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B. Dalla movida al Lago Maggiore

Panorama sul Lago Maggiore scendendo dalla vetta del Lema

direzione di Pradecolo. Attenzione a guardare bene il sentiero perché, dopo circa un chilometro, troverete, sulla destra della strada, un masso con due punti rossi che, con una traccia poco visibile, vi portano all’Alpe Prato Bernardo, altro meraviglioso punto panoramico verso la Val Vigezzo. Qui ci tocca la vera prima fatica della giornata: circa un chilometro di portage lungo un sentiero molto sconnesso e pochissimo pedalabile. Al termine del sentiero ci ritroviamo su una strada sterrata che, seguendo verso sinistra, ci porta al Rifugio Campiglio, purtroppo chiuso da anni. Da qui seguiamo la strada sterrata che porta all’Alpone (cartelli indicatori) che è un continuo saliscendi, a tratti dal fondo piuttosto sconnesso, e, soprattutto, che presenta 3 rampe molto ripide e impegnative, se si vogliono fare in sella. Un lungo traverso ci porta ad un crocicchio immerso nel bosco noto come 5 vie. Seguiamo il sentiero per il Monte Lema, dove ci attende un primo ripido tratto di bosco che ci obbliga ad un nuovo portage. Per fortuna questo tratto richiede 10 minuti al massimo e porta su un bel sentiero che conduce all’Alpe Arasio, regalando un flow veloce e divertente. Dall’Alpe di Arasio all’Ostello Monte Lema, seguiamo una vecchia strada sterrata, dal fondo ciottoloso e scivoloso, dove la possibilità di pedalarla dipende dalle forze rimaste… Fortunatamente anche questo tratto, in complesso, richiede 15-20 minuti al massimo. L’ultima fatica è raggiungere la vetta del monte che può essere fatta seguendo la ripida scalinata in legno (portage obbligatorio) oppure il sentiero pianeggiante che si stacca sul lato sinistro della montagna, per poi risalire gli ultimi ripidi pendii. Tutte le fatiche sono ampiamente ripagate dalla vista che si gode dalla cima del Monte Lema: un bellissimo pratone che fa da balcone naturale aperto a 360° e dal quale si può ammirare dal sottostante Malcantone, ai laghi

di Lugano e Maggiore, alle Alpi, arrivando a vedere, nelle giornate limpide e terse, anche il Monviso. Indossate le protezioni, ci prepariamo alla discesa. La zona del Lema presenta varie possibilità, e la nostra scelta è quella di percorrere la cresta sud fino ad Astano. Il primo tratto di discesa segue un’ampia e facile strada sterrata che, dopo poco, aumenta di pendenza e il cui fondo diventa, man mano, più sconnesso, fino a raggiungere Pian Pulpito. Si prosegue lungo il filo di cresta, seguendo la traccia di sentiero che corre nel prato. Scendendo, la discesa diventa più tecnica, mai eccessiva, a causa dell’acqua che ha “lavorato” il fondo. Il tratto più impegnativo è quello che si incontra rientrando nel bosco e che riporta alla Forcola, con fondo ciottoloso, piuttosto scassato, ripido e con numerosi tornanti. Raggiunto il passo, proseguiamo lungo la ripida strada sterrata che si trova proprio di fronte a noi e segnata con l’indicazione Astano, che aggira il Monte Croce. Anche in questo tratto, attenzione a non farsi prendere troppo dall’entusiasmo della discesa: al primo bivio (cartelli segnaletici), dovete seguire la discesa verso sinistra. Dopo un primo tratto in discesa veloce, segue un saliscendi con diversi rilanci che, all’ultimo, picchia, decisamente più ripido, sul paese. L’ultimo tratto è da fare a piedi per la presenza di scalini impossibili. Raggiunto l’asfalto, seguitelo verso sinistra e, all’incrocio, proseguite verso destra. Seguendo le viuzze in discesa del paese si raggiunge la Via Trezzini. Seguendola verso sinistra, ci aspetta una piacevole pedalata di circa 4 chilometri, purtroppo su strada asfaltata, ma pochissimo frequentata, che ci riporta a Novaggio, non senza l’ultima salita che inizia in località Banco, dove lasciamo la Via Trezzini per prendere la Via Meguldin e tornare al punto di partenza.

Dieci regole per una pacifica convivenza

Di seguito riportiamo i “I 10 punti del mountain biking sostenibile” messi a punto da Imba-Italia, ente che promuove il trail building, ovvero la realizzazione di sentieri dedicati alla mountain bike. Vista la loro mission, lavorare per gli appassionati delle due ruote muovendosi fra i vincoli territoriali stilati da associazioni con altre finalità, ci è sembrato il decalogo più completo. L’associazione è presente in 17 stati nel mondo.

IMBA - INTERNATIONAL MOUNTAIN BICYCLING ASSOCIATION - ITALIA

www.imba-italia.org

1. Pianifica la tua uscita, sii preparato

La mountain bike è uno splendido sport che si pratica immersi nella natura e questo fa che si che possa diventare pericoloso se non affrontato correttamente. In montagna porta con te una mappa e se sei da solo comunica ad un amico prima di partire il percorso che intendi fare. Impara come riparare piccoli guasti e porta sempre con te l’occorrente per sistemare una foratura ed aggiustare la catena.

