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A FERRARA
LUGLIO 2017 mensile anno 8 numero 07
La Natura è Rock
redazione.biosfera@edititalia.it
Tempo di estate, tempo di giochi. Abbiamo voluto aprire questo numero di Biosfera con un grande classico “nazionalpopolare”: lanciato da Celentano in un suo programma nel 2005, il tormentone “rock vs lento” tiene ancora banco nel nostro linguaggio
quotidiano. Ebbene, il piccolo gioco che vi proponiamo in apertura di Biosfera è un sommario un po’ particolare: niente argomenti per stavolta (decisamente “lenti”, anzi “lentissimi”), i temi del mese li lasciamo scoprire a voi; noi vi suggeriamo solo che per noi
la natura è rock... e con essa la bici è rock, il sole è rock, il viaggiare lento è rock (il turismo di massa è lento), la pace è rock, la biodiversità è rock, il mare pulito è rock, i frutti antichi sono rock, la torta alle fragole è rock, l’amore per gli animali è rock, i giovani
IL PREZZO PIÙ BASSO NON È IL PREZZO PIÙ GIUSTO.
che riscoprono l’agricoltura sono rock, i gatti sono rock, riscoprire le favole è rock, lavorare per rendere il nostro Pianeta un posto sempre migliore dà risultati molto “lenti”, ma è super, super rock. Buona estate e buona lettura di Biosfera!
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i ricetta medica
PUNTURE D’INSETTI, COMBATTERLE CON L’OMEOPATIA più volte al dì. Si tratta di principi naturali che favoriscono una più rapida risoluzione dell’arrossamento e presentano un’azione lenitiva della cute. Nel caso si presenti il rischio di infezione è meglio impiegare unguenti o creme a base di Calendula, che possono aiutare ad alleviare il dolore e il gonfiore”.
I consigli del farmacista per difendersi in modo naturale Con l’arrivo dell’estate oltre alle fastidiose zanzare è facile incontrare altri insetti “disturbanti” quali vespe, api, piccoli ragni, formiche, mosche. Le punture di insetto in alcuni soggetti possono indurre localmente un edema infiammatorio doloroso. Ecco allora che per combattere pruriti o gonfiore in modo naturale si può ricorrere all’omeopatia, che propone soluzioni adatte alle diverse esigenze.
In farmacia per provare i rimedi naturali
Il farmacista spesso è la prima persona alla quale viene chiesto un aiuto e consiglio. Nelle farmacie comunali di Ravenna farmacisti esperti riescono a garantire il primo soccorso in attesa dell’intervento successivo, se la situazione lo richiede. “Con il caldo si entra nella stagione delle temute zanzare. A scopo preventivo, per le persone particolarmente sensibili sarebbe utile assumere, una volta alla settimana Ledum Palustre in tubo dose oppure in granuli, a giorni alterni, in associazione con Apis Mellifica per tutta la stagione degli insetti – spiega la dottoressa Monica Tozzi, della farmacia comunale n.4 a Ravenna. Nei soggetti che presentano reazioni significative si può consigliare anche Histaminum granuli da assumere 2 volte alla settimana”.
Attenzione in spiaggia
Anche in mare si può venire a contatto con animali urticanti come meduse e pesci ragno. Per dolori acuti dopo una puntura da pesce ragno si utilizza Trachinus Vipera mentre se oltre al dolore è presente un prurito insopportabile che peggiora con bagni freddi si consiglia Urtica Urens, utile in caso di puntura da medusa. Per bolle brucianti e pruriginose che migliorano col freddo il rimedio più appropriato è Cantharis; per pulci d’acqua si consiglia Pulex Irritans e Cimex Lectularius per le cimici. “Per tutti una raccomandazione – conclude la dottoressa Tozzi all’aggravarsi dei sintomi, o in caso di punture multiple o difficoltà respiratorie è bene recarsi subito al pronto soccorso”. Da non dimenticare che l’intervento medico è assolutamente necessario e da effettuarsi tempestivamente per chi è allergico alle punture degli imenotteri, a causa della gravità della sintomatologia. T.R.
Aiuto, sono stato punto!
