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edizione 2014
innovazione e tecnologia in ospedale
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area congressi
crediti formativi
NH Hotel ingresso gratuito
ECM EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA
CFP CREDITI FORMATIVI PROFESSIONALI
sessione plenaria sala operatoria ibrida corso ECM Tecnologia e Innovazione in Ospedale 4 seminari di approfondimento progetto tecnico: sala operatoria ibrida
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ehealthconference.it INTRODUZIONE
Maria Giulia Mazzoni Direttore Responsabile Rivista eHealth
Cari amici, sono Maria Giulia Mazzoni, direttore della rivista eHealth, e sono orgogliosa di darvi il benvenuto alla eHealth Conference 2014. Giunta quest’anno alla sesta edizione, la Conference si presenta con una formula rinnovata ed un obbiettivo molto ambizioso: riunire attorno ad un tavolo ideale tutte le professionalità coinvolte a vario titolo nella gestione della tecnologia in ambito ospedaliero. Ingegneri, chirurghi, radiologi, anestesisti, infermieri, tecnici ed informatici sono infatti chiamati oggi a portare la loro personale esperienza ed a condividere le loro riflessioni alla ricerca della migliore soluzione possibile. Un progetto completo, quindi, multidisciplinare, il cui cuore è rappresentato dal “Progetto tecnico sulla sala operatoria ibrida”, realizzato dal SIAIS, e che in qualche modo farà da fil rouge all’evento. Quali possibilità si aprono per l’ospedale che sappia sfruttare a pieno l’innovazione tecnologica oggi a disposizione? Come far coincidere il bisogno di rimanere al passo con la tecnologia e la necessità di far quadrare
i conti? Un parterre di relatori di grande esperienza cercherà di ragionare con noi alla ricerca di risposte. Ma entriamo nel dettaglio. Quella che vi proponiamo è una due giorni di lavoro articolata su più livelli all’interno dei quali ogni professionista potrà muoversi cercando l’informazione più adatta alle proprie esigenze. Una sessione plenaria accreditata CFP e sviluppata in stretta collaborazione con ARIS, SIAIS, SIT e ACOI, nel corso della quale tutte le professionalità coinvolte avranno modo di confrontarsi su tecnologie e sinergie applicate nella cosiddetta Area Critica. Una preziosa occasione di confronto accanto alla quale si snodano un corso di formazione da 10 crediti ECM, realizzato grazie al contributo di sei associazioni di riferimento (AAROI EMAC, AICO, AIOS, CIRM, SIT e SIUMB), quattro seminari paralleli, tenuti da ANTAB, APIHM, CISD, SIAIS, e i due case history dedicati ai Servizi di Ingegneria Clinica tra i più efficienti d’Italia. Insomma un’offerta ricca di spunti di riflessione. Un’occasione da non mancare. r
PLANIMETRIA
plenaria
area expo
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ingresso
ehealthconference.it SESSIONE PLENARIA
18 novembre
19 novembre
8.30 9.00
10.00
11.00
COFFEE BREAK
COFFEE BREAK
PAUSA
PAUSA
12.00
13.00 13.30 14.00
15.00
16.00
17.00
18.00 PLENARIA
ECM
SIC
SEMINARI
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L’INFORMAZIONE SPECIALIZZATA IN AMBITO MEDICALE ANCHE ONLINE La casa editrice Edisef si specializza in ambito medicale con la pubblicazione delle testate di aggiornamento professionale eHealth e Tecnologie Riabilitative. I TEMI TRATTATI DALLA RIVISTA eHEALTH gestione delle tecnologie, chirurgia robotica, tecnologia in sala operatoria, ultrasuoni, diagnostica per immagini, informatica e telemedicina, rischio clinico, anestesia, innovazione e ricerca.
ITALY
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LE INIZIATIVE 2015 La collaborazione con le principali fiere dei mercati esteri amplia la panoramica delle tematiche trattate Aggiornamento professionale ECM in HTA Health Technology Assessment ECM
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Olympus ENDOALPHA è sistema di integrazione di sala operatoria che integra tutte le attrezzature medicali e i sistemi di supporto creando un ambiente di sala operatoria ideale al fine di ottimizzare l’efficienza e l’operatività durante le procedure chirurgiche. Endoalpha da oggi entra in una nuova era introducendo una innovativa interfaccia ad icone denominata Smart Integration che richiama le moderne tecnologie di interazione. Controlli medicali e non medicali sono facilmente individuabili e richiamabili con la pressione di un solo bottone a touchscreen con cui l’utente si trova immediatamente a proprio agio. In combinazione con la funzione Scene Selection si viene a realizzare quella che viene chiamata Smart Guide: con la pressione di un solo tasto sarà possibile realizzare differenti scenari permettendo all’utente di effettuare operazioni simultanee o sequenziali andando ad agire su tutti gli aspetti che il sistema integrato è in grado di gestire.
L’area di lavoro è progettata in modo personalizzato, collocando le attrezzature su pensili per rendere ideale l’ergonomia. Il controllo degli aspetti operativi e ambientali in sala operatoria è centralizzato tramite l’uso di pannelli touch screen che consentono, in poche mosse, anche la comunicazione tra diversi ambienti e l’accesso alle informazioni, quali dati di pazienti o di procedure.
SESSIONE PLENARIA PRIMA GIORNATA
18 NOVEMBRE mattina h. 9.00 - 13.00 Innovazione e Tecnologia Moderatori: Ing. Marcello Fiorenza, Direttore UOC Tecnico Patrimoniale AUSL Rieti Dott. Francesco Nardacchione, Chirurgia Generale CTO “Alesini” di Roma
L’evoluzione del modello di ospedale. L’informatizzazione del blocco operatorio Dott.ssa M. Rolli, Dott.ssa V. Lorini, Dott. P. Di Denia, Ospedale Rizzoli di Bologna
La sala operatoria ibrida e il blocco operatorio, esperienze di attività integrata Ing. Paola Maria Arneodo, Azienda Sanitaria Ospedaliera S. Croce e Carle, Cuneo Speech GE Healthcare
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Chirurgia robotica in ambito ospedaliero: indicazioni, outcome e sostenibilità Dr. Graziano Pernazza, Azienda Ospedaliera San Giovanni-AddolorataBritannico, Roma
Imaging condiviso. Vantaggi e prospettive Dott. Palmino Sacco, Dirigente Medico DAI Diagnostica per Immagini, A.O. Universitaria Senese
Prospettive di utilizzo degli ultrasuoni focalizzati nella terapia dei tumori solidi Prof. Giulio Di Candio, Direttore SD Chirurgia Generale I Universitaria, Università di Pisa, SIUMB
L’evoluzione della Chirurgia italiana: efficienza, sicurezza e trasparenza, Dr. Enrico Pernazza, Responsabile Qualità ACOI - Coordinatore TIISO
Progettazione, Ricerca e sviluppo in Chirurgia Telematica Dr. Francesco Gabbrielli, Vice Segretario Generale SIT, Umberto I Policlinico di Roma
ehealthconference.it SESSIONE PLENARIA PRIMA GIORNATA
h 14.00 - 17.30 pomeriggio 18 NOVEMBRE Gestione e Utilizzo Moderatori: Ing. Daniela Pedrini, Presidente SIAIS Dott. Giancarmine Russo, Segretario Generale SIT
Gestione delle nuove tecnologie Ing. Lucrezia Le Rose, Dirigente Area Investimenti in Edilizia Sanitaria, HTA e Nucleo di Valutazione Regione Lazio
Innovazione tecnologica in sanità: il ruolo dell’ingegneria clinica nella progettazione di un comparto operatorio integrato Ing. Massimo Garagnani, Direttore del servizio ingegneria clinica AUSL Modena Speech Noemalife
Formazione continua sulle nuove tecnologie Prof. Cristina Marmorale, Università delle Marche
L’uso delle tecnologie avanzate nella formazione post-laurea Prof. Fabrizio Consorti, Università La Sapienza di Roma, Presidente della Società Italiana di Pedagogia Medica
Sistemi di Ingegneria Clinica IN/Out Sourcing Ing. Carla Ciciarelli, Direttore U.O.C. Tecnologie Biomediche - Ingegneria Clinica, ASL Roma C
Sala operatoria ibrida: un caso di studio di eccellenza il Bambin Gesù di Roma Dr. Marco Piernoli, Direttore Tecnologie e Infrastruttura del Bambin Gesù
Innovazione Tecnologica in Terapia Intensiva Neonatale Dott. Paolo Giliberti, Direttore U.O.C. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, Direttore Dipartimento Area Critica, Osp. Monaldi
Gli altri Paesi: il modello estero Giuseppe Giusto, TBS GROUP S.p.A.
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SESSIONE PLENARIA SECONDA GIORNATA
19 NOVEMBRE mattina h. 9.00 - 13.00 Rischio Clinico Moderatori: Ing. Giorgio Carlesi, ASL Roma A Dott. Antonio Carbone, Az. USL Roma F
Gestione sicura delle tecnologie Ing. Vincenzo D’Amico, Dirigente UOC ingegneria Clinica ASL Chieti
Intensificazione tecnologica in anestesia e chirurgia: la questione della complessità Prof. Quirino Piacevoli, Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione A.C.O. San Filippo Neri
La resistenza agli antibiotici emergenza mondiale: conseguenze per le sale operatorie Dott. Andreas Kunze
Sicurezza del dato in sala operatoria. Protezione e integrità dei dati Dott.ssa F. Polito, Presidente APIHM Sicurezza in sala operatoria (tavola rotonda interdisciplinare) SIT Dott. Francesco Gabbrielli ACOI Dott. Enrico Pernazza AICO Dott.ssa Maria Caputo AAROI Dott. Quirino Piacevoli SIAIS Ing. Daniela Pedrini ANTEV Dott. Costantino Antonio Carraro CINEAS Dott. Francesco Venneri ANMDO Dott. Ottavio Nicastro
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ehealthconference.it SESSIONE PLENARIA SECONDA GIORNATA
h 14.00 - 18.00 pomeriggio 19 NOVEMBRE Integrazione di Sistema Moderatori: Ing. Francesco Pensalfini, ASL n. 5 ‘Spezzino” Ing. Sergio Rossolini, Direttore Dipartimento Magazzini e Logistica ESTAV Sud Est, Siena
Attuazione normativa 47/2007 – Software dispositivo medico Ing. Mario Fregonara Medici Dirigente, Responsabile Settore “Servizi Informativi Sanitari”, Regione Piemonte
La Privacy Avv. Chiara Rabbito, Coordinatrice nazionale Gruppo di ricerca SIT su Sicurezza e Privacy Speech Olympus
La cartella clinica informatizzata in Terapia Intensiva: l’esperienza del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione del Trentino Dott. Giovanni Pedrotti, Osp. Santa Chiara Trento
La sala Operatoria Ibrida come momento di integrazione della Tecnologia informatica e diagnostica a supporto dell’atto operatorio Dr Giampaolo Stopazzolo, Direttore del Dipartimento Interaziendale delle Tecnologie Informative Sanitarie della Provincia di Vicenza
L’integrazione dei Dispositivi di Imaging e la gestione del flusso di dati (Ris-Pacs) Prof. Corrado Bibbolino, medico radiologo, Segretario Nazionale Fassid SNR
Il Fascicolo Sanitario Elettronico tra Semantic web e Diritto alla Privacy Dott. Giancarmine Russo, Segretario Generale Sit
Gestione Acquisti (tavola rotonda) Moderatore: Dott. Nevio Boscariol, Responsabile Economico Servizi e Gestionale UESG – ARIS
Direzione Amministrativa Dott. Riccardo Randisi, Commissario Straordinario ESTAV Sud Est, Siena
Documento TIISO: come far coincidere l’esigenza di innovare e spending review Ing. Leo Traldi, Az.Osp. Univ. Policlinico di Modena
Direzione Generale Ing. Umberto Cocco, Direttore tecnico Ospedale Poliambulanza di Brescia
Assobiomedica “Innovazione tecnologica e spending review sono conciliabili?” Dott.ssa Fernanda Gellona, Direttore Generale di Assobiomedica
L’esperienza di SCR Piemonte negli acquisti in sanità Dott. Andrea Martino, Presidente del consiglio di gestione di S.C.R. Piemonte
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ECM
CORSO 18/19 NOVEMBRE TECNOLOGIA E INNOVAZIONE IN OSPEDALE
Informatizzare la Centrale di Sterilizzazione per una maggior sicurezza del paziente in Sala Operatoria Verrà analizzato l’impatto delle tecnologie informatizzate nella soluzione dei problemi di sicurezza e qualità del processo di ricondizionamento dei dispositivi medici (il ritiro dei DM utilizzati in Sala Operatoria, la riconsegna al Servizio di Sterilizzazione, la produzione di report e dati statistici, e il monitoraggio dell’intero processo). I docenti del seminario saranno la Dott.ssa Silene Tomasini, Consigliere e Coordinatore Formazioe AIOS, e la Dott.ssa Ada Giampà, Consigliere AIOS.
