4 minute read

VISIONI

Next Article
ARTE

ARTE

LUNGO RIPARTONO I PROGETTI PER L’EX ERIDANIA DI FORLÌ E LA ZONA STAZIONE DI CESENA

NUOVI BINARI

Advertisement

DI ROBERTA INVIDIA FOTO ANDREA BONAVITA E GIANMARIA ZANOTTI

Due progetti che sembravano su un binario morto e che ora, invece, promettono di ripartire per cambiare il volto di interi pezzi di città. Sono quelli per l’ex zuccherificio Eridania di Forlì e la zona stazione di Cesena, fisicamente e idealmente collegate dai binari della ferrovia. Gli stessi binari lungo i quali, nel Novecento, sono fiorite e poi declinate attività industriali che oggi cercano una nuova identità. L’ex Eridania di Forlì è certamente una di queste. Nata nel 1900, arrivò a occupare circa 1.000 operai con una produzione annuale di circa 140.000 quintali di zucchero, che si azzerò però nel 1972, anno della sua chiusura.

Cinquant’anni di amara decadenza e abban-

dono in cui il vecchio zuccherificio è stato riparo per senzatetto, parte lesa in un processo per le demolizioni di alcuni edifici secondari, meta di pellegrinaggio per writer e spericolati climber, candidato ideale per l’ennesima area commerciale-residenziale. Oggi l’ex Eridania con i suoi 17 ettari di terreno e un corpo di fabbrica tutelato dalla Soprintendenza è in mano al Tribunale, dopo il fallimento del suo ultimo proprietario. Un’eredità ingombrante a due passi dal centro storico, il cui

NELLA PAGINA ACCANTO, GIANLUCA ZATTINI, SINDACO DI FORLÌ, ALL’HOTEL DELLA CITTÀ. IN ALTO, L’EX ZUCCHERIFICIO ERIDIANA DI FORLÌ. recupero si preannuncia come un’impresa titanica. Eppure, dopo diverse aste andate deserte e un prezzo in caduta libera (da 15 a 4 milioni di euro), il Comune di Forlì, guidato da Gianluca Zattini, si è dato l’obiettivo di acquisirne la proprietà entro l’anno per restituire alla città un pezzo della sua storia industriale. “Per noi 4 milioni di euro è ancora un prezzo eccessivo, ma siamo intenzionati a fare una proposta al curatore fallimentare e speriamo che si possa passare all’acquisto. Per farne cosa? Un progetto da realizzare subito ce l’abbiamo già: un nuovo parco, secondo solo al Parco Urbano per estensione. Poi ovviamente ci sarà da affrontare il tema dell’intervento sulla vecchia struttura che al momento difficilmente ci possiamo permettere. Si pensi solo che per lo stabilimento gemello di Parma è stato necessario un investimento da 60 milioni di euro. Ma pensiamo che in futuro l’ex zuccherificio possa diventare una realtà importante sul piano sportivo”, dice Zattini. Altro punto di interesse del Comune di Forlì è l’Hotel della Città, un gioiello di design progettato dall’architetto Giò Ponti negli anni Cinquanta e anch’esso in cerca di una nuova destinazione. “Con la Fondazione Garzanti stiamo definendo il diritto di proprietà,” spiega Zattini, “per cinquant’anni saremo i proprietari dell’immobile e rispetteremo la volontà di Garzanti che lo vedeva come una sorta di casa dell’arte forlivese.” Dall’altro capo dei binari, a Cesena, i progetti del Comune si concentrano sul recupero in chiave sociale degli spazi del complesso monumentale di Palazzo Roverella, 6.000 metri quadrati in pieno centro storico, per i quali arriveranno 12 milioni di euro finanziati dal Ministero grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ma soprattutto sul rilancio dell’area della Stazione ferroviaria, oggi percepita come una zona poco sicura da studenti e pendolari, specialmente nelle ore serali. “Abbiamo cominciato a ragionare su questi progetti già da tempo e ora

IN ALTO, L’AREA DELLA STAZIONE FERROVIARIA DI CESENA. A LATO, IL SINDACO DI CESENA, ENZO LATTUCA, NEL PIAZZALE KARL MARX. con i fondi del Pnrr la nostra visione sulle linee di rigenerazione urbana, incentrate su sociale e mobilità sostenibile, sta trovando anche le risorse per concretizzarsi,” dice il sindaco Enzo Lattuca. “Con il progetto sulla zona Stazione, per circa 10 milioni di euro, vogliamo dare a Cesena un nuovo biglietto da visita per chi arriva via treno, attraverso lo spostamento del piazzale delle corriere e la trasformazione di piazzale Carl Max in una piazza-giardino.” Nel piano è previsto anche il riutilizzo degli spazi dell’Ex Fricò (sempre su piazzale Carl Marx), dove si trasferiranno il Centro per l’Impiego e CesenaLab, e la riqualificazione degli spazi della Ferrovia da parte di RFI; mentre l’ex Deposito merci della Stazione diventerà una velostazione per creare una sorta di centro intermodale. “Sulla stessa linea avremo infatti la stazione passeggeri, la stazione dei bus e la velostazione che sarà al centro della nuova viabilità ciclabile cesenate, quella che chiamiamo la bicipolitana.” Una linea di trasformazione urbana che, come per Forlì, corre di nuovo lungo la linea dei binari.

Piazza Saffi 49 - FORLÌ

This article is from: