
9 minute read
World Travel Retail
from retail&food 04 2021
by Edifis
CHANGI DUTY FREE (SINGAPORE) BOOM DELLE VENDITE ON LINE DOMESTICHE
SINGAPORE - Mancano i passeggeri? E allora il duty free dell’aeroporto di Singapore si rivolge al pubblico domestico. E così, in questo inizio 2021, raggiunge un risultato record: il 97% delle vendite del canale on line iShopChangi è andata direttamente a residenti nell’isola. “In mancanza del turismo, abbiamo dovuto cambiare mentalità. E sforzarci di puntare sui cosiddetti non-travelling shoppers” ha spiegato Lim Peck Hoon, Evp commercial dello scalo. Le strategie di marketing e commerciali sono state numerose: ampliare il catalogo prodotti, promuovere spesso gli acquisti con incluse le spese di spedizione a casa, inserire sul sito anche servizi fisici, come shopping tour in aeroporto per un numero selezionato di utenti. Un altro tassello della strategia sarà l’introduzione di ChangiPay, sorta di borsellino digitale che permetterà di pagare in maniera rapida e sicura, sia on line sia all’interno dello scalo.
DUFRY: MAXI “ROSSO” E TANTI NEGOZI CHIUSI
BASILEA - Dufry, colosso mondiale del travel retail, ha chiuso il bilancio 2020 con una maxi perdita netta da 2,51 miliardi di franchi svizzeri (-26,5 milioni il risultato 2019). Alla base dello scivolone c’è la pandemia che ha ridotto le vendite a 2,56 miliardi rispetto a oltre 8 miliardi del bilancio precedente. Al mese di marzo, risultavano aperti non più del 60% dei negozi a livello mondiale. Tra questi, gli store strategici di Hainan, in Cina, che stanno avendo successo. Il rosso di bilancio sarebbe stato ancora più pesante senza una grande operazione di riduzione dei costi, pari a 1,3 miliardi di franchi. Per il 2021, la società prevede una parziale ripresa, con volumi di vendite che si attesteranno in una forchetta compresa tra -40% e -55% rispetto al 2019. A livello regionale, le vendite sono suddivise per il 46% nell’area Emea, il 25% Nord America, il 20% America Centro-Sud, 6% Asia Pacifico.

LA SVEDESE R&F RETAIL APRE UNO STORE DIRETTO IN GERMANIA
BONN - L’operatore svedese di travel retail R&F ha deciso, per la prima volta, di aprire direttamente uno store in aeroporto con il proprio marchio. L’apertura è prevista per il 15 aprile presso lo scalo Konrad Adenauer di Colonia-Bonn. “Il nostro obiettivo è offrire i principali brand globali, al miglior prezzo. Risultato possibile grazie alla forza della nostra supply chain e logistica” secondo il direttore generale di R&F, PO Jönnerheim.
DUBAI DIVENTA IL PRIMO SCALO AL MONDO “FREE NEWS”
DUBAI - L’aeroporto Dubai Internationl ha lanciato il claim, secondo cui è diventato il primo “smart reading airport” al mondo. Il risultato si deve a un accordo con Magzter, piattaforma attiva nel digital newsstand, grazie a cui i passeggeri in transito a Du-
ANCHE I BIG AEROPORTAULI PER I TEST COVID

LONDRA - Collinson, specializzato nei servizi loyalty e premium pass ai viaggiatori aerei, è il primo operatore privato autorizzato in Gran Bretagna a effettuare test-Covid ai passeggeri in arrivo, con personale proprio. Finora solo il sistema sanitario nazionale era autorizzato. I test verranno praticati non solo negli scali, come Heathrow, ma anche in postazioni drive-through come la O2 Arena di Londra. I viaggiatori internazionali possono prenotare in anticipo i due test necessari, ossia quello all’arrivo e quello alla partenza.

LAGARDÈRE E INFLYTER: LO SHOPPING SI FA DIGITALE PER I PASSEGGERI A GINEVRA
GINEVRA - I passeggeri in partenza e in arrivo all’aeroporto di Ginevra, potranno acquistare in anticipo prodotti al duty free, dal canale on line, e passare semplicemente a ritirali in negozio. Questa nuova funzionalità si deve a un accordo tra Lagardere Travel Retail Svizzera e l’operatore francese Inflyter, che adesso integra nella propria piattaforma su smartphone l’opzione in-app payment. Si tratta dell’evoluzione dell’accordo sancito tra le due compagnie nel 2019, che nella prima versione prevedeva la modalità Click and Collect, ma con il pagamento da perfezionare in negozio.
bai avranno libero accesso a tutta la collezione Magzter, composta da più di 7.000 titoli tra magazine, quotidiani e fumetti. Sarà direttamente l’accesso al wi fi dello scalo a indirizzare gli utenti verso quest’opzione, naturalmente fruibile in modo digitale tramite smartphone o tablet, sia per iOs sia Google Play.

SCALI MONDIALI, SOLO IL 6% È FULL DIGITAL
TEXAS - Alla ripresa del traffico mondiale, i viaggiatori avranno bisogno di un’esperienza digitale a tutto tondo. Ma pochi aeroporti sono pronti, solo il 6% tra i maggiori, tra cui Londra Heathrow, Dubai, Singapore e Auckland. È quanto emerge da uno studio di Airport Dimensions. Secondo la società, gli aeroporti al passo con le nuove istanze propongono un’esperienza integrata a livello di engagement del client, che mescola eCommmerce, comunicazione e marketing, programmi di loyalty. La maggior parte degli scali, il 40%, propone solo alcuni aspetti, ma frammentari o magari fruibili solo per alcune parti o alcuni brand dello scalo. “Molte società di gestione hanno tanto da lavorare su questo fronte” ha detto il direttore “global strategy” di Airport Dimensions, Stephen Hay, “perché ormai le relazioni digitali fanno parte della vita delle persone e bisogna rispondere all’aspettativa del consumatore”.
DOPO HAINAN LA CINA PREPARA L’HUB DUTY FREE DI SHENZEN-LUOHU
SHENZEN - Pechino non perde tempo e dopo il boom dell’area duty free di Hainan è pronta a estendere l’esperimento ad altre zone. Lo ha annunciato l’amministrazione del distretto di Luohu, provincia del Guandong, amministrato dalla città di Shenzhen. Il progetto è ancora agli albori e manca l’ufficialità, ma i numeri del segmento fanno gola: Hainan, a gennaio di quest’anno, registrava una media di 27 milioni di dollari al giorno di vendite, oltre tre volte i livelli dell’anno precedente. Shenzen è una capitale finanziaria, della tecnologia, ha una propria “fashion week” ed è il luogo in cui Burberry ha lanciato l’anno scorso il proprio social retail store.
The post-Covid airport business model could favour travel retailers Il business degli aeroporti post Covid potrebbe favorire il Travel retail
Aradical revamp of the airports business could be on its way if the results of a new white paper are anything to go by. Called ‘Travel Retail Wayfinding for the Post-Covid Era’, the findings were premiered in March at a webinar hosted by the Asia Pacific Travel Retail Association in partnership with The Moodie Davitt Report. Airports took a revenue hit last year of $112 billion according to the industry’s global association ACI, with six billion fewer passengers in the air. These are unimaginable numbers but they will need to be clawed back somehow. The says this White paper co-authors Mauro Anastasi, a partner at Bain & Company, and Jack MacGowan, director of Castlepole Consulting and former CEO of Aer Rianta International, say that part of the answer will involve “a permanent change” in the shape of the airport business. That change offers hope to travel retailers. Anastasi says that pre-Covid, the non-aviation/real estate business (which includes travel retail) accounted for 42% of airport revenue, but that postCovid this component would reach 50% as airport operators seek to build back income through passenger spending. However with traffic not expected to return to 2019 levels until 2025/6, the onus will be on travel retailers and airports to be much more focused on targeting travellers carefully to increase spend/head. That would help to push up conversion rates. Anastasi outlined three ways that this could be done. First: redesign the retail footprint to increase store penetration by improving the category and brand mix, and add more convenience-related F&B. Second: bring omnichannel, CRM, and digital into play, thereby reaching passengers before they get to the airport and put them on a path to spending earlier on. Third: place a greater emphasis on parking by adding more services and optimising sales through better revenue management. There has been a lack of customer focus from travel retailers in the past because they had the luxury of ever-increasing numbers of passengers. Now that those travellers are missing – and expected to return slowly – only a better understanding of who the customer is and what they want will be good enough to rebuild the industry in an organised and coherent way – rather than resorting to discounting, which should only ever be a shortterm measure.
