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CUSTOMER LOYALTY
by Edifis
Campagne cross partner e data driven:
LA FORMULA ANTI CRISI
«In questi periodi la voglia di partnership e di fare sistema si è rafforzata; tra gli operatori è nato quasi spontaneamente un senso di solidarietà che ha portato ad aiutarsi l’uno con l’altro. Con questo presupposto sono sorti diversi progetti nel mondo del loyalty». Prima di entrare nel merito delle iniziative attivate nel corso del 2020, Sergio Bracale, direttore commerciale di Payback Italia (Gruppo American Express) si è soffermato sulla reazione che il mercato retail ha dimostrato in risposta allo scoppio della crisi sanitaria e alle conseguenti restrizioni sulle aperture dei negozi. Parallelamente, è emerso dai vari relatori, sono sempre più importanti il digitale e la gestione dei dati, fondamentali per attivare nuove modalità di comunicazione, che tendono a premiare soprattutto i negozi di vicinato. Da tale fenomeno si sviluppa anche il concetto di eCommerce di prossimità. Questi, in estrema sintesi, i trend emersi in occasione del primo appuntamento organizzato da Federfranchising – Confesercenti nel 2021.
Il webinar, intitolato Customer Loyalty & Digital Marketing, ha visto protagonisti lo scorso 21 gennaio Alessandro Ravecca, presidente Federfranchising-Confesercenti e presidente Cibiamo Group, il già citato Sergio Bracale di Payback, Umberto Gonnella, Ceo e founder di 101Caffè, Gabriele Peri, member of the board and marketing director di Löwengrube, Giuseppe Cabras, direttore commerciale di Bricofer, Mirko L’unione fa la forza, soprattutto in periodo di Covid. Questo il messaggio espresso dai retailer e dai fornitori di servizi nel corso del primo appuntamento 2021 targato Federfranchising. Nel webinar, moderato da r&f, gli interventi di Payback, Partoo, 101Caffé, Löwengrube e Bricofer
Barberini e Lorenzo Tiberi, rispettivamente country manager Italy e senior enterprise sales manager di Partoo. La moderazione è stata affidata ad Andrea Aiello, direttore di retail&food.
Le soluzioni di retailer e fornitori di servizi
Come sono cambiati i progetti dei retailer e le necessità dei consumatori con lo scoppio della pandemia? L’overview sull’andamento del mercato porta la firma di Alessandro Ravecca, che ha aperto i lavori citando alcune tra le principali ricerche pubblicate nell’ultimo periodo: «Secondo un’analisi condotta da Compass, ben il 62% dei retailer intervistati, compresi sia grandi che piccoli player, prevede di sviluppare a breve un progetto a supporto della crescita. Nello specifico, le aree che saranno maggiormente presidiate e che quindi attrarranno maggiori investimenti sono marketing - pubblicità e nuove tecnologie. E ancora, da una ricerca di Shopify emerge che i
Alessandro Ravecca, presidente FederfranchisingConfesercenti e presidente Cibiamo Group
consumatori più giovani cambieranno il panorama commerciale facendo avanzare l’eCommerce, che il commercio fisico si trasformerà a vantaggio dei negozi locali, che sempre più consumatori sosterranno gli operatori che preferiscono - in una logica di fidelizzazione - e che le soluzioni finanziarie moderne rivoluzioneranno i servizi bancari e il credito sia alle imprese sia ai consumatori».
Tornando al tema del loyalty e, in particolare, al contributo di Sergio Bracale di Payback, il manager si è speso con un’ampia disamina sul comportamento degli esercenti, costruita avvalendosi di un osservatorio privilegiato: «Payback opera in 6 paesi, Germania, Italia, Austria, Polonia, India e Messico, e ormai ha superato la soglia degli 80 milio-
ni di clienti attivi nel mondo. Nel merito del mercato italiano, ha da poco superato i 7 anni di attività e oltre 8 milioni di clienti attivi, per un network che conta oltre 250 partner retail ed eCommerce, tra cui Carrefour, Esso, Bricofer, Maxi Zoo, GrandVision, 101Caffè, Booking, eBay, Eprice, Douglas e Nike. Nel 2020 abbiamo lanciato diversi progetti nel mondo del loyalty, tra cui “Noi restiamo a casa”,
“Apriremo insieme” e “Ripartiamo insieme”. Tutti progetti in cui i partner hanno deciso di collaborare tra loro. Di questi cito Pittarosso, Thun, Original Marines e Rossopomodoro. Tali iniziative, oltre a dare informazioni di servizio ad esempio sulle aperture dei punti di vendita, hanno previsto attività di engagement con approccio omnicanale, generando ben 300 milioni di contatti verso i clienti finali solo in Italia, con una redemption di oltre 15 milioni di offerte attivate per un fatturato complessivo superiore ai 140 milioni di euro. Le vendite sullo shopping online, sempre in base al nostro osservatorio, sono cresciute in media del 15% e la frequenza di visita sulla nostra App è arrivata a 8 volte al mese. A mio parere, ciò che ha fatto la differenza in termini di loyalty e quindi di risultati in un periodo così difficile è frutto di due elementi. Il primo è l’esponenzialità, data dalla decisione condivisa da più retailer di attivare delle campagne insieme, aumentando in questo modo la rilevanza per il cliente finale e la sostenibilità per le aziende stesse. Il secondo consiste nell’avere una strategia di customer insight data driven. È chiaro a tutti gli operatori, ormai, che non si può più fare a meno di raccogliere i dati dei clienti, di conoscerne le preferenze e di interagire con loro rapidamente e nella maniera più opportuna. Questo richiede programmazione e risorse, ovviamente».
Mirko Barberini e Lorenzo Tiberi di Partoo hanno evidenziato un altro aspetto di crescente importanza per i retailer, in ambito digitale: la presenza sulla piattaforma Google My Business. «Oggi Google My Business è diventato fondamentale per i consumatori che effettuano ricerche sui punti vendita. Mentre ancora 6 o 7 anni fa la quasi totalità delle ricerche sul punto vendita era fatta attraverso il sito istituzionale del brand, ad oggi tale ricerca è condotta praticamente solo su Google My Business. Il rapporto, infatti, è di 7 a 1. Ma, allo stesso tempo, Google My Business è un universo estremamente complesso, per cui il nostro scopo è quello di aiutare le insegne a gestire questa attività». Partoo, in linea generale, assiste i retailer nello sviluppare la visibilità online e l’eReputation con l’obiettivo di attirare e fidelizzare nuovi clienti nei punti vendita.
