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Introduzione

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Ramses il Grande

Ramses il Grande

I resti dei nostri antenati sono ovunque intorno a noi: nei cimiteri, nei cortili delle chiese, nelle cattedrali, nei templi, nelle tombe di pietra e nei tumuli sepolcrali. Nel corso della storia, quasi tutte le culture hanno dato grande importanza alla cura dei defunti e sono stati utilizzati numerosi approcci per seppellire, preservare o eliminare con rispetto i resti umani.

A volte, le ossa vengono perfino trasformate in opere d’arte ed esposte al pubblico. Nella cappella di San Michele ad Hallstatt, in Austria, sono conservati centinaia di teschi dipinti in modo artistico, alcuni decorati con ghirlande, fiori, croci colorate e il nome e l’anno di morte del defunto. Le gallerie sotterranee di Parigi, un tempo usate come cave di pietra, oggi ospitano i resti di milioni di persone i cui teschi e ossa rivestono le pareti in file ordinate. L’antico scheletro di San Pancrazio è stato perfino rivestito di una spettacolare armatura.

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In gran parte degli ambienti naturali, quando una persona muore, con il passare del tempo i suoi tessuti molli si decompongono e resta solo lo scheletro (il teschio, le ossa e i denti). Nei resti mummificati, invece, i tessuti molli sono conservati e arrivano a noi in una forma più completa. Osservando una mummia, possiamo farci un’idea dell’aspetto che aveva la persona in vita e apprendere molte cose sul periodo storico e sul luogo in cui viveva, dal cibo che mangiava alle malattie di cui soffriva.

San Pancrazio Chiesa di San Nicola, Svizzera

Amuleto egizio a forma di scarabeo (rinvenuto da M. Ralphs) Teschi dipinti Cappella di San Michele, Austria

Il manuale dell´archeologo

Anello d’oro cinese (rinvenuto da N. Crow)

Bellezza di Xiaohe Deserto di Taklamakan, Cina

Alcune mummie si sono create naturalmente, per una serie di circostanze casuali. L’uomo che oggi chiamiamo Ötzi è morto sulle Alpi del Nord Italia, al confine con l’Austria, ed è rimasto per 5000 anni coperto dal ghiaccio, che ha agito come un “congelatore”, preservando perfino i tatuaggi sulla sua pelle. Altri sono stati deliberatamente mummificati per impedire la decomposizione del corpo. I più famosi sono gli antichi Egizi, ma anche altre culture conservavano i loro morti, come i misteriosi Chinchorro in Sud America o gli Sciti in Siberia. Ötzi, l’uomo del ghiaccio Valle di Ötztal, Italia

Punta

di freccia, Età del Ferro

(rinvenuta da G. Wright)

Una mummia sottoposta a TAC Londra, Inghilterra

I cadaveri mummificati hanno sempre affascinato i vivi. I ricchi vittoriani organizzavano perfino “feste di srotolamento”, in cui si riunivano per osservare le mummie egizie mentre venivano spogliate delle bende di lino. Oggi, i morti vengono trattati con molto più rispetto e gli archeologi utilizzano tecnologie moderne come la radiografia e la TAC per evitare inutili danneggiamenti.

Questo libro presenta le incredibili scoperte fatte dai ricercatori e svela i numerosi segreti dei morti.

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