Weekend in - marzo aprile 2016

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€ 3,90

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ITINERARI D’EXCELLENTIA BIMESTRALE N°2 MARZO/APRILE 2016 WEEKENDPREMIUM.IT WEEKEND GUIDE

FORMATO DA VIAGGIO

PASQUA E DOPO PASQUA GUIDA DI PRIMAVERA IN VIAGGIO CON LA IENA GIULIO GOLIA

IN VAL BADIA CON L’AUDI A 4 AVANT

A BORMIO

CON LA MINI COUNTRYMAN COOPER SD ALL4

SPECIALE “LE PIU’ BELLE DEL 2016” EVOQUE CONVERTIBLE IN VAL TREBBIA CON LA PEUGEOT 508 RXH 4


credits by orlerimages.com

Dove la neve conosce i tuoi ritmi

www.visitfiemme.it




PENSIERI ON THE ROAD

L’ORGOGLIO E IL RISPETTO Quante cose di cui parlare, ma bisogna scegliere e una cosa importante mi è parso di vederla in una piccola notizia. Una notizia che racconta di palloncini colorati che vogliono dar battaglia al malcostume, al non senso civico, al disprezzo per la propria città e quindi per se stessi. Accade a Napoli dove un gruppo di giovani napoletani, forse velleitariamente, si sono armati di palloncini e sono partiti per ora contro la sosta selvaggia che impera a Napoli. Si illudono? Pensano che gli altri napoletani vogliano bene a Napoli, tanto da volerla migliore, più pulita, più ordinata? Pensano che i napoletani vogliano essere orgogliosi della loro città non a parole, ma con i fatti? Che vogliano lasciarla più bella e civile ai loro figli? Forse pensano che i Napoletani vogliono essere orgogliosi di Napoli, come lo sono oggi i Milanesi di Milano?, come lo sono da qualche anno i Salernitani di Salerno ?, come i Salentini del loro Salento?, gli Atresi di Atri, in Abruzzo? Come i Capresi di Capri? Sono soltanto pochi esempi ma certamente ce ne sono degli altri... L’orgoglio di far parte di un gruppo, di un quartiere, di una città che merita il plauso, l’affetto, il rispetto, l’amore degli altri... ecco qualcosa che aiuta a darsi una risposta: per cosa viviamo? Anche per far parte di qualcosa di bello, per essere parte di una linea e non di esserne soltanto un punto, di far parte di una strada e non esserne solo un ciottolo. Fare nel proprio piccolo qualcosa per la propria città, migliorandola, facendola più bella, è come parteciparne all’architettura, essere un piccolo architetto. Noi tutti dovremmo imparare ad essere orgogliosi di quello che facciamo, di dove viviamo...tutti insieme dobbiamo poter dire è anche merito mio. E questi ragazzi napoletani ci provano per Napoli. E Dio voglia che ci riescano, e che quei palloncini arrivino alla sensibilità degli altri napoletani. E, perchè no?, anche degli Italiani per farli diventare orgogliosi della nostra Italia

di Raffaele d’Argenzio

E WORLD H T IN

IL FORMATO DA VIAGGIO Con questo numero avete trovato la nostra rivista in un formato diverso, compatto. Vi spieghiamo perchè. Tanti ci dicevano che la tenevano sulla loro scrivania, altri sul tavolino del salotto, dove di tanto in tanto la sfogliavano. Ma noi invece vogliamo che la portiate nelle vostre borse da viaggio, che la teniate nei cruscotti delle vostre auto da weekend, quindi sia più fruibile, più vicina, più amica...un’amica di viaggio.


PREMIUM.IT

EVENTS - PREMIUM COUNSELING

SOMMARIO 03 Editoriale 04 Sommario 06 Weekend Premium 08 Weekend Premium 10 Auto Premium: Maserati Levante 12 Who: Giulio Golia 16 Weekend a Bolzano 18 Weekend in Val di Fiemme 20 When 27 Weekend Guide: Da Bormio a Matera 49 Wine Tourism: Soave e Oltrepo’ Pavese 52 Weekend Donna 54 Weekend In Salus 56 Weekend In Arte 62 I magnifici sette 66 In Val Badia, con la Audi A4 Avant 74 A Bergamo con la Peugeot 308 GTI 78 A San Pellegrino con la Evoque MY 2016 86 Evoque Convertible 92 Mitsubishi Outlander 94 Nuovo Sportage 96 Corso di Guida Sicura 98 Viaggi In: Le Svalbard

107 SPECIALE WEEKEND GREEN 108 Dal Lago Maggiore al Parco di Val Grande 116 La via Francigena 122 Dalla Val Trebbia al Parco del Monte Antola EDITORE E DIRETTORE RESPONSABILE Raffaele D’Argenzio direzione@edizionidargenzio.com HANNO COLLABORATO Nicola D. Bonetti, Paolo Ciccarone, Giampietro Comolli, Rossella Dallò, Emanuele d’Argenzio, Manuela Fiorini, Vittorio Giannella, Silvana Lattanzio, Cristina Moiraghi, Michelle Newton, Giuseppe Ortolano, Giulia Petrillo, Armando Pezzarossa, Enzo Russo, Benedetta Rutigliano, Giancarlo Santarelli, Luciana Sidari, Anna Maria Terzi, Andrea Villa.

EDITORE: Edizioni D’Argenzio S.r.l. Via Giovanni Prati 12 - 20145 Milano Tel. 02.3450719 STAMPA: CPZ Group Via Fonderia Rumi, 7 - Seriate - Bergamo DISTRIBUZIONE: Pieroni Distribuzione s.r.l. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano WEEKEND IN AUTO: è registrato presso il tribunale di Milano al N. 158 del 03/04/2009 ISSN 1723-5685 Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti e foto restano di proprietà della Edizioni D’Argenzio S.r.l. anche non pubblicati, non verranno restituiti. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, documenti e foto.

Grafica: luisgabrielpaz.pro@gmail.com

IL NUMERO DI MAGGIO/GIUGNO IN EDICOLA IL 25 APRILE “WEEKEND IN”

Marketing e Comunicazione: per l’estero Andreas Cavaccini ph. cover @Roby Trab

è presente, gratuitamente, negli hotel (quattro e cinque stelle) della catena PLANETARIA



weekend premium

Tenuta Moreno Masseria & SPA nell’alto Salento

CHARME ECO-FRIENDLY

Un’antica masseria del ‘700, inserita armoniosamente nella tipica campagna pugliese e immersa in 12 ettari di uliveto. Un luogo magico dove profumi e colori, tipicamente mediterranei, fanno da cornice a un comfort d’eccellenza. A pochi kilometri dal mare, a Mesagne, con le sue 86 camere circondate dalle suggestioni di giardini fioriti, con uno stile chic ma che non tralascia la tradizione locale – come le splendide ceramiche di Grottaglie –, la Tenuta Moreno costituisce la location ideale per esclusivi momenti di relax. La filosofia che anima l’incanto della Tenuta è il rispetto per la Natura. La cucina è super Green, grazie allo chef Vincenzo Elia che trasforma i prodotti a kilometro zero del territorio in emozionanti combinazioni e creazioni. Due i ristoranti, Aranceto e Sallentia, dove gustare le golose creazioni. Gli ospiti hanno, inoltre, la possibilità di raccogliere ortaggi e verdure, otte-

nute dalle antiche sementi autoctone dell’orto biodinamico della masseria, che potranno essere assaporati dopo la trasformazione delle sapienti mani dello chef. La Tenuta Moreno Masseria & SPA vanta anche il più ampio campo di fichi della Puglia, con ben settanta varietà di alberi provenienti da tutta la zona mediterranea, dalla Francia al Nord Africa. Tenuta Moreno Masseria & SPA dispone inoltre di una splendida piscina con annesso ristorante per piacevoli light lunch a completare momenti di autentica piacevolezza davanti ad un bicchiere di Negroamaro. Imperdibile infine la SPA realizzata con materiali naturali e contraddistinta da ampie vetrate, con vista panoramica sull’aranceto e sulla piscina scavata nella roccia; qui è possibile godere di rilassanti massaggi all’olio extravergine di oliva, lavanda e rosmarino per rigenerare il corpo e lo spirito.


Tenuta Moreno Masseria & Spa C. da Moreno - 72023 Mesagne (BR) +39 0831 774960


weekend premium

Sport & Kurhotel Bad Moos****:

essenza di montagna In Alta Pusteria, all’imbocco della Val Fiscalina, sotto lo sguardo imponente delle Dolomiti di Sesto, sorge lo Sport & Kurhotel Bad Moos****S. Appena fuori dallo Sport & Kurhotel Bad Moos, gli impianti di risalita della Croda Rossa permettono di dedicarsi allo sci e agli altri sport invernali, mentre d’estate è punto di partenza ideale per escursioni, mountain bike e passeggiate a cavallo. Già dall’ingresso, stupiscono gli ambienti ampi e luminosi, spaziosi e ariosi grazie alle grandi vetrate che danno la sensazione di essere un tutt’uno con le maestose montagne che circondano il complesso. Tutto odora di pino cembro, tutto profuma di bosco e di montagna, di aria pulita e di spazi sconfinati, grazie al rivestimento ligneo delle facciate e le grandi e possenti travi in larice che sembrano sostenere l’ultimo piano come fosse un fienile. Le 32 camere e le 30 suite, rinnovate di recente, sono eleganti e raffinate,

spaziose e funzionali. Il top è rappresentato dalle esclusive Suite mansardate Bad Moos situate al quarto piano, 50 mq con caminetto, bagno con vasca idromassaggio, doccia e doppio lavandino. Lo stile ricercato e tradizionale si ritrova anche nella sala ristorante, elegante e luminosa grazie all’ampia vetrata. La gastronomia, leggera e genuina, si serve dei prodotti tipici del luogo, colti nel rispetto della stagionalità e rivisitati secondo i dettami della cucina moderna. Il tutto accompagnato dagli eccellenti vini altoatesini. Vero fiore all’occhiello dello Sport & Kurhotel Bad Moos è la Spa, 2350 mq di puro benessere. Con la SPA Bad Moos rivive l’antica tradizione dei bagni termali di Moso, che caratterizzano il territorio dal lontano 1765, grazie alla presenza di una preziosa sorgente d’acqua sulfurea. Per finire le vostre giornate in relax potrete, inoltre approfittare dei trattamenti a base di erbe e


fiori aromatici, come il famoso bagno di fieno che allo Sport & Kurhotel Bad Moos è un vero e proprio rito da vivere anche in coppia. Sport & Kurhotel Bad Moos****S Via Val Fiscalina, 27, 39030 Sesto - Moso BZ http://www.badmoos.it/


auto premium di Paolo Ciccarone

lusso tricolore mAserati levante

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inalmente è realtà, basta indiscrezioni, foto camuffate e voci di corridoio. Da Ginevra parte ufficialmente la leggenda di Maserati Levante, il primo SUV di lusso italiano che entra di diritto nella sfida dei grandi marchi tedeschi. Costruito in Italia, negli stabilimenti di Mirafiori, Levante si distingue subito per la linea elegante, coi caratteristici segni del Tridente e con motori diesel e benzina, ideali per coprire tutta la gamma di allestimenti. Di sicuro il 3 litri WM italiano sarà il più gettonato su alcuni mercati, ma la piattaforma dispone di motorizzazioni, alcuni derivati Ferrari, da rendere appetibile questa vettura sul mercato del lusso, quel premium su cui le Case fanno affidamento per i guadagni. In Italia, nonostante la tradizione di marchi di lusso e di prestigio, non avevamo ancora un modello al top in un segmento in cui, Porsche e Audi in testa, viaggiavano senza rivali. Ora non è più così e su certi mercati, vedi Cina o USA, l’arrivo di Levante rischia di scompigliare le carte in tavola perché offre una alternativa, una novità e uno stile tricolore che il mondo chiede. Chi non è mai uscito dai nostri confini non ha idea della “fame” che c’è su tutto quello che è made in Italy. Un assoluto punto di forza del nuovo SUV Maserati riguarda i contenuti di cui tutte le versioni sono dotate di serie. Si parte con le sospensioni elettroniche a smorzamento controllato con molle ad aria regolabili su più livelli, per finire al sistema a trazione integrale intelligente “Q4” passando per il cambio automatico a 8 velocità con tarature specifiche sviluppate per il nuovo SUV del Tridente. La commercializzazione è prevista dalla primavera, poi avverrà nel resto del mondo. Quello che importa, però, è che Maserati abbia un’altra pedina da giocare sulla scacchiera internazionale delle auto premium. 10


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WHO: GIULIO GOLIA di Raffaele d’Argenzio

QUANDO UNA IENA NASCE A NAPOLI HA COMINCIATO FACENDO TANTE COSE, MA TUTTI LO CONOSCONO COME UNO DELLE IENE CHE RISCHIA DI PIU’, CHE SFIDA IL PERICOLO MA SA ANCHE COMMUOVERSI PER “ZIA FIFINA”

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u giri l’Italia come una specie di Zorro…ti senti questa responsabilità? Assolutamente sì. Anche perché la gente ti stima e ti dice bravo… anche se poi quelli “colpiti” ti coprono d’insulti attraverso i social. Ma normalmente mi vogliono tutti bene, tranne quelli che è meglio non incontrare fuori casa alle 5.30 del mattino, quando torni da un viaggio o da un’inchiesta. Come mi è capitato. Il caso che ti ha intenerito di più? Zia Fifina, una vecchietta di 90 anni che ancora non siamo riusciti a far rientrare in casa. Qual è la sua storia? Zia Fifina è una maestra di 94 anni che ha come unico desiderio quello di tornare nella sua casa di Trecchina, in Basilicata, distrutta dal terremoto del 1998. Ancora oggi siamo sempre al telefono a discutere per trovare il modo di farla rientrare. Prima la ditta appaltatrice che ha fatto i lavori, poi il comune che si è messo in mezzo… ora c’è la burocrazia talmente incasinata…hanno riunito tutte le persone nella sua stessa situazione in un condominio, fino a che tutti non pagano nemmeno lei può rientrare in casa. Qual è invece il caso che ti ha fatto “incazzare” di più? Ce ne sono tanti, talmente tanti (ride). Ogni volta che entriamo nella vicenda ce la facciamo nostra, ce la accolliamo a 360°, anche di notte....

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Citane uno che ti ricordi…il primo che ti viene in mente? Ce ne sono talmente tanti, che non me ne viene in mente nessuno….ma c’è anche un’altra cosa che mi fa incazzare … attualmente è tutto molto social, tutti sono bravi a sparare sentenze…io però ci metto la faccia e rischio… Giulio, non temi che qualche reazione eccessiva contro di te ? Ce ne sono state? Fai una lista (ride)… Spranga? Fatta, sprangata avuta… Cinque uomini addosso? Avuti…Sfondata la macchina? Tre volte! … Bottiglia di champagne a casa per il mio “ultimo” compleanno? Avuta… Torta con candelina che non aveva la forma di candelina? Ricevuta anche questa…. Scarica di pallettoni che mi ha sfiorato?…sì, mi hanno sparato…

Hai lo “sparo” compreso nel mestiere? Esatto, è un po’ tutto compreso nel mestiere…sai quando ti sparano, ti inseguono e cercano di mandarti fuori strada non è mai bello. Passando a qualcosa di più leggero, come si diventa una Iena? Bisogna avere un sacco di costanza, crederci e portare un’idea… e come si direbbe a Bergamo (ride) ci vuole “tanta cazzimma”. ( In realtà si dice a Napoli ) Ti senti un po’ un Paladino? No no, guarda ci siamo trasformati tutti… io ho iniziato con sputazzo, poi ho fatto il doccione, poi piano piano ti trasformi, cerchi di andare più a fondo nelle cose…anche perché una volta facevamo un certo tipo di programma e oggi ne facciamo un altro. Prima facevamo pezzi di 5 minuti, ora facciamo delle inchieste… ci siamo trasformati e siamo diventati più curiosi...questo è fondamentale, devi essere curioso. Questa è la qualità del vero giornalista... Invece io sono un giornalista abusivo, io non ho mai detto di essere un giornalista(ride)… vengo dall’animazione dei villaggi e me ne vanto perchè ho imparato moltissimo, grazie al contatto con la gente.

WEEKEND IN

1. PROCIDA (LA CORRICELLA) 2. SCILLA 3. ISCHIA 4. LEVANTO 5. PUNTA LICOSA CASTELLABBATE 6. FAVIGNANA 7. LA MADDALENA

VIAGGI IN

1. PONTAL DE MACEIO (BRASILE) 2. NKOH MUK (THAILANDIA) 3. MADAGASCAR 4. NAMIBIA 5. AFRICA NERA IN GENERALE

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Una volta facevi divertire, mentre ora sei impegnato a smascherare le ingiustizie... In realtà ancora oggi faccio serate, ho una band, faccio musica cabarettata. È la mia valvola di sfogo… Girando per l’Italia, sia in qualità di animatore che di Iena, avrai visto posti da ricordare. Quali hai nel cuore? Ce ne sono troppi, l’Italia è tutta bella…io poi ho la passione dei viaggi… dimmi una regione che ti dico subito uno dei suoi posti più belli… in Calabria adoro Scilla, una meraviglia a 360°, soprattutto Chianalea di Scilla, molto sottovalutata, una meraviglia ancora nascosta…una cosa che mi fa arrabbiare, a proposito di meraviglie italiane, è il fatto che uno degli arcipelaghi italiani che preferisco, la Maddalena, pare venga svenduto agli stranieri… è una vera tristezza. Sempre in Italia amo Punta Licosa Castelabbate, che ha il mare bello come quello delle Maldive; Favignana e insieme Levanto, altro posto molto sottovalutato…senza macchina…ci sono ancora pescatori... Ma al primo posto di tutti e su tutti metto la Corricella di Procida, un villaggio di pescatori pazzesco, al secondo Scilla, al terzo Ischia. Pensa che io mi sono sposato a Procida, alla Corricella… su una barca in mezzo al mare e i pescatori si sono autotassati per farmi un regalo…una cena. Un posto senza eguali. Ischia è rientrata nel mio cuore quest’anno, però non devi andarci ad agosto. Quali sono i tuoi luoghi del cuore all’estero? Primo posto Brasile, Pontal de Maceio…sono delle dune sull’oceano dove non c’è nulla; puoi girare nudo e nessuno ti pensa (ride). Thailandia, Koh Muk, dalla parte di Phu14

ket e delle Andamane; Terzo posto è l’Africa, ci sono molto legato, ci ho vissuto due anni, quando avevo ancora un po’ la testa per aria, sono entrato nei villaggi, ho lavorato pure nelle piantagioni... Quale parte dell’Africa? Namibia, Costa D’avorio, Ghana, Botswana, Congo, Mozambico, Madacascar che è molto bello, forse il luogo migliore per chi si avvicina per la prima volta all’Africa… è un buon compromesso per vivere l’Africa. Poi? Il Nepal è molto affascinante. Tu questi posti li consigli ai nostri lettori? Sì, certamente, ma soprattutto consiglio l’Italia. Io sono pro Italia…bisogna valorizzare tutte queste nostre bellezze; potremmo davvero vivere di rendita. Anche Napoli per me è meravigliosa…cultura, storia, accoglienza…non ci sono solo i camorristi, ci sono soprattutto persone per bene. Il napoletano vero anche se ha solo 10 centesimi, se tu hai un problema te li dà. Cosa vorresti fare da grande? Cosa vorrei fare da grande?!(ride) Guarda che un altro po’ mi danno l’accompagno (ride)… Dopo le Iene mi piacerebbe fare cinema, tanto ormai lo faccio tutti i giorni: cinema e teatro. Mi dicevi che forse il prossimo anno farai teatro… Si forse l’anno prossimo porterò in teatro una commedia, proprio sulla napoletanità. La cosa che ti rilassa di più? Il mare, la barca…qualsiasi cosa che galleggi. Quando entro in acqua stacco il cervello.


BIOGRAFIA Giulio Golia è nato l’8 giugno 1070 Torre del Greco (Napoli). Dopo aver mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo come animatore, capo animatore in giro per il mondo, lascio i villaggi e approda nel mondo della tv con La sai l’ultima, poi Scherzi a Parte, Tira e Molla e Ciao Darwin. Infine, a Le Iene nel 1998, inventando con gli autori il personaggio di “Totò Fattazzo”, “Giulio Hulko” e “Nonno Giulio”.

La cosa che ti diverte di più ? I film di Totò, anche se li conosco a memoria, Siani mi fa ridere e in generale come affrontano i problemi i napoletani…i loro meccanismi. Per esempio un mio amico imprenditore, con 150 dipendenti, quando gli ho chiesto se era preoccupato per la crisi, mi ha risposto “Giuliè io sono in crisi da 70 anni”. Quale auto preferisci per i tuoi weekend? Lo scorso anno avevo delle Citroen e mi trovavo benissimo … poi amo i fuori strada… in vacanza d’estate Mehari tutta la vita…la macchina che io sogno ancora oggi è la mia prima macchina, una Citroen Pallas DS 23 verde bottiglia. Comprata per 200 mila lire (allora c’era la lira) e fatta sistemare. Tornando a Giulio Iena, qual è la tua prossima sfida? Sono sempre alla ricerca, ci sono valanghe di segnalazio-

PER LO SPORT CONTRO LA CAMORRA La Star Judo Club di Napoli, del maestro Gianni Maddaloni, non è una semplice palestra, ma un luogo di speranza che nasce in un quartiere disagiato come Scampia - Napoli, per promuovere, con la propria attività, la costruzione di una società civile attraverso lo sport, la cultura e la legalità. Un luogo in cui i giovani possono praticare gratuitamente sport e in questo modo trovare un percorso di vita differente rispetto a quello a cui sarebbero destinati. E’ un progetto di speranza, una medicina per

ni… persone che raccontano cose talmente coinvolgenti…ma purtroppo a volte non c’è soluzione. In particolare mi piacerebbe fare qualcosa per Unioni Civili e Step child Adoption, sarebbe un segno di libertà. Non ha senso che le persone debbano fuggire all’estero per vivere la propria maternità e paternità. Semplifichiamo le adozioni. Quando riesci a stare a casa ? Sono fuori casa 10 mesi all’anno, vivo negli hotel e negli aeroporti. I miei amici sono diventati hostess, albergatori, ristoratori. Già, una Iena senza tana…ci lasciamo con il suo sorriso furbo da napoletano ed un filo di malinconia, forse pensa ad uno di quei casi per cui non è riuscito a trovare una soluzione. Anche quella malinconia è napoletana. R dA

i ragazzi ed un sogno di uomo e di persone che credono nei giovani. Per contributi volontari indicare Erogazione liberale IBAN: IT22 W0335901600100000109121 Banca Prossima - Centro Sociale Sportivo Gianni Maddaloni La Star Judo Club Napoli del maestro Gianni MADDALONI, al fine di rendere possibile la realizzazione di un desiderio di bambini e famiglie del quartiere Scampia, promuove, la propria attività per la costruzione di una società civile attraverso lo sport la cultura e la legalità. 15


weekend A BOLZANO

PRIMAVERA DI GUSTO CON FIORI E MUSICA

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uesto è uno dei periodi più attesi dell’anno. In questa valle dal clima mite si risveglia la voglia d’aria aperta, di passeggiate lungo un torrente o tra i frutteti in fiore. Bolzano, dove la primavera ha un fascino tutto particolare, con i monti che tornano a tingersi di verde e il fondovalle in fiore, organizza manifestazioni e iniziative che invitano a riscoprire il piacere del contatto con la natura, del paesaggio, delle cose buone e semplici. La città è bella di suo, basta passeggiare nelle sue strade con i portici e nelle piazzette accoglienti, pulite, ordinate e colorate, specialmente quella delle Erbe. A partire dal 21 marzo l’apt locale propone visite guidate, escursioni, alla scoperta delle principali attrazioni storico-artistiche della città. Accompagnati da guide professioniste ed esperti, gli ospiti potranno passeggiare nel centro storico e fra i suoi prestigiosi palazzi e le sue chiese o accedere ad alcuni luoghi meno conosciuti, come la Via Crucis e le chiesette del Virgolo, la Bolzano sotterranea, la Residenza della Visitazione, il Convento di Muri-Gries e molto altro ancora. Ma ci sono anche le visite guidate del gusto (nei mesi di aprile e giugno) e “Bacchus Urbanus”, ovvero le escursioni

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guidate nelle zone di produzione del Santa Maddalena e del Lagrein con visita e degustazione ad una cantina vinicola (nei mesi di aprile, maggio, giugno e settembre). La primavera è la stagione giusta per una vacanza rigenerativa, un momento da dedicare a se stessi per ritrovare, dopo i mesi invernali, l’energia vitale. Le giornate che si allungano, la natura che si risveglia, i meleti e i frutteti in fiore e le temperature miti invitano a partecipare alle iniziative Alto Adige Balance. In aprile e giugno ci sono una serie di appuntamenti da non perdere: escursioni primaverili, visite guidate alle locande storiche, workshop e corsi di cucina. Per riconnettere corpo e anima attraverso i piaceri del palato, i ristoranti del centro città propongono un appuntamento settimanale con la gastronomia locale. La tradizionale festa dei fiori di Bolzano (30 aprile – 1° maggio) trova spazio ogni anno nella centrale Piazza Walther. Un’occasione unica per fare shopping di gerani, petunie, garofani, fucsie con cui decorare i propri terrazzi e giardini. Un evento molto atteso, quello della festa dei fiori, perché da qui in avanti tutte le case offriranno le tipiche “cascate” di colori dai balconi e dalle finestre. L’evento è accompagnato da un ricco programma con concerti che


coinvolgono le bande musicali cittadine. E in questa occasione alcuni alberghi propongono lo speciale pacchetto vacanza “Primavera a Bolzano” (dal 29.4 all’1.5), che comprende due pernottamenti, una visita guidata di Bolzano e l’ingresso ai giardini botanici di Castel Trauttmansdorff a Merano. In ogni stagione c’è moltoo da vedere, vivere, gustare. Bolzano è città cosmopolita, davvero europea, classica ma moderna e raffinata al tempo stesso. INFO Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano Tel. +39 0471 307000 info@bolzano-bozen.it www.bolzano-bozen.it

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W E E K E N D I N VA L D I F I E M M E

CON IL 19° DOLOMITI SKI JAZZ

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al 12 marzo 2016, i più amati jazzisti europei e americani riversano note sublimi sulle piste da sci della Val di Fiemme, nei pub e nei teatri. Fra i nomi di spicco del 19o Dolomiti Ski Jazz, Donny McCaslin, il sassofonista nell’ultimo disco di David Bowie, la band della seducente cantante texana Ty Le Blanc, il batterista Roberto Gatto, stella indiscussa dei ritmi jazz made in Italy, e la voce camaleontica di Boris Savoldelli.

Concerti in PISTA I concerti del Dolomiti Ski Jazz si svolgono verso l’ora di pranzo nei suggestivi rifugi in alta quota, tutti a ingresso gratuito. Tra gli interpreti: la band della cantante texana Ty Le Blanc, una voce suadente tagliata su misura per il blues, l’R&B e il jazz, nello scenario del Rifugio Ciamp de le Strie, nella skiarea Bellamonte-Alpe Lusia. Questo appuntamento anche con la manifestazione “Happy Cheese”, con le sue degustazioni di prodotti tipici. Ci saranno: Il gruppo Jemm Music Project al Rifugio Fuciade, sull’Alpe Lusia, lo Swing Star Sextet del pianista Riccardo, i Radio Zastava, al Rifugio Dosso dei Larici dell’Alpe Cermis, il quartetto della cantante Gisella Ferrarin, al Rifu18

gio Passo Feudo di Predazzo, anche con i sapori dell’appuntamento Happy Cheese.