Stando a quanto emerso da un recente white paper, potremmo essere in vista di un radicale rinnovamento del business degli aeroporti. Il documento si chiama “Travel Retail Wayfinding for the Post-Covid Era”, presentato per la prima volta il mese scorso in un webinar ospitato dall’Asia Pacific Travel Retail Association, in collaborazione con The Moodie Davitt Report. Gli aeroporti, lo scorso anno, hanno registrato una contrazione dei ricavi fino a 112 miliardi di dollari, secondo l’associazione mondiale del settore ACI, con sei miliardi di passeggeri in meno in volo. Sono numeri enormi. Ma in qualche modo bisognerà fare per cercare di recuperarli. Come? Parte della risposta arriverà da un “cambiamento permanente” nella forma stessa dell’attività aeroportuale. Lo dicono i coautori del White paper, Mauro Anastasi, partner di Bain & Company, e Jack MacGowan, direttore di Castlepole Consulting ed ex Ceo di Aer Rianta International. Ed è un cambiamento che dà speranza a tutto il settore del travel retail. Secondo Mauro Anastasi, prima della pandemia il business che va sotto la voce “non aviation/immobiliare” (che include il travel retail) rappresentava in media il 42% delle entrate aeroportuali. Ma dopo il Covid questa componente può raggiungere il 50%, proprio perché i gestori degli scali stanno cercando di ricostruire i ricavi puntando sulla spesa dei passeggeri. Il problema è che, a livello di volumi, il traffico non dovrebbe tornare ai livelli del 2019 fino al 2025/6. Quindi occorre che sia le società di gestione sia i travel retailers concentrino gli sforzi, con azioni mirate, per aumentare lo scontrino medio speso in aeroporto da ciascun passeggero. Strategie in questo sono indispensabili per aumentare il tasso di conversione (rapporto tra quanti entrano in negozio e quanti spendono). Anastasi ha delineato tre strade. Primo: ridisegnare la struttura dei negozi al dettaglio così da aumentarne la penetrazione, partendo da un miglioramento generale della categoria e del mix dei marchi proposti, con attenzione particolare al segmento food&beverage più conveniente. Secondo: implementare con decisione omnicanalità, CRM e digitale, tutti mezzi che permettono di raggiungere e il passeggere prima che arrivi in aeroporto e “instradarlo” verso l’acquisto in anticipo. Terzo: porre maggiore attenzione all’aspetto del parcheggio, offrendo più servizi e ottimizzando le vendite attraverso una migliore gestione dei ricavi. In passato c’è stata una mancanza di attenzione al cliente da parte dei retailer, crogiolati sul “lusso” di un numero di passeggeri in crescita costante. Ora che quei viaggiatori si sono ridotti, e torneranno solo gradualmente, per ricostruire il settore in modo organizzato è coerente è necessaria una migliore comprensione di chi sia e che cosa desideri il cliente. Mentre la leva dello sconto sul prezzo dovrebbe restare solo un’arma accessoria, da utilizzare per brevi periodi.