BIOSFERA ottobre 2017

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OTTOBRE 2017 mensile anno 8 numero 10

Ecomondo, Pianeta Futuro

redazione.biosfera@edititalia.it

Non tutti lo sanno, ma nelle grandi sfide della green economy l’Italia è ai primi posti in Europa, in particolare nell’efficienza energetica, nel riciclo dei rifiuti e nella produttività delle risorse. Non tutti lo sanno, ma il nostro Paese è numero uno per il più alto contributo di fotovoltaico nella domanda elettrica. Non tutti sanno che sono 385mila le aziende che

operano nell’economia verde. Traguardi straordinari, che necessitano di continua tensione all’innovazione per non mancare gli appuntamenti con un futuro che ci chiederà sempre più di sostenere il nostro impatto su questo Pianeta. E innovazione e nuove tecnologie sono proprio le parole chiave di Ecomondo, salone internazionale leader del-

la green e circular economy nell’area euro-mediterranea, che dal 7 al 10 novembre – a Rimini – “va in scena” con una ricchissima edizione, la ventunesima, che presenterà al grande pubblico le più importanti novità del settore. In migliaia anche quest’anno parteciperanno alla kermesse verde e fra questi ci saremo an-

che noi con un numero speciale, quello che avete fra le mani. Accanto ai temi del mese, troverete ben sei pagine dedicate a Ecomondo. Una sorta di “mappa” per orientarsi fra stand, convegni e workshop: centinaia di appuntamenti che parlano di visioni e soluzioni affacciate sul futuro del nostro Pianeta.

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ECONOMIA CIRCOLARE SOTTO I RIFLETTORI CON ECOMONDO E KEY ENERGY Dal 7 al 10 novembre l’appuntamento con la piattaforma europea leader per l’industria green Tagliato lo scorso anno il traguardo delle venti edizioni con 105.574 visitatori (11.000 stranieri) e 1.200 imprese, ECOMONDO appuntamento chiave per i trend dello sviluppo dell’economia green in tutti i suoi settori - inaugura il suo programma 2017 con spazi ancora più ampi e una carrellata di appuntamenti di grande prestigio. La kermesse riminese organizzata da IEG ( Italian Exhibition Group), insieme a Key Energy - la fiera di riferimento delle energie rinnovabili per l’area mediterranea – si concentra quest’anno sui Paesi del bacino del Mediterraneo, il cui coinvolgimento è partito già nei mesi scorsi con un fitto calendario di road show. Mercati cen-

trali anche Brasile e Cina. Riconfermati, il 7 e l’8 novembre, gli Stati Generali della Green Economy, organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 64 associazioni di imprese green, in collaborazione con Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile presieduta da Edo Ronchi. Torna inoltre nel 2017 SAL.VE., il Salone biennale del Veicolo per l’Ecologia, in partnership con Anfia, su 6.000 mtq con l’intera gamma di veicoli industriali e speciali per la raccolta dei rifiuti solidi e liquidi. ECOMONDO E KEY ENERGY rappresentano un appuntamento

europeo che ha anticipato urgenza e declinazioni della green economy e consente a tutti gli attori di essere partecipi delle sfide e opportunità della nuova era per lo sviluppo sostenibile globale, con benefici in termini occupazionali, di risparmio, di tutela ambientale. On stage il nuovo progetto su Trasporto e Mobilità Sostenibile, con l’obiettivo di essere di riferimento su questi temi in linea con quanto già sviluppato con Key Energy, H2R, Città Sostenibile. Quest’ultima dà corpo, con un nuovo format alla visione di una città che cambia pelle, con tema portante la Urban Circular Economy: mobilità, trasporto e rigenerazione urbana sempre più connessi con soluzioni altamente

tecnologiche per un approccio industriale a larga scala. Riconfermata e potenziata l’area sul monitoraggio degli inquinanti nelle matrici “Aria, Acqua e Suolo”. Risalto al panorama delle start up con Io penso circolare, il progetto lanciato a ECOMONDO 2016, promosso da La Stampa Tuttogreen e Aquafil, uno dei principali attori in Italia e nel mondo nelle fibre sintetiche. Oltre 200 appuntamenti e un migliaio di relatori nell’offerta convegnistica concentrata su focus tematici con la guida dei Comitati Tecnico Scientifici presieduti da Fabio Fava (ECOMONDO) e Gianni Silvestrini (KEY ENERGY).


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FRA CONFERENZE E WORKSHOP, MILLE ESPERTI ALL’APPELLO DELLA GREEN ECONOMY Ben duecento appuntamenti per Ecomondo 2017 Dalla bioeconomia ai rifiuti, dalle bonifiche alle materie prime alternative: toccano davvero l’intera galassia della green economy i temi affrontati nei convegni di Ecomondo 2017, dal 7 al 10 novembre alla Fiera di Rimini. Il corposo calendario di appuntamenti è proposto dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, presieduto dal professor Fabio Fava in collaborazione con associazioni, università, istituti di ricerca, istituzioni italiane ed europee. In tema di gestione dei rifiuti, martedì 7 novembre il workshop “Integrated management and enhancement of secondary organic flows of urban origin” propone di presentare e confrontare i più avanza-

ti programmi in relazione alla gestione integrata dei rifiuti organici comunali con gli scarichi civili e i fanghi di depurazione, e le nuove catene tecnologiche che consentono di arrivare alla produzione combinata di compost e biogas. Sempre nella giornata di apertura di Ecomondo (martedì 7 novembre) l’InfoDay organizzato dalla Regione Emilia-Romagna sul progetto Co-Evolve (Interreg MED 2016-2019) per presentare e incoraggiare una discussione sulle principali strategie e iniziative in corso per lo sviluppo di un turismo sostenibile costiero e marittimo nel Mediterraneo. Mercoledì 8 novembre, in programma l´incontro sul tema Circular & Smart Cities, un evento a

cura del Comitato tecnico scientifico di Ecomondo che presenta e discute i diversi aspetti legati all’applicazione del paradigma dell’economia circolare in ambiente urbano, attraverso le moderne tecnologie, come Internet of Things e Big Data Analytics. Nella stessa giornata l´evento faro della sezione Global Water: Smart water monitoring for river and lake basin management. “European ICT based solutions for smart water quality monitoring and basin management: the Horizon2020 intcatch innovation action in Lake Garda”. Un evento dedicato alle soluzioni digitali, comprese quelle dell’industria 4.0 (Internet of things), per ottimizzare il settore idrico.

Giovedì 9 novembre approda ad Ecomondo la discussione su The EU Construction & Demolition Waste Management Protocol ovvero il Protocollo europeo per la gestione dei rifiuti di costruzione e demolizione, mentre nella giornata conclusiva, venerdì 10 novembre, sono in programma i convegni internazionali su Energyefficient urban-scale optimization: projects and innovation opportunities e The marine litter: Prevention measures and management for a more productive sea. Il programma dei convegni completo, e costantemente aggiornato sul sito www.ecomondo.com nella sezione eventi.


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ITALIAN EXHIBITION GROUP PROTAGONISTA DI EXPO ASTANA 2017 L’esposizione dedicata all’Energia del futuro ospitata dalla capitale del Kazakistan Anche Italian Exhibition Group, società organizzatrice di Ecomondo, è stata fra i protagonisti dell’esposizione internazionale di Astana, tenutasi dal 10 giugno al 10 settembre scorso nell’omonima capitale kazaka. È stata l’Energia Futura il tema centrale dell’importante evento, che ha visto la partecipazione di 115 Paesi e di venti organizzazioni mondiali. Così Matteo Marzotto, Vice Presidente Esecutivo di IEG, nel discorso tenuto in apertura del Sustainability Forum, promosso dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del National Day Italia: “Abbiamo in dote l’utilizzo delle materie prime e la forza di tecnologie sempre più avanzate per moltiplicarne l’effetto a beneficio di tutti; ma abbiamo anche la responsabilità di condividere

le conoscenze, affinché diminuiscano gli eccessi di sfruttamento e si introduca il paradigma della Circular Economy, decisivo per garantire sostenibilità e un futuro al Pianeta e quindi alle prossime generazioni”. Il sistema ambiente dell’Italia ha raggiunto risultati di assoluto rilievo nella salvaguardia delle materie prime. Un esempio è il biometano, riferimento per la Circular Economy: si mira a produrne 8,5 miliardi di metri cubi l’anno entro il 2030, ovvero il 12% del fabbisogno di gas naturale. Traguardi possibili con una adeguata gestione dei rifiuti abbinata al know-how del settore. L’Italia è quarta al mondo (dopo Germania, Cina e Stati Uniti) per la produzione di biogas da agricoltura con una potenza elettrica installata di

oltre mille megawatt (2,4 miliardi di mc di gas naturale). Con Matteo Marzotto c’era anche il Professor Fabio Fava, membro della Direzione Generale Energia alla Commissione Europea e Presidente Comitato Scientifico di Ecomondo, il cui atteso intervento si è focalizzato sulle tematiche dell’economia a basso tenore di carbonio e circolare, fornendo un quadro internazionale su politiche e scenari. Ecomondo ha condiviso la sua attività di salone internazionale con vent’anni di esperienza, strumento fondamentale di business per le imprese della green economy e capaci di generare un sistema industriale italiano innovativo e competitivo, ora orientato all’economia circolare. Appuntamenti come quello di Astana si inserisco-

no nella strategia di Ecomondo da sempre attiva per la partecipazione di operatori e investitori stranieri a Rimini interessati ad incrementare il business in partnership con imprese italiane. Al workshop, moderato da Morena Diazzi (Direttore generale Attività produttive, commercio, turismo Regione Emilia-Romagna) sono intervenuti oltre a Matteo Marzotto e Fabio Fava, Palma Costi (Assessore alle attività produttive, piano energetico, economia verde Regione Emilia-Romagna), Daniele Tabarelli (Nomisma Energia), Giovanni Gaviano (Magneti Marelli) Antonino Genovese (Enea), Paolo Ghirelli (Camera di Commercio Italia – Kazakistan) e Alberto Sogni (Clust- ER Energia e Sviluppo Sostenibile).


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CON RICICLATV ECOMONDO È SEMPRE “ON AIR” La webTv racconta ogni giorno ciò che accade nei padiglioni e nelle sale conferenza della kermesse riminese Le telecamere di RiciclaTv tornano anche quest’anno fra i padiglioni di Ecomondo per raccontare i momenti salienti della sua XXI edizione. La webTv dedicata esclusivamente al mondo dei rifiuti, quest’anno, avrà una posizione d’eccezione, allestendo la propria redazione sul palcoscenico centrale da dove, in ogni momento della giornata, racconterà cosa sta accadendo all’interno della fiera, attraverso format innovativi. L’Italia è leader nel settore del riciclo eppure sono in pochi a saperlo. Diffondere la conoscenza

e la consapevolezza che il nostro Paese è sul podio europeo-mediterraneo in fatto di green e circular economy è la mission che ha ispirato, per il secondo anno consecutivo, il patto tra Ieg (Italian Exhibition Group) e RiciclaTv. “Comunicare l’ambiente e farlo con competenza, è un valore aggiunto per una manifestazione come Ecomondo, che rappresenta un appuntamento di riferimento nel panorama internazionale”, ha commentato a margine della firma, Giovanni Paone, editore della testata, “siamo onorati – ha aggiunto – di dare il nostro con-

tributo a quella che è la nuova ‘mission’ di tutti i soggetti che rendono possibile l’evento, e cioè diffondere il messaggio che il nostro Paese è trainante rispetto al resto d’Europa in fatto di innovazione e tecnologie; che l’Italia ha rivoluzionato il concetto stesso di rifiuto e che ha ormai rodato il motore della nuova economia mondiale, l’economia circolare”. RiciclaTv vi terrà costantemente aggiornati attraverso i propri canali (web e social) e quelli di Ecomondo, sia sul backstage della manifestazione, sia durante la kermesse, con un palinsesto ric-

co e animato da numerose novità editoriali. La giovane, ma oramai riconosciuta testata, è il primo web network interamente dedicato al mondo dei rifiuti, con un notiziario settimanale in diretta streaming, interviste e contenuti originali ed esclusivi, rubriche video dedicate alle novità normative e all’innovazione tecnologica ed un portale di approfondimento aggiornato quotidianamente. Un canale privilegiato dedicato alle imprese del settore ed alle sue relazioni con gli organi istituzionali. Tutte le info su www.riciclatv.tv


8.

FOTOVOLTAICO E ACCUMULO PROTAGONISTI DI KEY ENERGY Due nuovi spazi espositivi dedicati: Key Solar e Key Storage Le previsioni parlano chiaro: a breve ci sarà una rinnovata corsa agli impianti fotovoltaici con potenza inferiore ai 20 kW, quelli cioè installati sui tetti da privati o da piccole aziende e dotati di sistemi di accumulo. La nuova SEN, Strategia Energetica Nazionale, infatti, presentata dal ministro dello Sviluppo eco-

nomico Carlo Calenda e dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, prevede il sostegno e la promozione dei piccoli impianti di rinnovabili, specie quelli fotovoltaici, e il supporto all’autoconsumo. E proprio su di essi è focalizzato il ricco programma di convegni di Key Solar, il nuovo settore espo-

sitivo dedicato al fotovoltaico di Key Energy, e di Key Storage, dedicato all’accumulo dell’energia da fonti rinnovabili. I due nuovi spazi espositivi completano l’offerta di prodotti e soluzioni di Key Energy/Ecomondo nella cui cornice si svolgeranno anche Key Efficiency - dedicato alle tecnologie, ai si-

stemi e alle soluzioni per un uso intelligente delle risorse - e Key Wind, focalizzato sull’eolico e organizzato con il supporto di ANEV, l’Associazione Nazionale Energia del Vento. Spiega Gianni Silvestrini, presidente del Comitato Scientifico di Key Energy: “La presentazione in Parlamento della


.9 Strategia Energetica nazionale da parte del Ministro Calenda chiarisce lo sforzo che andrà compiuto per raggiungere gli obbiettivi climatici 2030. In particolare, sia la produzione eolica che quella solare dovranno raddoppiare per riuscire a soddisfare la metà della domanda elettrica del paese con le fonti rinnovabili. Nel settore del fotovoltaico questo significa che la potenza annua installata dovrà quadruplicarsi rispetto agli attuali livelli. Uno scenario che rende quanto mai importante la manifestazione Key Energy, che da tempo ospita alla Fiera di Rimini il comparto del vento e che da quest’anno vedrà un’area specifica per il fotovoltaico e per l’accumulo”. “È un nuovo settore, che evidenzia il grande interesse per il fotovoltaico e gli accumulatori”, ha commentato Patrizia Cecchi, Italian Shows Director di IEG in occasione della presentazione dei due nuovi spazi espositivi nell’aprile scorso. “Noi, che parliamo di economia circolare, non potevamo non aprire una finestra su un comparto così importante di business, di incontro, di affari, di approfondimenti. Le nuove opportunità oggi presentate mostrano grandi opportunità di sviluppo: Ecomondo, come sempre, le integra nel suo concetto di circular economy”. Dall’incontro di aprile è emerso che nel 2016, in Italia, le fonti rinnovabili hanno coperto circa un terzo dei consumi elettrici totali e il GSE prevede che il trend fotovoltaico si consoliderà in futuro, portando all’installazione di circa 1,5 GW al 2020. Secondo l’Osservatorio di Anie Rinnovabili, già l’anno scorso le installazioni fotovoltaiche hanno mantenuto buone performance: in totale si sono raggiunti 369 MW, con un aumento del 22% rispetto al 2015. In aumento anche il numero di unità di produzione connesse (+9%). La maggior parte delle installazioni risulta essere di tipo residenziale (potenza inferiore ai 20 kW) e terziario/PMI (fino a 100 kW). Nel mercato dello storage, invece, - è stato ricordato nel corso della presentazione - da qui al

2025 è stimato un volume d’affari di 150 milioni di euro. Per il 2016 si dovrebbe registrare la cifra record di 1,2 GW di capacità globale installata, con un aumento di 500 MW rispetto a un anno prima. Il mercato vale oggi 6 miliardi di euro, ma già nel 2020 dovrebbe superare i 15 miliardi. L’Europa conta 45 GW di installazioni su 170 globali (60 sono in Asia e 21 negli Usa) e anche l’Italia, tra i primi 10 Paesi al mondo con 7 GW. Per approfondire gli importanti settori di fotovoltaico e storage alla parte espositiva si accompagnerà, nel corso di Key Energy, una ricca serie di eventi. In particolare, sul fronte del solare, un convegno coordinato da Roberto Vigotti, Presidente di Res4Med, presenterà lo scenario internazionale segnalando le opportunità per le aziende. L’evento “Aggregare gli impianti, la nuova frontiera del fotovoltaico e accumulo” presentato da GB Zorzoli, presidente del Coordinamento FREE, analizzerà le interessanti nuove prospettive che si stanno aprendo; il convegno “Le opportunità dell’accumulo” delineerà gli scenari tecnici ed economici di questa tecnologia destinata a svolgere nei prossimi anni un ruolo decisivo. Un mercato destinato ad ampliarsi notevolmente è quello degli interventi sul parco fotovoltaico esistente. Il mercato, che già ora vede un giro d’affari di 950 milioni €/anno, si allargherà grazie al recente documento del GSE sul revamping, con soluzioni che verranno analizzate in un apposito convegno coordinato dal presidente di Italia Solare Paolo Rocco Viscontini. Infine, per una tecnologia come il fotovoltaico, destinata a svolgere un ruolo strategico, diventa fondamentale porsi il tema dell’innovazione e della produzione delle tecnologie: anche nel nostro Paese ci sono interessanti novità, che verranno presentate nel corso di un evento coordinato da Enea e Enel. All’indirizzo http://www.keyenergy.it/eventi/programma/seminari-e-convegni il programma con tutti gli appuntamenti.