Concerti SERALI Il Dolomiti Ski Jazz 2016, in notturna, propone alcuni dei più noti jazzisti e improvvisatori italiani, oltre ad alcune presenze di riguardo dalla scena internazionale. I Mission Formosa, un sestetto di musicisti italiani e taiwanesi, guidati dal contrabbassista Giuseppe Bassi, il quartetto della vocalist Ty Le Blanc. la voce camaleontica di Boris Savoldelli, il quartetto della cantante Patrizia Conte; musica puramente strumentale con il New Quartet del batterista Roberto Gatto, stella indiscussa dei ritmi jazz made in Italy. Al Rio Stava di Tesero la squisita voce di Alice Testa, accompagnata dal Belonging Trio. Al Teatro Comunale di Tesero, venerdì 18 marzo, l’ospite principale del festival, il sassofonista Donny McCaslin. In passato membro di band appartenenti alla mitologia jazzistica, è stato tra l’altro invitato da David Bowie a suonare come solista sul suo ultimo disco Blackstar. La serata di chiusura, sabato 19 marzo, affidata alla fantasia del pianista Alfonso Santimone.


Z ARRIVA LA PRIMAVERA

L’ ALBA DAL RIFUGIO AGNELLO Al Rifugio Agnello dell’Alpe di Pampeago, per ammirare uno strepitoso panorama dolomitico. L’appuntamento con Trentino Ski Sunrise è alle 6.00 del mattino, a Pampeago, alla stazione della seggiovia Agnello. Alle 6.15, la risalita in seggiovia, silenziosamente, accarezza le cime degli abeti, ancora avvolti dal buio. Si raggiunge la vetta alle 6.30. Qui, il Rifugio Monte Agnello dedica agli amici dell’alba una sana e ricca colazione. Sono gli stessi produttori della Val di Fiemme a offrire le loro prelibatezze, rispondendo a ogni curiosità. La pista è la più artistica dell’Arco Alpino, infatti attraversa il Parco d’Arte RespirArt con le installazioni d’arte create da artisti di fama internazionale. I non sciatori possono tornare in seggiovia. Per prenotare Trentino Ski Sunrise: Apt Val di Fiemme: tel. 0462 241111, info@visitfiemme.it - www.visitfiemme.it

Pampeago, TOUR delle baite Dalle 10.00, fino a sera inoltrata, il “Bait… Open Day” celebra i panorami dello Ski Center Latemar con un tour gastronomico guidato. In compagnia di un maestro di sci si potrà girare il comprensorio alla scoperta di sei baite e dei loro menu. Non parliamo di rifugi ma di baite di proprie-

tà del Comune o della Magnifica Comunità, solitamente chiuse in inverno ma aperte per l’occasione da un gruppo di volontari per far conoscere la tradizione e i sapori fiemmesi.

Neve a ritmo deejay, FIEMME DJ SKI FEST Dal 29 marzo al 3 aprile 2016, decollano coinvolgenti performance deejay dalle piste da sci, con la prima edizione di Fiemme Ski Fest. I più grandi artisti europei della consolle si esibiscono, a colpi di mixer, nei rifugi dello Ski Center Latemar, di Bellamonte-Alpe Lusia e dell’Alpe Cermis. Mentre alla sera, dopo le 20.30, Predazzo e Cavalese puntano i riflettori sui migliori deejay italiani, a partire dai protagonisti di Radio 105. Venerdì 1 aprile, nella piazza centrale di Predazzo, entra in scena il Dj Set di Andrea Belli di Radio 105, noto regista del programma “105 IndaKlubb”. Sabato 2 aprile, in piazza Italia, a Cavalese, prende vita il Dj Set di altre due star di Radio 105: Spyne dello Zoo di Radio 105 e Ylenia. Le serate di Predazzo e Cavalese sono aperte dal deejay Andrea Torres e dal vocalist Chicco Montini, entrambi “resident” del locale The Club di Tesero, in collaborazione con l’agenzia Reverse. 19


w h e n : a p p u n ta m e n t i d i p r i m av e r a

di Giuseppe Ortolano

DALL’11 AL 20 MARZO

MAASTRICHT ARTE IN FIERA

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a bella e romantica città sul fiume Mosa, dove stato firmato il Trattato sull’Unione europea (TUE) noto come Trattato di Maastricht, ospita il Tefaf quella che è riconosciuta come la Fiera dell’arte più importante al mondo. Passeggiando nel centro storico si ammirano chiese, mura di cinta, palazzi monumentali e vaste piazze, di quella che è conosciuta come la Parigi dell’Olanda. Da vedere anche il Bonnefantenmuseum, il museo d’arte antica e contemporanea ricostruito dall’architetto italiano Aldo Rossi, in una vecchia zona industriale.

DOVE DORMIRE Boutique Hotel Sint Jacob, eleganza e fascino nel centro di Maastricht, con ampie camere arredate con gusto. E per rilassarsi un ampio giardino fiorito. http://boutiquehotelsintjacob.nl. Lo Zenden Design Hotel occupa tre case monumentali, vicino al fiume Mosa. Progettato da Wiel Arets e premiato per il miglior design innovativo d’interni del mondo, ospita nell’antica cantina una piscina dalle acque di colore blu zaffiro. www.zenden.nl DOVE MANGIARE Beluga, chef due stelle Michelin che propone piccoli piatti a base di ingredienti selezionati, capaci di stupire con i loro insoliti sapori. www.rest-beluga.com Café de Belsj, un locale tradizionale decorato con vecchi dipinti di grandi dimensioni dove sorseggiare un’ampia scelta di birre speciali accompagnate dalla tipica zuppa di cipolle o da un tagliere di ottimi formaggi. www.cafedebelsj.com

DAL 7 MARZO AL 26 GIUGNO

PADOVA I Colori del Sacro. A tavola è il tema dell’ottava edizione de I Colori del Sacro, la rassegna internazionale di illustrazione organizzata dal Museo Diocesano di Padova. 60 artisti provenienti da tutto il mondo indagano, nei modi più originali, il tema nelle sue molteplici dimensioni. Un’occasione per ammirare il ciclo di Giotto alla Cappella degli Scrovegni. www.icoloridelsacro.org

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DAL 18 AL 20 MARZO

RIMINI GIARDINI D’AUTORE

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a famosa mostra di giardinaggio con i migliori vivaisti e collezionisti botanici italiani sceglie lo storico parco Federico Fellini di Rimini per l’edizione primaverile del 2016. Un’occasione per ammirare piante ed essenze rare e condividere la conoscenza della cultura del verde in tutte le sue forme ed espressioni. Il Parco Federico Fellini fu creato nel 1879 e trasformato nel 1948 su progetto di Pietro Porcinai, architetto paesaggista di fama internazionale, del quale si riconoscono soprattutto le piantumazioni nei giardini: lecci, pini di Aleppo e tamerici arbustive. www.giardinidautore.net

DOVE DORMIRE Grand Hotel Rimini, il mitico monumento nazionale che affascinò il bambino Federico Fellini. Un gioiello del Liberty che ha ospitato capi di stato, artisti e personaggi dello spettacolo. Assolutamente da provare. www.grandhotelrimini.com . Case Mori, quattro case coloniche sulle colline di Rimini, trasformate in un accogliente agriturismo, con camere arredate in stile. www.casemori.it

DOVE MANGIARE Guido, una stella Michelin sul lungomare Spadazzi dove, dal 1946, la cucina esalta i profumi del pescato in piatti che rinnovano le tradizioni dell’Adriatico. www.ristoranteguido.it Il Pescato del Canevone, in un magazzino medievale nel centro storico piatti a base di pesce provenienti dalle barche da pesca dei proprietari. Ambiente suggestivo e prezzi contenuti. www.ilpescatodelcanevone.it

DAL 13 AL 20 MARZO

VAL GARDENA Rock the Dolomites Otto giorni di buona musica al cospetto delle cime dolomitiche, Patrimonio dell’Umanità Unesco. I concerti si svolgono al pomeriggio in baite e altri locali situati sulle piste da sci, quando il sole si specchia nei cristalli di neve e le pallide vette si stagliano nel cielo blu terso. www.rockthedolomites.com

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Museo di Montelupo Fiorentino

DAL 19 MARZO AL 30 GIUGNO

MONTELUPO FIORENTINO MATERIA PRIMA, LA CERAMICA DELL’ARTE CONTEMPORANEA

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el cuore del volto rovente della Toscana, in una delle 35 città italiane della ceramica, un evento che porta nelle strade del centro storico opere site specific in ceramica, realizzate appositamente da artisti contemporanei. Una passeggiata nel borgo medioevale e lungo la Strada delle Ceramica offre l’opportunità di incontrare testimonianze dell’antico splendore e di visitare alcuni interessanti laboratori artigiani. Lungo il cammino si ammirano la casa natale di Baccio da Montelupo, l’antica Priora di San Lorenzo e le splendide Biciclette realizzate dal maestro Eugenio Taccini. www.stradaceramica.it

DOVE DORMIRE Tenuta San Vito in Fior di Selva, quattro eleganti casolari immersi in 130 ettari di vigneti ed oliveti. A disposizione degli ospiti due piscine, saloni comuni, ristorante con cucina tipica e vegetariana, corsi di cucina e visite guidate a cantine e frantoi. www.san-vito.com Poggio Capponi, agriturismo ricavato in un piccolo borgo del ‘700, in posizione panoramica. Si alloggia in appartamenti restaurati e arredati con particolare attenzione. www.poggiocapponi.it DOVE MANGIARE La Fornace, elegante ristorante ospitato in un’antica casa colonica, dove il menù trova equilibrio tra il rispetto delle tradizioni toscane e la ricerca innovativa della cucina contemporanea. www.lafornacemontelupo.it Antica Trattoria del Turbone, per provare una cucina ispirata dalla tradizione del buon mangiare toscano, con piatti di carne alla brace, fritti in padella, cinghiale, anatra e funghi porcini. e molto altro. www.anticatrattoriadelturbone.it

DAL 19 MARZO AL 24 LUGLIO

FIRENZE Da Kandinsky a Pollock La grande arte dei Guggenheim. Arrivano a Firenze oltre 100 capolavori dell’arte europea e americana tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento. Un percorso che ricostruisce rapporti e relazioni tra le due sponde dell’Oceano, nel segno delle figure dei collezionisti americani Peggy e Solomon Guggenheim. E proseguono le escursioni in barca sull’Arno. www.palazzostrozzi.org

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DAL 31 MARZO AL 3 APRILE

PARIGI ART PARIS ART FAIR

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iete alla ricerca di un motivo in più per visitare la splendida Parigi? Tra la fine di marzo e gli inizi di aprile la Ville Lumière ospita questo importante appuntamento d’arte moderna e contemporanea, con la partecipazione di 143 gallerie provenienti da una ventina di paesi tra i quali per la prima volta, l’Azerbaijan, la Colombia e l’Iran. Ospite d’onore la Corea, con 80 artisti rappresentati da una decina di gallerie coreane. Fuori dalla fiera vi aspettano duecento musei, architetture uniche, eleganti palazzi, quartieri bohémien, mercatini, caffè, giardini, chiese, centri culturali, negozietti e molto altro. www.artparis.com

DOVE DORMIRE Hotel Lancaster, costruito nel 1889 come residenza privata, l’albergo emana ancora oggi l’atmosfera di un’elegante abitazione nella zona dei Champs Elysées. Nel ristorante lo chef stellato Michel Troisgros. www.LHW.com/lancaster. Hotel Hi Matic, l’albergo del futuro dove l’organizzazione e gestione è affidata alla tecnologia e tutto è naturale, equo e solidale, riciclabile. http:// himaticecologisurbain.parishotels.it DOVE MANGIARE Le Diane, ristorante stellato affacciato sullo splendido giardino interno dell’Hôtel Le Fouquet’s che propone la versione “ai giorni nostri” dei classici della cucina francese. Tel. +33 (0)1 40696060 Le Petit Prince de Paris, ovvero l’elegante cucina creativa che offre piatti della cucina francese piacevolmente rivisti a prezzi contenuti, nel cuore del Quartiere Latino. www.lepetitprincedeparis.fr

DAL 13 AL 20 MARZO

Aquila Museo Nazionale d’Abruzzo

L’inizio di primavera è il momento giusto per visitare il rinato Museo Nazionale d’Abruzzo dell’Aquila riaperto nell’ex Mattatoio comunale, vicino alla Fontana delle 99 Cannelle, in attesa del recupero del Castello cinquecentesco, sede storica del Museo ferita dal sisma. Espone oltre cento opere (reperti archeologici, sculture lignee e dipinti fino al XVIII secolo) rappresentativi della varietà e qualità delle collezioni e identitari della storia e della cultura dell’intera regione. www.museonazionaleabruzzo.beniculturali.it

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Eden Hotels - La Meridiana Perugia

DAL 6 AL 10 APRILE

PERUGIA FESTIVAL DEL GIORNALISMO

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eggere le vicende di questo nostro mondo è sempre più difficile. Ci aiutano appuntamenti come questo che in 5 giorni propongono oltre 200 eventi - tra incontri-dibattito, interviste, presentazioni di libri, workshop e serate teatrali - con centinaia di ospiti provenienti da tutto il mondo. Una piacevole occasione per visitare Perugia, stupenda città d’arte che dall’alto della collina domina la pianura umbra. Partendo da piazza IV Novembre, una delle più belle d’Italia. Qui si affacciano il Palazzo Comunale o dei Priori, sede della Galleria Nazionale dell’Umbria che conserva capolavori dei grandi maestri italiani, dal Medioevo fino al Cinquecento; la Cattedrale di San Lorenzo e la duecentesca fontana, una delle più famose d’Italia.

DOVE DORMIRE Hotel La Meridiana, lo stile metropolitano di questo albergo accoglie i suoi ospiti in un’atmosfera da loft newyorkese, immerso nel verde del giardino panoramico che lo circonda, con una vista suggestiva sulla città. http://lameridianaperugia.edenhotels.it Ripa Relais Colle del Sole, elegante agriturismo situato alle pendici dell’antico castello di Ripa. Si alloggia in tre casali finemente ristrutturati ed arredati. www.riparelais.com DOVE MANGIARE Hosteria Wine Bartolo, osteria aperta recentemente, dopo accurati lavori di restauro, che serve carni e verdure biologiche in sale dalle volte a botte in mattoni. Tel.075-5716027. Il Settimo Sigillo, nei sotterranei di un edificio del centro storico, un locale che si richiama al Medioevo, anche nel menù. www.ilsettimosigillo.it

DAL 2 APRILE AL 12 SETTEMBRE

MILANO TRIENNALE INTERNAZIONALE DEL DESIGN

Foto di Gianluca Di Ioia

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Dopo venti anni, riprende vita l’Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, manifestazione nata a Monza nel 1923 e trasferita a Milano nel 1933 per indagare i temi urgenti della società. La sua storica sede, il Palazzo dell’Arte, è oggi punto di riferimento della vita culturale della città: ospita il Triennale Design Museum, mostre temporanee a carattere internazionale, un luminoso design-bar e un ristorante panoramico. www.triennale.org


DAL 9 APRILE AL 31 DICEMBRE

MANTOVA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2016

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ue i gioielli imperdibili di questa splendida città, che in aprile entra nel pieno delle celebrazioni di Capitale Italiana della Cultura. Palazzo Ducale, l’antica reggia dei Gonzaga, vanta ben cinquecento stanze e la Camera degli Sposi, capolavoro di Andrea Mantegna, con lo splendido cielo dipinto al centro del soffitto. Attraversando a piedi il centro storico della città, lungo il Percorso del Principe, si giunge a Palazzo Te, edificato nel 1524 in quella che un tempo era l’isola di Teieto. Da non perdere il settecentesco Teatro Bibiena o Scientifico, dove nel 1770 suonò il giovane Mozart nella sua prima tournée italiana.

DOVE DORMIRE: Hotel Casa Poli, in un elegante edificio nel cuore di Mantova un albergo quattro stelle dall’atmosfera raffinata, il design minimalista e le rifiniture di lusso. www.hotelcasapoli.it Agriturismo Beatilla, immerso nel verde del Parco del Mincio, nei pressi del Bosco della Fontana, già residenza di caccia dei Gonzaga, dal quale si può raggiungere Mantova anche in bicicletta, percorrendo una pista ciclabile. www. agriturismobeatilla.it DOVE MANGIARE: Aquila Nigra, ristorante stellato in una vecchia casa a pochi passi da Palazzo Ducale. Alta cucina - anche mantovana - in un ambiente elegante. www.aquilanigra.it I Due Cavallini, osti da cinque generazioni propongono il meglio della cucina tradizionale mantovana, dai tortelli di zucca ai maccheroncini con lo stracotto, a prezzi più che onesti. www.trattoriaduecavallinimantova.it

DALL’11 APRILE FINO A INIZIO ESTATE

GROTTAGLIE (TARANTO) QUARTIERE DELLE CERAMICHE Qui nascono le più belle ceramiche di Puglia. Nel cuore di questa caratteristica cittadina, lungo la gravina San Giorgio, si visitano i numerosi laboratori artigiani e i forni di cottura scavati nella roccia di ambienti ipogei, utilizzati in passato anche come frantoi. E il Museo della Ceramica nel Castello Episcopio racconta questa tradizione. www.grottaglieturismo.it 25


17 e 18 APRILE

PESARO PESARO WINE FESTIVAL

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ue giorni dedicati al “vino d’artigianato” nella città della musica che ha dato i natali a Gioachino Rossini, celebre compositore e raffinato gourmet. All’interno del Centro Arti Visive Pescheria, pregiato ed elegante edificio ottocentesco anticamente utilizzato per la vendita del pesce, si svolgono degustazioni, concerti, spettacoli teatrali e seminari didattici per esperti e appassionati. Un’occasione per visitare i Musei Civici ( con dipinti dal XIV al XIX secolo, tra cui emerge la pala dell’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini), Casa Rossini,la Biblioteca Oliveriana e i mosaici della Cattedrale. www.pesarowinefestival.it

DOVE DORMIRE: Hotel Excelsior, lusso moderno e razionale in riva al mare che offre una “glamour experience” dedicata agli anni ‘50. Con la possibilità di rilassarsi in una Spa di ultima generazione. http://excelsiorpesaro.edenhotels.it Urbino Resort, un’oasi di tranquillità e relax, con splendida Spa, nella campagna che circonda la vicina Urbino. Ecospaccio dove acquistare vini, olio e miele biologici provenienti dall’azienda agricola. www.tenutasantigiacomoefilippo.it DOVE MANGIARE: Nostrano, dove lo chef Stefano Ciotti propone, a pochi passi dalla spiaggia vicino alla grande palla di Arnaldo Pomodoro, le tradizioni gastronomiche di Marche e Romagna, creativamente rivisitate. www.nostranoristorante.it L’Antica Osteria La Guercia vanta oltre cent’anni e propone la cucina tipica della zona, in un locale che conserva nelle sue cantine un mosaico di epoca romana. www.osterialaguercia.it

DAL 18 AL 23 APRILE

LECCE FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO Una festa della cultura europea e mediterranea nella splendida città salentina. In programma circa 100 film tra lungometraggi, corti e documentari provenienti da molti Paesi europei,con un canale di dialogo privilegiato con i giovani artisti. Un’occasione per visitare il centro storico e degustare la cucina locale. www.festivaldelcinemaeuropeo.com

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pasqua: riti e ricette Da

bormio

e i suoi pasquali

a matera

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pas q ua : R i t i e r i c e t t e

BORMIO IN FESTa CON I PASQUALI LA NEVE E’ ANCORA LASSU’ SU QUELLE CIME CHE BRILLANO AL SOLE COME PIETRE PREZIOSE DI UNA COLLANA. MA ALL’INIZIO DELLA PRIMAVERA, BORMIO SI RINNOVA E SI VESTE A FESTA CON GLI ANTICHI COSTUMI PER IL RITO DEI PASQUALI

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’ vero, la strada è lunga per arrivarci, anche se si possono fare delle tappe molto allettanti prima di tuffarsi nelle lunghe gallerie. Ma la nostra Mini Cooper Countryman 4all è brillante nella guida e rende piacevole il viaggio. Anzi quando ci siamo inerpicati su per i terrazzamenti coperti di vigneti ci sembrava si divertisse come una giovane cerbiatta che non teme le vertigini. Si è lunga, ma quando oltre l’ultima e lunga galleria appare la magnifica valle, con la neve ancora sulle cime di Bormio 2000, si dimentica tutto. Si è subito pronti per partecipare alla festa dei Pasquali,

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quando via Roma e la piazza del Kuerc si riempiono di gente con gli antichi costumi locali, di allegria, dei carri preparati durante l’inverno per festeggiare la Pasqua, che quassù assume un significato più sentito, più vero. Oltre quello religioso, segna anche l’arrivo della primavera, la fine dell’inverno.

1° giorno Stavolta siamo stati fortunati, come guida abbiamo Marianna, una graziosa bormina che si offre di accompagnarci nella visita della città.


Piazza Cavour, la piazza principale di Bormio con il KUERC (coperchio), sotto cui ci si riuniva e dove gli anziani giudicavano. Con la Torre delle ore e la chiesa parrocchiale I muri dei palazzi di Bormio hanno molti affreschi, in piazza spiccano quelli con il biscione degli Sforza, che qui governarono prima della dominazione dei Grigioni La Valle di Bormio in versione invernale e primaverile, una valle godibile 360 giorni l’anno.

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Già all’inizio di via Roma troviamo, sul pavimento della prima piazza, una stella con i simboli dei cinque reparti ( gli storici quartieri ) che si sfideranno con i loro carri. Vicino c’è la chiesa sconsacrata del Santo Spirito, forse del 1100, che dopo un restauro ora mostra degli affreschi affascinanti ( peccato che le sedie per poterli ammirare non sono il massimo). Merita una sosta, ma se trovate la porta chiusa non arrendetevi, basta aprirla. E si fa un tuffo nel passato. Marianna, poi, ci prende per mano e ci porta subito dopo alla piazza del Kuerc, dove davanti alla cattedrale sventolano gli stendardi dei reparti. MAGGIORE

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DOSSOROVINA

Sulle case appaiono ancora gli affreschi degli Sforza (che qui governarono prima dell’occupazione dei Grigioni). Al centro il Kuerc ( coperchio) che era una sorta di loggia dove ci si incontrava e dove i saggi del paese giudicavano. Poi una doverosa visita al Museo Civico con tante opere d’arte, di artigianato e i ricordi di un passato, in cui spicca un’ancona del ‘400 (dal greco: immagine), pala d’altare richiudibile scolpita in legno. Mille angoli, tanti antichi portoni e portali, si trovano seguendo via Roma e le viuzze da cui si dipartono come affluenti. Qui si trova l’anima di Bormio. Poco prima della piazza, è ben visibile la Torre degli Alberti, una delle ulti-

COMBO

DOSSIGLIO

BUGLIO


I Pasquali A Bormio, nella mattina di Pasqua, sfilano i Pasquali, carri allegorici portati a spalla dai “pasqualisti” per le vie principali e fino a Piazza del Kuerc e alla chiesa dei SS. Gervasio e Protasio per ricevere la benedizione. L’origine di questa tradizione risale ai riti pagani legati alla pastorizia e all’agricoltura alpina. Con l’avvento del Cristianesimo, hanno assunto una connotazione religiosa. Oggi, invece, hanno l’aspetto di una vivace competizione che vede impegnati i quartieri della città, chiamati “reparti”, nella costruzione dei Pasquali, a cui lavorano per tutto l’inverno e in segreto, progettisti, artigiani, fabbri e falegnami. Insieme ai cinque carri principali ne sfilano anche di minori, realizzati dalle scuole. Il giorno della sfilata, sono accompagnati da gruppi folkloristici in costume tradizionale, con anche bambini e ragazzi. Una giuria decreterà il vincitore, mentre tutti i Pasquali rimangono in mostra in piazza del Kuerc fino a Pasquetta. 31


Marianna ci mostra suggestivi portali e portoni della vecchia Bormio.

Chiesetta sconsacrata del Santo Spirito del XI, la più antica di Bormio. All’inizio di via Roma.

me torri rimaste, di quelle 30 che nel medioevo abbellivano la città. Un pregio di Bormio? E’ lontana dalla mondanità. Forse dura, ma sincera e pura come l’acqua che vi arriva dalle cime innevate (qui ha sede la LEVISSIMA). Ma Bormio ha anche un’altra acqua preziosa, quella delle terme, note fin dai romani. Fatte per curare, rilassarsi e, credeteci, in queste vasche calde ci si diverte anche. Si trovano in città, ma le fonti sono a qualche chilometro di distanza, dove ci sono anche le terme molto suggestive ed antiche dei Bagni Vecchi.

Entrata del Museo Civico e ancòna del 1400. Via Buon Consiglio 25, tel.0342.912236.

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Nelle terme di Bormio, note fin dal tempo dei Romani, l’acqua sgorga da 39 a 41 gradi. Hanno anche un parco e piscine. Centro medico ed estetico. Via Stelvio, 14. Tel.0342 901325. Suggestive quelle dei Bagni Vecchi, annesse all’omonimo Hotel, a 3 km. da Bormio. Tel.0342.910131.

Bormio Golf, via Giustizia. Tel. 3470393596

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E sempre ad un chilometro c’è l’accogliente golf, che apre ad aprile. Il giorno è passato veloce ed è subito sera. Bisogna trovare un ristorante per la cena. Ce ne sono vari, buoni ed accoglienti. Noi capitiamo al Filo’, ottima scelta.

2° giorno

Santuario della Madonna di Tirano

Trenino rosso del Berninada parte della stazione di Tirano

Passo dello Stelvio

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Nell’aria frizzante del mattino, torniamo in via Roma. Fare colazione al Bar Braulio, sede del famoso amaro fatto con erbe di montagna, e poi a pochi metri comprare pane di segale all’anice e torta di mirtilli ( solo 6 euro) al panificio dei Romani. Non cercate l’insegna. Non ne hanno bisogno, tutti sanno dove si trova. Basta vedere la coda che aspetta l’uscite delle torte verso le 11. Ma dopo pane e torta, altra sosta alla Sceleira (la credenza), per bresaola, formaggi e tisane di erbe di montagna. Ci sono ancora tante cose da vedere e da vivere a Bormio. Anche una Bormio segreta da scoprire, ma sarà per un’altra volta. Ci sono tanti percorsi da fare a piedi o in bici. C’è il Passo dello Stelvio...Ma ora si torna verso Milano. La prima tappa è a Tirano, dove si trova la bellissima basilica del Santuario della Madonna di Tirano con un imponente organo. Sempre da Tirano parte il trenino rosso del Bernina, patrimonio Unesco. Poi altra tappa a Teglio, che pare abbia dato il nome alla Valtellina. Poi ancora su e giù per i terrazzamenti ricamati dai vigneti, con la Mini che ci porta su e giù facilmente con la sua trazione integrale. E’ un piacere guidarla, ma ci porta lontano da Bormio e questo ci dispiace.


percorsi

Giro dei laghi di Cancano Ristoro Monte Scale - Ristoro San Giacomo - Ristoro Val Fraele - Ristoro Monte Scale Lunghezza: 16,764 Km Durata: 3:00 - 4:00 h Periodo di percorrenza: Giugno-Ottobre Percorribilità bike: 100% Il percorso, immerso nello splendore del Parco Nazionale dello Stelvio, è ideale per una giornata a piedi o in MTB con tutta la famiglia. Non prevede difficoltà ed è caratterizzato da punti di ristoro e aree attrezzate. Si parte nei pressi del Ristoro Monte Scale lungo la strada sterrata N199 e, su un percorso con pochi dislivelli, si costeggiano le dighe di Cancano e San Giacomo di Fraele. La prima fu realizzata tra il 1953 e il 1956 e riceve le acque di svaso della diga di San Giacomo e del canale Viola, mentre la seconda risale al 1940 ma si concluse nel 1950 a causa degli eventi bellici. E’ alimentata dal canale dello Spol, i torrenti Alpe, Ga-

via, Frodolfo, Zebrù, Braulio, Forcola e parte del fiume Adda. L’itinerario prevede la circonvallazione completa della diga di San Giacomo, l’attraversamento della diga e il ritorno al punto di partenza. In estate e in alcune fasce orarie la strada è chiusa al traffico e questo permette di assaporare la pace e la tranquillità della zona.

monte Reit e conduce sino alla Casina Bassa, luogo di monticazione primaverile di bovini da latte. Da qui si continua sul sentiero S511 e poi sul S531 fino ad arrivare in località Teregua a Valfurva. Per il rientro è possibile accedere ai servizi di trasporto pubblico.

