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NOVEMBRE 2016 mensile anno 7 numero 11
Una stagione d’oro
redazione.biosfera@edititalia.it
Qual è la stagione più bella della vita? Domanda da un milione di dollari. Se fino a qualche decennio fa “la giovinezza” poteva essere la risposta più scontata, oggi non è affatto così poiché si può godere di grandi opportunità e stimoli fino a tarda età, recependoli con una consape-
volezza e un equilibrio spesso sconosciuti ai più giovani. Per vivere appieno tutte le occasioni che la vita ci offre in ogni momento possiamo fare molto: abbiamo dedicato il numero di novembre proprio alla capacità di tenere attivi la mente e il corpo con gli strumenti che la natura ci mette
a disposizione. L’esercizio, la buona alimentazione, il buonumore che viene dalla vita all’aria aperta: troverete questi e tanti altri temi nel numero che vi apprestate a leggere, perché la stagione che state vivendo sia davvero ricca e piena. Non mancheranno, poi, argomenti più marcatamente
eco-friendly, come i funghi “mangia batterie”, la crescita dei consumi bio, la cucina naturale, la tassa sul cibo “spazzatura”, le novità per chi ama viaggiare a piedi nel nostro bel Paese e tanto altro, che anche questo mese lasciamo a voi il gusto di scoprire. Buona lettura!
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mondo bio .3
RECORD ACQUISTI BIO NEL 2016, BOOM DELL’E-COMMERCE E DEL KM 0 Oltre centomila ettari di campagne passati alla coltivazione “green” in un solo anno. nazionale relativa alle superfici coltivate e agli animali allevati secondo gli ultimi dati Sinab. Le superfici coltivate con metodo biologico in Italia - precisa la Coldiretti - hanno raggiunto nel 2015 la quota record di 1,5 milioni di ettari, il 12% della Sau nazionale (superficie agricola utilizzata), grazie a una crescita dell’8 per cento rispetto all’anno precedente. In pratica – rileva Coldiretti - oltre centomila ettari di campagne sono passati alla coltivazione bio in un solo anno. Oltre alla crescita del dettaglio tradizionale c’è il boom delle vendite dirette dei produttori agricoli come la rete delle fattorie e dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Ma vola anche l’e-commerce che, secondo un’analisi Coldiretti su dati Biobank, è cresciuto del 71 per cento nel giro
degli ultimi cinque anni, mentre nello stesso periodo sono aumentate del 69 per cento le attività di ristorazione bio. Aumentano pure i negozi specializzati di alimenti bio (+15 per cento), gli spacci per la vendita diretta presso le aziende agricole biologiche (+14 per cento), gli agriturismi aperti da coltivatori bio (+13 per cento), le mense scolastiche che utilizzano materie prime biologiche (+12 per cento). Il tutto per una rete che - puntualizza Coldiretti – conta oggi 8.884 attività, con 2.878 aziende con vendita diretta, 1.527 agriturismi, 1.395 negozi, 1.250 mense scolastiche, 877 gruppi d’acquisto, 861 ristoranti, 286 siti di e-commerce alimenti e 221 mercatini. Non bisogna dimenticare, poi, la cosmesi naturale, che nel 2015, ha conosciuto un incremento di
fatturato dell’8%, raggiungendo un giro d’affari che il Gruppo Cosmetici Erboristeria di Cosmetica Italia ha stimato in 460 milioni di euro. Anche nel settore del “bio”, però, “non è tutto oro quel che luce” e sono necessari controlli sempre più mirati per scongiurare le truffe: “La crescita rapida dei consumi pone ora l’esigenza di rafforzare il sistema dei controlli con particolare attenzione ai falsi prodotti biologici importati dall’estero come dimostrano i numerosi casi di frode scoperti dalle forze dell’ordine” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “l’importanza dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti”.
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L’acquisto di prodotti biologici in Italia sta aumentando, negli ultimi tempi, ad una velocità record. Si stima, infatti, che nel 2016 l’incremento sia stato del 21 per cento, per un valore al consumo stimato in circa 2,5 miliardi di euro su base annuale. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati relativi al primo semestre, divulgata in occasione dell’apertura del Sana 2016, il “Salone internazionale del biologico e del naturale” che si è tenuto a Bologna dal 9 al 12 settembre scorso. La crescita dei consumi bio - sottolinea la Coldiretti - dura ininterrotta da oltre un decennio con ben 13 milioni di italiani che portano in tavola cibo bio almeno una volta a settimana. A sostenere i consumi – precisa la Coldiretti - c’è l’aumento della produzione
mondo alimentazione .5
CIBO “SPAZZATURA”: UNA TASSA ANCHE IN ITALIA? L’appello del nutrizionista emiliano Malipiero: “Dalla cattiva alimentazione costi sociali troppo alti” ricorda Malipiero citando l’impegno della first lady Michelle - ma un dovere di noi tutti proteggere i nostri giovani da cibi e bevande che minano la loro crescita. Noi italiani non possiamo arrivare per ultimi. Il 41,9% degli adulti italiani è in eccesso ponderale, il 10,2 per cento in particolare viene classificato come obeso”. “E non vogliamo partire proprio dai giovani – rincara il nutrizionista emiliano – per arginare questi futuri costi sociali, oggi divenuti insopportabili per le nostre casse?”. Malipiero partirebbe “Dalla tassa: un’imposta che non dovrebbe colpire singole sostanze nutritive o alimenti specifici bensì l’intero comparto del cibo spazzatura - continua Malipiero -
applicata, contestualmente, a una specifica e capillare campagna di sensibilizzazione che dovrebbe partire nelle scuole e negli istituti di tutti i settori, così come nei luoghi cosiddetti ‘centri della salute’, dagli studi dei medici della mutua e soprattutto dalle Farmacie”. Ma come crescono i nostri ragazzi? E la responsabilità è solo dei genitori? “No, è colpa anche di molte mense non adeguate e che caricano troppo di alimenti ad alto contenuto calorico in un unico pasto – spiega il nutrizionista -. Si è ancora troppo impostati sulle calorie ed il loro conteggio. Non sono tutte uguali le calorie. Bisogna conoscerle, certo; ma bisogna anche saperle combinare e ben distribuire nella giornata. Capisco
che le scuole e le istituzioni debbano fare i conti con le disponibilità economiche, ma penso sempre ad un investimento nella salute ora, piuttosto che a spreco di denaro nel curare dopo”. In Francia i tecnici del Ministro dell’Economia e delle Finanze pensano anche a misure compensative per le fasce più deboli della popolazione. E in Italia? “Certo, le imposte alimentari ricadono, infatti – conclude Malipiero - più pesantemente sui poveri, che spendono una parte maggiore del loro budget per il cibo. Nulla impedirebbe, anche da noi, di aggiungere a questa misura fiscale necessaria, e sottolineo non più derogabile, un intervento di redistribuzione”.
