Il Nomenclatore Tariffario

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maggio

ROMA

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Il Nomenclatore tariffario l’impatto della riforma sul comparto della riabilitazione

rehaconference.it



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ROMA



INTRODUZIONE

Maria Giulia Mazzoni

Direttore Responsabile Rivista Tecnologie Riabilitative

Benvenuti alla seconda edizione del REHA Conference Cari amici, sono Maria Giulia Mazzoni, direttore della rivista Tecnologie Riabilitative e sono orgogliosa di darvi il benvenuto alla seconda edizione della REHA Conference. Anche quest’anno infatti il comparto della riabilitazione si è dato appuntamento per discutere dei temi più importanti del settore. Qual è lo stato di salute dell’assistenza riabilitativa nel nostro Paese? Quanti e quali contraccolpi ha prodotto la spending review? Quali opportunità si aprono grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie? E, soprattutto, come rispondere agli interrogativi posti dall’attesa riforma del Nomenclatore Tariffario? Se il comparto della protesica, da sempre, esprime la necessità di strettissime sinergie tra le figure professionali che concorrono alla cura del paziente, oggi, di fronte alla nuova riforma, questo concetto risulta ancora più evidente. Ed è proprio per questo motivo che

fisiatri, fisioterapisti, terapisti occupazionali e tecnici ortopedici, assieme ai rappresentanti delle ortopedie e dei principali istituti di ricerca italiani, si siederanno attorno ad un tavolo in cerca della migliore soluzione possibile. Ma non è tutto. Per la prima volta quest’anno all’interno del REHA prenderà corpo una nuova iniziativa il disABILITY day. Un “evento nell’evento”, realizzato in collaborazione con FPICB - Federazione Paralimpica Italiana Calcio Balilla che coinvolgerà il visitatore disabile in un torneo sportivo dandogli inoltre la possibilità di provare in prima persona le innovazioni tecnologiche esposte nell’Area DEMO. Quella che ci attende è una giornata molto intensa ed il nostro grazie va a tutte le associazioni, le istituzioni ed i relatori che con noi hanno lavorato con l’auspicio che da questo consesso nascano soluzioni condivise che si traducano in un vantaggio per tutti. F


PLANIMETRIA

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9.00

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torneo di calcio balilla torneo di calcio balilla torneo di calcio balilla torneo di calcio

tavola rotonda

16.00 PAUSA

sessione plenaria sessione plenaria sessione plenaria sessione plenaria LA MANIFESTAZIONE

disABILITY day

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PLENARIA DELLA MATTINA

aspettando la riforma 8.30 Registrazione dei partecipanti 9.00 Saluto della S.I.M.F.E.R. P. Boldrini, presidente S.I.M.F.E.R. 9.20 Saluto di Assortopedia R. Conti Nibali, presidente Assortopedia 9.30 Introduzione ai lavori M. Clementi, segretario Assortopedia 9.40 L’impatto della Riforma dei L.E.A.: la posizione del C.S.R. M. T. Agati, presidente C.S.R. 10.00 L’impatto della Riforma dei L.E.A.: la posizione dell’ Associazione Luca Coscioni M. Gentili, co-presidente Ass. Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica 10.20 L’impatto della Riforma dei L.E.A.: la posizione di Assobiomedica F. Gellona, direttore generale Assobiomedica 10.40 L’impatto della Riforma dei L.E.A.: la posizione di S.I.M.F.E.R. G. Buonanno, Massimo De Marchi - sez. S.I.M.F.E.R. su protesi e ausili 11.00 Case Study 11.15 11.35 11.55 12.15

L’impatto della Riforma dei L.E.A.: la posizione di U.R.C.T.O. T. Zungri, presidente U.R.C.T.O. (Unione Regione Campania Tecniche Ortopediche) L’impatto della Riforma dei L.E.A.: la posizione di A.R.I.S. D. Rivolta, direttore IRCCS Medea de La Nostra Famiglia Case Study L’impatto della Riforma dei L.E.A.: la posizione di A.N.T.O.I. P. Mazza, presidente A.N.T.O.I.

12.30 Presentazione concorso abbinato Reha Bike: Una buona idea per muoversi V. Falabella, presidente F.A.I.P. - P. Boldrini, presidente S.I.M.F.E.R. 13.00 Lunch e visita allo spazio espostivo

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PLENARIA DEL POMERIGGIO

il punto di vista delle professioni 14.00 Le principali associazioni professionali del comparto analizzeranno le implicazioni della riforma. Giovanni Checchia, segretario nazionale S.I.M.F.E.R. Alessandra Amici, segretario nazionale A.I.F.I. Francesco Della Gatta, presidente A.I.T.O. Marco Traballesi, membro comitato nazionale I.S.P.O. Italia 15.50 Tavola rotonda L’impatto della riforma sull’utenza, l’impresa, la classe medica ed i professionisti coinvolti (con la partecipazione di tutti gli intervenuti e di Nicola Marzano, Gilberto Stival di S.I.Di.Ma., di Sergio Dugone, coordinatore nazionale dei centri di riabilitazione A.R.I.S. e di Cittadinanzattiva) 17.00 Chiusura dei lavori

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Attendendo l’aggiornamento del Nomenclatore appare utile analizzare i nuovi LEA che rappresentano a nostro avviso una importante occasione per un radicale ripensamento dei modelli organizzativi che coinvolgono anche i professionisti sanitari della riabilitazione. Del resto l’evoluzione tecnologica, l’aumento delle prove di efficacia degli interventi fisioterapici, unitamente allo sviluppo di nuove e avanzate competenze già in essere ormai da anni, forniscono ai programmatori ingredienti fondamentali per una reingegnerizzazione dei processi finalizzata ad aumentare la sostenibilità del sistema salute. Interessanti le novità finora ipotizzate sul versante della specialistica ambulatoriale. Apprezzabile è l’inserimento delle “visita multidisciplinare”

