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MERCATO DELL’AUTO IN RECUPERO NEL PRIMO SEMESTRE
I dati più recenti sulle immatricolazioni sembrano indicare una decisa ripresa rispetto al crollo dello scorso anno. Una notizia che può essere interpretata come un buon auspicio per tutte le aziende italiane che producono articoli tecnici in gomma per il mercato automotive
La nuova Fiat 500 elettrica del gruppo Stellantis.
Idati relativi alle immatricolazioni auto del primo semestre pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili e elaborati dall’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) mostrano un aumento a doppia cifra sia a giugno che nei primi sei mesi dell’anno rispetto agli stessi periodi del 2020: +12,6% a giugno, con 149.438 immatricolazioni contro 132.691, e +51,4% nel semestre gennaio-giugno, con 884.750 nuove vendite a fronte di 584.237.
DA PRENDERE CON CAUTELA Secondo il Centro Studi Promotor (CSP), questi dati vanno considerati, però, con una certa cautela, perché derivano dal confronto con periodi del 2020 fortemente penalizzati dalla pandemia e per questo motivo non farebbero testo. Più significativo, sempre secondo il CSP, il confronto col 2019 dal quale si ricavano dati, anche questi a doppia cifra ma entrambi negativi per il 2021: calo del mercato del 13,3% in giugno e del 18,3% nel semestre (884.750 nuove immatricolazioni contro 1.083.184 di gennaio-giugno 2019).
SERVONO INCENTIVI Sulla base di questi risultati e in assenza di incentivi all’acquisto, secondo il Centro Studi Promotor il 2021 chiuderebbe con un volume di vendite di 1.566.000 vetture (351.022 unità in meno rispetto al 2019: -18,3%. Rispetto al 2020, le vendite in meno sarebbero 184.500: -13,4%; ndr). Prospettive di certo non ottimistiche confermate anche dall’inchiesta congiunturale condotta a fine giugno dal Centro dalla quale risulta che in giugno per il 77% dei concessionari l’affluenza nei saloni di visitatori interessati all’acquisto è stata scarsa, per il 74% è stato basso il livello di acquisizione di ordini e per il 58% le vendite caleranno ancora. Preoccupazioni che sono il riflesso del calo del clima di fiducia degli operatori auto in giugno, crollato a 24,9: un livello che, secondo il CSP, riporta ai tempi della crisi del 2008 innescata dal fallimento di Lehman Brothers. Secondo Paolo Scudieri, presidente di Anfia, è prioritaria l’adozione di nuovi incentivi all’acquisto dell’auto per sostenere il mercato e innescare una reale ripresa del settore. Sulla stessa lunghezza d’onda Gian Primo Quagliano, presidente del CSP, secondo il quale urge il ritorno agli incentivi per sostenere la domanda interna e rilanciare in maniera duratura il settore.
PIÙ FIDUCIA TRA I CONSUMATORI Dai dati Istat di giugno si rileva, secondo quanto riferisce Anfia, un netto miglioramento rispetto a maggio sia dell’indice del clima generale di fiducia dei consumatori, salito da 110,6 a 115,1 (base 2010 = 100) che dell’indice del clima di fiducia delle imprese (Iesi – Istat economic sentiment indicator), passato da 107,3 a 112,8. A proposito di questi dati, Istat ha comunicato che a gennaio di quest’anno ha modificato la metodologia di valutazione delle variabili relative all’indagine sul clima di fiducia dei consumatori e che sono state calcolate con la nuova funzione le serie storiche dei dati, ora disponibili a partire dal 1998. Il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori riflette l’aumento anche dell’indice della propensione all’acquisto dei beni durevoli, tra i quali l’automobile, che in giugno ha compiuto un balzo notevole rispetto a maggio, passando da -23,4 a -5,7.
DA FCA A STELLANTIS Per quanto riguarda le immatricolazioni, è opportuno ricordare che fino al 2020 quelle delle marche nazionali – Alfa Romeo, Fiat, Jeep. Lancia e Maserati – erano conteggiate nel Gruppo FCA; ora, invece, insieme a quelle di Citroen, DS, Opel e Peugeot – che costituivano il Gruppo PSA – sono considerate nel Gruppo Stellantis, nato ufficialmente il 16 gennaio 2021 dalla fusione di FCA e PSA. Le immatricolazioni complessive del nuovo gruppo nel 2021 riproducono
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in fotocopia la situazione nazionale: aumento a doppia cifra nel mese e nel semestre. A giugno hanno raggiunto quota 56.554 contro 47.307 (+19,5%), con la quota di mercato salita di due punti, dal 35,7% al 37,8%; nel periodo gennaio-giugno sono state 351.954 a fronte di 231.036, con la quota di mercato in leggero aumento, dal 39,5% al 39,8%.
MARCHE NAZIONALI Guardando più da vicino le marche nazionali, si trova il segno meno solo con l’Alfa Romeo: -28,4% a giugno (1.096 vendite su 1.530 e quota scesa da 1,2% a 0,7%) e -8,7% nei sei mesi (6.230 immatricolazioni contro 6.825 e quota diminuita, anche adesso, da 1,2% a 0,7%). Tutte le altre marche hanno il segno più nel confronto tra gli stessi periodi 2021 e 2020: • Fiat +19,4% a giugno (22.191/18.589 le vendite di auto nuove; 14,8% e 14,0% le quote di mercato) e +54,1% nel periodo gennaio-giugno (138.713/90.024 le vendite; 15,7% e 15,4% le quote) • Jeep +21,0% a giugno (6.511/5.381 le vendite; 4,4% e 4,1% le quote) e +61,8% nel semestre (37.400/23.109 le vendite; 4,2% e 4,0% le quote) • L ancia +23,5% a giugno (4.333/3.508 le vendite; 2,9% e 2,6% le quote) e +44,4% in gennaio-giugno (27.104/18.770 le vendite; 3,1% e 3,2% le quote, sostanzialmente stabili) • Maserati +19,4% a giugno (172/144 le vendite) e +62,1% nel cumulato dei primi sei mesi dell’anno (895/552 le vendite); invariata la quota di mercato dello 0,1% nei due periodi.
VEICOLI COMMERCIALI Nel settore dei veicoli commerciali leggeri (VCL, con peso totale a terra fino a 3,5 t), i dati elaborati da Anfia si riferiscono al mese di maggio e mostrano, a confronto col 2020, un aumento del 48,4% nel mese (16.948/11.423 immatricolazioni) e del 74,9% nei cinque mesi (79.644/45.546). Analoga disponibilità di dati da parte di Anfia, limitata al periodo gennaio-maggio, nel caso dei veicoli industriali con peso totale a terra (ptt) superiore a 3,5 t. A maggio sono stati rilasciati 2.227 libretti di circolazione di nuovi autocarri, con un aumento del 65,9% rispetto allo stesso mese del 2020, quando i libretti rilasciati sono stati 1.342, e 1.242 libretti di rimorchi e semirimorchi pesanti (ptt maggiore di 3,5 t), con un aumento del 32,8% rispetto ai 935 nuovi documenti di maggio 2020. Nei cinque mesi il progressivo conta 11.363 nuovi documenti per gli autocarri (+49,1% sullo stesso periodo del 2020, con 11.363/7.619 libretti) e 6.562 libretti per i rimorchi e semirimorchi pesanti (+49,2%, con 6.562/4.399).
TRASPORTO PASSEGGERI Nel settore del trasporto passeggeri – autobus con ptt superiore a 3,5t – a maggio sono state registrate 289 nuove immatricolazioni contro 100 dello stesso mese del 2020 (+189%). Tutti i comparti all’interno di questo settore hanno conosciuto incrementi delle vendite a tripla cifra ad eccezione dei minibus, che sono aumentati del 40%, con 28 vendite di veicoli nuovi su 20: gli autobus del TPL (Trasporto Pubblico Locale) sono cresciuti del 203,8% (161/53 il rapporto vendite); gli autobus e midibus turistici del 453,8% (rapporto vendite 72/13) e gli scuolabus del 100,0% con 28 vendite su 14. Nel periodo gennaio-maggio il comparto degli autobus e midibus turistici e il comparto dei minibus hanno accusato una flessione: -15,8% il primo (186 vendite su 221) e -35,8% il secondo (188 immatricolazioni a fronte di 293). Hanno registrato, invece, un aumento delle vendite gli autobus del TPL (+17,2%, con un rapporto vendite di 880/751) pur con una flessione, internamente al comparto, del 12,8% degli autobus e midibus interurbani con 367 nuove vendite a fronte di 421. Segno più anche per gli scuolabus, che hanno chiuso i primi cinque mesi dell’anno con un aumento delle immatricolazioni del 58,2% (193 contro 122). Complessivamente, nel periodo gennaio-maggio 2021 il comparto degli autobus con ptt superiore a 3500 kg ha totalizzato 1.447 vendite di veicoli nuovi a fronte di 1.387 (+4,3% rispetto allo stesso periodo del 2020). u
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