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World Travel Retail
by Edifis
NUOVO “TEMPIO” BULGARI A HEATHROW
LONDRA – A dicembre, Bulgari insieme a Dufry Group ha inaugurato un nuovo negozio al Terminal 3 dello scalo di Heathrow, uno spazio di 91 metri quadrati, disegnati da Peter Marino, ispirati al nuovo format della griffe che cerca di ricordare un tempio della Roma antica. “Abbiamo aperto questo negozio esclusivo nonostante le difficoltà, perché crediamo fortemente nel rimbalzo del travel retail” ha detto Jonathan Brinbaum, managing director per il travel retail in Europa di Bulgari. “Il Terminal 3 è la location ideale per un brand iconico quale Bulgari e abbiamo già i primi feedback molto positivi da parte degli utenti” secondo Fred Creighton, ceo di Dufry per la Gran Bretagna.
BALENCIAGA SCEGLIE SCHIPHOL PER L’ESORDIO EUROPEO
AMSTERDAM – Apertura all’insegna del lusso nella Lounge 2 dell’aeroporto di Schiphol, dove è arrivato uno store di Balenciaga. Per il brand del luxury si tratta del primo negozio all’interno di uno scalo europeo, un esordio arrivato grazie al lavoro di Lagardere Travel Retail, che ora ne cura la gestione. La Lounge 2, dopo i controlli, è un’area destinata in prevalenza ai viaggiatori internazionali, dove già figurano brand quali Bvlgari, Gucci, Hermés e Burberry. Anche questo negozio è disegnato seguendo il nuovo concept del marchio, definito come “Raw architecture”, cioè un design dalle linee grezze, che fornisce una sensazione di work in progress.
GEBR HEINEMANN A COPENAGHEN FINO AL 2025
COPENAGHEN – Gebr Heinemann e la società di gestione dello scalo della capitale danese hanno prolungato di due anni l’accordo commerciale esistente, la cui scadenza è ora fissata al febbraio 2025. Fino a quella data, la controllata Gebr Heinemann Retail Aps manterrà la gestione di sei negozi tax free nello scalo, per una superficie complessiva di cieca 3.600 metri quadrati. L’accordo include già un’opzione per altri 5 anni. Durante questo periodo, l’operatore dovrebbe godere anche di un ampliamento previsto al Terminal 3, che porterebbe a un amento della superficie commerciale di altri 3.500 metri quadrati. Il rapporto tra Heinemann e l’aeroporto della capitale era iniziato nel 2007. “Anche durante la pandemia, siamo riusciti a mantenere una visione positiva e centrare il focus su nuove opportunità” ha commentato il Coo dello scalo, Peter Krogsgaard.
TURISTI CINESI, NIENTE RECUPERO NEL 2021
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PECHINO – L’anno che si è chiuso da poco non ha fatto segnare il rimbalzo sperato per quanto riguarda il numero di cinesi che hanno effettuato viaggi internazionali. L’istituto di ricerca pubblico che elabora i dati (Cotri) ha registrato 8,5 milioni di cittadini che hanno varcato i confini lo scorso anno, un dato ancora di circa il 5% sotto i livelli pre pandemia e ben distante dai 10 milioni che si erano toccati nel 2000. La meta più battuta è stata Macau, che comunque resta una penisola solo in parte “internazionale” visto il suo statuto speciale, ma sotto stretto controllo cinese. Lo stesso istituto segnala come al momento sia impossibile fornire previsioni per il 2022, anche perché la variante Omicron ha subito penalizzato i viaggi dall’inizio dell’anno.