10. mondo ambiente

INQUINAMENTO, SE TIRA UNA BRUTTA ARIA CE LO DICONO LE API Dal Trentino alla Sicilia venti arnie smascherano i metalli pesanti nell’ambiente Qual è il livello di inquinamento dell’aria che respiriamo? Parola alle api. Sì, perché nel loro miele possono essere ricercati metalli pesanti come piombo, cromo, nichel e cadmio. Se la particolarità di questi insetti è nota da tempo, la novità è che – proprio come dei piccoli laboratori a cielo aperto – ben venti arnie sono state posizionate dal Trentino alla Sicilia monitorando per tutta l’estate i livelli di inquinamento dell’aria. L’iniziativa, “Bee-Kaeser”, è stata lanciata a Bologna, grazie alla collaborazione tra la startup Beeing (una giovane impresa che è stata in Silicon Valley grazie ad un pro-

getto della Regione Emilia-Romagna), la multinazionale tedesca Kaeser compressori e l’azienda Lega Italy, una delle principali imprese del settore dell’apicoltura, con la collaborazione di docenti e ricercatori della facoltà di Agraria dell’Università di Bologna e Legambiente Emilia-Romagna. A Bologna, le arnie sono state installate nelle due sedi Kaeser e alle Serre dei Giardini Margherita. Le analisi saranno condotte da Claudio Porrini, ricercatore del dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Bologna. Per tutto il periodo estivo, i micro “laboratori” sono stati monito-

rati da apicoltori professionisti, che hanno raccolto il miele da analizzare per capire la qualità dell’aria. Le api, infatti, oltre a essere fondamentali per l’impollinazione (circa l’80% dei cibi che consumiamo esistono grazie a loro), sono anche dei bioindicatori naturali dell’inquinamento. “Questa sinergia è un esempio virtuoso. Un progetto che - ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi - assomma una serie di elementi di valore: la collaborazione tra una multinazionale e una startup di giovani che, tra l’altro, ha fatto l’esperienza promossa dalla Regi-

one in Silicon Valley e l’importanza del progetto dal punto di vista ambientale. La green economy qui non è soltanto nel prodotto o nel processo industriale ma nella cultura produttiva. Non è possibile avere una visione strategica dell’economia senza pensare alle persone, all’ambiente e al territorio dove le imprese sono inserite. Sostenibilità, benessere e qualità della vita incidono inevitabilmente sulla crescita e la produttività dell’intero sistema”. Il progetto ha avuto una rapida diffusione sui media, conquistando anche un articolo sull’edizione italiana del National Geographic.


mondo animali .11

MONDO PET, COS’È E COME SI CURA LA “SINDROME UROLOGICA FELINA” Una patologia molto dolorosa che può portare a gravi conseguenze La Sindrome Urologica Felina interessa le basse vie urinarie (vescica e uretra), e può colpire i gatti, senza distinzione di sesso, razza, età. Le cause e i sintomi della cosiddetta F.U.S. sono alquanto variabili. La sintomatologia è sicuramente più evidente e dolorosa nel gatto maschio (ostruzione uretrale) e meno frequente nelle femmine. Alcuni dei fattori predisponenti alla F.U.S. sono i calicivirus, gli herpesvirus, taluni batteri, lo stress, l’obesità. Si parla di “sindrome urologica felina” per indicare una serie di sintomi dovuti alla presenza di cistite e uretrite a eziologia sconosciuta, le cui manifestazioni cliniche riferite in genere dal proprietario sono: il gatto/a va spesso in cassetta ma fa poca pipì (pollachiuria); a volte urina con difficoltà (disuria) e an-

cora, “mi è parso di vedere qualche goccia di sangue (ematuria)”, per passare poi alla incontinenza o assenza di urinazione specie nel maschio (ostruzione uretrale). Sintomi che, specie se il gatto vive in casa vengono ben presto individuati da un proprietario attento e premuroso che si recherà dal medico veterinario senza indugiare. Purtroppo spesso avviene il contrario e il paziente alla visita presenta forte dolorabilità alla palpazione della vescica, depressione, disidratazione nausea e vomito. Che cosa succede in pratica? In vescica si formano dei cristalli che poi si organizzano in calcoli composti di fosfato di ammonio e di magnesio (struvite), o (più di rado) da urato di ammonio e xantina. La vescica funge da contenitore dell’urina e quindi dei calcoli che,

