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AGOSTO 2016 mensile anno 7 numero 08
Il respiro della Terra
redazione.biosfera@edititalia.it
Ricordatevi di respirare. Dopo tutto, è il segreto della vita : lo scriveva qualche tempo fa l autore Gregory Maguire per sottolineare l importanza di questo atto involontario di cui troppo spesso ci dimentichiamo. Eppure, anche nelle nostre tempeste quotidiane, basterebbe fermarsi pochi secondi, respirando
profondamente e prendendo consapevolezza del momento presente per accorgerci che è lì che ci sono tutte le condizioni necessarie perché possiamo essere felici e per rilassarci all istante. In questo numero di Biosfera parliamo anche di respirazione, perché l Università di Pisa ha creato un app che ci aiuta a
ritrovare la calma nei momenti di stress proprio inspirando ed espirando… Semplicemente. Di relax parliamo anche nella sezione viaggi slow , che questo mese vi fa scoprire l oasi verde della Panfilia. Per molti di noi felicità e pace sono imprescindibili dalla compagnia del nostro amico a 4 zampe: è per questo che vi
segnaliamo tutte le spiagge ravennati su cui poter andare con il vostro animale d affezione. Di cieli azzurri e sereni parla anche la ricetta del mese, che per questo numero vi porta a casa i profumi di Pantelleria. E ora spazio a voi, alla vostra lettura e al vostro relax. Felice agosto a tutti.
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SOLE, COME PROTEGGERE GLI OCCHI DEI BAMBINI e UVB sotto forma di luce riflessa. Persino nelle giornate coperte l’80% dei raggi filtra indisturbato.
I consigli per riparare i più piccoli dai raggi ultravioletti
Occhiali sicuri nelle farmacie comunali
Il sole, amico della salute, può essere un pericolo per la delicata pelle dei bambini e per i loro occhi. In particolar modo i raggi UVA e UVB, i più carichi di energia, sono dotati di foto attività e sono quelli più pericolosi. Si stima che l’80% dell’esposizione solare ai raggi UV avvenga prima dei 18 anni, motivo per cui i bambini e gli adolescenti sono i più esposti ai danni derivanti da un’eccessiva ed errata esposizione. Fino ai 7-8 anni gli occhi sono in via di sviluppo e per questo sono più vulnerabili all’azione dei raggi solari.
I rischi per la vista “Il principale danno acuto - spiega la dottoressa Silvia Zoddi della farmacia comunale n.2 a Ravenna - è l’infiammazione della congiuntiva, che porta ad una forma di congiuntivite diversa da quella batterica o virale, caratterizzata da dolore pungente, lacrimazione, bruciore e fotofobia. Oltre ai danni arrecati alla pelle l’esposizione diretta ai raggi UV può danneggiare nel tempo diverse strutture dell’occhio, causando problemi alla cornea, al cristallino e anche alla retina”.
Buone abitudini fin da piccoli Per questo motivo è bene far indossare ai bambini gli occhiali da sole in montagna, al mare o comunque quando la luce solare è particolarmente intensa. Si può cominciare a farlo quando il bimbo comincia a stare seduto, tra i 6 e gli 8 mesi. Soprattutto in montagna l’esposizione ai raggi UV è maggiore; l’intensità della radiazione aumenta dal 6 all’8% ogni 1000 metri per arrivare al 12% ogni 1.000 metri ad altitudini molto elevate. Gli occhiali vanno indossati anche per ridurre il danno dall’irraggiamento solare riflesso in quanto la sabbia, l’acqua del mare o della piscina, la neve restituiscono buona parte dei raggi UVA
Presso le farmacie comunali di Ravenna è possibile trovare un vasto assortimento di occhiali da sole da bambino, colorati, alla moda ma soprattutto sicuri e certificati. “Gli occhiali da sole per bambini – chiarisce Zoddi - devono rispondere a determinate caratteristiche al fine di preservare al meglio la salute dei loro occhi. Devono essere robusti ma leggeri e flessibili, senza parti staccabili e con materiale totalmente atossico. Fondamentale è che siano anti raggi ultravioletti: le lenti devono avere una sorta di indice impresso che va da 1 a 4. È preferibile utilizzare quelle con indice superiore a 3, le più schermanti. Acquistate soltanto occhiali dotati del marchio CE, che rispondono cioè alle relative normative dell’Unione Europea. Anche la forma e le dimensioni delle lenti sono particolarmente importanti: occhiali troppo piccoli o troppo avvolgenti permettono a grandi quantità di luce riflessa di raggiungere l’occhio vanificando l’effetto protettivo. L’impiego di occhiali da sole protettivi – conclude Zoddi - deve poi proseguire per tutta la vita perchè minimizzare l’esposizione alle radiazioni solari rallenta l’invecchiamento dei tessuti oculari e ritarda l’insorgenza di T.R. malattia”.
