Biosfera ottobre 2015

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A FERRARA

OTTOBRE 2015 mensile anno 6 numero 10

Piaceri d’Autunno

redazione.biosfera@edititalia.it

L’estate più calda dell’ultimo secolo ci ha ormai lasciati e sotto sotto non è che proprio ci dispiaccia tirare fuori dall’armadio quel maglione morbido e comodo che ci scalderà per i mesi a venire. A questo e agli altri piccoli piaceri dell’Autunno è dedicato il nuovo numero di Bio-

sfera. Nelle prossime pagine troverete tanti spunti green che vi accompagneranno nella stagione appena entrata: dal gardening, che diventa un’occupazione rilassante e rigenerante senza il caldo dei tempi recenti, alle escursioni che ci permettono di sfruttare le tante giornate

ancora soleggiate per tenerci in forma e divertirci a fare scoperte nella natura. Anche questo mese, poi, diamo ampio spazio all’alimentazione del benessere con approfondimenti sullo yogurt, sui colori benefici di frutta e verdura e con la ricetta vegana. L’eco-sostenibilità è

sempre “in scaletta”: in questo numero vi raccontiamo dei meravigliosi fari italiani e di ciò che presto, molti di essi potrebbero diventare. E allora immergetevi subito in questo nuovo numero e ricaricatevi con l’energia di stagione: sarà un autunno ricchissimo.

il marchio cambia, il nostro impegno continua. La Natura dalla quale nasce l’Uomo, la Natura che all’Uomo dà i suoi frutti. Questo è da sempre il nostro mondo. Una filosofia che unisce agricoltori, produttori, negozianti e clienti, per il futuro della Terra e della Vita.

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Le informazioni utili per una ‘dolce attesa’ senza rischi

FARMACI IN GRAVIDANZA, PRECAUZIONI PER L’USO

Nei nove mesi di ‘dolce attesa’ la salvaguardia della salute della mamma diventa un elemento di primaria importanza, per questo è bene affrontare con prudenza l’argomento dei farmaci in gravidanza. L’effetto di un farmaco sul prodotto del concepimento è determinato non solo dalla potenza del dosaggio, ma anche dall’epoca gestazionale.

Mai senza il parere del medico

«L’ideale sarebbe evitare l’uso dei farmaci durante la gravidanza - spiega la dottoressa Flora Tomaino della farmacia comunale n.2 a Cervia - e in ogni caso non bisogna assumerne mai senza aver prima consultato il medico: la decisione ultima per quanto riguarda il trattamento farmacologico utilizzato per una paziente è esclusiva responsabilità del medico curante». Le sostanze somministrate prima del 20° giorno dal concepimento possono agire secondo la legge del «tutto o nulla», cioè possono provocare la morte dell’embrione oppure non danneggiarlo affatto.

La farmacia comunale n. 2 a Cervia

Tra la terza e l’ottava settimana

Il periodo compreso tra la terza e ottava settimana, detto dell’organogenesi, è invece critico per gli effetti teratogeni, cioè in grado di causare malformazioni congenite nel bambino in via di sviluppo. «Per esempio le molecole antitumorali sono quelle maggiormente in grado di modificare negativamente lo sviluppo fetale - prosegue Tomaino -; gli ormoni sessuali possono causare alterazioni degli organi genitali del neonato, mentre gli antibatterici sono in grado di interferire con reazioni chimiche implicate nello sviluppo delle cellule fetali».

Dopo l’ottava settimana

I farmaci somministrati dopo l’ottava settimana difficilmente hanno un effetto teratogeno, ma possono alterare le funzioni degli organi e dei tessuti fetali normalmente formati. Tra le settima e la nona settimana di gravidanza inoltre, il rischio di abortire in seguito all’assunzione di alcuni farmaci è doppio rispetto al normale mentre si settuplica oltre questo periodo. Nelle ore precedenti il parto, i farmaci che passano attraverso la placenta devono essere somministrati con cautela per evitare una tossicità nel neonato, che possiede un metabolismo epatico e renale ancora immaturo.

Quando è necessario curarsi

«Spesso si pensa che tutti i farmaci in gravidanza possano causare danni al bambino e che sia meglio evitarli ma in realtà le cose non stanno esattamente così - conclude Tomaino -. Ci La dottoressa Flora Tomaino sono medicinali che non comportano rischi e altri che comportano rischi inferiori a quelli provocati dal fatto di non assumere niente. Anche non curarsi infatti può portare problemi alla salute del piccolo e/o della mamma. Ad esempio le future mamme che soffrono di epilessia, asma, ipertensione, depressione, diabete, malattie degenerative autoimmuni, in quanto impossibilitate a sospendere la terapia, dovranno preventivamente consultare il medico per gestire l’uso dei farmaci appositi». T.R.

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RINNOVIAMO Il giardino con i lavori di Ottobre Le cure autunnali per il nostro angolo verde Lavorare in giardino ad ottobre può essere un piacere da non sottovalutare: le giornate, infatti, sono ancora soleggiate, senza però che si patisca il caldo. Ci si può inoltre divertire a sognare le novità che si vorranno veder spuntare fra qualche tempo, dedicandosi alla messa a dimora di nuove essenze.

Questi sono i lavori da fare ad ottobre nel vostro giardino ornamentale: •

Tagliare i cespugli, trinciare gli scarti e compostarli o utilizzarli per pacciamare

“Ora è il momento di potare gli alberi da frutto, se si vuole che maturino altrettanto bene l’anno prossimo – spiega OBI leader nel settore del Bricolage europeo dalle pagine del suo sito obi-italia.it -.