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Cibo “spazzatura”? No, grazie. È probabilmente questa la risposta che il governo francese si aspetta dai cittadini dopo la possibile introduzione della tassa sul junk food, ora ancora in fase di studio. Tra le motivazioni alla base dell’ipotesi di provvedimento ci sono gli alti costi socio-economici causati dall’obesità. E c’è chi ipotizza un analogo provvedimento anche in Italia. “Una tassa sul cibo “spazzatura”? Ben venga anche in Italia. E presto”. L’appello viene da Bologna ed è firmato da Fabrizio Malipiero, dietista nutrizionista. Il diet coach emiliano non ha dubbi, anche alla luce di quanto stanno mettendo in atto i cugini francesi. ‘Non è più solo una guerra dell’amministrazione Obama -
6. mondo hi-tech
STOP INQUINAMENTO DALLE BATTERIE AL LITIO: CI PENSANO I FUNGHI Grazie ad un’importante scoperta americana riciclarle potrebbe diventare ecologico Una bella notizia ad alto tasso “Green” arriva dall’America per quanto riguarda le batterie agli ioni di litio, quelle comunemente utilizzate per alimentare smartphone, tablet e simili. Esse – infatti – come ricorda il portale tecnologiaericerca.com - sono altamente inquinanti e pericolose per l’ambiente tantoché il loro smaltimento è sempre stato difficoltoso e fonte di emissioni nocive. Da uno studio dei ricercatori della University of Florida – presentato a Philadelphia in occasione del convegno della Società Americana di Chimica (Acs) - è stato dimostrato che utilizzando tre tipi di funghi
opportunamente combinati si riesce ad estrarre litio e cobalto dalle batterie stesse. I funghi in questione sono il Penicillium simplicissimum, l’aspergillus niger e il Penicillium chrysogenum. Fino ad ora per ottenere la separazione del cobalto e del litio sono stati utilizzati metodi che consistono nell’uso di sostanze corrosive ed energie termiche elevate, risultando pertanto sconvenienti rispetto al metodo green proposto dai ricercatori della University of Florida. Utilizzando questi funghi, si riesce ad estrarre una percentuale massima pari al 48% di cobalto e 85% di litio. Il funzionamento
consiste nel polverizzare i catodi delle batterie una volta smantellate ed esporle ai funghi che, generando acidi organici, estraggono i metalli in questione. ‘’L’idea è di uno studente, che aveva già avuto esperienza nell’estrazione dei metalli dalle scorie prodotte dai processi di fusione’’, afferma il coordinatore dello studio, Jeffrey A. Cunningham. ‘’Stavamo osservando la rapida diffusione degli smartphone e degli altri prodotti con batterie ricaricabili - aggiunge - e lì abbiamo concentrato la nostra attenzione. La richiesta di litio sta crescendo rapidamente, e le attività di estrazione non
sono più sostenibili’’. Una soluzione al problema potrebbe appunto arrivare dai tre funghi ‘mangiabatterie’: ‘Li abbiamo selezionati perché avevano già dimostrato di saper estrarre metalli da altri tipi di rifiuti’’, spiega Cunningham. ‘’Abbiamo pensato che i meccanismi di estrazione potessero essere simili: in quel caso - aggiunge - i funghi avrebbero potuto estrarre anche litio e cobalto dalle batterie esauste’’. Per completare l’operazione di riciclo, i ricercatori stanno mettendo a punto un sistema che permetta di recuperare questi preziosi metalli dal liquido acido prodotto dai funghi.
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Aspergillus niger
mondo salute .7
TROPPO TEMPO SEDUTI E I BENEFICI DELLA PALESTRA VANNO IN FUMO… L’allarme lanciato dall’Ausl della Romagna: “La sedentarietà nuoce gravemente alla salute” ga Mauro Palazzi, coordinatore dei progetti per la promozione dell’attività fisica dell’Ausl Romagna - se si resta seduti per molte ore anche i benefici della attività fisica possono non essere sufficienti a ridurre il rischio di malattia cardio-vascolare e metabolica, responsabile del maggior numero di morti nella popolazione. “Il corpo umano – prosegue Palazzi - non è nato per stare seduto lunghi periodi di tempo. Stare seduti fa aumentare di peso, favorisce l’osteoporosi, l’artrosi, il diabete e altre malattie cronico degenerative. In particolare, stando agli ultimi studi scientifici, la sedentarietà causa l’11% dei casi di diabete, il 9% delle malattie cardiovascolari e il 16% dei tumori al colon e alla mammella. Stare seduti per più di 8 ore al giorno aumenta del 7% il rischio di morire prematuramen-
te. E, anche se si pratica attività fisica non si riduce il rischio perché la sedentarietà prolungata annulla gli effetti benefici del movimento”. I dati dello Studio epidemiologico Passi sull’attività fisica anni 20112014 mostrano che in Romagna le persone si muovono di più rispetto alla media regionale (40% contro 37%) e sono meno sedentarie (18% vs 21%). La sedentarietà si conferma maggiore tra i meno giovani (>=35 anni), tra i più istruiti, tra chi ha qualche o nessuna difficoltà economica e tra gli stranieri. “La popolazione romagnola – commenta Palazzi si muove di più rispetto al resto della Regione, anche grazie alle numerose attività promosse su tutto il territorio della Romagna da associazioni ed enti di promozione sportiva, ma anche a tante
iniziative e progetti che coinvolgono cittadini che non fanno sport ma vogliono stare meglio adottando uno stile di vita sano e attivo. I buoni risultati non ci devono far smettere di lavorare per migliorare gli stili di vita. Ridurre il tempo che si passa seduti è importante tanto quanto fare movimento”. La campagna di comunicazione prevede la diffusione di tre tipologie di cartoline informative rivolte ai diversi target di popolazione e che saranno diffuse nelle sale d’attesa delle strutture sanitarie dell’Ausl Romagna, nelle sedi di alcuni enti e istituzioni pubbliche, quali ad esempio le biblioteche, e in occasione di incontri e iniziative di promozione dell’attività fisica. Maggiori informazioni su gins.auslromagna.it
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Passare troppo tempo seduti aumenta il rischio di ammalarsi di patologie anche gravi e vanifica gli sforzi fatti in palestra. E’ questo il messaggio della campagna di sensibilizzazione contro la sedentarietà promossa dall’Ausl della Romagna. L’obiettivo è quello di invitare i romagnoli a stare seduti il meno possibile e a muoversi di più. Che una vita fisicamente attiva ci faccia bene è risaputo, tuttavia la ricerca ora ci suggerisce che, per ridurre i fattori di rischio di malattie e vivere sani più a lungo, non basta fare una regolare attività fisica e poi passare il resto del tempo seduti: è importante cercare occasioni per interrompere i periodi di inattività, come per esempio alzarsi con una certa frequenza. “Secondo recenti studi – spie-
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mondo prevenzione
UNA MENTE SEMPRE GIOVANE? È UN GIOCO DA RAGAZZI CON I CONSIGLI DEGLI ESPERTI Le buone abitudini quotidiane e il “mind fitness” in 6 semplici esercizi a tutti: allora è bene passare dal ‘preoccuparcene’ all’‘occuparcene’ quando ancora ha senso farlo. Magari giocando d’anticipo già a 50 anni ma senza darsi per persi anche dopo i 65. A settembre tutti ad iscriversi in palestra. Ma se per accontentare lo specchio ci sono pesi, diete e ritocchini del chirurgo per la mente ci si rassegna a quello che sembra l’ineluttabile passare del tempo. “Il primo errore – spiega Iannoccari - è proprio questo, credere che nulla si possa fare per fronteggiare l’invecchiamento cognitivo” ECCO COME TENERE LA MENTE ALLENATA IN 6 MOSSE “Ci sono tante regole, tanti consigli, moltissime strategie. Questi 6 semplici esercizi, ad esempio, creano nuove connessioni a livello dei
neuroni - spiega Giuseppe Alfredo Iannoccari - riempiono la memoria, tengono in allenamento le capacità cognitive, insegnano al cervello cose nuove che riempiono gli spazi lasciati dai neuroni persi. 1) Diventare social. Oggi gli over 65 hanno un’opportunità enorme: internet e i social. Imparare a mandare una mail, a navigare in internet, a scrivere un post su facebook è divertente e stimolante. E’ l’uso virtuoso di internet. 2) Andare a caccia di parole. Per due giorni scrivere su un quaderno tutte le parole che iniziano con la A, il giorno dopo con la B e così via. Bastano dieci minuti. Poi rendere l’esercizio via via più difficile: per esempio, tutte le parole che iniziano con AL e finiscono con una vocale.
