BiosMag2012

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20005

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ISSN 2037-447X

Maggio 2012 mensile anno 3 numero 5

Cibo ed ecologia

a pag. 3

Lezioni di vita

a pag. 5

Passeggia che ti passa Diritto di pedalare

a pag. 7

a pag. 9

A misura di famiglia

a pag. 11

Mozziconi al bando a pag. 12

Elettro-inquinamento

a pag. 15

Legge di-vigna a pag. 17

Casalinghi ecologici

Senza fumo

a pag. 19

a pag. 23

Meglio fatto in casa

redazione.biosfera@edititalia.it

Una recente ricerca Istat sulla rilevazione delle forze di lavoro ci informa che nel nostro paese, rispetto a 10 anni fa, il numero delle casalinghe è calato quasi del 6% mentre cresce l’esercito dei casalinghi – attualmente a quota 63.000. Numeri esigui, se si valuta che le colleghe donne sono attualmente circa 4 milioni e 879 mila, ma significativo del fatto che – nella società italiana – qualcosa sta cambiando. Che sia per necessità, a causa dell’aumento della disoccupazione

maschile, o che sia per scelta -pare sia un fenomeno in ascesa quello per il quale i papà restano a “fare le torte” mentre le mamme si danno da fare in ufficio– qualcuno approfitta dell’opportunità per ripensare la propria vita, le proprie ambizioni e i propri affetti. Dunque gli italiani cominciano a guardare al mondo con uno sguardo diverso. Non più moda né pregiudizio, stiamo tutti riscoprendo la voglia di andare piano, recuperando il rap-

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porto con la natura e con i suoi ritmi, spesso ritornando alla vita di cortile e alle buone pratiche delle nostre nonne, accantonate e dimenticate a favore dalla fretta dei tempi moderni. Rinasce dalle ceneri dei cortili di un tempo l’idea del Cohousing, che accompagna ad un vivere eco sostenibile la condivisione di spazi, così come dalla necessità di utilizzare meno l’auto si afferma l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto per i pendolari. Si allarga la voglia

di prepararsi in casa cibo e persino detersivi, in rispetto della natura le cui risorse non sono illimitate, e di dare sempre maggior attenzione alle etichette degli alimenti che si comprano, che siano bio, come il vino di nuova generazione. Non è ancora un cambio di rotta epocale verso la consapevolezza della sostenibilità ma sicuramente le piccole scelte di ogni giorno aiutano a salvaguardare quel po’ di naturale e sano che resta in noi.

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IL PIACERE DELLA BICICLETTA “Il piacere della bicicletta è quello stesso della libertà, forse meglio di una liberazione andarsene ovunque, ad ogni momento, arrestandosi alla prima velleità di un capriccio, senza preoccupazioni come per un cavallo, senza servitù come in treno. La bicicletta siamo ancora noi , che vinciamo lo spazio e il tempo; stiamo in bilico e quindi nella indecisione di un giuoco colla tranquilla sicurezza di vincere; siamo soli senza nemmeno il contatto colla terra, che le nostre ruote sfiorano appena, quasi in balia del vento, contro il quale lottiamo come un uccello. Non è il viaggio o la sua economia nel compierlo che ci soddisfa, ma la facoltà appunto di interromperlo e di mutarlo, quella poesia istintiva di una improvvisazione spensierata, mentre una forza orgogliosa ci gonfia il cuore di sentirci così liberi. Domani la carrozzella automobile ci permetterà viaggi più rapidi e più lunghi, ma non saremo più né così liberi né così soli: la carrozzella non potrà identificarsi con noi come la bicicletta, non saranno le nostre gambe che muovono gli stantuffi, non sarà il nostro soffio che la spinge nelle salite. Seduti come in un treno non ci tornerà più l’illusione di essere giovani, correndo coll’impeto stesso della giovinezza; non avremo trionfato del vento, non ci saremo ritemprati nella fatica al sol; ma la nuova macchina c’imporrà le preoccupazioni dei propri guasti non riparabili al momento, c’impedirà di sognare, perché non potremo più guidarla istintivamente, e ci darà il senso doloroso del limite, appunto perché separata da noi, sospinta da una forza che non può fondersi colla nostra”.. Alfredo Oriani


agricoltura biologica .3

Eco and Food a Ferrara Sensibilizzare e diffondere la cultura dell’ eco sostenibilità Dall’11 al 13 maggio 2012, a Ferrara, nella splendida cornice del Chiostro di San Paolo avrà luogo la prima edizione di “Eco & Food”, un festival che vuole essere una finestra (aperta a tutti, sia ai curiosi ancora indecisi come agli utenti già esperti) dalla quale sbirciare per comprendere ed avvicinarsi a quello che è uno stile di vita di una comunità che cresce di giorno in giorno, dandosi suggerimenti, indicazioni e nuove idee. Con un programma ricco di dibattiti, concerti, letture, si presenta alla sua prima edizione con l’obiettivo di abbracciare il tema della sostenibilità a tutto tondo. Durante i tre pomeriggi e le tre serate, dunque, si parlerà di alimentazione, di energia, di rifiuti e riciclo, di mobilità sostenibile, di approccio “green” allo sport ed alla vita in famiglia: grazie alle numerose collaborazioni è stato possibile incasellare tantissimi ap-

puntamenti di alto livello qualitativo. Venerdì 11 il focus sarà incentrato sulle problematiche alimentari e sulle produzioni a km zero e biologiche, con la diretta partecipazione di AIC (Associazione Italiana Celiachia), Coldiretti, Fattorie Estensi e ANT. Verrà presentato, poi, “Il Libro Nero dello Spreco” (Segrè/Falasconi Ed.Ambiente) che analizza la filiera agroalimentare ed elabora una stima degli sperperi. Parallelamente, in collaborazione con la Fondazione dei Geometri Ferraresi, si svilupperà un seminario tecnico sull’edilizia sostenibile, riservato ai geometri. A concludere la serata concerto tributo a Fabrizio De Andrè. Sabato 12, l’appuntamento si aprirà con uno sguardo alle energie rinnovabili ed al risparmio energetico, a cura di EnerCooperattiva, per poi seguire con i dati di “Ambiente Italia 12”, il rapporto redatto da Legambiente sulla situazione ambientale (in particolare riferimento a quella idrica) in Italia. Sarà inoltre ospitata una realtà interessante ed in continua espansione come quella del “Cohousing”, attra-

verso l’esperienza dell’Associazione Solidaria. Riflettori puntati poi sul documentario di Emilio Casalini, per Report Rai, dal titolo “Spazzatour”, sui percorsi non virtuosi dei nostri rifiuti. La visione sarà precedute da un intervento curato dal progetto “Anch’Io Pc”, sul riuso e ri-utilizzo delle componenti hardware dei computers, di difficile smaltimento ed eliminazione. Per concludere, Domenica 13, iscrizioni aperte per due particolari Laboratori: Cucina Naturale e Orto Urbano (piccole tecniche di ortocultura metropolitane), sullo sfondo di una grande staffetta eco-sostenibile in sella a biciclette elettriche, organizzata da Uisp Ferrara.

Spazio anche per le famiglie, con un corner-bimbi curato dalle educatrici de “Campo delle Fragole” e con un dibattito sugli spazi per il gioco nelle nostre città, sviluppato da Arci Ragazzi. Non poteva mancare, poi, la presenza del movimento Ferrara In Transizione, promotore su Ferrara, fra l’altro, del nuovo progetto di mobilità sostenibile “Jungo”. Grande show, infine, con il concerto unplugged de “La Coska”, in un set insolitamente “consapevole e sostenibile” e la creazione di un punto ristoro tematico e “c o n s a p evo l e ” , rappresenterà poi la vera novità per un festival p reva l e n t e m e n te di interventi e dibattiti, aperto tutte e tre le sere oltre la domenica a pranzo.

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biodiversità .5

Naturale apprendimento La mancanza di stimoli provenienti dalla natura, crea degli scompensi nelle strategie di apprendimento. “Una nonna premurosa regala al suo nipotino di sei anni una tartarughina da acquario: il bimbo la osserva nel terrario incuriosito, poi l’accarezza e alla fine la prende in mano. La volta a pancia in su, la riguarda da ogni lato, la sbatacchia e chiede alla nonna: Dove si mette la batteria?” I pedagogisti la raccontano come storiella-tipo ad ogni convegno sui nuovi processi di apprendimento ma questa è la semplificazione di un fatto scientificamente riscontrato: la maggior parte dei nostri figli e nipoti non ha contatti con la natura, non ha mai visto un animale da cortile da vicino, mai accarezzato un cavallo. Viviamo in un società tecnologica dove ogni informazione, oggetto e persona è

raggiungibile in tempi rapidissimi ma abbiamo perso ogni riferimento verso la terra che ci ospita ed i bambini ne pagano le più dure conseguenze. Uno studio internazionale ha dimostrato infatti che un “deficit di natura”, cioè la mancanza di stimoli provenienti dalla natura, crea degli scompensi nelle strategie di apprendimento ed anche in alcuni aspetti psicologici ed emozionali. L’antropologa francese Noemi Paymal, che studia questo fenomeno in 33 paesi, ha cominciato ad osservare -a partire dal 2001- i bambini dell’Equador, del Perù e del Messico, spostando poi le sue ricerche negli altri continenti. Secondo le sue rilevazioni, i bambini sottoposti ai suoi studi utilizzano l’emisfero destro del cervello, deputato alla creatività e al movimento, rendendoli più creativi e rapidi nei movimenti rispetto alle generazioni precedenti perché il loro sistema nervoso risulta modificato: la loro è un’intelligenza multipla, capace di gestire un certo numero di attività diverse contemporaneamente e per-

sino il loro metabolismo è più veloce e questo accade in conseguenza agli stimoli che arrivano dal mondo esterno e dall’uso delle tecnologie già dalla primissima infanzia. La studiosa francese ha anche rilevato anche una diffusa tendenza a resistere all’autorità, e quindi a disobbedire agli ordini. Probabilmente i disagi dei bambini “moderni” nascono dal fatto che i genitori e in genere gli adulti che li circondano non sono preparati né a riconoscere né a gestire queste forme di intelligenza diversa. Occorrerebbe anche permettere ai bambini di conoscere la calma interiore e questo lo si può fare solo cercando di rimettersi in sintonia con la natura. Le teorie della dottoressa Paymal attualmente sono molto apprezzate e nell’ottica di riavvicinare le nuove generazioni ai ritmi più lenti della natura si stanno

moltiplicando anche nel nostro paese le Fattorie Didattiche, vere e proprie fattorie strutturate per le esigenze di ospiti speciali come i bambini: passeggiate nei campi, piccoli lavori all’aria aperta, la cura lenta e metodica di animali da cortile danno a questi bimbi la possibilità di recuperare il contatto con la natura ed i suoi ritmi, esercitando quelle forme di intelligenza “lenta” che, sulle loro capacità intellettive, apportano i benefici di un “massaggio tonificante”. In Emilia-Romagna già nel 1999 è nata l’iniziativa “Fattorie Didattiche”, nell’ambito del progetto “Fattorie Aperte” promosso dall’Assessorato Agricoltura della Regione EmiliaRomagna in collaborazione con le Province emiliano-romagnole. Le fattorie didattiche presenti sul territorio ospitano annualmente circa 5.000 classi e gruppi in visita per un totale di 110.000 ragazzi e adulti.

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muoversi .7

Curare camminando Proposte per i primi week-end di primavera Non è solo la nuova mania dei vip: così come Viggo Mortensen a Kate Winslett hanno scoperto che camminare nella natura, la più incontaminata possibile, regala loro una grande disponibilità mentale che li aiuta a concentrarsi su copioni e personaggi, anche i comuni mortali cominciano a vedere nella forma di movimento più antica ed economica del mondo -il camminare, appunto- come uno strumento di benessere. Andare a piedi per boschi e scogliere, senza alcuna pretesa agonistica, è un’arte che aiuta a ritrovare se stessi, a riscoprire i sensi, riequilibrando corpo e psiche. I medici sostengono che anche solo mezz’ora di camminata al giorno aiuta a vivere meglio e che in certi casi favorisca persino il decorso di alcune malattie. Che siate o no in convalescenza, una

passeggiata in compagnia alla scoperta delle Cascate dell’Acquacheta – nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi - che al risveglio della primavera manifestano tutta la loro potenza, non può che farvi del bene. Le Cascate dell’Acquacheta sono esattamente al confine tra la Toscana e l’Emilia Romagna e possono essere raggiunte da entrambi i versanti. Sicuramente il percorso più breve e più semplice è quello che parte in Romagna e precisamente dal paese di San Benedetto in Alpe (485m sul livello del mare). Dall’abitato di San Benedetto in Alpe si può dunque iniziare una passeggiata corroborante, che porti al corpo e alla mente il benessere necessario ad affrontare gli impegni quotidiani. Il percorso ha inizio dal sentiero che dal primo tornante della strada che da San Benedetto conduce a Marradi. Questo sentiero è facilmente percorribile, abbastanza largo e ben segnalato. Il primo tratto è lungo circa 2 Km