Lato retailer, l’aspetto digitale della comunicazione è stato enfatizzato in particolare da Umberto Gonnella di 101Caffè, che ha esaltato l’efficacia di WhatsApp Business nella relazione con il cliente finale. «Specialmente nell’ultimo anno il consumatore si è affacciato al mondo dell’online, che per i nostri negozi ha significato far fronte all’aumento degli ordini ricevuti tramite canali un tempo inusuali, in primis WhatsApp. Di conseguenza, stiamo implementando delle piattaforme di WhatsApp Business per tutti i punti vendita. Inoltre tali strumenti valorizzano il negozio di quartiere, perché quest’ultimo riesce a essere estremamente efficiente nel fornire le risposte. Efficienza che viene amplificata da attività specifiche come la produzione di contenuti digitali in formato video finalizzati a risolvere determinati problemi o a soddisfare precise necessità». Di potenziamento dello store virtuale ha parlato invece Giuseppe Cabras di Bricofer: «Nel periodo più duro della pandemia siamo riusciti a rafforzare il nostro eCommerce, cercando di creare maggiore integrazione tra l’online e i negozi fisici. Per compensare i decrementi di fatturato dei punti vendita posizionati nei centri commerciali e soprattutto per andare incontro alle crescenti necessità della nostra clientela abbiamo attivato dei servizi aggiuntivi come quello di pick-up, in virtù del quale il consumatore ordina online, per telefono o via WhatsApp, si reca al punto vendita e ritira la merce senza entrare nello store, o ancora il classico click and collect. E nel 2021 stanzieremo ulteriori investimenti con l’obiettivo di aumentare la qualità dell’esperienza online dei nostri clienti, senza penalizzare ovviamente i nostri store. Nel concreto attiveremo un nuovo sito eCommerce entro qualche mese che offrirà un servizio di consegna quasi in tempo reale. Questo sarà possibile utilizzando un programma adeguato e sfruttando la nostra rete composta
da 120 negozi dislocati sull’intero territorio nazionale». In tema del loyalty, Cabras ha sottolineato il programma di gift card con cui l’azienda ha voluto premiare i clienti. E proprio sullo strumento della gift card ha puntato anche Löwengrube, che dà la possibilità ai suoi affezionati di scontare dal costo della stessa determinati importi in base alla partecipazione a survey, all’iscrizione alla newsletter e ad altre iniziative. Ma soprattutto, il brand che promuove la vera esperienza della birra bavarese è riuscito ad attirare da marzo 2020 ben 112mila utenti con il programma Löwen Klub, «Il canale che ci sta dando maggiori risultati è l’email marketing, che ha inciso per il 63% su questo risultato - ha specificato Gabriele Peri - Con il loyalty program gli utenti fidelizzati possono utilizzare i punti raccolti per avere dei benefici». Peri, infine, ha sottolineato il grande ritorno economico generato dalla nuova applicazione di Löwengrube. A.P.
Campagne condivise: più rilevanza per il cliente finale e maggiore sostenibilità per le aziende
Dalla fusione Ceetrus - Nodi
nasce il colosso NHOOD
Sempre di più concetti quali la sostenibilità ambientale e sociale, la prossimità e il mixed-use sono diventati centrali nel dibattito in seno al mercato immobiliare. Alimentati anche da importanti progetti di riqualificazione urbana promossi dalle amministrazioni comunali e da politiche nazionali volte alla progressiva riduzione del consumo del suolo. Nel solco di questo filone si inserisce, sin dalla sua nascita, la multinazionale Ceetrus, impegnata anche in Italia in importanti progetti di sviluppo sul territorio lombardo.
Ma con la fusione annunciata tra Ceetrus e Nodi, entrambe facenti capo alla famiglia Muillez, le due aziende si apprestano a compiere un ulteriore passo avanti, abbracciando insieme un concetto nuovo di città del futuro. L’annuncio è stato dato direttamente da Antoine Grolin, nel duplice ruolo di presidente di Ceetrus e presidente e fondatore di Nodi.
La nuova realtà, che prende il nome di Nhood, consiste in un gruppo di servizi immobiliari misti, attivo in 10 paesi, destinato a diventare uno dei principali attori di questo settore a livello internazionale.
L’obiettivo principale è quello di trasformare e rigenerare siti in luoghi di vita in cui sviluppare nuovi quartieri su terreni da riqualificare. Il progetto, che riunisce tutte le società immobiliari di Ceetrus e Nodi, darà vita a una società che si occuperà di gestire, animare, sviluppare e trasformare luoghi e siti in nuovi spazi di vita trasformando i modelli di business e retail. Una nuova realtà con una forte focalizzazione nei servizi, presieduta da Antoine Grolin, mentre la direzione generale per il mercato italiano e ucraino è affidata a Marco Balducci, già amministratore delegato di Ceetrus in entrambi i mercati.
Antoine Grolin, presidente di Ceetrus, presidente e fondatore di Nodi
Insieme realizzeremo luoghi misti destinati a rivoluzionare le città e il retail. Luoghi che saranno a triplo impatto positivo e prossimi ai centri cittadini, nel raggio dei 15 minuti
Antoine Grolin, presidente Nhood Mission e numeri
Nello specifico la missione della nuova società sarà quella di realizzare e sviluppare siti e luoghi che tengano conto di un triplo impatto positivo – sociale, ambientale ed economico (Pianeta, Persone, Profitto) – in linea con gli SDGs, gli obiettivi previsti dall’agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.
Nhood mira a integrare un’offerta completa di servizi immobiliari: lo sviluppo, la gestione patrimoniale, la commercializzazione e la promozione incentrata su prossimità, cultura e innovazione. Forte di 1.029 addetti distribuiti in 10 Paesi europei, un portfolio di 300 siti commerciali di cui 200 di proprietà, 30mila residenze e 40 progetti in via di sviluppo per un valore patrimoniale di quasi 8 miliardi di euro.
La nuova realtà prevede una crescita in termini di fatturato del +30% nel prossimo triennio, frutto dell’acquisizione del portafoglio clienti, il cui potenziale di sviluppo viene stimato in oltre 4 milioni di mq di cui circa la metà provenienti da soluzioni abitative e progetti di riqualificazione urbana.
L’identikit delle aziende
Nodi è una società immobiliare che opera all’interno del territorio francese con un fatturato di 679 milioni di euro relativo agli attuali 19 progetti che vedranno la luce nel 2022. La sua missione è sviluppare, promuovere, creare luoghi appaganti ed ecosostenibili in cui vivere e lavorare, in cui ogni spazio viene concepito valutando l’impatto ambientale, economico, sociale, a favore soprattutto delle classi sociali e dei lavoratori meno abbienti.
