo, sono queste le sue principali qualità cosmetiche. Ottenuto dalla spremitura a freddo dei noccioli dei frutti della pianta, contiene vitamine A ed E considerate responsabili della bellezza e della elasticità della pelle, acido oleico e linoleico (acidi grassi essenziali), e fitosteroli. L’albicocco, Prunus armeniaca, è un albero da frutto della famiglia delle rosacee; originario della Cina, è giunto in Europa dall’Armenia durante l’Impero romano. L’olio di noccioli di albicocca viene utilizzato nella cosmesi naturale principalmente perché ha delle proprietà protettive ed emollienti: è capace di stimolare la produzione di sebo nelle pelli secche e delicate. Inoltre idrata a fondo la pelle e combatte i radicali liberi, ha quindi un’azione elasticizzante, che serve a prevenire rughe e smagliature. I fitosteroli aiutano la pelle anche a proteggersi dai raggi UV. Come se non bastasse, l’olio di albicocca ha un effetto calmante sulla cute infiammata o irritata, aiuta a ridurne lo stress e può essere usato come struccante naturale. L’olio è molto delicato, si assorbe rapidamente e non unge. Mescolandolo con oli essenziali o creme, è possibile ottenere anche cosmetici per la cura completa del corpo e per massaggi drenanti profondi. Molto valido per fare impacchi e maschere, rende morbidi e lucenti i capelli: si unisce l’olio di albicocca all’olio di lino, si ap-
Eco-cosmetici: bellezza a zero rifiuti tempo di lettura:
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plica sui capelli leggermente inumiditi prima di fare lo shampoo, si lascia agire dai 20 ai 30 minuti. Questo rimedio naturale è adatto a chi ha i capelli sfibrati e spenti. L’olio di colore giallo tenue, dal sapore dolce simile a quello delle mandorle, è molto buono da usare anche come alimento. In commercio esistono diversi marchi che commercializzano olio di semi di albicocca biologico spremuto a freddo.
I sei esercizi di Rudolf Steiner
di Giovanna Visentini - gio.visentini@libero.it
Premetto che non sono né buddista né antroposofa, ma nel mio cammino sono stati fondamentali sia gli insegnamenti di Gautama il Budda sia quelli di Rudolf Steiner. Ultimamente un mio insegnante ha presentato nell’ambito di una sua lezione i sei esercizi di Steiner e questo mi ha motivata a riproporli nel mio gruppo di lavoro. Con piacere e gratitudine li passo anche in questo articolo con la speranza che vi possano essere utili nel cammino evolutivo che state percorrendo. Questi esercizi hanno come finalità l’apertura del 4° chakra nonché la conquista degli stati Alfa. Ogni esercizio si esegue tutti i giorni per un mese. 1°mese/1°esercizio: scegliere un oggetto possibilmente banale (un bicchiere, uno spillo ecc.) da cambiare ogni giorno e per 10 minuti concentrare l’attenzione su di esso. Se la mente tende a divagare riportare gentilmente l’attenzione sullo stesso. Facilita l’esercizio giocare con l’oggetto, quindi toccarlo, odorarlo... Questo esercizio ci aiuta a sviluppare la capacità di stare nel qui ed ora e a imparare ad innamorarci di ciò che facciamo. 2°mese/2°esercizio: fare qualcosa di NON-NECESSARIO e ‘DIVERSO’ da ciò che si fa abitualmente, se si riesce più o meno la stessa ora, per la durata di almeno 10 minuti. Per esempio si può ascoltare una canzone che non si è mai sentita o fare una strada che non abbiamo mai fatto, si può spostare l’orologio nell’altro braccio o scrivere con la sinistra se si è destrorsi ecc. Questo ci aiuta a capire che possiamo sempre portare nuova linfa, nuovo ossigeno nella nostra vita, nelle nostre attività, nei nostri rapporti. 3°mese/3°esercizio: evitare gli eccessi emozionali sia positivi che negativi. Ciò che ci fa perdere la CENTRATURA è da con-
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siderarsi non funzionale. Ad esempio se qualcuno ci fa perdere la calma usare il Respiro, uscire dalla stanza, bere un bicchiere d’acqua ecc. Questo esercizio ci fa acquisire la giusta distanza osservativa e ci permette di non essere agiti dalle Emozioni Reattive. Dal 3° mese si tratta non tanto di fare esercizi quanto di effettuare un cambio di atteggiamenti. 4°mese/4°esercizio: contemplare situazioni che sembrano insopportabili e sforzarsi di trovare elementi di perfezione senza ‘se’ e senza ‘ma’. Questo esercizio è illustrato egregiamente dal seguente famoso apologo: “Un giorno Gesù mentre passeggia con i suoi discepoli incontra la carogna imputridita di un cane. Gli apostoli si allontanano disgustati, ma presto si accorgono che Gesù non è più con loro. Alcuni tornano indietro a cercarlo e lo trovano estasiato davanti alla carogna del cane, allibiti lo chiamano e Gesù uscendo da un stato contemplativo esclama: Che denti meravigliosi aveva questo cane!” Questo esercizio risveglia la Coscienza Cristica che coglie aspetti di perfezione ovunque. 5°mese/5°esercizio: sforzarsi di vivere le cose come se le affrontassimo per la prima volta e cercare di scoprire ogni volta qualcosa di nuovo, qualcosa che prima non si era notato. Questo esercizio ci porta a capire come l’assenza di pregiudizi permetta di sperimentare nuove cose ed emozioni anche in ciò che pensiamo di conoscere benissimo e che diamo per scontato. 6°mese/6°esercizio: applicare tutti e cinque gli esercizi nella vita quotidiana. Senza programmare nulla si cerchi di applicare l’atteggiamento più adatto, a seconda delle circostanze in cui ci veniamo a trovare. In questo modo si crea una “risonanza armonica tra il mondo interiore dell’Anima ed il mondo sensibile”. Secondo il mio insegnante questi 5 esercizi Steineriani + uno, possono considerarsi un Corso completo di Autoiniziazione. Anch’io ritengo che questi sei esercizi uniti alla meditazione ‘Vipassana’ (‘Mindfulness’ nella versione occidentale), rappresentino un Modello di riferimento completo per chiunque voglia intraprendere un percorso evolutivo di crescita interiore e consapevolezza. Per approfondire il pensiero di Rudolf Steiner, si veda il libro: “La filosofia della libertà” editrice antroposofica Milano. Per i sei esercizi, si veda: “L’iniziazione” di Rudolf Steiner editrice antroposofica Milano.