Piantare i tuberi da fiore. Regola generale: piantarli nel terreno ad una profondità doppia rispetto alla grandezza del tubero

Estrarre dal terreno i tuberi di dalie, gladioli e fresie e riporli, per l’inverno, in un luogo fresco e asciutto

Concimare il prato

La potatura di diradamento e manutenzione degli alberi da frutto dovrebbe avvenire nelle giornate più tiepide per permettere alle superfici di taglio di chiudersi più rapidamente”.

I lavori nell’orto:

Concludere la raccolta della frutta e raccogliere le specie tardive Diradare i cespugli da frutta e pensare a quelli nuovi per il prossimo anno: ora è il pe-

riodo migliore per piantare gli alberi da frutto (eccezione: le varietà che amano il caldo come ad esempio i peschi) • Alberi da frutto: applicare degli anelli di colla a protezione contro i bruchi delle falene invernali • Rivoltare i terreni pesanti; per quelli più leggeri basta un leggero dissodamento con la forca scavatrice • Seminare il songino, la portulaca invernale o la rucola. Suggerimento: coprirli con dei teli! La cura del prato in autunno “Fino a quando il prato cresce – continua OBI - bisogna continuare a tagliarlo regolarmente. In genere, comunque, la crescita termina completamente a fine autunno. E’ importante eliminare le estremità tagliate, altrimenti, con il tempo

più umido e freddo, si accumulerà ben presto dell’acqua e si formeranno dei funghi. L’erba falciata può essere anche utilizzata come pacciame”. Rifugio invernale per i ricci Cosa fare con i cumuli di foglie secche? Lasciateli a terra dove sono! I cumuli di foglie e rami secchi fungono da comodi rifugi invernali per i ricci. Un’ulteriore protezione la offrono le cataste di legna, gli apparati radicali, i muretti a secco, i gradini, il compost, le siepi o i cespugli più folti. A proposito, i pozzi d’accesso delle cantine e i fossi sono delle vere e proprie trappole per questi animali, meglio coprirli. Consiglio pratico Per proteggere i tuberi da fiore dalle arvicole e simili basta porli nella terra in un’apposita scodella coperta da filo di ferro.


i ricetta medica

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Dental Unit, prenDersi cUra Del proprio sorriso con l’implantologia moDerna La salute dei denti affidata ad un team di specialisti in grado di offrire soluzioni personalizzate per ogni problematica funzionale ed estetica Prendersi cura del proprio sorriso ad ogni età. Affidarsi ad un team medico in grado di offrire soluzioni personalizzate per ogni problematica funzionale ed estetica. Dental Unit è la divisione specializzata nella salute orale di GVM Care & Research, presente oggi, in Emilia Romagna, negli ospedali e poliambulatori Maria Cecilia Hospital (Cotignola- Ra), Clinica Privata Villalba (Bologna), Primus Forlì Medical Center (Forlì) e Ravenna Medical Center (Ravenna). L’applicazione di denti fissi, inseriti nell’osso mascellare per mezzo di perni in titanio - il cui utilizzo biocompatibile è comprovato da oltre mezzo secolo - in sostituzione delle radici mancanti, così da offrire la mobilità masticatoria, è l’obiettivo primario dell’Implantologia, branca dell’Odontoiatria la cui finalità e il ripristino di uno o più denti in persone che ne sono rimaste prive nel corso della propria vita. Le prestazioni erogate nelle Dental Unit GVM sono tutte caratterizzate da un approccio clinico all’avanguardia. I percorsi terapeutici proposti coniugano un’attenta anamnesi preliminare, elevati standard di qualità nell’assistenza ospedaliera e metodi di sedazione farmacologica o anestesia generale studiati per intervenire chirurgicamente eliminando ansia e stress, specie nei soggetti più sensibili come pazienti cardiopatici, oncologici o fobici delle sedute del dentista. Gli impianti, la cui piena integrazione biologica da parte dell’organismo è fondamentale per la buona riuscita dell’intervento, oggi

possono essere ridotti a 4 (distribuiti in posizioni strategiche) permettendo di ristabilire un’intera arcata in tempi rapidi, dicendo addio alle fastidiose ed antiestetiche dentiere. L’esempio è dato dall’innovativa tecnica “tutto su 4”: una protesi completa viene avvitata solo su quattro perni limitando costi, durata e minimizzando l’invasività dell’intervento. Inoltre è possibile caricare gli impianti con la protesi il giorno stesso senza dover attendere i 3-6 mesi di osteointegrazione. In altri termini, il paziente viene trattato con l’estrazione dei denti, l’inserimento degli impianti e della protesi nel giro di 4 ore. Questa metodica, definita a carico immediato, messa a punto in maniera particolarmente efficace dagli specialisti GVM rispetta due step: il primo vede l’odontoiatra raccogliere i dati utili all’operazione e include l’esame radiografico per verificare lo stato di salute e la “quantità” di osso mandibolare e mascellare entro i quali praticare i fori dei sostegni; il secondo prevede la simulazione mediante TAC per visualizzare il corretto posizionamento e la giusta inclinazione dei perni sui cui agganciare la nuova dentatura. Tutto ciò permette una maggiore facilità d’esecuzione, senza dover ricorrere a ricostruzioni ossee o spostamenti di nervi, così da ridurre il trauma chirurgico ed abbattere i costi. Con la Protesi di Toronto il paziente può disporre di una protesi adeguata alle proprie necessità facendo a meno di provvisori mobili, dentiere, anche per tempi limitati. Per maggiori informazioni visita il sito: www.dentalunit.it.


mondo eco-sostenibilità .5

La nuova vita dei fari Una consultazione pubblica dell’Agenzia del Demanio sulla valorizzazione delle strutture. All’insegna dell’eco-sostenibilità e dell’accoglienza Si è chiusa, spiega l’Agenzia del Demanio, la consultazione pubblica promossa sul sito web dell’ente, per raccogliere proposte e suggerimenti riguardanti gli scenari di valorizzazione futura di 11 fari di proprietà dello Stato, di cui 4 proposti dal Ministero della Difesa. Come rileva l’Agenzia, su 1.140 email raccolte, attraverso la piattaforma web, suddivise tra manifestazioni di interesse (587), richieste di informazioni (327), proposte (116) e email generiche (110), la quasi totalità dei partecipanti si è espressa a favore di una valorizzazione dei fari secondo un modello di lighthouse accomodation ed una valorizzazione delle strutture esistenti grazie ad un restauro conservativo ed eco-

sostenibile. L’87% dei partecipanti suggerisce infatti che quella dell’accoglienza turistica, ricettiva, ristorativa o promozionale, appare la formula migliore per consentire il recupero ed il mantenimento del faro e la salvaguardia e lo sviluppo del contesto ambientale in cui è inserito. E in ogni caso si è evidenziata la necessità che l’attività sviluppata all’interno del faro possa essere occasione di lancio anche di un’impresa sociale, altamente innovativa e sostenibile a livello economico, culturale e ambientale, green al 100%, ad impatto e km 0. A fronte del grande interesse dimostrato nei confronti del progetto, l’Agenzia del Demanio ha organizzato, con la collaborazio-

ne del WWF e del Touring Club Italiano, nel corso di tutto il mese di settembre le #OpenLighthouseDays: sono stati infatti aperti alle visite 7 degli 11 fari inseriti nel progetto, in Sicilia, Campania e Puglia. I fari più amati sono risultati essere i due dell’Isola del Giglio, Faro di Capel Rosso e Faro di Punta del Fenaio, seguono il Faro di San Domino alle Isole Tremiti, il Faro di Punta Imperatore a Forio d’Ischia, il Faro di Capo Grosso a Levanzo, il Faro Formiche di Grosseto sull’isolotto Formica Grande, il Faro di Murro di Porco a Siracusa, il Faro di Capo d’Orso a Maiori, il Faro di Brucoli ad Augusta, il Faro di Punta Cavazzi ad Ustica e il Faro di

Capo Rizzuto. Lanciata lo scorso 10 giugno durante un evento a Roma, alla presenza del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti e del Direttore Generale dell’Agenzia, Roberto Reggi, la consultazione è durata 2 mesi ed era rivolta a chiunque fosse interessato ad offrire il proprio contributo e desiderasse instaurare un dialogo diretto sui progetti di valorizzazione. Terminata la fase di consultazione, nelle prossime settimane l’Agenzia del Demanio procederà a redigere i bandi di gara in base alle indicazioni emerse in merito alle procedure di concessione dei fari, ai costi di recupero e gli investimenti attesi, alla durata e al canone annuo della concessione.


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Orto fai da te, una nuova passione “verde” Sempre più diffusi, anche in giardini e terrazzi. E arrivano i “trainer” con i consigli utili Con l’arrivo dell’autunno riprendono anche le attività e gli hobby casalinghi. Tra questi, spiega la Coldiretti, c’è anche la cura delle piante e l’orto “fai da te”, un’attività in costante crescita, al punto che in Emilia Romagna le aree verdi destinate ad orti pubblici negli ultimi anni sono cresciute fino a raggiungere il record di 612mila ettari. Un’attività, quella della coltivazione fai-da-te, che è sempre più in voga tra i ravennati. Con più di 80mila metri quadrati di verde urbano riservati alla coltivazione ad uso domestico, la provincia di Ravenna si caratterizza infatti come uno dei territori regionali che più incentiva la nascita degli orti urbani. Sono infatti 81.145, su di un totale di 5milioni e 700mila metri quadrati di verde urbano, quelli

che nel Ravennate ospitano orti. È quanto sta emergendo, ad Expo, nella Piazzetta Emilia Romagna, dove Coldiretti Giovani Impresa ha portato i ‘Trainer dell’Orto’, imprenditori agricoli o tecnici agronomi che si occupano di ambiente e didattica in grado di dare consigli pratici agli aspiranti orticoltori. I personal trainer Emanuele Morselli, Valentina Bosco ed Elisa Marzola hanno spiegato ai visitatori di Expo aspiranti contadini come realizzare un orto dietro casa o anche sul terrazzo, con l’ausilio del “kit del Contadino Giò”, messo a punto da Campagna Amica, una cassa in legno con terriccio e sistema di irrigazione integrato, di facile utilizzo. Ha spiegato la delegata di Coldiretti Giovani Impresa e trainer dell’orto, Valentina Bosco “un vero e proprio orto biologico fuori terra, facilmente assemblabile, con ir-

rigazione autonoma e semplicità di coltivazione, oppure ci si può rivolgere ai centri di giardinaggio e nei garden”. La spesa per iniziare – ricorda ancora Coldiretti regionale – è piuttosto contenuta: tra terra, struttura, vasi, piantine, concime e strumenti di lavoro, l’investimento si può stimare tra i 100 e i 250 euro, secondo soprattutto il tipo di vasi che si intende utilizzare. Le diverse tipologie L’orto a porter ovvero l’orto da passeggio è forse quello più bizzarro ed è scelto da coloro i quali vogliono essere veramente alla moda. Si tratta - spiega la Coldiretti - di piccoli vasi o bicchieri meglio se in bioplastica con pianticelle da portare in giro e una volta a casa adagiare su un substrato più “comodo”.

L’orto verticale invece è da preferire quando lo spazio scarseggia. Una delle tante soluzioni può essere quella di creare dei pannelli di legno in varie dimensioni con un substrato fertile e tante tasche. L’orto riciclato è l’ideale per coloro che non vogliono sprecare plastica o vetro. L’orto in terrazzo è sicuramente il più diffuso in Italia. Anche in poco spazio in terrazzo un bel vaso può ospitare piante officinali, spezie e qualche piccolo ortaggio stando ben attenti all’esposizione solare e alla quantità di acqua da somministrare alle piante. L’orto rialzato viene scelto - riferisce la Coldiretti - da chi non dispone di un giardino o un lembo di terra.


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mondo benessere

Vita da ufficio, i trucchi per sopravvivere a stress e stanchezza Dall’esercizio fisico da scrivania alla colazione intelligente: piccole astuzie per portare il benessere a lavoro Le vacanze sono ormai archiviate da un po’, l’autunno è arrivato e in ufficio, molti stanno vivendo uno tra i periodi più impegnativi, quello che porterà alle festività natalizie. Nonostante il quadro non proprio confortante il benessere psico-fisico deve restare una priorità anche se il tempo a disposizione è poco. “In vacanza abbiamo imparato che il movimento fisico e una sana colazione sono preziosi alleati di un corretto stile di vita – spiega l’Aidepi, dalle pagine di iocominciobene. it - E allora cerchiamo di riportare questi semplici gesti anche al rientro. Una colazione equilibrata e adeguata al fabbisogno giornaliero è il primo trucco per affrontare le dense giornate in ufficio e

combattere la sedentarietà. Preferite biscotti gustosi, ma leggeri grazie al ridotto contenuto di grassi e all’uso di farine integrali. Accompagnateli sempre con frutta di stagione, un giusto apporto di vitamine e sali minerali vi aiuteranno a tenere su l’umore”. Esercizi “da tavolo” – Il lavoro alla scrivania può essere stressante e far accumulare tensioni soprattutto in particolari parti del corpo - continua l’Aidepi -, se gli esperti raccomandano di concedersi regolari pause dall’attività professionale per ritrovare la giusta concentrazione e defaticare gli occhi, noi vi consigliamo di approfittare di queste brevi pause per fare qualche esercizio che aiuta a distendere i muscoli

e a ritrovare il benessere. La scrivania può essere nemica di collo e spalle e allora, per allentare la tensione nella parte alta del tronco, ruotate la testa in senso orario e anti-orario per una decina di volte, anche fare col capo cenni di sì e no aiuta a distendere i muscoli. Le spalle, invece, possono essere alzate contemporaneamente, mantenendo le braccia distese lungo i fianchi. Ricordate che tutti i movimenti vanno fatti molto lentamente per evitare micro-traumi e favorire il senso di benessere. Anche rimanendo seduti alla propria postazione si possono fare esercizi, come quello di alzare le mani verso il soffitto, cercando di stendere la schiena il più possibi-

le. La posizione va mantenuta per una ventina di secondi e ripetuta almeno un paio di volte. Mentre per tonificare l’addome contraete la muscolatura addominale lentamente e mantenete la posizione per una decina di secondi, l’esercizio va ripetuto per almeno dieci volte. Alzarsi e fare uno spuntino – Ogni mezz’ora è bene alzarsi e sgranchire le gambe in modo da riattivare la circolazione, meglio non saltare gli spuntini di metà mattina e pomeriggio. Con cracker o piccoli prodotti da forno si può fare una pausa leggera per non arrivare affamati e irritati all’ora di pranzo ed evitare picchi glicemici!


mondo eco .9

Moda e Green. Nasce la scarpa “che cammina ma non calpesta” Arriverà presto sul mercato l’inedita sneaker che dalla natura arriva e alla natura torna Dopo il recupero del know-how, dei macchinari e delle persone di un calzaturificio artigianale a rischio chiusura la Cooperativa Venethica ha realizzato una linea di scarpe dal passo importante: la produzione di queste sneaker mira infatti a cambiare il futuro dell’industria calzaturiera in prospettiva ambientale. “La tomaia nasce dalle manichette antincendio, riciclate e disaccoppiate – spiega l’azienda produttrice -; i riporti sono in riso e cereali, quindi dalla natura arrivano e alla stessa ritornano; tintura e colle sono ad acqua, totalmente ecologiche e la suola, punto di forza estremo rispetto a quanto visto finora, è totalmente biodegradabile, il tutto garantendo alti standard qualitativi e di durata. Venethica, che sarà disponibile in commercio per la stagio-

ne primavera/estate 2016, è una linea di scarpe da passeggio nate da un nuovo concetto di ricerca e sviluppo, sempre più volto all’eco sostenibilità”. “Venethica rappresenta in pieno il concetto di ‘scarpa che cammina e non calpesta’, perché rispetta l’ambiente da ogni angolazione la si guardi - afferma il Presidente della Cooperativa N.O.I. Fabio Panizzon – Acquistarne le scarpe significa favorire il mantenimento dei posti di lavoro, dare valore alle risorse sul nostro territorio e dimostrare allo stesso anche il pieno rispetto della Natura. Venethica è la dimostrazione che si può fare impresa nel rispetto dei valori etici”. Venethica fa parte, assieme alla Cooperativa NOI e a Pastificio Veneto, della nuova realtà NOI