Il Gruppo Ceetrus è presente in 10 Paesi, con 295 centri commerciali e oltre 10.700 negozi, per un valore patrimoniale di 8 miliardi di euro e un fatturato annuo di 567 milioni di euro. In Italia Ceetrus è presente con 47 centri e 5 parchi commerciali sparsi in tutta la penisola, fattura 103 milioni di euro con un valore patrimoniale pari a 880 milioni di euro. Lo scorso luglio aveva annunciato un ambizioso piano di investimenti per 2,5 miliardi destinati a importanti progetti di riqualificazione urbana che vanno dall’immobiliare sia in ambito residenziale che uffici, retail fino a soluzioni di co-housing e co-working. Tra le nuove iniziative Merlata Bloom (Milano), Milanord2 (Milano) e TO Dream (Torino) concepite secondo modelli di business che tengono conto dell’evoluzione degli spazi urbani in risposta alle necessità dei cittadini, in linea con i nuovi stili di vita. Red.
Fiere e convegni, Covid permettendoIn presenza, virtuali o in modalità ibrida off - online, come si presenteranno le fiere nel 2021? Dopo che il Covid ha fatto tabula rasa nel 2020, portando a rinvii, cancellazioni e stravolgimenti vato molte aziende, già colpite dalla crisi e forzatamente riorganizzate l’intero palinsesto, il settore fieristico è chiamato a un profondo rinno- in modalità smart/remote working, a partecipare attivamente. Di seguivamento, facendo tesoro dell’esperienza maturata. E proprio dall’espe- to proponiamo una cernita delle fiere e degli eventi attinenti all’ampio rienza maturata, quella digitale, non si può tornare indietro, per cui lo settore del retail, della distribuzione, dell’immobiliare commerciale e sforzo dovrà essere quello di ottimizzare l’offerta di servizi e convegni dei fornitori tecnologici, riportando le date e le location pubblicate sui in modalità on line, predisponendo parallelamente spazi fisici che pre- rispettivi siti internet a gennaio, con a fianco alcune note integrative a vedano l’afflusso di persone in sicurezza. Ulteriore fattore, la tempisti- discrezione della redazione. Non si esclude, per tanto, che alcune date ca: nel 2020 i numerosi rinvii dell’ultimo momento hanno disincenti- possano subire variazioni nel corso dell’anno.
SIGEP MICAM MARCA TFWA
ASIA PACIFIC NETCOMM FORUM NRF 2021
RETAIL’S BIG SHOW
SETTORE Gelateria, Pasticceria, Panificazione artigianali e Caffè
MARZO
RIMINI
Edizione digitale
SETTORE Calzaturiero
21 23
MARZO
MILANO
Edizione digitale
Marca del Distributore
24 25
24 MARZO 25 BOLOGNA
SETTORE Duty Free e Travel retail
10 13
MAGGIO
SANYA, CINA
SETTORE eCommerce e Digital retail
12 13
MAGGIO
MILANO
Edizione digitale SETTORE Retail
6 8
GIUGNO
NEW YORK CITY
CONVEGNO RISTORAZIONE 2021 VINITALY CIBUS SALONE DEL MOBILE FRANCHISEE EXPO PARIS
TFWA WORLD EXHIBITION
SETTORE Ristorazione Commerciale e Collettiva
GIUGNO
MILANO
SETTORE Vino e Distillati
20 23
GIUGNO
VERONA
SETTORE Alimentare
31 3
AGO-SETT
PARMA
SETTORE Casa e Arredo
5 10
SETTEMBRE
MILANO
SETTORE Franchising
26 29
SETTEMBRE
PARIGI
SETTORE Duty Free e Travel retail
26 30
SETTEMBRE
CANNES
VISCOM
SETTORE Comunicazione visiva
SETT - OTT
HOST
SETTORE Hospitality
22 26
OTTOBRE
TUTTOFOOD
SETTORE Food & Ospitalità professionale
22 26
OTTOBRE
SICUREZZA
SETTORE Security e Antincendio
23 25
NOVEMBRE
MAPIC CANNES
SETTORE Retail real estate
30 2
NOV-DICEM
MAPIC ITALY
SETTORE Retail real estate
(informazioni non disponibili)
DA LG E DISPLAX IL KIT PER TOUCHSCREEN SUPER AFFIDABILI
Dal colosso coreano arriva il kit per trasformare uno schermo in alta definizione in una postazione touchscreen, per piccole e grandi dimensioni. LG Business Solutions Europe mette a disposizione del mercato una nuova linea di soluzioni “PCAP Touch Screen” Overlay, sviluppata in collaborazione con DISPLAX, leader mondiale nella tecnologia Pcap (multitouch projected capacitive). Questa nuova linea permette di trasformare i display LG UHD in veri e propri touch screen, con un livello di affidabilità elevato. Si tratta di installare un kit di overlay, con poche viti e alcune staffe, in modo da dotare lo schermo di un sensore touch trasparente, in grado di riconoscere fino a 10 punti di contatto, già caricato con un software di autotuning. Si può adattare alla maggior parte delle misure standard che vanno dal 22 fino all’86 pollici. Dai negozi a chioschi interattivi ai punti self-service, sono numerose le applicazioni possibili in ambito retail. “Il nostro obiettivo” ha detto João Moreira, European Partner Alliance Business Development Manager di LG Electronics, “è supportare le aziende di tutta Europa con soluzioni di digital signage di facile utilizzo, che danno agli utenti esperienze uniche”.
IL BRACCIALE DI BLUEPYC ANTI AFFOLLAMENTO IN NEGOZIO
Bluepyc, business unit del gruppo bresciano Softwork, ha messo a punto il sistema che basandosi sulla tecnologia Bluetooth segnala quando all’interno di un luogo chiuso è stata raggiunta la capienza massima e consente così di rispettare il distanziamento sociale ottimale. La soluzione si chiama Blueye e in base ai filtri impostati sulla app dedicata (sistema Android) calcola quante persone si trovino contemporaneamente in uno spazio chiuso, la cui superficie in metri quadrati va impostata inizialmente, e per quanto tempo: superati i valori di “allerta”, che variano in base alla dimensione dello store, scatta in automatico l’allarme sonoro/visivo di rischio assembramento. Oltre a questo, Blueye presenta altre funzioni. Può segnalare l’eccessiva vicinanza tra due persone (inferiore a 1 metro) ed è anche capace di dialogare con la app di tracciamento Immuni. Per funzionare servono solo i bracciali Beacon indossati dalle persone e il dispositivo plug&play EchoBeacon.
