Ricette di viaggio maggio/giugno 2018

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Maggio/Giugno 2018

uesto è il 10° anno del nostro viaggio alla ricerca delle eccellenze d’Italia, ma è anche il quarto dalla nascita di Ricette di Viaggio, nato dall’esigenza di legare una ricetta al territorio in cui era nata, e di cui conservava i segreti, i sapori, i legami con i prodotti locali, sino a formare un “miracolo” di gusto. Questo Speciale vuole essere il Numero 1 di una rivista nella rivista, perché vogliamo collezionare le bellezze e le ricette incontrate nei nostri viaggi, per non dimenticarle. Purtroppo non tutte le Regioni sono presenti, ma certamente lo saranno in seguito, ci torneremo anche perchè ogni regione ha tante ricette che ne raccontano la storia. In questo tempo in cui tutto scivola, cambia, si brucia, si dimentica, noi vogliamo mettere dei punti fermi, ricordare.

E noi vogliamo ricordare il nostro passato perchè il passato siamo noi stessi

Ricette

di

V i a g gio Con la Citroën C3 Aircross e la Peugeot 2008

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AUTOeDONNA

ANTONIA KLUGMANN, LA MASTERCHEF CHE DA’ I VOTI ALLE RICETTE E ALLA…STELVIO ALLA RICERCA DELLE NOSTRE ECCELLENZE GASTRONOMICHE, ABBIAMO INCONTRATO LA CHEF STELLATA ANTONIA KLUGMANN, UNICA DONNA CHEF FRA I GIUDICI DI MASTERCHEF. ANTONIA AMA I PRODOTTI TRADIZIONALI, NATURALI, MA LA SUA È UNA CUCINA CHE PUR CONSAPEVOLE DELLE TRADIZIONI SE NE ALLONTANA PER INTERPRETARE E VALORIZZARE GLI INGREDIENTI LOCALI DEL SUO TERRITORIO ATTRAVERSO LA CREATIVITÀ. AMA LA CUCINA, MA ANCHE LE AUTO E STAVOLTA PROMUOVE L’ALFA ROMEO STELVIO

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RICETTE DI VIAGGIO di Silvia Terraneo Foto Mattia Mionetto

A

miche di AutoeDonna questa volta abbiamo un appuntamento speciale con la chef Antonia Klugmann, una stella Michelin, prima donna giudice dell’ultima edizione di Masterchef Italia. Cosa ci fai seduta su una Alfa Romeo Stelvio? E’ un sogno diventato realtà, ho potuto guidare questa auto nei mesi scorsi e me ne sono innamorata. Io guido tantissimo perchè molto spesso devo uscire dalla nostra sede, il mio ristorante L’Argine a Vencò, tra orti e frutteti, al confine tra Italia e Slovenia in un luogo nella natura, ma un po’ sperduto. La Stelvio mi è stata di grande aiuto nei mesi scorsi con la neve... E’ vero, l ‘auto ci aiuta proprio ad andare a cercare le bellezze della nostra Italia ma anche le eccellenze delle nostra cucina, delle nostre ricette... Quindi “Ricette di viaggio”. Ci sono state ricette storiche, ingredienti tipici ad influenzare le tue scelte? Tutti i ricordi dei nonni sono legati in qualche modo alle antiche ricette; mio nonno pugliese è stato fondamentale per le ricette con il pomodoro, e ingredienti locali come il pesce crudo, l’olio extra vergine…; la nonna emiliana mi ha insegnato le ricette con la pasta fresca, l’amore per la manipolazione della pasta; poi c’è il nonno Klugmann di origine ebraica … Devo ringraziare i nonni per i bei ricordi e insegnamenti che mi hanno lasciato e i genitori per la libertà che mi hanno dato. Così che con il tempo, diventata una chef, e ho pensato agli ingredienti in maniera libera, secondo le mie scelte. La cucina è femmina? No, la cucina non ha sesso, la creatività non ha sesso, una volta erano gli uomini i padroni della creatività perchè noi donne non potevamo scegliere niente. In realtà la creatività è figlia della libertà. Bisogna aspettare che le donne abbiano la stessa libertà pratica degli uomini e alla fine ci saranno tante donne e uomini a occuparsi di cucina. Antonia, cosa fai fuori dalla tua cucina, quali sono le tue passioni oltre le auto? La vela è stato un episodio importantissimo per me, perchè mi ha riconciliato con la natura: le domeniche passate a fare regate sono un ricordo indelebile.

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AUTOeDONNA

Sport, gusto, natura e natura ancora che torna nei tuoi piatti? Da triestina, ho scelto di abitare in campagna, sono sempre stata attratta da questo luogo magico, il Collio, dove si produce il vino a cavallo con la Slovenia e resta ancora una natura incontaminata da scoprire. Io adoro avere un ristorante in campagna.. Il tuo piatto preferito, la ricetta tipica preferita? In punto di morte mangerò sicuramente la pasta al pomodoro, ma amo tutte le verdure, il pesce, la carne, le frattaglie… Le tue ricette hanno una personale interpretazione degli in38

gredienti del territorio attraverso la costante ricerca di nuovi accostamenti e sensazioni, dove le troviamo? Ho scritto il mio libro “Di cuore e di coraggio” come un menù per tutti, quindi potete trovarle in quelle pagine. Tra due anni come ti vedi? Ancora nel mio ristorante l’Argine di Vencò, nel luogo che ho scelto per vivere e per la mia attività, con un ristorante ancora più ricco di persone. Credo molto nella costruzione lenta di uno staff, di una carriera, mentre il mondo oggi ci costringe a pensare sempre velocemente ma in realtà le cose migliori si costruiscono piano, con fatica, secondo i propri ritmi.


RICETTE DI VIAGGIO

Ricette di viaggio ZUPPA DI MOSCARDINI IN BRODO DI MAIS INGREDIENTI • 5 moscardini • tenerumi (le foglie e i germogli teneri di una pianta di zucchine) q.b. • 280 g di farina gialla di mais • 4 pannocchie di mais • 1 costa di sedano • cipolla q.b. • carote q.b. • aglio q.b. • pepe in grani q.b. • aceto di vino rosso q.b. • sale q.b. • olio extravergine di oliva q.b. PROCEDIMENTO Per preparare la polenta, versare a pioggia la farina in 1 litro di acqua bollente salata. Cuocere per 40 minuti a fiamma bassa in una casseruola coperta e senza mescolare. Versare quindi la polenta in un contenitore e lasciarla reddare. Quando sarà solida, formare degli gnocchi con uno scavino. Cuocere una pannocchia di mais in acqua bollente per circa 15 minuti, poi farla raffreddare e sgranarla. Pulire i gambi di una pianta di zucchine privandoli dei fili duri, ottenendo così i tenerumi (serviranno un gambo e una foglia per persona), da tagliare a losanghe mantenendo la forma cilindrica. Pulire anche le foglie, eliminando le parti più dure, e tagliarle a metà. Sbollentare in acqua salata e raffreddare in acqua e ghiaccio. Legare attorno alle pannocchie di mais rimanenti le loro foglie, per proteggerle e cucinarle alla brace. Successivamente utilizzare le pannocchie per preparare un brodo: immergerle in abbondante acqua non salata e cucinarle per almeno 1 ora. Scolarle, filtrare il brodo e regolare di sale. In una pentola coperta, cuocere lentamente i moscardini distesi (affinchè rimangano integri) con sedano, carota, cipolla, aglio, pepe in grani, un po’ di aceto e un filo di olio. Una volta pronti, preparare una salsa facendo ridurre il liquido di cottura. Rosolare gli gnocchi di polenta in una padella di ferro con olio e un pizzico di sale. Ripassare in una padella di ferro anche i tenerumi di zucchine, sia i gambi sia le foglie, con uno spicchio di aglio. Servire in una fondina tutti gli ingredienti, aggiungendo il brodo di mais caldo solo al momento di impiattare. Il ristorante di Antonia Klugmann L’Argine di Vencò Località Vencò, 34070 Dolegna del Collio GO Telefono: 0481 199 9882 39


ORTA SAN GIULIO L’isola di San Giulio e il Lago d’Orta

ROMANTICHE ATMOSFERE SUL LAGO Orta San Giulio

Un’atmosfera romantica e fiabesca, fatta di tetti di ardesia, vicoli silenziosi che Milano scendono fino alle placide acque del lago. Siamo a Orta San Giulio, sulle sponde del Lago d’Orta, in provincia di Novara. Cominciamo la nostra visita da Piazza Motta, chiusa su tre lati dai portici, su cui si affacciano botteghe e caffè. Spicca il Palazzo della Comunità della Riviera del 1582, che testimonio il periodo di autogoverno della piccola comunità del luogo. Proseguiamo lungo via Olina, dove si incontrano alcuni importanti edifici storici, come Casa Olina, l’antico Ospedale seicentesco e, ai piedi di una piccola salita Casa Monti Caldara, del XVII secolo. Poco più avanti, scorgiamo Casa Bossi, sede del Comune. Procedendo ancora, troviamo l’Oratorio di San Rocco, alcune dimore ottocentesche. Prendiamo la salita della Motta, sul lato destro della quale si trova la quattrocentesca Casa dei Nani, così chiamata per le quattro piccole finestre che sovrastano l’architrave. Sulla sinistra, poco più avanti, ecco Palazzo De Fortis Penotti, dalla facciata neoclassica. Gli fa da contraltare, sul lato destro, Palazzo Gemelli, in stile tardo rinascimentale. La salita conduce alla chiesa di Santa Maria Assunta, che risale al 1485. Costeggiamo poi le mura di Palazzo Gemelli per arrivare alla salita che porta prima al Sacro Monte di Orta. Dedicato a San Francesco, è composto da 21 cappelle collegate

COME ARRIVARE In auto: A26 Genova – Voltri con uscita Gravellona Toce, seguire in direzione di Omegna sulla SR229, poi per Borgomanero sulla SR229. Prendere poi la SR229 per Orta. Oppure: A8/A26 Milano Laghi con uscita Arona, seguire per Borgomanero, poi proseguire fino a Orta sula SR229 INFO www.comune.ortasangiulio.no.it 40

da sentieri che si inoltrano nel bosco. Al loro interno conservano più di 900 affreschi e 376 sculture di terracotta. Non può ovviamente mancare una sosta golosa. Il prodotto principe di Orta è la mortadella di fegato di maiale, a cui vengono aggiunte carni suine miste, cotenna, pancetta e una percentuale di carne di vitello. La carne viene salata e speziata, poi bagnata con il vin brulé prima di venire insaccata. Si consuma stagionata, a fette, oppure bollita e servita con polenta o puré. Un altro piatto tipico ella zona è il Tabulon, uno spezzatino che nella ricetta originale prevede carne di asino, ottimo anche il Risotto al Pesce Persico. Il tutto accompagnato dagli ottimi vini locali, tra cui il Boca, il Gattinara, l’Erbaluce e il Bonarda.

DOVE MANGIARE Locanda di Orta Una stella Michelin per lo chef Fabrizio Tesse che propone piatti con ingredienti di prima qualità, finezza nelle preparazioni e sapori caratteristici. Carta dei vini con 600 etichette. Prezzo medio alla carta € 51/105, menù € 45/75. via Olina 18, Orta San Giulio (NO), tel 0322/905188 www.locandaorta.com

DOVE DORMIRE Hotel La Contrada dei Monti Nel centro storico di Orta, ricavato in una casa del Settecento restaurata. Ogni piano si apre su logge ad arco e piccoli corridoi. Le camere sono provviste di bagno con doccia o vasca idromassaggio, TV satellitare, wi fi. Doppia da € 110, junior suite da € 160. via dei Monti 10, Orta San Giulio (NO), tel 0322/905114, www.lacontradadeimonti.it


PIEMONTE Palazzo della Comunità della Riviera

La ricetta TAPULON È una delle ricette più antiche del territorio. Risale infatti al XIII secolo ai tempi della fondazione di Borgomanero. La ricetta originale prevede la carne di asino, ma oggi si prepara anche con carne di cavallo o manzo tagliata finemente. INGREDIENTI • 1 kg di polpa magra di cavallo o vitellone macinata • 1 cipolla • 1 noce di lardo • 2 spicchi d’aglio • 2 cucchiai di olio extravergine di olivva • ½ bicchiere di vino rosso piemontese • Chiodi di garofano, foglie di lauro q.b. • Sale e pepe Mescolate la carne macinata con il lardo. Tritate e rosolate la cipolla nell’olio di oliva poi unite il composto di lardo e carne macinata. Sbucciate e pestate l’aglio, aggiungetelo nella pentola insieme al sale e al pepe. Fate sobbollire per circa 20 minuti, poi aggiungete il vino rosso, i chiodi di garofano e qualche foglia di lauro. Alzate la fiamma e lasciate evaporare il liquido portando a cottura. Servite ben caldo accompagnato da polenta, purè di patate, oppure da fette di pane abbrustolito.

IL SECONDO GIORNO

SULL’ISOLA DI SAN GIULIO Sorge a 400 metri dalla riva e sembra nascere direttamente dalle acque del lago. L’Isola di San Giulio si raggiunge in battello (www.navigazionelagodorta.it) o in motoscafo in pochi minuti. A essa è legata la leggenda che la vuole abitata da serpenti e mostri finché, nel 390 d.C San Giulio attraversò il lago sopra il suo mantello e vi fondò una chiesa facendone un luogo di culto. Arriviamo sull’isola da una breve scalinata, che conduce alla Basilica, che occupa quasi tutta l’isola. Ultimata nella seconda metà dell’Ottocento, conserva ancora parti delle versioni precedenti, tra cui un’ abside medievale di una costruzione del X secolo, un magnifico ambone dl XII secolo in pietra locale scolpita e quattro colonne diverse tra loro che sorreggono un parapetto decorato da un complesso scenario di sculture. Dalla chiesa, una strada, chiamata “la via del silenzio e della meditazione”, percorre ad anello tutta l’isola. Tra i vicoli, incontriamo anche il Palazzo dei Vescovi e l’Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae, abitato dalle monache di clausura che vivono qui stabilmente, pregando, meditando e preparando il “pane di San Giulio”. Veduta notturna dell’Isola di San Giulio

IL VINO Gattinara DOCG un rosso corposo dal colore granato tendente all’arancio, dal profumo di viola e dal sapore asciutto e armonico, con il tipico fondo amarognolo. Si abbina a salumi, formaggi, carni stufate e brasate, salsicce e insaccati di fegato come la Mortadella di Orta. DOVE COMPRARE Pan&Vino Degustazioni di formaggio, salumi e vini con possibilità di acquisto di prodotti tipici. Piazza Mario Motta 37, Orta San Giulio (NO), tel 393/8583293 www.panevino-orta.it Al Bouec Enoteca e vendita vini dove fermarsi anche per uno spuntino o un aperitivo a base di prodotti tipici, salumi, formaggi e dolci. via Bersani 28, Orta San Giulio (NO), 339/5840039 www.albouec.beepworld.it

Il Sacro Monte di Orta

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CLUSONE

Panorama Val Serianada visto da San Lucio

Chiesa di San Luigi e affresco Danza Macabra

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LOMBARDIA di Marco Fasoli Vilminore

Castione della Presolana

Clusone

Boario Terme

Lovere Albino Bergamo

UN VIAGGIO NELLA LOMBARDIA DI MONTAGNA, QUELLA PIÙ AUTENTICA E TRADIZIONALE. ALLA RICERCA DI INTATTI PAESAGGI E ANTICHE RICETTE DAI ROBUSTI SAPORI. COME COMPAGNA DI VIAGGIO, UNA GRINTOSA PEUGEOT 2008 CHE SI SCATENA NELLE CURVE.

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n viaggio quantomai vario che ha toccato il borgo medievale di Clusone, proseguendo fino alla alta ValSeriana e scendendo attraverso la Val di Scalve, dopo aver scavallato il Passo della Presolana fino al lago d’Iseo. Un itinererio alla scoperta di atmosfere e sapori di un territorio che ha messo in luce tutte le doti di versatilità della Peugeot 2008: una SUV compatta che si è rivelata una compagna di viaggio perfetta. Maneggevole nel centro del borgo di Clusone, brillante e reattiva nei percorsi montani più guidati e confortevole sempre.