Pedemontana della Reit

Arnoga - Val Viola - Baite Caricc - Arnoga Lunghezza: 11,01 Km Durata: 2:00 - 3:00 Periodo di percorrenza: Dicembre-Aprile Percorribilità bike: 81% Un tracciato molto dolce, che nella parte centrale offre due percorsi alternativi, conduce attraverso boschi di peccio, larice e cembro alla radura di malga Caricc, in posizione incantevole sotto le cime del gruppo Dosdè Viola e i loro ghiacciai. La malga, da cui è possibile raggiungere una suggestiva forra, è di norma aperta nella stagione invernale. Grazie all’apposita segnaletica, il percorso è effettuabile anche in notturna munendosi di pila frontale.

Pravasivo - Ca’ Bianca - Giardin - Teregua Lunghezza: 6,583 Km Durata: 1:00 - 2:00 h Periodo di percorrenza: Giugno-Ottobre Percorribilità bike: 100% Il percorso si snoda in un bel bosco di larici (da cui l’etimologia del monte Lareit, lariceto). Lasciata l’automobile in località Pravasivo, lungo la strada statale dello Stelvio, un km prima dei Bagni Vecchi di Bormio, si prende il sentiero S533. E’ un percorso caratterizzato da brevi saliscendi e lungo tutto il cammino sono offerte numerose deviazioni che consentono sia di tornare in paese che di proseguire verso diverse mete. Il sentiero attraversa orizzontalmente il

Val Viola, Boschi e ghiacciai

LA COMPAGNA DI VIAGGIO

MINI COOPER SD COUNTRYMAN ALL4

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a nostra compagna stavolta è stata la versione “crossover” di Mini, una piccola SUV che ci ha stupiti per agilità, abitabilità e qualità dei materiali. Il 2.0 diesel è molto vivace e l’altezza non elevatissima riesce a divertire su asfalto, ma dando la possibilità di affrontare tratti in sterrato (non particolarmente impegnativi). La trazione 4X4 è una sicurezza in più, non solo per fango e neve, ma in generale per fondi con scarsa aderenza. Per quanto riguarda il design, il frontale è massiccio, come il posteriore, ma tutto sommato equilibrato e soprattutto moderno. Le dimensioni però rimangono molto contenute con i 4,11 m, ha cinque porte e anche chi siede dietro è molto comodo, inoltre ci ha stupito molto la grandezza e la sfruttabilità del bagagliaio che arriva fino a 450 litri. All’ interno le finiture sono impeccabili, di altissima qualità e le leve e i pulsanti ridanno un feedback di grandissima solidità e si capisce che sono di ottima fattura.

Cilindrata cm3: No cilindri e disposizione: Potenza massima kW (CV)/giri: Coppia max Nm/giri: Trazione: Lunghezza/larghezza/altezza cm: Peso in ordine di marcia kg: Capacità bagagliaio litri:

1995 4 in linea 105 (143)/4000 305/1750-2700 4X4 411/179/156 1320 350-450/1170

La disposizione molto originale e caratteristica dei comandi è però poco intuitiva. E’ palese anche la qualità dei componenti meccanici come lo sterzo, molto preciso e diretto e in generale la macchina ridà un feeling di guida che porta a divertirsi e che, nonostante il temperamento sportivo, si lascia guidare con molta facilità. Tutta questa qualità però si paga, infatti questo piccolo crossover con cuore BMW parte da 22.750 euro con allestimenti base, e arriva fino a oltre 38.000 con la top di gamma. Emanuele d’Argenzio 35


INFO Apt Bormio - Associazione Pro Loco Turismo Bormio Via Roma 131/b 23032 Bormio (So) Tel. + 39 0342 903300 - Fax +39 0342 904696 info@bormio.eu - www.bormio.eu

Facebook

https://www.facebook.com/bormiotourism

cosa comprare Pane di segale all’anice e torte...al panificio Romani, Via Roma. Bresaola, formaggi d’alpeggio, funghi, tisane di erbe di alta montagna, miele di rododendro...Alla Sceleira (la credenza), Via Roma, 89. Amaro Braulio, Classico e Riserva (preferire la riserva) al Bar Braulio, sempre il via Roma al 27

DOVE DORMIRE Hotel Palace ****, via Milano, 54. tel. 0342.903131 con piscina coperta e scoperta. Hotel Funivia***, via Funivia 34, tel. 0342.903242. Con piscina esterna. Hotel Miramonti ****, via Milano 50, tel.0342.903312 Hotel meublè Dante, Via Trieste, 2 Tel: 0342 901329 Economico e accogliente

DOVE MANGIARE BAR BRAULIO Via Roma 21, tel.0342.910934. Cucina ricercata.

AGRITURISMO RINI

via Pietro Rini, 2 , te.0342.901224. Cucina tipica, servizio veloce.

VECCHIO BORGO

Via Monte Braulio, 3. tel. 0342.904447 36


ricette di viaggio I pizzoccheri alla valtellinese

Tortelli ripieni di Taròz al fondente di scalogno e guanciale affumicato Ingredienti

Per 10 porzioni al 100% (quantità netta) • 1 kg Pasta all’uovo • 2,25 kg Patate • 1,25 kg Fagiolini • 200 gr Parmigiano • 500 gr Formaggio casera • 175 gr Burro • 130 gr Guanciale di maiale affumicato • 5 pz Scalogno • Sale, Pepe, Parmigiano

Ingredienti • 200 gr di farina di grano saraceno • 100 gr di farina bianca • 300 gr di coste di bietole o verza • 250 gr di formaggio Casera, 200 gr di burro • 150 gr di patate, 3 spicchi di aglio Origine Sono il piatto simbolo della Valtellina. Il nome deriva dalla radice pit o piz, “pezzetto” o “pinzare”

Origine Nella dialettica culinaria I TAROZ sono un tipico contorno Valtellinese qui rivisitati in forma di tortelli o ravioli ABBINAMENTO: Chardonnay casa vinicola, Plozza

preparazione Portare a ebollizione una pentola con acqua salata e cuocere le patate tagliate a tocchetti e i fagiolini. Scolare e mantecare spezzettando a tocchetti con il formaggio casera e il parmigiano e rettificare di sapore confezionare con la pasta all’uovo e con il ripieno dei classici tortelli cuocerli in acqua bollente salata a parte in un’altra padella soffriggere nel burro lo scalogno tagliato finemente e il guanciale anch’esso tagliato fine. Servire i tortelli spolverati con ancora parmigiano e con il soffritto

preparazione Preparare un impasto con le farine, il sale e l’acqua. Ricavate una sfoglia di 2 cm e tagliatela a listarelle. Tagliate le verdure a pezzetti e fatele cuocere per 10 min. Aggiungete i pizzoccheri. Finita la cottura, togliete pizzoccheri e verdure con una schiumarola e metteteli in una pirofila. Cospargeteli con il formaggio Casera a cubetti e ripetete formando due o tre strati. Sciogliete il burro e fatelo imbiondire con l’aglio schiacciato e condite.

dove mangiare AL FILO’ Via Dante, 6. tel.0342.901732 Il ristorante si trova in una vecchia stalla, dal soffitto a volta in pietra. Condotto dal patron Massimiliano Tusetti, propone una cucina locale rivisitata di gran classe.

Di cui proponiamo la ricetta dei tortelli ripieni al Taroz.

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PIEMONTE OLEGGIO (PIEMONTE)

IL PALIO DELLA CORSA DELLA TORTA

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’ una gara podistica che si disputa su un percorso di 800 metri con partenza e arrivo in Piazza Martiri. Vi partecipano i cittadini di Oleggio celibi, nati o figli di nati in città o residenti da almeno cinque anni. Ognuno difende i colori del proprio Quartiere o del proprio Cantone (frazione). Il vincitore verrà premiato con la “focaccia di fomento”, un dolce la cui ricetta è nota solo ai maestri pasticceri, e con il palio, che rimarrà in suo possesso fino all’anno successivo. La corsa si tiene la domenica di Pasqua, il 27 marzo, ed è accompagnata da una rappresentazione di oltre 400 figuranti in costume medievale. Il Palio si conclude con le firme dei vincitori su un Albo d’Oro conservato

DOVE MANGIARE Osteria Il Gatto e la Volpe, via Nebulina 22, tel 0321/998256. Specialità piemontesi. La Vecchia Lira, via Gallarate 40, tel 0321/960233. Piatti di carne e pesce anche alla griglia e pizze cotte in forno a legna. 38

presso gli uffici del Comune. La Corsa della Torta risalirebbe al 1378, quando Gian Galeazzo Visconti diede in feudo Oleggio a Manfredi Barbavara. Una leggenda vuole che la prima “corsa della torta” si tenne tra i cittadini di Oleggio e una banda di assediatori per decidere la sorte della città. La corsa fu vinta dagli abitanti di Oleggio che, da allora, la ripeterono ogni anno.

RICETTA DI VIAGGIO

LA PANISCIA INGREDIENTI

• 300 gr di riso carnaroli • 150 gr di fagioli borlotti freschi • 300 gr di cavolo verza bianco • 2 coste di sedano • 1 carota • 2 cipolle • 2 pomodori pelati • 50 gr di cotenna di maiale • 40 gr di pancetta tritata • 20 gr di burro • 1 salamella • Mezzo bicchiere di vino rosso ORIGINE Piatto povero della tradizione contadina piemontese, si preparava in occasione delle feste.

PREPARAZIONE Mettete i fagioli e le verdure a pezzetti in una pentola con 2 litri di acqua, la cotenna, un dado e un pizzico di sale. Lasciare cuocere per un paio di ore. Tritate la salamella e la seconda cipolla e fatele rosolare nel burro insieme alla pancetta. Aggiungete il riso, il vino e lasciate assorbire. Portate a cottura aggiungendo dei mestoli di brodo. Unite anche le verdure . Aggiustate di sale e pepe, togliere dal fuoco e lasciare riposare qualche minuto.

DOVE DORMIRE Villa delle Rose****, via Gallarate 136, tel 0321/960057 www.hotelvilladellerose.net Agriturismo Cascina Aguzza, via Filatoio 8, tel 346/8068875 www.agriturismoaguzza.it

COSA VEDERE La chiesa dei Santi Pietro e Paolo, la chiesa di Santa Maria Annunziata, il Museo di Arte Religiosa Padre Augusto Mozzetti e il Museo Civico Etnografico Archeologico G.C Fanchini. All’interno del cimitero di Oleggio, la Pieve di San Michele.


FIORENZUOLA D’ARDA (EMILIA ROMAGNA)

LA GUERRA DELLE UOVA

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l simbolo della Pasqua per eccellenza è senza dubbio l’uovo. A Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza, ogni anno, nel giorno di Pasqua, si tiene l’originale Ponta e Cull, una gara a colpi di uova sode che coinvolge cittadini e visitatori di tutte le età. Si stima che, durante la manifestazione, si impieghino più di diecimila uova sode. Pazienza, abilità e fortuna caratterizzano l’originale sfida, che si tiene dopo la Santa Messa pasquale. Si gioca “tutti contro tutti”, a due a due. Si pone la ponta (la punta) del proprio uovo contro quella dell’avversario. Se si rompe, si contappone il cull, cioè il fondo, a quello dello sfidante. Se l’uovo di rompe da entrambe le parti lo

DOVE MANGIARE La Campana, viale Verani 9 tel 0523/943833. Agriturismo Arte Contadina, loc. Battibue Baselicaduce, tel 0523/248399, www.artecontadina.it

RICETTA DI VIAGGIO

PISAREI E FASÒ INGREDIENTI

si cede al vincitore, che passa a sfidare un altro concorrente. Vince chi raccoglie più uova ammaccate, trofeo degli avversari sconfitti. Una curiosità: alcuni dei giocatori sono dei veri e propri professionisti nel “rompere le uova” e si allenano tutto l’anno per affrontare l’originale sfida.

• 500 gr di farina • 150 gr di pane grattugiato • 400 gr di fagioli • 1 cipolla • 1 carota • 1 gambo di sedano • 250 gr di salsa di pomodoro • 1 salsiccia • 1 cucchiaio di lardo pestato • Grana Padano ORIGINE Ricetta piacentina per eccellenza, legata alla tradizione contadina

PREPARAZIONE Fate un impasto con pangrattato, farina e acqua calda. Staccate delle palline di pasta, formate delle strisce e tagliatele a tocchetti. Girateli nella farina e schiacciateli con il pollice. Tritate le verdure e soffriggetele con l’olio, il lardo e la salsiccia a pezzi. Versate i fagioli e la salsa di pomodoro e continuate la cottura. Cuocete i gnocchetti poi girateli nel sugo e servite con una spolverata di Grana Padano.

DOVE DORMIRE Albergo Concordia***, via XX Settembre 54, tel 0523/982827. Hotel Ristorante Mathis***, viale Matteotti 68, tel 0523/943800, www.mathis.it .

COSA VEDERE La Collegiata di San Fiorenzo, la chiesa di San Francesco, la chiesa di San Giovanni e quella della Beata Vergine di Caravaggio. Il rinascimentale Palazzo Grossi e Palazzo Bertamini Lucca e l’antica via Francigena

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FIRENZE (TOSCANA)

RICETTA DI VIAGGIO

LA CERIMONIA DELLO SCOPPIO DEL CARRO

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ella domenica di Pasqua, nel capoluogo toscano si rinnova la tradizione della Cerimonia dello Scoppio del Carro, le cui origini risalgono a prima dell’anno Mille. Il carro, chiamato “Brindellone” è a forma di torre e “farcito” di fuochi d’artificio ed è accompagnato da sbandieratori e figuranti in costume medievale. Attorno alle 10 del mattino, un sacerdote strofina le pietre focaie e con le scintille accende la candela di Pasqua. Questa, a sua volta, dà fuoco ai carboni che si trovano sul carro, che viene poi trainato da due buoi inghirlandati per le vie della città, fino alla Piazza del Duomo, dove aspetta l’inizio della messa. Attorno alle 11, mentre in Santa Maria del Fiore si canta il Gloria, l’arcivescovo accende con il fuoco

DOVE MANGIARE Trattoria Il Porcospino, Piazza di Madonna degli Aldobrandini 11, tel 055/21770, www.il-porcospino.it. Cucina tradizionale All’Antico Ristoro di Cambi, via S.Onofrio 1R, tel 055/217134, www.anticoristorodicambi.it 40

sacro un razzo a forma di Colombina, simbolo dello Spirito Santo, che percorre un filo di rame che collega l’altare maggiore al carro, dando inizio allo spettacolo di fuochi d’artificio dalla durata di circa 20 minuti. La tradizione vuole che se i fuochi scoppiano tutti, sarà un anno particolarmente buono.

TRIPPA ALLA FIORENTINA INGREDIENTI

• 1 kg di trippa • ½ kg di pomodori pelati • 2 cipolle rosse • 2 carote • 1 sedano • Parmigiano reggiano grattugiato • Olio di oliva ORIGINE Una ricetta conosciuta in tutto il mondo . Ancora oggi, i trippai stazionano nei mercati, nelle strade e nelle piazze di Firenze e preparano panini e piatti veloci a base di trippa.

PREPARAZIONE Lavate la trippa e tagliatela a striscioline. Tagliate a pezzetti il sedano, le carote e le cipolle e soffriggetelo con un po’ d’olio. Unite la trippa e fatela rosolare rigirandola spesso. Dopo 15 minuti, aggiungete i pomodori pelati, salate pepate e cuocete per circa un’ora a fuoco basso per fare assorbire il liquido.

DOVE DORMIRE Hotel Principe****, Lungarno Vespucci 34, tel 055/284848, www.hotelprincipe.com Hotel di charme in centro. Hotel De La Ville****, Piazza Antinori 1/r, tel 055/2381805, www.hoteldelaville.it

COSA VEDERE Il Duomo, il Campanile di Giotto, il Battistero e la Cupola di Brunelleschi, Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio, la Cappella Brancacci, la Basilica di Santa Croce, la chiesa di Santa Maria Novella, la Galleria dell’Accademia, gli Uffizi.


GUBBIO (UMBRIA)

RICETTA DI VIAGGIO

LA PROCESSIONE DEL VENERDÌ SANTO

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na delle più belle manifestazioni pasquali dell’Umbria è la Processione del Venerdì Santo di Gubbio (PG), che quest’anno si tiene il 25 marzo. Organizzata dalla Confraternita di Santa Croce della Foce, che ha sede nell’omonima chiesa situata appena fuori dalle mura medievali della città, ha un’origine antichissima. Risale, infatti, al XIII secolo, quando i laici penitenziali diedero origine alla Confraternite religiose. Per le vie della città sfilano le statue lignee seicentesche del Cristo Morto, portato da membri della confraternita che indossano un saio bianco e una cappa nera, e delle Madonna Addolorata, i cui portatori indossano, invece, una cappa blu. Sfilano anche due gruppi di cantori che si alternano nell’esegui-

DOVE MANGIARE Villa Dama, loc Torre dell’Olmo, Tel 075/9256130, www.villadama.it Cucina umbra. Funivia, Vetta Monte Ingino, tel 075/ 9221259. Locale panoramico.

re le strofe del Miserere, con testo in latino, un canto che, secondo la tradizione, è stato composto dal re David più di tremila anni fa e ispirato al celebre salmo. L’autore della musica, invece, è ignoto, ma nei secoli, il canto ha espresso sentimenti di pentimento e desiderio di purificazione.

IL BRUSTENGO INGREDIENTI

• 120 gr di farina 00 • 200 ml di acqua fredda • 3 cucchiai di olio di oliva • Sale q.b ORIGINE E’ una focaccia fritta molto semplice, le cui origini risalirebbero persino agli abitanti dell’Umbria prima dell’avvento dei Romani. Si prepara con pochi semplici ingredienti e si gusta farcita con salumi, salsiccia, formaggi teneri, oppure cipolla e rosmarino.

PREPARAZIONE Dopo aver preparato la pastella con farina, acqua e sale, fate scaldare l’olio di oliva in una padella ci circa 30 cm di diametro. Buttate la pastella, stendetela bene e fate cuocere per bene prima un lato poi l’altro, rigirandola con una spatola finché non avrà la consistenza di una frittata. Appoggiate su un piatto e farcite a piacere.

DOVE DORMIRE Park Hotel Ai Cappuccini ****, via Tifernate, tel 075/9234, www.parkhotelaicappuccini.it Ricavato in un convento del 1600 • Beniamino Ubaldi***, via Perugina 74, tel 075/9277773, www.rosatihotels.com Nel centro città

COSA VEDERE In Piazza Grande si trovano il Duomo e Palazzo dei Consoli con il Museo Comunale. Di fronte al c’è il quattrocentesco Palazzo Ducale. Sul Monte Igino si trova la Basilica di Sant’Ubaldo con le spoglie del santo.

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SULMONA (ABRUZZO)

RICETTA DI VIAGGIO

LA “MADONNA CHE SCAPPA”

LA BRUSCHETTA DI SULMONA

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a mattina della domenica di Pasqua si rinnova a Sulmona (AQ) il rito di origine medievale della “Madonna che scappa” Da un lato della centrale Piazza Garibaldi, sotto l’acquedotto romano, è allestito un trono con la statua di Cristo Risorto. Dalla parte opposta, si trova invece la Chiesa di San Filippo, dalla quale uscirà la statua della Madonna. Due membri della Confraternita di Santa Maria di Loreto interpretano i discepoli Pietro e Giovanni e corrono dalla Vergine per annunciarle la risurrezione del figlio. Dopo diversi tre tentativi di convincimento, la statua della Madonna esce finalmente dalla chiesa con il manto nero del lutto, e avanza lentamente, poiché ancora incredula, fino alla fontana monumentale al

DOVE MANGIARE Locanda Medievale al Quadrivio, “Vico Odorisio”, tel 0864/55533, www.locandaalquadrivio.it Menù medievale. La locanda di Gino, Piazza Plebiscito 12, tel 0864/52289, www.lalocandadigino.it . Tipicità abruzzesi. 42

centro della piazza. Qui i portatori si fermano, poi iniziano una corsa sfrenata, durante la quale la statua della Vergine perde il mantello del lutto e svela un vestito verde e dorato, simbolo della primavera, della rinascita e della risurrezione. In cielo vengono liberate le colombe, mentre la folla esulta festante.

DOVE DORMIRE B&B Suite Salini, via Aragona 32, tel 339/3222940, www.abruzzoarte.com/suitesalini. htm Edifico storico. Albergo Stella***, via Panfilo Mazara 18, tel 0864/52653, www.albergostella.info

INGREDIENTI

• 10/12 fette di pane casereccio • 6 spicchi di aglio rosso di Sulmona • Olio extravergine di oliva • Sale ORIGINE Un piatto semplice, ma famosissimo per il suo ingrediente di base: il gustoso aglio rosso

PREPARAZIONE Fate abbrustolire le fette di pane su una griglia o nel forno. Poi strofinatele abbondantemente con gli spicchi di aglio rosso, spennellatele con l’olio di oliva e salatele. Servite calde. A piacere, si può aggiungedella polpa di pomodoro a pezzetti.

re

COSA VEDERE Nella città che ha dato i natali a Ovidio e ai confetti sono da non perdere la Cattedrale, il Museo del Confetti, , il Museo Archeologico, l’Abbazia di Santo Spirito al Morrone, la Chiesa di Santa Maria della Tomba, il complesso della SS Annunziata e l’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone.


SORRENTO (CAMPANIA)

RICETTA DI VIAGGIO

LE PROCESSIONI DEI BIANCHI E DEI NERI

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uello delle processioni è un rito che si rinnova ogni anno, ma che ha origini nel 1200. Le processioni dei Bianchi e dei Neri prendono il nome dal colore dei sai indossati dagli “incappucciati”. La processione Bianca si svolge nella notte tra Giovedì e Venerdì Santo ed è organizzata dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Monica, che ha sede nella Chiesa della SS Annunziata. Rappresenta il peregrinare della Vergine Maria alla ricerca del figlio. La processione Nera, invece, si svolge alle ore 21 del Venerdì Santo ed è organizzata dall’ Arciconfraternita della Morte e Orazione, che ha sede della Chiesa dei Servi di Maria. Gli incappucciati trasportano una splendida statua lignea settecentesca del Cristo Morto, segui-

DOVE MANGIARE Ristorante Bagni Delfino, via Marina Grande 216, tel 081/8782038, www.bagniildelfino.it Ristorante Donna Sofia, via Talagnano 5, tel 081/7735332, www.ristorantedonnasofia.com

ta dalla statua della Vergine Addolorata. Su vassoi di metallo trovano posto anche alcuni simboli della Passione di Cristo, come la lanterna, il gallo, la borsa con i denari di Giuda, la veste rossa e la corona di spine. Il tutto accompagnato dai tradizionali canti della Passione, tra cui il Miserere, eseguito da duecento cantori.

GNOCCHI ALLA SORRENTINA INGREDIENTI

• 600 gr. di patate • 200 gr di farina • 100 gr di parmigiano grattugiato • 500 gr di pomodori • 1 uovo • 300 gr di mozzarella • 200 gr di olio d’oliva • Basilico e sale ORIGINE Si dice che gli gnocchi di patate siano stati inventati proprio a Sorrento nel XVI secolo, quando sono iniziate le importazioni dei tuberi dall’America.

PREPARAZIONE Dopo avere lessato e schiacciato le patate, aggiungete la farina, l’uovo, il sale e il parmigiano e impastate. Formate dei cilindri e tagliateli a tocchetti. In una pentola mettete l’olio, i pomodori passati, il basilico e il sale e fate cuocere per 20 minuti. Cuocete gli gnocchi in acqua e sale, scolateli e conditeli con il sugo aggiungendo la mozzarella, il basilico e il parmigiano. Metteteli in una pirofila a gratinare in forno per 10 minuti.

DOVE DORMIRE Villa Serena****, via Pantano 21/A tel 081/75622, www.villaserenasorrento.com Hotel Continental****S, Piazza della Vittoria, 4, tel 081/18921258, www.continentalsorrento.com

COSA VEDERE Piazza Tasso, Corso Italia, il Museo Correale di Terranova e il Museo della Tarsia Lignea, la chiesa di San Francesco d’Assisi e la Basilica di Sant’Antonio, il quartiere medievale e il Belvedere che porta al borgo di Marina Grande. 43


VULTURE (BASILICATA)

RICETTA DI VIAGGIO

LA PROCESSIONE DEI SEPOLCRI

IL BACCALÀ “A CIAUREDDA”

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ella zona del Vulture, in provincia di Potenza, dove ancora si parla l’arberesco, una lingua di origine albanese, si rinnovano i riti della Settimana Santa, qui chiamati dei Sepolcri. A Barile, la via crucis si ripete da più di duecento anni. Ha inizio alle 14.30 del Venerdì Santo, ora della morte di Cristo, e parte dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il corteo è composta da oltre cento personaggi in costume: centurioni a cavallo e soldati romani, le pie donne, la Vergine Addolorata e altri che incarnano i simboli della Passione. La figura di Gesù viene rappresentata da tre giovani in tre momenti diversi: legato alla colonna, l’Ecce homo con la canna come scettro e con la croce sulle spalle. A Rionero in Vulture, la pro-

DOVE MANGIARE Ristorante Al Boschetto, c/o Villa Madre Teresa di Calcutta, via Ten. Corrubia, tel 320/0737061, Barile www.osteriavecchiocortile.com 44

cessione è preceduta, il giovedì, dalla rappresentazione dell’Ultima Cena. La mattina del Sabato Santo, invece, lungo le strade della città sfila la via crucis con armature e costumi d’epoca che si conclude con la scena della Crocifissione e il disperato pianto della Madonna. Processioni particolarmente suggestive si tengono anche ad Atella, Filiano, Maschito e Venosa.

INGREDIENTI

• 500 gr di baccalà già spugnato • Cipolline fresche • 1 pomodoro tondo e maturo • Peperoncino • Aglio • Prezzemolo • Olio di oliva • Sale ORIGINE Un gustoso piatto tipico della tradizione lucana.

PREPARAZIONE Affettate le cipolline e fatele imbiondire in una padella con l’olio. Aggiungere il pomodoro a pezzi, l’aglio e un mestolo di acqua calda e lasciate cuocere per 10 minuti. Unite il baccalà a pezzi, il prezzemolo e il peperoncino. Allungate con altra acqua, aggiustate di sale e ultimate la cottura. Servite con fette di pane casereccio abbrustolito.

DOVE DORMIRE Grand Hotel Garden***, SS 93 Km 75, loc. Giardino, Barile, tel 0972/761533, www.grandhotelgarden.com Hotel San Marco***, Largo Fiera 16, Rionero, tel 0972/724121, www.hotelsanmarcorionero.it

COSA VEDERE A Barile, la Chiesa della Madonna di Costantinopoli, la Chiesa della Madonna delle Grazie, quella di Sant’Attanasio e San Rocco, la chiesa di San Nicola e la Fontana dello Steccato. A Rionero: Palazzo Giustino Fortunato e il Museo del Brigantaggio.


TRAPANI (SICILIA)

RICETTA DI VIAGGIO

I “MISTERI” DI TRAPANI

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a più di quattro secoli, il Venerdì Santo, a Trapani, si rinnova la Processione dei Misteri, una delle più sacre e spettacolari della Sicilia. I Misteri sono venti pesanti statue realizzate in legno e tela che rappresentano le diverse fasi della Passione e Morte di Cristo. Vengono addobbate con fiori e argenti e portate a spalla lungo un percorso di 2 km che parte dalla Chiesa del Purgatorio alle 14 del Venerdì Santo. Durante il percorso, i portatori eseguono la tipica “annacata”, un movimento a ritmo di musica, sacra e profana. Ogni anno alla processione accorrono migliaia di turisti da ogni parte del mondo. A Trapani, si può assistere alle Processioni per tutta la Settimana Santa, quest’anno dal 20 al 27 marzo. Si comincia il Martedì

DOVE MANGIARE Ristorante Gli Antichi Sapori, Corso Vittorio Emanuele 191, tel 0923/22866, www.antichisaporitrapani.it Taverna Paradiso, Lungomare Dante Alighieri 22, tel 0923/22303, www.ristorantetavernaparadiso.eu

PESTO ALLA TRAPANESE

con la Processione della Madre Pietà dei Massari e si prosegue il Mercoledì con la Processione della Madre Pietà del Popolo. Il Giovedì è dedicato alla preparazione dei Sacri Gruppi dei Misteri con fiori, luci e argenti. Il Venerdì sfilano i Misteri, che, la mattina del Sabato, ritornano alla Chiesa del Purgatorio. La Domenica di Pasqua si svolge invece la Processione del Cristo Morto.

