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NOVEMBRE 2014 mensile anno 5 numero 11
DOLCE NOVEMBRE redazione.biosfera@edititalia.it L’aria più fresca e i primi sbuffi di fumo dai camini ci ricordano che l’Autunno è entrato nel vivo! Il bello di questa stagione è che ci permette di provare i confortevoli piaceri dell’inverno accompagnati però da un clima più dolce, ideale per vivere ancora delle belle giornate all’aria aperta. Il nostro consiglio per fare il pieno di benessere e buonumore, anche in vista della stagione fredda a cui andiamo incontro è quello di approfittare di questo mese per fare
lunghe passeggiate nella natura, alla scoperta di animali, piante e antiche vestigia nascoste. Se vi è venuta voglia di cominciare subito, in questo numero troverete notizie e curiosità sull’antico castello di Gropparello, in territorio piacentino: non avete che da seguire i sentieri che portano al maniero e lasciarvi andare al gioco e all’avventura per grandi e bambini. Gli sbalzi termici e gli impegni scolastici che si fanno più intensi possono nascondere però anche qualche pic-
cola insidia per i nostri figli, come la difficoltà ad avvicinarsi ad una colazione sana, che li aiuti a cominciare con il piede giusto: in questo numero troverete i consigli della psicologa per affrontare questo momento con il sorriso. Scoprirete poi, come di consueto, tanti piccoli segreti per la bellezza e il benessere: dagli alimenti che regalano tono e freschezza alle dritte per mantenere una pelle bella e sana anche in gravidanza, passando per la ricetta vegetariana, che
coniuga gusto e salute. Questo mese parliamo poi di problemi alimentari con un approfondimento su anoressia e bulimia. Il cuore della nostra rivista batte però, come sempre, per il biologico e l’ambiente che ci circonda: in questo numero parliamo in particolare di spesa salva clima, di polveri sottili, dell’aereo solare e tanto altro, che potrete scoprire semplicemente voltando pagina... Vi auguriamo un dolce novembre e una buona lettura!
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mondo ecologia .3
SALVIAMO L’AMBIENTE CON LA SPESA “GREEN” Con poche e semplici abitudini quotidiane possiamo fare molto per il nostro pianeta, tutelando le generazioni future A sorpresa, gli Italiani che ritengono che la tutela dell’ambiente possa aiutare l’economia a crescere e a creare posti di lavoro sono ben l’84 per cento rispetto a una media europea che si aggira intorno al 74 per cento. Siamo sempre più sensibili all’ambiente dunque e il dato sembra confermato dai comportamenti che quotidianamente mettiamo in atto: “l’inquinamento dell’aria è il principale problema ambientale per una maggioranza del 56 per cento degli italiani – spiega la Fondazione Campagna Amica, promossa da Coldiretti - e il 30 per cento degli italiani per ridurre l’emissione di gas ad effetto serra ha acquistato nel mese di settembre prodotti locali che non devono percorrere grandi distanze con mezzi inquinanti prima di giungere in tavola. Mentre il 31 per cento sostiene l’importanza di utilizzare mezzi pubblici al posto delle auto di proprietà. Con semplici accorgimenti nella spesa
di tutti i giorni e nell’acquisto degli alimenti ogni famiglia italiana può tagliare i consumi di petrolio e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di oltre mille chilogrammi (CO2 equivalenti) all’anno. Anche se la situazione resta preoccupante – conclude Campagna Amica - tre famiglie su quattro (73 per cento) hanno tagliato gli sprechi a tavola, con il 45 per cento che li ha ridotti mentre il 28 per cento li ha addirittura annullati. Secondo una analisi Coldiretti/Ixè emerge che tra chi ha tagliato gli sprechi l’80 per cento fa la spesa in modo più oculato, il 37 per cento guardando con più attenzione alla data di scadenza e il 26 per cento riducendo le dosi acquistate, mentre sono il 56 per cento quelli che riutilizzano quello che avanza”. Per salvaguardare il pianeta e assumerci le giuste responsabilità nei confronti delle generazioni future, Coldiretti ha stilato un de-
calogo di comportamenti suggeriti che prende il nome di “Spesa salva ambiente”.
dose per ridurre il consumo di imballaggi per quantità di cibo consumato
Ecco cosa possiamo fare anche noi per vivere in un mondo più sano:
6. Fare acquisti di gruppo (anche in condominio) per ridurre i consumi di energia nei trasporti per fare la spesa
1. Preferire l’acquisto di prodotti locali che non devono subire lunghi trasporti con mezzi inquinanti 2. Scegliere frutta e verdura di stagione che non consumano energia per la conservazione 3. Ridurre le intermediazioni fino a fare acquisti direttamente dal produttore, come nei mercati di Campagna Amica della Coldiretti, per evitare passaggi di mano del prodotto che spesso significano inutili trasporti 4. Privilegiare i prodotti sfusi che non consumano imballaggi come i distributori automatici di latte 5. Acquistare confezioni formato famiglia rispetto a quelle mono-
7. Riutilizzare le borse per la spesa e servirsi di quelle fatte con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale o di tela invece di quelle in plastica 8. Ottimizzare l’energia consumata nella preparazione e conservazione dei cibi con pentole e frigoriferi a basso impatto 9. Ridurre gli sprechi ottimizzando gli acquisti e riscoprendo la cucina degli avanzi per evitare che finiscano tra i rifiuti 10. Fare la raccolta differenziata per consentire il recupero di energia dai rifiuti prodotti.
4. mondo bellezza
PELLE SANA E BELLA ANCHE IN GRAVIDANZA CON I CONSIGLI DEGLI ESPERTI Prevenire e combattere macchie e smagliature con rimedi dolci, ma efficaci Durante la gravidanza la pelle risponde ai cambiamenti ormonali con smagliature, iperpigmentazione cutanea, trasformazioni in capelli e unghie. Sono per lo più alterazioni di tipo estetico e in parte regrediscono dopo il parto. Ma in che modo si possono prevenire alcuni di questi piccoli fastidi, per essere belle anche durante l’attesa e in tutta sicurezza per la salute del proprio bambino? L’argomento è ampiamente affrontato dal Ministero della Salute in un suo interessante dossier, nel quale spiega: “Fin dal primo trimestre di gravidanza può manifestarsi un aumento della pigmentazione della pelle. L’inestetismo può interessare alcune zone cutanee come le areole mammarie, i genitali, le ascelle, il labbro superiore, gli zigomi, la fronte e soprattutto la cosiddetta ‘linea alba’, la linea immaginaria che va dall’ombelico
al pube. I trattamenti, da effettuarsi alla fine della gravidanza e dell’allattamento, si basano sull’uso di creme schiarenti e peeling chimici. Molto importante è sempre la prevenzione che si basa sul non esporsi direttamente al sole durante la gravidanza, proteggendo sempre il viso con creme contenenti filtri ad alto fattore di protezione da applicare non solo al mare e in montagna, ma anche in città”. L’inestetismo probabilmente più temuto dalle donne in dolce attesa sono, però, le smagliature: “La loro comparsa è favorita dalla situazione ormonale che indebolisce le fibre elastiche, le fibre di collagene e i mucopolisaccaridi che formano il sostegno della cute – spiega il Ministero - La terapia migliore è sicuramente la prevenzione, perché una volta comparse le smagliature si possono solo
attenuare. Durante la gravidanza possono essere utilizzati solo prodotti cosmetici da applicare localmente, in particolare quelli a base di sostanze elasticizzanti come: acido boswelico, elastina, collagene, acido ialuronico, vitamina E e antiossidanti, olii (di oliva, di mandorle dolci e di germe di grano). Questi prodotti sono da usare con costanza, tutti i giorni. Anche gli stili di vita possono influenzare la comparsa delle smagliature – continua il Ministero - è importante avere un’alimentazione equilibrata ricca di acqua, proteine, vitamine e antiossidanti, tutti elementi che favoriscono l’elasticità della pelle, ed evitare il fumo. L’esercizio fisico è utile, ma senza sottoporsi a sforzi troppo intensi. Inoltre alcune attività sportive come il body building, il sollevamento pesi e il tennis, soprattutto se praticate in modo eccessivo,
rappresentano un importante fattore meccanico di stiramento per la cute e quindi favoriscono la comparsa delle smagliature”. Ma cosa fare se, dopo il parto, le smagliature sono ormai una realtà sulla nostra pelle? A questo proposito il dossier consiglia i peeling chimici a base di differenti tipi di acidi che favoriscono la sintesi del collagene. Possono inoltre essere effettuati trattamenti di radiofrequenza che attraverso il calore stimolano la cute a produrre collagene ed elastina. Anche i laser possono essere d’aiuto. In particolare i laser frazionali e il Dye laser, indicato nelle smagliature rosse per uniformare il colore. Infine possono essere utilizzati anche dei metodi di veicolazione transdermica per favorire la penetrazione delle sostanze elasticizzanti”.
mondo viaggi slow .5
ALLA SCOPERTA DI MAGICHE STORIE E CREATURE FANTASTICHE AL CASTELLO DI GROPPARELLO La roccaforte, immersa nel verde della Val Vezzeno, offre ai visitatori un viaggio nella storia, nel gusto e nel divertimento L’atmosfera autunnale, con la sua luce e i suoi colori, è l’ideale per partire alla ricerca di pievi e castelli disseminati fra boschi e valli. Fra i luoghi più suggestivi per una passeggiata nella storia ci sono certamente i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza: rocche, fortezze, regge e manieri come moderni “raccontafiabe” per un viaggio attraverso diverse epoche dal Medioevo al Rinascimento, dal Seicento Barocco al secolo dei Lumi, dal romantico Ottocento alla Belle Epoque fino al Novecento. Fra le tante esperienze che si possono vivere in questi luoghi, una visita al castello di Gropparello, in territorio piacentino, sarà una piacevole scoperta per grandi e bambini. Per iniziare, noi vi consigliamo una passeggiata a piedi nei sentieri della verdissima Val Vezzeno, in cui il maniero è immerso: lo vedrete pian piano spuntare sopra uno sperone di serpentino verde, a picco sul torrente. “Il ca-
stello è a pianta irregolare ed è un magnifico esempio dell’arte della fortificazione – spiega l’associazione Castelli del ducato di Parma e Piacenza - Le origini del Castello di Gropparello risalgono al secolo VIII e, nel tempo, fu possesso dei Fulgosi, dei Pallavicino, degli Sforza, dei Campofregoso, degli Attendolo, dei Gibelli”. Il castello ha tutto l’aspetto della roccaforte con doppia cinta muraria merlata, cortile, torri, torrione d’ingresso con doppio ponte levatoio, mastio e camminamenti di ronda scavati nella roccia. La sua parte più antica è certamente la torre, realizzata nel punto più alto della rupe, a sorveglianza di possibili arrivi di eserciti nemici dalla pianura padana; alla base della torre era scavata una cisterna per la raccolta dell’acqua, indispensabile per resistere a lunghi assedi. Oggi nel giardino che circonda il castello è stato aperto il primo
parco emotivo italiano, dove i bambini possono andare alla scoperta delle fiabe e dei miti nordici. “I piu grandi invece – continua l’associazione nella Taverna Medievale possono gustare deliziosi banchetti, come quello ‘dei Nobili’, sempre disponibile su prenotazione. Fra le esperienze più emozionanti che si possano fare al Castello c’è quella di dormire nella Torre del Barbagianni, sospesa tra il ponte levatoio e il cortile centrale”. Il divertimento per tutti è una costante del luogo: a novembre, in particolare, tanti sono gli eventi che vi faranno trascorrere piacevoli ore in compagnia di creature
fantastiche e magiche storie. Sabato 8 novembre, ad esempio, vi aspettano “Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda”, un banchetto a tema in costume, con animazione; mentre nelle domeniche del 9 e del 16 sarà la volta di “Merlino, Signore dell’Immortalità”, gioco di ruolo dedicato ai più piccoli. Il 22 novembre, invece, il castello aprirà le sue porte a quanti vorranno partecipare al banchetto a tema dantesco, dal suggestivo nome de “I Gironi dell’Inferno e i Gironi della Gola”: sarà lo stesso Sommo Poeta a condurre i turisti infernali nel mezzo della Selva Oscura, dove la luce non arriva e dove tutti, egli per primo, smarriscono la retta via. Per informazioni, costi e prenotazioni: Castelli del Ducato Parma e Piacenza, Tel: +39 0521 823221 0521 823220
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30 NOVEMBRE 2014
apertura al pubblico dalle 8.00 alle 19.00 allestimento dalle 6.00 alle 8.00 ANTIQUARIATO - RIGATTERIA - COLLEZIONISMO MODERNARIATO - HOBBISTICA - ARTE - USATO E/O D'OCCASIONE PER FINALITA' DI RECUPERO RICICLO E RIUSO
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mondo ambiente .7
ALLARME POLVERI SOTTILI, I CONSIGLI PER BATTERE IL “KILLER SILENZIOSO” Ecco i semplici accorgimenti da mettere in pratica ogni giorno a tutto vantaggio della salute e dell’ambiente Sono una minaccia invisibile ai nostri occhi, ma che ogni giorno, se non controllata, rischia di compromettere la nostra salute: si tratta delle cosiddette “polveri sottili”, ovvero tutte quelle particelle disperse nell’atmosfera (o accumulate nel suolo e nei corsi d’acqua) che hanno un diametro che va da pochi nanometri fino a 500 micron, originate in gran parte da residui della combustione. La loro ridottissima dimensione fa sì che possano penetrare nei nostri polmoni fino ad accumularsi nel sangue e raggiungere varie parti del nostro organismo, con effetti sia di tipo acuto, nei giorni in cui la concentrazione degli inquinanti è più elevata (aggravamento di sintomi respiratori e cardiaci in soggetti predisposti, infezioni respiratorie acute, crisi di asma bronchiale, disturbi circolatori e ischemici), sia di tipo cronico, per effetto di un’esposizione di lungo periodo (sintomi respiratori cronici quale
tosse e catarro, diminuzione della capacità polmonare, bronchite cronica, ecc.). Inoltre studi condotti negli Stati Uniti ed in molti Paesi europei hanno evidenziato un’associazione fra i livelli di inquinanti atmosferici e il numero giornaliero di morti o di ricoveri in ospedale per cause respiratorie e cardiovascolari. Per rimanere all’interno di parametri che rendano sicura la respirazione dell’aria, l’Emilia Romagna appronta ogni anno un piano “di attacco”, scaglionato nel corso dell’anno (dal 1° ottobre al 30 novembre e dal 7 gennaio al 31 marzo), che prevede limitazioni alla circolazione dei mezzi più inquinanti dal lunedì al venerdì, i “giovedì senz’auto” e le “domeniche ecologiche”. Ognuno di noi, può però, contribuire a limitare la dispersione di polveri sottili nell’aria che respiriamo a tutto vantaggio dell’ambien-
te e della nostra salute. Come? Un ottimo modo è quello di mettere in pratica i consigli dell’Arpa (l’agenzia regionale per la protezione ambientale). Eccoli: GUIDARE MENO Guidare di meno non significa stare a casa. Occorre cercare di combinare l’automobile con altre modalità di spostamento per andare dove si vuole: - carpool (usare in più persone la stessa auto ); - camminare o andare in bicicletta aiuta a mantenersi in forma; - usare i mezzi pubblici. GUIDARE MEGLIO Guidare meglio aiuta a ridurre l’inquinamento atmosferico: - accelerare gradualmente; - rispettare i limiti di velocità; - domandarsi se si ha la reale necessità di spostarsi in auto;
- programmare gli spostamenti; - mantenere l’efficienza dell’auto anche sottoponendola a verifiche periodiche come il bollino blu; - mantenere gli pneumatici alla corretta pressione; - cambiare e / o acquistare automobili scegliendo modelli meno inquinanti o a metano; RISPARMIARE ENERGIA Risparmiare energia aiuta a ridurre l’inquinamento atmosferico. Quando si bruciano combustibili fossili, si inquina l’aria. - spegnere la luce quando si lascia la stanza; - sostituire le lampadine con quelle a risparmio energetico; - spegnere il riscaldamento o l’aria condizionata in caso di non necessità; - usare il ventilatore e non l’aria condizionata; - installare miscelatori di aria sui rubinetti di casa.