La Peugeot 2008 davanti al Palazzo Comunale

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CLUSONE

Piazza Orologio (ph. VittorioCristilli)

Meccanismo dell’Orologio, realizzato nel 1583 da Pietro Fanzago

Palazzo Fogaccia ph.Vittorio Cristilli

Palazzo Fogaccia ph.Vittorio Cristilli

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CLUSONE, TRA PIANURA E MONTAGNA, UN BORGO TUTTO DA SCOPRIRE Il nostro weekend parte da Bergamo, dopo essere usciti dalla A4, da dove seguendo le indicazioni per la ValSeriana si raggiunge velocemente il borgo di Clusone. La cittadina, che rappresenta l’ultimo esempio di urbanizzazione di origine medievale prima che il paesaggio si trasformi in tipicamente montano, offre molti e suggestivi spunti turistici. Un borgo ricco di suggestioni, leggende e temi esoterici, costruito su tre livelli e dalla pianta topografica tormentata. Per spostarsi al suo interno, una vettura come la Peugeot 2008 è risultata un’alleata impagabile. Agilissima, dalle dimensioni compatte e dal diametro di sterzata ridottissimo, ci ha permesso di arrivare ovunque, senza nemmeno preoccuparci del pavé dissestato, grazie al suo assetto rialzato. Merita senza dubbio una visita la Piazza dell’Orologio, sede del Palazzo Comunale che deve il suo nome proprio ad un imponente orologio che ne caratterizza la facciata. Realizzato da PietroFanzago nel 1500, l’opera è un orologio planetario esempio di alta orologeria, calcolo matematico, fisica ed astronomia. Il meccanismo, che da più di 5 secoli scandisce il tempo del borgo, è in grado di segnare ora, mese, giorni, durata del giorno e della notte, segno zodiacale e fasi lunari, il tutto con un precisissimo sistema a lancetta unica che ruota in senso antiorario e ad una serie di dischi rotanti. Il meccanismo è visitabile all’interno del Palazzo del Comune e viene caricato ogni giorno. Imperdibile anche la Basilica di Santa Maria Assunta, realizzata tra il 1688 ed il 1698. L’imponente edificio ecclesiastico, Duomo della cittadina, è posto alla sommità del Paese, immediatamente al di sopra del palazzo comunale ad indicare la supremazia del potere ecclesiastico su quello temporale. Da qui si gode di un panorama su tutta la vallata ed il borgo. Sul lato sinistro della cattedrale, si può ammirare l’Oratorio dei Disciplini e l’affresco della Danza Macabra: una delle meglio conservate al mondo e risalente al 1485. SALENDO LUNGO LA VALSERIANA CAMBIANO COLORI E AROMI Lasciato Clusone alle nostre spalle, abbiamo proseguito verso l’alta ValSeriana. Il paesaggio si fa via via sempre più montano e il sapore medievale ricco di storia del borgo lascia posto a paesaggi alpini, malghe e colori resi ancora più accesi dalla primavera, sebbene si iniziano a scorgere le cime delle prealpi orobiche ancora abbondantemente innevate. Su queste strade la nostra Peugeot 2008 tira fuori una grinta ed un piacere di guida inaspettato. Merito del brillante motore turbo da 130 CV e del rapidissimo cambio automatico EAT6, insomma piacere che si assomma al piacere del viaggio. AROMI DELLA PIÙ AUTENTICA TRADIZIONE DELLA VALSERIANA Attraversata Rovetta, si giunge ad Onore dove è impossibile non venire attratti da una tipica Malga di montagna. Fermarsi è quasi un obbligo e le sensazioni trasmesse dall’esterno vengono confermate scoprendo un agriturismo dove, tra atmosfere che ci riportano alla tradizione di questo territorio, è possibile acquistare e degustare formaggi e salumi locali rigorosamente prodotti e stagionati in loco. Inebriati dagli aromi delle sue cantine di stagionatura, lasciamo Malga Bassa per dirigerci verso Bratto, località turistica rinomata sia d’inverno per la vicinanza a stazioni sciistiche, che d’estate per il suo clima fresco e la grande possibilità di escursioni offerta dalle montagne che la cingono: su tutte la Presolana, unico esempio di


LOMBARDIA Passati da Val di Scalve, scavalatto il Passo della Presolana si arriva al Lago d’Iseo

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CLUSONE

montagna dolomitica delle prealpi. Decidiamo di fermarci qui per il nostro primo giorno di viaggio. All’Hotel Milano. IL SECONDO GIORNO

Tappa obbligata a Malga Bassa per rifornirsi di formaggi e salumi tipici

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PASSO DELLA PRESOLANA E VAL DI SCALVE: TRA DIRUPI MOZZAFIATO, TORRENTI E PANORAMI INCANTEVOLI Partiti da Bratto, imbocchiamo la provinciale che porta al Passo della Presolana: una tipica strada di montagna tutta da godere dove la nostra 2008 si fa apprezzare anche guidando con piglio sportivo. Il caratteristico i-Cockpit di Peugeot, fatto di un volante sportivo di piccolo diametro che ci fa tornare ragazzini e di una strumentazione ben visibile davanti agli occhi, regala un ottimo feeling di guida che invita al divertimento, ben assecondati da un assetto sempre “sostanzioso”: anche su questa SUV urbana il dna sportivo del Leone non si smentisce. Curva dopo curva, quasi senza accorgercene, siamo già alla sommità del Passo. Qui merita una sosta la visita al “Salto degli Sposi”, un belvedere su tutta la Val di Scalve e Val Camonica che deve il suo nome ad una leggenda che parla di un amore infinito ed eterno. Da qui ammiriamo la strada che ci porterà giù fino al lago d’Iseo, una tra le prime costruite dopo l’unità d’Italia, tanto impervia e tormentata, quanto meravigliosamente panoramica e suggestiva. Alternando tratti con torrenti al nostro fianco ad altri che sembrano incastonati tra le rocce, apprezziamo ancora una volta la maneggevolezza ed il comfort della Peugeot 2008. La nostra giornata si conclude sulle sponde del lago d’Iseo. Un traguardo reso ancora più suggestivo dalla luce del tramonto che saluta un’esperienza di viaggio dalle mille sfumature, alla pari della versatilità della nostra compagna di viaggio.


LOMBARDIA

Ricette di viaggio CASONCELLI ALLA BERGAMASCA Nel Ristorante Il Caminone abbiamo trovato e assaporato un piatto tipico di queste montagne lombarde “ I Casoncelli alla Bergamasca” con pancetta croccante realizzato con maestria ed un equilibrio perfetto tra sapori semplici e genuini. INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE Per la pasta •300 g di farina bianca •3 uova intere Per il ripieno •100 g di lonza di maiale •100 g di carne di vitello •100 g di salame fresco •100 g di Parmigiano •1 cipolla •3/4 amaretti •1 uovo • Sale, pepe e noce moscata Per condire •100 g di burro •50 g di pancetta •100 g di parmigiano •Qualche Foglia di salvia PROCEDIMENTO Amalgamare la farina con le uova, procedere lavorando la pasta fino ad ottenere un impasto uniforme e liscio. Avvolgerla nella pellicola alimentare e lasciare riposare a fresco per almeno 30 minuti. Preparare il ripieno soffriggendo la cipolla tritata grossolanamente, aggiungere la carne di maiale e di vitello tagliata a cubetti e cuocere per 15 minuti. Aggiungere il salame fresco sbriciolato ed amalgamare bene. Passare il tutto al tritacarne fine, compresi gli amaretti e impastare bene l’uovo intero ed il Parmigiano. Aggiungere sale, pepe e noce moscata. Tirare la pasta in una sfoglia non troppo sottile, ma uniforme. Ricavarne delle strisce di circa 10 cm di larghezza e porre al centro dei mucchietti di ripieno giustamente distanziati. Ripiegare la sfoglia su se stessa e sigillare bene in modo da far fuoriuscire tutta l’aria.Con un anello tagliapasta dentellato tagliare i ravioli a forma di mezzaluna in corrispondenza del ripieno. Mettere a cuocere il burro con la pancetta e la salvia fino a che il burro sia color nocciola e la pancetta croccante. Una volta si usava far rosolare insieme alla pancetta i pinoli e l’uvetta sultanina. Cuocere i ravioli in abbondante acqua bollente salata per 10/15 minuti, scolare e condire con il Parmigiano ed il burro spumeggiante.


CLUSONE

PEUGEOT 2008

La Peugeot 2008 è una suv compatta urbana che nel suo ultimo restyling è stata caratterizzata in modo ancora più marcato, assumendo gli stessi stilemi delle sorelle maggiori 3008 e 5008. La versione che ci ha accompagnato nella nostra esperienza di viaggio è motorizzata con l’unità tre cilindri da 1.200 cc turbo-compressa in grado di erogare una potenza massima di 130 CV. Abbinata ad un efficiente quanto rapido e reattivo cambio automatico EAT6, offerto in opzione ed in allestimento GTLine, la nostra 2008 si è rivelata perfetta per il tipo di viaggio. Maneggevole, brillante e confortevole, con un’aria grintosa sia all’esterno con cerchi in lega specifici da ben 17”, calandra nero lucida e sogni GTLine, sia all’interno con sedili sportivi, rivestimento in pelle e tessuto con cuciture rosse come il volantino e plancia in simil-carbonio. Completa la caratterizzazione sportiva una bella pedaliera in alluminio traforata. SUV urbana grintosa ed in grado di togliersi d’impaccio anche su terreni a scarsa aderenza grazie al sistema GripControl in grado di trasferire la coppia da una ruota all’altra della asse motrice anteriore e gestire la potenza in base al tipo di terreno, la Peugeot 2008 è disponibile nelle 48

Compagna di viaggio motorizzazioni a benzina 1.2 da 82, 110 e 130 CV e in quelle diesel 1.6 da 75, 99 e 120 CV con prezzi da 17.750 Euro a 26.400 Euro.

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LOMBARDIA

Hotel Milano

Un raffinato resort in grado di offrire relax e servizi di qualità, senza perdere tuttavia nulla di quel sapore tipicamente montano ed informale. E’ l’Hotel Milano che, nel centro di Bratto a fianco della Chiesa e con davanti lo splendido massiccio della Presolana, accoglie i turisti con quella cortesia e familiarità che fanno subito sentire a casa i propri ospiti. Ha camere raffinate, ma con tutto il calore ed il gusto tipicamente alpini, un bellissimo salone bar che abbina legno e vetrate per una totale immersione con il panorama esterno, ed un’area esterna dove è possibile nella bella stagione prendere il sole e sorseggiare un cocktail. Questo resort rappresenta un punto di riferimento per chi cerca un weekend di relax o un soggiorno di charme, ma non troppo formale. La struttura è dotata di una SPA biologica dove rilassarsi e dove è possibile usufruire di tutta una serie di trattamenti per il benessere del corpo e dello spirito. La sua posizione strategica consente da qui di raggiungere facilmente tutte le stazioni sciistiche della zona e, d’estate, i sentieri più suggestivi per passeggiate. Insomma una soluzione perfetta per scoprire questo territorio e concedersi un weekend di svago e relax. Via Silvio Pellico 1 - Bratto

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TELLARO

PERLA DEL GOLFO DEI POETI Tellaro è situato nell’estrema parte orientale del Golfo dei Poeti, nel comune di Lerici (SP). Affascinato dai colori delTellaro le sue case, dai vicoli pittoreschi e dai suoi strapiombi rocciosi, Mario Soldati ne fece il suo “buon ritiro” dal 1960 fino alla sua morte, nel 1999. Nella sua novella “Il polpo e i pirati”, poi, il grande scrittore e regista riportò la leggenda locale secondo la quale, nel luglio del 1660, i pirati saraceni guidati da Gallo d’Arenzano tentarono un assalto al borgo, ma questo fallì perché un grosso polpo, incuriosito dalle funi delle campane, inavvertitamente le suonò, risvegliando gli abitanti, che misero in fuga i pirati. Una targa affissa all’esterno della Chiesa di San Giorgio ricorda questo episodio, mentre il Polpo alla Tellarese è uno dei piatti tipici della zona. Arriviamo a Tellaro dopo aver percorso l’A15 Parma-La Spezia e avere imboccato la Firenze-Livorno fino a Sarzana. Da qui, seguiamo le indicazioni per

Genova

COME ARRIVARE In auto: A15 Parma – La Spezia, poi imboccare la Firenze-Livorno e uscire a Sarzana, da dove si seguono le indicazioni per il borgo. In treno: stazioni di La Spezia o Sarzana, servite da un regolare servizio di autobus per Lerici. Da qui navetta Lerici-Tellaro.

INFO www.turismo5terre.it 50

Lerici, attraversiamo i borghi di Maralunga e Fiascherino e arriviamo a destinazione. Lasciamo l’auto nel parcheggio del cimitero, a circa 250 metri dal centro, che raggiungiamo a piedi. Sul lato nord occidentale scorgiamo le vestigia delle antiche mura medievali. Delle tre torri di un tempo, oggi ne rimangono soltanto due: una è diventata il campanile della Chiesa di San Giorgio, dalla facciata rosa pastello, che sorge direttamente su uno sperone roccioso a picco sul mare. La seconda, invece, si trova all’ingresso del paese, nei pressi dell’Oratorio di Santa Maria in Selàa. Dall’altra parte, la chiesa si affaccia sulla piazza principale, circondata da pittoresche abitazioni dai colori pastello, tra le quali passano i caratteristici caruggi. Dalla piazza, una stradina conduce allo splendido porticciolo, dove si trova una piccola spiaggia. Nei dintorni si trovano anche la spiagge La Vittoria e la rocciosa Trigliano. Gli amanti del trekking possono invece avventurarsi lungo la strada che sale sulle montagne. Giunti al bivio, si prosegue in direzione degli Spiaggioni di Tellaro, suggestive lingue di sabbia incontaminata.

DOVE MANGIARE Osteria La Caletta Piatti di mare e tradizionali della cucina ligure, alla carta, oppure con menù fisso o degustazione con ingredienti freschi o stagionali. Ampia scelta di vini. Prezzo medio a persona €30. Via Fischerino 100, Tellaro (SP) www.osterialacaletta.com Gambero Nero Ristorante con specialità di pesce e menù a seconda del pescato di giornata. Tra i primi, spaghetti allo scoglio, e ravioli neri di branzino al sugo di Lerici. Fornita cantina di vino. Menù di pesce a partire da € 30 a persona, acqua, caffè e vermentino sfuso della casa inclusi. via Fiascherino 108, Tellaro (SP) www.ristorantegamberonero.it

DOVE DORMIRE Locanda MirandaHHH Struttura a conduzione familiare a 200 metri dal mare. Le camere, in stile tradizionale hanno il balcone affacciato sul mare. Il ristorante di pesce è menzionato sulla Guida Michelin. Doppia con colazione da €120. Via Fiascherino 92, Tellaro (SP), www.locandamiranda.com Hotel Il NidoHHH Albergo con vista panoramica sul mare, comprensivo di un completo centro benessere ove si può godere anche di sauna e idromassaggio. Le camere hanno il wi-fi gratuito e l’aria condizionata. Doppia con colazione da €120. Via Fiascherino 75, Tellaro (SP), tel 0187/964553, www.hotelnido.com


LIGURIA Passeggiate a cavallo nel Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara

La case colorate di Tellaro

La ricetta POLPO ALLA TELLARESE INGREDIENTI PER 6 PERSONE Un piatto che evoca la leggenda locale secondo la quale fu un polpo a suonare le campane per avvertire gli abitanti di Tellaro dell’arrivo dei pirati saraceni. • 1 polpo da 800 gr circa • 3-4 patate medie • 50 gr di olive nere • 1 spicchio di aglio • 1 limone • 1 ciuffetto di prezzemolo • 5 cucchiai di olio EVO • Sale e Pepe Dopo aver sbucciato le patate, tagliatele a cubetti e lessateli in acqua salata. Mettete anche il polpo in abbondante acqua salata e cuocetelo per circa 40 minuti. Lasciatelo raffreddare nella sua acqua per mantenerlo tenero. Scolate il polpo e le patate, tritate il prezzemolo insieme all’aglio, unite le olive e mescolate. Insaporite il polpo e le patate con il trito aromatico, condite con 5 cucchiai di olio EVO, sale, pepe e succo di limone. Mescolate e servite freddo come antipasto o piatto unico.

IL SECONDO GIORNO

DA TELLARO A LERICI Tellaro è incluso nel territorio del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara (www.parcomagra.it). Scegliamo l’itinerario a piedi, di circa 1h e 45, che da Tellaro conduce a Lerici. Il sentiero che collega i due borghi parte dalla piazza principale. Da qui saliamo sulla scalinata di mattoni di via Marconi e ci immettiamo sul sentiero. Dopo circa 10 minuti si incrocia il sentiero n° 3, che prendiamo tenendo la sinistra in direzione di Lerici. Il tratto pianeggiante lascia intravedere la vegetazione del Promontorio del Caprione e il mare del Golfo dei Poeti. Dopo altri 10 minuti raggiungiamo Portesone, un antico villaggio abbandonato nel 1500 con case di pietra avvolte dai rampicanti. Il sentiero prosegue tra ulivi e cipressi fino a raggiungere Barbazzano, un altro villaggio abbandonato dopo un’epidemia di peste nel XVI secolo. Proseguiamo ancora tenendo a destra fino a località La Serra e da qui seguiamo le indicazioni per Lerici fino a una scalinata in mattoni che conduce direttamente nella piazza della cittadina. Le acque cristalline del Golfo dei Poeti dida

IL VINO Solaris, un Vermentino Doc dal colore giallo paglierino e dalle sfumature di pesca, mela e fiori bianchi. Si abbina agli antipasti e ai secondi pesce. DOVE COMPRARE Cantine Federici - La baia del Sole Produce vermentini, bianchi, rossi e rosati, ma anche un purissimo olio d’oliva, con metodi di produzione rispettosi dell’ambiente. Via Forlino 3, Antica Luni di Ortonovo (SP), tel 0187/661821, www.cantinefederici.com Enoteca Baroni Qui si possono trovare vini e specialità liguri, sia da consumare in loco per uno spuntino o un aperitivo, sia da acquistare da portare a casa. Via Camillo Benso Conte di Cavour 18, Lerici, tel 0187/96631 51


CHIUSA Veduta di Chiusa e della Valle dell’Isarco

LA CITTADINA DEGLI ARTISTI Il suo nome, Chiusa, deriva dallo stretto paesaggio naturale formato dalla rupe Sabiona, dal torrente Tinne e dal fiume Isarco. Questo splendido borgo medievale, è conosciuto anche come Künstlerstädtchen, cioè “cittadina degli artisti”. Grazie alla nuova ferrovia del Brennero, nel 1867, infatti, scoprì la sua vocazione turistica e proprio gli artisti furono i suoi frequentatori più assidui, attratti dal luogo che aveva dato i natali al poeta medievale Walther von der Vogelweide e immortalato da Albrecht Dürer nella sua incisione Nemesis. Il centro storico ci accoglie con i suoi edifici dalle facciate con mura merlate e i tipici Erker, le architetture poligonali che “proiettano” all’esterno le finestre. Percorriamo la lunga via che attraversa il nucleo antico, dalla Città Alta alla Città Bassa. Ammiriamo Casa Wegmacher, un bell’edificio storico, e la Chiesa degli Apostoli, in stile gotico. Incontriamo poi splendidi edifici tardo medievali, come il Municipio, la Dogana Vescovile, sulla cui facciata spiccano dieci dipinti araldici dei vescovi di Bressanone e il Complesso dell’Albergo Leon d’Oro. Conservano il loro fascino antico anche l’Albergo Walther von der Vogelweide, con la sua facciata merlata, l’Albergo Agnello, le cui origini risalgono al 1460. La Città Alta termina

COME ARRIVARE In auto: Prendere l’A22 Verona- Brennero e prendere l’uscita Chiusa-Val Gardena. Seguire le indicazioni per Chiusa/ Klausen, che si raggiunge dopo pochi chilometri. INFO www.chiusa.info www.comune.chiusa.bz.it www.klausen.it 52

la cartina la inserisco in revisione

Chiusa

in piazza Parrocchia, su cui si affaccia la Chiesa di Sant’Andrea, in stiBolzano le tardogotico, considerata una delle più belle del Sud Tirol, la Torre del Sagrestano e la Cappella della Cripta. Ci incamminiamo alla volta della Città Bassa, percorrendo Trento pittoreschi vicoli che hanno i nomi delle antiche attività artigianali. Qui si trova l’ex Albergo Orso Grigio, la cui presenza è attestata fin dal 1335, e il Caffè Nussbaumer, l’ex Albergo Croce Bianca, che conserva al suo interno una galleria di opere d’arte. La Città Bassa finisce in Piazza Tinne. È il momento di una pausa golosa a base dei piatti tipici della tradizione altoatesina. Vi consigliamo un antipasto a base di speck e formaggi, come un primo piatto potete scegliere tra i canederli o i ravioli della Valle Isarco. Come secondo, a voi la scelta tra il carré di maiale e crauti e il tipico gulasch di manzo. E, per finire in dolcezza, regalatevi una bella fetta di strudel o di torta di grano saraceno e mirtilli rossi.

