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A FERRARA
MAGGIO 2017 mensile anno 8 numero 05
Be green, be happy!
redazione.biosfera@edititalia.it
“Se l’indice del Prodotto Interno Lordo del mio paese non è elevato, l’indice di Felicità Interna Lorda è invece più che soddisfacente!”. Lo ha detto il dottor Saamdu Chetri, rappresentante dello Stato del Bhutan, uno dei Paesi più poveri al mondo, ma anche dei più felici. Qual è il segreto di questo popolo che è salito agli onori delle cronache internazionali per il
rivoluzionario approccio alla vita? Pur con tutti i suoi limiti, il governo bhutanese ha messo la felicità collettiva in cima agli obiettivi dell’azione politica. Ciò ha significato allontanarsi dal “modello economico convenzionale basato sulla distruzione della natura, sul consumismo e sullo spreco”, ha spiegato Saamdu Chetri, per abbracciare uno stile di vita imper-
niato sul “servire gli altri, vivere in armonia con la Natura e realizzare la bontà dei valori e della saggezza delle persone”. Abbiamo riportato le sue parole nelle pagine che seguono perché crediamo possano essere di ispirazione per quanti di noi sentono che la vera felicità è molto lontana dai “valori” propagandati da una società competitiva come quella attuale.
perché mangio bio? perché mi piace mangiare la mela con la buccia
(alle mele biologiche non spruzzano niente che mi faccia male).
il tuo supermercato biologico Ravenna via Faentina,121 - via Panfilia, 66 Forlì (FC) viale Italia, 22 Naturasì_Ravenna_Forlì
Ma in questo numero di Biosfera non mancheranno tutti i temi consueti, dalla salute naturale – con l’incredibile potere dei kiwi -, all’ecologia - con gli insetticidi green – dal vivere sostenibile – con l’abbigliamento “pulito” – ai consigli per i vostri viaggi slow e molto altro che vi lasciamo scoprire nelle prossime pagine. Buona lettura!
i ricetta medica
IL TEST PER L’HIV ARRIVA IN FARMACIA
gue infetto e con la trasmissione verticale: da madre sieropositiva a figlio durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno. “Allo stato attuale è molto improbabile acquisire l’Hiv attraverso trasfusioni di sangue a causa dei severi controlli delle autorità sanitarie – chiarisce la dottoressa Borghi-. Per quanto riguarda i rapporti sessuali fondamentale è l’utilizzo del preservativo.”
Ecco perché è importante una diagnosi tempestiva Il nome Aids (Acquired immune deficiency sindrome) sta ad indicare “sindrome da immunodeficienza acquisita”. Nelle persone malate le difese immunitarie normalmente presenti nell’organismo sono fortemente indebolite a causa di un virus denominato Hiv (Human immunodeficiency virus) e non sono più in grado di contrastare l’insorgenza di infezioni e malattie, più o meno gravi, causate da altri virus, batteri o funghi. In Italia si stima che attualmente siano 120.000 le persone sieropositive e i nuovi contagi dell’ultimo biennio riguardano soprattutto i giovani di età compresa tra i 25 e i 29 anni.
Come funzionano gli autotest
In tutte le farmacie comunali di Ravenna da qualche mese è possibile acquistare prodotti per effettuare l’autotest a casa in totale tranquillità e discrezione. “Si tratta di autotest in grado di identificare la presenza di anticorpi specifici che l’organismo produce nel caso in cui entri in contatto con questo virus – spiega la dottoressa Giorgia Borghi della farmacia comunale di Pinarella. Sono esami facili da effettuare, come quelli per la glicemia e il colesterolo. La confezione contiene un pungi dito per estrarre una goccia di sangue, questa viene posta su un tampone e poi si inietta un dispositivo che contiene l’enzima reattivo per rilevare la presenza di anticorpi anti-Hiv prodotti dall’organismo per contrastare il virus. Nel giro di pochi minuti è possibile sapere se si è entrati in contatto col virus o meno. Gli autotest hanno un’efficacia molto alta, pari al 99,2%”.
Le precauzioni
L’infezione da Hiv si trasmette attraverso contatto sessuale, san-
Sapere è meglio
Per una maggiore affidabilità è opportuno effettuare il test sei mesi dopo l’eventuale contagio per permettere di superare il cosiddetto ‘periodo-finestra’. Inoltre è raccomandato a tutte le donne che intendono programmare una gravidanza o che sono incinte. “I casi sono in aumento e non si deve abbassare la guardia – conclude Borghi - c’è ancora una barriera di timore e vergogna e in tanti tendono ad evitare di farsi prescrivere il test dal proprio medico curante o di andare in ospedale. Una diagnosi tempestiva è però molto importante perché permette di curare la malattia, che quando è conclamata è più difficile da La dottoressa Giorgia Borghi della farmacia comunale a Pinarella T.R. combattere”.
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mondo ispirazioni .3
“IL SEGRETO DELLA FELICITÀ? È UNA VITA CONSAPEVOLE” Il Bhutan, un Paese fra i più poveri ma fra i più felici del mondo. Ecco perché cità dei suoi cittadini e del mondo intero. È diventato Re a soli 17 anni, ma già a quella giovane età aveva realizzato che il modello economico convenzionale era basato sulla distruzione della natura, sul consumismo e sullo spreco, tutte cose lontanissime dalla vera felicità (…).Voleva che il suo Governo non seguisse il modello convenzionale fondato sul PIL, ma si affidasse a uno che portasse felicità alle persone, così propose che il GNH diventasse l’indicatore principale per il Bhutan e i bhutanesi al posto del PIL (…)”.
crescita consapevole. I giapponesi hanno lanciato il cosiddetto ‘approccio minimalista’, che non è esattamente decrescere, ma usare solo le risorse necessarie per sostentare la vita e gli esseri viventi. E questo genera appagamento, che sta alla base della felicità. Se siamo contenti con quello che abbiamo, diventiamo connessi come parte dell’’inter-essere’ – per usare il termine del Maestro del buddhismo zen Thich Nhat Hanh – e favoriamo l’interdipendenza, diventando così consapevoli e, quindi, felici. (…)”
Secondo lei, perché il GNH è nato proprio in Bhutan?