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La dott.ssa Silva Zoddi della farmacia comunale n.2 a Ravenna
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mondo benessere .3
VIA STRESS E ANSIA CON “HEAR AND NOW”, L’APP CHE TI FA TIRARE IL FIATO Il metodo sviluppato dall’Università di Pisa sta avendo un successo internazionale
E se un’app potesse aiutarci a ritrovare calma e pace interiore? È quanto promette “Hear and Now”, la nuova applicazione che arriva nelle nostre giornate al momento giusto per regalarci preziosi momenti di distensione e benessere. Non si tratta della solita trovata ludica per smanettoni, ma di un importante progetto sviluppato da BioBeats, spin off dell’Università di Pisa che ha ricevuto un finanziamento di oltre due milioni di dollari da un venture capitalist inglese. “Hear and Now” aiuta a gestire lo stress e l’ansia ricordandoti di respirare e mostra come il cuore batte e risponde all’esercizio. “Basata su pratiche di riduzione dello stress e meditazione clinicamente
validate, la nostra applicazione insegna a fare una respirazione profonda usando il diaframma – spiega Davide Morelli, fondatore di BioBeats – Appoggiando il dito sulla telecamera, lo smartphone rileva il battito cardiaco e dà il ritmo della respirazione, registrando come il tuo cuore reagisce all’esercizio”. La tecnica di respirazione diaframmatica è conosciuta e utilizzata dagli anni sessanta per gestire stress e ansia: in generale siamo abituati a respirare di petto e finiamo per non stimolare più il diaframma, che tende a rimanere contratto. Il fenomeno si aggrava in caso di tensioni emotive particolarmente forti ma, con la respirazione profonda, che va a
stimolare il nervo vago, riusciamo ad agire sul battito cardiaco, che prima rallenta, poi riprende con un equilibrio ristabilito. “Hear and Now” – il cui nome che gioca sull’assonanza di “hear” (ascolta) con l’“here” di “Here and Now” (qui e ora) – è anche un’esperienza esteticamente piacevole: BioBeats ha curato molto l’aspetto grafico e musicale facendo in modo che la app crei in tempo reale musica sincronizzata con il battito del cuore, mentre sullo schermo passano immagini che si modificano seguendo il nostro respiro: sono a fuoco se eseguiamo l’esercizio di respirazione in modo corretto, rimangono sfuocate se invece non riusciamo ad usare il maniera corretta il diaframma.
“La nostra app vuole essere di supporto ai terapisti, che in questo modo possono avere a disposizione uno strumento per controllare se e con quale qualità i pazienti eseguono gli esercizi di respirazione – specifica Morelli – “Hear and Now” è infatti il risultato di un percorso iniziato due anni fa quando abbiamo iniziato a lavorare a fianco di chi ha problemi respiratori, sviluppando applicazioni nel campo medicale e del wellness”. La app, al momento disponibile solo su piattaforma IOS, vanta già oltre 40.000 download e, fino ad oggi, ha riscosso successo in particolare in Inghilterra e in Germania.
mondo hi-tech .5
LA NOSTRA VITA “HI-TECH” NEL 2116 Studiosi britannici hanno immaginato il futuro tra cento anni “Predire” il futuro, anche quello tecnologico, può essere un esercizio difficile ma non impossibile. Alcuni studiosi universitari britannici e futurologi si sono cimentati nell’impresa, in uno studio commissionato da Smart Things e presentato nei giorni scorsi a Londra, spiega il sito inabottle.it. L’orizzonte è quello del 2116: si parla di città costruite in bolle di vetro sottomarine, colonie umane sulla Luna e su Marte, case realizzate con enormi stampanti 3D, grattacieli alti oltre un chilometro e droni personali usati come mezzi di trasporto. Il report spiega anche come i grattacieli nel futuro si svilupperanno sottoterra, fino a
25 piani nelle viscere del pianeta: insomma, l’uomo cercherà di colonizzare tutti gli spazi del globo non ancora occupati. Come accennato si parla naturalmente di possibili scenari: il futuro immaginato decenni fa non corrisponde con il nostro presente. Le macchine volanti non ci sono ancora... Tuttavia anche la portata del web non era stata compiutamente analizzata. Una delle coautrici dello studio, la scienziata Maggie Aderin-Pocock, ha spiegato: “Le nostre vite oggi sarebbero irriconoscibili da chi era in vita un secolo fa. Soprattutto Internet ha rivoluzionato il modo in cui comunichiamo, impariamo e controlliamo le nostre vite”. Nei