DOVE MANGIARE Ristorante Turmwirt Locale storico ricavato in una stube di legno del 1678. Offre piatti della cucina tirolese, come tris di canederli, zuppa al vino bianco della Valle d’Isarco, manzo tiepido alle cipolle e dolci locali. Prezzo medio alla carta €40. Menù di tre portare €30. Gudon 50, Chiusa (BZ), tel 0472/844001, www.turmwirt-gufidaun.com

DOVE DORMIRE Hotel Goldener Adler Nella piazza principale, ha camere spaziose e arredate con stile e una zona benessere. La colazione è a base di prodotti tipici locali, mentre la mezza pensione “itinerante” consente di cenare presso i ristoranti convenzionati. Doppia da € 62, suite da €78. Piazza Fraghes 14, Chiusa (BZ), tel 0472/846111, www.goldeneradler.it


ALTO ADIGE

La ricetta TORTA DI GRANO SARACENO E MIRTILLI Uno dei dolci tipici dell’Alto Adige, di antica tradizione tedesca che include negli ingredienti i prodotti tipici regionali, come le mele e i mirtilli. INGREDIENTI • 200 gr di burro morbido • 6 uova • 150 gr di nocciole spellate e tritate • 150 gr di farina di grano saraceno • 1 mela grattugiata • 30 gr di maizena • 1 bustina di lievito per dolci • 200 gr di zucchero semolato • Composta di mirtilli rossi o neri q.b • Scorza di limone grattugiata • Zucchero a velo Dopo aver fatto ammorbidire il burro, lavoratelo con la metà dello zucchero. Quando il composto sarà cremoso, unite i tuorli delle uova, mettendo da parte gli albumi. Amalgamate bene e unite, poco per volta, la farina di grano saraceno, la mela grattugiata, il lievito, la maizena, il resto dello zucchero, la scorza di limone grattugiata e le nocciole. Montate gli albumi a neve e aggiungeteli al composto mescolando delicatamente. Versate l’impasto in una tortiera dal diametro di circa 24 cm. Infornate a 170°C per circa 40/45 minuti. Sfornate, lasciate raffreddare la torta, poi mettetela su un piatto, tagliatela a metà e distribuite la composta di mirtilli. A piacere, potete mettere la composta anche nella parte superiore, oppure spolverare la torta con lo zucchero a velo.

IL SECONDO GIORNO

DAL CONVENTO DEI CAPPUCCINI AL MONASTERO DI SABIONA Il mattino è dedicato alla visita dall’ex Convento dei Cappuccini, sede della Biblioteca Civica e del Museo Civico, che conserva dipinti di esponenti della Colonia Artistica di Chiusa, databili tra il 1874 e il 1932 e il Tesoro di Loreto, una collezione di opere che Padre Gabriel Pontifeser, confessore della Regina Maria Anna di Spagna, ha ricevuto in dono dalla famiglia reale, tra porcellane, arredi sacri, mobilio dipinti del Cinque e Seicento. Attraverso il chiostro si arriva alla Chiesa dei Cappuccini, eretta tra i 1699 e il 1701, che custodisce due pale d’altare di Paolo Pagani. Nel pomeriggio, partiamo dall’Ufficio Turistico per una passeggiata che in 40 minuti ci porta al Monastero di Sabiona, oggi ancora abitato dalle suore benedettine. Il percorso tocca alcuni dei luoghi più importanti tra cui Castel Branzoll, sulla sponda ovest dell’Isarco, di cui rimangono la duecentesca Torre del Capitano e poche altre vestigia. La strada sale ancora per mezz’ora e attraversa le stazioni della via Crucis per arrivare al complesso monastico che svetta su una rupe da cui si gode di uno splendido panorama su Chiusa e la Valle Isarco.

Lo speck dell’Alto Adige e, in basso, il gulash di manzo

IL VINO Müller Thurgau Alto Adige Valle Isarco Doc un bianco dal profumo intenso, con note di moscato e fiori di sambuco, e dal sapore fresco, saporito, leggermente aromatico. DOVE COMPRARE Cantina Valle Isarco Una cantina dove poter ripercorrere la storia della vinificazione della Valle Isarco e un raffinato moderno Wine Shop dove poter degustare con la guida di esperti enologi i vini locali e acquistarli al dettaglio. Coste 50, Chiusa, tel 0472/847553, www.eisacktalerkellerei.it 53


BURANO Veduta di Mazzorbo

L’ISOLA DAI MILLE COLORI Burano è un borgo marinaro da assaporare con lentezza. Inserito da Burano molte riviste internazionali tra i “10 luoghi più colorati del mondo”, sorge sull’omonima isola della Laguna di Venezia. Famosa per la produzione di merletto ad ago, si raggiunge con il vaporetto da Venezia, in circa 45 minuti. Quello che colpisce all’arrivo è quel gioco di riflessi che moltiplica i mille colori delle facciate delle abitazioni che si specchiano nelle acque verdi dei canali, i balconi variopinti decorati di fiori e l’atmosfera rilassata. Ci incamminiamo verso Piazza Galuppi. Lungo il percorso, lo sguardo si perde tra le vetrine dei negozi e dei laboratori che producono il tradizionale merletto buranello, ma anche il vetro “al lume”, una tecnica nata nella vicina Murano, ma assai diffusa anche in altre isole della laguna. Arriviamo in Piazza Galuppi, sulla quale si affaccia la Chiesa di San Martino Vescovo con il suo “campanile storto” di 53 metri, diventato il simbolo di Burano. Nel vicino Oratorio di Santa Barbara, sono invece conservate alcune importanti opere pittoriche, tra cui la Crocifissione di Giambattista Tiepolo. Sempre Venezia

COME ARRIVARE In auto: il punto di partenza è Venezia, che si raggiunge percorrendo la A4 da Trieste o Torino, la A27 da Belluno e la A13 da Bologna. In alternativa, si possono prendere anche la SS309 Romea dalla Costa Adriatica, la SS14 da Trieste, la SS13 da Treviso o la SS11 da Padova. In prossimità della laguna si imbotta il Ponte della Libertà e si prosegue per Piazzale Roma, dove è necessario parcheggiare l’auto. Per Burano si prosegue con le linee marittime 4.2 e 5.2 (fermata Fondamente Nove) oppure la linea 3 per Murano (fermata Murano Faro) poi si prende la Linea 12 per Burano. INFO www.isoladiburano.it www.turismovenezia.it 54

sulla piazza si affacciano il Palazzo del Municipio, la statua di Baldassarre Galuppi di Remigio Barbaro e l’interessante Museo del Merletto (orario: mar-dom 10-18; intero € 5, ridotto € 3,50). Per il pranzo, il consiglio è quello di fermarsi in una delle trattorie tipiche. Da provare il risotto di gò, o ghiozzo, un piccolo pesce della laguna di Venezia. Consigliata anche una sosta in una delle pasticcerie locali per assaggiare i bussolà, o buranelli, i tipici biscotti a forma di esse. Il pomeriggio è dedicato a una passeggiata tra le viuzze e le calli del borgo per ammirare le case colorate. La più famosa è la Casa di Bepi Suà dai muri caratterizzati da forme geometriche variopinte e con una bella storia da raccontare. Il suo proprietario, l’artista autodidatta Giuseppe Toselli, scomparso nel 2002, ogni giorno usciva dalla porta di casa e dipingeva o modificava i motivi sulle facciate.

DOVE MANGIARE Trattoria al Gatto Nero Rinomata e con un ampio menù alla carta. Tra i primi, da provare il Risotto di gò alla Buranella. Tra i secondi, pesce al forno, fritti con contorni vegetali biologici. Dolci fatti in casa. Ampia carta dei vini. Prezzo medio a persona €50, bevande escluse. Via Giudecca 88, Burano (VE), tel 041/730120, www.gattonero.com

DOVE DORMIRE Venissa Wine Resort B&B La struttura è ricavata in una tenuta padronale, tra uno dei più suggestivi “vigneti murati” dove nasce e cresce l’uva Dorona. Ristorante con 1 stella Michelin a disposizione. Doppia con colazione gourmet da €210. Fondamenta Santa Caterina 3, Mazzorbo (VE), tel 041/5272281, www.venissa.it

Ristorante Enoteca Riva Rosa Con oltre 180 etichette italiane riserve e rarità e casa museo, il locale offre un raffinato menù con piatti della cucina veneta. Prezzo medio a persona alla carta da €45, bevande escluse. via San Mauro 296, Burano (VE), tel 041/730850, www.rivarosa.it

Casa Burano Splendido esempio di albergo diffuso, con camere con arredamenti di pregio ricavate in cinque tipiche case colorate del borgo appena ristrutturate. Doppia da €235. via Giudecca 139, Burano (VE), tel 041/5272281, www.casaburano.it


VENETO

La ricetta RISOTTO DI GÒ ALLA BURANELLA Ricetta tradizionale, le cui origini risalgono alla comunità di pescatori di Burano. È a base di ghiozzo di laguna, un pesce di piccole dimensioni utilizzato anche per le fritture e le zuppe. INGREDIENTI • 320 gr di riso Carnaroli o Vialone Nano • 500 gr di molluschi con guscio • 5/6 ghiozzi di laguna • Olio Evo q.b • 1 bicchiere di vino bianco secco • 1 carota, 1 cipolla bianca, 1 gambo di sedano • 2 spicchi di aglio • Prezzemolo tritato Preparate il brodo mettendo nell’acqua la cipolla, il sedano, la carota e i ghiozzi. Cuocete per 40 minuti. Prelevate i ghiozzi, puliteli e tritate la polpa. Sbucciate e schiacciate gli spicchi d’aglio e soffriggeteli con l’olio. Aggiungete il riso crudo e tostatelo per 2 minuti. Sfumate con il vino bianco. Saltate in padella i molluschi sgusciati, poi aggiungeteli al riso insieme al liquido di cottura. Completate la cottura allungando con il brodo di pesce, finché il riso non sarà cotto. Spegnete il fuoco, aggiungete un cucchiaio di olio evo, e una manciata di prezzemolo tritato e servite guarnito con la polpa dei ghiozzi tritata.

IL SECONDO GIORNO

MAZZORBO Il secondo giorno è dedicato alla visita di Mazzorbo. L’isola, dalla forma allungata, è situata a est di Burano e si raggiunge a piedi attraverso il Ponte Longo. Fondata attorno al 640 d.C come rifugio per le popolazioni dell’entroterra assediate dai barbari, Mazzorbo divenne prima un centro agricolo, poi sede di ricchi palazzi, chiese e monasteri, abbelliti da grandi artisti tra cui spicca Paolo Veronesi. Nel X secolo raggiunse il massimo splendore, ma dopo il Mille venne ecclissata dalla potenza di Venezia. Oggi, di quell’antico splendore rimangono la Chiesa di Santa Caterina, in stile gotico romano, che nel suo campanile conserva la campana più antica della laguna di Venezia, datata 1318. Splendide anche le case dalle facciate gotiche che si affacciano sul canale principale. Tra i prodotti da gustare ci sono le castraure di Mazzorbo, il primo frutto della pianta dei carciofi dal sapore amarognolo, il cui gusto caratteristico è dato dalla salsedine di cui è impregnato il terreno dell’isola.

IL VINO Pinot Grigio D.O.C. Venezia un bianco fresco dal colore paglierino e dal sapore asciutto. Si abbina ai primi piatti e ai secondi di pesce. DOVE COMPRARE Azienda Agricola Collovini Adelino Propone vini rossi, bianchi e spumanti. La peculiarità sono i vini senza solfiti aggiunti. La linea Fattoria Gerosa, particolarmente pregiata, viene prodotta solo in annate favorevoli. Via Pordenone 194, Pramaggiore (Ve), tel 0421/799213, www.colloviniadelino.it Dalla Lidia Merletti d’Arte È uno dei negozi di merletti più antichi di Burano. Qui si possono trovare centrotavola, copriletti e copripiumini, tovaglie, lenzuola, ma anche orecchini, maschere e collane. via Galuppi 215, Burano, tel 041/730052, www.dallalidia.com 55


VENZONE

Le antiche mura che circondano il centro storico di Venzone

Venzone

VENZONE, IL “BORGO DEI BORGHI”

Nel 2017 Venzone, ha vinto il concorso “Il Borgo dei borghi” promosso da programma Rai “Alle falde del Kilimangiaro”. Tra le sue peculiarità, c’è quella di essere stato completamente ricostruito con le pietre originali dopo il terremoto del 1976. Cominciamo la nostra visita entrando dalla “porta di sotto”, un arco a tutto sesto del 1835. Subito a destra incontriamo Casa Marcurele, l’edificio più antico del borgo, dell’XI secolo. Camminando in direzione nord, arriviamo al Duomo trecentesco, in stile romanico-gotico. All’interno troviamo la Cappella di San Michele, del 1200, dove sono ospitate le famose Mummie di Venzone. Si tratta di circa quaranta corpi estratti dalle tombe presenti all’interno e all’esterno del Duomo, che si sono conservati grazie all’azione di una muffa che ne ha impedito la decomposizione. Riprendiamo il percorso fino a Piazza del Municipio, sulla quale si affaccia il Palazzo Comunale, in stile gotico, con facciate decorate dagli stemmi delle famiglie nobili. Procediamo ancora

Udine

verso nord e arriviamo alla Porta Nord. Qui imbocchiamo una stradina che costeggia le mura fino ad arrivare all’ex convento degli Agostiniani e alla Chiesa di San Giovanni Battista, del XIV secolo, testimonianza della violenza del terremoto, che ne ha lasciato intatto solo la facciata principale. Attraversando il centro storico arriviamo poi a Porta San Genesio, una torre di difesa trecentesca, l’unica completamente ricostruita. È ora il momento di concedersi una pausa golosa. Il piatto caratteristico del borgo è la pasta fresca, ripiena, come i tipici Cjarsons, che si trovano in diverse versioni, anche dolci, o la pasta lunga con sughi di carne o di funghi. Come secondi, troviamo, la polenta, lo stinco, il frico con il formaggio o con la zucca, protagonista, nel mese di ottobre dell’annuale Festa della Zucca. Tra i dolci, consigliamo la torta Dolcemente Venzone e i biscotti di miglio. Tra i prodotti tipici, ricordiamo il salame friulano, i formaggi di Malga, come la ricotta, le caciotte, il caseretta, il Montasio e il Latteria Venzone. La Rosa di Venzone è invece il tipico pane prodotto da un pezzo di pasta lavorato a mano al quale viene data la forma di una rosa.

COME ARRIVARE In auto: Da Tarvisio percorrere la SS13 o l’A23 Alpe Adria con uscita al caseo di Amaro-Carnia. Immettersi poi sulla SS13 Pontebbana in direzione di Udine. Da Udine A23 Alpe Adria con uscita Gemona- Osoppo oppure SS13 Pontebbana e seguire indicazioni per Venzone

DOVE MANGIARE Osteria Marcurele Locale tradizionale dove gustare i piatti della cucina tipica friulana e sapori dimenticati. Ingredienti e prodotti vengono da piccole aziende locali. Pasta, gnocchi e ravioli sono fatti in casa. Prezzo medio €25/30 via Roma 21, Venzone (UD), tel 329/1531061, www.osteriamarcurele.it

INFO www.venzoneturismo.it www.prolocovezone.it

Caffè Vecchio Ristorante Storico locale risalente al 1945, offre piatti della tradizione friulana, pasta ripiena e lunga fatta a mano, carne alla griglia e dolci locali. Buona carta dei vini. Prezzo medio € 30/35. vie Mistruzzi 2, Venzone (UD), tel 0432/985011, www.caffevecchio.eu

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DOVE DORMIRE Hotel Carnia HHH Moderno hotel in posizione centrale e un parcheggio coperto gratuito, ristorante con specialità friulane e nazionali. Camere arredate in legno chiaro e sono provviste di aria condizionata, bagno privato e wi fi gratuito. Doppia da €82. via Canal del Ferro 28, Venzone (UD), tel 0432/978013, www.hotelcarnia.it Alma Living Hotel HHH Splendida posizione con vista sulle montagne da una terrazza panoramica. Con ristorante. Le camere sono con bagno privato, TV e wi fi gratis. Doppia da €91. Via Pontebbana 74/2, tel 0432/978011, www.almalivinghotel.it


FRIULI VENEZIA GIULIA La Chiesa di Sant’Antonio Abate

Un tratto del Sentiero Celtico

La ricetta

IL SECONDO GIORNO

CJARSONS DOLCI DELLA CARNIA Pasta ripiena tipica della regione della Carnia, dalla forma di mezzaluna. Non ne esiste una ricetta unica e si possono preparare nella versione salata, con ricotta, erbette o spinaci, o dolce, come quella che vi proponiamo. INGREDIENTI PER LA PASTA • 1 kg di patate • 750 gr di farina di frumento • 3 tuorli d’uovo • 1 cucchiaio di olio di oliva • Sale PER IL CONDIMENTO • 500 gr di ricotta affumicata • 4 cucchiai di cacao amaro e 1 di cannella • 250gr di burro e 250 gr di zucchero

PER IL RIPIENO • 250 gr di ricotta fresca • 250 gr di marmellata di pesche • 200 gr di biscotti secchi • 1 limone • 1 bicchierino di grappa e 1 di rum • 2 cucchiai di cacao amaro e 1 di cannella • 100 gr di uva sultanina • 100 gr di burro • 3 cucchiai di zucchero

Lessate le patate, schiacciatele e lasciatele raffreddare, poi componete l’impasto aggiungendo farina, uova, sale e olio. Lavoratelo e stendetelo con il mattarello fino a ottenere una sfoglia di 3 mm. Ricavate dei cerchi di circa 6 cm di diametro. Preparate il ripieno: macinate i biscotti secchi, grattugiate la scorza del limone e spremetene il succo. Mettete l’uva sultanina a mollo per 30 min, poi strizzatela e aggiungetela al resto. Amalgamate anche gli altri ingredienti e lasciate riposare per 3 ore. Adagiate un cucchiaio di composto su ogni cerchio di pasta. Chiudete a mezzaluna. Lessate i cjarsons in abbondante acqua salata. Serviteli con una salsa di ricotta, zucchero, cacao amaro, cannella e burro fuso.

