Bios giugno

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GIUGNO 2014 mensile anno 5 numero 6

A cuore la salute

redazione.biosfera@edititalia.it

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NaturaSì Romagna www.naturasi.it

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RAVENNA via Panfilia, 66 - Tel. 0544 66658 via Faentina, 121 - Tel. 0544 502490 FORLÌ viale Italia, 22 - Tel. 0543 36560 CESENA via G. Marinelli, 27/31 - Tel. 0547 26897

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dal 3 al 1 giugno 4 ic oc

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sana alimentazione e ad uno stile di vita più consapevole. Ci siamo sottoposti al Test della Salute di Federfarma per sapere se abbiamo delle abitudini alimentari corrette, ci siamo aggiornati sulle nuove frontiere della cura alla cellulite e abbiamo cominciato per voi a fare i conti sulla prova costume. Lo sapete che sulle spiagge italiane il 46% dei vacanzieri sarà fuori forma? Sarebbe il caso di riuscire ad abbassare un po’ questa percentuale, noi vi suggeriamo come.

ote

be enormi vantaggi a livello ambientale, occupazionale ed economico – anche a livello di sanità pubblica. In Italia dal 21 maggio vige l’obbligo per le aziende ferroviarie di mettere i viaggiatori in condizione di poter portare al seguito le proprie biciclette, che diventano sempre più mezzo di trasporto: perché non approfittarne? Passiamo alla nostra salute. Abbiamo deciso di raccontarvi delle iniziative in corso nel nostro Paese per sensibilizzare sempre più i cittadini ad una

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Partiamo dal Mondo: prima di tutto, sono stati resi pubblici i dati di produzione di biossido di carbonio (CO2) in Italia e in Europa per il 2013. L’Italia sta lentamente diminuendo la sua produzione, grazie a politiche mirate sia locali che nazionali, ma manca all’appello dei primi della classe la Germania

(con una produzione costante). Nel frattempo la quantità di questo gas aumenta nell’atmosfera aumenta di anno in anno e c’è già chi aspetta la catastrofe; pare che a questi ritmi, nel 2030 passeremo il punto di non ritorno e il riscaldamento globale potrebbe sciogliere i ghiacci polari ed innalzare il livello del mare di circa un metro.... Quindi sarebbe meglio andare in bicicletta! Uno studio ha dimostrato che una svolta “ciclabile” delle nostre città, su modello di Copenhagen, portereb-

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Il mondo ha bisogno di noi per stare bene, noi abbiamo bisogno del mondo per lo stesso motivo: ne parliamo in questo numero di Biosfera.

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PISCINA E PALESTRA: attenzione alle micosi Le più comuni. Come proteggersi e prevenirle

cilità. Gli ambienti caldi e umidi infatti favoriscono la riproduzione del fungo, che trova il suo habitat ideale quando la temperatura è compresa tra i 20° e i 25°.

Come prevenirle Le micosi sono infezioni della Specialmente d’estate è bene atpelle non pericolose ma che, se tenersi ad una scrupolosa igiene trascurate, possono risultare molpersonale indossando biancheria di to fastidiose e difficili da trattare. cotone da lavare a 90° e da stirare Sono causate dalla proliferaziocon il ferro caldo per uccidere spore ne di un fungo sull’epidermide e e miceti. “Dopo il bagno o la docclassificate secondo il livello dei cia è importante asciugare bene il tessuti organici colpiti: si parla di corpo, soprattutto negli spazi inter‘micosi superficiali’ quando sono digitali dove l’acqua ristagna come limitate allo strato superficiale La dr.ssa Annalisa Vespignani della farmacia comunale n. 3 a Porto Corsini pieghe tra mani e piedi, ascelle e della pelle e dei capelli, mentre le inguine – spiega la dottoressa Annalisa Vespignani della Farmacia ‘micosi cutanee’ si estendono all’interno dell’epidermide. comunale n. 3 a Porto Corsini -. In palestra e in piscina è importante non camminare scalzi ma utilizzare ciabatte di plastica e indossare Le micosi più calzettini di cotone quando si portano scarpe da ginnastica. Infine è Per la prevenzione è possibile ricorrere ai comuni prodotti cosmetico-farmaceutici antimicotici bene non scambiarsi indumenti e biancheria ma utilizzare sempre il Tra le micosi suproprio asciugamano”. perficiali più comuni figura la pitiriasi verUn aiuto contro le micosi può arrivare anche dai prodotti cosmeticosicolor, una micosi farmaceutici in grado di proteggere la cute esposta. Si tratta di detercausata dal fungo genti che contengono un disinfettante antimicotico di origine naturale Malassezia furfur, (timo o rosmarino) o sintetico (ciclopiroxolamina). “Hanno un ph legcaratterizzata dalla germente acido e prevengono l’asportazione del film idrolipidico della presenza sulla pelle pelle creando una vera e propria barriera contro l’insediamento delle di chiazze tondegspore – chiarisce gianti scure e chiare, Vespignani-. Dopo di solito concentrate che si è frequentanel tronco (dorso, to un ambiente ‘a spalle e braccia). Tra rischio’ si utilizza il quelle cutanee sono molto diffuse le tinee, che possono colpire vari prodotto su tutto il distretti cutanei, dagli spazi interdigitali dei piedi ai capelli, fino alle corpo. Non hanno unghie (la tinea pedis o piede d’atleta, con macerazione della pelle, la controindicazioni tinea capitis più frequente negli uomini, la tinea unguium, che provoca e sono arricchiti l’ispessimento e la sfaldatura dell’unghia). con vitamina E che ne consente l’uso Ambienti a rischio quotidiano anche Si tratta di affezioni la cui diffusione è legata alla frequentazione di in caso di pelle La farmacia comunale n.3 a Porto Corsini T.R. piscine, saune e palestre, dove possono proliferare con maggiore fasecca”.