IL TOTEM IN TESSUTO CHE ABBATTE I GERMI E PURIFICA L’ARIA
Arriva sul mercato il totem in tessuto che purifica l’aria e permette di abbattere, con un sistema certificato, germi e virus al 99%, Covid compreso. La novità è stata lanciata da ABS group, in collaborazione con il partner Durst Group, e si presta a un utilizzo ottimale negli ambienti chiusi e molto frequentati. Come funziona “Durst Habitat”? L’aria è aspirata dal totem attraverso canali specchiati. Durante la permanenza all’interno dei canali, viene irradiata con luce UV-C per un tempo sufficiente a rendere innocui virus e germi e dopo 30 minuti risulta decontaminata. L’effetto avviene per mezzo di 4 lampade UV-C ad alte prestazioni, per un totale di 96 watt. L’area di sanificazione raggiunge i 4 x 4 x 2,5 metri e attualmente il totem è disponibile in due versioni, di misure differenti: il più piccolo è largo 38 cm per 1,2 metri di altezza, mentre il maggiore è di circa 77 cm di larghezza e 1,6 metri di altezza. Secondo l’azienda, la caratteristica struttura a “canali speculari” permette di aumentare le prestazioni anche del 30% rispetto ai modelli già sul mercato, che non sfruttano questo principio. La superficie in tessuto può essere personalizzata e diventare così un elemento pubblicitario, decorativo o informativo.
DA EPSON LA STAMPANTE RETAIL AL SERVIZIO DEL TABLET
Epson amplia la gamma delle stampanti mPos per scontrini, pensate per rendere più pratico e veloce il processo di pagamento cashless nei negozi. Dopo il successo della gamma mPOS TM-m30II, arriva la nuova TM-m30II-NT, progettata in particolare per i sistemi POS basati su tablet. Questo nuovo sistema si caratterizza per l’uso del tethering di rete, con cui è possibile partire dalla stampante per fornire una connessione Internet al tablet, via cavo. Questa funzione è particolarmente utile perché non dovendo fare affidamento sul wi-fi, evita i disguidi dovuti a eventuali interruzioni e garantisce un’efficace presa in carico degli ordini, limitando al minimo la possibilità di errore. “Per i clienti retail, è un prodotto che conserva il design compatto ed elegante della serie, con un ottimo rapporto qualità-prezzo” secondo Camillo Radaelli, BS business sales di Epson Italia. Tra le altre funzioni: maggiore velocità di stampa (fino a 250 mm/s); sensore di “carta in esaurimento”; meccanismo, testina di stampa e taglierina automatica migliorati e funzione avanzata per il risparmio della carta con alimentazione dal retro.
NUOVA LUCE DI IMOON PER LA FELTRINELLI DEL FUTURO
Èfirmato Imoon il restyling illuminotecnico della Feltrinelli di piazza Piemonte, storica libreria milanese che ha da poco inaugurato il suo store ispirato al concetto di libreria ibrida: non solo volumi, ma un mix di area eventi, kids corner, cafè, zona lettura e per gli amanti del verde, vinile, sezione Comics&games. Protagoniste del nuovo spazio sono le luci del brand Makris di Imoon. “È stato un piacere dare il nostro contributo in questo importante progetto di trasformazione” commenta Massimiliano Giussani, direttore commerciale Italia di Imoon e direttore generale di Makris. ”L’obiettivo era la creazione di un ambiente di tendenza che conferisse, in uno schema compositivo d’insieme, un’atmosfera unica per ciascuna isola tematica”. La libreria ospita circa 45.000 titoli, totem per gli utenti, casse self. L’intervento di Imoon si compone della più completa gamma di soluzioni, tra luci e barre a Led, incassi con effetto dark light, sospensioni e forma di parallelepipedo e cilindriche, lucernari rivestiti di materiale riflettente.
RHEA PUNTA SUL 5G PER LA RIVOLUZIONE DEGLI SPAZI RETAIL & FOOD
La tecnologia 5G permetterà di creare applicazioni innovative, di cui potranno beneficiare anche i settori del food e del fashion. Ne è convinta Rhea, che sta già lavorando con i principali partner tecnologici del 5G per sviluppare soluzioni che, sfruttando le prestazioni della nuova banda a bassa latenza, offriranno opportunità per il settore del vending, a partire dalla distribuzione automatica del Food&beverage. Questa evoluzione del vending riguarda il retail, gli spazi di co-working fino, più in generale, tutte le soluzioni di distribuzione automatica che caratterizzeranno le città del futuro. “Siamo impegnati da anni in soluzioni che oltrepassino i confini tradizionali del vending” commenta Andrea Pozzolini, ceo di Rhea Vendors Group. “La Rhea goes Coffee Shop, ad esempio, è un concept lanciato l’anno scorso che può essere declinato per qualsiasi ambiente e tipologia di consumatore, grazie all’elevata possibilità di personalizzazione. Creare dei corner di distribuzione automatica all’interno di un negozio fisico, o nei più moderni complessi residenziali e commerciali, significa aggiungere valore al servizio quando la qualità del prodotto e il design della macchina rispecchiano, o a volte superano, le aspettative del target a cui ci si rivolge”.
A STEZZANO SHOPPING CENTER CON ARIA CERTIFICATA ANTI COVID
Il centro commerciale “Le Due Torri” di Stezzano (Bg) si mette all’avanguardia sui sistemi di purificazione dell’aria. Nel complesso è stato installato un sistema di sanificazione certificato dell’ospedale Luigi Sacco di Milano, che consente un abbattimento fino al 99% dei virus, basato sulla tecnologia “Dust-Free”. Nello specifico, si tratta di lampade con tecnologia Pco (Photocatalyc oxidation), in grado di generare ioni ossidanti naturali che attraggono e distruggono gli agenti inquinanti presenti sia nell’aria sia sulle superfici. “Il Centro Le Due Torri è certificato Iso 14001 e prestiamo sempre particolare attenzione alle politiche ambientali” commenta Roberto Speri, property manager Altarea Cogedim. Il centro è proprietà del fondo Nexus 3 di Amundi Sgr, riservato a investitori professionali, tra cui le compagnie assicurative del Gruppo Crédit Agricole. Altarea Cogedim è una società francese dedita sia allo sviluppo che agli investimenti nel settore immobiliare, con particolare attenzione alla costruzione, ampliamento, sviluppo e gestione dei centri commerciali.