La sala operatoria come motore dell’ospedale 2.0: modelli organizzativi e flussi gestionali Il seminario si incentra sul tema “La sala operatoria come motore dell’ospedale 2.0: modelli organizzativi e flussi gestionali”. I docenti presenti alla sessione saranno: l’Ing. Antonio Maria Pernice, Presidente CIRM, il Dr. Jean de Ville de Goyet, Dir. Dip. Chirurgico Osp. Ped. Bambino Gesù (Rm), il Dr. Francesco Di Meco, Dir. Dip. Chirurgia Neurologica Ist. Naz. Neurologico C. Besta (Mi), il Prof. Giuseppe Banfi, Dir. Scientifico IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi (Mi), l’Ing. Carlotta Patrone, Centro Innovazione & Sviluppo Ospedali Galliera (Ge) e la Dott.ssa Giuseppa Bellavia, Resp. S. Health Technology Assessment, A.O. Niguarda Ca’ Granda (Mi).
Il progresso degli ultrasuoni in sala operatoria L’ecografia intraoperatoria, appare come uno strumento indispensabile che potenzia la capacità diagnostica del chirurgo e ne migliora la performance globale. verranno discussi benefici e limiti della metodica e lo sviluppo recente di strumentazioni dedicate all’esame condotto con tecnica mininvasiva, in particolare nel campo della robotica. I docenti della sessione saranno il Dott. Guido Torzilli, Direttore Chirurgia Epatica Rozzano Humaitas, il Dott. Giulio Di Candio, Direttore Chirurgia Generale Università di Pisa, ed il Dott. Francesco M. Drudi, Direttore Radiologia Università di Roma.
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ehealthconference.it ECM 18/19 NOVEMBRE CORSO TECNOLOGIA E INNOVAZIONE IN OSPEDALE
Metodologia di progettazione per l’innovazione tecnologica nei servizi sanitari L’evoluzione della Telemedicina e l’introduzione di innovazioni tecnologiche in Medicina e Chirurgia necessitano di un lavoro interdisciplinare e collaborativo tra differenti culture professionali. Il passaggio da un’idea iniziale alla sua realizzazione non è facile. Il seminario si propone di fornire elementi concettuali sufficienti ad analizzare una idea innovativa, organizzarla in un’idea progettuale strutturata e avviare il processo di trasformazione in un vero progetto. É prevista un’introduzione con didattica frontale e un laboratorio di gruppo. Docenti: Dott. F. Gabbrielli, Vice Segretario SIT, Responsabile TMEPG e Dott.ssa S. Prati, Coordinatore TMEPG.
Innovazione e complessità assistenziale in Sala Operatoria: Robotica e Trapianti Il seminario si compone di tre distinte relazioni che nello specifico tratteranno le seguenti tematiche: la funzione infermieristica nel processo HTA, innovazione e complessità assistenziale in sala operatoria in settori chiave quali Robotica e trapianti ed ultimo, ma non per importanza, i team multidisciplinari. I docenti della sessione saranno: il Dott. Salvatore Carasano, Vice Presidente AICO, il Dott. Franco Delplano, presidente AICO regione Sardegna, e la Dott.ssa Caterina Cicala, Comitato Scientifico AICO; sarà presente all’iniziativa anche la Dott.ssa Maria Caputo, Presidente AICO.
Anestesisti Rianimatori e innovazione tecnologica in sala operatoria Il seminario sarà suddiviso in quattro distinte relazioni, che affronteranno diversi tematiche: “I nuovi assetti organizzativi in sanità”; “Eventi avversi e apparecchiature sanitarie”; “La colpa medica con particolare riferimento all’uso delle tecnologie sanitarie”; “Tecnologie medicali nelle sale operatorie ibride”. I docenti che si alterneranno sono il Dott. A. Vergallo, Presidente dell’AAROI-EMAC, il Prof. Quirino Piacevo, Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione A.C.O. San Filippo Neri, il Procuratore della Repubblica Dott. Franco Pacifici e l’ Ing. Luca Sartori, Product / Project Manager Maquet Italia.
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SEMINARI DI APPROFONDIMENTO
18 novembre sala B h. 9.30 Progettare una sala integrata evoluzione dei sistemi dal coassiale alla sala integrata Progettare una sala integrata evoluzione dei sistemi dal coassiale alla sala inegrata. Il seminario curato da Antab mira ad entrare in quello che potremmo definire come il cuore dei sistemi di integrazione: il progetto ed i cablaggi che vengono realizzati. Negli ultimi anni infatti l’evoluzione tecnologica specifica nella gestione dei sistemi video ha permesso migliorie di ogni genere che ora si riflettono anche sulle possibilità di cablaggio. L’approfondimento sarà curato dal Dott. Massimo Giuliani, presidente ANTAB.
19 novembre sala A h. 15.30 Le politiche di Open Data nel SSN, caratteristiche, limiti e potenzialità alla luce della normativa vigente Il seminario tratterà “Le politiche di Open Data nel SSN, caratteristiche, limiti e potenzialità alla luce della normativa vigente”. La moderazione sarà a cura della Dottoressa Giuseppina Terranova ed i lavori si svilupperanno attorno ai seguenti interventi: “Open Data, Cosa sono, basi legislative dell’esistenza” - Avvocato Riccardo Abeti; “Dove si trovano, come si usano gli open data” - Dottor Marco Paterni; “Gli Open Data disponibili in sanità” - Dottor Claudio Saccavini; “Quali dati si possono pubblicare come open data e come si pubblicano” - Dottor Stefano Dalmiani; “I vincoli di privacy degli open data” - Dottoressa Filomena Polito; “Gli Open Data nella ricerca e nella gestione del servizio sanitario” Dottor Maurizio Mangione; Sintesi finale e discussione a cura del Dottor Graziano de’ Petris.
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ehealthconference.it SEMINARI DI APPROFONDIMENTO
sala B h. 9.30 19 novembre La sanità elettronica alla luce delle ultime modifiche normative Il convegno ha come titolo “La sanità elettronica alla luce delle ultime modifiche normative”; i relatori che affronteranno la tematica saranno il Prof. Alberto M. Gambino, Università Euopea di Roma, il Prof. Michele Gallina Università Euopea di Roma, l’Avv. Luca Bolognini, Presidente Istituto Italiano per la Privacy, il Prof. Ugo Aparo, IRCCS San Raffaele, il Prof. Aldo Morrone, Ospedale S. Camillo, il Prof. Rocco Bellantone, Università Cattolica - Gemelli, ed il Dott. Vittorio Occorsio, Presidente CISD.
sala B h. 14.30 19 novembre La sostenibilità nell’evoluzione del comparto operatorio Il seminario analizzerà gli aspetti legati alla tematica “La sostenibilità nell’evoluzione del comparto operatorio”. La sessione sarà suddivisa in vari interventi di dettaglio che approfondiranno i seguenti temi: Il protocollo di Kyoto e il blocco operatorio – Progettare il risparmio energetico; Chi controlla cosa in sala operatoria; Gestire il risparmio energetico; Il documento di Progetto; Sala operatoria e controllo energetico. I relatori presenti, che si alterneranno nell’approfondimento saranno la Dott.ssa Annalisa Venturi Casadei, Azienda USL della Romagna, l’Ing. Amedeo De Marco, Consigliere SIAIS, la Dott.ssa Maria Addolorata Vantaggiato e l’Ing. Virginia Caracciolo. La relazione finale “Il punto di vista del Direttore Sanitario” sarà affidato al Dott. Alberto Appicciafuoco.
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CASE STUDY
Azienda USL Modena
Nuovi orizzonti tecnologici: esempi di integrazione dei dati clinici L’Azienda conforma la propria azione a criteri di efficacia, equità distributiva, efficienza ed economicità dei servizi e di gestione mediante il buon uso delle risorse disponibili, sempre nel pieno rispetto dei diritti e della dignità della persona, principio-guida del proprio agire. È un sistema complesso di risorse - uomini, strutture e tecnologie - che basa le proprie scelte sui bisogni e sulla domanda di benessere della popolazione e le proprie valutazioni sui risultati di salute complessivi. Ispira la propria azione al raggiungimento degli obiettivi assegnati dalla Regione Emilia Romagna ed agli indirizzi della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria (CTSS). Qualificazione dell’offerta di interventi di carattere preventivo e di quello clinico-assistenziale, sviluppando la capacità di identificare i bisogni di salute e di valutare gli esiti dell’azione svolta. A cura di: G. Arcuri, C. Conti, F. Silipo.
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ehealthconference.it CASE STUDY
Ospedale “Card. G. Panico” di Tricase
Sala Operatoria Ibrida: integrazione e interoperabilità L’ospedale “Card. G. Panico” di Tricase (LE), inaugurato nel 1967, si è sempre distinto, nel corso della sua storia, per l’impegno ed il continuo investimento in termini di risorse umane e tecnologiche, con l’intento di offrire l’eccellenza nella cura dei pazienti del territorio pugliese. La Direzione Aziendale, focalizzando la strategia innovativa su una sempre maggiore necessità di soddisfare il bisogno di cure della popolazione tendente all’invecchiamento, in cui le patologie cronico/degenerative sono in costante aumento, ha puntato sulle specialità maggiormente coinvolte in tal senso tra cui quelle cardiovascolari e neurologiche ed ha orientato gli investimenti in termini di formazione professionale e implementazioni tecnologiche finalizzate al sempre più sicuro trattamento dei pazienti ed in particolar modo di quelli più critici. A cura di: S. Casarano, F. Corvaglia, R. De Blasi, A. De Venezia, C. P. Dionisi, P. Errico, G. Palasciano, R. Zizzarri.