8. mondo economia
FALSO ALIMENTARE, QUEI PRODOTTI CHE FANNO MALE AL PAESE Dal Parmesan cheese al Grana Pampeano, passando per la Mortadela siciliana e l’Italiano pasta, all’estero è tutto un “fiorire” di prodotti che si appropriano dell’immagine del nostro Paese, ma che di Italiano non hanno davvero niente, con conseguenze spesso molto pesanti per l’economia nazionale e non solo… Secondo Coldiretti, il fatturato del falso Made in Italy, in Emilia Romagna solo nell’agroalimentare ha superato gli 8 miliardi di euro (60 miliardi per l’agroalimentare a livello nazionale) a scapito dei prodotti “originali” il cui mercato viene sempre più eroso. Un allarme non da poco se si pensa, come la stessa associazione afferma, che il made in Italy contraffatto costa alla nostra regione circa trentamila posti di lavoro: “Tutti posti che si potrebbero creare con una seria azione di contrasto a livello nazionale ed internazionale – spiega Coldiretti - Per la qualità e la fama dei suoi prodotti, l’enogastronomia dell’Emilia Romagna è terra
di saccheggio per i pirati del cibo, come ha evidenziato la mostra dei falsi prodotti made in Italy da noi realizzata a Modena lo scorso settembre, presso l’auditorium della Fondazione Marco Biagi, dove spiccavano prodotti come ‘Bolognese’, ragu prodotto in Estonia, l’assurda ‘Mortadela siciliana’ prodotta in Romania, il fantomatico ‘Parmesan cheese crystal farms, aged 100% natural grated, prodotto negli Stati Uniti, il fantasioso ‘Parma salami Genova’ prodotto in Messico o il ‘Grana Pampeano’ argentino. Il tutto con contorno di “Chapagetti” (spaghetti?) provenienti dalla Corea, ‘San Marzano, pomidori pelati cubetti’ made in
Usa, l’improbabile polenta ‘Palenta, Instant kukuruzna krupica’ prodotta in Croazia, l’’Italiano pasta’ proveniente dal Cairo”. Se nessun italiano si sognerebbe di comprare simili assurdità non è così per i consumatori esteri che vengono attirati dall’immagine di italianità ad essi collegati, fornendo così alle aziende produttrici un vantaggio competitivo perché associano indebitamente ai propri prodotti l’immagine del made in Italy apprezzata dai consumatori stranieri, nonostante il prodotto che essi acquistano non abbia alcun legame con il sistema produttivo italiano. “Potenzialmente le esportazioni
agroalimentari regionali potrebbero triplicare perché nel 2013 – rileva Coldiretti sulla base dei dati del rapporto agroalimentare di Regione e Unioncamere – l’Emilia Romagna ha esportato 5.471 milioni di euro (+5,4% sul 2012), e il saldo commerciale passivo di 1.015 milioni di euro per la prima volta dall’inizio della crisi è risultato in calo (–13,9% rispetto ai 1.179 milioni del 2012). Parmigiano e carni lavorate (insaccati) che sono i più imitati, sono anche quelli con i numeri più alti nell’export dopo l’ortofrutta: l’Emilia Romagna nel 2013 ha esportato 608 milioni di carni preparate e 604 milioni di prodotti lattiero
mondo economia .9 caseari in cui fanno la parte da leone i formaggi (Parmigiano, Provolone, Grana Padano). L’andamento sui mercati internazionali – sottolinea Coldiretti – potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia. Si tratta di un inganno favorito dalla mancanza di trasparenza in etichetta sull’origine dei prodotti”. “Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto per la tutela delle denominazioni dai falsi” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti alimentari”. Un fenomeno che si alimenta infatti - ha denunciato il presidente della Coldiretti - dalle troppe ambiguità che caratterizzano spesso il Made in Italy all’estero come ha dimostrato la recente vicenda delle vignette sul New York Times che raccontava ‘Il suicidio dell’extravergine italiano’ provocato della commercializzazione di olio tunisino e spagnolo
spacciato come nazionale. Il marketing per garantire una crescita sostenibile deve prima di tutto saper raccontare la verità sul Made in Italy e sostenere i valori dell’autenticità e del legame con il territorio che - ha continuato Moncalvo - sono asset inimitabili ed esclusivi. C’è un problema di profilo, di identità di autenticità del Made in Italy che nell’agroalimentare significa in primo luogo rispetto totale dell’origine, materia prima italiana. Su questo non vi possono essere dubbi se si vuole garantire un futuro produttivo al Paese. C’è una metafora molto semplice che è sotto gli occhi di tutti e che investe una dimensione che non a torto si riallaccia al nostro Made in italy: il giuoco del calcio. La progressiva rinuncia ai vivai, il fatto che il 55% dei giocatori che scendono in campo è fatto di stranieri, ha indebolito la base ‘produtttiva’ e riproduttiva di un fenomeno che ci ha visto fra i primissimi al mondo. Non è diverso - ha concluso Moncalvo con le materie prime nei prodotti agroalimentari o nella stessa moda: quando la quota va oltre una certa soglia intacca le basi produttive del paese e le debilita, si tratti di calcio, di produzione di maiali o di tessile”.