Group, ed è nata per sensibilizzare su più fronti: quello sociolavorativo, assumendo cinque persone a rischio disoccupazione, quello della ricchezza territoriale, recuperando il know-how, i macchinari e la produzione di un calzaturificio destinato a chiudere, quello ambientale con chiari messaggi di ecosostenibilità in una scarpa-moda. Cos’è la cooperativa N.O.I. Nel 2000, al termine di un articolato percorso, che ha approcciato al mondo del lavoro quindici persone affette da disabilità motoria, grazie alla collaborazione tra l’Azienda ULSS 8 di Asolo, la Cooperativa Sociale “Vita e Lavoro” e un gruppo di genitori, il tutto finanziato dal Fondo Sociale Europeo, nasce questa Cooperativa Sociale, con un imprinting basato sulla solidarietà come valore fonda-

mentale per rispondere a bisogni concreti, nel completo interesse della comunità. “Una Cooperativa Sociale di tipo B di nuova concezione – spiegano i fondatori -: crea opportunità di inserimento lavorativo mirate alle persone ‘svantaggiate’. Una definizione che individua un gruppo eterogeneo, casi particolari non sempre contemplati fra le categorie protette e che allo stesso tempo faticano ad essere assorbiti dal mercato del lavoro. N.O.I. nasce proprio per venire incontro a persone affette da malattie fisiche, sensoriali o organiche anche altamente invalidanti, a chi necessita di orari di lavoro personalizzati, a chi non trova lavoro a ridosso della pensione. Una grande capacità operativa e una visione imprenditoriale sono al servizio della natura sociale, per dare vita a un’integrazione socio-lavorativa a 360°”.


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mondo cure naturali

VIA I Pensieri negativi CON Una passeggiata nel verde Lo studio di una prestigiosa Università americana spiega il legame tra natura e benessere Per allontanare i pensieri negativi non c’è niente di meglio che una passeggiata nella natura. Sembra un rimedio troppo semplice e forse un po’ banale e invece uno studio accreditato ha spiegato come camminare nel verde possa aiutare a prevenire la depressione. La ricerca arriva dalla Stanford University (Usa) ed è stata pubblicata sulla rivista Pnas e riportata dal magazine online di Humanitas Salute (humanitasalute.it). Fare ‘Quattro passi’ tra alberi e foglie abbasserebbe il rischio depressione anche in città, quindi. Secondo gli autori dello studio, infatti, una passeggiata

di 90 minuti ridurrebbe l’attività di un’area cerebrale associata alla regolazione dell’abitudine a rimuginare sui pensieri negativi, una sorta di fattore di rischio per l’insorgenza della depressione. Questi risultati sono emersi dagli esami delle scansioni del cervello dei 38 partecipanti prima e dopo una passeggiata nel verde o in una strada molto trafficata. Ciononostante, non è ancora possibile affermare l’esistenza di un rapporto causale tra la vita in città e l’insorgenza di disturbi psichici come la depressione, dicono gli autori. Perché “rimuginare sui pensieri negativi”sarebbe un fattore di ri-

schio per la depressione? “Fu Aaron Beck, il padre del modello cognitivo, che nei primi anni ’60 evidenziò per primo la complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti, postulando come molti disagi mentali caratterizzati da emozioni disfunzionali come ansia e depressione, fossero influenzati da ciò che pensiamo e che facciamo nel presente. A chiunque sarà capitato di pensare a un momento del passato che non c’è più e questo ci provoca tristezza. O il solo fatto di pensare a uno scontro col datore di lavoro ci farà sentire arrabbiati”, risponde il dottor Enrico Lombardi, psico-

logo e psicoterapeuta di Humanitas, sulle pagine del magazine on line. “Alcuni pensieri diventano automatici quando nel dialogo interiore dell’individuo a partire dalla nascita, si sono ripetuti insistentemente tanto a lungo che il loro pervenire alla mente avviene senza che vi sia una reale contro-verifica volta per volta nel presente e assunti come verità assolute. Esempi di pensieri automatici negativi sono: “È troppo difficile, non ce la farò mai”, “Sono grasso come una balena”, “Gli altri sono meglio di me”, “Non so come comportarmi”, ecc. Tali pensieri risultano


mondo cure naturali .11

APPUNTAMENTI Festa dei Frutti Dimenticati

10-11-17-18 ottobre Casola Valsenio (Ra)

automatici e sfuggono alla nostra consapevolezza, ma sono la causa di emozioni negative (ansia, tristezza, sconforto, ecc.) e di comportamenti disfunzionali (smettere di studiare/lavorare, saltare i pasti, isolarsi, ecc.)”. “A provocare quindi emozioni negative e anche disturbi non sarebbe, secondo tale modello, la situazione in sé, ma il modo in cui le persone interpretano tali eventi. Fin dall’infanzia le persone codificano le informazioni che ricevono dall’ambiente sviluppando alcune convinzioni su se stessi sugli altri e sul mondo – continua Lombardi - che col tempo si consolidano fino a diventare verità assolute che vengono utilizzate come lenti per interpretare la realtà e che condizionano le nostre azioni e le nostre emozioni. È importante sottolineare che i pensieri automatici negativi sono comuni a tutti e che solo quando sono costanti nel tempo e superano un certo livello di intensità e di pervasività, interferendo con le normali attività quotidiane, dal lavoro alle relazioni sociali, allora vale la pena rivolgersi a uno specialista in psicoterapia cognitivo-comportamentale”. In che modo una semplice passeggiata nel verde può aiutare a scacciare i pensieri negativi? “Sebbene la ricerca non spieghi il nesso causale tra una passeggiata e i suoi effetti benefici, si può ipotizzare che la passeggiata nel verde, utilizzando la ‘centralina’ motoria per camminare e quella del pensiero per processare stimoli rilassanti, lasci di fatto meno spazio alla mente

