14 minute read

BOLZANO

Next Article
GUALTIERO MARCHESI

GUALTIERO MARCHESI

a Cast el Mareccio in most ra imi glio ri vini altoat esini

ABolzano la primavera inizia con il profumo e il sapore del vino. Dal 26 al 29 marzo, infatti, nella splendida e sug gestiva cornice di Castel Mareccio, si rinnova l’appuntamento con la Mostra dei Vini, che quest’anno celebra la sua 97° edizione. Per l’occasione, le sale del castello si trasforma no in una vetrina dove poter partecipare a degustazioni guidate, seminari, laboratori del gusto, incontri e molto altro. Invito a cena al castello La novità dell’edizione 2020 sono le cene al castello. Un’occasione unica per cenare nell’affascinante Sala Thun di Castel Marec cio. Nella prima cena, in programma venerdì 27 marzo, si potranno gustare le quattro portare preparate dalla chef Anna Matscher del Zum Löwe di Tesimo, mentre sabato 28 marzo ai fornelli ci sará il team della taver na Tlò Plazores di San Vigilio di Marebbe dell’associazione “Locande sudtirolesi”. Gli eventi da non perdere La kermesse si apre giovedì 26 marzo, alle 18, con la presentazione da parte dei pro Da l 26 al 29 marzo si tiene la 97 a edizione della Mostra dei Vini di Bolzano, con più di 180 etichette da quaranta cantine di tutto l’Alto Adige.

Advertisement

duttori dei loro vini migliori. A seguire, si terranno cinque seminari e due laboratori del gusto, organizzati in collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina a l’Asso ciazione Sommelier. Venerdì 27 marzo, l’esperto di vini Otto Geisel condurrá i par tecipanti in un viaggio attraverso il valore del vino. Sabato 28, invece, sarà la volta del giornalista enogastronomico Daniele Cernilli, con il seminario dal titolo “Le 10 sfumature del Lagrein”. Sempre sabato 28, il winehunter Helmut Köcher, condurrà una degustazione guidata con un curioso abbi namento vino-verdure. Alle 18 di sabato, poi, è in programma un’altra degustazione guidata con l’abbinamento vini – carni e salumi insieme alla sommelier Silvia Brun ner e a Christine Mayr, presidente dell’Associazione Sommelier. Infine, il Consorzio di Tutela del Santa Maddalena ripropone sia venerdì 27 che sabato 28 una degu stazione comparativa di una selezione di Santa Maddalena con i brand ambassadors Federica Randazzo e Leo Larcher. La parte cipazione ai seminari è gratuita ma occorre la prenotazione.

Passeggi ate e menù a tema Il programma si arricchisce anche di eventi collaterali. Come l’escursione guidata Bac chus Urbanus di venerdì 27 marzo, alle 15, con il brand ambassador Leo Larcher che condurrà i partecipanti alla scoperta delle zone di produzione dei vini bolzanini Santa Maddalena e Lagrei. Sabato 28, invece, è in programma la visita a Castel Roncolo, sem pre alle 15, con degustazione nelle sale del maniero. Infine, nei quattro giorni della ma nifestazione, i ristoranti partner proporranno menù e piatti a tema Food & Wine, mentre sono in programma anche degustazioni nei negozi del centro storico e nei quartieri di Bolzano. Nelle due settimane precedenti l’evento, poi, 30 esercizi dell’associazione “Locanda Tirolese” proporranno in tutta la provincia menù ad hoc.

IN FO L’ingresso alla manifestazione costa 5 €, il buono degustazione è di 1 e a bicchiere, mentre il biglietto giornaliero con 22 degustazioni incluse costa 25 €. Per informazioni e prenotazioni: Azienda Soggiorno di Bolzano, tel 0471.307.000, www.bolzano-bozen.it

Pasqua in Abruzzo

dove la madonna “scapp a” e regala arrosticini

I celeberrimi arrosticini abbruzzesi

Lago di Barrea

La “Madonna che scappa” di Sulmona

La Regione Abr uzzo punta sul tur ismo esper ienziale, per andar e alla scoper ta delle tr adizioni, dei r iti, dell’autenticità e della cultur a che identificano il terr itor io. In occasione della Pasqua, l’offer ta tur istica è dedicata alla Settimana Santa e alle sue manifestazioni. Un modo per viver e un’esper ienza unica e coinvolgente, dimenticando per un attimo, tr a le montagne, i bor ghi e i paesaggi di questa splendida r egione, le tensioni causate dal cor onavir us. Vediamo allor a di scopr ir e di più.