3) Gioco del 3. Apprendere una notizia positiva e piacevole e ripeterla a 3 persone differenti. La prima volta la racconteremo in modo più confuso. La seconda volta saremo più precisi. La terza potremo dire di averla memorizzata. 4) Scacchi e dintorni. Scacchi, carte, sudoku: ad ognuno il suo. Gli scacchi sono in assoluto l’attività da preferire. Giocare a carte è un buon esercizio purché non sia sempre lo stesso gioco. L’enigmistica è un discorso a parte: fare le parole crociate è un buon esercizio ma richiede anche una preparazione culturale. Gli esercizi mentali devono poter essere fatti da tutti e affrontati con le proprie capacità mentali non con le proprie conoscenze. 5) Sovvertire le regole. Ci mettia-
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Avete i capelli bianchi e temete che la vostra mente possa ‘perdere colpi’? Aprite un profilo Facebook, o iniziate a twittare. A spiegarlo è Giuseppe Alfredo Iannoccari, neuropsicologo, docente a contratto all’Università Statale di Milano e Presidente di Assomensana che non ha dubbi: cimentarsi in nuove imprese e imparare a fare cose che si pensavano impossibili da realizzare è il primo passo per tenere la mente in allenamento. Allora basta parole crociate e tv: meglio un profilo Facebook, che è anche l’occasione per aprirsi al mondo. “Eppure in Emilia Romagna, lo dice l’Istat, solo il 17 per cento degli over 65 utilizza internet – spiega Iannoccari in una nota stampa - . L’invecchiamento mentale fa paura
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APPUNTAMENTI FIERA DELLA FUGARENA
IL 20 NOVEMBRE
CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE (FC) Antico rito agreste propiziatorio e di ringraziamento dell’anno agrario. Un connubio tra folclore, sport, giochi e gastronomia, che ogni anno si arricchisce di nuovi appuntamenti e si conferma con i classici in calendario. Evento clou è l’accensione in piazza del Fuoco- la Fugarena - alle 17.30, con i rami potati degli alberi, con cui secondo remote tradizioni si voleva ringraziare le Divinità agresti al termine di tutti i raccolti, dopo la vendemmia e la raccolta delle olive. L’intera giornata, dalle 8 fino a notte inoltrata, è ricca di appuntamenti: fuochi, prodotti tipici, degustazioni, intrattenimento musicale, filastrocche e cantastorie, mercatino d’hobbistica, giochi popolari, laboratorio Art’infanzia e concorso di pittura estemporanea per ragazzi, mostre d’arte e stand gastronomici, in cui è possibile degustare le ricette tipiche del territorio, accompagnate rigorosamente dai vini romagnoli. E’ un intenso intreccio di momenti sacri e profani, tradizionali e folcloristici, forti e più leggeri, per una piacevole giornata in Romagna. Per maggiori info IAT Castrocaro, Telefono: +39 0543 769631 - iatcastrocaro@visitcastrocaro.it
FIERA DELL’OLIVA E DEI PRODOTTI AUTUNNALI mo sempre la crema con la mano destra? Per un po’ insegniamo alla sinistra a stenderla sul viso. Facciamo sempre la stessa strada? Cambiamo percorso. Cambiamo le regole: il cervello dovrà venirci dietro ed apprendere nuove abitudini. 6) Buonanotte. La sera, a letto, prima di prendere sonno ripensare alla giornata trascorsa. Non per fare un bilancio o darsi un voto. Ma per ripassare le cose fatte, le persone viste, anche nel dettaglio. Si ricostruisce la memoria a breve termine e si posiziona nella casella della memoria a lungo termine. LO SPORT: ALLENA IL FISICO, AIUTA LA MENTE “Il potenziamento cognitivo e muscolare sono sempre a portata e si completano. Basta crederci e provare- afferma Giuseppe Alfredo Iannoccari - Fare jogging regolarmente per 30-45 minuti stimola del 10% circa la neurogenesi nell’ippocampo: grazie all’attività fisica, questo nucleo del cervello, centrale per la memoria, si arricchisce di cellule nuove di zecca. Ogni sport stimola competenze cognitive diverse”. A TAVOLA IL CERVELLO ORDINA IL MENU ‘MEDITERRANEO” SIN DAL MATTINO “Sul fronte alimentare, strettamente correlato al controllo del peso, la ricerca conferma: il cervello si mantiene in salute mangiando mediterraneo e, tutte le volte che si può, insieme ad altri - dice Giuseppe Alfredo Ian-
noccari - la convivialità del consumo dei pasti è parte integrante della Dieta Mediterranea: agisce sul tono dell’umore, fa sì che si consumi il pasto mediterraneo con i tempi corretti per buona digestione e miglior senso di sazietà. Con la prima colazione corretta, consumata secondo le linee-guida si rifornisce il cervello di energia. Il messaggio sia: gli zuccheri vanno riservati al mattino”. DALLE 9 ALLE 12 E DALLE 15 ALLE 19: AL CERVELLO NON PIACE ‘L’ORARIO CONTINUATO’ “Per allenare i neuroni è inutile sottrarre ore al sonno del mattino, o cercare di impegnarsi durante l’intervallo-pranzo o dopo cena - spiega Iannoccari - Prima delle 9.00 i bioritmi fisiologici parlano chiaro: il cervello ha bisogno di tempo per carburare e ha bisogno della prima colazione per immagazzinare l’energia che serve all’attenzione, all’organizzazione delle informazioni e alla memorizzazione. Simile il discorso per l’intervallo-pranzo: qui il calo degli zuccheri si fa sentire. Bisogna fare una sosta priva di stimoli e introdurre nuovo carburante. Il cervello è in grado di rispondere alle sollecitazioni di nuovi esercizi mirati dopo le 15.00, ma ha di nuovo bisogno di riposo dopo le 19.00. Conclusione: gli intervalli temporali corretti per “allenare” la cognitività sono compresi tra le 9.00 e le 12.00 e tra le 15.00 e le 19.00”.