ARRIVA NEI CENTRI GESTITI DA CBRE IL TOOL PER LE MARKETING PERFORMANCE
CBRE, leader mondiale nella consulenza immobiliare, ha lanciato Focus, un nuovo tool ideato per misurare il ritorno sugli investimenti delle attività di marketing realizzate all’interno dei centri commerciali e dei retail park in gestione. Il software permette di raccogliere tutti i dati delle attività di marketing e di analizzarne i KPI principali, arricchendo così la gamma di strumenti già in uso da CBRE per misurare le performance dei centri. Si crea così una piattaforma integrata e completa che permette di avere una visione a 360° dell’andamento delle gallerie. “Con questo nuovo prodotto aggiungiamo un importante tassello al nostro sistema di monitoraggio dei centri: integrato a importanti tool già in uso, tra cui Calibrate e SmartCX, ci permette di avere un vantaggio senza pari nel campo dell’innovazione tecnologica” afferma Franco Rinaldi, Head of Property Management & Business Development di CBRE Italy. Lo strumento consente anche confronti immediati tra eventi realizzati all’interno di un centro o con il benchmark dei centri gestiti da CBRE. Grazie alla presenza di numerose dashboard che facilitano l’analisi permette di individuare le proposte che garantiscono un aumento delle performance.
MEDIO ORIENTE: TORNANO I VOLI SUL QATAR
Una boccata d’ossigeno per il travel retail nel Medio Oriente. Arabia Saudita, Egitto, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti hanno deciso di rimuovere il blocco dei collegamenti aerei con il Qatar, che durava dal 2017. Stando alla situazione precedente, riparte un potenziale di 1.400 collegamenti a settimana, di cui il maggiore beneficiario sarebbe lo scalo Internazionale di Dubai, che catturava quasi 5 milioni di passeggeri sulla tratta.
HAINAN ISLAND DA RECORD E 3 NUOVI DUTY FREE
La Cina guarda già alla ripresa del turismo mondiale e aumenta il numero dei negozi duty-free per supportare il commercio. Tre nuove aperture sono state inaugurate nella piccola isola di Hainan, paradiso tropicale a Sud del Paese, che nonostante la pandemia nel 2020 ha registrato vendite duty-free per 5 miliardi di dollari (+127% sul 2019). Nel settore duty free dell’isola hanno investito di recente i tedeschi di Dufry.
AENA (SPAGNA) SCONTA L’AFFITTO AI TENANT
Aena, l’operatore pubblico che detiene la gestione degli aeroporti spagnoli, fino al prossimo settembre offre uno sconto del 50% sul canone d’affitto ai brand commerciali ospitati presso gli scali. Aena ha in corso circa 800 contratti con soggetti che vanno dall’abbigliamento agli accessori, dal food al duty free. La Spagna tenta di arginare un calo di traffico aeroportuale del 72% nel 2020.
BREXIT, APPELLO AL GOVERNO SUL TAX FREE SHOPPING
Dal 1 gennaio il Regno Unito ha abolito per tutti, europei ed extra, la possibilità di fare acquisti “tax-free”. Un brutto colpo specialmente per i brand del lusso. Per questo Walpole, associazione di categoria del luxury, e Global Blue, con un comunicato congiunto hanno chiesto al Governo di Londra misure adeguate in vista della ripresa dei viaggi. “La risposta” scrivono, “non può essere solo nella decisione di alcuni marchi che, a scapito dei loro profitti, stanno allestendo prezzi scontati per i visitatori internazionali”.
FOREO SPINGE SUI VOLI DEL SUD EST ASIATICO
Foreo, colosso svedese del beauty e wellness, investe sul traffico del sud-est asiatico. Grazie a un accordo con il concessionario 3Sixty Duty Free porterà alcune nuove linee di prodotto sui voli di Air Macao, Hong Kong Airlines e Malaysia Airlines. Il management di Foreo, gruppo da oltre 1 miliardo di dollari di ricavi in epoca pre-Covid, prevede già dal 2021 di ritrovare un bilancio in utile.
THE ESTEE LAUDER INVESTE SUL GREEN
I viaggiatori sono sempre più sensibili al tema ambientale. Per questo The Estée Lauder Companies ha avviato una transizione che coinvolgerà i prodotti della divisione Travel Retail e si completerà nel 2025. Gli imballaggi di cartone, per esempio, saranno di tipo Fsc certificato, mentre l’eliminazione degli imballaggi di plastica permetterà un risparmio di 54.000 kg di rifiuti l’anno.
ENTRO L’ANNO A DUBAI APRE “AL-QANA”
I lavori sono terminati al 90% ed entro il 2021 verrà inaugurato Al-Qana, l’avveniristico polo del divertimento che si estenderà su 2,4 km lungo il waterfront di Dubai. Lo ha confermato lo sviluppatore del progetto, Al Barakah International Investment. Troveranno posto il più grande acquario del Medio Oriente, un cinema, un’area e-sports & gaming, più decine di negozi e spazi per il food.
AEROPORTO BAHRAIN, ARRIVA IL NUOVO TERMINAL
È stato inaugurato, lo scorso 28 gennaio, il nuovo terminal dell’aeroporto internazionale del Bahrain, costato oltre 1 miliardo di dollari, per una capacità di 14 milioni di passeggeri l’anno. Al suo interno, anche 10mila metri quadrati di spazi retail e un “duty free” tre volte più grande del passato (da 1.500 a 4.800 mq), che ospita una trentina di “leading brands”.
SCHAFER INVESTE IN GERMANIA: NUOVO CENTRO NEL 2022
Schafer Travel Retail, che opera con negozi di elettronica a marchio Move nei principali aeroporti tedeschi, si espande ancora. Entro la fine del 2022 costruirà un nuovo centro di distribuzione su un’area di 8.000 metri quadrati al Willroth Busines Park, a circa 30 minuti dagli scali di Bonn, Colonia e un’ora da Francoforte. I lavori saranno pronti per la fine del 2022.
HAYS TRAVEL CHIUDE 89 PUNTI IN UK
Hays Travel, la più grande catena del Regno Unito di agenti di viaggio indipendenti, ha annunciato la chiusura di 89 negozi su strada, sui 535 totali controllati, per contenere il calo dei ricavi dovuti alla crisi Covid. In buona parte, si tratta delle agenzie rilevate nell’ottobre del 2019, quando la società si propose per il salvataggio di Thomas Cook, ormai in fallimento.
ETIHAD ED EMIRATES “SPOSANO” IATA TRAVEL-PASS
La ripresa dei viaggi di lungo raggio passa anche per l’adozione delle app che contengono i dati sanitari dei passeggeri, specialmente relativi a test o vaccinazioni Covid richieste nel Paese d’ingresso. Le compagnie emiratine Etihad ed Emirates, con inizio a marzo, sperimenteranno Travel Pass, la app sviluppata dalla Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo.