ambiente .3

Bando ai mozziconi Su seimila miliardi di sigarette vendute ogni anno nel mondo, 4.500 miliardi di mozziconi vengono abbandonati nell’ambiente insieme agli inquinanti che contengono, dalla nicotina alle tossine, agli agenti cancerogeni. Il dato è citato in uno studio pubblicato sulla rivista Current Environmental Health Reports in cui vengono proposte alcune misure per ridurre l’inquinamento da tabacco, in primis il divieto di usare i filtri. Cicche e altri rifiuti del tabacco, come i pacchetti e gli accendini, sono tra i materiali più raccolti durante le pulizie di strade e

spiagge. I mozziconi possono rilasciare sostanze chimiche fino a 10 anni dopo il loro utilizzo, andando a inquinare l’ambiente. Nicotina, arsenico e piombo, si legge nell’articolo scritto da Thomas Novotny dell’università statale di San Diego, possono contaminare mari, fiumi e laghi, ed essere estremamente tossici per i microrganismi acquatici e i pesci. Per ridurre l’impatto del fumo sull’ambiente, Novotny propone di vietare l’uso dei filtri, che sarebbero ‘’una farsa’’ in termini di maggiore sicurezza per i consumatori. Altra richiesta è quella di rendere i produttori di sigarette responsabili dei costi sostenuti per la raccolta delle cicche, anche fissando una tassa anticipata sul riciclo dei mozziconi, o di incaricarli direttamente del ritiro di questi rifiuti. Si ipotizza poi l’obbligo di riportare informazioni sui pacchetti in merito alla tossicità dei mozziconi. Ultima idea è l’istituzione di un deposito cauzionale, come per le bottiglie di vetro,

volto a incentivare i fumatori a riconsegnare i filtri usati. Accendere una sigaretta significa immettere in ambiente più di 4000 sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, tossica, mutagena e cancerogena. Una parte di queste sostanze chimiche resta nel filtro e va a contaminare quella parte di sigaretta non fumata che comunemente chiamiamo cicca o mozzicone. Nelle cicche, quindi, è possibile trovare moltissimi inquinanti: nicotina, benzene, gas tossici quali ammoniaca e acido cianidrico, composti radioattivi come polonio-210, e acetato di cellulosa, la materia plastica di cui è costituito il filtro. Uno studio ENEA – AUSL di Bologna ha messo in evidenza il potenziale nocivo delle cicche di sigarette: il lavoro valuta il carico inquinante delle cicche di sigaretta sul territorio italiano, argomento sul quale esiste un vuoto culturale e normativo. Sebbene il carico nocivo di ogni cicca sia basso (dell’ordine di milligrammi), il fattore che amplifica il problema è l’elevato

numero di cicche prodotte. La valutazione si basa su: il numero di fumatori (13 milioni), il numero medio di sigarette fumate da ciascuno (15 sigarette al giorno), i quantitativi di alcuni agenti chimici presenti in ogni cicca e il numero complessivo di cicche immesse in ambiente ogni anno (72 miliardi di cicche/anno). Tenuto conto del potere filtrante dell’acetato di cellulosa (filtro) è comunque possibile affermare che il carico nocivo immesso in ambiente con i mozziconi di sigaretta è alquanto rilevante. Lo studio sottolinea inoltre che non esistendo normative nazionali che ne limitino la dispersione in ambiente, ma solo singole iniziative da parte di alcuni comuni più attenti, la maggior parte delle cicche imbrattano il suolo o finiscono nelle fogne e nelle acque superficiali contaminandole. Da tutti questi fattori emerge la necessità di classificare le cicche come un rifiuto tossico per l’ambiente e trattarle come tale.