DOVE DORMIRE DiVIno Hotel***, Strada Marsala SS 115 271, tel 0923/864013, www.divinohotel.it Agriturismo Don Carlo, via Pozzo Rocca 1, Fulgatore (TP), tel 0923/811619, www.agriturismodoncarlo.it

INGREDIENTI • 5 pomodori Perino o Pizzuttello • 2 spicchi di aglio rosso di Nubia • 10 foglie di basilico • 10 mandorle pelate • 1 cucchiaio di pecorino • Olio • sale e pepe q.b. ORIGINE E’ uno dei piatti tipici della cucina siciliana.

PREPARAZIONE Dopo aver pelato l’aglio, lavato il basilico e pelato i pomodori, munitevi di un mortaio e pestate l’aglio con un filo di olio. Aggiungete le mandorle, il basilico e il pomodoro. Aggiustate di sale e pepe, aggiungete abbondante olio di oliva e il cucchiaio di pecorino. Gustatelo con le verdure fritte, con il pesce o con la busiata, la pasta tipica di Trapani.

COSA VEDERE A Trapani città, la Chiesa di San Pietro, la Chiesa di Santa Maria del Gesù, la Fontana del Tritone, il Bastione dell’Impossibile, il Museo Pepoli, la Piazza ex Mercato del Pesce e la Torre di Ligny. Da non perdere le escursioni a San Vito Lo Capo, a Erice e a Marsala. 45


BASILICATA MATERA

NELLA CORNICE DEI SASSI

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all’ultima e unica volta che ci siamo venuti sono passati 35 anni. E’ irriconoscibile tanto è bella e ordinata. Le strade per arrivarci sono curatissime, larghe, nessuna buca, traffico scorrevole, la Basilicata ci stupisce come ci stupisce la Puglia. Verremmo a viverci. Per prima cosa ci proponiamo di visitare la città con i suoi musei, le sue chiese e soprattutto i SASSI. Interi insediamenti urbani formati da grotte, camminamenti, canalizzazioni, cisterne e strutture, più o meno fatiscenti, che dalla preistoria ad oggi hanno subito tutte le trasformazioni dovute alle varie epoche e diversi abitantii fino alla fine degli anni 50, quando con una legge nazionale si obbligò i pochi abitanti rimasti allo sfollamento e si cominciò un recupero ancora in atto. Ora sono curati e resi presentabili ai numerosi turisti che affollano continuamente Matera. Ricordo che 35 anni fa riuscii a fatica a trovare un ristorante o una trattoria per mangiare, adesso, non solo c’è l’imbarazzo della scelta, ma i locali sono di elevata qualità e la cucina è curatissima. Ma noi avevamo già un indirizzo prezioso che la fortuna del viaggiatore ci aveva procurato. Prima di arrivare a Matera, siamo passati da Altamura dove abbiamo conosciuto il maestro pasticciere Mike Rubino, proprietario della ”Pasticceria delle antiche Mura”, (dove peraltro abbiamo assaggiato il “Rubino Mandorlato” una massa montata di uova e miele ricoperta da mandorle, da far svenire). E da Rubino siamo riusciti ad ottenere l’indirizzo del ristorante SAN BIAGIO, dove lo chef Vito Antonio Specchia, nonché proprietario, ci ha fatto mangiare del baccalà in umido, con patate, olive e peperoni, ed altre leccornie in una terrazza meravigliosa con vista sui Sassi. Il conto è stato una ulteriore piacevole sorpresa. 46

Matera è dal 1993 patrimonio dell’umanità dell’UNESCO ed è stata designata come capitale europea della cultura per il 2019 (non so come funziona, per noi è già bella adesso non capisco perché bisogna aspettare il 2019), in effetti è un museo a cielo aperto. Dalle numerose terrazze belvedere, si può ammirare la gravina, una profonda gola, che divide i due Sassi, quello “CAVEOSO” più antico, da quello “BARISANO” più recente. In fondo alla gravina, si nota il piccolo ruscello ed dei ponticelli con i sentieri che salgono verso le caverne, con code di turisti che si arrampicano. Ecco cosa deve avere notato Mel Gibson per decidere di scegliere questo incredibile posto come location per il suo film “LA PASSIONE”. Precisiamo che prima Pasolini vi aveva girato “ IL VANGELO SECONDO MATTEO”. Dalla gola, in mezzo ai due Sassi, si erge uno sperone roccioso dove sulla sommità svetta la meravigliosa cattedrale del XIII secolo. Ci sono tante altre cose da vedere, però il breve Weekend è terminato e bisogna tornare. Ma sulla strada del ritorno, verso l’autostrada adriatica, abbiamo deciso di fermarci a Barletta perché al centro della città c’è “IL VECCHIO FORNO”, un ristorante unico dove il crudo di pesce impera e allieta tutti i palati sensibili come i nostri. Ma ci ripromettiamo di ritornare a Matera nel più breve tempo possibile. Cose da vedere oltre ai Sassi : La cattedrale del XIII secolo, La chiesa di San Giovanni Battista del 1233/, la chiesa di San Pietro Caveoso del 1218, numerose chiese rupestri scavate nella roccia, il castello TRAMONTANO, una decina di musei e mille panorami. Giancarlo Santarelli


RICETTA DI VIAGGIO

LA MATER SACRA

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ella cornice dei Sassi si rinnova Mater Sacra, una manifestazione dove la tradizione storica e religiosa si coniuga con la tecnologia di suoni e luci. In un paesaggio di rara bellezza, alle 20 del Giovedì Santo, il 24 marzo, va in scena lo spettacolo di suoni e luci Il Presagio. Il Venerdì, alle 21.30, la Murgia e l’intera Gravina fanno da teatro allo spettacolo “Ricordati di me” con letture, narrazioni e più di 60 figuranti in costume e 15 cavalieri. Il Sabato, nel canyon della Murgia illuminato da luci e laser, rivive la scena della Passione e Morte di Cristo, con

DOVE MANGIARE A Matera: “Ristorante SAN Biagio”, Via San Biagio 12, Tel.0835333014. Ad Altamura: “Pasticceria delle antiche Mura”, corso Umberto 1 Tel.3382192876. A Barletta: “Ristorante Il vecchio Forno”, in via Cialdini 61 tel.0883334293. Le dodici lune, via San Giacomo 27, Sasso Caveos, tel 0835/256365, www.ledodicilune.it

la suggestiva scena finale della Crocifissione. La Domenica di Pasqua, il centro urbano di Matera e il rione dei Sassi si animano con rappresentazioni, cerimonie religiose, concerti di musica sacra, installazioni dei Maestri cartapestai e mostre fotografiche. Gran finale con lo spettacolo della Resurrezione, con una colorazione di luci più vivaci, musiche di festa e figuranti in costume. Il lunedì di Pasquetta, sono previste visite ed escursioni, un mercatino dell’artigianato tra gli angoli e le stradine dei Sassi per festeggiare il Cristo risorto.

L’abbondanza lucana, via Bruno Buozzi 11, Sasso Caveoso, tel 0835/334574.

DOVE DORMIRE Hotel in Pietra***, via San Giovanni Vecchio 22, tel 0835/ 344040, www.hotelinpietra.it Sextantio le Grotte della Civita**** Via Civita 28 Tel 0835/332744

LA CRAPIATA INGREDIENTI

• 50 gr di fagioli secchi 50 gr di lenticchie 50 gr di fave secche 50 gr di piselli secchi 50 gr di grano 50 gr di cicerchia Patate novelle olio extra vergine di oliva peperoncino e sale q.b fette di pane arrostito ORIGINE Ricetta che risale ai tempi dei romani. Ogni 1° di agosto si celebra il raccolto e ognuno ne dona una parte per preparare una grande zuppa collettiva, tra canti e balli. Si gusta calda in inverno e fredda in estate.

PREPARAZIONE Mettete i cereali e i legumi a bagno in acqua salata la sera prima. Al mattino, risciacquate e versate gli ingredienti in un recipiente, aggiungete il peperoncino, le patate novelle, il sale e acqua fino a ricoprire il tutto. Cuocete a fuoco moderato per circa 3 ore. Verso fine cottura, abbrustolite le fette di pane. Servite la zuppa accompagnata dal pane e condita con un filo di olio di oliva.

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SARDEGNA

RICETTA DI VIAGGIO

IGLESIAS LA SETTIMANA SANTA MEDIEVALE

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riti della Settimana Santa si rifanno all’epoca delle Confraternite medievali, ma risentono degli influssi della dominazione spagnola seicentesca. Si inizia il Martedì Santo, il 22 marzo, con la Processione dei Misteri, durante la quale i sette Simulacri che evocano la Passione sono portati in spalla da Is Baballottis, che indossano una veste bianca e un cappuccio, “sa visiera”. I membri dell’Arciconfraternita del Monte Santo, invece, indossano un abito bianco con fiocchi neri. La sera del Giovedì Santo, i Baballottis trasportano il simulacro della Madonna Addolorata alla ricerca del figlio nelle chiese della città. La mattina del Venerdì Santo, dal quartiere di Sa Costera parte la processione che evoca la Salita al Calvario, mentre nella chie-

DOVE MANGIARE Ristorante Artù, piazza Quintino Sella 15, tel 0781/22492, www.hotelartuiglesias.it Sa Matracca, via Repubblica 42, tel 0781/877242 48

sa di San Michele si svolge il rito di S’Iscravamentu, la deposizione dalla croce. La statua del Cristo Risorto entra nella Cattedrale la notte del Sabato, mentre la mattina della Domenica di Pasqua si svolgono due processioni con partenza dalla Chiesa di San Giuseppe, con la statua della Madonna, e dalla Cattedrale, con quella di Cristo Risorto.

SPAGHETTI CON BOTTARGA E POMODORINI INGREDIENTI • 2 cucchiai di Bottarga di muggine grattugiata • 8 pomodorini ciliegino • 1 scalogno • Peperoncino rosso in polvere • 1 mazzetto di prezzemolo • Olio di oliva e sale • 400 gr di spaghetti ORIGINE Un ingrediente, la bottarga di muggine, che risale ai Fenici, tra i primi “frequentatori” dell’isola

PREPARAZIONE In una padella fate rosolare il peperoncino rosso e lo scalogno. Aggiungete la bottarga grattugiata e i pomodorini tagliati a pezzi. Aggiustate di sale e lasciate cuocere per alcuni minuti. Cuocete gli spaghetti in acqua salata, scolateli al dente e saltateli in padella con in sugo. Servite con il prezzemolo e un’altra grattugiata di bottarga.

DOVE DORMIRE Euro Hotel****, via Fratelli Bandiera 34, tel 0781/22643 Le Tour Hotel****, via Carlo Alberto dalla Chiesa 20, tel 0781/33330

COSA VEDERE Nel centro storico medievale, tra mura e torri pisane, la cattedrale di Santa Chiara, il Palazzo vescovile e il Museo Diocesano, il Duomo con il Chiostro di San Francesco e la Chiesa di Nostra Signora delle Grazie. Piazza Quintino Sella e le rovine del Castello di Salvaterra.


WINE TOURISM di Giampietro Comolli

ITINERARIO “SOAVE“ TRA TORRI E SPUMANTI

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on è la prima volta che arriviamo a Soave, di nome, di paesaggio e di ospitalità, ma città anche intensa e forte nei sapori, nei prodotti. Usciamo dal casello dell’autostrada A4-E70 provenendo da Vicenza, a Montebello Vicentino e costeggiamo l’autostrada percorrendo la SR11 fino a Torri di Confine, giriamo l’auto verso le prime colline, a nord, fra la valle Chiampo e la valle d’Alpone, prendiamo la SP22. Transitiamo per Gambellara, città

del vino, poi passiamo la frazione di Terrossa e seguendo la strada SP17c, arriviamo al paese di Moschina e quindi a Roncà dove ci fermiamo alla cantina Marcato per assaggio vini. Luogo di saperi e sapori, patria del Soave Classico, del particolare Recioto, noto in tutto il mondo, dal termine del dialetto veronese “recia” che vuol dire baciato dal sole, quella parte del grappolo di uva Garganega di colore più dorato e ambrato. Facciamo un giro per Roncà a visi-

tare la chiesa di Santa Margherita che porta con sè l’impronta del popolo Cimbro (sec XIV°), il museo dei Fossili e, nei dintorni, diverse ville di campagna di pregevole architettura rurale. Proseguiamo sull’SP17d costeggiando le prime prealpi verso Montecchia di Crosara dove ci fermiamo per entrare nella chiesa romanica (sec XIII°) di San Salvatore e ammirare il campanile del Duomo. Poi scendiamo verso la pianura sempre seguendo la SP17, e passando per la frazione di Pergola, 49


RICETTA DI VIAGGIO

LA PASTISSADA DI CAVALLO

LA CANTINA: MARCATO WINE: 36 MESI MARCATO Lessini Durello Dop Spumante Metodo Tradizionale – Verona – Regione Veneto. Blend di uve Durella per l’85%, con Pinot Nero e Chardonnay. Corona di perle intensa e fine su un corpo colore giallo dorato brillante e lampi verdolini; profumo complesso di gelsomino e di pesca bianca e altri fiori bianchi selvatici;

arriviamo a Monforte d’Alpone che merita una sosta prolungata per gli affreschi interni alla antica chiesa dei Cappuccini, la visita dell’Oratorio di Sant’Antonio (origine del XIII°sec), il palazzo vescovile e il borgo caratteristico di Sarmazza, nei cui dintorni transita il sentiero dei 10 Capitelli, una escursione cara agli appassionati di trekking, nordic walking. Monteforte d’Alpone è uno dei comuni d’Italia più vitati, 1600 ettari su 2000 totali, con un gran numero di eventi dedicati ai wine lovers. Consigliamo la cena presso l’Enoteca di Monteforte, dove si può gustare la semplice e gustosa cucina del territorio. 50

in bocca impatto delicato e nitido di netta e suadente struttura, toni elevati di crosta cotta pasticcera, sapido di gesso basaltico, finale ancora picante e pulito. € 17/26 (in cantina/in enoteca). Abbinamento consigliato: la pastissada di cavallo Marcato società agricola, via Prandi 10, 37030 Roncà (Verona), www.marcatovini.it , tel. +390457460070

Seguendo poi via Alpone e la SP39 raggiungiamo la città di Soave e pernottiamo al Relais Damaranto (euro 90 a camera), al civico 50 in corso Vittorio Emanuele II°. Soave ha nel suo castello scaligero, orlato da una antica cinta muraria e 24 torri, il simbolo ed emblema che spicca tra i monti Lessini e domina la vallata del torrente Tramigna. Il mastio, testimone di storia, di torture e ex prigione, oggi è punto di riferimento sede di rievocazioni storiche di tutta la “Pedemontana e Colli”. Da non perdere la Loggia del palazzo di Giustizia, il palazzo comunale Scaligero, l’antico Duomo, la biblioteca dei padri Domenicani in Santa Maria. Soave vanta

E’ un piatto dall’origine leggendaria e antica. Risale al V° sec d.C., con la battaglia cruenta fra due grandi Re che si contendevano la Pianura Padana, Odoacre e Teodorico. Sul terreno rimasero molti cavalli morti e feriti. Vista la fame, la carne non andava sprecata e il popolo si inventò di conservare la carne e non sprecare. Tagliata la carne a piccoli bocconi, posta a “cuocere” nel vino rosso tannico, fortemente aromatizzata con spezie ed erbette, va cotta poi a fuoco lentissimo per lungo tempo. Accompagnata non da pane, ma da polenta gialla cotta in acqua fortemente salata. (per 4 persone): carne di cavallo magra anteriore gr 600; cipolle, carote, croste di sedano gr 200; passata di pomodoro fresco a pezzetti gr 400; vino rosso ml 100; olio extra vergine e burro a piacere; odori chiodi di garofano, cannella, pepe, sale a piacere. Tempo cottura 3 ore.

la Bandiera arancione del Touring

Club Italiano quale cittadina che si distingue per bellezza delle attrattive turistiche, l’accoglienza, i servizi al turista e la sostenibilità ambientale. Lasciamo Soave e riprendiamo l’autostrada A4-E70 proprio dal casello di Soave San Bonifacio.


WINE TOURISM

OLTREPO’ PAVESE

DAL PO A BRONI

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soli 70 km da Milano c’è una terra vocata al paesaggio ambientale e al vino, è l’Oltrepo Pavese, o solo Oltrepo, senza alcuna aggiunta perché è da sempre così. Usciamo dall’autostrada A21- E70, quelle detta anche “dei vini”, guarda caso, a Broni-Stradella, raggiungibile anche da Pavia città con la SP617 che supera il grande fiume Po con l’antico e caratteristico Ponte della Becca, oggi per sole auto. Vediamo, nei dintorni fra il Po e Broni, le grandi cascine-paese padane di Pirocco, Cassino, Vescovera che hanno fatto la storia agraria dei luoghi. Entriamo nella cittadina di Broni, percorriamo il centro con visita a palazzo Arienti e alla Basilica di San Pietro. Acquistiamo un ottimo salame di Varzi nei negozi Pizzocchero e Viola. Poi prendiamo per Valle Scuropasso, una delle valli più note, con un territorio aperto, strada di fondovalle e vigne sui pendii e arriviamo per SP198 a Lirio, colazione nella Trattoria alla buona in Oltrepò Pavese di Fabrizia, SP44 immancabile visita al Castello di Montalto. Ritorniamo sui nostri passi con

SP162 fino a Castana, Cà Basini e, a frazione Camponoce di Canneto Pavese ecco la Cantina Fratelli Giorgi, antica e rinomata punta di diamante della millenario viti vini-cultura dell’Oltrepo’. Alta e ampia gamma di etichette, noi consigliamo i vini bianchi frizzanti e spumanti. Abbiamo pernottato nel B&B la Vecchia Cantina (60 euro la camera). Proseguiamo per Vigalone, SP201, ritorniamo a Stradella, superiamo via Emilia SP10, fino a Colombetta, San Pietro e Portalbera, dove meritano gli antipasti del fiume Po all’Avamposto (20-25 euro), locale realizzato su un’antica chiatta in cemento utilizzata in passato per costruire i ponti di barche sui fiumi, ľ AvamPOsto offre un’ ambiente informale che permette ad un ristretto numero di persone di vivere momenti tranquilli a contatto con la natura in un’ oasi di verde. Riprendiamo la strada per San Cipriano Po e facciamo ritorno con SP10 verso Stradella, simbolo padano per la rocca naturale con castello che sovrasta la cittadina. Sostiamo per visita alla basilica Romanica di san Marcello, poi riprendiamo la A21-E70.

RICETTA DI VIAGGIO

I TORTELLI Sono una pasta fatta in casa ripiena, antica e tradizionale lungo il fiume Po, e in ogni provincia assume caratteristiche diverse. Il ripieno di diverse verdure dell’orto è amalgamato con grana padano e ricotta oppure mascarpone leggero, solo scottati in abbondante acqua bollente salata, scolare quando salgono a galla, impiattare e affogare in sugo fresco caldo di passata e cubetti di pomodoro e ancora una bella grattata di Grano Padano.

LA CANTINA: GIORGI WINE: PINOT NERO BRUT 1870 Oltrepo’ Pavese Dop – Pavia – Regione Lombardia. Solo con uve Pinot Nero dell’Oltrepo, terra elettiva da 150 anni, emblema di una terra del vino. Perlage fine e fitto, compatta e chiara, corona di un dorato intenso del vino, profumo di lievito, abbondante e cremoso con note di frutta gialla, al gusto è burroso e ancora forte intensità di pane lievitato, decisamente secco, vinoso e tono di pera candita, finale morbido non invadente e pulito. €14/20 bottiglia (in cantina/in enoteca) – Abbinamento: tortelli ripieni con erbette e sugo di pomodoro. Casa Vinicola Giorgi, Gianfranco e Antonio Giorgi, frazione Camponoce 39, 27044 Canneto Pavese (Pavia) www. giorgi-wines.it, tel. +390385262151 51


TRA MULINI E PONTI A BORGHETTO SUL MINCIO di Giulia Petrillo

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‘Italia e i suoi meravigliosi borghi offrono innumerevoli spunti per trascorrere un weekend all’insegna del divertimento, arte e buon cibo. Trattandosi di una visita in giornata ho scelto un posto che potesse essere raggiunto facilmente da Milano; così la scelta è ricaduta sulla splendida Borghetto sul Mincio. Borghetto è una frazione del comune di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona. È incluso nella lista de “I Borghi più Belli d’Italia”. Il paesaggio è immobile, perenne, senza tempo e ci riporta al nostro bisogno di sorgenti, alle nostre fonti, come in ogni mito fluviale in cui acqua e sogni si confondono. Passeggiare a Borghetto di sera per vedere un tramonto sul Mincio, o quando la nebbia confonde i contorni delle case facendo affiorare solo i merli ghibellini, è come naufragare in un medioevo immaginario. Il programma della giornata: giro nel borgo, pranzo e poi

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CON LA NUOVA MAZDA 2 DIESEL dritti a Valeggio per acquistare i famosi tortellini. La cosa più bella che offre ai visitatori è un paesaggio naturale di grande respiro e suggestione: le acque del fiume indugiano silenziose tra anse e canneti, dove nidificano numerose specie di uccelli, tra cui i cigni, ma si agitano e imbiancano anche in piccole cascate, che fanno da sottofondo alle chiacchiere della gente, raccolte e protette dalle imponenti rocche del Ponte Visconteo. Il borgo offre anche spazio per lo shopping – non certamente quello sfrenato di Via Montenapoleone – dando la possibilità di acquistare souvenir, ma anche abiti e prodotti profumatissimi – presso la boutique Antico Mulino alla Torre – e prodotti artigianali, ovviamente made in italy. • Girando tra le viuzze del paese abbiamo trovato una grata adibita alla pratica dei “lucchetti dell’amore”; che apprezziate o meno questa moderna tradizione, è senz’altro segno che Borghetto è per molti la città dell’amore – come la vici-


WEEKENDONNA

na Verona – tanto che ogni anno centinaia di sposi scelgono di utilizzare il borgo come sfondo per il proprio album di nozze, ricevimento nuziale e in alcuni casi matrimonio. • Il nostro giro prosegue verso il ristorante, contenti più che mai di poter mangiare i famosi tortellini, chiamati qui nodo dell’amore. Scegliamo il Ristorante San Marco, collocato sulle vive acque del Mincio tra le case, che oltre ad una splendida vista panoramica sul paese è rinomato per la sua tradizione culinaria. La scelta delle pietanze è davvero difficile, tutto è invitante e perfettamente rappresentativo del luogo: il ragù di germano, il luccio, la trota, polenta e salame, prodotti tipici che ci fanno immergere sempre di più nella magia del luogo. I prezzi? in linea con la location senza essere eccessivi – la spesa si aggira tra i 25 e i 40 euro a testa. • Contenti del pranzo facciamo un ultimo giro per il borgo, per poi dirigerci verso Valeggio. Qui abbiamo acquistato presso il pastificio Remelli, che da venti anni produce pasta fatta a mano, nel rispetto dell’antica tradizione pastaia, tortellini per tutti i gusti: classici, al ripieno di zucca, ricotta, cipolla e gallina. Terminiamo la giornata con un ottimo caffè in quel di Valeggio presso il bar 18ViaRomaCafè. Il locale serve la miscela -Guatemala nel nostro caso– prodotta dal Laboratorio di torrefazione Giamaica Caffè di Verona dove la famiglia Frasi seleziona e prepara con metodi artigianali i migliori caffè del mondo. Una giornata perfetta in un bellissimo borgo che ci lascia con un tramonto da togliere il fiato!

PARTENZA ORE 10.00 SICURI DI RAGGIUNGERE LA META PER LE 12.00. Il viaggio è già parte del divertimento grazie alla nuova Mazda 2 – rosso fiammante dotata di un motore con nuovo propulsore diesel Skyactiv-D 1.5 litri, da 105 cavalli e 220 Nm, conforme alle norme Euro 6, abbinato ad un cambio manuale a sei rapporti. Macchina brillante, dalle linee morbide e al contempo decise, trasmette la sensazione di forza interiore e potente energia cui dare libero sfogo. • Oltretutto offre una serie di servizi che si sono rivelati assolutamente utili durante il viaggio in autostrada, come il sistema di sicurezza angoli ciechi e il controllo di fuoriuscita dalla carreggiata; il tutto a partire da 13.900 €. Anche la presenza del sistema di navigazione si è rivelato fondamentale, visto che abbiamo scelto di percorrere l’ultimo tratto – al posto che prendere l’uscita per Peschiera, siamo usciti a Desenzano – attraverso una strada panoramica; Arriviamo a Borghetto, un unicum urbanistico creato in simbiosi con il fiume Mincio.