In Italia esiste un movimento chiamato Decrescita Felice. Pensa che questi due aspetti – decrescita e felicità – possano essere compatibili?
Cosa suggerirebbe a chi volesse cambiare la propria vita, rendendola più consapevole e sostenibile?
“Perché il nostro leader, il Re, era al servizio dell’umanità (…). Egli, il nostro Quarto Re Jigme Singye Wangchick, aveva a cuore la feli-
“(…) Non conosco bene questo movimento, ma posso dire che la decrescita è una cosa diversa dalla non-crescita: si riferisce a una
Il Bhutan occupa il 160° posto nella classifica mondiale del PIL, che misura la ricchezza economica. Eppure i suoi abitanti sono felici, tanto che il benessere viene calcolato attraverso un indicatore chiamato “felicità interna lorda”, un indice che misura il benessere di un popolo, appunto, attraverso la felicità e la consapevolezza e non calcolando la ricchezza economica. Il magazine Italia che Cambia ha intervistato il dottor Saamdu Chetri, direttore del GNH, il centro che si occupa della diffusione di questo concetto (Leggi l’intervista completa all’indirizzo http://www. italiachecambia.org/2017/04/ricchi-benestanti-felici-consapevoli/).
“(…) Siate voi stessi, non cercate termini di paragone, non lamentatevi, non mettetevi in competizione con gli altri (…). Sappiate che siete costituiti per due terzi
da acqua e per un terzo da aria e dal cibo che mangiamo, proveniente dalla Terra. Quindi, siamo al 99,99% Natura. Se prendiamo coscienza di questo fatto, impariamo a rispettare l’interdipendenza e diventiamo esseri consapevoli. Vedete, non possiamo essere tutti primi ministri, dottori, ingegneri e così via, ma chiunque saremo nella vita siamo destinati a morire e questa è la verità definitiva. Dobbiamo ricordarlo ogni giorno a noi stessi e dedicare una parte della nostra esistenza a servire gli altri. Servono solo tre cose per vivere: cibo, qualche cambio di vestiti a seconda della stagione e un tetto sopra la testa. Dobbiamo passare dalla consapevolezza animale alla consapevolezza umana costruendo relazioni più solide, più sane e più amorevoli fra l’Uomo e tutti gli altri esseri senzienti”.
4. mondo ispirazioni
“GIRIAMO L’ITALIA IN BICI PER RACCONTARE LE BUONE PRATICHE” Tre attori viaggeranno a impatto zero per mostrare che un altro modello di sviluppo è possibile “Partirà a inizio giugno ‘quell’evento itinerante ad alta utopia’ che vedrà tre attori in giro in bici per l’Italia. Sarà una vera e propria campagna di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente, al ruolo di ciascuno di noi. Gli strumenti? Il viaggio, il sogno, l’arte”. A spiegarlo, fra le sue tante storie, è il magazine “Italia che Cambia” (all’indirizzo http://www.italiachecambia.org/2017/04/tre-attoribici-raccontare-buone-pratiche/), che continua: “Mentre gli ingegneri di Mobile Green Power realizzano la Energy Cargo Bike che immagazzina l’energia della pedalata per l’audio e le luci degli spettacoli serali, gli attori di SemiVolanti raccolgono storie e adesioni per questo progetto a impatto zero che è già diventato una rete di buone pratiche. Italia che Cambia è tra i mediapartner di Altri Mondi Bike Tour che già vede la collaborazione di tante altre numerose realtà sociali nazionali tra cui Banca Etica, le associazioni ambientaliste A Sud, Terra! e Legambiente, le reti per la mobilità sostenibile Salvaciclisti, Ciclonau-
ti, Fiab, Rebike e il portali web Comune.info, a cui si sono aggiunti di recente nuovi sponsor entusiasti del progetto: BikenBike piattaforma social di cicloturismo, Leader Fox azienda di bici specializzata in e-Bike, Le mille e una notte cooperativa di servizi che si occupa del sociale, della cura, dell’infanzia e della cooperazione e Promosocial agenzia di comunicazione social. La campagna di raccolta fondi lanciata su Produzionidalbasso. org ha già raggiunto 90 sostenitori e raccolto 3700 euro e cinque sono le regioni italiane che verranno attraversate: Sicilia, Puglia, Campania, Lazio, Marche e Toscana”. “Lo spettacolo che stiamo costruendo racconta le ricerche scientifiche che riguardano l’intelligenza delle piante - anticipa Valerio Gatto Bonanni - le complessità delle specie animali, come comunicano tra loro, come si organizzano, come si sviluppa la vita nell’universo. Compariamo queste tre macro aree con l’essere umano, che si sente una specie privi-
legiata, la più evoluta, quando in realtà è una tra le tante e il suo predominio sulla Terra è solo apparente. Stiamo cercando altri pianeti dove poter sopravvivere, perché il nostro ce lo stiamo mangiando. Direi che siamo una specie parassita, purtroppo, nonostante la nostra intelligenza. È come se vivessimo su un albero e tagliassimo a poco a poco il ramo sul quale siamo seduti, ma se continuiamo così rischiamo di cadere”. “Gli Altri Mondi a cui il tour è de-
dicato fanno riferimento a ciò che gli esseri umani non conoscono delle specie viventi che gli vivono intorno – continua Italia che Cambia -. Gli Altri Mondi sono anche quelle esperienze di sostenibilità che ci raccontano che un altro modello di sviluppo è possibile perché riesce a conciliare cura della natura e lavoro. Altri mondi sono le energie rinnovabili perché non sprecano risorse, non inquinano, sono diffuse e sono teoricamente infinite”.
