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FORNITORI DI TECNOLOGIA
Inchiesta logistica italiana
fornitori di tecnologia
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Massimo Marchetti
Head Of Sales Italia, BAOLI
2Sempre più spesso l’ultima parola sulla scelta dei mezzi è degli operatori, che prima di avallare l’acquisto testano i carrelli con grande attenzione. Caratteristiche come la comodità del posto guida, l’ergonomia dei comandi, la visibilità in cabina diventano quindi essenziali. Un cambiamento positivo che svela una crescente attenzione alle persone, ma anche alla loro sicurezza.
6In seguito all’introduzione degli incentivi per l’industria 4.0 è aumentata la domanda di carrelli pronti per l’interconnessione con i processi e i sistemi dei clienti. È significativo rilevare che questa spinta all’innovazione che non ha riguardato solo le grandi imprese, molte delle quali avevano già investito in quest’ambito, ma anche le realtà medio-piccole, che costituiscono la maggioranza della nostra clientela. Numerosi imprenditori hanno infatti approfittato degli incentivi per l’industria 4.0 e del Bonus Investimenti Sud, ciò ha dato impulso al rinnovamento di un parco macchine che, in Italia in generale ma al sud in particolare, era piuttosto datato.
8Il 2021 è stato per noi un anno straordinario e ricco di soddisfazioni. Oltre a registrare moltissimi nuovi ordini abbiamo infatti rinnovato molti dei primi contratti di fornitura siglati nel 2016, quando il marchio Baoli è stato lanciato in Italia. Uno dei comparti che è cresciuto maggiormente è quello dei servizi logistici legati alla GDO, dai trasporti ai magazzini. Da un lato perché il settore ha tenuto meglio rispetto ad altri, dall’altro perché l’evoluzione della domanda legata alle nuove abitudini di consumo e modalità d’acquisto online hanno implicato cambiamenti anche nei flussi logistici. L’incremento degli ordini è stato però trasversale a molti settori, dall’edilizia fino all’agroalimentare. Mi aspetto che il 2022 sia ancora un anno di crescita, nonostante la riduzione degli incentivi sull’industria 4.0.
Rino Melone
Marketing & Product Manager, CLS
A dispetto delle difficoltà del periodo, possiamo dire che il 2021 abbia rappresentato per CLS un nuovo trampolino di lancio nella rivoluzione della logistica all’insegna dell’automazione. Nuovi traguardi sono stati raggiunti nel mercato tradizionale dei carrelli elevatori che ha conosciuto un’impennata notevole, supportato anche dalla disponibilità di incentivi fiscali e crediti d'imposta di cui hanno potuto usufruire le aziende per sopperire alle criticità del periodo. Senza dubbio si tratta di un mercato che chiude il 2021 con numeri da record.
Dal canto suo, CLS ha continuato a puntare tutto sui reali vantaggi offerti dall’automazione, ovvero la digitalizzazione e l’efficientamento dei processi; ne è una chiara testimonianza la sinergia con Alfaproject.net, un accordo che ci ha permesso di ampliare la nostra offerta dandoci al contempo la propulsione necessaria per restare saldi sul mercato con un obiettivo preciso: affermarci sempre più come player di riferimento per la Logistica 4.0. Le prospettive per il 2022 mirano sicuramente a rafforzare la nostra presenza nel comparto in qualità di fornitori di soluzioni d’avanguardia e a 360°. Un obiettivo che, a dispetto delle generalizzate difficoltà degli ultimi due anni, è stato continuamente sostenuto dall’aver siglato partnership importanti, come quelle con Yaskawa, VersaBox e Alfaproject.net, ovvero fornitori di tecnologie avanzate che offrono a CLS la possibilità di una continua spinta verso l’innovazione.
Mauro Corona
Country Sales Manager Italy, DEMATIC
1Lo shortage ha impattato pesantemente anche sul nostro settore, per due aspetti. In primo luogo, ci ha complicato la vita dal punto di vista della discussione contrattuale con i clienti. Dobbiamo assumerci il rischio imprenditoriale di fissare i prezzi delle proposte che facciamo al cliente, mentre il costo delle materie prime rimane molto volatile; e questo avviene ormai da oltre un anno. Ovviamente, il cliente vuole sapere che cosa deve spendere. Da parte nostra però possiamo scegliere fra due alternative: fissare un prezzo più alto, per tutelarci dal rischio di fornitura, ma rischiando di scontentare il cliente; oppure, stabilire il prezzo rispetto allo scenario del momento ma prevedendo a livello contrattuale la possibilità di portare delle correzioni. Secondo elemento di impatto negativo, principalmente sul cliente e sull’esito dell’investimento, è quello dei tempi di consegna. Il ritardo della fornitura può comportare per il cliente costi superio-
ri, legati in generale alla necessità di rivedere i propri piani operativi, ad esempio dovendo mantenere strutture temporanee, con relativi affitti, per l’indisponibilità delle proprie. Più grave ancora il rischio di non rispettare le scadenze previste dagli incentivi fiscali Industry 4.0. Questo perché i tempi di realizzazione del progetto vengono messi in discussione per problematiche esterne al progetto. Da parte nostra, riteniamo che l'unico modo per affrontare questa situazione nel modo corretto sia un approccio trasparente, di partnership con il cliente, capace di valutare insieme i rischi e le soluzioni per affrontarli.
2Le nostre politiche pongono la sicurezza al primo posto, sempre, in tutti gli obiettivi aziendali. Sia all’interno dell'azienda che nelle fasi esecutive del progetto, si implementano diverse procedure e fasi di training a livello quotidiano, per informare tutto il personale di cantiere. A questo tipo di sicurezza se ne aggiunge uno legato più al prodotto e al tema della tracciabilità. Fra i vantaggi offerti dall’automazione vi è infatti la garanzia di tracciabilità del prodotto, che si rivela particolarmente utile in caso di eventuale contaminazione. Se si verifica una situazione di questo tipo, è importante avere la possibilità di fare una ricerca mirata sui lotti sospetti. L’automazione, grazie alla totale tracciabilità interna, consente sicuramente di avere una fotografia immediata dei prodotti e di intervenire tempestivamente.
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3La sicurezza dei dati per noi è un argomento molto sensibile, perché l’accesso agli impianti da remoto è necessario soprattutto per le necessità di manutenzione. Dobbiamo provvedere in tempi ristretti al supporto al cliente per tutte le problematiche sia elettromeccaniche che software. L’accesso da remoto comporta la presenza di firewall interni alla struttura del cliente, che impediscano di usare questo canale di accesso come punto debole per penetrare nel sistema. Per quanto riguarda i tentativi di intrusione, non mi risultano ad oggi casi particolari.
5La sostenibilità ambientale è oggi un elemento sempre più concreto e richiesto anche dai clienti; nel nostro caso si traduce in soluzioni per la riduzione dei consumi dell’impianto. Per esempio, il sistema Multishuttle, che è già sul mercato da alcuni anni con diverse release, è una soluzione che consente un effettivo risparmio dell’energia richiesta per la movimentazione. In generale, con le soluzioni del passato si utilizzava un miniload da due tonnellate anche per muovere un box di 30 kg; oggi questa operazione è fatta con una navetta da meno di 70 kg. Si comprende l’impatto enorme che questa soluzione ha avuto in termini energetici: l’obiettivo è dunque quello di avvicinare l'automazione, come dimensioni e peso, al tipo di oggetto che devo muovere. Altra soluzione di efficienza energetica, sempre in riferimento al Multishuttle, sta nella possibilità di gestire tramite una sola tecnologia, tipicamente basata su blindosbarre, sia la trasmissione della potenza che i canali comunicativi. Altro elemento importante, oltre alla riduzione dei consumi, è anche l’utilizzo ovunque possibile di materiali che siano riutilizzabili a fine vita, evitando invece plastiche o comunque materiali di difficile smaltimento.
6Da tempo utilizziamo tool di progettazione basati su visualizzazione tridimensionale, che consentono di progettare i sistemi a partire da un modello virtuale che nasce dalle caratteristiche effettive che avranno i vari moduli. Questo consente di avere, già in fase progettuale, una visione completa e precisa del sistema, anticipando problemi da risolvere ed eventuali voci di rischio. Per quanto riguarda le tecnologie da cui ci aspettiamo nei prossimi anni una crescita importante, vi sono innanzitutto quelle legate al settore AMR, autonomous mobile robot, che si possono considerare un'evoluzione degli AGV. Questi sistemi consentono di trasportare colli o scaffali muovendosi in maniera autonoma, adattando i propri percorsi in modo dinamico grazie alle logiche di intelligenza artificiale e garantendo pertanto un livello di sicurezza molto elevato anche in ambienti dove operano le persone. Altrettanto interessanti le prospettive della robotica e delle soluzioni di supporto alla movimentazione umana, come ad esempio gli esoscheletri, che permetteranno di supportare quelle operazioni che ancora oggi sono a carico delle persone, quindi sempre in applicazioni miste uomo-macchina e con particolare riferimento ad aree come il picking o fine linea.
7Lo smart working è una modalità che stavamo già testando da tempo, ben prima del Covid, principalmente per ragioni di work-life balance. Gli obiettivi di retention del personale oggi si conseguono anche rendendo più attrattive le condizioni di lavoro e i giovani sono più attenti a questi aspetti. Più in generale non esiste più, rispetto al passato, l'idea di misurare la qualità della persona sul numero di ore che passa in azienda. Con la pandemia, lo smart working è uscito dalla “to do list” per diventare uno strumento necessario ed è stato una chiave indispensabile di produttività aziendale. Per il domani è destinato a rimanere, però modificandosi ed evolvendo. Il limite che ha dimostrato è infatti non tanto tecnologico, quanto psicologico e organizzativo. Dobbiamo capire come gestire bene gli impatti “soft” dello smart working: l'isolamento lavorativo e la mancanza di un criterio nella gestione del tempo. Solo in questo modo potremo trarre il massimo valore da questa modalità, che comunque offre per certe cose un’efficienza prima impensabile, proprio per il risparmio di tempo e di risorse che garantisce.
8Il 2020-2021 ha confermato un trend di crescita per Dematic, come quote di mercato e fatturato. Questo andamento positivo è stato costante negli ultimi anni e ha avuto un incremento ulteriore negli ultimi due anni, superiore alla media di mercato. Questo è dovuto innanzitutto alla presenza internazionale, non solo commerciale ma anche esecutiva e produttiva, che ci consente spesso di operare con grandi clienti globali. Altro contributo importante, in particolare in Italia, è stato quello degli incentivi Industria 4.0, che hanno consentito soprattutto lo sviluppo di piccoli progetti (ad esempio basati su sistema Autostore), in linea anche con i tempi dei contributi fiscali. Ma soprattutto, questa crescita è dovuta molto all’aumento dell'e-commerce come canale di vendita. Anzi, a mio avviso questo fenomeno si può leggere anche in senso inverso: l’e-commerce ha trainato la crescita dell’attività di Dematic, ma è stata proprio l’automazione che ha supportato la crescita dell’e-commerce. Non penso che il grande aumento dell’e-commerce, a cui abbiamo assistito nei due anni di pandemia, sarebbe stato possibile
senza il contributo dell’automazione. In un certo senso l’automazione è stata il vero driver che ha consentito il successo di questo business ed è questa la chiave di lettura con cui si dovrebbero valutare determinati sviluppi anche in altri settori. Ugualmente positive le prospettive per il futuro, principalmente per le tendenze di crescita soprattutto nel settore e-commerce. Dal canto nostro, ci aspettiamo una capacità di risposta più efficiente anche grazie all’importante percorso di riorganizzazione interna, che ha visto la concentrazione delle tre aree europee in una sola struttura EMEA che ha avrà il suo headquarter proprio a Milano.
Carmine Rossin
Business Strategic Advisor, DGS
1La spinta all’evoluzione digitale, più che mai stimolata in questi ultimi due anni da una urgente necessità di modificare abitudini e comportamenti per “difendersi” dalle limitazioni generate dalla pandemia, ha evidenziato in maniera ancor più netta il fenomeno di Skill Shortage proprio in quel settore che ha il compito e la vocazione di supportare i cambiamenti economici e di mercato realizzando, con la tecnologia, una vera digitalizzazione. In relazione a tale fenomeno, DGS ha da tempo attivato due percorsi paralleli:
- La costituzione di una “digital Academy” (Digital Thinks) che ha l’obiettivo di creare New Skill o di generare Reskilling per potenziare e riqualificare i work team con capacità tecniche. - L’avvio di un progetto di EVP - Employee Value Proposition convinti che il fattore critico di successo nell’attrarre, reclutare e trattenere le migliori risorse consista nell’avere un approccio basato su dati specifici per tutte le attività di employer branding della nostra azienda, permettendoci di avere una prospettiva più ampia.
2-7 La lunga e complicata emergenza epidemiologica ha imposto una particolare attenzione (per molti versi “Nuova”) agli obblighi di sicurezza. Siamo però consapevoli che “remote working” non è assolutamente coincidente con il vero significato dello “smart working” e che tanto, ancora, c’è da fare in termini di cambiamento culturale di tutti gli attori coinvolti realizzando l’attuazione vera (e non decantata) di criteri e condizioni che preservino e stimolino la massima produttività del singolo garantendo al tempo stesso la produttività collettiva.
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3Sappiamo da sempre quanto centrale sia il ruolo della Cybersecurity per abilitare e proteggere la Trasformazione Digitale. In questi ultimi due anni, la crescita esponenziale della quantità di dati “trasferiti” e, con loro, il valore dei dati stessi, ci ha permesso di confermare ulteriormente la nostra capacità di realizzare progetti e soluzioni che abilitano l’adozione di tecnologie, metodologie e competenze utili a proteggere le risorse aziendali dal rischio di attacchi.