RICETTA DI VIAGGIO

I TORTELLINI DELLA NONNA IL NODO DELL’AMORE DI VALEGGIO SUL MINCIO I piatti preparati con amore dalle nostre nonne sono sempre i migliori. “Nonna che vai” ricetta che trovi; la mia è veneta, di Valeggio sul Mincio, patria del tortellino – conosciuto anche come il nodo dell’amore. Questa è la sua ricetta, forse un po’ diversa da quelle che troverete nel web, ma posso garantirvi che quelle uova in più e quel pizzico di noce moscata vi faranno gridare” Grazie Nonna!”. INGREDIENTI • 700 g di farina tipo 00 • 200 g di carne di maiale • 200 g di carne di manzo, 200 g di carne di pollo • 100 g di parmigiano grattugiato • 100 g di prosciutto crudo • 50 g di pane grattugiato, 7 uova • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva • mezza cipolla, ½ bicchiere d’acqua • sale, pepe, noce moscata, ½ bicchiere di vino rosso PREPARAZIONE Ripieno: tre tipologie di carne manzo, maiale e pollo e tagliate a pezzetti e cuocetele con cipolla tritata, olio d’oliva, sale, pepe e vino. Una volta cotte lasciatele raffreddare per poi macinarle con prosciutto crudo, parmigiano, pane grattugiato e un tuorlo d’uovo. All’impasto ottenuto aggiungete un pizzico d noce moscata e formate una palla di una certa consistenza che lascerete riposare in frigorifero. Pasta: impastate farina con tre uova aggiungendo sale e 1⁄2 bicchiere d’acqua. Lavorate l’impasto e stendetelo con l’aiuto del mattarello e formate dei quadri di 4­5 cm di lato. Entro ogni quadro mettete un po’ di ripieno che avrete preso dal frigorifero. Chiudete il ripieno dentro la pasta ripiegando il riquadro prima in diagonale su se stesso e poi unendo i due estremi sormontandoli o pinzandoli insieme, in modo che il risultato finale sia un tortellino con un piccolo foro centrale. Fate riposare i tortellini su una tovaglia o un supporto areato prima ci cucinarli. Conditeli con salvia e burro fuso. 53


weekend in salus di Silvana Lattanzio

IN PRIMAVERA SI SCONFIGGE L’ARTROSI Grandi passeggiate, movimento, nordic walking, utilizzando i prossimi weekend di primavera. In questo modo manterremo agili i nostri muscoli prevenendo o, almeno, rallentando anche l’artrosi. E anche altro si può fare, vediamo cosa

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’inverno è quasi alle spalle e così il freddo e l’umidità che, di certo, peggiorano la sintomatologia dell’artrosi. Con l’arrivo della primavera si è più invogliati a uscire e, approfittando di qualche weekend di sole, si può programmare di andare in località per passeggiate all’aria aperta a contatto con la natura. Manterremo, in tal modo, tonica la nostra muscolatura rallentando il progredire dell’artrosi che, di pari passo, avanza con l’avanzare dell’età. Ma andiamo con ordine, vediamo prima di cosa si tratta. L’artrosi è una malattia articolare degenerativa, cronica e progressiva (perché avanza con l’avanzare dell’età, perciò, su 54

questo, non c’è niente da fare ma su qualcos’altro sì). Ha a che fare con l’usura della cartilagine che protegge le ossa a livello delle articolazioni favorendone lo scorrimento dei capi articolari: la cartilagine, composta da notevoli quantità d’acqua, si sposta e si adatta a seconda delle necessità del movimento e fa da ammortizzatore perché i carichi non gravino troppo sull’osso sottostante. Con l’età, e non solo per questo, la cartilagine perde le sostanze che la rendono capace di scambiare l’acqua cominciando così a sfaldarsi perdendo la funzione di “cuscinetto”. Le ossa si induriscono sfregando l’una contro l’altra, ciò provoca infiammazione, dolore e, a volte, beccucci ossei (osteofiti). Quali

altre cause oltre l’età? Il sovrappeso (e su questo possiamo fare qualcosa tenendo d’occhio l’ago della bilancia), le malformazioni, come ginocchio varo o valgo, cose correggibili in età neonatale, sport agonistici, lavori usuranti, traumi, posture scorrette, sedentarietà e costituzione, cioè nati con una cartilagine più fragile. Il sintomo è il dolore localizzato, che può limitare la funzionalità dell’articolazione a seconda del grado di gravità; si avverte soprattutto di mattina, dopo ore di inattività, ed è un elemento importante per diagnosticare l’artrosi, oltre a radiografia, ecografia, Tac e risonanza magnetica. Le zone più colpite sono mani, ginocchio, colonna lombare e cervicale,


WELLNESS IN PILLOLE Puntuali come sempre, ecco che arrivano le allergie

anca, piede (specie l’alluce). Da non confondere l’artrosi con l’artrite: tutte e due riguardano le articolazioni e sono accompagnate da dolore e rigidità, ma mentre quest’ultima è una patologia infiammatoria cronica di origine autoimmune che si può sviluppare a qualsiasi età, anche nei bambini, l’artrosi è una malattia degenerativa che interessa gli over 50. Che cure fare? Oltre al controllo del peso, per alleviare il dolore si possono assumere antidolorifici o trattamenti analgesici locali (come cerotti, creme), fare fisioterapia, con attenzione a esercizi posturali e di sviluppo di muscoli che, così, aiutano a sostenere le articolazioni, o praticare sport “dolci”, come Pilates e Nordic Walking. Ci sono poi le terapie intrarticolari, cioè, le iniezioni di acido ialuronico e, in extrema ratio, la chirurgia: quando la situazione diventa troppo invalidante, si sostituisce l’articolazione con una protesi. In Italia, sono quasi in 5 milioni a soffrire di artrosi, la maggioranza donne.

Allergie di primavera. Sono un problema che interessa tanti, visto che 4 italiani su 10 ne soffrono, e il numero è destinato a crescere. Causa scatenante è la comparsa dei primi pollini, i più comuni sono quelli della Graminacea, e così giù con starnuti, naso che gocciola, respiro faticoso, lacrimazione, prurito, insonnia, tosse ecc. Insomma, un periodaccio. Che fare per non rimanere senza fiato e godersi le belle giornate? Evitate di uscire in giornate secche e ventose, quando è più alta la concentrazione di pollini; aerate di sera ed eventualmente usate un condizionatore con filtri antipolline da cambiare di frequente; lavare i capelli tutti i giorni in quanto i granuli del polline potrebbero rimanere tra i capelli e, quindi, depositarsi sul cuscino; usate mascherine per lavori all’aperto; quando si rientra a casa cambiate le scarpe; lavate spesso i pavimenti ed eliminate tappeti, moquette, tappezzerie e tendaggi. Farmaci che possono venire in aiuto sono gli antistaminici e i decongestionanti.

Mangiare sano, che hanno funzioni antinfiammatorie; dunque, tanta frutta, verdura, specie quella color giallo/arancione (a eccezione del finocchio, ricco di flavonoidi seppur bianco), tè, vino rosso. Ricetta consigliata per un pasto sano e leggero: insalata di finocchi, carote, arance e pomodori conditi con olio, sale; aggiungere una manciata di noci. Terminate con una macedonia di frutta: mele, mirtilli, banane con una spruzzata di zucchero (di canna, naturalmente) o un cucchiaino di miele.

Camminare, fare sport, meglio se con la musica e nel verde. Camminare a passo spedito e con costanza: è importante trovare mezz’ora al giorno tutti i giorni o, almeno, 3-4 ore alla settimana distribuite come si può (per es. un’ora al giorno per 3-4 volte alla settimana). Fa bene ed è a costo zero. I benefici accertati sono che il movimento riduce del 40-50% il rischio di contrarre malattie varie (dall’attacco di cuore al diabete, alla pressione alta; per l’artrosi si ha un rallentamento del progredire della malattia). Se poi lo si fa nella natura, migliora ancor di più il senso di benessere e libertà. A tempo di musica c’è un aumento di energia, scarico di tensioni e il cervello libera più serotonina, l’“ormone della felicità”. Scarica gratis sul tuo iPhone app dedicate (per es. Fit Radio e RockMyRun). Bagno con aromaterapia. Invece della solita frettolosa doccia, se si ha tempo, anche solo una volta alla settimana, fare un caldo bagno con 15 gocce nell’acqua della vasca di profumi dalle qualità rilassanti come lavanda, arancio, mandarino, bergamotto, camomilla, gelsomino, rosa, melissa e sandalo. Fate bruciare dei bastoncini profumati o mettete qualche goccia di olio essenziale in un diffusore per ambienti e state immersi almeno un quarto d’ora. 55


WEEKEND IN ARTE di Cristina Moiraghi

PRIMAVERA D’ARTISTI

NEL CUORE DEL PIEMONTE ALLA SCOPERTA DI ASTI, CON LA SUA STORIA, LA SUA ARTE E LE SUE DOLCI COLLINE. LE SUGGESTIVE CATTEDRALI SOTTERRANEE DI CANELLI, VERE CULLE DELLO SPUMANTE ITALIANO. E POI IL GRANDE CARAVAGGIO NELLA SPLENDIDA CORNICE DEL CASTELLO DI MIRADOLO A SAN SECONDO DI PINEROLO. DA NORD A SUD, TANTI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE!

Da sinistra a destra, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la Torre Cosentina. A fianco, uno scorcio della Cattedrale sotterranea della Cantina Bosca a Canelli.

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disegni che formano le colline Astigiane, sono da soli un’opera d’arte. E infatti, nel giugno del 2014, insieme alle Cattedrali Sotterranee di Canelli (www.comune.canelli.at.it), le storiche cantine dove dalla metà del XIX secolo si produce il primo spumante italiano, sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità Unesco. Asti, immersa tra queste favolose geometrie, nota per i suoi vini, per il tartufo, per l’antichissimo Palio, e per essere la città natale di Vittorio Alfieri, riserva delle vere e proprie sorprese. Meta poco toccata dal turismo di massa, ha una storia davvero affascinante che si perde nella notte dei tempi. 56

Prima i Liguri, poi i Celti ed infine i Romani furono protagonisti della sua nascita, ma la grande trasformazione della città e la sua ricchezza segnarono la storia d’Italia e d’Europa a partire dal 1200 quando banchieri e commercianti di uno dei Comuni più floridi della penisola iniziarono a viaggiare e ad aprire le vie verso terre più lontane. Proprio questo momento di grande floridità segna anche fisicamente la città, lasciando visibili ancora oggi in tutta la loro magnificenza, palazzi, chiese, torri e piazze. Da non perdere, una visita alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, alla Collegiata di San Secondo, alla Cripta di Sant’Anastasio,

a Palazzo Mazzetti, Palazzo Ottolenghi e Palazzo Alfieri. Una vera chicca anche il Teatro Alfieri costruito nel 1830 e che dopo un lungo restauro durato oltre trent’anni è tornato di nuovo attivo. E poi il Museo dell’antichissimo Palio e il Museo Paleontologico con la balena Tersilla, l’ultimo cetaceo fossile ottimamente conservato e lungo circa 7 metri. Ma Asti è anche una città da gustare lentamente, camminando per le sue vie medievali, scoprendo ad ogni angolo le antiche torri, il quartiere ebraico con la Sinagoga, lo storico Caffè Cocchi dove gustarsi un aperitivo e i suoi ottimi ristoranti dove assaporare le specialità locali. www.comune.asti.it


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San Secondo di Pinerolo, nelle accoglienti sale del Castello di Miradolo, meraviglioso maniero neogotico, è ospitata la nuova suggestiva mostra dal titolo CARAVAGGIO E IL SUO TEMPO. Circa quaranta dipinti, molti dei quali mai visti prima d’ora in Italia, provenienti da istituzioni museali e da collezioni private italiane ed estere Una mostra raffinata ed elegante dove emerge chiaramente il genio di Caravaggio. Presenti anche opere di straordinari maestri caravaggeschi che raccontano la realtà e con essa la vita. Tra questi, Artemisia Gentileschi, Battistello Caracciolo, Cecco del Caravaggio, Mario Minniti, Jusepe de Ribera, Gioacchino Assereto, Rutilio Manetti, Matthias Stomer, Giuseppe Vermiglio, Pacecco De Rosa, Biagio Manzoni, Gregorio e Mattia Preti. www.fondazionecosso.com

fino al 5 giugno milano Il Simbolismo Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra

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nserita nel programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’avvio con “Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau” (fino al 20 marzo 2016), questa mostra è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato profondamente questo periodo: il Simbolismo. Con 2.000 mq di superficie, 24 sale e un centinaio di dipinti, mette a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri. Attraverso 18 sezioni tematiche, il percorso espositivo si svolge tra atmosfere e dimensione oniriche, accompagnato dalle poesie di Baudelaire, tratte dalla raccolta “I fiori del Male”. www.palazzorealemilano.it DOVE DORMIRE B&B La Locanda del Pino Raffinatezza e comodità nel cuore di Milano. www. locandadelpino.it DOVE MANGIARE Osteria Conchetta L’autentica e genuina cucina meneghina a pochi passi dal Naviglio Pavese www.osteriaconchetta.it

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nord

FINO AL 10 APRILE CARAVAGGIO AL CASTELLO DI MIRADOLO


fino al 12 giugno brescia LO SPLENDORE DI VENEZIA Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento

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alazzo Martinengo ospita un nuovo appuntamento espositivo che celebra Venezia, la città italiana che più di ogni altra è stata, ed è ancora oggi, un mito intramontabile nell’immaginario collettivo. La rassegna, presenta oltre cento capolavori, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane ed estere, opere di Canaletto, Bellotto, Guardi e dei più importanti vedutisti del XVIII e XIX secolo, per dimostrare come questo filone iconografico, passato alla storia col nome di Vedutismo, non si sia esaurito con la fine della Repubblica di Venezia, ma sia proseguito anche durante l’intero corso dell’Ottocento. www. mostravenezia.it DOVE DORMIRE Il Leoncino Elegante, confortevole e a due passi dal centro. WiFi gratuito www.illeoncino.it DOVE MANGIARE Trattoria Portieri Ottima cucina in un ambiente caldo e accogliente. Molto interessante la carta dei vini. www.trattoriaporteri.com

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fino al 5 giugno PAVIA Tranquillo Cremona e la Scapigliatura

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n percorso tra pittura, scultura, letteratura e musica, che approfondisce i principali scritti degli autori della Scapigliatura. Una bellissima mostra allestita nelle sale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia, dove i visitatori sono accompagnati dalle parole di Tranquillo Cremona che racconta lo straordinario fermento culturale dell’epoca. In esposizione una selezione di circa cinquanta opere degli artisti più rappresentativi della Scapigliatura tra i quali, oltre a Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni e Luigi Conconi, che insieme hanno dato il via non solo ad una rivoluzione in campo artistico ma ad un vero e proprio fenomeno morale e politico molto importante per il nostro Paese. www. scuderiepavia.com

DOVE DORMIRE e mangiare Agriturismo Cascina Marzana Alle porte di Pavia una tipica cascina Lombarda, accuratamente ristrutturata e immersa nel Parco del Ticino. Bellissime le camere dotate di camino. La cucina riserva grandi sorprese e qui... tutto è fatto in casa! www.cascinamarzana.it


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ue bellissime mostre dedicate al grande Jakob Tuggener, il fotografo che si ispirava all’espressionismo tedesco degli anni ‘20: la prima FABRIK 1933–1953, presenta oltre 150 stampe originali, sia tratte dal suo libro fotografico FABRIK, incentrato sul tema del rapporto tra l’uomo e la macchina, sia da altri scatti dell’artista che affrontano momenti del lavoro nel suo paese; La seconda NUITS DE BAL 1934–1950 che testimonia attraverso proiezioni di lavori fotografici, quanto l’artista fu affascinato dall’atmosfera spumeggiante delle feste dell’alta società, dei balli ed altre occasioni mondane, ma anche dal “lavoro invisibile”, quello dei musicisti, dei camerieri, dei cuochi, e tanti altri che non sfuggivano al suo obiettivo. www.mast.org DOVE DORMIRE e mangiare Suite Hotel Elite Design a 4 stelle per questo hotel a due passi dal centro. Wi-Fi e garage gratuiti. Ottimo rapporto qualità-prezzo per il ristorante che offre piatti della tradizione mediterranea, con un occhio di riguardo alla migliore cucina bolognese. www.hotelelite.it

fino al 26 giugno forlì piero della francesca Indagine su un mito

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na mostra unica quella allestita ai Musei San Domenico di Forlì, che pone a confronto l’immenso Piero Della Francesca con i più grandi maestri del Rinascimento, da Domenico Veneziano a Beato Angelico, da Paolo Uccello a Filippo Lippi e Francesco Laurana. Una mostra che indaga il mito di Piero quando esso rinasce, dopo i secoli dell’oblio, nel moderno e nei Macchiaioli. Ma soprattutto per il fascino che la sua pittura ha avuto su molti artisti europei come Johann Anton Ramboux o Charles Loyeux, fino agli echi pierfrancescani che risuonano in Degas e Seurat. www.mostrefondazioneforli.it DOVE DORMIRE Hotel Masini Modernità e comfort nel palazzo che fu dimora dei Conti Teodoli. www.masinihotel.it dove mangiare Osteria del Medio Antica location e conviviale punto d’incontro. Ingredienti rigorosamente freschi e originari del territorio per una cucina che propone i sapori di un tempo abbracciati da una calda atmosfera. www. osteriadelmedio.com

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nord

fino al 17 aprile bologna JAKOB TUGGENER


dal 19 marzo al 31 luglio cortona Gli Etruschi Maestri di Scrittura

centro

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ra leggenda e nuove scoperte, una grande mostra che ci fa scoprire o ri-scoprire il fascino di una lingua antica, che indaga i segreti della prima scrittura europea vecchia di 2700 anni. In esposizione, al MAEC - Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, circa 100 oggetti e tutti i testi più importanti e spettacolari raccolti dai maggiori musei europei, come il Louvre, la Biblioteca Nazionale e il Museo Rodin di Parigi, dal Museo Archeologico di Aleria, Museo di Corbières de Sigean di Narbona e dal Museo Archeologico di Zagabria. Un viaggio che dal museo di Lattaia a Montpellier arriverà fino a Cortona, Tutto ciò per raccontare e capire la prima scrittura europea immersi nella meravigliosa terra toscana. www. cortonamaec.org DOVE DORMIRE e mangiare Agrisalotto Camere intime e romantiche in un casale settecentesco immerso nella Valdichiana e finemente ristrutturato. Il ristorante si affaccia sul parco dell’agriturismo e offre una cucina di alta qualità. All’interno dell’azienda si producono anche ottimi vini. www.agrisalotto.it

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fino al 24 aprile roma Fumetto italiano. Cinquant’anni di romanzi disegnati

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llestita nelle sale del Museo di Roma in Trastevere, una grande mostra sull’arte del fumetto che porta all’attenzione del pubblico le opere che possono fregiarsi, per la qualità dei testi e dei disegni, della qualifica di romanzi. Circa trecento tavole originali, romanzi a fumetti scritti e disegnati da un unico autore: da Hugo Pratt ad Altan, da Ausonia a Zerocalcare e tanti altri ancora. Un’occasione per immergersi in un mondo di personaggi unici, di tavolozze colorate, di nero di china e di bianchi abbaglianti alla scoperta dei lavori dei Maestri del fumetto di ieri e di oggi. www.museodiromaintrastevere.it DOVE DORMIRE Domus 78 Ottimo rapporto qualità-prezzo per questo B&B a Trastevere, cuore della movida romana. Wi-Fi gratuito. www.domus78.it dove mangiare Otello Atmosfera informale e tanta simpatia accompagnano piatti della migliore cucina romanesca. www.trastevere-trattoria-otello.it


dal 12 aprile al 7 maggio matera colori e sogno intorno a matera

fino al 10 aprile nuoro Living Room di Michel Blazy

atera è città antichissima. Scavata nel tufo, nota come la “Città Sotterranea” e famosa per i suoi “Sassi”, martedì 12 aprile inaugura negli Ipogei di piazza San Francesco, la mostra “Colori e sogno intorno a Matera” di Athos Faccincani. L’artista dalla formazione poliedrica e sempre attento ai problemi e ai mutamenti sociali, proporrà lavori dedicati a Matera, una pittura, testimone di gioia e di serenità, che regala colori accesi, luce, sole e racconti semplici nel contesto del recupero del figurativo e dei valori interiori. Un omaggio al cammino della città verso la candidatura a capitale europea della cultura per il 2019. www.comune.matera.it

er il MAN di Nuoro, Blazy ha progettato uno spazio da abitare, un salotto animato in cui elementi organici come erba, piante e prodotti alimentari, convivono con oggetti apparentemente statici, come abiti o vecchi computer. Da luogo di esposizione, il museo si fa dunque palcoscenico, spazio vitale all’interno del quale si concatenano accadimenti non sempre percettibili (germinazioni, crescite, decomposizioni). La materia biologica si fa collaboratore attivo nella costruzione dell’opera, mettendo in evidenza il ruolo e l’influenza delle condizioni esterne, come la luce, l’umidità, la temperatura. www.museoman.it

DOVE DORMIRE Caveoso Hotel In questo 3 stelle nel cuore dei “sassi”, ogni angolo racconta una storia antica di centinaia di anni. www.caveosohotel.com dove mangiare Ristorante del Caveoso Sapori di una volta in chiave creativa e per i vini un’accurata selezione di etichette. www.ristorantedelcaveoso.it

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DOVE DORMIRE e mangiare Su Gologone A soli 12 Km da Nuoro, in armonia con la campagna di Supramonte e a pochi metri dall’omonima sorgente, propone sistemazioni confortevoli e WiFi gratuito nelle aree comuni. La cucina è semplice e genuina, con sapori forti e veri come i suoi formaggi di pecora, le carni cotte nel camino, il pane croccante e la pasta lavorata a mano. www. sugologone.it

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sud

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i magnifici sette

® by Brian Stancey

di Betty Rutigliano

cuore di roccia A picco sul mare , modellati nel tufo o su speroni rocciosi, ecco alcuni dei borghi più suggestivi d’Italia. Fra questi anche il cuore di Matera che con i suoi Sassi è sito Unesco

MANAROLA, Liguria

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iccola frazione di Riomaggiore, Manarola è parte delle Cinque Terre, Patrimonio dell’Umanità UNESCO perché “rappresentano l’armoniosa interazione stabilitasi tra l’uomo e la natura per realizzare un paesaggio di qualità eccezionale e che manifesta un modo di vita tradizionale millenario”. A monte dell’abitato, ca62

ratteristico per le casette sulla roccia, dirimpetto al mare blu, si incontra la piazza principale, attorno alla quale sorgono l’oratorio dei Disciplinati, la torre campanaria e la gotica parrocchiale di San Lorenzo (1338). Il castello, eretto a difesa dei pirati saraceni, è ben riconoscibile seppur proprietà privata. Oltre che per il presepe più grande al mondo, Manarola è nota per il vino passito Sciachetrà.

DOVE mangiare Cappun Magru in Casa di Marin, via Volastra 19, località Groppo, 19017 Riomaggiore, tel. +390187920563 e Trattoria Locanda Il Porticciolo www.ilporticciolo5terre.it

DOVE DORMIRE Hotel Ca’D’Andrean www.cadandrean.com e b&b La Torretta Lodge www.la-torretta-lodge.italianrivierahotel.net/it/


PITIGLIANO, Toscana

DOVE mangiare

Ristorante Il Tufo allegro http://www.iltufoallegro.com, e Ristorante Trattoria La chiave del Paradiso, www.ristorantecomida.it di una comunità ebraica, Pitigliano è nota per la tradizione vinicola: da un ottimo vino kosher al “Bianco di

® by Michela Simonicini

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ospeso su una rupe di tufo, materiale di cui è costituito, tra valli verdeggianti, il borgo di Pitigliano si inserisce nel paesaggio in modo così armonico che è difficile separare l’opera dell’uomo da quella della natura. Isolato dall’erosione millenaria di tre fiumi e difeso da fortificazioni cinquecentesche, Pitigliano conserva le origini etrusche e romane, così come i segni rinascimentali. Palazzo Orsini, medievale e ristrutturato da Antonio da Sangallo nel Cinquecento, è il maggiore monumento di Pitigliano, ma bisogna perdersi nelle strade del borgo per scoprire archi in tufo, fossati, fontane e vicoli pittoreschi con loggiati e decorazioni. Detta “Piccola Gerusalemme” per la presenza

DOVE DORMIRE

Hotel Relais Valle Orientina www.valleorientina.it, e Locanda Ilune www.ilune.it Pitigliano”, il primo DOC della Maremma.

CIVITA DI BAGNOREGIO, Lazio ® by Fortherock

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l borgo di Civita di Bagnoregio, denominato dallo scrittore Bonaventura Tecchi “la città che muore” è un piccolissimo centro dove il tempo sembra essersi fermato. Raggiungibile solo a piedi grazie a un ponte che lo collega a Bagnoregio, Civita offre uno degli spettacoli più suggestivi mai visti, assieme alla Valle dei Calanchi: si adagia su un colle tufaceo cuneiforme a 443 metri sul livello del mare, sempre più stretto, e a rischio di estinzione, per l’erosione dei due torrenti a valle. Dalla scenografica Porta Santa Maria, scavata nella roccia, ci si immerge nelle architetture medievali e rinascimentali, con botteghe artigiane dove ancora vivono gli antichi mestieri. Nella Grotta di San Bonaventura, antica tomba a camera etrusca, il futuro San Bonaventura fu guarito da una malattia mortale da San Francesco.

DOVE mangiare

Ristorante Alma Civita www.almacivita.it, e Hostaria La Cantina, a destra della Cattedrale, +39 339 588 6654

DOVE DORMIRE

Corte della Maestà www.cortedellamaesta.com, Civita b&b www.civitadibagnoregio.it 63


® by Kris De Curtis

SANT’AGATA DEI GOTI, Campania

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u una terrazza tufacea delimitata tra i due affluenti del fiume Isclero, lontana dalla frenesia cittadina, sorge Sant’Agata dei Goti. Le origini risalgono alla prima guerra sannitica del IV sec. a.C., poi la cittadina fu conquistata da Longobardi, bizantini, normanni, svevi e angioini. Monumenti e resti testimoniano i diversi passaggi: esempi normanni sono

MATERA, Basilicata

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erza tra le più antiche città del mondo ancora abitate è Matera, capoluogo della Basilicata, con i suoi 10.000 anni di vita, dopo Gerico (12.000 anni) e Aleppo (13.000

il Duomo e la Chiesa di Sant’Angelo de Munculanis, numerosi i reperti romani rinvenuti. Da vedere la chiesa trecentesca di San Francesco di Assisi con gli affreschi del pittore Giaquinto dell’inizio del ‘700 e il Palazzo Vescovile. Memorabile la vista dall’acquedotto romano. Da non perdere, oltre alle frequenti sagre, l’Infiorata: in occasione del Corpus Domini i maestri infioratori realizzano tappeti multicolori lungo le piazze e le vie cittadine con migliaia di petali raccolti dai fedeli.

DOVE mangiare

Ristorante Antico Borgo www.ristoranteanticoborgo.org, I Giardini di Marzo www.santagatadeigoti.net/Giardini_Marzo/ Dove_Siamo.htm

DOVE DORMIRE

Mustilli Wine and Culture www.mustilli.com/ospitalita, b&b Le Rocce www.lerocce.it

anni). La città splende per i suoi Sassi, dichiarati dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” nel 1993. Sviluppatisi intorno alla Civita, creano un’intera città scavata nel tufo, un sistema abitativo articolato lungo i pendii di una profonda valle: la Gra-

vina. Prima fulcro della civiltà contadina, oggi completamente ristrutturati, i Sassi rivivono in residenze, botteghe artigiane, locali. L’unicità di Matera è stata riconosciuta ufficialmente, tanto da essere stata scelta come Capitale Europea della Cultura per il 2019.

DOVE mangiare

DOVE DORMIRE

Hotel del Campo www.hoteldelcampo.it/it/ home, Locanda San Martino www.locandadisanmartino.it/

® by Boenish

Ristorante Alle Fornaci www.ristoranteallefornaci.it/il-ristorante, Trattoria il Caveoso www. ristorantedelcaveoso.it/

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® by Carlo Pelegalli

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nconfondibile e unico al mondo lo scorcio di Polignano a Mare, piccolo borgo incantato che sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sull’Adriatico. Romantica e malinconica, Polignano vanta un centro antico

RAGUSA IBLA, Sicilia

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agusa Ibla è il centro storico di Ragusa. Arroccata su una collinetta rocciosa, è baciata dal sole e fu contesa, per la sua bellezza e posizione, da numerose civiltà antiche. Con le sue quasi cinquanta chiese occupa il territorio di Hybla Heraia, insediamento colonizzato dai greci di Siracusa. Fu dominata dai bizantini, dagli arabi e dai normanni. Ibla fu distrutta dal terremoto del 1693, e ven-

molto caratteristico, dall’ingresso con l’imponente arco marchesale, alla piazza dell’Orologio con il Palazzo del Governatore e la chiesa Matrice, nonché ex-cattedrale e le strette stradine lastricate. Queste conducono alle terrazze, logge a strapiombo sul mare che offrono panorami indimenticabili.

DOVE mangiare

ne completamente restaurata in uno stile tardo barocco ricchissimo. Da esplorare i vicoli, la villa comunale, le chiese e le architetture, come Palazzo Donnafugata, con all’interno la pinacoteca, e la Basilica di San Giorgio. Non scordiamo le peculiarità gastronomiche: da Gelato DiVini si possono assaporare indimenticabili gelati al gusto di vino.