prossimi decenni, ad ogni modo, assisteremo a profondi cambiamenti nel nostro modo di vivere e nel rapporto con l’ambiente. Una rivoluzione che nei prossimi anni, senza aspettare il 2116, per gli studiosi si concentrerà molto sugli smartphone, che appunto ci consentiranno di programmare la nostra esistenza fin nei minimi dettagli. Inoltre, secondo il magazine online StartupItalia, le case rappresenteranno vere e proprie esperienze sensoriali: gli spazi si adatteranno all’uso del momento -potranno rimpicciolirsi o diventare più ampi - e grazie alla tecnologia collegata a dispositivi indossabili, le pareti ricoperte di led
seguiranno gli stati d’animo delle persone e tutti gli accessori della casa potranno essere modificati a piacimento. Inoltre la stampa 3D - e le sue evoluzioni - potrà essere usata per qualsiasi cosa, sia in casa che fuori: per “stampare” cibo direttamente dalle ricette di famosi chef oppure per ricreare intere strutture con materiale riciclato. Ovviamente il riciclo sarà una priorità e le case saranno organizzate in modo che la spazzatura diventi energia ed elettricità e le acque reflue tornino ad essere utilizzabili. Sul fronte della salute ogni casa, secondo i futurologi, avrà tra l’altro una capsula per un check-up completo del corpo.
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mondo animali .7
IN SPIAGGIA CON GLI AMICI A 4 ZAMPE, ECCO DOVE SI PUÒ Fino al 30 settembre sul litorale ravennate Per chi vive con un animale d’affezione portarlo con sé in spiaggia a volte può essere una vera e propria necessità, oltre che un piacere. Per questo motivo il Comune di Ravenna ha individuato due tratti di spiaggia libera dove è concesso recarsi con il proprio animale. Inoltre il Comune autorizza i concessionari degli stabilimenti balneari che ne fanno richiesta, all’accesso degli animali nelle proprie strutture, previa verifica della predisposizione di aree adeguatamente attrezzate, delimitate e riservate, nonché di specifici requisiti igienico-sanitari. Sul sito www.comune.ra.it, l’amministrazione spiega che: “Con ordinanze comunali, ogni anno vengono individuati i tratti di spiaggia libera dove consentire l’accesso ai cani. La prima area è a Casalborsetti, nel tratto di spiaggia libera della lunghezza di circa 70 metri a sud dello stabilimento balneare Overbeach. La seconda è invece a Lido di Classe nel tratto di spiaggia li-
bera della lunghezza di circa 30 metri a nord della scogliera trasversale alla foce del fiume Savio. L’utilizzo di tali aree è consentito dall’alba al tramonto nel periodo dal 1° giugno fino al 30 settembre”. L’accesso alle aree di spiaggia è subordinato al rispetto delle seguenti prescrizioni: - Possono accedere alla spiaggia esclusivamente i cani regolarmente iscritti all’Anagrafe Canina; - I detentori dei cani sono responsabili del benessere, del controllo e della conduzione degli animali e rispondono, sia civilmente che penalmente, di eventuali danni o lesioni a persone, animali e cose provocate dall’animale stesso; - I detentori dei cani hanno l’obbligo di provvedere autonomamente all’ombreggiatura dei propri animali con idonei dispositivi, alla fornitura di acqua pulita per l’abbeverata e per eventuali docciature;
- I detentori devono assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle esigenze di convivenza con le persone e gli animali che usufruiscono della spiaggia libera; - I cani devono essere mantenuti al guinzaglio di lunghezza non superiore a mt 1,50; - I detentori hanno l’obbligo di portare con sé una museruola rigida o morbida da applicare ai cani in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali, o su richiesta delle Autorità competenti; - I cani possono fare il bagno in mare nello specchio acqueo antistante la zona sopraindicata; - E’ interdetto l’accesso all’area dei cani di sesso femminile in periodo estrale “calore”; - I cani devono essere esenti da infestazioni di pulci, zecche o altri parassiti; - I detentori dei cani devono rimuovere immediatamente qualunque deiezione prodotta dagli