LA VIA DELLE CHIESE LUNGO IL “SENTIERO CELTICO” Lo dedichiamo alla scoperta dei dintorni, con un’escursione sul cosiddetto “sentiero celtico” che si inoltra tra gli splendidi panorami del Parco Naturale delle Prealpi Giulia toccando alcune piccole chiese medievali. Dalla porta Sud imbocchiamo via degli Alpini fino a immetterci sull’antica strada percorsa nel Medioevo dai pellegrini che si recavano a Santiago de Compostela. Incontriamo per prima la Chiesa di San Giacomo e Anna con accanto i resti di un eremitorio trecenessco e il singolare campanile a vela. Riprendiamo il sentiero fino alla Chiesa di Santa Caterina, in posizione panoramica alle falde del monte Bedede. Attraversiamo poi il torrente Venzonassa e, su uno sperone di roccia sul monte Plauris, scorgiamo la Chiesa di Sant’Antonio Abate. Al di là del ponte si trova invece la duecentesca Chiesa di Santa Chiara, ex convento delle Clarisse. Lungo la strada romana Julia Augusta sorge la Chiesa di Santa Lucia. Proseguendo ancora, arriviamo al paese di Portis, completamente distrutto dal terremoto del 1976. Il paese è stato ricostruito poco più a monte e oggi è noto come Portis Nuovo. A Portis Vecchio rimangono invece gli antichi ruderi. Tra Portis e Carnia troviamo invece la seicentesca Chiesa di Santa Maria del Carmine. Il Palazzo Comunale di Venzone

IL VINO Colli Orientali Del Friuli Cialla Picolit Picolit Docg un bianco dalle tonalità che spaziano dall’ambrato al giallo-verde, profumo floreale e fruttato e sapore delicato DOVE COMPRARE La Stadere Degustazione e vendita di prodotti tipici regionali, tra cui formaggi caprini e stagionati, salumi friulani e di cinghiale, aglio di Resia a molto altro. via Mistruzzi 13, Venzone, tel 349/8733035 57


FIUMALBO

Il borgo di Doccia e, sullo sfondo, il Monte Cimone

TRA CASE DI PIETRA E CAPANNE CELTICHE Un paesaggio da cartolina, fra torrenti, boschi e praterie, fanno di Fiumalbo, un borgo a 953 mslm Fiumalbo dell’Appennino modenese, uno dei Borghi più belli d’Italia, nonché inMassa signito della Bandiera Arancione del Touring. E, tutt’attorno, la splendida natura del Parco Nazionale del Frignano, e le sagome del Monte Cimone (2165 m) e del Monte Lagoni (1962). Il borgo ci accoglie con le sue stradine medievali e le sue case di pietra. Ci fermiamo per una prima tappa alla Chiesa di San Bartolomeo Apostolo costruita nel 1120 e rimaneggiata nel 1592. Al suo interno, conserva alcune opere della scuola di Wiligelmo, uno dei primi scultori a firmare le proprie opere, e alcuni dipinti cinquecenteschi del Saccaccini. Di fronte, si trova la Chiesa dell’Immacolata Concezione, detta “dei Bianchi”, poiché sorge accanto all’oratorio che è la a sede dell’omonima confraternita. Poco più avanti, come in una simmetria perfetta, sorge invece la Chiesa di Santa Caterina da Siena o “dei Rossi”, sede di un bel Museo di Arte Sacra. Le due con-

COME ARRIVARE In auto: Da Nord, A1 con uscita Modena Nord, poi SS9 Via Emilia in direzione di Modena Sud e continuare sulla SP Modena-Sassuolo, direzione Fiorano-Maranello. Prendere poi la SS12 e seguire indicazioni per Fiumalbo. Da Sud, A1 direzione Bologna. In prossimità di Prato continuare sull’A11, uscita Pistoia. Proseguire sul raccordo di Pisa, direzione Modena-Abetone fino alla SS12 e seguire per Fiumalbo. Da Est: A14 Adriatica direzione Bologna, uscire a Bologna-Casalecchio, proseguire sulla SP 569 Bazzanese, direzione Casalecchio di Reno. Continuare sulla SS64 Porrettana fino a Ponte della Venturina, poi sulla SP632 fino a Campo Tizzoro. Continuare poi sulla SS66 e poi sulla SS12 fino a Fiumalbo 58

fraternite sono le protagoniste della Festa di San Bartolomeo, una celebrazione che si tiene ogni anno il 23 agosto, durante la quale il borgo viene illuminato da torce, lumini, fiaccole e candele, mentre la statua del Santo viene portata in processione dai Bianchi e dai Rossi nei loro abiti tradizionali. Tra gli eventi annuali da non perdere c’è l’Infiorata del Corpus Domini, quest’anno il 3 giugno, una processione religiosa che attraversa le strade su grandi tappeti di fiori, veri e propri capolavori, realizzati dai cittadini. A dicembre, ogni due anni, si tiene invece il Presepe Vivente, tra il più belli d’Italia con centinaia di figuranti in costume. Meritano una visita anche l’Oratorio di San Rocco, in stile rinascimentale, la Chiesa di San Michele Arcangelo, la Chiesa dei Santi Donnino e Francesco e l’Oratorio del Crostolo. Una menzione speciale merita la tradizione enogastronomica, influenzata dalla posizione al confine tra Emilia e Toscana. Sulle tavole fiumalbine trovano posto crescentine, borlenghi e gnocco fritto farcito con lardo e salumi, tortellini e tortelloni, accanto a zuppe di cavolo nero, tagliate di manzo e cacciagione e funghi. Il prodotto tipico del borgo è invece il croccante, fatto con miele di castagno, mandorle bianche piatte, zucchero, caramello ed essenze naturali.

DOVE MANGIARE Il Bruco Menù tradizionale con i piatti “di una volta” della cucina montanara, tra funghi, paste ripiene, bolliti, stracotti, salumi e formaggi. Anche pizzeria e locanda. Prezzi medi €2535. via Giardini 87/a, Fiumalbo (MO), tel 0536/73050, www.ilbruco.eu Agriturismo Alpe di Sara Propone un menù bio con piatti della tradizione, tra cui gnocco fritto e tigelle con salumi e formaggi, rosette, tortelli ripieni, lasagne, grigliate miste e dolci della casa. Prezzo medio €20. via Versurone 97, Fiumalbo (MO), tel 0536/73816, www.alpedisara.com

DOVE DORMIRE Hotel Il Laghetto HHH Nel cuore del Parco del Frignano, dispone di 29 camere dotate di bagno privato, TV satellitare, telefono e cassetta di sicurezza. Ristorante con menù tipico montanaro. Pensione completa da € 64 a persona. via Versurone 205, Fiumalbo (MO), tel 0536/73108, www.hotelillaghetto.it Ristorante Albergo Val di Luce HHH In splendida posizione, dispone di un giardino privato, sala TV, sala giochi, tavernetta e ampio parcheggio. Doppia da €75. via Giardini 239, loc. Dogana Nuova, Fiumalbo (MO), tel 0536/73932, www.albergovaldiluce.com


EMILIA Veduta di Fiumalbo

Una capanna celtica

La ricetta BORLENGO È una sorta di crépe sottilissima e croccante che viene cotta in una padella dal diametro di 40-50 cm, condito con la cunza e piegato in quattro. Il suo nome significa “cibo per burla” e gli è stato dedicato persino un museo. INGREDIENTI • 500 gr di farina • 1,5 litri di acqua • 1 uovo • ½ cucchiaino di sale • 75 gr di lardo o pancetta • 1 spicchio di aglio • 1 rametto di rosmarino • 250 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato • 100 gr di cotenna di maiale in pezzi Preparate la “colla” unendo la farina setacciata, l’uovo sbattuto e il sale. Aggiungete a poco a poco l’acqua mescolando con una frusta fino a ottenere una pastella fluida e liscia. Ponetela coperta in frigorifero per circa 3 ore. Nel mentre, preparate la cunza facendo un battuto di lardo o pancetta con l’aglio schiacciato e gli aghi di rosmarino, scaldate il tutto in un tegamino a fuoco basso e amalgamate finche non si scioglieranno. Poi fate raffreddare. Ungete il fondo di una padella antiaderente con la cotenna di maiale su una fiamma moderata. Versate un mestolino di colla e distribuitela in maniera uniforme. Appena si formerà un disco trasparente, sollevatelo e capovolgetelo. Con un pennello da cucina condite il borlengo con la cunza e una spolverata di Parmigiano. Piegatelo in quattro e servite caldo.

IL SECONDO GIORNO

LE CAPANNE DEI CELTI Percorriamo a piedi la Strada Vecchia che da Fiumalbo conduce a Doccia, ai piedi del Monte Cimone, per visitare i “casoni” o capanne celtiche. La strada, che un tempo era percorsa dai pastori durante la transumanza, presenta ancora alcuni tratti lastricati di pietra e fiancheggiati da muretti a secco. Lungo il percorso scorgiamo le “capanne”, molte delle quali recuperate. Gli edifici a pianta rettangolare sono in sasso e malta, alcune conservano la copertura di paglia di segale, mentre il tetto è a gradoni e protetto da lastre di arenaria. Le capanne hanno molte caratteristiche in comune con costruzioni analoghe presenti in Scozia e in Irlanda, per questo possono essere attribuite alla calata dei Celti in questa zona nel IV secolo a.C. Altre tracce della presenza celtica sull’Appennino modenese sono le marcolfe, sculture in pietra di volti femminili spaventosi poste sulle facciate delle case per scacciare gli spiriti maligni. Tra le più belle ci sono quella con il volto di lupo, scolpita su muro antico a Cà de Gabani, e quella di località Danda.

IL VINO Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC Un rosso dal colore rubino, sfumature violacee e una spuma vivace. Si abbina a piatti corposi come Tortellini, Zampone, tagliatelle al ragù e lasagne. DOVE COMPRARE L’Angolo del Goloso Pasticceria di lunga tradizione dove poter acquistare il croccante di Fiumalbo secondo l’antica ricetta Piazza Umberto I 7, Fiumalbo (MO), tel 0536/73096, www.croccanteintrigantedifiumalbo.it

Il borgo illuminato durante la Festa di San Bartolomeo

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CASTIGLIONE DEL LAGO La Rocca del Leone e, sullo sfondo, le acque azzurre del Lago Trasimeno

LA FORTEZZA SUL TRASIMENO Perugia

Da un lato, il panorama è quello che abbraccia lo specchio azzurro del Lago Trasimeno e spazia fino a Cortona, dall’altro, la vista si estende fino a Panicale, Città della Pieve e le colline intorno a Chiusi. Siamo a Castiglione del Lago, borgo fiabesco compreso nel Parco del Trasimeno, tra antiche mura e spiagge di erba e sabbia. La nostra visita parte dal complesso monumentale di Palazzo della Corgna, oggetto di un importante intervento di ampliamento tra Cinque e Seicento, a opera di Galeazzo Alessi. Qui si trova uno dei più belli e importanti cicli pittorici del tardo manierismo umbro toscano, dedicato alle gesta di Ascanio della Corgna. Gli affreschi, che si estendono su una superficie di 1200 mq, di stanza in stanza, sono per la maggior parte opera di Niccolò Circignani, detto il Pomarancio. Seguiamo poi il camminamento che si snoda lungo le mura e collega il palazzo ducale alla Rocca del Leone, uno dei massimi esempi di architettura militare del Medioevo umbro. La fortezza deve il suo nome alla sua singolare forma a cinque punte, che ricorda la costellazione del Leone. Dalla parte opposta della rocca, merita una visita anche la Chiesa di Santa Maria Maddalena, che conserva

Castiglione del Lago

COME ARRIVARE In auto: Autostrada A1. Per chi viene da Nord prendere l’uscita Bettolle e seguire le indicazioni per Perugia sulla E7. Prendere l’uscita Perugia e poi la superstrada Lago Trasimeno. Da Sud prendere invece l’uscita Fabro e poi seguire come sopra per Perugia

INFO www.comune.castiglione-del-lago.pg.it 60

al suo intero una “Madonna del Latte” trecentesca e un ciclo di affreschi di Mariano Piervittori della seconda metà dell’Ottocento. Nella chiesa di San Domenico, di epoca barocca, invece, si può ammirare una collezioni di oggetti di arte sacra del XVII secolo. La prima settimana di agosto si tengono le celebrazioni in onore di San Domenico di Guzman, tra cui una rievocazione in costumi seicenteschi. E dopo la visita al borgo, possiamo concederci una pausa per assaporare i piatti locali. A fare da padrone è il pesce di acqua dolce, tra cui la Regina in porchetta, cioè una carpa cotta al forno insaporita con lardo, aglio, finocchio, sale e pepe, accompagnata dall’ottimo vino rosso dei Colli del Trasimeno. Tra i primi piatti, suggeriamo i “pici co’ la nana”, una pasta fatta a mano condita con un sugo a base di anatra. Il prodotto tipico della zona è invece, la Fagiolina del lago, un legume di piccole dimensioni, la buccia sottile e un sapore delicato, presidio Slow Uno scorcio della Food.

DOVE MANGIARE Ristorante l’Acquario È il ristorante più antico del borgo. Arredato in stile rustico, offre piatti della cucina umbra, tra cui il rinomato pesce di lago. via Vittorio Emanuele 69, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9652432, www.ristorantelacquario.it Fattoria Il Poggio Splendida location all’interno di un parco, il ristorante propone un menù tradizionale con ingredienti di stagione. Prezzo medio €25. Isola Polvese 3, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9659550, www.fattoriaisolapolvese.com

Rocca

DOVE DORMIRE Hotel Trasimeno HHH In ottima posizione tra il centro storico e il lago, camere con bagno, wi fi, aria condizionata. TV con Sky, noleggio biciclette e piscina esterna. Doppia da €60. Via Roma 174, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9652494, www.hotel-trasimeno.it Hotel Duca della Corgna HHH Immerso nel verde con ristorante e piscina con solarium. Le camere deluxe sono provviste di balcone o terrazzo con vista panoramica. Doppia con colazione da € 70, doppia deluxe da €90. Via Bruno Buozzi 143, Castiglione del Lago (PG), tel 075/953238, www.hotelcorgna.com


UMBRIA

Veduta del Lago Trasimeno

La ricetta REGINA IN PORCHETTA La “regina” è la carpa del Lago Trasimeno che unisce un ingrediente d’acqua, il pesce, con uno di terra, il battuto di lardo e aromi tipico degli arrosti. È tipica della zona di Perugia e dell’area del Trasimeno in particolare. INGREDIENTI • 1 carpa regna da 4 kg circa • 100 gr di battuto di lardo • 1 spicchio di aglio • 1 rametto di rosmarino • 1 mazzetto di finocchietto selvatico • 1 limone • Vino bianco q.b. • Olio extravergine di oliva • Sale e pepe Squamate, lavate ed eviscerata la carpa, poi asciugatela per bene e incidetela con taglietti trasversali sul dorso. Preparate poi un battuto di lardo, aglio, rosmarino e finocchietto, sale e pepe. Farcite il ventre e i taglietti sul dorso del pesce con il composto e lasciate riposare almeno due ore. In una ciotola, unite il succo di limone, un goccio di olio EVO e un pizzico di sale, poi spennellate la superficie della carpa. Sistematela in una teglia oleata e cuocetela per circa 20 minuti a 220 °C, spennellandola di tanto in tanto con l’emulsione. A fine cottura spruzzatela con il vino bianco. Servite calda.

Un ponte di pietra sull’Isola Polvese IL SECONDO GIORNO

ESCURSIONE ALL’ISOLA POLVESE Percorriamo il Lungolago in direzione Alicata – San Feliciano per poi lasciare l’auto nel parcheggio a lato del molo e imbarcarci con il traghetto (servizio pubblico, tutti i gg 9-19, ogni 40 min) alla volta dell’Isola Povese, che con i suoi 70 ettari è la più grande del Trasimeno. L’isola è anche Parco Scientifico Didattico nell’ambito del Parco Regionale del Lago Trasimeno e offre spunti naturalistici, storici e ambientali. Qui si trovano un grande canneto, la lecceta di San Leonardo e un oliveto secolare. Di particolare pregio il Giardino delle Piante Acquatiche, opera di Pietro Porcinai degli anni Cinquanta. Vanta una piscina in arenaria scavata nella roccia, con una vasca centrale coronata da numerosi ninfei alimentati dalle acque del Trasimeno. Tra i monumenti storici, suggeriamo una visita alle vestigia del Castello Medievale, antica sede del governatorato del lago, al Complesso del Monastero di San Secondo, risalente all’anno Mille, con la vicina Chiesa e la torre campanaria. Perla dell’isola è la piccola Chiesa di San Giuliano, con i suoi affreschi quattrocenteschi della Scuola Umbra. Sull’isola si trova anche il Monastero degli Olivetani, a due piani, oggi sede di un centro di ricerca sulla qualità ambientale.

IL VINO Colli del Trasimeno Bianco Doc un bianco dal colore paglierino e dal profumo fruttato. Il suo sapore secco, sapido e deciso si abbina ad antipasti, primi e second a base di pesce e verdure. DOVE COMPRARE Battilani Sapori Vendita di prodotti tipici umbri e della zona del Trasimeno, tra cui salumi, formaggi, pasta, salse, miele, vini Colli del Trasimeno e artigianato in legno. Piazza Mazzini 1 e via Roma 11, Castiglione del Lago (PG), tel 075/9652438, www.battilanisapori.com 61


MORESCO La Torre Eptagonale, simbolo di Moresco

IL FASCINO DELLA TORRE Ancona

Dalla nebbia emerge la sagoma del castello che si innalza sul colle che domina la Valle dell’Aso. Siamo nelle Marche, nella provincia di Fermo, e Moresco, annoverato tra i Borghi Moresco più belli d’Italia, è un piccolo gioiello tutto da scoprire. Simbolo della città è la splendida Torre Eptagonale del XII secolo, sulla quale si può salire fino al Belvedere per ammirare il dolce profilo delle colline sfumato dalla foschia. Accoglie i visitatori al loro arrivo nel borgo la Torre dell’Orologio, risalente al XIV secolo e porta di ingresso al delizioso centro storico a forma elissoidale. Il centro si sviluppa attorno alla piazza triangolare circondata da un portico. Merita una sosta la bella Chiesa di San Lorenzo, che custodisce alcune preziose te del XVII e del XVIII secolo. Nella Chiesa dalla Madonna dell’Olmo, invece, si può ammirare un grande affresco di Vincenzo Pagani. Altri due piccoli gioielli sono il Teatro di Santa Sofia e l’oratorio dedicato alla Madonna della Salute. In un borgo così ricco di storia non potevano mancare i musei. Vale una visita la Pinacoteca Comunale “Patrizio Gennari” (Piazza Castello 15, orario invernale: sabdom 15-17, ingresso gratuito) che conserva la tavola di Vincenzo Pagani La Madonna in gloria col Bambino e i santi Lorenzo, Rocco, Sofia e Nicola di Bari del 1529 e una tela raffigurante Santa Sofia.