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che include anche l’eventuale stesura di progetto riabilitativo multidisciplinare per i casi più complessi. Desta curiosità, rispetto ai possibili utilizzi, l’inserimento di valutazioni monofunzionali secondo macro-aree riferite all’ICF, la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute dell’OMS. Il dato che maggiormente salta all’occhio nelle prestazioni terapeutiche di interesse fisioterapico è la fuoriuscita dai LEA delle terapie fisiche, laddove esse non siano associate a rieducazione motoria. Tale scelta a nostro avviso può assumere un duplice significato: da un lato si conferma di fatto che la loro efficacia è tale da “meritarsi” di essere ancora inserite nei LEA, efficacia che, a differenza di anni


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fa, oggi è confermata, perlomeno in alcuni ambiti, da studi di consistente livello; dall’altro lato si dichiara il loro valore in qualche modo “adiuvante” se associate ad una rieducazione motoria eseguita dal fisioterapista e il loro valore moderato (o quantomeno la loro non essenzialità rispetto ai livelli di assistenza garantiti dal SSN) qualora siano eseguite senza tale associazione. È una scelta forte, che avrà inevitabili ricadute sul versante organizzativo dei servizi di fisioterapia pubblici o privati accreditati. Sul versante delle altre prestazioni, apprezzabile è l’inserimento della rieducazione motoria mediante apparecchi di assistenza robotizzati ad alta tecnologia. Qualche dubbio emerge sul-

la esplicita esclusione dell’uso per persone con malattie neurodegenerative. Positiva anche la scelta di prevedere per tutte le prestazioni a ciclo il termine “ciclo massimo di 10 sedute” in modo da poter articolare anche percorsi di trattamento più brevi e mirati. Curioso notare che alcune prestazioni di trattamento sono prive della dicitura “ciclo massimo di…” ed alcune altre hanno tale dicitura ma senza la parola “massimo”: crediamo siano piccole sviste, comprensibili vista la vastità dell’elenco, ma che ci auguriamo verranno corrette prima della pubblicazione. Rispetto alle cure domiciliari, interessante è la proposta di percorsi diversificati per intensità assistenziale la cui “tenuta” dovrà essere valutata in una auspicata fase sperimentale. F

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Là dove la somministrazione dell’occupazione, anche se opportunamente analizzata e programmata, genera fallimenti nel cliente (in Terapia Occupazionale la condivisione di poteri nella scelta degli obiettivi fa sì che il paziente diventi “Cliente” e quindi parte attiva del trattamento), il Terapista Occupazionale (di seguito T.O.) può ricorrere agli ausili. Partendo da questa affermazione è evidente quindi come si possa identificare l’ausilio come un facilitatore dell’abilitazione/riabilitazione di una determinata occupazione. A volte l’ausilio è anche la via più veloce per ottenere successo evitando inutili dispendi di energia e di costi da parte del cliente e del T.O. stesso. Con efficaci interventi di Terapia Occupazionale si possono produrre, inoltre, tangibili ri-

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sparmi nel sistema sanitario, che viene messo così nelle condizioni di poter migliorare l’appropriatezza e l’integrazione delle attività, anche in una prospettiva di riduzione dei costi. Appare quindi chiaro che una scelta “ad personam” dell’ausilio permette di evitare inutili sprechi e unitamente ad un addestramento mirato favorisce l’autonomia e il benessere psicofisico diminuendo eventuali ricadute; l’azione benefica che ha la condivisione di poteri nella Terapia Occupazionale circa la scelta dell’ausilio evita il rigetto di quest’ultimo da parte del cliente che, nonostante il raggiungimento degli obiettivi, a volte, non accetta lo strumento. La qualità della vita migliora in termini di “partecipazione” alla stessa per il Cliente, ma anche per il Caregiver e tutta la


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famiglia che saranno in grado di sostenere al meglio il proprio caro o assistito economizzando risorse energetiche, finanziarie e temporali. È ovvio che se viene a mancare tutta la parte iniziale del processo di Terapia Occupazionale il T.O. rischia di trasformarsi in un semplice venditore e la situazione si complica ulteriormente soprattutto dove manca un lavoro di équipe con le altre figure professionali dell’area della riabilitazione e non solo. Un problema da non sottovalutare, questo soprattutto alla luce del fatto che in Italia, oltre ad avere un Nomenclatore tariffario obsoleto, è ancora in via di evoluzione la cultura del modello bio-psico-sociale e quindi del lavoro multidisciplinare e multi-professionale che mette la persona al centro del

processo di avviamento/recupero dell’autonomia ed è forse questo uno dei motivi per cui si fatica a comprendere la giusta interpretazione che il Nomenclatore dovrebbe assumere. Premesso tutto questo, appare chiaro, quanto l’Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali (AITO), quindi il Terapista Occupazionale, sia vicino alla battaglia per un Nomenclatore Tariffario aggiornato e funzionale. Ringraziamo quindi gli organizzatori dell’evento REHA che offre la possibilità di affrontare il problema invitando non solo le istituzioni, ma anche importanti associazioni di categoria e di utenti. Spazi come questo sono fondamentali per poter costruire un modello di Sanità efficace, efficiente e funzionale rispetto alle esigenze odierne. F

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ANTOI Associazione Albo Nazionale Tecnici Ortopedici Italiani, nata nel 2002, è l’associazione che rappresenta i tecnici ortopedici italiani, siano essi titolari d’azienda, dipendenti o liberi professionisti. ANTOI difende lo spazio professionale dei tecnici ortopedici, ovunque questi operino e sviluppino i propri atti professionali. ANTOI promuove azioni per un Albo ufficiale della categoria, per combattere l’abusivismo e per accrescere le competenze dei professionisti e l’appropriatezza delle prestazioni che questi erogano. ANTOI partecipa alle attività di Co.N.A.P.S. Coordinamento Nazionale Associazioni Professioni Sanitarie e Co.Ge.A.P.S. Consorzio Gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie, presenzia con propri rappresentanti agli

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esami di Laurea presso tutte le Università e rappresenta la categoria presso Ministeri e Regioni. ANTOI gestisce anche un Albo privato di tutti i tecnici associati, che viene verificato ed aggiornato con cadenza annuale. L’attività svolta da ANTOI si sviluppa attorno all’aggiornamento e gestione di un codice deontologico del tecnico ortopedico, all’accreditamento presso tutti i referenti istituzionali nazionali e regionali, ai rapporti con le associazioni del settore ortoprotesico ed alla preparazione di eventi formativi ECM per i T.O. In particolare, con riferimento alle bozze di revisione dei LEA, che includono anche un nuovo nomenclatore della protesica e che il Ministero della Salute ha diffuso recentemente, ANTOI rileva pesanti incongruenze a danno della nostra figura pro-


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fessionale. Infatti, la prospettiva di un maggiore ricorso al sistema delle gare d’appalto unitamente allo sviluppo di un elenco (2c), per attività di adattamento, separa sempre di più gli atti professionali del Tecnico Ortopedico dai dispositivi che questi realizza od adatta, costruendo presupposti, inaccettabili, che suggeriscono una supplementarità dell’attività professionale rispetto ai presidi ortopedici. Questo approccio è sbagliato in termini di qualità, appropriatezza e, anche, di efficienza e determinerà soltanto uno scadimento del servizio e dell’efficacia dei dispositivi, senza centrare nessun risparmio o razionalizzazione della spesa; il Tecnico Ortopedico deve diventare, ancora di più, il professionista di riferimento esclusivo per

qualsiasi progettazione tecnica di un dispositivo, certamente nel caso di un presidio su misura ma, anche, per la maggior parte dei dispositivi di serie che devono garantire funzionalità ed efficacia e deve rappresentare il valore di riferimento attorno al quale costruire l’accreditamento degli erogatori. Nella bozza di nuovi LEA, invece, il Tecnico Ortopedico non è menzionato neppure con il proprio titolo ma mascherato sotto generiche diciture di professionista qualificato o competente che, non identifica chiaramente questa figura e lascia aperto il campo ad una molteplicità di interventi professionali, determinando un passo indietro anche rispetto all’oramai datato DM 332/99 che, pure, individuava, coerentemente, la figura con il proprio nome. F

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L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica è un’associazione no profit di promozione sociale e soggetto costituente il Partito Radicale. Luca Coscioni, leader Radicale e docente universitario, malato di sclerosi laterale amiotrofica, nel 2002 ne è il fondatore; lo scopo dell’associazione è promuovere la libertà di cura e di ricerca scientifica, l’assistenza personale autogestita e affermare i diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili anche nelle scelte di fine vita. L’associazione, dopo la scomparsa di Luca Coscioni nel 2006, ha continuato la sua lotta; con l’obiettivo di trasformare in battaglia organizzata le speranze di tutti i gruppi di malati, medici, ricercatori e cittadini che si oppongono alle leggi proibizioniste sulla scienza.

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L’Associazione Luca Coscioni non è un’associazione che si occupa di assistenza, ma - attraverso il suo manifesto “dal corpo dei malati al cuore della politica” - promuove l’iniziativa dei disabili e malati, rendendoli protagonisti della vita politica, come l’azione di Luca Coscioni e Piergiorgio Welby hanno testimoniato. L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica in collaborazione con gli esperti ha condotto una campagna ultra decennale per l’aggiornamento dei LEA e del Nomenclatore Tariffario, sollecitando momenti di confronto e dialogo costruttivo al fine di giungere in tempi brevi ad un effettivo aggiornamento di tali atti. In particolare, come evidenziato nel corso degli anni ai


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Ministri della Salute, a quelli delle Politiche sociali e a quelli dell’Economia, come anche al Presidente di Governo, alla luce anche di esperienze di altri Paesi, l’Associazione Luca Coscioni ritiene che un più efficace sistema di identificazione dei dispositivi, erogabili attraverso la registrazione approvata da un’apposita commissione simile a quella del farmaco, dei modelli fornibili (così come avviene in tutta Europa ed in tutti i paesi civili del mondo) in un “Repertorio” degli ausili tecnici, peraltro già previsto dalla legge finanziaria 2006 – art. 292 comma b), permetterebbe da solo e “a costo zero” l’eliminazione della quasi totalità delle forniture difformi, “discrezionali” ed incontrollabili in quanto ad appropriatezza e congrui-

tà, che costituiscono il vulnus più appariscente e più grave dell’attuale sistema. Nell’audizione del 31 luglio 2013 il Ministro della salute onorevole Beatrice Lorenzin ha indicato il ricorso alle gare di appalto per l’acquisto di tutti i dispositivi di produzione industriale come soluzione per la mancanza di appropriatezza nelle forniture determinata dal vigente sistema; non si riesce a capire come, con il sistema delle gare, sarà possibile, per una persona che ha necessità di provare diversi modelli di carrozzina e di allestimenti per trovare – nella gamma che oggi è disponibile sul mercato – quella che gli va meglio, cercare ed ottenere l’ausilio giusto. La legge 266 del 2005 prevedeva, per questi ausili, l’istituzione del Repertorio. F

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Assortopedia nasce nel 2003 per volontà di alcune tra le aziende ortopediche italiane più strutturate. Unica nel settore ad aderire a Confindustria, al cui interno ha creato il cd. Polo delle Disabilità insieme al C.S.R. e ADM-Areha. Il settore vive ormai da anni uno stallo dovuto alla fase di tensione economica e alla vetustà del testo fondamentale, il Nomenclatore Tariffario, che viene ormai costantemente disapplicato da Aziende Sanitarie e Regioni. Da circa un anno il Ministero ha ripreso in mano il documento, realizzando una prima stesura resa pubblica con le bozze che tutti conosciamo. Al momento il documento – vale la pena ricordarlo – è ancora privo della parte tariffaria e delle modalità di fornitura, di competenza regionale. Schematicamente, quali le considerazioni sulla Riforma?

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Il documento contiene aspetti interessanti. Molte descrizioni dei dispositivi sono state migliorate, c’è un riferimento chiaro all’accreditamento, si parla del Repertorio (rimandandolo a data da destinarsi), è culturalmente corretta la distinzione in elenchi diversi per i D.M. realizzati su misura e quelli realizzati in serie, è stato esteso l’elenco degli aventi diritto, è stata precisata la natura amministrativa dell’autorizzazione. Però, lo stesso documento contiene aspetti di preoccupazione che potrebbero essere corretti, senza stravolgere l’impianto di base. Dall’elenco 1 delle lavorazioni del “su misura” sono stati eliminati D.M. (plantari e calzature predisposte, ad esempio) solo perché colpevoli di “iperprescrizione”. Vanno poi apportate correzioni ai codici base e agli aggiuntivi, alla descrizione dei materiali, vi


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sono codici sovrabbondanti. Molti ausili, oggi presenti nell’elenco 1, sono stati migrati nel 2A e soprattutto nel 2B. I dispositivi contenuti nel primo necessitano della presenza T.O. e dovrebbero essere acquisiti a gara, quelli contenuti nel 2B non necessitano del T.O. e saranno certamente acquisiti a mezzo gara. Per poche attività di adattamento, è stato realizzato l’elenco 2C (prestazioni professionali). È evidente che questo impianto non regge. La gara non è lo strumento utile all’acquisto di un ausilio che va individuato tra i tanti e non si comprende come possa subentrare in un secondo momento la figura del T.O.. Ancora. Si suggeriscono, se necessarie, modifiche “strutturali” sull’ausilio da parte del T.O.. Questa attività farebbe perdere la marcatura CE all’ausilio andando

contro la normativa sui dispositivi medici. Riteniamo indispensabile conservare la classificazione negli elenchi 1-2A-2B, a patto che nel 2A rientrino tutti gli ausili che necessitano di specifica individuazione da parte del T.O. e che nel 2B rientrino tutti gli ausili standard acquistabili a gara. In ultimo, è da eliminarsi l’elenco delle prestazioni professionali (2C), con il quale si separa il D.M. dall’atto professionale. La riforma del Nomenclatore è un’occasione importante, da non vanificare con un documento che rischia di incrementare la spesa, di fornire dispositivi inefficaci, di sminuire la professionalità del T.O. e dell’azienda per la quale opera e di vanificare il progresso tecnologico degli ultimi anni. Discuterne al REHA CONFERENCE 2015 sarà sicuramente stimolante. F

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La C.S.R. è una associazione che ha il compito statutario di approfondire e studiare le possibilità che la scienza e la tecnologia oggi offrono per ridurre le condizioni di svantaggio derivanti da una menomazione o disabilità. Si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica e di favorire la diffusione di una cultura orientata all’abbattimento di tutti i tipi di barriere che possono limitare la piena partecipazione alla attiva vita sociale delle persone con disabilità, dialogando costantemente con esponenti ed organismi rappresentativi delle categorie più direttamente coinvolte: medici, imprenditori, professionisti e tecnici, politici, e con i media. È un luogo di confronto e di elaborazione di proposte, istituito da rappresentanti di associazio-

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ni imprenditoriali e delle società medico-scientifiche del settore con il duplice scopo di approfondimento dei diversi saperi concorrenti e di reciproca interazione tra diverse competenze ed interessi. La rete dei partecipanti alle attività di CSR è costituita dai principali operatori del settore: medici e funzionari del Servizio sanitario nazionale coinvolti nei percorsi prescrittivi e di fornitura degli ausili, rappresentanti delle P.A.; imprese ed associazioni di imprese, servizi di valutazione ausili, esperti del settore. Attiva dal 1995 come CUAP (Coordinamento Unitario delle Associazioni per la Protesica), nel 2000 si è costituita in associazione autonoma, allocata in Confindustria Federvarie con il nome di Commissione di Studio e Ricerca per gli Ausili Tecnici (C.S.R.), di-


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ventando il Centro Studi delle altre Associazioni di settore federate. Dalla sua costituzione ha organizzato e promosso manifestazioni, iniziative, convegni e momenti di approfondimento, eventi volti a diffondere un atteggiamento di positiva attenzione sulle potenzialità che la persona disabile potrebbe esprimere se la società sapesse realizzare presupposti facilitanti. Mantiene un continuo ed attivo ruolo di stimolo delle componenti imprenditoriali, culturali, professionali, medico-sanitarie ed amministrative, nel complesso mondo che sta attorno alle problematiche della tutela dei diritti delle Persone con limitazione della partecipazione e dell’autonomia; in particolare svolge una funzione di supporto e cooperazione con le realtà associative delle Perso-

ne disabili, delle famiglie e del volontariato in questo settore. È un “luogo” di incontro tra le valutazioni scientifiche, le necessità del diversamente abile portatore di specifiche esigenze di vita, le problematiche dell’impresa e della professione, le esigenze della Parte Pubblica. Opera avvalendosi della competenza dei propri membri interni e di qualificate collaborazioni e consulenze esterne per prospettare ed elaborare indirizzi e soluzioni e per promuovere rapporti sistematici tra gli organismi pubblici e privati che hanno potere decisionale; si adopera per sostenere le proposte più adeguate. In particolare in questi anni ha cooperato fattivamente con numerose Regioni ed Aziende Sanitarie per la soluzione di problematiche generali o particolari. F