Intorno a una serie di eventi di valore nazionale e internazionale, come la Via Crucis del Venerdì Santo a Chieti (la più antica d’Italia, risalente secondo una documentazione certa al 1650 circa, anche se alcune ipotesi fanno risalire le sue origini all’842), o come “La Madonna che scappa”, che si tiene la domenica di Pasqua a Sulmona, saranno proposti alcuni itinerari pensati per far conoscere un patrimonio culturale e religioso davvero stra ordinario. Basti pensare alla Scala Santa di Campli, di cui recentemente è stato celebrato il 248° anniversario, o alla Basilica di Collemag gio di L’Aquila e alla Perdonanza Celestiniana, recentemente dichiarata dall’UNESCO Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Ecco allora le proposte per vivere la Pasqua in Abruzzo, secondo un racconto-itinerario esperienziale che va dal Mercoledì Santo al martedì della settimana successiva.

appresentazione della assione a Gessopalena

Gessopalena (CH) acra rappresentazione della assione di Cristo (Mercoledì 8 aprile) La sera del Mercoledì Santo nel borgo medievale di Gessopalena (CH), che si erge su uno sperone gessoso che domina la valle dell’Aventino, si consuma in un’atmosfera di struggente pathos la Crocifissione del Signore, scena madre della celebre Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, giunta alla XXXVII edizione con la regia di Claudio Di Scanno. Si tratta di un’antica tradizione interrotta bruscamente a fine Ottocento per una sommossa popolare, che prese di mira figu ranti ebrei e soldati romani colpevoli della crocefissione del Cristo. Nel 1965 il parroco don Angelo De Ritis si adoperò per ripristinarla, dividendola in due tempi: tre o quattro scene in piazza e sul sagrato della chiesa de’ Raccomandati (Ultima Cena, Orto degli Ulivi, Sinedrio), e la Crocefissione sulla sommità del Paese Vecchio, distrutto dalla guerra e oggi del tutto disabitato. La Sa cra Rappresentazione della Passione di Cristo di oggi è teatro, musica, arte grafica e pittorica, ma con la sua base intatta di fede e devozione popolare. La parte più antica del paese, autentico museo a cielo aperto, è scavata nel gesso ed è chiamata Petra Lucente. Può essere in teressante visitarla, osservando come le abitazioni di un tempo avessero nel sottosuolo nicchie, scale e camini ricavati scavan do la roccia di gesso stessa.

anciano (CH) rocessione de li ncappucc iati (Giovedì 9 aprile) La sera del Giovedì Santo a Lanciano si ripete la suggestiva Pro cessione degli Incappucciati, uno dei riti della Settimana Santa più solenne e commovente, la cui origine risale al XVI secolo. Per i cristiani è l’Ultima Cena, la sera del tradimento. I Confratelli di San Filippo Neri procedono in corteo, vestiti con lunghe tonache nere e medaglioni con simboli di morte, con il volto incappucciato, vivendo un atto di penitenza per il tradi mento di Cristo. Il corteo avanza a passo lento, attraverso le vie del centro storico, accompagnato dal suono mesto della banda che propone toccanti brani di musiche sacre, mentre il “Cireneo”, cammina al centro del corteo, scalzo e incappucciato, portan do sulle spalle la pesante Croce del Calvario. Nessuno, tranne il Priore della Confraternita che annualmente effettua la scelta, conosce l’identità del Cireneo. Una rappresentazione suggestiva che si svolge in una vera e propria culla d’arte, Lanciano, per la presenza di numerosi mo numenti di straordinaria bellezza, a cominciare dalla Chiesa di San Francesco, che conserva la testimonianza del più antico Mi racolo Eucaristico del mondo cattolico. Da Lanciano poi ci si può spostare sulla meravigliosa Costa dei Trabocchi, impreziosita da antiche macchine da pesca in legno che, come sentinelle, “custodiscono” questo splendido tratto del litorale abruzzese. Sulle colline di Fossacesia (Ch), quasi a dominare la Costa dei Trabocchi, si erge l’Abbazia di San Giovanni in Venere, autentico capolavoro di architettura sacra medioevale, eretta dai monaci benedettini sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Ve nere Conciliatrice.

Lanciano, San Francesco

Lanciano, abbazia di San Giovanni

Processione degli incappucciati a Lanciano

Varie immagini delle processioni di Chieti Ch ieti Via Crucis (Venerdì 10 aprile) La Via Crucis a Chieti è intimamente legata all’istituzione del so dalizio del Sacro Monte. Il corteo muove dalla Cattedrale di San Giustino percorrendo le vie principali del centro storico, illumi nate da fiaccole accese su tripodi in ferro battuto. Originariamente il corteo era composto da soli tre simboli: uno stendardo in damasco nero, una morte a grandezza naturale e la statua del Cristo Morto. Solo nel 1833 fa la sua apparizione la statua della Vergine Ad dolorata. I sette “Simboli” o “Trofei” della Passione, risalenti al 1855, raffigurano i momenti della Passione di Cristo: l’Angelo, le Lance, la Colonna con il gallo, il Volto Santo (riproduzione dell’o riginale conservato a Manoppello), il Sasso, la Scala, la Croce. La statua del Cristo Morto è una scultura settecentesca in legno policromo di scuola napoletana e la coltre sulla quale viene ada giato per essere portato in processione risale al 1827. Durante la processione, il coro e l’orchestra dell’Arciconfraternita (com posti, rispettivamente, da 150 cantori e da 160 musici) eseguono il celebre Miserere, composto intorno al 1730 del musicista teatino Saverio Selecchy. A Chieti merita una visita il Museo Archeologico Nazionale La Civitella, che racconta la storia di Chieti e dell’Abruzzo, dalla Prei storia all’Ottocento, in modo originale e coinvolgente con allestimenti moderni che si avvalgono di proiezioni multimediali, giochi di luce e musiche.

Barrea ( Q) ivivere la assione di Cristo (sabato 11 aprile) Il Sabato Santo a Barrea (AQ) va in scena la rievocazione del le ultime ore della vita di Cristo, ripercorrendo, dall’ingresso in Gerusalemme alla crocifissione, tutti i momenti della Passione e della morte di Gesù. Ogni edizione è diversa dalle preceden ti, poiché di anno in anno si aggiungono scene, si arricchiscono e realizzano nuovi costumi, si migliorano gli effetti speciali e i dialoghi. Oltre ad assistere alla suggestiva rappresentazione, un soggior no nel delizioso borgo di Barrea non può non includere una visita all’omonimo lago, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, La zio e Molise, e tra le vette incontaminate dell’Appennino, su cui si affacciano, oltre a Barrea, i borghi di Villetta Barrea e Civitella Alfedena. Il lago è il luogo ideale per vivere in armonia con la natura incon taminata in un ambiente salubre e suggestivo. Le sue sponde sono costeggiate da percorsi pedonali e ciclabili, aree di sosta e un punto ristoro con una piccola spiaggia.

ulmona ( Q) “ a adonna ch e scappa” (domenica 12 aprile) Solenne e gioiosa è l’atmosfera che si respira la mattina della domenica di Pasqua a Sulmona (AQ), in una piazza Garibaldi gre mita di folla per la celebre manifestazione di origine medievale “La Madonna che scappa”, che rievoca la Resurrezione di Cristo con una funzione unica nel suo genere. In uno dei lati della piazza, sotto le arcate dell’acquedotto svevo, è visibile la statua del Cristo Risorto. Dalla parte opposta, all’in terno della Chiesa di San Filippo si trova la Madonna vestita a lutto. I due discepoli di Gesù, San Pietro e San Giovanni, vanno a vicenda a bussare alla porta della chiesa per recarle la lieta novella della resurrezione del figlio. Al terzo tentativo la Madonna esce e percorre con passo incerto e cadenzato la distanza tra la chiesa e il centro della piazza, an cora incredula e sconvolta dal dolore. Giunta a metà della Piazza, riconosce il Figlio risorto che l’attende. A questo punto inizia una corsa sfrenata, durante la quale le cade il mantello nero del lutto, le resta indosso il vestito verde, il colore della primavera, foriera di lieti auspici mentre un volo di colombi si libra nel cie lo accompagnato da scoppi di mortaretti. Ancora una volta si è

compiuto un rito che vanta radici remotissime che vanno ben oltre la dimensione cristiana. Tra i punti di interesse da visitare nei dintorni di Sulmona, sicu ramente da non perdere l’Abbazia celestianiana di Santo Spirito a Morrone in località Badia Morronese. Le origini del complesso sono legate a Fra Pietro Angeleri, eremita e fondatore dell’ordi ne dei Celestini, oltre che pontefice con il nome di Papa Celestino V, noto per il “gran rifiuto” cantato da Dante nella sua Divina Commedia. Alla figura del Santo è legato anche uno degli eremi più spetta colari della regione. Incastonato su una grande parete rocciosa del Monte Morrone, sorge in località Badia l’Eremo di Sant’O nofrio, luogo di grande spiritualità e suggestione. Noto per la spettacolare posizione, rimaneggiato nei secoli e danneggia to durante l’ultima guerra, conserva ancora l’aspetto severo e inaccessibile dell’epoca del Santo. Tra gli eremi celestiniani, una meraviglia dell’arte e della natura è l’Eremo di San Bartolomeo in Legio, nel territorio di Roccamo rice (PE). Mimetizzato nella roccia, a circa 700 m s.l.m., nel Vallone di Santo Spirito nel Parco Nazionale della Majella, il Santo vi dimorò assieme ad alcuni discepoli.

“La Madonna che scappa”

Sulmona, abbazia celestianiana di Santo Spirito a Morrone

Orsegna, la Festa dei alami

Manoppello, chiesa del Volto Santo

anop ello ( ) mmirare “ l vero Volto di Gesù Cristo” (lunedì 13 aprile) Per il Lunedì dell’Angelo e per la classica uscita fuori porta di Pa squetta, in questo racconto esperienziale legato ai luoghi della spiritualità non poteva mancare un itinerario a Manoppello (Pe) e al suo Santuario che custodisce quello che è riconosciuto come il vero Volto di Gesù Cristo, dal 1646 esposto alla venerazione del popolo. Si tratta di un velo tenue che riporta l’immagine di un viso ma schile con i capelli lunghi e la barba divisa a bande. È il caso unico al mondo in cui l’immagine è visibile identicamente da ambedue le parti. Non sono riscontrabili residui o pigmenti di colore. Alla fine degli anni Settanta la suora trappista Blandina Paschalis Schloemer, esperta iconografa, scoprì che il Volto della Sindone di Torino e quello di Manoppello combaciavano perfettamen te, perché entrambi i tessuti erano stati adagiati sulla salma di Gesù. Da vedere nei dintorni, immersa tra i boschi di Serramonace sca (PE), c’è l’Abbazia di San Liberatore a Majella che rappresenta uno dei più significativi esempi di architettura romanica abruzzese e una delle più antiche chiese medievali benedettine. Costruita con la pietra calcarea della Majella, è uno scrigno che conserva innumerevoli tesori. rse na (CH) Festa dei alami (Martedì 14 aprile) Come ogni anno, il martedì dopo la Pasqua, Orsogna (CH) fa rivi vere la scenografica sfilata di sette carri allestiti con sacre effigi ispirate alla Bibbia. La Festa dei Talami, divenuta nel 2011 “Patrimonio d’Italia per la tradizione”, si svolge ogni anno e richiama migliaia di perso ne attratte da uno spettacolo unico che coniuga il teatro con la devozione popolare. Su ogni talamo, attori giovani e adulti, im mobili davanti a un fondale affrescato, posto sotto una raggiera alla quale è legata una bambina che impersona la Madonna, interpretano scene ispirate al Vecchio e al Nuovo Testamento.

Civitella del ronto

Corropoli cala anta di Campli

Anche Corropoli ( ) celebra la risurrezione di Cristo con la rappresentazione dell’episodio evangelico della corsa di San Pietro e San Giovanni a verificare che il sepolcro dove era stato sepolto Gesù era vuoto, come aveva loro riferito Maria di Magdala. Da Corropoli ci si può spostare a Campli ( ), per ammirare la Scala Santa istituita nel 1772 grazie a un Privilegio Pontificio di Clemente XIV. Ventotto gradini da salire rigorosamente in ginoc altr e manifestazioni da non per der e chio. La ricompensa è l’assoluzione, e in alcuni giorni dell’anno, l’Indulgenza Plenaria. Vale una sosta anche Civitella del ronto ( ), aristocratica e pit toresca cittadina d’arte sovrastata dalla Fortezza Borbonica, una delle più imponenti opere di ingegneria militare. INFO: www.abruzzoturismo.it

This article is from: