Biosfera marzo 2017

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A FERRARA

MARZO 2017 mensile anno 8 numero 03

Bio Revolution Stiamo vivendo una rivoluzione silenziosa che, lentamente, sta cambiando il filtro con il quale guardiamo il mondo. Sempre di più riusciamo a percepire noi stessi come parte della natura che ci circonda, sentendo che tutto ciò che facciamo a lei, in realtà, lo stiamo facendo a noi. Certo, non tutto il mondo va in questa direzione – anzi –, c’è ancora

chi si ostina a ricavare benefici per sé, devastando il pianeta in cui vive, ma è chiaro che sta confezionando con le sue mani la bomba sulla quale siederà in futuro. Siamo sempre più convinti che ognuno di noi può fare la differenza e che dal piccolo lavoro silenzioso di ogni giorno possano nascere cose meravigliose. Un esempio ne sono le tante pe-

redazione.biosfera@edititalia.it

tizioni che in questi anni stanno facendo pressione sui governi (in questo numero parliamo di quella che vuole mettere al bando il glifosato); o le tante persone che anche nel tempo libero decidono di rispettare il pianeta (scopritelo nelle prossime pagine con gli eco consigli di viaggio low cost); o ancora la voglia di tornare ai rapporti umani, condividendo

spazi e passioni come nelle Social Street (a proposito, lo sapevate che ce ne è una anche a Ravenna? Ne parliamo in questo numero). Insomma, ogni piccolo gesto è grande sulla strada della sostenibilità, della solidarietà e della salvaguardia del Pianeta: una strada su cui siamo sempre di più a camminare insieme. Buona lettura!

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* Lo sconto non si applica ai prodotti già in promozione, all’acquisto di gift card, al latte per l’infanzia di tipo 1 (il latte non è promozionabile per legge) e alle borse e shopper.

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i ricetta medica

ALLERGIE, COME CURARLE CON LE PREPARAZIONI GALENICHE mazione acuta, grazie al suo effetto anti tossigeno. Il secondo preparato, specifico per l’allergia stagionale, al Ribes nigrum e alla rosa canina associa il I laboratori all’avanguardia Ficus carica, in grado di aumentare la fundi Ravenna Farmacie zionalità delle mucose, e il ginseng, che oltre Naso che cola, prurito agli occhi, tosse ad un’attività adattosecca o stizzosa, lacrimazione ma anche gena e immunomocongiuntivite e asma bronchiale. Sono dulante è un efficace alcuni dei fastidiosi sintomi causati dalle allergie stagionali, che con l’arrivo della tonico in grado di dare primavera possono aumentare provouna sferzata di energia cando malessere diffuso e rendendo più al fisico debilitato. La Farmaciste al lavoro e alcune difficoltosa la vita all’aria aperta. terza miscela si rivela preparazioni del laboratorio galenico particolarmente adatta alle forme acute più evidenti, per la sua comprovata capacità di coUn aiuto dal mondo naturale prire tutta la sintomatologia. Il Ribes nigrum viene miscelato con l’eSe nei casi più acuti è necessario consultare il medico per valutare la stratto fluido di Perilla, in grado di inibire i mediatori chimici coinvolti possibilità di attivare una terapia farmacologica che comprenda l’uso nelle infiammazioni, come l’istamina. Infine l’estratto fluido di piandi antistaminici particolari e cortisonici, è vero che in campo naturale esistono fitocomplessi e fitoterapici molto utili a prevenire o alleviare taggine, dall’azione espettorante, è indicato in caso di tosse insistente. i sintomi della rinite allergica. È il caso delle preparazioni realizzate dai laboratori galenici delle farmacie comunali di Ravenna, dove farLe buone abitudini macisti esperti formulano, con materie prime di qualità e certificate “Ai nostri utenti forniamo applicando scrupolosamente le normative di legge, anche preparati anche consigli generali utili a fitoterapici mirati proprio a migliorare e ridurre la sintomatologia leridurre i sintomi – conclude la gata alle allergie stagionali. dottoressa Conti -. In caso di “Si tratta di preparazioni in gocce utili per ridurre la sintomatologia oculo-riniti con lacrimazione delle allergie stagionali ma anche di quelle perenni – spiega la dotabbondante è bene lavare spestoressa Grazia Conti, responsabile del laboratorio galenico della farso gli occhi con acqua fredda e la macia comunale n. 8 a Ravenna. Dopo un colloquio con l’utente per sera applicare sulle palpebre una verificare che non ci siano incompatibilità con i farmaci assunti il fargarza imbevuta con un infuso a macista valuta la composizione più adatta e la relativa posologia”. base di camomilla e rosmarino per decongestionare. È importante anche drenare l’organismo Tre formulazioni su misura ed evitare i cibi che aiutano a liSono tre le formulazioni proposte: la prima contiene due macerati berare istamina come cioccolata, glicerici in parti uguali, di Ribes nigrum e di rosa canina, ed è adatta crostacei, frutta secca, latticini, e a tutti i tipi di allergie. Il Ribes nigrum, conosciuto anche come il ‘corin generale gli alimenti grassi e tisone naturale’, svolge una spiccata azione antistaminica e analgesica La dottoressa Grazia Conti della farmacia comunale n.8 a Ravenna T.R. mentre la rosa canina svolge un ruolo importante durante l’infiamcon zuccheri”.