Aviation’s difficulties could be the impetus needed for arrivals duty-free Le difficoltà dell’aviazione potrebbero essere l’impulso necessario per i duty-free agli arrivi
In normal times, campaigning for arrivals duty-free in the European Union was never going to be easy. Domestic stores would not be happy to lose sales to airport retailers happily offering prices minus taxes and/or duties to arriving consumers from third countries. But Covid-19 has changed everything. In December, ACI Europe said that 600 air routes in Europe had vanished due to the pandemic. The association’s Director General Olivier Jankovec noted: “The damage is so systemic that relying solely on market forces to restore air connectivity would not be realistic.” There will be a limit to giving aviation cash handouts, but Europe’s travel retail association, ETRC, is offering an alternative incremental income stream: arrivals duty-free. And Eurocrats – who would have to legislate for it – are paying attention. ETRC launched its campaign in October with a report outlining the financial benefits to the EU. Arrivals sales could account for as much as 30% of total travel retail sales at EU airports – and much of it would be incremental. In a webinar in January – following several months of discussions with MEPs and others – the mood music was positive. “The conversation has changed – they are now taking arrivals dutyfree seriously,” said John Hume, managing director of Hume Brophy, the public affairs group supporting ETRC. “There is a problem that needs to be fixed and it’s the financial strength of Europe’s airports.” Secretary general of ETRC, Julie Lassaigne, added: “We see arrivals duty free as a clear rescue measure for the aviation system, for travel retailers, and also for brands.” Also from January 2021, Brexit has brought the EU a new and large market of British travellers on its doorstep. They would likely be keen to shop duty-free at their arriving EU destinations, given the chance. Their new allowance for departure shopping, from what are now third-country EU airports, is also generous in terms of wine and spirits. This could give Europe’s gateways a double bonus both ways. Convincing 27 individual member states, one by one, will be the next step in achieving ETRC’s goal of introducing EU arrivals duty-free. It may take a while but this time there is much more political interest given what is at stake.
In tempi normali, la campagna per il duty-free agli arrivi nell’Unione Europea non sarebbe mai stata facile. I negozi nazionali non sarebbero stati contenti di perdere le vendite a favore dei rivenditori degli aeroporti che offrivano felicemente prezzi al netto di tasse e/o dazi ai consumatori in arrivo da paesi terzi. Ma Covid-19 ha cambiato tutto. A dicembre, ACI Europe ha detto che 600 rotte aeree in Europa sono scomparse a causa della pandemia. Il direttore generale dell’associazione, Olivier Jankovec, ha osservato: “Il danno è così sistematico che fare affidamento solo sulle forze di mercato per ripristinare la connettività aerea non sarebbe realistico”. Ci sarà un limite alle elargizioni di denaro per l’aviazione, ma l’associazione europea del travel retail, ETRC, sta offrendo un flusso alternativo di reddito incrementale: gli arrivi duty-free. E gli eurocrati - che dovrebbero legiferare per questo - stanno prestando attenzione. ETRC ha lanciato la sua campagna in ottobre con un rapporto che delinea i benefici finanziari per l’UE. Le vendite degli arrivi potrebbero rappresentare fino al 30% del totale delle vendite al dettaglio dei viaggi negli aeroporti dell’UE - e la maggior parte sarebbe incrementale. In un webinar a gennaio - dopo diversi mesi di discussioni con i parlamentari europei e altri - l’atmosfera era positiva. “La conversazione è cambiata - ora stanno prendendo sul serio il duty-free agli arrivi”, ha detto John Hume, amministratore delegato di Hume Brophy, il gruppo di affari pubblici che sostiene ETRC. “C’è un problema che deve essere risolto ed è la forza finanziaria degli aeroporti europei”. Il segretario generale di ETRC, Julie Lassaigne, ha aggiunto: “Vediamo il duty free agli arrivi come una chiara misura di salvataggio per il sistema dell’aviazione, per i travel retailer e anche per i marchi.” Sempre da gennaio 2021, la Brexit ha portato all’UE un nuovo e grande mercato di viaggiatori britannici alle porte di casa. Essi sarebbero probabilmente desiderosi di fare acquisti duty-free nelle loro destinazioni UE in arrivo, se ne avessero la possibilità. La loro nuova franchigia per gli acquisti in partenza, da quelli che ora sono aeroporti UE di paesi terzi, è anche generosa in termini di vino e liquori. Questo potrebbe dare ai gateway europei un doppio bonus in entrambi i sensi. Convincere 27 singoli stati membri, uno per uno, sarà il prossimo passo per raggiungere l’obiettivo dell’ETRC di introdurre gli arrivi UE i duty-free. Potrebbe volerci un po’ di tempo, ma questa volta c’è molto più interesse politico, vista la posta in gioco.
HUDSON IN AEROPORTO CON LA TECNOLOGIA DI AMAZON
Lo specialist retailer aeroportuale Hudson, presente anche in alcuni scali italiani, ha preso in prestito da Amazon e dai suoi negozi la tecnologia Just Walk Out, che consente di prelevare prodotti dagli scaffali e di uscire dal negozio senza effettuare alcun pagamento. Che viene addebitato direttamente sul conto Amazon, per cui occorre essere registrati prima di accedere al negozio, dotati di telefono cellulare con tecnologia di trasmissione dati. Il primo negozio Hudson Nonstop, questo il nome del format, verrà aperto entro il primo trimestre di quest’anno presso l’aeroporto di Dallas Love Field. Con la prospettiva di successive aperture negli scali statunitensi durante il 2021.
AEROPORTI E COVID: ZURIGO IN CRISI RINVIA GLI INVESTIMENTI
Gli effetti della pandemia pesano sulle prospettive di sviluppo delle aerostazioni. A Zurigo erano previsti investimenti e lavori per ampliare i terminal passeggeri. Una prospettiva che alla luce dei movimenti possibili in epoca di Covid non appare più così necessaria né economicamente sostenibile. Severo l’atteggiamento dei vertici della società di gestione del principale scalo svizzero. «Abbiamo ridotto i costi e gli investimenti, tagliato posti di lavoro, rinunciato al pagamento di un dividendo e raccolto capitali», ha dichiarato il Ceo di Flughafen Zürich Stephan Widrig in un’intervista rilasciata alle testate del gruppo CH-Media. Il Ceo spera di poter superare le difficoltà previste per il 2021 grazie ad aiuti federali. Mentre per il futuro ha dichiarato senza esitazioni: «Progetti in fase iniziale destinati a grandi affluenze di passeggeri saranno rinviati di tre o cinque anni».