DOVE mangiare

Grotta Ardito www.grottardito.it, Osteria dei Mulini www.osteriadeimulini.it

DOVE DORMIRE

Pietra Blu Resort&Spa CDSHotels www.cdshotels.it/pietrablu-resort, Dimora Santo Stefano www.santostefano.info/ita/index.asp

Ristorante Duomo, due stelle Michelin www. cicciosultano.it, Ai Lumi www.ristoranteailumi.it

DOVE DORMIRE

Antica Badia Relais Hotel, www.anticabadia. com, b&b L’Orto sul tetto www.lortosultetto.it

® by Fernardo Garcia

POLIGNANO A MARE, Puglia

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weekend tra le dolomiti di Nicola D. Bonetti

LA GUIDA SU STRADE ENTUSIASMANTI TRA LE MONTAGNE PIÙ BELLE DEL MONDO. AL FASCINO DELLE ALPI E DELLE DOLOMITI, PAESAGGIO E STORIA COMPRESI, AGGIUNGIAMO UNA NUOVA FILOSOFIA DELLA VAL BADIA PER MANGIARE SEMPRE MEGLIO E IN MODO SOSTENIBILE

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’Audi ha appena stabilito un nuovo record: non di vendite, almeno stavolta, ma di guida, in una prova chiamata “20quattro ore delle Alpi”, dove l’affidabilità e la sicurezza della nuova Audi A4 con trazione integrale quattro, hanno permesso di percorrere senza alcun problema 1.335 km di strade alpine in 24 ore senza mai spegnere il motore. Da Sestriere a Cortina d’Ampezzo, con situazione meteo piuttosto pesante, oltretutto, come neve e nebbia: velocità media di 55,62 km/h con sedici equipaggi per diciotto passi alpini, con “gran premio della montagna” al passo Bernina, a quota 2.323 m. Weekend IN ha percorso, con la medesima vettura, una parte dell’itinerario per raggiungere l’Alta Badia, patria della cultura e delle tradizioni ladine. La zona di montagna è estremamente accessibile: la capitale Corvara si raggiunge infatti da più parti. La via più semplice, in assenza di grandi nevicate, è lasciare l’Autobrennero a Bolzano Nord (oppure a Chiusa, tornando leggermente indietro lungo la Statale 12) e risalire la Val Gardena, valicando il passo omonimo. La più scorrevole si spinge invece

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c o n l’a u d i a 4 ava n t

TRA RECORD, 20quattro ORE DELLE ALPI, TRA CHEF E VETTE

ATTRAZIONE INTEGRALE

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fino all’uscita di Bressanone, percorre la Val Pusteria fino a San Lorenzo di Sebato (poco prima di Brunico) per risalire la Val Badia. Percorso che Weekend IN ha scelto, con il piacere di guidare la nuovissima Audi A4 Avant con trazione integrale, per un turismo rapido, con sicurezza e divertimento, anche sulla neve, naturalmente.

2° giorno Come il paesaggio si apre, abbiamo raggiunto La Villa: a quel punto il nostro programma prevede una deviazione per il massiccio Castel Colz, costruzione cinquecentesca dove lo chef Norbert Niederkofler organizza eventi e corsi Masterclass di gastronomia (etica e non solo), con il fascino di una grande cucina dalle volte annerite da stufe e camini. Giusto prima dell’attività sportiva invernale, quindi arrivo alla meta a San Cassiano, dove ci attende il relax nella nuova spa dell’hotel Rosa Alpina. Divagazione serale, a scelta: mondana al Moritzino, o purista salendo al rifugio Lagazuoi per ammirare lo scenario del tramonto sulle Dolomiti. Anche se molti lo aggiungono invece nel primissimo mattino per lo spettacolo dell’alba, che illumina le montagne una per una, con effetto scenico impressionante. Il percorso prescelto per il secondo giorno, parte da San Cassiano, affronta la salita, con entusiasmo per la dinamica di guida, al Passo Valparola (sosta con visita al museo del Forte Tre Sassi), quindi Falzarego e splendida discesa verso Cortina d’Ampezzo, guidando come un tempo, su strade libere e spettacolari, con la sicurezza della tecnologia di oggi (per alcuni aspetti di domani) e della trazione integrale Quattro, arrivando facilmente a livelli di pilotaggio sulla neve. Quindi si procede lungo la Statale 51 di Alemagna per il Passo di Cimabanche, discesa a Carbonin e infine Dobbiaco (consigliate le spese di carni e salumi da Nocker, vicino al passaggio a livello), per poi dirigersi verso Bressanone lungo la SS 49 di Pusteria, dove riprendere nuovamente l’autostrada del Brennero. Rientrando con una ricarica mentale piena di immagini che resteranno impresse a lungo: montagne, paesaggi, guida, cucina, amicizie e relax, per un weekend realmente rigenerante. 68


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DOVE ESTASIARSI :Rifugio Lagazuoi In vetta al monte che separa Cortina dalla Val Badia, il rifugio a quota 2.752 metri è tra i più alti delle Dolomiti, e permette una vista spettacolare a 360° sulle montagne più belle del mondo. Raggiungibile a piedi (o con sci o ciaspole) con settecento metri di dislivello, o più comodamente in funivia, offre uno scenario unico, che si esalta all’alba e al tramonto, con sensazioni uniche. Accoglienza cordiale e cucina della zona, con capriolo e, naturalmente, strudel. Monte Lagazuoi I- 32043 Cortina d’Ampezzo (BL) Tel. 0436.86.73.03 www.rifugiolagazuoi.com

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DOVE DOCUMENTARSI: Museo Forte Tre Sassi Il forte costruito tra il 1897 e il 1901 per impedire un possibile accesso dell’esercito italiano alla Val Badia, dal 2003 è stato trasformato in museo. Situato in posizione eccellente tra le montagne teatro della Grande Guerra, racconta la storia mostrando gli oggetti reperiti in zona durante venticinque anni di ricerche. Località In Tra i Sass - Passo Valparola I- 32043 Cortina d’Ampezzo (BL) Tel. 347.497.07.81 www.cortinamuseoguerra.it


DOVE DORMIRE

Rosa Alpina Hotel & Spa Non solo dormire: anche rigenerarsi, grazie allo stile e all’accoglienza di Hugo Pizzinini e famiglia. Un luogo astri colare, suddiviso in camere, suite, chalet e residence, dove lo stile tradizionale incontra il lusso contemporaneo. Essenza di glamour pacato, di servizio posato e di eleganti interni. Ospitalità senza tempo, con la scelta di tre diversi ristoranti. Spa con piscina, saune e palestra, con vista sul giardino privato. I - 39036 San Cassiano in Badia (BZ) Tel. 0471.849.500 www.rosalpina.it

DOVE mangiare

Ristorante St. Hubertus Basterebbe il nome di Nobert Niederkofler, chef con due Stelle Michelin (2000 e 2007), per identificare stile e contenuti del raffinato ristorante. Aperto dal 1996 ha pochi posti e atmosfera elegante: più un particolare tavolo ricavato da un faggio di un secolo e mezzo, posto direttamente in cucina. Le caratteristiche di Norbert, anche come personaggio, consentono di degustare menu ai massimi livelli: quasi senza confronti, come il panettone di Andrea Tortora. I - 39036 San Cassiano in Badia (BZ) Tel. 0471.849.500 www.rosalpina.it/it/ristorante-st-hubertus.htm

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THE ETHICAL CHEF DAYS

CARE’S

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opo dieci anni di Chef ’s Cup, Norbert Niederkofler ne ha pensata un’altra. Adeguandosi ai tempi con prontezza e sensibilità, ha creato il progetto CARE’s - the ethical chef days. Sostenuto dal title sponsor Audi, con vini Ferrari e diversi altri, la prima edizione vede l’incontro di trenta chef da tutto il mondo per promuovere il rispetto del territorio e della sostenibilità ambientale anche in ambito eno-gastronomico. L’utilizzo delle risorse naturali è il tema di confronto tra i protagonisti del settore, per portare l’attenzione - proseguendo l’approccio dell’Expo - al consumo responsabile delle nuove generazioni. Argomenti che Audi condivide con affinità alla comunicazione dei propri valori: portando all’evento una flotta di A3 Sportback etron, la prima automobile dei quattro anelli con tecnologia ibrida plug-in, con prestazioni e piacere di guida uniti al rispetto dell’ambiente.

Programma tra l’Hotel Rosa Alpina di San Cassiano, Castel Colz e il rifugio Lagazuoi, con incontri e corsi master class, cene e degustazioni, tutto orientato a ridurre gli sprechi con riutilizzo delle materie prime e riciclo delle risorse. www.care-s.it

LA COMPAGNA DI VIAGGIO

NUOVA LEGGEREZZA

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a wagon compatta dei Quattro anelli si è evoluta: con l’ultima nuovissima serie, le tecnologie Audi Ultra permettono di notare immediatamente la differenza. L’alleggerimento strutturale si sente: alla guida dinamica, non solo per la nuova, importante riduzione di emissioni e consumi. Quasi incredibilmente, le dimensioni percepite, a livello di abitabilità e carico, oltre che il comfort, ammiccano da vicino alla maggiore A6. Provata sulle strade dolomitiche con motore 3.0 Tdi V6 da 272 cavalli con cambio Tiptronic a otto rapporti e con trazione integrale “quattro”, ben gommata con pneumatici invernali, ha permesso prestazioni importanti, dall’autostrada (facciamo finta sia tedesca), al tortuoso divertimento sui passi e lungo le vallate, permettendo guida sportiva e sicura, raggiungendo anche livelli di pilotaggio. Splendida la strumentazione personalizzabile, con il navigatore in grado

Audi A4 Avant 3.0 Tdi quattro Dimensioni: Potenza: Coppia: Velocità massima: 0-100 km/h: Consumo medio: Emissioni di CO2:

472/184/143 cm 272 CV 600 Nm da 1.500 giri 250 km/h 5,4 secondi 5,1 l/100 km (19,6 km/l) 134 g/km

di estendersi alla massima dimensioni, pregio esclusivo Audi. Notevole il comfort dell’allestimento Business Sport, integrato da varie funzioni di alta tecnologia per infotainment, di assistenza alla guida e lusso, come il tetto panoramico. www.audi.it 73


di Andrea Villa

A BERGAMO CON GRINTA CON LA PEUGEOT 308 GTI UNA VISITA LA MERITA QUESTA CITTA’ “GRINTOSA”, CON IL SUO POPOLO CHE NON MOLLA MAI. SPECIALMENTE LA BERGAMO ALTA CHE CUSTODISCE VALIDI TESORI ARTISTICI. SPECIALMENTE CON LA GRINTOSA 308 GTI

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rrivarci in macchina è molto semplice, basta prendere l’autostrada A4 Milano-Venezia ed uscire allo svincolo di Bergamo: la 308 GTi non ha certo problemi in quanto questo tipo di strada è “pane per i suoi denti” e raggiungere la meta è un attimo con lei. Si giunge così alla Città Bassa, quella più moderna e “veloce”, per stare al passo coi tempi. Lasciata la vettura in uno dei comodi parcheggi con strisce bianche, posti subito fuori dal centro affollato ma comunque abbastanza vicini da non dover camminare molto - comincia il nostro weekend. Qui i luoghi da visitare sono i Borghi, che conservano ancora caratteristiche nobili dategli nel dalle ricche famiglie che a partire dal 1428 si insediarono in uno dei più bei gioielli della Repubblica di Venezia. I più famosi sono: Borgo Canale, Borgo San Leonardo, Borgo San Tomaso, Borgo Santa Caterina, Borgo 74

Pignolo e Borgo Palazzo. La parte più interessante del nostro viaggio è quello alla Città Alta di Bergamo, dove il tempo pare essersi fermato. Sembra, a vederla dal basso, una roccaforte che svetta sovrana su tutto il resto - e del resto il nome stesso della città deriva da questo suo aspetto. La si può raggiungere attraverso un percorso panoramico a piedi, in autobus o in macchina (la 308 GTi grazie ai sedili sportivi in pelle ed Alcantara mantiene belli fermi anche durante le curve in salita) oppure con la comoda funicolare che in breve porta ad attraversare le Mura Veneziane. Il viaggio a questo punto può prendere le direzioni più disparate, in quanto gli itinerari a disposizione sono diversi. Scegliamo quindi un mix per poter assaporare tutta la realtà che ci circonda: la prima tappa, quasi obbligatoria, è Piazza Vecchia, che raccoglie la fontana Contarini, il Palazzo della Regione ed


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il Campanone, l’edificio più alto della città: se non soffrite di vertigini vi consigliamo di intraprendere la camminata al suo interno, una volta giunti sulla vetta lo spettacolo che si staglia di fronte ai vostri occhi è impareggiabile - soprattutto nelle giornate più limpide!

PEUGEOT 308 GTi cilindrata cm3: 1598 Potenza massima kW (cV)/giri: 200 (270) coppia max Nm/giri: 330/1900 Emissione di co2 grammi/km: 139 Trazione: Anteriore Velocità massima (km/h): 250 accelerazione 0-100 km/h (s): 6,0 consumo medio (km/l): 16,7 lunghezza/larghezza/altezza (cm): Passo (cm): 425/180/144 Peso in ordine di marcia (kg): 1280

Subito dietro la piazza sorge la basilica di Santa Maria Maggiore, antica chiesa battesimale del XII secolo ricca al suo interno di diversi stili architettonici che l’hanno modificata nel tempo rendendola unica. Passando in mezzo ai borghi ciottolati è impossibile non fermarsi da “Il Fornaio” per un break, concedendosi un trancio di focaccia o di pizza - la scelta è davvero vasta. Ripreso il cammino in salita si giunge alla Rocca: un’imponente opera muraria costruita circa 700 anni fa con funzione difensiva, mentre oggi conserva solo il suo aspetto ed all’interno è possibile rilassarsi sull’erba. Se invece volete relax ed un buon panorama l’Orto Botanico è l’opzione migliore. Per finire facciamo un salto al Museo di Gaetano Donizetti, famoso compositore ed operista dell’800: apprendiamo così della sua storia tra Bergamo e Napoli, dell’amicizia con Bellini, altro noto operista e ci lasciamo trascinare dai molti strumenti tenuti proprio come allora, quasi dovessero tornare a suonare da un momento all’altro. Ma lasciare Bergamo senza aver assaggiato le sue specialità culinarie sarebbe poco riconoscente verso la città stessa, così assaggiamo con gran gioia del palato i casoncelli: si tratta di pasta con forma a mezzaluna principalmente ripiena di carne e servita su un letto di burro, grana, pancetta e salvia. Riprendiamo il viaggio verso casa, a bordo della Peugeot 308 GTi. Vorremmo davvero scatenare i tutti i suoi cavalli ma i limiti stradali ci impongono di tenere a bada il piede destro. Per fortuna almeno il sound del motore turbo ci regala il brio giusto per lasciare alle spalle Bergamo, che tanto ci ha incantati prima dal basso verso l’alto e poi dall’alto verso il basso, non perdendo mai il suo splendore capace di alternare la tradizione con l’innovazione.

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WEEKEND A SAN PELLEGRINO di Nicola D. Bonetti

BELLE EPOQUE CON LA EVOQUE ITINERARIO RAFFINATO IN VAL BREMBANA, RISCOPRENDO IL PIACERE DEL LIBERTY E DELLA BELLE EPOQUE. PER RIGENERARCI, VIZIANDOCI, SPECIALMENTE SE CI ARRIVIAMO CON UNA RANGE ROVER EVOQUE M.Y. 2016

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ll’inizio del secolo scorso, San Pellegrino Terme era il centro mondano dell’aristocrazia europea: stabilimenti termali, grand hotel, casinò, una nuova e ardita ferrovia che la rendeva raggiungibile dal mondo, e un fiorire di costruzioni per decorare l’atmosfera incantata del liberty. Oggi la località in un certo senso rinasce con l’apertura delle nuove terme e il completo restauro del casinò (www.casinosanpellegrinoterme.com/): gioiello le cui maestosità, bellezza e ricchezza di ornamenti inducono a considerarlo sede elet-

LE NUOVE TERME

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tiva per eventi d’alto profilo, dai ricevimenti di classe alle convention più prestigiose, certi di un’ambientazione unica, da Belle Epoque. Il fine settimana nella capitale della Val Brembana, si potrebbe dividere in due parti: il consiglio è di prendere confidenza con l’atmosfera, lasciando la vettura oltre il fiume, nel parcheggio alle spalle del Grand Hotel e iniziare con una passeggiata. Restando sulla sponda sinistra del Brembo, seguirne il corso passando davanti all’imponente edificio alberghiero, purtroppo ancora chiuso e in

LE VECCHIE TERME


CASINO MUNICIPALE 79


via di trovare una soluzione che ne comporti il restauro, ammirando l’abitato principale, la mattina ben illuminato dal sole. Chi volesse limitare i passi, può attraversare il primo ponte che incontra, il più antico, per tornare verso il centro. I migliori camminatori invece possono proseguire qualche chilometro lungo la ciclopedonale che costeggia il fiume fino ad Ambria, dove pranzare (vedi riquadro) poco prima della vecchia stazione. Tornando verso il centro di San Pellegrino, appena oltre il ponte Vecchio (XV secolo), si passa a fianco della celebre Clinica Quarenghi, ammirando, subito dopo l’edificio principale, il tempio della Vittoria. Proseguendo lungo la via, si incontra la stazione di base della funicolare per La Vetta (purtroppo non funzionante), quindi il Casinò. Sotto il quale, si può scendere 80

per la breve via che raggiunge i portici, tra caffè storici, da dove ammirare il Grand Hotel con la dovuta prospettiva. Dal pomeriggio, il suggerimento è sfruttare i programmi delle Terme, dall’aperitivo in accappatoio all’happy hour, per prolungare il relax alla serata stessa. La salita finale al Castello della Botta per pernottare, consente di apprezzare l’agilità del nuovo modello 2016 di Range Rover Evoque, e il sistema di illuminazione full-led autoadattante, per la massima visibilità.

Secondo giorno Il secondo giorno, se avete pernottato come suggerito al Castello, vi sarete svegliati fuori dal mondo in un silenzio incredibile. Weekend IN consiglia di vincere la pigri-


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VISTA VERSO I MONTI DA LA VETTA

82 DI RANGE ROVER EVOQUE LA PLANCIA

VISTA DI SAN PELLEGRINO TERME


L’ANTICA FERROVIA, ORA CICLOPEDOVIA

L’INGRESSO DEL CASINO

zia, resistendo alla voglia di ritornare alle Terme (anche se il solo pensiero del brunch domenicale è diabolicamente tentatorio), con un programma che può occupare buona parte della mattinata. Oziate pure osservando il panorama di San Pellegrino da La Vetta, magari con due passi fino alla stazione alta della funicolare. Ammirando lo stile delle costruzioni e soffrendo un po’ per lo stato di abbandono in cui versa l’attiguo albergo Vetta, in attesa di un piano di recupero; sempre in zona, nella bella stagione, è suggestiva la visita alle Grotte del Sogno (circa trenta minuti). Scendete poi verso il fondovalle, raggiungendo il centro dell’abitato, lieti della maneggevolezza di Evoque. Qualche passo e in Via San Carlo al n. 32, Villa Speranza ospita il Museo Brembano: oltre millecinquecento reperti paleontologici che testimoniano le modificazioni geologiche fino al formarsi della vallata durante l’orogenesi alpina, con fossili

IL GRAND HOTEL E IL FIUME BREMBO

LA STAZIONE FUNICOLARE A LA VETTA

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risalenti ai periodi scitico, ladinico e norico. Le sezioni naturalistiche comprendono l’entomologica che rappresenta una completa documentazione sui Lepidotteri della zona, con oltre settecento specie, la vegetale con diverse specie esclusive locali, la fauna selvatica con una sala di recente costituzione. E, per non rinunciare allo spettacolo, il diorama con rappresentazione tridimensionale della conca del Calvi e Pizzo del Diavolo, in alta valle. A questo punto, ripresa la guida della Range Rover Evoque, si può risalire la Valle fino al successivo abitato di San Giovanni Bianco, dove deviare verso Oneta: con qualche passo, si raggiunge la casa natale di Arlecchino. Pochi forse sanno che la famosa maschera del furbo servitore, quasi un’icona del Carnevale veneziano, trae origine da codesti paraggi, borghi dove il tempo sembra essersi serenamente fermato.

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DOVE Rilassarsi: QC Terme San Pellegrino In uno dei luoghi più famosi al mondo, seimila metri di benessere tra affreschi, colonnati e soffitti belle epoque, e le nuovissime realizzazioni funzionali e di design. Più di trenta pratiche termali, con vasche panoramiche e sensoriali, cascate tonificanti, percorso Kneipp, docce Vichy, saune, bagni a vapore e giardino solarium. Con l’acqua della fonte Vita, con solfato bicarbonato di calcio e magnesio per un’azione rigenerante. Momenti integrativi l’aperitivo a buffet o l’happy hour in accappatoio dalle 18 alle 20.30, e non solo.

Viale della Vittoria 53 I - 24016 San Pellegrino Terme (BG) Tel. 0345.20.102 www.qctermesanpellegrino.it


DOVE DEGUSTARE: Caseificio Giupponi

DOVE DORMIRE: Castello della Botta

DOVE mangiare: Ristorante Tranquillo

Bovini e ovini allevati in malghe ad alta quota, per produrre latte di altissima qualità: questa la partenza per i formaggi di grande livello. Dalla ricotta fresca (ai vertici del gusto) agli altri freschi, via via procedendo con la stagionatura fino a stracchino, formaggelle, formaggio d’alpe, Branzi e Bitto direttamente prodotti all’alpeggio estivo ai Piani del Monte Avaro. Più burro, yogurt, pannacotta e lo spettacolare assortimento dei formaggi di capra, a vari livelli di stagionatura. Zoo Farm di Patrick Giupponi Via Pregalleno 11 I - 24016 San Pellegrino Terme - BG Tel. 0345.234.15

Alla Vetta, località dominante la vallata e un tempo raggiungibile con la funicolare, un’antica residenza di famiglia è stata trasformata in relais de charme. Bed and breakfast immerso nel verde con giardino terrazzato, il castello risale al XVI° secolo. Restaurato, offre ambienti luminosi, accoglienti e arredati con gusto per un’atmosfera raffinata, con sale affrescate. Camere matrimoniali (120 euro con colazione) e una suite idromassaggio e terrazzo privato (140).

La certezza di un menu di qualità, di cibi preparati con passione, e serviti con attenzione e cortesia dalla famiglia di Mery Gervasoni, che da oltre cinquant’anni gestisce il locale. Di fronte alla stazione di Ambria della vecchia ferrovia, ora ciclopedovia, propone cucina tipica bergamasca: polenta, funghi e cacciagione su prenotazione, ma anche vari piatti di pesce. Pizze serali con forno a legna, prezzi realmente apprezzabili, è chiuso il martedì.

Via alla Vetta - Località La Botta 24016 San Pellegrino Terme (BG) Tel. 0345. 23.232 www.castellodellabotta.it

Via Piave 5 I - 24019 Ambria di Zogno (BG) Tel. 0345.91.054

LA COMPAGNA DI VIAGGIO

STILE INIMITABILE

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n successo annunciato, confermato e consolidato. Range Rover Evoque continua a essere la sport utility premium compatta più ambita, senza cali del desiderio: nessuna necessità di restyling. Piuttosto un model year con minimi ritocchi estetici al paraurti anteriore, allo stile della griglia e dei cerchi: più l’adozione dei fari autoadattanti full-led e dei nuovi motori Ingenium Euro 6. Internamente, nuovi sedili e pannelli delle portiere, sistema di infotainment con touchscreen da 8” che, con nuovi materiali e colori aggiornano l’eleganza di Evoque. Provata in versione HSE Dynamic con una speciale livrea completamente nera, senza alcun particolare in contrasto, conferma l’immagine fortissima e lo stile. Scorrevole nella guida stradale, con minori consumi e più comfort, non disdegna la grinta sportiva sulle strade montane e, come capita l’occasione, mette in gioco le grandi capacità offroad da vera Land Rover. Il motore Td4 da 180 cavalli, con un minor peso sull’anteriore agevola ulte-

Range Rover Evoque Td4 HSE Dynamic Dimensioni: Potenza: Coppia: Velocità massima: 0-100 km/h: Consumo medio: Emissioni di CO2:

437/197/164 cm 180 CV 430 Nm a 1.500 giri 200 km/h (195 AT) 9 secondi 4,8 l/100 km (20,83 km/l) 125 g/km (134 AT)

riormente la guida dinamica, e si accoppia perfettamente al cambio automatico a nove rapporti, arrivando a consumare solo 4,8 l/100km.

www.landrover.it

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auto premium

Range Rover Evoque Convertibile,

IL CIELO SOPRA DI NOI Il nuovo gioiello della casa inglese “perde” il tetto in lamiera e fa spazio alla capote in tela, che garantisce sicurezza e comodità, con solo il cielo sopra di noi. L’Evoque non perde così il suo fascino, consentendo di vivere più intensamente i percorsi urbani e quelli dei nostri weekend della nuova stagione

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uando uscì sul mercato, nel 2011, questo SUV compatto di lusso venne definito dai giornali come la vettura del futuro per Land Rover. Non sbagliavano, perché l’Evoque in poco meno di cinque anni ha saputo conquistare una larga clientela grazie al suo aspetto imponente ma compatto, unito alla garanzia dell’alta qualità sempre riconosciuta al marchio inglese. Con il nuovo anno si è svelato finalmente il modello Convertibile, di fatto una cabriolet per tutte le stagioni che in soli 4,37 metri di lunghezza, 1,98 di larghezza e 161 di altezza racchiude un design ed una meccanica unici. L’elemento principale, ossia la capote in tela multistrato, si apre e si chiude completamente in 18 secondi semplicemente premendo un pulsante ed entra in azione fino alla velocità di 48 km/h. È fatta da materiale isolante in grado di mantenere le condizioni dell’abitacolo ideali in termini di temperatura ed insonorizza da elementi esterni proprio come se vi fosse il normale tetto in lamiera, con in più il vantaggio di poter ve-

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dere l’azzurro del cielo quando lo si desidera ed il tempo lo permette. Completano il design i fari full LED adattivi, capaci di dare un tocco esclusivo al look di Evoque Convertibile oltreché una migliore illuminazione in ogni condizione. Dentro lo spazio per quattro persone abbonda ed il sistema di infotainment InControl Touch Pro offre di serie un grande schermo da 10,2” con schermata d’avvio personalizzabile, di modo che si possa accedere alle funzioni preferite più velocemente ed in maniera intuitiva. Si potrà così collegare lo smartphone e rimanere in costante aggiornamento, per esempio attraverso i social networks, grazie alla connessione internet. L’audio è garantito da un impianto premium. Il baga-


gliaio perde un po’ della sua capacità a causa della capote ma offre comunque spazio sufficiente a caricare i bagagli per un weekend o la spesa settimanale se si resta in città. Nel percorso urbano l’Evoque Convertibile si destreggia e con l’Active Driveline si passa automaticamente alle due ruote motrici per ottimizzare i consumi, nelle fasi di parcheggio ci pensano i sistemi di sicurezza ad aiutare nelle manovre, mentre se lo stress è davvero troppo bastano poco più di due giri del volante per fare inversione, lasciarsi tutto alle spalle ed andare all’avventura su qualsiasi superficie. La trazione integrale consente infatti di affrontare percorsi sterrati ed innevati senza paura, aiutati dagli innumerevoli sistemi elettronici che aiutano nelle salite e nelle discese. In

autostrada e nei percorsi extraurbani l’Evoque Convertibile si dimostra sempre silenziosa e con i suoi motori consumi (5,7 l/100 km) ed inquini (149 g/km) sono contenuti: si può scegliere tra il 2.0 litri benzina da 240 cavalli, o diesel da 150 e 179 cavalli. In ogni caso tutti e tre sapranno offrire un ottimo comfort di guida e qualunque sia la meta prescelta il cambio automatico a nove rapporti saprà aiutarvi nel trovare il giusto passo. La forza di Evoque Convertibile è quella di poter fare ciò dove volete, quando volete, senza lasciare che sia la stagione ad impedirvelo. Le vendite cominceranno questa primavera ma è già possibile ordinare questo SUV premium, prezzi a partire da 53.400 euro per la versione SE, cui segue la più ricca HSE.

