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9. La casa, i l " n i d o d ' a m o r e "
11. Spose e superstizioni 13. Nel giorno più bello:
METTIAMO L A T ESTA A P OSTO
1 5 . Come truccarsi per il gran giorno?..
25. il
1 9 . L’ABITO DA SPOSA
banchetto nuziale
27. Il dolce nuziale 29. Come scegliere la musica più adatta
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Prova ad immaginare un castello immerso nel verde, una sposa affascinante, il cibo più squisito... L'Artigiano dei Sogni è un'agenzia specializzata nell'arte di farti godere ogni momento del Tuo grande giorno, avvalendosi di uno Staff di partners selezionati e ascoltando le Tue esigenze progetteremo insieme un evento personalizzato dove nulla è lasciato al caso. Nata da pochi mesi dalla passione di Romina ed Elisa per la convivialità L'Artigiano dei Sogni possiede l'energia e l'entusiasmo che servono per realizzare qualunque desiderio perchè il nostro primo obiettivo è di accorciare le distanze tra il Tuo sogno e la realtà, mentre il secondo è di farTi risparmiare tempo e denaro. Per ogni tipo di evento all'insegna del buon gusto e con un tocco di originalità affidati a noi...
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La casa, il "nido d'amore" Cosa fare per renderla accogliente e unica
Arredare è u n'arte La casa è il “nido d’amore” degli sposi ed è per questo uno dei punti più importanti nella preparazione di un matrimonio. Quando si sceglie di arredare la propria casa occorre avere molto tempo a disposizione perché bisogna pensare che i mobili ed altri oggetti che saranno acquistati saranno le cose che faranno parte della vita quotidiana: tutto dovrà essere di buona qualità ed estremamente funzionale. Quando avrete deciso insieme lo stile con cui volete arredare la vostra casa, si consiglia di iniziare a comporre i locali : cucina, bagno e camera da letto. I l ocali d ella v ostra c asa La cucina è il luogo sicuramente più vissuto e più usato della casa, quindi nella scelta è bene non trascurare l’aspetto della praticità, della modernità ma anche della robustezza dei materiali. Il bagno può essere vivacizzato a proprio piacimento con vari colori e accessori. La camera è invece il luogo più intimo che va arredato con la maggior cura, ma basta seguire il proprio gusto per renderlo accogliente e unico.E' importante ricordare che non sempre i fornitori hanno il materiale pronto e disponibile, quindi bisogna calcolare i tempi di consegna.
Spose e superstizioni 11
L’ importanza solenne del rito nuziale è da secoli accompagnata da usanze e superstizioni che fanno parte del nostro vissuto popolare. La prima di queste usanze ci rimanda alla tradizione di indossare l a fede nell’anulare sinistro. Stando alle leggende si tramanda che questa usanza sia giunta sino a noi dal mondo egizio, per cui nell’anulare risiedeva una vena riconducibile direttamente al cuore. Pertanto tale uso simboleggia ancora oggi un legame d’amore indissolubile. Al contrario la rottura delle fedi preannuncia lo scioglimento del matrimonio per cause avverse.
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Il tradizionale lancio del riso, invece, è stato preso in prestito dalla tradizione dell’antica Grecia, dove i cortei in festa, per augurare prosperità e fertilità agli sposi, lanciavano coriandoli e riso. Tuttavia anche il mondo orientale ricorre alla stessa pratica durante le celebrazioni, ma con finalità diversa. Difatti in Indonesia lanciare il riso serve a trattenere al fianco della sposa l’anima del marito, che altrimenti fuggirebbe via.
E’ risaputo tra i più che una sposa non può affrontare il giorno delle nozze senza portare con sé una cosa vecchia, una nuova, una prestata e una blu. La prima simboleggia il legame con il proprio vissuto e quella nuova auspica ad un rinnovamento e ad un nuovo inizio. La cosa prestata, invece, testimonia che gli affetti rimarranno al fianco della sposa per sostenerla anche in questa nuova esperienza di vita. La cosa blu, generalmente la giarrettiera da celare tra le stoffe dell’abito, testimonia la purezza e la fedeltà della sposa. Il blu è un colore che ricorre anche nella tradizione ebraica, poiché le fanciulle nel giorno delle loro nozze avevano le chiome adornate con augurali nastri blu. E’ auspicabile, inoltre, per chi voglia contrarre matrimonio dare un’occhiata al calendario. Se il proverbio tramanda che “di Venere e di Marte non si sposa e non si parte”, ciò avviene perché martedì è secondo la tradizione il giorno governato da Marte dio della guerra e quindi fomentatore di discordia e litigi. Venerdì, invece, è reputato secondo la cabala il giorno in cui si presentavano gli spiriti maligni. Altrettanto sfortunato è ritenuto il sabato. Sono considerati, piuttosto, giorni ben augurali: il lunedì, giorno della luna dea protettrice delle spose e delle nozze e il mercoledì. Il mese ideale è giugno perché governato da Giunone, protettrice dell’amore e delle unioni. Marzo, invece, preannuncia gioia e ostacoli e luglio difficoltà economiche. Fortunati sono anche settembre, novembre e dicembre che auspicano rispettivamente: prosperità, felicità ed unione eterna.
Ci sono anche severe regole a cui gli sposi devono attenersi.
Non possono avere incontri né possono comunicare il giorno prima delle nozze, devono fare ben attenzione a non provare le fedi prima della celebrazione e la sposa non può specchiarsi con l’abito bianco. Quest’ultima regola può essere infranta solo a patto che ella si tolga un guanto, una scarpa o un orecchino. In occasione delle nozze è senz’altro di buon augurio la pioggia, come tramanda il detto “sposa bagnata, sposa fortunata”, poiché essa è portatrice di rinnovamento e rende fertile il terreno perché prosperino frutti ancor più rigogliosi. La pioggia è’ quindi simbolo di fertilità e prosperità. Sono portatori di buona fortuna anche il velo se ricevuto in dono da una sposa felice e l’acquamarina pietra della fedeltà. Anche i familiari e gli amici spesso hanno un ruolo in queste usanze. Il tradizionale suono del clacson servirà per mettere in fuga gli spiriti malvagi, il testimone dello sposo dovrà sostenerlo evitandogli di ripetere lo stesso percorso all’indietro e le amiche della sposa dovranno prepararsi in fila per ricevere il tradizionale bouquet portatore di una prossima e attesa richiesta di matrimonio. Oggi che la superstizione è sostenuta solo dall’ignoranza è interessante constatare come queste piccole accortezze siano ancora osservate e praticate. Probabilmente perché ormai appartengono al nostro costume e alle nostre tradizioni ancora oggi, ed è per questo che anche alla sposa più moderna fa ancora piacere osservarle, un po’ per gioco, un po’ per ristabilire l’unione con la cultura delle proprie nonne, un po’ per puro divertimento, e poi…non si sa mai! Tiziana Santoro
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bellezza L’abito e il make-up della sposa devono essere valorizzati da un’acconciatura che ne esalti le caratteristiche. Come di consueto accade, dopo aver scelto l’abito, la sposa si reca dal parrucchiere per scegliere l’acconciatura e fare le prove necessarie. Sarà opportuno che la scelta della pettinatura sia adeguata sia all’abito che al trucco.
Lo chignon è, inoltre, consigliato quando si indossano abiti senza spalline per mettere in evidenza le spalle e il decoltè. Se si indossa, invece, un abito in stile impero allora si può osare un’acconciatura più elaborata come il torchon. Una tendenza che si è imposta a partire dal 2009 è la treccia: avvolta attorno al capo o che cade morbida lateralmente, sulla spalla. In ogni caso a fare la differenza sarà la scelta degli accessori da applicare.
Nel giorno più bello: M E T T I A M O L A T E S T A A P O S T O . Ma soprattutto che rispecchi la personalità della sposa, sarà infatti preferibile evitare di trasformare una donna in carriera e dallo spiccato senso pratico in una principessa d’altri tempi e viceversa. Poiché gli stravolgimenti non giovano mai alla credibilità della sposa né le consentono di valorizzare a pieno i suoi pregi. Che ci si orienti in direzione della tradizione o dell’innovazione, dunque, poco importa, purché si rispettino la personalità e il carattere della sposa. E’ preferibile, però, che i capelli sciolti o semi raccolti siano portati dalle giovani donne, mentre per le spose più mature è consigliata un’acconciatura raccolta o addirittura un taglio alla garçon. Nella scelta del taglio e della pettinatura sarà opportuno tenere in considerazione la conformazione del viso della sposa. Per chi ha un viso tondo occorrerà acconciare i capelli in modo da slanciare la figura della sposa, magari attraverso uno chignon o una coda. Per coloro che hanno un viso dai lineamenti marcati è consigliato un taglio dalle linee morbide che incornici il volto addolcendolo.
Per i tagli alla garçon, siano essi lisci o spettinati, si può ricorrere all’uso di cerchietti sottili o spessi, dai colori pastello o bianco perla. I materiali possono essere vari, rivestiti in stoffa: raso, velluto o impreziositi con applicazioni di ogni tipo: perline, fiori, cristalli.Si possono anche applicare fasce in pizzo, tulle o raso. Per le spose più romantiche si acconciano i lunghi capelli raccogliendoli sul capo in elaborati chignons adorni spesso di fiori veri. E’ sconsigliata la frangia perché tende a coprire il volto della sposa che, preferibilmente, deve essere messo in mostra e valorizzato. In questi casi si opta per acconciature con i capelli raccolti all’indietro, oppure per soluzioni che conferiscono una maggiore morbidezza all’acconciatura, lasciando cadere qualche piccola ciocca a forma di onda. Torna di gran moda nel 2010 il velo, che il parrucchiere dovrà aver cura di appuntare con un pettine o un fermaglio, evitando l’uso eccessivo di forcine e ferretti che impedirebbero alla sposa di spogliarsi del velo durante il ricevimento, quando è preferibile una maggiore libertà di movimento. Se nel 2009, in via sperimentale, andavano di moda i capelli raccolti e cotonati, nel 2010 assistiamo ad un ritorno alla semplicità ed alla naturalezza. Tiziana Santoro
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bellezza
Make up sposa
Come truccarsi per il gran giorno?
La qualità dei prodotti utilizzati e una corretta applicazione degli stessi, così come una precedente preparazione della pelle sono fondamentali per l’esito del make up da sposa.
Alcuni consigli per il trucco da sposa:
Prima di cominciare l’applicazione del trucco, il viso deve essere rilassato. Prenditi una tisana rilassante, una camomilla, o della valeriana e fai dello stretching facciale per rilassarne i muscoli. Il primo passo è pulire accuratamente la pelle e applicare un tonico e una crema idratante circa 20 minuti prima del trucco (che equivale al tempo che impiega la crema ad essere assorbita). Le macchie e le occhiaie vanno coperte con un correttore, sfumandolo varie volte con un pennello affinché risulti invisibile. La base del maquillage deve essere mat, preferibilmente di una tonalità molto simile a quelle della vostra pelle. Le polveri compatte sono perfette per rendere la base omogenea ed inoltre garantiscono un risultato vellutato molto gradevole alla vista. I colori (l’ombretto per gli occhi, il rossetto, il fondo tinta) devono essere in armonia tra di loro. In questo modo, il make up dovrà scegliere una gamma di colori freddi oppure una di colori caldi. La scelta di un’opzione anziché l’altra sarà fatta in base al colore della pelle e dei capelli della sposa benché si potrà cercare un armonia anche con i fiori del bouquet della sposa. In generale gli occhi seguiranno linee dolci, evitando le ombreggiature troppo accese. Per illuminarli si applicano ombreggiature bianche o vaniglia, in funzione della tonalità della pelle, sotto le sopracciglia. E’ di estrema importanza definire le sopracciglia e applicare un buon mascara per intensificare lo sguardo. Si consiglia l’uso di mascara waterproof per prevenire i danni causati da eventuali lacrime. Le ultime tendenze sono per occhi delineati in nero o marrone e ombreggiature scure. In questo caso le labbra dovranno essere molto leggere. Le labbra si definiscono con una matita, fuori dal contorno se vogliamo che sembrino più grandi. In funzione di come si siano truccati gli occhi, il rossetto sarà più o meno leggero e comunque sempre in accordo con la tonalità della pelle e dei capelli. In ogni caso eviteremo le brillantezze eccessive e sceglieremo un rosseto a lunga durata. Per concludere, i fissatori a lunga durata contribuiranno a far sì che il vostro make up da sposa resista –perfetto- tutto il giorno.
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L’ABITO DA SPOSA: un sogno che rivive
attraverso i secoli In occasione del matrimonio ciascuna sposa ama vivere il sogno di presentarsi al proprio promesso e ai propri cari fasciata in un abito che ne rispecchi i sogni e gli ideali. Eppure, prima ancora che frutto di scelte di moda e stile, gli abiti da sposa riflettevano l’identità culturale, sociale ed economica delle famiglie di appartenenza degli sposi. Da qui, il continuo ripetersi, nel arco dei tempi di moduli stilistici che svelano l’evoluzione del costume delle istituzioni familiari e sociali. Presso gli antichi romani, la famiglia della sposa era solita donarle una tunica bian-
e longevità. Ai piedi della sposa erano sandali color oro ed intorno al collo una collana di metallo. Con l’affermarsi della Chiesa, il matrimonio è diventato un sacramento che rappresenta l’unione tra i coniugi e di questi con la Chiesa e con Dio. In questo rinnovato clima prevalevano gli aspetti meno mondani e l’abito da sposa diventava d’uso comune anche dopo la celebrazione. In età medievale il velo si arricchiva di motivi nuovi. Spesso cucito da un doppio strato di lino, veniva fissato con fili d’oro o argento ed impreziosito da perline color avorio. La funzione del velo era duplice. Preservava dalla sfortuna la sposa e al tempo stesso dallo sguardo dello sposo, il quale accoglieva ciecamente colei che la famiglia aveva scelto per lui. Questo ultimo particolare, svela dunque la funzione sociale ed economica del matrimonio che serviva per sancire il sodalizio tra esponenti di ricche famiglie. Durante il Rinascimento le spose divennero Le spose d e l l ’ a n t i c a G r e c i a ancor più eleganti e i loro abiti si arricindossavano il chirono e imprezioca cinta e chiusa da un peplo e sopra nodo, che lo sposo avrebbe u n a l u n g a t u n i c a sirono di nuovi detsciolto solo dopo la prima t r a s p a r e n t e c i n t a tagli. Il velo perdeva notte di nozze. d a p i ù c o r d o n i . la sua antica valenza simbolica e diventaMolta attenzione era dedica- I l c a p o e r a va accessorio di ta all’acconciatura. Le ciocadornato con moda. I corpetti si che dei lunghi capelli erano coroncine di erano cuciti più suddivise in sei trecce, ciamirto, caro ad stretti in vita e sui scuna delle quali simbolegAfrodite dea bustini comparivano giava le sei vergini vestali. A dell’amore. le stecche che slantrattenere le trecce era una ciavano e fasciavaretina color rosso acceso, no la figura. Ad impreziosire i coperta da un velo color rubino, aranbustini contribuirono i motivi cione o più spesso color giallo oro. dei ricami colorati. Questo rappresentava un omaggio a Nel periodo della controriforVesta protettrice del focolare domestima si assistette ad un ritorno co. alla sobrietà e all’austerità del Per fermare il velo si cingeva il capo costume. Tipicamente secendella sposa con una corona di gigli, grano, rosmarino e mirto, che auspi- tesco era l’abito nero, su cui spiccava la gorgiera, un grancavano rispettivamente purezde colletto bianco a pieghe. za, fertilità, virilità dello sposo
abiti da sposa