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Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce alle persone con disabilità prestazioni sanitarie che comportano l’erogazione di protesi, ortesi ed ausili tecnologici nell’ambito di un piano riabilitativo -assistenziale. Con questa finalità nel 1999 è stato varato, dall’allora Ministro Bindi, il ‘Nomenclatore tariffario per Protesi e Ausili’ che nasceva come elenco provvisorio con la previsione di un aggiornamento puntuale, ogni due anni. In realtà, da allora, non è mai stato modificato. Nel corso di questi anni però, a partire dal 1999, la definizione stessa di ausilio è stata modificata in accordo ai nuovi criteri proposti dall’ICF, la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, varata nel 2001 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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La Società Italiana Disability Manager (S.I.Di.Ma.) impronta la sua azione proprio intorno al modello ICF, di tipo bio-psico-sociale, in cui la centralità viene attribuita alla persona ed è proprio per questo motivo che riteniamo fondamentale considerare il suo stato di salute in relazione a tutti quegli ambiti considerati esistenziali, ovvero sociale, familiare, lavorativo, abitativo, tecnologico, economico. Ogni prodotto, strumento, apparecchiatura o tecnologia, adattato o progettato appositamente per migliorare il funzionamento di una persona con disabilità, deve pertanto essere considerato valutando anche i fattori ambientali che possono agire in qualità di facilitatore o di barriera. In poche parole un fattore ambientale è considerato facilitatore se permet-


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te l’accesso ad una risorsa (ad esempio la presenza stessa di un nomenclatore tariffario accessibile, aggiornato, di semplice comprensione ed utilizzo), mentre è considerato una barriera nel caso in cui si configuri come ostacolo attivo (si pensi ad esempio agli atteggiamenti negativi verso le persone con disabilità, barriere culturali difficili da identificare ma che ledono i diritti di base) o come assenza di qualcosa (ad esempio, la mancata disponibilità di un servizio necessario). La domanda che ci si può, e ci si deve, porre è quindi se il nuovo nomenclatore tariffario fungerà come una barriera o come un facilitatore: sarà in grado di aiutare effettivamente la persona che ne ha o ne avrà necessità per migliorare la propria funzionalità? Garantirà il futuro diritto

dell’assistito di vedersi riconosciute protesi ed ausili adeguati alle specifiche necessità ed alle aspettative di autonomia e benessere? Tutti questi sono quesiti di assoluto rilievo, visto che le patologie croniche degenerative sono in aumento e che la presenza di condizioni invalidanti in età lavorativa sarà una situazione sempre più frequente, considerato anche l’aumento dell’età pensionabile. L’impegno da parte di S.I.Di. Ma. è quindi quello di continuare ad essere al fianco degli utenti finali, unitamente ai Medici ed alle Professioni Sanitarie Riabilitative, per monitorare l’applicazione dei LEA e del conseguente Nomenclatore, anche a tutela di una razionalizzazione della spesa nel Servizio Sanitario Nazionale. F

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La SIMFER ha svolto un’analisi delle proposte di revisione ed aggiornamento dell’assistenza protesica, attraverso un gruppo di lavoro ad hoc (Gruppo Tecnico SIMFER coordinato da Giuseppe Buonanno e Massimo de Marchi): i risultati sono poi discussi dagli organismi societari nazionali. Nomenclatore o repertorio? L’impianto generale rimane imperniato su un “nomenclatore” distinto per categorie merceologiche, analogo a quanto previsto nel DM 332 del 1999. Elemento positivo è l’inclusione di nuovi dispositivi, rispondenti a bisogni emergenti, o più aggiornati rispetto all’evoluzione tecnologica. Un elemento di criticità, già evidenziato nel nomenclatore del 1999, è la classificazione per categorie, senza una specifica individuazione dei modelli, e la loro categorizzazione in un sistema rigidamente definito.

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Sarebbe auspicabile prevedere, già nella presente proposta, un sistema più flessibile che preveda la possibilità di aggiornamento periodico dei dispositivi erogabili a carico del SSN. Dispositivi su misura e dispositivi di serie Appare opportuna la prevista traslazione dei dispositivi medici monouso all’area dell’assistenza integrativa, che introduce una più chiara distinzione fra dispositivi che hanno finalità e percorsi prescrittivi diversi. L’analisi degli elenchi delle tre categorie (su misura, di serie con adattamenti, di serie pronti) ha portato ad individuare dispositivi che, per loro caratteristiche o per il particolare fabbisogno cui sono destinati, sarebbero più appropriatamente inseribili tra i dispositivi su misura. Formazione dei prescrittori La proposta richiama in più pun-


