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SPORT

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STORIA

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PADEL FACILE DA GIOCARE, SPETTACOLARE E CONVIVIALE, CONQUISTA TUTTI

DI MASSIMO MONTANARI MANIA

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FOTO MASSIMO FIORENTINI

Da Acapulco a Ravenna, passando per la Spagna, l’Argentina, l’Uruguay e per altri svariati paesi del mondo. Da quel primo rim-

balzo di una strana palla sul muro della villa

del signor Enrique Corcuera, finito improvvidamente nel cortile del vicino, il padel ne ha fatta di strada. Anche la nostra città non è stata esente dal contagio di questo sport, a suo modo l’evoluzione del tennis, di cui replica punteggi e svolgimento del gioco ma per il resto segue una sua strada specifica. C’è un dato di fatto: ovunque è stato amore a prima vista con un vero e proprio boom di campi e strutture in tutta Italia. Oggi ce ne sono più di 5.000 sparsi nel territorio nazionale. “L’Emilia-Romagna è la quinta regione per numero di tesserati: 3.547,” specifica Fabio Alberani, padel promotor della Federazione in regione, ex arbitro di calcio, una formazione nella parrocchia del Redentore e della sua società sportiva. “Di questi, 654 si registrano nella nostra provincia, tra quelle in cui il padel ha fatto maggiori proseliti, dove sono affiliati alla Fit (Federazione italiana tennis) 14 circoli, a cui si aggiungono altri cinque centri al mare per una disponibilità complessiva di 39 campi. Di questi, sei sono in dotazione al rinnovatissimo Circolo Tennis Marina di Ravenna, ora affidato alla gestione di Heroe’s (ndr, società che produce e vende attrezzature e abbigliamento sportivi). In regione i circoli affiliati alla Fit con almeno un campo di padel sono a oggi 102, ma sono 137 le strutture che promuovono il padel, per una disponibilità totale di 312 campi.” E il padel è piaciuto così tanto da varcare i confini del settore tennistico e stregare molti ex calciatori (Albertini, Cassano, De Rossi, Fiore, Totti, Vieri e Zambrotta, solo per citarne alcuni), diversi dei quali hanno aperto anche dei campi, investendo in questo sport avendone colto le enormi potenzialità di diffusione, anche perché davvero praticabile da chiunque. A Ravenna il seme del padel fu gettato una trentina d’anni fa con l’allestimento di un

IN ALTO E NELLA PAGINA SUCCESSIVA, ALCUNI DEI CAMPI DA GIOCO DEL RAVENNA PADEL CENTER, LA SOCIETÀ PIÙ GRANDE IN PROVINCIA CON I SUOI 265 TESSERATI. campo all’interno dello Sporting Club Tennis di Lido di Savio. Fu una bella scintilla ma non produsse fuoco. Quello, è stato acceso otto anni fa al Ct Cesarea. “È nato tutto dalla passione di una decina di amici, tra cui il sottoscritto,” racconta Alberani, che tra gli altri ruoli ha anche quello di presidente del circolo di Porto Fuori, “che, dopo avere provato questo sport altrove, ha deciso di mettersi in società per acquistare un campo. Lo montammo al Ct Cesarea. Ed è stato il primo campo di padel in Romagna.” Quel gruppo di persone è diventato l’anima dirigenziale del Ravenna Padel Center, la società più grande in provincia con i suoi 265 tesserati (più di quelli complessivi delle province di Forlì, Ferrara e Parma) e 4 campi (tre coperti e uno all’aperto) in una struttura a Porto Fuori sorta là dove prima c’era una pista di pattinaggio poi consegnatasi alle erbacce e al degrado. Da lì l’evoluzione di questo sport non si è più arrestata: il primo nucleo di giocatori con un efficace ed entusiastico passaparola ha creato un movimento di praticanti, sono nati i primi corsi di avvia-

mento e formazione, i primi tornei e sono stati formati i primi istruttori di primo e