per focalizzarsi e innescare pensieri automatici negativi. Tra le strategie di auto-aiuto che vengono utilizzate e trasmesse nella psicoterapia cognitivo-comportamentale c’è infatti anche quella di deviare l’attenzione dai pensieri negativi ad altri pensieri o immagini mentali per interrompere la reazione a catena e bloccare così facendo le conseguenti emozioni negative”, risponde lo specialista. “La passeggiata avrebbe dunque una sorta di effetto balsamico, che aiuta a scongiurare il protrarsi di pensieri negativi con una sorta di reset mentale – continua Lombardi - ma è una soluzione utile fino a un certo punto perché può essere efficace solo sui sintomi di stati ansiosi e depressivi lievi, senza però incidere sulla causa: gli schemi attraverso cui interpretiamo la realtà e noi stessi li costruiamo a partire dalla nascita e, se disfunzionali, necessitano di una ristrutturazione cognitiva con lo specialista. La passeggiata infatti è per sua natura temporanea e al termine la persona ritorna a indossare gli ‘occhiali’ attraverso cui ha imparato fin da bambino a interpretare se stesso e la realtà”, conclude il dottor Lombardi. I contenuti diffusi mediante le pagine di questo periodico hanno l’unica finalità di informare il lettore: non sono quindi mai destinati a sostituire il parere del medico.

Il secondo ed il terzo fine settimana di ottobre le aziende agricole di Casola Valsenio espongono nel centro storico i frutti un tempo coltivati o raccolti nei boschi per l’alimentazione. Si possono trovare prugnoli, corniole, sorbe, melagrane, azzeruole ecc. E’ possibile partecipare a laboratori di degustazione e di cucina, ai concorsi delle marmellate e dei liquori con i frutti dimenticati. I prodotti delle piante da frutto domestiche o spontanee che un tempo crescevano vicino alle case coloniche, nei campi o nei boschi, erano destinate, quasi esclusivamente, al consumo domestico o al piccolo mercato locale così che erano un tutt’uno con la cultura, la mentalità e i modi di vita della popolazione contadina del passato, condividendone anche la repentina scomparsa. A questa mostra mercato si accompagna tutta una serie di altri allestimenti, decorazioni e ricostruzioni che rimandano alle atmosfere del mondo rurale di un tempo, così che oltre agli aspetti materiali ed alimentari del passato vengono recuperati anche quelli culturali, folklorici e i modi di vita. La Festa propone anche l’esposizione e la vendita di piante da frutto di un tempo, destinate ad abbellire parchi e giardini, come dimostra l’Arboreto dei frutti dimenticati del Giardino delle Erbe “A. Rinaldi Ceroni” di Casola Valsenio, che in occasione della Festa e negli altri giorni, offre al visitatore anche la conoscenza culturale e materiale di circa 400 piante officinali.

Il Fè in fiera

18 ottobre Ferrara

Nuova edizione per “Il Fè in Fiera”, la tradizionale mostra-mercato, organizzata dal settimanale di annunci “Il Fè”, in collaborazione con Ferrara Fiere Congressi e con il Patrocinio del Comune di Ferrara. L’appuntamento è al Quartiere fieristico di Ferrara (Via della Fiera, 11), Domenica 18 ottobre, dalle 8.00 alle 19.00. L’ingresso alla mostra-mercato è gratuito. La filosofia de “Il Fe in Fiera” è quella di dare nuova vita alle cose e trasmettere, nello stesso tempo, un messaggio forte, legato alla cultura del riuso, all’arte del fare. Non disperdere antiche consuetudini, ricreare una “piazza” non più virtuale ma reale, dove le persone si incontrano, si scambiano esperienze, magari storie che ruotano attorno agli oggetti della loro vita. A “Il Fe Fiera” l’antiquariato, la rigatteria, il modernariato, l’hobbistica e, più in generale, qualsiasi oggetto usato e d’occasione assumono nuovo valore e nuovi significati.

Lupus in fabula: il raduno dei lupi nella notte di luna piena

24-25 ottobre

Parco del Frignano (Mo)

Come nella migliore favola moderna ecco spuntare il più grande predatore coperto da un manto di mistero, eccolo muoversi sui crinali schivo e imprendibile: proprio per questo un gruppo di appassionati amici, naturalisti, scrittori, poeti e pittori “racconta” e tenta di spiegare il mondo dell’amico lupo. “Tante le leggende – spiega Itinerando Emilia Romagna - ma noi viviamo in questo oggi e proprio per questo abbiamo bisogno di uscire dall’ignoranza fatta di preconcetti e sapere invece vita morte e miracoli di questo animale misterioso”. Ritrovo: ore 16.00 presso il Rifugio Capanna Tassone (0536.68364), Ospitale di Fanano. Note: abbigliamento da montagna, sacco a pelo, zaino e tanta voglia di divertirsi. Prenotazione obbligatoria. Per ulteriori info e prezzi: Ass. Impronte, Roberto Cataldo +39 328 9376048; info@ improntenatura.it; www.escursioniemiliaromagna.com