Dopo la puntura, in caso di dolore con ponfo pallido è utile Ledum Palustre assunto in granuli a dosi ravvicinate mentre se il dolore è lancinante si può utilizzare Apis Mellifica, anch’essa in granuli a dosi ravvicinate. Ci sono poi una serie di trattamenti da utilizzare localmente dopo le punture. “In caso di infiammazione si possono usare gel o creme a base di Ledum Palustre e Apis Mellifica che svolgono un’azione lenitiva e rinfrescante – chiarisce la dottoressa Tozzi. Sono da applicare il più presto possibile dopo la puntura e
La dottoressa Monica Tozzi della farmacia comunale n. 4 a Ravenna
Comunale n. 2 Cervia - Malva
Via Martiri Fantini, 86/a Cervia T. 0544/977650 F. 0544/977141
mondo soluzioni .3
PIANURA PADANA, 17 MILIONI DI EURO E 7 ANNI PER COMBATTERE LO SMOG Il bacino padano da solo produce ben il 50% delle emissioni inquinanti nazionali Dopo un altro inverno “rosso” per gli incessanti allarmi smog, e l’ennesimo richiamo da parte di Bruxelles per l’Italia sui valori dei contaminanti atmosferici, ora 18 realtà istituzionali e non, della Pianura Padana, si sono unite per mettere in campo una strategia che affronti il problema dell’inquinamento atmosferico, educando, informando e formando. È nato così il progetto europeo Prepair: promuovere stili di vita, di produzione e di consumo più sostenibili, cioè capaci di incidere sulla riduzione delle emissioni. Il 40% della popolazione italiana – oltre 23 milioni di persone - risiede proprio nelle regioni che compongono la Pianura Padana, dove viene prodotto oltre il 50% del PIL nazionale. Da ciò deriva
un elevato impatto emissivo che produce il 50% delle emissioni nazionali di tutti gli inquinanti e, nel caso dell’ammoniaca, la percentuale sale addirittura al 70%. Per portare avanti gli obiettivi di Prepair sono a disposizione 17 milioni di euro da investire nell’arco di 7 anni: ben 10 quelli in arrivo dall’Europa grazie ai fondi del Programma Life. Le Regioni Emilia-Romagna, capofila del progetto, Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trento, insieme ai tre principali Comuni di quest’area - Milano, Torino e Bologna – e alle agenzie ambientali, ora lavorano insieme per sostenere il percorso che dovrà portare al pieno rispetto degli standard comunitari. Il progetto Prepair è un
progetto “integrato”, in quanto in grado di mobilitare oltre 850 mln di euro provenienti dai fondi strutturali dei diversi partner e che hanno direttamente o indirettamente ricadute sulla qualità dell’aria. Trasporti, gestione razionale dell’energia, riscaldamento domestico e agricoltura: sono proprio questi i campi di intervento individuati per sperimentare azioni di miglioramento della qualità dell’aria a partire dal bacino padano. Tra gli interventi concreti che saranno portati avanti dal progetto Prepair, c’è la realizzazione di una piattaforma permanente per la condivisione dei dati, il monitoraggio e la valutazione della qualità dell’aria nel bacino padano. Nel settore agricoltura, il programma individua lo sviluppo
di uno strumento comune di valutazione delle misure per ridurre le emissioni degli allevamenti; è prevista, inoltre, la diffusione delle buone pratiche per l’utilizzo dei fertilizzanti. Ancora, specifiche azioni di formazione sono indirizzate ai professionisti del settore per la progettazione, la manutenzione e il controllo degli impianti di produzione di energia a biomassa; altre riguardano il risparmio energetico e sono destinate a enti locali, operatori economici e cittadini. Nel campo dei trasporti, si mira ad elaborare strumenti comuni per supportare la mobilità pubblica, elettrica e ciclabile.
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mondo lavoro
EMILIA ROMAGNA, “IN AGRICOLTURA OPPORTUNITÀ PER OLTRE 2MILA GIOVANI” Nel Ravennate imprese green under 35 aumentate del 12,1% in un anno
Negli ultimi due anni in Emilia Romagna hanno aperto i battenti più di due imprese agricole al giorno. È quanto emerso da un’analisi di Coldiretti regionale presentata a Bologna in un incontro sull’”Agricoltura 4.0” al quale ha preso parte una delegazione di giovani imprenditori agricoli del Ravennate guidati dal delegato provinciale Marco Gambi. Al 30 settembre 2016, sulla base di un’analisi condotta da Coldiretti su dati del Registro delle imprese della Camera di Commercio di Ravenna, le aziende agricole guidate da giovani erano 195, con un aumento percentuale del 12,1% e un saldo attivo di 21 imprese – il più elevato tra tutti i comparti economici - rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Il settore agricolo, dunque, in un panorama economico locale che nei
primi 9 mesi del 2016 ha visto ridursi dello 0,5% le imprese under 35 (2.637 in totale), continua nel suo positivo processo di ringiovanimento. In base ai dati delle domande di primo insediamento del Piano regionale di Sviluppo rurale – rileva Coldiretti Emilia Romagna – da quando sono partiti i bandi (fine del 2015) ad oggi, si sono insediati nel settore agricolo emiliano romagnolo 745 giovani imprenditori, un numero destinato ad aumentare con i prossimi bandi. Credere sul “ritorno alla terra” trova ulteriore conferma, dunque, nelle tante domande di adesione ai bandi. Quello dell’annualità 2015 ha favorito la nascita in provincia di 56 nuove imprese guidate da under 40, con il 50% circa delle domande finanziate seguite e presentate da Coldiretti; a
queste se ne aggiungono un’altra trentina aderenti all’Organizzazione che hanno partecipato al Bando emesso nel 2016. Sulla base dei dati dei due bandi finora conclusi in Emila Romagna e in previsione dei prossimi quattro bandi, Coldiretti regionale stima che ci siano opportunità di insediamento nell’agricoltura emiliano romagnola per oltre 2.000 giovani agricoltori. Proprio all’incontro di Coldiretti sono state presentate la App TerraInnova e le iniziative per lo sviluppo dell’Agricoltura di Precisione. TerraInnova è una nuova applicazione creata da Coldiretti, rivolta ai giovani che intendono avvicinarsi al settore agricolo, alle imprese che già vi operano e a tutti gli altri imprenditori interessati. L’App è in grado di supportare le attività attraverso una serie di specifici
servizi integrati online e a portata di smartphone che consentono di conoscere i bandi di sviluppo rurale, di monitorare l’andamento dei prezzi dei prodotti agricoli di proprio interesse e valutare, attraverso una “simulazione” di Business Plan, la validità della propria idea imprenditoriale. All’incontro il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha sottolineato che “c’è un ritorno dei giovani in agricoltura e come Regione noi li sosteniamo con i finanziamenti del Psr. Stiamo anche cercando risorse aggiuntive perché crediamo che il settore agricolo possa dare un contributo importante per dare lavoro. I numeri ci stanno dando ragione visto che l’Emilia Romagna è la Regione che più a ridotto la disoccupazione”.
mondo agricoltura .5
DALLE MELE ANTICHE UNA MINIERA DI ANTIOSSIDANTI Secondo i ricercatori superano le varietà commerciali in quanto a proprietà salutistiche Avranno pure qualche imperfezione e magari non sono lucide e regolari come quelle più diffuse in commercio, ma le mele antiche non hanno rivali in quanto a proprietà nutritive. E’ questo quanto emerge da uno studio di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna che ha paragonato le proprietà nutraceutiche di sei varietà di mele antiche (Mantovana, Mora, Nesta, Cipolla, Ruggina, Sassola) con una varietà commerciale (Golden Delicious), sia sotto forma di prodotto fresco che essiccato. I risultati della ricerca, pubblicati in un articolo sulla rivista Food Chemistry, hanno evidenziato che, anche dopo l’essiccazione, le mele di varietà antiche sono più ricche di antiossidanti rispetto alla Golden Delicious.
