Biosfera maggio 2014

MAGGIO 2014 mensile anno 5 numero 5

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Un mondo a colori

redazione.biosfera@edititalia.it

Cosa sono i colori? Per il fisico sono un aspetto dell’energia radiante, per l’artista sono i pigmenti che gli permettono di fare un quadro, per lo psicologo sono un fenomeno percettivo mentre per il fisiologo si tratta di una ripsosta del sistema nervoso ad uno stimolo. Per Biosfera i colori sono le innumerevoli possibilità date dalla luce della primavera ed è proprio questo che vogliamo raccontarvi in questo numero.

Esploreremo la lavanda, che con il

suo viola particolare regala pace e serenità a chi la sa apprezzare, per poi passare ai colori del sole, il giallo e l’arancione che – da sempre – portano salute e benessere alla nostra tavola.

Abbiamo poi esplorato per voi le nuove tendenze della moda sostenibile.

Lo sapevate, per esempio, che dalle reti da pesca alla deriva nel mare si possono ricavare tessuti sintetici di altissima qualità e ad impatto ambientale zero? O che con le bucce degli agrumi si ottengono dei tessuti

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benefici per la pelle? Noi ve lo raccontiamo.

Se avete già voglia di pensare alle vacanze d’estate vi suggeriamo un paio di posticini dove regalarvi un tuffo nel blu a contatto con la Natura, mentre se sentite la necessità di trovare uno spazio per voi stessi anche in città niente di meglio che una seduta di cromoterapia: vi spieghiamo cos’è e quanto bene può fare.

Occhio alla salute a 360° : si è tornati a parlare di integratori alimentari.

Fanno davvero bene? Possono avere effetti collaterali? Studi divergenti a confronto.

E ancora: riutilizzare e scambiare i libri con un gruppo di 21.00 e più lettori.

Oggi si può grazie alla rete del bookcrossing, all’interno le istruzioni per l’uso.

Per finire, il campionato italiano di calcio è agli sgoccioli ma – tifosi tutti – niente paura, sono in arrivo i Mondiali del Brasile 2014, tutti green, saranno i campionati più ecologici della storia.

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muoversi .3

Inaspettato Boat-sharing Dopo il car sharing arriva in boat sharing nelle città rivierasche e lagunali.

Capofila dell’idea è il servizio di boat sharing elettrico utilizzabile dai cittadini e dai turisti, in un progetto ideato a Venezia dalla partnership tra Enel, Comune, associazione Corila e alcuni imprenditori privati locali del settore della nautica. Il progetto declina lo sviluppo delle tecnologie per la mobilità elettrica alle esigenze particolari di una città come il capoluogo veneto. In laguna ogni anno arrivano circa 7 milioni di visitatori che si muovono, ovviamente, sui battelli e le imbarcazioni classiche.

Il progetto innovativo di boat sharing è stato presentato in occasione del Green Mobility Show, tenutosi a Venezia il 28 e il 29 marzo. “Sarebbe il vero salto di qualità in un settore frastagliato come quello delle barche elettriche - ha spiegato Fulvia Fazio, responsabile Smart Grid e nuove tecnologie Italia di Infrastrutture e reti di Enel Distribuzione. Stiamo anche testando un taxi acqueo elettrico, a otto posti, sul quale applicare la tecnologia Enel”.

Dalle strade al mare, l’evoluzione dell’auto elettrica di Enel è frutto di un know-how maturato in Italia e all’estero. E’ questa ricchezza che oggi la mobilità sull’acqua diventa green: Venezia, cuore pulsante di un circuito di percorsi

turistici, può essere interessata da una mobilità elettrica sia terrestre che acquea, con una riduzione di CO2, rumore e moto ondoso – al centro di perenni polemiche in una città tanto delicata.

In Italia sono già 1400 le infrastrutture che Enel mette a disposizione per la ricarica delle auto elettriche in tutta Italia, con l’Emilia Romagna a svolgere un ruolo da avanguardia, visto che è l’unica regione in Europa in cui tutti i capoluoghi sulla via Emilia sono dotati di colonnine utilizzabili con la card unica. Il binomio mobilità elettrica e turismo rappresenta quindi un elemento di sviluppo importante per il settore, chiamato a rispondere alla sfida di realizzare sistemi, infrastrutture e servizi in

grado di permettere ai mezzi sempre meno incidenti sull’ambiente di muoversi agilmente al di fuori delle città e in contesti regionali e nazionali.

Dal punto di vista economico il boatsharing è una buona opportunità: la nascita di un mercato in quelle località lacustri o lagunari, come Venezia, che ospitano ogni anno flussi turistici notevoli potrebbe far decollare anche la produzione di questa tipologia di imbarcazioni. In attesa che Venezia possa vedere ridotti inquinamento e danni da vibrazioni grazie ai primi natanti a zero emissioni, il progetto di boat sharing elettrico di Enel è candidato a vincere uno dei cinque premi Bloomberg Major Challenges per l’innovazione urbana.

4. mondo erboristeria

Viola Lavanda La lavanda, la cui specie maggiormente coltivata ed utilizzata in Italia è rappresentata dalla Lavandula officinalis, è una pianta erbacea aromatica, che produce fiori dal tipico colore compreso tra l’azzurro ed il lilla, che da essi stessi prende il proprio nome.

La lavanda è ricca di proprietà benefiche e può essere utilizzata per la cura della persona e della bellezza; conosciuta fin dalle epoche passate, pare che il suo nome derivi dal suo utilizzo per detergere il corpo, che la vedeva in particolare impiegata per profumare l’acqua in cui gli antichi romani si immer-

gevano per il bagno. I documenti dell’epoca testimoniano come la lavanda venisse impiegata per la realizzazione di un medicinale adatto a combattere nausea, singhiozzo e dolori intestinali.

Gli utilizzi di questa “pianta amica” sono davvero tanti e – anche se è piuttosto diffuso il suo utilizzo – generalmente ci si dimentica di alcune caratteristiche che la rendono indispensabile a quanti preferiscono curarsi del proprio corpo in maniera naturale.

L’olio essenziale di lavanda, per esempio, è da secoli noto per le sue proprietà curative in caso di scottature ed infiammazioni della pelle. Poche gocce, ancora meglio se diluite in un olio vegetale di base - come del semplice olio extravergine d’oliva - possono essere impiegate per strofinarle sulla pelle in caso di prurito causato dalle punture di zanzara al fine di ottenere un immediato beneficio.

Esso è inoltre considerato come l’olio essenziale rilassante per eccellenza e per questo viene ampiamente utilizzato per effettuare massaggi al fine di decontrarre i muscoli e come aggiunta ai sali da bagno da utilizzare per un

pediluvio serale, affinché la sensazione di stanchezza e pesantezza avvertita agli arti inferiori possa essere alleviata il prima possibile. L’olio essenziale di lavanda è portentoso poi in caso di mal di testa provocato da stress e tensione. E’ sufficiente strofinarne una o due gocce sulle tempie per ottenere i primi benefici.

Nella pratica dell’aromaterapia la lavanda viene utilizzata per profumare e rinfrescare gli ambienti della casa, ma anche in caso di insonnia. E’ possibile vaporizzare dell’acqua floreale alla lavanda nella propria stanza o sul cuscino, prima di andare a dormire. Può essere altrettanto utile spruzzarne un pochino su di un fazzoletto di stoffa da tenere vicino al cuscino o sul comodino durante le ore notturne. L’acqua floreale

di lavanda e l’olio essenziale di lavanda vengono spesso consigliati in caso di dolori reumatici: devono essere utilizzati per effettuare delicati massaggi sulle aree maggiormente interessate dal fenomeno. L’efficacia degli estratti di lavanda sui dolori reumatici è legata alle sue proprietà antireumatiche e antinfiammatorie.

Per quanto riguarda i fiori di lavanda, essi vengono raccolti e lasciati essiccare dopo averli riuniti in mazzetti. Sono utilissimi per comporre dei sacchetti fai-da-te per profumare armadi e cassetti, mentre i rametti di lavanda, una volta essiccati, possono essere impiegati per comporre dei piccoli fasci da abbellire con nastri colorati e da utilizzare per profumare la biancheria o semplicemente per decorare la casa.

mondo riuso riciclo .5

Bookcrossing, tutti i colori della letteratura Bookcrossing significa letteralmente, dall’inglese, incrocio di libri – ovvero la condivisione dei libri che si sono letti e che si ha voglia di far conoscere ad altri al di fuori dei circuiti “canonici”.

Praticare il bookcrossing significa entrare a far parte di una grande famiglia di amanti della letteratura, che sentono il libro come un bene da far circolare e non qualcosa da possedere e conservare su uno scaffale. Quindi, quando trovate un libro “abbandonato” su una panchina in un parco o su un sedile del treno e vi vine voglia di leggerlo, non meravigliatevi e non sentitevi in col-

pa: siete anche voi stati toccati dal bookcrossing.

Diceva Arthur Bloch che “non si perde mai nessun libro prestandolo”. Nato nel 2001 come pratica diffusa con Ron e Kaori Hornbaker che, prendendo spunto da alcuni sistemi di tracciamento in rete, lanciarono il sito bookcrossing.com per incentivare lo scambio libero di libri. In Italia il fenomeno è misurabile frequentando la sezione italiana de www.bookcrossing-italy-com, che conta più di 21.000 iscritti.

Il libri si possono trovare casualmente ma anche “frequentando” le Official Crossing Zone segnate sul sito web, città per città. Anche se lo scambio è libero è possibile registrasi e seguire le tracce del libro “prestato” o di quello che si è preso in prestito dalla comunità, condividendo con gli altri lettori opinioni e conoscenze.

Le regole per un buon “bookcrossaro” sono essenzial-

mente 3 – dette leggi delle “3 L”. 1) Leggi un buon libro; 2.

Legalo al BCID, aggiungendo le tue impressioni 3. Liberalo, lasciandolo a disposizione degli altri lettori.

In diverse città ci sono ormai dei gruppi che organizzano incontri e e diverse iniziative che favoriscono l’interazione degli aderenti al bookcrossing: si tratta di piacevoli e illuminanti momenti di confronto che possono variare , un modo “libroso” di stare assieme. L’’idea di tutta questa organizzazione è che le idee, come la letteratura, non siano una proprietà personale ma del genere umano e che – a prescindere dal tempo, dal luogo e dalla lingua – il pensiero della essere comunque lasciato libero di circolare.

Attualmente è molto utilizzata la pagina facebook del bookcrossing, dove si possono facilmente reperire informazioni su appuntamenti e novità. E’

interessante notare che in alcuni luoghi sono state attrezzate vere proprie librerie di strada : si tratta di punti di scambio aperti, nei quali è di essenziale importanza che ci siano più libri possibili – per aumentare la possibilità di scelta e scambio. Generalmente le persone non amano separarsi dai propri libri preferiti, e questo può portarli a disfarsi solamente dei libri che ritengono inutili o che non gli sono piaciuti: non è questo lo spirito del bookcrossing!