4. corpo e salute

Prova costume Gli italiani bocciati alla prima “prova costume”. A raccontarlo un’analisi della Coldiretti, che ha studiato le condizioni fisiche delle persone in vista delle prime giornate al mare. Secondo i dati forniti, quasi la metà degli italiani (46%) che risultano sovrappeso (35,6%) o addirittura obesi (10,4%). Gli uomini sono più auto-indulgenti delle donne: in particolare i maschietti sono fuori forma nel 55,5% dei casi, mentre le signore lo sono per il 37,1%. La situazione è dunque

drammatica anche perché - come ha osservato la Coldiretti - i segnali non sono incoraggianti neanche nelle giovani generazioni, con il 26,9 per cento di ragazzi italiani tra i 6 e i 17 anni in eccesso di peso. Va segnalata peraltro - continua la Coldiretti - una maggiore consapevolezza del proprio peso da parte degli italiani tanto che, in vista della prova costume, il 20 per cento è già a dieta, mentre il 27 per cento lo farà presto, secondo una indagine on line sul sito www. coldiretti.it dalla quale si evidenzia inoltre che il 22 per cento non ha alcuna intenzione di mettersi a

dieta e il 31 per cento ritiene di essere già in forma. Insieme alla dieta si registra in questa stagione - continua la Coldiretti - una impennata delle presenze in centri sportivi e palestre. Coloro che, pur non praticando uno sport, svolgono una attività fisica (come passeggiare per almeno 2 km o nuotare o andare in bicicletta) sono il 29,2 per cento della popolazione, mentre i sedentari sono circa 23 milioni, pari al 39,2 per cento. Se - conclude la Coldiretti - è scontro tra le diverse proposte dei dietologi per affrontare il sovrappeso, tisanoreica, dissociata, a zona, del minestrone e Dukan,

sono invece unanimemente riconosciuti i benefici della dieta mediterranea. I suoi prodotti base, a partire dal consumo di frutta e verdura, possono aiutare a recuperare la forma perduta ma sono anche essenziali per garantire una buona salute soprattutto per la crescita nelle giovani generazioni. Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani di conquistare fino ad ora il record della longevità con una vita media di 79,4 anni per gli uomini e di 84,5 per le donne, tra le più elevate al mondo.


corpo e salute .5

La buccia d’arancia. Inestetismo democratico Conosciamo davvero il “fenomeno cellulite”? Figlia del benessere economico, viene spesso associata all’idea di una donna in sovrappeso e – vista la bella stagione incipiente – le signore tentano tutte le carte per debellare questo inestetismo del corpo che coglie quasi la totalità della popolazione femminile adulta. Gli studi in materia e le sperimentazioni per nuovi rimedi cosmetici non conoscono sosta: il 94% delle donne adulte pensa di avere la cellulite e ha acquistato un flacone di prodotto apposito per “attaccarla”, l’industria della cosmesi farmaceutica sa dunque che si tratta di un business e sforna anno dopo anno principi, molecole e veicolatori nuovi e più efficaci per lanciarli sul mercato. Per tenerla a bada occorre far ricorso a trattamenti estetici, massaggi,

creme ‘adipocinetiche’ e la pratica dello sport - che restano le strategie più efficaci. Del ‘vero e il falso’ sulla pelle a buccia di arancia ne hanno discusso ricercatori e farmacisti in occasione del meeting dedicato ai più comuni disturbi estetici del corpo, organizzato dal Gruppo Cosmetici in farmacia di Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese cosmetiche e svolto in occasione del Cosmofarma, fiera del mondo delle farmacie tenutasi in maggio alla fiera di Bologna. Un dato avallato dagli studiosi è che la cellulite non va mai via, neanche quando gli ormoni estrogeni, ritenuti i principali responsabili della ritenzione idrica femminile, calano la loro attività per l’arrivo della menopausa. Piuttosto si trasforma e può farsi sentire provocando dolore al tatto, se non è stata ridotta negli anni precedenti. Leonardo Celleno, dermatologo dell’Università Cattolica e responsabile dermatologia al Complesso integrato Columbus, ha spiegato

che invecchiando i tessuti non ricevono più l’apporto degli ormoni estrogeni e tendono a indurirsi: quella che in gioventù era una cellulite morbida diventa un pannicolo più duro , alla lunga, il difetto si consolida virando verso la patologia fibrotica che può anche spesso dare dolore al tatto. Gli esperti riuniti a Bologna hanno promosso i macchinari per l’adipoclasia ad ultrasuoni, a base di ultrasuoni, elettrolipolisi e ionoforesi. Secondo gli studi più recenti questi distruggerebbero le pareti degli adipociti, riducendo la ritenzione di grasso. L’applicazione di campi magnetici permette di stimolare i tessuti sottocutanei e migliorane il profilo. Anche la radiofrequenza migliorare la lassità che spesso accompagna l’aspetto delle gambe in presenza di cellulite, soprattutto dopo dimagrimenti e in menopausa. Secondo i dati presentati a Bologna da Cosmetica Italia, il fatturato dei prodotti per il corpo, inclusi

gli anticellulite, i rassodanti e gli emollienti, ha raggiunto i 444 milioni di euro nel 2013, pari al 25% di tutti i cosmetici venduti nelle farmacie. Le creme anticellulite contribuiscono a ridurre la lassità dell’epidermide e stimolano una maggiore attività fisiologica del tessuto. Se spalmate ogni giorno con un massaggio alle gambe dal basso verso l’alto di almeno 10 minuti, danno effetti più apprezzabili. Le nuove creme sono dette ‘adipocinetiche’ perché contengono ingredienti che stimolano il metabolismo endogeno dei grassi e la microcircolazione nei tessuti, come la caffeina, ippocastano e centella asiatica. Bocciate le diete drastiche, meglio eliminare i grassi di troppo e muoversi di più: l’attività fisica sarebbe più efficace della dieta perché è uno stimolo maggiore per il tessuto cutaneo. Fare le scale o lo step sono dunque gli esercizi più stimolanti.