animali, e a tal fine devono essere muniti di palette/raccoglitori idonei, da riporre negli appositi contenitori installati nell’area. Le infrazioni saranno punite, se il fatto non costituisce reato, con sanzioni pecuniarie. Stabilimenti balneari che consentono l’accesso dei cani presso i propri impianti: A Marina Romea - Marisa - Aloha Beach A Marina di Ravenna - La Duna degli Orsi - White Beach A Punta Marina Terme - Profumo di mare A Lido di Classe - Jamaica beach - Cayo Loco - Gusto fino by Bagni Vanni
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mondo ecologia
I CONSIGLI PER UNA CASA GREEN (COSÌ RISPARMI E L’AMBIENTE RINGRAZIA) Piccole strategie quotidiane di ecosostenibilità Se il rispetto per l’ambiente e il risparmio in bolletta sono i nostri obiettivi non possiamo fare a meno di rintracciare in casa tutte quelle fonti di spreco (in particolare acqua ed energia elettrica), che da sole contribuiscono a succhiare risorse al nostro Pianeta. Così facendo lavoreremo per l’ambiente e metteremo al riparo il nostro portafogli. “Il modo migliore di risparmiare è consumare il meno possibile – spiega il Centro Tutela Consumatori Utenti Alto Adige, dalle pagine del sito www.centroconsumatori. it – Ecco alcune strategie utili: Evitate la funzione di stand-by sugli apparecchi elettrici di casa;
Illuminazione: le lampadine tradizionali possono essere sostituite con lampade a basso consumo, che garantiscono la stessa luminosità e durano molto più a lungo. I moderni alimentatori sopportano senza problemi anche accensioni e spegnimenti frequenti. Piani di cottura elettrici: evitate sprechi di energia spegnendo tempestivamente la piastra e sfruttando il calore residuo. Le pentole dovrebbero avere il fondo piatto e proporzionato alle dimensioni della piastra. Per risparmiare ulteriormente coprite i tegami con il coperchio durante la cottura o usate la pentola a pressione.
Forno: spesso non è indispensabile preriscaldare il forno. Sfruttate il calore residuo spegnendo il forno prima che sia terminata la cottura. Cucinare al forno conviene solo per certe quantità di cibo (almeno 1,5 kg). Il controllo della cottura aprendo la porta del forno dev’essere rapido, onde evitare perdite di calore. Consumo di acqua e di energia elettrica - Per ridurre la bolletta della corrente riscaldate solo l’acqua che vi serve effettivamente e a temperature non superiori al necessario. - Applicate regolatori di flusso sui rubinetti.
- La doccia è meglio del bagno: riempire una vasca richiede tre volte l’energia necessaria per una doccia di sei minuti. - Su boiler e caldaie non regolate la temperatura troppo alta: 60°C sono meglio di 80°C. - Chiudete l’acqua mentre vi lavate i denti o vi insaponate sotto la doccia. - Un rubinetto che perde può causare uno spreco di 2.000 litri d’acqua all’anno. Chiudete l’acqua mentre pulite il bagno. - Fatevi installare e utilizzate il tastorisparmio sullo scarico del WC. - Non lavate i piatti sotto l’acqua corrente - Lavate la biancheria poco spor-
mondo ecologia
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APPUNTAMENTI ENTROTERRE CULTURA E TERRITORI IN FESTIVAL
DA GIUGNO A SETTEMBRE
IN VARIE LOCALITÀ DELL EMILIA-ROMAGNA
Quattro mesi di programmazione (da giugno a settembre 2016), più di 30 eventi, decine di città coinvolte tra Emilia e Romagna. Sono questi i numeri di Entroterre, il nuovo festival regionale di musica, cultura e territori dall’anima itinerante e dal respiro internazionale. Nato nel 2016, Entroterre propone un ricco programma che lega l’Emilia e la Romagna in un progetto organico di valorizzazione della musica colta e tradizionale. Per maggiori informazioni e per il programma completo: www. entroterrefestival.it
IL SAPORE DI UNA VOLTA
12 E 13 AGOSTO PREMILCUORE (FC)
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ca a basse temperature e senza prelavaggio. Asciugate il bucato preferibilmente all’aria, evitando l’impiego dell‘asciugatrice; Non effettuate lavaggi con la lavatrice a mezzo carico, che generalmente comporta uno spreco d’acqua, di detersivo e di corrente. Fate a meno del trattamento con ammorbidenti. Utilizzate lampadine a basso consumo; quando si abbandona una stanza, spegnere sempre la luce;
consumi di energia dei singoli elettrodomestici, una direttiva dell’Unione Europea prescrive che siano muniti di un’etichetta indicante la loro efficienza energetica. In questo modo ciascuno di noi, al momento dell’acquisto, può confrontare direttamente i consumi degli apparecchi con funzioni analoghe e fare quindi una scelta più consapevole”.
Frigorifero e congelatore Scegliere il frigo e il congelatore di dimensioni adeguate all’effettivo fabbisogno familiare; inserire nel frigo e nel congelatore soltanto cibi già freddi;
La funzione standby In ogni casa moderna si trovano svariati apparecchi elettrici che non vengono mai spenti del tutto, rimanendo perennemente sotto tensione. Colpa della funzione “standby”, solitamente segnalata da una lucina rossa, verde o gialla. Il problema riguarda televisore, decoder, stereo, macchina del caffè, computer, fax, segreteria telefonica, impianto d’allarme ecc., così come tutti gli apparecchi dotati di display e orologi. Per spegnere completamente certi elettrodomestici ormai è necessario staccare la spina dalla presa di corrente. Lo standby serve solo a soddisfare le nostre esigenze di comodità (e la nostra pigrizia). Chi ha più voglia di alzarsi dal divano per accendere o spegnere la TV, quando può ottenere il medesimo risultato semplicemente premendo un tasto del telecomando? Per le stesse ragioni ci siamo abituati a lasciare in standby il fax o la segreteria telefonica. Anche questa piccola comodità ha però il suo prezzo, soprattutto quando gli apparecchi a rimanere operativi notte e giorno sono diversi. Secondo una stima ogni famiglia spende in media 80 euro all’anno per la funzione standby, per cui individuate gli apparecchi di casa tenuti inutilmente in standby e abituatevi a spegnerli del tutto quando non li utilizzate.
Consumi Per conoscere esattamente i
Per maggiori informazioni www.centroconsumatori.it
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Riscaldamento Anche nel caso del riscaldamento vale la regola di servirsene solo quando e dove è necessario. Gli ambienti di casa sovrariscaldati non sono salutari e comportano uno spreco di denaro e di energia. Un grado in meno coincide con un risparmio del 6% ca. sulle spese di riscaldamento. Ecco alcuni consigli utili: Non coprire i caloriferi con tende o rivestimenti; provvedere regolarmente alla pulizia e alla manutenzione della caldaia; sfiatare i caloriferi all’inizio della stagione fredda. I costi di riscaldamento possono essere ridotti drasticamente anche grazie a un buon isolamento termico della casa. Le caldaie e gli impianti che hanno più di 20 anni dovrebbero essere assolutamente sostituiti, sia perché in genere hanno perso efficienza, sia perché la tecnica della combustione, nel frattempo, ha fatto notevoli passi avanti.
“Il Sapore di una volta” è una manifestazione che si prefigge di promuovere il paese di Premilcuore, la sua storia e le sue tradizioni, i piatti tipici, le produzioni locali attraverso atmosfere, sapori, suoni, immagini e coreografie d’epoca, facendo rivivere usi e costumi di un tempo “non tanto lontano”. Particolare attenzione è dedicata al rispetto dell’ambiente e della natura, alla valorizzazione del territorio. La manifestazione ha ottenuto proprio il riconoscimento di “Festa Saggia” dal Parco delle Foreste Casentinesi, da Oltreterra e da Slow Food. Per maggiori info: www. prolocopremilcuore.org
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A San Leo torna AlchimiAlchimie, una festa dedicata a Cagliostro, massone ed alchimista che venne rinchiuso in una cella del Forte di San Leo, dove morì il 26 Agosto del 1795. Alchimia Alchimie a San Leo è una manifestazione unica dove scienza, esoterismo e spiritualità si uniscono agli spettacoli e alle danze per le vie del centro di questo fantastico borgo della Valmarecchia. Per info: www.lavalmarecchia.it
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10. mondo green
ORTO PROTETTO? DIFENDILO DAGLI UCCELLI SELVATICI CON LE STRATEGIE GREEN Le soluzioni che funzionano e non danneggiano l’ambiente Vi dedicate al vostro orto con amore ma i risultati sono vanificati dagli animaletti di passaggio che banchettano con i vostri prodotti? Niente paura, ecco qualche consiglio 100% green per salvaguardare il vostro raccolto! “Cominciamo subito con il ricordarvi di annaffiare spesso le vostre piante in questo periodo torrido (preferibilmente fatelo di sera) – spiega la fondazione Campagna Amica dalle pagine del suo sito www.campagnamica.it - detto ciò sarà importante controllare anche i sostegni. Ma non solo. Il nostro Personal Trainer dell’Orto vi consiglia di prevedere una pacciamatura che garantisca la copertura del terreno, favorendo così una minore traspirazione e la crescita di infestanti, ma soprattutto preparate un’offensiva valida per contrastare la minaccia che viene dal cielo:
gli uccelli selvatici. Sono animali bellissimi che naturalmente cercano sostentamento nei nostri orti beccando i prodotti più o meno maturi – continua la Fondazione -. Generalmente sono i granivori e gli onnivori quelli da temere perché gli insettivori teoricamente invece dovrebbero essere ben accetti. Quindi via libera a balestrucci, rondini e cince, attenzione a cornacchie, passeri e storni tanto per citarne alcuni”. Ma quali sono i metodi migliori per tenere lontani i nostri amici volatili? Le strategie che funzionano di più “sono quelle che sfruttano il movimento indotto dal vento di oggetti metallici e rumorosi – spiega ancora Campagna Amica -. Strisce di carta argentata opportunamente sistemate sui rami possono spaventare questi
visitatori. Ogni tanto sarebbe opportuno variare la loro posizione in modo da ‘spezzare’ anche l’abitudine e rinnovare la minaccia percepita dall’avifauna. Qualche filo di nylon scoraggerà anche i più coraggiosi”. Potrebbe anche essere interessante creare un’esca ad hoc, che riempirà il nostro giardino di uccellini, però stavolta in maniera innocua per le nostre piante: la soluzione è piantare nel nostro fazzoletto di terra un bel gelso. “Una volta cresciuto – conclude la Fondazione - vedremo i nostri amici con le ali concentrarsi sulle more dell’albero dimenticando i prodotti dell’orto”. Non dimentichiamo che il vecchio spaventapasseri può sempre tornare utile e può rappresentare un bel modo per dilettarsi in
un’attività manuale creativa con i bambini. Nonostante quello che comunemente si immagina di questo antico dissuasore, non è necessario dargli forma umana: va benissimo anche quella animale, ad esempio di un cane o di un gatto. Ricordatevi di decorarlo con colori sgargianti o, meglio ancora, con materiale riflettente (ad esempio carta argentata) e parti mobili (fili, stracci, elementi che ruotano col vento). Un efficace e grazioso dissuasore per gli uccellini, infine, è un’aquila di legno appesa a un filo trasparente fissato a un palo molto alto che dà sull’orto. Con queste pacifiche armi al nostro arco potremo essere sicuri di portare a casa il risultato senza danni per l’ambiente.
mondo ambiente .11
LOTTA ALLA ZANZARA TIGRE, “FAI DA TE PERICOLOSO PER UOMO E AMBIENTE” L’allarme lanciato dal WWF La zanzara tigre, comparsa nella nostra regione nel 2004, è diventato un flagello insopportabile che ha cambiato in modo rilevante le nostre abitudini. Dopo una fase iniziale in cui si pensava di poter controllare facilmente la sua rapida diffusione e incremento, il bilancio, a distanza di dodici anni è a dir poco deludente. A spiegarlo è il WWF, che – in una nota stampa – se da un lato mette in evidenza una lotta alle larve di zanzara a suo dire, non completamente efficace da parte dei Comuni, dall’altro “tira le orecchie” ai privati che anche nella nostra regione ricorrono all’ultima spiaggia delle “disinfestazioni fai da te”. “Anche se la Regione Emilia-Ro-
magna ha attivato da tempo una serie di azioni dirette e di supporto ai Comuni per prevenire l’infestazione di zanzara tigre – spiega l’associazione ambientalista - e ha prodotto diverse linee guida per un utilizzo corretto ed efficace degli insetticidi, si assiste purtroppo ad una diffusione di interventi ‘fai da te’, da parte di singoli cittadini o di ditte incaricate da condomini o da gruppi di residenti, al di fuori di qualsiasi controllo. Molti interventi consistono nella disinfestazione mediante spruzzatori e sono indirizzati direttamente agli adulti di zanzara. L’effetto positivo è un sollievo che dura pochi giorni, per poi tornare alla situazione di partenza. Gli effetti negativi sono
molti di più: uccisione di buona parte della fauna presente nelle aree verdi urbane (api, coleotteri, lucciole, farfalle e addirittura lucertole ed uccelli insettivori, a conferma del fatto che l’azione dei veleni erogati riguarda uno spettro molto ampio di organismi viventi), rischi per la salute pubblica, costi elevati e possibile aumento della resistenza degli insetti più invasivi. Proprio per questi motivi le linee guida della Regione restringono gli interventi adulticidi ai soli casi di emergenza sanitaria per il rischio della trasmissione di malattie e stabiliscono varie prescrizioni per le disinfestazioni in aree pubbliche, fra cui l’obbligo di richiesta alle aziende sanitarie
locali”. Il WWF chiede che anche gli interventi effettuati da singoli cittadini o da ditte private rientrino sotto il controllo dell’autorità pubblica e chiede a tutti di vigilare e di pretendere da chi effettua la disinfestazione i requisiti richiesti dalle ‘Linee guida per un corretto utilizzo dei trattamenti adulticidi contro le zanzare’. Ai Comuni l’associazione ambientalista chiede con forza di predisporre tutte le misure previste per la prevenzione, a partire dal controllo delle larve all’inizio della primavera e alla diffusione di comportamenti corretti nella cittadinanza”.