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ti il ruolo e la responsabilità del medico specialista prescrittore, e dell’équipe multidisciplinare, nel garantire un corretto percorso di fornitura dei dispositivi protesici. La SIMFER ritiene corretto questo richiamo, e sottolinea che le attività connesse alla prescrizione degli ausilii hanno una rilevanza cruciale sul piano clinico. Un percorso prescrittivo corretto, con una adeguata analisi dei bisogni e l’inserimento della soluzione assistiva in un progetto riabilitativo complessivo, sono essenziali per uscire da logiche di tipo risarcitorio ed ottenere i migliori risultati dalle tecnologie. È necessario adottare sistemi diffusi ed omogenei per garantire e mantenere un adeguato livello di qualificazione dei prescrittori, attraverso azioni di formazione/aggiornamento ed accreditamento, ispirandosi a realtà già presenti in diversi contesti. La SIMFER ritiene

di poter offrire un contributo rilevante in questo ambito. Regime tariffario verso procedure di acquisto e di riutilizzo Nella proposta di revisione si fa riferimento in più punti all’utilizzo di procedure di acquisto, in alternativa al regime tariffario, per dispositivi che vengono inseriti negli elenchi degli ausilii di serie; è inoltre ipotizzato un maggiore ricorso a procedure di riutilizzo. Le motivazioni sono è di carattere prevalentemente economico. La SIMFER ritiene opportuno sottolineare che, nella predisposizione degli strumenti di acquisizione all’interno delle procedure di evidenza pubblica, vengano adeguatamente considerate: 1) le caratteristiche peculiari della domanda, anche i riferimento a fattori epidemiologici locali, 2) le caratteristiche qualitative essenziali e gli ulteriori elementi qualificanti dei prodotti. F

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URCTO – Unione Regione Campania Tecniche Ortopediche, unione come uniti. Uniti per farci sentire, uniti per cambiare le cose, uniti per fare la differenza. Dice un proverbio del Burkina Faso: “Se le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante”. Siamo riusciti ad avere circa trenta soci partecipanti perché sanno che siamo realmente vicini ai soci e alle loro esigenze. In questo particolare periodo storico una riforma che avrebbe permesso alle persone con disabilità di conservare la maggiore autonomia possibile era auspicabile e necessaria, una riforma chiara fatta da pazienti, produttori ed amministrativi, ma ciò non è successo. A quanto ci risulta infatti, in questa riforma non verranno rispettate le esi-

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genze degli assistiti che hanno la necessità di provare ausili più complessi, come sistemi posturali e aggiuntivi di diversa forma e marca prima di ottenere un ausilio idoneo ed appropriato: il risultato di questa riforma sarà un nuovo Nomenclatore delle Protesi inappropriato ed una riduzione della qualità e della funzionalità degli ausili. Bisogna essere più compatti che mai per far comprendere alle Istituzioni che chi ci perde è il paziente. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, all’articolo 26, parla di Abilitazione e Riabilitazione, dice che gli Stati devono adottare misure efficaci e adeguate al fine di permettere alle persone con disabilità di ottenere e conservare la massima autonomia, le piene facoltà fisiche, mentali, sociali e


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professionali, ed il pieno inserimento e partecipazione in tutti gli ambiti della vita. A questo scopo, gli Stati devono organizzare, rafforzare e sviluppare servizi e programmi complessivi per l’abilitazione e la riabilitazione che abbiano inizio nelle fasi più precoci possibili e siano basati su una valutazione multidisciplinare dei bisogni e delle abilità di ciascuno; e facilitino la partecipazione e l’integrazione nella comunità e in tutti gli aspetti della società. Si sta seguendo tutto questo? URCTO ha come Core Value un albo che rivaluti la figura del tecnico ortopedico che sempre più viene messa da parte; come Mission un Nomenclatore Tariffario ed una legislazione che tuteli tutti, gli assistiti, le officine ortopediche e il Servizio Sanitario Nazionale, facendo sì che effettuino

spese idonee, perché acquistare tramite procedura pubblica non vuol dire risparmiare. Si risparmia fornendo secondo programmi riabilitativi e prescrizioni appropriate. Infine una vision, forse utopica, che è quella di arrivare ad avere una associazione unica regionale che comprenda tutte le ortopedie della Regione, che si confronti con altre associazioni uniche regionali per arrivare un domani ad avere un’associazione unica. In riferimento all’unione e al dialogo con le Istituzioni che ci auspichiamo, è già iniziato un percorso di collaborazione con Assortopedia, che vede loro sul fronte Ministeriale e noi su quello regionale. Nel 2015 siamo riusciti a far collaborare due associazioni, vediamo cosa ci riserva il futuro. F

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CONCORSO REHABIKE

una buona idea per muoversi bando per concorso di idee abbinato alla maratona ciclistica “REHABIKE2014”

Il REHABIKE2014 è stato un viaggio a tappe di 700 km. Un percorso da Treviso a Torino, in bicicletta/handbike, che ha toccato diverse strutture riabilitative in varie regioni italiane, e a cui hanno partecipato persone con disabilità. REHABIKE2014 ha avuto tra i suoi obiettivi la raccolta di fondi, destinata a sostenere iniziative finalizzate alla partecipazione sociale delle persone con lesione al midollo spinale. L’individuazione specifica delle lesioni spinali di origine traumatica è connessa alle particolarità di questa iniziativa, che riguarda la mobilità e la vita attiva, e che si svolge sulle strade, ove avvengono la gran parte dei gravi traumatismi. Si vuole testimoniare la rilevanza del problema e la necessità di sostenere misure per la prevenzione dell’incidentalità e per una mobilità sicura, sostenibile ed

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accessibile alle persone con con disabilità. Queste tematiche possono più facilmente coinvolgere soggetti anche al di fuori dello specifico ambito sanitario, favorendo risonanza ed attenzione nell’ambito di vari componenti della comunità, che a loro volta possono avere un effetto di retroazione positiva anche sulle tematiche più strettamente inerenti all’inclusione sociale. I fondi raccolti con REHABIKE2014 sono destinati al concorso UNA BUONA IDEA PER MUOVERSI, per premiare: • Azioni di buona pratica e progetti innovativi nel campo della mobilita’ delle persone con lesione al midollo spinale; • studi volti ad approfondire la conoscenza delle necessità