“Come Università di Pisa – spiega la professoressa Valentina Domenici del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale – ci siamo occupati della caratterizzazione molecolare mediante la risonanza magnetica nucleare, una tecnica spettroscopica di cui abbiamo lunga esperienza, e grazie alla quale abbiamo identificato e quantificato alcune sostanze antiossidanti: i polifenoli”. E così, pur essendoci delle differenze, la Golden è quella che contiene sempre meno polifenoli rispetto alle varietà antiche e fra queste il primato va alla mela ‘Cipolla’. Quest’ultima, sia fresca che essiccata, ha infatti il doppio di polifenoli rispetto alla Golden, mentre le altre varietà ne possiedono una quantità maggiore, ma in modo meno marcato, dal 10% al 20%.
“Un modo per valorizzare queste mele ‘non belle’, che dal punto di vista estetico non sono certo confrontabili con quelle commerciali, potrebbe essere quindi di venderle essiccate, magari come snack o in preparazioni come il muesli”, suggeriscono i ricercatori. “Considerato che il procedimento di essiccazione che abbiamo utilizzato è adattabile ad uso domestico e per piccole produzioni – conclude il professore Luca Sebastiani Direttore dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna – questa idea potrebbe aiutare a salvaguardare i prodotti tipici locali. Infatti, le sei varietà di melo che abbiamo studiato sono diffuse in Toscana e in particolare nel Casentino”. Anche l’Emilia Romagna ha le sue varietà antiche. Fra queste ci sono
la famosa “Abbondanza”, molto resistente al freddo; la “Poppina”, raffigurata dai pittori fin dal Seicento; la splendida “Rosa Romana”; la resistentissima “Mela Ferro”, che - una volta essiccata – veniva data ai bambini come merenda in inverno; la “Lavina”, con la quale si produceva un ottimo aceto; la “Mela Pesca”, il cui profumo intenso di pesca – appunto – la rendeva adatta ad essere riposta nei cassetti come profuma biancheria; la “Musa” , di cui si ha notizia fin dal Cinquecento e molte altre che potrete trovare – con tutte le loro caratteristiche e i territori di produzione - all’indirizzo http://agricoltura.regione.emiliaromagna.it/agrobiodiversita/doc/ agrobiodiversita-vegetale/melo
APPUNTAMENTI FESTIVAL DELL’ACQUA E DEL VENTO
DAL 7 AL 9 LUGLIO CASTELDELCI (RN)
Tre giornate ricche di eventi culturali con particolare attenzione all’armonia, al benessere e al contatto con la natura, prendendo spunto dalle risorse di questa zona di montagna: l’acqua e il vento. Si susseguono momenti spettacolari sul fiume, escursioni, eventi artistici, culturali e sportivi, finalizzati a far conoscere l’ambiente naturale del territorio, la storia e le tradizioni. Momento clou l’esibizione di noti balancers italiani e stranieri che creano incredibili sculture con le pietre del fiume. Laboratori artistici, culinari e mostre tematiche. Gli chef dei ristoranti locali propongono menù tipici legati ai prodotti del territorio e alle ricette tradizionali. Per maggiori informazioni: www.riviera.rimini.it
SETTIMANA DELLA MICIZIA
DAL 17 AL 23 LUGLIO GATTEO A MARE (FC)
RAVENNA24ORE it
Ogni anno, la terza settimana di luglio, Gatteo a Mare si anima con giochi, mostre, spettacoli e concorsi gatteschi per celebrare il gatto, l’animale che più di ogni altro abita le nostre case e ci tiene compagnia. Tutto ruota attorno a ‘lui’: la mattina la corsa a gattoni in spiaggia, alla quale partecipano grandi e piccini, e il concorso delle sculture di sabbia, che impegna tutta la famiglia nel cercare di dar forma all’opera più carina e divertente; la sera gli spettacoli in piazza con giocolieri e saltimbanchi, che con le loro acrobazie gattesche lasciano tutti a bocca aperta. E non va dimenticato il grande spazio riservato all’arte: il concorso fotografico ‘Il Gatto’ premia le opere che meglio ritraggono questi felini in tutti i loro momenti di vita, da soli o con i loro amici; la collezione d’arte ‘Gatti dipinti per un Museo del Gatto’, nata grazie alle donazioni di tanti artisti italiani (Rò Marcenaro, Tinin Mantegazza, Pinin Carpi, Mario Rossello, Osvaldo Cavandoli, Emanuele Luzzati, Gino Paoli, tra gli altri). In Piazza della Libertà, la piazza centrale del paese, sventolano per tutta la durata della manifestazione gli stendardi creati dagli allievi del corso di scenografia della milanese Accademia di Brera. La ‘Settimana della Micizia’ è quindi l’occasione per mostrare anche durante le vacanze l’amore nutrito per questo simpatico animale, così presente nella nostra quotidianità. Dal 2012 la festa si è arricchita del concorso di poesia ‘Il Gatto’. Per maggiori informazioni: www.gatteomareturismo.it
CASOLA È UNA FAVOLA
DAL 23 LUGLIO CASOLA VALSENIO (RA)
leggi quel che succede, scrivi quello che pensi.
Casola è una Favola, una delle manifestazioni culturali storiche della Regione Emilia Romagna: teatro, musica, passeggiate notturne, visioni lunari, percorsi fra i boschi, mercato della fantasia. Questo e molto altro vi attendono dal 23 luglio al 14 agosto. Anche quest’anno un appuntamento, quello di venerdì 28 luglio, è dedicato al Mercato della Fantasia, una serata speciale, dove bambini e ragazzi, insieme ai loro genitori, avranno l’occasione per esprimere tutta la loro creatività, allestendo e inventando una bancarella a tema sulla propria Favola preferita. Ti piacerebbe essere Peter Pan per una sera? Hai sempre sognato di vedere il tuo fratellino vestito da Brontolo? Tutto questo è possibile entrando nel magico mondo di “Casola è una Favola”. La partecipazione non richiede il pagamento di nessuna quota per lo spazio espositivo. Per informazioni contattare il numero 392 6664211 o www.teatrodeldrago.it . Le date: Domenica 23/07/2017 Casola è una Favola - Chiesina di Sopra Venerdì 28/07/2017 Mercato della Fantasia - Vie del Centro Giovedì 10/08/2017 Casola è Una Favola a San Lorenzo Venerdì 11/08/2017 Casola è Una Favola Sabato 12/08/2017 Casola è Una Favola - Notte delle Favole Domenica 13/08/2017 Casola è Una Favola Lunedì 14/08/2017 Casola è Una Favola
mondo animali .7
GLI ERRORI DA NON FARE NELL’ALIMENTAZIONE DEL CONIGLIO Orientarsi fra fibre, erba, frutta e snack grazie ai consigli degli esperti Il coniglio è un erbivoro obbligato, e il suo apparato digerente è altamente specializzato per una dieta ricca di fibra. Diversamente dagli altri animali la parte più importante del tratto gastro enterico non è lo stomaco (che funge solamente da “magazzino” del cibo), bensì l’intestino cieco, dove si verificano i fenomeni digestivi dell’alimento. La complessità e l’efficienza fisiologica del suo tratto gastro enterico gli permettono di digerire materiali che per altre specie sono indigeribili. La fibra più grossolana viene allontanata rapidamente dall’apparato digerente sotto forma di feci dure, mentre le particelle più piccole vengono digerite e utilizzate per l’assunzione di sostanze nutritive e calorie tramite il ciecotrofo. La ciecotrofia è l’abitudine del coniglio di reingerire una parte del cibo elaborata dalla flora inte-
stinale. Per il corretto funzionamento dell’intestino è di fondamentale importanza che l’alimento contenga molta fibra (che si trova nell’erba, nel fieno e nelle verdure). La fibra, infatti, stimola la motilità intestinale sia direttamente sia indirettamente tramite la distensione delle pareti. Se la fibra è insufficiente, si possono avere problemi di rallentamento della motilità intestinale o lo sviluppo di batteri pericolosi, e quindi diarrea e anche morte. Permette, inoltre, un adeguato consumo dei denti, prevenendo i problemi di malocclusione, lo tiene impegnato perché richiede una masticazione prolungata e previene l’obesità. La base dell’alimentazione è rappresentata dal fieno, che deve essere sempre disponibile in quantità illimitata. Il fieno deve essere fresco e pulito; il più adatto
è quello di erbe miste; il fieno di erba medica, al contrario, è eccessivamente ricco di calcio e può causare problemi a carico delle vie urinarie. L’erba fresca rappresenta quello che i conigli consumano normalmente in natura. Apporta gli stessi benefici del fieno, e garantisce un consumo dei denti anche maggiore. Verdure fresche e pulite possono costituire una buona integrazione alla dieta: radicchio, insalata, carote, foglie di carota, coste, cicoria, broccoli, indivia, finocchio, sedano, ecc. Tuttavia se l’animale è sempre stato alimentato con cibi secchi, l’introduzione dei vegetali deve avvenire con molta gradualità. La frutta deve essere somministrata in quantità moderata per-
ché molto calorica. Il “pellet” può rappresentare un’integrazione dell’alimentazione. Non è tuttavia indispensabile per una corretta alimentazione. Un buon “pellet” deve contenere almeno il 18% di fibra e non deve contenere cereali. Un’alimentazione naturale, basata su fieno, erba e verdure, non ha bisogno dell’integrazione di vitamine e minerali. La somministrazione di miscele di semi, cereali, mais, carrube, frutta secca, carboidrati, dolciumi, cioccolata, snack commerciali per roditori, patate, avocado, parti verdi di patate, pomodoro e melanzana è sconsigliata. Serena Sola Medico Veterinario Gp Cert ExAP Clinica S. Cecilia Vicenza
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mondo salute
RITROVA FORMA E SALUTE CON I SUPERFOOD “DELLA NONNA” Ecco i cibi italiani super-benefici che non hanno nulla da invidiare ai più famosi “parenti” esotici Spesso hanno nomi esotici e si acquistano in forma essiccata o di polvere: sono i superfood, alimenti che in una sola volta forniscono al nostro organismo un’iniezione di sali minerali, vitamine e antiossidanti benefici. Non tutti sanno, però, che l’Italia è ricca di prodotti che nulla hanno da invidiare, a livello nutrizionale, a frutti tropicali e affini. Coldiretti li ha chiamati scherzosamente “superfood della nonna” e vanno dai cibi “elisir di lunga vita” agli antistress, dagli afrodisiaci agli energizzanti fino a quelli che aiutano la dieta, combattono il colesterolo o le intolleranze. “I superfood della nonna rispondono a tutti i gusti e alle diverse necessità - spiega Coldiretti - mentre i più conosciuti curcuma,
fagioli azuchi o zenzero sono in gran parte provenienti da Paesi come India e Cina che si trovano ai vertici mondiali per i rischi di contaminazione e l’insicurezza alimentare”. “In Italia è nata con Campagna Amica la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero che ha offerto opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “i superfood della nonna sono tornati sulle tavole degli italiani grazie all’impegno degli agricoltori che li hanno salvati dal rischio di estinzione e alla domanda dei
consumatori per le sorprendenti proprietà salutistiche e nutrizionali”. Le carote viola di Polignano sono considerate un vero e proprio elisir di lunga vita anche grazie alle elevate quantità di polifenoli, flavonoidi e antocianine dal potere antiossidante, mentre il barattiere, antica varietà di cetriolo pugliese, è l’ideale per chi è a dieta, poiché assicura un elevato contenuto in potassio e basso di zuccheri e sodio. Per chi, invece, è a caccia di “aiutini” tra le lenzuola in Calabria si coltiva il peperoncino di Diamante dalle note proprietà afrodisiache. La cipolla rossa di Cavasso Nuovo, dal Veneto è, invece, un toccasana contro lo stress e l’ipertensione a causa di una vita sempre più frenetica, ma aiuta anche a ridurre il
colesterolo. E per chi ha il fegato ingrossato c’è pure la carota bianca piemontese che ha un effetto benefico in quanto regola la produzione di bile. In Sardegna è stata recuperata sa pompia, sorta di cedro dalla buccia spessa e ruvida usato - spiega la Coldiretti – nella preparazione di dolci e liquori, ma dal quale si ricavano anche oli essenziali che curano tosse e raffreddore e aiutano anche l’intestino. Per chi soffre di celiachia dalla Lombardia arriva il mais corvino dal colore nero-violaceo, che è senza glutine, oltre che ricco di antocianine, molto antiossidanti. In Campania si trova poi il pomodorino del piennolo, una varietà antica di pomodoro che sapientemente intrecciato e lasciato all’aria aperta ha la
mondo salute
capacità di resistere per un intero anno mantenendo inalterate le sue straordinarie caratteristiche organolettiche. La patata turchesa in Abruzzo invece possiede interessanti proprietà antitumorali e contro l’invecchiamento grazie soprattutto ad alcune sostanze presenti nella buccia. In Friuli Venezia Giulia sboccia la rosa di Gorizia che non è un fiore, ma è una varietà pregiata di radicchio rosso che aiuta a depurare l’organismo per chi ha esagerato un po’ a tavola, oltre a essere ricca di ferro, calcio, antiossidanti, acido folico e vitamine. La melanzana rossa è tornata a essere coltivata in Basilicata grazie all’impegno degli agricoltori e ciò ha rappresentato una fortuna per i consumatori poiché questo tipo di ortaggio vanta tra le proprietà principali, quella antiossidante, utile per contrastare l’invecchiamento cellulare, oltre a ridurre il colesterolo. Dalle Marche – prosegue la Coldiretti - arrivano le visciole, varietà selvatiche di ciliegia che una volta crescevano spontaneamente nelle campagne. I contadini le coglievano e le facevano seccare al sole per poi consumarle durante il lavoro nei campi per le loro proprietà rinvigorenti. La roveja di Cascia, coltivata dagli agricoltori umbri terremotati, è un legume antico con alto conte-
Celebre è il carciofo moretto di Brisighella, noto già nell’antichità per la sua ricchezza di ferro, il basso contenuto di zuccheri e le proprietà lassative
nuto d i proteine e pochi grassi, dunque adatto a chi deve perdere peso. Si deve agli agricoltori dell’Emilia Romagna il recupero del carciofo moretto di Brisighella, noto già nell’antichità per la sua ricchezza di ferro, il basso contenuto di zuccheri e le proprietà lassative, oltre che per la preparazione di decotti e amari. In Sicilia la fava di Leonforte era coltivata nell’antichità per migliorare la qualità dei terreni a grano e assicurare un alimento ricco di proteine e sali minerali che poteva essere seccato e conservato a lungo. Nel Lazio si producono i fagioli del Purgatorio dalle ottime proprietà nutrizionali. Ma ci sono anche i prodotti della biodiversità che garantiscono un alto livello di gusto. E’ ligure il chinotto, che può essere preparato in vari modi: sciroppato, candito, al liquore, in elisir, come marmellata e come mostarda. Ottimo il puzzone di Moena, formaggio dall’aroma inconfondibile del Trentino Alto Adige, così come la tintilia, antico vitigno del Molise, e la motzetta, strisce di carne essiccata della Valle d’Aosta.
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10.mondo ambiente
L’ONU ACCUSA, “I PESTICIDI UCCIDONO 200MILA PERSONE OGNI ANNO” Secondo l’Organizzazione Nazioni Unite i rischi supererebbero di gran lunga i benefici È arrivata pesante come un macigno l’accusa dell’Onu, nei mesi scorsi, nei confronti dell’utilizzo dei pesticidi, che causerebbe 200mila morti ogni anno nel mondo, la maggior parte dei quali nei paesi in via di sviluppo. “È un ‘falso mito’ il mantra ripetuto dalle aziende agro-chimiche che l’uso di questi prodotti sia necessario per garantire la produttività delle culture e combattere la denutrizione nel mondo - spiega Anna Buzzoni, volontaria di ‘Italia che cambia’ all’indirizzo internet http://www.italiachecambia. org/2017/04/onu-pesticidi-inutiliuccidono/ , dove si può leggere l’articolo integrale -. L’Organizzazione delle Nazioni Unite sostiene che il problema della denutrizione sia causato da ineguaglianze e dunque sia fondamentalmente un
problema di distribuzione, non di quantità. I pesticidi chimici sono largamente utilizzati dall’agro-industria da svariati decenni. Prodotti ed applicati nei paesi industriali, sono ormai esportati anche nei paesi così detti in via di sviluppo attraverso le stesse aziende produttrici, che si propongono come banche, fornitrici di sementi, fornitrici di agrochimici, acquirenti dei prodotti finali e formatori professionali - continua Buzzoni-. Uno dei motivi principali del loro uso è quello di incrementare la produttività delle colture, un tema molto caro anche al mondo dello sviluppo internazionale, viste le proiezioni demografiche, che prevedono un incremento significativo della popolazione mondiale nei prossimi trent’anni.
La produttività è legata anche all’aumento della redditività per gli imprenditori agricoli, sia in Occidente che nei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, è comprovato scientificamente che l’uso di pesticidi chimici degrada l’ambiente e le specie animali, e non solo quelle che vivono in prossimità dei campi irrorati, perché aria, acqua, insetti e uccelli trasportano i composti chimici per migliaia di chilometri. Il report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Stato della scienza sugli interferenti endocrini, dichiara che una serie di comuni prodotti chimici di uso quotidiano, pongono gravi problemi di salute tra cui il cancro, asma, riduzione della fertilità e anche difetti di nascita. La salute umana dipende da un
buon funzionamento del sistema endocrino che regola il rilascio di alcuni ormoni che sono essenziali per le funzioni quali il metabolismo, la crescita e lo sviluppo, il sonno e l’umore. Tra i composti nocivi vi sono anche i pesticidi, collegati a diversi disturbi ormonali nelle donne e negli uomini, come i fibromi uterini, l’endometriosi, l’ipotiroidismo e la sindrome di Hashimoto, l’ipospadia e il cancro alla prostata, per citarne solo alcuni. L’organizzazione continua lanciando pesanti accuse all’industria agro-chimica, tacciata di ‘negare sistematicamente i danni (causati dai pesticidi, ndr)’ che invece causano ‘danni catastrofici sull’ambiente, la salute umana e la società’”
mondo ecologia .11
SCOPERTA BIOPLASTICA CHE ELIMINA IL PETROLIO DAL MARE Il brevetto rivoluzionario è di un’azienda bolognese Secondo i suoi sviluppatori sarebbe in grado di ripulire l’acqua di mare inquinata dal petrolio in tre settimane: si tratta di una speciale bioplastica che per la sua portata rivoluzionaria ha fatto sì che i suoi creatori fossero invitati all’ultimo G7 Ambiente per spiegarne le caratteristiche. L’azienda in questione è la Bio-on di Bologna nata da un gruppo di imprenditori con esperienze nel mondo dell’elettronica che si sono lanciati con successo nella produzione di nuovi materiali ecologici e sostenibili al 100% e la loro nuova nata si chiama Minerv Biorecovery. “Da oggi offriamo al mondo e al mercato la tecnologia per intervenire in modo efficace, naturale ed ecologico in caso di disastri ambientali come lo sversamento di petrolio in mare” spiega Marco Astorri, Presidente e CEO di
Bio-on che annuncia il successo delle ricerche realizzate in collaborazione con l’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (IAMC) del CNR di Messina. “Abbiamo scoperto – spiega Astorri – che le particelle che formano la nostra bioplastica PHAs sono l’ambiente ideale per ospitare speciali microrganismi che eliminano il petrolio dal mare” Come funziona “Minerv Biorecovery è una soluzione tecnologica che si basa su micro polveri, della dimensione di pochi micron e di una forma particolare - spiegano i suoi creatori - realizzate con la rivoluzionaria bioplastica PHAs di Bio-on, naturale e biodegradabile al 100%. Le particelle di queste micro polveri, gettate nel mare inquinato, formano una struttura porosa adatta ad ospitare una serie di
batteri, presenti naturalmente in ambiente marino, che si nutrono della bioplastica, si moltiplicano e si rafforzano fino ad attaccare il petrolio. I processi biodegradativi si attivano in circa 5 giorni e la frazione degradabile degli idrocarburi (ad esempio il petrolio) viene eliminata in circa 20 giorni”. “È la natura che cura se stessa – spiega Astorri – perché la nostra bioplastica, di origine vegetale, serve a proteggere e a nutrire questi batteri accelerando la loro naturale azione”. Le micro polveri alla base di Minerv Biorecovery sono biodegradabili al 100% e non rilasciano quindi alcun residuo in mare a differenza di molte soluzioni applicate oggi in questi casi. Il processo di biodegradazione della polvere di PHAs è sufficientemente lento (1-2 mesi a seconda delle condizioni) da permettere l’azione bio-rimediante
dei microrganismi che, dopo aver eliminato gli inquinanti, tornano ai normali livelli dell’ambiente marino”.
La sperimentazione di Minerv Biorecovery è attiva da diversi mesi all’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del CNR di Messina che ha testato, misurato e validato la tecnologia. Nelle prossime settimane cominceranno ulteriori test nei mari di tutto il mondo: nei porti, nei siti industriali come le raffinerie e nelle cisterne delle più grandi petroliere. L’applicazione di questa nuova tecnologia consentirà la pulizia non solo in caso di eventi disastrosi, ma anche nella quotidiana manutenzione di porti o siti industriali.
12.mondo salute
LA “CURA DEL SOLE” PER OSSA FORTI E UMORE AL TOP L’esposizione estiva – con le dovute precauzioni – ci aiuta a fare scorta di vitamina D per tutto l’inverno La carenza di vitamina D ha conseguenze importanti per le nostre ossa e per il nostro umore, poiché è strettamente correlata con l’assorbimento di calcio e fosforo e con la produzione di endorfine, serotonina e dopamina. Le patologie che si accompagnano alla sua carenza, e che erano molto diffuse nei secoli scorsi stanno purtroppo tornando attuali a causa delle abitudini della vita moderna, che ci vedono trascorrere intere giornate in luoghi chiusi senza la possibilità di esporci al sole. “Il 70% degli italiani è sotto i livelli minimi di questo prezioso micronutriente con grave rischio di osteoporosi – a spiegarlo è un interessante articolo di Edoardo Stucchi sul sito della Fondazione Veronesi, all’indirizzo https://www. fondazioneveronesi.it/magazine/ articoli/altre-news/con-il-sole-dellestate-fate-scorte-di-vitamina-d-
linverno -. Quindi esponetevi al sole sia pure con le dovute cautele, perché è l’unico modo per garantirvi un certo quantitativo di vitamina D necessario per mantenere in salute le ossa e tutto l’organismo per l’inverno. Ma quanta vitamina D bisogna assumere per garantirsi la salute delle ossa? “Fino a 50 anni – continua Stucchi - la dose giornaliera è di 400-800 unità internazionali, pari a 0,4-0,8 grammi, di vitamina D3 o colecalsiferolo, la forma di vitamina D più utile all’assorbimento del calcio nelle ossa. Dai 50 anni in su la quantità deve arrivare a 1 grammo, il contenuto di un litro e mezzo di latte, anche scremato, o di 5-7 barattolini di yogurt. In natura le fonti di approvvigionamento di vitamina D sono due, la luce del sole e gli alimenti. Bastano 40 minuti al giorno in magliet-
ta e pantaloni corti nei mesi estivi per farsi una scorta di vitamina D per tutto l’inverno. Il cibo è la seconda fonte di vitamina D, ma è difficile quantificarne l’assunzione perché la presenza negli alimenti più diffusi è minima. Un cucchiaio di olio di fegato di merluzzo basterebbe per la dose giornaliera di un anziano, ma il suo sapore è poco gradevole. Poi ci sono i pesci grassi, come salmone e sgombro, che con 150 grammi di prodotto coprono il fabbisogno giornaliero, oppure succo d’arancia, uova, fegato e formaggi, ma la quantità di vitamina D è così scarsa che bisognerebbe mangiare questi cibi in quantità troppo elevata”. La vitamina D “in pillole” va assunta invece solo quando è dimostrata la carenza nel sangue. “Basta sottoporsi a un’analisi del livello della ‘25 idrossivitamina D’ nel sangue o di ‘25 (OH)D’ per sapere
se si è in carenza o no - continua Stucchi -. Se il dosaggio risulta essere inferiore a 75 nmol/L oppure a 30ng/L, a seconda dei sistemi utilizzati, occorre intervenire. Due sono le forme di vitamina D in commercio: la D3, che stimola l’enzima prodotto dalla pelle per produrre vitamina D. E’ innocua, perché agisce in modo naturale. Infatti l’organismo attiva la Vitamina D3 soltanto per la quantità di vitamina D che serve all’organismo. Oppure la vitamina D già attiva, riservata però per le persone a rischio, cioè che abbiamo già avuto fratture, perché può intossicare l’organismo”. Le informazioni qui riportate hanno solo fine illustrativo e mai terapeutico, per il quale è necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia.
mondo gusto .13
LA RICETTA TORTA ALLE FRAGOLE E YOGURT GRECO INGREDIENTI 250 gr di farina integrale 120 gr di zucchero di canna 250 grammi di fragole 3 uova un cucchiaio di lievito per dolci 125 gr di yogurt greco 100 ml di olio di semi zucchero a velo vanigliato
PREPARAZIONE Lavate bene le fragole ed eliminate la parte verde. Con l’aiuto di uno sbattitore elettrico lavorate lo zucchero e le uova, poi aggiungete, in ordine: l’olio di semi, lo yogurt, la farina e da ultimo il lievito. Tagliate a pezzetti le fragole e aggiungetele all’impasto dopo averle infarinate per far sì che non cadano sul fondo tenendone qualcuna da parte. Imburrate una tortiera e versate il composto, poi aggiungete in cima le fragole rimaste. Fate cuocere in forno statico a 180° per circa 30/35 minuti. Una volta che la torta si è raffreddata decoratela con una spolverata di zucchero a velo vanigliato.
