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GENNAIO 2017 mensile anno 8 numero 01
E camBio il mondo
redazione.biosfera@edititalia.it
“L’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo”. È con una straordinaria frase di Nelson Mandela che abbiamo scelto di aprire il primo numero del 2017, un anno che ci vedrà alle prese con grandi sfide globali, equilibri da mantenere o ritrovare, venti di cambiamento. Qualsiasi cosa ci
riserverà il futuro, noi di Biosfera ci uniamo al coro di chi crede sia necessario agire “in piccolo” per ottenere grandi cambiamenti. A partire proprio dai bambini, protagonisti delle sfide di domani. A questo proposito, vi segnaliamo l’articolo di pag. 5 , in cui si parla di Bridgedale360 un bellissimo progetto sviluppato dagli ecovil-
laggi europei: una miniera di attività da scaricare gratuitamente online che, attraverso il gioco, trasmettono ai più piccoli concetti importanti come la sostenibilità, il rispetto per l’ambiente, l’attivismo civico, lo sviluppo personale. Non mancheranno, poi, anche in questo numero, gli spunti su salute naturale, viaggi
slow, alimentazione, risparmio, ecologia e tanto altro, che come ogni mese vi proponiamo con la speranza di incuriosirvi e farvi trascorrere del tempo piacevole in nostra compagnia. Con l’augurio che il vostro 2017 sia tempo di gioia, di serenità e di pace vi lasciamo alle pagine che seguono...
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mondo ambiente .3
ITALIA SOTTO IL CEMENTO, ADDIO A 35 ETTARI DI SUOLO AL GIORNO
L’allarme di ONG europee, istituti di ricerca, associazioni di agricoltori e gruppi ambientalisti che hanno lanciato una petizione Un fenomeno che viaggia alla velocità di 4 metri quadrati ‘mangiati’ ogni secondo, per un totale di 35 ettari al giorno: è il consumo di suolo in Italia, che porta a ricoprire aree naturali e agricole con asfalto e cemento, edifici e fabbricati, centri commerciali, servizi e strade. La tendenza, seppur – come ha dichiarato l’Ispra alcuni mesi fa – abbia registrato un lieve rallentamento in concomitanza con la crisi economica degli ultimi anni, è sempre troppo veloce e preoccupante. “L’ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre un quarto della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono
provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari – ha spiegato Coldiretti lo scorso 5 dicembre, durante la Giornata Mondiale del suolo -. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti, con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire”. Il risultato è che sono saliti a 7.145 i Comuni italiani, ovvero l’88,3% del totale, che sono a rischio frane e alluvioni secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra. Di questi 1.640 hanno nel loro territorio
solo aree a derivata propensione a fenomeni franosi, 1.607 sono invece i comuni a pericolosità idraulica e 3.898 quelli in cui coesistono entrambi i fenomeni. “Per proteggere la terra e chi la abita – continua Coldiretti - l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola”. Un obiettivo che riguarda l’intera Europa dove vengono distrutti 100mila ettari di suolo fertile ogni anno, soffocando sotto il cemento un’area grande come l’intera città di Roma secondo Acli, Coldiretti, Fai-Fondo Ambiente Italiano, Inu-Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente,
Lipu, Slow Food, Wwf e altre realtà italiane che insieme a 400 organizzazioni europee si sono unite nella campagna #SALVAILSUOLO. L’obiettivo dell’Iniziativa dei Cittadini Europei “People4soil” è raccogliere un milione di firme entro il prossimo 12 settembre per fermare il consumo di suolo e contrastarne il degrado costante. “Minacce - conclude Coldiretti che hanno effetti diretti sulla nostra vita, la nostra alimentazione, la nostra salute”. La petizione per ottenere una legislazione specifica per tutelare il suolo a beneficio delle generazioni presenti e future può essere sostenuta aderendo alla campagna sul sito https:// salvailsuolo.it/.
4. mondo hi-tech
BERE ACQUA DELL’OCEANO? A RENDERLA POTABILE CI PENSA “PIPE” Si tratta di una scultura che potrebbe essere fra non molto realizzata a largo della costa di Santa Monica Un tubo enorme studiato per sfruttare l’energia solare e rendere potabile l’acqua dell’oceano. Si chiama “Pipe” e si tratta di una struttura spettacolare che dovrebbe essere realizzata a largo della costa di Santa Monica, per rendere l’acqua dell’oceano potabile. Un’opera d’arte, capace di attirare migliaia di turisti e di aiutare l’acquedotto della città. E’ quanto riporta In a Bottle (www.inabottle.it) sul tema sviluppo sostenibile. Una struttura che ha l’obiettivo non solo di aumentare le disponibilità d’acqua potabile, ma di ricordare alle persone l’importanza dell’acqua per il proprio fabbisogno giornaliero, senza dimenticare il valore di questo “dono vitale”. Non bisogna scordare, infatti,
che nel mondo circa 700 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile. In Nigeria, Etiopia, Tanzania, R.D. Congo, Kenya, Sud Africa, Sudan e Mozambico, tra il 30 e il 70% della popolazione non ha acqua pulita. In media, circa 1.000 bambini muoiono ogni giorno per malattie legate ad acqua non sicura, mancanza di servizi igienico-sanitari e scarsa igiene. Sono i dati resi noti dall’Unicef in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. “Le tappe per l’accesso all’acqua potabile, dal 1990, hanno rappresentato progressi importanti nonostante le incredibili difficoltà - spiega Sanjay Wijesekera, Responsabile Unicef per i programmi all’Acqua e ai Servizi igienico sani-
tari -. Ma c’è ancora tanto da fare”. Gli ingegneri della Abdolaziz Khalili and Associates, comunque, sostengono che “Pipe non è solo un sistema architettonico e tecnologico, ma anche un luogo di relax per i visitatori. Un modo semplice e diverso di rilassarsi e di osservare una vista panoramica sull’oceano. I pannelli solari forniscono l’energia per pompare l’acqua di mare attraverso un processo di filtrazione elettromagnetica, generando così 4,5 miliardi di litri d’acqua potabile per la città, mediante un processo di desalinizzazione. Questa filtrazione utilizza un campo elettromagnetico isolato nei tubi dell’acqua, separando i sali e le impurità. Il processo è rapido e a
basso consumo energetico”. Questo processo serve in primis per fornire acqua potabile alla rete di tubazioni primarie della città e in parte per fornire acqua chiara ai bagni termali, un liquido contenente il 12% di sale. Mentre l’acqua potabile viene convogliata a riva, l’acqua salata viene mandata alle terme, prima di essere reindirizzata in mare attraverso un sistema intelligente. La proposta è stata presentata nel 2016 ad una competizione internazionale di design che offre l’opportunità ai creativi di riflettere sulla natura delle infrastrutture energetiche, a cosa possono aspirare e come possono esser costruite.
mondo giovani .5
SE IMPARARE LA SOSTENIBILITÀ È DIVERTENTE COME UN GIOCO… Si chiama Bridgedale360 ed è una miniera di spunti e attività da scaricare gratuitamente online Promuovere la sostenibilità, l’attivismo civico, e lo sviluppo personale fra i ragazzi attraverso giochi e attività esperienziali: è questo il bellissimo progetto sviluppato da sette partners europei associati al GEN Europa (Global ecovillage network Europe) e cioè Rete italiana villaggi ecologici - RIVE, Red iberica ecoaldeas RIE, Gotland Ecovillage Network, PEL della Repubblica della Macedonia, la ONG slovena Preplet e l’ecovillaggio tedesco Sieben Linden. Si chiama Bridgedale360 e consiste in 80 attività che gli educa-
tori giovanili possono proporre ai ragazzi e alle ragazze delle scuole, nei centri giovanili di quartiere, nel proprio gruppo scout, nei centri estivi, ovunque si voglia diffondere – giocando - l’importante concetto di sostenibilità globale (a livello sociale, economico, ambientale e culturale). “Una società diversa è possibile – spiegano i promotori-. Una società di cittadini attivi e felici che portano avanti il cambiamento positivo a livello locale e globale, una società di umani con pieni poteri che vivono in solidarietà con l’altro e in armonia con la natura:
unitevi a noi nel rendere possibile questa società. Bridgedale360 offre una serie di strumenti online gratuiti e divertenti, progettati per portare consapevolezza sulle sfide globali e per promuovere la sostenibilità, l’attivismo civico, e lo sviluppo personale attraverso giochi, laboratori interattivi, attività esperienziali e molto altro ancora”. I 16 moduli di Bridgedale360 sono presentati come luoghi materiali e concetti. Per fare un esempio pratico: si può entrare in ‘Banca’ per esplorare soluzioni finanziarie etiche, o in “Giardino” per scoprire modelli
di agricoltura sostenibile. Nell’Alveare si trovano, invece, approcci sistemici alle attuali sfide globali. Tutti i moduli forniscono una breve descrizione del tema e un elenco di attività esperienziali. Si tratta di attività coinvolgenti e divertenti, oltre che educative. I contenuti del programma sono consultabili al link http://www.bridgedale360. org . Tutti possono iscriversi al sito e usufruire delle attività e delle risorse (libri, link, video) che sono stati raccolti per arricchire e offrire maggiori spunti, idee e soluzioni. I contenuti provengono dall’esperienza degli ecovillaggi d’Europa.
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mondo agricoltura .7
ADOTTA UNA PIANTA DI AGRUMI PER DIRE “BASTA” AL CAPORALATO Un progetto che unisce agricoltura sostenibile, lotta all’illegalità e solidarietà Le feste di Natale sono finite ma possiamo ancora farci e fare un regalo importante, dal significato profondo: sì, perché adottare un albero di agrumi del progetto “Aranciamoci” non solo ci farà arrivare a casa frutti coltivati senza sostanze chimiche, ma contribuirà a combattere il caporalato. “Aranciamoci”, infatti, è un’idea dell’associazione di promozione sociale Greenland nata a Rosarno (Reggio Calabria) per offrire opportunità di lavoro, formazione e svago ai ragazzi della tendopoli di Rosarno/San Ferdinando e del paese di Rosarno. “Italiani ed extracomunitari insieme - spiega l’associazione - per dire ‘no al caporalato’ e sviluppare un territorio dal grande potenziale agricolo e
turistico. La proposta è quella di ‘adottare a distanza’ un albero di agrumi (arance, mandarini, limoni) creando così posti di lavoro in campo agricolo. A tutte le persone che aderiscono all’iniziativa viene rilasciato un ‘certificato di adozione’, spedita una foto della pianta ‘adottata’ e inviati 60 chilogrammi di arance o di mandarini (35 kg nel caso dei limoni) fino ad un massimo di 3 spedizioni/anno in cassette da 15 a 25 kg di un unico frutto o con frutti assortiti (arance, mandarini, limoni). Il primo invio sarà effettuato a partire dall’avvenuta maturazione del frutto indicativamente dal mese di gennaio, sarà comunque nostra cura informare il cliente riguardo i tempi e le condizioni di maturazione”.
Il Progetto si sviluppa, nella fase iniziale, su 20 ettari coltivati ad agrumi per un totale di circa 10mila piante. Lo step successivo è quello di aumentare il numero degli ettari acquisendo terreni in comodato d’uso: campi abbandonati o comunque di cui i proprietari non sono più in grado di occuparsi. Al momento sono impiegati 4 lavoratori extracomunitari fissi e 50 lavoratori stagionali impiegati per la raccolta, lo stoccaggio e il confezionamento degli agrumi. In particolare saranno gli extracomunitari che risiedono al Campo Profughi di San Ferdinando ad essere impiegati in queste attività. L’obiettivo è garantire loro un tenore di vita dignitoso. Gli
introiti del progetto Aranciamoci serviranno anche a organizzare corsi per favorire la scolarizzazione e l’avviamento al lavoro degli extracomunitari del campo oltre a fornire loro assistenza medica. Inoltre, sempre grazie a questa iniziativa, l’Associazione Greenland potrà contribuire al sostegno della squadra di calcio Koa Bosco formata da immigrati e creata dal sacerdote Don Roberto Meduri negli anni della rivolta di Rosarno. Per aderire alla iniziativa è sufficiente registrarsi sul sito www. aranciamoci.it ed effettuare il pagamento di 90 euro per adottare una pianta per un anno.
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mondo ecologia
RISPARMIO QUOTIDIANO IN PILLOLE PER “ECO FRIENDS” Piccoli consigli dai grandi risultati Piccole azioni quotidiane per ridurre gli sprechi, risparmiare e rendere il nostro vivere più sostenibile per il pianeta: le propone Vivi con Stile, il prezioso magazine online di Legambiente, da cui anche questo mese traiamo alcuni spunti per i nostri lettori. Acqua, con i riduttori chiudo lo spreco Ogni italiano utilizza, nelle città, in media, 175 litri al giorno di acqua potabile solo per uso domestico, contro i 140 di un tedesco o di un
austriaco. Già solo installando sui rubinetti del bagno e della cucina dei riduttori di flusso, semplici dispositivi che miscelano aria all’acqua in uscita, si potrebbe mantenere il consumo pro-capite entro i 150 litri per abitante. I frangigetto costano pochi euro, possono essere acquistati in ferramenta o attraverso internet, si montano in pochi minuti svitando la parte terminale dei rubinetti (non serve un esperto!). E’ un piccolo sforzo che costa poco, ma fa risparmiare tan-
to. Infatti, si possono ridurre i consumi d’acqua anche del 30-50% per ogni punto di erogazione, senza diminuire la resa lavante. Il risparmio è anche energetico: ridurre i consumi di acqua significa, infatti, anche ridurre l’energia impiegata per il suo riscaldamento. Per una famiglia che scaldi l’acqua con una caldaia a gas, si possono risparmiare 50-60 euro in un anno, il doppio se in casa si ha un boiler elettrico. Non tutti i riduttori in commercio sono uguali
e alcuni permettono un risparmio molto superiore di altri: prima dell’acquisto, è utile controllare bene l’etichetta. Anche una manutenzione regolare è importante. Un bagno di aceto ogni tanto aiuta ad eliminare il calcare evitando che i riduttori si otturino. Abbassa il riscaldamento a 20 gradi Lo prescrive la legge e lo consigliano anche le norme di igiene per il benessere. Se a casa tua d’inverno si viaggia sopra i 20 gradi, è il mo-
mondo ecologia
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APPUNTAMENTI LONGIANO DEI PRESEPI INCANTO E MAGIA FINO AL 22 GENNAIO 2017 LONGIANO (FC)
mento di regolare il termostato e, nel caso, infilarsi un maglione in più! Risparmio: 100-200 euro / 200-300 kg CO2 all’anno. Venti gradi, con due di tolleranza, è il limite massimo di temperatura stabilito da una normativa nazionale per abitazioni, uffici, scuole e negozi. Si tratta di valori considerati ottimali per il comfort termico anche dai regolamenti locali di igiene, che nei luoghi dove si svolge un’attività consigliano una temperatura interna di 19/20 gradi d’inverno e di 26/27 d’estate, con umidità relativa compresa tra il 40 e il 60%. Superare i 20 gradi non fa bene neppure al bilancio familiare: per ogni grado di temperatura oltre questa soglia, per tutto l’inverno, la spesa di riscaldamento aumenta del 6 o 7%. Molto di più, anche del 30-40%, per chi si discosta di tre o quattro gradi dalle temperature d’igiene (succede spesso nei negozi o negli uffici). In proporzione, aumenta l’inquinamento: 2 o 300 kg di CO2 all’anno per ogni grado in più. a) Regola il termostato a 20 °C, ricordandoti di girare la manopola dei radiatori o dell’impianto. b) Tieni porte e finestre chiuse per non disperdere calore. c) Non superare il limite di utilizzo giornaliero fissato dalla legge. Riduci a 40° la temperatura di lavaggio La classe energetica non basta. Sui consumi dei nostri elettrodomestici conta soprattutto il modo in cui li utilizziamo. Per la lavabiancheria, risparmi consistenti vengono prima di tutto raggiunti lavando a pieno carico e diminuendo le temperature. Un ciclo a 90°, ad esempio, fa consumare il doppio di uno a 40°, deteriora prima i tessuti, senza che i risultati del lavaggio siano per forza migliori. Gli attuali detersivi in commercio sono formulati, infatti, per agire già a 30-40° e poi, non dimentichiamolo: pretrattare le macchie aiuta sempre!
Con qualche attenzione, anche a 40° i risultati saranno più che soddisfacenti e la spesa minore. Il risparmio per una famiglia che lavi a questa temperatura quattro volte alla settimana può arrivare a circa 40 euro in un anno. a) Leggi sempre all’interno dei vestiti la targhetta che indica le modalità di lavaggio, se c’è un mastelletto con un numero che può essere 30 o 40 significa che potete lavare il capo in lavatrice a temperatura che non superi quella indicata. b) Per tutti i tessuti delicati e per i colorati o i capi scuri (non macchiati) sono più che sufficienti i 30 gradi. c) Pretratta le macchie con sapone (senza farle asciugare) prima di inserire i capi in lavatrice. d) Per capi poco sporchi, programma cicli rapidi a lavaggio breve (trenta minuti). Spegniamo la macchina del caffè quando non serve Basta un timer per programmare lo spegnimento automatico di macchine per bevande fredde e calde durante la notte e nei fine settimana. Un timer costa poco (10/20 euro) e si possono risparmiare in bolletta fino a 90 euro l’anno. Di tutta la corrente che consumano, solo una piccola parte serve effettivamente per preparare caffé e cappuccini, la maggior parte se ne va per tenere le macchine pronte all’uso anche quando non c’è nessuno. Basta programmare lo spegnimento automatico a fine giornata e nel fine settimana e l’accensione al mattino. Non serve un esperto, il timer si inserisce nella spina del distributore e si programma. Nel giro di un anno incomincerai a “percepire” una riduzione dei consumi di energia!
Fino al 22 gennaio 2017, a Longiano, città Bandiera Arancione del Touring nella Valle del Rubicone, provincia di Forlì-Cesena, sono visitabili oltre cento rappresentazioni della Natività, in più di quaranta punti-presepe collocati in tutto il Centro Storico. Musei, chiese, piazze, strade, giardini, luoghi pubblici e abitazioni private ospitano l’incanto e la magia di presepi, sia tradizionali che interpretazioni d’artista, a partire dal grande Presepe meccanico del Convento del Ss. Crocefisso, fulcro della manifestazione, allestito ancora una volta dalla celebre famiglia Gualtieri, che ha anche costruito e allestito un altro importante presepe meccanico, quello del Rifugio Bellico. Come ogni anno, questi presepi utilizzano le statue animate costruite da Giovanni Lambertini, alcune delle quali saranno in esposizione anche al Museo d’Arte Sacra.
SAGRA DELLA POLENTA, BISÒ E SABADÒ
DAL 20 AL 22 GENNAIO 2017 SOLAROLO (RA) Un evento dedicato ai prodotti tipici del territorio per scaldarsi a metà del freddo inverno. In tavola si serve polenta fumante, buon vin brulè profumato e i sabadoni, una sorta di ravioli dolci inzuppati nella saba. “Siamo da sempre impegnati a valorizzare la cucina tipica della nostra zona – raccontano gli organizzatori - per esempio proponendo con convinzione un dolce antico della nostra tradizione come i sabadoni. Negli anni abbiamo ricevuto anche alcuni riconoscimenti ufficiali per il costante lavoro di ricerca sulle nostre usanze a tavola”. Ma il risalto dato alla tipicità locale passa anche dall’attenzione all’agricoltura, con mostre di macchinari e incontri con esperti: il sabato pomeriggio, infatti, la sagra ospita sempre un confronto con personalità autorevoli del mondo agricolo italiano. Ogni sera poi, sotto la tensostruttura riscaldata, non manca buona musica dal vivo, allegria e la maxi tombola in grado di fare felice più di un giocatore grazie ai ricchi premi.
SAPEUR, FIERA DEL PRODOTTO TIPICO DI QUALITÀ DAL 27 AL 29 GENNAIO 2017 FORLÌFIERA
Arriva la 15ª edizione di Sapeur, la fiera dell’enogastronomia e dell’artigianato in Romagna. Un viaggio alla riscoperta del gusto e delle tradizioni culinarie delle Regioni di tutta Italia, tra sapori, profumi e le eccellenze artigianali della nostra enogastronomia. Una passeggiata in mezzo a centinaia di stand regionali che propongono assaggi gratuiti per tutti i palati. Una straordinaria varietà di prodotti alimentari tipici e genuini tutti in bella vista sui banchi nella loro freschezza, difficilmente reperibili nella grande distribuzione e nei negozi di generi alimentari al dettaglio. Sapeur è uno scrigno della cultura enogastronomica italiana, dell’unicità che tutto il mondo ama e ci riconosce e dal quale potrete attingere a piene mani. “La riscoperta del gusto e la valorizzazione del prodotto tipico sono i nostri punti di forza - spiegano gli organizzatori -. Sapeur consolida e valorizza il principio di preziosità dei sapori e l’importanza delle tradizioni locali italiane. La rassegna riunisce e promuove l’eccellenza del comparto enogastronomico nazionale, dando slancio alle micro-economie locali in contrapposizione all’omologazione dettata dal mercato globale che, invece, penalizza le piccole aziende di produzione. Questa la chiave del successo che ha fatto di Sapeur un appuntamento irrinunciabile, posizionato sul mercato italiano con oltre 20.000 visitatori e 200 espositori nelle sue ultime edizioni”.
10. mondo salute
L’AGLIO, LA FARMACIA DI MADRE NATURA Una pianta dalle grandi proprietà salutistiche. Ecco come utilizzarla Non tutti lo amano ma le sue doti sono straordinarie: l’aglio è una pianta erbacea che beneficia di una preziosa sinergia di vitamine, aminoacidi, enzimi, proteine, minerali le cui proprietà salutistiche sono notevoli. “Bisogna però tenere presente che si possono sfruttare questi effetti benefici solo se lo si consuma a crudo, in quanto la cottura distrugge le sostanze presenti - spiegano Lega Consumatori e Acu – Associazione Consumatori Utenti – dalle pagine del portale mangiosano.org. - L’allicina contenuta nell’aglio crudo è un efficace antibiotico ed è stato a più riprese sperimentato come un valido rimedio contro alcune infezioni, anche a carattere epidemico. Le sostanze aromatiche dell’aglio favoriscono le secrezioni digestive, migliorando l’assimilazione dei nutrienti e assegnandogli quindi
un ruolo nutrizionale indiretto. Inoltre, l’allicina ha la capacità di favorire la vasodilatazione dei piccoli vasi sanguigni, garantendo un’azione ipotensiva solo nei casi di ipertensione senza influire su chi ha la pressione normale o bassa. Lo straordinario patrimonio dell’aglio non si limita all’allicina – continua mangiosano.org -: va citato anche l’ajoene, al quale è stato riconosciuto un ruolo di antitrombotico, oltre ad abbassare il tasso ematico dei trigliceridi e del colesterolo; tuttavia l’ajoene è sensibile al calore, quindi un ipotetico impiego dell’aglio per questo tipo di prevenzione dovrebbe basarsi sul consumo “a crudo” o, in alternativa, sull’estratto alcoolico di aglio, che ha anche il pregio di non lasciare tracce di effluvi fastidiosi”. Non ci si deve stupire quindi se
l’aglio è la pianta a doppio utilizzo, gastronomico e farmaceutico, più diffusa al mondo. “Le poche controindicazioni riguardano gastriti e ulcere”, continua Mangiosano. La versatilità dell’aglio ne permette l’uso sia interno che esterno. L’aglio viene utilizzato, per uso esterno, nei casi di duroni o calli: basta pestare uno spicchio e applicarlo sulla zona interessata durante la notte, ripetendo l’operazione per 15 giorni; oppure nei casi di verruche è utile strofinarvi uno spicchio d’aglio più volte al giorno. Per sapere di più: L’aglio è una preziosa pianta erbacea perenne da condimento originaria dell’Asia centrale appartenente alla famiglia delle Lilliacee, nota fin dalla più remota antichità per le sue caratteristiche antibiotiche e antibatteriche. Esso è oggi coltivato e utilizzato
in tutto il mondo, anche se ovviamente ogni cucina ha sviluppato le tecniche e le modalità di impiego più opportune, che si basano soprattutto sulle particolarità climatiche di una determinata zona. La parte utilizzata è il bulbo (chiamato comunemente testa), che è composto di 8 – 12 bulbilli (detti spicchi) piuttosto compressi tra loro e avvolti da foglie trasformate (dette tuniche), che hanno una consistenza simile alla carta, di colore bianco o rosso. I bulbi devono avere una buona consistenza, senza traccia di muffa e soprattutto non devono essere germogliati. Le informazioni qui riportate hanno solo fine illustrativo e mai terapeutico, per il quale è necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia.
mondo benessere .11
LO YOGA DIVENTA PATRIMONIO DELL’UMANITÀ L’antica disciplina fonte di armonia e benessere ora fra i tesori “orali ed immateriali” Unesco Importante riconoscimento per lo Yoga: stavolta è l’Unesco a mettere questa antica disciplina indiana fra i “tesori del pianeta” inserendola nella lista dei Patrimoni orali ed immateriali dell’umanità. La decisione è stata presa all’unanimità dai 24 membri di uno specifico Comitato intergovernativo dell’Unesco riunito per la sua 11/a sessione ad Addis Abeba, in Etiopia, dal 28 novembre al 2 dicembre scorsi. Sono così diventati 13 i Patrimoni orali e intangibili dell’umanità indiani, fra cui i più recenti sono la Danza Chhau (2010) che propone pagine antiche del Mahabharata e del Ramayana, i canti buddisti del Laddakh (2012), il Sankirtana, canto rituale, suono dei tamburi e danza di Manipur (2013), l’artigianato
in rame dei Thathera del Punjab (2014) e il Ramlila, la tradizionale performance del Ramayana (2008). “Lo Yoga (dalla radice sanscrita Yuj, “aggiogare, unire”) è un antichissimo e complesso sistema di conoscenze, frutto prezioso della plurimillenaria cultura indiana”, spiega la Federazione Italiana Yoga sul suo sito www.yogaitalia.org - Servendosi di una vasta scelta di tecniche, lo Yoga promuove e rende possibile l’integrazione dei vari piani dell’esistenza umana. Con la pratica regolare e costante sentiamo affiorare in noi benessere, calma e lucidità mentale. Si sviluppa un atteggiamento di maggiore responsabilità e centratura, per affrontare al meglio le prove e le sfide della vita quotidiana. Le posizioni dello
Yoga (sanscrito: asana), concepite per aumentare la flessibilità del corpo e il tono muscolare, attivano il sistema cardio-circolatorio, tonificano il sistema nervoso e favoriscono conseguentemente il controllo delle proprie emozioni e la concentrazione. Le numerose tecniche di respirazione – precisa la Federazione - ci aiutano a contrastare l’eccesso di stress, ridurre i disturbi del sonno, aumentare la facoltà di controllo e gestione della sfera psico-emotiva. Nel Pranayama ritroviamo tutte le tecniche di controllo cosciente dell’energia, tese a: aumentare la captazione dell’energia vitale (prana); migliorare l’assorbimento e la distribuzione del prana stesso nel corpo umano.
Rispettando il principio di progressione, si inizia dal “recupero” di una corretta respirazione di base che include la riattivazione del diaframma. Si procede poi verso tecniche più complesse che utilizzano la ritenzione del respiro e i bandha (particolari contrazioni muscolari localizzate). Allo scopo di calmare l’iperattività e la dispersione della mente vengono insegnati metodi di rilassamento psico-fisico e, in seguito, specifiche tecniche di concentrazione e meditazione. Con la pratica costante e regolare – conclude la Federazione - la meditazione attiva la sfera intuitiva e aumenta la creatività personale: si rivelano le grandi potenzialità latenti in ognuno, capaci di direzionare il nostro cammino evolutivo”.
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LO DICE LA RICERCA: “LE PROTEINE VEGETALI ALLUNGANO LA VITA” Fagioli, lenticchie e altri legumi sono una fonte preziosa per la prevenzione Le proteine vegetali ci proteggono dal rischio di mortalità per malattie cardiovascolari. L’interessante notizia arriva da un ampio studio americano condotto dall’Harvard Medical School di Boston, pubblicato sulle pagine di Jama Internal Medicine e riportato sulle pagine del magazine on line della Fondazione Veronesi (www.fondazioneveronesi.it). “Due vaste ricerche statunitensi - il Nurses’ Health Study (NHS) e l’Health Professionals Followup Study (Hpfs) - comprendenti quasi 132mila persone, per il 65% donne e di età media 49 anni, hanno costituito la base di un nuovo studio - spiega la Fondazione Veronesi - che nell’arco di 32 anni ha monitorato con dei questionari periodici mirati le abi-
tudini alimentari e alcuni fattori di rischio - alcol, fumo, sedentarietà e peso - di tutti i partecipanti. Con un solo obiettivo: arrivare a comprendere come e in quale misura una dieta a base di proteine animali o di proteine vegetali, calorie e stile di vita possono influenzare la mortalità per varie cause. Il lungo periodo di osservazione lascerebbe pochi dubbi: ogni incremento del dieci per cento di proteine animali sulle calorie totali si associa a un rischio di mortalità per tutte le cause maggiorato del 2% e superiore dell’8% per malattie cardiovascolari. Ben diversi invece gli esiti raggiungibili con alimenti proteici vegetali”. “Fra i partecipanti che consumavano una dieta a base di proteine vegetali - ha fatto sapere Mingyang
Song dell’Harvard Medical School e del Massachussets General Hospital - abbiamo registrato una riduzione del 10% sulla mortalità per tutte le cause e del 12% sul rischio cardiovascolare. Con un vantaggio sensibilmente più evidente fra i fumatori, i bevitori di almeno 14 grammi di alcol al giorno, i sovrappeso o obesi, i fisicamente inattivi e coloro che avevano età inferiore ai 65 anni o superiore agli 80 anni. In particolare sostituendo le carni rosse lavorate si avrebbe una riduzione del 34 per cento del rischio di mortalità, del 12 per cento rinunciando all’apporto da carni rosse non lavorate e del 19 per cento sostituendo le uova”. Ma quali sono i cibi fonte di proteine vegetali? “Il maggiore