APPUNTAMENTI
ECOMONDO
5 -8 novembre 2014
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10. mondo scoperte
L’AEREO SOLARE SFIDA IL MONDO Solar Impulse 2 pronto per la circumnavigazione del globo nel 2015. Una tecnologia innovativa che apre nuove frontiere per l’energia pulita E’ stato “varato” nei mesi scorsi, da Bertrand Piccard and André Borschberg, Solar Impulse 2: si tratta del loro nuovo velivolo solare monoposto progettato per raccogliere la sfida di effettuare, nel 2015, il primo volo intorno al mondo senza combustibile. Solar Impulse, spiega lo staff, è il risultato di un’alleanza fra i due uomini per realizzare un progetto “che gli esperti del settore ritenevano impossibile”. Mentre Bertrand Piccard, psichiatra ed esploratore, reperiva partner per finanziare il progetto e promuoveva la causa delle tecnologie pulite (in seguito appoggiata da molte autorità politiche), l’ingegnere e imprenditore André Borschberg organizzava a guidava un team di 80 tecnici. Ci sono voluti 12 anni di calcoli, simulazioni, costruzione
e collaudi per arrivare al lancio odierno di Solar Impulse 2, l’aereo più rivoluzionario dei nostri tempi, pronto per la circumnavigazione del globo. “La visione non conta se non è supportata dall’azione. Con gli 8 record mondiali conquistati da Solar Impulse 1, il primo aereo solare capace di volare di notte, che ha trasvolato due continenti e attraversato gli Stati Uniti, abbiamo dimostrato che le tecnologie pulite e le energie rinnovabili possono realizzare l’impossibile”, ha dichiarato con orgoglio Bertrand Piccard, fondatore e presidente di Solar Impulse. “Ora dobbiamo spingerci ancora oltre,” ha aggiunto André Borschberg, cofondatore e CEO. “Solar Impulse 2 avrà un’autono-
mia virtualmente illimitata, ora dobbiamo assicurarci che il pilota sia sostenibile quanto il velivolo. Per questa ragione il volo intorno al mondo sarà anche un’impresa umana, oltre ad essere un’impresa tecnologica”. Per completare il volo intorno alla Terra, Solar Impulse 2 dovrà compiere ciò che nessun altro aereo ha fatto prima, spiega il team: volare senza combustibile con un solo pilota per cinque giorni e cinque notti consecutive sopra gli oceani, da un continente all’altro. Per questa sfida è stato costruito. L’aereo solare monoposto ha una vasta apertura alare, 72 metri, (236 piedi) per un peso di appena 2300 kg (5000 libbre), il che produce la più elevata performance ed efficienza energetica mai raggiunte. Ha una cabina di pilotag-
gio di 3.8 m3, ogni dettaglio della quale è stato progettato per permettere al pilota di viverci per una settimana. Tuttavia, per ottenere la massima efficienza energetica, la cabina non è pressurizzata né riscaldata, una ulteriore prova di resistenza per il pilota. Il tentativo di compiere il primo volo intorno al mondo inizierà nel marzo 2015 nell’area del Golfo. Solar Impulse volerà, nell’ordine, sul Mare Arabico, India, Birmania, Cina, Oceano Pacifico, Stati Uniti, Oceano Atlantico e Europa meridionale o Africa settentrionale prima di chiudere il circolo tornando allo scalo di partenza. Ogni pochi giorni si effettueranno atterraggi per dare il cambio al pilota e organizzare eventi pubblici per governi, scuole e università.
mondo agricoltura .11
L’ORTO SENZA ZAPPA, COLTIVIAMO FRUTTA E VERDURA CON L’AGRICOLTURA SINERGICA Il metodo dell’agricoltrice Emilia Hazelip per ottenere produzioni abbondanti e di qualità con il minimo intervento e nel massimo rispetto dell’ambiente naturale Coltivare e raccogliere frutti della terra in quantità senza zappare: è quanto promette il metodo dell’agricoltura sinergica, elaborato dall’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip basandosi sulle intuizioni di Masanobu Fukuoka, un microbiologo ed agricoltore giapponese attivo negli anni trenta del ‘900. Il concetto sembra ardito e forse utopico, ma le migliaia di persone che in tutto il mondo hanno messo in pratica gli studi della Hazelip sono pronte a giurare sulla loro efficacia. Il principio su cui il metodo si basa è molto semplice: mentre la terra fa crescere le piante, le piante creano suolo fertile attraverso i propri “essudati radicali”, i residui organici che lasciano e la loro attività chimica, insieme a microrganismi, batteri, funghi e lombrichi. La rivelazione dell’agricoltura sinergica è quindi questa: la causa reale dell’impoverimento
del suolo non sono le piante, che anzi lo arricchiscono, ma i metodi tradizionali con i quali lo manipoliamo.
presenti nel sottosuolo abbiano la giusta areazione, non bisogna compattare il terreno; in pratica, non va calpestato.