CONCORSO REHABIKE

2014 anno della persona con lesione al midollo spinale

ed accorgimenti utili a favorire la mobilità della persone con disabilità; Destinatari dei fondi possono essere: • Associazioni (volontariato, terzo settore, società culturali o scientifiche, associazioni sportive o ricreative…); • Soggetti Istituzionali e/o professionisti che operano nei Servizi (Strutture socio-sanitarie, Comuni, Scuola, Università…); • Imprese profit e no profit, con attenzione particolare alle realtà che impiegano giovani e/o persone con disabilità. Modalità I fondi sono erogati in forma di PREMIO da conferire a progetti, azioni, studi che siano già stati

completati o siano già avviati ed in fase di realizzazione, e che abbiano particolare rilevanza come esempi di buona pratica oppure abbiano un forte valore di approfondimento e conoscenza, con possibili e reali ricadute pratiche. Criteri di assegnazione • pertinenza rispetto ai temi di REHABIKE2014 e delle iniziative inserite in occasione della Giornata Nazionale della Persona con Lesione Midollare; • originalità ed innovatività delle azioni o dei progetti di

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SOLUZIONI TECNOLOGICHE CONCORSO REHABIKE

• •

studio; applicabilità e generalizzabilità a diversi contesti o situazioni; assenza o carenza di supporti economici per proseguire l’azione o lo studio di Progetti significativi in materia.

Modalità di presentazione dei progetti I progetti dovranno essere presentati entro il 30 luglio 2015 inviando la documentazione in formato elettronico a: segreteria.simfer@medik.net e specificando nell’oggetto della mail: CONCORSO UNA BUONA IDEA PER MUOVERSI La documentazione dovrà contenere: • dati identificativi dei promotori del progetto e in-

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• • • • •

dicazione della persona/ organizzazione di riferimento (nominativo, indirizzo, e-mail, telefono); scopi e destinatari del progetto; descrizione delle modalità con cui il progetto è svolto; stato di avanzamento del progetto; ricadute attese o risultati già verificati e/o da verificare; eventuale materiale illustrativo.

I progetti presentati sono valutati da una commissione composta da componenti qualificati designati dai promotori di REHABIKE2014: SIMFER e FAIP. La premiazione del/dei progetti si svolgerà nel corso del 43° Congresso Nazionale SIMFER , che si terrà a FERRARA dal 4 al 7 ottobre 2015. F


FPICB

Presentazione FPICB

La Federazione Paralimpica Italiana Calciobalilla viene costituita ufficialmente il 22/11/2014 per dare ufficialità e concretezza a tutte quelle iniziative che già da alcuni anni, Francesco Bonanno e altri appassionati, stavano realizzando per promuovere il calciobalilla tra i disabili. Infatti già dal 2006 sono stati introdotti i primi calciobalilla all’interno dei centri rieducativi ottenendo grande apprezzamento non solo dai giocatori ma anche e soprattutto dagli operatori sanitari. Nel mese di ottobre 2011 si riesce ad organizzare il 1° Meeting Paralimpico Italiano che ancora non si può chiamare Campionato Italiano, ma è comunque la fase finale dei vari tornei svolti nei centri riabilitativi e riesce a coinvolgere più di

50 disabili… Fin dalla sua costituzione quindi la Federazione porta avanti queste iniziative già avviate, implementandole e inserendo nei vari progetti anche disabilità diverse da quelle motorie. Inoltre, con il riconoscimento della disciplina da parte del Comitato Paralimpico Italiano, la Federazione viene chiamata a presentare il proprio sport in molteplici eventi ufficiali. La federazione è composta da un organo direttivo presieduto dal Presidente Francesco Bonanno, da un Vicepresidente Roberto Falchero, 2° Vice Presidente Fabio Cassanelli, e i Consiglieri Emilio Tondelli, Corina Radu, Pierangelo Bandera, Mirko Ferri. Ha già l’affiliazione di 6 Regioni sul territorio Nazionale e 16 Centri di Riabilitazione. F

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SCHEDA TECNICA

RECUPERO CREDITI VERSO LA SANITÀ PUBBLICA

Omnialex srl in tutta Italia recupera giudizialmente il piccolo e grande credito vantato dalle aziende che forniscono prodotti o servizi di cura e assistenza alla persona in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Omnialex ottimizza i tempi, i costi e la logistica, recuperando il capitale e gli interessi di mora comunitari ovvero anche solo il credito per interessi di mora maturato sui pagamenti effettuati con ritardo da parte della PA. Omnialex garantisce l’integrale recupero del credito e non richiede al cliente nessun anticipo. Recuperare i tuoi crediti è un tuo diritto! www.omnialex.eu

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SCHEDA TECNICA

JOLLY MONTASCALE

TGR da 35 anni sul mercato presenta il proprio montascale mobile JOLLY sempre più completo e rinnovato per poter soddisfare al meglio le esigenze dei clienti e l’adeguamento alle carrozzine più attuali. Il prodotto risulta semplice e sicuro e la decennale esperienza ne fa un ausilio affidabile nel tempo. Molte strutture pubbliche hanno scelto il Jolly gratificati dalle referenze sempre positive ed importanti. La struttura aziendale è pronta a soddisfare qualsiasi esigenza collaborativi. www.tgr.it

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SCHEDA TECNICA

FORD TOURNEO CONNECT

Ford Tourneo Connect con pianale ribassato è progettato intorno a criteri di sicurezza, confort e versatilità. Nella versione passo corto, Tourneo Connect ospita 5 passeggeri normodotati che diventano 2 oppure 3, quando vi è la necessità di trasportare un passeggero con disabilità in carrozzina. La persona con disabilità viaggia in completa comodità, grazie all’ampia abitabilità dell’area stazionamento carrozzina, e nel rispetto delle norme di sicurezza garantite dai sistemi di ancoraggio e dalla cintura a 3 punti. Nella versione passo lungo di Tourneo Connect, le possibilità e le varianti aumentano: a bordo del veicolo possono viaggiare fino 7 persone normodotate che diventano 5, invece, quando è www.fordmobility.it presente il passeggero con disabilità.