mondo green .5
RAVENNA, PINETE PIÙ BELLE E FRUIBILI: LAVORI AL VIA DA SETTEMBRE
La Regione Emilia-Romagna ha stanziato oltre 548mila euro per la riqualificazione delle aree boschive della provincia Foreste e boschi – pinete comprese - diventeranno sempre più una risorsa ricreativa per cittadini e turisti: è questa la previsione della Regione Emilia Romagna che ha stanziato complessivamente 5,5 milioni di euro per 50 progetti di valorizzazione da Piacenza a Rimini. Alla provincia di Ravenna sono andati oltre 548mila euro per 4 progetti, che prevedono la riqualificazione di pinete e aree boscate con azioni di tutela del sottobosco, oltre a ripuliture ed eliminazione di specie indesiderate, realizzazione di percorsi didattici sulla flora e la biodiversità degli ecosistemi forestali in varie località dei comuni di Cervia, Marina di Ravenna e Pineta di Classe; interventi per aumentare la naturalità delle aree forestali, compresa la conservazione di alberi di grande dimensione, im-
portanti per la nidificazione della fauna nell’Appennino faentino. Gli interventi sono stati disposti anche in considerazione che la superficie di boschi e foreste in Emilia-Romagna è cresciuta del 20% negli ultimi trent’anni fino a coprire 611 mila ettari, quasi un terzo dell’intero territorio regionale. “Proteggere e valorizzare i boschi, rendendoli più fruibili e accessibili, è uno degli obiettivi al centro del Piano regionale per la Forestazione che stanzia 80 milioni di euro fino al 2020”, afferma Paola Gazzolo, assessore regionale alle politiche ambientali e della montagna. “Proprio il bosco rappresenta una risorsa per tutta la comunità e per lo sviluppo sostenibile, un elemento su cui puntare contro lo spopolamento dell’Appennino e per accrescerne la capacità di mitigazione e adattamento ai
cambiamenti climatici, con azioni capaci di incentivare la presenza delle specie animali e vegetali autoctone e migliorarne l’efficienza ecologica complessiva”. Le risorse stanziate servono a realizzare interventi di miglioramento dei boschi, percorsi escursionistici e relative strutture, tutelare habitat e boschi di elevato valore ambientale, aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici, tutelare la biodiversità forestale e conservare gli ambienti caratteristici del paesaggio montano. I lavori dovranno essere avviati entro la fine di settembre 2017 e completati entro il 2018. Ecco gli interventi in provincia di Ravenna: A Brisighella nel Complesso forestale Alto Lamone previste diverse tipologie di interventi: da quelli strutturali per migliorare l’efficienza ecologica, la conser-
vazione degli ecosistemi forestali e il valore naturalistico dei boschi a quelli finalizzati alla conoscenza e alla fruizione pubblica del bosco (€ 98.671). Inoltre sono previsti interventi di tutela e rinaturalizzazione della pineta di Cervia-Milano Marittima (€ 149.941) e, a Ravenna, investimenti per aumentare la conservazione e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali nella pineta comunale di Classe (€ 149.869) e di Marina di Ravenna (€ 149.809). La graduatoria del bando è online sul portale: http://agricoltura.regione.emilia-romagna. it/psr-2014-2020/temi/tipi-dioperazioni/8-5-01-investimentidiretti-ad-accrescere-la-resilienzaed-il-pregio-ambientale-degli-ecosistemi-forestali
APPUNTAMENTI
CICLO & VENTO
FIERA INTERNAZIONALE DEL CICLISMO CESENATICO (FC)
19-20 MAGGIO 2017
Torna in sella, con tutto il suo carico di novità e aggiornamenti tecnologici in fatto di biciclette, attrezzature e percorsi cicloturistici, la Fiera “Ciclo & Vento”, arrivata quest’anno alla sua ventiduesima edizione. Si riunisce qui il ciclismo a 360 gradi: da quello tecnico dei professionisti del pedale a quello accessoriato dei cicloamatori, per finire con le novità gradite alle tante persone che della bicicletta hanno fatto uno stile di vita ecologico, un modo per fare sport, o più semplicemente l’occasione per una pedalata fuori città. Il cuore dell’expo è la grande tensostruttura allestita in Piazza Andrea Costa, situata tra il Grand Hotel di Cesenatico e il grattacielo, a due passi dal mare, dove si danno appuntamento un’ottantina di aziende. I settori merceologici presenti vanno dalle biciclette ai telai in carbonio, dai manubri e accessori alle ruote, dall’abbigliamento tecnico alle scarpe, dagli integratori alle riviste specializzate. Non mancheranno stand con preparatori atletici ad alto livello per consulenze ai ciclisti e ai cicloamatori. Ingresso: gratuito Per tutte le info: http://www.cicloevento.it/
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Recenti ricerche hanno dimostrato che i raggi infrarossi agiscono degradando il collagene: il foto invecchiamento quindi non è dovuto solo ai raggi UV ma anche all’azione dei raggi infrarossi che surriscaldano la pelle provocando danni cellulari e la successiva degradazione. La riduzione della quantità di raggi che colpisce la pelle preserva dall’invecchiamento cutaneo. IL COMPLESSO IR SUN DI NATURE’S Per contrastare i raggi infrarossi è necessario agire in modo sinergico su due fronti: • bloccarli il più possibile • neutralizzare i radicali liberi che si formano durante l’esposizione al sole
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La Dieta Zona dimostra che arrivare ad assumere, in ogni pasto e in ogni spuntino, il 40% dalle calorie dai carboidrati, il 30% dalle proteine e il 30% dai grassi è piuttosto semplice.
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Nel Parco delle Terme della Fratta, a 5 km da Bertinoro, si svolge la Sagra della Fragola. Negli anni è diventata una grande festa di primavera che richiama migliaia di visitatori con al centro la fragola, bello e gustoso frutto della nostra terra, amato da tutti e in particolare dai bambini. La protagonista della festa sarà presente un po’ dappertutto, con vari stand per la valorizzazione del prodotto, dove saranno esposte tutte le varietà di fragole della zona. Stand “artistici” esibiranno poi composizioni realizzate con le fragole mentre in quelli gastronomici si potranno assaggiare numerose specialità culinarie, tra cui le torte di fragole e i gelati nelle loro varianti - gelato di fragole, fragole e limone, fragole e panna, e così via. Oltre agli stand, la festa sarà animata da attrazioni per bimbi e ragazzi e da spettacoli di strada. Il programma della festa è molto ricco e prevede: Mercatino delle rarità Musica e balli con orchestra spettacolo - Esposizione e degustazione di prodotti tipici - Ampio spazio per i bambini con giochi e animazioni - Stand gastronomico con cucina romagnola - Degustazione di fragole in tutte le salse - Cocktail di benvenuto - Estrazioni di numerosi premi fra tutti gli intervenuti. Per info: 0543 460033; 347 7058182; germanocap@libero.it
SPOSALIZIO DEL MARE CERVIA (RA)
DAL 25 AL 28 MAGGIO 2017
Di tradizione molto antica, è una delle manifestazioni più sentite dalla città. Giunta alla sua 573^ edizione non perde il suo fascino, con la celebrazione dell’antico rito in mare e la sfida della pesca dell’anello dove i giovani cervesi si contendono il “trofeo” che promette fortuna e prosperità. Lo “Sposalizio del Mare” è rievocazione storica, tra le più antiche d’Italia, di un antico rito risalente al 1445, in cui Cervia si “congiunge” simbolicamente con il mare che la bagna. La valenza simbolica dello Sposalizio cervese si è rafforzata nel tempo e i suoi auspici sono oggi divenuti un’aspirazione che coinvolge tutte le popolazioni e tutti i viaggiatori dell’Adriatico, in una visione di eterna fratellanza tra i popoli. La vicenda a cui il rito si ispira vede protagonista Pietro Barbo, Vescovo di Cervia, poi divenuto Papa Paolo II, che il giorno dell’Ascensione del 1445, di ritorno da un’ambasciata a Venezia, fu sorpreso in mare da una tempesta. La storia narra che il Vescovo placò le acque, portando così in salvo nave ed equipaggio, dopo aver gettato in mare il suo anello. Per tutte le info: http://www.turismo.comunecervia.it/it/eventi/ manifestazioni-e-iniziative/sagre-feste/sposalizio-del-mare
mondo animali .7
ALLERGIE, SOLLIEVO NATURALE PER I NOSTRI AMICI A 4 ZAMPE La veterinaria: “Non sottovalutiamo mai un comportamento anomalo del nostro Pet”
Tante e svariate sono le cause scatenanti le allergie nei nostri amici a 4 zampe: proteine, carboidrati o altre parti del cibo sia casalingo che confezionato possono generare allergie alimentari il cui disagio si manifesta con reazioni cutanee, vomito o diarrea. L’intervento del medico è indispensabile per evitare inappropriate terapie fai da te. L’estrinsecazione di un sintomo legato a una reazione indesiderata verso una sostanza può essere da moderata a grave se non addirittura mortale, pertanto non sottovalutiamo mai un comportamento anomalo del nostro Pet. Le manifestazioni più frequentemente riscontrate dal proprietario (poiché visibili) sono a carico della cute, dove ad esempio le pulci rilasciano (pungendo il cane o il gatto), una proteina contenuta nella saliva scatenando la
reazione allergica, che si manifesta con forte prurito e grattamento spesso causa di lesioni anche gravi. A carico dell’orecchio, possiamo riscontrare otiti essudative esterne causate dall’uso improprio di talune sostanze utilizzate per la pulizia o contenute negli shampoo, e ancora, segni di dermatiti da contatto anche gravi a carico della bocca sono da imputare a ciotole di plastica, giochi o altro materiale di dubbia fattura o provenienza. Altri sintomi legati ad allergie possono essere lo strofinamento di parti del corpo su oggetti rigidi, il leccamento continuo, il mordicchiamento degli arti, lo scuotimento della testa. Una precisazione va fatta: e cioè che i sintomi descritti, specie il prurito, non sono riconducibili solo alle allergie, poiché possono essere presenti in altre patologie a volte ben
più gravi, diagnosticabili con specifici esami di laboratorio o da veterinari che operano nel settore specialistico della dermatologia. Che cosa fare nell’immediatezza in caso di allergia? Si cercherà di attenuare o bloccare il processo infiammatorio possibilmente utilizzando il rimedio adatto alla patologia, mettendo in atto una terapia individuale. Solitamente si pensa subito al famoso cortisone (utile per certi versi e meno per altri se consideriamo gli indiscussi ma a volte inevitabili effetti collaterali) o ad altri trattamenti farmacologici che prevedono l’uso di antistaminici, ciclosporine, shampoo antisettici, e tanto altro. Non sottovalutiamo però l’azione terapeutica dei fitoterapici, dei rimedi omeopatici o dei fiori di bach, prodotti naturali aventi azioni analoghe ai farmaci ma privi in genere
di effetti collaterali. Pensiamo alla curcuma che stimola le ghiandole surrenali a produrre il cortisolo (cortisone naturale), che può sostituire in parte o in toto il farmaco, all’olio di ribes nero (antistaminico), all’azione antinfiammatoria, analgesica ed antiedemigena dell’arnica (rimedio omeopatico), e al supporto della floriterapia (da non somministrare con leggerezza ma solo sotto il controllo del medico veterinario). Le allergie sono quindi reazioni non sempre attribuibili a cause specifiche né semplici da diagnosticare: non sottovalutiamole soprattutto in considerazione del fatto che una reazione allergica può evolvere rapidamente in shock anafilattico e morte del nostro pet. Dottoressa Carla Ricci Medico Veterinario a Milano Marittima- Cervia (RA)
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mondo consumi critici
VESTIRE SANO E “PULITO”, SALVIAMOCI LA PELLE CON LE 7 DRITTE DI LEGAMBIENTE Gli abiti che indossiamo possono diventare nocivi per la nostra salute. Ecco come evitarlo
Selezioniamo con cura gli alimenti da portare in tavola, i cosmetici che utilizziamo, i giocattoli per i nostri figli, ma spesso non prestiamo attenzione agli abiti che teniamo tutto il giorno sulla pelle e che spesso possono nascondere più di qualche insidia per la nostra salute. Per capire come vestire “pulito”, salvaguardando noi e i nostri cari abbiamo selezionato alcuni utili consigli diffusi da Legambiente sul magazine on line viviconstile.org. Ecco come tenersi alla
larga da qualche luogo comune di troppo: 1. Naturale non vuol dire ecologico Spesso anche dietro capi fatti con fibre naturali (cotone, lana, lino, seta, canapa) si nasconde una storia produttiva in cui di ecologico resta ben poco - spiega Legambiente -. Un esempio su tutti: il cotone, che da solo occupa circa il 2,5% della superficie agricola mondiale assorbe il 25% del totale degli insetticidi e l’11% di tutti i
pesticidi utilizzati in agricoltura. L’impatto socio-ambientale della produzione agricola di fibre tessili come il cotone è poi ulteriormente aggravato dalle successive fasi di lavorazione industriale. Le sostanze utilizzate nella tintura (coloranti dispersi, sbiancanti chimici) e nei trattamenti protettivi (formaldeide, ammine aromatiche) dei nostri capi - continua Legambiente -, oltre ad essere responsabili della produzione di ben 500mila
tonnellate di scorie tossiche l’anno, determinano effetti altamente nocivi anche sulla salute dei consumatori. In particolari condizioni come la sudorazione, i residui dei numerosi trattamenti si scaricano sulla pelle che li assorbe e metabolizza, provocando l’insorgenza di dermatiti allergiche da contatto. 2. Costo di un capo e luogo dell’acquisto non sono garanzia della bontà di un manufatto. I dati di un’indagine
mondo consumi critici del Centro tessile cotoniero e abbigliamento (Centrocot) di Varese parlano chiaro: un capo su quattro tra quelli venduti in Italia non è a norma per la presenza nel tessuto di sostanze irritanti e allergizzanti, vietate dalla normativa europea - spiega Legambiente -. Le non conformità salgono vertiginosamente sui prodotti importati (il 50% ormai di quelli che indossiamo), indipendentemente dal prezzo e dal luogo dove è stato fatto l’acquisto. Il fenomeno è presto spiegato con la tendenza sempre più spinta anche delle migliori marche di abbigliamento a delocalizzare la propria produzione, trasferendola fuori casa, là dove i costi sono più bassi, i diritti dei lavoratori meno “ostacolanti” e le norme più elastiche, quando non del tutto assenti. Pensiamo solo all’uso che viene fatto della formaldeide nelle stoffe dei vestiti per mantenerne la piega. La normativa ne ammette l’utilizzo in quantità non superiori ai 20 ppm (parti per milione). Ma aggirare i controlli è diventato facile - spiega
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Legambiente - tanto che l’Aduc, un’associazione di consumatori, è arrivata a denunciare pubblicamente la presenza di sconcertanti concentrazioni di formaldeide nei vestiti fabbricati all’estero, anche di grandi marche: fino a 18 mila ppm, ovvero 900 volte superiori rispetto ai limiti consentiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. 3. Leggere sempre l’etichetta di composizione, che per legge deve accompagnare i prodotti tessili e di abbigliamento, è senz’altro una buona abitudine. Attenzione però: scordiamoci di reperire informazioni sul tipo di trattamento che è avvenuto in fase di lavorazione. Su quello non vige l’obbligo di menzione. 4. Il Made in, meglio non fidarsi troppo Anche tenere sott’occhio il paese di provenienza di un prodotto, l’etichetta “made in”, può essere utile a metterci in allerta sull’acquisto che stiamo per fare. L’importante, ancora una volta, è non farsi illusioni: la storia produt-
tiva di un capo è spesso molto più complicata di quanto non ci lasci intendere l’etichetta di origine che l’accompagna. Secondo il codice doganale comunitario sono da considerare originari di un paese i prodotti interamente ottenuti in quel paese o, nel caso alle fasi di produzione abbiano contribuito due o più paesi, nel paese dove è avvenuta l’ultima lavorazione o trasformazione sostanziale (Regolamento CEE n. 2913/1992). Così non c’è da sorprendersi che molti prodotti targati “Made in Italy” siano stati in realtà fabbricati e assemblati all’estero. Affidarsi al “made in” non ci mette insomma al riparo da frodi e tinture tossiche. 5. Scegliere bene: i marchi di qualità ecologica Un modo concreto per scegliere indumenti che in fase di lavorazione non abbiano disseminato veleni nell’ambiente e non siano dannosi per il consumatore finale è l’acquisto di vestiario contraddistinto da marchi di qualità ecologica. Tre i più diffusi, tutti a carattere volontario: Ecolabel, Oeko-tex e Tessile biologico. Il primo è uno standard europeo che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale e prestazionale sull’intero ciclo di vita. Nel caso dei tessuti, l’analisi si concentra sul manufatto tessile, dal filato al prodotto finito. Diversamente da Ecolabel, Oeko-tex è un marchio invece prettamente tessile e certifica l’assenza di sostanze potenzialmente pericolose che potrebbero essere contenute nel prodotto. Tessile biologico, il marchio più recente dei tre nato per iniziativa dell’AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), prende in considerazione gli impatti ambientali del tessile già a partire dalla coltivazione della fibra. Viene rilasciato da
ICEA, istituto leader in Italia per la certificazione del Biologico, ai manufatti prodotti solo con fibre naturali, prive di Ogm, coltivate e lavorate senza l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi o inquinanti, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e utilizzando tecniche a basso impatto ambientale in ogni fase del processo produttivo. Quanto mi costa? Vestire ecologico non è una scelta ancora alla portata di tutti. I costi elevati delle fibre biologiche certificate rispetto a quelle tradizionali (nel caso del cotone, il prezzo è quattro volte superiore) ne fanno un mercato ancora elitario. Anche la distribuzione non aiuta: il numero di negozi specializzati e non in abbigliamento ecologico è così esiguo da scoraggiare il consumatore più responsabile. 6. Organizzarsi in un GAS (Gruppo d’Acquisto Solidale) può rappresentare una valida alternativa per mettersi in rete con realtà del bio tessile ancora poco presenti sul mercato. 7. Moda critica, consumi critici Anche se vestiamo “bio”, attenzione a non esagerare nei consumi. Vogliamo rinnovare il nostro guardaroba? Facciamolo con intelligenza. Prima di liberarci di vestiti che non ci servono più, accertiamoci che non possano fare al caso di qualche parente o amico. Ma soprattutto: non trascuriamo la cura dei nostri capi. L’etichetta di manutenzione ci viene in aiuto fornendoci tutte le informazioni su come lavarli e a quale temperatura. Leggerla con attenzione ci permetterà di allungare la vita del nostro guardaroba.