12. mondo bellezza naturale

Yogurt, una miniera di bellezza e benessere Suggerimenti e ricette per sfruttare al meglio i principi contenuti in questo prezioso alimento Basta un vasetto per farsi una bevanda detox, gustarsi un dessert a prova di dieta, uno snack antiage o un minipasto anti-rughe. Ma anche per mettere il turbo alla dieta dimagrante. Ecco i tanti motivi, oltre alla bontà e alla freschezza, per cui proprio non si può fare a meno dello yogurt. “Le proteine, le vitamine e i minerali del latte, a partire dal calcio con in più i fermenti lattici e probiotici: questa è la ‘ricetta’, semplice e naturale, dello yogurt, il cibo vivo per eccellenza – spiega Assolatte, l’associazione italiana lattiero casearia - tanto insostituibile per mantenere in salute la flora batterica intestinale ma così importante anche per la salute delle ossa, il controllo della pressione e la prevenzione del diabete, come hanno rivelato studi recenti. L’ultima notizia - sottolinea Assolatte - arriva fresca

fresca da uno studio pubblicato su ‘Nutrition bullettin’: consumare ogni giorno 3 vasetti di yogurt mette il turbo alla dieta ipocalorica, perché fa diminuire più velocemente la massa grassa e il girovita, senza però ‘svuotare’ o seccare la pelle. Infatti un consumo regolare di yogurt aiuta a mantenere la pelle soda, morbida e idratata, oltre ad avere effetti positivi anche su capelli e unghie”. Ecco alcune idee per sfruttare il “potenziale bellezza“ dello yogurt. Per mantenere giovane la pelle si può prendere uno yogurt bianco e miscelarlo con 3-4 parti di acqua, sale, pepe e spezie a volontà (dal cumino al cardamomo, dalla curcuma al coriandolo): ecco pronto il lassi, la bevanda rinfrescante tipica dell’India che sta conquistando l‘Occidente. I dermatologi approvano: lo

yogurt e le spezie stimolando il sistema immunitario, contribuiscono alla salute della pelle. Per chi ama la versione dolce basta puntare su cannella, vaniglia o noce moscata, e aggiungere frutta esotica, come mango o papaya. Per contrastare il gonfiore ribes, lamponi, more e mirtilli sono deliziosi campioni di virtù: ricchi di vitamine, fibre, minerali e antiossidanti, hanno tante comprovate proprietà, tra cui quelle antiaging. Abbinare i frutti rossi allo yogurt, in frullati o smoothies, dà una marcia in più: infatti il calcio presente nello yogurt favorisce l’attivazione della vitamina C contenuta in questi frutti, aumentandone il potere antinfettivo, antivirale e l‘effetto positivo sulle difese immunitarie. Lo yogurt poi è un’ottima fonte di vitamina D, che svolge numerose attività sul metabolismo organico. Alcune sono ben note (come

lo sviluppo del tessuto osseo e dei denti), altre sono scoperte recenti e molto interessanti (come l’azione di contrasto alle allergie respiratorie e dermatologiche). Ben documentata è l’attività anti radicali liberi svolta dalla vitamina D: un effetto detox che agisce da antiage anche sulla pelle.Per risultati visibili ci vuole costanza: 1-2 vasetti di yogurt al giorno meglio se arricchiti con semi di zucca, di lino e di girasole, che apportano selenio, vitamina E e magnesio, contrastando le rughe, aumentando l’umidità della pelle e potenziandone la resistenza allo stress. I contenuti diffusi mediante le pagine di questo periodico hanno l’unica finalità di informare il lettore: non sono quindi mai destinati a sostituire il parere del medico.


mondo gusto .13

LA RICETTA Penne con curcuma e zucchine Ingredienti per 2 persone:

4 zucchine 1 cucchiaino e 1/2 di curcuma 200 gr di penne olio evo ½ scalogno mezzo bicchiere d’acqua bollente sale

PREPARAZIONE Tagliate le zucchine a striscioline, tritate lo scalogno e mettetelo in una padella con un filo d’olio. Fate bollire l’acqua per la pasta. Appena lo scalogno diventa dorato aggiungete le zucchine e fatele rosolare, salatele e poi copritele con il coperchio. Lasciate cuocere per circa 8 minuti, mescolando di tanto in tanto. Quando le zucchine sono a metà cottura versate nella padella il mezzo bicchiere d’acqua bollente con dentro la curcuma ben sciolta e amalgamate. Calate la pasta nell’acqua bollente e appena le zucchine sono cotte spegnete il fuoco. Scolate la pasta al dente e mettetela nella padella con le zucchine e la curcuma, riaccendendo il fuoco e girando bene il tutto.


14. mondo alimentazione

Il segreto della dieta mediterranea? È anche nei suoi colori Conoscere gli antociani: i pigmenti di frutta e verdura che proteggono la nostra salute “Se la dieta mediterranea è così benefica è merito anche degli antociani, molecole che determinano la colorazione dal rosso al blu di frutta e verdura e che possono contribuire alla prevenzione di malattie cronico-degenerative connesse alla produzione di radicali liberi”, a spiegarlo è l’Università di Pisa, che grazie a Lucia Guidi e Marco Landi del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agroambientali è salita agli onori delle cronache per aver documentato le ultime scoperte sul ruolo benefico degli antociani. I due studiosi, infatti, hanno recentemente contribuito al volume “Handbook of Anthocyanins: Food Sources, Chemical Application and Health Benefits” (Nova Science Publisher). “Gli antociani (anthos = fiore e kyanos = blu) sono tra i pig-

menti più diffusi nel regno vegetale e molti alimenti tipici della dieta mediterranea ne sono ricchi come ad esempio mirtilli, melanzane, pesche, arance, fichi, ciliegie, olive solo per annoverarne alcuni”, ha spiegato Lucia Guidi.

matori di queste molecole proprio in virtù della dieta mediterranea e dall’assunzione quotidiana di frutti come more, fragole o prugne e di ortaggi come melanzane e radicchio senza dimenticare, infine, il vino”.