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PROGETTO TECNICO
Innovazione e Tecnologia per una Sala Operatoria Ibrida
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ehealthconference.it PROGETTO TECNICO
Introduzione. Con la realizzazione del Progetto Tecnico si è voluto unire l’interesse informativo e formativo offerto al visitatore con il significato della partecipazione delle aziende di mercato per attinenza accreditata delle soluzioni tecnologiche offerte. Non quindi un catalogo di una area espositiva generica, ma principalmente la presentazione della tecnologia corrisposta ad un realistico progetto del quale la preziosa pubblicazione sarà elemento di studio e di analisi successive. La realizzazione del progetto tecnico, la complementarietà delle tematiche trattate nei seminari paralleli e l’accredito formativo riferito alle professioni mediche, ingegneristiche e tecniche operanti in ospedale ha reso possibile il coinvolgimento delle principali
associazioni di settore utilizzatrici delle tecnologie presentate. Il valore aggiunto è la presentazione di un prodotto o servizio finalizzato al tema della manifestazione e le aziende potranno disporre di una area demo per offrire dimostrazioni del funzionamento.
Obiettivi. La “chirurgia ibrida” si colloca tra le nuove tecniche chirurgiche e le tecniche endovascolari interventistiche e si svolge in un ambiente complesso quale la sala operatoria integrata. Le procedure coinvolte sono quelle cardiovascolari, angioradiologiche e neurochirurgiche. Le nuove tecnologie consentono sempre più di cambiare la forma, le dimensioni e le modalità di intervento in sala operatoria.
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PROGETTO TECNICO
Tra i vari obiettivi, la sala operatoria ibrida deve: • Garantire elevati standard di qualità e di accuratezza, per un miglior supporto diagnostico/ terapeutico; • Introdurre adeguati livelli di automazione per ridurre al massimo il tempo uomo necessario, ottimizzando l’impiego delle risorse; • Garantire la massima sicurezza per gli operatori e i pazienti; • Introdurre tecnologie che riducano i rischi connessi all’uso dei sistemi e dei medical device; • Agevolare l’ottimizzazione degli spazi e l’ergonomia. Le possibilità attuali di effettuare procedure a distanza, di estendere le capacità chirurgiche attraverso la robotica e l’integrazione con la diagnostica per immagini, permettono interventi sempre più complessi e meno invasivi.
Inquadramento generale. Lo sviluppo delle sale ibride. Lo straordinario sviluppo delle tecnologie legate all’imaging, alla diagnostica medica e all’informatica ha determinato l’evoluzione dell’approccio endovascolare in cardiologia, neurochirurgia e in chirurgia vasco-
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lare. La possibilità di intervenire per via endovascolare è stata sempre più incoraggiata in considerazione anche dell’importante trasformazione del paziente. L’invecchiamento della popolazione e di conseguenza, pazienti con un profilo di rischio elevato da un lato e la presenza di importanti patologie associate alle patologie vascolari dall’altro, sono fattori che hanno sicuramente contribuito allo sviluppo di tecniche meno invasive, rispetto a quelle chirurgiche tradizionali, che permettono di risolvere problemi ai pazienti con rischi inferiori. Tutte le metodiche meno invasive, per via endovascolare, possono essere trattate al meglio solo in un contesto specifico, in un luogo realizzato ad hoc, come la sala ibrida. I vantaggi di operare in una sala ibrida si concretizzano in termini di sicurezza sia per il paziente che non deve essere trasferito in caso di complicanza che richieda di passare ad un intervento chirurgico, sia per il chirurgo, che dispone della più pregiata diagnostica per immagini nel corso dell’intervento e che può eseguire controlli immediati, senza dover trasferire il paziente in un’altra sala. Inoltre in una sala ibrida è possibile effet-
ehealthconference.it PROGETTO TECNICO
tuare interventi combinati nella stessa seduta operatoria, senza obbligare il paziente a due sedute operatorie e relative re-ospedalizzazioni, con evidenti vantaggi. La sala ibrida riunisce intorno al tavolo operatorio specialisti che intervengono multi-disciplinarmente sul paziente: chirurghi, cardiologi, anestesisti, radiologi, angiologi, ecc.).
Progetto Tecnico.
dove il paziente può diventare parte attiva della prestazione sanitaria. La progettazione ospedaliera più avanzata considera l’ambiente fisico e le relative tecnologie una risorsa preziosa per tutti i suoi fruitori: pazienti, operatori sanitari, familiari, tecnici, studenti, ospiti, ecc. e nelle scelte progettuali sempre più l’attenzione è spostata dalla malattia al benessere complessivo della persona malata. La sfida consiste nel realizzare questi obiettivi anche in un ambiente tecnologicamente complesso ed avanzato, come la sala ibrida: • percorsi rapidi e chiari, aree di lavoro ergonomicamente integrate e strutturate; • integrazione multifunzionale e multidisciplinare; • massima sicurezza dei pazienti ed operatori; • alto livello di qualità delle cure.
Il Progetto Tecnico è stato concepito per la realizzazione di una sala ibrida all’avanguardia nelle soluzioni tipologiche e nella predisposizione per le future evoluzioni della medicina e delle tecnologie biomediche ed informatiche, senza mai perdere di vista gli aspetti di umanizzazione, in ambienti confortevoli e servizi efficaci,
Descrizione e organizzazione della logistica La proposta formulata con il presente progetto tecnico, vuole proporre uno strumento di analisi per ottenere soluzioni ottimali non solo dal punto di vista architettonico, impiantistico, per quanto concerne l’utilizzo del materiale costruttivo, la tipologia di impian-
Definizione Ambiente multifunzionale che permette contemporaneamente le funzioni di sala diagnostica (radiologica, emodinamica ed interventistica) e di sala chirurgica. Il layout della sala deve consentire in modo agevole, sia procedure in anestesia generale, sia manovre rianimatorie.
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PROGETTO TECNICO
ti, la fornitura di apparecchiature, ma anche per trovare soluzioni che possano ottimizzare il lavoro del personale in un’ottica di qualità, sicurezza ed efficienza. Per procedere con il Progetto Tecnico della Sala Ibrida è necessario analizzare i seguenti flussi logistici: • la logistica del paziente; • la logistica del personale sanitario e tecnico; • la logistica dei beni. Logistica del paziente All’interno dell’area considerata, sono previste le aree operative relative all’arrivo dei pazienti, cambio letti, area di preparazione e di risveglio paziente, area di osservazione (recovery-room). In questa area va prevista una zona lavoro e di supervisione generale. Il paziente viene sistemato in sicurezza sul piano operatorio (eventuale transfer) e collocato nell’area di preparazione preoperatoria. Una volta terminato l’intervento, il paziente in uscita dalla sala ibrida è sistemato nella sezione risveglio/osservazione. Successivamente è condotto nella zona cambio letti e trasferito dal piano operatorio al proprio letto degenza.
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Logistica del personale sanitario e tecnico Il personale può accedere al comparto “sala Ibrida” attraverso l’area filtro-spogliatoio (maschile e femminile) dotata dei rispettivi servizi igienici e docce, dove il personale indosserà la divisa da sala operatoria. In prossimità dell’ingresso sala, è collocata la zona di preparazione per il personale infermieristico e medico, costituita dall’area vestizione e sosta dei camici piombati oltre alla zona lavaggio dotata di apposito lavabo chirurghi. Esternamente alla sala si trova poi un’area operativa destinata al supporto della preparazione e risveglio. È necessario inoltre prevedere una zona di lavoro adiacente alla sala ibrida, ove sia possibile effettuare tutte le attività di anagrafica paziente completa e di anamnesi personale. Una zona adiacente all’area interventistica può essere dedicata allo spazio di lavoro di Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM), a ingegneri e tecnici. Logistica dei beni e dei materiali Nel progetto tecnico di una sala ibrida si devono prevedere i depositi e le aree di stoccaggio necessari allo svolgimento delle attività (pulito, sporco, attrezza-
ehealthconference.it PROGETTO TECNICO
ture, ecc.). Anche per la logistica dei beni e dei materiali sono ormai presenti concetti innovativi che superano il concetto dei “depositi” statici, ma introducono il concetto di dinamicità: transito, concentrazione e smistamento per la realizzazione del “carrello intelligente” per rendere disponibile ciò che serve all’atto chirurgico (just in time), quando serve, evitando ripetizioni di attività. E’ possibile prevedere l’utilizzo del “lotto” per intervento, che consiste nel disporre di un contenitore unico comprendente tutto quanto serve per l’intervento (kit dei flussi, set della teleria, fili di sutura, farmaci per l’anestesista, suturatrici, ecc.), considerando altresì gli eventuali reintegri e i lotti disponibili per le urgenze/emergenze. Per poter gestire i flussi di materiale con protocolli gestionali informatizzati sono possibili soluzioni mediante “armadi intelligenti” (o informatizzati), in questo caso sono previste nelle aree esterne alla sala ibrida prese elettriche e di trasmissione dati per poter collegare gli armadi al sistema informatizzato ospedaliero. Alla fine dell’intervento, dopo aver allontanato il paziente dalla sala ibrida si deve procedere al controllo, allo sgombero e al po-
sizionamento dei ferri per l’invio alla centrale di sterilizzazione, la raccolta della teleria, la differenziazione della teleria da riprocessare (TTR) da quella monouso (TNT) da eliminare, la raccolta dei rifiuti speciali, la chiusura dei contenitori con le indicazioni delle specifiche richieste e successivamente l’allontanamento secondo le procedure previste. Tutte queste procedure necessitano di tempo e, pertanto, la loro corretta esecuzione richiede attenzione e prudenza, nonché l’ausilio di ulteriore personale ad integrazione di quello di sala. È possibile quindi prevedere un’apposita area, per il personale dedicato alle operazioni di riposizionamento e controllo dei ferri. Per quanto riguarda gli ulteriori materiali, il personale addetto provvede alla chiusura dei sacchi della teleria da riprocessare, alla chiusura dei cartoni dei rifiuti speciali e della loro identificazione, garantendo, livelli di igiene e sicurezza uguali, se non migliori, rispetto alla classica gestione a percorsi separati (pulito/sporco). Alla fine dell’intervento si provvede alla sanificazione del pavimento con l’ausilio di carrelli pulizia dotati di prodotti e ausili specifici. È necessario prevedere un locale
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PROGETTO TECNICO
per il deposito dei carrelli di bonifica a disposizione del comparto, a pressione negativa dotato di acqua e scarichi, per assicurare il reintegro del materiale di pulizia.
