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RACCONTI

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ALESSANDRA COMUNICARE STORIE ATTRAVERSO IMMAGINI TRA ARTE E ATTUALITÀ BRUNIDI PAOLA FRANCIA

“Un rebus al contrario, in cui sono le parole che portano alla creazione dell’immagine e alla resa visiva di un concetto. A volte succede per l’ispirazione di un istante, a volte è il frutto di una ricerca lunga e meticolosa.” Quando chiedi ad Alessandra Bruni una definizione di sé e di cosa fa nella vita – e le fai un dispetto perché non ama le definizioni, “le definizioni ingabbiano,” dice – ti risponde così. Illustratrice, tatuatrice e modella, classe 1997, Alessandra è un talento naturale che trasuda tenacia e semplicità e che, anche se giovanissima, ha già collezionato una lunga serie di attestati e collaborazioni di tutto rispetto, anche nel panorama internazionale. Dal New York Times a Le Monde, passando per L’Espresso, la Repubblica, Il Sole 24 Ore e la rivista Internazionale, le sue illustrazioni hanno fatto il giro del mondo. Con un tratto distintivo e una peculiarità tutta sua: realizzare un’intrigante contaminazione tra arte e realtà, tra l’attualità e la sua rappresentazione visiva, intrisa di simboli e significati. Figlia unica, nata a Prato ma forlivese d’adozione, all’età di quattro anni si trasferisce a Meldola con la mamma e il papà impiegato

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in un’azienda di inchiostri – quasi fosse un destino di famiglia – e fin da piccolissima, a soli tre anni, prende in mano la matita. “Mi è sempre piaciuto disegnare, per un bisogno naturale, una necessità. Quando mi chiedevano cosa volevo fare da grande,” dice, “rispondevo l’artista, lavorare con l’arte in tutte le sue forme.” Si iscrive al Liceo Linguistico e comincia l’attività di tatuatrice, con l’idea di trasformare le storie delle persone in arte, arte sulla pelle. “Però sentivo che mi mancava qualcosa,” racconta, “avevo bisogno di allargare le mie conoscenze e la mia formazione, sentivo il desiderio di contaminarmi con altri mondi.” E così nel 2019 si iscrive alla Facoltà di Antropologia Culturale all’Università di Bologna e comincia a frequentare le lezioni. Ma, dopo poco, tutto si interrompe bruscamente per l’arrivo della pandemia.

LA SUA PRIMA ILLUSTRAZIONE CONDIVISA SUI SOCIAL DIVENTA VIRALE E FA IL GIRO DEL MONDO. COL TEMPO, ALESSANDRA INIZIA A COLLEZIONARE GRANDI COLLABORAZIONI, ANCHE INTERNAZIONALI: MONDADORI, NEW YORK TIMES, LE MONDE, L’ESPRESSO, INTERNAZIONALE.

Ed è proprio da questo ‘stop’ forzato che inizia la sua avventura creativa. “Nei lunghi giorni della quarantena, all’improvviso ho avvertito l’impulso di creare in libertà, di seguire l’istinto e durante il lockdown ho realizzato il mio primo portfolio.” È in questo periodo che nasce l’immagine che si rivelerà il trampolino di lancio nel mondo delle illustrazioni, il primo a condividerla è stato Lodo Guenzi del gruppo musicale Stato Sociale. L’immagine ritrae un uomo e una donna abbracciati sotto una mascherina, come sotto a una coperta e, una volta pubblicata su Instagram, diventa virale non solo in Italia ma anche all’estero. Grazie alle numerosissime condivisioni sul social network, Alessandra entra in contatto con illustratori di tutto il mondo e attiva collaborazioni con artisti russi e messicani. La strada è tracciata. Poco dopo si iscrive al MiMaster di Milano,

IN APERTURA, ALESSANDRA BRUNI. NELLA PAGINA PRECEDENTE, ALCUNE ILLUSTRAZIONI REALIZZATE PER LA RUBRICA ‘COME OGNI LUNEDÌ’ DEL MAGAZINE FRIZZIFRIZZI. Centro di formazione internazionale per illustratori. “È stata un’esperienza che mi ha insegnato tantissimo e che ha determinato il mio percorso attuale, anche se all’inizio mi sentivo un pesce fuor d’acqua,” dice. “Qui ho potuto imparare sul campo e venire in contatto con le più importanti figure del settore che sono tuttora i miei punti di riferimento.” Durante il master si aggiudica, in sequenza; il contest lanciato da Mondadori, per il quale disegna la copertina del libro Dove non esistono gli addii, l’illustrazione di un articolo scientifico di Internazionale e – “inaspettatamente,” dice lei – quella della sezione ‘Book Review’ del New York Times, per il quale lavorerà anche successivamente. Alla fine del 2021 parte una nuova collaborazione, quella con la rivista Frizzifrizzi, magazine di cultura visiva, per la quale cura la rubrica ‘Come ogni lunedì’, in cui ogni primo giorno della settimana illustra una notizia di attualità, costume, politica o scienza della settimana precedente. “Tutto è nato come un esperimento,” racconta. “L’idea era quella di trasformare in linguaggio grafico la parola, l’informazione, raccontare attraverso i simboli. Quando leggo una notizia nella mia mente nascono delle connessioni artistiche e comincio a buttare giù uno schizzo, altre volte procedo per tentativi fino ad arrivare al risultato finale. È una sperimentazione continua. L’immagine

è un mezzo potentissimo per comunicare e

trasmettere un messaggio che induce l’osservatore alla riflessione.” Un esperimento, quello della rubrica, riuscito, se è vero che ‘Come ogni lunedì’ è diventata anche una mostra itinerante che raccoglie le sue illustrazioni e che, dopo essere stata esposta a Bologna, approderà a Trento e successivamente in altre città d’Italia. Nel 2022 arriva un altro importante riconoscimento e si aggiudica la copertina della Guida della Milano Fashion Week, stagione 2022/2023: una donna che sorseggia un cocktail su una terrazza di Milano, sotto il cielo stellato. Reduce dalla recente esperienza al Festival internazionale Lucca Comics & Games, dove ha fatto il firmacopie per il libro Piove per esigenze di trama. Commissario Elfo di Nicolò Targhetta, tra i progetti futuri c’è quello per una importante azienda di design. “Hanno visto una mia copertina in libreria e mi hanno contattato, ne sono stata lusingata. Il mio lavoro di illustratrice, che poi era il mio sogno di bambina, richiede studio e disciplina,” dice. “Non basta l’ispirazione, bisogna allenarsi all’ispirazione perché il mondo delle idee e delle immagini non è infinito. È necessario trovare i collegamenti con la realtà intorno a noi, con la nostra vita, con il linguaggio quotidiano, perché da un’idea possa nascere un’immagine. Proprio come in un rebus, al contrario.”

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