secondo livello. E la crescita del movimento in città è andata di pari passo con gli investimenti della FIT su questa disciplina. “Quell’esperienza in parrocchia mi è servita per avviare il tutto,” ammette, “mi serve adesso per gestire al meglio tutta l’attività e la struttura. Quando decidemmo di partire con questa attività, sembrava una pazzia. Oggi, invece, l’associazione ha assunto dipendenti, ha 4 istruttori di primo e secondo livello (ndr, sono 232 in tutta la provincia), ha squadre che disputano i campionati Fit e i tornei Tpra, riservati agli amatori, e manda suoi giocatori a partecipare alle competizioni in giro per l’Italia, oltre ad avere un settore giovanile in crescita con una quindicina di ragazzi. Va bene la gestione aziendale ma resta in fondo lo spirito dell’aggregazione e del divertimento.”

Da Ravenna è partito anche il primo Padel tour regionale, circuito di tornei Open (doppio maschile e doppio femminile), organizzato dal comitato FIT Emilia-Romagna in collaborazione con Match Point e Net-Gen e articolato in 24 tappe che toccano tutto il territorio regionale – possono partecipare anche i tesserati fuori regione – che culminerà nel Master finale (fra fine ottobre e inizio novembre, con sede da definire), al quale saranno ammessi i primi 32 giocatori e le prime 16 giocatrici della classifica a punti che tiene conto dei risultati ottenuti nelle varie prove. A influire sul successo del padel stanno alcuni fattori. “Intanto il padel è uno sport facile: chiunque lo può praticare,” precisa Alberani. “La rete bassa, la possibilità di colpire la pallina dopo un rimbalzo sulla parete semplificano le giocate e allungano gli scambi, e questo aumenta il divertimento. Il secondo aspetto è la bellezza: il padel è molto più spettacolare e televisivo sia del tennis che del beach tennis, anche quando a giocarlo sono gli amatori. E in terzo luogo, il padel si è affermato perché offre sempre un terzo tempo: dopo ogni partita, infatti, ci si ferma a bere una bibita, a chiacchierare, a passare momenti di pura aggregazione. Non è solo una pratica sportiva ma anche divertimento.”

A RAVENNA IL SEME DEL PADEL FU GETTATO TRENT’ANNI FA, CON L’ALLESTIMENTO DI UN CAMPO ALLO SPORTING CLUB TENNIS DI LIDO DI SAVIO. OGGI IL RAVENNA PADEL CENTER È LA SOCIETÀ PIÙ GRANDE IN PROVINCIA.

RISTORANTE MOLINETTO

GREEN È BELLO E BUONO

IL PRIMO LOCALE

GREEN DI RAVENNA

RACCONTA LA STORIA DELLA FAMIGLIA RICCI CHE HA DEDICATO LA PROPRIA VITA ALL’OSPITALITÀ.

Punta Marina Terme (RA) Via Sinistra Canale Molinetto 139/B Tel. 0544 430248 www.ristorantemolinetto.it Da oltre vent’anni il ristorante Molinetto di Punta Marina Terme racconta la storia della famiglia Ricci che, da due generazioni, trasforma la propria passione per la cucina romagnola in arte. Aperto il 25 marzo 2001, il locale, in posizione strategica lungo la strada di collegamento tra Ravenna città e il mare, è frutto dell’attenta ristrutturazione di un capannone agricolo che ha consentito di ricavare al piano terra una sala molto ampia a cui se ne aggiunge una seconda nella parte soppalcata. Nel tempo poi il ristorante si è allargato gradualmente verso l’esterno, nella parte davanti e laterale. “Una tappa importante,” raccontano i titolari Alan ed Elisa Ricci che hanno raccolto il testimone del padre, noto per aver aperto il locale Concorde, “risale al 2016, quando è stata completamente rifatta la cucina, diventata a vista sulla sala, con possibilità quindi di ammirare gli chef al lavoro attraverso il vetro. In quello stesso anno è stato anche realizzato un bel giardino, potenziato di recente, durante la pandemia da Covid-19, per venire incontro alle esigenze della clientela sempre più desiderosa di stare all’aperto.” Nel complesso, Molinetto può contare in estate su 650 posti, che d’inverno si riducono a circa 350. Numeri davvero importanti per una realtà aziendale che conta su circa 38 collaboratori, molti dei quali presenti sin dall’apertura e che i clienti hanno il piacere di ritrovare ogni volta che ritornano. Al Molinetto ogni esigenza culinaria viene soddisfatta, visto che si spazia dalla pizza al crudo di pesce, fino alla tagliata, alle costate e alla Mora Romagnola, con un occhio di riguardo anche per vegetariani e vegani. “La nostra è una cucina rispettosa della migliore tradizionale romagnola,” aggiungono Alan ed Elisa Ricci, “con pasta e dolci fatti rigorosamente in casa, e materie prime di qualità. Le specialità della casa non si contano, ultimamente è molto richiesto il cappelletto dedicato a Dante Alighieri, condito con spugnole, pinoli, scalogno, alloro e fonduta di parmigiano.” Il locale è aperto a tutti: famiglie, coppie, amici, colleghi, turisti estivi, desiderosi di passare qualche momento conviviale o di festeggiare eventi speciali in un clima accogliente e familiare. Molti di loro sono clienti storici della famiglia Ricci da quarant’anni, fra di loro c’è chi ha fatto prima il battesimo e poi la comunione e la cresima dei figli. E, per chi ne ha necessità, c’è anche la possibilità di dormire nel nuovo Mare e Marmellata Eco Room and Breakfast, aperto nel luglio 2021. Una casa rispettosa dell’ambiente, perché realizzata con materiali e tecnologie ecosostenibili, esattamente come Molinetto che può essere definito il primo ristorante green di Ravenna. Già vent’anni fa, infatti, è stato dotato di un sistema di fitodepurazione che consente di depurare tutta l’acqua usata al ristorante, prima di essere scaricata, per poi essere riusata per irrigare le piante e il verde del parcheggio. A questo si aggiungono pannelli fotovoltaici e un impianto di cogenerazione per la produzione di energia e di acqua calda, accorgimenti che rendono la struttura interamente ecologica.

GERMANO MORDENTI

AMBIZIONE, CURIOSITÀ E DURO LAVORO: LE CHIAVI DEL SUCCESSO

L’Azienda Agricola Mordenti è una florida realtà nata alla fine degli anni Cinquanta che si è specializzata sin da subito nelle uova. Oggi ne è anima indiscussa Germano Mordenti che ha preso le redini aziendali a partire dagli anni Ottanta, riuscendo progressivamente a espandere l’attività. La prima in famiglia a interessarsi al settore è Maria Campacci, la nonna di Germano originaria di Meldola, che già all’inizio del Novecento allevava galline e ogni giorno distribuiva uova. Il lavoro piace al figlio Gualtiero, il padre di Germano, al punto da continuarlo anche quando da Meldola si trasferisce ad Alfonsine, per poi acquistare nel 1960 un appezzamento di terra insieme a tre fratelli. Quattro anni dopo Gualtiero liquida i fratelli e rimane l’unico proprietario. Il 1964 è anche l’anno di nascita di Germano che, già a sei anni, inizia a lavorare con il padre, pronto a insegnargli i segreti del mestiere, esattamente come la madre Maria ha fatto con lui. Il compito del piccolo Germano è quello di raccogliere le uova con un cesto di paglia, dato che a quei tempi tutti gli allevamenti di galline erano a terra, solo molti anni dopo sono arrivati quelli in gabbia. Crescendo le incombenze aumentano al pari delle responsabilità e, a 18 anni, Germano inizia la distribuzione delle uova nei negozi, inizialmente sotto la supervisione dello zio. Germano si rivela appassionato e capace di apprendere velocemente, così ad appena 21 anni prende in mano tutta la gestione, quando il padre decide di affidargli l’azienda. Da subito il suo obiettivo è quello di sviluppare il più possibile l’attività. L’Azienda Agricola Mordenti inizia con 14.000 galline ovaiole e un investimento di 800 milioni di lire per ristrutturare l’azienda, costruire un nuovo capannone e ampliare la pulcinaia. Il tutto avrebbe presto portato a una capienza di 160.000 galline ma il debito è così grande che, quando nasce la prima figlia, non ci sono neppure i soldi per acquistare le scarpe. Gli anni passano e, con molti sacrifici, il debito viene sal-