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mondo ambiente .3

OBIETTIVO 2020, UN’EMILIA ROMAGNA PIÙ VERDE E PIÙ SANA

Combattere lo smog in 90 azioni e 300 milioni di euro: ecco cosa ci attende L’Emilia Romagna si prepara ad una rivoluzione green che potrebbe portarci nel giro di pochi anni a respirare un’aria più pulita, ad avere più verde e meno veicoli nelle strade. Sono questi gli effetti sperati del nuovo Piano aria integrato regionale (Pair), sostenuto con circa 300 milioni di euro di investimenti da qui al 2020. L’obiettivo del Piano è far scendere dal 64% all’1% la popolazione esposta a più di 35 superamenti l’anno per le Pm10 e assicurare il rispetto dei valori limite degli inquinanti atmosferici sull’intero territorio emiliano-romagnolo. Si prevede inoltre una riduzione delle emissioni, rispetto al 2010, pari al 47% per le polveri sottili (Pm10), del 36% per gli ossidi di

azoto, del 27% per ammoniaca e composti organici volatili, del 7% per l’anidride solforosa. Nei 30 comuni dell’Emilia-Romagna con più di 30.000 abitanti e nell’agglomerato di Bologna si punta alla riduzione del 20% del traffico, all’estensione delle Zone a traffico limitato fino al 100% dei centri storici e delle aree pedonali fino al 20%. E ancora: al 20% degli spostamenti in bicicletta, con 1,5 chilometri di piste ciclabili per abitante, e ad accrescere, sempre del 20%, le aree verdi, oltre alla piantumazione di un albero per ogni nuovo nato. Il Piano interviene in diversi ambiti per contrastare l’inquinamento, attraverso la realizzazione di 90 misure trasversali, fra cui lo stanziamento di 2 milioni di euro

di ecoincentivi per la rottamazione, nel 2017, dei veicoli commerciali leggeri più inquinanti, sia diesel che benzina, sostituiti da nuovi mezzi Euro 6, alimentati a Gpl, metano o elettrici e ibridi. Il contributo sarà di 2.500 euro e potranno beneficiarne in via prioritaria imprese, anche artigiane, fino a 50 dipendenti. Sono poi previsti incentivi anche per la diffusione della mobilità elettrica (bici, parcheggi gratuiti, colonnini di ricarica, ecc...) e più stazioni per il rifornimento di mezzi a metano. Per l’efficienza energetica degli edifici delle attività produttive sono previsti fondi per 67 milioni di euro. Verranno inoltre sostituiti almeno 600 autobus di categoria inferiore a Euro 3 in ambito urbano.

Tra le novità, anche il divieto di utilizzo di camini e stufe a bassa efficienza, alimentati a legna, nelle zone di pianura sotto i 300 metri per le abitazioni dotate di un sistema alternativo di riscaldamento più sostenibile. Le limitazioni al traffico nei centri abitati dei 30 Comuni con più di 30mila abitanti e nei Comuni della cintura di Bologna aderenti alle misure del Pair 2020, nel periodo autunno/inverno varranno per i veicoli a benzina fino all’Euro 1, diesel fino all’Euro 3, ciclomotori e motocicli fino all’Euro 0. Dal 1° ottobre 2018 la limitazione sarà estesa a tutti i veicoli diesel Euro 4; dal 1° ottobre 2020 anche ai mezzi a benzina Euro 2 e ai restanti veicoli (benzina, gpl e metano e per le due ruote) fino all’Euro 1 incluso.


4. mondo ambiente

DALLE “NOCI” LUMINESCENTI ALLE ALGHE ROSSE: LE SPECIE ALIENE IN ADRIATICO Le migrazioni causate dall’azione dell’uomo aumentano costantemente

Gli “alieni” sono tra noi, nuotano nelle nostre acque e qualche volta ce li ritroviamo nel piatto. Parliamo di quelle specie, animali o vegetali che, a causa dell’azione dell’uomo, si trovano ad abitare e colonizzare un territorio diverso dal loro areale storico. Se guardiamo agli alieni di “casa nostra” è certamente l’Adriatico il loro grande bacino di approdo, dove confluiscono centinaia fra alghe, molluschi, crostacei e pesci che vengono da mari lontani e che spesso possono rappresentare un problema alle nostre latitudini. A spiegarlo nel corso di un incontro alla Casa Matha di Ravenna è stata la dottoressa Carla Rita Ferrari, responsabile della struttura oceanografica Daphne2, che monitora lo stato del mare in Emilia Romagna. “I problemi originati dalle specie aliene sono diversi

– spiega la dottoressa Ferrari –. Innanzitutto esse possono entrare in competizione con gli organismi autoctoni per cibo e spazio e diventare causa della perdita di biodiversità; in secondo luogo possono essere ricettacolo di parassiti o veicolo di patogeni; o essere addirittura tossici”. Ma quali sono le specie aliene più significative nel nostro mare Adriatico? GRANCHIO BLU: è stato importato per scopi commerciali dal nord Atlantico nel 1935. È il granchio reale, spesso conosciuto come ‘granchio blu’ per via di ciò che lo caratterizza in modo eccezionale: le estremità delle sue zampe si tingono di un colore blu intenso. “NOCE DI MARE”, (Mnemiopsis Leidyi): è uno ctenoforo (spesso scambiato per una medusa per

via della trasparenza). Il corpo è ovale ed è bioluminescente. E’ originario delle coste Atlantiche. E’ stato segnalato nel ravennate per la prima volta la scorsa estate. “RAPANA VENOSA: non facciamo più caso al fatto che sia una specie aliena perché la vediamo sulle spiagge ravennati in grande quantità. E’ un mollusco che possiede una bella conchiglia di grandi dimensioni, a spirale, con pareti rossicce. Proviene dal Mar del Giappone. SCAPHARCA INAEQUIVALVIS: Questa specie ha una caratteristica curiosa: possiede un vero e proprio sangue ricco di emoglobina. Proprio questa emoglobina fa sì che essa possa sopravvivere facilmente a varie latitudini. La conchiglia è molto caratteristica: rettangolare, molto globosa e rigonfia. Di origine indopacifica.

FIBROCAPSA JAPONICA: Microalga proveniente dai climi caldi e tropicali. Presente da Cervia a Cattolica fin dal 2005, tipicamente in agosto. La fioritura dell’alga può causare un’intossicazione che va a colpire i pesci. Rende l’acqua rossa e immergendosi lascia la pelle oleosa. BURSATELLA LEACHII: Si tratta di un mollusco erbivoro arrivato dal Mar Rosso. Il suo aspetto è piuttosto curioso: corpo molle di colore bruno ricoperto da tubercoli e papille dello stesso colore, bordati in bianco, con chiazze circolari concentriche di colore blu o arancione. Arriva fino a circa 8 centimetri. Da ricordare infine, ma sono specie aliene ormai ben note, la presenza nel nostro mare di Barracuda, Alaccia, Leccia e Lampuga.

Scapharca inaequivalvis

Rapana venosa

Mnemiopsis leidyi

Granchio blu


mondo attivismo .5

GLIFOSATO, PARTITA LA PETIZIONE PER LA SUA MESSA AL BANDO

L’erbicida è stato classificato “probabile cancerogeno” dalla IARC Non si ferma la lotta al Glifosato, erbicida classificato dalla IARC come “probabile cancerogeno” (l’EFSA ha espresso invece un parere di segno opposto), che ora è diventato oggetto di una petizione europea per la sua messa al bando. La raccolta firme è partita lo scorso 8 febbraio grazie ad una coalizione (#StopGlfosato) di associazioni ambientaliste, dell’agricoltura biologica e della società civile, che si impegna a portare un milione di firme alla Commissione Ue. Nell’agosto scorso, questa sostanza è stata oggetto di alcune restrizioni in Italia: essa, infatti, non può più essere usata subito prima del raccolto ed è vietata anche nelle aree urbane come i parchi e i giardinetti per bambini. “La

grande mobilitazione pubblica che si è sviluppata lo scorso anno – come spiega il magazine www.italiachecambia.org - ha evitato che l’uso del glifosato venisse permesso nei prossimi 15 anni sui campi italiani ed europei. Ora si tratta di andare avanti fino alla sua messa al bando. La raccolta di firme per una legge europea di iniziativa popolare rappresenta lo strumento per arrivare velocemente al risultato. Per questo la Coalizione #StopGlifosato sostiene e dà il suo pieno appoggio all’iniziativa di scala europea. Una vasta opposizione sociale si è già espressa contro l’uso di questa sostanza, e l’iniziativa ‘StopGlyphosate’ è sostenuta, oltre che dalla Coalizione italiana #StopGlifosato da una va-

sta rete internazionale che punta a portare queste istanze nelle sedi istituzionali in vista del voto finale della Commissione previsto per dicembre di quest’anno”. Per essere informati sulle attività della Campagna StopGlifosato potete seguirla su Facebook (hashtag #StopGlifosato). Aderiscono alla Coalizione italiana #StopGlifosato: Acp-Associazione Culturale Pediatri – Aiab - Anabio- Apinsieme – Assis – Associazione per l’agricoltura biodinamica – Asso-consum – Asud – Avaaz – Cdca – Centro Documentazione Conflitti Ambientali – Consorzio della Quarantina – Cospe Onlus – Donne in Campo Cia Lombardia – Equivita – Fai – Fondo Ambiente Italiano – Federbio –

Federazione pro natura – Forum italiano dei movimenti per l’acqua – Firab – Green biz – green Italia – greenme – greenpeace – ibfanItalia – il Fatto Alimentare- il test – isde medici per L’ambiente – Istituto Ramazzini – Italia Nostra – Legambiente – Lifegate – LipuBirdlife Italia – Mdc-Movimento Difesa del Cittadino – Navdanya International – Nupa-Nutrizionisti per l’Ambiente – Pan Italia – Pesticide Action Network – ReesMarche – Slow Food Italia – Terra Nuova – Touring Club Italiano – Unaapi-Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani – Upbio – Vas-Verdi Ambiente e Società – Wwf Italia – Wwoof-Italia


Benessere Emozionale e Fisico Le Essenze Australian Bush Flowers non solo aiutano a far chiarezza nella vita di ognuno di noi, ma donano anche la forza, il coraggio e la volontà di seguire e realizzare i propri obiettivi e sogni. Favoriscono lo sviluppo intuitivo, l’autostima, la spiritualità e la creatività. L’effetto delle Essenze Australian Bush Flowers è simile a quello che si ottiene con la meditazione, in quanto permette l’accesso ai contenuti del proprio Io Evoluto, permettendo il riconoscimento, l’accettazione e la conseguente liberazione dalle convinzioni negative spesso presenti nell’Inconscio.

Universe Pets Dall’Australia la prima linea di 10 referenze dedicata al benessere emozionale degli animali

Chiunque abbia vissuto o osservato gli animali interagire con i propri simili o con l’uomo, anche per brevi periodi, riconosce ben presto che mammiferi, uccelli e rettili provano emozioni simili alle nostre. Gioia, eccitazione, dolore, desolazione, soddisfazione, tristezza e compassione. Gli animali, come tutti gli essere viventi, hanno vibrazioni energetiche proprie e l’equilibrio di tale energia è fondamentale per il loro benessere. Le Australian Bush Flower Essences aiutano ad armonizzare i disequilibri vibrazionali che possono influire negativamente. Aiutano a elaborare gli effetti delle esperienze negative e agiscono sui modelli comportamentali che possono influire negativamente sulla qualità di vita di ogni essere vivente. Le Essenze del Bush sono particolarmente utili per ristabilire l’equilibrio naturale e favoriscono l’armonia ristabilendo la connessione con le energie positive della Natura.

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Siamo convinti che una sana alimentazione, il rispetto degli esseri viventi e dell’ambiente, siano i fondamenti per un Mondo migliore…e noi ce la mettiamo tutta per farvi scoprire come il gusto si sposi con la cucina vegana”

Ristorante Naturale La cucina Etica, Vegana e Naturale del Ristorante Amaranto si distingue per la continua ricerca del gusto, dando sorprendenti risultati anche ai palati più esigenti.

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mondo animali .7

TARTARUGHE, GESTISCI COSÌ IL RISVEGLIO DAL LETARGO Un momento importante e delicato Le tartarughe, con la progressiva riduzione delle temperature, entrano in uno stato di quiescenza detto letargo. A seconda della latitudine questo periodo caratterizzato da una fisiologica riduzione del metabolismo può durare dalle 8 alle 20 settimane (oltre i 5 mesi la persistenza in tale situazione può diventare pericolosa). Il letargo termina con l’aumento progressivo delle temperature esterne che piano piano porta a una ripresa del metabolismo. Se il letargo è stato effettuato all’esterno è bene lasciare che le tartarughe emergano spontaneamente dai rifugi allestiti. Gli esemplari che hanno effettuato il letargo in ambienti protetti e controllati, vanno spostati all’esterno in modo che possano usufruire del tepore primaverile acclimatandosi piano piano e riattivando così il metabolismo. Al risveglio, il primo pensiero deve essere quello di

consentire agli animali di reidratarsi. Il consiglio è quello di far fare alle tartarughe un bagno nell’acqua tiepida immergendole fino a livello del piastrone, che consentirà loro di bere e stimolerà l’urinazione e la perdita delle tossine che si sono accumulate durante la stagione invernale. Entro una settimana dal risveglio, a seconda delle temperature esterne, generalmente vi è il recupero spontaneo dell’alimentazione. Il letargo (se non si svolge in modo ottimale) può essere estremamente rischioso. I nostri animali appena svegli, vanno pesati e controllati accuratamente per evidenziare segni che possano essere riconducibili a patologie in atto, a volte causa di morte. I soggetti che si sono interrati devono essere lavati accuratamente con dell’acqua tiepida in modo

da rimuovere la terra e mettere in evidenza possibili lesioni da predatori, più comunemente insetti (cheratina del piastrone e del carapace), o essere più profonde (ratti) e interessare i tessuti molli con l’esposizione dell’osso e nei casi più gravi con la perdita di arti. Temperature sotto lo zero possono provocare danni gravi ai tessuti che si manifestano generalmente con sintomatologia neurologica e cecità che possono regredire spontaneamente o divenire permanenti. Temperature eccessivamente miti, per letargo in ambienti controllati non sufficientemente freddi o per inverni non particolarmente rigidi, porteranno la tartaruga a consumare le sue riserve a un ritmo troppo rapido con una eccessiva produzione di tossine. La stomatite necrotica è un’altra condizione abbastanza comune: si tratta di un’infezione del cavo ora-

le dovuta alla permanenza di tessuto alimentare che va incontro a fenomeni putrefattivi (ecco l’importanza del digiuno pre letargo). Temperatura e umidità inadeguate alle caratteristiche di specie (esempio in Testudo Horsfieldi) possono causare la runny nose syndrome, dove si evidenzia scolo nasale con decolorazione della narice, rumori respiratori e una ripresa molto più lenta. Tutte le patologie post letargo richiedono un’immediata visita dal veterinario. Si consiglia sempre un esame delle feci al risveglio e, qualora necessaria, una sverminazione non appena si ha una ripresa del metabolismo. Dr.ssa Serena Sola Medico Veterinario Clinica Santa Cecilia Vicenza


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mondo viaggi

VOGLIA DI VACANZE? VIAGGIA GREEN (E SPENDI MENO) Auto, treno, camper, aereo: le scelte possibili sono tante. Ecco le combinazioni migliori L’arrivo della primavera, con le sue temperature miti, mette voglia di trascorrere più tempo all’aria aperta e magari, perché no, di cominciare a progettare le prossime vacanze estive. Se non volete perdere l’occasione di vivere un viaggio all’insegna della sostenibilità, dell’ecologia e del risparmio, prendete spunto dai consigli che seguono, stilati da Legambiente: la vostra prossima vacanza vi aspetta! “In vacanza vogliamo sentirci liberi, senza vincoli, leggeri – spiega Legambiente sul suo magazine viviconstile.org - eppure continuiamo a portarci dietro una tonnellata e mezzo di automobile. Liberarsene, se non l’abbiamo mai fatto, è un’impresa che va pre-

parata. Ecco come organizzarsi quando si viaggia con la famiglia.

sempre noleggiarla. Costo indicativo: tra i 5 e i 10 euro.

1. Liberati dell’automobile per andare in vacanza. Se non l’hai mai fatto, organizza bene il viaggio e riduci i bagagli, servendoti all’occorrenza di poste e corrieri. Solo stress risparmiato.

4. Per lunghe tratte di andata e ritorno (oltre i 600 km), l’aereo è spesso conveniente. Sempre che si riesca a prevedere con anticipo data di partenza e di ritorno per sfruttare le tariffe low cost.

2. La soluzione più ecologica: il treno, anche con la famiglia. Se vuoi portare con te la bicicletta, verifica che il treno sia abilitato al trasporto e se siete in gruppo informate la stazione di partenza almeno un giorno prima. 3. Per visitare una città turistica conviene utilizzare la bici. Se non l’hai portata con te, puoi

5. Se il viaggio non è troppo lungo, valuta lo spostamento su navi traghetto: possono essere un’alternativa economica ed ecologica per viaggiare, apprezzata anche dai più piccoli. Bagagli leggeri Se volete cercare di liberarvi dell’au-

tomobile è il bagaglio che va ridotto. Con bambini al seguito è più complicato, ma non impossibile. Al ritorno dal viaggio vi accorgerete che vostro figlio ha fatto tranquillamente a meno di qualcosa da cui non poteva assolutamente separarsi. Una soluzione molto pratica e talvolta anche poco costosa è quella di ricorrere a poste e corrieri per spedire a casa o lungo le tappe del viaggio bagagli o acquisti che non servono nell’immediato. Suggeriamo una visita ai siti Internet dei servizi postali italiani e dei paesi che volete attraversare per informarvi sui costi e le garanzie (di celerità, di assicurazione del valore delle cose trasportate): talvolta con cifre relativamente ridicole, eviterete di caricarvi di chili di bagagli inutili per diversi giorni!


mondo viaggi

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APPUNTAMENTI GIARDINI D’AUTORE

DAL 17 AL 19 MARZO RIMINI

In treno E’ la soluzione più ecologica per le nostre vacanze e può essere molto apprezzata dai nostri figli. Sicuramente più dell’auto, dove lo spazio a disposizione è ridotto al minimo. Sul sito di Trenitalia sono presenti varie carte che consentono di viaggiare a costi speciali. Treno+bici Portarsi la bici appresso sul treno può tornare comodo anche per la famiglia, ad esempio se si intendono fare escursioni in città vicine. Verificate sempre che il servizio di trasporto sia abilitato e tenete presente che se altri hanno avuto la vostra stessa idea è possibile che non si trovi posto nella carrozza bici. Il servizio prevede un supplemento giornaliero. All’estero le ferrovie sono organizzate per l’accoglienza turistica anche meglio di quelle italiane: consigliamo una visita sul sito delle compagnie ferroviarie del paese che avete deciso di visitare. Auto+bici La bicicletta nel tempo libero si sta facendo strada come mezzo complementare da portarsi legata sulla macchina o dietro al camper. Ormai quasi tutti i modelli di auto hanno opzionale il porta biciclette di marca. Attenzione ai porta biciclette che si possono adattare a differenti modelli di veicoli: debbono averlo previsto chiaramente sulla confezione. I sistemi di adattamento ‘fai da te’ vanno sempre evitati. Non sono infrequenti i casi di biciclette che volano in curva o, peggio, sulle altre macchine in autostrada! Vacanze in camper E’ da sempre stato considerato un mezzo ‘ecologico’: il camper

sostituisce alberghi e seconde case, rende autonomi. Ma con la sua diffusione sono iniziati a fioccare proteste e divieti. Si sono attrezzate aree di sosta dedicate (come per i campeggi), al di fuori delle quali non ci si può fermare per la notte. I camper sono diventati sempre più grandi e pesanti e possono consumare e inquinare come camion. Vi sono anche problemi per il corretto smaltimento dei rifiuti liquidi, che richiede strutture apposite, non facilmente reperibili, e un comportamento responsabile del camperista. Il camper, come il campeggio, non sono in sé garanzia di rispetto: il buon senso e l’attenzione di chi è in vacanza fanno davvero la differenza. Ha ormai preso piede, specie nei piccoli comuni, l’offerta di posti per camper e roulotte nelle aree di pertinenza delle strutture ricettive per evitare i ‘campi camper’ troppo invasivi e ‘ghettizzanti’ spesso localizzati in aree marginali. Viaggi lunghi: aereo e nave Dopo l’automobile, l’aereo è il modo più inquinante possibile per viaggiare, ma ancora il più comodo per mete lontane. Per tratte molto lunghe (oltre i 600 km), l’alternativa degli aerei a basso costo può essere interessante se siete in grado di prevedere con largo anticipo data di partenza e di arrivo: così potrete sfruttare, soprattutto nei periodi di ferie, tariffe convenienti. Optare per la nave è una soluzione economica ed ecologica per viaggiare, generalmente apprezzata anche dai figli, se il viaggio non è troppo lungo e monotono. Da non confondere le navi traghetto con le crociere organizzate, che sono in realtà dei villaggi turistici galleggianti: è questione di gusti.

Giardini d’Autore, l’ormai riconosciuta mostra di giardinaggio che accoglie i migliori vivaisti italiani rinnova l’appuntamento a Rimini presso lo storico Parco Federico Fellini, cuore pulsante dell’identità e della storia riminese e location dal fascino intramontabile. La manifestazione giunge al suo ottavo anno aprendo la stagione delle mostre di giardinaggio in Italia con la sua edizione primaverile. Un appuntamento fisso per tutti gli amanti del giardino vissuto come un’occasione non solo per reperire piante ed essenze rare ma anche per condividere la conoscenza della cultura del verde in tutte le sue forme ed espressioni. Passeggiando a Parco Fellini sarà possibile reperire: piante aromatiche e per l’orto, bulbi, semi, rose antiche e moderne, piante acquatiche, piante tropicali, frutti antichi, piante da ombra, e ancora arbusti insoliti a fioritura precoce primaverile, ellebori, piante grasse, varietà insolite di camelie e azalee, piante rampicanti, agrumi storici e ornamentali, piante commestibili e tantissime altre curiosità vegetali, capaci di ispirare tutti nella creazione di veri e propri Giardini d’Autore. Accanto ai vivaisti Giardini d’Autore è infatti un appuntamento di richiamo per designer, architetti, paesaggisti e artigiani con l’obiettivo di offrire al suo pubblico tante idee e spunti per ripensare e vivere gli spazi verdi. Info: www.giardinidautore.net | www.facebook. com/giardini.dautore

FAENZA BENESSERE FESTIVAL

18 E 19 MARZO FAENZA

Faenza Benessere è il Festival dedicato al Benessere Naturale dall’Oriente all’Occidente, in programma alla Fiera di Faenza. Un evento Olistico per due giorni dedicati alla cura di se stessi, per rigenerare lo spirito e la mente grazie ad un programma esperienziale rivolto a tutti coloro che vogliono scoprire metodi e tecniche per conoscere e armonizzare mente, corpo e spirito sperimentando metodi e scuole di diverso orientamento. Faenza Benessere Festival comprende al suo interno diversi format culturali, commerciali e di intrattenimento con l’intento di rivolgersi sia agli addetti al settore (operatori e aziende del benessere naturale) che agli utenti più esperti o al pubblico che per la prima volta o quasi si avvicina al mondo delle discipline naturali. Tutte le info al sito ufficiale faenzabenessere.it

CHOCOLAT

DAL 24 AL 26 MARZO MILANO MARITTIMA

Chocolat è la festa dedicata al cioccolato nel centro di Milano Marittima. La città si trasforma in una grande pasticceria all’aperto dove assaggiare e scoprire tutte le prelibatezze al cioccolato. Il goloso programma della rassegna porterà botteghe e artigiani cioccolatieri provenienti da tutta Italia che metteranno in mostra la lavorazione del cacao. Presso gli stand si potranno degustare e acquistare tanti tipi di cioccolatini, stecche di cioccolato ai gusti più variegati, specialità e vere e proprie opere creative, come il kebab di cioccolato, o grandi classici come il cioccolato in tazza. In occasione dell’evento, locali e ristoranti della zona propongono menù e aperitivi a tema cioccolato, con piadine, gelati e altre ricette tipiche reinterpretate in edizione limitata per Chocolat. Per info: IAT Cervia - Via Evangelisti 4 (Torre San Michele), Cervia Tel. 0544 974400 - 0544 977194 - iatcervia@cerviaturismo.it