Gli spazi e l’ergonomia. L’approccio progettuale, indispensabile per realizzare gli spazi integrati della diagnostica interventistica, prevede la formulazione di nuovi concetti dello spazio inteso come luogo dove si svolge la prestazione sanitaria più appropriata con una profonda integrazione multi-professionale. Inoltre gli stessi spazi sono fondamentali per garantire anche attività di ricerca e di didattica, oltre che di diagnosi e terapia. Nel progettare spazi così tecnologicamente avanzati, è comunque fondamentale applicare i concetti più moderni per garantire una progettazione e una realizzazione degli ambienti sanitari flessibile e adeguata agli standard più elevati: • appropriatezza: le cure devono rispondere alle reali esigenze del paziente. • a ffidabilità: intesa come “fiducia verso l’ospedale”, per la sicurezza ambien-
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tale, tecnico-costruttiva, impiantistica e igienica e par la capacità diagnostico terapeutica. • u manizzazione: il paziente va accolto in un ambiente sicuro e confortevole, in cui sia garantita la privacy. • o rganizzazione: efficienza dell’organizzazione ed elevata efficacia delle prestazioni sanitarie. • innovazione e flessibilità: una realizzazione “pronta a cambiare” a seconda delle esigenze e degli sviluppi tecnologici, una realizzazione flessibile dal punto di vista tecnologico e organizzativo. • r icerca e formazione: favorire l’aggiornamento professionale e culturale continuo (multi-disciplinare e interprofessionale), per tutto il personale sanitario e tecnico (medici, infermieri e tecnici). Il progetto tecnico deve analizzare anche gli aspetti compositivi, distributivi e funzionali per ottimizzare l’inserimento delle tecnologie complesse nell’ambiente costruito, in particolare: • la chiarezza distributiva e l’adeguatezza degli spazi; • la modularità, l’interscambiabilità e la flessibilità; • l’aggregazione degli spazi e delle
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funzioni e i rapporti dimensionali; • l a distribuzione dei percorsi e degli accessi. Il progetto tecnico non può prescindere anche dall’organizzazione sanitaria, ad esempio l’organizzazione per intensità di cura e per tipologia di assistenza prevista in ospedale. L’intervento relativo alla progettazione tecnica di una sala ibrida all’interno di una porzione ospedaliera, si configura sempre come una “interrelazione” alla struttura ospedaliera caratterizzata da collegamenti (orizzontali e verticali) che vincolano e determinano il sito logistico.
La sala ibrida. In ambito chirurgico, la disponibilità e l’innovazione tecnologica permettono sempre più di disporre di più funzioni concentrate nello stesso ambiente con conseguente aumento degli ingombri. Le sale ibride sono un “concentrato di tecnologia” che consentono di ricevere immagini derivanti dalle apparecchiature diagnostiche in tempo reale, di poter richiamare la storia del paziente e per di più usufruire, grazie alla
telemedicina, di professionalità altrove impegnate che possono assistere via rete all’intervento in corso, di effettuare interventi estremamente complessi mediante bracci robotizzati che simulano le mani del chirurgo, eccetera. L’introduzione delle tecnologie informatiche ed elettroniche in applicazioni cliniche e assistenziali hanno consentito al professionista sanitario di raggiungere professionalità di altissimo livello, garantendo altresì ai pazienti, tempi di ricovero ridotti e riabilitazioni post operatorie veloci. Per le partizioni della sala ibrida è conveniente utilizzare sistemi di costruzione industrializzata che, mediante l’accostamento di strutture portanti indipendenti, pannellature modulari verticali e orizzontali costituiscono spazi dotati di elevata flessibilità. L’impiego di elementi costruttivi di tipo tradizionale invece potrebbe porre limiti al recepimento delle innovazioni tecnologiche che possono essere installate nella sala in tempi successivi. Elementi portanti metallici e pannellature prefabbricate possono quindi permettere integrazioni od implementazioni sofisticate a parete e fornire la possibilità, con interventi decisamente poco invasivi,
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di modificare l’assetto distributivo di alcune parti della sala per accogliere nuove funzioni o recepire nuovi processi lavorativi. Il sistema delle partizioni tecniche a secco su struttura autoportante permette, se abbinato ad una adeguata distribuzione impiantistica, la modifica o l’integrazione di parti in funzione di necessità strutturali e organizzative, garantisce flessibilità d’uso nell’integrazione impiantistica e nella disposizione spaziale nel tempo. Nell’analizzare il ciclo di vita utile di una sala ibrida, la soluzione prefabbricata permette una generale riduzione dei costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre alla possibilità di ottenere superfici ad asepsi elevata, integrazione impiantistica considerevole e sospensioni minime delle attività chirurgiche per adattamenti o modifiche. Ad esempio, se si rende necessario sostituire un gruppo prese o implementare un componente su una parete è possibile intervenire sulle partizioni strutturate mediante smontaggio del pannello esterno alla sala e montaggio del componente, eseguendo le lavorazioni anche con il reparto funzionante. Il progetto di una sala operatoria ibrida comprende la realizzazione
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almeno dei seguenti locali e destinazioni d’uso: • sala operatoria ibrida e spazi di controllo; • locale tecnico; • area preparazione pazienti; • area preparazione chirurghi; • filtro; • deposito dispositivi; • spogliatoio personale femminile con servizi igienici; • spogliatoio personale maschile con servizi igienici. Nel progetto tecnico di sale ibride, è necessario individuare i seguenti locali e le seguenti destinazioni d’uso: attesa barellati; area di preparazione / risveglio paziente: in quest’area viene effettuata la preanestesia, oltre che la stabilizzazione e la preparazione chirurgica del paziente. In uscita dalla sala, in quest’area può essere praticato il risveglio assistito, qualora il paziente non venga portato nell’area recovery room dedicata. area comandi: la sala comandi è adiacente alla sala ed è utilizzata dagli operatori, deve permettere la massima visibilità sulla sala, con visive il più ampie possibile.
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locali tecnici: devono permettere l’alloggiamento degli armadi tecnici delle apparecchiature e consentire ai tecnici manutentori di effettuare le operazioni di verifica e intervento tecnico. locale power center: che facilita le operazioni di manutenzione e controllo. area deposito (armadi sterili, portacateteri e dei kit monoprocedurali): in questa area sono presenti armadi su ruote per le attrezzature monouso riservate all’intervento in corso e per gli interventi programmati in giornata. Presidi convenzionali generici e presidi specializzati. area preparazione medico/ chirurgica: in quest’area antistante ad ogni sala, si effettua la vestizione con camice piombato oltre alla disinfezione delle mani per poi fare la vestizione sterile dentro la sala. Questi locali sono allestiti con portacamici e lavabi chirurghi (con fotocellula o leva a gomito). area di “bonifica” per la detersione dei dispositivi medici: in questa zona tutto il materiale esausto derivante dalle operazioni di sala, viene selezionato per la
cernita (materiale di rifiuto, telerie, ferristica) per il successivo conferimento in sicurezza in centri di gestione del materiale esausto di sala (centrali di sterilizzazione). sala ibrida: si può ipotizzare una superficie
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minima della sala di 80 m2, con partizioni tecniche a secco su struttura autoportante e schermature al piombo con spessore adeguato, collegamento visivo mediante una visiva di dimensioni adeguate con schermatura, le porte di accesso dal locale alla sala, sono ad apertura automatica. Il progetto tecnico della sala ibrida (che comprende la prefabbricazione della sala ibrida, le apparecchiature di sala e gli arredi) deve essere basato sulle necessità dei pazienti e del personale sanitario che quotidianamente lavora all’interno comparto, l’obiettivo centrale è il paziente e la sua cura. Il progetto tecnico della sala ibrida considera anche i seguenti obiettivi: massimi livelli di pulizia e di sanificazione; minimo disturbo del paziente e dell’attività chirurgica negli interventi di manutenzione; minimizzazione dei tempi di “fermo sala” per manutenzione e per modifiche alla configurazione di apparecchiature e delle dotazioni di sala; minimizzazione dei tempi di “fermo sala” per interventi sulla struttura e dotazione delle pareti della sala (spostamento utenze
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elettriche/gas, sostituzione elementi, integrazione di elementi a parete per mutate esigenze); durabilità dei materiali impiegati per ottenere il massimo risparmio economico e la minima necessità di intervento.
Impianti meccanici. Di seguito sono elencati sinteticamente gli interventi necessari per gli impianti meccanici della sala ibrida: • impianto aeraulico a servizio delle sala ibrida e dei locali accessori; • sistema per condizionamento locali tecnici; • impianto idrico – sanitario, compreso le alimentazioni; • impianto antincendio con il collegamento alle colonne montanti; • rete di scarico; • impianto di regolazione e supervisione. La distribuzione dell’aria prevede la presenza intorno al paziente d’aria sterile ed una distribuzione uniforme in grado di ventilare tutta la sala evitando la formazione di zone di ristagno d’inquinanti chimici e microbici e un’adeguata velocità dell’aria (minimo 0,25
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m/s) in prossimità delle zone sensibili al fine di assicurare l’asportazione dei batteri presenti, terminali di mandata dotati di filtrazione assoluta (classe H14) con diffusore elicoidale, griglie di ripresa in acciaio inossidabile. Per mantenere costanti le sovrappressioni di sala sono previsti appositi regolatori di portata dell’aria sia in mandata, sia in ripresa in grado di modulare la portata d’aria e i regolatori possono essere collegati al sistema di supervisione per la costante lettura dei parametri di funzionamento. È opportuno prevedere un pannello sinottico ove selezionare Tutte le operazioni di gestione del sistema di distribuzione dell’aria. Sulle canalizzazioni è possibile predisporre portelli di ispezione per effettuare la pulizia periodica delle canalizzazioni. Impianto di condizionamento locali tecnici (locale power center, locale tecnico, locale ups): all’interno dei locali tecnici per dissipare il calore prodotto dalle apparecchiature devono essere installati terminali idronici con pannello di comando a muro e termostato ambiente per la regolazione della temperatura. Le reti di distribuzione dell’impian-
to idrico-sanitario possono essere realizzate con tubazioni in multistrato adatte al consumo umano complete di rivestimento isolante con guaina a cellule chiuse per prevenire pericoli di condensa (acqua fredda) e per limitare le dispersioni termiche (acqua calda e ricircolo), posate su apposito staffaggio. La linea di acqua calda di ricircolo va portata il più possibile a ridosso dei punti di utilizzo per consentire il costante deflusso dell’acqua su tutto lo sviluppo della tubazione al fine di evitare punti in cui vi può essere ristagno d’acqua con conseguente proliferazione del batterio Legionella. L’acqua ad uso antincendio prevede il collegamento alle montanti antincendio secondo il progetto approvato dal Comando dei VVF.
Impianti gas medicinali. Di seguito sono elencati sinteticamente gli interventi necessari per gli impianti gas medicinali della sala ibrida: • riduttori di pressione; • valvole di intercettazione di area; • allarmi (di pressione sulle linee); • moduli di visualizzazione stato servizio reti; • prese installate a parete e sui pensili.
