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Editoriale
ditoriale
Perseguire gli obiettivi, non perdere la speranza
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Serve davvero tanto coraggio per affrontare i nostri compiti quotidiani, quando ogni giorno leggiamo della sofferenza e della violenza che imperversano là dove avevamo colleghi e amici, clienti e fornitori, insomma il normale assetto di relazioni e di risorse a cui il mondo globalizzato ci aveva abituato. Su questa pagina proviamo, dolorosamente, a lasciare sullo sfondo la parte di tragedia umana, per commentare solo gli stravolgimenti che questa guerra ha comportato sulla supply chain globale, interrompendo drasticamente la risalita degli indici economici dopo il precedente evento dirompente della pandemia globale.
Da circa un anno a questa parte, con la netta accelerata dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, le aziende di tutta Europa si stanno drammaticamente interrogando sulle possibili alternative. Secondo il centro studi di Assolombarda, il prezzo del gas naturale europeo, dopo lo straordinario picco di inizio marzo, il 28 marzo 2022 si attesta sui 102,5 €/MWh, registrando un +818,2% rispetto a gennaio 2020; il prezzo del greggio prosegue su un trend di crescita (+79,0%); forti tensioni si confermano anche per i prezzi di frumento e mais (+89,4% e +96,2%), olio di girasole (+182%) e per il fertilizzante urea e nitrato di ammonio (+396%). L’acciaio non riesce a riassorbire l’aumento registrato dopo lo scoppio del conflitto (+208,3%); il prezzo del nichel continua a caratterizzarsi per elevata volatilità (+154,3%); alluminio e rame restano a livelli particolarmente elevati (+106,0% e +71,2%). «La guerra in Ucraina sta provocando un aumento di prezzi smisurato di gas e di materie prime fondamentali, come il grano, il mais e il girasole e la situazione logistica non migliora la situazione» ha affermato Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare, alla conferenza stampa di presentazione di Cibus 2022. «L’appuntamento di Cibus serve a ribadire la centralità delle nostre imprese alimentari che, pur in condizioni sfavorevoli, continuano a produrre, a cercare nuove soluzioni, consapevoli del fatto che fermarsi non è possibile. Cibus ci ricorda così il valore del food&beverage in condizioni ordinarie e, ancor di più, in condizioni extra-ordinarie».
Serve tanto coraggio ma non bisogna fermarsi; semplicemente non possiamo. In un recente editoriale, Donato Speroni, responsabile comunicazione della Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, si chiedeva se era ancora possibile pensare ad uno sviluppo sostenibile, in uno scenario come questo. Sembrerà paradossale ma è proprio quando la situazione sembra più drammatica, che risulta importante riuscire a combattere, ancora, per gli obiettivi che riteniamo essere giusti. La decarbonizzazione, la sostenibilità ambientale e la giustizia sociale sono oggi più che mai i driver che devono essere perseguiti, e a questo proposito molte autorevoli voci si sono levate a difesa dei fondi europei del NextGenerationEU, affinché vengano spesi e anche presto per raggiungere gli obiettivi concordati. Anche l’ipotesi di un embargo completo del gas estratto in Russia, a seguito dell’escalation sul campo di battaglia dei primi giorni di aprile, deve essere letta non come uno stimolo a riaprire le miniere di carbone, che può essere solo funzionale a gestire un periodo limitato di choc energetico, bensì solo ad accelerare drasticamente sulla strada delle energie rinnovabili. Di fronte all’imprevisto orrore di una guerra in Europa è necessario difendere tutti gli obiettivi virtuosi, da quelli più ambiziosi ai piccoli passi quotidiani. Le paure oggi non sono tollerate e ancor più severamente saranno giudicate dalle generazioni future, quelle che riceveranno dalle nostre mani un pianeta speriamo non troppo maltrattato.
Cecilia Biondi