10. mondo salute

PRIMAVERA IN GRAN FORMA CON LE DRITTE DETOX Gli alimenti da preferire, la scansione dei pasti, le tisane disintossicanti I pantaloni che tirano un po’ di più e quella serpeggiante sensazione di gonfiore e di “non essere a posto” che ci attanaglia da qualche tempo: ebbene sì, i mesi invernali hanno colpito anche stavolta, e il conto da pagare con lo specchio non ci piace proprio. Se è vero che le problematiche ponderali vanno affrontate caso per caso, per il detox primaverile qualche consiglio utile e tanta buona volontà possono certamente giovare. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Immacolata Bellaroba, biologa nutrizionista a Ravenna, che ci ha regalato alcuni interessanti spunti per “tornare in carreggiata”. 1. No al digiuno. “In questo periodo – spiega Bellaroba - molti pensano che qualche giorno di digiuno possa recuperare la situazione, ma non è così. La cosa migliore è fare 5 pasti al giorno (colazione, due spuntini, pranzo e cena) facendo attenzione ad alcuni accorgimenti”.

2. Dieta dissociata. “Premettendo che una dieta andrebbe studiata in base alle esigenze specifiche di ognuno, in linea generale si può dire che un regime dissociato aiuta. Evitiamo quindi di associare carboidrati e proteine o proteine e proteine. La giornata potrebbe essere scandita da un pranzo con cereali e verdure e una cena con proteine (ad esempio carne o pesce) e verdure. Se parliamo di effetto prettamente detossinante, invece - per brevi periodi - bisognerebbe: evitare le proteine animali; il pranzo e la cena dovrebbero essere costituiti da legumi, cereali senza glutine, pseudocereali, tuberi e tanta verdura. Chi non riesce a fare a meno delle proteine animali, la sera può mangiare del pesce a vapore con verdura”. 3. Detox fin dal mattino. “Per iniziare la giornata possiamo evitare il latte di origine

animale e preferire quello di origine vegetale (soja, riso o avena), o ancora il thè verde, le tisane con zenzero, le spremute di agrumi (in particolare di pompelmo), i centrifugati di frutta e verdura. Si abbineranno cereali senza glutine (miglio, riso, mais, ecc.) e derivati (gallette, biscotti secchi, fette biscottate, ecc.) 4. Bere, bere, bere. “Può essere opportuno anche aumentare il carico di liquidi durante la giornata: parliamo di acqua, ma anche dell’utile thè verde”. 5. Intolleranze. “Per disintossicare l’organismo può essere bene seguire una dieta dopo essersi sottoposti ai test per le intolleranze alimentari (con esame del sangue) o test genetici”. 6. Attenti agli spuntini. “Gli spuntini tra un pasto e l’altro dovrebbero essere a base di frutta (che non va consumata, invece, in concomitanza dei

pasti principali). Ad essa si possono abbinare i semi oleosi in modica quantità (mandorle, noci ecc.)”. 7. Occhio al condimento. “Per insaporire i cibi sono ammessi olio extravergine di oliva, limone, hummus, piccoli semi oleosi (sesamo, papavero, girasole, ecc.). Mentre sarebbe da evitare il sale. 8. Alimenti detox. “Prediligere alimenti che lavorano al livello del fegato, che è l’organo chiave per la disintossicazione. Fra i più efficaci: carciofi, aglio, pompelmo, rucola, spinaci, avocado, mele, broccoli, olio extravergine, limoni e una spezia come la curcuma”. 9. Movimento. “Muoversi è importante. Non è necessario fare grandi sforzi: mezz’ora di camminata al giorno, a passo svelto, può già essere di grande beneficio”.


mondo salute .11

“PIÙ PESTICIDI NEI CIBI EXTRA UE”, ECCO I PRODOTTI A RISCHIO Fra gli imputati ci sarebbero spezie, frutta e verdura

Il rischio pesticidi aumenterebbe di quasi 22 volte nei cibi extra UE. A lanciare l’allarme è la Coldiretti in riferimento alle preoccupazioni espresse da Legambiente, dopo l’ultima relazione dell’Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa) dalla quale si evidenzia che il 6,5% dei campioni provenienti da paesi extracomunitari, conteneva residui superiori ai limiti di legge, soprattutto per la presenza di tracce di pesticidi non approvati nell’Ue. “Al contrario - spiega Coldiretti - secondo il ‘National summary reports on pesticide residue’ pubblicato dall’Efsa, appena lo 0,3% dei prodotti Made in Italy contiene residui chimici oltre il

limite, mentre la percentuale sale all’1,6 per cento per i prodotti di origine comunitaria. L’invasione di prodotti alimentari provenienti dall’estero aumenta dunque il rischio per i consumatori come dimostra ‘la classifica dei cibi più pericolosi’ elaborata dalla Coldiretti sulla base del Rapporto del Ministero della Salute sul sistema di allerta europeo, che per quanto riguarda i pesticidi vede in testa per pericolosità le spezie dall’India, come il peperoncino, fichi secchi e peperoni dalla Turchia, ma anche la frutta e verdura dall’Egitto, come olive, fragole, i broccoli e i funghi dalla Cina. Paesi – precisa Coldiretti – dai quali arrivano spesso cibi diven-

tati di gran moda in Italia, come ad esempio la curcuma originaria dell’India o le bacche di goji, i fagioli azuchi e lo zenzero che sono in gran parte di provenienza cinese. Al contrario l’agricoltura italiana - conclude Coldiretti - è la più green d’Europa con 288 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) e 415 vini Doc/Docg, il divieto all’utilizzo degli Ogm e il maggior numero di operativi biologici (circa 60mila con quasi 1,5 milioni di ettari coltivati o in conversione). In Emilia Romagna - secondo le elaborazioni di Coldiretti regionale su dati del Sinab (il Sistema di Informazione nazionale sull’Agricoltura biologica) il bio conta circa 4.000 operatori su

una superficie di oltre 100 mila ettari”. Più e più volte, in varie sedi, la Coldiretti ha spiegato come l’Italia sia il primo paese al mondo per la sicurezza delle produzioni ortofrutticole rispetto alla presenza di antiparassitari. Le motivazioni alla base di ciò - secondo quanto spiegato da Coldiretti risiederebbero nell’utilizzo di prodotti con caratteristiche sempre meno impattanti per la salute e l’ambiente e nella formazione professionale degli agricoltori che occupa un ruolo sempre più importante.