12. mondo salute
DIABETE, CURARLO A TAVOLA CAMBIANDO L’ORDINE DELLE PORTATE Ecco cosa ha scoperto un team dell’Università di Pisa Aumento eccessivo della glicemia dopo il pasto: come evitarlo? Il dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa ha dimostrato con uno studio che è possibile sfruttare alcune reazioni dell’organismo all’ingestione di cibo. Come spiega l’Università, la ricerca, presentata all’ultimo congresso della società italiana di diabetologia (SID), è stata svolta nel Laboratorio di Metabolismo, Nutrizione ed Aterosclerosi, diretto dal professor Andrea Natali, da due giovanissimi: Domenico Tricò, al secondo anno di specializzazione in Medicina interna, ed Emanuele Filice da poco laureato. L’esperimento condotto per 4
settimane su 17 pazienti ha dimostrato come l’inversione delle portate (il primo e il secondo) ai due pasti principali fosse in grado di determinare una riduzione significativa della glicemia postprandiale e un miglioramento nei valori dell’emoglobina glicata, il parametro più importante per giudicare il controllo metabolico. “Questo studio è nato dall’idea che fosse possibile sfruttare alcuni meccanismi fisiologici legati all’alimentazione per migliorare il controllo glicemico nei pazienti con diabete – spiega il prof. Natali – Recentemente avevamo dimostrato come nei pazienti con diabete un antipasto costituito da protei-
ne e grassi fosse in grado di ridurre marcatamente l’entità dell’innalzamento glicemico prodotto dalla successiva ingestione di carboidrati e come questo avvenisse per un marcato rallentamento dello svuotamento gastrico (indotto dai grassi) e potenziamento della secrezione insulinica (indotta dalle proteine). Successivamente, per sfruttare a fini terapeutici questa specie di “pre-condizionamento” indotto dall’antipasto, senza però aumentare le calorie della giornata, abbiamo pensato che il modo più semplice fosse invertire la successione delle portate ai due pasti principali”. I risultati confermano che assieme
ai più classici interventi farmacologici e sullo stile di vita – che restano comunque insostituibili – anche invertire l’ordine degli alimenti può rappresentare una strategia semplice ed efficace per curare il diabete, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia, conclude l’Università di Pisa. Naturalmente riveste una grande importanza anche la scelta dei cibi: nel sito della Società Italiana di Diabetologia, sezione “A tavola con il diabete”, sono presenti varie ricette, che uniscono salute e gusto. Le tabelle alimentari aiutano poi ad orientarsi sulle caratteristiche delle portate.
mondo gusto .13
LA RICETTA INGREDIENTI tre patate 10 pomodori ciliegini due cucchiai di olive nere tre cucchiai di capperi una cipolla di Tropea ½ bicchiere di aceto di vino rosso olio sale origano pepe basilico fresco
INSALATA PANTESCA PREPARAZIONE L’insalata pantesca è un piatto fresco siciliano, tipico dell’isola di Pantelleria da cui prende il nome. Dopo aver lavato bene le patate lessatele in abbondante acqua salata per circa una mezz’ora. Fatele raffreddare, pelatele e tagliatele a tocchetti. Affettate la cipolla a fettine sottili e mettetela in una ciotola insieme all’aceto per almeno 15 minuti. Tagliate i pomodori e fateli scolare in un colapasta poi schiacciate le olive affinché perdano il loro nocciolo. Sciacquate i capperi sotto l’acqua corrente. Mescolate l’olio al sale e all’origano tritato. In una ciotola capiente unire le patate, olive, pomodori, capperi e condite con l’olio. Guarnite con qualche foglia di basilico fresco.