Sebbene l’idea che soggiace ad una piccola libreria libera è che i libri vengano presi in prestito e poi restituiti, solitamente si dispera di rivederli.

Falso: si può rimanere davvero sorpresi dall’alto quantitativo di libri che si vedono ricomparire sui vostri scaffali. Tipico da bookcrossari.

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mostra mercato

30 NOVEMBRE 2014

apertura al pubblico dalle 8.00 alle 19.00 allestimento dalle 6.00 alle 8.00 ANTIQUARIATO - RIGATTERIA - COLLEZIONISMO MODERNARIATO - HOBBISTICA - ARTE - USATO E/O D'OCCASIONE PER FINALITA' DI RECUPERO RICICLO E RIUSO

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VERSIONE: AM CS 25/02/2014

Con la sottoscrizione del presente gli Hobbisti e i Riutilizzatori dichiarano sotto la loro responsabilità: - Che la loro partecipazione ala Fiera avviene a titolo di privato e che quindi ogni vendita e/o scambio che durante la Fiera verrà effettuata si intende fatta non nell’ambito dell’esercizio di un’impresa; ciò stante l’attività in questione non rientra nella sfera di applicazione dell’iva ai sensi del D.P.R. 633/72. Per la stessa ragione anche il trasporto di quanto sarà oggetto di vendita e/o scambio non è ricompreso nella disciplina del D.P.R. 627/78 (bolla accompagnatoria delle merci viaggianti); - Che gli oggetti che verranno scambiati e/o venduti non hanno alcun valore storico e archeologico, e che non si tratta di animali, alimentari sfusi, materiale pornografico e armi; Limitatamente agli Hobbisti, di conoscere e di attenersi al rispetto della Legge Regionale dell’ Emilia Romagna n°12 del 25/06/2009 e successive modifiche (tra le quali: legge regionale n° 4 del 24 maggio 2013).

Sollevano, quindi, gli Organizzatori della Fiera da qualsiasi responsabilità derivante da comportamenti in contrasto con le dichiarazioni rese e, comunque, in contrasto con gli obblighi derivanti dalla legislazione vigente, assumendosene piena responsabilità per ogni eventuale provvedimento di qualsivoglia natura che dovesse essere preso dall’Autorità competente a seguito di violazioni di leggi e regolamenti. Riconoscono che gli Organizzatori avranno diritto di rivalersi nei loro confronti per ogni conseguenza dannosa che dovesse loro derivare dai suddetti comportamenti. Riconoscono, infine, che qualsiasi violazione degli obblighi di legge, salva ogni altra sanzione, facoltizzerà gli Organizzatori ad allontanarli immediatamente dalla Fiera, con divieto di partecipazione alla medesima. ................................................, ......................................................., ......................................................................................................................., ......................................................................................... (luogo) (data) (nome cognome) (firma)

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mondo vacanza slow .7

Un tuffo nel blu Avete già cominciato a pensare alla ferie estive? Per chi fa dello spirito green una bandiera sono davvero tante le associazioni, onlus e piccole realtà che propongono idee ed itinerari a chi vuole una vacanza davvero “diversa”.

A chi ama il contatto con la natura propongono di dedicarsi allo studio e alla cura degli animali, se arte e artigianato appassionano, ecco arrivare il tempo e l’occasione per mettersi alla prova, se si è un po’ insofferenti al grande ho-

tel ci si può orientare verso le guest house, finanziando le economie locali. All’estero si può sperimentare il volontariato oppure viaggiare fuori dai canoni, in gruppo con un mediatore culturale o da soli, in ogni caso incontrando comunità locali, confrontandosi e scambiando pensieri, sogni.

Con valigie leggere, pronti a raccogliere sorprese.

Fra le diverse opportunità c’è quella di entrare in contatto con i cetacei nel loro ambiente: il Golfo di Corinto, nello Ionio, è un bacino semichiuso ricco di tursiopi, stenelle e delfini comuni. Questo grazie ai campi di ricerca e conservazione promossi dall’ associazione Tethis, che abbina approccio e metodo scientifico alla passione per il mare. Le giornate si sviluppano con uscite giornaliere a bordo di gommoni a chiglia rigida, per avvistare i cetacei, fotogra-

farli, monitorarli e studiarne i comportamenti. I dati raccolti vengono poi discussi a terra, in compagnia dei ricercatori, che tengono lezioni di biologia marina – anche se viene lasciato un grande margine al tempo libero. Per tutta l’estate, persone di varie nazionalità si danno appuntamento a Galaxidi (a soli 30 km dal sito archeologico di Delfi), la stazione di ricerca con appartamenti che distano solo 300 metri dal mare.

Per restare in Italia, la Basilicata è una meta poco conosciuta ma offre la chance offerta dai Campi Avventura in collaborazione con il WWF nell’Oasi di Bosco Pantano, a Policoro (MT). Innanzitutto, il contesto: si tratta di una foresta planiziale che sconfina su un mare cristallino. Quindi, le attività: sport all’aria aperta come tiro con l’arco, mountain bike, vela e canoa. Ma an-

che equitazione, con attività di maneggio e corsi. Oppure collaborazione con i veterinari del centro di recupero della fauna selvatica, nella cura di tartarughe marine e di uccelli rapaci, che, una volta guariti, vengono rimessi in libertà.

Tutte queste attività sono gratuite, solamente le eventuali escursioni richiedono un pagamento, ad esempio ai celebri Sassi di Matera. Si pernotta nella foresteria dell’oasi WWF, che dista solo 300 metri dal mare e si compone di casette di legno (indicate alle famiglie) e grandi tende attrezzate con letti a castello. Le aree comuni comprendono spazi per la ristorazione, docce all’aperto, docce coperte dotate di acqua calda, lavanderia. La zona è di alto pregio naturalistico, con boschi, dune che lambiscono la spiaggia e fondali trasparenti.