12. mondo alimentazione

NEI BROCCOLI IL SEGRETO DELLA BUONA SALUTE Irrinunciabili: perché sono buoni e per le loro straordinarie proprietà Tra la verdura del periodo un posto d’onore va riservato senza dubbio ai broccoli. Oltre al loro sapore gradevole e stuzzicante, i broccoli non dovrebbero mai mancare sulla nostra tavola per le loro straordinarie proprietà antiossidanti e antitumorali: ci riferiamo in particolare i glucosinolati che inibiscono l’attività delle sostanze responsabili delle mutazioni del Dna dei tessuti. Secondo alcuni studi, il consumo regolare di broccoli (foglie e gambo) non troppo cotti aiuterebbe a scongiurare addirittura i danni provocati dall’esposizione all’inquinamento. Un’altra virtù di questa pianta è la sua ricchezza in boro, un minerale che trattiene il calcio nelle ossa. Ma non dimentichiamo anche il suo importante potere antinfiammatorio.

Il broccolo appartiene alla famiglia delle Crucifere (come il cavolo, il cavolfiore e il ravanello) ed è originario del Medio Oriente. Il suo nome deriva dalla parola latina brocchus, che significa “sporgente in fuori”. Era conosciuto e apprezzato già dai Romani che lo coltivavano nei loro orti – spiega mangiosano.org, sito a cura di Lega Consumatori e Acu, sede regionale della Lombardia -. Durante tutto il Medioevo era coltivato in tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo e dopo il Seicento si diffuse in tutta l’Europa. Oggi il broccolo viene coltivato in pieno campo soprattutto nelle regioni centro-meridionali, mentre negli orti famigliari lo si può trovare un po’ in tutta Italia. La sua coltivazione non presenta grandi difficoltà, ed è piuttosto simile a quella

dei cavoli, dei quali è parente stretto: viene infatti comunemente chiamato anche con il nome di cavolo broccolo. Il broccolo è una pianta biennale, a portamento cespuglioso. Le parti utilizzate sono le infiorescenze, chiamate teste, di colore verde più o meno chiaro, bianco avorio oppure blu-violetto e, in alcune varietà, grigiastro; si trovano in cima al fusto, e possono raggiungere il diametro di 20 cm e oltre. Vi sono varietà che hanno un’unica infiorescenza, simile a quella del cavolfiore, dalla quale si differenzia perché non è bianca, ma colorata. Altre varietà invece sono ramificate e producono numerose piccole infiorescenze, dette broccoletti. La raccolta I broccoli vanno raccolti da ottobre ad aprile dell’anno succes-

sivo, man mano che maturano le infiorescenze, a partire da quelle centrali. L’epoca di raccolta dipende da quella di semina: le varietà precoci maturano già dopo 3 mesi, quelle tardive hanno un ciclo più lungo, da 5 a 6 mesi. Occorre eliminare subito le foglie esterne avariate, per evitare che i marciumi o altre malattie vengano trasmesse al broccolo. Il broccolo e le altre piante Consociazioni consigliate: carota, cipolla, ravanello, lattuga e altre insalate Consociazioni possibili: pomodoro, barbabietola, pisello Da evitare: patata, cavolo, cavolfiore Colture precedenti: pisello, fagiolo


mondo gusto .13

LA RICETTA SFORMATO DI TOPINAMBUR E PATATE PREPARAZIONE INGREDIENTI 400 grammi di topinambur una patata di medie dimensioni 2 uova 200 grammi di fontina olio extravergine di oliva sale pepe

Lavate bene il topinambur eliminando i residui di terra e tagliatelo a dadini. In una pentola fate bollire poca acqua e sbollentatelo fino a farlo risultare tenero. Scolate e mettete da parte conservando l’acqua di cottura. Scaldate un po’ d’olio d’oliva in una padella insieme ad un rametto di rosmarino e cuocete la patata dopo averla pelata e tagliata in piccoli pezzettini. Salate, pepate e frullate il topinambur aggiungendo un po’ d’acqua se necessario. Poi unite i dadini di patata e le uova fino ad ottenere un composto cremoso e vellutato. Versate il composto in stampini per muffin o cocottine e fate cuocere in forno a 180° per circa 40 minuti poi fate sciogliere la fontina in un tegame a fuoco bassissimo. Dopo aver fatto intiepidire gli sformatini capovolgeteli e serviteli accompagnati con la fonduta di formaggio.


14. mondo relazioni

RAVENNA, VIALE FARINI È LA PRIMA “SOCIAL STREET” DELLA CITTÀ Un modo per conoscere i propri vicini di casa e condividere interessi Anche Ravenna ha la sua “Social Street”: è viale Farini. Si tratta di un insieme di persone che utilizzano un gruppo Facebook per conoscersi e condividere interessi e immagini del quartiere. Le Social Street hanno la funzione di permettere incontri tra le persone che ne fanno parte, in modo da conoscere vicini di casa e organizzare attività insieme. Per raggiungere questo obiettivo a costo zero, ovvero senza aprire nuovi siti o piattaforme, Social Street utilizza la creazione dei gruppi chiusi di Facebook. La Farini Social Street è appena partita e conta per ora circa venti persone. Per entrare a farne parte, chi è su Facebook può cercare “Fa-

