GSA 6/2019

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FOCUS 48 GIUGNO 2019

In un mondo di macchine intelligenti, robot 4.0 e prodotti iperconcentrati, spesso ci si dimentica dei “protagonisti silenziosi” del lavoro di tutte le imprese: ci riferiamo agli attrezzi, che se ben progettati e innovativi possono far risparmiare molto tempo tutelando valori fondamentali come sicurezza ed ergonomia. Insomma, fanno la differenza. Perché la pulizia, non dimentichiamolo, ha sempre al centro l’uomo… Si fa un gran parlare di macchine intelligenti, soluzioni automatizzate, robot pulitori, innovazioni mirabolanti che promettono (e permettono) un servizio di pulizia all’avanguardia. Si parla di internet delle cose, di macchine capaci di dialogare fra loro, di rendicontare il lavoro svolto e segnalare in tempo reale criticità e situazioni da monitorare.

D’accordo le macchine evolute ma…

O ancora, di prodotti chimici evoluti, formulati sempre più concentrati, soluzioni green, smart, sempre più efficaci e sempre meno impattanti. O anche dosatori, miscelatori, sistemi di diluizione in grado di far risparmiare tempo e denaro senza perderci in qualità. Da qualche tempo a questa parte, e la cosa è più che comprensibile, la pulizia professionale sembra essere diventata il regno delle grandi e piccole macchine sempre più sofisticate, dei sistemi informatizzati, dell’automazione e della robotica, dell’Internet delle Cose e della ricerca sempre più raffinata sulle formulazioni.

…perché non guardare anche agli attrezzi?

Tutto questo, ripetiamolo, non è affatto sbagliato, perché in effetti fra le linee di ricerca e sviluppo più promettenti nel nostro settore ci sono quelle relative alle

Quando l’attrezzo fa la differenza di Simone Finotti

macchine intelligenti e ai prodotti chimici sempre più performanti e meno impattanti. Ma non sono le uniche, e proprio qui sta il punto. Perché non bisogna dimenticare che la pulizia, in fondo, resta sempre un servizio estremamente labour intensive, in cui molte operazioni sono ancora svolte a mano con l’ausilio di attrezzi come supporti e agganci per frange e panni, tergivetri, spingiacqua, aste, accessori per la spolveratura a secco e a umido, snodi, impugnature e così via.

e spettacolare, ma altrettanto strategica: pensate solo a quanto tempo può far risparmiare un buon attrezzo (l’impresa di fatto vende tempo e anche pochi secondi, moltiplicato per grandi spazi e per tanti giorni diventa un risparmio importante). E a quali problemi può risolvere: ad esempio l’accesso in zone altrimenti irraggiungibili, o la possibilità di pulire facilmente superfici, arredi, oggetti o componenti su cui si deve operare manualmente.

Accendiamo i riflettori su un universo spesso in ombra

Ergonomia, sicurezza e salute

E allora? E allora ci permettiamo di orientare, per lo spazio di un articolo, i nostri riflettori su tutto quel vastissimo e variegato mondo di attrezzature che troppo spesso svolgono l’immeritato ruolo di comprimarie nel grande palcoscenico del cleaning 2.0. E che invece, se progettate con intelligenza e utilizzate cum grano salis, possono davvero migliorare la qualità della vita, del lavoro e delle performance di chi pulisce.

La ricerca prosegue, e dà i suoi frutti

Anche in questo campo c’è una ricerca, forse più silenziosa, meno eclatante

Ma pensiamo anche alla tutela dell’ergonomia, che in un’impresa è fondamentale per i costi sociali ed economici. Insomma un attrezzo “furbo”, nel senso virtuoso di innovativo, ben studiato e progettato, può davvero fare la differenza. E se è difficile notare le soluzioni più innovative quando si gira per gli stand delle fiere, attratti come siamo dalle novità più eclatanti, vorremmo qui aprire per un attimo il sipario sulle migliori proposte del mercato in fatto di attrezzi innovativi (e strategici).


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