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DUBAI DUTY FREE, MAXI RIMBALZO NEL 2021
DUBAI CITY – Dubai Duty Free ha pubblicato i dati relativi al 2021, mettendo in mostra un balzo delle vendite addirittura del 40% rispetto al 2020, con 976 milioni di dollari. Il dato è ancora largamente inferiore al 2019, quando i ricavi avevano toccato la cifra record di 2 miliardi di dollari, ma è comunque superiore alle attese e fa ben sperare per l’anno in corso, dove fino a tutto marzo è ancora in corso l’Expo. Come di consueto, profumi (19,6% sul totale), liquori (17%), tabacco (10%), gioielli (8%) sono in cima alla lista degli oggetti più venduti. Il canale on line ha contato per il 5% del totale. “Nel complesso è stato un buon anno, nonostante la complessità della pandemia” ha commentato Colm McLoughlin, ceo ed executive vice chairman di Dubai Duty Free. “Nel primo trimestre dell’anno, concluderemo la riapertura di un negozio Chanel nell’area A, mentre è in arrivo un nuovo Cartier nell’area B” ha aggiunto il manager.
NOVITÀ RETAIL E +58% DI PAX AL PULKOVO
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SAN PIETROBURGO – La fine del 2021 ha portato una ventata di novità all’aeroporto internazionale Pulkovo di San Pietroburgo, il quarto per numero di passeggeri di tutta la Russia (18 milioni nel 2021). Tra ristorazione e altre categorie sono stati aperti otto nuovi negozi, presentati da Northern Capital Gateway LLC, la società che ha in mano la gestione dello scalo, parte di Fraport Group. Ora
sono disponibili un bar “Beer & Tapas” e un “Beef”, entrambi a cura di Stroganoff group, cui si affianca un BUD Burger (brand della birra Budweiser) e un Morkovka, marchio ispirato all’healthy food. In ambito fashion arriva un Beriozka, negozio multimarca con prodotti che vanno da Guess a Diesel fino ad Armani, poi ancora un minimarket, uno Youpiter e un Tech To Go. Secondo dati forniti dalla società di gestione, nel 2021 i ricavi dei tenant aeroportuali sono cresciuti del 58% rispetto al 2020.
VINCI SI PRENDE IL PICCOLO SCALO DEL MONTE BIANCO
ANNECY – Dopo aver siglato un accordo con il governo regionale dell’Alta Savoia, il gruppo Vinci dal 1 gennaio ha iniziato a gestire le operazioni dell’aeroporto Annecy-Mont Blanc, portando così a 12 il numero di scali francesi in portafoglio. L’accordo ha una durata di 15 anni. Vinci e la regione hanno messo sul piatto un investimento da 10 milioni di euro per lo sviluppo dello scalo montano, con una particolare attenzione all’aspetto ambientale, visto che l’obiettivo è di renderlo una struttura a impatto zero entro il 2030. A mezz’ora da Ginevra, da Chambery, da località di sci come Albertville, “l’aeroporto di Annecy Mont-Blanc è specializzato sia nell’aviazione d’affari sia nel leisure, con un ruolo chiave nel rafforzare l’attrattiva della regione nordalpina” ha commentato Nicolas Notebaert, amministratore delegato di Vinci Concessions e presidente di Vinci Airports.