10. mondo giovani
BATTI LO STRESS DA ESAMI CON LA PRIMA COLAZIONE DEI CAMPIONI I consigli della nutrizionista per affrontare le prove al meglio Siete studenti alle prese con i prossimi esami di Maturità e volete arrivare alla prova sereni, concentrati e lucidi? Bene… allora sappiate che studiare non basta! Bisogna anche tener conto di alcune buone pratiche quotidiane che possono aiutare la “macchina” a lavorare correttamente e con meno sforzo. Fra le più importanti c’è la colazione. Con l’aiuto di Mirella Nicodemo, biologa nutrizionista e collaboratrice dell’UO Educazione Alimentare-Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il blog sulla prima colazione “Io Comincio bene” (www.iocominciobene.it), realizzato da Aidepi, ha preparato uno speciale Bignami per la colazione dello studente in crisi 1. Parola d’ordine? Idratazione – In questo periodo, con l’aumen-
to delle temperature, le capacità cognitive sono influenzate negativamente e una alimentazione non adeguata aggrava i sintomi di stanchezza, stress psicofisico, depressione, ansia e ipoglicemia. Pertanto, è necessaria una buona miscela di “carburante” al risveglio e una adeguata idratazione (1,5-2 litri di acqua al giorno). 2. Carboidrati e zuccheri, meglio di “copiette” e foglietti – Una colazione completa per uno studente deve prevedere una quantità di carboidrati e zuccheri provenienti da pane tostato e miele/marmellata/cioccolato spalmabile, cereali, biscotti, fette biscottate, prodotti da forno, pancakes. L’avena, ad esempio, è un cereale molto indicato per partire con gusto ed energia. 3. La giusta dose di proteine – La combinazione proteine-carboi-
drati abbassa l’indice glicemico del pasto, dando una sensazione duratura di sazietà (ed evitando quei fastidiosi cali di energie nel mezzo della versione o del calcolo dell’integrale...). Le proteine ad elevato valore biologico, ossia complete di tutti gli amminoacidi essenziali per l’organismo, sono contenute in uova, latte e derivati. Pertanto, il consumo di una tazza di latte o di uno yogurt (normale, greco, kefir) al risveglio rappresenta una valida scelta anche per il contenuto di calcio, riboflavina e probiotici (nello yogurt). 4. Frutta fresca? Più importante di quanto pensi – Per arricchire la colazione di nutrienti fondamentali come fibra, acqua, vitamine e sali minerali, è opportuno consumare una porzione di frutta fresca di stagione. 5. Frutta secca contro la stan-
chezza – Un aiuto per il mal di testa dello studente sotto stress è dato dal consumo di una manciata di frutta secca lipidica (noci, mandorle, anacardi, nocciole, noci brasiliane, pistacchi, noci pecan, semi di girasole, di lino, di chia, di sesamo, di papavero e di zucca). È una ricca sorgente di fibra, proteine, acidi grassi mono e polinsaturi (detti comunemente ‘grassi buoni’) e sali minerali (come il magnesio, fosforo, zinco, ferro, calcio). Dal momento che la frutta secca lipidica ha un contenuto rilevante di grassi, bisogna fare attenzione alle quantità. 6. Non solo dolce – Per gli amanti del risveglio salato, una fetta di pane integrale tostato con una fettina di bresaola e un succo di frutta (o una macedonia di frutta fresca) può rappresentare una giusta combinazione.
mondo salute naturale .11
DUE KIWI AL GIORNO E LA “PIORREA” BATTE IN RITIRATA Le cure contro questa patologia hanno oggi un alleato in più Un disturbo subdolo e fastidioso che può condurre a gravi conseguenze come la rischiosa mobilità dentale: è la parodontite (più nota come piorrea), un’infiammazione dei tessuti che circondano il dente, che porta con sé una serie di sintomi caratteristici come sanguinamento delle gengive, alitosi, dolore. Ora gli studiosi hanno scoperto che prevenire la sua comparsa si può: basterebbero due kiwi al giorno. Lo dice uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Pisa che ha recentemente ottenuto il prestigioso HM Goldman Prize 2017 assegnato dalla Società italiana di Parodontologia e Implantologia. Il lavoro scientifico “The effect of twice daily kiwifruit consumption on periodontal and
systemic conditions before and after treatment: A randomized clinical trial” vede come primo autore il professor Filippo Graziani, docente del dipartimento di Patologia chirurgica, medica, molecolare e dell’area critica e del Centro interdipartimentale di ricerca “Nutraceutica e alimentazione per la salute” dell’Università di Pisa. Gli autori sono Filippo Graziani, Nicola Discepoli, Stefano Gennai, Dimitra Karapetsa, Marco Nisi, Lea Bianchi, Mario Gabriele della Odontoiatria di Pisa e Martijn Rosema e Ubele Van der Velden dell’ACTA di Amsterdam. “In questa ricerca, sperimentata su due gruppi di pazienti, si è evidenziato il ruolo dell’assunzione giornaliera di due kiwi nella prevenzione della malattia pa-
rodontale – spiega il professor Graziani – Questa abitudine ha infatti determinato una riduzione significativa del sanguinamento gengivale rispetto ai pazienti che non assumevano i kiwi continuando così le loro abitudini alimentari consuete. È un dato importante in quanto costituisce uno dei primi esempi di applicazioni nutraceutiche al campo dell’odontoiatria in generale e a quello della parodontologia in particolare”. I ricercatori precisano che l’effetto benefico del kiwi è stato riscontrato nella fase di pretrattamento parodontale (che consta nella pulizia delle radici sotto le gengive): “L’intervento da parte di noi odontoiatri è comunque fondamentale per curare la parodontite. L’assunzione di kiwi aiuta a ridurre
l’infiammazione e il distacco di gengive e denti, ma i trattamenti di decontaminazione sono comunque necessari per contrastare l’avanzamento della malattia”. L’HM Goldman Prize, insieme al Robinson Award dell’American Academy of Periodontology nel 2013 e al Jaccard Prize della European Federation of Periodontology nel 2017, va a completare il trio dei premi di ricerca più prestigiosi al mondo nel campo della parodontologia. “Questo conclude il professor Graziani – è fonte di grande soddisfazione per tutta la scuola di Odontoiatria diretta dal nostro maestro, il professor Mario Gabriele”.