Presso il Museo dell’Auto e della Moto “Pietro e Roberto Nardi” si può invece ripercorrere tutta la storia dell’auto, dalla carrozza alla Ferrari. Imprescindibile una sosta per gustare le specialità di Moresco, come la pizza di fichi o la polenta con le vongole. Molte ricette della cucina fermana, poi sono preparati con erbe spontanee, come l’ottima zuppa di erbe e cereali, le tagliatelle di ortica o i fiori di acacia fritti. Tra i primi piatti, vi consigliamo i vincisgrassi, la versione marchigiana delle lasagne, o i maccheroncini di campofilone.

Moresco vista dall’alto

COME ARRIVARE In auto: A14, da Nord in direzione Ancona, da sud direzione Napoli, uscire a Pedaso, poi seguire le indicazioni per Ancona, continuare sulla SS16, attraversare Marina di Altidona e proseguire seguendo le indicazioni per Moresco.

DOVE MANGIARE Agriturismo La Meridiana Immerso tra le colline, offre menù a base di piatti marchigiani con ingredienti da agricoltura biologica. Sala da 30 coperti. via Forti 8, Moresco, tel 340/1086430, www.agrimeridiana.it.

DOVE DORMIRE B&BLa Meridiana 12 camere con minibar, bagno e connessione internet. Vista panoramica. Prezzo a persona a notte da €40 a €59. via Forti 8, Moresco, tel 0734/223881 340/1086430, www.agrimeridiana.it

INFO www.comune.moresco.fm.it

La Casa sul Colle Piatti della cucina fermana, tra cui tagliatelle fritte, gnocchi al sugo di papera. Prezzo medio a persona €25, bevande escluse. Contrada Collina 10, Monterubbiano (FM), www.lacasasulcolle.com

La Rosa Scarlatta Appartamenti ricavati in un’antica casa altoborghese. Degni di nota il giardino e il teatro. Doppia da € 80 a €120. Largo Giovannetti 4, Monterubbiano (FM), www.lacasascarlatta.it

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MARCHE Il panorama delle colline da Monterubbiano

Il centro storico di Monterubbiano

La ricetta VINCISGRASSI Ogni città marchigiana ha la sua versione, ma la più antica pare quella riportata da Antonio Nebbia nel “Cuoco maceratese” del 1779. La differenza con le lasagne emiliane è il ragù, che viene preparato con carne a pezzi e non macinata, rigaglie di pollo e la besciamella è assente. INGREDIENTI • 500 gr di pasta sfoglia all’uovo per lasagne • 350 gr di rigaglie di pollo • 200 gr di polpa di carne suina • 200 gr di polpa di carne bovina • 100 gr di pancetta • 200 ml di brodo di carne • 300 gr di pomodoro • 1 costa di sedano, 1 carota, 1 cipolla • Sale e pepe • Olio extra vergine di oliva • Parmigiano grattugiato Tagliate la pancetta a listarelle, la carne di suino e di bovino e le rigaglie di pollo a pezzi. Preparate un trito di sedano, carota e cipolla e fatelo rosolare per 5 minuti con un cucchiaio di olio EVO. Aggiungete la pancetta, lasciate insaporite poi aggiungete il pollo, il maiale e il manzo. Unite la passata di pomodoro, un pizzico di sale e uno di pepe. Lasciate cuocere per almeno 1 ora e ½, mescolando e aggiustando di brodo. Quando il ragù sarà pronto, componete i vincisgrassi mettendo in una teglia a bordi alti qualche cucchiaio di sugo sul fondo, uno strato di pasta sfoglia, un altro di ragù, una spolverata di Parmigiano grattugiato. Continuate fino a ottenere una decina di strati, concludete con abbondante ragù e parmigiano. Infornate a 180°C per circa 30 minuti.

IL SECONDO GIORNO

VERSO MONTERUBBIANO Appena 2 km separano Moresco da Monterubbiano, un altro splendido borgo insignito dalla Bandiera Arancione del Touring Club. Lo si raggiunge percorrendo la SP2. Il borgo colpisce per il gran numero di chiese, alcune sconsacrate, come quella di San Biagio e Flaviano, sulla cui facciata laterale spicca un fregio di epoca romana. Nella piazza principale, invece, si trova il Palazzo Comunale di origine trecentesca, ma rimaneggiato negli anni Trenta, sede della Pinacoteca e del Museo Archeologico. Passeggiando per le vie del centro storico si incontrano altri edifici interesaanti, come il Teatro storico, la Casa natale dell’architetto Calzetti Onesti, e la Collegiata di Santa Maria dei Letterati che conserva al suo interno opere di Vincenzo Pagani. Da non perdere una visita all’antico ghetto ebraico, che conserva ancora i resti della sinagoga e i vecchi camminamenti. Appena a nord del centro si trova anche il parco storico di San Rocco, dedicato a Giacomo Leopardi, un bel giardino all’italiana realizzato a partire dal 1892. Il piatto tipico di Monterubbiano sono le tagliatelle fritte, dalla forma rotonda, a cui è dedicata una Sagra che si tiene in agosto.

Il Frustingo, il tipico dolce fermano

IL VINO Rosso Conero DOC Dal sapore fruttato e dall’aroma di ciliegie, more e prugne. DOVE COMPRARE Azienda Agricola Rossi Vende dal produttore al consumatore salumi tipici marchigiani, come prosciutto e lonza stagionati, salami, ciauscolo, salsicce e formaggi, tra cui Moro stagionato, Caciotta, Fiordilatte e altri via Dei Pini 35/A, Moresco (FM), tel 0734/59122, www.ingrossocarnirossi.it

Tagliatelle fritte

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CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Panoramica sulle case del borgo

UN MARE DI GUSTO Castiglione della Pescaia, borgo medievale di 7500 abitanti che dista poco più di 20 km da Grosseto, può fregiarsi del primo posto sul podio di “Mare più bello d’Italia”, conferitogli da Legambiente e Touring Club nella Guida Blu. Non solo. Il suo centro medievale, gli è valso un posto tra i Borghi più belli d’Italia. Senza dimenticare la tradizione gastronomica: da qui infatti, passa la Strada del Pesce della Regione Toscana. Nei ristoranti si possono gustare fritture miste di paranza, gnocchi allo scoglio e spaghetti al nero di seppia, impepata di cozze o baccalà alla maremmana. Basta, tuttavia, addentrarsi nelle zone collinari, per trovare piatti legati alla tradizione contadina, come i tortelli maremmani, le pappardelle alla lepre, il cinghiale alle olive e le lumache in umido. Tra i salumi della Maremma, da non perdere le salsicce di cinghiale, la finocchiona, un salame ai semi di finocchio e il buristo, un insaccato di carne e sangue di maiale. Le origini del borgo

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA

COME ARRIVARE In auto Da Nord-Ovest, A11 Genova-Livorno, poi SS1 Livorno-Grosseto, uscita Follonica Nord e seguire indicazioni Castiglione della Pescaia. Da Nord, A1, Bologna-Firenze, poi SCG Firenze-Pisa-Livorno, poi SS1 Livorno-Grosseto, con uscita Follonica. Da Sud, E80 da Roma a Grosseto, uscita Grosseto Sud, indicazioni per Marina di Grosseto. Alla rotatoria SS 322 della Collacchie e seguire indicazioni per Castiglione della Pescaia.

INFO www.turismocastiglionedellapescaia.it www.castiglionepescaia.it 64

risalgono ai Romani, che fondarono la cittadina con il nome di Salembrum. Il fiore all’occhiello è però il Castello di Castiglione, costruito prima dai pisani, poi completato dagli Aragonesi sulla collina di Poggio Petriccio. Circondato da mura imponenti, non è visitabile al suo interno, ma consente di ammirare scorci superlativi sulla Maremma. Sempre nel centro storico, si trovano anche la settecentesca Chiesa di Santa Maria del Giglio, edificata all’interno della cinta muraria medievale, e la chiesa di San Giovanni Battista, rinascimentale, con il suo campanile a pianta circolare. Appena fuori dal centro abitato, la settecentesca Casa Rossa è la porta di accesso alla Riserva Naturale della Diaccia Botrona, che conserva quello che rimane della vasta area paludosa dell’antica Maremma. Il pomeriggio è dedicato al relax. Il lungo litorale di spiaggia chiara che si estende dalla foce del Bruna al Porto Canale e alla Darsena si divide in Spiaggia di Levante, più larga, e Spiaggia di Ponente, sovrastata dal Castello. Proseguendo a piedi verso nord, si incontro il suggestivo scorcio del promontorio di Capezzòlo e la spiaggia di Riva del Sole.

DOVE MANGIARE Il Convento Splendida location in un convento agostiniano del 1652, con uno splendido giardino a terrazza che si affaccia sulla Maremma. Menù stagionale con piatti di carne e di pesce. Carta dei vini con più di 30 etichette. Prezzo medio a persona € 40. largo Beccani 3, Scarlino, tel 0566/37041, www.alconventoscarlino.com L’Arpione Situato sul lungomare, offre un menù a base di specialità di pesce e della cucina tradizionale toscana reinterpretate dallo chef Jenel Grigore, insignito nel 2014 dal prestigioso riconoscimento “Stella della Ristorazione”. Prezzo medio a persona € 40, bevande escluse. via Vittorio Veneto 68, Castiglione della Pescaia, tel 0564/939812, www.ristorantelarpione.it

DOVE DORMIRE L’ApprodoHHHH In posizione strategica, nel centro storico, a 5 minuti dalla spiaggia e con vista sul porto canale, dispone di 50 camere e 35 monolocali con aria condizionata e wi-fi gratuito. A disposizione American Bar, parcheggio. Doppia da € 80. Sconti per le famiglie nel periodo estivo. via Ponte Giorgini 29, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/933466, www.approdo.it Hotel KindaHHH A pochi passi dal mare e circondato dalla pineta, dispone di 24 camere con bagno privato, terrazzo e TV satellitare. Ristorante con menù tipico toscano e ampia lista vini. Doppia con colazione da € 159, tripla da € 180. Via Ansedonia 21, Castiglione della Pescaia (GR), tel 0564/937105, www.hotelkinda.it


TOSCANA

Scorcio di una via del borgo

La ricetta BACCALÀ ALLA MAREMMANA INGREDIENTI • 800 gr di baccalà • 4 cucchiai di farina • 300 gr di pomodorini • 1 cipolla • 2 spicchi d’aglio • 3 rametti di prezzemolo • Sale e pepe • Olio EVO • Olio per friggere La sera precedente, mettete il baccalà in ammollo. Sciacquatelo, privatelo della pelle, asciugatelo e tagliatelo a pezzi. Infarinateli e friggeteli in olio ben caldo, poi toglieteli dalla padella e metteteli a scolare sulla carta assorbente. Tritate insieme la cipolla, il prezzemolo e l’aglio. Soffriggete il trito in una padella con due cucchiai di olio EVO. Tagliate i pomodorini in due, aggiungeteli e fate bollire per 10 minuti. Unite anche i pezzi di baccalà e fate insaporire per qualche minuto. Aggiustate di sale e di pepe. Servite con una spolverata di prezzemolo fresco.

IL SECONDO GIORNO

VISITA ALLA TENUTA MONTEVERRO DI CAPALBIO Da Castiglione ci spingiamo all’estremo sud della Toscana. Tra Capalbio e il Mar Tirreno sorge la Tenuta Monteverro, dove nascono i vini della tradizione toscana. L’area di produzione è di 35 ettari e spazia da un’altitudine che va da 30 a 80 slm. Visitiamo la tenuta, tra i filari dolcemente adagiati sulle colline maremmane e la cantina. Maestosa la barricaia, che custodisce 600 barrique in rovere francese di tostatura media. Nell’aprile 2017, è stato inaugurato il Wine Shop, dove è possibile acquistare direttamente i prodotti della tenuta: oltre alle etichette della Cantina, i quattro rossi Monteverro, Terra di Monteverro, Tinata e Verruzzo e i due bianchi, Chardonnay e Vermentino, qui si possono trovare anche le grappe Monteverro e Riserva e olio Monteverro prodotto dalle olive raccolte a mano e con spremitura a freddo. Una visita nel Wineshop è anche l’occasione per scoprire il ricco territorio intorno a Capalbio, dominato dalla Rocca Aldobrandesca. Imperdibile una visita al Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle dove è possibile ammirare le ciclopiche sculture, alte dai 12 ai 15 metri, che raffigurano i ventidue arcani maggiori.

IL VINO Verruzzo 2015 Toscana Rosso della Tenuta Monteverro un rosso morbido e fresco, in cui il temperamento del vitigno Sangiovese si coniuga con la struttura del Cabernet Sauvignon, all’aromaticità del Cabernet Franc e alla morbidezza del Merlot DOVE COMPRARE Wine Shop Monteverro Inaugurato nell’aprile 2017, il wine shop consente di acquistare direttamente i vini prodotti dalla tenuta, 4 rossi, 2 bianchi, ma anche grappa e olio EVO, sia singolarmente, che nelle tradizionali casse di legno o nel formato Magnum da 3, 6 oppure 9 litri. Strada Aurelia Capalbio 11, Capalbio (GR), tel. 0564/890937 www.monteverro.com Azienda Vinicola Cacciagrande Offre rossi e bianchi DOC e IGT della Maremma Toscana, Grappe e Olio di Oliva IGP di produzione propria. loc. Ampio Tirli, Castiglione della Pescaia (GR), tel. 0564/944168 www.cacciagrande.com 65


© by Leif Carlsson for Monteverro

Monteverro · Strada Aurelia Capalbio 11 · I-58011 Capalbio (GR), Italia www.monteverro.com

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WEEKEND IN CANTINA

UNA TENUTA GIOIELLO SULLA COSTA D’ARGENTO ADAGIATA SULLE COLLINE TRA CAPALBIO E IL MARE, LA CANTINA RACCONTA UNA STORIA D’AMORE E DI PASSIONE, PER IL VINO E PER LA TOSCANA. E QUEST’ANNO FESTEGGIA I 10 ANNI DALLA PRIMA VENDEMMIA

P

assione Passione per la terra e per il vino – quella dei due proprietari, Julia e Georg Weber – da cui nasce nel 2003 Monteverro: 50 ettari – 35 vitati – per la tenuta che proprio quest’anno festeggia i 10 anni della prima vendemmia. E in soli 15 anni dalla sua fondazione – quando vennero piantate le prime viti su un terreno dalla conformazione speciale, argilla rossa e ciottoli erosi di origine calcarea, si è trasformata in una realtà vitivinicola d’eccellenza nel panorama internazionale, riconosciuta nel Gotha dei maggiori produttori di vino. E questo progetto, sostenuto da un costante impegno e da una grande tenacia, supportati dalla determinazione di Georg Weber – che alla passione per il vino unisce la preparazione imprenditoriale – prende il volo e decolla. Nel 2011 debuttano i primi quattro vini della tenuta: Monteverro, da uve Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot, Terra di Monteverro, stesso uvaggio ma di maggiore immediatezza; Tinata, prodotto con Syrah e Grenache, e lo Chardonnay. Nel 2015, l’offerta si è arricchita di due nuovi prodotti: Verruzzo, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot con una piccola percentuale di Sangiovese, e il Vermentino di Monteverro. Sei etichette, quattro rossi e due bianchi, prodotti seguendo metodi biologici.

Vini che in un decennio hanno saputo raccogliere premi e riconoscimenti: e ultimo, in ordine di tempo, il triplice riconoscimento ottenuto al Best Wine of the World, in cui il Monteverro si è aggiudicato il titolo di Best Italian wine, lo Chardonnay quello di Best Italian White Wine e l’enologo Matthieu Taunay, il Best Winemaker of the World. A questo si aggiungono giudizi molto positivi in guide di respiro internazionale: 93 punti su Wine Advocate per il Monteverro 2014, 96 da James Suckling, stesso punteggio per Falstaff. Oltre ai 5 grappoli Bibenda e le tre stelle Veronelli per l’annata 2013 del Tinata. Oltre a una proprietà appassionata, la cantina è guidata da un team di altissimo livello. Insieme all’enologo Matthieu Taunay, collaborano nomi del calibro di Michel Rolland e Jean Hoefliger. Una realtà tutta da scoprire in un angolo di Toscana che regala emozioni e scorci – e vini – indimenticabili. Una visita a Monteverro è anche l’occasione per scoprire il ricco territorio intorno a Capalbio, raccolto dentro le sue antiche mura e dominato dalla Rocca Aldobrandesca. Imperdibile una visita al Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle, dove è possibile ammirare ciclopiche sculture alte dai 12 ai 15 metri dedicate ai simboli dei tarocchi, un mondo tra sogno e realtà in cui sono raffigurati i 22 arcani maggiori.

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PONZA Le scogliere di Ponza e il mare cristallino

BELLA E SELVAGGIA Una bellezza naturale di insenature, piscine naturali, scogli e un mare cristallino, su cui si affacciaPonza Napoli no piccoli villaggi di pescatori dai muri colorati. Ponza, perla delle isole Pontine, si è meritata un posto d’onore tra i Borghi marinari più belli d’Italia. Si raggiunge facilmente da Napoli e dal litorale laziale grazie a un efficiente servizio di trasporti marittimi ed è l’ideale per trascorrere un weekend romantico, meglio se leggermente fuori stagione, prima dell’arrivo della folla dei mesi estivi centrali. La cucina ponzese, poi, soddisfa sia gli amanti dei piatti di mare che quelli delle ricette di terra. Se il pesce è l’ingrediente principe di molti piatti, come i gustosi calamari ripieni alla ponzese, con uova, pinoli, parmigiano, aglio e prezzemolo, dall’entroterra arriva la tradizione contadina con la zuppa di lenticchie, il coniglio alla ponzese, il casatiello e le melanzane alla fornese. Senza contare i rinomati vini ponzesi, prodotti dalle vigne dell’isola. Chi al classico weekend di mare e spiaggia vuole abbinare anche passeggiate ed escursioni, può cominciare da Ponza Porto, il centro nevralgico dell’isola, con le case color pastello che sembrano guardare le barche che partono e arrivano. Qui i locali e i piccoli bar sono i luoghi di incontro di turisti e isolani e, soprattutto in estate, rimangono aperti fino a tarda notte. Da non perdere una cena a base di pesce in uno dei tanti risto-

COME ARRIVARE Ponza è collegata via mare a Napoli (Molo Mergellina), Formia, Anzio, San Felice Circeo e Terracina. Per Napoli: A1 Milano Napoli, poi indicazioni per Imbarco (Molo Mergellina). Da qui partono gli Aliscafi SNAV. Per Formia: A1 Milano-Napoli, uscita Cassino e seguire indicazioni per Formia. Da qui le motonavi con trasporto auto di LAZIOMAR 68

rantini che si affacciano sul porto. Con una bella escursione a piedi lungo la rete di sentieri si può raggiungere invece l’area vulcanica, dove è possibile ammirare i due crateri che hanno dato vita all’isola, oggi colmi di acqua. Lungo il percorso, si possono scorgere piccoli e incantevoli villaggi che portano al punto più alto dell’isola, Monte Guardia, da cui ammirare uno splendido panorama. A piedi si raggiungono facilmente anche le frazioni le frazioni de I Conti e Santa Maria.