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ambiente .7

Amico Plancton E’ partito il 17 maggio dal Porto di San Benedetto del Tronto il viaggio del “Mediterranea”, l’imbarcazione dell’omonimo progetto che opererà come laboratorio galleggiante per la Scienza. Su Mediterranea saranno effettuate attività di ricerca finalizzate allo studio della biodiversità lungo tutta la rotta di 5 anni per il Mediterraneo, Mar Nero e Mar Rosso settentrionale. Per oltre un terzo di quest’ampia area di mare, soprattutto nel Nord Africa, si tratterà dei primi dati raccolti nella

storia. Il progetto ha ricevuto il patrocinio del Ministero Affari Esteri che si aggiunge all’Adesione del Presidente della Repubblica e alle tante attestazioni già ricevute dalla spedizione italiana a vela per le sue finalità culturali, sociali e scientifiche. Mediterranea raccoglie il grido di allarme degli scienziati portandoli a bordo per studiare come sta cambiando la biodiversità del Mediterraneo, uno dei più importanti serbatoi di biodiversità marina e costiera, con il 18% di specie marine macroscopiche di tutto il mondo, eppure sottoposto a pressione antropica costante e crescente che ne sta alterando significativamente le caratteristiche. La nave ospiterà a bordo, tra gli altri, i ricercatori britannici di SAHFOS (Sir Alister Hardy Foundation for Ocean Science), organizzazione che svolge il mo-

nitoraggio del plancton dal 1931 con il campionatore Continuous Plankton Recorder (Cpr). Per la prima volta nella storia sarà infatti effettuato un campionamento in alcune regioni del Mediterraneo in cui non esistono ancora dati sul plancton (ad esempio costa del Nord Africa) e si potranno effettuare comparazioni di dati nelle zone in cui le informazioni sul plancton sono disponibili su scala regionale grazie a precedenti spedizioni oceanografiche (ad esempio Mediterraneo nord - occidentale). I campioni di plancton, raccolti in superficie trainando in continuo un piccolo indicatore di plancton a poppa della barca e, in alcune stazioni di riferimento, anche sulla colonna d’acqua utilizzando un retino, saranno conservati a bordo e periodicamente inviati a SAHFOS per l’analisi di fito e zooplancton, in modo che l’elenco delle specie

registrate sia regolarmente aggiornato e messo a disposizione della comunità scientifica, di istituzioni coinvolte nel progetto e del pubblico in un “bollettino sul plancton”. Al termine del progetto saranno individuate le principali eco-regioni e gli hot spots della biodiversità di plancton marino del Mediterraneo e dei mari adiacenti. Il confronto delle comunità di plancton e dei loro ambienti, negli anni recenti e passati, contribuirà ad identificare le regioni mediterranee in cui la biodiversità marina è più a rischio, a causa dei cambiamenti climatici, dell’urbanizzazione intensiva, dell’eccessivo sfruttamento delle risorse, della proliferazione di specie introdotte tramite il trasporto marittimo o attraverso il Canale di Suez e dell’inquinamento in generale dovuto alle attività antropiche.


8. muoversi

Mobilità dolce, Promuovere e incoraggiare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto nelle principali città europee, potrebbe creare 76.000 posti di lavoro e circa 10.000 decessi in meno all’anno. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e della Com-

missione Economica delle Nazioni Unite per l’Europa (UNECE), presentato ad aprile a Parigi, in occasione del Fourth High-level Meeting on Transport, Health and Environment. Durante questo importante appuntamento europeo, che vede riuniti i ministri europei dei Trasporti, della Salute e dell’Ambiente, gli esperti della salute a livello mondiale hanno messo per la prima volta nero su bianco i vantaggi dell’uso della bicicletta, sia dal punto di vista individuale che economico e pongono al centro della discussione l’importanza dell’uso della bicicletta come mezzo di spostamento urbano.

Come riferimento ideale è stato suggerito il modello urbano di Copenhagen, dove il 26% di tutti gli spostamenti viene fatto in bicicletta, una percentuale molto più elevata rispetto a quella delle altre città europee. A queste soglie di penetrazione dell’uso della bicicletta, i benefici non sarebbero solo per la salute dei cittadini ma anche per l’economia. La promozione dell’uso della bicicletta consentirebbe infatti la creazione in tutta Europa di 76.600 nuovi posti di lavoro, molti dei quali nella vendita al dettaglio di biciclette e nella loro manutenzione, o nella fornitura di abbigliamento e accessori per

ciclisti. Soltanto in Italia, si stima un potenziale di oltre 3.200 nuovi posti di lavoro afferenti al comparto biciclette. Dal punto di vista della salute pubblica, investire nella ciclabilità potrebbe voler dire anche salvare circa 10.000 persone: ossia ridurre la mortalità per inquinamento atmosferico, pari a 500mila decessi ogni anno, e diminuire il numero di incidenti stradali mortali che producono la cifra considerevole di 90.000 vittime annuali. In Italia proprio in questi giorni si realizza un passo in avanti per la promozione dell’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto. Dal 21 maggio sarà in vigore


muoversi .9

investimento sicuro un nuovo decreto legge relativo ai diritti e agli obblighi dei passeggeri nel trasporto ferroviario (d.l.n.70), che riguarda anche il trasporto delle biciclette, disciplinato dall’art. 5 del regolamento europeo. Nel decreto, all’articolo 6, viene esplicitato l’obbligo per le imprese ferroviarie di consentire il trasporto di cicli al seguito dei passeggeri. In caso di inosservanza la sanzione varia dai 200 ai 1.000 euro. Giulietta Pagliaccio, presidente della FIAB, si è detta soddisfatta: “Adesso il trasporto delle biciclette non è più un servizio aggiuntivo ma è la regola, salvo comprovate ragioni di esclusione che devono

essere espresse. Questo obbliga anche Regioni e Imprese di trasporto ferroviario a concludere contratti (e prima ancora ad allestire bandi) di servizio che lo prevedono”. Giacomo Scognamillo, responsabile FIAB per Bici+treno ha aggiunto: “Non posso che essere d’accordo anche se non sono nuove le penalità per le aziende; sono previste sia nella carta dei servizi che nei relativi contratti. L’articolo 6 comma 1 apre la strada ad eventuali ricorsi, nelle sedi opportune, in caso di disservizio”.

APPUNTAMENTI LA CHIUSA DELLE LEGGENDE E DEI MISTERI

dal 30/05/2014 alle 18:30 al 30/08/2014 alle 18:30

cancello della Chiusa in via Porrettana 187 Casalecchio di Reno (BO) Giorgio Comaschi, attore e giornalista, conduce gli ospiti a originali ed esclusive visite alla Chiusa di Casalecchio, una delle opere idrauliche più importanti mai realizzate, fra storie, racconti, strani personaggi, tesori nascosti, origini e un tocco di comicità. Un piccolo viaggio attraverso i segreti di un mondo passato ma anche presente, con sorprese, approfondimenti, e affascinanti leggende sul mondo delle acque che hanno determinato col loro fluire i destini di Bologna e della sua crescita. In compagnia di Comaschi, guida d’eccezione, anche il cantautore Fausto Carpani che veste i panni del Custode della Chiusa e gli attori Roberta Nanni e Silvano Cavallina. La visita spettacolo parte dal cancello della Chiusa in via Porrettana 187 e termina all’ingresso del Parco Talon. Le visite si terranno nelle seguenti date: Sabato 07 giugno, ore 17:30 Venerdì 04 luglio, ore 18:30 Sabato 30 agosto, ore 18:30 Per info e prenotazioni: Ass. Ponte della Bionda 334/3787219 tutti i giorni dalle 08:00 alle 11:00 e dalle 16:00 alle 19:00 Costo 10,00 euro a persona Evento promosso dal Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Reno.

DIECI ANNI DEL SENTIERO DELL’ATMOSFERA dal 07/06/2014 alle 10:00 al 08/06/2014 alle 18:00

Rocca di Sestola, Pian Cavallaro, Monte Cimone (MO) Si celebrano il 7 e l’’8 giugno i 10 anni dalla nascita del Sentiero dell’Atmosfera al Monte Cimone. Per l’occasione l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale, il CNR, Apra Emilia-Romagna, il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica organizzano due giorni sul tema “4 passi nel clima che cambia”. La mattina del 7 giugno di terrà un convegno per illustrare i dati e le attività di questi dieci anni. Si svolgeranno poi anche esperimenti e laboratori per bambini sul clima; la proiezione del documentario l’Alta Via dei Parchi; un’escursione sul Monte Cimone e un concerto per il clima.


10. ambiente

Ripuliamo l’Europa Maxi-operazioni di pulizia di strade, piazze, spiagge e parchi il 10 maggio scorso in 28 Paesi europei, in occasione del primo ‘European Clean Up Day’. In Italia sono stati circa cinquemila i volontari armati di guanti, pinze e paletta impegnati a raccogliere tonnellate di rifiuti abbandonati. Tutto questo per una settimana di attenzione (dal 10 al 17 maggio) nata nell’ambito del-

la campagna ‘Ripuliamo l’Europa’ lanciata da Bruxelles. “È un’iniziativa pratica, quindi infiliamoci guanti e stivali. Tutti vogliamo vivere in un quartiere pulito e dunque ripuliamo insieme l’Europa” aveva detto il commissario europeo all’ambiente, Janez Potocnik, annunciando l’evento. A dare il via alla manifestazione in Italia il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, a Bologna insieme al sottosegretario Barbara Degani e ai volontari di Legambiente. ‘’Giornate come questa - ha detto il ministro - sono un segnale importante per i cittadini. Tenere la città pulita è un obiettivo e con la raccolta dei rifiuti riusciamo a con-

