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Andavo a cento all’ora
EVENTI AUTOMOTIVEDOSSIER
LUCI E OMBRE DI UN SETTORE CHIAVE
Tra saloni dell’auto che annullano le edizioni 2020 e altri che registrano invece un boom di visitatori nel pieno rispetto della normativa anti Covid; tra innovazioni digital e trend in ascesa, test drive e lanci di nuovi modelli: l’automotive non si ferma
DOSSIER
Andavo a cento all’ora
Non solo annullamenti di saloni storici come quello di Ginevra, ma anche tante idee innovative e trend in ascesa, come quello del camper: in queste pagine cerchiamo di fare il punto della situazione
di ANTONELLA ANDRETTA In attesa delle auto volanti, o più precisamente gli eVTOL, velivoli elettrici che decollano e atterrano in verticale sui quali si è lanciata soprattutto l’industria nipponica (e in particolare SkyDrive, collegata a Toyota), rimaniamo coi piedi a terra per continuare a parlare di velivoli a quattro e due ruote, prodotti di un’industria già in crisi e che, a causa del Covid, ha visto anche big del settore col fiato corto un po’ in tutto il mondo. Il settore produttivo delle automobili è infatti probabilmente il più globale in assoluto, con una filiera ininterrotta che collega i continenti e le nazioni dove si estraggono materie prime, dove si producono componenti, dove si realizzano vetture: se cade una tessera del domino, cadono tutte, rendendo evidente una fragilità che, mai fino a ora, ci era parsa più evidente (e non solo nel settore dell’auto). Come scrive Valerio Berruti, giornalista, responsabile del settore automotori del quotidiano La Repubblica, servirebbero degli “stati generali” del mondo dell’auto per trovare nuovi accordi ed equilibri internazionali. L’auto infatti è un prodotto fondamentale, sebbene non primario, per quanto primario sia invece il settore in termini economici e di occupazione. Il mercato dell’auto in Italia nei
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TOMMASO BORTOMIOL, partner, vicepresidente corporate & industry relations di Quintegia
«Con l’Automotive Dealer Day e attraverso le nostre ricerche di mercato, abbiamo dimostrato che è possibile un approccio digitale anche in questo settore: quattro clienti su dieci si dicono pronti ad acquistare un’automobile nuova senza recarsi in concessionaria». primi otto mesi del 2020 ha subito un calo del 38,9% (il dato fino a giugno era molto peggiore, il recupero c’è stato a luglio e soprattutto agosto, grazie anche agli incentivi statali): rimettere in moto – mai metafora fu più azzeccata – una filiera che è uno dei motori dell’economia nazionale e che vale il 19,5% del Pil, significa far funzionare anche la macchina che conosciamo meglio: quello degli eventi che vi ruotano intorno.
SE IL DIGITALE ARRIVA IN CONCESSIONARIA
Ne abbiamo parlato con chi da anni si confronta col settore, Tommaso Bortomiol, partner, vicepresidente corporate & industry relations di Quintegia, società che organizza l’Automotive Dealer Day, il principale evento dedicato al B2B del sistema auto in tutta Europa, giunto a settembre di quest’anno alla diciottesima edizione. La grande differenza rispetto gli appuntamenti precedenti è che quest’anno l’evento si è svolto in digitale, senza perdere di smalto ma anzi cercando di portare innovazione anche in un mondo molto legato alla “stretta di mano”. Dice Bortomiol: «Abbiamo garantito continuità e mantenuto la nostra peculiarità: innovazione, contenuto, networking, il tutto in un ambiente indipendente. Con questo evento e attraverso le nostre ricerche di mercato, abbiamo dimostrato che è possibile un approccio digitale anche in questo settore: quattro clienti su dieci si dicono pronti ad acquistare un’automobile nuova senza recarsi in concessionaria e in cluster particolari la percentuale sale ulteriormente. Ciò non vuol dire che pensiamo di eliminare la fisicità o l’evento in presenza: stiamo già lavorando all’appuntamento del 13 maggio 2021, che sarà ibrido e che consentirà a chi vuole di intervenire di persona ma anche di collegarsi da remoto: bisogna trovare un equilibrio tra i bisogni di tutti, anche di chi dall’estero ha limitazioni negli spostamenti». Come è stato il feedback di chi ha partecipato all’edizione di settembre? «Positivo al punto di aver superato le aspettative. Anche se molte aziende non hanno aderito per diffidenza, siamo arrivati ad avere tremila partecipanti, trenta aziende nell’area espositiva, 15 case automobilistiche con i relativi manager e cinquanta workshop ricchi di contenuti». E le criticità invece? «In parallelo a una grande soddisfazione per i contenuti dei workshop, si è riscontrato invece un po’ meno entusiasmo per il networking, con qualche difficoltà nelle videochat. Ma ciò che speriamo di aver innescato è una riflessione seria sul contributo che il digitale può avere anche nel B2B e B2C dell’automotive, un settore messo a dura prova, contribuendo a un passaggio culturale che utilizzi la tecnologia per fornire migliori contenuti e servizi».
COME TI PRESENTO IL NUOVO MODELLO
Dal punto di vista della frequenza, gli eventi che si svolgono più spesso sono sicuramente presentazioni e test drive di nuovi modelli di automobili, motociclette e veicoli commerciali. Neppure il Covid ha fermato il lancio della nuova 500 Elettrica: presentata prima in grande stile a Palazzo Chigi e al Quirinale e subito dopo presso il Mirafiori Motor Village (il flagship store di Fca) e il concessionario Programma Auto di Piacenza, la nuova vettura ha poi intrapreso un tour (a porte chiuse e su appuntamento proprio per evitare ogni possibile assembramento) presso una cinquantina di concessionari in tutta Italia. In parallelo è partita anche la formazione sui
dealer organizzata presso varie strutture da nord a sud, tra cui il Park Hotel ai Cappuccini di Gubbio (per dettagli rimandiamo al redazionale dedicato). A ogni lancio, infatti, corrisponde anche un periodo di formazione dei dealer: si tratta, come si può intuire, di numeri importanti, visto che in Italia ci sono migliaia di concessionarie e che le più grandi, circa una quarantina, quasi sempre strutturano piani formativi ad hoc. Talvolta la formazione viene fatta internamente ma talvolta si tratta di veri e propri eventi che comprendono test drive e che si svolgono di solito in modalità back to back verso varie destinazioni che si concentrano soprattutto in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Sardegna, dove non mancano strutture particolarmente indicate a questo genere di occasioni che richiedono ampi spazi e servizi particolari (vedi anche box in questo articolo “Auto in hotel? Sì grazie” e i redazionali dedicati a Delphina Hotels & Resorts, Perdepera Resort, Palazzo Varignana, Chervò Golf Hotel Spa & Resort San Vigilio e Gruppo UNA Hotel). Di fondamentale importanza anche tutti i servizi forniti dai Dmc locali, che oltre a occuparsi di logistica, assistenza e creatività (come nel caso del glamping messo a punto da FA Travel, che raccontiamo nel redazionale specifico). I Dmc svolgono spesso anche un ruolo di mediazione e relazione con le autorità locali, soprattutto quando test drive o esposizioni vanno a ricadere anche su vie e spazi pubblici.
I GRANDI EVENTI TRA OMBRE E LUCI
Iniziamo con le ombre: non è una stagione facile e lo dimostra la cancellazione di fiere che hanno fatto la storia stessa del settore, come il Salone di Ginevra che in media richiamava oltre seicentomila visitatori ogni anno. Il Salone non solo è stato annullato nella sua edizione del 2020 causa coronavirus (con una perdita per la fondazione che organizza l’evento, il Salon International de l’Automobile, di 11 milioni di franchi), ma rischia anche di non andare più in scena, con gravi ripercussioni su chi opera direttamente negli spazi fieristici e su tutto l’indotto esterno fatto di pernottamenti, ristoranti, taxi e così via (l’impatto economico del Salone è stimato in duecento milioni di franchi). Anche l’edizione del 2021 è infatti già stata annullata, questa volta con largo anticipo, dal momento che buona parte degli espositori aveva già declinato. Il Salone è stato quindi venduto alla società Palexpo Sa, proprietaria degli spazi espositivi della manifestazione: rimaniamo in attesa di novità. Ma parliamo anche delle luci, rappresentate dalla conferma di numerose manifestazioni, come per esempio il Salone del Camper che si è tenuto dal 12 al 20 settembre presso Fiere di Parma di cui Antonio Cellie è Ad, che così commenta: «Si è concluso uno dei migliori Saloni di sempre, per la passione, l’impegno e la dedizione che tutti ci abbiamo messo affinché tutto funzionasse al meglio. Abbiamo dimostrato che una fiera in sicurezza con il pubblico pagante si può fare. Gli oltre 54mila
ANTONIO CELLIE, amministratore delegato di Fiere di Parma
«Si è concluso uno dei migliori Saloni di sempre, per la passione, l’impegno e la dedizione che tutti ci abbiamo messo affinché tutto funzionasse al meglio. Abbiamo dimostrato che una fiera in sicurezza con il pubblico pagante si può fare. Gli oltre 54mila visitatori che hanno riempito per tutti i nove giorni della kermesse i 61mila metri quadrati della superficie espositiva hanno rispettato tutti gli accorgimenti e tutte le misure di controllo previsti».
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RENZO SERVADEI, amministratore delegato di Autopromotec
«Abbiamo in programma di realizzare un evento digitale che unisca una parte convegnistica a una parte che favorisca lo scambio di idee e il networking, uno degli aspetti principali di ogni evento, soprattutto all’interno del settore B2B. L’obiettivo è sempre uno: mantenere vivo il contatto con i nostri espositori, far sapere che noi “ci siamo” e che stiamo lavorando per loro». visitatori che hanno riempito per tutti i nove giorni della kermesse i 61mila metri quadrati della superficie espositiva hanno rispettato tutti gli accorgimenti e tutte le misure di controllo previsti». Un’edizione emblematica non solo per il momento in cui è stata organizzata, ma anche perché quest’anno il camper è stato in nettissima ripresa dopo il lockdown, con mesi come luglio e agosto che hanno fatto segnare un aumento di immatricolazioni oltre il cento per cento rispetto al 2019, proprio perché è stato considerato un mezzo ideale per una vacanza in sicurezza. Un’altra buona notizia viene da Autopromotec, la fiera internazionale dell’aftermarket automotive, che è stata premiata come miglior fiera internazionale per il 2019 dalla rivista Automotive Magazine di Lisbona, classificandosi davanti a big come Salone di Ginevra e Iaa di Francoforte, a dimostrazione della validità di questa manifestazione che da anni rappresenta un punto di riferimento per il settore e un appuntamento importante per la città di Bologna e per tutti gli operatori. Abbiamo chiesto a Renzo Servadei, amministratore delegato di Autopromotec, un po’ di anticipazioni sulla prossima edizione, posticipata di un anno rispetto alla cadenza biennale e prevista per il 2022, che si terrà come sempre presso Fiera di Bologna. Come stanno andando le prenotazioni? L’emergenza Covid si sta facendo sentire oppure no? «Le manifestazioni di interesse da parte delle aziende espositrici raccolte fino a oggi sono in linea con quelle delle edizioni precedenti. Tuttavia, Autopromotec ha come obiettivo primario la tutela delle circa 1.700 aziende partecipanti, di cui il 43% provenienti dall’estero (dati relativi all’edizione 2019); è per questo che abbiamo deciso di annunciare lo spostamento al 2022 con un anno di anticipo, dopo un’approfondita analisi del contesto economico e sanitario a livello mondiale». Cosa chiedono al momento gli espositori? «Gli espositori hanno molto apprezzato lo spostamento. Ci chiedono tuttavia di programmare iniziative di avvicinamento che consentano loro di presentare le proprie novità». Quali sono le vostre di novità? «Abbiamo in programma di realizzare un evento digitale che unisca una parte convegnistica a una parte che favorisca lo scambio di idee e il networking, uno degli aspetti principali di ogni evento, soprattutto all’interno del settore B2B. Stiamo lavorando anche a un appuntamento per il 2021 del quale però, in questo momento, non posso svelare di più. L’obiettivo è sempre uno: mantenere vivo il contatto con i nostri espositori, far sapere che noi “ci siamo” e che stiamo lavorando per loro. Anche durante il lockdown abbiamo messo in piedi una bella iniziativa che ha riscosso un successo inaspettato, “A testa alta”, nell’ambito del nostro progetto “Focus Offi-
cina”». È previsto in futuro qualcosa di ibrido tra reale e virtuale? «Stiamo giusto lavorando a una partecipazione “ibrida” alla fiera Auto Aftermarket di Guangzhou, in programma nella città cinese dall’11 al 13 ottobre, una delle fiere più importanti per l’aftermarket automobilistico alla quale avevamo già partecipato lo scorso anno con una delegazione di trenta espositori. Quest’anno, con i nostri partner cinesi di Sinomachint e Bologna Fiere China e con il patrocinio di Ita, Italian Trade Agency, abbiamo voluto ripetere l’iniziativa ma – considerate le mutate condizioni – abbiamo proposto ai nostri espositori una formula ibrida, appunto, che permettesse loro di essere presenti pur senza dover affrontare un viaggio che, in questo momento, sarebbe stato piuttosto impegnativo».