DOVE MANGIARE Gennarino a Mare Strutturato su una palafitta costruita sull’acqua, offre un ambiente esclusivo e romantico. Cucina mediterranea e piatti tipici della tradizione ponzese e rielaborazioni dello chef. Carta dei vini con buona scelta di etichette nazionali ed estere. Prezzo a persona alla carta da € 32 a € 78. via Dante 64, Ponza, tel 0771/80071 www.gennarinoamare.com

DOVE DORMIRE Grand Hotel Chiaia di Luna HHHH Bella struttura con camere con vista sulla baia di varie metrature per venire incontro a diverse esigenze, dalla coppia alle famiglie. Doppia da € 168. via Chiaia di Luna, tel 0771/801113, www.hotelchiaiadiluna.com INFO www.prolocodiponza.it


LAZIO

La Forna

La ricetta ZUPPA DI PESCE ALLA PONZESE Una ricetta tradizionale che rispecchia la vocazione “marittima” dell’isola, a piacere si possono aggiungere i pesci preferiti. INGREDIENTI • 1 kg di pesci di scoglio (scorfani, tracine, fragolini) • 240 gr di pomodori ciliegino pelati • 1 bicchiere di vino bianco • 1 cipolla • 1 spicchio di aglio • 1 manciata di pinoli • 1 manciata di mandorle spellate • 5/6 olive di Gaeta • Origano • Olio EVO In una padella antiaderente fate imbiondire la cipolla tagliata sottile, i pinoli e le mandorle. Fate tostare. Squamate il pesce e aggiungetelo al soffritto, aggiungendo un bicchiere di vino bianco per sfumare. Aggiungete anche i pomodori ciliegino pelati, una manciata di capperi e le olive di Gaeta snocciolate. A fine cottura servite con una spolverata di origano e delle fette di pane tostato.

Lo Scoglio della Tartaruga IL SECONDO GIORNO

LE BELLEZZE DEL MARE In auto si raggiunge La Forna, il secondo centro abitato più grande di Ponza. Qui si parcheggia e, in venti minuti, si raggiunge Lo Scoglio della Tartaruga, dal caratteristico colore verde, che domina l’orizzonte. Imboccando un piccolo sentiero si possono invece raggiungere le splendide piscine naturali mentre chi è più allenato, può intraprendere l’itinerario che conduce a Punta Incenso, da cui si gode una splendida vista sulla vicina isola di Gavi. Proseguendo ancora, si arriva alla pietrosa spiaggia di Punta Le Felici. Per pochi euro, si può invece chiedere un passaggio in barca per raggiungere le remote e incontaminate Cala Felci e la spiaggia di Lucia Rosa con i suoi suggestivi faraglioni. Tra le meraviglie dell’isola che meritano senz’altro una visita ci sono la Grotta della Maga Circe e le Grotte di Pilato, che si trovano sotto al cimitero di Ponza e sono state scavate nella roccia dai romani per allevare le murene. Un “tunnel” di 160 metri scavato nella roccia della scogliera consente di raggiungere la splendida e rinomata baia di Chiaia di Luna. Per i più romantici, c’è la Torre dei Borboni, oggi sede di un albergo, e che un tempo serviva per avvistare le navi dei pirati.

IL VINO Fieno di Ponza Bianco IGT Lazio un vino locale ricavato dalle viti di Biancolella di Ponza Forastere. Il gusto è fresco e dagli intensi aromi fruttati, ideale per accompagnare piatti di pesce e carni bianche. DOVE COMPRARE Antiche Cantine Migliaccio Produce Fieno di Ponza IGT Lazio Rosso, Rosato e Bianco e Biancolella IGT Lazio. Effettua visite guidate con degustazioni. via Pizzicato 9 (Ponza), tel 339/2822252, www.antichecantinemigliaccio.it Vento in Poppa Vendita a dettaglio di prodotti sottolio di terra e di mare, marmellate fatte in casa, dolci, vini e liquori. Piazza Carlo Pisacane, tel 338/8041766, www.ventoinpoppaponza.com 69


CETARA Panorama di Cetara e della spiaggia cittadina

Napoli

CETARA E LE SUE ALICI

Cetara conserva ancora l’atmosfera del piccolo borgo di pescatori. Abbracciata dal Mar Tirreno e dal Monte Falerio, è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Il centro storico del borgo custodisce alcuni gioielli storico artistici, come la Chiesa di San Francesco con la sua caratteristica cupola affrescata dal pittore Marco Benincasa. Merita una visita anche la bella Chiesa di San Pietro, dedicata al patrono della città, con l’interno barocca e la cupola con le maioliche. A fianco si trova il campanile duecentesco. Grande valore storico ha invece la Torre Costiera Vicereale, che aveva lo scopo di arginare le invasioni dei turchi, ma anche di proteggere le attività e i commerci marittimi dalle scorrerie dei pirati. La torre faceva parte di un “sistema” di 400 torri disseminate lungo la costa litoranea meridionale, che comunicavano tra loro con segnali di fuoco e fumo alla vista dei nemici, permettendo alle popolazioni di attrezzarsi alla difesa. Splendido, poi, il piccolo porto coi i pescherecci colorati e i gozzi tirati in secca sulla piccola spiaggetta. Il prodotto caratteristico del borgo, famoso in tutto il mondo, è la Colatura di alici, le cui origini risalgono addirittura ai Romani. Infatti, sarebbe un derivato diretto Cetara Salerno

COME ARRIVARE In auto: Da Salerno A3 uscita Vietri sul Mare, poi SS 163 seguendo le indicazioni per Cetara. In treno: si arriva a Napoli o a Salerno, poi sono disponibili collegamenti in autobus per la Costiera Amalfitana

INFO www.prolococetara.it 70

del garum romano e viene ancora oggi prodotta alla maniera tradizionale: le alici vengono pescate del mare della Costiera Amalfitana dal 25 marzo al 22 luglio, giorno di Santa Maria Maddalena, vengono poi messe a maturare in una soluzione di acqua e sale marino in botti di rovere, finché non producono il tipico liquido chiaro, che viene poi filtrato e confezionato. Il processo dura circa quattro mesi. La Colatura di Alici di Cetara si utilizza poi per condire la pasta, ma anche le verdure cotte o crude. Celebre anche il tonno, richiestissimo in Giappone per la preparazione del sushi, a cui è dedicata la manifestazione “A tutto tonno”, che si tiene ogni anno nel mese di agosto.

DOVE MANGIARE Al Convento Offre piatti della cucina della Costiera Amalfitana, tra cui spaghetti alla colatura di alici, spaghetti alle vongole veraci e tagliata di tonno alle erbe. Prezzo medio € 35 a testa. Piazza San Francesco 16, Cetara (Sa), tel 089/261039, www.alconvento.net Acquapazza Ottimi piatti di pesce e crostacei, oltre alla celebre Colatura di alici. Prezzo medio, bevande incluse, € 60 Corso Garibaldi 36, Cetara, tel 089/261606, www.acquapazza.it

La Spiaggia del Porto

DOVE DORMIRE Hotel Cetus HHHH Struttura di 37 camere, tutte con vista mare e dotate di TV, frigobar, aria condizionata, bagno privato e wi fi. Doppia da € 100 a € 160. Corso Umberto 1, Cetara, tel 089/261388, www.hotelcetus.com B&B Mara A 200 metri dalla spiaggia, mette a disposizione camere con balcone e vista mare. Doppia da € 50 a € 90, a seconda del periodo, colazione inclusa. Parco degli Ulivi 3, Cetara, tel 331/5605272


CAMPANIA

Cetara, il borgo e la spiaggia

La spiaggia di Erchie

La ricetta SPAGHETTI CON COLATURA DI ALICI INGREDIENTI • 400 gr di spaghetti • 4 cucchiai di Colatura di alici di Cetara • 8 cucchiai di olio extravergine di oliva • 3 spicchi d’aglio • Peperoncino e prezzemolo q.b • Sale q.b Fate bollire gli spaghetti in abbondante acqua con poco sale, poiché la colatura di alici è molto salata. Nel frattempo scaldate in una padella antiaderente piuttosto capiente un spicchio d’aglio e un peperoncino, facendo soffriggere a fuoco basso. Quando l’olio si scalda, aggiungete un mestolo di acqua di cottura della pasta. Scolate gli spaghetti al dente e terminate la cottura in padella. Aggiungete il prezzemolo tritato e la Colatura di alici. Impiattate e condite con un filo di olio extravergine di oliva a crudo.

IL SECONDO GIORNO

ERCHIE, IL BORGO FONDATO DA ERCOLE Percorriamo la Statale Amalfitana 163 in direzione di Maiori e dopo 2,5 km arriviamo nel piccolo borgo marinaro di Erchie che secondo la leggenda è stata fondato da Ercole, di passaggio in Italia dalla Grecia. Al borgo si arriva solo a piedi, dopo aver lasciato l’auto in uno dei tre parcheggi che si trovano immediatamente a destra della stretta stradina che conduce al paese. Il borgo è situato tra due promontori, ognuno dei quali è sovrastato da un’antica torre d’avvistamento, la Torre Cerniola a sinistra, e la Torre del Tummolo a destra. Camminando lungo le caratteristiche viuzze si possono ammirare piccoli negozi e botteghe. Per il pranzo ci si può fermare a gustare uno dei saporitissimi panini o i tipici “cuppetielli”, fritture di pesce “da passeggio” servite nei cornetti di carta. Le case si affacciano sulla spiaggia principale, che si raggiunge scendendo da una scalinata. Oltre i promontori si trovano altre belle insenature e spiagge dalle acque basse e trasparenti, come la spiaggia di Cauco o la spiaggia di Sovarano, che si raggiungono solo via mare, con il pedalò o facendosi dare un passaggio per pochi euro dagli abitanti del luogo.

IL VINO Costa D’Amalfi Bianco DOC Un vino equilibrato e fresco dal colore giallo paglierino e dal profumo di acacia ed erbe aromatiche che ben si sposa con il gusto deciso delle alici. DOVE COMPRARE Cantine Marisa Cuomo Produce rossi e bianchi, come il Furore, il Ravello e la Costa d’Amalfi. L’azienda produce anche il Fiorduva, un “vino estremo” che nasce dalla viticoltura nelle zone più impervie. Possibilità di effettuare degustazioni guidate su prenotazione. via Lama 16/18 Furore (Sa), tel 089/830348, www.marisacuomo.com Antico Borgo Saraceno Qui si possono acquistare la colatura di alici, ma anche filetti di alici e di tono, salmone e pesce spada marinati, limoncello e liquori, dolci e marmellate. Corso Garibaldi 35, Cetara, tel 333/7570564, www.anticoborgosaracenocetara.it 71


POLIGNANO A MARE

dida Il centro storico di Polignano a Mare

Bari

Polignano a Mare

NEL BLU DIPINTO DI BLU!

Una scogliera a picco sul mare, acque limpidissime che gli hanno valso per nove anni consecutivi la Bandiera Blu e le misteriose grotte, Polignano a Mare è un gioiello della costa pugliese. Il borgo ha dato i natali a Domenico Modugno, la cui statua di bronzo, situata sul lungomare, lo ritrae a braccia spalancate, intento ad abbracciare la città o, forse, quel “blu dipinto di blu” in cui si fondono il cielo e il mare. Polignano è anche un borgo tutto da gustare: è Presidio Slow Food per le sue celebri carote, che spaziano dall’arancione alle diverse gradazioni di giallo fino al viola. Questa è anche la zona in cui si produce il Negramaro, il celebre rosso pugliese, senza contare l’olio, i formaggi e il gelato, per cui Polignano è famosa. Nella Grotta Palazzese, poi, è ricavato l’omonimo ristorante, incluso tra i 25 più belli del mondo per la sua location spettacolare, all’interno di una grotta che si affaccia su una spiaggetta di ciotoli. La visita al centro storico comincia dall’Arco della Porta Marchesale, fino al XVII secolo unico punto di accesso alla città. Merita una sosta la bella chiesa Matrice, del 1295, dedicata all’Assunta, che si trova accanto alla bella Piazza Vittorio Emanuele II. Da non perdere una passeggiata sul Ponte dei Due Lungomari che unisce il Lungomare Ardito al Lungomare Cristoforo Colombo, per una visione superba del-

COME ARRIVARE In auto: Polignano è raggiungibile percorrendo la A14 Bologna-Ancona con uscita Bari Nord, oppure l’A1 Firenze-Roma, poi l’A2 Roma-Napoli, l’A16 Napoli-Canosa e poi l’A14 Canosa Bari con uscita Bari Nord. Da qui si prende la tangenziale verso Brindisi. Si segue la SS16 per 30 km fino all’uscita Polignano a Mare. Da Taranto, SS100 con uscita Mottola, poi si segue per Noci-Putignano-Castellana Grotte-Polignano a Mare. 72

la costa. Tra i monumenti naturali più suggestivi c’è lo Scoglio dell’Eremita, un isolotto divenuto emblema cittadino. Andando per spiagge, tra le più belle c’è Lama Monachile, una distesa di sassi bianchi che si trova a due passi dal centro storico e prende il nome dal ponte che la sovrasta, vestigia dell’antica via Traiana. La selvaggia Cala Grottone è invece meta degli appassionati di tuffi, che amano cimentarsi in evoluzioni dalla scogliera. Per chi invece preferisce le immersioni, c’è Cala Incina, dai fondali spettacolari. Al punto che molte coppie li scelgono per un insolito matrimonio sottomarino con muta e bombole! Per le famiglie, invece, l’ideale sono le spiagge sabbiose di Porto Cavallo e Lido San Giovanni, a tre km dal centro.

DOVE MANGIARE Grotta Palazzese Uno dei più belli e caratteristici ristoranti d’Italia, ricavato in una grotta a picco sul mare, che fù salone delle feste del Duca de Leto già nel 1700. Menù degustazione e alla carta con piatti raffinati piatti gourmet. Menù degustazione da 4 portate € 130, completo da € 160. Via Narciso 59, Polignano tel 080/4240677 www.grottapalazzese.it

DOVE DORMIRE Borgobianco Resort & SpaHHHHH Esclusivo resort che sorge nella campagna pugliese, tra ulivi secolari. Dispone di 48 camere e 26 suite finemente arredate. Doppia da € 145 a notte. Contrada Casello Cavuzzi, Polignano, tel 080/2049857, www.borgobianco.it INFO www.polignanoamare.com


PUGLIA Torre di avvistamento dell’Abbazia di San Vito

La Statua di Domenico Modugno a Polignano a Mare

La ricetta TIELLA BARESE Piatto tradizionale della provincia di Bari, poi esteso a tutta la Puglia. Si consuma come piatto unico estivo per la ricchezza dei suoi ingredienti che ne fanno un pasto completo. INGREDIENTI • 300 gr di riso Carnaroli • 500 gr di cozze • 500 gr di patate • 3 pomodori tondi • 2 spicchi d’aglio, prezzemolo tritato • ½ cipolla bianca • 50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato • 30 gr di pangrattato • 5 cucchiai di olio EVO • Sale e pepe nero Pulite bene le cozze. Pelate le patate, i pomodori e le cipolle e tagliateli a rondelle sottili. Tritate anche l’aglio e il prezzemolo. Oliate una pirofila tonda in ceramica del diametro di circa 28 cm e cominciate a comporre la tiella mettendo sul fondo la cipolla, l’aglio e le patate disposte a raggiera coprendo tutto lo spazio, fate lo stesso con i pomodori, salate, pepate e spolverate con il prezzemolo e un filo di olio EVO. Disponete anche le cozze crude e una manciata di riso crudo, ricoprendo tutta la superficie. Versate due cucchiai d’acqua per agevolare la cottura. Realizzate un altro strato di patate e pomodori, aglio e prezzemolo. Salate, pepate e irrorate con l’olio evo. Terminate gratinando con il parmigiano e il pangrattato, Versate altra acqua da un lato della pirofila fino ad arrivare appena al di sotto della gratinatura. Infornate a 200° per 60 minuti.