6“Transizione Digitale e Transizione Verde per una nuova democrazia”: Digitalizzazione, Connettività e Sostenibilità rappresentano obiettivi fondamentali da raggiungere nei prossimi anni per tutelare e stimolare lo sviluppo economico del nostro Paese. Aggiungendo inoltre la consapevolezza che la sostenibilità non riguarda solo l’ambiente ma impatta un sistema più ampio e complesso di interdipendenze, abbiamo interiorizzato l’obiettivo di continuare a costruire una società migliore lavorando costantemente per preservare le risorse di cui disponiamo e garantire un modello sociale che favorisca le persone: Ambiente, Economia e Società devono essere vissute in una logica sistemica.
8L’anno che si è appena concluso ci ha visto protagonisti di una crescita importante, anche grazie alla significativa ripresa del mercato ICT che ci auguriamo mantenga trend analoghi anche per il 2022.
Michele Santillo
Responsabile Soluzioni Logistiche, DITECH
5Come alcuni affermano questo è il tempo della responsabilità, in cui è necessario l’impegno comune per costruire un paese che si basi sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Nel bilancio di sostenibilità delle imprese si comprende quale sia l’effort in questo ambito e, in particolare nel mondo della GDO, per il quale lavoriamo, sono tante le azioni intraprese. Uno dei primi temi è quello legato all’incidenza della variabile trasporti sull’impatto ambientale, che, se nel passato coinvolgeva i retailer principalmente nella distribuzione verso la rete vendita, oggi è significativo anche nel nuovo ruolo di “produttori” delle private label e gestori di lavorazioni nei magazzini. Sicuramente il nostro supporto al tema sostenibilità si rivolge ad esempio all’introduzione
di soluzioni che possano migliorare la gestione dei trasporti, la tracciabilità degli alimenti e una gestione ottimale della conservazione degli stessi.
6Per la nostra esperienza nei magazzini della GDO, ancora non c’è una soluzione tecnologica che ha trovato maggior applicazione e vantaggio dell’adozione del voice - per noi oggi Android - nelle attività di inventariazione e preparazione (standard per cliente e in modalità flusso teso). Sicuramente un’altra evidenza in crescita è l’introduzione di layer blockchain all’interno del nostro software per la tracciabilità agroalimentare, a garanzia della qualità dei prodotti lungo tutta la filiera, grazie a una tracciatura puntuale e certificata. Fra le tecnologie emergenti si fa strada la realtà aumentata, che sposata a un indossabile come smart glass, aprirebbe delle opportunità completamente nuove all’interno dei magazzini, rendendo immediatamente disponibili e fruibili informazioni agli operatori, velocizzando le operazioni. Da non dimenticare il machine learning applicato a soluzioni di pianificazione di trasporti e consegne, che può portare all’ottimizzazione delle risorse e dei risultati.
7La pandemia ha necessariamente introdotto nuovi paradigmi, che hanno avuto impatto anche nell’ambito logistico. Il settore della distribuzione alimentare ha subito forti stress, secondo solo all’ambito sanitario, proprio per consentire l’approvvigionamento dei generi di prima necessità, nel rispetto delle norme e nella salvaguardia di tutti gli operatori. Lo smart working si è reso necessario, ma solo per alcuni ruoli come le attività di controllo, coordinamento e verifica che non venivano più svolte on site, ma da remoto, limitando in parte le performance qualitative e peggiorando il clima aziendale, in quanto non presenti alcune importanti figure di riferimento all’interno dei magazzini. Il nostro pensiero è che la maggior parte delle disposizioni attuate abbiano carattere temporale limitato, resta vero invece che alcuni dei nuovi strumenti di efficienza adottati continueranno ad essere operativi.
8Il 2021, come il precedente, è stato sicuramente un anno particolare sia per Di.Tech che per i nostri clienti, ma comunque ricco di opportunità, soprattutto perché le nostre soluzioni sono rivolte alla GDO, a sostegno della necessità di migliorare le performance. La situazione pandemica ha mutato i processi per far fronte alle nuove esigenze e la trasformazione digitale, su cui lavoriamo primariamente, è diventata una priorità. Ci auguriamo che nel 2022 si possa ritornare sempre più alla normalità, in azienda così come nella vita ordinaria, ma con nuove consapevolezze in termini di digitalizzazione dei processi e tecnologie disponibili.
Marco Berardelli
Managing Director, DKV ITALIA
1-6Già nel 2020 ma, soprattutto, nel 2021, DKV ha accelerato il lancio di nuove soluzioni proprio per venire incontro e mitigare una situazione caratterizzata da grande incertezza e volatilità. Se già prima il mondo dei trasporti e della logistica era soggetto in maniera quasi strutturale a momenti di forte pressione dati dalla stagionalità, ora le catene di fornitura - a partire dai blocchi nei porti - sono messe in difficoltà da eventi esterni che generano degli effetti domino che incidono profondamente sulle performance del settore. La risposta di DKV si è focalizzata su due aspetti chiave: abbattere le frontiere tramite accordi e partnership e offrire soluzioni tecnologiche che consentono di gestire la flotta in tempo reale e in maniera digitale. Per quanto concerne l’innovazione tecnologica volta alla resilienza, l’introduzione del nuovo sistema telematico di gestione e tracciamento delle flotte aziendali DKV LIVE si è rivelata fondamentale nel mitigare l’incertezza e rispondere prontamente agli imprevisti che caratterizzano questa congiuntura
3Sul fronte sicurezza, una delle problematiche che spesso si presentano - soprattutto in un contesto di estrema pressione sul mondo dei trasporti - è la gestione dell’imprevisto o del tentativo di manomissione di dati di navigazione, rifornimento e deviazioni dal percorso prestabilito. L’implementazione della piattaforma DKV LIVE permette la lettura da remoto e in tempo reale dei dati tachigrafici, posizione veicolo e dati salienti rispetto a dove, quando e quanto carburante sia stato effettivamente acquistato. Ogni anomalia riguardante uno dei dati tachigrafici, scostamento dal percorso previsto o punto di rifornimento indicato si traduce in un alert al fleet manager che, immediatamente, può prendere in gestione e approfondire. Tutto questo set di dati, oltre ad aver superato le verifiche di enti preposti e indipendenti, viene conservato all’interno del server della società controllata Styletronic, e quindi nell’ambito di proprietà e controllo diretto di DKV.
4Il tema delle carenze infrastrutturali è e rimane grave. Ovviamente il primo elemento di urgenza è connesso alla sicurezza personale degli autisti e ogni utente della strada. A questo si affianca prepotentemente l’impatto che queste carenze hanno sulla competitività dell’Italia e le occasioni perse per uno Stato che vanta una posizione strategica nel Mediterraneo. Il divario infrastrutturale nel collegamento fra Sud e Nord Italia rappresenta un’occasione persa rispetto al ruolo che l’Italia potrebbe avere nel trasporto intermodale su corridoi di collegamento con Nord Africa, Paesi chiave del Sud-Est Asiatico e Africa sub sahariana. Lo stesso gap si riflette sul commercio interno e risulta ancor più evidente dopo un biennio caratterizzato dal ripopolamento di aree provinciali e decentrate dovuto al fenomeno dello smart working e dalla tendenza al south working. Non da ultimo ai ritardi storici si sommano quelli sulle infrastrutture innovative come quello relativo alla rete di approvvigionamento elettrico per la mobilità sostenibile che va ad incidere sul processo di transizione ecologica delle flotte. I fondi PNRR dovrebbero dunque focalizzarsi sul colmare questo gap infrastrutturale storico e possono rappresentare un investimento strategico che vada immediatamente a beneficio dell’occupazione e che possa lasciare in eredità un’infrastruttura efficiente che consenta una ripresa solida verso una crescita e il consolidamento strutturale dei principali indici di natura macroeconomica.
5DKV si candida come protagonista e facilitatore alla transizione ecologica del mondo delle flotte e, a tendere, del trasporto pesante su gomma. Siamo anche convinti che l’innovazione verso l’elettrificazione, per essere accolta con favore, debba proprio garantire l’equilibrio fra sostenibilità ambientale, economica e sociale. Soprattutto in una fase storica dominata dall’incertezza, l’investimento per il rinnovo della flotta può essere percepito come troppo rischioso e oneroso e quindi non viene effettuato. DKV ha considerato questi elementi ed è da anni al lavoro su due aspetti cruciali per far sì che il cambiamento verso
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una mobilità a impatto zero e il taglio del 55% delle emissioni possano essere accolte favorevolmente e con convinzione dal settore e non subite con riluttanza. Il primo tema è relativo alla possibilità di rinnovare la flotta progressivamente e, nelle prime fasi, parzialmente: su questo aspetto è stata appositamente studiata la DKV CARD+CHARGE, una carta che consente di rifornirsi sia di carburanti classici che alternativi, nonché nei punti di ricarica, il tutto in un'unica soluzione, così da potersi dotare di veicoli ibridi plug-in o effettuare il passaggio al full electric di solo alcuni veicoli della flotta. Il secondo aspetto determinante è senza dubbio la disponibilità di punti di ricarica che rientrino nel raggio d’azione dei veicoli elettrici: su questo DKV ha ottenuto un risultato che offre poco spazio alle interpretazioni, diventando il fornitore con la più vasta rete di ricarica d’Europa e che copre in Italia ben il 90% dei punti di ricarica attivi. In tema di punti di ricarica, infine, è opportuno notare che - qualora ci fosse un boom nella quantità di auto elettriche circolanti - attualmente non c’è un numero di punti in grado di soddisfare un alto numero di utenti: anche in questo caso DKV ha anticipato l’esigenza studiando l’infrastruttura @work per punti di ricarica nelle aree di sosta aziendali e @home, con infrastrutture che consentono la ricarica dell’auto aziendale nel garage di casa e che contabilizza l’uso dell’elettricità per poi consentire all’azienda di rimborsare l’utilizzatore. Quest’ultimo servizio sarà disponibile in Italia entro il 2022.
8L’augurio è, ovviamente, un ritorno veloce alla normalità e l’uscita definitiva dalla crisi pandemica. Il bilancio su come DKV e ogni suo membro abbiano operato in questo biennio è assolutamente positivo e ci inorgoglisce. Tutti noi non ci siamo mai fermati e abbiamo anzi intensificato gli accordi, i lanci di novità e le innovazioni per non far fermare il comparto.
Otello Dalla Rosa
DIRETTORE GENERALE, FERRETTO GROUP
1Lo shortage è sicuramente uno dei fattori che più ha segnato l’anno appena concluso, insieme a un aumento dei prezzi che ha reso ancora più complessa la situazione. Per far fronte e superare questa situazione siamo intervenuti seguendo tre strade prioritarie: abbiamo diversificato le fonti di fornitura; abbiamo accorciato la catena, portando internamente lavorazioni che prima affidavamo all’esterno; abbiamo rafforzato un approccio lean, per introdurre nei processi di fornitura un sistema insieme sostenibile, razionale e sicuro. Ora, per non farci trovare impreparati in futuro, è importante fare tesoro dell’esperienza che stiamo vivendo: servono scelte strategiche per rafforzare la supply chain, a partire dal consolidamento delle partnership con alcuni fornitori selezionati e una forte focalizzazione sui processi produttivi chiave.
6Negli ultimi anni abbiamo investito in maniera decisa sull’automazione, e il magazzino automatico verticale, con la sua scalabilità e versatilità, ha dimostrato di essere una tecnologia vincente. A fare la differenza, insieme all’automazione, è poi la capacità di un magazzino di integrarsi con i diversi sistemi in uso nelle aziende clienti: dagli altri impianti logistici alle linee di produzione, fino all’ERP e al CRM. Per questo, abbiamo scelto di progettare internamente anche il software di gestione dei magazzini, in modo da garantire la massima affidabilità e personalizzazione rispetto alle esigenze specifiche dei nostri partner. Infine, stiamo evidenziando un’ottima accoglienza da parte del mercato per tutti quei sistemi IoT fondamentali per la manutenzione predittiva e il controllo da remoto dell’efficienza degli impianti.
8Se dovessimo racchiudere in due parole l’anno appena trascorso, sceglieremmo responsabilità e fiducia. Responsabilità, perché l’aumento dei prezzi della materia prima e dei componenti ha spinto a una grande attenzione al controllo dei costi, mentre una robusta domanda da parte delle aziende è stata condizionata da scadenze ravvicinate e ha così richiesto una gestione oculata ed efficiente dei flussi produttivi.
La fiducia è, invece, quella che respiriamo in un mercato che dimostra di voler investire per crescere e ripartire. Dopo un anno fuori dall’ordinario com’è stato il 2020, abbiamo registrato una netta ripresa dei volumi con un valore della produzione che ha superato i 90 milioni di euro e una raccolta di ordini che ha raggiunto i 130 milioni di euro. Il piano industriale 2021-2025 prevede la crescita dei sistemi di automazione - con investimenti in R&D e nuove tecnologie produttive per circa 15 milioni -, una innovativa piattaforma software (con sistemi IoT e algoritmi di intelligenza artificiale) e l’inserimento di nuove professionalità.