Anche nel campo della bellezza si può contribuire alla riduzione dei rifiuti da imballaggi e a dare la propria impronta ambientale con una scelta ecologica. Vi sarà capitato di cestinare pacchetti e cartoncini di prodotti cosmetici a pochi minuti dall’acquisto. Sebbene molte aziende abbiano già optato per l’eliminazione del foglietto illustrativo (stampato ora direttamente sul contenitore) o per l’utilizzo di astucci in cartone riciclato o, ancora, per la limitazione di imballaggi secondari, c’è ancora molta strada da fare. Per fortuna ciascun consumatore può assumersi la responsabilità durante gli acquisti in campo cosmetico e forse questa edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti potrà farci cittadini più virtuosi. Per essere ecologici anche quando ci si prende cura di sé, infatti, si può optare per diverse soluzioni: 1 – Scegliere supermercati senza imballaggi e negozi alla spina Sono sempre più diffusi franchising di supermercati o botteghe di prodotti per la cura della persona che selezionano articoli con minor impatto sull’ambiente. Le aziende che optano per la riduzione del waste packaging contribuiscono a limitare la produzione di rifiuti che, sebbene differenziabili, si rivelano decisamente inutili e superflui. 2 – Autoprodurre e riciclare i contenitori Per chi vuole cimentarsi con il fai-da-te, sono numerosi i tutorial on-line e i corsi con cui imparare a produrre creme per il viso, scrub, detergenti e struccanti. Una volta acquistati gli ingredienti e i materiali necessari, si potrà abbattere la produzione di imballaggi riciclando i contenitori che già si possiedono. 3 – Acquistare saponi solidi Un’altra valida alternativa per l’igiene personale priva di imballaggi superflui e senza sprechi prevede l’acquisto di saponi solidi. Ritornare alla classica saponetta per lavarsi permette di risparmiare e limitare confezioni in plastica. Anche alcuni tipi di shampoo sono ormai disponibili in formato solido, rivelandosi perfetti da portare in viaggio. 4 – Optare per cosmetici eco-bio Nella scelta di articoli per il make-up si ha un vasto ventaglio di prodotti eco-bio, che si contraddistinguono per il rispetto dell’ambiente e la selezione di ingredienti provenienti da agricoltura biologica. Alcune certificazioni, come ICEA, in particolare, garantiscono l’impiego di materie prime a basso impatto ambientale; anche per gli imballaggi si fa attenzione ad evitare materiali come il polivinilcloruro (e derivati) e altri materiali in grado di liberare tossine nell’aria durante la combustione. Insomma, anche quando ci si prende cura di sé e della propria bellezza si può fare attenzione e imparare ad essere green e a zero rifiuti (o quasi). Fonte: www.menorifiuti.org
Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
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Marinaleda: il paese dell’utopia realizzata, che ha battuto la crisi e la disoccupazione Sorprese e conferme nel viaggio alla scoperta del piccolo “pueblo” andaluso, che ha saputo fare della pace e del lavoro condiviso la propria bandiera e la propria realtà di Silvano Ventura e Maddalena Nardi Nella strada da Siviglia a qui, il paesaggio di colline basse coperte di olivi e di campi di grano ancora verdissimi, puntellato di bianche “fazendas”, su uno sfondo di un cielo azzurro intenso, ci è sembrato un dipinto. La strada taglia perfettamente in due parti l’abitato composto di piccole case bianche, rese abbacinanti dal sole di questo bel pomeriggio di primavera. Il cartello all’entrata del piccolo paese, non lascia dubbi: siamo arrivati a Marinaleda! A portarci qui, è stata la curiosità di venire ad ascoltare le voci delle persone che vivono in questa comunità che, anche in Italia, ha richiamato tanto interesse dopo che è stato rilanciato sui social un blog nato da un servizio televisivo trasmesso da Repubblica TV. Il piccolo pueblo, perfettamente in pianura, si sviluppa ai lati della strada principale e questa è la prima sorpresa. Dov’è il paese arroccato in cima alla collina delle immagini che circolano on line e che io stesso ho condiviso sul mio profilo fb prima di venire qui? Dove sono il monastero, il castello e la chiesa ritratti in quella foto? Facendo vedere la foto in questione a qualche passante, sveliamo presto il mistero. Il paese ritratto, è Estepa, a 12 km da qui, sulle prime colline che si vedono all’orizzonte. Parcheggiamo e proseguiamo a piedi. Nell’aria un dolce profumo di zagare ci accompagna. Sulle pareti di molti edifici, murales colorati inneggiano alla pace, alla libertà e alle conquiste sociali. Sulla facciata del grande centro sportivo, troneggia una gigantografia di Che Guevara. Alcuni anziani, seduti al fresco degli alberi del viale principale, commentano pigramente il passaggio delle moto guidate spericolatamente dagli adolescenti del luogo. Oggi è sabato e il piccolo parco giochi è pieno di bambini festosi e di genitori intenti a chiacchierare. Fuori da un piccolo centro ricreativo, incontriamo alcuni lavoratori e con loro iniziamo a parlare. Il Sindaco, Juan Manuel Sanchez Gordillo, all’inizio degli anni ‘80, capeggiò una mobilitazione con lo scopo di ridistribuire le terre ai cittadini. Questo portò, dopo qualche anno, alla cessione di un fondo agricolo di 1.200 ettari di proprietà di un nobile locale, all’Ayuntamiento (il Municipio) di Marinaleda. Prada, Juan e altri lavoratori, ci spiegano che la cooperativa che fu costituita, si occupa oggi del lavoro nei campi e dell’industria della trasformazione dei prodotti agricoli raccolti oltre che della loro commercializzazione nel mercato spagnolo e internazionale, in particolare in alcune zone dell’America latina.
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Sulla strada per Marinaleda
‘Estepa. La finta foto di Marinaleda che gira sul web
“Nei nostri campi, ci dicono, dove abbiamo appena finito la raccolta delle fave che ha impegnato nelle ultime settimane oltre 200 lavoratori, coltiviamo anche peperoni, carciofi, legumi, olive e altro ancora. Quello che non viene commercializzato fresco, viene trasformato e conservato nell’industria di proprietà della nostra cooperativa.” La cooperativa è la principale azienda del paese, garantendo lavoro, dignità e reddito, a oltre il 70% della popolazione attiva. Per il resto, esistono piccole aziende produttive o commerciali, prevalentemente a gestione familiare. Tutto questo porta la disoccupazione praticamente a zero, contro il 30% circa della media nazionale! Il modello sociale applicato nella vostra comunità chiediamo - è quello della solidarietà e della collaborazione. Al lato pratico, nella vita di tutti i giorni, questo cosa significa? “Il salario è uguale per tutti - ci dicono - e ammonta a circa 50 euro al giorno, circa 1.100 euro al mese. Chi lavora nei campi è impegnato 6 ore al giorno, in fabbrica 8. Se, per qualche ragione, il raccolto non va bene, si lavora di meno, si guadagna meno, ma si continua a lavorare tutti.” Nella vostra comunità, per costruire un sistema economico e sociale che sta di fatto garantendo la convivenza e la dignità economica dell’intera popolazione e che vi ha permesso di superare indenni la crisi economica provocata nel 2008 dallo scoppio della bolla finanziaria immobiliare negli USA e propagatasi in tutto il mondo con effetti devastanti, vi siete ispirati agli ideali del socialismo storico. E’ un modello che ha fallito almeno quanto quello capitalistico. Voi cosa avete di speciale per farlo funzionare? “Nel simbolo del nostro paese, sulla nostra bandiera tricolore (n.d.r. Bianco, rosso e verde), si legge: Marinaleda, un’utopia verso la pace. Ecco, credo che la risposta sia lì. Certi valori come la pace, la solidarietà tra le persone e l’aiuto reciproco, la dignità e il rispetto, l’impegno verso la comunità, non hanno bandiere politiche. Si tratta di valori che possono essere condivisi da tutti.” E qui, amici miei, quasi mi commuovo! Ma per passare dalle “belle parole ai fatti”, come realizzate concretamente aiuto reciproco, rispetto e impegno verso la comunità? Ad esempio sul web gira voce che qui bastano 15 euro al mese per avere casa. Come funziona quest’altra “follia”? “Il Comune cede gratuitamente il terreno e i progetti. I fondi li mette il Governo Andaluso a tasso zero e vengono gestiti direttamente dal municipio, evitando di passare per banche e finanziarie che applicherebbero interessi.
Insieme ai lavoratori della cooperativa
Al Sana di Bologna abbiamo presentato i nuovi prodotti della linea EcoNano Green. Sei una farmacia, erborista o negozio bio? Richiedici la campionatura gratuita di tutti i prodotti nel fantastico formato show product!
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Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione Continua da pag. 7
La quota mensile da versare per l’acquisto la decidono in assemblea gli stessi cittadini autocostruttori. Infine il cittadino deve mettere a disposizione il proprio lavoro, magari in compagnia di parenti ed amici volenterosi, per auto costruirsi l’abitazione dove andrà a risiedere. In questo modo, negli ultimi anni, abbiamo costruito oltre 300 abitazioni!”
Murales
Le case di comunità
Ma è vero che avete abolito anche la Polizia locale e che i politici non percepiscono nulla per il loro impegno amministrativo? “Tutto vero! La Polizia locale era un costo per le casse del Comune e con quei fondi si possono fare altre cose per il bene dei cittadini. Stessa cosa vale per gli stipendi dei nostri amministratori. La politica qui è vissuta, da chi decide di farla, come impegno verso la nostra comunità.” A questo punto, sono senza parole! Forse questa è “l’isola che non c’è”, o forse è un sogno e ora mi sveglierò...
volontà e generosità. Ad esempio a tutti noi tocca, a rotazione, la manutenzione e la pulizia degli spazi pubblici e delle scuole. Il vincolo di solidarietà tra noi è molto forte. Sappiamo che dobbiamo aiutare gli altri e gli altri ci aiuteranno quando saremo noi ad avere bisogno.”
In lettura davanti alla casa del Pueblo
Vi prego amici, ditemi qualcosa che non va, qualcosa che non funziona... “Marinaleda è un esempio di un modello totalmente alternativo a quello globalizzato, ma non è facile vivere qui. Ci vuole una visione diversa e ci vuole molta buona
Lo stemma della città
Ciao, sono il nano Ecolo! Sono parecchio simpatico, non tanto alto (dato che sono un nano!), in sovrappeso, ma pieno di fascino e con un’alta stima di me stesso! Sono un ficcanaso, ambientalista, anarchico e credo in un mondo migliore. Per questo non credo ai telegiornali, agli integralismi di ogni tipo e a volte mi diverto a scoprire le fake news sui social. Adoro chi fa il proprio lavoro con passione e mette cuore, testa e mani nel realizzare quello in cui crede. Venite con me e insieme incontreremo persone e luoghi non scontati! www.nanoecolo.it
Murales
Marinaleda, a chi come noi sogna un diverso modello di comunità basato sulla condivisione delle risorse, il rispetto per l’uomo e per l’ambiente e la giustizia sociale, appare come un’utopia realizzata. Credete sia possibile replicarla anche in Italia, o preferite che ci trasferiamo tutti qui da voi? “Il nostro modello è replicabile ovunque; basta una reale volontà politica di farlo. E, almeno per oggi, è un piacere avervi qui con noi.” L’intervista ai nostri nuovi amici è finita, ma c’è ancora il tempo per una freschissima cerveza e una tapas a base di carciofi sott’olio. Di Marinaleda, naturalmente!
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Buone pratiche, belle idee e buona amministrazione
Fermati, vivi… insieme ai tuoi amici animali Intervista al veterinario olistico Pietro Venezia La casa editrice Macro si occupa da oltre 30 anni del benessere olistico della persona. Da qualche anno abbiamo allargato il nostro raggio d’azione anche al mondo animale, creando la collana Qua la Zampa, in collaborazione con l’Associazione Armonie Animali (per informazioni www.armonieanimali.com), di cui fanno parte veterinari olistici che hanno scelto di avere un approccio non convenzionale alla cura dei loro pazienti a 4 zampe. Tra questi medici veterinari, nonché autore di libri e co-redattore insieme al collega Stefano Cattinelli della collana Qua la Zampa, c’è Pietro Venezia. Sulla nostra consueta panchina gialla del Fermati, Vivi gli abbiamo fatto qualche domanda specifica in occasione dell’uscita del libro Il Manuale completo sulla salute del cane e del gatto di cui ha curato la prefazione. Cosa ne pensi dei vaccini sugli animali? I punti fondamentali sui vaccini riguardano il quando, quanto e perché. Quando un animale viene allattato dalla madre o quando il suo sistema immunitario non è ancora pronto a ricevere una stimolazione imponente come quella generata da vaccini penta o esavalenti, il rischio è quello di indebolire o ammalare, alcune volte irreparabilmente, l’organismo invece di aiutarlo a vivere meglio. I veterinari di Armonie Animali hanno scelto la via della titolazione anticorpale, ossia si testa l’animale valutando il livello di anticorpi generati dal suo sistema immunitario, se il livello di anticorpi presenti nel sangue è tale da proteggerlo contro una determinata malattia, leptospirosi ad esempio, non si vaccina, se invece il livello di anticorpi è basso si vaccina solamente per quella specifica patologia per la quale il suo sistema immunitario non ha sistemi di difesa adeguati (per approfondimenti si consiglia il libro Vaccini, danni e bugie,
Libri&C. VALUTAZIONE DI VIVERE SOSTENIBILE:
OTTIMO
L’Orologio della Natura Autore: Peter Wohlleben Editore: Macro Edizioni Pagine: 192 – prezzo di Copertina: 12,90 €
Torniamo a leggere la natura: i fiori che si chiudono annunciandoci la pioggia, i fringuelli che cinguettando in modo diverso all’arrivo di un temporale; scopriamo cosa rivelano gli anelli dei chicchi di grandine… e tanto altro ancora, all’interno di questo bel libro in cui Peter Wohlleben ci invita a educare i sensi per percepire i segnali del vento, delle nuvole, delle piante, di tutto il creato. “Quando andiamo in giro con tutti i sensi attivati - scrive l’autore - la natura ci è più che mai vicina, e l’antico legame fra noi e il nostro ambiente può essere riallacciato”. Siamo così disabituati a stare sulla terra da esseri viventi che abbiamo perduto molte delle facoltà che i nostri antenati avevano per vivere in contatto con il tutto: dalla lettura della posizione del sole per capire l’ora del giorno, alla conoscenza dei venti e delle stelle, della reattività degli animali e delle piante, barometri eccezionali. Fuori dalla porta di casa nostra, avvengono migliaia di piccoli e grandi fenomeni, belli e affascinanti, quasi magici, dobbiamo solo tornare ad imparare a percepirli.
Macro Edizioni). Cosa significa esattamente “convivenza inappropriata” con i nostri amici a 4 zampe? Decidere di convivere una parte della nostra vita con un animale, un cane ad esempio, significa iniziare una relazione con un essere senziente per molti anni a venire, anche 15-20 anni, quindi è una grande responsabilità. L’inizio di questa relazione comporterà degli inevitabili cambiamenti nella nostra vita, sia sotto l’aspetto emozionale che sotto l’aspetto pratico. Dovrò cambiare i miei orari, dovrò uscire di casa anche se fa freddo o
SCARSO
Impatto zero. Vademecum per famiglie a Rifiuti Zero Autore: Linda Maggiori Editore: Dissensi Pagine: 114 – prezzo di Copertina: 11 € Appena inizi a leggere questo piacevole libro - manuale indispensabile nelle biblioteche di tutte le persone che hanno a cuore un mondo migliore, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico - pensi che Linda abbia 100 anni e che la sua sia una saggezza antica. Poi scopri che ha praticamente la tua età, che vive a Faenza (RA), che ha 3 bimbi piccoli e che tutte le sue scelte, qui trascritte in capitoli comodi per la consultazione, sono state dettate dal buon senso, dall’aver rotto la macchina di famiglia un certo giorno, e dall’aver provato in prima persona che se ne poteva fare a meno. Da allora ha ridotto il proprio impatto ambientale in tutto: vacanze, risparmio dell’acqua e dell’energia, rifiuti che sfiorano lo 0. E te lo racconta con il sorriso, perché davvero questo si può fare, stando attenti alle proprie scelte di acquisto, di vita, di relazioni, comunque senza rinunciare a comodità e senza vivere dispersi sul cucuzzolo di una montagna. Brava Linda, e che sia di aiuto a tutti per aiutare questo pianeta a sopportarci al meglio!