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SPORT WEEKEND

PORSCHE 718, LA NUOVA SIGLA (E VITA) DI BOXSTER

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l 2016 per Porsche si apre con una novità per quanto riguarda il suo modello più “piccolo”, ossia la spyder Boxster. Un vero e proprio restyling che non riguarda solamente le linee (per esempio i nuovi fari a LED davanti e dietro) ma anche il “cuore”: più potenza e meno consumi il risultato. Il nuovo motore è un 4 cilindri turbo da 2.0 litri in grado di erogare 300 cavalli nella versione base (380 Nm la coppia). Già a questi livelli entrambi è grande divertimento sulle strade di tutti i giorni e siamo sicuri che il benzinaio non sarà in cima alla lista dei “nemici” (6.9 litri per percorrere 100 km). Qualora si cercasse un appeal più pistaiolo è disponibile la versione “S” con motore da 2.5 litri e ben 350 cavalli sotto il cofano pronti a far sentire il loro sound. Il telaio completamente rinnovato e l’impianto frenante più potente offrono un piacere di guida emozionante e sportivo. I modelli 718 sono dotati, di serie, di cambio manuale a sei marce. Come optional è disponibile il cambio a doppia frizione PDK, perfezionato per ottenere un ulteriore risparmio di carburante. Le nuove vetture sportive a motore centrale sono ordinabili da subito presso

i Centri Porsche. Il loro arrivo sul mercato è previsto in Europa dal 30 Aprile. In Italia il prezzo della 718 Boxster parte da 56.213 Euro e della 718 Boxster S da 69.176 Euro.

JAGUAR F-TYPE SVR, LA PIÙ VELOCE DI SEMPRE

S

e la già potente versione R da 551 cavalli non bastava, la casa del Giaguaro questa volta ha messo in campo la F-Type definitiva, la SVR. Modificata da un reparto speciale questa vettura è stata alleggerita, migliorata nell’aerodinamica, resa più potente. Il motore è un 5,0 litri V8 sovralimentato da 575 CV e 700 Nm di coppia. Esternamente si notano il paraurti anteriore con prese maggiorate e l’ala attiva in fibra di carbonio al posteriore, oltre agli scarichi in titanio (fanno risparmiare 16 chilogrammi). Il telaio è più rigido, i cerchi sono da 20”, le gomme più larghe e l’impianto frenante più potente (si possono avere a richiesta i freni in carboceramica), la trazione a quattro ruote motrici è stata rivisitata così come il cambio robotizzato ad 8 rapporti Quickshift, per essere più reattivo. Tutto ciò migliora la trazione e le dinamiche di guida della vettura su tutte le superfici e in tutte le condizioni meteorologiche, preservando al contempo la

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bilanciata maneggevolezza e il temperamento da trazione posteriore della F-TYPE SVR. L’abitacolo prevede gli accoglienti sedili sportivi SVR Performance con motivo Lozenge Quilt. Le prestazioni finali parlano chiaro: 322 km/h di velocità massima e 3,7 secondi per lo scatto 0-100 km/h per la Coupé, 317 km/h per la Cabrio. F-Type SVR è già ordinabile a partire da 141.500 euro per la versione Coupé.


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BMW M760LI X, POTENTE E CONFORTEVOLE

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a nuova ammiraglia della casa tedesca si pone al vertice della gamma grazie ad un passo allungato, alla trazione integrale e soprattutto ad un nuovo motore a 12 cilindri. Il nuovo 6,6 litri è in grado di erogare 600 cavalli e 800 Nm di coppia, spingendo la vettura fino a 250 km/h autolimitati, i secondi per coprire lo 0-100 sono un record per la categoria: 3,9. Per gestire tutta questa potenza interviene la trazione integrale xDrive, che istantaneamente ripartisce la coppia alle quattro ruote. C’è poi l’Executive Pro, il nuovo sistema di controllo dell’assetto in grado di controllare gli spostamenti di questa grande vettura e tenerla sempre sulla retta via. A giovarne sono il comfort, i consumi e le emissioni. La M760 è senz’altro una vettura adatta a lunghi viaggi ma anche in città può adattarsi alle condizioni tramite il sistema Surround View, capace di monitorare la situazione circostante ed avvisando in caso di pericolo, inoltre sa parcheggiare da sola. Dentro l’abitacolo i sedili anteriori sono a regolazio-

ne elettrica con funzione di memoria, il sistema di infotainment capisce i gesti dei passeggeri ed interagisce di conseguenza (per esempio ruotando un dito si può abbassare o alzare il volume della radio), dietro sono previste poltrone posteriori singole per un maggiore comfort anche ad alte andature.

MERCEDES SLC, EREDE DELLA SLK

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ambia il nome, ma il DNA resta quello. Questa spider mantiene le dimensioni di un’auto da città (413 i centimetri) ma è adatta a qualsiasi strada e soprattutto a qualunque stagione, grazie al tetto ripiegabile in metallo capace di proteggere dalle intemperie: fino a 40 km/h si può aprire o chiudere con un semplice pulsante. Il frontale è nuovo e segue la linea dettata dai nuovi modelli, rendendo questa roadster non solo sportiva ma anche elegante. Anche l’abitacolo è stato sottoposto ad un cambiamento con sedili nuovi e sportivi, oltre ad un cruscotto di nuova generazione per accogliere il sistema di infotainment. I motori a benzina e diesel hanno potenze che vanno dai 156 cavalli del 1.6 litri (5,6 l/100 km ed emissioni di CO2 pari a 127 g/km) fino ai 367 della più potente AMG in grado di offrire sia una guida piacevole e rilassata che dinamica e coinvolgente, a seconda delle esigenze. Si potrà scegliere tra diverse impostazioni di guida grazie al Dynamic Select, capace di modificare l’assetto e la risposta del motore, mentre per le marce ci penserà il

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cambio automatico 9G-Tronic (di serie). Tra i sistemi votati al comfort di bordo ed alla sicurezza ci sono l’Aircraft per fornire calore localizzato, il Parktronic con visore posteriore e il Magic Sky Control per oscurare i vetri sul tetto.


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GREEN CAR

, L’IBRIDO CHE TI PORTA OVUNQUE TU VOGLIA MITSUBISHI OUTLANDER PHEV

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on l’uscita del nuovo modello di questa crossover la casa giapponese ha subito presentato una versione ibrida plug-in. Si chiama PHEV e monta tre motori: uno a benzina ed uno elettrico posti anteriormente, sotto il cofano, più un altro motore elettrico situato nella zona posteriore, sotto il bagagliaio. Così facendo si ha una potenza pari a 204 cavalli quando tutti e tre i motori sono attivi e la trazione è integrale, riuscendo a garantire un ottimo grip su ogni superficie ed in ogni condizione meteorologica. La Outlander PHEV si dimostra davvero rispettosa dell’ambiente, in quanto già il motore 2.0 litri a benzina è stato rivisto per emettere un ridotto numero di CO2 ed in abbinata a quelli elettrici consumi ed emissioni si abbassano ulteriormente. Ci sono diverse modalità di guida: la prima prevede l’utilizzo dei soli motori elettrici abbattendo emissioni, consumi e rumore fino ai 120 km/h, cosa che permette sia di girare in città ma anche fuori dai centri urbani, per un’autonomia complessiva di 52 km. Sono poi previste due modalità ibride ed in entrambi i casi le emissioni di anidride carbonica sono di 42 g/km: nella prima il motore termico si occupa di ricaricare le batterie quando sono scariche o serve più potenza, nell’altra entra in funzione spingendo le ruote anteriori ed è aiutato dai due elettrici, che nel frattempo vengono ricaricati. Grazie ad una leva dietro il volante le batterie potranno essere ricaricate anche in fase di frenata e sarà il conducente a decidere, in funzione al tipo di percorso ed al piacere di guida. I consumi dichiarati sono di 1,8 l/100 km, garantendo ad Outlander PHEV un’autonomia di oltre 800 chilometri. Inoltre la funzione plug-in permette di ricaricare le batterie quando l’auto è ferma con una semplice presa elettrica domestica. Tra i sistemi di sicurezza spicca un sensore che sfrutta gli ultrasuoni quando ci si sposta in città: se il conducente accelera ma viene rilevato un ostacolo nelle vicinanze, l’auto rallenta da sola avvisando al contempo il conducente del pericolo tramite un segnale acustico. 93


K i a S p o r ta g e

restyling con stile e grinta

“A

nno nuovo SUV nuovo” per la casa coreana, che dopo aver anticipato al Salone di Francoforte le linee del loro nuovo modello lo hanno definitivamente presentato alla stampa mondiale. Con gli attuali aggiornamenti è diventato più personale senza perdere la praticità tipica della sua categoria, che gli consente di muoversi bene sia in città che, meglio ancora, nei percorsi extraurbani e su tratti di sterrato non troppo impegnativi. Nel nostro caso lo abbiamo trovato facile da guidare sin da subito, i sedili sono molto comodi e la visibilità è ottima, facilitata anche dal trovarsi ad una buona altezza da terra. In città è agile e nelle fasi di parcheggio i sistemi dello Sportage aiutano a non commettere errori e si può agire in tutta calma. Il motore si è dimostrato davvero silenzioso sia in città che in autostrada, oltreché parsimonioso e all’occorrenza ha saputo dare quello sprint in

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più. La linea “sportiveggiante” di questo SUV gli dona personalità, rendendolo unico da qualunque angolazione lo si osservi, sia da fermo che in movimento. Lo spazio a bordo non manca né davanti né dietro e così anche i lunghi viaggi non diventano un problema, con le valigie comodamente riposte nell’ampio bagagliaio. Cominciamo col dire che Kia fa dell’affidabilità un suo cavallo di battaglia, offrendo come sempre ben 7 anni di garanzia. Nell’equipaggiamento di serie figurano gli airbag frontali, laterali e a tendina per la protezione integrale degli occupanti; nei sedili posteriori sono previsti gli attacchi ISOFIX con punti di ancoraggio per i più evoluti seggiolini per bambini. Migliorata anche la protezione dei pedoni con l’abbassamento della linea del cofano e l’aumento dello spazio di deformazione che ora utilizza più materiali assorbenti per una maggiore efficienza in caso di impatto. In linea con i più avanzati standard di prova di Euro NCAP nel settore “Safety


Assist”, la nuova Sportage dispone di tutti i sistemi più avanzati per la prevenzione degli incidenti e la riduzione delle loro conseguenze. Le dimensioni non variano di molto dal modello precedente (4,48 metri, 4 cm in più) ma a guadagnarci è lo spazio interno grazie al passo più lungo di 3 centimetri, che risulta più spazioso e luminoso, regalando comodità a cinque persone ed un bagagliaio capiente per la portare la spesa fino a casa o, ancora meglio, per caricare le valigie in vista del weekend. Sulla plancia centrale svetta il display touchscreen da minimo 7 pollici di grandezza (ha le mappe che si aggiornano per 7 anni), mentre con l’allestimento GT Line sarà possibile avere il volante sportivo a tre razze ed i sedili in pelle traforata. La chiave stilistica di base consiste nell’abbinamento fra linee nette e superfici morbide, in un equilibrio che riecheggia l’estetica dei più moderni aerei da caccia. Esternamente la linea ne guadagna all’anteriore, dove oltre

alla tipica calandra svettano i due gruppi ottici LED quadrangolari posizionati in basso, che donano quella grinta da SUV che forse mancava precedentemente sullo Sportage, così come la fiancata filante ed il doppio scarico al posteriore. Sportivo o rilassante, a seconda del weekend che si scelga pensiamo che questa Kia sia capace di adattarsi agevolmente non soltanto al tipo di strada che affronterà, ma anche allo stile di guida del suo possessore. Parlando di motorizzazioni, Kia Sportage è disponibile con motori benzina 1.6 litri turbo da 132 o 177 cavalli, o diesel 1.7 litri a tre step di potenza: 115, 136 e 185 cavalli. Il cambio previsto è un 6 marce manuale e la trazione può essere o anteriore o integrale a seconda della scelta, consumi ed emissioni risultano nella norma anche grazie al peso contenuto (circa 1500 kg). Prezzi a partire da 21.000 euro. 95


WEEKEND IN di Emanuele d’Argenzio

IMPARA A GUIDARE…. DAVVERO!!! IL CORSO DI GUIDA PER NEOPATENTATI DOVREBBE ESSERE IMPOSTO PER LEGGE. SI IMPARA DAVVERO A GUIDARE, A CAPIRE I LIMITI, AD EVITARE I PERICOLI. UN’ESPERIENZA BASILARE PER UNA VERA GUIDA SICURA NEL CORSO ACI, A DUE PASSI DALLA MITICA SEDE DELL’ALFA ROMEO, OGGI MUSEO

È

palese come la sicurezza alla guida sia una variabile che non può non essere considerata o trattata superficialmente. Molto spesso, sono nostre disattenzioni, reazioni sbagliate o la non conoscenza di particolari comportamenti della vettura, che possono portarci a situazioni pericolose per la nostra incolumità, e quella di eventuali passeggeri. E’ per questo che siamo andati a provare per voi il nuovissimo Centro Guida Sicura ACI-Iper, situato nel polo commerciale di Lainate, a

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mezz’ora da Milano. La pista che viene utilizzata per gli esercizi di pratica è inoltre un pezzo di storia: era infatti il circuito sul quale veniva testato l’assetto delle Alfa Romeo provenienti dall’adiacente stabilimento di Arese (adesso adibito a Museo). Arrivati al centro del nuovissimo complesso, alle 9:00 si inizia la lezione teorica all’interno dell’edificio. Tramite slide molto ben fatte e animate, sembra di essere tornati al corso di patente, ma si trattano argomenti che, purtroppo, i corsi offerti dalle autoscuole tralasciano, quali comportamenti della

vettura in situazione d’emergenza e tecniche di guida fondamentali. I componenti del gruppo sono di tutte le età, ma le domande e considerazioni che l’istruttore pone sono nuovi e inaspettati anche per chi ha più esperienza. Gli argomenti variano dalla tecnica di sterzata, al giusto trattamento e importanza degli pneumatici, dal sottosterzo, al fondamentale equilibrio “sterzo-acceleratore”. Tutto questo viene trattato con grandissima chiarezza ed efficienza e, dopo un’ora e mezza circa, si iniziano gli esercizi pratici con le idee molto


chiare. Le autovetture utilizzate sono Alfa Romeo Giulietta, Jeep Renegade e 500X. Gli esercizi si svolgono, naturalmente, in pista, dove si studia l’aderenza, il comportamento della vettura in mancanza di essa, la tempistica nell’utilizzo del gas e la gestione del sottosterzo. Ma non solo, la tecnologia di questo centro, infatti, è paragonabile solo al Circuito di Vallelunga (situato nelle vicinanza di Roma) e permette tramite muri d’acqua di simulare ostacoli, e tramite una speciale resina che copre alcune sezioni di asfalto di simulare i comportamenti della vettura al triplo dell’effettiva velocità di percorrenza. Il corso si protrae fino alle 5,00 del pomeriggio, con una pausa pranzo di circa un’ora. Noi abbiamo provato un Bar-Ristorante nelle vicinanze (a circa 10/15 min dal centro), “la

Garba…Tella” che offre piatti caldi molto gustosi con prezzi più che accessibili. E’ possibile eventualmente pranzare anche nell’area ristoro del vicino Museo AlfaAlla fine, è sicuramente la pratica e l’utilizzo attento delle informazioni e delle esperienze fatte che rende questo corso veramente utile, ma è innegabile che non solo sia consigliato, ma fondamentale per avere consapevolezza alla guida, un’azione troppo spesso sottovalutata, e che può portare a conseguenze anche drammatiche. Con particolare attenzione verso i neo-patentati, che possono evitare i classici incidenti tipici dell’inesperienza del periodo subito successivo alla presa della patente. Questi corsi, in alcuni paesi europei come l’Austria, sono già obbligatori e portano alla diminuzione di incidenti per chi ha conseguito la patente da meno di

un anno anche del 35%.Di certo è divertente, vi farà passare una giornata impegnativa ma molto piacevole, anche grazie al clima colloquiale che si respira, che porta quindi al veloce apprendimento chiunque. Una volta concluso vi sarà consegnato il diploma del corso base, e un piccolo manuale nel quale sono contenute le slide utilizzate durante le lezioni teoriche Inoltre, con il codice presente sul diploma stesso, potrete avere il 50% di sconto sul corso Avanzato, che non solo vi permetterà di imparare tecniche di guida sportiva, ma per la parte pratica, utilizzerete Alfa Romeo 4C e 500 Abarth 595

CENTRO GUIDA SICURA ACI-SARA

Via Manuel Fangio, LAINATE WWW.VALLELUNGA.IT 97


viaggi in di Anna Maria Terzi

LE SVALBARD

FREDDISSIME MA MITICHE Queste isole di ghiaccio, tra Norvegia e Polo Nord, sono freddissime e abitate dagli orsi, ma sono mitiche. Tanti ne parlano, pochi ci sono andati. E tra i pochi Checco Zalone che vi ha girato parte di QUO VADO?. Per visitarle meglio aspettare la primavera.

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Svalbard

Svalbard

NORVEGIA

“F Longyearbyen è l’unica vera città delle Svalbard e si trova nell’isola maggiore Spitsbergen. Questo arcipelago è il territorio più a nord del pianeta.

a freddissimo, ma’, più che a Roccaraso, di più!” Così, nel film Quo Vado?, Checco Zalone, alias Checco, diceva al telefonino alla madre mentre una veloce motoslitta lo trasportava nel biancore abbacinante della tundra al Circolo Polare Artico. E aveva ragione, eccome se aveva ragione! Qui la temperatura in inverno tocca anche i -40°C ! Non è un caso che Svalbard in lingua norvegese significhi coste fredde: la maggior parte del suolo, a causa delle temperature medie annuali attorno allo zero centigrado, è permanentemente gelato e si scioglie in parte solo in estate lasciando spazio a un leggero manto erboso. Per cui, se siete freddolosi, non ci andate oppure andateci in estate quando le temperature arrivano a 4-6°C. Ebbene alcune scene del film di Checco Zalone diretto da Gennaro Nunziante. Quo Vado?, da poco nelle sale cinematografiche ma già record di incassi, sono state girate a Ny-Ålesund, una cittadina della Spitsbergen, l’isola maggiore delle Svalbard, arcipelago formato da dieci isole maggiori e dieci isole minori che emergono dalle acque del Mare Glaciale Artico a metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord. Sono le terre abitate più a nord del pianeta; qui vivono alcune migliaia di orsi polari, alcuni esemplari di volpi artiche e oche facciabianca e circa 3.000 persone di cui l’80 per cento concentrate a Longyearbyen, l’insediamento e centro amministrativo 99


Alle Svalbard, ci sono ben 15 aree protette per gli uccelli, fra cui la scogliera di Fluglefjellet.

Le renne aspettano la primavera per ricominciare a brucare nei prati. 100


più grande e importante dell’arcipelago. IL 65% del territorio delle Svalbard è protetto da tre Riserve Naturali, sei Parchi Nazionali, 15 aree protette per uccelli e un’area protetta dal punto di vista naturalistico. E non è l’unico primato di queste isole: alle Svalbard si trova anche l’Austfonna, il ghiacciaio più grande della Norvegia con una superficie ghiacciata di 200 chilometri! Le isole maggiori sono tre, Spitsbergen, Nordaustlandet e Edgeøya e sono l’emblema dell’Artide con tutta la bellezza solenne dei suoi paesaggi selvaggi e unici al mondo: enormi ghiacciai, distese di neve candida, fiordi ripidi e profondi, orsi polari, foche, volpi artiche e le luci dell’aurora boreale sono immagini che non si possono perdere. Il consiglio è quello di andare a visitare questi luoghi in capo al mondo in marzo o aprile quando il ritorno della luce dopo il lungo inverno buio è festeggiato per una intera settimana con manifestazioni ed eventi un po’ ovunque sul territorio. Come la Solfestuka (Festa del Sole) una settimana di celebrazioni che comincia l’8 marzo, per salutare la fine della notte polare e il ritorno della luce. Il momento migliore comunque dal punto di vista climatico però è l’estate e la permanenza ideale per poter vedere tante cose è una decina di giorni. Il consiglio è quello di visitare Spitsbergen, l’isola più grande dove si trova Ny-Ålesund, la cittadina dove Gennaro Nunziante ha girato alcune scene del film Quo Vado?

Uno degli sport più diffusi è quello delle corse con cani.

1° giorno Si arriva a Longyearbyen, l’unica vera città delle Svalbard che si staglia sullo sfondo imponente dei due ghiacciai di Longyearbreen e del Lars Hjertabreen. La cittadina non offre molto ma i dintorni sono bellissimi e tutti da vedere. In città si può visitare lo Svalbard Museum (tel. 079.026492, www.svalbardmuseum.no; orario: da marzo a settembre 10-17, da ottobre a febbraio 12-17; ingresso: € 7,93, bambini € 1,58), uno spazio espositivo dedicato alle condizioni estreme in cui vivevano i cacciatori di balene e trichechi prima e alle condizioni di vita dei minatori poi, con un’interessante mix di manufatti, documenti e animali imbalsamati. Da vedere anche lo Spitsbergen Airship Museum (North Pole Expedition Museum, tel. 091.383467, Esemplare di tricheco

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La cittadina di Ny-Alesund, dove sono state girate alcune scene di “Quo Vado?�

Per visitare i fiordi ci sono escursioni in motonave

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www.spitsbergenairshipmuseum.com; orario: tutti i giorni 9-13; ingresso: € 7,93, bambini € 4,23) uno spazio dedicato alle esplorazioni polari con documenti, manoscritti, giornali dell’epoca. Per vedere le opere dedicate alle Svalbard dell’artista norvegese Kåre Tveter si va alla Galleri Svalbard (orario: 11-17 da marzo a settembre, mar-sab 13-17 e dom 11-15 da ottobre a febbraio; ingresso: € 7,40, bambini € 2,11) dove si possono anche vedere le opere di Olav Storø.

2° giorno Si visita la cittadina di Ny-Ålesund, famosa perché da qui nel 1928 partì il dirigibile Italia al comando di Umberto Nobile alla volta del Polo Nord con epilogo tragico. Oggi è la postazione scientifica dove vivono stabilmente circa una trentina di scienziati da tutte le parti del mondo mentre in estate qui abitano 130 ricercatori. Il posto mostra condizioni estreme e inospitali ma sfoggia un fascino magnetico offrendo ai visitatori un panorama unico al mondo. Per visitare i luoghi di maggiore interesse della zona val la pena seguire il percorso ad anello di 1,5 chilometri, punteggiato di pannelli esplicativi sui punti più interessanti. Come il pilone di ancoraggio da cui nel 1926 Nobile e Amundsen lanciarono il dirigibile Norge per il volo sul Polo Nord fino all’Alaska, o la locomotiva a vapore abbandonata vicino alla banchina o ancora il Gruvenmuseum (Museo Minerario, orario: aperto 24 ore; offerta libera), un piccolo spazio allestito nella vecchia tabaccheria che ripercorre la storia dell’estrazione del carbone nelle miniere locali. Gli amanti dei paesaggi estremi non debbono mancare una gita all’Oscar II Land, l’area che si trova tra lo Isfjorden, il secondo fiordo per lunghezza delle isole Svalbard e della Norvegia, e il Kongsfjorden, separata dal James I Land dallo Sveabreen, un ghiacciao lungo ben 30 chilometri. Valgono la visita anche gli insediamenti di Pyramiden, secondo insediamento russo nelle Svalbard, fondato nel 1910 dai minatori che qui si recarono per estrarre il carbone, e Barentsburg, avamposto dimenticato ai confini della terra e dominato dalla ciminiera della centrale elettrica dove vive una piccola comunità russa ancora oggi dedita all’estrazione del carbone (circa 350 mila tonnellate all’anno).

L’Austfonna è il ghiacciaio più grande della Norvegia, 200 km di lunghezza.

Tipiche tende che ricordano quelle dei Pellerossa americani. L’inverno 103 delle Svalbard è buio.


Da non perdere le aurore boreali.

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Dal 3° all’8° giorno Ci si può imbarcare sull’Hurtigruten, la motonave che offre collegamenti dalla terraferma alle Svalbard e tra le isole, per andare alla scoperta dei fiordi più spettacolari della Norvegia. Come il Krossfjorden, sulla costa occidentale dell’isola di Spitsbergern, lungo 30 chilometri. O come il Raudfjorden, lungo 20 chilometri e profondo 5, sulla costa occidentale dell’isola di Spitsbergen. Ospita due insenature più piccole, la Klinkowstromfiorden e l’Ayerfjorden.

9° giorno Il nono giorno del viaggio si rientra nella cittadina di Longyearbeyn dove si può gustare l’ottima cucina locale al ristorante Fruene Kaffe og Vinbar (Lompensenteret, tel. 0079.027640; portate principali a partire da € 8,24 bevande escluse) un locale accogliente che propone caffè, pizza, spuntini e ottime zuppe saporite. Da non mancare poi una gita per andare a vedere l’edificio che accoglie la Svalbard Global Seed Vault, la Banca dei Semi, un’enorme caverna scavata nelle viscere della montagna dove vengono conferiti i semi provenienti da tutti i Paesi del mondo in modo da preservare la natura in caso di catastrofe globale o guerra nucleare. I semi vengono conservati a una temperatura costante di -18° C . A metà del 2014 la banca conteneva oltre 700 mila varietà di semi e circa 250 milioni di singoli semi, la più vasta e varia collezione di semi di piante commestibili esistenti attualmente sulla terra. L’ultimo è di febbraio 2014, in occasione del sesto anniversario dell’apertura ufficiale della banca: sono stati conferiti qui 20 mila semi provenienti da Giappone, Brasile, Peru’, Messico e Stati Uniti. Un’altra cosa imperdibile è un tour in motoslitta, tanto per provare la stessa emozione provata da Checco Zalone nel film QuoVado? Le motoslitte si noleggiano per circa 100 € al giorno presso i vari punti noleggio presenti in città tra cui Svalbard Snoscooterutieie (tel. 0079.024661, www.scooterutieie.svalbard.no). Ci sono poi agenzie che organizzano veri e propri tour a tema in motoslitta. La più richiesta è il Northern Lights Safari che costa circa 150 € e porta a vedere l’aurora boreale.

Ci sono tour guidati per andare a vedere i pericolosi orsi polari.

Alle Svalbard ci sono ancora miniere di carbone. Insediamenti in una delle isole.

10° giorno Rientro a Oslo e poi in volo verso l’Italia. La capitaneria di porto 105


TOUR ORGANIZZATI Date le condizioni climatiche e geografiche estreme di queste terre e al pericolo dell’incontro con gli orsi polari che possono essere molto pericolosi (le guide locali sono infatti armate proprio per scongiurare situazioni di pericolo dovute all’incontro con i plantigradi) è consigliabile prendere parte a tour organizzati in motoslitta, con slitte a ruote trainate da cani e a crociere lungo i fiordi. Sono moltissime le agenzie che offrono questi servizi. Per esempio, Henningsen Transport & Guiding (tel. 0047.7902.1311, www.htg.svalbard. no) organizza gite e crociere da e fra le isole Svalbard

DOVE DORMIRE

Spitsbergen Hotel**** (Longyearbyen, tel. 0079.026200, www.scandichotels.no; doppia da € 104,75) Offre camere accoglienti e ha una grande hall dotata di belle poltrone con servizio wi fi.

con partenza da Longyearbyen a bordo della motonave Langøysund alla volta di Barentsburg. La crociera parte alle 8.30 del mattino e dura circa 9, 10 ore, attraversa lo Isfjorden per raggiungere l’impressionante Esmarkglaria nella Baia di Ymer. Durante il viaggio viene offerto un pasto caldo a bordo e sulla via del ritorno si svolge un safari fotografico lungo la costa, nei pressi delle scogliere di Fluglefjellet dove si possono vedere centinaia di uccelli. Spitsbergen Guide Service (tel. 0047.941.70070), tour operator locale, organizza gite su misura sia in motonave, sia in motoslitta e sia su slitte trainate da

cani. Ci sono anche molte gite giornaliere sugli sci con soggiorno in campi tendati. Da giugno a settembre, l’agenzia organizza crociere in nave lungo la costa occidentale a bordo dello yacht Spitsbergen Express. La proposta per il 2016, appena messa a punto, è la Arctic Nature Camp, un tour a Signehavna, nella zona nord-occidentale di Spitsbergen. Il tour dura 5 giorni/4 notti, parte dal porto di Signe a bordo della motonave Spitsbergen Express, e costa € 1.586 a persona inclusi assicurazione SAR, sistemazione a bordo e in campi tendati, tutti i pasti a bordo, caffè, tè e snack. Ci sono partenze il 3, 7, 11 e 15 agosto.

