GSA 1/2018

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GESTIONE BOLLINO BLU CNEL

nella giungla dei contratti collettivi regolari solo 30 su 100: il cnel annuncia il “bollino blu” di Antonio Bagnati

32 gennaio 2018

Un dato allarmante emerge dall’ultimo aggiornamento della Banca Dati dei Ccnl del Cnel: appena 300 dei quasi 900 Ccnl registrati sono regolari. Al netto degli scaduti, sono ben 500 i contratti “pirata”. In attesa che il Cnel vari il “bollino blu” è importante fare affidamento ai contratti stipulati dalle parti sociali comparativamente maggiormente rappresentative. Concedeteci, giusto per sdrammatizzare, un po’ di facile ironia: finalmente il Cnel fa notizia. Il sorriso, però, si ferma sui denti, e ci mette poco a diventare amaro. Il fatto è che la notizia non è di quelle buone, tutt’altro.

Fioccano i contratti-pirata

Non che non lo immaginassimo, ma vederlo scritto così, nero su bianco, fa una certa impressione. Venendo al sodo, l’ultimo aggiornamento della Banca Dati dei Ccnl del Cnel (settembre 2017), ha evidenziato che la giungla dei Contratti collettivi sta assumendo proporzioni incontrollabili: tanto che su un totale di 868 contratti collettivi registrati, solo 300 risultano regolari, il 30% o giù di lì. A farla da padroni, in questo non certo esaltante scenario, sono i cosiddetti “contratti pirata”, che presentano condizioni svantaggiose per i lavoratori i quali dovrebbero essere tutelati: al netto dei Ccnl scaduti, sono ben 500. Un’enormità!

Condizioni peggiorative per i lavoratori

Lo ha sottolineato il presidente del Cnel Tiziano Treu commentando i dati: “La quota prevalente è rappresentata dai cosiddetti contratti pirata, che presentano condizioni economiche o normative al di sotto degli standard contrattuali dei settori di riferimento.” Si tratta di un campanello d’allarme che mette in evidenza l’esistenza di una vera e propria giungla di contratti irregolari, che presentano condizioni peggiorative per i lavoratori coinvolti, e che fioccano come la neve che in questi giorni sta imbiancando la Penisola.

Si annuncia il “bollino blu” dei Contratti collettivi

Veniamo alla “pars construens”: per far fronte al caos dei contratti pirata, il Cnel ha annunciato l’intenzione di introdurre un sistema di certificazione: in particolare il Consiglio dell’Economia e del Lavoro indicherà con un bollino blu i contratti regolari, quelli, cioè, che rispettano determinati indicatori qualitativi e quantitativi. Parliamo di una procedura che avrà impatto anche sui benefici ai quali le aziende possono accedere, come incentivi alle imprese e partecipazione a gare d’appalto pubbliche, oltre a facilitare l’intervento degli ispettori. Dovesse entrare a regime, le imprese che applicano condizioni di lavoro al di sotto di determinati standard potrebbero andare incontro a seri problemi e anche le stazioni appaltanti, a partire dalla Pa, dovranno adeguarsi. Lo stesso Codice degli appalti richiama l’utilizzo di “contratti collettivi na-

zionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e i contratti collettivi aziendali stipulati dalle loro rappresentanze sindacali aziendali ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria.”

Coinvolto anche il settore dei Servizi (26 Ccnl!)

Ora: il settore delle pulizie/ multiservizi/ servizi integrati non è certo esente da questo fenomeno, con ben 26 Ccnl attualmente attivi molti dei quali, diciamolo, “pirata”. Come ben sappiamo, la questione della rappresentatività dei Ccnl è salita più volte alla ribalta, e non è raro trovare condizioni contrattuali, a partire da quelle economiche, disallineate addirittura con le tabelle nazionali. Parliamo di riduzioni sulla retribuzione oraria che spesso arrivano al 30%, senza contare altri aspetti come la quattordicesima, le indennità di malattia e così via. E’ fondamentale, in questo senso, affidarsi a Contratti stipulati da parti sociali davvero rappresentative in senso comparativo.

La nozione di “comparativamente più rappresentative”

A questo proposito, la nozione di “comparativamente più rappresentativi” in relazione ai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, introdotta nel nostro ordinamento già nel 1995, ha assunto ultimamente un valore sempre maggiore. Si tratta di una nozione molto importante, che si è affermata in giurisprudenza come strumento per determinare la legit-


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