Per ogni frutto e ortaggio i ricercatori dell’Ateneo pisano hanno riportato il contenuto di antociani, ricavandone così una sorta di “classifica” degli alimenti, con in testa l’uva nera (800-900 mg di antociani per 100 grammi), seguita dalla ciliegia (350-400 mg), dal ribes (80-420 mg) e dalle olive (55-430 mg), fino al vino rosso (24-35 mg). “È stato calcolato – ha concluso Lucia Guidi - che l’apporto pro-capite di antociani attraverso la dieta può variare nei Paesi europei tra i 19,8 e 64,9 mg al giorno e che certamente gli italiani sono tra i maggiori consu-

Un interessante studio pubblicato da fondazioneveronesi.it spiega bene l’importanza di queste molecole per la salute umana: “Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nei paesi occidentali. Si stima che l’80% degli eventi cardiovascolari avversi possano essere evitati da stili di vita e abitudini alimentari corrette. Tra gli altri, citiamo uno studio epidemiologico condotto per 16 anni su 34.489 donne americane in post-menopausa, che ha dimostrato come una dieta ricca in flavonoidi, e in particolare antocianine, riduce il rischio di morte per

malattie cardiovascolari. Numerosi sono inoltre gli studi in vitro e su modelli animali – continua la Fondazione - che evidenziano il ruolo delle fito-molecole nella protezione cardiaca e cardiovascolare, e dei meccanismi molecolari in cui sono coinvolti. Le antocianine infatti regolano diverse vie biochimiche coinvolte nello sviluppo e nell’eziologia delle malattie cardiovascolari. Ad esempio, è stato dimostrato che in ratti spontaneamente ipertesi, la somministrazione di diete ricche in antocianine derivate da diversi vegetali, tra cui il mais rosso, induceva una diminuzione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca ed esercitava un’azione protettiva in seguito a riperfusione dopo ischemia”.


mondo viaggi slow .15

Le dune fossili di Massenzatica, un viaggio nel tempo di migliaia di anni Testimoniano la posizione di una linea della costa adriatica risalente all’età del Bronzo, circa 3000 anni fa A pochi chilometri da Mesola, in provincia di Ferrara, resiste da migliaia di anni un vero e proprio capolavoro, esempio di paesaggio fossile: la Riserva Naturale delle Dune Fossili di Massenzatica. Situata nell’entroterra ferrarese tra il Po di Volano e quello di Goro, la riserva tutela una sequenza di dune fossili unica nel panorama regionale che testimonia la posizione di una linea della costa adriatica risalente all’età del Bronzo, circa 3000 anni fa. “Le dolci ondulazioni del terreno – spiega il portale della regione Emilia Romagna, regione.emilia-romagna. it - rivestite da basse praterie, si alternano ad avvallamenti rioccupati oggi da arbusteti e lembi di bosco, si elevano solo di pochi metri sul piano di campagna, ma contrastano fortemente con la sconfinata pianura coltivata circo-

stante, paesaggio profondamente modificato dall’attività umana che ha bonificato le vaste aree paludose di un tempo. Oggi il mare Adriatico dista una dozzina di chilometri e le dune si sviluppano su un fronte di un chilometro e mezzo e una larghezza media di quattrocento metri, in direzione quasi parallela all’odierna linea di costa. Esse ricordano una tappa importante del delta padano, che negli ultimi millenni ha visto il lento avanzare delle terre emerse a spese del mare. L’area rilevata delle dune – continua il portale - fu sede anche dei primi insediamenti umani locali, testimoniati dai ritrovamenti archeologici. Principale artefice delle dune è il forte vento marino che solleva la sabbia e la rilascia sul retro delle spiaggie, ove si accumula formando i caretteristici cordoni dunosi. Una volta incorporata nell’entro-

terra e non più alimentata dalla sabbia litorale, una duna diviene fossile e tende gradatamente ad essere smantellata dallo stesso agente che l’aveva creata, il vento, soprattutto nei tratti privi di vegetazione. L’area costudisce ancora una buona diversità biologica e funge da rifugio per varie specie. Caratteristiche piante erbacee dette psammofile vivono su questi substrati poveri e aridi, creando habitat preferiti da alcuni rettili e molti invertebrati oggetto di recenti studi: coleotteri, imenotteri e lepidotteri di grande interesse, a loro volta ricercati da uccelli migratori quali upupa e gruccione, legati a tali ambienti ormai molto rari di prateria arida”. Per la visita. L’area delle dune fossili è recintata ed accessibile al pubblico solo con visite guidate lungo itinerari prestabiliti, ma

è possibile percorrere individualmente un sentiero che permette di girare attorno alle dune e di ammirarle dall’esterno. Presso il piccolo Centro Visite occasionalmente si organizzano visite guidate per gruppi con percorsi didattici. Inoltre il suggestivo luogo offre percorsi guidati ed attrezzati per ipovedenti. Sono possibili visite guidate su richiesta al W.W.F, tel. 0532 60009, 339/5996650. Contatti, Massenzatica tel. 0533 790159. Come arrivare: le dune si trovano tra gli abitati di Massenzatica ed Italba. In auto: da Bosco Mesola si percorre la strada che porta ad Ariano Ferrarese-Berra fino a Massenzatica, poi si gira a sinistra in direzione Pontelangorino - Codigoro.

Mensile omaggio e/o abbinamento gratuito a La Pulce Il Fè Il Rò Il Rigattiere in edicola - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l a Socio Unico - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail info@edititalia.it - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: info@publimediaitalia.com – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà. La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. a Socio Unico precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventuale pubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito. Quanto inviato alla Redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito al mittente. Per l’invio del materiale l’indirizzo è info@edititalia.it - È vietata la riproduzione totale o parziale di foto, marchi e testi. Copyright, tutti i diritti sono riservati ad Edit Italia S.r.l. a Socio Unico.



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