rini Social Street” e mandare una richiesta di iscrizione. Anche chi non è su Facebook può aderire alla Social Street e sarà invitato agli incontri di vicinato. In questo caso ci si può rivolgere a CittAttiva, via Carducci 14, negli orari di apertura. Le Social Street sono nate a Bologna nel 2013, in via Fondazza. L’idea è stata di un padre che desiderava che i figli conoscessero altri bambini del vicinato, per poterci giocare insieme come aveva fatto lui da piccolo. Quattro anni dopo sono diventate un vero e proprio fenomeno sociale, diffuso in tutta Europa e anche nel mondo. Sono spesso una vera opportunità di conoscenza e collabo-

razione, sostengono la creazione di rapporti interpersonali, la condivisione di necessità, lo scambio di professionalità, conoscenze, il portare avanti progetti collettivi di interesse comune. Farini Social Street a Ravenna nasce per iniziativa di Andrea, Eleonora e Stefania, operatori della cooperativa sociale Villaggio Globale e del centro di cittadinanza attiva CittAttiva del Comune: “Abbiamo conosciuto le Social Street alcuni anni fa e poi, in collaborazione con una nostra tirocinante, Andreea Stanica, ne abbiamo anche ospitate tre a CittAttiva per conoscerle. Dopo un po’ abbiamo deciso di partire anche noi, perché siamo curiosi

di conoscere persone nuove della zona. Sappiamo che l’incontro sia sui social sia e soprattutto dal vivo è sempre piacevole e interessante. Ci piacerebbe scambiare immagini del quartiere, anche per conoscerne meglio la storia, e anche mangiare ogni tanto insieme oppure organizzare una festa dei vicini. Viale Farini, viale Pallavicini, via Carducci, via di Roma sono un’area di passaggio per tantissime persone: pendolari, studenti, autobus, treni… In tutto questo passaggio, e per i ritmi di vita frenetici, spesso si fa più fatica a conoscere chi ci abita o lavora vicino. Vediamo cosa ne nascerà, siamo curiosi!”.


mondo viaggi slow .15

ALLA CORTE DI CATERINA SFORZA NELLA ROCCA DI BAGNARA DI ROMAGNA Un raro esempio di “castrum” medievale integralmente conservato. Fu “rinnovato” dalla “Signora di Imola e Forlì” La Rocca di Bagnara di Romagna è considerata da molti studiosi “una delle migliori opere d’arte fortificatoria del XV secolo in Italia”: un luogo della storia che vale sicuramente la pena scoprire. Oggi, infatti, vi si respira ancora l’atmosfera di epoche lontane, grazie al suo grande mastio, ai loggiati, al cortile centrale e ai suoi splendidi soffitti lignei originali. La rocca fu eretta nel XV secolo ad opera delle famiglie Riario e Sforza, i signori dell’epoca, sulle rovine del castello medievale fatto costruire, nel 1354, da Barnabò Visconti. “Alla morte del Riario, ucciso a Forlì in una congiura, gli subentrò la vedova Caterina Sforza”, spiega il Comune di Bagnara di Romagna sul suo sito www.comune.bagnaradiromagna.ra.it, che continua: “In questo periodo, si ha l’introduzione dei primi esempi

di artiglieria da fuoco di grande levatura, le bombarde. Il loro rapido perfezionamento rappresenta un’importante innovazione nell’arte militare, spingendo in Italia e in particolar modo in Romagna i Signori dei castelli a ricorrere a numerose modifiche architettoniche, atte a contrastare la forza d’urto dei proiettili. Exemplum indiscusso di tale passaggio è il fortilizio bagnarese. In particolare analizzando la Rocca bagnarese si annota sotto il dominio di Caterina Sforza un importante ampliamento e sistemazione del fossato, il passaggio dalle semplici feritoie delle cortine ad ampie svasature tronco-coniche per contenere le bombarde (si notino ad esempio le aperture sulle cortine murarie del cortile a pozzo o nelle casematte del mastio). Di particolare rilievo è inoltre la rea-

lizzazione dello splendido loggiato che percorre quasi i tre quarti dell’intera cortina muraria, e presenta tutte le caratteristiche del ‘bello stile cinquecentesco’ ovvero dell’arco con ornamento in cotto. Sul finire del 1499 – continua il Comune - la Rocca passò al duca Cesare Borgia come gran parte delle terre romagnole, ma la gloria di costui passò ben presto. Nel 1535 il fortilizio era diventato un covo di falsari che vi coniavano illegalmente monete. Nell’accordo raggiunto il 30 luglio 1562 tra il comune imolese e il vescovo di quella città, la Rocca passò sotto la piena proprietà di quest’ultimo, status ribadito nei secoli successivi. Verosimilmente nel Seicento fu soppresso il ponte levatoio, ampliata la porta d’ingresso, ostruiti con muratura gli spazi esistenti tra i merli nelle torri, che

furono ricoperte con tetto. Si procedette in quel tempo ad una riconversione da uso militare ad uso civile della Rocca, che divenne residenza del commissario del vescovo al piano superiore, mentre il pianterreno fu destinato a deposito e a vani di servizio. In alcuni periodi la Rocca fu anche destinata a carcere, come si può verificare osservando alcuni graffiti in una cella posta nella casamatta superiore del mastio. Durante l’occupazione napoleonica la Rocca fu espropriata al vescovo ed assegnata al comune, che ne fece la residenza municipale”. Dal 28 giugno 2008 la Rocca Sforzesca ospita il Museo del Castello. A chi rivolgersi per le visite: Museo: tel. 0545 905540 (museodelcastello@comune.bagnaradiromagna.ra.it)

Mensile omaggio e/o abbinamento gratuito - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail info@edititalia.it - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: info@publimediaitalia.com – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà. La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventuale pubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito. QuantoinviatoallaRedazione,anchesenonpubblicato,nonverràrestituitoalmittente.Perl’inviodelmaterialel’indirizzoèinfo@edititalia.it-Èvietatalariproduzionetotaleoparzialedifoto,marchietesti.Copyright,tuttiidirittisonoriservatiadEditItaliaS.r.l. Immagini:archivioeditoriale,fotografivari,acquistatesuwww.shutterstock.com.


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