ed è molto agevole, senza particolari pendenze; il tracciato segue dall’alto il corso del torrente Acquacheta fino al fosso del Sasso Bianco, che si attraversa passando su di ponticello in legno. Si prosegue velocemente fino a Ca’ del Rospo, un piccolo fabbricato ad uso agricolo ristrutturato ed immerso nel verde, sul cui piazzale si trova a disposizione dei passanti un tavolo di legno, proprio sulla sponda del torrente – magari per concedersi una pausa rilassante approfittando dello sciabordio dell’acqua. Da Ca’ del Rospo si inizia a salire in mezzo al bosco, e da qui alcuni tratti presentano pendenze note- v o l i , fino a raggiungere un tratto scoperto dalla

vegetazione che prosegue per alcune centinaia di metri in falsopiano, per tornare ancora in mezzo al bosco e giungere al molino dei Romiti con una breve ma ripida discesa. Poco dopo il molino inizia un tratto breve ma molto duro che conduce al belvedere, posto di fronte alla cascata dell’Acquacheta. Una breve discesa porta sul greto del torrente, ai margini di un’altra bella cascata formata dal fosso Ca’ del Vento. Attraversato il torrente, guadandolo sulle pietre, il sentiero prosegue con un’erta salita sulla sponda opposta. In 200 mt. di mulattiera si raggiunge la piana dei Romiti a 734 metri. Procedendo a sinistra si raggiungono in pochi metri i ruderi dell’eremo dell’Abbazia di San Benedetto, della quale racconta Dante Alighieri nei versi del XVI canto dell’Inferno.


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eco-lifestyle .9

Città per i ciclisti Da una campagna web al paesaggio urbano Partita dai social network – FB e Twitter – l’iniziativa City for Cycling è arrivata fino gli onori della cronaca del NY Times e, tradotta come “Salviamo i ciclisti”, raccoglie molte adesioni anche qui da noi. In Inghilterra voleva essere il monito dei cittadini alle amministrazioni affinchè si creassero nuove regole della strada a tutela di quanti usano al bicicletta come mezzo di trasporto abituale – sopratutto in città. Le “Otto Regole” sono dunque diventate una sorta di manifesto programmatico per i ciclisti che, sempre più numerosi, non intendono soccombere al vuoto normativo in fatto di mobilità sostenibile.

Le direttive indicate dal Times, sebbene piuttosto ambiziose, hanno il pregio di individuare quelle criticità presenti in tutte le città del mondo, quantomeno quelle più grandi e caotiche. La prima norma vede protagonisti gli autoarticolati: entrando in un centro urbano devono essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le loro ruote. Il secondo insegnamento obbliga le amministrazioni a dotare di semafori e specchi dedicati ai ciclisti i 500 incroci più pericolosi del paese. Secondo il giornale ci sarebbe inoltre bisogno di un monitoraggio costante del numero dei ciclisti presenti sul territorio e del numero degli incidenti che li vedono coinvolti. La quarta indicazione prevede che il 2% del budget

otto comandamenti per le due ruote

delle società di gestione autostradale debba essere investito per la creazione di piste ciclabili di nuova generazione, mentre la quinta fa della sicurezza di ciclisti e autisti un argomento di formazione e valutazione nei test di guida. La sesta regola vuole che nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili si abbassino i limiti di velocità ai 30 km/h. La settima dice che i privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili, mentre l’ultima norma appare molto sensata e realizzabile prima di ogni altra: ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme. Nel nostro paese è il 21,3% della popolazione ad usare la bici occasionalmente e il 14% la impiega almeno 3-4 volte a settimana. Con la crisi economica e il caro-benzina molti hanno optato per lasciare a casa l’auto e muoversi in città in bici. Secondo statistiche e proiezioni il numero dei

ciclisti “abitudinari” è in aumento costante, ciò nonostante sono 2.556 le vittime a due ruote della strada negli ultimi dieci anni. In Emila Romagna, terra felice per i velocipedi, tradizionalmente numerosi e forse per questo meglio tutelati che altrove, tutte le province hanno aderito alla campagna “Salviamo i ciclisti”. A Bologna, dallo scorso febbraio, Palazzo D’Accursio ha messo in campo due figure dedicate alla promozione dell’uso delle due ruote ecologiche in città e della sicurezza dei ciclisti: il Commissario della ciclabilità e la Consulta Comunale della bici. Nelle delibere di giunta è inoltre stato stabilito, tra l’altro, di sostenere la proposta di legge già depositata in Parlamento intitolata “Interventi per lo sviluppo e la tutela della mobilità ciclistica”, che recepisce i principali obiettivi del movimento “City for Cycling”. Per i ciclisti non è ancora giunto il momento di festeggiare ma, almeno, qualcosa si muove per il verso giusto.



bioarchitettura .11

Coabitare in Emilia Romagna Presentato a Ferrara il primo progetto di CoHousing sul territorio. Dopo le esperienze di Faenza e Bologna, anche Ferrara entra nel circuito del Cohousing grazie al progetto dell’Associazione Solidaria, nata nel 2009, il cui slogan è “Vivere in cohousing significa migliorare la qualità della tua vita”. Solidaria si occupa di promozione del cohousing ma anche di informazione e sensibilizzazione per uno stile di vita sostenibile, per le persone, le comunità e l’ambiente con la collaborazione del gruppo Ferrara Città di Transizione. Il progetto è stato presentato a Ferrara alla fine dello scorso marzo in una interessante giornata di confronto intitolata “Vicini di casa, Vicini di vita”. L’idea del cohousing a Ferrara è nata dall’esigenza di cinque famiglie

di ricreare uno spazio sociale fatto a misura d’uomo. Cohousing è un termine inglese che può essere tradotto come “condominio solidale” e che vede delle famiglie, in genere da un minimo di 5 ad un massimo di 40, che si stabiliscono in una zona dove, pur abitando ognuno nella propria casa, si dispone di spazi comuni che facilitino lo sviluppo dei rapporti di amicizia e comunità. Questa comunità, quindi, condivide incombenze (fare la spesa o accompagnare i bambini a scuola, per esempio), divide le spese, coltiva il suo orto e se può produce la sua energia. Non “una comune”, tipo il modello degli anni settanta, ma una comunità estremamente moderna ed evoluta che si muove attorno ad un “cortile”. “Quando eravamo noi bambini si stava in cortile a giocare per ore e le donne si sedevano in cortile a fare filò, in cortile passava la vita di una piccola comunità e lì si trovava calore e conforto, ma anche confronto – ha ricordato uno degli intervenuti alla

presentazione – e secondo noi, l’idea del co-housing tende a ricostruire un po’ questa realtà dimenticata, rispondendo al tempo stesso alle criticità della nostra epoca”. A Ferrara il progetto del Cohousing de Il Duchino è ambizioso: la struttura è a pochi chilometri dalla città ed è in fase di ristrutturazione, proprio per essere utilizzata come ambito del Cohousing, comprende una casa colonica, un forno, un fienile ed è circondata da 11.000 mq di verde. Una volta ristrutturata potrà ospitare 17 famiglie e queste avranno a loro disposizione appartamenti di classe energetica A, 250 mq di spazi interni condivisi, un orto di 7.000 mq, una tartufaia, spazi verdi alberati, molti angoli gioco per bambini e panchine disseminate ovunque. Alla giornata di lavoro sul cohousing hanno partecipato in

tanti, incluse le rappresentanze delle diverse realtà di condominio solidale in Italia e la percezione che è arrivata a chi non è un cohouser è che le persone che aderiscono a questi progetti siano più serene di quanti vivono nei condomini “normali”. Una delle partecipanti ha chiesto all’assemblea “In quanti fra di voi conoscono i nomi propri di tutte le persone che vivono nel vostro stabile?” e nessuno ha alzato la mano. “Io ed i miei tre figli conosciamo il nome, il cognome e le date dei compleanni di tutti i nostri cohousers perché viviamo insieme e ci ritroviamo assieme per gli eventi fausti e quelli nefasti, come le famiglie allargate che popolavano il nostro territorio rurale sessant’anni fa. Noi non la viviamo come una regressione ma come una grande opportunità di crescita sociale e personale. Provare per credere”.


l’intervista 12.

Anche chi fuma la preferisce Intervista a Rossella Zadro, Assessore di Ferrara all’Ambiente Non è una VIP, non è una star del cinema né della musica ma di sicuro è una donna che sa il fatto suo e ha le idee chiare su come cambiare la città. Prendendo le parti delle famiglie, del verde e del benessere, per sviluppare insieme l’idea di città sostenibile, ha dato il via alla metà del mese di marzo scorso alla campagna di informazione e sensibilizzazione “Ferrara piace pulita anche a chi fuma”. D: “Una campagna contro l’ab-

bandono dei mozziconi di sigaretta. Un argomento singolare, non trova?” R: “L’idea di questa campagna di comunicazione e sensibilizzazione si origina dall’esigenza di preservare la bellezza e la vivibilità della nostra città, sia per i residenti che per i turisti. I mozziconi di sigaretta costituiscono il rifiuto statisticamente più abbandonato ed anche il più tossico e dannoso per la città.” In effetti i mozziconi di sigaretta impiegano circa cinque anni per degradarsi e si infilano dappertutto, prediligendo gli interstizi dei sanpietrini nelle vie del centro: una immagine di degrado in una città per la quale piaz-

ze e giardini sono invece dei salotti pubblici. D: “In cosa si realizza il progetto?” R: “Il progetto della campagna “Ferrara pulita piace anche a chi fuma” ha coinvolto, e tuttora coinvolge, oltre il Comune di Ferrara e la Provincia, diversi soggetti fra i quali Hera, ATO6 ed il Corpo di Polizia Municipale e si realizza in tre fasi distinte. Nella prima vi è stata una campagna affissione di manifesti positivi e colorati, assieme alla distribuzione di volantini in tutta la città, nonché la creazione di una pagina di informazione sul sito del Comune di Ferrara. Il secondo passo è stato quello di organizzare – in

collaborazione con gli esercenti dei negozi di tabacchi – una giornata di distribuzione gratuita di “porta mozziconi” tascabili e da borsetta, in modo che chiunque possa fumare all’aperto ed avere sempre un posacenere a portata di mano. La terza fase sta impegnando diverse forze, perché è desiderio dell’amministrazione che la città di Ferrara, in particolar modo il centro storico, sia dotata di più cestini per i rifiuti dedicati ai fumatori: questa operazione comporta uno studio di fattibilità perché, in una città Patrimonio Unesco come Ferrara, anche i cestini devono essere un elemento di arredo urbano e quindi le proposte vanno valutate con attenzione.”


l’intervista

APPUNTAMENTI

...senza cicche D: “Secondo lei, i cittadini come hanno interpretato il messaggio dei cartelloni pubblicitari e dell’intera campagna? R:“Questa campagna di comunicazione vuole essere un invito per i fumatori, ma anche per chi non ha quest’abitudine, di rispettare la propria città attraverso dei piccoli gesti, piccole attenzioni che ne definiscano la buona educazione: tenere in mano il mozzicone della sigaretta, come un fazzolettino di carta, e gettarlo

negli appositi raccoglitori presenti nelle strade. Il modello di comportamento dei cittadini diventa fondamentale per la salvaguardia del vivere civile. Quindi credo che – a parte quella fascia di inguaribili scontenti – i cittadini abbiano apprezzato, soprattutto perché a fronte della campagna in tanti hanno segnalato le zone critiche, aiutandoci in maniera positiva a tenerle pulite e sgombre dai mozziconi. Un buon segno di cooperazione fra il cittadino e l’amministratore”.

Promuove abitudini rispettose

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Impariamo a muoverci meglio Venerdì 4 maggio 2012 dalle 10:00 alle 18:00

Sala Borsa, piazza Nettuno 3 - Bologna “Impariamo a muoverci meglio. Dalla pianificazione ai progetti regionali a favore della mobilità sostenibile”, è il tema dell’iniziativa promossa dalla Regione Emilia Romagna il 4 maggio nell’ambito del Green Social Festival (Bologna, 2-5 maggio).Due le sessioni di lavoro. La prima, nella mattinata, è in programma alla Sala Borsa e sarà dedicata a “Il nuovo Piano regionale integrato dei trasporti (PRIT) 2020”; la seconda, nel pomeriggio al Museo Medioevale, ai “Progetti regionali a favore della mobilità sostenibile”.