apporto deriva dai legumi, come fagioli di tutte le qualità (borlotti, cannellini, bianchi di Spagna, neri messicani, rossi) - spiega la Fondazione Veronesi - lenticchie grandi e piccole, ma anche ceci, piselli, lupini e fave cui si aggiungono tutti i prodotti a base di soia - dal latte e yogurt di soia, al tofu, alla tempeh (un alimento fermentato ricavato dai semi di soia gialla), fino alle proteine vegetali ristrutturate - o anche cibi contenenti seitan, una sostanza derivata dal frumento di grano utilizzata soprattutto per la preparazione di burger e polpette vegetali, affettati vegetali e ogni altro alimento per fare ricca la tavola”.
mondo gusto .13
LA RICETTA ZUPPA DI FARRO E LENTICCHIE INGREDIENTI Ingredienti per 4 persone - farro perlato - rosmarino - lenticchie - una cipolla gialla - uno spicchio d’aglio - olio extravergine d’oliva - sale - pepe - brodo vegetale
PREPARAZIONE La zuppa di farro e lenticchie è un piatto sostanzioso, particolarmente nutriente grazie alla presenza di proteine vegetali e adatto alla stagione invernale. Per preparare la zuppa è necessario mettere in ammollo con acqua le lenticchie per almeno 12 ore o una notte. Una volta trascorso il tempo necessario scolatele e sciacquatele sotto l’acqua corrente. In una padella fate soffriggere la cipolla tritata finemente insieme all’aglio, fate insaporire per qualche minuto le lenticchie, salate leggermente e coprite con del brodo vegetale. Unite un ramoscello di rosmarino. Mescolate e fate bollire a fuoco basso con il coperchio per circa 45 minuti. Una volta che le lenticchie saranno cotte unite il farro e coprite con il restante brodo, poi proseguite la cottura per altri trenta minuti. Togliete il rosmarino e servite la zuppa caldissima, cospargendo ogni piatto con un filo d’olio d’oliva a crudo.
14. mondo animali
INCREDIBILE SCOPERTA, IL CUORE DI CAVALLI E UMANI PUÒ BATTERE ALL’UNISONO I battiti cardiaci si sincronizzano durante l’interazione Alla base della profonda empatia fra cavalli ed esseri umani ci sarebbe un fenomeno fisico straordinario: la sincronizzazione del battito cardiaco. A scoprirlo è stato un gruppo di etologi e ingegneri dell’Università di Pisa mettendo a confronto i due ritmi cardiaci grazie ad un sistema indossabile realizzato con un tessuto sensorizzato. Gli esiti della ricerca sono stati documentati in tre articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali – PlosOne, Electronics e Proceeeding of Engineering in Medicine and Biology Society (EMBC) – e sono stati presentati in anteprima alla Fieracavalli di Verona durante il convegno “Clever Hans un secolo dopo”. All’evento, organizzato in collaborazione con “Addestramento Etologico” e alla rivista “Il Mio Cavallo”, sono intervenuti
per l’Università di Pisa gli etologi Elisabetta Palagi del Museo di Storia Naturale e Paolo Baragli del dipartimento Scienze Veterinarie e i bioingegneri Enzo Pasquale Scilingo e Antonio Lanatà del Centro di Ricerca “E. Piaggio”. “Quello che abbiamo realizzato è uno studio pionieristico – spiega Paolo Baragli – che apre importanti prospettive per quanto riguarda ad esempio la Pet Therapy, e più in generale la comprensione dell’interazione emotiva fra cavallo ed essere umano. Sembra che durante l’interazione accada “qualcosa” nell’organismo del cavallo e dell’essere umano dovuto proprio alla qualità di tale interazione e che questo “qualcosa” sia “misurabile”. I ricercatori hanno utilizzato un sistema di rilevazione indossa-
bile – una fascia toracica per il cavallo e una maglietta per il soggetto umano realizzati con un tessuto sensorizzato – per raccogliere i dati sull’attività cardiaca in tre situazioni diverse: quando fra cavallo e uomo non c’era alcuna interazione, quando c’era una interazione olfattiva e visiva e infine nel caso di contatto fisico. La “ratio” dello studio è stata quella di considerare la variabilità delle attività cardiache dei due soggetti (uomo e cavallo) come di sistemi complessi, e di andare a vedere come questi si comportano ed evolvono quando cambia sia il tipo che la durata dell’interazione “Quello che abbiamo scoperto – ha sottolineato l’ingegnere Antonio Lanatà - è che ogni situazione si caratterizza per una sincronizzazione dei ritmi cardiaci significati-
vamente diversa tanto che siamo stati in grado di riconoscere i tre tipi di interazione uomo-cavallo in modo automatico con una accuratezza superiore al 70 per cento”. “Dal punto di vista etologico si tratta di un importante spunto di ricerca che riguarda le emozioni condivise tra soggetti appartenenti a specie diverse – ha concluso Elisabetta Palagi - soprattutto quando queste coinvolgono uomini e animali domestici fra cui appunto il cavallo, animale che ha segnato e continua a segnare la storia della vita dell’uomo, per cui comprenderlo significa non solo essere più consapevoli per quanto riguarda la sua gestione, ma soprattutto arrivare anche a capire noi stessi nel momento in cui ci relazioniamo con lui”.