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piove, svegliarmi prima la domenica mattina, dovrò ripianificare le mie uscite con gli amici, le vacanze, gli spostamenti, dovrò utilizzare il noi e non l’io ogni volta che dovrò prendere una decisione. Il primo ragionamento che si deve fare quando si decide di convivere con gli animali è profondo e importante: sono pronto a cambiare la mia vita per i prossimi quindici anni? Un animale da cucciolo diventa adolescente e infine anziano, anche queste fasi della sua vita e quindi della nostra relazione con loro sono da prendere in considerazione perché richiedono più attenzione e preparazione. Il fatto che ancora oggi esistano allevamenti industriali in cui gli animali perdono la loro identità di esseri senzienti diventando oggetti da sfruttare al massimo delle capacità di sopportazione psicoemotive e fisiche ci deve far riflettere profondamente su come vogliamo convivere con loro e su quale basi di consapevolezza stiamo instaurando un rapporto di convivenza. Per saperne di più sulla correlazione tra alimentazione e malattie croniche, cure antitumorali per gli animali e tanto altro, leggi l’intervista completa su: http:// bit.ly/animali-sani-e-felici
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Fiori di Bach Fatti in Casa Autore: Cinzia Picchioni Editore: Macro Edizioni Pagine: 112 – prezzo di Copertina: 9,80 €
Con questo libro l’aiuto naturale alla riarmonizzazione della propria salute compie un balzo in avanti! L’autrice Cinzia Picchioni, floriterapeuta ed esperta di discipline naturali, ci insegna come autoprodurre in casa i fiori di Bach, conservarli e utilizzarli. Ci indica inoltre come riconoscere i fiori, gli alberi che li producono, dove trovarli e come raccoglierli nella giusta stagione, come procedere alla preparazione casalinga dei 12 ri-medi base, utili per panico, paura, ignoranza, indecisione, dubbio, dolore, impazienza, ir-requietezza, costrizione, fanatismo, indifferenza e debolezza. Una guida che va direttamente incontro alle intenzioni dell’ideatore di questi rimedi, il medico britannico Edward Bach, che pensava alla libertà e all’indipendenza dell’essere umano da qualsiasi sistema terapeutico centralizzato. “I Fiori non danno nulla che non abbiamo - si legge - ma risvegliano qualità che sono so-pite in noi per vari motivi.” Un libro fotografico davvero ben fatto, con tanti consigli terapeutici, posologie e rimedi di emergenza.
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A Bellaria il Villa Claudia: Eco Vegan Hotel tempo di lettura
di Maddalena Nardi La famiglia Gradara, proprietaria del Villa Claudia, sempre attenta e sensibile all’ambiente, da tempo ha annoverato l’Hotel tra gli alberghi ecologici di Legambiente e di Green Tourism con l’obiettivo di ridurre l’impatto delle proprie attività sull’ambiente e favorire vacanze più consapevoli e di qualità a tutti i propri ospiti. L’Hotel Villa Claudia, 3 stelle con certificazione Etica VeganOK, si trova direttamente sul mare, in posizione tranquilla e di grande prestigio, non lontano dal centro di Bellaria (RN). Dispone di tutti i comfort, tra cui parcheggio privato e Wi-Fi gratuiti. Animazione dei Guardiamondo (www.riscoprilanatura.it) per i bambini. Le camere sono spaziose, tutte climatizzate, alcune godono di un’incantevole vista sul mare. Che siate Vegetariani o Vegani vi sarete sicuramente trovati in difficoltà nella scelta di ristoranti o strutture vacanziere che possano offrire qualcosa di più dei soli contorni. L’Hotel Villa Claudia, oltre alla propria offerta di prodotti biologici fin dalla ricca colazione, propone un ricchissimo buffet di verdure fresche km0, oltre a menu specificiVegetariani eVegani che vanno dalla piadina senza strutto, realizzata con olio alle tante varianti nella preparazione di cereali e legumi quali farro, lenticchie, fagioli, ceci, seitan, tofu e tempeh. E chi ha detto che non si possono preparare dolci senza latte e uova?
Con ingredienti come frutta fresca, semi di cioccolato, tofu, sciroppo di riso, zucchero di canna, patate e latte di soia è possibile creare buonissimi dolci vegan! Finalmente, anche in vacanza, potrete mangiare bene e sano, senza crudeltà per il mondo animale e in modo biologico. Una scelta responsabile per una Vacanza sostenibile. Per i vostri bambini il personale di cucina è a disposizione per pappine e menu adatti a loro: ogni giorno potrete avere il brodo vegetale con verdure fresche destinato ai piccoli ospiti. L’hotel effettua una minuziosa raccolta differenziata, ha adottato sistemi di risparmio energetico (come lampadine al led) e idrico ed è inoltre dotato di pannelli solari per la produzione di elettricità. Inoltre l’albergo utilizza in gran parte detersivi ecologici, mette a disposizione degli ospiti biciclette e diffonde informazioni su eventi,
Per informazioni Hotel Villa Claudia di Pietro Giordano Gradara & C. S.a.s. Via Bolzano, 16 – 47814 Bellaria-Igea Marina (RN) Tel. e Fax. 0541/345066 - www.hotelvillaclaudia.it
monumenti e zone di interesse artistico, naturale e storico. Eventi su temi riguardanti l’alimentazione sana sono organizzati anche all’interno dell’hotel stesso. Dal 2001, per merito del Villa Claudia e degli altri albergatori sensibili alla difesa dell’ambiente, Bellaria si contraddistingue per aver brillantemente attuato e sviluppato tutti gli obiettivi che stanno alla base del Decalogo di Legambiente Turismo. Ideale per non perdere le sane abitudini anche in vacanza! Al Villa Claudia anche i nostri amici a 4 zampe sono accettati e ben coccolati.
Itinerari cicloturistici per le vacanze ecosostenibili, salutari ed economiche
di Sara Bisulli
La bicicletta è un mezzo totalmente ecosostenibile e a costo zero che permette di muoversi liberamente praticamente ovunque e di osservare il paesaggio in completo relax. Sono sempre di più le persone che scelgono di spostarsi in bici alla scoperta dell’Italia o di altri Paesi europei. L’Italia offre moltissime possibilità per i cicloturisti, oltre a vantare paesaggi unici al mondo. Utilissimo è il sito PisteCiclabili.com, che condivide oltre 5000 itinerari ciclistici segnalati dagli utenti, suddividendo le piste ciclabili italiane per regione, provincia e persino per comune. Tra quelli segnalati sul sito, la Lombardia vanta il maggior numero di itinerari cicloturistici (oltre 1300 segnalati), seguita da Toscana, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. In cima alla top ten degli itinerari più visitati, spicca la famosissima Ciclabile della Pusteria, la San Candido-Lienz, che con i suoi 41 km si estende fino all’Austria su strade asfaltate immerse nel verde in un paesaggio mozzafiato, perfettamente praticabili anche dai bambini. E per chi è preoccupato dal ritorno, si può tornare tranquillamente anche in treno, con bici al seguito. Spostandoci nel Nord Europa, uno dei Paesi più ospitali per i cicloturisti è sicuramente l’Olanda, che vanta una vera e propria cultura della bicicletta. Dotata di lunghe piste ciclabili che permettono di spostarsi da una località all’altra, o di trasportare praticamente ovunque il proprio mezzo a due ruote sugli efficienti treni e metro che collegano le città, il Paese dei tulipani è perfettamente visitabile da cima a fondo su due ruote. Sempre restando nell’Europa del Nord, troviamo la Danimarca: il Paese green per eccellenza, dove la maggior parte della popolazione si sposta in bicicletta, è la meta ideale per i cicloturisti, con piste ciclabili perfettamente segnalate che si estendono per mol-
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tissimi chilometri nella splendida natura incontaminata danese. Più vicino a noi, è da tenere in considerazione sicuramente la Slovenia, in particolare, Lubiana. La Capitale, infatti, è piccola, ricca di parchi, come lo splendido Parco Tivoli, e di ottime piste ciclabili. Incredibile ma vero, sono molte le persone che si spostano persi-
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no in skateboard e sui pattini per andare al lavoro. Molto importante è pianificare il tragitto prima di partire, dotandosi delle attrezzature necessarie e di mappe stradali dettagliate, e scegliere capi di vestiario adeguati ed equipaggiamento specifico, soprattutto in previsione di itinerari più lunghi o impegnativi.
Il 2017 è l’anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo tempo di lettura
Le nazioni Unite hanno dichiarato il 2017 Anno Europeo del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo. Questa decisione avviene 50 anni dopo le celebrazioni dell’Anno Internazionale del Turismo - Passaporto di Pace (1967) e quindici anni dopo l’Anno Internazionale dell’Ecoturismo (2002). Con l’aiuto della The World Tourism Organization (UNWTO), ovvero l’agenzia del turismo delle Nazioni Unite, durante l’anno si cercherà di migliorare la consapevolezza da parte di governi, aziende e turisti sul loro ruolo nel rendere il turismo un mezzo per un cambiamento in positivo. Lo #IY2017 promuoverà il ruolo del turismo nelle seguenti aree: • Crescita economica inclusiva e sostenibile • Occupazione, accoglienza e riduzione della povertà • Efficienza delle risorse, protezione dell’ambiente e cambiamento climatico • Valori culturali, diversità e tradizione • Comprensione reciproca, pace e sicurezza Il 2017 rappresenta un’opportunità per esplorare e sottolineare il potenziale del turismo come vettore in grado di trasformare il mondo in un luogo di benessere e prosperità per tutti. Essendo il turismo un settore socio economico del nostro tempo, il turismo può stimolare una crescita economica, opportunità di lavoro e di sviluppo, aiutando milioni di persone ad uscire dalla povertà. Il turismo può contribuire a sostenere l’uguaglianza, preservare l’ecosistema e la biodiversità, proteggere il patrimonio naturale e culturale. Il turismo può altresì favorire il dialogo interculturale ed essere un vettore di pace. Il concetto di turismo sostenibile è stato introdotto nel 1988, circa un anno dopo la definizione di sviluppo sostenibile, dall’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto); indica un modo
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di viaggiare rispettoso del pianeta, che non altera l’ambiente – naturale, sociale e artistico – e non ostacola lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche. Si tratta in pratica di un tipo di turismo non distruttivo, con un impatto ambientale basso e che punta a favorire le economie più in difficoltà. La definizione si oppone a quella di turismo di massa, che non tiene conto delle specificità dei territori, è invasivo e non favorisce di certo lo sviluppo economico, sociale e ambientale dei paesi più poveri. Fonte: www.tourism4development2017.org
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SITI per APPROFONDIRE: http://catbo.wikidot.com www.facilitazione.net ESTATE 2017
giugno 2017
La rubrica di Renata
Coltiviamo il nostro cibo di Renata Balducci, Presidente di Associazione Vegani Italiani Onlus L’estate è arrivata e con essa la grande quantità di frutta e verdura fresche e saporite che in questi mesi vedremo invadere le nostre case. Pomodori, zucchine, melanzane di tutte le varietà, meloni, pesche, angurie e chi più ne ha, più ne metta. Questa è sicuramente la stagione durante la quale preferiamo consumare tutti questi alimenti soprattutto a crudo, molti sono però gli scarti che inevitabilmente il cibo porta con sé. La buona notizia è che, in un mondo in cui la raccolta differenziata e il riciclo fanno sempre di più parte delle nostre abitudini, è possibile riutilizzare tutto ciò che non ci serve più di frutta e verdura. La passione per il giardinaggio è qualcosa che noi italiani portiamo dentro, grazie al clima favorevole che ci ritroviamo ad avere nel nostro paese, e gli orti sul balcone non sono più realtà così isolate. Il piacere di piantare un seme, far crescere una piantina e raccoglierne i frutti maturi è ineguagliabile. La grande soddisfazione di preparare piatti a tutti gli effetti a chilometro zero, sani e ricchi di sapore è una bella sensazione. Non è importante possedere un grande terreno per coltivare le nostre piante, se dedicheremo loro un po’ di tempo e amore cresceranno anche in balcone. Lasciando loro l’accesso al sole, il riparo dal vento, innaffiandole e aggiungendo il concime alla terra nella quale cresceranno, le aiuteremo a rinforzarsi.
cui probabilmente siete già in possesso a casa. Internet in questi casi è di grandissimo aiuto e di tutorial sul come costruire la vostra compostiera da balcone, ne esistono a decine.
Il compost, ovvero il miglior nutriente per le nostre piante, lo possiamo ottenere nel giro di poco più di un paio di mesi, grazie agli scarti organici della cucina, come bucce e scarti di frutta e verdura, fondi di caffè e tè, pane raffermo, oppure fiori appassiti, erba, foglie, ramaglie, cenere ecc.
Tre piccoli accorgimenti: è assolutamente sconsigliato buttare alimenti di origine animale all’interno del compost, nota forse superflua per una rubrica dedicata al mondo vegan, ma è meglio ricordarlo a chi non è vegan o vive con un’altra persona onnivora; ricordarsi di posizionare la compostiera a riparo dal sole cocente e dal gelo; ricordarsi di dosare bene le parti secche e quelle umide, cercando di alternarle.
Se avete tempo e passione, costruire una compostiera fai-da-te per il vostro balcone non sarà difficile, vi costerà pochissimo e vi permetterà di riutilizzare dei materiali di
Riutilizzare ciò che altrimenti finirebbe nella spazzatura è l’ideale per chi non sopporta lo spreco.
AGRI-CULTURA
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ESTATE 2017
Orto Revolution
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di Silvano Ventura - direzione@viveresostenibile.net Coltivare un orto, in modo naturale e senza chimica, per rispondere ad una parte delle esigenze alimentari della famiglia, non solo è salutare per la qualità del cibo che si raccoglie e si mangia e per l’attività fisica che si svolge all’aperto per prendersene cura, ma è un ottimo modo capire i meccanismi della vita e per riprendere il contatto con essi, oltre che con noi stessi. Mettere le mani nella terra per curare qualcosa di cui ci nutriremo, è un gesto di amore che dovrebbe essere insegnato ad ogni bambino, perché gli farà sviluppare un’attitudine all’attenzione, all’attesa pacata e una sensibilità non comuni. Come spesso accade, il gesto insegna più di molte parole. E’ un vero regalo pieno di stupore e meraviglia, il piacere che si prova a vedere nascere dal nulla e seguire fino al momento della raccolta, la verdura che poi troveremo nel nostro piatto. E questo stupore e meraviglia, lo provano i bambini dai 3 ai 90 anni! Prendersi cura di un orto è un gesto di amore verso noi stessi e verso i nostri cari, ma anche nei confronti dell’ambiente e della comunità nella quale viviamo e infine è un vero gesto rivoluzionario. Basare la nostra alimentazione prevalentemente su cibi di origine vegetale, è ormai riconosciuto come un modo per mantenere a lungo la nostra salute. La prevenzione dei tumori, delle malattie cardiovascolari e di molte malattie degenerative, passa attraverso le nostre scelte alimentari. Date verdure e frutta del vostro orto ai vostri figli e farete loro scoprire i sapori veri che hanno questi frutti straordinari! Vedrete, se ne innamoreranno e nutrirsene diventerà per loro una sana abitudine. Temo che questo non possa accadere con la verdura confezionata del supermercato! La verdura che coltiveremo nel nostro orto, è a km 0! Per coltivarla, non useremo pesticidi o concimi di origine chimica, derivati dal petrolio. Per raccoglierla non useremo macchine a motore. Per trasportarla fino alla nostra tavola, basteranno le nostra gambe o al massimo la bicicletta. Così anche la Terra godrà del nostro raccolto!