StraBObike in trasferta

Domenica 6 maggio 2012 dalle 8:15 alle 19:00

c/o Parcheggio Villa Angeletti di Via Carracci In occasione della “Giornata Nazionale della Bicicletta” si tiene la terza edizione di “StraBObike”. Attraversando in assoluta tranquillità una interessante porzione della “bassa”, lungo ciclabili e strade minori in poche ore giungeremo da Bologna a Ferrara, la “Città delle biciclette”, una delle realtà più concrete in tema di mobilità ciclabile di tutta l’Europa. Girovagheremo liberamente sulla sommità della cinta muraria e nel Centro Storico dichiarato patrimonio mondiale dell!umanità dall’UNESCO nel 1995 quale “mirabile esempio di città progettata nel Rinascimento, che conserva il suo centro storico intatto e che esprime canoni di pianificazione urbana che hanno avuto una profonda influenza per lo sviluppo dell’urbanistica nei secoli seguenti”. L’itinerario ci impegnerà per tutta la mattinata nel raggiungimento di Ferrara mentre, nel pomeriggio dopo un lauto ristoro a cura di Sportlab presso uno storico parco cittadino, visiteremo il Centro Medioevale (ciclabile) e successivamente percorreremo tutto il percorso dell’ampia cinta di mura difensive medioevali della città. Possibilità di noleggio bicicletta con sostituzione in caso di guasto, per tutta la durata dell’iniziativa, comprese consegna e ritiro, al costo di 15 euro previa prenotazione Sportlab, via di Corticella 189, Tel: 051 325042 - 3479027712 Per Info e Prenotazioni: Tel. 333-6518844 info@citysportstours.com o www.citysportstours.com


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inquinamento .15

Una nuvola elettronica Elettrosmog tra favole metropolitane e informazioni incomplete Siamo circondati da cellulari, cordless, wi-fi, bluetooth, chiavette, forni a microonde -riusciamo a connetterci con il resto del mondo con un solo gesto e spesso siamo connessi senza nemmeno saperlo: ma tutte le onde che attraversano il nostro spazio hanno o meno incidenza sulla nostra salute? È attuale parlare di elettrosmog? Se fino a pochi anni fa il problema appariva alle persone come una scellerata lotta ai telefoni cellulari oggi la visione è fortunatamente diventata più ampia... ma non rassicurante. Nonostante i moniti dei medici all’uso appropriato delle apparecchiature elettroniche, siamo ormai così naturalizzati al loro utilizzo da impie-

garle senza particolare criterio. L’abitudine ha preso il sopravvento e molti di noi, per comodità, hanno accantonato i timori sensati di un tempo. Eppure quella sulle microonde artificiali, prodotte dall’uomo, è una storia che, se ascoltata senza pregiudizi, può aiutarci a utilizzare la tecnologia con maggiore senso di responsabilità, consapevolezza e attenzione alla nostra salute e a quella dei nostri figli. Degli effetti che le radiazioni elettromagnetiche hanno sulla salute si discute e si scrive da anni, ma la comunità scientifica fatica a prendere posizioni nette. Probabilmente a causa dell’applicazione diffusa e del business altamente redditizio si fatica ad affrontare la questione in maniera assolutamente oggettiva e senza pregiudizi. Non tutti gli studi pubblicati sono esenti da conflitti di interesse. In questa parte di mondo viviamo immersi giorno e notte in una nuvola elettronica: telefoni cellulari (secondo l’International Telecommunications

Union, nel mondo sono attivi 5 miliardi di apparecchi mobili, oltre la metà dei quali utilizzati da bambini o giovani adulti), ripetitori per garantirne il funzionamento, telefoni cordless (più di 2 miliardi nel mondo), tecnologie wireless (cioè che non utilizzano fili ma antenne che diffondono microonde negli ambienti), e forni a microonde. I primi studi condotti sulle conseguenze dell’immersione costante dell’organismo umano nel mare delle onde elettromagnetiche artificiali si concentravano sull’effetto termico di breve periodo. Ma tale approccio porta a conclusioni errate in quanto le condizioni degli esperimenti non hanno un reale riscontro nella vita di tutti i giorni. Infatti, per raggiungere con le microonde un surriscaldamento tale da indurre danni, occorrerebbe un’esposizione

considerevole. Gli effetti più subdoli sono quelli non termici, «che gran parte della comunità scientifica continua a negare, ma che esistono» come testimonia il dottor Francesco Imbesi del Centro tutela consumatori utenti dell’Alto Adige, che da anni si batte per fare chiarezza sull’argomento. Come dobbiamo comportarci viste le numerose contraddizioni tra gli studi condotti in tutto il mondo? La domanda è pertinente e i riflettori puntati sul problema ci inducono alla prudenza. Mentre ci teniamo informati, in attesa di studi definitivi, prendiamo le giuste distanze da elettrodomestici, telefoni e sistemi di collegamento a internet senza fili, tanto a casa quanto al lavoro. Ma, soprattutto, nelle ore di sonno lasciamo spazio ai sogni tenendo spente apparecchiature non necessarie.

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agricoltura biologica .17

Regolamento Di-Vino Il prodotto della vite bio ha la sua legge Dopo un’attesa durata più di vent’anni è nato il vino biologico europeo. Da febbraio per legge il marchio bio potrà essere applicato al vino come prodotto finale. Secondo il nuovo regolamento, applicabile a partire dalla vendemmia 2012 (ma valevole anche per annate precedenti), i viticoltori biologici potranno usare il termine “vino biologico” in etichetta, oltre al logo biologico dell’UE e al nume-

ro di codice del competente organismo di certificazione. Il vino di uve biologiche, da tempo presente sul mercato, mancava di una normativa che ne riconoscesse le caratteristiche per tutto il processo di vinificazione. In parole povere la nuova norma ha introdotto una definizione tecnica di “vino biologico”. Il marchio bio potrà essere applicato al vino come prodotto finale, con parametri che stabiliscono le soglie massime di solfiti e trattamenti. Per il vino rosso il livello massimo di solfito sarà di 100 mg per litro contro i 150 per il vino convenzionale; 150 mg al litro per il vino bianco/rosé a fronte dei 200 di quello comune. Qualche compromesso è stato

Finalmente il logo europeo

del biologico

accettato per accontentare i numerosi paesi coinvolti: per i vini francesi è prevista una deroga sulla percentuale di solfiti, mentre restano vietati per tutti l’acido sorbico e la desolforazione. Per i solfiti, inclusi quelli naturali, è stata fissata anche una soglia minima, non inferiore a 30-35 mg per litro. In passato esistevano certificazioni di iniziativa privata che fissavano precisi parametri per la vinificazione. La nuova legge ha reso possibile l’adozione di criteri comuni e omogenei. Vengono fissate pratiche enologiche e sostanze ammesse secondo una norma della Wine Common Market Organisation. “Il testo non è propriamente quello proposto dal bio italiano, ma finalmente siamo arrivati al marchio biologico europeo anche sul vino” è il commento del comitato scientifico di Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica). Con questo passaggio il mondo

dell’agricoltura biologica europea ha colmato l’ultima grande lacuna dal punto di vista agricolo. Le aziende del settore possono ora posizionarsi correttamente sul mercato internazionale: possibilità che gli operatori in Usa, Cile, Australia e Sud Africa già vantavano. Ora non resta che osservare le regole e, data la difficoltà dei controlli, il rischio è di ritrovarsi con un’etichetta che non avvolge un prodotto effettivamente più salutare. Sul nostro territorio sono numerose le aziende che possono beneficiare dell’etichetta bio secondo le nuove normative, meritandosi un intero padiglione dedicato espressamente ai vini provenienti da agricoltura biologica e biodinamica al Vinitaly di Verona, svoltosi alla fine del marzo scorso. Più di 100 le aziende italiane presenti a fianco di una quindicina di case vinicole francesi.