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MONTEVEGLIO, UN BORGO MEDIEVALE PROTAGONISTA DELLA GRANDE STORIA Oggi incastonato in un parco naturale, è celebre per la strenua resistenza contro l’assedio dell’imperatore Enrico IV
Un luogo magico in cui storia e natura si fondono creando uno degli ambienti più suggestivi dell’Emilia Romagna. È il Parco Regionale dell’Abbazia di Monteveglio, situato nella valle del Samoggia, in provincia di Bologna. “Esso è delimitato ad est e ad ovest dal torrente Ghiaia di Serravalle e dal Rio Marzatore – spiega Appenninoeverde.it, il sito ufficiale dell’Appennino e verde in Emilia-Romagna - e include i rilievi collinari che si alzano a sud e a ovest di Monteveglio: il colle di Monteveglio alto, dove sorgono i resti del castello medievale e l’abbazia di Santa Maria di Monteveglio, con la millenaria pieve, i rilievi dei monti Morello, Gennaro, Freddo, la bella vallecola del Rio Ramato, cuore naturalistico dell’area protetta. A sud
arriva ad abbracciare la valle del rio Pravazzano, che presenta tratti aspri e selvaggi incorniciati da affilate creste calanchive. Tutto il settore meridionale del parco è, in effetti, caratterizzato dagli affioramenti argillosi, mentre nelle zone che si affacciano verso la pianura non mancano estese zone coltivate, dove la vite è l’elemento di maggiore spicco, come conferma la rinomata qualità dei vini che si producono in queste colline”. Fra i luoghi più suggestivi c’è sicuramente il parco dell’Abbazia: un mosaico di rilievi boscosi, piccole valli e grigi calanchi si alternano paesaggi agricoli che conservano gli assetti tradizionali della collina. Tra questi si estendono prati, seminativi e ceraseti. “Accanto a questi ambienti naturali il territorio si arricchisce di
straordinarie testimonianze storiche – continua Appenninoeverde. it - tra le quali spiccano i resti del castello di matildica memoria, celebre per le sue tormentate vicende medievali, il complesso religioso dell’abbazia di Santa Maria che occupa la parte più alta del borgo medievale, sulla millenaria pieve, i bei palazzi signorili, gli oratori e gli antichi nuclei rurali circondati da campi e vigneti. La torre trecentesca del castello ospita un centro visita dedicato alle tormentate vicende storiche di Monteveglio, che nel medioevo ebbe momenti di grande rilievo. Il castello deve la sua fama alla resistenza contro l’assedio dell’imperatore Enrico IV. Molto frequentato per grande interesse storico-monumentale, oltre che per interessi naturalistici,
il sito gode di facile accessibilità, con le necessarie regolamentazioni operate dal Parco. La diversità ambientale che caratterizza il Parco dell’Abbazia fa di quest’area protetta un luogo di straordinaria fertilità per l’educazione ambientale: numerose classi indagano sugli aspetti naturali, agronomici, paesaggistici, storici, architettonici e sociali del territorio nonché sull’evolversi del rapporto uomo-natura”. Per info: Consorzio di Gestione formato tra Comune di Monteveglio, Comunità Montana Valle del Samoggia e Provincia di Bologna Sede: Via Abbazia, 28 (Centro San Teodoro) - 40050 Monteveglio (BO) Tel: +39 051 6701044 Fax: +39 051 6702301
Mensile omaggio e/o abbinamento gratuito - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail info@edititalia.it - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: info@publimediaitalia.com – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà. La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventuale pubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito. QuantoinviatoallaRedazione,anchesenonpubblicato,nonverràrestituitoalmittente.Perl’inviodelmaterialel’indirizzoèinfo@edititalia.it-Èvietatalariproduzionetotaleoparzialedifoto,marchietesti.Copyright,tuttiidirittisonoriservatiadEditItaliaS.r.l. Immagini:archivioeditoriale,fotografivari,acquistatesuwww.shutterstock.com.