Inchiesta logistica italiana
Alberto Cirelli
Direzione Commerciale & Marketing, GEP INFORMATICA
1Non abbiamo gli strumenti per capire che cosa sia accaduto; se, mentre eravamo reclusi per la pandemia, qualcuno avesse già previsto tutto, facendo scorta di materie prime come carta, acciaio, microchip... Non sappiamo se questi fenomeni abbiano origine speculativa. Ma non è questo il punto. Il problema vero - non tanto per noi in prima persona, quanto piuttosto per i nostri clienti - è capire quali sono le scelte giuste da fare, quando si ragiona di supply chain. Non si può pensare di risolvere questi problemi semplicemente aumentando le scorte, perché non è sostenibile finanziariamente. Diverso sarebbe fare un discorso di strategia sulla supply chain: implementare processi collaborativi, ragionare su numero e qualità dei fornitori, disegnare un percorso a stella e non semplicemente lineare. E soprattutto, passare dalla resilienza all'antifragilità. Non si tratta solo di reagire in tempi rapidi agli eventi avversi, ma di mantenere un approccio flessibile e aperto a qualsiasi evento avverso.
2-3Sulla sicurezza informatica si è fatto tanto, lo vedo anche presso i miei clienti. Anche a seguito del lavoro da remoto, che è più facile da attaccare, le iniziative di sicurezza si sono moltiplicate. Quello che vedo pochissimo, invece, e questo mi inquieta molto, è la parte di sicurezza sul lavoro. Mi riferisco in generale all'economia italiana, non tanto alla logistica. Trovo insopportabile l'idea che, nel 2022, una delle principali nazioni industriali al mondo debba registrare tre morti sul lavoro al giorno. Non serve farne una questione ideologica: tantissime morti sul lavoro riguardano gli stessi titolari, in aziende molto piccole, dove non si tratta di sfruttamento ma di una sorta di faciloneria, di superficialità a tutti i livelli. A tal proposito vorrei ricordare che, in qualità di presidente di Confapi Emilia, carica che ricopro da settembre 2021, ho intenzione di organizzare appena possibile un grande evento in presenza, dedicato alla sicurezza sul lavoro. Vorrei contribuire a portare anche presso le piccole e medie imprese una nuova cultura, quella del fare bene e in sicurezza. In logistica, il discorso della sicurezza si scontra con la presenza ancora eccessiva di cooperative spurie, nelle quali ciò che manca è anche l’etica del lavoro. In questi due anni siamo stati presi da altro e ci siamo distratti da questo problema, che continua ad essere una presenza imbarazzante. Dal punto di vista etico, perché non è possibile che nel terzo millennio ci siano ancora delle sostanziali forme di schiavitù. Ma anche economico, perché queste realtà continuano a porsi nel mondo logistico come portatrici di concorrenza sleale verso chi lavora rispettando le regole. Altrettanto urgente il tema della sicurezza nei trasporti, acuito oggi dalla carenza di autisti e dalla spinta verso l’e-commerce, che con-
tribuisce a creare sacche di disagio. Ma l’economia non cresce per davvero se lo fa grazie a queste situazioni; almeno non in una società che voglia dirsi civile.
4Sì, credo che il PNRR possa darci un contributo. A due condizioni: che il programma venga confermato, e questo dipende dalla stabilità e dall'affidabilità del governo; secondo, che queste cose vengano realizzate davvero, perché i fondi saranno erogati solo a completamento delle opere. Ci sono dei segnali positivi: per esempio, la regione Emilia Romagna ha appena presentato un importante piano logistico coerente con i progetti inclusi nel PNRR, che va dal porto di Ravenna fino all'area logistica di Piacenza.
5Avviare un percorso di sostenibilità ambientale è un dovere nei confronti dei nostri figli e del futuro del pianeta; è, e sempre più sarà il modo giusto per proporsi sul mercato. Tuttavia, perché questo sia reale e davvero sostenibile, è necessario inquadrarlo in una politica di gestione dell’energia a livello nazionale, che finora è mancata. Altrimenti è solo ipocrisia. È un discorso strategico, a lungo termine. Non possiamo pensare di creare sostenibilità se non ci chiediamo quali sono le fonti principali da cui si ricava l’energia che serve. Non possiamo continuare a dire di no a tutto: alle trivelle, no; aumentare la produzione di gas nei nostri mari, no; la tap, no; il nucleare, no; il fotovoltaico, no; l'eolico, per carità; allora dove troviamo l'energia di cui noi siamo assetati? In attesa che esistano delle fonti alternative di pari efficacia e potenza, non possiamo pensare di dire solo no a tutto in maniera ideologica. Torniamo al discorso di prima: dobbiamo essere antifragili anche con l’energia e chiedere a chi ci governa di elaborare una strategia seria, capace di far
capire alle persone quello che potrebbe essere il male minore, in vista di un obiettivo ottimale.
6Fra le tecnologie più interessanti, vedo ad esempio la movimentazione autonoma a livello pallet; o il 5G anche per i siti logistici perché darà la possibilità di condividere una elevata quantità di dati e questo supporterà anche l'introduzione dell'automazione anche in altri processi logistici, anche a livello di picking.
7Gep aveva già cominciato ad organizzare lo smart working e chiaramente il Covid ha accelerato questo percorso. In particolare, abbiamo creato dei gruppi fissi di cinque persone che venivano in ufficio a turno, una volta a settimana, in modo da limitare il possibile contagio. Per il futuro, la sfida è organizzare questa modalità in modo che sia davvero smart. Non puoi semplicemente riprodurre a casa lo stesso lavoro che fai in ufficio. Innanzitutto, bisogna verificare che la persona abbia un ambiente davvero confortevole. E soprattutto, il lavoro a casa deve essere basato su progetti e non sugli orari. Questo richiede un salto di qualità enorme per un'azienda, e se ancora non c'è, andrà fatto. Bisogna andare in questa direzione perché presso i giovani la cultura del lavoro a casa si è già innestata: per loro la vecchia vita dell’impiegato che timbra il cartellino tutti i giorni è impensabile. Il mix fra fisico e digitale è la realtà nella quale sono cresciuti e se vogliamo capire come sarà il futuro del lavoro, dobbiamo guardare attentamente il loro presente.
8Nel 2021 abbiamo aumentato il fatturato rispetto all'anno scorso; prevedevo di fare qualcosa in più ma purtroppo la carenza di materiali ha pesato anche su di noi. Siamo anche rivenditori di terminali RF per il magazzino; parte di questi sono stati venduti ma non fatturati, in quanto non ci sono stati consegnati. Questo ha impattato sul target di fatturato previsto. Per il prossimo anno prevedo un incremento abbastanza lineare, sono moderatamente ottimista, ferme restando le sfide dette: crescere con la parte di smart working, rafforzare la nostra antifragilità, tenerci pronti per la prossima bufera, anche se non sappiamo quale possa essere.
Roberto Bianco
Presidente & CEO, ICAM
1La pandemia da Covid-19 è servita a far comprendere alle aziende, sebbene nel peggiore dei modi, che per ridurre la vulnerabilità delle supply chain è necessario implementare soluzioni in grado di automatizzare i processi e sincronizzare in tempo reale il flusso fisico dei materiali con quello digitale delle informazioni. Questo, infatti, è l’unico modo per contrastare o minimizzare gli effetti derivanti da shock di mercato, senza riempire di scorte i magazzini con il conseguente rischio di obsolescenza dei prodotti e incremento dei costi di stoccaggio. A questa criticità intendiamo rispondere con la soluzione SafeBox, che consente il monitoraggio centralizzato, in real-time, delle informazioni sullo stato e sulle quantità dei materiali disponibili, anche se stoccati in reparti o stabilimenti differenti.
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2Il rispetto di parametri di sicurezza sempre più stringenti che in questo particolare periodo impongono di ridurre al minimo le interazioni tra dipendenti e, soprattutto, tra essi e operatori esterni come corrieri e fornitori, sta costringendo le aziende a ripensare i propri processi in ottica “contact-free”. SafeBox è pensata per rispondere anche a questo obiettivo, in quanto consente di disintermediare l’intero ciclo di approvvigionamento, stoccaggio, distribuzione, restituzione e replenishment di materiali e strumenti di lavoro, consentendo l’accesso al solo personale autorizzato, in modalità self-service, H 24/7, preservando tutti gli utenti dal rischio di contagio da contatto.
5Ripensare la mobilità urbana delle merci e delle persone per rendere le città più sostenibili, da ogni punto di vista rappresenta, da anni, il fulcro della nostra vision aziendale. La pandemia da Covid-19 ha, difatti, solo amplificato una necessità che l’adozione di modelli di vendita omnicanale aveva, già da tempo, fatto emergere. In questo scenario, il nostro impegno è quello di promuovere un innovativo progetto di smart mobility mediante soluzioni intelligenti in grado di erogare molteplici servi-
zi, in modalità self-service h 24/7, al servizio di cittadini e city user. Al centro di questo ambizioso progetto c’è CityBox, il chiosco intelligente in grado di ottimizzare la distribuzione dei materiali e delle merci in città, per supply chain più efficienti e sostenibili. Che si tratti di retailer tradizionali, pure player, aziende DtoC, operatori logistici, società di delivery, è chiaro che la pandemia ha contribuito a generare, in ciascuno di loro, la consapevolezza di dover ridisegnare la propria logistica dell’ultimo miglio ponendo al centro il concetto di “prossimità”. Ne deriva una drastica diminuzione della congestione stradale e del livello di inquinamento atmosferico e acustico a beneficio di una migliore vivibilità dei centri urbani, in linea con gli obiettivi del PNRR.
6Sia che si tratti di aziende manifatturiere che distributive, l’attuale contesto di mercato richiede un livello di velocità, agilità e resilienza della catena di approvvigionamento e fornitura senza precedenti. E questa sfida può essere affrontata solo con digitalizzazione e l’automazione dei processi. A distanza di quasi due anni dall’inizio dell’emergenza Covid-19, nessuno può mettere più in dubbio che la digitalizzazione dell’intero processo e una logistica automatizza e integrata nel ciclo produttivo rappresenti un fattore critico di sopravvivenza aziendale, prima che di successo.
Luigi Calori
Managing Director, Incas S.p.A. S.U. - SSI SCHÄFER GROUP
1La chiave per vincere questa sfida è la capacità di essere allo stesso tempo globali e locali. Incas-SSI Schäfer si distingue per essere da un lato fra i top al mondo nell’intralogistica, godendo dei vantaggi di gestire catene di approvvigionamento di tecnologie distintive su scala globale; allo stesso tempo siamo un player locale in Italia e possiamo combinare un sourcing locale per dare ai nostri clienti il meglio nei tempi migliori disponibili sul mercato.
6Le soluzioni di automazione per la logistica devono avere una coerenza con le strategie delle aziende clienti. Occorre distinguersi nella capacità di dialogare con i committenti su questo piano e offrire le soluzioni che si sposino con le esigenze strategiche in una prospettiva di medio-lungo termine. Tradizionalmente nel nostro settore si pone molta enfasi sull’hardware… è certamente importante ma è solo la base. Il resto del successo di una soluzione è nel software. La rivoluzione digitale è incompleta se ci focalizziamo solo sulla parte hardware. Il gruppo SSI Schäfer è forte non solo perché dispone di un portafoglio di soluzioni molto ampio ma per il valore delle integrazioni IT che sono operative in Italia presso oltre mille clienti.
7Eravamo già partiti con lo Smart Working con un accordo aziendale ben prima del Covid, quindi avevamo una impostazione già strutturata. La nostra azienda però ha saputo interpretare la sua originalità e unicità anche in questa implementazione: i nostri uffici principali sono posizionati in un edificio d’epoca, sede di una industria tessile. Gli ampi open space ci hanno
consentito un bilanciamento tra lavoro in presenza altamente collaborativo e interattivo ma in sicurezza, unito ad un lavoro in smart working integrato con gli obiettivi aziendali.
8Per Incas - SSI Schäfer è stato un altro anno di grande crescita e di riconoscimenti da parte del mercato. La raccolta ordini si è attestata a 60 milioni di euro in Italia; i contratti che sono in via di finalizzazione nel Q1 2022 ci confermano che la raccolta ordini per il 2022 sarà superiore del budget che abbiamo preparato solo pochi mesi fa… Il valore della produzione ha registrato un +15% rispetto al 2020, viviamo in una condizione di mercato dove spesso siamo costretti a discutere di priorità tra i potenziali clienti. A livello mondiale il nostro gruppo ha raggiunto il suo massimo storico di raccolta ordini, di sempre.
Francesca Cravotto
Supply Chain Solutions Consultant, INTESA, a Kyndryl Company
1Sebbene la carenza di scorte non sia un fenomeno nascente, è stata esasperata e ha attirato molta più attenzione durante la pandemia di Covid-19, a cominciare dai dispositivi di protezione individuale, a seguire i prodotti di carta, prodotti per la pulizia, cibi in scatola, carne, attrezzature sportive, più recentemente, semiconduttori, materiali da costruzione e regali per le feste. Gran parte della colpa per le recenti disparità tra domanda e offerta è imputata al Lean Management e, più specificamente, alle tecniche di inventario just-in-time (JIT). Si può dunque affermare che le aziende siano andate troppo oltre nel ridurre le scorte attraverso l'uso di JIT, risultando così quest’ultimo come un nemico dell’imprevisto. La sfida che le aziende dovranno affrontare sarà dunque legata prettamente alla gestione Lean cercando però di prevenire quelli che saranno gli impatti negativi sulla Supply Chain. Su un piatto della bilancia sarà necessario collocare i risparmi derivanti da tale gestione e sull’altro la necessità di soddisfare la domanda dei clienti, introducendo strumenti aziendali mirati all’analisi della domanda e in grado di creare, successivamente, modelli predittivi legati all’evoluzione di quest’ultima.