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Impianti elettrici e speciali. Di seguito sono elencati sinteticamente gli interventi necessari per gli impianti elettrici e speciali della sala ibrida. impianti elettrici: • linee e canalizzazioni BT per la distribuzione principale e secondaria; • quadri elettrici principali e secondari; • impianti di illuminazione generale e forza motrice; • apparecchi illuminanti; • impianti di illuminazione di sicurezza; • impianto di dispersione ed equipotenziale; impianti speciali: • impianto di rivelazione incendi; • impianto di diffusione sonora e allerta evacuazione; • impianti di telefonia, rete dati e fibra ottica; • impianto di chiamata infermeria; • impianto interfonico; Classificazione degli ambienti: la classificazione dei locali, compresi i sistemi di protezione e di illuminazione è prevista secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8/7:
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• a ll’interno della sala ibrida sono classificati come locali ad uso medico di Gruppo 2 comprese le zone di preparazione pazienti (locale di gruppo 2 - Locale ad uso medico nel quale le parti applicate sono destinate ad essere utilizzate in applicazioni quali interventi intracardiaci, operazioni chirurgiche o il paziente è sottoposto a trattamenti vitali dove la mancanza dell’alimentazione può comportare pericolo per la vita). • i locali che non sono adibiti ad uso medico sono classificati come ordinari. Per i locali di gruppo 2 la sorgente di alimentazione di sicurezza deve commutare in un tempo minore o uguale ≤ 0,5s con un autonomia di 3h, che può essere ridotta ad 1h nel caso che l’alimentazione di sicurezza possa essere commutata automaticamente o anche manualmente su altra alimentazione di sicurezza. È opportuno garantire la continuità della funzionalità delle attrezzature anche con un sistema di continuità composto da un gruppo di continuità (UPS). Quadri elettrici: si può prevedere il quadro elet-
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trico principale “power center” di forma 4 dotato della e sezione di emergenza e della sezione di continuità. Dal quadro elettrico principale “power center” sono alimentati i sottoquadri. Per il quadro della sala ibrida, locale di gruppo 2, al suo interno è previsto l’alloggiamento del trasformatore di isolamento (con potenza 7,5kVA). Distribuzione: la distribuzione degli impianti è in parte su tratti orizzontali (corridoi) e in parte su tratti verticali (cavedi) e il posizionamento della distribuzione all’interno dei controsoffitti deve essere realizzata in modo da permettere il massimo livello di accessibilità degli impianti. Per le caratteristiche elettriche dell’impianto si considera la tensione di rete, la frequenza di rete, la natura della corrente e la tensione di distribuzione. La distribuzione dell’energia e degli impianti speciali dovrà essere realizzata mediante idonee passerelle portacavi previste di setto separatore. Barriere Taglia Fiamma: particolare attenzione deve essere posta negli attraversamenti dei compartimenti REI sia in tratti orizzontale e sia in tratti verticali.
Le barriere devono avere grado di resistenza al fuoco (REI) almeno uguale o superiore a quelle della parete e/o solette in cui vengono impiegate. Tutti i materiali dovranno essere corredati sia di certificazione di prodotto e sia di certificazione di posa che siano conformi alle normative vigenti. Impianto di Illuminazione: l’impianto di illuminazione deve essere conforme alla destinazione d’uso dei locali e alle esigenze operative ed in base alle normative UNI. Impianto di Illuminazione di Sicurezza: nella sala ibrida sono utilizzati apparecchi dedicati con batteria del tipo S.E. (funzionamento solo emergenza) con autonomia 3h. Il valore di illuminamento deve essere adeguato all’ambiente, in modo da garantire una visibilità rispondente alle normative. Gli apparecchi di illuminazione previsti nei locali di gruppo 2 sono derivati da due circuiti distinti, uno sotto emergenza da GE (gruppo elettrogeno) ed uno sotto continuità (emergenza). Impianto di Forza Motrice: per quanto riguarda l’impianto
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di forza motrice sono previste le tipologie di prese di tipo UNEL 10/16 A e, nella sala ibrida, quadretti prese SCHUKO protette singolarmente da interruttore magnetotermico. Inoltre sono previste l’alimentazione delle porte automatiche, delle travi testaletto delle preparazioni paziente, dei pensili, delle fotocellule dei lavabi delle preparazioni chirurghi, delle cassette
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per gli allarmi presenti nella sala ibrida. Impianti Elettrici a servizio degli Impianti meccanici: l’impianto elettrico a servizio degli impianti meccanici, derivato in parte dal quadro power center e in parte dal quadro della sala ibrida prevede le alimentazione per l’estrattore, i ventilconvettori, i termostati ambiente, i controllori di stanza, i regolatori di portata, le
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serrande motorizzate, le serrande tagliafuoco, le valvole, ecc. Impianto di Terra: all’interno di ogni locale ad uso medico di gruppo 2 (sala ibrida, preparazione, ecc.) è previsto il nodo equipotenziale ove confluiscono tutti i conduttori di protezione ed equipotenziali, individualmente scollegabili e chiaramente identificabili (prese a spina, masse e masse estranee che si trovano o che possono trovarsi nella zona paziente, tubazioni di distribuzione gas medicale, carpenterie dei quadri, ecc.) Nella sala ibrida è installato il dispositivo per il controllo dell’isolamento come da indicazione dello schema di installazione relativo. Cablaggio Strutturato: nella sala ibrida è possibile prevedere un RACK installato a parete, dedicato alle prese RJ45 previste all’interno dei relativi locali di gruppo 2. Nel RACK a parete, oltre al pannello di permutazione (parte passiva), è previsto lo switch, il cassetto ottico dal quale parte il cavo in fibra per il collegamento al centro stella. Impianto Rivelazione Incendi: l’impianto di rivelazione incendi,
derivato dalla centrale rivelazione, prevede rivelatori ottici di fumo a soffitto e al di sopra del controsoffitto, spie di segnalazione allarme sia fuori dagli ambienti chiusi che in corrispondenza dei rivelatori sopra al controsoffitto. Gli attraversamenti delle pareti con caratteristica di resistenza al fuoco REI predeterminata e dei solai, saranno isolati con materiale atto ad impedire la propagazione della fiamma. Impianto diffusione sonora ed evacuazione: l’impianto è composto da diffusori acustici per la diffusione dei messaggi in ambiente e dai relativi cavi di collegamento. Il sistema deve essere predisposto per poter in condizioni di allarme diffondere i messaggi che possano permettere di mettere in atto le procedure per la protezione delle persone. Impianto di Chiamata Infermiera: La chiamata infermieri è realizzata nelle preparazioni pazienti tramite dei terminali di comunicazione e tasto di chiamata, l’impianto è completo di lampade di segnalazione per l’individuazione della chiamata. Impianto Interfono: l’impianto interfonico può essere
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realizzato mediante un sistema composto con apparecchiatura con tecnologia IP. Il sistema interfonico garantisce una comunicazione interna veloce tra la sala ibrida e la postazione interfonica nella sala comandi.
Tecnologie. Per le procedure operatorie “ibride”, in cui sia necessario disporre di imaging di elevatissima qualità durante l’intervento chirurgico o la rapida conversione di un intervento mini-invasivo in uno tradizionale, è previsto il seguente sistema: • Pensile anestesia per sala operatoria; • Pensile chirurgo per sala operatoria; • Lampade scialitiche; • Tavolo operatorio; • Stativo ad arco isocentrico; • Generatore di alta tensione ad alta frequenza; • Complesso radiogeno; • Detettore digitale dinamico a grande campo; • Sistema di acquisizione ed elaborazione digitale delle immagini; • Software; • Workstation di elaborazione; • Barriere di protezione anti-X per gli operatori.
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Attrezzature – sala ibrida. Stativo ad arco isocentrico (angiografo): l’apparecchiatura principale è costituita dall’angiografo (con stativo a pavimento o a soffitto), isocentrico sui tre assi e completamente motorizzato. L’installazione della apparecchiatura deve consentire la massima accessibilità al paziente e nessuna limitazione nel raggiungimento delle proiezioni necessarie all’attività interventistica e chirurgica. L’unità angiografica può essere utilizzata durante procedure operatorie “ibride” in cui sia necessario disporre di imaging di elevata qualità durante l’intervento o la rapida conversione di un intervento mini-invasivo in uno tradizionale. In particolare, deve essere possibile lo spostamento dell’apparecchio radiologico rispetto al letto operatorio dando spazio ad accessi femorali, omero-ascellari destro e sinistro e su arterie del piede e della gamba nell’arto inferiore destro e sinistro, senza ostacolare l’attività dell’anestesista e degli altri operatori. Per non limitare gli spostamenti di apparecchiature all’interno della sala e non creare impedimenti agli operatori, i cavi di connessione
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(alimentazione, dati, comando) devono essere quanto più possibile integrati nei dispositivi di supporto e distribuzione oppure collocati in apposite canalizzazioni a pavimento o parete. L’arco può essere libero di posizionarsi in ogni punto intorno al tavolo, senza intralciare il flusso operatorio, oppure può essere spostato in posizione di parcheggio in un angolo della sala, liberando ampio spazio per ogni tipo di procedura “open surgery”, in cui non sia richiesto l’utilizzo del sistema angiografico. I sistemi angiografi di ultima generazione consentono agli anestesisti di lavorare in tutta tranquillità senza doversi preoccupare dei movimenti dell’arco. Nel caso dell’angiografo installato a soffitto, i binari di sospensione sono realizzati in modo da contenere al proprio interno il plafone della cappa laminare, così da non interferire con i flussi d’aria quando l’arco è in posizione di parcheggio e la sala è utilizzata per gli interventi in “open surgery”. Caratteristiche dello stativo ad arco isocentrico: possibilità di posizionamento a lato destro, lato sinistro e alla testa del paziente, possibilità di rotazi-
one, possibilità di proiezioni cranio-caudali e caudo-craniali con visualizzazione a monitor della posizione dell’arco, collimatore automatico, filtri di compensazione motorizzati, possibilità di memorizzare e richiamare più posizioni dello stativo, possibilità di effettuare acquisizioni rotazionali ad alta velocità per ricostruzioni 3D, efficaci dispositivi anticollisione, movimentazioni motorizzate dell’arco con una velocità di angolazione adeguata e variabile, movimentazioni manuali realizzate attraverso sistemi ergonomici ed utilizzabili da una sola persona, possibilità di parcheggio completamente al di fuori del campo operatorio, preferibilmente in più posizioni per meglio rispondere alle esigenze della procedura, possibilità di spostamento all’interno campo operatorio in modo semplice e con la minima interruzione del lavoro dell’équipe (con particolare riguardo alla posizione dell’anestesista). Tavolo operatorio: il Tavolo operatorio deve essere integrato con l’angiografo. Un sistema transporter a 4 ruote piroettanti consente la facile e sicura rimozione del tavolo e paziente, lasciando solo la colonna fissa al centro
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della sala, ottimizzando le operazioni di sanificazione e pulizia. Il Tavolo operatorio, dotato di colonna fissa, preferibilmente a piani trasferibili, deve includere almeno due piani operatori, di cui uno radiotrasparente in fibra di carbonio e uno dotato di sezioni componibili, un carrello trasportatore in acciaio inox, con ruote piroettanti frenabili tramite pedale centralizzato facilmente raggiungibile dall’operatore con ruote fisse aggiuntive per i percorsi rettilinei. La colonna fissa deve permettere di poter esporre tutto il paziente ad uno studio radiologico e deve essere comandato dall’operatore che esegue la procedura. È necessario prevedere anche un Tavolino radiotrasparente, accessorio per appoggio arti superiori, in caso di procedure che necessitino di accesso omero-ascellare. I movimenti motorizzati del piano nelle quattro direzioni, con ampia escursione e ampio sbalzo libero, devono essere in grado di garantire la copertura total body del paziente e l’altezza del piano regolabile è con movimento motorizzato. Generatore di alta tensione: circuito di raddrizzamento ad alta frequenza, potenza non inferiore a 100 kW e tensione massima pari