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Noi non abbiamo (ancora) un orto, viviamo al primo piano e per ora ci accontentiamo del nostro piccolo balcone...che d’estate ospita un forno, d’inverno un frigo, e in ogni stagione c’è una compostiera auto costruita, oltre a vasi di terra dove germogliano spontaneamente semi portati dal vento, alberelli, erbe aromatiche e fiori profumati. Frigo? Forno? Compostiera? Non sono impazzita! A dicembre abbiamo spento il nostro frigo e lo abbiamo riacceso solo alla fine di febbraio, mettendo tutte le vivande in una piccola dispensa in terrazzo! Il nostro frigo, in casa, pulito e asciutto, è diventato una comoda dispensa per pentole! Che senso ha in fondo tenere il cibo in frigo (che consuma energia per raffreddarsi), dentro una casa che consuma energia per riscaldarsi? Di cose surgelate non ne abbiamo...pasta, legumi, riso avanzato, poco latte per fare lo yogurt, verdura e un formaggio di capra (che i miei bambini adorano). D’estate, certo non è facile vivere senza frigo! Quando arriva la bella stagione mettiamo il forno solare in terrazzo (comprato on line, ma si può anche auto costruire) e cuociamo di tutto: patate, legumi, verdura, cereali, pizza, pasta, risparmiando il gas e con un sapore solare! Accendere un fornello a gas quando fuori il sole picchia, è un gesto banale, ma nasconde un paradosso: si ignora l’energia rinnovabile, gratis ed ecologica del sole, e si usano le fonti fossili, inquinanti e non rinnovabili. Il nostro terrazzo è esposto al sud e l’energia solare è un comodo alleato in cucina! Ci stiamo anche informando sulla possibilità di mettere in terrazzo un piccolo pannello solare collegato alla caldaia per riscaldare l’acqua calda! Infine la compostiera: fare il compost domestico non è difficile, ad ha una grande importanza ambientale: permette di ridurre le quantità di rifiuti organici conferiti in discarica, che producono biogas e percolato dannosi per l‛ambiente; permette di abbattere C02 perché non vengono impiegati mezzi di trasporto per la raccolta del rifiuto (di fatto è un rifiuto a Km 0). L’importante è non gettare nella compostiera carne, latticini, uova, (che vanno messi nei bidoni per l’organico porta a porta o stradali); nella compostiera domestica vanno solo
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OGNI MERCOLEDÌ dalle 8 alle 14 L’AGRIMERCATO DI GRISÙ Mercato a filiera corta degli Agricoltori di Campagna Amica – Coldiretti Ferrara con prodotti freschi e trasformati della Filiera Agricola. Un mercato contadino che recupera spazi cittadini, vicino alle persone del quartiere, dove ritrovare i sapori della propria terra e il piacere di fermarsi per parlare e per scoprire il gusto del buon cibo. Ex caserma dei Vigili del fuoco con ingresso da Via Ortigara 11, Ferrara www.spaziogrisu.org/lagrimercato-di-grisu/
OGNI GIOVEDÌ
Barattare o regalare a chi ne ha necessità, le nostre eccedenze o quello che non possiamo consumare o non vogliamo trasformare in conserve o marmellate. è un modo per sviluppare relazioni amichevoli e “fare comunità” concretamente. Infine auto-produrre una parte della propria alimentazione, è un gesto davvero rivoluzionario. E’ un cambiamento profondo di identità. Da quella di consumatori stanchi, tristi e insaziabili, a quella di creatori allegri, tenaci e consapevoli! E’ questo che possiamo apprendere e insegnare ai nostri bambini. La terra, così come la nostra esistenza, sono doni ricchi che vanno accuditi ogni giorno, collaborando con amore e attenzione alla nascita e allo sviluppo della vita!
Il balcone dell’indipendenzai di Linda Maggiori
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dalle 8 alle 14 MERCATO BIOPERTUTTI Prodotti di stagione biologici e biodinamici, locali e a prezzo equo.Vendita diretta di frutta e verdura, pane, formaggio, olio, vino, pasta, farine da grani antichi, sughi, marmellate, biscotti e dolci. Prodotti di cosmesi, oli essenziali, detergenti per la casa, artigianato eco sostenibile. Info point per conoscere meglio il bio. Piazzale dei Giochi, Ferrara www.facebook.com/biopertutti
OGNI SABATO mattino MERCATO DELLA TERRA Oltre trenta piccole aziende contadine del territorio provinciale e oltre cento tipologie di prodotti locali, tradizionali, stagionali; garantiti da chi li produce. Tutti prodotti ogm free, moltissimi biologici e tutti con l’Etichetta Narrante del produttore della sua storia aziendale, produttiva e personale. Organizzato dalla Condotta Slow Food di Ferrara Cortile del Baluardo del Montagnone,Viale Alfonso I D’Este, 11 - Ferrara www.facebook.com/pages/Slow-Food-Ferrara-la-nuova-paginaufficiale
OGNI PRIMA E TERZA DOMENICA DEL MESE
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scarti di frutta e verdura, alternati a foglie secche. Per auto costruirla abbiamo preso un bidone con coperchio e sottovaso, circa 1 metro di altezza, lo abbiamo forato sotto e ai lati. Lo abbiamo poi rivestito internamente con una zanzariera. Sul fondo abbiamo messo argilla espansa e una manciata di terra con lombrichi. Lo stiamo riempendo a strati con scarti di frutta e verdura e foglie secche, rimescolando di tanto in tanto e togliendo il liquido dal sottovaso (è un fertilizzante ottimo). Per un buon compost ci vorranno da 3 a 6 mesi (d’inverno il compostaggio rallenta). Viva il balcone dell’indipendenza!
mattino e pomeriggio MERCATO DEL CONTADINO Ogni prima e terza domenica del mese i produttori agricoli e gli operatori dei prodotti tipici ferraresi danno vita ad una rassegna - mercato dell’agroalimentare della provincia. All’insegna della “filiera corta” è possibile scoprire le produzioni di stagione delle campagne come frutta, verdura, vino, riso, aglio, e tanto altro. Prodotti sia freschi che trasformati; anche fiori e piante. Piazza del Municipio, Ferrara
OGNI SECONDA DOMENICA DEL MESE
eccetto luglio, agosto, dicembre e gennaio dalle 8 alle 19 MERCATINO DEI PRODOTTI BIOLOGICI Gli associati al “Giardino dei semplici” sono operatori che intendono divulgare e promuovere prodotti naturali biologici, ecologici, erbe aromatiche, spezie, piante naturali, prodotti del sottobosco, confettura, prodotti di apicoltura, per la cura del corpo e della casa, giardinaggio, il tutto sano e naturale attraverso la Fiera del prodotto naturale biologico. Piazza Trento Trieste, Ferrara www.emiliaromagnaturismo.it/it/eventi/ferrara/ferrara/mercatino-dei-prodotti-biologici
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ACQUA, BENE PREZIOSO ESTATE 2017
Le mie 12 ecofatiche #3 - L’acqua che mangiamo di Tatiana Maselli, Blogger di Idee tascabili Se dovessi chiedervi consigli su come limitare gli sprechi d’acqua probabilmente mi rispondereste di chiudere il rubinetto quando lavo i denti, di preferire la doccia alla vasca o di riciclare l’acqua di cottura delle verdure per bagnare le piante. Tutti ottimi e utili consigli, ma nessuno che prenda in considera-
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zione l’acqua consumata (o sprecata) per produrre ciò che uso o che mangio. Nemmeno a me e venuto in mente quando ho deciso di portare avanti la mia nona eco-fatica, senza sprechi d’acqua. Ognuno di noi infatti quando pensa all’acqua che viene utilizzata nel corso della giornata, pensa solo ai 200-250 litri che escono dal rubinetto per le necessità domestiche e per l’igiene personale: lavarsi, pulire casa, bagnare l’orto, fare il bucato o usare la lavastoviglie sono probabilmente le attività che ci fanno usare direttamente più acqua e duecento litri di acqua sono un numero enorme, ma le cifre relative all’acqua che “mangiamo” sono ancora più alte, e di molto. Ecco qualche noioso ma utile dato sull’acqua che non vediamo ma che viene utilizzata ogni giorno per produrre ciò che portiamo a tavola: per produrre l’alimentazione giornaliera di una sola persona occorrono tra i duemila e i cinquemila litri d’acqua; il numero e molto variabile perché per produrre un chilo di grano sono necessari 1500 litri di acqua, mentre per la produzione di un chilo di carne di manzo ne servono addirittura 15 mila litri, dieci volte di più. La carne non e il solo alimento ad avere una così alta impronta idrica: per un hamburger di carne servono circa 2400 litri di acqua, mentre
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per una tavoletta da 100 grammi di cioccolato ne occorrono 2700 litri; per una tazzina di caffè si sprecano invece 140 litri di acqua, tantissimi. Quando si parla di alimentazione ci si riferisce quasi esclusivamente al cibo e davvero molto raramente all’acqua, ma dovendo sfamare circa sette miliardi di persone, non e difficile intuire come il fabbisogno di cibo sia un’importante causa della carenza idrica. Oltre al fabbisogno, non dimentichiamo poi gli sprechi: ogni volta che gettiamo nell’immondizia un alimento, stiamo buttando via anche litri e litri di acqua. Per concludere, un regime alimentare dovrebbe tutelare la salute di consumatori e lavoratori e il benessere degli animali ma anche preservare l’ambiente in cui viviamo e le risorse naturali che abbiamo a disposizione.