5Per rinnovare il proprio impegno verso la sostenibilità, Intesa ha definito nuove linee guida di indirizzo del proprio operato e intrapreso il percorso di certificazione B Corp, con l’obiettivo di raggiungerla nel 2022. Definito il punto di partenza tramite il B Impact Assessment, ha istituito un team cross-funzionale che opera in azienda al fine di rendere esecutivo un Master Plan composto da iniziative orientate a stimolare un business sostenibile, misurando le seguenti aree: Governance, Workers, Customers, Community, Environment.
6Oggi, anche grazie a strumenti come il PNRR, si può continuare a sostenere questa volontà di innovazione. In questo sicuramente Intesa ha una lunga esperienza avendo digitalizzato intere filiere, gestendo flussi EDI, che tuttora rappresentano un servizio mission-critical per il comparto. Parte tutto dalla digitalizzazione degli ordini, che poi scatenano processi di produzione o alimentano gestionali per i flussi di magazzino, a cui poi, negli anni più recenti, si sono aggiunti o sono evoluti flussi di fatture e DDT. Gli stabilimenti e le aziende che hanno adottato un approccio data-driven si sono candidati dunque ad ottenere quel vantaggio competitivo che era, ed è tuttora, una delle principali molle che ha trovato terreno fertile nella scelta delle tecnologie 4.0.
8In questo anno passato ci siamo resi conto come le imprese, soprattutto le PMI, si trovino in un momento storico in cui digitalizzare è un “dovere”, ma è anche una grande opportunità, facilitata dalle risorse messe a disposizione dal PNRR. Infatti abbiamo avuto modo di comprendere quanto l’approccio con la digitalizzazione abbia un impatto sull’intera supply chain aziendale, permettendole di elevarsi a dei livelli sempre più alti e ricercati. L’aspettativa che desideriamo esprimere per quest’anno a venire è sicuramente volta alla digitalizzazione dei mercati B2B e B2C, in quanto riteniamo siano terreno fertile per dare una svolta alle complesse ed articolate Supply Chain che le governano. Speriamo che il 2022 possa rappresentare per davvero un anno di cambiamento per tutte quelle aziende che vorranno cogliere l’occasione di digitalizzare i propri processi.
Su un piatto della bilancia sarà necessario collocare i risparmi derivanti da tale gestione e sull’altro la necessità di soddisfare la domanda dei clienti, INTRODUCENDO STRUMENTI AZIENDALI MIRATI ALL’ANALISI DELLA DOMANDA e in grado di creare, successivamente, modelli predittivi legati all’evoluzione di quest’ultima
Inchiesta logistica italiana
Stefano Novaresi
Amministratore Delegato, KNAPP ITALIA
1Quello che sta accadendo nel mondo asiatico, un nodo importante per le supply chain globali, soprattutto nell'hi-tech, è difficile da capire. Da un lato sembrerebbe quello uscito meglio dalla pandemia, dall’altro però sembrano essere in atto fenomeni speculativi che interessano buona parte delle filiere: anche su quella automobilistica, che ormai dipende in larga parte dall’elettronica. Anche dal nostro punto di vista, gli impianti di automazione richiedono una parte molto elevata di tecnologia. Possiamo distinguere fra tecnologie meccaniche, per le quali esistono determinate soluzioni, e tecnologie elettroniche, che non hanno molte alternative: non è possibile mettere in piedi una fabbrica di microprocessori per risolvere il problema della carenza di chip. Ecco che in questo momento è balzata in primo piano una funzione che negli anni era rimasta sempre piuttosto ancillare alla supply chain: quella del procurement. Da un lato quindi l’automazione sta vivendo un boom di richieste, e come Knapp non facciamo eccezione; dall'altro gli uffici acquisti sono pesantemente impegnati a fare scouting sul mercato, per trovare fonti di approvvigionamento che possano coniugare qualità e disponibilità. Sulla leva prezzo, c’è poco da fare in questo momento: se c’è un progetto in corso, va terminato e per fare questo bisogna trovare tutto il materiale che serve. Sulla parte elettronica insomma questa è l’unica possibilità. Diverso invece il discorso della parte meccanica o elettromeccanica. Il nostro gruppo già diverso tempo fa ha fatto una scelta lungimirante, avanzando un importante investimento in un plant produttivo in Ungheria, in grado di coprire sostanzialmente la produzione di tecnologie meccaniche ed elettromeccaniche e affrancarsi dal mercato per quanto riguarda diversi processi di produzione ma anche di assemblaggio dei componenti. Siamo dunque di fronte alla classica scelta “make or buy”: ci sono cose che puoi cominciare a fare internamente, per altre puoi solo migliorare al massimo la tua capacità di acquisto. Diciamo che, dopo aver dato la massima importanza ai ruoli commerciali e di marketing, stiamo un po’ riscoprendo altre funzioni che prima rimanevano più in ombra: la logistica, negli anni della pandemia, e oggi gli acquisti. Vi sono numerosi settori in netta ripresa, dove non serve stimolare la domanda, anche per effetto di politiche nazionali che spingono le aziende a fare investimenti. Per tante aziende oggi non è un problema avere gli ordini dai clienti, che arrivano numerosi: il problema è avere materiali per produrre la merce e consegnare tempestivamente il prodotto venduto, temi che magari fino a cinque anni fa non erano esattamente in cima all'agenda degli AD. Questa tendenza spinge in avanti le funzioni organizzative come procurement e logistica, e probabilmente tutto questo porterà ad un maggior equilibrio fra le funzioni aziendali.
2Knapp ha implementato protocolli di sicurezza molto rigidi per la prevenzione del contagio, grazie ai quali non ha vissuto situazioni particolarmente critiche. Presso la casa madre è utilizzato un sistema di gestione del personale basato su token per evitare contatti troppo ravvicinati. Si è poi occupata in prima persona di tamponi e vaccini con sedi aperte nell’HQs di Graz, ma consideriamo che occupa circa tremila persone, quindi una presenza importante nei confronti della città.
3Per la natura dei progetti che tratta, Knapp è sempre stata all’avanguardia nella protezione dei sistemi informatici. Per accedere ai sistemi, ad esempio, la profilazione richiesta è molto severa. Inoltre, riceviamo periodicamente degli update formativi, con video corsi che ricordano sostanzialmente l'utilizzo corretto dei sistemi IT. I nostri portatili si utilizzano ovunque, sia in ufficio che da remoto, ma ad esempio determinate archiviazioni si possono fare solo in ambiente sicuro ed esiste un blocco di navigazione su determinati siti Internet.
5Possiamo fare un discorso a tre livelli. Per quanto riguarda la filiale italiana, il nostro è un normale ambiente di ufficio dove possiamo fare poco se non gestire bene l’energia che ci serve. La casa madre, invece, esprime da anni un forte interesse alle tematiche ambientali con tutto ciò che può contribuire alla decarbonizzazione dei processi, dalle colonnine per la ricarica delle auto elettriche e car sharing, all’impianto fotovoltaico sui tetti e così via. L'azienda tra l’altro opera in un contesto nazionale, quello austriaco, generalmente più attento a questo tema, che spinge in questa direzione. Terzo livello è quello dei clienti, presso i quali la sostenibilità ambientale è sempre più visibile. I sistemi Knapp sempre più spesso sono collocati in edifici, nuovi oppure riadattati, con la presenza di impianti per il contenimento dei consumi (ad esempio con una miglior coibentazione interna) o per il supporto al funzionamento degli impianti interni (ad esempio con l’energia fotovoltaica).
6Uno scenario molto promettente è costituito dai sistemi che apprendono attraverso il funzionamento: è quanto va sotto il nome di intelligenza artificiale ed è in realtà un apprendimento, utile affinché le tecnologie robotiche che devono svolgere autonomamente dei compiti imparino a farlo nel migliore dei modi. Altro fronte tecnologico importante è quello della progettazione delle postazioni in modo da garantire la massima ergonomia, visto che queste soluzioni servono essenzialmente per ridurre la fatica dell'uomo. Le stazioni di picking sono sviluppate attraverso algoritmi che consentono di visualizzare i movimenti degli operatori, dando ai progettisti le informazioni per tarare le stazioni di allestimento in modo da ridurre i movimenti inutili e gli effetti sulla salute che possono essere anche molto importanti.
7Lo smart working può essere un elemento organizzativo importante e non lo abbandoneremo a fine pandemia. Richiede però di superare una importante sfida manageriale, perché impone una maturità e un senso di responsabilità, sia della dirigenza che dei singoli lavoratori, che va conquistata e meritata. Come premio, si ottiene miglior bilanciamento fra vita privata e lavoro, e sicuramente una maggior efficienza complessiva. Servono regole precise per evitare che l’orario di lavoro si dilati a dismisura; serve inoltre essere certi che nelle singole case ci siano le infrastrutture e le condizioni per lavorare bene. Detto ciò, ci sono tante attività che si possono fare da remoto. Ma un conto è rincorrere questa modalità perché c'è un'emergenza, un altro è strutturare questa modalità in modo da risolvere bene le situazioni ancora non adeguate.
8Knapp lavora con il vento in poppa: l’esito dell’ultimo anno è positivo e le prospettive sono ottime. Questo vale per tutto il nostro settore, che sta conoscendo un grande trend di crescita. Questo comporta per tutti quanti adeguata capacità organizzativa e di risposta a questa crescita: tutti elementi positivi ma stressano il sistema. L'augurio, che probabilmente non sentirete solo da me, è che questo incubo della pandemia finisca il prima possibile.
Inchiesta logistica italiana
Riccardo Gioja
Head Of Intralogistics Solutions, LINDE MATERIAL HANDLING ITALIA
2La pandemia ha radicalmente cambiato il modo di lavorare delle aziende, e i magazzini non fanno eccezione. Sin dalle primissime fasi dell’emergenza Linde Material Handling si è attivata per fornire risposte alle nuove esigenze dei clienti, in particolare relative al rispetto del distanziamento sociale e alla sanificazione dei carrelli. Cito l’esempio del Linde Safety Vest, evoluzione del sistema Safety Guard, nato originariamente per ridurre il rischio di collisione tra carrelli e tra operatori e carrelli. Questa soluzione è stata molto apprezzata dai clienti e si è rivelata molto efficace per garantire il corretto distanziamento sociale tra colleghi. Abbiamo anche sviluppato nuove tecnologie come il sistema automatico di sanificazione dei carrelli, che può essere installato in ciascuna cabina o allestito nella sala ricarica dove in pochi minuti può sanificare tutti i mezzi presenti.
6Da alcuni anni registriamo una crescente spinta verso l’automazione, sia dei carrelli che degli impianti. Questo si deve da un lato ai sempre maggiori vantaggi che la tecnologia può garantire in termini di efficienza, dall’altro all’ingresso nelle aziende di giovani operatori che sono nativi digitali e hanno grande dimestichezza con queste soluzioni. Devo dire che ormai è quasi raro ricevere richieste di scaffalature tradizionali e manuali, sempre più spesso si cercano infatti sistemi per sfruttare al meglio gli spazi. A loro volta i carrelli sono sempre più “intelligenti”, ovvero dotati di sistemi come tablet
collegati all’infrastruttura IT dell’azienda oppure tag RFID che consentono la rilevazione del pallet direttamente sul carrello senza perdita di tempo per l'operatore.
8Dal 2022 ci aspettiamo molto perché i benefici fiscali a sostegno degli investimenti saranno ancora consistenti, le aziende che guardano al futuro cercheranno quindi di cogliere questa finestra. Sono inoltre convinto che molte aziende investiranno nell’automazione con l’obiettivo di compensare i crescenti costi dell’energia, bilanciando l’incremento della spesa energetica attraverso l’efficientamento dei processi e la riduzione dei consumi.
Ivano Avesani
Presidente NOVA SYSTEMS
3La sicurezza dei dati e la riservatezza delle informazioni per Nova Systems sono una priorità assoluta. Le soluzioni che adottiamo per garantire l’assoluta inviolabilità delle informazioni includono aspetti sia tecnici che organizzativi, a garanzia della continuità del servizio e a vantaggio della protezione logica e fisica dei dati gestiti nella nostra server farm, che viene monitorata 24 ore su 24 sia da locale che da remoto.
5Digitalizzazione e sostenibilità ambientale sono temi entrati in modo deciso nel vocabolario delle aziende della logistica e dei trasporti. La competitività delle imprese e il rispetto dell’ambiente sono due aspetti che devono andare di pari passo. Un approccio di cui si è fatta interprete Nova Systems attraverso il progetto “Nova Green” e il software gestionale, che consente alle aziende di ridurre in modo drastico i consumi energetici e l’utilizzo di componenti hardware. Nova Systems ha inoltre implementato in BeOne il modulo FTL, che consente di calcolare le emissioni prodotte dai mezzi di trasporto. Inoltre, la server farm sarà a breve completamente alimentata da un impianto fotovoltaico, ed è in fase di definizione il progetto “Green city”: per ognuno dei nuovi contratti sottoscritti doneremo un albero al Comune in cui è presente il nostro headquarter, che provvederà a piantarlo in aree verdi, all’interno delle scuole o in altre zone ancora che necessitano di essere popolate.
6Per le aziende che hanno scelto BeOne si aprono nuove opportunità. Alcuni moduli del gestionale di Nova Systems sono stati sottoposti ad un’accurata valutazione tecnica di rispondenza, nell’ambito dell’Industria 4.0, dalla quale è emerso che BeOne soddisfa i requisiti tecnici e tecnologici previsti dalla normativa. I nostri clienti potranno usufruire di un beneficio fiscale, quantificato nel 20 per cento dell’investimento sul software.
7Il concetto di ufficio supera i confini, per generare nuove relazioni e stimolare idee innovative. Grazie alle tecnologie avanzate e ai processi di alta sicurezza, che garantiscono la continuità del business, Nova Systems si è da subito attivata per preparare i clienti nazionali e internazionali a lavorare in modalità smart working. Anche Nova Systems ha applicato il lavoro agile per i propri collaboratori, continuando a garantire tutti i servizi, incluso il supporto quotidiano ai propri clienti.
8Nonostante la situazione difficile legata alla pandemia, per Nova Systems è stato un anno importante. La nostra società ha spento 40 candeline e oggi siamo proiettati al futuro. Innovare è da sempre la nostra vocazione.
Sergio Gimelli
Solution Consulting Director ERP, EPM (Direttore della Prevendita e Consulenza applicativa delle soluzioni cloud ERP/EPM/SCM),
ORACLE ITALIA
1La situazione emergenziale ha evidenziato la necessità dell’ormai ben nota resilienza, per proteggersi da fenomeni come lo shortage di componenistica, la chiusura di stabilimenti produttivi, la mancanza di personale. Le aziende che avevano già adottato strategie resilienti o sono riuscite a farlo rapidamente hanno retto meglio e talvolta hanno anche avuto un vantaggio competitivo. Tra le lezioni imparate nell’emergenza c’è certamente l’importanza della preparazione: molte aziende lo hanno capito, e anche a causa del Covid sono passate da una fase di sperimentazione o prototipazione di soluzioni e modelli resilienti a una fase operativa, in cui dati e fenomeni prima solo osservati o analizzati sono diventati la base per adottare su scala industriale una logica data- driven, basata sull’analisi dei dati.
3La sicurezza è un aspetto fondamentale nella trasformazione digitale in atto; le aziende stanno capendo che è più efficace e conveniente affrontarlo con l’aiuto di chi si è sempre occupato di sicurezza, ed è anche per questo motivo che il cloud - che prevede l’applicazione “nativa” di best practice di sicurezza sempre aggiornate - è diventato di fatto la prima scelta per le applicazioni a livello enterprise.
5Oracle si impegna a sviluppare pratiche e prodotti sostenibili. Come azienda, abbiamo degli obiettivi molto precisi, che ci porteranno, per esempio, a utilizzare il 100% di energia rinnovabile per alimentare tutti i nostri uffici e i nostri cloud datacenter entro l’anno 2025; questo ha una ricaduta positiva anche sulle azioni di sostenibilità dei clienti che se ne servono. Inoltre, forniamo applicazioni specifiche e innovative nelle nostre suite di applicazioni, sia per il reporting di sostenibilità e ESG, sia per aiutare le aziende a trasformare la propria supply chain in ottica di riduzione dell’impatto ambientale. Per fare un esempio,
Inchiesta logistica italiana
l’azienda automotive Volvo è nostra cliente e adotta le nostre applicazioni basate su blockchain per tracciare la provenienza dei minerali usati nelle batterie per le auto elettriche, così da garantirne l’approvvigionamento da supply chain che rispettino i criteri di eticità (cioè non provenienti da luoghi di guerra o di sfruttamento) e sostenibilità prefissati.
6IoT, Machine Learning e Intelligenza Artificiale, Blockchain sono le cosiddette “tecnologie emergenti”, anzi ormai “emerse” e sulla bocca di tutti, fornitori e clienti; dal nostro punto di vista, però, a fare la differenza non è la tecnologia in sé ma la capacità di applicarla in casi d’uso concreti e di semplice e veloce implementazione. Per questo motivo Oracle non propone “solo” una piattaforma tecnologica, ma anche soluzioni pronte all’uso per risolvere esigenze specifiche, così da mettere subito a disposizione dei clienti tutto il potenziale dell’innovazione. Ad esempio, alcuni nostri clienti del settore elettronico e chimico hanno adottato algoritmi di machine learning per ricalcolare le date stimate di consegna, e questo ha portato a un miglioramento dell’affidabilità di oltre il +50%, nell’80% dei casi.
8Il periodo difficile che da tempo stiamo vivendo ha portato a comprendere molto più rapidamente che l’applicazione sistematica del digitale non è più un optional, ma un fattore di sopravvivenza. L’esempio più eclatante - e fortunatamente abbastanza diffuso - è quanto è avvenuto alle aziende che erano già
preparate allo smart working sia in quanto dotate di piattaforme, sia in quanto già avviate alla digitalizzazione dei processi, all’uso comune della mobilità e all’autonomia rispetto a datacenter locali scarsamente presidiabili. La nostra aspettativa, confermata dal grande interesse alle strategie digitali che percepiamo, è che le aziende mettano sempre più in discussione lo status quo; nell’emergenza è emersa la gravità del debito tecnologico del nostro sistema paese, un debito che va estinto senza più rimandare; non a caso una gran parte degli investimenti del PNRR riguarda la digitalizzazione delle organizzazioni pubbliche e private, e ci auguriamo, come persone di Oracle e come italiani, che porti una ventata di innovazione e soprattutto di concretezza che aiuterà ad affrontare pienamente questa trasformazione.
Marco Crasnich
CEO, OVERLOG
1Il tema dello “shortage” mette in evidenza una situazione che era già latente e che la pandemia, con le sue varie conseguenze, ha amplificato e accelerato. Esiste infatti ormai una contraddizione inconciliabile tra bisogno del cliente, nella declinazione del - tempo entro il quale mi serve il ‘bene’- e tempo necessario a produrlo, trasformarlo, trasportarlo. Il cliente pretende di avere il bene richiesto a tempo 0, pronta consegna, ma ciò non è possibile se non a prezzo di magazzini a capacità e scorta infinita o/e tempi di attraversamento dell’intera supply chain e di produzione brevissimi. Nella pratica, il risultato ottimale risiede nell’equilibrio dei tre elementi, tempi di risposta-consegna al cliente, scorte dei magazzini, tempi della supply chain.
Ma se due di queste variabili non sono generalmente pilotate interamente dalla singola azienda, il tempo desiderato del cliente e la velocità della supply chain, è sui propri magazzini che ciascuna azienda può intervenire preventivamente adottando una corretta politica delle scorte e un efficiente sistema per la gestione operativa del magazzino (il WMS). È per questa ragione che i magazzini assumono, più che in passato, un ruolo strategico nell’azienda e devono essere dotati di sistemi informativi di gestione e controllo efficaci ed efficienti. Una corretta politica delle scorte e di gestione operativa delle stesse consente di rispondere con adeguata flessibilità, reattività ed efficienza alle variazioni di domanda, mantenendo l’alto livello di servizio normalmente richiesto dai clienti.
6Vi sono attualmente molteplici tecnologie disponibili che abbiamo utilizzato all’interno delle nostre soluzioni informatiche di WMS per assolvere a compiti specifici in modo ottimale. Mi riferisco ad esempio a tecnologie per l’efficientamento delle operazioni di picking con sistemi Vocali o con tecnologie Pick To
Light. Il lavoro più complesso, che abbiamo svolto con successo e che porta però ai migliori risultati, è riuscire a combinare insieme in una sola piattaforma-soluzione le diverse tecnologie in contesti diversificati.
8L’anno appena trascorso è stato sicuramente di transizione tra il pre e il post pandemia. Le aspettative e i segnali sono molto positivi e l’ambito della logistica e delle soluzioni ICT e tecnologiche a suo supporto avranno un grande sviluppo. La sfida sarà disporre e formare nuove competenze in grado di cogliere queste opportunità da entrambi i fronti, sia da parte dei fornitori di soluzioni sia dei clienti utilizzatori.
Alberto Vestrali
Senior Consultant
Fabrizio Arnaldi
Sales Director Marco Bignami
Senior Programmer & System Manager Angelo La Malfa
Marketing Communications Manager
PLANNET
1Dal nostro punto di vista, abbiamo constatato che l’effetto dello shortage di componenti è stato meno impattante in quei contesti che, da sempre, ragionano in termini di supply chain integrata e di collaborazione con i nodi a monte e a valle. Oggi, la disponibilità di informazioni tempestive ed attendibili consente di alimentare sistemi di simulazione, che possono guidare le scelte su due livelli di decision making: uno, prettamente strategico, di medio/lungo periodo, sul quale operare scelte volte alla riduzione del total supply chain cost (es. scelte di mix, assetti di capacità…). Il secondo livello, più “operativo”, consente invece di simulare l’effetto di vincoli sul sistema produttivo (tra i quali, la mancanza di componenti) permettendo di intervenire con anticipo sulla pianificazione, di dare visibilità ai propri clienti degli effetti sulle date di consegna e ai propri fornitori i piani di fabbisogno, così da coordinare al meglio gli sforzi in un’ottica di collaborazione ed integrazione.
(Alberto Vestrali) 3Nel corso del 2021 abbiamo lavorato molto per migliorare la sicurezza della rete aziendale, in collaborazione con una società partner che già ci fornisce abitualmente la dotazione hardware. Il nuovo sistema ci garantisce maggiore sicurezza sia nella condivisione dei dati interni, sia nel preservare l’enorme mole di dati che gestiamo per i nostri clienti. Abbiamo colto l’occasione anche per dare un ulteriore sprint in ottica smartworking, dismettendo tutte le postazioni fisse e dotando ogni dipendente di un notebook, con uffici open space e postazioni “libere”, in grado di dare massima flessibilità a ogni collaboratore.
(Marco Bignami)
5La sostenibilità è uno dei temi chiave per la nostra attività di sviluppo. Per il nostro settore di riferimento negli ultimi due anni abbiamo lavorato su questo tema, soprattutto per fornire soluzioni che potessero rispondere alle necessità crescenti di monitoraggio, analisi della produzione ed efficienza energetica. Quindi, ci aspettiamo margini di crescita per i prossimi anni negli investimenti in soluzioni software che integrano piattaforme di energy monitoring ai più “classici” sistemi di monitoraggio della produzione. (Angelo La Malfa)
8Per Plannet, l’anno appena concluso è stato molto positivo; nonostante un contesto che ci ha mantenuto in stato di allerta costante, abbiamo registrato una crescita molto significativa del fatturato che ci ha portato ad un record dei ricavi, grazie all’acquisizione di importanti progetti sia nell’area MES (Manufacturing Execution System) che nell’area Supply Chain Planning & Sheduling. Ci aspetta un nuovo anno, complesso e impegnativo, ma grazie alle rilevanti innovazioni inserite nella nostra suite software e al consolidamento del network dei nostri Partner, siamo confidenti di poter proseguire anche nel 2022, in questo percorso di crescita e consolidamento del nostro posizionamento.
(Fabrizio Arnaldi)
Luca Apriletti
Regional Vice President Italy, Greece and MEA, PROJECT44
1Quasi due anni di crisi e di incertezza nella catena di approvvigionamento hanno insegnato all'industria una lezione pre-
Inchiesta logistica italiana
ziosa: la supply chain visibility è la chiave di volta per governare questa situazione e rappresenta uno strumento di resilienza. In questi anni, infatti, sono emerse prepotentemente le conseguenze dei gap storici che caratterizzano il settore. Anche prima della pandemia e della successiva crisi della supply chain, c'era un forte bisogno di digitalizzare e standardizzare la catena di approvvigionamento: per decenni l'industria è stata fortemente dipendente dai processi manuali, dalle telefonate, dai fax e dalle e-mail per comunicare tutto, dai documenti allo stato delle spedizioni; e anche se le catene di approvvigionamento sono state progettate per essere il più snelle possibile e i principi del Just-in-Time sono stati affinati per oltre 40 anni, nessuno era preparato al fatto che l'intera economia globale sarebbe passata ad un approccio Just-in-Case come risultato della pandemia. Le aziende che sono state in grado di resistere alle difficoltà che hanno caratterizzato il biennio e che si dimostrano pronte per il 2022 sono quelle che si sono mosse rapidamente dotandosi di strumenti di visibilità di livello superiore nella loro supply chain. Il modo per farlo è attraverso i dati.
3Nel settore logistico, dati e fiducia dei clienti vanno a braccetto. In questo panorama la Real-Time Visibility (RTV) viene sempre più considerata dagli spedizionieri come un must-have nella loro scelta di un partner di trasporto e i vettori devono essere in grado di tenere il passo con questa crescente domanda di dati rilevanti e in tempo reale. Trovare modi efficaci e sostenibili per mantenere sicura questa rete in continua espansione diventa dunque sempre più rilevante. La visibilità end-to-end è ormai un requisito, più che un desiderio, specie ora che viviamo in un contesto dove aziende di tutte le dimensioni hanno bisogno di integrarsi con più partner e sistemi per ottenere visibilità attraverso tutta l’estesa catena di fornitura e, nello stesso tempo, tutelare e tutelarsi lavorando con fornitori e soluzioni di fiducia che permettano di non perdere il focus sulla corretta conservazione e tutela dei dati.
5Il settore logistico e la supply chain sono un'area sotto esame, dato che ad oggi rappresentano circa un quinto delle emissioni globali di biossido di carbonio (CO2). Poiché sempre più aziende abbracciano la sostenibilità come parte della loro corporate social responsibilty, stanno certamente cercando una cosa: modi per ridurre le emissioni di gas serra nella loro catena di approvvigionamento; e per fare ciò, devono avere una chiara visione della quantità da loro prodotta attraverso le proprie spedizioni. Per raggiungere questi obiettivi e facilitare la misurazione dell’impatto ambientale su tutta la supply chain, project44 ha rilasciato un calcolatore delle emissioni di CO2 delle spedizioni di carichi pesanti nel suo Visibility Operations Center™ (VOC).
6Il nostro core business risiede nella piattaforma di visibilità avanzata. La pandemia ha accelerato la necessità di una soluzione all in one per coprire tutte le modalità e le aree geografiche. Project44 ha consolidato capacità analitiche Ocean, Truck, Rail, Air, Last-Mile e Parcel in un'unica piattaforma unificata. Inoltre, project44 adotta un approccio unico, API-first e bottom up dedicato alla visibilità - consentendo di automatizzare rapidamente i processi, collaborare con le parti interessate e aumentare le prestazioni; la piattaforma automatizza il complesso compito di pulire, normalizzare e arricchire i dati da una varietà di fonti in un formato su cui tutti possono agire rapidamente, rispettando i più alti standard di privacy e coerenza dei dati.
7Possiamo dire che project44 non ha adottato lo smart working... lo ha abbracciato. Inoltre, in partnership con Roameo, il principale produttore e operatore di suite mobili di alta qualità e a misura di affittuario, project44 offrirà l'accesso ai camper e mezzi camperizzati Roameo come un ulteriore benefit per i membri del
team che vogliono sperimentare un nuovo approccio alla propria esperienza lavorativa. Il concetto alla base del nostro approccio è semplice: “Work from anywhere”.
8Nel corso del 2021, project44 ha consolidato la sua posizione nella supply chain visibility con una copertura globale door-to-door che comprende tutte le modalità di trasporto. Dopo un eccezionale Q3, project44 ha generato 12,7 milioni di dollari in nuove entrate ricorrenti nel Q4 2021. In quel periodo, l'azienda ha chiuso 117 accordi con nuovi marchi, contribuendo a un aumento del 170% delle prenotazioni e una crescita del 216%. Nella regione Europa abbiamo espanso la visibilità intermodale, coprendo oltre il 99% del network ferroviario (più di 7.000 corse al giorno) presente nei 27 paesi UE e migliorando la visibilità nel comparto delle chiatte e della catena del freddo.
Gloria Bellini
Marketing, REPLICA SISTEMI
1In un mondo globalizzato la carenza di materie prime e di componenti sta avendo ripercussioni in tutti i settori e in tutti gli ambiti: produttivo, distributivo, IT e servizi. Questo sta causando un incremento dei prezzi di tutti prodotti e un ritardo nella produzione e nelle consegne. Pensiamo che non si possa pensare di risolvere questa situazione “scaricando” i costi solo sui produttori o solo sui clienti finali, quindi è necessario che ognuno faccia la propria parte, assumendosi una quota del rischio. Per ora possiamo dire di essere stati in grado di far fronte a tutti gli impegni presi, con un’esposizione al rischio ponderata. Rapporti di partnership fondati su onestà e trasparenza, uniti alla capacità di stima, sono per ora gli ingredienti che ci stanno consentendo di fronteggiare questa sfida imposta dal mercato.
2Confermiamo che il tema della sicurezza sia diventato un “must” per molte aziende, infatti, abbiamo rilevato un incremento esponenziale delle richieste del nostro prodotto EasYard, lo Yard Management System della nostra piattaforma che, integrato alle tecnologie di videosorveglianza e controllo accessi, consente di avere un controllo e una tracciabilità completa dei mezzi e delle persone che entrano, sostano e si spostano nei piazzali e nei depositi logistici. Il fatto che l’investimento in sicurezza consenta anche di recuperare efficienza, per le aziende costituisce un grande volano per prodotti software come il nostro che consentono di centrare entrambi gli obiettivi.
3La sicurezza dei software è diventata la prima richiesta di chi assiste alle demo dei nostri prodotti. Come ulteriore servizio, stiamo sviluppando anche un’integrazione al nostro software WMS StockSystem con un’altra azienda del Gruppo Zucchetti per garantire un maggior servizio ai nostri clienti, in un’ottica di blockchain. L’obiettivo è quello di rendere unici, con una “tracciabilità certificata” inviolabile, i prodotti di qualità dei nostri clienti, per combattere la contraffazione abbattendo i costi e i rischi di attività manuali e di una gestione frammentata.
5Confermiamo che nel 2021 ci è stato chiesto di iniziare a realizzare progetti in un’ottica di “Green Logistics”: recupero di efficienza con focus su aspetti ambientali e di risparmio energetico, di riciclo del packaging, di recupero dei materiali in un’ottica di economia circolare. Ad esempio, con un importante cliente nella distribuzione HO.Re.Ca. abbiamo realizzato un grande progetto proprio con questi obiettivi. Installando il software “Delivery” abbiamo efficientato la programmazione delle consegne e dei viaggi saturando i mezzi sia all’andata sia al ritorno (organizzando i resi e recuperando i vuoti “a rendere”), tenendo conto dei limiti imposti dalle ZTL, calcolando tempi e mezzi adeguati per le consegne in modo da ridurre il traffico nelle città e contenere al minimo le emissioni di CO2.
7Come azienda sono anni che concediamo lo smart working ai nostri dipendenti. Con la pandemia siamo riusciti a dimostrare anche ai clienti che molteplici attività possono essere realizzate da “remoto”, con un notevole risparmio di tempo e costi per entrambe le parti. D’altro canto, abbiamo però anche imparato che ci sono ancora molte attività che invece non possono essere realizzate “a distanza” perché si rischia di perdere efficienza e pro-
Inchiesta logistica italiana
duttività. Quindi, alla luce di queste considerazioni, noi siamo convinti che si stia già costituendo un nuovo punto di equilibrio tra attività in presenza e attività da remoto.
8Il 2021 è stato un anno decisamente molto positivo, in tutte le linee abbiamo registrato incrementi a due cifre. Nel complesso, l’azienda ha riportato + 17% del fatturato, + 66% delle nuove vendite, + 11 volti nuovi in azienda. Il mercato si mantiene ancora in fermento, grazie anche agli incentivi agli investimenti IT che proseguono anche quest’anno. Il nostro successo più grande è comunque dato dall’aumento delle competenze delle nostre risorse umane su cui stiamo investendo. Questi ingredienti sono le fondamenta su cui si radicano le aspettative del 2022: provare a mantenere il trend di crescita del 2021.
Massimo Cecchinato
Managing Director, SAVOYE ITALY
1Il fenomeno dello shortage è emerso già da un po’ di tempo. Nelle prime fasi, luglio-agosto 2021, abbiamo sostanzialmente allungato le tempistiche di realizzazione dei progetti in corso, oltre al termine che normalmente riusciamo a mantenere. Sempre in riferimento ai progetti in fase di esecuzione, in misura diversa a seconda delle caratteristiche e delle tipologie, siamo riusciti a contenere l’impatto, con il ricorso a tecnologie proprie, alla possibilità di fare degli acquisti comuni e ad una buona capacità di programmazione. Via via la tendenza è praticamente esplosa, arrivando ad una situazione nelle quali le normali regole di ingaggio risultano stravolte: un mercato che si può definire schizofrenico. Di conseguenza, abbiamo rivisto e riorganizzato principalmente l'area di purchasing, che giocoforza ha dovuto cominciare ad applicare delle strategie di acquisto diverse rispetto ad altri periodi. Parliamo soprattutto, laddove il materiale risulta disponibile, di fare stock che di solito non erano necessari, per cercare di compensare la carenza di alcuni materiali, la difficoltà di approvvigionamento e se possibile anche l’aspetto economico. Fra tutti, su quest’ultimo elemento non abbiamo molte chance di agire diversamente da quello che il mercato impone. Sul costo non si può fare niente. Lasciatemi dire: that's it. Tutto questo avrà un impatto importante su tutta l’attività che sviluppiamo: sempre di più dovremo essere capaci di reinterpretare i nostri progetti, sviluppandoli in maniera ancora più precisa e affilata, affinché siano in grado di compensare sempre meglio questi aspetti. Cercheremo di mantenere comunque attrattivi questi progetti, ragionando in modo sempre più accurato sul ROI e sul conto economico per i nostri clienti.
2Non mi piace l’idea che i nostri sistemi diventino una sorta di sarcofagi fatti per isolare le persone, e non è con questo obiettivo che li sviluppiamo: anche perché non penso che la dinamica imposta dalla prevenzione del contagio da Covid durerà all’infinito. Certamente la sicurezza delle persone per noi è sempre stata prioritaria, ma perché per noi è prioritario il concetto, il significato della persona in riferimento ai nostri sistemi. Per esempio le soluzioni tecnologiche che consentono l’interfaccia con i sistemi automatici presso le stazioni di picking sono sviluppate sostanzialmente in base alla presenza della persona. Sicurezza per noi è dunque postura corretta, salute fisica e dunque mentale, benessere degli operatori che devono interagire con questi sistemi per molte ore al giorno e per molti giorni dell’anno. Di sicuro non andremo a sviluppare sistemi che vadano a inglobare gli operatori o a isolarli completamente dal resto del mondo, perché come siamo entrati in questa situazione, presto ne usciremo. La pandemia è qualcosa che abbiamo combattuto, ma che non è più al centro dell’attenzione e da cui presto ci allontaneremo, forti di una importante esperienza appresa ma senza farci limitare più del dovuto.
3La sicurezza informatica è un aspetto che abbiamo affrontato e ben risolto già prima del Covid e del recente aumento dei cyber attacchi. I progetti che sviluppiamo hanno necessariamente bisogno, durante il loro utilizzo, di accessi da remoto, mediante canali e collegamenti VPN, sia per le attività di manutenzione che per la normale operatività. Per fare questo le policy sono stringenti, a prescindere dalla dimensione dell’azienda cliente. La sicurezza dei canali di comunicazione è frutto di questo sviluppo e garantisce la totale idoneità di questi accessi.
5La pandemia per certi aspetti ci ha fatto dimenticare i nostri obiettivi di sostenibilità. Una volta si pensava solo a come eliminare la plastica dal packaging dei prodotti, mentre per due anni non abbiamo fatto che riempire di plastica i nostri ambienti di lavoro, ad esempio con l’installazione di orribili schermi distanziatori in plexiglas. Dobbiamo tornare a focalizzarci sul nemico, ricor-
dando ancora una volta che l’attuale situazione è solo temporanea. Savoye in particolare persegue da tempo questo obiettivo: sviluppare sistemi sulla base di materiali che siano al 100% riciclabili ed ecosostenibili. Innanzitutto cerchiamo di evitare la presenza di materiali in plastica lungo tutto il sistema di movimentazione, ad esempio i riempitivi come airbag o pluriball, che pongono un problema di smaltimento anche al cliente.
6Il mercato schizofrenico che è nato durante il lockdown è pur sempre una tendenza da seguire: pensiamo ad esempio al cambiamento delle nostre abitudini di acquisto e all’ascesa dell’e-commerce. Avvicinandosi un ritorno alla cosiddetta normalità, certe cose saranno eliminate, mentre talune altre consuetudini rimarranno: e fra queste metto i nuovi modelli di distribuzione, che interesseranno soprattutto la GDO. Anche in Italia vedremo a breve un importante progetto, ipertecnologico, che prevede l’installazione di un sistema automatico realizzato in scala estremamente piccola, per poter essere alloggiato all'interno di un ipermercato. Il Covid ha agito come acceleratore di dinamiche nuove e ha portato molta parte della popolazione ad accostarsi a nuovi servizi e tecnologie, prima per necessità, poi per l’emergere di nuove consuetudini e bisogni. Qui vediamo il nostro metodo di lavoro: capire quali sono le necessità del mercato, e sulla base di queste studiare nuove soluzioni che diano risposta a queste necessità.
7Lo smart working per noi è una normale offerta di welfare aziendale: veniva utilizzato prima della pandemia, è stato utilizzato durante, e verrà utilizzato anche dopo. Questa possibilità sarà sempre offerta ai dipendenti: ci saranno di sicuro quelle situazioni in cui risulta più utile non muoversi da casa. In compenso, abbiamo riscoperto il valore della presenza fisica e la piacevolezza di determinati momenti che prima davamo quasi per scontati, come ad esempio ritrovarsi alla macchinetta del caffè in ufficio. Abbiamo capito il valore del contatto con i colleghi, magari solo per qualche minuto di chiacchiere. Strettamente parlando non è lavoro, ma trovo che sia altrettanto importante.
8L'anno scorso l'abbiamo chiuso in maniera positiva, anche il prossimo anno risulta promettente per la nostra attività. Il nostro ruolo è centrale nel settore della logistica e diamo il nostro contributo ad un motore che si è dimostrato fondamentale per tutta la società. Di particolare interesse il settore retail, che sarà interessato da diverse innovazioni applicative.
Lamberto Principi
Vice President Sales & Service Italia, STILL
5La sostenibilità è sempre più al centro non solo delle agende dei governi ma anche delle strategie delle imprese. Su questo tema Still ha precorso i tempi ed è da anni all’avanguardia nello sviluppo di soluzioni tecnologiche in grado di definire nuovi e sempre più elevati standard di efficienza energetica. Penso ad esempio al Blue-Q, un sistema brevettato da Still che garantisce risparmi del 20% nei consumi di energia attraverso una gestione intelligente delle curve caratteristiche, con conseguente ottimizzazione della trazione. Questo risparmio si traduce inoltre in minori emissioni di CO2 relative alla produzione di corrente elettrica. O alla tecnologia agli ioni di litio, disponibile ormai su tutto il portfolio prodotti, che consente risparmi energetici fino al 20% rispetto alle tradizionali batterie al piombo acido.