IL SECONDO GIORNO

SAN VITO Percorrendo la SS16 Adriatica, da Polignano raggiungiamo la frazione di San Vito. L’attrazione principale è l’Abbazia benedettina di San Vito Martire, risalente al X secolo, con il suo splendido campanile in raffinato stile barocco leccese. Il 14,15 e 16 giugno, qui si svolge la Festa del Patrono. Il 14 pomeriggio, dal piccolo porto parte la zattera con l’effigie di San Vito che viene portata in processione fino alla spiaggia di Cala Paura. Per quanto riguarda le spiagge, vicino all’abbazia si trova la spiaggetta di San Vito con la Torre di Avvistamento, fatta costruire dai monaci nel XVII secolo. Attraverso una stradina si raggiunge a piedi anche la spiaggia di Porto Cavallo e la caletta sabbiosa di Porto Contessa. Dalla spiaggia di San Vito partono anche le escursioni in barca di circa 90 minuti, per andare alla scoperta delle grotte. Tra le più belle ci sono la Grotta delle Rondinelle, la Grotta delle Monache, Grotta Artito e la Grotta dei Colombi, che spicca per i suoi splendidi riflessi colorati. Il suggestivo ristorante Grotta Palazzese

IL VINO Negramaro il rosso pugliese per antonomasia. DOVE COMPRARE Azienda Agricola Lippolis Ampia scelta di prodotti tipici pugliesi, tra cui vini, confetture, sottoli, ma anche pasta fresca, olio Evo e paté. Possibilità di degustazioni e aperitivo pugliese su richiesta. via Sarnelli 66, Polignano, tel 080/4247416 www.aziendagricolalippolis.it 73


RESORT PREMIUM

VIVOSA APULIA RESORT ALLE MALDIVE DEL SALENTO, LA RICETTA DEL BENESSERE

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e si parte da Milano, arrivarci è lunga, ma quando ci sei, davvero sembra d’essere alla Maldive. La sua è una magnifica posizione, all’interno della rigogliosa pineta del Parco Naturale regionale Litorale di Ugento, che si affaccia sulla splendida costa ionica del Salento. Ma il Vivosa Apulia Resort di Marina di Ugento, in provincia di Lecce, vanta anche il primato di unico resort in Italia, e tra i primi nel mondo, a essere certificato come “struttura antistress”, avendo trovato davvero la ricetta del benessere, che forse inizia dai piatti proposti dallo chef Mario Romano. Il resort a quattro stelle è disposto su diverse corti, realizzate in caratteristica pietra locale, attorno alle quali si aprono le stanze, tutte provviste di giardino o balcone. A disposizione degli ospiti ci sono due ristoranti: ‘A Puteca, dove sperimentare un viaggio nei sapori tradizionali della Puglia sotto la guida dell’Executive Chef Mario Romano, e Via Appia, con formula buffet. Non mancano nemmeno una piscina con quattro vasche, una spiaggia attrezzata che si affaccia sul mare cristallino del Salento, una pineta e un’area fun & sport. Struttura eco-friendly, riconosciuta da Ecoresort e Gold Travel Life, il Vivosa Apulia Resort ha lanciato il brand Unique Antistress Quality, un sistema che certifica la

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politica antistress delle aziende e testimonia il loro impegno nei confronti del benessere dei lavoratori. Per farlo, ha ideato un’offerta innovativa, a cura dell’Antistress Academy, che prevede diversi step, dalle mind activities all’alimentazione salutare, dai programmi wellness a workshop a tema. Al Vivosa Apulia Resort anche lo sport è amico della natura. Per esempio, c’è l’eco golf in cui si limita l’intervento sul terreno rispettandone la conformazione naturale. Si può giocare in spiaggia o in pineta, utilizzando mazze e palline biodegradabili e commestibili per i pesci. Sempre in pineta c’è anche un Parco Avventura, dove mettersi alla prova tra passerelle, ponti e carrucole sospese tra gli alberi, per ammirare il paesaggio da un’altra prospettiva IL BENESSERE COMINCIA DAL CIBO… Il cibo deve essere un piacere, ma deve andare a braccetto con la salute. Grazie al progetto Energy Cooking, nato in collaborazione con la Nutritional Cooking Consultant Paola Di Giambattista, al Vivosa Apulia Resort il binomio alimentazione-salute si traduce in una proposta alimentare creata su misura, con gusti sempre nuovi da scoprire. La proposta healthy food prevede un focus attento sul mangiare


PUGLIA

equilibrato, sano, ma ricco di nutrienti e di energia, abbinato a una serie di attività, tra cui i laboratori Green Life sul recupero e il riciclo creativo in cucina, Kitchen with Love per imparare a cucinare ricette vegetariane e vegane, From Kitchen to Beauty, per creare ricette di bellezza basate sugli alimenti, oltre a percorsi di degustazione personalizzati. ...E CONTINUA NELLA SPA La Spa del Vivosa Apulia Resort propone un ambiente con area umida a diverse temperature e gradienti di umidità, piscina idromassaggio en plein air, docce emozionali e cromoterapiche, cabine per i trattamenti ispirati ai chakra, cosmesi vegetale e prodotti a km 0. Il trattamento distintivo è il Sixth Sense Ritual Massage per ispirare e stimolare tutti i sensi, nell’ottica di un viaggio alla scoperta di sé. E per chi ha problemi di insonnia, c’è il Tranquillity, un vero e proprio rituale del sonno con prodotti organici e naturali. Vivosa Apulia Resort Via Vicinale Fontanelle, Marina di Ugento (LE) Tel. 0833/931 002 - info@vivosaresort.com www.vivosaresort.com

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SPILINGA

La Costa degli Dei vista dal Monte Poro

Catanzaro

DOV’È NATA LA ‘NDUJA

Spilinga

Il borgo, il cui nome deriverebbe dal greco “spelugx”, cioè “grotta”, si erge alle pendici del Monte Poro, a circa 450 m di altitudine, nella provincia di Vibo Valentia. Il suo territorio è disseminato di grotte naturali, alcune delle quali portano ancora testimonianze della presenza di eremiti o di reperti neolitici. Da visitare è la Grotta della Madonna delle Fonti con uno splendido altare di granito e alabastro, ricavato in una grotta eremitica dove si dice che la Madonna è apparsa a una donna del luogo. Nel centro città si possono invece ammirare la Chiesa di San Giovanni Battista dall’imponente facciata ottocentesca. Splendido anche Palazzo Miceli, del XIX secolo, con il portale di pietra con colonne dal capitello finemente lavorato. Merita una visita anche acquedotto rurale, realizzato in pietra da taglio

alla fine dell’800, ma che rievoca gli antichi acquedotti romani. Il prodotto tipico di Spilinga è la ‘nduja, un salame di suino piccante dalla consistenza cremosa e dal colore rosso vivo, dovuto all’abbondanza di peperoncino. Si pensa che a “ispirare” il suo nome sia stata l’Andouille, un salsicciotto francese introdotto in Calabria nel periodo napoleonico. Ogni anno, l’8 di agosto, a Spilinga si tiene la Sagra della ‘Nduja, un evento che attrae migliaia di turisti provenienti da tutta Italia. Un classico della cucina calabrese, e più che mai di Spilinga, sono i fileja con la ‘nduja, una pasta lunga e attorcigliata, che si produce ancora a mano con l’ausilio di un bastoncino di legno essiccato, e accompagnati da un sugo il cui ingrediente principe è appunto il “salame spalmabile”. Tra i primi c’è anche la pasta con le polpette, mentre tra i dolci, sono assolutamente da assaggia i curijcchi, taralli di pasta all’uovo ricoperti di zucchero glassato. Tra i formaggi, assai apprezzati e diffusi, spicca il delizioso Pecorino del Monte Poro.

L’Aquedotto ottocentesco, realizzato sullo stile degli antichi acquedotti romani

COME ARRIVARE In auto A3 Salerno-Reggio Calabria, uscire allo svincolo per Pizzo Calabro, poi SS18 fino a Tropea e SP22; al bivio di Zungri si prende a sinistra. Da Vibo Valentia sono 23 Km. In treno stazioni di Tropea e Ricadi, distanza circa 6 km. INFO www.comune.spilinga.vv.it 76

DOVE MANGIARE Agriturismo San Francesco Piccola struttura a conduzione familiare. Offre piatti della cucina tipica calabre, come Fileja con ‘nduja, tagliatelle ai porcini, spaghetti alla cipolla di Tropea, antipasti di salumi, formaggi e verdure locali. Prezzo medio € 15/20. loc. San Francesco, Spilinga, tel 327/2315643

DOVE DORMIRE Hotel La PinetaHHH Bella struttura con piscina all’aperto, vista mare, ristorante e parcheggio privato. Le camere sono provviste di TV satellitare, bagno privato e wifi gratuito. Doppia da € 75. Loc. Monte Poro, Spilinga tel 0963/883089


CALABRIA

Panorama di Spilinga

La ricetta FILEJA CON ‘NDUJA E POMODORINI INGREDIENTI • 500 gr di pasta Fileja calabrese • 250 gr di ‘nduja (salame piccante morbido calabrese) • 1 cipolla rossa di Tropea • 1 bicchiere di vino bianco secco • 1 scatola di pelati o 300 gr di pomodori freschi • Pecorino grattugiato • Olio extravergine di oliva q.b. • Sale e pepe nero q.b. In una padella abbastanza capiente fate riscaldare l’olio e rosolate la cipolla tritata. Aggiungete la ‘nduja, amalgamate il tutto e unite il vino bianco, lasciando sfumare a fuoco vivo. Tagliate i pelati o i pomodori freschi a pezzetti e fate cuocere a fuoco lento per 15 minuti. Nel frattempo, cuocete la fileja in abbondante acqua salata e scolatela al dente. Versate la pasta nel sugo e saltate il tutto in padella. Unite il pecorino grattugiato e una spolverata di pepe nero. Servite subito.

IL SECONDO GIORNO

UN TREKKING SUL MONTE PORO Approfittando di una bella giornata di primavera, si può dedicare il secondo giorno all’ascesa del Monte Poro, a 700 mlsm, per ammirare uno spettacolare panorama della Costa degli Dei, ma anche scoprire i verdi pascoli dell’entroterra, gli antichi mulini e le rare specie arboree. Si parte da Spilinga e si percorre la mulattiera che risale l’alveo della fiumara Ruffa. Durante il percorso si incontrano i resti di nove mulini, che danno il nome alla “Valle dei Mulini”. Le strutture risalgono a un periodo che va dal VII al X secolo e fino agli anni Cinquanta hanno sostenuto l’economia della zona. Lungo gli argini del torrente Ruffa, poi, si può scorgere la più alta concentrazione in Italia meridionale di Woodwardia radicans una rara specie di felce gigante le cui fronde possono arrivare a tre metri. Il paesaggio si compone poi di una ricca flora, che oltre alla diffusa macchia mediterranea, comprende anche alcune specie di orchidee. Il Monte Poro è poi l’habitat di tassi, cinghiali, volpi, donnole, faine, ghiri, gufi, poiane, gheppi e barbagianni, oltre che zona di transito di molti uccelli migratori. Il percorso ad anello si conclude con il ritorno a Spilinga.

IL VINO Cirò Rosso un vino calabrese corposo, dal profumo fruttato e dal sapore intenso, ma equilibrato. DOVE COMPRARE ’Nduja e Salumi La ‘Nduja e i salumi vengono prodotti senza conservanti e secondo la tradizione. Si possono trovare ‘Nduja insaccata, in vasetto o in tubetto, capocollo, sopressata, salsiccia e pancetta. Ctr. Saramalloni, Spilinga, tel 338/8899623, www.ndujadispilingabellantone.com

Il Pecorino di Monteporo e, sotto, la ‘Nduja

Caseificio Salumeria Monte Poro Oltre alla ‘Nduja e ai salumi tradizionali calabresi, si trova il pregiato Percorino di Monte Poro, tradizionale, stagionato o al peperoncino, oltre alla provola e altri formaggi locali. via Provinciale, Spilinga, tel 0963/65238, www.caseificiomonteporo.it 77


MARZAMENI Scorcio della Riserva Naturale di Vendicari

L’ANTICA TONNARA Il suo nome deriva dall’arabo Marsa al hamen è significa Siracusa “rada delle tortore”. Il perché è facilmente intuibile soprattutto in primavera, quando questi delicati Marzameni uccelli si fermano numerosi nel centro storico. Marzameni, situato nell’estrema parte meridionale della Sicilia, in provincia di Siracusa, ha origini che risalgono attorno all’anno Mille, quando il primo insediamento arabo si è sviluppato intorno a una tonnara, principale fonte di sostentamento per i pescatori. In seguito, la tonnara di Marzameni è diventata la seconda più importante della Sicilia, dopo quella di Favignana, ed è stata dismessa solo pochi anni fa, rimanendo comunque un’attrazione per quanti si lasceranno incantare da questo borgo dal fascino antico e dalle atmosfere quasi africane. Proprio il tonno è uno degli ingredienti principali della cucina locale e viene ancora cucinato secondo tradizioni antichissime. Tra le eccellenze, ci sono anche i pomodori ciliegino di Pachino e il celebre Nero d’Avola. Un’altra caratteristica di Marzameni, inoltre, è quella di essere divisa in due parti, di cui una appartiene al Comune di Pachino e l’altra a quella di Noto. Il nostro percorso di visita parte dalla centrale Piazza Regina Margherita, cuore del borgo marinaro. Qui si affaccia il Palazzo del Principe di Villadorata, residenza estiva del nobiluomo proprietario della tonnara, che domina la piazza e due chiese, entrambe dedicate al patrono della città, San Francesco di Pao-

COME ARRIVARE Con auto a seguito si può raggiungere in traghetto Palermo o Catania da Genova, Livorno, Civitavecchia e Napoli con Grimaldi Lines, TTT Lines e GNV. Si deve poi raggiungere Siracusa con la A19 Palermo-Catania in direzione Catania, poi si prende l’autostrada Siracusa -Gela, con uscita Noto e la SP19 seguendo le indicazioni prima per Pachino, poi per Marzameni 78

la. Tutt’attorno, si sviluppano le case dei pescatori, che accompagnano il visitatore verso i due porticcioli di Fossa e Balata. Quest’ultimo, in particolare, ha fatto da set a registi del calibro di Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores e i fratelli Taviani. Di fronte si trovano le piccole e incontaminate Isola Grande e Isola Piccola. Proprio le spiagge lambite dal mare turchese sono un’altra eccellenza del borgo. Di fronte si trova la Spinazza, in parte libera e in parte attrezzate. Poco distante, spicca la bella spiaggia di Pachino con la sua sabbia candida.

La spiaggia di Calamosche

DOVE MANGIARE Cortile Arabo Lo chef Massimo Ciaquinta realizza piatti ispirati alla tradizione siciliana a base di pesce ed erbe provenienti dall’erbario del ristorante. Prezzo a persona da €40 a €55. Piazza Villadorata, Marzameni, tel 0931/841678, www.cortilearabo.it INFO www.marzameni.com www.siracusaturismo.net

DOVE DORMIRE B&B Le Maree Bella e curata struttura su tre livelli con camere di diversa tipologia arredate in colori naturali, tutte con balcone privato con tavolo e poltroncine. A pochi passi dalla spiaggia. A disposizione, sala comune, piscina e ampia hall con vetrate a vista sulla baia. Doppia con colazione da €100. via Montoneri 18, Marzameni, tel 327/4540457, www.lemareebb.com


SICILIA

Il Portile di Balata

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La ricetta CAVATELLI CON BOTTARGA, MANDORLE E CILIEGINI Piatto tradizionale della costa meridionale della Sicilia, tra Avola, Marzameni e Porto Palo di Capopassero, realizzato con ingredienti del territorio. INGREDIENTI • 500 gr di cavatelli freschi, o 300 di cavatelli secchi • 100 gr di bottarga di tonno • 50 gr di mandorle • 10 pomodori ciliegini • 2 spicchi di aglio • Olio EVO • Prezzemolo • Pepe Fate rosolare in una padella l’aglio con l’olio EVO, poi aggiungete i pomodorini lavati e tagliati in quattro e fare cuocere a fuoco medio. A metà cottura, aggiungete le mandorle spellate e tagliate a pezzetti e fate cuocere ancora per 10 minuti. Nel frattempo, lessate i cavatelli, scolateli al dente e versateli nella padella con un po’ dell’acqua di cottura. Aggiungete una generosa spolverata di bottarga grattugiata. Saltate per un paio di minuti e servite con una spolverata di pepe e di prezzemolo tritato.

IL SECONDO GIORNO

ESCURSIONE ALL’OASI FAUNISTICA DI VENDICARI In poco più di un quarto d’ora, percorrendo prima la SP85 e poi la SP19 da Marzameni e Noto, arriviamo alla Riserva Naturale Orientata Oasi Faunistica di Vendicari (www.riserva-vendicari. it) una spettacolare zona umida costiera di 1450 ettari istituita nel 1984 e habitat naturale di aironi, cigni reali, oche e fenicotteri e altri uccelli migratori che nidificano nelle aree paludose. Il mare, invece, con fondali bassi ricchi di posidonia, è popolato da tartarughe marine e pesci multicolori. Si possono scegliere tre diversi itinerari da fare a piedi. L’Itinerario Verde, di circa 5 km, parte dalla Cittadella Maccari, vicino alla spiaggia di San Lorenzo, e tocca la Trigona, le Necropoli bizantine e la Tonnara di Vendicari. L’Itinerario Arancio, invece, si snoda per 4,38 km e consente di visitare la Tonnara, la Torre Sveva, a spiaggia di Vendicari e quella di Calamosche. Infine, l’Itinerario Blu, tocca la zona nord della Riserva, partendo dalla spiaggia di Eloro, gli scavi della città greca per poi arrivare alle spiagge di Marianelli e di Calamosche. Il centro storico di Marzameni

IL VINO Nassa IGT delle Terre Siciliane un bianco dal colore paglierino e dal sapore aromatico e fruttato. DOVE COMPRARE Feudo Ramaddini Oltre ai vini di produzione propria, si possono effettuare degustazioni guidate con tour della Cantina, visita ai vigneti e al vicino Palmeto storico. Contrada Lettiera, Marzameni (SR), tel 0931/1847100, www.feudoramaddini.com Campisi Conserve e Prodotti tipici siciliani Ampia scelta di prodotti tipici siciliani, tra cui pomodori Pachino e derivati, capperi, Sali aromatizzati, tonno e specialità di pesce, dolci, pasta, vino, olio e miele. Via Marzameni 12, Marzameni, www.campisiconserve.it 79


CASTELSARDO

LA ROCCA SUL MARE Bandiera Blu del Touring Club Italiano e terzo posto tra i “Borghi più belli d’Italia”, Castelsardo è un borgo marittimo del Nord della Sardegna arroccato su un promontorio che si afPorto Torres faccia sul Golfo dell’Asinara. Il borgo si divide in una parte moderna, detta Pianedda e il quartiere antico della Cittadella, o Casteddu, con il suo dedalo di stradine, piazzette, scalinate di pietra attorno alle quali si sviluppano le case dai muri colorati. La visita al borgo medievale inizia dal Castello dei Doria, che domina il promontorio. Fatto costruire dalla nobile famiglia genovese nel XII secolo, consente di ammirare dalle sue mura un panorama superbo della costa settentrionale e l’isola dell’Asinara. Il castello ospita il Museo dell’Intreccio Mediterraneo (www.mimcastelsardo.it, intero € 3, ridotto € 2. Aperto tutti i gg 9-21; luglio fino a mezzanotte, agosto fino all’1) che racconta la storia dell’intreccio a spirale e dell’intreccio a incrocio, grazie alle

Castelsardo

Sassari

COME ARRIVARE La Sardegna si raggiunge in traghetto con auto a seguito sulle linee Livorno-Olbia, Civitavecchia-Olbia o Genova-Porto Torres. In auto: Da Porto Torres si prende la SS200 seguendo per Castelsardo. Da Olbia: SS 125 Arzachena-Palau. Da Palau si seguono le indicazioni per Santa Teresa di Gallura e poi per Castelsardo. Da Sassari SS 131 per Porto Torres e SS200 per Castelsardo. 80

Castelsardo vista dal mare

quali ancora oggi vengono realizzati tetti, stuoie, cesti e nasse per la pesca. Tra gli edifici religiosi, meritano una sosta la Chiesa di Sant’Antonio Abate, patrono della città. Costruita nel 1503, è visibile dal mare grazie al suo campanile in maioliche colorate. Poco più avanti, si trova la Chiesa di Santa Maria, sede della Confraternita di Santa Croce, custode delle sacre rappresentazioni della Settimana Santa. Tra i numerosi tesori conservati qui c’è il famoso Cristo Nero, un crocifisso di legno del Trecento che viene portato in processione durante la festa di Lunissanti. Dopo una visita al borgo, ci fermiamo per il pranzo. A fare da principe alla tradizione culinaria sono naturalmente il pesce e i crostacei. In estate, sulle tavole domina l’aragosta alla castellanese, ma anche la zuppa alla castellanese o Sa Cassola di Castelsardo, a base di pesci di scoglio. Ottimo anche il risotto al nero di seppia. Nel pomeriggio, ci possiamo godere la spiaggia. Tra le più belle c’è Lu Bagnu, che nasce all’estremità del Golfo dell’Asinara e si raggiunge percorrendo la vecchia statale che porta al borgo. La mezzaluna di sabbia dorata mista a ciottoli si affaccia su un mare cristallino di rara bellezza. A est del centro storico, si trova invece Cala la Vignaccia circondata da una natura selvaggia e con fondali verde azzurri, ideali per lo snorkeling.