China wine consuption trends
Entro il 2023, in base alle ultime stime di settore (Vinexpo e IWSR), la Cina diventerà il secondo più grande consumatore di vino al mondo. Questo paese non può più essere quindi considerato dai produttori del nostro paese come un bacino di utenza marginale e poco qualificato, per non dire superficiale nelle modalità di consumo. Diviene quindi importante l’analisi dei trend e delle abitudini di acquisto del vino in Cina. Al riguardo, ci viene in aiuto una dettagliata ricerca condotta da HKTDC nello scorso mese di novembre, proprio a ridosso dei brindisi di fine anno seppur condizionati da un clima tutt’altro che favorevole, che fornisce un quadro aggiornato sul settore, grazie ad un’indagine mirata su un campione di circa 1.500 consumatori cinesi distribuito omogeneamente per fasce di età, reddito e città. I risultati sono stati da noi sintetizzati come segue: - il 41% degli intervistati beve vino almeno una volta alla settimana (percentuale che sale al 45% tra chi ha 36-45 anni e al 95% tra chi ritiene di avere una buona conoscenza del prodotto); - Il vino rosso è il più popolare con il 94% degli intervistati che ha acquistato o consumato vino rosso nell’ultimo anno, seguito dal vino bianco (35%) e dallo champagne/spumante (25%); - si nota una convinzione generale che bere vino faccia bene alla salute, il 54% degli intervistati addice questo come il motivo per cui compra e beve vino (altre principali motivazioni sono: il 39% beve vino come espressione del proprio lifestyle e il 37% per il gusto piacevole); - i consumatori cinesi acquistano sia vini importati che di produzione nazionale. Le varietà importate rappresentano più della metà degli acquisti effettuati dal 43% degli intervistati (nel 2019 la Cina ha prodotto 450 e importato 595 milioni di litri di vino); - man mano che i consumatori acquisiscono maggiore esperienza nella degustazione del vino, le loro preferenze personali sono diventate i fattori più importanti nella scelta del vino importato, ponendo massima enfasi sul gusto (42%), seguito dall’importanza del marchio (32%), dalla regione di produzione (31%) e dai vitigni (30%); - oltre ai fattori appena citati, emergono anche alcuni aspetti legati all’immagine del prodotto: il 48% ha citato il design riconoscibile del marchio e, nella stessa percentuale, i messaggi pubblicitari che generalmente trasmettono un messaggio orientato all’innalzamento dello stile di vita della classe media; - la crescita di importanza di questo prodotto viene riscontrata nel fatto che il vino importato sta diventando sempre più popolare come regalo in occasione di riunioni di famiglia, feste ed eventi aziendali (il 47%); - gli intervistati hanno speso in media circa 275 RMB (35€) per l’acquisto di una bottiglia da 750 ml di vino importato per il proprio consumo domestico o con amici e circa 885 RMB (111€) per eventi aziendali o regali (tali valori medi risultano essere maggiori del 40% rispetto a quelli analoghi di 3 anni fa); - la Francia (39%) e la Cina (32%) sono le regioni più popolari per la produzione di vino ma, man mano che i consumatori acquisiscono una conoscenza più approfondita, il loro desiderio di provare nuovi prodotti vinicoli provenienti da diverse parti del mondo è sempre più forte (è questo, per esempio, il caso della Spagna ma anche dell’Italia, Fig.1) In conclusione, il consumo di vino in Cina è già diventato un’abitudine costante ed è improbabile che ciò cambi nel prossimo futuro. Le aziende vinicole italiane interessate a questo mercato devono considerare che esso è sempre più maturo e che un’offerta di una ampia gamma di prodotti (tipo, qualità, prezzo) può soddisfare più facilmente consumatori con conoscenze e stili di vita differenti. I consumatori cinesi ormai credono che il vino importato sia superiore in termini di qualità rispetto alla produzione nazionale, dando però priorità ai loro gusti personali e scegliendo il vino che più si abbina alla loro dieta quotidiana. Quest’ultimo aspetto rappresenta il prossimo livello da superare per le aziende italiane: valutare se i vini offerti soddisfano questa domanda personalizzata, analizzando le cucine delle diverse parti del paese e offrendo vini che si abbinano ai cibi locali.
Fig.1: % di consumo degli intervistati cinesi (abitudini attuali ed interessi futuri)
RETAIL UK 2020, ELENCO DEI CADUTI
Tutto andrà bene, il motto di marzo 2020. Ma non è andata proprio così. A pagare le conseguenze della pandemia anche numerosi brand retail. Si tratta quasi sempre di marchi già in crisi prima di Covid, a cui il virus ha dato la spallata finale. Come ha raccontato recentemente l’inglese Retail Gazette. Vediamoli in rassegna. Mothercare, celebre catena specializzata in prodotti per maternità e infanzia, in crisi dal 2018, ha chiuso 79 store e licenziato circa 2.500 addetti. J. Crew il retailer statunitense ha chiuso i suoi 6 store inglesi e cessato le attività da questa parte dell’Atlantico. Brighthouse, in crisi da marzo il brand ha subito un forte impatto per la pandemia: 240 i punti vendita chiusi, 2.400 i posti di lavoro sacrificati. Oasis & Warehouse, 92 negozi, una presenza capillare nei department store, 1.800 licenziamenti. E ancora Beales, catena di department stores fondata nel 1881, ha chiuso tutti le sue 23 location. TM Lewin, marchio di moda formale per uomo, nata nel 1891, acquisito coi suoi 66 punti vendita da un fondo di private equity a inizio 2020. In seguito a Covid sono stati chiusi tutti i negozi e l’attività prosegue esclusivamente online. Carephone Warehouse, 531 punti vendita chiusi per 3.000 licenziamenti. Restano attivi i 70 negozi irlandesi e i servizi online. DW Sports, fondata nel 2009 dall’ex giocatore di football Dave Whelan, ha chiuso i battenti lo scorso agosto. Giù le serrande per 73 palestre e 75 punti vendita. In parte salvati dall’acquisizione di una parte dell’attività effettuata da Mike Ashley’s Fraser Group che con 37 milioni di sterline si è aggiudicata 46 palestre e 31 negozi, ridando lavoro a 900 dipendenti. Oliver Sweeney, la catena di calzature ha chiuso i suoi punti vendita durante l’estate. Infine Evans, il brand taglie forti di Arcadia Group,ha cessato l’attività dei suoi cinque monomarca ma anche la distribuzione in multimarca.