14. mondo lavoro
TURISMO SLOW, CASTELLI E VILLE GRATIS AGLI UNDER 40 Un’occasione per gli aspiranti imprenditori nel settore turistico Recuperare oltre 100 immobili pubblici lungo i cammini e i percorsi ciclopedonali e storicoreligiosi che attraversano tutta l’Italia per trasformarli in ostelli, piccoli hotel, punti ristoro, ciclofficine, punti di servizio e assistenza per tutti i pellegrini, i turisti, i camminatori e i ciclisti che ogni anno percorrono questi tracciati. Favorire e sostenere lo sviluppo del turismo lento offrendo la possibilità di riutilizzare gli immobili pubblici come contenitori di servizi e di esperienze autentiche, fortemente radicate sul territorio: questa è la filosofia che muove Cammini e Percorsi il nuovo progetto “a rete” dell’Agenzia del Demanio, promosso da MiBACT e MIT. Accanto a Valore
Paese-Fari, l’iniziativa dedicata al recupero dei fari e degli edifici costieri che ha già riscosso un grande successo, l’Agenzia punta ancora una volta su una nuova concezione di turismo più consapevole, rispettoso del territorio e dell’ambiente e capace di far emergere le bellezze locali. Cammini e Percorsi si inquadra infatti nell’ambito del Piano Strategico del Turismo 2017–2022 e del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche/Piano Straordinario della Mobilità turistica. L’iniziativa mira ad avviare azioni congiunte volte alla salvaguardia e al riuso sia del patrimonio tipico della tradizione locale, come masserie e rifugi, e manufatti quali piccole stazioni, case
cantoniere, caselli idraulici, che del patrimonio culturale di pregio come monasteri, castelli, ville. Gli immobili coinvolti nel progetto si trovano lungo la Via Appia, la Via Francigena, il Cammino di Francesco e il Cammino di San Benedetto, lungo le ciclovie VEnTO, SOLE e Acqua (Acquedotto Pugliese), e lungo altri itinerari riconosciuti a livello locale. Si tratta di 103 beni (per ora, perché il progetto dovrebbe essere replicato nei due anni a venire), 43 dello Stato, 50 degli Enti territoriali e 10 di Anas, che attraverso bandi di gara pubblicati entro l’estate, saranno affidati in concessione gratuita (9 + 9 anni) “ad imprese, cooperative e associazioni, costituite in prevalen-
za da soggetti fino a quaranta anni” (come previsto dal D.L. Art Bonus e Turismo) oppure in concessione di valorizzazione fino a 50 anni ad operatori che possano sviluppare un progetto turistico dall’elevato potenziale per i territori, in una logica di partenariato pubblico-privato, a beneficio di tutta la collettività. “Come è accaduto per il progetto Fari - ha dichiarato Roberto Reggi - oggi parte un cammino appassionante di trasformazione e rigenerazione di queste 100 strutture che coinvolgerà i giovani e le realtà locali in cui vivono, un beneficio reale che impatterà sui territori e sul turismo”. Maggiori informazioni su agenziademanio.it Segui #camminiepercorsi su Facebook, Twitter e Youtube
mondo viaggi slow .15
BRISIGHELLA, IL FASCINO SEGRETO DELLA VIA DEGLI ASINI La sua costruzione risale al secolo XIV Una strada sopraelevata e inglobata nelle abitazioni, testimone di antiche storie e intrisa di un fascino misterioso: è la via del Borgo o degli Asini a Brisighella. La sua costruzione risale probabilmente al sec. XIV, quando fu baluardo difensivo a protezione del borgo. In origine era scoperta e veniva utilizzata come camminamento di ronda e via di comunicazione. La sua architettura è decisamente originale, con le caratteristiche finestre ad arco, di diversa ampiezza. È storicamente accertato che attraverso di esse i soldati brisighellesi impedirono nel 1467 a Federico da Montefeltro, duca di Urbino, di penetrare nel villaggio. Quando perse la sua funzione difensiva, fu coperta,
inglobata negli edifici adiacenti e usata dai birocciai che abitavano nel quartiere per il trasporto del gesso dalle cave sovrastanti l’abitato per mezzo di asinelli (da qui il suo nome). Le stalle erano situate di fronte agli archi mentre le abitazioni erano locate nei piani superiori. Le birocce, i carri da trasporto, erano sistemati in ambienti scavati nel gesso e accessibili dalla piazza sottostante. “Lungo il percorso – si legge sul sito www.brisighella.org - , una lapide ricorda i fratelli cardinali Gaetano e Giovanni Amleto Cicognani, che nacquero in questo quartiere. Mentre all’ingresso della Via del Borgo si trova la Porta delle Dame; la denominazione sembra derivi dal fatto che qui le signore
del paese accoglievano i forestieri”. La via degli Asini è come una perla incastonata in uno dei borghi più belli d’Italia. Le origini di Brisighella risalgono alla fine del Duecento, quando il condottiero Maghinardo Pagani edificò, su uno dei tre scogli di selenite, quella che divenne la roccaforte più importante della valle del Lamone (Fonte Wikipedia). Nel 1310 Francesco I Manfredi, signore di Faenza, eresse su un altro spuntone di roccia la rocca di Brisighella. Essa venne rimaneggiata da un suo discendente, Astorgio, intorno alla metà del Quattrocento, infine fu completata dai Veneziani nel 1508 con la torre più alta, raccordata alla cinta di mura. Nel 1509 la Repubblica di Venezia cedette
tutti i suoi possedimenti in Romagna alla Santa Sede. Brisighella tornò nello Stato Pontificio, di cui fece parte, tranne la breve parentesi Napoleonica fino al 1859, anno dell’annessione al Regno di Sardegna, poi Regno d’Italia. Qui nacquero i cardinali Bernardino Spada, Michele Lega, Amleto Giovanni Cicognani, Dino Monduzzi e Achille Silvestrini. Brisighella fa parte dei circuiti dei “Borghi più belli d’Italia” e “Cittaslow”, oltre a essere “Bandiera arancione” del Touring Club Italiano. Per maggiori informazioni sulla via degli Asini e su Brisighella www. brisighella.org
Mensile omaggio e/o abbinamento gratuito - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail info@edititalia.it - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: info@publimediaitalia.com – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà. La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventuale pubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito. QuantoinviatoallaRedazione,anchesenonpubblicato,nonverràrestituitoalmittente.Perl’inviodelmaterialel’indirizzoèinfo@edititalia.it-Èvietatalariproduzionetotaleoparzialedifoto,marchietesti.Copyright,tuttiidirittisonoriservatiadEditItaliaS.r.l. Immagini:archivioeditoriale,fotografivari,acquistatesuwww.shutterstock.com.