DAL 20 AL 27 NOVEMBRE CORIANO (RN)
È una fra le più importanti fiere d’autunno del Riminese. Mostra mercato dei prodotti agro-silvo-pastorali e dell’artigianato tipico, dibattiti e conferenze, mostre sulla civiltà contadina romagnola, degustazioni olearie e vinicole, stands gastronomici tipici con piatti autunnali (alcuni di antica origine), stand dei vini nuovi romagnoli e dell’olio extra vergine di oliva, musica folcloristica, mostre varie, cantastorie romagnoli, giochi popolari, spazio per i bambini, improvvisazioni. La manifestazione è Patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Amministrazione Provinciale di Rimini Assessorato al Turismo e dalla Camera di Commercio I.A.A. di Rimini. La manifestazione fa parte del cartellone regionale Wine Food Festival. Ingresso gratuito. Info: i.a.t. pro loco Coriano tel. 0541/656255 - mobile 331/9996458 www.prolococoriano.it www.comune.coriano.rn.it
S. ANDREA IN FESTA
DAL 25 AL 28 NOVEMBRE SANT’ANDREA (FAENZA) Nella parrocchia di S. Andrea in Panigale, località che sorge a sei chilometri da Faenza in direzione di Granarolo, si festeggia, a fine novembre, l’annuale sagra dedicata al santo patrono S. Andrea. Andrea, (fratello di San Pietro, è santo noto in tutto il mondo) è venerato non solo dalla chiesa cattolica ma anche da quella ortodossa ed è patrono di Scozia, Russia, Romania, Grecia, Prussia e delle città di Empoli e Amalfi oltre che di marinai, cantanti e pescatori. A S. Andrea per onorare il santo patrono si compie una grande festa di paese improntata soprattutto sulla gastronomia e sugli spettacoli ma non priva di riti religiosi che culminano con la Santa Messa della domenica (raduno altresì del santandreese lontano). La sagra si è inoltre caratterizzata nel tempo per momenti dedicati: infatti il venerdì si è tradizionalmente tenuta la serata della fiorentina di scottona, e il lunedì la serata della paella di mare. Questa serata che viene denominata la “Paella dei Record”, richiede la prenotazione per poter gustare una specialità in un contesto spettacolare (servizio contemporaneo da più paellere spagnole). Sul palco numerosissimi artisti (cantanti e musicisti) che hanno fatto dell’esibizione di S. Andrea un appuntamento fisso del loro calendario. Inoltre durante tutta la festa si possono gustare squisite pizze in due grandi forni a legna, per accontentare buongustai grandi e piccoli. Maggiori info su www.prolocofaenza.it
10. mondo alimentazione
L’ALIMENTAZIONE DEL BENESSERE: PERCHÉ NON DEVE MAI MANCARE LO IODIO Il sale arricchito non basta: ecco gli alimenti che lo contengono
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PORZIONI
CONSIGLI 1. Sale iodato, inserito nella variata ed equilibrata alimentazione al posto del sale comune utilizzandone 5 grammi al giorno (massimo consentito per un adulto) apporta di 160μg di iodio. 2. Lo yogurt di latte intero apporta circa 78µg di iodio, consigliato 1 vasetto al giorno 3. Pesce di mare 1 porzione (sgombero, cefalo, baccalà, merluzzo) apporta circa 150µg di iodio, consigliate 3 porzioni a settimana. 4. Crostacei (gamberi, mazzancolle, astici, aragosta, granchi, ecc.) 1 porzione inserita nella dieta 1 volta a settimana apporta circa 120µg di iodio. 5. Condimenti, condire la pasta o il riso con vongole, cozze, bottarga di muggine o tonno apporta circa 30µg di iodio. 6. Mitili, consumare saltuariamente vongole o cozze cotte a piacere, 100 grammi di parte edibile apportano 140μg di iodio 7. Un uovo di gallina contiene circa 35µg di iodio, consumare 2-3 uova a settimana come prevede l’equilibrata ei stac cro
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la quantità media assunta normalmente con la dieta dalla popolazione è insufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero di iodio. Il contenuto di iodio è estremamente variabile; gli alimenti più ricchi del microelemento sono quelli provenienti dal mare. Anche le uova, lo yogurt, alcuni formaggi e la carne ne contengono quantità significative, i vegetali invece sono poveri di questo minerale la cui quantità dipende dal terreno. Per prevenire le patologie legate all’accrescimento e a un cattivo funzionamento della tiroide, gli esperti dell’Osservatorio Grana Padano raccomandano d’introdurre nella dieta gli alimenti che più ne contengono.