Gli step fondamentali del metodo Hazelip, come spiega Micol Bettin sulle pagine di growtheplanet. com, sono quattro:
3. Non concimare: la fertilizzazione avviene tramite copertura organica permanente. Ma come fare? Ci sono due modi:
1. Non lavorare la terra, niente aratura, né zappatura: rigirando il terreno, non facciamo altro che generare uno squilibrio nutritivo. L’agricoltura tradizionale rimedia a tali carenze applicando fertilizzanti e concimi di sintesi. L’effetto che si ottiene però è solo temporaneo: le piante ne diventano dipendenti, il suolo si impoverisce progressivamente e aumenta la possibilità di sviluppo di patogeni.
• tramite una densa convivenza di piante, perenni e stagionali, a diversi stadi di crescita e con diverse caratteristiche.
2. Non compattare il suolo: per far sì che i micro-ecosistemi
• coprendo il terreno con paglia e altri materiali biodegradabili 4. Piantare in ogni aiuola almeno tre specie differenti di piante per attivare la sinergia. Le piante si aiutano a vicenda, perciò piantiamo su ogni bancale almeno: una leguminosa, che fissa nel suolo l’azoto (principale nutrimen-
to delle piante) presente nell’aria, una liliacea (aglio, cipolla, porro, etc..), che ha capacità anti-batteriche, un ortaggio appartenente ad altre famiglie: combinati insieme, i vari ortaggi arricchiscono il suolo e creano biomassa, stando comunque attenti alle corrette consociazioni. I fan dell’agricoltura sinergica sostengono che i prodotti ottenuti con questa pratica hanno una diversa qualità, un diverso sapore, una diversa energia e una maggiore resistenza agli agenti che portano malattie. Non resta che provare! Un testo per approfondire: Agricoltura Sinergica, di Emilia Hazelip e la libera scuola Agricoltura sinergica Emilia Hazelip, Terra Nuova edizioni.
12.mondo bambini
I CONSIGLI DELLA PSICOLOGA PER UNA COLAZIONE SENZA BRONCIO Tre semplici step da mettere subito in pratica con i bambini per dare lo sprint al primo pasto della giornata La prima colazione è una tappa fondamentale per partire con il piede giusto: solo dandole la giusta importanza, infatti, si può fare il pieno di quell’energia che ci aiuterà ad affrontare la giornata nel migliore dei modi! Spesso però inappetenza, distrazioni e ritmi frenetici possono rovinare questo magico momento in famiglia. E allora come affrontare il risveglio dei vostri bambini nel migliore dei modi? La psicologa Viviana Finistrella ci illustra 3 pratici e semplici consigli per una prima colazione senza broncio! 1) Prima è meglio – Vale per i grandi ma soprattutto per i piccoli: dormire bene, per svegliarsi meglio. Per quei bambini che proprio non ne vogliono sapere di mangiare qualcosa a colazione, è importante verificare le loro ore di sonno
e a che ora si svegliano. “Verificate la sveglia mattutina – commenta la psicologa – per molti bambini il momento della colazione è troppo veloce e avrebbero bisogno di più tempo per riprendersi dal sonno notturno: puntare la sveglia 10-15 minuti prima può essere importante per dargli modo di carburare.” Fondamentale poi assicurarsi che abbiano le giuste ore di sonno: “spesso i bambini italiani vanno a letto troppo tardi, a differenza di altri paesi europei, e questo influisce di conseguenza sulla colazione della mattina e sui ritmi di tutta la giornata. I bambini piccoli dovrebbero dormire almeno 8-10 ore per notte.” 2) Vista e gusto – Una componente molto importante per invogliare anche i più restii a fare colazione è la ritualità, un gan-
cio importante soprattutto con i bambini: “preparare insieme la tavola la sera prima, scegliere come disporre tazze e cucchiaini e renderla piacevole con tovagliette colorate sono tutti aspetti che influiscono positivamente sui bambini (ma anche sugli adulti). Vedere una tavola apparecchiata e allegra invita a sedersi, dà una spinta iniziale al bambino riluttante.” Un altro aspetto sottolineato dalla psicologa è quello dell’educazione al gusto, fondamentale fin dalla giovane età: “L’educazione al gusto e quindi anche fare volentieri la colazione, come per altri pasti, passa anche per elementi sensoriali, come quello visivo e olfattivo: il bambino deve percepire la colazione come un piacere. Mai mettergli davanti qualcosa e spingerlo a terminarlo, come se fosse un compito, si otterrà solo l’effet-
to opposto.” 3) Sì, alla sperimentazione – Alcuni sono molto legati alla routine e sono riluttanti ad abbandonare il biscotto preferito e a provare qualcos’altro: “se la colazione scelta è comunque nutrizionalmente valida si può lasciar correre durante la settimana, ampliando magari la scelta di prodotti. Nel weekend invece si può puntare su una maggiore esplorazione. Il fine settimana, che rappresenta un momento di rottura rispetto alla routine, di maggiore rilassatezza per tutti i componenti della famiglia, è un buon momento per introdurre le novità e provare nuovi sapori e consistenze, che gradualmente possono entrare anche nell’alimentazione quotidiana. Fonte: Io Comincio Bene
mondo gusto .13
LA RICETTA Minestra di farro con funghi e castagne INGREDIENTI per 4 persone:
180 gr di farro 300 gr di funghi porcini 1 aglio - una cipolla due cucchiai di passata di pomodoro 200 gr di castagne prelessate (mezza cottura) brodo vegetale q.b. 1/2 bicchiere di vino rosso un rametto di rosmarino olio d’oliva - sale - pepe Per il brodo: 500 ml di acqua 1 carota 1 costa di sedano 1 cipolla
PREPARAZIONE
Mettete in ammollo il farro per almeno due ore e poi scolatelo sotto l’acqua. Fate soffriggere l’aglio e la cipolla tritati finemente per qualche minuto, poi aggiungete il farro e fatelo tostare. Sfumate con un bicchiere di vino rosso e una volta evaporato, aggiungete i funghi, le castagne fatte a pezzettini, il pomodoro e il rosmarino. Nel frattempo preparate il brodo vegetale facendo bollire per almeno venti minuti 500 ml di acqua, una carota, un sedano e una cipolla. Chiudete la pentola del farro con un coperchio, regolate di sale e pepe e aggiungete il brodo a poco a poco mescolando spesso e lasciando cuocere a fiamma bassa. Servite la minestra ben calda con fette di pane tostato.