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Tech and travel retail are taking off Tecnologia e travel retail pronti al decollo
The word ‘digital’ can be a confusing term in travel retail. It has been used for anything from simple LED banners used in stores to showcase promotions or products, to fullscale online e-commerce platforms developed by airports like London Heathrow and Singapore Changi. These are, however, very different types of developments. One is just another way of advertising in-store and the other is a more in-depth and costly attempt to create a new sales channel within travel retail. In both cases, these efforts were started and implemented before the Covid-19 pandemic began. Last year saw an altogether more interesting development in the digital sphere in airport retailing: the arrival of technologies such as Amazon’s Just Walk Out implemented by Dufry-owned Hudson; Zippin’s checkout-free concept with food retailer SSP and Americanas; and MishiPay’s mobile self-checkout with Paradies Lagardère. In all cases, these pilots and tech expansions are happening in the Americas, with European travel retail jogging along in the slow lane. Of course, some of the retail partners of these tech companies are part of bigger groups that are Europe-based. But on the surface, the United States is perceived as the driver of these new retail concepts, and Europe a backwater. The pandemic has accelerated the need for contactless and quick shopping in busy locations like airports, without waiting in line. Tech start-ups looking to eventually float are eagerly seeking out any channels that can utilise their concepts and equipment, and airport shops are an ideal choice. They have high footfall in short time periods and they serve shoppers who are in a hurry to get to their gates. More tech companies will doubtless make their way into airports this year. The advantage of the technology is that it has been tested and fine-tuned in domestic markets with retail chains such as Amazon Fresh, Decathlon, Lawson in Japan, and Muji. Case studies show that these self-serve, self-checkout formats can lift sales per basket; MishiPay says shoppers spend 14% more. Hudson’s CEO Jordi Martin-Consuegra says its pilots “are exceeding expectations” and that the retailer was “meeting business plan expectations within the first week”. Travellers are clearly open to new ideas, so slow lane travel retailers need to do some catching up.
Lparola ‘digitale’ può essere un termine che confonde nel travel retail. È stata usata per qualsiasi cosa, dai semplici banner LED usati nei negozi per mostrare promozioni o prodotti, alle piattaforme di e-commerce online sviluppate da aeroporti come Londra Heathrow e Singapore Changi. Questi sono, tuttavia, tipi di sviluppi molto diversi. Il primo è solo un altro modo di fare pubblicità in negozio, mentre l’altro è un tentativo più profondo e costoso di creare un nuovo canale di vendita all’interno del travel retail. In entrambi i casi, questi sforzi sono stati avviati e implementati prima dell’inizio della pandemia di Covid-19. L’anno scorso ha visto uno sviluppo molto più interessante nella sfera digitale del retail aeroportuale: l’arrivo di tecnologie come il Just Walk Out di Amazon, implementato da Hudson (gruppo Dufry); il concetto di “free check ouy” di Zippin, con i brand di alimentari SSP e Americanas; e la cassa self mobile di MishiPay con Paradies Lagardère. In tutti i casi, questi progetti pilota e gli sviluppi tecnologici stanno avvenendo in America, con il travel retail europeo che si muove nella “corsia lenta”. Naturalmente, alcuni dei partner retail di queste aziende tecnologiche fanno parte di gruppi più grandi che hanno sede in Europa. Ma in realtà, gli Stati Uniti sono percepiti come il motore di questi nuovi concetti di vendita al dettaglio, e l’Europa come un’appendice remota... La pandemia ha accelerato il bisogno di acquisti senza contatto e veloci in luoghi affollati come gli aeroporti, senza dover stare in fila. Le start-up tecnologiche che cercano di galleggiare sono alla ricerca di qualsiasi canale che possa utilizzare i loro concetti e le loro attrezzature, e i negozi negli aeroporti sono una scelta ideale. Hanno un’alta affluenza in brevi periodi di tempo e servono acquirenti che hanno fretta di arrivare ai loro gate. Altre aziende tecnologiche si faranno senza dubbio strada negli aeroporti quest’anno. Il vantaggio della tecnologia è che è stata testata e messa a punto nei mercati nazionali con catene di negozi come Amazon Fresh, Decathlon, Lawson in Giappone e Muji. Le case history mostrano che questi formati di self-service e self-checkout possono aumentare le vendite; MishiPay dice che gli acquirenti spendono il 14% in più. L’amministratore delegato di Hudson’s, Jordi Martin-Consuegra, dice che i suoi esperimenti pilota “stanno superando le aspettative” e che il rivenditore “ha raggiunto I suoi target nel giro della prima settimana”. I viaggiatori sono chiaramente aperti a nuove idee, quindi i rivenditori che viaggiano in corsia lenta devono recuperare.