se non ancora organizzati possono essere espulsi (non sempre agevolmente) sotto forma di sabbia vescicale o renella attraverso l’uretra, piccolo condotto corto nella femmina ma molto più lungo nel maschio, dovendo attraversare il pene prima di convogliare l’urina all’esterno. S’intuisce come urinare in presenza di renella e/o calcoli in uretra, nel gatto maschio possa essere difficoltoso se non impossibile. Cosa fare allora? Sicuramente un’alimentazione sana, quindi povera di sodio, priva di cibi salati, zuccheri e altre diavolerie e un giusto apporto idrico utile alla diluizione delle sostanze in vescica, aiuta i nostri amici a prevenire tale patologia. Anche la quantità di cibo è importante: consigliamo di pesare il cibo da somministrare durante la giornata per evitare

uno dei fattori predisponenti la F.U.S. nel nostro felino. Detto questo sarà il veterinario a stabilire la terapia più adeguata preceduta da accertamenti diagnostici strumentali e di laboratorio. Non serve acquistare un mangime o iniziare una dieta se prima non si stabilisce la natura dei calcoli. Si tratta di una patologia che prevede trattamenti terapeutici diversi a seconda del suo stadio, che solo il medico veterinario può valutare. Concludendo: se l’atteggiamento del vostro micio vi porta a credere che ci possa essere un problema alle vie urinarie, non pensate “passerà” ma fatelo visitare perché di F.U.S. si può anche morire. Dott.ssa Carla Ricci Studio Veterinario Mi.Ma.Vet Milano Marittima


12. mondo agricoltura

MIGRAZIONI FORZATE, “UNA SOLUZIONE DALL’AGRICOLTURA SOSTENIBILE” I cambiamenti climatici saranno sempre più alla base dei fenomeni migratori di massa “Una persona al secondo nel mondo viene sfollata a causa dei disastri climatici”: è la cupa fotografia di FAO e IOM, che lanciano l’allarme su cambiamenti climatici e fenomeni migratori forzati. A mitigare il gravissimo problema potrebbe però contribuire l’agricoltura sostenibile, come ha affermato il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, durante un evento collaterale alla Conferenza biennale della FAO. Il Direttore Generale ha citato cifre che mostrano come, a partire dal 2008, disastri legati al clima e alle condizioni meteorologiche hanno causato uno sfollato al secondo una media di 26 milioni all’anno. Da Silva ha poi aggiunto che il fe-

nomeno è destinato a peggiorare nell’immediato futuro, con le zone rurali che fanno sempre più fatica a confrontarsi con un meteo sempre più caldo e con precipitazioni sempre più erratiche. “La soluzione a queste grandi sfide sta nel rafforzare le attività economiche nelle quali la maggior parte delle popolazioni rurali sono già coinvolte” ha affermato. “Anche se meno visibili rispetto a fenomeni climatici estremi come gli uragani, gli eventi meteorologici lenti legati ai cambiamenti climatici hanno un impatto maggiore nel lungo periodo” ha affermato William Lacy Swing, Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM)

citando il prosciugarsi del Lago Ciad negli ultimi 30 anni, che ha reso la zona un hot-spot di crisi alimentari. “Molti migranti proverranno dalle zone rurali, con un potenziale impatto profondo sulla produzione agricola e i prezzi alimentari”. La FAO e lo IOM hanno lanciato un appello esplicito perché si riconosca la migrazione sia le cause che il suo potenziale nelle politiche nazionali che prendono in considerazione i cambiamenti climatici e lo sviluppo rurale. Il ruolo dell’agricoltura Oltre l’80 per cento dei danni e delle perdite causate dalla siccità sono sostenute da allevamento e agricoltura, e questo sottolinea

come quest’ultima sia una delle vittime principali del cambiamento del clima. Altri impatti includono la degradazione del suolo, la scarsità d’acqua, l’esaurimento delle risorse naturali. Lo sviluppo agricolo e rurale devono essere parte integrante delle soluzioni alle sfide climatiche, soprattutto perché si ricollegano alla migrazione forzata, ha sottolineato Graziano da Silva. Servono investimenti in mezzi di sussistenza rurali resilienti, opportunità di impiego decenti - soprattutto per i giovani - e schemi di protezione sociale disegnati per tutelare le persone da shock e rischi - ha concluso.