PERCHÉ FA BENE:
Questa ricetta, tipicamente autunnale, si avvale di due preziosi ingredienti capaci di apportare numerosi benefici alla nostra salute. I funghi porcini ad esempio sono una preziosa miniera di fibre e di sali minerali. Tra gli elementi maggiormente presenti nei porcini troviamo: potassio, fosforo, rame, selenio, sodio, betacarotene, acido folico e fibre insolubili. Le loro caratteristiche li rendono particolarmente adatti alle diete dimagranti, anche in virtù dell’esigua quantità di grassi e zuccheri in essi contenuti. Nello specifico, i carboidrati sono presenti in scarse quantità (2-3%) e i lipidi son quasi assenti (meno dell’1%), le vitamine abbondano (PP, K e vitamine del gruppo B). Grazie alle sue componenti, il porcino possiede proprietà remineralizzanti, plastiche e antianemiche. Un team di ricercatori italo-argentino ha anche scoperto una proteina presente nei comuni funghi porcini, che lavora inibendo selettivamente la proliferazione di diverse linee cellulari tumorali. Ulteriori studi hanno dimostrato anche l’eccezionale capacità dei funghi di favorire l’aumento degli anticorpi, rafforzando il sistema immunitario. Le castagne, anch’esse presenti in questa ricetta, hanno straordinarie proprietà nutrizionali che le rendono un ottimo “integratore” per la stagione fredda. Diciamo innanzitutto che esse possiedono un buon apporto calorico, che rende indispensabile moderarne le quantità. Detto questo, bisogna riconoscere a questo frutto autunnale la sua ricchezza di sostanze nutritive benefiche come calcio, fosforo, magnesio, ferro, potassio, zinco, rame e manganese. Non mancano anche le vitamine, come la A, la B1, la B2, la B3, la B5, la B6, la B9, la B12, la C e la D. Senza dimenticare gli aminoacidi, come per esempio l’acido aspartico, l’acido glutammico, l’arginina, l’alanina, la glicina, la leucina, la prolina, la serina e la treonina. Questa ricchezza nutrizionale rende le castagne un alimento consigliato anche a chi soffre di stanchezza cronica o per chi deve riprendere le forze dopo un periodo di stress o un’influenza.
Il benes s è ser vit ere con la o zu dai sap ppa dell’aut ori unno
14.mondo salute
IL CIBO E IL MALE DI VIVERE I disturbi del comportamento alimentare sono sempre più diffusi nel mondo occidentale. Quali sono le cause e come si affrontano l’anoressia e la bulimia? Quante volte vi è capitato di mangiare di corsa o persino di digiunare per motivi lavorativi o scolastici? A volte saltare i pasti o digiunare può essere non solo dovuto a impegni quotidiani ravvicinati, ma può nascere anche da una scelta volontaria più o meno morale o sana e imperniata su motivazioni profonde. Il sacrificio del Sé in nome del benessere collettivo si perde nella notte dei tempi della Storia del genere umano e viene annoverato anche tra molte scelte religiose che prevedono per i loro adepti restrizioni alimentari tra le più svariate e spesso curiose. Si va dal Venerdì Santo dei Cattolici, al Ramadan arabo dei Musulmani, al Sabato ebraico, all’eremitismo, fino alle religioni orientali che, prevedono la completa liberazione dal dolore terreno attraverso l’astensione dalle passioni e dai bisogni corporei. Questa trascu-
ratezza per i bisogni del corpo in minus o in maior la ritroviamo anche come caratteristica peculiare dei Disturbi del Comportamento Alimentare che sono sempre più diffusi nella società occidentale. In queste patologie si nasconde solitamente, dietro ad un corpo magro e deperito, l’estrema volontà da parte del singolo di ottenere autonomia massima da ciò che è corporeo e fisico, come dimostrazione a sé di indipendenza dal mondo e dalla società. I Disordini Alimentari abbracciano sostanzialmente due grandi categorie: l’anoressia, cioè letteralmente (individuo)“senza appetito”, che rappresenta un’astensione volontaria parziale o totale dal cibo, e la bulimia, cioè un introito smodato di cibo con un conseguente svilimento del proprio corpo cui segue il pentimento e il rigetto del cibo stesso. Nondimeno
le due patologie possono spesso associarsi. Solitamente le pazienti anoressiche e o bulimiche sono giovani donne, sul limitare della pubertà, afflitte da ansie e paure circa i cambiamenti del loro corpo in crescita, con problemi nelle relazioni con i coetanei, e con la famiglia d’origine, spesso minata da conflitti interni. Si stima che il 5-10% delle ragazzine di 12-13 anni e tra i 16-17 anni siano colpite da questa patologia, ma sovente la si riscontra fino ai trent’anni. Dapprima in questi quadri patologici, si comincia con una dieta, che via via assume le proporzioni di un regime rigido e drastico, in cui si ha esclusione di farinacei e grande introduzione di verdure e fibre, come le carote, tant’ è vero che in queste pazienti si riscontra un alto valore di beta-carotene, responsabile proprio del colore giallastro della pelle. La diagnosi