La salute degli oceani studiata da 80 scienziati tempo di lettura:
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Abbattere del 50% i consumi d’acqua potabile? E’ possibile utilizzando quella piovana A cura della Redazione Abbattere del 50% i consumi d’acqua potabile? E’ possibile utilizzando quella piovana A cura della Redazione Ancora poco diffusi, i sistemi di recupero e riuso delle acque meteoriche garantiscono risparmi sia economici che ambientali. Sono semplici da istallare e molto economici.Vediamo come funzionano Dati statistici affermano che ogni italiano consuma in media 150 litri d’acqua potabile al giorno. Di questi, ne beviamo solo un paio, mentre i restanti vengono impiegati per la cura del corpo (39% del totale), la pulizia della casa (12%), l’utilizzo dei sanitari (20%) e la preparazione di vivande (6%). Se alcune di queste attività richiedono acqua potabile, per altre non è un requisito indispensabile: per lavare casa, scaricare i sanitari, caricare la lavatrice, ad esempio, potremmo utilizzare tranquillamente acque meno depurate e provenienti da fonti diverse rispetto agli acquedotti comunali. Una delle alternative possibili è quella generata naturalmente dalle cosiddette acque meteoriche, ovvero piogge e temporali. I sistemi di raccolta e riuso delle acque piovane, infatti, consentono di abbattere i consumi di acqua potabile fino a circa la metà delle utenze domestiche, garantendo un forte risparmio sulle spese mensili e soprattutto una riduzione di spreco di risorse preziose.
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Facili da installare e relativamente economici, tali impianti si compongono di quattro elementi: una superficie di raccolta (nelle normali case, il tetto), un sistema di convoglio (le grondaie), un condotto di drenaggio e un contenitore di stoccaggio (generalmente una cisterna interrata). L’acqua piovana raccolta può essere utilizzata senza ulteriori lavorazioni per le pulizie domestiche e l’irrigazione di orti, giardini o balconi, mentre va trattata con un debatterizzatore nel caso venga impiegata per la lavatrice o la scarico del wc. Un sistema che oltre ad un impatto immediato sugli importi delle bollette, genera ulteriore guadagno indiretto dal momento che garantisce una vita più lunga per elettrodomestici come la lavatrice: le acque piovane sono infatti più “dolci” rispetto a quelle potabili e riducono la formazione di calcare. Pensati appositamente per un uso intensivo, i sistemi di riuso delle acque meteoriche richiedono poca manutenzione: a parte una puntuale pulizia delle grondaie, i serbatoi di raccolta sono generalmente dotati di un filtro che impedisce il passaggio di elementi ostruttivi ed elimina parte dei batteri contenuti, mentre i detriti normalmente presenti su tetti e gocciolatoi non finiscono nei serbatoi dal momento che il sistema, nella maggior parte dei casi, non raccoglie la pioggia di prima acqua (i primi 5mm di pioggia per metro quadro).
Il livello dei mari si sta alzando sia globalmente che su scala regionale. Le temperature delle acque superficiali stanno aumentando così come sta crescendo la dilatazione termica degli oceani (contributo termosterico), mentre i ghiacci dell’Artico diventano sempre più sottili. È un quadro sconfortante ma non troppo sorprendente quello che viene fuori dal primo Rapporto Annuale sullo Stato degli Oceani, realizzato attraverso il Copernicus Marine Environment Monitoring Service (CMEMS). Ottanta scienziati provenienti da oltre 25 Istituzioni Europee hanno analizzato e compilato dati derivanti da decenni di ricerca. Il documento finale fornisce indicazioni su variabili essenziali, cambiamenti su larga scala ed eventi specifici relativi allo stato fisico degli oceani nel corso del periodo 1993-2015. Lo stato di salute degli oceani in 4D Gli oceani stanno attirando una quota in continua crescita del dibattito pubblico. Poiché legislatori e decision-maker acquistano consapevolezza di quanto c’è in gioco, è essenziale per loro avere accesso a dati di facile utilizzo – informazioni non ostacolate dalle agende politiche – al fine di prendere le migliori decisioni a livello politico e legislativo. Nel 2014, la Commissione Europea ha affidato a Mercator Ocean l’implementazione di un corposo servizio operativo per il monitoraggio dello stato degli oceani in tutto il mondo quale appunto il CMEMS. In questo contesto, Mercator Ocean ha lanciato e coordinato una valutazione completa dello stato e della salute degli oceani nel mondo, inclusi i mari regionali europei. Il lavoro è culminato nel Rapporto sullo Stato degli Oceani, peer review che fornisce una visione in 4D-3D plus delle acque del Pianeta. Il documento mostra le anomalie oceaniche nel corso dell’anno 2015 e le tendenze in termini di estensione del ghiaccio marino, l’aumento regionale e globale del livello dei mari, e il riscaldamento della superficie e subsuperficie dei nostri oceani. ‘L’UE – spiega Pierre Bahurel, CEO di Mercator Ocean – ha scelto Mercator Ocean per fornire a cittadini, ricercatori, climatologi, imprenditori e istituzioni, dati e informazioni oceaniche affidabili e aggiornate, siano esse osservazioni del passato o simulazioni nel passato e del futuro – gratuitamente. Grazie ai dati del Servizio Marino Copernicus e alle competenze degli scienziati coinvolti, questo rapporto offre una visione senza precedenti degli oceani del nostro pianeta’. Fonte: www.rinnovabili.it
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Pronti per il Parma Etica Festival 2017? di Simonetta Rossi “We have a dream”: saranno queste potenti parole, ovviamente ispirate al sogno di Martin Luther King, ad innestare la preziosa spirale di incontri, confronti, giochi e riflessioni che animeranno le tre giornate della prossima edizione del Festival Etico di Parma che, dopo l’ennesimo grande successo della terza edizione quando ha saputo richiamare e coinvolgere oltre 40.000 persone, si conferma tra i più importanti festival Etici a portata di bambino d’Europa. L’Associazione Parma Etica ASD (affiliata ACSI) è dunque felice di annunciare che, con il Patrocinio del Comune di Parma e il Patrocinio della Commissione Europea, organizzerà anche la 4° Edizione del Parma Etica Festival. Il duro e appassionato lavoro di questi anni, improntato a costruire un festival culturale di livello internazionale, sarà ulteriormente confermato quest’anno dalla presenza di molti ospiti illustri: quali lo psicoanalista, scrittore e sanscritista statunitense, Jeffrey Masson, autore di numerosi best sellers tra i quali “Il maiale che cantava alla luna” e “Quando gli elefanti piangono”; sua moglie, la pediatra tedesca Dott. ssa Leila Masson, autrice della guida “La salute dei bambini, dalla A alla Z”; la psicologa, studiosa di sciamanesimo, scrittrice e documentarista svizzera Selene Calloni Williams; il teologo italiano Vito Mancuso autore di molti saggi di grande successo tra i quali, i suoi ultimi, “Io Amo” e “Dio e il suo destino”. Protagonista sarà ovviamente pure il divertimento, per tutti ed in particolare per i bambini, con il contributo di numerosi artisti di strada tra i quali, la magnifica artista MaldiMar che sabato e domenica metterà in scena lo spettacolo “Immaginaria” insieme a lei, Valda “Venditrice di sogni e briciole di pane”, il Bollaio Matto e Losnafire con fantastiche bolle giganti e scenografiche fiamme di fuoco. Il parco sarà anche popolato da esseri straordinari, come gli animali di carta della mostra TimeOut16 e gli Animali MUTANTI frutto
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dell’ingegno e della creatività di Lupan, artista di Mutonia appartenente al movimento Mutoid Waste Company che si esprimono utilizzando materiali di recupero. Come da tradizione il Parma Etica Festival offrirà una salutare ed appetitosa educazione alimentare cruelty-free: informando sempre meglio il pubblico degli innumerevoli vantaggi, sia per la salute psicofisica dell’individuo che per il fragile equilibrio e la sostenibilità ambientale del prezioso pianeta che ci ospita, di una cultura alimentare etica, priva di carne e derivati animali. Così come da tradizione, la danza al Parma Etica Festival rimane protagonista: lezioni gratuite di tango offerte dall’Ass. Voglia di tango, laboratori di Danza Creativa secondo il metodo di Maria Fux e Corsi di Danze Etniche a cura dell’Ass. Balliamo sul Mondo (per adulti e bambini) con spettacolo domenicale “GIRA E DANZA IL MONDO”. Una novità di quest’anno è invece lo spazio che Parma etica ASD regala ai bambini e allo sport. Il detto latino “Mens sana in corpore sano” racchiude una verità che ben si applica alle motivazioni che portano alla creazione del nostro festival, dove da sempre,
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i bambini e la loro cura sono di primaria importanza. Questo spazio dal titolo: “DIAMOCI UNA MOSSA”, sarà la giusta cornice per evidenziare quanto lo sport sia benefico sin dai primi anni di vita. Abbiamo infatti dedicato un’ampia area del Parco ad amichevoli di calcio, pallavolo e ginnastica artistica (trampolino) con la cooperazione della Polisportiva Coop nord Emilia. Per tutti i bambini che si iscrivono ai tornei sarà offerto un regalo “dolce e leggero”. Per iscriversi ai tornei scrivi una mail con nome, cognome ed età del bambino a parmaetica@live.com PARMA ETICA FESTIVAL 9/10/11 GIUGNO 2017 La location del Festival rimane il bellissimo Parco Eridania di via Toscana a Parma, l’ingresso rimarrà rigorosamente gratuito. In caso di pioggia, il festival si svolgerà comunque, in quanto molte sue aree, come la sala conferenze o il grande ristorante, sono coperte. Ci teniamo a ricordare che siamo tutti volontari e abbiamo bisogno del tuo aiuto per costruire un mondo migliore, puoi sostenerci semplicemente con una donazione o lavorando come volontario nei tre giorni del festival. Scrivici per avere maggiori informazioni parmaetica@live.com ti aspettiamo.