DALL’ETÀ DI 21 ANNI, L’IMPRENDITORE GERMANO MORDENTI GESTISCE L’AZIENDA

AGRICOLA MORDENTI

CHE NELL’ARCO DI QUARANT’ANNI SI È GUADAGNATA UN POSTO DI RILIEVO NELLA PRODUZIONE DI UOVA.

L’AZIENDA AGRICOLA MORDENTISI È INGRANDITA, PASSANDO DA 14.000 GALLINE A 660.000 ARRIVANDO QUINDI AD AVERE UNA PRODUZIONE GIORNALIERA PARI A CIRCA 500.000 UOVA.

dato, il che consente all’azienda di iniziare ad avere buone entrate. Anche il mercato è in costante evoluzione e chiede sempre di più per restare competitivi. Germano stila così un nuovo piano di sviluppo aziendale per costruire altri 12.000 metri quadrati di capannoni che corrispondono a tre capannoni di ultima generazione. Ognuno può contenere infatti 150.000 galline. Anche la pulcinaia è ammodernata e ampliata, così da passare da 80.000 a 160.000 pollastre, diventando una delle più grandi e moderne d’Italia. Nell’arco di quarant’anni di impegnativo e appassionato lavoro l’Azienda Agricola Mordenti, passando da 14.000 a 660.000 galline, si è guadagnata un posto di rilievo nel mercato di riferimento. Avere una posizione stabile è alquanto importante se si considera il rischio, nel prossimo futuro, di veder scomparire le piccole aziende non più in grado di restare competitive. Parallelamente, Germano Mordenti effettua tanti e diversi investimenti. Dopo essersi dedicato anche all’edilizia come costruttore, nel 2018 apre una gelateria in pieno centro a Ravenna, ossia in piazza Kennedy. Nel 2022 poi diventa socio di un famoso brand di moda a livello internazionale, per l’apertura di diverse discoteche tra cui Aria Club Milano, Just Me Forte dei Marmi, in attesa di nuove aperture a Ibiza e in Grecia. Da segnalare inoltre l’acquisto dell’ex Kursaal a Cervia che presto diventerà un club leader in tutta la riviera grazie alla collaborazione sempre con un famoso marchio di moda. L’inaugurazione è prevista per il 2023, anno in cui Germano ha in mente di aprire anche un ristorante, per la precisione una vineria, in centro a Ravenna. Chi lo conosce sa bene che Germano non avrebbe mai potuto fermarsi a investire nella sola agricoltura, perché è sempre stato un uomo curioso e ambizioso, abituato con il suo lavoro a girare per negozi, bar, ristoranti, gelaterie. Con l’apertura della gelateria e la prossima del ristorante, cerca però un collegamento diretto con il suo lavoro di produttore di uova, offrendo una garanzia di qualità. Le discoteche e i locali, invece, sono capitati un po’ per caso: dopo aver rilevato lo storico Kursaal, Germano è stato infatti contattato da un famoso marchio di moda che gli ha proposto di diventare socio in tanti altri locali. Quello che è certo è che, anche in futuro, Germano non si fermerà perché gli piace troppo lavorare e ama il contatto con le persone. Ambizione e duro lavoro sono le parole chiave della sua vita.

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