GSA IGIENE URBANA 2/21

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TERZA PAGINA

Una strategia per la biodiversità La natura è in perdita Nella Giornata Mondiale per la Biodiversità, il 22 maggio scorso, è stato presentato il IV Rapporto sul Capitale Naturale predisposto dal Comitato Capitale Naturale.

Eco dalle città

I

l IV Rapporto sul Capitale Naturale è un documento destinato a rappresentare il faro che avrà il compito di guidare la strategia italiana nella gestione del Recovery Plan, con l’obiettivo di lasciare i sistemi naturali e la biodiversità dell’Italia in uno stato migliore di quello che abbiamo ereditato. “La mitigazione è l’obiettivo del Recovery Plan: non abbiamo un secondo appello – ha spiegato il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani – e c’è poco da discutere, dobbiamo adottare norme efficaci e agire in favore della biodiversità, con grande intensità, entro i prossimi 5 anni”. Il Capitale Naturale è l’intero stock di risorse naturali, organismi viventi, aria, acqua, suolo e risorse geologiche che contribuisco alla produzione di “servizi ecosistemici” (es. depurazione delle acque, stoccaggio del carbonio, rifornimento di materie prime, protezione dal dissesto idrogeologico e moltissimi altri) da cui noi stessi siamo strettamente dipendenti per il nostro benessere e la nostra economia. Compromettere la natura e i suoi servizi significa compromettere la nostra stessa società, con gravi

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conseguenze non solo dal punto di vista della salute, ma anche da quello economico (si veda in fondo per alcuni dati esemplificativi). Quantificare dal punto di vista economico questi servizi è quindi fondamentale perché solo comprendendo il reale valore della natura è possibile tutelarla e valorizzarla. Il Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale nasce proprio a questo scopo. Istituito dalla legge 221 del 2015, è un appuntamento annuale che serve a fare un bilancio dello stato di salute dei nostri sistemi naturali e a dare una quantificazione biofisica ed economica dei beni e servizi forniti dall’ambiente. Il Rapporto

deve, inoltre, dare indicazioni concrete su come integrare queste considerazioni all’interno delle politiche del Paese affinché il Capitale Naturale da cui dipendiamo sia preservato e, dove necessario, ripristinato. I Rapporti sul Capitale Naturale non sono quindi uno strumento una tantum, ma costituiscono un processo continuo di integrazione del Capitale Naturale in tutte le politiche italiane, per contribuire a porre il paese sulla strada della sostenibilità. Anche il Quarto Rapporto si inserisce in questo processo e giunge in un momento particolarmente importante per l’Italia, che sta per mettere a punto la nuova APRILE-GIUGNO 2021


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