STARBUCKS: 22MILA APERTURE NEI PROSSIMI 10 ANNI
Nonostante l’emergenza Covid, l’azienda internazionale con sede a Seattle ha deciso di confermare il piano decennale di espansione che prevede l’apertura di circa 22mila nuove caffetterie con il marchio della sirena. In un incontro con gli investitori Starbucks ha messo sul tavolo la volontà di arrivare a circa 55mila punti vendita globali entro il 2030. Un aumento di circa 22mila unità rispetto ai 33mila store già attivi in tutto il mondo. A caratterizzare il piano di espansione di Starbuck sarà il ricorso a nuovi format, alcuni dei quali già testati nel corso del 2020 per far fronte all’emergenza Covid e l’impatto del lockdown sul business delle caffetterie. Dai punti vendita di piccole dimensioni a quelli in modalità drive-thru o curbside pick-up l’obiettivo è quello di (ri)assicurarsi un numero maggiore di clienti. Soprattutto nelle aree suburbane dove lo sviluppo di nuovi punti vendita punta a decongestionare e diluire il traffico lungo tutto il network, evitando così assembramenti e code eccessive.
NIKE LIVE, IL FORMAT CON TANTO DIGITAL E TAGLIA SMALL
Nike riparte da casa, dall’Oregon nel nord-ovest USA, per lanciare e rafforzare i format di vendita del futuro. Ovviamente guardando (e lavorando) in avanti. I negozi del format Nike Live sono nati nel luglio 2018 a Los Angeles. La gestione è diretta. Il rapporto con chi pratica sport anche, la comunicazione è DtC: Digital to Consumer. L’obiettivo di questo format è quello di valorizzare la comunicazione e la gestione del rapporto con i clienti, tramite il digitale. Con una significativa rivisitazione di operations, automazione, supply chain, delivery, customer loyalty. L’ambizione è di offrire a ogni cliente un servizio VIP tanto è spinta la personalizzazione. Grazie alla tecnologia, strumento pensato e non totem costoso e privo di senso. Di gennaio l’apertura di uno store Nike Live aperto a Eugene, in Oregon, con una novità: le dimensioni. I nuovi negozi saranno più piccoli dei grandi store che hanno aperto anche in Italia e che, purtroppo, stanno chiudendo causa Covid (Venezia Santa Lucia, per fare un esempio). Obiettivo dichiarato: aprire tra i 150 e i 200 negozi Nike Live “small” entro il 2022 tra Stati Uniti, Europa, Africa e Medio Oriente. Una strategia che mira a ridurre le perdite registrate nel 2020 per la pandemia.
H&M: L’ONLINE CRESCE, MA GLI UTILI PRECIPITANO (-88%). ALTRI 350 NEGOZI IN CHIUSURA
La crisi sanitaria ed economica provocata dal Covid lascia un segno profondo sul 2020 di H&M. Il colosso del fast fashion vede gli utili precipitare dell’88%, appena sopra quota 2 miliardi di corone svedesi (circa 200 milioni di euro) mentre i ricavi arretrano del 18%, a quota 187 miliardi di corone svedesi (circa 18,5 miliardi di euro). La crescita del 50% dell’online in valuta locale nell’ultimo quarter e del 38% nell’arco dei 12 mesi, per un’incidenza sul volume d’affari arrivata al 28%, rappresenta l’unica nota positiva nell’anno appena trascorso. Per quanto riguarda il 2021, l’outlook sul primo quarter rimane negativo e parallelamente è prevista la chiusura di 350 negozi soprattutto nei mercati maturi – ha reso noto l’azienda -. Chiusure che saranno in parte controbilanciate da un centinaio di nuove aperture. In generale, il gruppo ha sofferto di più in Francia (-28% nelle vendite), in Italia (-24%) e ancora negli Stati Uniti (-17%) e nel Regno Unito (-16%). Più resilienti (-3%) Germania e Cina, rispettivamente il più grande e il quarto mercato del colosso svedese.
Bottega: nuovo liquore dolce per cocktail e dopo pasto
Si chiama “Panna Cotta”, come il famoso dessert, ma in più aggiunge una leggera gradazione alcolica (15% vol.). È il nuovo liquore dolce ideato da Bottega, storico marchio italiano di vini, presente in 140 Paesi e nei maggiori duty free del mondo. Il nuovo prodotto va consumato freddo, ideale dopo i pasti, ed è un ottimo ingrediente per la preparazione di cocktail. La bottiglia ha una capacità da 50 cl.
Caviro riscopre la “bollicina” romagnola del ‘900
Dopo il Sangiovese, il gruppo Caviro continua la sua esplorazione della tradizione romagnola con il nuovo Novebolle Romagna DOC Spumante Bianco. Ispirato al numero nove, come i 9 colli romagnoli, è ottenuto da uve Trebbiano del territorio, miste in misura minore a Chardonnay e Famoso. Il vino nasce dalla riscoperta di una tradizione regionale, dedita alla produzione di bollicine, che risale a inizio ̛900.
Supercompatta Cimbali per caffè di qualità
Dallo storico marchio di macchine da caffè, arriva il prodotto perfetto per le location che necessitano di alta qualità ma di volumi contenuti, non più di 150 tazzine al giorno. Per uffici, sale lounge o anche piccoli market, Cimbali ha creato la nuova S15, compatta, con display touchscreen, e tante combinazioni di bevande e aromi. Si inserisce nelle gamma delle superautomatiche e si collega con la app Cup4you.
Caffè Milani con pasticceria Pina al K11 di Hong Kong
Caffè Milani prosegue la sua espansione in Cina e in accoppiata con l’alta pasticceria di Giovanni Pina sbarca a Hong Kong, all’interno di K11 Musea, uno spazio retail di nuova concezione, sul lungomare di Tsim Sha Tsui, in cui fare shopping tra opere d’arte, di design ed elementi di architettura contemporanea. Lo store, in stile italiano con il classico bancone scuro, è al secondo piano e presenta anche una sala Vip, con lampadari fatti a mano in oro 18 carati.
Il liquore Pircher al sapore di legno delle Alpi
Pircher, storica distilleria altoatesina, arricchisce la sua gamma con il liquore di “mirtilli e cirmolo”. Quest’ultimo non è altro che il pino cembro, albero diffuso sulle Alpi, il cui succo si ricava dalle pigne tardive e conferisce una nota acidula, con un tocco di resina. Prodotto esclusivamente con ingredienti locali, il liquore ha una gradazione del 25% e si presenta in confezione da 700 ml.
L’elezione del 46° presidente degli Stati Uniti d’America riavvicina vecchio e nuovo mondo. Oltre alla gestione della crisi sanitaria e dell’emergenza climatica, Joe Biden è chiamato infatti a cancellare l’esperienza trumpiana dei dazi contro l’Europa.