AUTO EN PLEN AIR
Ultimo ma non ultimo, il capitolo dedicato agli eventi all’aria aperta che solitamente sono molto numerosi, soprattutto i raduni di auto e moto d’epoca (ma ci sono anche quelli di trattori, di camion, di autobus: il mondo degli appassionati si divide e moltiplica in infiniti rivoli). Uno dei più storici e famosi è sicuramente la 1000Miglia, che si correrà anche quest’anno dal 22 al 25 ottobre (le foto fanno riferimento all’edizione 2019), seguendo tutti i protocolli relativi alla prevenzione anti Covid-19. Al di là delle agenzie direttamente coinvolte nella logistica dell’evento (per esempio CS Events, come ripor-
tato nel redazionale dedicato), l’impatto sul territorio di manifestazioni con centinaia di iscritti, oltretutto itineranti come questa, è facilmente immaginabile. Per completezza, ricordiamo che vi sono manifestazioni legate alle auto storiche che si
AUTO IN HOTEL? SI GRAZIE
Abbiamo chiesto a Emilio Zappalà (nella foto a fianco), responsabile sales & marketing, brand, communication, revenue and distribution Gruppo UNA un elenco dei servizi e delle skill dei loro hotel e resort più adatti a ospitare un evento automotive. Ecco cosa ci ha risposto:
■ Raggiungibilità della struttura: vicino ad arterie di comunicazione, raccordi autostradali, circuiti automobilistici, strade panoramiche.
■ Spazi espositivi ampi e modulari.
■ Possibilità di introdurre
autovetture nelle sale meeting
(per la formazione, il lancio e lo studio da vicino dell’autovettura) o di utilizzare gli spazi esterni come giardini e foyer.
■ Spazi esterni per esposizione.
■ Disponibilità di parcheggi per le bisarche (che devono scaricare le auto) e di parcheggi da cui le auto partono per i test drive.
■ Punti acqua per la pulizia delle auto oppure presenza di autolavaggi in zona.
■ Perfetta copertura wi-fi. ■ Personalizzazione degli spazi e dei servizi ristorativi.
■ Team interno dedicato alla fase progettuale.
■ Team interno di supporto per la gestione dell’evento dall’inizio alla fine.
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ANDREA LEVY, presidente di Milano Monza Open-Air Show
«La situazione attuale ci ha condotti a un’evoluzione del format della nostra manifestazione che, diventando diffusa su un territorio ampio come quello di Milano, scongiura i rischi di assembramento e regala alla città e a tutto il sistema automotive la possibilità di ripartire, con tutte le accortezze del caso. Presso l’Autodromo di Monza si daranno invece appuntamento i brand con l’anima racing, i collezionisti e i club che potranno utilizzare il circuito di Formula 1 e l’Anello Alta Velocità»..
svolgono anche in contesti più formali, come per esempio il Salone auto e moto d’epoca che si tiene presso Fiera di Padova. È l’appuntamento di riferimento del settore in Italia e uno tra i più importanti in Europa, in calendario anch’esso dal 22 al 25 ottobre. Quest’anno oltre al grande mercato dei dealer specializzati e alla partecipazione dei vari club, accende i riflettori sui marchi italiani che hanno segnato l’epoca della rinascita e del boom economico con due mostre dedicate: il tema giusto per dare un segnale di ripresa per tutto il settore. Una novità assoluta è invece il Milano Monza Open-Air Motor Show, che si terrà da giovedì 29 ottobre a domenica 1° novembre 2020, dopo lo spostamento dalla storica sede del Salone del Parco Valentino di Torino. Inizialmente come sede dell’esposizione era stato individuato l’autodromo di Monza, ma poi la scelta è ricaduta su Milano, con piazza Duomo al centro dell’evento. uesto “salone a cielo aperto” sarà rivolto al pubblico, gratuito e diffuso per le strade di Milano su oltre quaranta piazze, che diventeranno headquarter delle varie case. Auto e moto verranno esposte su pedane, dotate di Qr code con le informazioni sul modello esposto e ci saranno ingressi e uscite separati. Tramite il sito della manifestazione sarà possibile anche prenotare test drive che si terranno in Piazza Castello e Piazza Sempione. Tra le ragioni del cambio di location, la possibilità di rispettare al meglio le disposizioni in termini di sicurezza sanitaria, come spiega Andrea Levy, presidente di Milano Monza Open-Air Show: «La situazione attuale ci ha condotti a un’evoluzione del format della nostra manifestazione che, diventando diffusa su un territorio ampio come quello di Milano, scongiura i rischi di assembramento e regala alla città e a tutto il sistema automotive la possibilità di ripartire, con tutte le accortezze del caso. Presso l’Autodromo di Monza si daranno invece appuntamento i brand con l’anima racing, i collezionisti e i club che potranno utilizzare il circuito di Formula1 e l’Anello Alta Velocità». Un bel modo insomma per riscaldare i motori delle città coinvolte e per ridare fiato al settore degli eventi.