di anoressia mentale prevede la presenza di tre criteri diagnostici specifici: rifiuto del cibo e denutrizione, iperattività, e amenorrea, cioè sparizione o assenza del ciclo mestruale. Per ciò che concerne gli esami di laboratorio, si osserva anemia, diminuzione dei globuli bianchi, deficit di emoglobina, e proteine plasmatiche. Compare anche un difetto nella crescita, problemi alla tiroide e al metabolismo in generale. Le terapie proposte sono quelle di gruppo, con psicoterapie cognitivo-comportamentali, per famiglia, adattate al singolo caso. Nelle condizioni particolarmente gravi si predilige l’isolamento delle pazienti in clinica, con un successivo reinserimento, altre volte nei casi più fortunati il solo reintegro alimentare associato ad un evento di grado positivo nella vita, rendono spontanea la remissione. Sara Piazza
mondo alimentazione .15
IL CIBO VI FA BELLI: PIÙ GIOVANI E TONICI CON L’ALIMENTAZIONE NATURALE I 5 alimenti che ci aiutano a prenderci cura del nostro aspetto fisico, strizzando l’occhio a gusto e salute Piante, frutta e verdura non sono solo alleati della nostra salute e del nostro benessere, ma possono avere un ruolo importante anche per la nostra bellezza. È sufficiente introdurli con regolarità nella nostra dieta per garantirci un aspetto più sano e fresco a tutte le età! Fra i tanti alimenti benefici facilmente reperibili in commercio, ve ne suggeriamo 5 da provare subito…E da non lasciare più! Tè verde È il re degli antiossidanti naturali, soprattutto le gallocatechine, che combattono efficacemente i radicali liberi e quindi l’invecchiamento precoce. Secondo alcuni studi il tè verde riesce ad influire posi-
tivamente anche sul meccanismo di accumulo dei grassi, poiché è risultato in grado di rallentarne l’assorbimento. Cereali La nostra dieta mediterranea ne è ricca ed è un bene oltre che per la nostra salute anche per il nostro aspetto fisico, poiché i cereali più diffusi, tra cui frumento, segale, riso, avena, orzo e farro, apportano antiossidanti grazie al loro contenuto di vitamine (gruppo B e vitamina E), sali minerali (ferro, magnesio, zinco, potassio, selenio) e acidi grassi essenziali. Meglio sceglierli integrali, perché più ricchi di fibre e quindi attivi nell’eliminare le scorie rendendo la pelle più tonica e depurata.
Kiwi Contiene più vitamina C dell’arancia e grazie a questa sua proprietà idrata e rinnova la pelle. Non trascurabili anche le sue virtù depurative, che lo rendono un ottimo stimolante per l’intestino e un alleato per chi ha la pelle grassa se utilizzato, ad esempio, in maschere di bellezza a base di yogurt. Soia Ricca di isoflavoni che “mimano” l’azione degli estrogeni naturalmente prodotti dal corpo e che donano turgore e idratazione alla pelle. Per garantirci i suoi effetti benefici ogni giorno bisognerebbe mangiare almeno un alimento di soia: dai germogli in insalata, allo yogurt di soia, ai fagioli.
Spinaci Sono una miniera di sostanze antiage, fra cui luteina, zeaxantina, betacarotene, vitamina C e acido alfa-lipoico. Soprattutto gli spinaci sono ricchi di folati che, durante l’assorbimento intestinale, vengono trasformati in acido folico che, a sua volta, viene metabolizzato dal fegato. Attraverso il suo metabolismo, si forma la diidrofolato reduttasi, enzima chiave per la produzione del DNA. Questo fa capire come sia determinante nei processi di crescita e riproduzione cellulare. L’acido folico interviene inoltre nei processi di regolarizzazione dell’attività ormonale.
Mensile omaggio in abbinamento a La Pulce Il Fè Il Rò Il Rigattiere in edicola - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l a Socio Unico - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail info@edititalia.it - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: info@publimediaitalia.com – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà. La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. a Socio Unico precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventuale pubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito. Quanto inviato alla Redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito al mittente. Per l’invio del materiale l’indirizzo è info@edititalia.it - È vietata la riproduzione totale o parziale di foto, marchi e testi. Copyright, tutti i diritti sono riservati ad Edit Italia S.r.l. a Socio Unico.
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