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Afidampcom “tasta il polso” al 2014 dei dealer

afidampcom “tasta il polso” al 2014 dei dealer: 8 su 10 sono ottimisti

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GIUGNO 2015 Presentata a Verona, il 21 maggio, l’indagine sul fatturato dei dealers nel 2014: i dati sono confortanti, l’80% delle aziende si aspetta di chiudere in positivo l’anno in corso.

Il Pulire 2015 dei “Com” è stata anche l’occasione per presentare quello che, ormai, è diventato un punto di riferimento tradizionale nel mercato italiano dei dealer: l’indagine AfidampCom sul fatturato dei dealers, a cura di Caterina Siclari, di Tara Consulting, presente alla conferenza stampa tenutasi il 21 maggio dalle 10.30 allo stand Afidamp accanto al presidente dei Com Francesco Bertini.

Una ventata di sano ottimismo

Cosa ne è emerso? Innanzitutto una bella ventata di ottimismo, di quelle che non si sentivano da tempo, specie in un mondo frammentato e in continua lotta come quello dei distributori del cleaning. In media, oltre alle prospettive rosee per il futuro, crescono anche la fiducia e… il fatturato. Nel 2014 il mercato della distribuzione ha viaggiato su due binari, indicando una forte ripresa per le aziende di media fascia (tra 0,5 e 2,5 mln di fatturato), ma cali per imprese più piccole, rilevando un fatturato in discesa per una su due . E’ quanto attesta l’indagine annuale effettuata da AfidampCOM, l’associazione che raggruppa i distributori del settore della pulizia professionale, che riscontra anche un alto livello di ottimismo e fiducia nel futuro: ben 8 aziende su 10 si aspettano di crescere nel 2015.

Francesco Bertini e Caterina Siclari

Non solo cifre, ma anche formazione, cultura e ambiente

Il generale miglioramento del 2014 rispetto all’anno precedente non è solo questione di cifre e “aridi numeri”, ma può anche attribuirsi ad una maggiore sensibilità verso i temi della formazione, riscontrabile soprattutto nelle aziende sopra i 5 dipendenti. In generale, l’85% delle imprese ha investito in corsi formativi durante il 2014. In crescita anche il numero dei dipendenti, anche se in media non supera ancora le dieci unità, a testimonianza del fatto che stiamo parlando di un settore ancora dominato, almeno numericamente,

dalle piccole e medie imprese (ma quale, in Italia, non lo è?).

L’identikit del dealer

L’indagine realizza anche un identikit dell’impresa dei distributori del cleaning in Italia: si tratta di realtà, in un caso su due, a conduzione familiare, che operano in più regioni. Tra le tipologie prodotti venduti si riscontrano, fondamentalmente: macchine, prodotti chimici e di consumo ed attrezzi. Ma fonte di ricavo è anche l’ offerta di altri servizi, ad eccezione del noleggio, ancora poco praticato ma comunque in crescita.

Molto importante l’aspetto umano

Dall’indagine emerge in maniera preponderante l’importanza dell’aspetto umano nella gestione del business, oltre alla capacità di fidelizzare il cliente, che se soddisfatto diventa primario strumento di pubblicità E’, infatti, ancora il passaparola la prima fonte di promozione, al secondo posto c’è internet ed infine il contatto diretto.

Cresce la sensibilità verso l’e-commerce

Un aspetto inedito che mette in evidenza l’indagine 2014 è la crescita della percentuale di imprese che vendono attraverso l’e-commerce, pratica utilizzata soprattutto dalle aziende con un fatturato tra 1 e 1,5 mln di euro. Tra le criticità più forti si riscontra ancora l’annoso problema della gestione dei pagamenti ed i margini, che nonostante il clima di miglioramento, restano in continua diminuzione. Per il 2015, i professionisti della distribuzione dichiarano che il settore sarà trainato soprattutto da prodotti ad alto valore tecnologico, rimarcando la crucialità dell’innovazione e della sperimentazione nel comparto del cleaning.

Cosa ci si aspetta?

Infine, un occhio al futuro e a quello che gli imprenditori si aspettano da loro stessi e dal contesto associativo che fa capo ad Afidamp. L’attenzione è focalizzata soprattutto sulla forza vendita: infatti al primo posto ci sono i corsi di formazione per agenti. Vengono poi le azioni di tutela nei rapporti con le banche ed altri operatori del settore e la creazione di nuove iniziative e seminari, soprattutto sul marketing.

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