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Sembra incredibile, ma in Italia circa 6 milioni di persone soffrono di gozzo, la malattia tirodea che ha come causa principale la carenza di iodio, microelemento che si assume attraverso gli alimenti. La gravidanza e l’infanzia rappresentano le fasi in cui gli effetti della carenza possono essere più gravi, ma anche nel mantenimento dell’equilibrio metabolico dell’organismo adulto esso è necessario; senza un adeguato apporto di iodio, infatti, il nostro metabolismo diventerebbe pigro, causando un gran numero di patologie gravi. Gli esperti dell’Osservatorio Grana Padano hanno esaminato 1.200 interviste tra le 5.000 realizzate nel 2015 in tutta Italia dai dietisti dell’Osservatorio. I dati raccolti dalle anamnesi alimentari di persone di età compresa fra i 13 e 40 anni dimore strano che ma
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Iodio
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alimentazione, 8. Formaggio, la dieta equilibrata prevede quest’alimento 2-3 volte a settimana come secondo, 100 grammi di formaggio (come: Taleggio, Latteria, Fontina), mediamente contengono 45 µg di iodio, mentre quelli stagionati: (Provolone, Pecorino Romano o Grana Padano) circa 38µg, 9. Carne, la corretta alimentazione prevede di consumare 2-3 porzioni di carne come secondo alla settimana, per avere un maggiore apporto di iodio preferire quella di vitellone parte muscolo senza grasso visibile, ed anche il fegato. 10. Frutta secca a guscio, senza mai dimenticare di consumare 5 porzioni quotidiane di frutta e verdura, per incrementare lo iodio è preferibile consumare anche anacardi, noci, pistacchi, senza esagerare I consigli qui riportati hanno una pura finalità informativa e non intendono sostituirsi al parere del medico, da contattare sempre in caso di patologie o carenze nutrizionali.
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I 6 STEP PER UNA RICARICA DI ENERGIA FORMATO MERENDA I consigli per uno spuntino sano e naturale
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Un’alimentazione sana e naturale per i ragazzi in età scolare passa anche dalla merenda, quel mini pasto che ricarica di energia e consente di arrivare senza stress da fame ai pasti principali. Spesso la vita frenetica di ogni giorno fa sì che essa sia più o meno sempre la stessa, ma variare sarebbe molto importante. Il Centro Tutela Consumatori Utenti Alto Adige offre una serie di consigli e suggerimenti per una merenda completa e funzionale. Uno spuntino completo deve fornire le sostanze nutritive essenziali, tra cui carboidrati, proteine, vitamine e minerali – spiega il Centro -. Lo snack contribuisce così ad una migliore capacità di concentrazione soprattutto al mattino, cosa di particolare importanza per tutti quei bambini che sono
abituati a mangiare poco o niente durante la prima colazione. Il classico panino fornisce al corpo principalmente carboidrati e, a seconda di come è farcito, anche proteine e grassi, ma i salumi non dovrebbero essere presenti nella dieta quotidianamente. Alternative, infatti, ce ne sono molte: formaggio o creme di formaggio alle erbe spalmabili, ricotta oppure burro e miele. Per i vegetariani, purea di ceci o fagioli, mentre per i bambini che amano il cibo croccante, al posto del pane fresco si potrebbero preferire fette biscottate, grissini o cracker non salati. E’ preferibile inoltre l’uso del pane con farina integrale. Anche lo yogurt con il muesli è molto adatto per la merenda. I cereali possono essere divisi in piccole porzioni all’interno di un
vasetto di vetro: lo yogurt inoltre, assieme ai formaggi e altri prodotti caseari, è una buona fonte di proteine, calcio e minerali. Anche frutta e verdura di stagione sono adatte per una merenda varia e colorata e sono comunque le più importanti fonti di vitamine e sali minerali. Un trucco per far mangiare frutta e verdura ai bambini è quella di prepararla già tagliata in piccole parti, a fette o a bastoncino, riponendola in un porta-vivande. Lo spuntino sano e facile da preparare • Preferisci verdura e frutta di stagione proveniente da agricoltura biologica a “chilometro 0” • Prova a preparare spuntini e merende con il pane integrale
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e vedere se piace ugualmente al tuo bambino: rispetto al pane bianco contiene più minerali e fibre e sazia di più; Varia spesso, ad esempio cambiando il tipo di pane, la frutta e la verdura e non dimenticarti di chiedergli sempre se gli è piaciuto o meno Posto che non diventi abitudine quotidiana, ogni tanto si può anche dare al bambino un dolce; Le merendine industriali non offrono alcun vantaggio rispetto ad altri alimenti naturali e non sono necessarie alla sua alimentazione; accanto alla merenda è importante anche un’adeguata idratazione.