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Ma il ritorno alla moda e allo sfarzo si ebbe dopo la rivoluzione francese, quando dalla Francia in tutta Europa si diffuse il modello a stile impero, dal caratteristico taglio sotto il seno e dalla gonna lunga e morbida. Successivamente trionfò in Europa lo stile vittoriano. I corpetti divennero sempre più aderenti e le gonne ancor più ampie. Con il romanticismo, invece, si impose il bianco che trionfa anche ai nostri giorni. Nel ‘900 tornò in auge la moda del velo: lungo e ricamato negli anni ’20, corto e fermato al capo con diademi splendenti, negli anni ’30. Tra le due guerre, l’austerità e le difficoltà economiche imposero alle donne la rinuncia degli elementi decorativi e i modelli divennero più sobri ed essenziali. Ma perché ciascuna sposa adattasse alla propria personalità l’abito da sposa libera da convenzioni e usanze abbiamo dovuto attendere gli anni ’70. Quando le femministe imposero una nuova immagine della donna lavoratrice, indipendente e sicura di sé. Dagli anni ’70 sino ad oggi abbiamo assistito ad un graduale affermarsi della libertà e della personalità delle donne. L’ immagine della sposa moderna non incarna più uno stereotipo sociale ma valorizza l’unicità di ciascuna donna.
Tiziana Santoro
CHARLESTON ... EVERGREEN IN BIANCO! Inimitabile, brillante e ritmica la sposa che segue con stilosa predilezione gli anni ‘20 e la stagione denominata Charleston. É la sposa Rosalin di ROSA CLARÀ senza dubbio quella più briosa, gaia e scoppiettante di innata contemporaneità pur cavalcando le scene epocali di una stagione rievocata da ritmi eccitanti, gonne frastagliate, collane di perle e la classica piuma sul cappellino.
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PRIMO PIANO Schiena e spalle in primo piano, pizzi di innata eleganza e di grande sartorialitĂ . Abito FARA SPOSA.
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RAFFINATA E SEXY Se la schiena svela il suo lato più femminile e seducente, anche la spalla concorre a sottolineare tutto l’incanto della sposa oggi interpretata da tanti atelier nella più sexy e stilosa scollatura monospalla. In questa pagina, da sinistra abito Elisabeth e Vanessa di NICOLE.
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locations e banchetti
il banchetto nuziale Il banchetto nuziale è uno dei momenti più significativi che seguono la celebrazione del rito.In età preistorica e presso la civiltà egiziana il banchetto aveva valenza simbolica. Presso queste culture la condivisione delle prelibatezze gastronomiche alludeva alla unione coniugale e alla nascita di nuovi e numerosi eredi. Pertanto in tavola non potevano mancare cibi saporiti ed afrodisiaci. Presso i greci prima ed i romani dopo, il banchetto nuziale, oltre che un momento di condivisione che sanciva l’unione tra due famiglie, era l’occasione per affermare la propria autorità sociale, economica e politica. Ne seguì una spettacolarizzazione dell’evento e conseguentemente dello status sociale. Le fonti ci forniscono dettagli interessanti sull’allestimento dei banchetti matrimoniali in età Medievale e Rinascimentale. Pietro Marco Parenti descrisse minuziosamente il banchetto delle nozze di Lorenzo De Medici con Clarice Orsini. Per l’occasione, nel sontuoso palazzo di via Larga a Firenze, furono condotte ben 150 vitelli e molte galline, papere, pesci e cacciagione di ogni sorta. In aggiunta arrivarono vini pregiati da ogni parte d’Europa. ìMolta attenzione, inoltre era stata prestata per l’allestimento del banchetto. Ben 5 banchetti erano stati allestiti nel portico, nella loggia e nel cortile. La sposa e le giovani nobildonne sedevano nella loggia, la madre dello sposo e le nobildonne più mature nella sala interna. Nell’androne sedeva, invece, il giovane Lorenzo con gli uomini più giovani. Mentre il padre e gli uomini
anziani occupavano un tavolo a parte. I tavoli erano ricoperti da sontuose tovaglie, fermate agli angoli da vassoi d’ottone contenenti i bicchieri. Le caraffe d’argento erano posizionate al centro e tutti intorno splendevano utensili preziosi, le saliere e le confettiere. La distanza tra le tavole era scandita dal David di Donatello e in ogni ambiente si esibivano cantori e danzatori. Alle finestre lussureggianti foglie e rami d’ulivo auspicavano la pace e la concordia. La sposa in sella al suo destriero, seguita dal corteo degli invitati, faceva il suo ingresso a palazzo. Una volta che tutti ebbero preso posto, tra una portata e l’altra si udivano squilli di tromba a scandire i momenti salienti del banchetto. Fuori dalle mura del palazzo erano banditi i tavoli per il popolo che partecipava così ai festeggiamenti. Nel 1600, sempre a Firenze, a palazzo Vecchio, furono celebrate le nozze tra Maria De Medici e Enrico IV re di Francia. Famoso per l’allestimento scenografico del Buontalenti e per le statue di zucchero del Granbologna. Le tavole splendevano di cristalli e specchi, mentre dal soffitto scendevano macchine a forma di nuvole in cui erano ritratte Giunone e Minerva protettrici delle nozze. Oggi il costume è considerevolmente cambiato e allo sfarzo subentrano il rigore e la sobrietà. Tuttavia permangono ancora alcune tradizioni di allora. Ad esempio ancora oggi si tramanda che gli invitati debbano essere di numero dispari e che sia di buon augurio servire i confetti per assicurare agli sposi un futuro radioso. Dalla tavola, inoltre, non possono mancare le mele che simboleggiano la fedeltà della sposa e la melagrana che
auspica la fertilità e i tradizionali alimenti afrodisiaci. E’ mutata invece la distribuzione degli sposi e dei parenti in sala. Se gli sposi hanno scelto di sedere in un unico tavolo con le famiglie, allora la
sposa si accomoderà alla sinistra dello sposo, mentre al suo fianco si accomoderanno il padre, la madre e il testimone. Lo stesso avverrà al fianco dello sposo. Nei tavoli predisposti intorno saranno dipartiti amici e parenti secondo le indicazioni degli sposi. Inoltre in caso della presenza di persone anziane si opterà per il tradizionale servizio ai tavoli, contrariamente si predisporrà un ricco buffet. L’allestimento dei tavoli sarà sobrio ma accurato. E’ certo che, ancora oggi, il banchetto nuziale è un momento significativo di aggregazione e condivisione. Tiziana Santoro
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locations e banchetti
Il dolce nuziale
Il momento più significativo e conclusivo del banchetto nuziale è sicuramente legato al taglio della torta. L’origine di questa usanza risale alla civiltà romana. In principio per augurare prosperità alla sposa, venivano lanciati chicchi di grano. Successivamente, invece, il grano fu
impiegato per cucinare biscotti farciti con miele e frutta. Questa tradizione è tramandata da Lucrezio con il nome di “confarreatio”. Consiste nell’atto compiuto dallo sposo di sbriciolare sul capo della sposa i fragranti dolcetti, per auspicare ricchezza e buona fortuna. Nel medioevo i dolci erano, piuttosto, offerti dai commensali agli sposi in segno d’augurio. Erano dolci poveri a base solo di farina e orzo e solitamente svelavano l’estrazione sociale modesta dei festeggiati. Presso le famiglie benestanti, invece, erano offerti torroni e tagliatelle. L’antenata della moderna torta nuziale ha fatto la sua comparsa sulle scene nel XVII secolo. Gli invitati portavano in dono agli sposi biscotti e pasticcini assortiti che venivano accuratamente riposti gli uni sugli altri sino a formare una costruzione piramidale. Più questa era alta, più l’unione sarebbe stata felice e duratura. Questa forma rudimentale e poco aggraziata è stata resa più elegante da un cuoco francese nel ‘600, ulteriormente perfezionata in Inghilterra, infine, è giun-
ta sino a noi durante il romanticismo. Oggi la torta nuziale tradizionale ha forma circolare e si estende su tre piani. L’aspetto cela una simbologia augurale. Il cerchio auspica la protezione del cielo sugli sposi e ciascun piano allude al percorso di condivisione e crescita che legherà i due innamorati nel tempo. In cima, sotto un arco fiorato, vengono posti i pupazzi di zucchero raffiguranti gli sposi. In alternativa vengono collocati i cigni che simboleggiano la fedeltà. Un momento solenne è quello del taglio. La sposa pone la sua mano sopra quella dello sposo e serve la prima fetta alla suocera per testimoniare che è divenuta la nuova padrona di casa. Oggi le mode ci forniscono diversi modelli di torta nuziale, dalla forma piramidale: adorna di fiori e nastri, tipica della tradizione anglosassone; a più piani, ricoperta di glassa e mandorle, tipicamente americana. Ma avviene sempre più spesso che vengano ideate torte personalizzate che rispecchiano la fantasia e il gusto personale degli sposi. Tiziana Santoro
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musica
Come scegliere la musica più adatta La musica per il vostro banchetto richiede attenzione e cambia secondo lo stile del matrimonio. Puo' influire sulla buona riuscita del ricevimento e sul buon ricordo degli invitati. Al momento di scegliere la musica per il ricevimento sarà importante differenziare due momenti: il banchetto di per sé e il ballo che lo segue. Il banchetto Il momento del cocktail, prima di sedersi al tavolo, può venire accompagnato da musica d’ambiente. Secondo il tipo di matrimonio, la musica potrà essere più o meno classica. Lo stile classico, che vanta possibilità come il quartetto d’archi o un’interpretazione lirica, sono comuni nei matrimoni d’etichetta o in grande stile. Per questo tipo di matrimonio, può risultare interessante l’opzione dell’arpa, che con la sua soave melodia saprà creare un’ambientazione sonora elegante e di gran classe. Per una celebrazione più informale, sceglieremo invece uno stile più moderno. Normalmente la maggioranza degli invitati concorda su alcuni gusti musicali generali, pertanto non è consigliato optare per generi musicali troppo estremi o alternativi. Questo suggerimento perde valore nel caso delle nozze tipiche regionali, che vorranno come colonna sonora la
musica folk o tradizionale. La musica pop-rock solitamente piace a tutti e può essere considerata una buona scelta (chiaramente dipende anche dalla playlist particolare che la band o il dj in questione avrà preparato). In ogni caso, si dovrebbe valutare la scelta musicale in base al cocktail, se si farà all’aperto o al chiuso. Una volta seduti ai tavoli, la musica passerà in secondo piano. E’ opportuno che ci sia musica solo all’entrata degli sposi in sala ed in momenti precisi come il lancio del bouquet o l’entrata della torta nuziale, il taglio (ad effetto “scenico”) o la distribuzione delle bomboniere. Il ballo Se ci atteniamo rigidamente al protocollo, l’inizio del divertimento in musica dopo il banchetto dovrebbe cominciare con il valzer che balleranno gli sposi, seguito dal valzer tra sposo e madre e tra sposa e padrino (o padre) e infine, il resto degli invitati. Tuttavia nei giorni nostri, l’usanza del valzer non è molto comune e sono sempre più numerosi gli sposi che preferiscono scambiare il valzer con canzoni o brani romantici più attuali e che hanno segnato la loro storia d’amore. Alcuni sposi addirittura si lanciano in coreografie animate con le quali sorprendono o divertono i loro invitati. Abbiamo trovato un divertentissimo video di sposi simpatici e ballerini. Se volete che il ballo sia un momento molto personale, elaborate la vostra playlist personalizzata o un cd di canzoni che vi piacciono o vi ricordano momenti felici e datelo al DJ o al gruppo musicale che avrete contrattato.