12. mondo alimentazione
ASPARAGI, UN MUST PER LE “PULIZIE DI PRIMAVERA” Grazie alle sue proprietà disintossicanti e diuretiche depurano l’organismo e donano benessere Già gli Egizi e gli antichi Greci amavano consumare gli asparagi. Il loro gusto stuzzicante e i benefici che essi procurano all’organismo erano ben noti fin dall’antichità. L’asparago (Asparagus officinalis L.), originario verosimilmente del bacino del Mediterraneo, appartiene alla famiglia delle Liliacee come le cipolle, l’erba cipollina, l’aglio e il porro. “La sua introduzione in Europa si deve ai Romani – spiega il Centro Tutela Consumatori Utenti Alto Adige sul suo sito www.consumer. bz.it -. Nel Medioevo i monaci dei conventi ne scoprirono le virtù curative e le qualità nutrizionali. Col tempo l’asparago divenne un ortaggio pregiato consumato da principi e re. Luigi XIV, il Re Sole, amava gli asparagi al punto da pretendere di trovarli in tavola tutto l’anno. Il suo giardiniere di fiducia sviluppò allora un siste-
ma di coltivazione protetta che garantiva raccolti ininterrotti da gennaio a dicembre. Fino agli inizi del XIX secolo la coltivazione e il consumo di quest’ortaggio raffinato e molto caro fu prerogativa dei ricchi e solo nel corso del secolo si affermò come ‘prelibatezza di primavera’ anche tra gli strati meno abbienti della popolazione”. Un toccasana “Sulle proprietà terapeutiche dell’asparago si è oggi più certi che mai – continua il CTCU -. Gli asparagi contengono pochissime calorie. Entrambe le varietà, bianca e verde, sono ricche di sostanze utili all’organismo nel periodo primaverile: asparagina (disintossicante), potassio, fosforo, calcio, ferro, acido folico (importante per combattere l’anemia), vitamina A, B1, B2, C e E. Cinquecento grammi di asparagi coprono inte-
ramente il fabbisogno giornaliero di vitamina C e di acido folico, al 90 per cento quello di vitamina E e circa al 50 per cento quello di vitamina B1 e B2. L’asparagina e il potassio stimolano le funzioni renali e hanno una spiccata azione diuretica che accentua l’eliminazione di sostanze tossiche. Studi recenti rilevano inoltre come l’asparago contenga sostanze bioattive utili per combattere il cancro. Queste sono per esempio le saponine, ma anche i coloranti naturali delle varietà verde e violetta”. Sono da mangiare con parsimonia solo se si tende a soffrire di disturbi renali, di cistiti e di calcoli renali, perché contengono acido urico che può peggiorare la situazione. Asparagi? Solo se di stagione e coltivati in loco “A prescindere dalla scelta tra
convenzionale e biologico (ma quest’ultima sarebbe da preferire), in ogni caso gli asparagi dovrebbero essere consumati tra l’inizio di aprile e l’inizio di giugno - continua il CTCU -. Questo è, infatti, il periodo in cui sono presenti sul mercato gli asparagi locali, che vanno consumati freschi. Chi acquista asparagi bianchi o verdi fuori della stagione indicata non dimostra una spiccata coscienza ecologica, sia perché il trasporto degli asparagi da oltreoceano va a discapito della loro freschezza, sia perché non è garantita la tracciabilità di concimi chimici e pesticidi. Il costo ambientale connesso al trasporto, inoltre, farà andare il boccone di traverso a qualcuno: secondo stime della Fachhochschule Osnabrück, per trasportare in aereo un chilogrammo di asparagi dal Sudafrica servono più di quattro litri di cherosene”.
mondo gusto .13
LA RICETTA INGREDIENTI Ingredienti 500 grammi di asparagi olio extravergine di oliva sale pepe 60 grammi di formaggio grattugiato 30 grammi di farina 30 grammi di margarina 200 ml di latte prezzemolo
ASPARAGI GRATINATI PREPARAZIONE Eliminate la parte inferiore degli asparagi, quella più dura, poi sciacquateli bene sotto l’acqua corrente. In una pentola alta e stretta fate bollire gli asparagi tenendo le punte fuori dall’acqua per circa 8/10 minuti. In una casseruola fate fondere la margarina, aggiungete la farina e fate cuocere a fuoco basso per circa minuti mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi. Infine unite il latte continuando a rimestare. Fate bollire per circa 10 minuti e da ultimo aggiungete il formaggio grattugiato. Disponete gli asparagi in una teglia da forno leggermente unta con olio d’oliva e versatevi sopra il composto. Infornate sotto il grill per circa 10 minuti, fino a quando la salsa si sarà dorata. Servite spolverizzando con del prezzemolo tritato.