DOVE MANGIARE Il Cormorano In splendida posizione, ai piedi della rocca medievale, offre un menù che varia a seconda delle stagioni, di carne e di pesce. Ricca carta dei vini. Menù a pranzo da €20; alla carta da €44. via Colombo 5, Castelsardo, tel 079/470628 www.ristoranteilcormorano.net INFO www.castelsardoturismo.it

DOVE DORMIRE Hotel Rosa dei VentiHHH Situato di fronte alla bella spiaggia di Lu Bagnu dispone di camere ampie e spaziose, alcune con vista mare. Tutte dispongono di wi-fi gratuito e TV satellitare. Family room da 3 o 4 posti per chi viaggia coi bambini. Doppia con colazione da € 109, doppia con vista mare da € 114. Corso Italia 47, loc. Lu Bagnu (Castelsardo), www.hotelrosadeiventi.com


SARDEGNA

La suggestiva Roccia dell’Elefante

La ricetta ZUPPA DI PESCE ALLA CASTELLANESE Piatto di origine antica, tramandato di madre in figlia e fatto con pesci freschi del golfo dell’Asinara. Si consuma in tutte le stagioni e ne esistono diverse varianti. INGREDIENTI PER 6 PERSONE • 2 kg di pesce tra polipo, seppie, orata, scorfano, triglie, cozze, vongole e granchi • 1 bicchiere di vino bianco secco • 500 gr di pomodori pelati • 1 cipolla • 3 spicchi di aglio • 1 peperoncino rosso • Olio EVO • Sale e pepe Sbucciate l’aglio, affettate la cipolla e soffriggeteli nell’olio di oliva. Fate imbiondire, poi aggiungete prima il polipo e le seppie puliti e tagliati a listarelle. Fateli rosolare e sfumate col vino bianco. Schiacciate i pelati con una forchetta e aggiungeteli, mettete anche il peperoncino intero. Aggiungete le orate, gli scorfani e le triglie. Aggiungete a mano a mano che proseguite nella cottura qualche mestolo di acqua calda. Salate e pepate e lasciate cuocere senza mescolare per non rompere il pesce. Negli ultimi minuti di cottura, aggiungete anche le vongole e le cozze pulite. Servite calda accompagnata da fette di pane abbrustolito e con una goccia di olio di oliva.

IL SECONDO GIORNO

QUATTRO PASSI NEL NEOLITICO Da Castelsardo prendiamo la SS134 per Sedini. Dopo circa 4 km, appena dopo l’incrocio per Valledoria, spunta la famosa Roccia dell’Elefante, dalla caratteristica sagoma che ricorda un pachiderma. Di fronte, si trovano due Domus de janas, le leggendarie “case delle fate”, nelle queli sono conservati alcun bassorilievi. Proseguendo per Valledoria, dopo circa 1 km, arriviamo al Nuraghe Paddaggiu, un nuraghe monotorre tra i meglio conservati della Sardegna del Nord. Attorno alla torre, in direzione nord, si trovano i resti di un villaggio di capanne. Un’altra bella escursione da fare in giornata è quella che da Castelsardo porta alla cima di Monte Ossoni, che si raggiunge percorrendo per circa 20 km la SS134). Qui si trova la Muraglia Megalitica di Monte Ossoni, lunga 58 metri e alta 2,4 e costruita con grossi massi. Risale al III millennio a.C ed era posta a difesa di un villaggio preistorico. Il Nuraghe Paddaggiu, uno dei meglio conservati della Sardegna

IL VINO Juliola Isola dei Nuraghi un bianco secco dal colore paglierino ricavato da uve Vermentino. DOVE COMPRARE Vitivinicola Ligios Produce tre rossi, il Carammare, un Cannonau DOC, il Campamara e il Carys, due IGT Isola dei Nuraghi, e un bianco, il Juliola, oltre a grappe e distillati. C.so Europa 111, Valledoria (SS), tel 329/6724241, www.cantinaligios.it Sardatis Un grande emporio dove trovare prodotti dell’artigianato artistico, tra cui i celebri cestini intrecciati di Castelsardo, ceramiche, tessuti, manufatti in legno, ferro, sughero e corallo. Via Sedini Castelsardo, tel 079/470366, www.sardatis.it 81


Ricette IN EDICOLA E SU WEB ITINERARI ALLA RICERCA DELLE BELLEZZE, DELLE RICETTE E DEI PRODOTTI STORICI D’ITALIA

V i a g gio

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contenuto.

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TRENTINO

ALLE ORIGINI DELLE DOLOMITI E DI UN’ANTICA RICETTA

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TRENTINO

ITINERARIO ALLA SCOPERTA DEI BORGHI DELLA VAL DI FIEMME, UN TERRITORIO DA FAVOLA CHE ABBINA NATURA INCONTAMINATA A TRADIZIONI MILLENARIE. COMPAGNA DI VIAGGIO: LA CITROËN C3 AICROSS

U

nconventional, giovane e avventurosa, ma anche confortevolissima, efficiente e versatile. Sono queste le caratteristiche che fanno da trait d’union tra la nostra fedele compagna di viaggio e l’itinerario da favola che vi presentiamo. La prima è una fiammante Citroën C3 Aircross, il secondo è una full immersione nell’incanto della Val di Fiemme, un territorio magico per paesaggi, colori e suggestioni, ma anche in grado di offrire al turista un bouquet di proposte innovativo, fruibile con semplicità e adatto ad ogni gusto…come la nostra C3 Aircross. La prima tappa del nostro itinerario è quella che può essere considerata la “capitale” della Val di Fiemme.

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VAL DI FIEMME

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TRENTINO

Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme

Sala del consesso Mercato contadino con prodotti tipici a Cavalese

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CAVALESE: CAPITALE DELLA “MAGNIFICA COMUNITÀ DI FIEMME” E’ il centro culturale e storico della Valle, oltre che sede della “Magnifica Comunità di Fiemme”, ed è proprio da qui che partiamo nel nostro viaggio. La cittadina è incastonata in una posizione privilegiata, una sorta di terrazza soleggiata posta a 1000 m di altitudine di fronte alla Catena del Lagorai. Il perfetto equilibrio tra tradizione e suggestioni che sembrano aver fermato il tempo, a modernità ed efficienza nella gestione e nell’amministrazione del territorio e della sua offerta turistica, è ben rappresentato dall’alternarsi di palazzi affrescati dalla storia millenaria, con strutture modernissime come un avveniristico palazzo del ghiaccio dove si pattina anche in estate e una piscina comunale con vasche idromassaggio interne ed esterne. Dal design modernissimo, ma perfettamente inserito in questo contesto dove nulla sembra essere fuori posto dal punto di vista paesaggistico, anche il Palacongressi sede della APT di Val di Fiemme dove è possibile ricevere ogni tipo di informazione turistica dell’intero territorio. A pochi passi dal centro di Cavalese è possibile ammirare il Parco della Pieve, con la chiesa arcipretale dell’Assunta del 1112 e il “Banco de la reson”, dove si tenevano le assemblee dei rappresentanti della “Magnifica Comunità di Fiemme”, un ente che da mille anni, e tutt’ora, gestisce e preserva il patrimonio boschivo della Valle, oltre 60 milioni di alberi. All’interno del Palazzo Magnifica Comunità, è possibile visitare un museo-pinacoteca e prigioni ottocentesche. Sempre all’interno di un antico palazzo di Cavalese, il Centro d’Arte Contemporanea è un ulteriore esempio della perfezione con cui in Val di Fiemme si sposino modernità, tradizione, storia. Ovviamente vi è anche l’offerta in tema di sport, avventura e tempo libero. Proprio da Cavalese partono, infatti, gli impianti di risalita Alpe Cermis che accompagnano, sciatori in inverno ed escursionisti nella stagione estiva, verso spettacolari panorami d’alta quota. Gli impianti, fruibili gratuitamente grazie alla “Guest Card” fornita al turista ed in grado di offrire tutta una serie di servizi dedicati, permettono di raggiungere anche il fondovalle che in estate è attraversato dalla pista ciclabile delle Dolomiti e in inverno dalla pista da fondo della Marcialonga. Intorno al centro abitato, si dispiegano piacevoli passeggiate nella natura. Fra i monumenti naturali più ammirati, la cascata di Cavalese e l’albero secolare “Pezo del Gazolin”. VARENA, BORGO IN CUI IL TEMPO SEMBRA ESSERSI FERMATO Da Cavalese saliamo verso il borgo di Varena. A 1180 m di altitudine e adagiato ai piedi del Corno Nero, il paese è fra più antichi agglomerati urbani del Trentino. Passeggiando per Varena, si possono ammirare le tipiche fontane monolitiche di porfido da cui, secondo la tradizione, sgorgava la migliore acqua potabile della valle. Da visitare, la chiesa di Varena dedicata ai Santi Pietro e Paolo e consacrata nel dodicesimo secolo. Il suo interno gotico conserva ancora tracce della decorazione medioevale, opere di Longo, sacerdote e artista nativo proprio di Varena, e alcuni dipinti degli Unterperger, una famiglia di pittori locali. Ma è l’atmosfera del paese a rapire. Un borgo che sembra fuori dal tempo, dove tutto è conservato perfettamente ed è possibile scorgere nel centro del Paese tutt’oggi piccole stalle con all’interno mucche alpine. La nostra C3 Aircross ci accompagna tra le tormentate viuzze del Paese mettendo in mostra una grande maneggevolezza e, soprattutto, un comfort eccezionale grazie a sedili che sembrano poltrone e a sospensioni in grado di attutire ogni genere di aspe-


VAL DI FIEMME Cascata di Cavalese, con gruppo di rafting

Boschi di pini verso il passo di Lavazè

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TRENTINO Piazza di Varena con fontane in porfido da cui sgorga la migliore acqua della valle

rità del fondo stradale. Il Passo Lavazé: paesaggi mozzafiato e boschi che esaltano l’anima “avventurosa” della C3 Aircross Da Varena procediamo verso l’altopiano del Passo Lavazé, a soli 8 km da Varena. Qui, immersi tra boschi e natura, possiamo apprezzare il carattere più “avventuroso” della nostra C3 Aircorss. La sua altezza da terra ed il sistema di ripartizione ed erogazione della coppia motrice GripControl, non teme i terreni più insidiosi. Insomma, fuoristrada estremo certamente no, ma avventurarsi su sterrati o fondi innevati è un’esperienza di guida assolutamente alla portata della nostra “unconventional” SUV di Citroën. La zona del Passo Lavazé, oltre che incantevole paesaggisticamente, rappresenta il paradiso dello sci di fondo con i suoi 80 km di piste che in estate si trasformano in altrettante opportunità per passeggiate a piedi e mountain bike. TESERO: ARTE, CULTURA E AROMA DI PANE FATTO IN CASA Lasciamo le foreste di abeti e scendiamo verso Tesero, altro borgo ricco di tradizioni, arte e cultura. Il suo centro storico è costellato di chiese, capitelli, meridiane, affreschi e i forni “dal pan”. Da visitare Casa Jellici, un edificio storico adibito a museo e sede di mostre, esposizioni e concerti. Tra gli elementi d’interesse artistico, la parrocchiale di S. Eliseo con il suo caratteristico campanile, la cappella di S. Rocco del XVI secolo, la chiesa gotica dei Santi Leonardo e Gottardo e il Palazzo del Municipio stile barocco. Il paese è rinomato per l’artigianato artistico, i mobilifici e le creazioni di strumenti musicali, tra cui organi e tavole armoniche per violini e pianoforti. PREDAZZO: ALLA SCOPERTA DELLE ORIGINI DELLE DOLOMITI Ultima tappa del nostro itinerario è Predazzo. Oggi è il paese più popolato della Valle, ma in origine era costituito da soli dodici masi. La cittadina è considerata il “Giardino geologico delle Alpi” perché vanta la più alta concentrazione di varietà geologiche al mondo. La sua piazza centrale è sede del Museo Geologico delle Dolomiti che permette di ammirare una straordinaria raccolta di rocce minerali e fossili, ma anche pubblicazioni scientifiche che testimoniano gli studi sulla formazione delle Dolomiti. Camminando lungo il sentiero geologico del DossCapèl, tra Prato del ristorante La Cantinetta

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LA CANTINETTA

Ricette di viaggio

La Cantinetta, Via Val del Ru 11, Varena

IL TONCO DE PONTESEL Sempre a Varena, abbiamo trovato un ristorante in cui la tradizione viene tramandata e rispettata nel tempo. La Cantinetta è il classico posto tutto da scoprire e posizionato al di fuori dai tradizionali percorsi turistici. Qui Tommaso, lo chef, ci ha raccontato e fatto gustare uno dei piatti più tipici di questa zona, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE Per la pasta • 250 g di spezzatino di maiale • 250 g di spezzatino di vitello • 150 g di spezzatino di manzo • 1 luganega fresca • 50 g di lardo • 50 g di pancetta affumicata • 2 cucchiai di farina • Mezzo litro di brodo • un dl di vino bianco secco • un cucchiaio di concentrato di pomodoro • un rametto di rosmarino • qualche foglia di salvia • 4/5 bacche di ginepro • 1 cipolla • Olio extravergine di oliva • Burro, sale e pepe PROCEDIMENTO Dorare la cipolla nell’olio, poi toglierla con un mestolo forato e tenerla da parte. Fare soffriggere la pancetta ed il lardo tagliati a dadini nella stessa casseruola, aggiungere i pezzi di carne leggermente infarinati e farli rosolare da ogni parte, dopo averli salati, pepati e aromatizzati con rosmarino, ginepro e salvia. Rimettere nella casseruola la cipolla tenuta da parte, irrorare con il vino e lasciate evaporare. Versare un po’ di brodo e coprire proseguendo la cottura a fuoco molto basso per circa due ore, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo gradualmente il rimanente brodo. Verso fine cottura unire la luganega tagliata a pezzettini regolari. Fare tostare la farina nel burro finchèdiventerà color nocciola; unire il concentrato di pomodoro e mischiate il tutto alla carne, lasciando poi addensare per qualche minuto. Il piatto viene servito con polenta, patate o polenta di patate come contorno.

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TRENTINO

La C3 Aircross non teme discese e sterrati

A Varena si trovano ancora stalle in paese

il passo Feudo e l’Alpe di Pampeago, si incontrano spiagge e fondali marini, conchiglie e stelle di mare che vissero prima dei dinosauri, ma anche lave, ceneri e lapilli dell’antico vulcano di Predazzo. Molto ricco anche dal punto di vista artistico, Predazzo è dominato dalla chiesa neogotica dei Santi Filippo e Giacomo del 1870 e conserva perfettamente numerose vecchie case, alcune delle quali splendidamente decorate da affreschi. La chiesa più antica è quella di S. Nicolò che risale al Cinquecento. Da Predazzo, seguendo la Valmaggiore, si incontra il Bosco che Suona, dove si trovano i rinomati abeti di risonanza utilizzati da liutai per la realizzazione di strumenti dall’eccezionale sonorità apprezzati e conosciuti da musicisti di fama internazionale.

Compagna di viaggio

UNCONVENTIONAL, MA COMODISSIMA E VERSATILE Citroën C3 Aircross è stata la nostra compagna di viaggio. Oltre 750 km suddivisi tra autostrada, percorsi urbani, impervie strade di montagna e misti guidati, senza farci mancare nemmeno qualche escursione su sterrato. Un severo banco di prova che ha messo in mostra tutte le doti di versatilità, comfort ed abitabilità della vettura. C3 Aircross ti conquista infatti con le sue forme personali e simpatiche, le sue infinite possibilità di personalizzazione sia in tema di colorazioni esterne che di abbinamenti interni e quello spirito anticonformista e giovane tipico del marchio Citroen. Dietro a questa grande energia del suo design, si scopre però con il passare dei chilometri che C3 Aircross è un’auto estremamente razionale e “concreta”: insomma forma e sostanza. Lo spazio a bordo è abbondante sia per chi siede davanti che per i passeggeri posteriori e per i lotro bagagli. I sedili sono comodissimi e non mancano tutta una serie di vani portaoggetti pratici e funzionali. Alla guida si apprezzata il grande comfort del suo assetto, merito anche delle sue esclusive sospensioni idrauliche. Una vettura su cui affrontare ogni genere di percorso non rappresenta mai un problema o una fonte di stress. Insomma la perfetta compagna per gli amanti dei viaggi e del tempo libero, ma anche perfetta per la città e la guida di 90

tutti i giorni. La versione che abbiamo portato a spasso per la Val di Fiemme era una 1.6 BlueHDi 100 da 99 CV nel più completo allestimento Shine, ma la gamma comprende anche tre motorizzazioni PureTech a benzina da 82, 110 e 130 CV ed una BlueHDi da 120 CV con cambio a 6 marce, che consigliamo a chi macina molti chilometri all’anno e necessita di un pizzico di potenza in più rispetto alla versione da 99 CV, senza per questo andare ad incidere sui consumi. I prezzi di C3 Aircross sono compresi tra i 15.500 ed i 22.500 Euro.


VAL DI FIEMME Gruppo di folklore, durante i tanti eventi estivi

CITROËN C3 AIRCROSS BLUEHDI 100 S&S Dimensioni Potenza Coppia Velocità massima 0-100 km/h Consumo medio Emissioni di CO2

415/176/160 cm 99 CV a 3.750 giri 254 Nm da 1.750 giri 175 km/h 11,5 secondi 4,0 l/100 km (20 km/l) 104 g/km

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TRENTINO Bella veduta di Varena

Scannerizza il codice e guarda il video su weekendpremium.it DOVE DORMIRE ALBERGO ALPINO A pochi passi dal centro di Varena, si trova l’Albergo Alpino. La struttura, perfettamente inserita nello stile dello splendido borgo dolomitico, offre una bellissima vista sulla catena del Logorai ed un ambiente curato, ma informale. Una location perfetta per gli appassionati di sport sia invernali che estivi. La struttura dispone di tutti i servizi che ci si attende da un albergo moderno e di qualità, con la cortesia e l’attenzione tipica di un territorio che fa dell’accoglienza turistica un’assoluta eccellenza. Hotel Alpino, Via Mercato 8, Varena 92


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