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Il pulito ripulito Rivelati i segreti dei maschi italiani per mantenere lindi e pinti la casa, il giardino, i bambini e, ovviamente, l’auto. Tutto questo nel nuovo libro dell’Associazione Casalinghi Italiani di Lucca “Pulire al naturale”. Un gruppo di uomini di casa illuminati e fortemente motivati a stabilire una buona prassi nella diffusione dell’utilizzo di sostanze naturali per le pulizie ha messo su carta le ricette che portano alla scoperta delle alternative più efficaci e sicure per le pulizie domestiche, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute. Il libro è infatti nato dalla necessità di aiutare

i consumatori a difendersi dall’aggressione chimica di detersivi, spray, deodoranti e biocidi responsabili dell’inquinamento indoor, una delle maggiori cause delle alterazioni del nostro sistema immunitario, con conseguenti sensibilizzazioni ad allergie e intolleranze. Il libro fornisce dati precisi su usi e costumi italiani in fatto di detersivi: la media pro capite in città supera i 25 chili di prodotti per le pulizie domestiche. La maggior parte di questi -circa 12/13 chili- è per il bucato: secondo le statistiche siamo i primi in Europa e nel mondo, contro gli 8 chili degli austriaci e i 4 degli scandinavi. Nelle case italiane si trovano normalmente una ventina di diversi prodotti per lavare, il doppio di quelli reperibili in quelle dei concittadini europei. Come se non bastasse la propensione italiana ad utilizzare quantità eccessive di

detergenti, i produttori di detersivi industriali tendono a proporre ai consumatori prodotti sempre più aggressivi, che assicurano una pulizia profonda e rapida ma che, a causa della formula “senza risciacquo”, vengono a contatto con la nostra pelle e le mucose respiratorie, rendendole giorno dopo giorno più vulnerabili. L’inquinamento domestico della singola famiglia forse non è fra i principali responsabili degli squilibri naturali, ma è sicuramente fattore scatenante le alterazioni del

nostro sistema immunitario, dalle sensibilizzazioni alle allergie e intolleranze. Alcuni disturbi della salute sono dovuti ai detersivi che abbiamo in casa. Esistono i detersivi biologici, ma i prezzi alti spaventano. Gli autori del libro, invece, hanno riscoperto e vagliato modi ormai in disuso o inconsueti di detergere, hanno sperimentato nuove formule e sono arrivati ad una vastissima gamma di prodotti “fai da te” che possono essere auto-prodotti con pochi ingredienti base: limone, aceto, bicarbonato e oli essenziali - semplici ed economici, che quindi fanno bene al portafogli e alla natura.

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DOMANDA DI PARTECIPAZIONE - 13 maggio 2012 (da far pervenire entro e non oltre il 7 maggio 2012) Il sottoscritto il

nato a residente a

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ALLEGO DOCUMENTO DI IDENTITÀ VALIDO

in data di poter aderire alla Vostra iniziativa “scambio/vendita di proprietà” che si terrà c/o Il Parcheggo del Pala De Andrè di Ravenna, Via Trieste/Canale Molinetto il 13 Maggio 2012 proponendo lo scambio/vendita di

DICHIARAZIONE LIBERATORIA lo sottoscritto

dichiaro sotto la mia responsabilità, che la mia partecipazione alla manifestazione “La Pulce nel Baule” medianpiazzole avviene a titolo di privato e che quindi ogni vendita te l’affitto di n° e/o scambio che in quella sede verrà da me effettuata si intende fatta non nell’ambito dell’esercizio di un’impresa; ciò stante l’attività in questione non rientra nella sfera di applicazione dell’iva ai sensi del D.P.R. 633/72. Per la stessa ragione anche il trasporto di quanto sarà oggetto di vendita e/o scambio non è ricompreso nella disciplina del D.P.R. 627/78 (bollaaccompagnatoria delle merci viaggianti). Dichiaro, inoltre, sotto la mia responsabilità, che gli oggetti che verranno da me scambiati e/o venduti non hanno alcun valore storico, archeologico, di antichità, e che non si tratta di cicli,motocicli, automobili, oggetti preziosi (oro, argento, pietre preziose), animali, alimentari sfusi, materiale pornografico e armi. Sollevo, quindi, gli organizzatori della manifestazione e cioè EDIT ITALIA S.r.l. da qualsiasi respon-

sabilità derivante da miei comportamenti in contrasto con le dichiarazioni sopra rese e, comunque, in contrasto con gli obblighi derivanti dalla legislazione vigente, assumendomi piena responsabilità per ogni eventuale provvedimento di qualsivoglia natura che dovesse essere preso dall’Autorità competente a seguito di mie violazioni di leggi e regolamenti. Riconosco che gli organizzatori avranno diritto di rivalersi nei miei confronti per ogni conseguenza dannosa che dovesse loro derivare dai suddetti miei comportamenti. Riconosco, infine, che qualsiasi violazione da parte mia degli obblighi di legge, salva ogni altra sanzione, facoltizzerà gli organizzatori ad allontanarmi immediatamente dal mercatino, con divieto di partecipazione al medesimo. In fede (Firma)

Informativa ai sensi del codice in materia di protezione dei dati personali (Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003) Il Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 ha la finalità di garantire che il trattamento dei Tuoi dati personali si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità delle persone, con particolare riferimento alla riservatezza e all'identità personale. Ti informiamo, ai sensi dell'art. 13 del Codice, che i dati personali da Te forniti ovvero altrimenti acquisiti nell'ambito dell'attività da noi svolta, potranno formare oggetto di trattamento, per le finalità connesse all'esercizio della nostra attività. Per trattamento di dati personali si intende la loro raccolta, registrazione, organizzazione, conservazione, elaborazione, modificazione, selezione, estrazione, raffronto, utilizzo, diffusione, cancellazione, distribuzione, interconnessione e quant'altro sia utile per l'esecuzione del Servizio, compresa la combinazione di due o più di tali operazioni. In particolare il trattamento dei Tuoi dati è necessario al fine di: a. fornirti assistenza per l'uso dei servizi offerti da Edit italia S.r.l , in generale, per consertirti la fruizione di tali servizi; b. inviarti comunicazioni e materiale informativo e/o promozionale di varia natura, inerenti i contenuti dei servizi proposti da Edit italia S.r.l.; c. inviarti comunicazioni e materiale informativo e/o promozionale di varia natura, inerenti i contenuti dei servizi proposti da soggetti terzi. Il trattamento del Tuoi dati per le finalità sopraindicate avrà luogo prevelentemente con modalità automatizzate ed informatiche, sempre nel rispetto delle regole di riservatezza e di sicurezza prevista dalla Legge. I dati saranno trattati da parte di dipendenti e/o collaboratori incaricati da Edit italia S.r.l, i quali svolgono le suddette attività sotto la diretta supervisione e responsabilità di Edit italia S.r.l. Il conferimento dei dati personali da parte Tua è assolutamente facoltativo; tuttavia l'eventuale rifiuto ad inserirli nei relativi coupons rende, però, impossibile l'accesso e l'utilizzo dei Servizi offerti da Edit italia S.r.l. L'eventuale rifiuto del consenso al trattamento per gli scopi sopra riportati al punto a) comporta tuttavia l'impossibilità ad accedere ai servizi offerti da Edit Italia. L'eventuale rifiuto del consenso per le finalità illustrate ai punti b) e c) sopra riportati non comporta invece alcuna conseguenza negativa riguardo alla fruizione dei Servizi. I dati, o alcuni di essi, potranno essere comunicati a: a) società terze compartecipate da Edit italia S.r.l, o comunque facenti parte del medesimo gruppo; b) soggetti esterni che svolgono funzioni connesse e strumentali all'operatività dei servizi offerti da Edit italia S.r.l, come - a puro titolo esemplificativo - la gestione del sistema informatico, il controllo dei pagamenti, l'assistenza e la consulenza in materia contabile, amministrativa; un elenco dettagliato dei predetti soggetti è disponibile presso la sede della società Edit italia. c) soggetti esterni che svolgono funzioni di consulenza e di assistenza a Edit italia S.r.l in materia legale, tributaria e finanziaria; un elenco dettagliato dei predetti soggetti è disponibile presso la società Edit italia S.r.l. d) soggetti cui la facoltà di accedere ai dati sia riconosciuta da disposizioni di legge o da ordini delle autorità; e) Edit italia S.r.l. potrà inoltre - se autorizzata - comunicare i dati ad aziende che ne facciano richiesta per scopi pubblicitari e di marketing, nonché a società terze con cui Edit Italia S.r.l provvederà ad esercitare attività di co-marketing. Il titolare del trattamento ai sensi di legge è Edit italia S.r.l, con sede legale in V.le Cavour, 21 - Ferrara. Ti informiamo, inoltre, che potrai consultare, modificare, opporTi o far cancellare i Tuoi dati o comunque esercitare tutti i diritti che Ti sono riconosciuti ai sensi dell'art. 7 del Codice, riportato in calce alla presente informativa, inviando una e-mail al nostro indirizzo info@edititalia.it confermata con una comunicazione via fax al n. 0532 247269. Se vuoi consultare il testo completo del Codice in materia di protezione dei dati personali, visita il sito ufficiale dell'Autorità Garante www.garanteprivacy.it Letta la nota informativa sopra riportata, esprimo il mio consenso al trattamento ed alla comunicazione dei miei dati personali ed ai correnti trattamenti. Esprimo, altresì, il mio consenso alla comunicazione dei miei dati personali ai soggetti, di cui al punto d) dell’informativa, anche qualora questi abbiano sede al di fuori del territorio nazionale ed in Paesi non appartenenti all’Unione Europea. (Firma)

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BANCARELLE BIO IN REGIONE

Nicotina si, combustione no. Un’ingegnosa scappatoia ai danni prodotti accendendo una sigaretta.

Sta di fatto che dopo tanta pubblicità e grande apprezzamento da parte dai consumatori, adesso pare che i nodi vengano al pettine: perché, per esempio, è stata vietata ai minori di sedici anni? La questione è semplice: il mercato delle e-cigarettes si è Che siate fumatori, più o meno incal- evoluto rapidissimamente e gli orliti, o che non abbiate mai acceso una gani di controllo non hanno saputo “paglia”, vi sarà certamente capitato tenere il passo, quindi attualmendi recente di osservare il vostro vici- te ci si ritrova con prodotti che no, in autobus, in aereo, in una sala possono contenere nicotina ed d’attesa, portare alla bocca l’oggetto altri nei quali è presente un addidella discordia del vivere civile più tivo sulla cui salubrità, se scaldagettonato degli ultimi trent’anni: la si- to a 90° e inalato, non ci sono garetta. E certamente avrete pensato dati – senza contare che molte di volervi ribellare a questo gesto ir- etichette in commercio non ne rispettoso dello sconosciuto di torno dichiarano il contenuto. Sono finché, avvicinandovi, non vi sarete in molti a sostenere che non accorti che il vostro vicino era intento ci siano sufficienti studi per a sorbire del fumo – che non aveva attestare l’innocuità di questo alcun odore – da una cannula di pla- prodotto, soprattutto perché stica. Quella era una sigaretta elet- diverse tipologie immesse tronica (o e-cigarette): un dispositivo sul mercato contengono niche emula i tradizionali prodotti per cotina. In Italia, per tampoil fumo, quali le sigarette, i sigari e le nare questa mancanza di pipe. chiarezza sui componenti e È uno strumento dotato di una bat- le sostanze contenute nelteria ricaricabile che consente di ina- le sigarette elettroniche, il lare vapore di una soluzione di glicole Ministero della Salute ha propilenico, glicerolo e nicotina (in deciso, con un’ordinanza quantità variabile o anche assente) e pubblicata sulla Gazzetta aromi alimentari. Invece di bruciare Ufficiale lo scorso 5 ottotabacco e additivi, quindi, produce bre, di vietarne l’acquisto una sorta di vapore acqueo che fuori- e l’utilizzo per i minori di esce dalla cannula esattamente come 16 anni, nel timore che se fosse fumo e l’inalazione di questo la nicotina possa comunvapore consente di provare un sapo- que generare dipendenza re e una sensazione simile a quella e che addirittura questo provata inalando il fumo di tabacco di dispositivo possa favoriuna tradizionale sigaretta. Non essen- re il passaggio alla vera e dovi combustione, però, non v’è alcun propria sigaretta. Un primo rischio cancerogeno legato a tale pro- passo, quello del Ministecesso. Anche l’estetica delle sigaret- ro, che non ne esclude altri, te elettroniche è, di norma, del tutto dal momento che le autorità simile al prodotto sanitarie si tradizionale. sono riserQuando è stata vate un anno lanciata sul mercadi tempo per to aveva incontrato approfondire l’entusiasmo dei l’argomento e fumatori incalliti, formulare una che così avrebberegolamenro potuto fumare o primo passo per la tazione in ovunque, delle materia. persone che per motivi di salute – anche gravi – non riuscivano a rinunciare alle “bionde”, e anche dei produttori che hanno visto crescere in tempi brevissimi le richieste del pubblico in fatto di quantità e qualità. A causa delle resistenze delle lobby del tabacco la sigaretta elettronica si è però anche guadagnata aspre critiche perché la sua vendita è libera nelle farmacie e addirittura online.

PROVINCIA DI PIACENZA

MERCATO DELL’ARTIGIANATO DEI COLORI E DEI SAPORI, Piazza Duomo Piacenza, venerdì MERCATO DELL’ARTIGIANATO DEI COLORI E DEI SAPORI, Piazza Cavalli Piacenza, lunedì PIAZZA CASALI Piacenza, dal lunedì al sabato CURIOSANDO SOTTO IL CASTELLO CASTELL’ARQUATO, Piazza del Municipio, seconda domenica di ogni mese da marzo a dicembre (ore 9-19) MERCATO MENSILE DEL BIOLOGICO E DELLE COSE USATE – FIDENZA, primo sabato di ogni mese

PROVINCIA DI PARMA

PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

MERCATO DEL CONTADINO, Piazza Fontanesi Reggio Emilia, sabato mattina (8-13) MERCATO DI PIAZZA PICCOLA – Piazza San Prospero Reggio Emilia, da lunedì a sabato

PROVINCIA DI MODENA

BIOPOMPOSA – Piazza Pomposa Modena, martedì e sabato (8.30-13) MERCATO CONTADINO – Parco Ferrari Modena, venerdì (14-18) MERCATO DEL CONTADINO – SASSUOLO, via Po’ Località Braida, 2°e 4°sabato (8-13) MERCATO DI CARPI - Parco Giovanni Paolo II, giovedì e sabato (8-13) BIOSPILLA – SPILAMBERTO, Torrione Medievale, venerdì (7-13.30) VIGNOL, via Cavova 4, venerdì pomeriggio e sabato mattina

PROVINCIA DI BOLOGNA

Via Udine Bologna, presso il cortile della Scuola di Pace, venerdì (17.30-20.30) VAG61 - Via Paolo Fabbri 110 Bologna, martedi (18-21) MERCATO DELLA TERRA – Via Azzo Gardino Bologna, sabato (9-14) XM24 – Via Fioravanti 24 Bologna, giovedì (17.30-21) BIO MARCHÈ BUDRIO- BUDRIO Piazza Antonio da Budrio, lunedì (17.30-20.30) MERCATO DI VERGATO – VERGATO Piazza della Pace, sabato e domenica MERCATO DELLE COSE BUONE - SAVIGNO Piazza centrale, seconda domenica del mese MERCOLBIO – IMOLA via Serraglio presso Centro Sociale La Stalla, mercoledì (17-20)

PROVINCIA DI FERRARA

DOMENICHE BIO FERRARA – Piazza Castello Ferrara, seconda domenica del mese (919) SAPORI MATILDEI - BONDENO Piazza Garibaldi, sabato (8-13)

rischi

PROVINCIA DI RAVENNA

MARTEDÌ GRAS – CSA Spartaco Via Chiavica Romea 88 Ravenna, martedì (18-20) BIOMARCHÈ LUGO - LUGO Logge del Pavaglione, venerdì (17-20) BIOMARCHÈ FAENZA - FAENZA Parco Vespignani, lunedì (18-22)

dipendenza?

PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA

MERCATO DI FORLÌ – Mercato Forlì, lunedì e venerdì (7-13) MERCATO DI CESENATICO - CESENATICO (FC) - Piazza Conserve, mercoledì e sabato (7-13) LE CRETE DI MONTENOVO - SAN MAURO PASCOLI Via Renato Serra 17, martedì, venerdi e sabato (9.30-12.45) MONTIANO - Via Provinciale Sogliano 2117, martedì e venerdì (15-20) RONCOFREDDO - Via Comandini 38, venerdì-domenica (8-12 e 14-21)

PROVINCIA DI RIMINI

RIMINI – Via della Torretta 5, giorni feriali (15-19)

ISSN 2037-447X

Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione: in ogni caso non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti. CONCESSIONARIE per i capoluoghi e le province di: FORLÌ, CESENA, RIMINI, PESARO, URBINO, RSM, COMUNE DI IMOLA E COMPRENSORIO, BASSO FERRARESE, PUBLIMEDIA ITALIA Srl P.zza Bernini, 6 - 48100 Ravenna Tel. 0544.51.13.11 - Fax 0544.51.15.55

In tutta la regione si contano 43 mercati che propongono prodotti bio. Quelli censiti, almeno, perché iniziative di questo tipo si moltiplicano rapidamente e rendono difficile il monitoraggio. Vediamo dove sono presenti le bancarelle bio in Emilia Romagna che aprono a cadenza settimanale o periodica.

LA CORTE - DALLA TERRA ALLA TAVOLA, Via Imbriani Parma, sabato (8.30-13) ROCCA E NATURA – FONTANELLATO, Centro storico, quarta domenica di ogni mese (9-18) MERCATO TRAVERSETOLO – TRAVERSETOLO, Via San Martino, domenica mattina

Riduzione dei

EDITORE: Edit Italia s.r.l Direzione, Amministrazione, Redazione: Ferrara V.le Cavour, 21Tel. 0532.200033 Fax 0532.247269

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Registrazione Tribunale di Ravenna n. 1343 dell’11/01/2010 Direttore responsabile: GIAMBALDO PERUGINI Art Director: SERGIO TOMASI

Redazione: ROBERTO AMADORI, ROMINA BUTTINI, RAFFAELE QUAGLIO, GIAMBALDO PERUGINI, CLAUDIA RICCI, MARA RICCI, SERGIO TOMASI, Stampa CSQ Spa Erbusco (BS)


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