La crescita di importanza della Shanghai fashion week
Dopo Milano, Parigi, New York e Londra, le quattro capitali mondiali della moda, Shanghai si è ormai prepotentemente affermata come la nuova capitale della moda in oriente. La metropoli cinese è diventata uno dei territori più fertili a livello globale per la sperimentazione in ambito fashion, anticipando molte tendenze e diventando un trampolino di lancio per designer emergenti ormai riconosciuto dal mondo occidentale. Come unica fiera ufficiale della Shanghai Fashion Week, la Mode Shanghai Fashion Trade Show si è impegnata nel soddisfare due esigenze convergenti: da un lato il miglioramento dell’industria della moda, grazie a servizi altamente efficienti, ricche risorse e un’offerta completa su tutta la gamma dei canali multimediali e, dall’altro, il rafforzamento del mercato al dettaglio della moda nazionale cinese, grazie ad una piattaforma di business ottimizzata per i buyer e gli addetti ai lavori del settore. La fiera, giunta alla quattordicesima edizione (è stata fondata nel 2015), propone due eventi all’anno su un’area espositiva di 12.000 mq. con circa 110 sfilate, più di 6.400 marchi partecipanti provenienti da più di 50 paesi e con un numero totale di visitatori che ha superato le 160.000 unità. In particolare, analizzando i dati riportati sul sito ufficiale (www.shanghaifashionweek.com) notiamo come sia equilibrato il mix dei settori merceologici rappresentati (abbigliamento 41%, borse e accessori 28% e calzature 9%), così come gli interessi mostrati dai buyer nei confronti di tali settori (abbigliamento 32%, borse e accessori 31% e calzature 14%). Altrettanto interessante è il mix dei visitatori con una predominanza degli operatori professionali, su tutti i buyer (44%), i media (11%) e operatori finanziari e commerciali (31%). Quindi un’audience composta prevalentemente da operatori di settore che per il 70% proviene dalle regioni cinesi collocate più ad est, quelle che offrono le maggiori opportunità (Fig.1). Mentre, analizzando la distribuzione geografica dei marchi ospitati durante una delle ultime edizioni, si nota come accanto a quelli cinesi (298) ci siano anche 122 marchi asiatici, 32 americani e 121 europei, di cui ben 47 provenienti dall’Italia. Ciò a testimonianza di come la Mode Shanghai Fashion Trade Show offra una valida opportunità alle aziende oltreoceano per comprendere il mercato della moda in Cina attraverso una esperienza diretta in cui si possa essere protagonisti, promuovendo e facendo conoscere il proprio marchio sul territorio. Sotto questo aspetto, è da non sottovalutare la copertura editoriale che viene garantita, integrata con tutti i media disponibili, tradizionali e multimediali. Oltre alle sinergie con i principali media della moda (Vogue, Elle, WWD, ecc.), va considerato che l’hashtag della Shanghai Fashion Week su Weibo ha 2,1 miliardi di visitatori e quasi 2 miliardi di interazioni, mentre quello della Mode Shanghai fashion Show sempre su Weibo ha circa 8 milioni di visitatori. A cui si aggiungono, circa 110.000 lettori su Litter Red (Xiaohongshu in cinese, la risposta della Cina a Istagram) e circa 83.000 visitatori su Bilibili (soprannominato anche B Site, un sito web per la condivisione di video). Analizzando infine le tempistiche per una eventuale partecipazione di un’azienda alla Fiera, ricordiamo, come dicevamo all’inizio, che essa programma due edizioni all’anno, la Spring Summer 2022 che si è tenuta lo scorso ottobre e l’Autumn Winter 2022 che si terrà il prossimo aprile (più probabilmente fine marzo). La programmazione a monte di quest’ultima inizia con la registrazione e la conferma alla partecipazione entro il 31 gennaio per terminare a valle con la raccolta degli ordini fino ad agosto.
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Fig.1: Professional Audience regional distribution ratio at Mode Shanghai Fashion Trade Show
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