sumare meno risorse e ad avere più energia, ma anche più risparmi di costi’’. Galletti - che ha raccolto rifiuti insieme ai volontari di Legambiente - ha anche spiegato che ‘’per il semestre europeo metteremo al centro il tema di come l’ambiente può diventare fondamentale per accrescere lo sviluppo e l’occupazione. Oggi iniziamo questo percorso e vorrei che il gesto simbolico di questa mattina sia da esempio per tutti i cittadini. Non sporchiamo le città, manteniamole pulite, ci viviamo meglio e risparmiamo risorse’’. 28 i Paesi, regioni ed enti locali partecipanti. L’Ungheria è stata la nazione che più si è prodigata per

dare visibilità ed attuazione all’iniziativa, con 2.000 manifestazioni organizzate su tutto il territorio, staccando nettamente le 200 della Scozia, poi le 137 dell’Italia, le 94 della Catalogna, le 76 fra Francia e Paesi Baschi in Spagna. Grandi assenti i tedeschi, mentre fanno capolino partecipazioni da Bosnia Erzegovina, Serbia e Turchia. In Italia a fare la parte del leone sono stati i piccoli comuni e tanti volontari, non solo di Legambiente e Wwf, che per l’occasione effettua pulizie straordinarie nelle oasi di Valle Averto (Veneto), Scivu (Sardegna), Padule Orti - Bottagone (Toscana), Persano (Campania) e Macchiagrande (Lazio).


natura .11

Riserve in festa Riserve naturali dello Stato in festa. Il Corpo forestale in occasione di “RiservAmica” 2014, la Festa Nazionale delle Riserve Naturali dello Stato, ha aperto al pubblico domenica 11 maggio ben 130 preziosi “tesori verdi”. Obiettivo: far conoscere ed amare le aree protette gestite dalla Forestale come “luoghi speciali, che rappresentano uno scrigno di biodiversità, ambiente e cultura, dove è possibile immergersi pie-

namente nella natura”. Tema di quest’anno la biocomplessità, per sottolineare l’importanza della protezione della natura sotto tutti i punti di vista. All’interno di 40 Riserve Naturali e tre Luoghi speciali (Selva di San Francesco ad Assisi, Tenuta di Castel Fusano a Roma e Centro Nazionale per lo studio e la conservazione della Biodiversità Forestale a Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo) sono state organizzate iniziative per scoprire foreste e biodiversità “con la testa, il cuore e le mani”, in compagnia dei Forestali. Famiglie, comitive, gruppi, associazioni, ma anche singoli visitatori hanno potuto scoprire che in tutta Italia esiste una rete di Riserve Naturali dello

Stato che va dalla Foresta di Tarvisio all’Aspromonte e che tutela e gestisce una rara e importante biodiversità. Numerose le attività a cui è stato possibile partecipare presso le Riserve, come in quella Naturale Statale “Foresta demaniale del Circeo”, all’interno del parco Nazionale che proprio quest’anno festeggia l’ottantesimo anniversario: visite guidate nel Giardino Botanico storico nato alla fine dell’800 come giardino esotico della famiglia Caetani e laboratori sensoriali di educazione ambientale che a seconda delle età dei partecipanti sono stati finalizzati al contatto interattivo con la natura. Possibile, inoltre - spiega la Forestale - verificare l’opera di depurazione delle

acque inquinate svolta da alcune piante quali l’Iris, la Cannuccia e la Tifa all’interno del laghetto sperimentale Rewetland, nato in collaborazione con Enti anche europei per lo studio proprio della fitodepurazione. Rinnovata anche l’iniziativa della speciale tessera “Cercatori di Riserve”, distribuita in occasione della Festa dagli Uffici Territoriali per la Biodiversità (Utb) del Corpo forestale. Grazie a questo “passaporto” dove è stato apposto un timbro come testimonianza del passaggio nella riserva, il visitatore potrà fregiarsi del titolo di “Cercatore di Riserve” e con il diritto ad un particolare riconoscimento se avrà collezionato i timbri di tutte le Riserve.


12.alimentazione

Mangiar bene per vivere meglio Liberare l’Italia dal mito che nel bel Paese si mangia sempre bene rendendo i cittadini consapevoli delle proprie ‘cattive’ abitudini e dell’importanza di una sana alimentazione. Secondo il Ministero della Salute, un’alimentazione sana ed equilibrata può contribuire attivamente alla prevenzione di patologie legate all’avanzare dell’età. Da una recente indagine GfK Eurisko emerge però la poca consapevolezza degli italiani sulle corrette abitudini alimentari, in particolare tra gli over 50. Se sulle tavole italiane

non mancano mai alimenti come frutta e verdura, ricchi di vitamine e minerali, solo il 15% circa ne consuma le cinque porzioni giornaliere raccomandate dall’Oms, con il rischio di un apporto insufficiente di micronutrienti essenziali. Per guidare la popolazione all’auto consapevolezza rispetto alle proprie necessità alimentari e le proprie abitudini, quasi sempre in conflitto fra loro, sono numerose le attività e le campagne organizzate da Amministrazioni, Enti e Associazioni.

sociazione nazionale medici cardiologi ospedalieri. Questa campagna parte dal principio che, prima ancora che da un cambio di abitudini, per mantenersi in forma c’è bisogno dalla consapevolezza di quali sono i comportamenti alimentari da evitare. Per questo nelle farmacie (ma anche in rete all’indirizzo www.curarelasalute. com) è possibile fare un test con il quale raccontare le proprie abitudini e farle poi analizzare in serenità da un medico, che valuterà con il suo assistito quali correzioni apportare al suo stile alimentare.