14. mondo natura
BOSCHI IN FUMO, “NELL’ESTATE 2016 L’ALLARME INCENDI PIÙ ALTO DI SEMPRE” Da incuria e cambiamenti climatici il mix esplosivo Il caldo torrido e l’incuria stanno dando luogo da alcuni anni ad incendi devastanti che divorano la superficie dei boschi italiani. Nell’estate 2016, però, secondo uno studio Coldiretti, la situazione si sarebbe fatta davvero preoccupante. “L’allarme incendi non è stato mai così alto con la superficie boschiva che ha raggiunto quest’anno in Italia il massimo storico di sempre a causa del degrado e dell’abbandono che lascia campo libero ai piromani e alle ecomafie, con rischi per l’ambiente e la stabilità idrogeologica – spiega Coldiretti -. Un mix esplosivo scatenato dalle previsioni di un’estate 2016 torrida che si sommano all’inarrestabile avanzata della foresta che senza
alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai con 12 miliardi di alberi più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza. Già lo scorso anno – ricorda la Coldiretti - gli incendi erano aumentati del 49% mandando in fumo più di 37mila ettari di bosco. Gli incendi - continua la Coldiretti - provocano danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del paese e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Ogni
ettaro di macchia mediterranea precisa la Coldiretti - è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali che a seguito degli incendi sono andati persi. Nelle foreste andate a fuoco - continua la Coldiretti - sono impedite per anni anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati. I boschi - ricorda la Coldiretti - ricoprono peraltro un ruolo centrale come assorbitori e contenitori di anidride carbonica, che è il principale gas ad effetto serra, e sono fondamentali nella mitigazio-
ne e nell`adattamento ai cambiamenti climatici in corso. Di fronte ad un fenomeno ormai strutturale bisogna lavorare sulla prevenzione poiché – sostiene la Coldiretti - sono alla mercé dei piromani la maggioranza dei boschi italiani che, per effetto della chiusura delle aziende, si trovano ora senza la presenza di un agricoltore. “Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
mondo viaggi slow .15
TRA VOLPI E TARTUFI, A SPASSO NEL BOSCO DELLA PANFILIA Fra le province di Ferrara e Bologna una foresta ricca di fascino e biodiversità
Una foresta planiziale di grande fascino situata al confine fra le province di Ferrara e Bologna: è il Bosco della Panfilia, un’area formatasi incredibilmente meno di tre secoli fa in occasione della “rotta” del Reno (la cosiddetta rotta Panfilia). Il corso d’acqua, infatti, nel 1750 fu deviato perché sfociasse nel mare Adriatico. Fu sul deposito alluvionale della rotta che si insediò lentamente la vegetazione del bosco, che ricevette anch’esso il nome di Panfilia. “Il bosco Panfilia – spiega ferraraterraeacqua.it, il portale turistico della provincia di Ferrara - è visitabile in ogni stagione dell’anno (…). L’entrata principale è situata lungo la strada d’argine che fiancheggia il Cavo Napoleonico, a circa 1,5 km dall’abitato di Sant’Agostino. Superata la sbarra si inizia a percorre-
re lo stradone diritto che attraversa il bosco in tutta la sua lunghezza. Su entrambi i lati si ammira la vegetazione tipica dei boschi golenali: frassini, olmi, farnie, pioppi si alternano ad aceri e noccioli creando una galleria di svariate tonalità di verde. Restando in silenzio è possibile udire il picchio rosso e il picchio verde tambureggiare sui rami. La fauna è infatti costituita da uccelli come il merlo, lo storno, la cornacchia grigia, la ghiandaia; mammiferi, quali la lepre, il riccio, il ghiro, la talpa, la volpe. Dopo circa 700 m si giunge alla prima fossa di sgrondo, qui la vegetazione del sottobosco è caratterizzata soprattutto da piante di indaco bastardo, che in primavera e in estate presentano infiorescenze di un bel rosso porpora. Si prosegue sempre diritto lungo lo stradone e
si giunge alla seconda fossa che si supera oltrepassando un ponticello; ora il sentiero si fa più stretto e anche la vegetazione varia presentando piante come il gelso bianco, il melo e la vite. Superato un gruppo di pioppi bianchi il sentiero piega a destra e raggiunge la sponda del fiume Reno. Si ritorna quindi sul tracciato principale. Dopo un centinaio di metri si piega a sinistra e si sale sull’argine del Catino in un sottobosco caratterizzato soprattutto dal verde scuro dell’edera che ricopre in gran parte il substrato del Catino, e si giunge quindi all’argine sinistro del fiume Reno che delimita l’ampia area golenale. Percorsi un centinaio di metri si piega a sinistra per rientrare nel bosco lungo lo stradone perpendicolare a quello principale. Qui si notano splendide
farnie e molti tronchi lasciati degradare naturalmente. Raggiunto lo stradone principale si gira a destra; da qui si può scegliere se inoltrarsi ulteriormente nel bosco imboccando uno degli stretti sentieri che si dipartono dallo stradone sulla destra e si congiungono dopo circa 400 m, o se tornare all’uscita principale”. Di grande pregio è il tartufo che si trova nel bosco. La disponibilità di questo prelibato fungo ipogeo ha dato origine ad una Sagra, che anche quest’anno si terrà alla Panfilia dall’1 al 12 settembre. Per maggiori informazioni sul bosco: 345 9491951 / 380 3672474 mail montanarimassimo@yahoo.it, e sulla sagra: 339 6812551
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