GSA 11-12/2020

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GESTIONE TESSUTO TECNICO RIUTILIZZABILE

TTR, un freno all’invasione dell’“usa e getta” in collaborazione con Servizi Italia

34 novembre dicembre 2020

Mascherine, guanti, calzari, cuffiette: in questi mesi di pandemia i dispositivi “usa e getta” hanno invaso la nostra quotidianità, preservando la nostra salute e sicurezza. Ora però c’è il problema smaltimento: come risolverlo? Una risposta convincente arriva dal settore sanitario, tra i più coinvolti: si chiama TTR (Tessuto Tecnico Riutilizzabile), e unisce caratteristiche all’avanguardia con una serie di vantaggi che non faranno rimpiangere le soluzioni monouso. Quante volte, in questi mesi di emergenza, abbiamo sentito raccomandazioni del tipo “gettare dopo l’uso”, o ancora “smaltire correttamente” o avvertenze simili? Mascherine, guanti monouso, calzari, cuffie per capelli e altri dispositivi di protezione anti-contagio, dapprima relegati in particolari reparti ospedalieri, hanno repentinamente invaso la nostra quotidianità: risolvendo, certamente, molte criticità, ma d’altra parte creandone altre.

Invasi dagli “usa e getta”

Non è certo una sorpresa, ad esempio, il fatto che massiccio utilizzo di dispositivi usa-e-getta che ha caratterizzato e sta caratterizzando i mesi dell’emergenza stia aprendo una serie di interrogativi sulle modalità, i tempi e le conseguenze ambientali del loro smaltimento e può rappresentare un’occasione importante per ripensare e rivalutare alcuni sistemi e convenzioni, in ambito sanitario ma non solo. Il problema, infatti, ci coinvolge ormai tut-

ti. Dove vanno a finire le mascherine, le cuffiette e quant’altro una volta terminato il loro ciclo di vita?

Il problema dello smaltimento

Il tema dello smaltimento dei rifiuti di questo genere, in effetti, sta sempre più uscendo dall’ambiente sanitario e diventando un problema comune, che riguarda tutti. Il problema era già presente a marzo e ora è aumentato con la riapertura delle scuole, che sono enormi produttrici di rifiuti sanitari. Nelle scuole e nelle comunità, in effetti, sono moltissimi i rifiuti sanitari che vengono prodotti ogni giorno (pensiamo soltanto alle imponenti forniture di mascherine da parte del Commissario straordinario Arcuri).

Ancora troppe differenze da zona a zona

Ebbene, durante la pandemia, il monouso ha senza dubbio mostrato tutte le proprie criticità, non solo dal punto di vista produttivo, ma anche delle conseguenze ambientali. In effetti, soprattutto in alcuni settori, nonostante siano passati ormai mesi dal primo picco, la produzione tutt’ora arranca: in sanità, ad esempio, le forniture in genere si limitano al materiale di protezione individuale – mascherine, cuffiette, calzari-, senza riuscire a sopperire alle necessità che nascono dalle sale operatorie. Nei pochi casi in cui i grandi colossi del Tessuto non tessuto (TNT) riescono a fornire materiale per la sala operatoria, questo viene venduto a prezzi incredibilmente più alti rispetto al passato e con parecchie incertezze relative alla puntualità della fornitura. Per non parlare delle mo-

dalità di smaltimento, ancora (troppo) differenziate tra regione e regione, con molte buone prassi ma altrettante zone d’ombra. E così, se in Lombardia e in Emilia Romagna la quasi totalità dei rifiuti viene conferita ai termovalorizzatori, non è così per il resto d’Italia, che ha ancora percentuali molto alte di conferimento in discarica.

Dalla crisi, un’occasione

Ecco dunque che, una volta di più, è necessario che l’emergenza diventi l’occasione per cogliere importanti spunti di miglioramento. La sostenibilità non si racconta soltanto, la sostenibilità si deve fare, con le scelte di ogni giorno, con il rispetto della natura e agendo attivamente per la lotta al cambiamento climatico.

Si rischiano grosse difficoltà

Ma ora è il momento di dare qualche numero, giusto per renderci conto delle dimensioni del problema con cui abbiamo – e avremo – a che fare. Recentemente A2A, la società che in Italia ha il maggior numero di impianti di termovalorizzazione dei rifiuti non riciclabili, ha dichiarato al Sole 24 Ore che “a titolo di confronto, i dispositi-


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