8. mondo alimenti bio naturali

Dieta a colori: il giallo Quando facciamo la spesa dovremmo tutti iniziare ad osservare con più attenzione i colori che mettiamo nel carrello.

Una buona proporzione fra la frutta e la verdura di colori diversi è in grado di farci stare bene, se non meglio rispetto a quando seguiamo una dieta... monocolore!

La frutta e la verdura rappresentano, insieme ad altri gruppi di alimenti, l’essenza del concetto di dieta mediterranea, una dieta da promuovere e prediligere in tutte

le fasi della vita. Sia la frutta che la verdura costituiscono una parte importante dell’alimentazione e i loro benefici per la salute diventano ogni giorno più evidenti.

I nutrienti sono stati considerati spesso gli unici elementi da tenere in considerazione per determinare l’importanza dietetica di un alimento, mentre in realtà esistono altri tipi di componenti denominati “non nutrienti”, che svolgono un ruolo estremamente utile ai fini del benessere. In certi casi possiedono importanti proprietà fisiologiche e per questo si considerano sostanze bioattive.

Se si tratta di composti di origine

vegetale, sono denominati “fitochimici”. Alcuni di essi sono particolarmente interessanti perché, oltre a possedere le qualità menzionate prima, sono responsabili del colore di frutta e verdure.

I frutti e gli ortaggi caratterizzati dai colori giallo e arancio - zucca, arancia, pesca, albicocca, nespola, pompelmo, nettarina, peperone, melone, limone, carota, kaki, clementina, mandarino – sono fra quelli fondamentali per il benessere psico-fisico di tutti noi.

I fitochimici responsabili della colorazione arancione di questa tipologia cromatica – chiamiamola così – di frutta e verdu-

re sono l’alfa e il beta-carotene (phytochemical) che possiede un’elevata azione antiossidante e provitaminica, grazie alla quale protegge le cellule dal danno causato dai radicali liberi.

Il beta-carotene, dal punto di vista chimico è il precursore (sostanza da cui ne viene prodotta un’altra attraverso il metabolismo) della vitamina A, che partecipa alla crescita, alla riproduzione e al mantenimento dei tessuti; interviene, inoltre, nella funzione immunitaria e nella visione.

Il beta-carotene viene assorbito con i grassi presenti nella dieta.

Un’altra famiglia di composti molto importante che caratte-

mondo alimenti bio naturali .9

e l’arancio rizza questo gruppo di alimenti è quella dei flavonoidi. I flavonoidi ostacolano la formazione dei radicali liberi e la loro azione avviene principalmente a livello gastrointestinale.

Tutti i frutti di questo colore, dagli agrumi alle pesche, danno energia e dissetano.

In ogni stagione è disponibile frutta o verdura giallo-arancione e se ne consiglia un’assunzione costante, dal momento che, come abbiamo visto, contiene sostanze importanti per la vista o in grado di abbassare i rischi di patologie cardiovascolari, tumorali e rallentare l’invecchiamento.

Curiosità: il termine arancia proviene, attraverso l’arabo “narangi”, dal sanscrito “narag’a” che significa “frutto favorito dagli elefanti”.

Al sapore di arancio anche una leggenda siciliana: una fanciulla poverissima, non avendo abiti e gioielli da indossare per le sue nozze, si adornò i capelli e i vestiti con i profumatissimi fiori d’arancio. Da qui la tradizione tuttora viva.

Il primo albero di kaki è stato impiantato in Italia intorno al 1871 nel giardino di Boboli a Firenze.

APPUNTAMENTI POMERIGGI ALLA “LUCERTOLA”

dal 10/04/2014 alle 16:00 al 22/05/2014 alle 19:00

Centro la Lucertola, via Romolo Conti 1- Ravenna APPUNTAMENTI

Giovedì 8 maggio: “Evviva la Pop Art”, Laboratorio artistico creativo ispirato a questa corrente artistica del dopoguerra.

Giovedì 22 maggio; “Dalla terra al fiore”, Laboratorio di manualità creativa con la creta.

SISTEMA DELLE ACQUE COME STRUMENTO DI DIFESA DELLA CITTÀ dal 15/04/2014 alle 18:00 al 14/05/2014 alle 20:00

Circolo Ufficiali dell’Esercito, via Marsala 12 - Bologna Restituire ai Canali di Bologna ed alle sue acque la centralità ed il ruolo da sempre svolto nell’evoluzione storica della città. È questo il filo conduttore del ciclo di conferenze che avrà inizio, la prossima settimana, a Palazzo Grassi, sede del Circolo Ufficiali dell’Esercito, via Marsala 12 a Bologna.

PROGRAMMA: 14 maggio, h. 18,00: “Il canale delle moline: origine ed attività delle università delle moline e delle moliture” a cura della dott.ssa Maria Cecilia Ugolini; L’evento offrirà, inoltre, l’occasione per visitare una delle più antiche (XIII sec.) e suggestive dimore bolognesi.

Per partecipare alla conferenza è obbligatoria la prenotazione via mail eventi@consorzireno-savena.it (È gradito, per gli uomini, l’uso della giacca e della cravatta).

CONGRESSO NAZIONALE DELL’UNIONE ITALIANA DEGLI ESPERTI AMBIENTALI

dal 08/05/2014 alle 09:00 al 09/05/2014 alle 17:30

Hotel Holiday Inn, viale Vespucci 16 - Rimini L’Unione Italiana degli Esperti Ambientali, in occasione del 65° anniversario dalla fondazione, celebrerà il suo XXXIV Congresso Nazionale a Rimini l’8 e 9 maggio 2014. Gli argomenti proposti, in linea col 7° Programma di Azione per l’Ambiente, rappresentano un tentativo di stimolare le componenti del “Sistema Nazionale delle Agenzie Ambientali” ma anche tutto il mondo circostante, comunque interessato alla conservazione dell’ambiente, ad una riflessione sulla necessità di superare il grave stallo attuale e le perduranti differenze strutturali, operative e procedurali per rafforzare la credibilità e l’immagine del Sistema in tutto il Paese.

BUONE PRATICHE DI EFFICIENTAMENTO DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA

09/05/2014 dalle 09:00 alle 13:00

Sala del ridotto - Teatro Magnani - Piazza Verdi 1 - Fidenza (PR) Light-is, Associazione Professionale Illuminazione Sostenibile, organizza il 9 maggio a Fidenza un workshop sull’illuminazione eco-sostenibile. Il workshop è patrocinato dalla Regione EmiliaRomagna e dal Comune di Fidenza. Il seminario di studio e approfondimento, che si svolgerà dalle 9 alle 13 presso la Sala del ridotto al Teatro Magnani, si parlerà dei nuovi strumenti e delle opportunità di riqualificazione dell’illuminazione pubblica tramite l’efficienza energetica e degli esempi virtuosi di buone pratiche. Per questioni di disponibilità dei posti a sedere, si prega di inviare la propria adesione entro il 7/5/2014 compilando la form d’iscrizione posta nella pagina Web: http://Lightis.eu

10. mondo risparmio energetico

Campi fotovoltaici,

l’azzurro del cielo sul verde dei prati Ci stiamo abituando pian piano a considerarli parte integrante del paesaggio ma – diciamola tutta – se è bello veder riflesso il cielo nei pannelli fotovoltaici in piccoli spazi, magari chiusi in città, fa un certo effetto osservare quanto essi si allunghino sulle colline verdeggianti di alcune delle nostre regioni.

Sono davvero tanti gli studi che hanno cercato di armonizzare l’installazione dei campi fotovoltaici nell’ambiente naturale di casa nostra ma – ad oggi – non si è ancora

trovata la giusta misura che soddisfi le esigenze energetiche con la protezione del paesaggio.

Inoltre, l’impatto ambientale di un impianto ad energia solare deve essere valutato considerando l’intero ciclo di vita e in particolare la fase di costruzione dell’impianto, la fase in cui l’impianto è installato e produce energia e, infine, la fase di dismissione.

L’impatto che deriva dalla costruzione di un impianto fotovoltaico è paragonabile a quello generato dalla produzione di un qualsiasi prodotto dell’industria chimica. Durante la lavorazione dei pannelli, infatti, vengono utilizzate sostanze molto tossiche, che richiedono particolari misure di sicurezza per la tutela dei lavoratori, dell’ambiente e delle persone che lo abitano. A seconda della tipologia dei pannelli vengono utilizzati acido cloridrico e triclorosilano, silano, fosfina e diborano. Le sostanze utilizzate per i pannelli non al silicio sono ancora più tossiche e inquinanti di quelle sopra citate: seleniuro di idrogeno e cadmio, entrambi tossici e cancerogeni. Tuttavia i benefici ambientali generati

nel tempo di vita di un sistema fotovoltaico (mediamente pari a 20-25 anni) sono già ora largamente superiori al danno provocato nelle fasi di produzione dei pannelli.

Al momento della dismissione dell’impianto, bisognerà trattare il pannello come un rifiuto speciale.

Per quanto riguarda la fase operativa dell’impianto, l’unico impatto è quello sul paesaggio, che varia a seconda della tipologia, dell’estensione e della collocazione degli impianti. I parchi fotovoltaici sono impianti di notevole dimensione, che vengono solitamente installati a terra su ampi spazi aperti sottraendo, pertanto, il territorio ad altri usi.

L’impatto visivo delle centrali fotovoltaiche è comunque minore rispetto a quello delle centrali termoelettriche o di qualsiasi altro grande impianto industriale; questo è dovuto essenzialmente al fatto che gli impianti sono molto più bassi di un impianto industriale.

L’impatto visivo degli impianti di piccole e medie dimensioni è sicuramente inferiore a quello di un grande impianto e con alcuni accorgimenti i pannelli fotovoltaici e

solari possono inserirsi bene nel paesaggio. Le Regioni si sono quindi munite di studi specifici per verificare se e dove i campi possono essere inseriti senza apportare danni all’aspetto complessivo del territorio.

Occorre comunque valutare la compatibilità paesaggistica di ogni impianto, ad esempio limitando l’uso dei pannelli fotovoltaici nelle città d’arte, nei centri storici o nelle zone ad elevato valore naturalistico, sfruttando, invece, le aree marginali non utilizzate, come i tetti di capannoni o le aree da bonificare, o installando i pannelli sui tetti delle case delle aree urbane.

L’integrazione architettonica degli impianti fotovoltaici negli edifici permette di ridurre notevolmente il loro impatto visivo. Infatti, un impianto si dice integrato quando i moduli fotovoltaici diventano elementi strutturali dell’edificio stesso, come ad esempio tetti, facciate e finestre. In questo modo, il pannello fotovoltaico da elemento estraneo diventa parte integrante dell’edificio.

notizie dal mondo .11

Mondiali di calcio in brasile: sostenibile si puo’?

Organizzare delle manifestazioni a impatto zero è il nuovo diktat sociale e i Campionati Mondiali di Calcio – Brasile 2014 non mancano certo all’appello, Al momento, infatti, saranno i “più ecologici della storia” , come ha promesso la FIFA: dalla scelta della mascotte all’utilizzo del fotovoltaico negli stadi, sono tante le novità introdotte per questa occasione davvero speciale.

Già alle Olimpiadi di Londra 2012 il messaggio era stato chiaro: rendere più sostenibili i giochi olimpici si può: dalle posate ecocompatibili ai percorsi pedonali e ciclabili per raggiungere i luoghi delle gare, dalla distribuzione gratuita dell’acqua a uno scrupolosis-

simo progetto di raccolta differenziata, riciclo e riuso delle migliaia di tonnellate di rifiuti prodotti. Tutto all’insegna del green way of life.

I prossimi campionati mondiali di calcio, che si giocheranno in Brasile nel 2014, non saranno da meno, come ha annunciato più volte il segretario generale della Fifa Jerome Valcke, garantendo che la gestione dell’intera manifestazione sarà all’insegna della sostenibilità e della tutela dell’ambiente.

Per quanto riguarda i dodici stadi (in costruzione o ristrutturati), l’obiettivo è stato quello di renderli più ecologici possibile utilizzando fonti di energia rinnovabile, il solare innanzitutto, riducendo o compensando le emissioni di CO₂, e via dicendo.

Per esempio, lo Stadio Arena Pernambuco nella città di Recife, Nord-Est del Brasile, ospiterà quattro partite della fase a gironi e ha un impianto fotovoltaico da un Megawatt picco.

Per quantificare: consideriamo che una famiglia consuma in media circa 1 Kilowatt/ora di energia. Con 1 Megawatt di energia prodotta si possono soddisfare i consumi energetici di 1.000 famiglie per un’ora.

L’impianto solare ha avuto un costo di circa 10 milioni di real brasiliani (3,8 milioni di euro).

Nello storico stadio di Belo Horizonte, costruito nel 1965 e ristrutturato per l’occasione, si è scelto di utilizzare solo materiale a chilometro zero e di riutilizzare i materiali rimossi, o scartati durante i lavori, per altre applicazioni: dal calcestruzzo alla terra ai vecchi sedili, che sono stati donati a palestre o scuole del luogo.

Non mancherà un sistema di raccolta delle acque piovane e in futuro verranno installati sul tetto 6mila pannelli solari che forniranno energia allo stadio e alle abitazioni vicine.

Un altro punto di forza sarà l’alimentazione biologica: i servizi di catering degli hotel ac-

creditati all’evento, così come i principali ristoranti delle città coinvolte, utilizzeranno essenzialmente alimenti bio.

Anche i trasporti saranno più verdi che mai: è stato già siglato l’accordo tra Boeing e GOL Airlines (compagnia di voli brasiliana), che lavoreranno insieme per incrementare la fornitura di biocarburante sostenibile per l’aviazione. La collaborazione prevede di impegnare biocarburante su circa 200 voli per i campionati mondiali di calcio, ma anche di incorporare l’impiego di biofuel nel 20% dei suoi voli durante le Olimpiadi che si terranno a Rio de Janeiro nel 2016.

Anche la mascotte dei Campionati è stata scelta in chiave sostenibile: è infatti l’armadillo a tre fasce o “tatu-bola”, una specie particolarmente vulnerabile e a rischio estinzione che abita le aree nord orientali del Brasile. Il suo nome è Fuleco: mix di “futebol” e ecologia.

12. mondo pnl e area psico meditazione yoga

Cromoterapia e benessere Che la luce sia una fonte di energia non è un segreto: ce lo insegnano le piante e – in generale – il mondo della natura.

E’ relativamente recente però la diffusione della consistenza scientifica delle teorie relative alla cromoterapia, ossia quella medicina alternativa naturale e non invasiva che utilizza la i colori come fonte di energia per riequilibrare lo stato energetico dell’individuo.

Secondo questa medicina olistica, i colori non sono altro che onde elettromagnetiche, ciascuna caratterizzata da una propria frequenza vibrazionale utilizzabili per trattare squilibri fisici e mentali, favorendo il miglioramento e la

conservazione di uno stato di benessere globale della persona, agendo contemporaneamente a livello fisico, mentale e spirituale.

I pensieri, gli stati emotivi e fisici sono tutti caratterizzati da vibrazioni con frequenze corrispondenti a diverse tonalità di colore.

Condizioni di disagio, malessere e stress sono sempre riconducibili a un’alterazione della vibrazione originaria. Durante un trattamento cromoterapico, dopo aver individuato gli scompensi energetici si scelgono i colori che possono compensare tali alterazioni.

I benefici della cromoterapia derivano dal fatto che essa può essere praticata ad ogni età e aiuta a favorire un miglioramento generale delle condizioni fisiche, riportare armonia ed equilibrio nella sfera emotiva donando forza interiore favorendo una graduale apertura verso il mondo circostan-

te e gli altri. Inoltre essa aiuta a individuare e rimuovere fattori di stress e a proporre un modello comportamentale positivo. Tutto questo porta al miglioramento dell’autostima, riducendo anche il bisogno, in quanti la praticano correttamente, di assunzione di farmaci innescando un processo di autodeterminazione nella gestione di semplici e/o complessi disturbi psico-somatici.