12. mondo farmer
CICORIA, LA PIANTA DALLE MILLE VIRTÙ I consigli per coltivarla nell’orto o sul balcone La cicoria appartiene alla famiglia delle Composite ed è nota per stimolare la concentrazione, fa bene a capelli, pelle, reni e combatte la sonnolenza. A ricordarlo è la Fondazione Campagna Amica, che dal suo sito www.campagnamica. it spiega come essa contenga una sostanza prebiotica, l’inulina, utilissima per la flora intestinale, che tiene in salute il nostro organismo attraverso la produzione di vitamine. La cicoria cresce un po’ dappertutto, nei prati incolti nella forma selvatica, che merita senz’altro di essere raccolta oltre che osservata per i suoi meravigliosi fiori. Ma se volessimo coltivarla nel nostro orto, come potremmo fare? “Innanzitutto è fondamentale sapere che con il termine ‘cicoria’ si intendono numerosissime specie e varietà diverse, come ad esempio i radicchi – continua Campa-
gna Amica -. La cicoria classica, di cui parliamo, è la Chichorium intybus che va seminata nel lotto predisposto su terreno morbido a cui è stato aggiunto del compost o del letame maturo. La semina avviene di norma nel periodo primaverile o autunnale ed è preferibile che avvenga in file ordinate con una distanza di circa 20 cm tra un seme e l’altro e di 50 cm da fila a fila. Nel semenzaio, un terreno impiegato alla semina di piante da spostare poi in un’altra sede, invece dopo la germinazione dovrà essere fatto uno sfoltimento per far crescere piantine rigogliose che poi andranno trapiantate in sede definitiva. Si consiglia di procedere con semine diversificate (ad esempio ogni 15 giorni) in modo da avere sempre prodotto disponibile. La profondità del terreno deve essere notevole, in
quanto la radice è piuttosto sviluppata, per questo se usiamo un vaso sul balcone è fondamentale che sia piuttosto alto (sopra i 40 cm) e che abbia un buono strato drenante sul fondo, composto da ghiaia o argilla espansa. Nelle prime fasi di sviluppo è necessaria una buona annaffiatura che deve considerare però gli apporti idrici meteorici. Per cui se ci troviamo in primavera e la tendenza è ad un minore piovosità – continua la Fondazione- sarà utile innaffiare tutti i giorni per rendere il terreno costantemente umido, mentre in autunno l’irrigazione potrà essere decisamente meno intensa grazie alla pioggia che naturalmente soddisferà le esigenze della piantina. Una volta sviluppata, la pianta di cicoria non necessita di particolari cure essendo molto resistente. Con i prodotti a base di zolfo si
potranno evitare problematiche classiche come muffe e funghi. Potrà anche essere opportuno procedere periodicamente ad una zappettatura per eliminare le infestanti. Quando la pianta avrà raggiunto i 10 cm di altezza potrà essere raccolta attraverso il taglio del fusto all’altezza del colletto (dove la pianta esce dal terreno). Naturalmente la pianta non morirà, ma anzi ricaccerà nuove foglie; il che permetterà di procedere alla raccolta più volte durante l’anno. Se la semina avverrà in autunno, nel caso in cui l’inverno sia rigido, le piante si svilupperanno in primavera: la crescita è relativamente lenta (fino a 3 mesi) e sarà ulteriormente rallentata dal clima rigido”.
mondo gusto .13
LA RICETTA PLUMCAKE DI CICORIA INGREDIENTI 150 grammi di cicoria 250 grammi di farina integrale 3 uova un bicchiere di latte un bicchiere di olio di semi una bustina di lievito di birra olio d’oliva sale pepe
PREPARAZIONE In una pentola con abbondante acqua salata fate sbollentare per qualche minuto la cicoria precedentemente lavata. Scolatela e ponetela su un piatto. Dopo aver riscaldato dell’olio d’oliva in una padella fate soffriggere la cicoria, salate e pepate. Con un frullatore impastate le uova con la farina, l’olio di semi, il lievito di birra e il latte, fino ad ottenere un composto omogeneo. Da ultimo unite la cicoria che avrete precedentemente tagliato a piccoli pezzi con un paio di forbici. Versate il composto in uno stampo da plumcake e infornate a 180° per circa 30 minuti.
14. mondo natura
NASCE “AMMAPPALITALIA”, PER SCOPRIRE I SENTIERI DEL BEL PAESE Diventa più facile organizzare passeggiate, escursioni e trekking “Il portale, si basa innanzitutto sulla descrizione dei percorsi, che sono vere e proprie narrazioni – continua Schiavo - un modo per ‘riscrivere tutti insieme’ il paesaggio, di viverlo anche solo leggendolo. Gli itinerari saranno aggiornati quotidianamente e dunque aumenteranno ulteriormente. L’obiettivo è creare una rete di percorsi e rendere possibile la riscoperta di luoghi secondari e dimenticati, come i borghi antichi e la loro funzione di ‘luoghi di sosta’ per i viaggiatori a piedi, stimolare dunque anche in maniera capillare le attività ricettive. Significa, infatti, utilizzare i paesi come luoghi
di ospitalità vera e propria, luoghi di sosta, dove riposarsi, trovare tranquillità dal viaggio e intessere relazioni umane. Significa incentivarne il ripopolamento e l’economia locale. Attraversare un territorio a piedi significa salvaguardare le strade sterrate che collegano da secoli le campagne, incentivarne l’utilizzo per il turismo ma anche per brevi spostamenti da parte degli abitanti locali”. “Ben 500 percorsi, al momento, con copertura di tutte le Regioni italiane e 23 itinerari della durata di almeno tre giorni consecutivi di percorrenza, Ammappalitalia è come un’enciclopedia online, libera e gratuita dove sono map-
pati sentieri, strade sterrate, mulattiere, itinerari che collegano borghi, città, centri storici. Dopo un periodo sperimentale è a pieno regime”, spiega Marco Saverio Loperfido, Guida Ambientale Escursionistica del Lazio, ideatore e responsabile del Progetto con Schiavo che lo coadiuva fin dall’inizio. In definitiva, Ammappalitalia è uno strumento molto utile anche per le guide, sia per promuovere il proprio territorio, sia per ideare proposte in altri territori, su cui spesso è difficile trovare materiale.
Anna Omelchenko/Shutterstock.com
“Ammappalitalia (www.ammappalitalia.it) è un portale al servizio del territorio e delle persone che ne usufruiscono, guide e non, che vede proprio nel territorio il suo fine ultimo”: a spiegarlo è Riccardo Schiavo Guida Ambientale Escursionistica dell’Umbria, tra i realizzatori del progetto . Questo strumento nasce per organizzare passeggiate, escursioni e trekking, per visitare luoghi consigliati da altri camminatori, per rendersi conto della bellezza dell’Italia, ricca di storia, natura e cultura. Non potrebbe esistere, al contrario di altri progetti web, senza l’esperienza vitale e concreta del camminare.