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Mese per mese,una dettagliata agenda d’impegni e appuntamenti degli sposi per pianificare e organizzare per tempo ogni particolare della cerimonia. Un a nno p rima: Pensare al tipo di matrimonio che si desidera, formale o informale, importante o minimalista e decidere l’epoca dell’anno in cui celebrarlo; Stabilire un budget di spesa; Fissare la data; Scegliere la Chiesa e mettersi in contatto con il Parroco (per sposarsi in una Chiesa diversa da quella degli sposi, ricordare che bisogna chiedere il nullaosta) Se si decide per il matrimonio civile, contattare l’ufficio comunale Scegliere la location/il ristorante/il catering. Sei m esi p rima Preparare i documenti necessari per il matrimonio ( ricordare che alcuni hanno validità di tre mesi); Confremare la chiesa o la sala comunale Versare la caparra per la location; Contattare un Wedding Planner (se lo si desidera) Scegliere i testimoni e chiedere il loro consenso cquistare il proprio abito da sposa visitando boutique e atelier specializzati Cinque m esi p rima Preparare una prima lista di invitati e di persone alle quali inviare solo la partecipazione e organizzare gli indirizzi Iscriversi al corso prematrimoniale (se ci si sposa in chiesa) Decidere la musica per la cerimonia e il ricevimento,prendere contatto con l’organista e/o con uno studio specializzato per la musica Scegliere lo studio fotografico e definire il numero degli scatti e l’eventuale montaggio video Contattare il noleggio auto Quattro m esi p rima Acquistare l’abito per lo sposo, la camicia e tutti gli accessori Ordinare le partecipazioni, gli inviti e i biglietti di ringraziamento Compilare la lista nozze Decidere e prenotare la luna di miele niziare il ciclo di trattamenti di bellezza, massagg Tre m esi p rima Alla prova dell’abito, definire l’acconciatura, le scarpe , i guanti, le calze, la lingerie Ordinare le bomboniere e i sacchettini per i confetti Definire il menù, la lista dei vini e la torta nuziale con il catering o il
ristorante Organizzare la permanenza di amici e parenti che vengono da lontano Due m esi p rima Depositare la lista nozze - Inviare le partecipazioni Scegliere le fedi - Ritirare i documenti per il matrimonio Preparare i documenti per il cambio di indirizzo Se la luna di miele sarà all’estero, verificare passaporti e carte di identità e informarsi su eventuali profilassi da seguire Contattare il parrucchiere e il truccatore e prenotare una prova Un m ese p rima Provare l’abito da sposa con tutti gli accessori Fare qualche trattamento viso –corpo Fare una prova del menù nel locale scelto Tre s ettimane p rima Scegliere il bouquet e confermare gli addobbi floreali Fare un sopralluogo in chiesa o in comune (possibilmente insieme al fotografo , al fiorista e al responsabile della musica) Decidere le letture per la chiesa Quindici g iorni p rima Ritirare le fedi - Verificare le risposte agli inviti Decidere la disposizione dei posti a sedere e scrivere i segnaposton - Acquistare il cuscinetto porta-fedi Sette g iorni p rima Ultima prova dell’abito da sposa con tutti gli accessori, trucco, acconciatura Celabrare la festa di addio al celibato o al nubilito Andare dal parrucchiere per un ritocco al taglio o al colore Confermare i dettagli della luna di miele e ritirare i documenti Preparare le valigie Due g iorni p rima Parrucchiere, manicure, pedicure e depilazione Consegnare le fedi a un testimone Farsi consegnare l’abito da sposa e controllare tutto nei particolari Il g iorno p rima Confermare gli appuntamenti con parrucchiere, truccatore, fotografo, autista per il giorno seguente Far controllare la disposizione dei tavoli, le decorazioni, ecc. Saldare i conti con i fornitori Affidare ad un’amica l’occorrente per ritoccare il trucco, oltre ad un paio di calze di riserva e un paio di scarpe comode Fare un massaggio rilassante
Felicitazioni!