8 giugno: la Giornata Mondiale degli Oceani A cura della Redazione
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Fattorie Aperte anche a Ferrara e provincia domenica 4 e 11 giugno A cura della Redazione
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C’è un mondo là fuori che sta solo aspettando di essere esplorato.Per farlo, anche quest’anno, la Regione Emilia-Romagna organizza delle domeniche alla scoperta della campagna e dei suoi tesori: persone, natura e tradizioni che la rendono un luogo-patrimonio comune. Domenica 4 e 11 giugno oltre 150 realtà della nostra regione tra fattorie e musei, apriranno le porte a famiglie, curiosi ed amanti della natura desiderosi di sperimentare per un giorno la vita in campagna e di conoscere luoghi e produzioni locali. Per facilitarti la scelta abbiamo individuato cinque percorsi tematici per soddisfare tutti i gusti: Natura e cultura: itinerari verdi e musei La campagna insegna: laboratori per bambini e famiglie Porta a casa la campagna: assaggi e acquisti di prodotti locali Mangiare in fattoria: un pranzo genuino in campagna Visita in fattoria: il lavoro dell’agricoltore e le tecniche produttive. Info sulle realtà aderenti su: www.fattorieaperte-er.it
Il tema di quest’anno è “I nostri oceani, il nostro futuro”
Totem Arti Festival dall’1 al 4 giugno a Pontelagoscuro (FE) di Annamaria Bortolotti Quattro giorni di teatro, danza, musica, arti circensi e performance Totem Arti Festival festeggia il quinto compleanno in grande stile, riproponendo un’atmosfera di festa nel segno dell’arte che unisce e commuove, che chiama lo spettatore a entrare dentro la performance e attraversarla, a costruirla con le proprie mani, a pedalarle incontro. La location è sempre la stessa: il Parco Tito Salomoni e il Teatro Julio Cortazar a Pontelagoscuro (FE), ma ci si allarga anche un po’ oltre, tra spazi chiusi e spazi aperti lungo la via Ricostruzione, sempre più a ridosso del fiume Po. Il programma è pieno di sorprese e un posto speciale è riservato anche ai giovani e giovanissimi. Quest’anno nell’ambito del festival verrà allestito anche il labora-
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torio gratuito “Giornalisti spettatori”. Curato dell’associazione Altre Velocità e condotto e coordinato da Lorenzo Donati, critico teatrale, e Alex Giuzio, giornalista pubblicista, il laboratorio è un percorso sperimentale in campo critico e giornalistico che mette a fuoco strumenti e possibilità del giornalismo partecipato, uno storytelling transmediale via social media che trasforma la visione dei singoli in narrazione collettiva. Svolgendosi sul campo ogni giorno del festival, è aperto a giovani interessati alla comunicazione, al giornalismo, alle arti e al teatro ma anche a spettatori adulti che abbiano il desiderio di praticare un’osservazione “partecipante” e di cimentarsi in un’esperienza attiva nel campo del giornalismo. Info e programma completo su: www.teatronucleo.org
L’idea di istituire questa giornata nasce nel 1992, durante la Convenzione sulla Biodiversità di Rio de Janeiro e condivisa nel 2008 dalle Nazioni Unite, rappresenta ormai un’indelebile realtà che si rinnova di anno in anno. L’acqua ha qualcosa di speciale e misterioso, tutte le creature viventi hanno un elevato contenuto di acqua, che ricopre inoltre il 72% della superficie del nostro pianeta. Negli oceani la vita ha avuto inizio e senza di loro potrebbe cessare. Eppure oggi l’acqua evoca immagini di morte e di degrado se pensiamo alle vere e proprie isole di plastica che galleggiano negli oceani... Uno studio pubblicato sul World Economic Forum segnala che nel 2050 negli Oceani ci sarà più plastica che pesci! La causa di questa grave situazione ambientale dipende in gran parte dagli oggetti di plastica monouso che non vengono riciclati in modo adeguato. Attualmente infatti il 32% del totale degli oggetti di plastica finisce per disperdersi in natura. Queste sterminate distese di acqua salata, apparentemente immutabili ma mai uguali a sé stesse, come un gigantesco fiocco di neve, regolano il clima, producono la maggior parte dell’ossigeno che respiriamo, forniscono sostentamento a milioni di persone ogni anno e ospitano un’incredibile biodiversità: coprono tre quarti del nostro pianeta, sostentano il 40% della popolazione mondiale, generano il 5% del Pil globale; eppure, gli oceani sono sempre più minacciati dall’azione dell’uomo. L’invito lanciato dall’Onu in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani è proprio quello di portare consapevolezza a questo tema, a una risorsa preziosa che va tutelata. Info su: www.worldoceansday.org
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Una nuova collana di libri per lettori “speciali” Nata per raccogliere le sfide e gli argomenti che ruotano intorno all’idea del cambiamento, per creare una “visione positiva” su un nuovo modello di vita più sostenibile. Una collana di libri-guida creata per approfondire tempi, modi, emozioni, processi per vivere in modo consapevole il nostro quotidiano.
LiBri sostENiBiLi di coNtENUto E di fatto i libri sono realizzati con materiali reciclati e ecologici, senza materiali plastici ad alto impatto ambientale.
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La sostenibile leggerezza del viaggio Guida - Diario per un turismo sostenibile di Eliana Lazzareschi Belloni Euro 15,00
LE PAROLE DELLA SOSTENIBILITà Con la prefazione di Cristiano Bottone di francesca cappellaro Euro 12,00
il bosco sacro l’antica medicina celtica di rosetta Bettini Euro 13,00
pUoi ordiNarE iL LiBro scrivendo a editoria@impressionigrafiche.it