2. Non percorrere sentieri chiusi

Evita di transitare su sentieri chiusi per manutenzione, frane, alberi caduti, battute di caccia o simili. Cerca alternative ed informati sui motivi della chiusura, se possibile fai la tua parte per fare in modo che vengano ripristinati il prima possibile.

3. Evita i sentieri in caso di fango

Percorrere un sentiero fangoso vuole dire danneggiarlo ulteriormente scavandolo e creando canali che verranno riempiti dalle prossime piogge peggiorando ulteriormente le sue condizioni. Il risultato? Il vostro sentiero sarà rovinato e saranno necessarie ore di lavoro per ripristinarlo.

4. Rispetta il sentiero, le piante e gli animali

Se ami la mountain bike ami anche la natura e la vita all’aria aperta. Rispetta quindi le piante, non disturbare gli animali selvatici e non danneggiare i sentieri. Riporta a casa gli eventuali rifiuti quali camere d’aria e carte delle barrette energetiche.

5. Resta sul sentiero

Una delle funzioni dei sentieri è concentrare l’impatto di chi vi transita in un punto specifico per poter diminuire e controllare l’erosione e l’impatto sulla natura. Transitare sui sentieri è il modo più responsabile di praticare la mountain bike.

6. Percorri lentamente i sentieri affollati

Modera la velocità quando percorri sentieri affollati per rispetto degli altri utenti e per una maggiore sicurezza. Fai lo stesso quando utilizzi sentieri e strade private che attraversano gruppi di case, rispetta chi abita nei pressi dei sentieri. Utilizza il buonsenso e mettiti nei panni degli altri, ti piace quando un’auto ti sorpassa a tutto gas?

7. Sorpassa con cortesia e rispetto

Cortesia e rispetto sono due valori che andrebbero allenati sempre, ancora di più quando si è in bici immersi nella natura. Rispetta chi gode della natura camminando a piedi e chi sta iniziando a praticare la mountain bike. Ricorda che un tempo sei stato anche tu un principiante!

8. Condividi i sentieri con gli altri fruitori

Rispetta chi percorre i sentieri a piedi o a cavallo e ricorda che devi dare loro precedenza. Rallenta quando devi passare una persona a piedi, avvisa i tuoi compagni della loro presenza e saluta! Mantenere un buon rapporto con gli altri utilizzatori dei sentieri è il primo modo per evitare incidenti e che i sentieri vengano chiusi alle bici.

9. Non effettuare trail building non autorizzato

Informati ed accertati sempre delle leggi vigenti nella tua zona; parla con i proprietari dei terreni prima di iniziare qualunque lavoro di trail building. Realizzare lavori illegali di trail building nuoce all’immagine dei biker e vanifica gli sforzi di tutti noi per uno sviluppo sostenibile del nostro sport.

10. Fai la tua parte!

Fai tue queste semplici regole e condividile con i tuoi amici. Entra a far parte di IMBA sostenendoci, creiamo insieme il futuro della mountain bike in Italia ed in Europa!

Bibliografia

Dan Hope La mountainbike-Tutto quello che dovete sapere sul mondo della Mountainbike, Fabbri Editori, Milano, 1998

Ferrero F. Manuale della mountain bike, Hoepli, Milano, 2001

Toyoshima T. Mountain bike emergency repair, Mountaineers, 1995

Paolo Ceccoli Itinerari a piedi sulle orme dei contrabbandieri-Vie e valichi segreti tra Monti Lariani e Canton Ticino, Trekking CdN, Novara, 2001

Piero Fischi, Ciclismo – Allenamento e alimentazione, Ediciclo Editore, 2002 Marco Pierfederici Bicicletta e salute-I consigli del medico sportivo, Ediciclo Editore, 2001 S. Diamantini, La mountain bike-Tecnica e allenamento, Edizioni Elika

Gerd Schierle Ticino, www.bike-explorer.ch

App e riferimenti web

www.outdooractive.com/it/ www.komoot.it www.alltrails.com

Per trovare qualsiasi informazione consigliamo di utilizzare un buon motore di ricerca su internet che vi darà sicuramente risultati superlativi. Di seguito alcuni siti che abbiamo utilizzato per le nostre ricerche www.parks.it Contiene la descrizione di tutti i parchi naturali d’Italia, tra cui le riserve naturali del Triangolo Lariano. https://map.schweizmobil.ch Sito che permette la visualizzazione di tutta la cartografia svizzera e di cercare itinerari suddivisi per categoria. www.atlanteitaliano.it Sito che permette di visualizzare tavolette IGM 1:25.000, ortofoto a colori e in bianco nero. www.fiab-onlus.it FIAB - Federazione Italiana Amici Della Bicicletta

Inoltre inquadrando il QrCode seguente, trovate informazioni su Pronto soccorso e come chiamare i soccorsi. Incrociando le dita.

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