Una di queste è ‘Curare la salute’, patrocinato anche da Federazione ordine farmacisti italiani, Società italiana di medicina generale, della società oftalmologica italiana, della Società italiana di gerontologia e geriatria e dell’As-

Il “test della salute” chiede ai cittadini di rispondere a diverse categoria di domande, che riguardano la conoscenza e consapevolezza in tema di sana alimentazione e corretti stili di vita, conoscenza e consapevolezza rispetto alla ap-

propriatezza delle proprie abitudini : dalle classiche domande sulle vitamine a quelle sulla sedentarietà, affrontare il test po’ essere utile anche per chi crede di saperla lunga e di avere uno stile di vita più che sano. Guru della gastronomia e del mangiar sano, anche il cuoco Gualtiero Marchesi, è impegnato in prima fila per la sensibilizzazione degli italiani alla “cucina che previene”. Nel corso di un incontro sullo scompenso cardiaco tenutosi a Ferrara, Marchesi ha spiegato che : “La nostra è una cucina semplice, che non fa ricorso a tanti grassi e sale per amplificare i sapori. Quello che conta, per cucinare bene e restare in salute, è fare attenzione alla scelta degli ingredienti e alla cottura, che non deve mai bruciare gli alimenti.”


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L’Italia che brucia meno L’Italia risulta essere il quarto Paese dell’Unione Europea per emissioni di CO2. Il nostro Paese, con 342 milioni di tonnellate prodotte nel 2013, è dietro alla Germania – in pole position in questa “sporca” classifica con 760 milioni di tonnellate, alla Gran Bretagna con 455 milioni di tonnellate e alla Francia, che ne produce 346 milioni di tonnellate. Italia, Polonia, Spagna e Olanda seguono a ruota ma il data più allarmante è che questi sette Paesi insieme totalizzano il 77% delle emissioni di CO2 di tutta l’Unione europea. A dirlo le prime stime di Eurostat per il 2013, secondo cui a livello comunitario le emissioni

di CO2 da consumo di energia l’anno scorso sarebbero scese del 2,5% rispetto al 2012, aumentando la riduzione dell’1,6% segnata nel 2012. L’Italia diventa anno dopo anno più brava: rispetto al 2012 l’anidride carbonica emessa è stata tagliata del 6,6%. In Gran Bretagna è calata del 2,4%, mentre Germania e Francia, al contrario, hanno registrato una crescita (+2% e +0,6%), insieme alla Polonia (+0,3%). Nel 2013 secondo Eurostat le emissioni di CO2 sono diminuite in 22 Stati membri, ad eccezione della Danimarca, che ha visto un aumento record del +6,8%, poi di Estonia (+4,4%) e Portogallo (+3,6%), oltre a Germania, Francia e Polonia. A registrare invece

i tagli maggiori di CO2 prodotta l’anno scorso risultano Cipro (-14,7%), Romania (-14,6%), Spagna (-12,6%), Slovenia (-12%), Bulgaria e Grecia (-10,2%). Ma c’è sicuramente bisogno di fare meglio: nel marzo 2013 la concentrazione di biossido di carbonio nell’atmosfera terrestre era di circa 399 ppm, non troppo lontano alla “soglia di non ritorno” di 450 ppm, come indicato nel protocollo di Kyoto. In questo accordo le nazioni si impegnano a limitare e ridurre le emissioni di biossido di carbonio, affinché la sua concentrazione resti al di sotto della soglia più sopra indicata. Si ipotizza che la concentrazione atmosferica di biossido di carbonio prima della rivoluzione industriale fosse 280 ppm, e che

quindi sia aumentata del 35% dai tempi della rivoluzione industriale e del 20% dal 1958. La combustione dei combustibili fossili (carbone, petrolio) sarebbe la causa di questo aumento per il 64%, mentre la deforestazione sarebbe la seconda con il 34%. Fra il 1999 e il 2009 il livello di biossido di carbonio nell’aria è aumentato di 2 ppm all’anno, ed è in costante accelerazione: a questo ritmo, se le emissioni non saranno ridotte secondo gli accordi, la soglia verrà superata nel 2030 circa. Secondo i modelli climatologici più seguiti il superamento di questa soglia porterebbe la temperatura media della terra ad aumentare di due gradi, e il livello dei mari a innalzarsi di almeno un metro entro il 2040.


14. turismo

Il turismo ecologico impenna Il turismo ecologico nei parchi, nelle oasi, nelle riserve e nelle aree verdi raggiunge in Italia il record storico di sempre. E’ infatti arrivato a 12 miliardi di euro, in lenta ma progressiva crescita, il fatturato del comparto, così come in crescita il numero delle presenze anche negli anni della crisi, in controtendenza rispetto alle vacanze tradizionali. L’Italia può contare su ben 871 i parchi e aree protette presenti che coprono ben il 10 per cento del territorio nazionale. A spingere un numero maggiore di turisti verso la natura secondo Ecotur sono prevalentemente la voglia

di fare attività sportive come trekking, mountain bike, birdwatching, sci, equitazione, climbing (47%) e il relax (20%), ma anche l’enogastronomia (15%) e la riscoperta delle tradizioni (10%). La vacanza verde è infatti spesso abbinata all’enogastronomia locale grazie alla presenza in Italia della più grande varietà di percorsi turistici legati all’enogastronomia con oltre a più’ di ventimila agriturismi, 1200 mercati degli agricoltori di Campagna Amica “aperti al pubblico” per acquistare prodotti enogastronomici. Per la prima volta nel 2013 l’incidenza di turisti stranieri ha raggiunto il 40,2% del totale nel turismo natura nei parchi, nelle oasi e nelle riserve (era il 38% l’anno precedente), e questo genera un incremento del giro d’affari, in

quanto un turista straniero spende mediamente 100 euro al giorno a fronte dei 65 di un turista italiano, secondo Ecotur. Una capacità di attrazione dovuta anche alle opportunità “estreme” offerte dall’agriturismo che in Italia può contare su un crescente di strutture diversificate. L’ agriturismo Poggio alle Ville, Via di Mucciano, Mugello, Firenze offre ad esempio la possibilità di dormire “appesi” su un albero con vista sulla natura e quella di dondolarsi con l’altalena nel vuoto ma in altre strutture della Toscana si può anche sentire l’ebbrezza di scoccare frecce a 1300 metri di altezza come Robin Hood o effettuare escursioni a bordo di “trattori panoramici”, fare un tour tra stalle per vedere dal vivo come si lavorano le carni suine o la cinta se-

nese, passeggiare nel bosco, fare corsi di pittura, cucina ed equitazione, ma anche le più classiche degustazioni di prodotti aziendali e le visite in cantina. Il numero degli agriturismi in Italia negli ultimi dieci anni è aumentato del 57 per cento ed ha raggiunto la cifra record di 20474, il piu’ alto di sempre. Il maggior numero di aziende si trova in Toscana (4185) ed in Trentino (2996) ma nel tempo la diffusione è diventata capillare su tutto il territorio nazionale anche se il 47 per cento si trovano al nord, il 34 per cento nel centro e il 19 per cento nel mezzogiorno. Anche l’offerta di servizi è sempre più diversificata con 16906 strutture che offrono l’alloggio in 217946 posti letto e 8363 piazzole di sosta per l’agricampeggio.


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Gas e acqua, la tutela dell’ambiente Cinque anni di campagna di controlli congiunti tra l’Autorità per l’Energia e la Guardia di Finanza hanno dato risultati importanti. Oltre 500 i controlli effettuati per recuperi amministrativi superiori ai 14 milioni di euro, circa 20 denunce penali e più di 60 avvii di procedimenti penali. La collaborazione su ispezioni e verifiche tecniche a tutela dei consumatori è quindi stata positiva e per il 2014 autorità e Guardia

di Finanza lanciano un piano che prevede 140 controlli, con un aumento del 30% rispetto allo scorso anno. Per la prima volta la lente sarà anche puntata sul settore dell’acqua, soprattutto in merito alla correttezza nella gestione di contatori e fatturazione. Tra i sistemi che saranno utilizzati anche le cosiddette telefonate civetta e i controlli a sorpresa. Insieme al nucleo speciale Tutela dei Mercati della G.dF. saranno posti sotto osservazione diversi aspetti: dalla qualità del servizio gas al corretto utilizzo degli incentivi pagati con le bollette dei consumatori. E la vigilanza proseguirà anche sulla Robin Hood Tax, ovvero sul divieto di traslazione della maggiorazione d’imposta Ires, che

ha fruttato 6 milioni di euro a vantaggio dell’erario. Anche quest’anno il maggior numero di controlli (60 in tutto), fa sapere l’Autorità per l’Energia, riguarderà un settore particolarmente rilevante per la sicurezza dei consumatori, ovvero il rispetto da parte delle imprese della regolazione su potere calorifico, pressione e grado di odorizzazione del gas, indispensabile per individuare eventuali fughe. Nel mirino pure il servizio di pronto intervento gas, che deve essere gratuito, attivo 24 ore su 24 e tempestivo nella risposta. E anche in questo caso le verifiche saranno effettuate senza preavviso. Il presidente dell’Autorità per l’Energia, Guido Bortoni, ha definito

‘’storico’’ il piano di controlli programmato per il 2014, visto che non solo estende la vigilanza ‘’a una dozzina di altri fronti’’, ma soprattutto, spiega, sposta l’attenzione sempre ‘’più verso il cliente, il consumatore, finale’’. Insomma per Bortoni si tratta ‘’di un salto di qualità’’ rispetto al passato. Alla presentazione del nuovo piano ha partecipato anche il comandante dei reparti speciali delle Fiamme Gialle, generale di corpo d’armata Giorgio Toschi, che ha evidenziato come dietro le ispezioni ci sia ‘’un lavoro di indagine, non casuale ma frutto di interventi mirati’’. Inoltre Toschi ha precisato come l’intento delle verifiche sia più che altro ‘’preventivo’’.

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