8Il 2021 è stato un anno molto positivo per noi, abbiamo infatti registrato una consistente crescita degli ordini di tutte le tipologie di mezzi. A trainare la domanda di carrelli elettrici è
stato essenzialmente il Piano Industria 4.0 con gli incentivi per l’acquisto di macchine automatizzate. Ma non solo, la ripartenza di settori come l’edilizia, a sua volta trainati dagli incentivi, ha infatti stimolato anche il mercato dei carrelli termici.
Riguardo l’evoluzione della domanda, notiamo che le scelte dei clienti sono sempre meno determinate dal prezzo e sempre più dalla qualità delle soluzioni proposte. C’è una sempre crescente consapevolezza di dover investire in prodotti di qualità, affidabili e innovativi che garantiscano sicurezza agli operatori e riducano i costi. Sempre maggiore è anche la richiesta di personalizzazione dei mezzi, che attraverso dispositivi tecnologicamente avanzati e sistemi di ausilio alla guida, migliorano il comfort, l’ergonomia e aumentano la sicurezza degli addetti.
Inchiesta logistica italiana
Luca Canali
Head of Market Operations, SYSTEM LOGISTICS
1In risposta a questo fenomeno abbiamo dovuto lavorare su più fronti. Nell’immediato, abbiamo dovuto rivedere i tempi di consegna e in alcuni casi anche il valore economico delle commesse. Il problema riguarda diverse forniture critiche che vanno dall’acciaio per le scaffalature o per le automazioni, alla componentistica ed elettronica in generale. E questo ha coinvolto anche fornitori finora assolutamente affidabili e di primo livello, che da un giorno all'altro hanno disatteso la loro normale capacità di consegna. In risposta a quello che, inevitabilmente, si è tradotto in disservizio per il nostro cliente, abbiamo avviato diverse strategie. Innanzitutto, abbiamo cercato di instaurare una politica più mirata sugli approvvigionamenti, rispetto al nostro normale approccio make to order. Abbiamo quindi dovuto anticipare gli ordini rispetto alla consuetudine, acquistando componenti critici per specifici progetti. Inoltre abbiamo dovuto aumentare le scorte per alcune tipologie di macchinari più facilmente standardizzabili per aumentare la nostra autonomia operativa.
2Quella della sicurezza è una battaglia che da sempre combattiamo, quindi siamo pronti a supportare le aziende con soluzioni in grado di realizzare questo obiettivo nell’ambiente di lavoro. Nell’ultimo biennio, l’obiettivo della sicurezza ha anche ricompreso la necessità di proteggere le persone dal contagio da Covid, che si aggiunge all’attenzione in generale alla salute delle persone. In questo senso abbiamo recentemente assistito ad un
In questo senso abbiamo recentemente assistito ad un AUMENTO DELL’INTERESSE PER L’AUTOMAZIONE, anche in quegli ambienti che tipicamente ricorrono all’attività delle cooperative: in questi casi l’introduzione dell’automazione coincide con l’idea di implementare delle condizioni di lavoro più idonee e sicure per gli operatori
aumento dell’interesse per l’automazione, anche in quegli ambienti che tipicamente ricorrono all’attività delle cooperative: in questi casi l’introduzione dell’automazione coincide con l’idea di implementare delle condizioni di lavoro più idonee e sicure per gli operatori. Parliamo quindi di progetti che puntano a sostituire il picking manuale in ambienti sfavorevoli, come il freddo o surgelato; oppure di aziende o settori dove la quota di lavoro manuale è tradizionalmente molto alta, come ad esempio i magazzini della logistica o della GDO.
3Fino ad ora, abbiamo gestito la sicurezza informatica in risposta alle necessità espresse dai nostri clienti, avvalendoci di consulenti esterni e realizzando soluzioni ad hoc che potevano essere anche molto eterogenee in base alle richieste. Con l’esplosione degli attacchi informatici vista negli ultimi tempi, abbiamo avviato un nuovo progetto finalizzato a creare competenze interne e un prodotto/servizio realizzato da noi al 100%, quindi non più legato alla singola richiesta. In questo modo potremo rispondere al meglio a questa esigenza di mercato, che vede l’aumento notevole della necessità di effettuare interventi da remoto, enfatizzata dalle situazioni indotte dalla pandemia.
5Da parte nostra, l'attenzione alla sostenibilità ambientale è elevatissima. Il focus sulle persone di cui abbiamo parlato in relazione alla sicurezza ricade, di conseguenza, sull’ambiente. Ogni volta che assistiamo i nostri clienti a progettare magazzini innovativi, sostanzialmente li aiutiamo a ridurre l’impatto sull’ambiente da tanti punti di vista, principalmente riducendo le risorse necessarie. Non solo lavorando sul consumo di energia delle tecnologie fornite, ma anche inquadrandole in una visione di efficienza complessiva, che comprende ad esempio volumetrie inferiori, minori necessità di illuminare, riscaldare o condizionare gli spazi, riduzione strutturale dei consumi dei siti logistici. Grazie a quest’ottica di completezza, possiamo intervenire su svariati driver del bilancio di sostenibilità, che fino a qualche tempo fa non c’era l’interesse a misurare o monitorare. Negli ultimi tempi abbiamo assistito ad una vera e propria ondata di attenzione a questi aspetti anche da parte dei nostri clienti, grazie alla quale, a parità di investimento, queste soluzioni sono diventate molto più interessanti.
6Di tecnologie vincenti ce ne sono più d’una, che usate e combinate insieme possono migliorare le soluzioni proposte. Fra queste citiamo sicuramente l’AI, che punta a trasformare le nostre flotte di veicoli in sistemi sempre più intelligenti, sempre più guidati dal basso e non dall'alto. Stiamo assistendo da qualche anno ad un processo di dematerializzazione della tecnologia per la logistica, sempre più basata su sciami di elementi replicati e autonomi, anziché su grandi infrastrutture fisse. Altra area di sviluppo è quella del machine learning, finalizzato principalmente al controllo da remoto in ottica di manutenzione predittiva.
7Dividerei lo smart working in due fasi, per quanto riguarda il nostro lavoro. La prima, quella di definizione dei progetti, siamo riusciti a portarla molto efficacemente in remoto, anche perché già prima della pandemia il nostro livello di flessibilità era molto elevato. Diverso il caso della fase esecutiva a valle, quella della realizzazione degli impianti presso la sede del cliente. In questo caso, il cambiamento di approccio richiesto è stato più impegnativo. Parliamo infatti di squadre di esperti che devono fisicamente costruire l’impianto presso il cliente: nei periodi più acuti dell’emergenza la loro mobilità era inevitabilmente limitata, ma chiaramente non era possibile erogare questa attività totalmente a distanza. Dove possibile, quindi, abbiamo cercato di appoggiarci a realtà locali e più prossime al cliente, che lavoravano con il supporto dei team specialistici operanti dall'headquarter. Diverse attività sono state gestite in modalità remote commissioning, con personale locale teleguidato da altre figure tecniche con il compito di coordinare e supervisionare il lavoro svolto sull’impianto stesso.
8Per quanto riguarda il risultato consolidato, il 2021 si è concluso positivamente, quindi in linea con gli obiettivi. Quello che consideriamo invece eccezionale è l'acquisizione di ordini del 2021 e di conseguenza la pipeline per il 2022. Le prospettive per il 2022 quindi sono decisamente buone, e lavoreremo per contenere l’aumentata volatilità delle forniture di materie prime a seguito della crisi Ucraina.
Matteo Brusasca
Head of Sales, SWISSLOG ITALIA
6Il comparto tecnologico che ci ha dato maggiori soddisfazioni nel corso del 2021 è stato quello del light goods, con soluzioni automatiche per la gestione di small items in generale, il mondo del parcel e tutto quanto è legato all'e-commerce. In quest’area abbiamo visto una forte crescita della domanda e un importante incremento del business, anche grazie al cambiamento delle abitudini d’acquisto indotto dalla pandemia. Nella GDO/DO italiana il tema dell’e-grocery è diventato strategico sviluppando, in affiancamento alla spesa presso il punto di vendita fisico, nuove modalità che abbiamo imparato a conoscere quali ad esempio il click & collect, il drive-thru, l’home delivery ecc. L'obiettivo è lo stesso: garantire un elevato servizio al cliente per una massima customer experience. L'esigenza è esplosa nell'ultimo periodo, ma Swisslog aveva già iniziato a studiare e ad implementare soluzioni di automazione in grado di supportare le specifiche di questo subsegment di mercato. Parliamo di soluzioni in grado di incrementare il livello di produttivi-
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tà nella preparazione delle spese on line, con tecnologie facilmente installabili all'interno di magazzini o comunque di aree esistenti, per le quali il termine magazzino è quasi improprio. Troviamo infatti diversi modelli, da quelli più vicini ad una struttura hub & spoke, quindi dal magazzino centrale al consolidamento di alcuni ordini sul punto vendita per poi organizzare la consegna finale; fino ad arrivare a quelli che vengono definiti Micro Fulfillment Center -MFC che per loro natura prevedono l'utilizzo di un'automazione di order fulfillment la cui superficie utilizzata è normalmente inferiore ai 3.000mq. Swisslog si posiziona sul mercato come uno dei pionieri nel MFC con impianti funzionanti in Europa (Italia compresa), USA e APAC, spaziando da modelli di CFC che integrano tecnologie di automazione pallet a monte e sistemi di sorterizzazione a valle, Darkstore che integrano sistemi di stoccaggio ultra denso in automatico con consolidamento manuale, fino a sistemi di MFC realizzati direttamente in uno store fisico.
Per quanto riguarda gli incentivi economici, l'Italia ha confermato il Piano Trasformazione 4.0 che sicuramente ha dato un forte impulso ad investimenti in automazione e digitalizzazione negli anni passati. Questo piano ha reso possibile l’accesso a progetti di innovazione anche da parte di realtà aziendali di piccole dimensioni, per le quali ha giocato un ruolo decisivo, consentendo a queste ultime di migliorare il proprio livello di competitività anche per gli anni futuri. Per il 2022, gli incentivi sono stati nuovamente confermati e, quindi, ci aspettiamo un altro anno di elevata richiesta da parte del mercato. Gli incentivi sono stati inoltre estesi fino al 2025/2026, ma con una progressiva riduzione delle aliquote, cosa che probabilmente darà alle realtà più piccole un nuovo scenario di scelta. È possibile che determinati progetti di automazione rimarranno accessibili solo ai grandi player, per i quali il contributo economico non modifica una scelta strategica. Al contrario, le aziende di più piccole dimensioni si orienteranno preferibilmente su soluzioni di digitalizzazione o di automazione / di semi-automazione, scegliendo progetti se possibile sempre più flessibili e scalabili, a cui si può accedere con investimenti ancora più contenuti.
7Lo smart working è stato essenziale. Avevamo già introdotto questa pratica in azienda nel corso del 2019, ma naturalmente dal 2020 si è rivelato fondamentale per comunicare internamente e per supportare i clienti in tutte le diverse fasi di progetto. Rispetto alla prima introduzione, oggi lo smart working è implementato in misura più massiva, approfondendo questioni che esulano dalla pandemia. Innanzitutto lo smart working deve essere veramente smart: bisogna trovare il giusto equilibrio fra giornate dai clienti o in ufficio, che restano comunque essenziali per mantenere le relazioni con i colleghi e smarcare determinate questioni che solo in presenza si possono fare nel modo più veloce ed efficace; e giornate a casa nelle quali ci si può concentrare anche meglio su determinati compiti, ottenendo anche un miglior bilanciamento fra vita privata e professionale. Premesso questo, abbiamo notato che la produttività e i risultati ottenuti confermano assolutamente la bontà di questo modello.
8Il bilancio è molto positivo: abbiamo chiuso il 2021 con risultati eccezionali, sia come Swisslog Italia, superando i 50 milioni di order intake e 40 milioni di euro di fatturato, che come Gruppo, con numeri che ci vedono in netta crescita rispetto all'anno precedente.
Paolo Lorenzo Carassini
Direttore Generale, TOYOTA MATERIAL HANDLING ITALIA
1È difficile capire le ragioni dello shortage, perché si tratta di un problema molto complesso. Da un lato è successo quello che era in qualche modo prevedibile: la delocalizzazione produttiva finalizzata alla riduzione dei costi di produzione, a scapito dell’efficienza logistica e della qualità, ha raggiunto il suo limite. Già prima della pandemia c’era stata qualche presa di coscienza con casi di reshoring. Oggi questo fenomeno deve essere evidentemente accelerato. A tal proposito ho appena sentito che l'Unione Europea ha deciso di investire quasi cinquanta miliardi di euro nella produzione locale di microchip, che fino a ieri venivano acquistati al 90% fra Taiwan e USA.
L’impatto su di noi, come produttori di macchinari, indubbiamente si fa sentire. C’è da dire che nella sfortuna siamo fortunati, perché questo fenomeno non si abbatte solo su di noi, bensì penalizza tutto il settore indistintamente. L’allungamento dei tempi di consegna è per tutti, l’aumento dei prezzi delle materie prime è per tutti, e anche per il fatto che queste informazioni sono di dominio pubblico, anche i clienti in qualche modo hanno cominciato a metabolizzare la situazione.
Altro elemento che mitiga per noi l’impatto dello shortage è l’applicazione integrale del Toyota Way, nel quale abbiamo trovato elementi di vantaggio competitivo, in particolare per quanto riguarda la gestione dei fornitori. Prossimità geografica e legami collaborativi sono la base sulla quale è ancora possibile lavorare just in time e rispondere in modo più efficace allo shortage di componenti e materiali. Nel nostro caso, abbiamo risposto adattando sempre meglio la nostra organizzazione alla situazione. Per esempio quando è disponibile una determinata fornitura, avviamo i processi di lavoro su due o tre turni; quando invece c’è carenza, si riduce il processo a un turno solo. Lo shortage inoltre non deriva solo dalla difficoltà di reperimento e consegna di certi materiali, ma anche da un eccesso di domanda che non era stata pianificata. Nel nostro settore abbiamo avuto una crescita che io chiamo incredibile. Pensiamo infatti che il nostro mercato, durante la crisi di qualche anno fa, è sceso a circa 24mila carrelli venduti all'anno; negli anni di ripresa è salito a 45-50 mila; quest'anno, secondo le statistiche, arriveremo a vendere 77-80mila carrelli. In pochi anni abbiamo assistito al raddoppio dei volumi. E questo, unito alla difficoltà di reperimento dei materiali, si traduce nelle criticità di fornitura a cui stiamo assistendo.
2La sicurezza è uno dei pilastri della nostra offerta e nasce anche dalla nostra etica di gruppo. Recentemente abbiamo ricevuto un riconoscimento da parte di Inail, per il livello di sicurezza che i nostri sistemi consentono di raggiungere in azienda. Questo approccio nasce anche dalla nostra evoluzione, partita tempo fa, da fornitore di macchinari a partner di progetto per il cliente. In questa veste, partiamo sempre dall'analisi dell'efficienza della movimentazione interna e arriviamo alla sicurezza e al risparmio energetico, con un'offerta globale che comprende consulenza tecnica e supporto manageriale sui concetti lean.
3Anche noi siamo stati vittime di un tentativo di intrusione. Per fortuna, siamo riusciti a evitare il danno ma ci siamo andati molto vicini. Aver trasferito molta attività on line ha aumentato a dismisura questo rischio. Il gruppo ha reagito immediatamente con tutta una serie attività, principalmente training, linee guida, istruzioni per capire come difendersi. In particolare, nell’ambito di un programma condiviso, periodicamente un rappresentante della Polizia Postale svolge corsi specifici a tutto il personale dell’azienda, dove spiega tutte le modalità e le novità relative alle truffe informatiche. Personalmente ho trovato questi corsi enormemente interessanti, perché ci hanno aperto gli occhi su un fenomeno che non possiamo neanche immaginare. Secondo quanto loro stessi dicono, noi siamo sempre un passo indietro. Questi criminali infatti non sono sprovveduti, bensì persone dotate di intelligenza e
Pensiamo infatti che il nostro mercato, durante la crisi di qualche anno fa, è sceso a circa 24mila carrelli venduti all'anno; negli anni di ripresa è salito a 45-50 mila; quest'anno, secondo le statistiche, arriveremo a vendere 77-80mila carrelli. IN POCHI ANNI ABBIAMO ASSISTITO AL RADDOPPIO DEI VOLUMI
competenza elevatissime, di cultura organizzativa e di una visione avanzata dell’interfaccia uomo-macchina. Da qui sono partite poi tutte le azioni necessarie a livello di implementazioni tecnologiche.
4Noi paghiamo i problemi lasciati aperti dalla prima repubblica e i nostri figli pagheranno i nostri. Siamo riusciti a dilapidare risorse immense. È un altro problema culturale più che economico, e non sono molto fiducioso. Proprio per il ritardo che scontiamo, la quantità di risorse che dobbiamo investire per avere un risultato è molto maggiore rispetto a quella necessaria in Paesi che hanno finora mostrato un livello di civiltà superiore al nostro.
5-6Ci soffermiamo ad analizzare le risorse ma non lavoriamo abbastanza sulla cultura. Sostenibilità, infrastrutture, digitalizzazione, sono processi culturali. Potrebbe essere che i nuovi provvedimenti siano il più grande regalo alle organizzazioni malavitose degli ultimi anni. Tornando a noi, abbiamo una disponibilità di risorse e soprattutto una mentalità che ci porta naturalmente in questa direzione. Crediamo in particolare nell’idrogeno come fonte di energia e stiamo lavorando concretamente per realizzare questo obiettivo, anche in collaborazione con altre aziende. Naturalmente intendiamo l’idrogeno verde, che presuppone una fonte energetica a zero emissioni per effettuare il processo di elettrolisi. È su questa direzione che stiamo lavorando, anche a livello locale. Un esempio è quello della centrale di produzione di idrogeno verde presso lo stabilimento di San Giovanni di Ostellato, nel ferrarese, nel quale operano carrelli elevatori con celle a combustibile alimentati localmente. L'idrogeno è difficile da trasportare, mentre potrebbe essere una svolta tecnologica dirompente proprio con questi sistemi di microproduzione. Anziché avere poche centrali che fanno tanta energia, si può
Inchiesta logistica italiana
pensare a tante centrali in grado di fornire energia alla circolazione locale. Certamente, sono scenari interessanti ma anche costosi: e il costo è sempre un elemento importante con cui confrontarsi. Contro il costo, c’è solo una visione forte, in grado di spingere e di sostenere determinati percorsi. Nel caso dell’idrogeno è questo che abbiamo in mente: la possibilità di produrre la propria energia, a impatto zero. Parliamo di una rivoluzione tecnologica, sociale, culturale, ambientale, di dimensioni enormi ed è in questa direzione che stiamo lavorando.
7In un primo momento, abbiamo scoperto che non importa andare in ufficio tutti i giorni. Non è sempre necessario consumare risorse per essere presenti in ufficio, quando ci sono tante cose che si possono fare più liberamente da casa. Rispetto all’euforia iniziale però abbiamo scoperto che andare in ufficio è anche necessario: abbiamo capito quanto sono importanti il contatto umano, la condivisione, la vicinanza fisica. Quando siamo vicini, non ci parliamo solo per dirci cose specifiche; parliamo invece con quella libertà che è anche catalizzatrice di nuovi pensieri. Ed è così che nascono le idee.
8Il nostro esercizio chiude a fine marzo, ma possiamo anticipare già che l’esito è altamente positivo. Effetto della domanda di mercato; delle agevolazioni fiscali Industria 4.0 e credito d'imposta; del fatto che la logistica è stata elevata da processo accessorio a processo primario; e dell’evoluzione di tanti meccanismi, come il già citato reshoring. Per il prossimo anno, è difficile esprimersi, anche perché i normali strumenti di previsione non sono in alcun modo applicabili agli attuali scenari. In un mondo che passa da -40% a +60%, qualunque anticipazione va presa con molta prudenza. Possiamo dire che, rispetto ad un dicembre 2021 che per noi è stato il mese più alto di sempre, gennaio 2022 è risultato inevitabilmente meno brillante. Ora dobbiamo innanzitutto capire come collocarci a livello di prezzi, considerando gli aumenti subiti e anche previsti come costo dell’energia e materie prime. Secondariamente, pensiamo che le realtà che hanno beneficiato degli incentivi Industria 4.0, un po’ per timore che questa iniziativa non venisse prorogata, un po’ perché è calata l’entità del contributo, abbiano cominciato ad esaurire la propria spinta. Prevediamo per il 2022 un andamento magari meno straordinario rispetto al 2021, ma comunque ancora molto positivo.
Giorgio Fiammenghi
Chief Marketing Officer, UBIQUICOM
1La crisi delle catene di fornitura ha colpito tutti. La necessità spinge a migliorarci. E così abbiamo fatto, con queste azioni: - Risalire la catena di fornitura: consolidare la richiesta di componenti a uno o due livelli superiori. In questo modo possiamo negoziare volumi più grandi e costruire partnership strategiche di lungo periodo. - Scouting di nuovi fornitori in modo continuativo. - Outlook più lunghi, a uno o due anni, per pianificare meglio. - Reingegnerizzare i prodotti, prevedendo componenti alternativi, che grazie alla versatilità permettono le stesse funzionalità. Sul piano delle risorse umane, abbiamo aperto le relazioni con persone che iniziando da consulenti possono valutare di far parte del nostro piano di espansione. Un metodo nuovo di talent acquisition.
5Anche noi produciamo sostenibilità, con le nostre soluzioni per industria e logistica 4.0, per l’efficientamento dei processi, grazie alla localizzazione e all’Intelligenza artificiale e i nostri sistemi anticollision per la safety degli operatori negli stabilimenti e magazzini, sempre più ad alta automazione e lean.
6Il nostro mercato di riferimento attuale è quello del material handling. Siamo partiti da Trackvision, la soluzione di telemetria per carrelli elevatori, che lavora come la scatola nera del mezzo. Poi è arrivato Proximity, la soluzione anticollisione macchina-macchina e uomo-macchina più avanzata, basata su tecnologie di localizzazione in tempo reale ad alta precisione e accuratezza. Ora il nostro focus è su Synchro, il sistema di efficientamento dei processi logistici e di magazzino. Infine, in questi giorni, stiamo concretizzando un’idea che avevamo in cantiere: una killer application per la manutenzione in remoto dei carrelli, grazie alle possibilità offerte dal 5G, col suo tempo di latenza ridottissimo. L’obiettivo è migliorare la manutenzione predittiva e ridurre i tempi e costi di manutenzione, grazie al risparmio del primo intervento di diagnosi.
8Anche nel 2021, nonostante la crisi generata dalla pandemia e lo shortage, abbiamo proseguito con la crescita del fatturato. Il 2022 è l’anno dell’accelerazione verso i mercati internazionali, con l’obiettivo di portare la creatività, l’innovazione e tecnologia IoT RTLS a partire dai paesi trainanti in Europa dell’industria e logistica 4.0. Proprio in questi giorni stiamo perfezionando l’ingresso
di un fondo che ha avuto fiducia nel nostro modello di business nei due gradi ambiti in cui operiamo a forte impatto sulla sostenibilità: safety & security - efficiency.
Alberto Di Mase
Country Marketing Manager, VERIZON CONNECT ITALIA
5Per Verizon Connect, la sostenibilità è assolutamente centrale, soprattutto quando è collegata al tema del fleet management. Come accade per molti altri settori, anche nella gestione delle flotte la tecnologia rende più semplice raggiungere obiettivi di efficientamento aziendale, attraverso il risparmio del carburante, monitorando il consumo di tutti i mezzi e aiutando a identificare le aree meno efficienti o gli stili di guida meno morigerati. Secondo un recente studio condotto da Verizon Connect su gestori di flotte, dirigenti e altri professionisti del settore della mobilità operanti nel nostro paese, grazie all’integrazione del GPS nel tracciamento dei veicoli, il 48% degli intervistati ha registrato una riduzione del consumo di carburante, il 46% un miglioramento della produttività e il 40% una diminuzione del numero degli incidenti.
6Oggi attraverso la mappatura dei percorsi e la localizzazione dei veicoli di una flotta è possibile visualizzare le rotte di ciascun autista, conoscere in maniera precisa gli orari delle consegne effettuate e accertarsi che ogni mezzo giunga a destinazione
attraverso il percorso più rapido, diretto ed economico evitando traffico, incidenti e pedaggi troppo costosi. Anche sul piano della sicurezza si stanno facendo passi da gigante. Le soluzioni di Verizon Connect per la gestione delle flotte mettono a disposizione dei fleet manager anche dati più specifici, come il tachigrafo e il valore dell’odometro, per aiutarli a rispettare e a far rispettare gli orari di pausa di ogni autista, generando un indubbio beneficio in termini di sicurezza. Inoltre è possibile tutelare maggiormente la sicurezza dei driver con alert personalizzabili, in caso di superamento dei limiti di velocità, movimento con motore spento, sosta imprevista, allontanamento dal percorso stabilito, controllo dell’apertura dei portelloni. Nel prossimo futuro, l’impiego di tecnologie come 5G e AI potranno rendere ancora più efficienti le flotte commerciali e più semplice la loro gestione da parte del fleet manager e, al contempo, più sicuro il lavoro dei driver.
Scott Lawrence
Group Vice President, VERIZON BUSINESS EUROPE
1Con la rapida crescita dell’e-commerce dovuta alla pandemia è aumentata anche la richiesta da parte delle aziende del settore logistico di servizi end to end efficienti e affidabili per la supply chain. Ad esempio, una realtà come FM Logistic ha scelto la rete SD WAN di Verizon per trasformare la propria infrastruttura di rete globale. Grazie a questa scelta FM Logistic potrà sfruttare le nuove applicazioni a banda larga e preparare la sua infrastruttura per la futura innovazione in ambito gestionale. Al contempo potrà utilizzare al meglio l’enorme massa di nuovi dati digitali disponibili in ambito logistico, come quelli di consegna, percorso e gestione della supply chain, al fine di offrire servizi ancora migliori ai propri clienti. Tutto questo le permetterà di rafforzare la sua resilienza di fronte a situazioni imponderabili come quella che stiamo vivendo, consolidando il suo business e diventando più competitiva sul mercato.
6Come fornitore di tecnologia, Verizon è in prima linea nell’ambito della digital transformation, oggi sempre più cruciale in ogni settore. L’innovazione può consentire una miglior gestione della logistica, offrendo opportunità impensabili fino a qualche anno fa. Con le nuove applicazioni digitali che si prospettano all'orizzonte come Internet of Things, Intelligenza Artificiale e Machine Learning che generano e muovono enormi masse di dati digitali, è fondamentale che le aziende valutino le loro reti per assicurarsi che siano adeguate per un futuro digitale sempre più frenetico. Una rete come SD WAN offre più sicurezza, maggiore potenza e funzionalità avanzate. Può aiutare a potenziare la crescita strategica del business e l'innovazione di nuovi servizi al fine di ottenere un vantaggio competitivo maggiore.