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ONFERNO, AVVENTURA E BELLEZZA NELLE VISCERE DELLA TERRA Le grotte immerse in una splendida riserva naturale dell’Appennino Romagnolo
Onferno deriva – come è facile immaginare – dall’antico Infernum, nome che evocava la peculiarità di questo luogo: sotto lo sperone di roccia su cui sorge l’abitato, infatti, si apre un complesso di grotte che si sviluppa per più di 850 metri nelle viscere dell’affioramento gessoso della Val Conca. A spiegarlo è riviera.rimini.it, sito ufficiale di informazione turistica della provincia di Rimini, che continua: “Le grotte dell’Onferno rappresentano un complesso carsico di notevole valore la cui esplorazione scientifica completa, effettuata dallo speleologo Quarina, risale al 1916. Un fiumiciattolo sotterraneo ha scavato queste rocce gessose dando luogo a cunicoli, stanze e anfratti. La bellezza delle grotte si inserisce in un contesto naturale altrettanto
interessante, tutelato dal 1991 con l’istituzione della Riserva Naturale Orientata di Onferno, della quale è possibile apprezzare particolarità e paesaggi percorrendo i diversi sentieri che la attraversano. La visita alle Grotte, con la guida di personale qualificato, prevede la discesa nel bosco lungo un primo sentiero esterno, che da un’altitudine di circa 300 metri scende fino 196 metri, quota alla quale si incontra l’accesso ad un vero e proprio canyon sotterraneo, lungo il quale è possibile ammirare ambienti suggestivi. Percorrendo il canale principale creato dall’acqua si possono vedere, tra le altre cose, gli scintillanti cristalli di gesso, soffitti e pareti levigati e cesellati dallo scorrere antico del torrente e numerose concrezioni di calcare. Si attraver-
sano sale e strettoie e la presenza di più ingressi all’ambiente ipogeo favorisce un’ottima ventilazione. Spettacolare la Sala Quarina, detta anche Sala dei Mammelloni, per via delle grosse protuberanze coniche di gesso che sporgono dal soffitto, tra le più grandi d’Europa di questo genere. Veri padroni di casa gli oltre seimila pipistrelli, di almeno 6 specie differenti, che popolano i diversi ambienti sotterranei. Mentre nel territorio che si estende intorno alle grotte vi sono, fra i grandi mammiferi, caprioli e istrici, mentre tra i piccoli mammiferi sono comuni talpa, arvicola, topo selvatico e moscardino. Interessante la presenza del toporagno appenninico. Fra gli uccelli si riscontra la presenza di allodola, storno, quaglia, cuculo, fagiano, merlo, usignolo,
capinera e scricciolo, mentre fra i rapaci si nota la presenza dell’ albanella reale, gheppio, lodolaio, poiana, oltre alla presenza dei notturni barbagianni, allocco e civetta. Le grotte sono aperte tutti i fine settimana e festivi (orario valido fino al 15/06): - sabato, visite alle ore 15.00 e 16.30 - domenica, visite alle ore 10.00, 11.30, 15.00 e 16.30 Da metà giugno aperte anche al lunedì e venerdì, e ad agosto aperte tutti i giorni. E’ sempre consigliata la prenotazione. Per info e prezzi: cell 389.199.1683 (no sms) onferno@nottola.org Via Provinciale Onferno, 50 - Castello di Onferno, Gemmano (RN)
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INSETTI NOCIVI RESISTENTI, UNA SPERANZA DAL PRODIGIOSO OLIO DI NEEM Si sta rivelando un’arma più potente e meno tossica degli insetticidi chimici
Le produzioni agricole sono oggigiorno sempre più esposte agli attacchi degli insetti dannosi perché questi ultimi si dimostrano sempre più resistenti agli insetticidi. Ciò rappresenta una minaccia, non solo per le produzioni agricole, ma anche per la salute pubblica. In questo scenario, i prodotti naturali di origine vegetale sono alleati preziosi per invertire questa tendenza negativa. A spiegarlo è l’Università di Pisa, che ha studiato un metodo che potrebbe essere rivoluzionario per la lotta biologica. Il prodotto oggetto di interesse è l’olio di neem, estratto dalla pianta asiatica Azadirachta indica, sul quale il gruppo di ricerca del professore Angelo Canale del dipartimento
di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa ha recentemente condotto degli studi e pubblicato una review sulla rivista scientifica “Natural Product Research” (http:// www.tandfonline.com/doi/full/10.1 080/14786419.2016.1214834). “I prodotti a base di neem, così come altri estratti vegetali, hanno dimostrato efficacia nei confronti di più di 100 specie di artropodi nocivi, con meccanismi multipli di azione insetticida che rendono poco probabile l’insorgenza di resistenza nelle specie trattate - spiega Angelo Canale – sono inoltre a basso costo e presentano caratteristiche di ridotta tossicità verso i mammiferi”. In particolare, come dimostrano
le più recenti ricerche condotte in collaborazione con diverse istituzioni nazionali e internazionali (tra cui le Università La Sapienza di Roma, di Camerino e di Padova, oltre a numerosi atenei in Francia, Inghilterra, Germania, Repubblica Ceca, Egitto, Arabia Saudita, Iran, Cina, India, Corea del Sud, Malesia, Giappone e Stati Uniti), l’olio neem è ideale se utilizzato come insetticida nella lotta integrata con agenti di controllo biologico, dato che risulta nocivo per le specie dannose, quali zanzare e acari, ma ha una ridotta tossicità verso alcuni loro predatori, come ad esempio anfibi e pesci. “Le classiche strategie di controllo biologico con entomofagi – ha concluso il dottor Giovanni Benelli
dell’Ateneo pisano e cofirmatario dello studio – possono quindi essere integrate con successo mediante l’utilizzo di nanoformulati insetticidi ecocompatibili, con ridotti effetti non-target e nei confronti dell’ambiente. “L’Azadirachta indica, da cui viene estratto questo prezioso olio, è un albero della famiglia delle Meliacee nativo dell’India e della Birmania. Le sue proprietà medicamentose in India gli hanno fatto guadagnare il nome di “farmacia del villaggio”. Del resto gli indiani sanno fin dai tempi più remoti che le foglie del neem allontanano gli insetti molesti, per questo le mettono nei letti, nei libri, nei recipienti, nelle credenze e negli armadi.
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