Precarietà a tempo indeterminato
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recarietà a tempo indeterminato», così ab- ascesa delle conquiste sociali – dagli anni biamo titolato il seminario che Communia 50 alla fine dei 70 – e il ripristino, nelle inNetwork ha tenuto a Roma il 20 e 21 giugno tenzioni del capitalismo, della normalità 2014. Un appuntamento che ha cercato in- storica: il lavoro come assoluta variabinanzitutto di costruire uno sguardo di insieme sull’attuale com- le dipendente del capitale, la precarietà posizione di classe, sulla precarizzazione del lavoro, sulle scelte come condizione strutturale del lavoro, che si impongono per ricostruire una soggettività di classe. Par- l’aggressione ai diritti minimi (vedi Statutendo dalle tendenze statistiche e dalle dinamiche del capitale, to dei lavoratori) come regola. la discussione è stata ampia eppure solo propedeutica. Il semi- Questa ricerca e riflessione descrive un nario è stato per noi solamente un inizio, nell’ottica di recupe- paradigma che deve servire a orientarsi rare un ritardo e di dotarsi di un minimo di progettualità per nel groviglio dei nuovi equilibri del capiintervenire nel mondo caotico e solitario segnato dall’iniziativa talismo globale e nella crisi strutturale di classe. Questo è stato lo spirito con cui sono state approntate di quello che è stato definito movimento le relazioni introduttive, che pubblichiamo come contributo a operaio. Una fase si è chiusa e una nuoriprendere i fili della discussione e della ricerca. va è ancora tutta da inventare. In questo Quale sia il ruolo sempre più rinunciatario e gestionale del sin- interstizio abbiamo cercato di ragionare dacalismo ufficiale è ormai evidente dal mutismo che accom- sul significato di un nuovo sindacalismo, di esperienze che abbiamo chiamato di pagna Cgil, Cisl e Uil anche di fronte agli schiaffi sempre più pronunciati che Mat- mutuo soccorso e di autorganizzazione e autogestione, con riteo Renzi assegna loro – e soprattutto a ferimento agli albori della lotta di classe, per intervenire con lavoratrici e lavoratori. E lo si vede nella nuove strutture, nuove modalità, nuovi intrecci tra le diverse gestione quotidiana delle mille vertenze componenti del lavoro salariato tendenzialmente unificate dalin cui, spesso, il sindacato – pure così la comune precarietà. Un seminario non solo di analisi, quindi, importante per la tutela di diritti mini- non solo di riflessione ma anche orientato all’azione. L’espemi – viene visto dai lavoratori come una rienza viva dei prossimi mesi, e anni, ci dirà quanto questa elaborazione sarà stata utile, in particolare nell’approntare strucontroparte. Il nostro seminario, però, non si è concen- menti e lotte di difesa effettiva e quotidiana del lavoro nel pieno trato sulle dinamiche sindacali né sui vari dei conflitti scatenati dal capitale. La particolare esperienza di progetti di intervento in questa o quella si- Eataly, di cui abbiamo dato ampia informazione su communiagla. Nemmeno si è proposto di ricostruire net.org, offre delle indicazioni così come le lotte dei lavoratori un, ormai, mitico sindacalismo di base o migranti – sia sul territorio che in particolari settori economici parti di esso. Abbiamo voluto, invece, co- – e di quelli pienamente inseriti nel cuore del processo produtgliere la novità allarmante della precarietà tivo industriale. Anche per queste sue potenzialità, il seminario che si stabilizza, della chiusura della lun- è stato un bel momento di politica “comune” e come tale ve ne ga parentesi rappresentata dagli anni di offriamo i materiali introduttivi e alcune riflessioni a margine. ◀
Questa ricerca e riflessione descrive un paradigma che deve servire a orientarsi nel groviglio dei nuovi equilibri del capitalismo globale e nella crisi strutturale di quello che è stato definito movimento operaio. Una fase si è chiusa e una nuova è ancora tutta da inventare