I colori possono essere assorbiti dal nostro organismo in diversi modi: attraverso le irradiazioni luminose fatte con speciali apparecchiature e filtri, attraverso gli alimenti, ossia mangiando cibi con il loro colore naturale, attraverso la luce solare poiché questa luce racchiude nel suo spettro tutti i colori, attraverso l’acqua solarizzata, ossia irradiata con un’irradiazione luminosa di un preciso colore che la carica di quella energia.

La Cromoterapia ad irradiazioni luminose consiste nell’utilizzazione dell’energia delle onde elettromagnetiche della luce che, all’interno di una precisa lunghezza d’onda, penetra nei tessuti creando le condizioni di interagire con le cellule ripristinando l’equilibrio elettrico e chimico dell’omeostasi cellulare, migliorandone le funzioni biologiche.

La Cromoterapia, così intesa, non cura i sintomi ma scende alle radici dello squilibrio e non lascia, come alcuni farmaci, residui dannosi che il corpo deve faticosamente eliminare. Non ci si deve stupire di fronte al fatto che le irradiazioni colorate agiscono sui nostri stati emotivi, sull’andamento del nostro stato psichico e sul corpo favorendo così l’equilibrio e il benessere fisico.

il medico risponde/mondo medicina .13

Integratori alimentari sotto esame Una buona alimentazione è uno degli elementi fondamentali del benessere personale.

Questo principio è ripetuto talmente spesso dai medici e nelle rivista che trattano di salute e benessere che – a lungo andare – perde un po’ di valore. Si dà infatti per scontato che ciò che introduciamo sia utile al nostro organismo per assolvere alle sue funzioni ma – con un pizzico di presunzione – non ci rendiamo conte che, in momenti precisi della nostra vita, sarebbe necessario apportare delle variazioni sul tema alimentazione, per seguire e assecondare le diverse esigenze del nostro corpo.

Una volta che ci si rende conto che manca qualcosa ad oggi si ricorre sempre più spesso all’intro-

duzione di integratori alimentari.

Ma è davvero tutto oro quello che luccica?

Al momento, alcune di quelle sostanze integrative che sono parcheggiate in un limbo di definizione, che non devono avere effetto terapeutico ma devono completare i nutrienti carenti della dieta, dal costo esoso, talvolta non rispondenti alla loro reale efficacia sono di nuovo oggetto di attenzione.

Ricercatori finanziati dall’UE hanno scoperto che i composti che si trovano in alcune piante e preparazioni botaniche, come gli integratori alimentari vegetali, possono essere nocivi per la salute. In particolare sono finiti sotto accusa i alchilbenzeni e gli alcaloidi pirrolizidinici: secondo degli studi dell’Università di Wageningen nei Paesi Bassi e dall’Università degli Studi di Milano in Italia, in alcuni composti sono presenti a livelli tali da aumentare l’incidenza

di cancro al fegato.

Il team ha esaminato vari integratori alimentari vegetali contenenti basilico, finocchio, noce moscata, sassofrasso, cannella o calamo, o i loro oli essenziali come ingrediente principale. Secondo loro, alcuni di questi prodotti contengono livelli relativamente alti di alchilbenzeni. Il paradosso inspiegabile è che queste sostanze sono bandite nell’UE come aromatizzanti degli alimenti (estragolo e metileugenolo), mentre non ci sono ancora limitazioni negli integratori vegetali.

Inoltre, assumere integratori di vitamine e minerali tutti i giorni potrebbe far aumentare il rischio di sviluppare il cancro al seno: è quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia, e pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.

I ricercatori hanno seguito più di 35.000 donne di età compresa

tra 49 e 83 anni per un periodo di dieci anni. Nel corso dello studio 974 donne si sono ammalate di cancro. Dall’incrocio dei dati rilevati su stile di vita, attività fisica, abitudine al fumo e alimentazione delle donne sotto osservazione è emerso che le signore di mezza età che avevano assunto regolarmente gli integratori avevano fatto registrare il 19% in più di probabilità di sviluppare il tumore al seno.

Il legame tra l’uso di multivitaminici e l`insorgenza del tumore è risultato significativo, spiegano i ricercatori, anche quando sono stati presi in considerazione altri fattori di rischio per l’insorgenza del cancro come il fumo o la familiarità della malattia.

Gli esperti raccomandano però che è presto per preoccuparsi troppo ma far ricorso a dosi extra di frutta e verdura al posti di pilloline e fialette non dovrebbe essere uno sforzo eccessivo per nessuno.

14. mondo risparmio energetico

L’Italia a energia pulita Sono Forlì (con 1 milione e duecentomila euro) e Bologna (con 1 milione e settantamila euro) i Comuni emiliani che hanno destinato la quota maggiore di finanziamenti pubblici a valere sui Fondi strutturali europei 2007/2013 per la realizzazione di progetti in tema di efficienza energetica e produzione di energia da fonti rinnovabili.

A raccontarlo Officinae Verdi, la Energy Efficiency Company nata dalla

joint venture UniCredit e WWF Italia.

Secondo la loro ricerca l’Emilia Romagna ha destinato complessivamente all’asse Energia 42 milioni di euro per 350 progetti, il 3% di 1,5 miliardi di euro di finanziamenti monitorati (dati Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero dello sviluppo economico).

A livello nazionale, le Regioni che hanno destinato la percentuale maggiore di fondi al tema dell’energia sostenibile sono il Piemonte con 265 milioni di euro (più del 10% di 2,5 miliardi di euro di finanziamenti monitorati), l’Umbria con 64 milioni di euro (il 9% di 674 milioni di euro) e il Trentino Alto Adige con 47 milioni di euro (il 7% di 637 milioni di euro).

L’Emilia Romagna è tra le Regioni più virtuose dal punto di vista normativo: Lazio e Umbria hanno introdotto obblighi sull’uso dell’energia da fonti rinnovabili, ma non prevedono parametri di efficienza energetica, né

controlli in caso di mancata certificazione energetica. Veneto, Toscana, Campania, Calabria e Marche hanno emanato Linee Guida per l’edilizia sostenibile, che devono essere adottate dai regolamenti comunali per entrare in vigore. Le altre Regioni si limitano a dare semplici indicazioni sullo sviluppo delle fonti rinnovabili (fonte Rapporto Efficienza Energetica Enea 2013).

“Quella dell’Italia a “energia pulita” – ha dichiarato Giovanni Tordi Amministratore Delegato di Officinae Verdi – è una mappa articolata e complessa, che è necessario monitorare perché ad oggi ammonta ancora a 4,4 Mtep/ anno di energia primaria risparmiata il gap che separa l’Italia dall’obiettivo europeo del 20% di efficienza energetica al 2020. Gli investimenti in energie rinnovabili ed efficienza energetica – ha aggiunto Tordi - possono far ripartire la nostra economia grazie ad un modello di sviluppo diffuso a basso

impatto ambientale ma ad alto tasso di occupazione e innovazione tecnologica, con importanti possibilità di ricerca applicata: i soli interventi per la riqualificazione energetica degli edifici hanno mobilitato, al 2013, 19 miliardi di euro di investimenti e attivato tra diretto e indotto 280mila posti di lavoro (dati Servizio studi della Camera dei Deputati)” .

Numeri destinati a crescere, dato che tra le priorità del Governo c’è la ristrutturazione e la riqualificazione energetica dell’edilizia scolastica: 42mila scuole, di cui oltre il 60% costruite prima del 1974 (dati Ecosistema Scuola 2014 Legambiente).

Secondo stime Cresme, con un investimento di 3,6 miliardi di euro sulle scuole più energivore, si otterrebbe un risparmio di 169 milioni di euro all’anno sulla bolletta energetica, pari ad un taglio del 13% sui consumi complessivi del settore.

mondo arredo e vita quotidiana bio naturale .15

La moda si fa sostenibile Per lungo tempo è parso che il binomio moda-sostenibilità fosse impossibile.

L’industria della moda è – in realtà - industria pesante: secondo molti la produzione tessile contribuisce a inquinare l’ambiente in maniera consistente e non è molto differente da un’acciaieria per impatto ambientale.

Negli anni sono state numerose le campagne lanciate da varie associazioni per chiedere alle grandi multinazionali della moda di assumersi impegni sostanziosi e concreti per inquinare di meno.

A pagare le conseguenze dell’inquinamento ambientale sopratutto i paesi asiatici come India, Cina e Pakistan dove sorgono la maggior parte delle fabbriche che producono tessile a basso costo

distribuito poi nei paesi ricchi. La moda sostenibile cerca di ribaltare questa filiera puntando a materie prime certificate, in fibre naturali biologiche e certificate o provenienti dalla catena del riciclo.

La tecnologia, diciamola tutta, è venuta in aiuto alla causa di rendere il mondo della moda più rispettoso delle risorse naturali, specialmente per quanto riguarda la scelta di prodotti e additivi per la lavorazione dei tessuti ma anche per quanto riguarda l’utilizzo di materiali da riciclare.

Così, dall’ingegno di studiosi lungimiranti, è stato possibile utilizzare delle insospettabili reti da pesca, recuperate dai fondali dei mari di tutto il mondo, per trasformarle in fili nylon 6 pronto per essere riutilizzato. Questo filato è stato poi utilizzato per realizzare la collezione di t-shirt ideata da Ondine de la Feld, archi-stilista

creativa e visionaria che ha creato due modelli per l’autunno inverno 2014-2015. La parte posteriore delle t shirt e le maniche sono in lana merino e sul lato in filo nylon 6 si trovano varie scritte come Be cool be eco, Plastic Love, I wear recycled fabric, Alive, Kiss e I feel good.

Tanto per capire i numeri di questa operazione: la FAO UNEP ha stimato che le reti da pesca disperse in mare sono pari a 640 mila tonnellate, ossia un decimo di tutti i rifiuti presenti nei mari, totalmente riciclabili. Insomma, un investimento per la natura e per le aziende.

Fra le varie aziende che stanno studiando e realizzando tessuti da materiali di scarto ce n’è una che ha avuto un’idea … vitaminica. Si tratta della “Orange Fiber”, tra “le 10 idee che cambieranno la vita di dieci milioni di persone”.

Questo era lo scopo dell’iniziativa Changemakers for Expo Milano 2015, nata in occasione di Expo 2015, vinta proprio dagli abiti della giovanissima stilista catanese Adriana Santonocito, che ha presentato un progetto di impresa ad alto valore sociale e ambientale creato da giovani talenti under 30.

Orange Fiber è un progetto di moda che trasforma in trattamenti vitaminici per abiti e in materia prima tessile gli scarti agrumicoli, grazie a R&S e nanotecnologie. L’idea si deve ad Adriana Santonocito, 35 anni fondatrice e designer. Con lei Enrica Arena, 27 anni, co-fondatrice e responsabile comunicazione e impatto sociale; Stefania Cauzo, 27 anni, responsabile commerciale, contabilità e amministrazione interna; Manfredi Grimaldi, 32 anni, responsabile di filiera.

Mensile omaggio in abbinamento a La Pulce Il Fè Il Rò Il Rigattiere in edicola - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l a Socio Unico - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail info@edititalia.it - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: info@publimediaitalia.com – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà.

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