Barentsburg Hotel*** (Barentsburg, Tel.0079.021080; doppia da € 84,65), le

Huset (Longyearbyen, tel. 0079.025002,

camere sono state rinnovate nel 2012 ma continuano a conservare la loro connotazione architettonica sovietica. Ci sono anche bar e ristorante che serve cucina russa.

DOVE mangiare

www.huset.com; prezzo medio: portate principali al bar da € 14,60, portate principali al ristorante da € 31, menu artico da 4 portate € 73,60, da 5 portate € 81, da 6 portate € 94,78; orario: bar 16-22, ristorante 19-22). Il locale propone cucina norvegese come lo spezzatino di renna. La specialità della casa è l’hamburger med alt, un grande hamburger servito con un ricco contorno (€ 11).

DOVE comprare Skinnboden (Longyearbyen, tel. 0079.021088, www.skinnboden.no; orario: lun-ven 10-18, sab 10-15, dom 12-15) propone una vasta gamma di prodotti e manufatti artici: stivali di pelle di renna, guanti in pelle di foca, tappeti fatti con pelle di bue muschiato e oggettistica tipicamente nordica.

VIAGGI ORGANIZZATI DALL’ITALIA Il nostro consiglio è quello di prender parte a viaggi organizzati che offrono un alto grado di sicurezza soprattutto in ordine alle escursioni e ai safari fotografici a causa delle presenza di un numero elevato di orsi polari. Tra i tour, quello che meglio risponde alle nostre esigenze è quello di 10 gg/9n proposto da Giver Viaggi e Crociere (via Magellano 15r, 16121, Genova, tel. 010.57561, fax 010.581217, www.giverviaggi.com, info@giverviaggi.com) che parte da € 5.450 a persona e include volo a/r da Milano, Roma o altre città italiane, 2 pernottamenti in doppia con colazione di cui uno all’Hotel Spitsbergen*** di Longyearbyen, sull’isola di Spitsbergen, e l’altro all’Hotel Radisson Blu Plaza**** o similare di Oslo, 7 pernottamenti in pensione completa a bordo della motonave Fram per andare ad esplorare i maggiori fiordi, giacca a vento durante la navigazione, sbarchi in gommone, attività a bordo durante gli sbarchi, guida di lingua inglese. La quota non comprende invece le tasse aeroportuali che ammontano a 100/240 € a persona, i trasferimenti, le escursioni e le visite facoltative. Le prossime partenze per questo tour sono in calendario il 20 e 27 luglio 2016 e il 3, 10 e 17 agosto 2016. 106


EEKEND ALLA SCOPERTA DEI PARCHI RISPETTANDO LA NATURA

PARCO VAL GRANDE CON LA DS 5 HYBRID 4X4 AL PARCO MONTE ANTOLA CON LA PEUGEOT 508 RXH4

LA VIA FRANCIGENA

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W E E K E N D G R E E N : N E L PA R C O D E L L A VA L G R A N D E

DAL LAGO CHIC AL P CON L’ARRIVO DELLA PRIMAVERA TORNA LA VOGLIA DI VERDE, LA VOGLIA DEI PARCHI. IL PIU’ SELVAGGIO D’ITALIA E’ QUELLO DELLA VAL GRANDE. E PER ANDARCI E’ BELLO PASSARE PER IL LAGO MAGGIORE. ED E’ GIUSTO ARRIVARCI CON LA DS5 HYBRID 4X4, IN MODALITA’ ELETTRICA.

L

a voglia è quella di partire, lasciare la città ed andare in cerca di verde. In Italia ci sono tanti parchi, ma ci sollecita di più quello della Val Grande, che oltre ad essere fra i più grandi è anche quello più Wilderness, più selvaggio d’Italia. E’ effettivamente grande con varie strade per arrivarci, ma noi ci lasciamo tentare dalla bella giornata per scegliere la strada che passa prima dal lago Maggiore. La nostra DS5 Hybrid 4x4 è comoda e silenziosa e ci permette quando vogliamo di scegliere la modalità ZEV, soltanto elttrica, così nei centri delle città e nei parchi ci sentiamo a nostro agio, non inquinando. Prendiamo l’autostrada A8, e presso Gallarate girare per Gravellona Toce, uscire a Baveno/Stresa, attraversare Feriolo e proseguire fino a Verbania, formata come sapete da Intra e Pallanza, un caffè in un bar in riva al lago e poi ad Intrsa, in via Vittorio Veneto 111, ci lasciamo sedurre da un’altra tappa verde a Vil-

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CON LA DS 5 HYBRID

4X4

L PARCO SELVAGGIO

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la Taranto ( riapertura al 12 marzo). Si parcheggia proprio di fronte, accanto al lago, dove c’è anche una fermata del traghetto. Più comodo di così. Ed ecco il primo tuffo nel verde, un verde curato, uno dei più belli Giardini Botanici d’italia.

UNA BELLISSIMA VILLA TARANTO spirata allo stile della Normandia, circondata da infiniti prati all’inglese, giardini

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fioriti e magnifiche fontane. Questo è ciò che vi accoglierà a Villa Taranto, luogo di inestimabile valore botanico che comprende circa 1.000 piante non autoctone e circa 20.000 varietà e specie di particolare valenza botanica. Visitando i Giardini, ognuno ritroverà intimi scenari e figurazioni di fantasia celate in trasparenze d’acqua, o nelle distese dei misteriosi fiori, sacri alla mitologia egizia. Dalla romantica Valletta alla distesa delle Eriche, dalle serre con la “Victoria cruziana” ai viali di Azalee, Aceri, Rododendri e Camelie, dai giardini delle Dalie, con oltre 300 varietà, ai mille colori delle fioriture autunnali, sullo sfondo dei Giardini all’Italiana, o nel dorato velario autunnale, Villa Taranto è pronta a sorprendervi. ENTE GIARDINI BOTANICI VILLA TARANTO - Via Vittorio Veneto 111, 28922 Verbania Pallanza (VB) - Tel. e Fax +39 0323 556667 - Biglietteria +39 0323 404555 web: www.villataranto.it - mail: entevillataranto@tin.it

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Ma ora è tempo d’andare, il Parco della Val Grande ci aspetta. Prendiamo la SP60 e cominciamo a salire. La Nostra DS5 non si scompone, non abbiamo bisogno di usare il 4x4. Dal tetto in cristallo vediamo gli alberi su di noi e questo ci fa assaporare di più questo parco. Ecco ora usiamo la modalità ZEV, cioè solo elettrica per non inquinare e non disturbare la natura. Arrivati a Cossogno, scopriamo che sul torrente S.Bernardino c’è un ardito ponte romano che collega Cossogno a Rovegro. Parcheggiamo la DS5 e andiamo a cercarlo. Il sentiero è segnato e curato, qui non c’è pericolo di perdersi. Ad alcuni più spericolati è capitato di non ritrovare la strada. Ricordiamo che questo è il Parco più selvaggio d’italia. Eccolo. Ci stupisce, a cavallo di questo orrido chiamato curiosamente “Paradiso dei cani”. Le acque di questo torrente, che quando è in piena può diventare pericoloso, hanno dei colori stupendi. Abbiamo fatto bene a venire. Ci dispiace vedere delle tubature di plastica che emergono dal terreno, come delle offese a questa natura. Scopriamo anche che il ponte non è romano: è stato rifatto nel 1773. Ma forse un giorno lontano i romani lo avevano fatto davvero. Oltre il ponte, ci accoglie una chiesetta. Non riusciamo a vedere animali , ma siamo sicuri che ci sono. Di solito è più facile incontrar di notte. Ma sarà per un’altra volta.

Torrente San Bernardino con Ponte Romano 113


Dopo esserci fermati a mangiare, nell’antica Osteria, a Cossogno, riscendiamo verso il lago. Qui all’imbarcadero viene la tentazione caricare la DS 5 sul traghetto per Laveno, e arrivare sulla sponda lombarda. Sarebbe bello, ma poi propendiamo per il ritorno via terra.

INFO Per avere le informazioni occorrenti per visitare il parco, conviene andare sul sito www.parcovalgrande.it. Si trova tutto.

DOVE MANGIARE Ci sono vari ristoranti, tutto abbastanza buoni e a buon mercato, fra cui l’Antica Osteria, nel centro di Cossogno. Buono il brasato. Si trovano salumi locali ed anche formaggi di capra.

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DA QUI SONO VENUTI I MARMI DEL DUOMO DI MILANO Da Baveno, da Candoglia, sì è proprio da qui che sono venuti i marmi con cui è stato fatto il duomo di Milano. Li portavano fin sul lago, da qui sul Ticino fino ad Abbiategrasso, dove le chiatte si immettevano nel Naviglio grande e arrivavano a Milano. La stessa via d’acqua veniva usata per il legname che arrivava appunto dai boschi della Val Grande. Costolette d’agnello e verdure locali

LA COMPAGNA DI VIAGGIO

DS 5 HYBRID 4X4

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l senso del dettaglio per DS 5 si nota nella linea elegante, imponente ma mai ingombrante e si traduce anche nell’utilizzo di materiali particolari, come l’alluminio sulle maniglie delle porte, il metallo sul pomello del cambio o la pelle. Materiali lavorati in modo esclusivo e unico, con classici sedili in pelle in armonia con la strumentazione ispirata al mondo dell’aeronautica. La vera chicca di quest’auto però non si vede, ma si sente guidandola: è la propulsione ibrida, che vede un motore diesel abbinato ad uno elettrico per ottenere consumi ed emissioni ridotti al minimo. Con entrambi i motori in funzione si gode della trazione integrale quando ci si trova lungo i percorsi autostradali o extraurbani, con i 200 cavalli di potenza a rendere la guida sempre frizzante ma al contempo rilassante, mentre in città si può silenziosamente girare con il solo motore elettrico, entrando anche in quelle aree a traffico limitato senza problemi. Così le emissioni di CO2 sono di 90 g/km ed i consumi sono di soli 3 litri per 100 km lungo i percorsi urbani. Diversi anche i caratteri che questa vettura può assumere, grazie ad un comando sulla console centrale che permette di selezionare 4 modalità di funzionamento:

Cilindrata cm3: Potenza massima kW (cV)/giri: coppia max Nm/giri: Emissione di CO2 grammi/km: Trazione: Velocità massima (km/h): accelerazione 0-100 km/h (s): consumo medio (km/l): lunghezza/larghezza/altezza (cm): Passo (cm): Peso in ordine di marcia (kg):

1997 147 (200) 500/1750 90 Integrale 211 8,6 28,6 453/187/151 272 1660

Auto, ZEV (usa il solo motore elettrico), 4 ruote motrici (ruote anteriori con motore termico e ruote posteriori con motore elettrico), e Sport (utilizzo massimo del motore elettrico in aggiunta al motore diesel). 115


g l el g rreeeennt rtarvae v di Silvana Lattanzio

La Via Francigena nell’anno dei Cammini Il 2016 è l’anno del Giubileo, quale migliore idea che percorrere il Cammino di pellegrinaggio a piedi o sulla propria bike alla scoperta delle parti più belle e meno note di questa nostra Italia? Sì, ma con l’aiuto della app

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l 2016 è l’anno dei Cammini alla scoperta di siti di rilevanza culturale e di parchi di grande valore naturalistico ma poco noti della nostra bella Italia. Tendenza affermata dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini che ha dichiarato questo in corso l’Anno Nazionale dei Cammini. Sul territorio nazionale sono più di 6.500 i km di percorsi naturalistici, culturali e spirituali per scoprire antichi conventi, nature intatte. Tutti da attraversare all’insegna del viaggiare lento, dello slow travel. Nell’anno del Giubileo, il principale itinerario culturale e spirituale italiano sta registrando un vero boom. La Via Francigena, nome che significa “proveniente dalla Francia”, è un percorso antichissimo che dà i suoi primi segni di esistenza molti secoli fa. Nel 990 circa, fu percorsa per intero da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, città dalla quale partì, al km 0, per arrivare a Roma, dal Papa. Nell’occasione, scrisse un diario di viaggio, “Itinerario di Sigerico”, la prima e più antica guida del percorso, con consigli sui monasteri e i luoghi da visitare. Ora, a più di mille anni di distanza, le cose sono ben cambiate, ora il pellegrino viaggia con la app. Sì, al viaggiatore che decide di affrontare la Francigena, che con i suoi 850 km è la rete ciclabile più lunga in Italia, il consiglio è di scaricare dal proprio smartphone la app SloWays, perfetta per scoprire

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quali siano i punti culturali/religiosi di maggior interesse, dove le strutture per alloggiare o quali specialità gastronomiche la zona che si sta attraversando offre (per scaricare un’app bisogna configurare un account Google con un indirizzo email Google, gmail o un hosting, associato al cellulare o al tablet e poter così utilizzare Google Play Store; qui toccare l’app desiderata per selezionarla. Si apre la schermata coi dettagli, dunque toccare il pulsante “Scarica”; toccare “Accetta e scarica” per accettare le autorizzazioni dell’app che inizierà così il download). Ma il servizio migliore che offre la app è il poter localizzare sempre la propria posizione e la distanza che c’è per arrivare al luogo dove ci si prefissati, regione per 118

regione, con segnalato il grado di difficoltà del percorso. E, per chi vuol saperne di più, alla voce “Categorie”, l’app indica anche libri sulla Francigena, concerti, mostre e festival che si incontrano strada facendo. Ma l’ambizione sul percorso ciclabile c’è, ed è quello di allungarlo dagli attuali 850 ai prossimi1.000 km, con l’installazione di 3.000 segnavia bianchi e rossi a indicare la “retta via” che dal Colle del Gran San Bernardo, Alpi, porti fino a Roma attraversando Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e, finalmente, Lazio, la finish line del nostro viaggiatore. Tale ambizione ha un costo e per questo è in atto una campagna per un finanziamento collettivo, crow-


francigina norD roma

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funding (www.eppela.com). Ogni tappa ha la sua bellezza, la sua specialità: tra le più spettacolari in Val d’Aosta è quella da Aosta a Verres lungo il fiume Dora o, tra Vercelli e Mortara, lungo gli argini del Sesia. Ma per saperne di più il consiglio è di visitare il sito viafrancigena.bike dove in home page, tra le varie, si può cliccare alla voce “L’itinerario della Via Francigena in bici” dove, tappa per tappa, vengono indicate

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le cose da vedere, il tipo di territorio che si va ad attraversare, le difficoltà e gli eventuali punti ristoro con spiegata la situazione acqua (se si trova e dove). Con la possibilità di scaricare le mappe, è un’ottima guida per i viaggiatori italiani e stranieri, ma anche un aiuto ai paesi locali che possono così avere beneficio dal turismo itinerante ed ecosostenibile. Ci sono poi le Vie Francigene del

Sud, un fascio di vie e sentieri che uniscono l’Occidente con l’Oriente in quanto da Roma proseguono verso Sud, nel Meridione d’Italia, in particolare in Puglia, proseguendo fino a Brindisi per poi arrivare in Terra Santa, a Gerusalemme. Un itinerario su antichi tratturi della transumanza attraversando paesaggi collinari alternati a quelli montuosi incontrando antiche chiese e santuari. E’ possibile avere ospitalità


nei conventi o in agriturismi e, sorprendentemente, si possono visitare città d’arte poco conosciute come Troia e Lucera, veri patrimoni culturali; come pure attraversare percorsi ricchi di storia e fascino come le vie Appia e Traiana, la via Micaelica, la via Litoranea, la Via Herculea, la via Calabra, la Leucadense e l’Itinerario Burdigalense, verso la via Egnatia, e raggiungere poi attraversando il Mediterraneo Gerusalemme.

CREDENZIALE E TESTIMONIUM

A

ricordo del proprio viaggio culturale, spirituale o sportivo che sia, la credenziale sta a testimoniare l’esperienza; è, infatti, una sorta di “carta d’identità”, un documento che attesta che si sta svolgendo un pellegrinaggio verso un luogo di culto. Tenendola sempre con sé, si può usufruire delle strutture di accoglienza e si potrà richiedere, in ogni luogo, l’apposizione di un timbro che testimonierà i luoghi attraversati lungo il cammino. Alla fine, chi volesse, potrà ottenere il Testimonium, cioè l’attestato che viene rilasciato al termine del pellegrinaggio dal santuario che è la meta; ad esempio, a Roma il testimonium viene rilasciato all’interno della Basilica di San Pietro, nella zona della Sacrestia. Fino al 20 novembre di quest’anno, data ufficiale della conclusione dell’Anno Santo, tanti saranno i turisti che attraverseranno le affascinanti Vie Francigene per uno straordinario viaggio in Italia.

francigena roma - brindisi

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Itinerario Green: DALLA VAL TREBBIA AL PARCO DEL MONTE ANTOLA di Vittorio Giannella

QUANDO LA STORIA È SLOW

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W

con la pe u g eot 5 0 8 r x h

In una valle affascinante lungo il Trebbia, uno dei fiumi più puliti d’Italia, con un’eccellente auto ibrida rispettosa dell’ambiente, per attraversare luoghi ricchi di storia ed arrivare al parco del Monte Antola

L

’itinerario da noi proposto ha inizio dall’uscita della tangenziale di Piacenza, presa, uscendo da chi proviene dall’autostrada A1 a Piacenza Sud, seguendo poi l’indicazione Bobbio-Genova Statale 45. Il percorso lo abbiamo realizzato con un’ auto potente ma silenziosa, rispettosa dell’ambiente perché ibrida e con bassissime emissioni di CO2: la Peugeot 508 RXH. Questo gioiello del Leone è realizzato con una tecnologia di ultima generazione, con prestazioni di

alto rango: grazie a due motori, uno diesel ed uno elettrico, è possibile viaggiare a zero emissioni in città o a bassi consumi in autostrada. I 200 cavalli di potenza complessivi rispondono prontamente ai comandi, nonostante la massa sia importante, e sono docili a mordere l’asfalto delle strade tortuose della Val Trebbia, spesso a tratti misti per i numerosi piccoli smottamenti che, per alcuni tratti, costringono a qualche metro di sterrato e pietrisco ma grazie alla trazione integrale le difficoltà vengono meno.

Altopiano con la Pietra Parcellara

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W EE K EN D in - V al T rebbia 1° giorno Costeggiamo da subito l’ampio letto alluvionale del Trebbia che irriga i vasti campi di agricoltura intensiva tipica della bassa pianura piacentina, inoltrandosi dopo qualche chilometro in un’ampia valle e, con piccole deviazioni, su ampi balconi panoramici naturali. Già a pochi chilometri all’altezza di Niviano svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per Vigolzone - Grazzano Visconti, il castello dove il noto regista Luchino Visconti ha passato gran parte della sua infanzia, appartenendo alla sua famiglia da secoli. Una pausa per ammirare lo splendido giardino

all’italiana (entrata a pagamento), all’interno della possente struttura difensiva, comprare qualche oggetto nelle varie botteghe artigiane e mangiare in un’osteria tipica i salumi nobili di queste terre: coppa, Strolghino, culatello, accompagnati con un ottimo vino gutturnio del posto. Ripresa la nostra auto ibrida si imbocca di nuovo la SS 45 per Bobbio e dopo 13 chilometri si svolta a destra seguendo le indicazioni per il borgo di Travo. Qui un ponte, da poco consolidato dopo la terribile alluvione di settembre scorso, (attenzione all’autovelox posto all’entrata del borgo) attraversa il largo letto alluvionale del fiume Trebbia che sfiora le mura del castello di Anguissola e della chiesa. 124


Castello di Grazzano Visconti La Peugeot 508 RXH 4 sul ponte nel borgo di Travo

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Chiesa di San Colombano a Bobbio

Proseguendo per Bobbiano la strada comincia a inerpicarsi con curve panoramiche che tagliano ampi campi di grano e macchie di boschi. Sulla sinistra sbuca il monolito di Pietra Perduca con alla sommità una minuscola chiesetta dedicata a S. Anna risalente al X sec. Si raggiunge con una passeggiata facile, lasciando l’auto in uno spiazzo della strada. Dalla sommità del monolito, bucato in più parti dai monaci per la raccolta dell’acqua piovana, la vista è incomparabile; tutta la cerchia delle

Ponte Gobbo, o ponte del Diavolo, di Bobbio 126

Alpi ancora innevate di fronte: a destra la valle del Trebbia fino a Piacenza, alle spalle l’Appennino con le cime arrotondate e boscoso. Luoghi questi, che non conoscono il turismo di massa che si concentra in territori limitati, affollati, il valore aggiunto di questi itinerari poco battuti, scenografici, ricchi di fascino per il loro silenzio. Come il motore elettrico della Peugeot 508 RXH da 37 CV che muove le ruote posteriori (il sistema si chiama HYbrid4), insieme o alternato al motore diesel, ma as-


Fioritura nel Parco Monte Antola

solutamente impercettibile al guidatore, scelta che consente di contenere i consumi permettendo prestazioni da “ammiraglia”. L’allestimento è studiato in modo che tutte le funzioni siano sempre sott’occhio, eccezionale anche la funzione “automatica” che delega al computer di bordo la gestione delle funzioni principali. Ultime curve per salire ai 700 metri dell’altipiano di Termine Grosso, da dove appare in tutta la sua imponenza e forma particolare la Pietra Parcellara, 836 metri di ofioliti,

giù la valle Luretta e il vallone di Bobbiano. Quassù il vento non incontra ostacoli, gli steli d’erba ancora secchi piegandosi ne indicano la direzione, davvero un posto inconsueto, che non ti aspetti a un’ora dalla metropoli, dove è bello perdersi per poi ritrovarsi seduti in una vecchia locanda a gustarsi prelibatezze della cucina locale. Da qui iniziamo la discesa verso Bobbio, attraversando piccole frazioni dove il tempo è ancora scandito dalle campane delle piccole chiese, e nell’aria l’odore

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predominante di fumo degli stocchi di legno che bruciano nelle stufe. Si riprende la SS45 a Mezzano Scotti e Bobbio è li a tre chilometri. Tra i paesi più belli d’Italia, Bobbio fu fondato dal monaco irlandese Colombano nel 614 quando giunse qui accompagnato dai suoi discepoli. Un vasto territorio gli fu donato dal re longobardo Agilulfo, e da qui passava l’importante via del sale che congiungeva le due coste, adriatica e ligure. Un anno dopo, nel 615, stanco, vecchio e ammalato Colombano, diventato poi santo, morì e qui è rimasta la sua tomba nella splendida abbazia a lui dedicata. Ma il simbolo del paese è il ponte Gobbo o del diavolo, completamente in pietra che con 11 arcate attraversa il Trebbia. Un itinerario questo proposto, da fare e gustarsi pian piano senza guardare l’orologio, utilizzando l’auto, magari con attenzione ecologica. A questo riguardo la Peugeot 508 RXH ha una manopola che, semplicemente ruotandola, fa cambiare le modalità di guida: Auto, Sport, 4x4, e ZEV. In tutti i casi il motore termico diesel 2.0 HDi saprà adattarsi a qualsiasi percorso ma soprattutto ad emissioni dichiarate di 108g/Km di CO2. Riprendiamo la SS 45 direzione Genova.

Peugeot 508 RXH 4

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a casa del “Leone” è stata una delle prime a puntare sull’elettrico e lo ha fatto abbinando un motore diesel, diminuendo ulteriormente consumi ed emissioni grazie alla tecnologia HYbrid4. Così è nata la 508 RXH, station wagon con assetto rialzato in grado di compiere lunghi viaggi senza troppe soste dal benzinaio. Ha una linea personale: subito in evidenza la calandra, con i fari full LED che oltre ad essere funzionali le donano una certa grinta. Gli interni sono ricercati e di alta gamma grazie a selleria in pelle, finiture di alto pregio, abitacolo accogliente e ben insonorizzato, il baule è piuttosto capiente. L’assetto risulta sempre stabile e le sospensioni assorbono qualsiasi tipo di asperità, nelle manovre intervengono quattro sensori sonori più una telecamera in fase di retromarcia, un valore aggiunto in termini di sicurezza. Il sistema di infotainment con schermo touchscreen da 7” offre ampia connettività grazie a Bluetooth ed Internet. Offre 4 modalità di guida per adattarsi alle esigenze: da quella che lascia al computer gestire il tutto (Auto) a quella che permette di far funzionare il solo motore elettrico (ZEV), ideale per la città. E sempre si potrà avere la trazione giusta per affrontare

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2° giorno La strada ampia e ben tenuta segue l’andamento del fiume che qui, a San Salvatore diventa particolarmente zigzagante. Il fiume deve superare pareti di rocce a libro, calcaree, interessanti dal punto di vista geologico, giù le acque scorrono veloci e spumeggianti, adatte per amanti del canotaggio e a Marsaglia, paese del medio corso, si trovano strutture per chi pratica questo sport. Un angolo suggestivo dove dissetarsi grazie a varie fontanelle di acqua sorgiva. Appena superato il paese di Marsaglia deviamo di tre chilometri per visitare il borgo di Brugnello, a picco su un’ansa del fiume, con le quattro case in pietra tutte raccolta attorno alla chiesetta, decorate da artisti e scultori. Qui ci si rende conto che tutti i luoghi sono belli, con le loro caratteristiche e storie, e lo diventano ancor di più quando ci rechiamo di persona a conoscerle a passo lento. Il parcheggio è piccolo ma la Peugeot 508 RXH è dotata di sensori e telecamere per evitare i piccoli urti. Tappa successiva da raggiungere è il passo del Romano, nel parco regionale del monte Antola, in Liguria, che fa da spartiacque tra il Piemonte e l’Emilia, a quota 1400 metri. La strada segue fedelmente

Cilindrata cm3: 1997 Potenza massima kW (CV)/giri: 200/3850 (163 CV motore termico + 37 CV motore elettrico) Coppia max Nm/giri: 300/1750 Emissioni di CO2 g/km: 108 Trazione: Integrale 213 Velocità massima (km/h): Accelerazione: 0-100 km/h (s): 8,8 Consumo medio (km/l): 21,7 Lunghezza/larghezza/altezza (cm): 483/187/152 Passo (cm): 282 Peso in ordine di marcia (kg): 1770 qualsiasi tipo di strada si pari davanti. Il cambio robotizzato a sei marce ETG6 permette di non stancarsi mai ed interpreta quale marcia sia meglio usare in ogni condizione.


LA COMPAGNA DI VIAGGIO

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DOVE DORMIRE

DOVE mangiare

Relais Colombara da poco aperto a Pigazzano di Travo. www.relaiscolombara.it tel. 0523 95 2146

Ristorante Piacentino a Bobbio Ottimi piatti del territorio Tel. 0523 936266 Locanda rifugio Casa del Romano a 1400 metri d altezza Si raggiunge in auto. Ottimi i piatti di cacciagione e funghi. Tel 010 95946

il corso del Trebbia e a Gorreto l’Emilia lascia il posto alla Liguria. Una breve fermata al paese di Montebruno per dare un’occhiata al ponte romano poi una salita ripida tra faggete stupende ci porta dai 600 metri ai 1400 del rifugio sovrastato, dall’osservatorio astronomico costruito pochi anni fa. Il traffico è del tutto assente e qui, con i numerosi branchi di daini che pascolano nelle radure vicino alla strada è stupendo provare l’opzione ZEV della 508 RXH, ruotando la manopola. Si possono percorrere 4 chilometri ma col solo ausilio del motore elettrico; vuol dire sfilare nel bosco con i finestrini aperti

e vedere gli animali senza disturbarli minimamente, nel silenzio assoluto. Superbe. E tutto questo seduti in un crossover con trazione integrale e col comfort di un salotto. Negli ultimi metri prima di raggiungere il passo la strada sembra finire in cielo. Siamo al culmine del nostro itinerario. Una pausa per assaporare gli ottimi salumi e formaggi del rifugio, con i taglierini al sugo di cinghiale o funghi porcini, rigorosamente a Km O. Più green di così! Per tornare a Milano proseguire per Cabella Ligure e immettersi dopo qualche chilometro sulla A7 che ci riporterà in città.

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