mondo scoperte .13

CARESTIE E MALNUTRIZIONE? “UN BATTERIO” CI SALVERÀ Il fosforo è necessario per la crescita delle piante, ma le riserve si stanno esaurendo. Una nuova scoperta potrebbe aprire presto importanti scenari L’importanza del fosforo per lo sviluppo ottimale delle piante potrebbe diventare presto la chiave di volta per combattere le carestie e aumentare la produzione di cibo a livello mondiale, in particolare nei paesi africani. Un team internazionale, coordinato dalla professoressa Manuela Giovannetti dell’Università di Pisa e dal professore Iver Jakobsen dell’Università di Copenhagen, ha infatti scoperto il meccanismo attraverso il quale alcuni batteri benefici associati alle radici delle piante possono incrementare la crescita e l’assorbimento di fosforo già presente nel suolo. La ricerca, che ha riguardato in particolare le piante

di mais, è stata da poco pubblicata sulla rivista “Scientific Reports” del gruppo editoriale “Nature”. “Le piante sono affamate di fosforo, lo richiedono in grandi quantità per una crescita ottimale - spiega la dottoressa Monica Agnolucci del team pisano - infatti il fosforo è un componente strutturale di biomolecole coinvolte in processi metabolici chiave, come la fotosintesi, la sintesi di DNA, RNA e fosfolipidi, la respirazione e il trasferimento di energia”. “I risultati di questo studio dimostrano che alcuni dei microrganismi associati alle radici rappresentano una strategia vincente per lo sfruttamento e la mobiliz-

zazione del fosforo presente nel suolo” ha sottolineato Manuela Giovannetti, leader del gruppo dell’Ateneo pisano, “basti pensare che l’uso di fertilizzanti a base di fosforo è aumentato da 5 a 20 milioni di tonnellate dal 1961 al 2013 e che le riserve nel mondo si stanno esaurendo mentre la produzione di cibo, non solo in Italia, ma in tutta Europa, dipende totalmente dalle importazioni dai principali paesi produttori che sono Marocco, Cina e USA”. I ricercatori pisani hanno condotto gli esperimenti nei laboratori dell’Università di Copenhagen, attrezzati con strumenti molto sofisticati che, attraverso l’uso del

fosforo radioattivo, hanno permesso di seguire la dinamica di assorbimento di questo elemento da parte delle radici delle piante. “Questo studio è anche l’inizio di una proficua collaborazione scientifica sul tema dei biofertilizzanti e biostimolanti - conclude Manuela Giovannetti -. I nostri colleghi danesi sono entusiasti dei risultati ottenuti con i nostri i ceppi batterici e stiamo progettando nuove ricerche finalizzate a utilizzarli non solo per la crescita e la nutrizione delle piante ma anche per la produzione di alimenti vegetali ad alto valore salutistico”.


14. mondo salute

INTERNET, ECCO COSA PROVOCA NELL’ORGANISMO UN CONSUMO ECCESSIVO Studiati gli effetti sulla salute della dipendenza dal web È innegabile: internet è una risorsa preziosa di cui oggi pochi potrebbero fare a meno. Ma sempre più i ricercatori lanciano l’allarme sui rischi di dipendenza dalla rete, che oggi sono stati studiati con risultati importanti. Di grande interesse è una ricerca pubblicata recentemente su Plos One e riportata dall’Università degli Studi di Milano sul suo sito www.unimi. it: a 144 partecipanti dai 18 ai 33 anni sono state misurate frequenza cardiaca e pressione sanguigna prima e dopo una breve sessione di Internet, così come l’ansia percepita e la dipendenza dal mezzo. I risultati hanno mostrato un aumento dell’attivazione del sistema nervoso autonomo alla chiusura della sessione per coloro che utilizzavano il web in maniera problematica. Questo fenomeno si è accompagnato a un aumento delle sensazioni di ansia. Vicever-

sa, non ci sono stati cambiamenti per i partecipanti che non hanno segnalato problemi di utilizzo di Internet. Il coordinatore dello studio, il professor Phil Reed, dell’Università di Swansea (UK), ha dichiarato: “Sappiamo che le persone dipendenti da Internet esperiscono ansia quando si disconnettono, ma ora possiamo vedere che questi effetti psicologici sono accompagnati da effettivi cambiamenti fisiologici”. Per coloro che hanno evidenziato problemi nell’utilizzo del web - oltre il 40% del campione c’è stato un aumento medio del 3-4% della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna e in alcuni casi del doppio immediatamente dopo la disconnessione da Internet rispetto a prima di utilizzarlo. Anche se questo fenomeno non costituisce una minaccia

immediata alla vita, tali cambiamenti possono essere associati a sentimenti di ansia, e ad alterazioni del sistema ormonale che possono ridurre le risposte immunitarie. Lo studio ha anche suggerito che questi cambiamenti fisiologici e l’ansia portino ad uno stato di “astinenza” come in molte sostanze, quali l’alcool, la cannabis e l’eroina; stato che potrebbe essere responsabile della necessità per alcune persone di riconnettersi per ridurre queste sgradevoli sensazioni. Il professor Roberto Truzoli dell’Università di Milano ha aggiunto: “Se l’uso problematico di Internet risulti essere una dipendenza che implica effetti di astinenza fisiologici e psicologici o se sia più da riferirsi a compulsioni è un argomento da approfondire, ma questi risultati sembrano indicare che, per alcune persone, è molto pro-

babile che ci si trovi di fronte a una dipendenza”. Studi precedenti da parte di questo gruppo di ricerca e di altri gruppi hanno evidenziato un incremento a breve termine dell’ansia percepita subito dopo essersi disconnessi e un aumento a lungo termine di depressione e solitudine, nonché riduzioni della massa corticale e della funzione immunitaria. Secondo il professor Reed “Oggi c’è evidenza degli effetti negativi dell’uso eccessivo della rete sulla psicologia, sulla neurologia, e ora, in questo studio, sulla fisiologia. Quindi, sarebbe opportuno un atteggiamento più responsabile, nella commercializzazione dei mezzi di comunicazione digitali che permettono la connessione, da parte delle aziende - come si fa ad esempio per i farmaci”.


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UNA TASK FORCE CONTRO LA PLASTICA CHE AVVELENA IL MEDITERRANEO Si chiama MedSealitter, ecco come si muove

Secondo l’ultimo monitoraggio effettuato da Legambiente nel 2017, in Italia insistono in media 670 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia, di cui l’84% è costituito da plastica. Nel mare invece, le indagini effettuate da Goletta Verde attorno alle coste hanno rilevato una media di 58 rifiuti ogni chilometro quadrato e di questi il 96% è composto da plastiche, soprattutto da buste (16,2%) e materiale utilizzato nelle attività di pesca, come lenze, reti, cassette di polistirolo e bottiglie. Sono allarmanti i dati diffusi dall’Associazione ambientalista, che spiega come i microscopici pezzi originati dalla degradazione della plastica, non siano solo un problema ambientale ma anche sanitario, perché possono agire come vettore per il trasferimento di sostanze chimiche tossiche nella catena alimentare. “Il mare Mediterraneo - ha dichiarato la presidente nazionale

di Legambiente Rossella Muroni - è uno dei principali hot spot mondiali per biodiversità, ma è anche uno dei mari più inquinati del mondo e nonostante molte organizzazioni del Mediterraneo stiano lavorando su questo tema, non c’è ad oggi alcun protocollo comunemente accettato, che permetta di valutare l’inquinamento da rifiuti marini. Eppure parliamo di un fenomeno di rilevanza globale, che ha effetti devastanti non solo sulla biodiversità, ma anche sulla qualità delle acque e degli interi sistemi territoriali”. Per trovare una soluzione a questo problema è nato MedSealitter - progetto cofinanziato dal Programma europeo Interreg Med – grazie al quale parchi, associazioni, università e istituti di ricerca collaboreranno per tre anni per monitorare al meglio il Mediterraneo, indicare le criticità e i più

efficaci sistemi di contrasto. “In pratica - spiega Legambiente – si tratta di ottimizzare gli sforzi compiuti singolarmente dai diversi Stati con la messa a punto di strumenti di valutazione condivisi, protocolli comuni sui rifiuti in acqua e sui rischi per gli ecosistemi e la biodiversità”. Sono coinvolti nell’ambizioso progetto: Ispra, Università di Barcellona, Università di Valencia, Medasset e Hellenic Centre for Marine Research (Grecia), École Pratique des Haute Etudes e EcoOcean (Francia), Area marina protetta di Villasimius, Legambiente e Parco Nazionale delle 5 Terre, che è capofila del progetto. Ogni partner sta quindi mettendo a punto la proposta di protocollo per il settore o la “specie” di propria competenza: l’Università di Barcellona sta testando diversi tipi di drone con diverse tecno-

logie e telecamere, l’Università di Valencia sta facendo test per verificare l’attrezzatura e la modalità più adeguata per il monitoraggio da aereo; Legambiente e ISPRA stanno sperimentando strumentazioni, postazioni e capacità degli osservatori posti su Goletta verde e sui traghetti, mentre Hellenic Centre for Marine Research, École Pratique des Haute Etudes e EcoOcean stanno verificando modalità alternative per estrarre e studiare le microplastiche ingerite dai pesci. Sulla base dei risultati delle ricerche verranno poi stilate le linee guida da sperimentare a partire dal 2018 e sarà creato un network delle Aree marine protette (Amp), per la realizzazione di interventi integrati e condivisi che forniscano soluzioni efficaci per contenere l’impatto dei rifiuti marini sulla biodiversità.

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