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o superiore a 100 kV, automatismi di esposizione, dispositivo di controllo stato termico del complesso radiogeno con chiare indicazioni per l’operatore, possibilità di diversi livelli pre-impostati di scopia, inclusa scopia pulsata. Complesso radiogeno: dimensioni delle macchie focali le più ridotte possibile con potenze adeguate, elevata capacità termica anodica, elevata capacità termica dell’insieme tubo guaina, massima dissipazione termica dell’anodo, controllo di griglia per scopia pulsata, filtri anatomici semitrasparenti, filtrazione addizionale per l’eliminazione delle radiazioni a bassa energia. Detettore digitale dinamico a grande campo: il campo di ripresa ha dimensioni adeguate per le applicazioni previste (non inferiore a 30 cm), senza introdurre limitazioni nell’approccio al paziente e nell’esecuzione di proiezioni specifiche, ridotte dimensioni del pixel per garantire un’elevata risoluzione spaziale, elevate prestazioni di Efficienza di Rivelazione della Dose (DQE), elevato rapporto SNR, matrice di acquisizione la più ampia possibile, possibilità di selezionare un
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ampio numero di ingrandimenti. Sistema per la riduzione della dose di radiazione: l’angiografo può essere equipaggiato con un sistema per la riduzione della dose senza compromettere la qualità d’immagine, operando così in massima sicurezza per paziente e utilizzatori. Sistemi di visualizzazione delle immagini in sala d’esame: deve essere prevista una sospen-
sione pensile mobile per monitor, con ampia escursione (posizionabile possibilmente su entrambi i lati del tavolo), con variazione dell’altezza, meglio se in modo motorizzato. Sistema di visualizzazione con monitor unico (dimensione indicativamente 56”) in grado di gestire segnali multipli, con possibilità di scelta dei layout e delle immagini da visualizzare. Il sistema di controllo della matrice video deve essere di facile utilizzo ed intuitivo e deve essere inte-
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grato con il sistema di comando dell’angiografo. Tale sistema di visualizzazione dovrà possedere le seguenti caratteristiche: • Risoluzione Quad HD (3.840x2.160 pixel), • Gestione di almeno 16 video in e 8 video out, • In grado di garantire la risoluzione nativa del detettore (ossia, dovrà essere possibile visualizzare le matrici delle immagini senza rebinning), • Possibilità di scegliere diversi layout di visualizzazione, con possibilità di modifica e memorizzazione dei layout personalizzati. Una volta selezionato il layout, dovrà essere possibile assegnare liberamente ai segnali video in ingresso la posizione preferita sullo schermo, • Possibilità di “zoomare” le immagini visualizzate, • Gestione integrata nel pannello di controllo dell’angiografo. • Con la sovrapposizione delle immagini tridimensionali e le immagini di scopia, l’operatore può prestare la massima concentrazione al posizionamento dell’intervento, e non deve effettuare ulteriori acquisizioni esponendo il paziente e lo staff ad altre radiazioni
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Sistemi di visualizzazione delle immagini in sala comandi: monitor per le immagini live, monitor per la gestione dell’esame (anagrafica paziente, database, gestione dell’archiviazione etc.). Sistema di acquisizione ed elaborazione digitale delle immagini: matrice di acquisizione, matrice di elaborazione e output digitale, matrice di visualizzazione, possibilità di zoom, cadenza di acquisizione sottrattiva adeguata di almeno 6 imm/s, capacità di memoria ulteriormente espandibile, software di trattamento delle immagini, dotazione di opportuni programmi clinici per valutazione delle stenosi, interfaccia DICOM 3 che comprenda: Store, Query/ retrieve, Worklist, MPPS e Print, funzioni comandabili dalla sala d’esame con telecomando I/R. Il sistema dovrà essere interamente comandabile dall’interno della sala tramite pannelli di comando, preferibilmente di tipo touchscreen, in grado di gestire anche le funzionalità avanzate del sistema, quali ad esempio i software di analisi quantitativi, i software di ricostruzione 3D, eventuali integrazioni con altre apparecchiature (workstation remote, ecografi…).
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Software: possibilità di scopia in contemporanea al roadmapping, acquisizione in scopia in forma sottratta variabile, programmi per angiografia dinamica rotazionale ad alta velocità, hardware e software per ricostruzioni tridimensionali di immagini acquisite con l’angiografia rotazionale (3D rotational angiography e 3D rotational-CT), avente le seguenti principali caratteristiche: • Possibilità di ricostruzione 3 D di ampi volumi con sofisticate tecniche di rendering, • Tempo di ricostruzione ridotto (specificare), • Elevata risoluzione (specificare matrici di ricostruzione disponibili), • Rotazione dell’immagine 3D nello spazio e sua visualizzazione da qualsiasi punto di vista, • Indicazione sul monitor degli angoli di riferimento corrispondenti dello stativo, • Software per la quantificazione esatta delle dimensioni dei vasi ed in particolare degli aneurismi, • Software per pianificazione dello stent da applicare, • Software per l’endoscopia virtuale, • Eventuale possibilità di comandi per la 3D in sala d’esame, con sincronizzazione della posizione dell’arco e della ricostruzione.
Programmi di supporto all’attività interventistica (3D Roadmap, Matching e roadmap con volumi CT/MR), programmi di supporto all’attività interventistica che con l’ausilio di immagini 3D consentano un feedback dinamico ed in tempo reale delle reali posizioni di cateteri, guide ed aghi, ecc. Barriere di protezione anti-X per gli operatori: di tipo pensile, pieghevole a bordo tavolo. Il sistema dovrà essere dotato di tutti gli accorgimenti necessari al contenimento della dose a pazienti e operatori. Workstation di elaborazione aggiuntiva: stazione di lavoro indipendente da posizionare in sala comando in grado di ricevere immagini dal sistema angiografico, per visualizzazione ed elaborazione di immagini statiche e sequenze. La postazione deve poter recuperare immagini e sequenze provenienti da altri sistemi come CT, MR, US, ecc. e deve avere la possibilità di inviare immagini di esami precedenti sul monitor collocato sulla sospensione pensile in sala esame. Pensile anestesista: sistema di ancoraggio a soffitto a
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3 assi di cui quello centrale adibito al supporto di un pensile per adduzione utenze gas, elettriche e dati, secondo asse adibito a supporto infusionale, terzo asse per supporto monitor (singolo). Caratteristiche generali pensile adduzione utenze (asse centrale) - struttura portante e braccio realizzati in lega leggera costituita da estruso di alluminio verniciato con vernici atossiche e non intaccabili da sostanze disinfettanti e detergenti. Dotato di singolo o doppio braccio con rotazione di almeno 300° sull’asse centrale con possibilità di impostare dei fine corsa ad intervalli definiti. Dotato di almeno 2 mensole regolabili in altezza, con capacità di carico di almeno 80 Kg – dotata di barre UNI 10 x 25 mm su tre lati porta accessori, dotato delle seguenti utenze. Gas (prese tipo UNI 9507): prese O2, prese Vuoto, presa aria 5 bar, 1 presa evacuazione gas anestetici; Elettrico/Dati: prese elettriche (con pin equipotenziale), prese dati RJ45. Caratteristiche generali braccio supporto infusionale (1° asse laterale) - supporto infusionale dotato di doppio braccio con quattro aste verticali da circa 1 m per l’ancorag-
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gio delle pompe infusionali (anche impilabili) e il supporto delle sacche, dotato di almeno 6 punti di alimentazione e 2 prese dati. Caratteristiche generali braccio supporto monitor (2° asse laterale) - supporto dotato di doppio braccio per il sostegno di un monitor (attacco VESA incluso). Pensile chirurgo (per sala operatoria): stativo pensile universale di tipo modulare per supporto di apparecchiature in sala operatoria, costituito da un profilato in estruso di alluminio, realizzato in maniera tale da limitare al minimo gli ingombri e garantire la massima igiene. Caratteristiche del Pensile: • doppio braccio orizzontale con movimenti rotatori in tre punti, il secondo braccio deve avere movimentazione verticale motorizzata uguale o superiore a 500 mm • lunghezza primo braccio uguale o superiore a 900 mm • lunghezza secondo braccio uguale o superiore a 900 mm • diametro interno del braccio disponibile per alloggiamento cavi e tubi utenze almeno di 85 mm • angolo di rotazione dei bracci e della consolle di almeno 300°
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• r aggio di azione dei bracci uguale o superiore a 1800 mm; • capacità di carico dei bracci almeno 100 kg (da garantire in qualunque posizione dei bracci di sostegno) • freno elettro-pneumatico azionabile dagli operatori tramite appositi comandi posti sulla maniglia di una delle mensole • facile manovrabilità • blocchi di fine-corsa regolabili e ammortizzati • bilanciamento e stabilità garantiti in ogni posizione • possibilità di regolazione verticale dei ripiani • superfici lisce e prive di interstizi, spigoli e profili taglienti, facilmente disinfettabili, resistenti ai detergenti ed ai disinfettanti • verniciatura con polveri epossidiche anallergiche Completo di n. 1 consolle di dimensioni contenute e di lunghezza non superiore a 400 mm, dotata di almeno 2 mensole regolabili in altezza, di dimensioni indicative 500 x 500 mm con capacità di carico di circa 80 Kg – dotata di barre UNI 10 x 25 mm su tre lati porta accessori – dotata di pulsante di azionamento dei freni pneumatici, prese elettriche tipo schuko singolarmente protette
con doppio fusibile interno (con nodi equipotenziali), prese dati RJ45, prese gas medicali (tipo UNI 9507): prese O2, prese Vuoto, presa aria 5 bar, presa evacuazione gas anestetici. Possibilità di installazione di una serie di accessori opzionali a corredo (lampada da visita, braccio supporto, tubi, canestri, porta cateteri, porta pompe infusionale, ecc.). Flangia di collegamento alle linee elettriche e gas fisse dell’ospedale con rubinetti di intercettazione per ogni tipo di gas - N. 2 ripiani a posizionamento variabile con superficie utile di circa 450 x 450 mm con rail perimetrale e portata non inferiore a 70 kg e possibilità di portare fino a n. 4 ripiani. Sistema di lampade scialitiche: Lampada scialitica composta da lampada principale di almeno 600 mm e da lampada satellite di almeno 400 mm con tecnologia LED e forma simmetrica per garantire una perfetta scialiticità. • Elevata intensità di luminosità, lampada principale e lampada satellite con luminosità non inferiore a 140.000 lux ed un campo operatorio omogeneo su tutto il suo diametro e la sua profondità.
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• D iametro del campo di lavoro pari ad almeno 21 cm sempre a fuoco, senza dover rifocalizzare ad ogni riposizionamento della lampada stessa. • Assenza di qualunque parte in movimento all’interno della lampada per ridurre al minimo i rischi di rottura di componenti interni. • Sbraccio fisso della lampada fino a 1600 mm • Temperatura di colore di circa 4.200 °K ed una resa cromatica maggiore del 90% • Presenza di lenti ottiche per ciascun LED che garantiscano una profondità di luminosa di almeno 1m con una focalizzazione sempre ideale. • Durata delle fonti luminose LED di almeno 40.000h • Assenza totale di emissione di infrarosso con il risultato di non avere il minimo aumento di calore sulla testa del chirurgo. • Sistema automatico elettronico che garantisca una luminosità costante dei led in tutte le condizioni di funzionamento e lungo tutto l’arco di vita degli stessi. • Design dedicato a non interferire con i flussi laminari e che ne consenta una agevole sanificazione.
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• S istema di sospensioni che garantisca movimenti rapidi su tutti gli assi sia per entrambe le cupole mantenendo una ottimale stabilità ma richiedendo sforzi per la movimentazione molto ridotti. • Presenza di maniglie sull’intero perimetro della cupola e ridotte dimensioni dei corpi illuminanti stessi soprattutto in termini di spessore. • Controllo dell’intensità luminosa attraverso un regolatore posto a bordo lampada che consenta la regolazione della stessa dal 20% al 100%. • Completa di telecamera HD su braccio • Completo con due bracci portamonitor con possibilità di supportare due monitor di dimensione indicativa 24”/26” (attacco VESA incluso). Poligrafo: Unità di elaborazione di ultima generazione con elevate prestazioni dotato di tutte le interfacce necessarie al collegamento con periferiche e con la rete aziendale • Parametri elettrofisiologici da acquisire: 12 derivazioni di superficie commutabili, 4 linee di pressione invasiva, 1 non-invasiva, monitoraggio del respiro,
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SpO2. • m onitor TFT LCD di dimensione e risoluzione adeguata (maggiore uguale a 19”) da posizionare in sala comandi, • Ripetizione dei segnali all’interno della sala diagnostica, • Software applicativo per calcoli sulle curve di pressione, valutazione dei gradienti, aree di apertura, • valvolari, gittata cardiaca, resistenza vascolari, flussi e shunt, • possibilità di esportazione e archiviazione dati in capo o in coda alle immagini angiografiche (tracciati), • possibilità di collegamento alla stampante laser per la stampa di tutti i tracciati visualizzabili su monitor, • sistema UPS dedicato, • I sistemi richiesti devono poter colloquiare con altri sistemi informativi aziendali presenti e di futura installazione sfruttando il protocollo di rete TCP/IP secondo lo standard DICOM 3.0 con funzionalità e servizi completi. Ecografo portatile: Sistema ecocolordoppler portatile di ultima generazione con tecnologia digitale, modulo elettronico per la gestione del fascio ultrasonico, tastiera e monitor in-
tegrati. • Monitor ad adeguata risoluzione con dimensioni non inferiori a 15”, • Supporto per sonde phased array, lineari, convex, microconvex, transesofagee multiplanari motorizzate, • Possibilità di funzionamento B-Mode, M-Mode, Doppler Pulsato (PW), Doppler Continuo (CW) e Color Doppler (CFM), Power Doppler, • Software per elaborazioni, • Il sistema deve garantire la continuità di servizio anche in modalità di alimentazione elettrica offline, • Il sistema deve essere interfacciabile funzionalmente con tutti i sistemi informativi aziendali di interesse con protocolli di comunicazione standard DICOM 3.0, • L’ecografo deve essere integrato con i sistemi di visualizzazione di sala, deve quindi essere possibile la riproduzione dell’immagine su uno o più monitor a scelta dell’operatore, • Possibilità di connettere 3 sonde contemporaneamente, • Carrello di trasporto, • Peso e dimensioni tali da garantire una facile ed agevole trasportabilità, • Trasduttore lineare multifrequenza, range di frequenza in-
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PROGETTO TECNICO
dicativo 3 MHz - 11 MHz, • T rasduttore convex multifrequenza, range di frequenza indicativo 2 MHz - 5 MHz, • Trasduttore transesofageo multifrequenza, range di frequenza indicativo 2 MHz - 7 MHz. L’intervento di realizzazione della sala operatoria ibrida prevede le seguenti tipologie di lavori generali: • opere edili e strutturali; • impianti elettrici dati, fonia, e antincendio; • impianti di condizionamento; • impianti gas medicinali; • serramentistica speciale; • pavimentazioni e rivestimenti; • opere di finitura generale; • ecc. La sala ibrida si distingue dallo standard architettonico delle sale operatorie chirurgiche ordinarie per le dimensioni maggiori. Nel lay-out del comparto operatorio devono essere previsti ulteriori spazi, in particolare il locale controllo (in cui viene collocata la consolle per la gestione delle immagini durante un intervento operatorio) e il locale tecnico (in cui sono allocati i rack di alimentazione elettrica del sistema radiologico, del tavolo operatorio e del sistema di integrazione
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immagini). La progettazione di una sala operatoria ibrida, deve tenere conto di tutti gli aspetti e requisiti propri sia di una sala operatoria (aspetti architettonici, dotazioni impiantistiche e attrezzature), sia di una sala di radiologia interventistica o emodinamica (ingombri e requisiti delle attrezzature radiologiche). Per la progettazione della sale ibride è necessario un approccio multidisciplinare in quanto cardiochirurghi, chirurghi vascolari, cardiologi, emodinamisti, radiologi ed anestesisti si trovano ad operare a in stretto contatto.
Information Technology. Dalla presenza nelle sala ibrida di équipe multidisciplinari (anche fino a 10 persone contemporaneamente) e delle strumentazioni specifiche, nasce l’esigenza di integrare dati, segnali e immagini in modo efficace ed efficiente per supportare l’attività chirurgica e perciò i sistemi di Information Technology sono fondamentali. Le integrazioni da prevedere sono: • integrazioni ambientali e infrastrutturali; • integrazioni di apparecchiature
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biomediche; • integrazione sistemi informativi. Il comparto operatorio (così come tutto l’ospedale) è un complesso ad altissimo fabbisogno organizzativo, che richiede un sistema di direzione e un sistema di management ben identificati e unitari
(chiaro e coerente). Nel sistema ospedale esiste un insieme eterogeneo di attori, le cui professionalità sono strettamente coerenti e collegate tra loro con un unico obiettivo comune: assicurare le aspettative dei pazienti garantendo la corretta erogazione di prestazioni sanitarie. r
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SOLUZIONI TECNOLOGICHE
TissueSAFE eliminazione della formalina dalla Sala Operatoria
II sistema TissueSAFE* offre una valida risposta tecnologica all’esigenza di limitare l’esposizione degli operatori di Sala Operatoria alla formalina, recentemente riclassificata come cancerogenica e mutagena. Con il sistema TissueSAFE i campioni biologici – destinati a successive indagini diagnostiche presso il laboratorio di Istopatologia – vengono conservati sottovuoto all’interno di apposite buste. La tecnologia del sottovuoto si adatta a tutte le tipologie di campioni biologici. *Tecnologia brevettata (EP 2 070 412 B1; US 8,110, 346, B2)
www.milestonemedsrl.com
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Serie WS 800F D MD interfonico conforme alla direttiva CEI EN 60601-1
Terminale interfonico COMMEND con certificazione di APPARATO ELETTROMEDICALE per installazione in locali di Gruppo 2 ed in “zona paziente” in conformità alle norme EN 60601-1 (2ª ed.): il personale medico potrà disporre anche in sala operatoria di un moderno e sicuro strumento di comunicazione per conversazioni in viva voce con una qualità mai sentita prima d’ora in modalità OPEN DUPLEX a 16 Khz. Caratteristiche innovative: Frontale in policarbonato resistente a detergenti e disinfettanti (Norma DIN 53168) Protezione IP65 Ampio display LCD Tastiera retroilluminata Amplificatore 2,5 W Classe “D” 3 ingressi per contatti flottanti e 2 uscite relè www.commend.it
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SOLUZIONI TECNOLOGICHE
GE Discovery™ IGS 730
I sistemi Discovery™ IGS 730/740 sono angiografi per sale ibride a digitalizzazione diretta, introdotti sul mercato da G.E. nel 2012. Costituiscono un sistema di imaging di alta qualità e prestazioni, adattandosi alle nuove generazioni di procedure interventistiche eseguite in un comparto operatorio. Il sistema ideale deve andare oltre ai limiti imposti dalle configurazioni tradizionali, soffitto o pavimento, lasciando a diversi gruppi di clinici contemporaneamente la possibilità di utilizzare la sala ibrida per la più ampia disponibilità di interventi.
www3.gehealthcare.com/igs730
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Easy Box-Spin
Easy Box-Spin sintetizza l’attenzione rivolta all’utilizzatore in una semplice idea: il visore ruota attorno al supporto a muro in dotazione, questo semplice movimento permette di avere un solo PC/monitor da 46” con cui poter visionare le immagini sia in orizzontale che in verticale. Il ridimensionamento dell’immagine è automatico, non è dunque necessario alcun intervento dell’utente. La superficie frontale, su cui sono posizionati i tasti touch per l’accensione ed altre funzioni, è un’unica lastra di cristallo temperato priva di dislivelli e fessure che può ovviamente essere sanificata con la massima facilità. Completano il sistema un processore “i”core, SSD, lettore CD/DVD e compatibilità DICOM.
www.genesigroup.com
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SOLUZIONI TECNOLOGICHE
Health Kit – keep in touch
La società GESI Gestione Sistemi per l’Informatica ha sviluppato una famiglia di prodotti dedicata a facilitare l’intero percorso assistenziale del paziente, tramite il monitoraggio a distanza del suo stato di salute. Health Kit è stata studiata per: Ricordare al paziente terapie ed adempimenti Monitorare l’andamento di parametri di interesse Ricevere tempestivamente informazioni e dati di particolare rilevanza Inviare comunicazioni al paziente Evitare l’inutile sovraffollamento delle strutture ambulatoriali
www.healthkit.it
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VNA Clinical Repository
La soluzione Hitachi Data Systems e Gidea Alta Tecnologia si basa sulla tecnologia Hitachi Clinical Repository (HCR). L’HCR è un’infrastruttura centrale che non modifica i formati standard dei dati indipendentemente dalla piattaforma che li ha generati, riunisce tutte le informazioni riconducibili allo stesso paziente ed è in grado di distribuirle in totale sicurezza a tutti coloro che intervengono nella gestione dei dati clinici e nel percorso di cura del paziente. La soluzione è possibile anche in cloud presso un DataCenter con elevati livelli di sicurezza che consentono, vista la tipologia dei dati trattati, la divulgazione sicura e nel rispetto della privacy. A maggior tutela dell’intero processo, la soluzione prevede l’archiviazione legale delle informazioni. www.gideahitech.it
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SOLUZIONI TECNOLOGICHE
Soluzione Sala Operatoria Ibrida
MAQUET è uno dei principali fornitori al mondo di prodotti medicali per la sala operatoria ibrida e la terapia intensiva. Grazie alla sua considerevole esperienza nella progettazione delle sale operatorie ibride, MAQUET è in grado di soddisfa¬re le diverse necessità dei clienti. Fornisce un valido supporto durante l’intero ciclo di vita del prodotto, attraverso la pianificazione l’implementazione e la razionalizzazione degli investimenti, aiu¬tando gli ospedali a realizzare la miglior sala operatoria ibrida possibile.
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www.maquet.com
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Galileo Medication
Galileo Medication è il modulo di NoemaLife per la gestione della prescrizione e somministrazione elettronica dei farmaci (EPMA), che supporta tutte le figure ed i processi coinvolti nel trattamento farmaceutico di un paziente: dalla selezione del farmaco da parte dei soggetti prescrittori, alla revisione clinica da parte dei farmacisti, fino ai processi infermieristici connessi con la somministrazione al paziente. Il foglio elettronico di terapia permette la corretta identificazione di operatore, paziente, preparato terapeutico e sue componenti, in tutte le fasi del processo di gestione del farmaco, generando un’automatica riduzione del rischio clinico. Galileo Medication può essere integrato con tutti i sistemi dipartimentali e con la suite di supporto decisionale, che consente prendere decisioni più informate e di migliorare gli esiti di trattamento.
www.noemalife.com
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SOLUZIONI TECNOLOGICHE
Sala operatoria classe ISO 5 con il Flusso Laminare Mobile TOUL
L’unità mobile TOUL offre un flusso d’aria ultra pulita per la sala operatoria ad una frazione del costo dei dispositivi tradizionali - montati a soffitto - per adeguare le sale operatorie alla normativa ISO 5. L’unità mobile TOUL può essere trasportata ed installata in qualsiasi sala operatoria in soli pochi minuti senza interferire con il sistema di ventilazione preesistente. Il flusso laminare mobile è prodotto in tre diverse versioni. TOUL MOBILE, TOUL PENSILE pensati per la protezione del campo operatorio e degli strumenti. Al contrario dei sistemi d’aerazione tradizionali, il cui flusso viene solitamente ostacolato dalla testa del chirurgo, dalle lampade scialitiche, questi flussi laminari agiscono direttamente sul campo operatorio e sul tavolo strumenti. TOUL TAVOLO PORTAFERRI STERILE per mantenere la sterilità degli strumenti e del materiale protesico per tutta la durata dell’intervento attraverso filtri Hepa che rendono l’aria priva di microbi. Questo tavolo annulla la contaminazione batterica sul banco ferri in modo immediato ed economico. www.normeditec.com
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Olympus ENDOALPHA diventa Smart!
ENDOALPHA è la soluzione Olympus per l’innovazione nel settore dell’integrazione di sala operatoria: prodotti e servizi che, dal progetto al post-installazione, consentono l’ottimale gestione dell’ambiente operatorio. ENDOALPHA introduce l’innovativo concetto di Smart Guide: dalla combinazione di Smart Integration, una moderna home page di controllo ad icone in stile smartphone, e Scene Selection è possibile gestire da touch screen sia i controlli medicali che non medicali e di impostare differenti scenari agendo simultaneamente su tutti gli elementi controllati dal sistema.
www.olympus.it
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SOLUZIONI TECNOLOGICHE
Z-Band UltraSoft e Z-Band Direct Soluzioni Zebra® per l’identificazione dei pazienti
Un’errata identificazione rappresenta una seria minaccia alla sicurezza dei pazienti. La linea Zebra di soluzioni per l’identificazione in ambito medico risponde a tutti i requisiti per rendere sicure e semplici le procedure di ricovero. I braccialetti barcode autolaminanti per stampa laser diretta Laserband sono rapidi da produrre, il modello Z-Band UltraSoft è il più morbido disponibile e perfetto anche per usi pediatrici, mentre Z-Band Direct è resistente e specifico per scopi ospedalieri.
www.zebra.com/it
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RINGRAZIAMENTI
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VI eHealth conference
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comitato
relatori
Dott.ssa Anna Allodi, Direttore Generale CIRM Dott. Corrado Bibbolino, medico radiologo, Segretario Nazionale Fassid SNR Dott. Nevio Boscariol, Responsabile Economico Servizi e Gestionale UESG - ARIS Dott.ssa Flavia Bossi, Presidente AIOS Prof. Giulio Di Candio, Past President SIUMB Dott.ssa Maria Caputo, Presidente AICO Dott. Francesco Gabbrielli, Vice Segretario Generale SIT Dott. Vittorio Occorsio, Presidente CISD Ing. Daniela Pedrini, Presidente SIAIS Ing. Antonio Pernice, Presidente CIRM Dott. Quirino Piacevoli, Presidente Consiglio Lazio, AAROI - EMAC Dott. Giancarmine Russo, Segretario Generale SIT
Aparo U. - IRCCS San Raffaele Pisana Appicciafuoco A. - Ospedale San Giovanni di Dio Az. Sanitaria Fiorentina Arcuri. G. - Az. USL Modena Arneodo P.M. - Azienda Sanitaria Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo Banfi G. - Direttore Scientifico IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi Bartoli S. - Segretario Nazionale ACOI, Roma Bellantone R. - Università Cattolica Gemelli Bellavia G. - Resp. S.S. Health Technology Assessment e dirigente Medico A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda-Milano Bibbolino C. - medico radiologo, Segretario Nazionale Fassid SNR Bolognini L. - Presidente Istituto Italiano per la Privacy Boscariol N. - Responsabile Economico Servizi e Gestionale UESG - ARIS Caputo M. - Presidente AICO Caracciolo V. - Dir. UOSD A.O. San Giovanni Addolorata, Roma Carbone A. - Az. USL Roma F Carlesi G. - ASL Roma A Carraro C. - Presidente ANTEV Casarano S. - Coordinatore di Blocco Operatorio A.O. Pia Fondazione Panico Cicala C. - Infermiera strumentista Piastra Operatoria di Chirurgia generale -
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Policlinico A. Gemelli Ciciarelli C. - Dirigente U.O.C. Tecnologie Biomediche AUSL Roma C Cocco U. - Direttore tecnico Ospedale Poliambulanza di Brescia Consorti F. - Università La Sapienza di Roma, Presidente della Società Italiana di Pedagogia Medica Conti C. - Az. USL Modena Corvaglia F. - A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE) D’Amico V. - Dirigente UOC ingegneria Clinica ASL Chieti De Blasi R. - Direttore UOC Diagnostica per immagini, A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE) De Marco A. De Venezia A. - Responsabile di prodotto linea cardiovascolare, Philips HC De Ville de Goyet J. - Dir. Dip. Chirurgico Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - Roma Deplano F. - Coordinatore Blocco Operatorio Urologia - A.O. G. Brotzu Di Candio G. - Direttore Chirurgia Generale Università di Pisa Di Denia P. - Risk Manager Ospedale Rizzoli di Bologna Di Meco F. - Dir. Dip. Chirurgia Neurologica Ist. Naz. Neurologico C. Besta Dionisi C. P. - Dirigente medico UOC Chirurgia Vascolare, A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE)
Drudi F. M. - Direttore Radiologia Università di Roma Errico P. - Direttore Sanitario, A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE) Fiorenza M. - Direttore UOC Tecnico Patrimoniale AUSL Rieti Fregonara Medici M. - Dirigente Responsabile Settore “Servizi Informativi Sanitari”, Regione Piemonte Gabbrielli F. - Vice Segretario SIT, Responsabile TMEPG Gallina M. - Università Euopea di Roma Gambino A. M. - Università Euopea di Roma Garagnani M. - Direttore del Servizio Ingegneria Clinica AUSL, Modena Gellona F. - Direttore Generale di Assobiomedica Giampà A. - Consigliere AIOS Giliberti P. - Direttore U.O.C. di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale e direttore del Dipartimento di Area Critica, Ospedale Monaldi, Napoli Giuliani M. - Presidente ANTAB Giusto G. - TBS GROUP S.p.A. Kunze A. - Normeditec Srl Le Rose L. - Dirigente Area Investimenti in Edilizia Sanitaria, HTA e Nucleo di Valutazione Regione Lazio Lorini V. - Ingegnere referente Blocco operatorio dell’Ospedale Rizzoli di Bologna
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Marmorale C. - Università delle Marche Martino A. - Presidente del Consiglio di Gestione S.C.R. Piemonte Morrone A. - Ospedale S. Camillo Nardacchione F. - Chirurgia Generale CTO “Alesini” di Roma Nicastro O. - Direzione Generale Sanità Servizio Presidi Ospedalieri Regione Emilia Romagna Occorsio V. - Presidente CISD Pacifici F. - Procuratore della Repubblica) Palasciano G. - Direttore UOC Chirurgia Vascolare, A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE) Patrone C. - Centro Innovazione & Sviluppo Dip. di Staff Direzione Generale Ospedale Galliera Pedrini D. - Presidente SIAIS Pedrotti G. - Ospedale Santa Chiara Trento Pensalfini F. - ASL n. 5 “Spezzino” Pernazza E. - Responsabile Qualità ACOI Coordinatore TIISO Pernazza G. - Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata-Britannico, Roma Pernice A.M. - Consigliere ENR Standards Piacevoli Q. - Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione A.C.O. San Filippo Neri Piernoli M. - Direttore Tecnologie e Infrastruttura del Bambin Gesù Polito F. - Presidente APIHM
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Prati S. - Coordinatore TMEPG Rabbito C. - Coordinatrice nazionale Gruppo di ricerca SIT su Sicurezza e Privacy Randisi R.- Commissario Straordinario ESTAV Sud Est – Siena Rolli M. - Medico direzione sanitaria Ospedale Rizzoli di Bologna Rossolini S. - Direttore Dipartimento Magazzini e Logistica ESTAV Sud Est – Siena Russo G. - Segretario Generale SIT Sacco P. - Dirigente Medico DAI Diagnostica per Immagini- A.O. Universitaria Senese Sartori L.- Project Manager Maquet Italia Silipo F. - Az USL Modena Stopazzolo G. - Area vasta di Vicenza Tomasini S. - Consigliere AIOS Torzilli G. - Direttore Chirurgia Epatica Rozzano Humaitas Traldi L. - Azienda Ospedaliera Università del Policlinico di Modena Vantaggiato M. A. Venturi Casadei A. - Azienda USL della Romagna Vergallo A. - Presidente AAROI EMAC Venneri F. - Dirigente Medico ASL 10 Firenze U.O. Chirurgia Generale - P.O. Mugello Zizzari R. - Ingegneria Clinica, A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE)
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in collaborazione con
patrocini
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INFORMAZIONI
dove HOTEL NH ROMA LEONARDO DA VINCI Area: Prati / Città del Vaticano Via dei Gracchi, 324 - 00192 Roma - tel. +39 06 328481 - 200 mt
come arrivare In aereo
In auto
Dall’Aeroporto di Fiumicino, Roma: L’hotel dista 40 km dall’aeroporto. È possibile prendere il treno dall’aeroporto alla stazione Termini di Roma. Dalla stazione prendere la metropolitana (linea A) e scendere alla fermata Lepanto. In alternativa, è possibile prendere un taxi.
Immettersi su Via Salaria/SS4 dir. centro svoltare a destra per immettersi in Via del Foro Italico. Proseguire su Viale dello Stadio Olimpico e svoltare su lungo Piazzale Maresciallo Giardino, proseguire su Lungotevere sino a Piazza delle Cinque Giornate, poi a sinistra in Via Fornovo. Proseguire lungo Via Virginio Orsini e poi girare a destra in Via dei Gracchi.
In treno L’NH Leonardo da Vinci si trova a cinque chilometri dalla stazione Termini di Roma. È possibile prendere la metropolitana (linea A) e scendere alla fermata Lepanto distante 100 mt o in alternativa, è possibile prendere un taxi.
punti di interesse M Lepanto: 0.2 km Piazza del Popolo: 0.6 km Castel Sant’Angelo: 0.7 km Piazza Navona: 1.3 km
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Musei Vaticani: 1.4 km Villa Borghese: 1.4 km M Spagna: 1.5 km Fontana di Trevi 1.7 km
Campo de’ Fiori: 1.9 km Via Veneto: 2.2 Km Colosseo: 3.1 km Stazione Termini: 3.7 km
www.edisef.it