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SCHEDA TECNICA

FORD TOURNEO CUSTOM F360

Ford Tourneo Custom si caratterizza per flessibilità e modularità dei posti viaggio, le configurazioni possibili consentono di trasportare fino a 3 passeggeri con disabilità in carrozzina e 4 passeggeri normodotati. L’accesso della persona con disabilità al veicolo avviene tramite il sollevatore Fiorella Slim Fit, intuitivo e semplice da utilizzare. La base girevole F-Twister permette la rotazione del sollevatore lasciando libera l’entrata posteriore al mezzo: le operazioni di ancoraggio della carrozzina e di messa in sicurezza del passeggero avvengono così esternamente rispetto al veicolo, con grande rapidità e comodità per il passeggero e il suo www.fordmobility.it accompagnatore, rispettando i criteri EASY=SAFE.

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SCHEDA TECNICA

LA GINOCCHIERA KTJ E LO SNODO KNEE TOP Joint®

La ginocchiera KTJ realizzata su misura da Orthomedica Variolo, è composta dallo snodo Knee Top Joint (KTJ), articolazione che consente di riprodurre il moto roto-traslatorio del ginocchio evitando tensioni anomale sull’arto e sostenendolo durante la flessione. La ginocchiera può esser utilizzata per tutte le patologie di natura meniscale, legamentosa, sia per l’anziano che per lo sportivo a seconda delle necessità d’impiego. www.orthomedicavariolo.it

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SCHEDA TECNICA

STRUZZO 2420

Lo Struzzo consente all’utente di assumere e mantenere la postura eretta e di trasferirsi in ambienti interni in autonomia senza l’assistenza di un operatore. La verticalizzazione avviene elettricamente mediante motore alimentato da batterie ricaricabili e con un comando a pulsantiera. L’operazione è assistita anche dal movimento del supporto toracico che accompagna l’utente durante tutto il sollevamento. Il supporto toracico ha un sensore di sicurezza per l’arresto della verticalizzazione a cura dell’utente in qualunque momento. www.chinesport.it

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REHACONFERENCE 2015

Relatori Maria Teresa Agati, Presidente CSR Alessandra Amici, Segretario Nazionale A.I.F.I. Paolo Boldrini, presidente SIMFER Nevio Boscariol, responsabile Economico Servizi e Gestionale UESG – ARIS Giuseppe Buonanno, sezione SIMFER su Protesi ed Ausilii Giovanni Checchia, segretario Nazionale SIMFER Michele Clementi, segretario Assortopedia Renato Conti Nibali, presidente Assortopedia Sergio Dugone, coordinatore nazionale dei centri di riabilitazione A.R.I.S Francesco Della Gatta, presidente A.I.T.O. Massimo De Marchi, Sezione SIMFER su Protesi ed Ausilii Vincenzo Falabella, presidente F.A.I.P. Fernanda Gellona, direttore Generale Assobiomedica Marco Gentili, co-presidente Ass. Luca Coscioni – per la libertà di ricerca scientifica Nicola Marzano, S.I.Di.Ma. Provvido Mazza, presidente A.N.T.O.I. Damiano Rivolta, direttore dell’I.R.C.C.S. “Medea” de La Nostra Famiglia di Bosisio-Parini (CO) Gilberto Stival, S.I.Di.Ma. Marco Traballesi, membro comitato nazionale I.S.P.O. ITALIA Tiziana Zungri, presidente U.R.C.T.O.

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REHA CONFERENCE 2015

in collaborazione con

con il contributo di

patrocini

sponsor

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INFORMAZIONI

RADISSON BLU ES. HOTEL, ROMA Via Filippo Turati 171 – 00185 Roma tel. +39 06 444 841 – 200 mt Dall’aeroporto di Fiumicino FCO Chi arriva in aereo, può prendere facilmente il “Leonardo Express”, treno espresso non-stop, in partenza ogni 30 minuti, che arriva in mezz’ora al centro di Roma. Il treno arriva e parte dal binario 24 della Stazione Termini. Una volta giunti a destinazione, per raggiungere l’hotel, seguire le indicazioni per il “binario 25”, raggiungere il binario 27, scendere la scalinata sulla sinistra e attraversare la strada.

Dalla stazione di Roma Termini Una volta giunti a destinazione, per raggiungere l’hotel, seguire le indicazioni per il “binario 25”, raggiungere il binario 27, scendere la scalinata sulla sinistra e attraversare la strada. Trasporto pubblico Le due linee di metropolitana, A e B, attraversano in lungo e in largo la città . L’hotel è a 200 metri dalla fermata “Vittorio Emanuele”, linea A (rossa), e 10 minuti a piedi dalla fermata “Termini”, linea B (blu). Accanto all’hotel si trova il capolinea del bus 70, che porta nel centro storico della città.

Punti di interesse M Vittorio Emanuele: 0.2 km M Termini: 0.7 km Basilica S. M. Maggiore 0.7 Km Teatro dell’Opera 1.1 Km S. Giovanni in Laterano 1.5 Km

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Colosseo: 1.7 km Via Veneto: 1.8 Km Piazza Venezia 2.1 Km Fontana di Trevi 2.3 km Villa Borghese: 2.4 km

Piazza del Popolo: 3.2 km Piazza Navona: 3.4 km Campo de’ Fiori: 3.3 km Castel Sant’Angelo: 4.1 km Musei Vaticani: 5.2 km



www.rehaconference.it

www.edisef.it


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