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ACQUACHETA, LA CASCATA DI DANTE Tra magnifici paesaggi, un percorso alla scoperta della natura Per trascorrere una piacevole giornata all’aria aperta, tra gli itinerari più suggestivi nel territorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, si può scegliere quello che porta alle spettacolari Cascate dell’Acquacheta, una valle ricca di interesse per l’escursionista. L’acqua cristallina del torrente saltando tra le rocce per quasi 90 m, crea una visione quasi ipnotica, tanto che Dante Alighieri, nel suo periodo di esilio da Firenze, passando dall’Acquacheta ne rimase così affascinato da usarla come paragone nella Divina Commedia per descrivere il fiume infernale Flegetonte che divide il settimo dall’ottavo cerchio dell’inferno: Come quel fiume c’ha proprio
cammino prima da monte Veso inver levante, dalla sinistra costa d’apennino, che si chiama Acquacheta suso, avante che si divalli giù nel basso letto, e a Forlì di quel nome è vacante, rimbomba là sovra San Benedetto dell’Alpe, per cadere ad una scesa dove dovrìa per mille esser recetto; Dante, Inferno, XVI, 94-105 Per arrivare alle cascate è presente un sentiero piuttosto facile e frequentato, ben segnalato dalle indicazioni ufficiali del CAI, della durata di 2-2.30 ore per un totale di 8 km. Il sentiero è adatto anche ai bambini. Si consiglia però di es-
sere attrezzati ed equipaggiati con abbigliamento da trekking. Per percorrerlo si parte dal paese di San Benedetto in Alpe, facilmente raggiungibile in auto dal passo del Muraglione per chi viene da Sud, o direttamente da Portico di Romagna per chi viene da Nord. Il sentiero ha inizio dal primo tornante della strada che da San Benedetto conduce a Marradi. Lungo il percorso sono presenti alcuni punti dove è possibile fermarsi per una nuotata nell’acqua rinfrescante del torrente. Il sentiero presenta anche una parte educativa con cartelli e vignette sulla formazione delle rocce, sulla vegetazione dominante e tanto altro. Una volta arrivati al Molino dei
Romiti, inizia un tratto breve ma faticoso, per poi arrivare alla vista delle magnifiche cascate. Scendendo lungo il sentiero si arriva ad un guado accanto ad una piccola cascata. Attraversato il torrente si continua a salire per pochi minuti fino ad arrivare al pianoro erboso dei Romiti dove sono presenti i ruderi dell’Eremo fondato dai Monaci dell’Abbazia di San Benedetto. Il ritorno si effettua sullo stesso percorso dell’andata. Per informazioni Centro Visita del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna Viale Acquacheta, 6 - San Benedetto in Alpe - Tel 0543/965286
Come quel fiume c’ha proprio cammino prima da monte Veso inver levante, dalla sinistra costa d’apennino, che si chiama Acquacheta suso.... Mensile omaggio e/o abbinamento gratuito - Biosfera,mensile di sviluppo sostenibile - EDITORE: Edit Italia s.r.l - Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Mail info@edititalia.it - Concessionaria: Publimedia Italia S.r.l.- Ravenna, Piazza Bernini, 6 – Tel.0544.511311 – Ferrara, Viale Cavour n.21-Tel.0532.200033 - Mail: info@publimediaitalia.com – Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’ 11/01/2010 Direttore Responsabile: Gian Piero Zinzani - Stampa CSQ (BS) - Biosfera offre esclusivamente un servizio, non riceve provvigioni sulle contrattazioni, non effettua commerci, non è responsabile per la qualità, provenienza, veridicità e puntualità di uscita delle inserzioni e neppure per le conseguenze dirette e indirette che possono derivare dalla non corrispondenza di tali dati alla realtà. La direzione si riserva comunque, a suo insindacabile giudizio, di cestinare annunci. Edit Italia S.r.l. precisa che tutte le inserzioni recanti dati personali e/o sensibili ai sensi del D.L. 196/2003, sono state pubblicate previa informativa all’interessato e espresso, diretto e specifico consenso dello stesso alla diffusione dei predetti dati ai sensi del D.L. 196/2003. Questo periodico è aperto a quanti desiderino manifestare il loro pensiero, senza recare pregiudizio ad altri, ai sensi dell’art.21 della Costituzione e, pertanto, la sua Redazione è disposta a ricevere testi scritti, fotografie, immagini ed altro materiale dai lettori. Tuttavia, l’eventuale pubblicazione, anche in via telematica, di quanto inviato alla Redazione di questo periodico, è a totale discrezione della Redazione medesima. In ogni caso l’eventuale pubblicazione non determina la costituzione di alcun rapporto di collaborazione dei lettori con la stessa Redazione e/o con l’Editore, né obbligo di pagamento di alcun importo da parte della Redazione e/o dell’Editore del periodico. L’invio del materiale è a titolo gratuito. Quanto inviato alla Redazione, anche se non pubblicato, non verrà restituito al mittente. Per l’invio del materiale l’indirizzo è info@edititalia.it - È vietata la riproduzione totale o parziale di foto, marchi e testi. Copyright, tutti i diritti sono riservati ad Edit Italia S.r.l.
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