Biowaste tra ripresa e resilienza

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Organic Biorecycling – 2021

A cura di Massimo Centemero con la collaborazione di Elisabetta Bottazzoli

Biowaste tra ripresa e resilienza



Organic Biorecycling – 2021 A cura di Massimo Centemero con la collaborazione di Elisabetta Bottazzoli

Biowaste tra ripresa e resilienza

Con il patrocinio del Consorzio Italiano Compostatori


Organic Biorecycling – 2021

A cura di Massimo Centemero con la collaborazione di Elisabetta Bottazzoli

BIOWASTE TRA RIPRESA E RESILIENZA Con il patrocinio del Consorzio Italiano Compostatori Edizioni Ambiente www.edizioniambiente.it coordinamento redazionale: Diego Tavazzi progetto grafico: GrafCo3 Milano grafica e impaginazione: Alessio Scordamaglia © 2021, Edizioni Ambiente ReteAmbiente Srl via Privata G. Bensi 12/5, 20152 Milano tel. 02.45487277, fax 02.45487333 Finito di stampare nel mese di maggio 2021 presso GECA S.r.l., San Giuliano Milanese (Mi) Stampato in Italia – Printed in Italy Questo libro è stampato su carta certificata FSC® Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, comprese fotocopie, registrazioni o qualsiasi supporto senza il permesso scritto dell’Editore. ISBN: 978-88-6627-329-5 I siti di Edizioni Ambiente www.edizioniambiente.it www.reteambiente.it www.nextville.it www.renewablematter.eu www.puntosostenibile.it

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Biowaste tra ripresa e resilienza

a cura di Massimo Centemero con la collaborazione di Elisabetta Bottazzoli.

Per il Consorzio Italiano Compostatori il gruppo di lavoro è costituito da: Vera Brambilla, Jenny Campagnol, Alberto Confalonieri, Gianluca Longu. Matteo Nardi di Press Play Comunicazione Srl ha realizzato l’intervista al Presidente CIC. Il team di ricerca di Prometeia è costituito da Michele Burattoni e Michele Catalano, con la collaborazione di Cristina Rossi e Giampaolo Morittu. Sentiti ringraziamenti vanno al Forum per la Finanza Sostenibile e a tutti gli autori dei testi: Mario Bonaccorso, Annalisa Corrado, Giulia Lucertini, Luca Montanarella, Francesco Musco, Letizia Palmisano, Gianni Silvestrini e Luca Zorloni, che hanno fornito gratuitamente il proprio contributo. Le opinioni degli esperti sono strettamente personali, scritte sotto la propria responsabilità e non necessariamente rappresentano le posizioni del CIC. Il CIC devolve i proventi della vendita delle prime 150 copie all’Onlus Pane Quotidiano (https://panequotidiano.eu). Alle pagine 28, 62 e 96 sono state inserite tre immagini selezionate tra i lavori eseguiti nell’ambito del progetto di alternanza scuola lavoro realizzato da CIC con la 5B del liceo Don Milani di Romano di Lombardia (Bg). Si ringraziano, infine, le seguenti aziende associate al CIC per aver contribuito alle spese di realizzazione del presente volume:

Gestione Ambientale Integrata dell’Astigiano S.p.A.


IL CONSORZIO ITALIANO COMPOSTATORI (CIC)

Nato nel 1992, il CIC è un consorzio senza fini di lucro che rappresenta produttori e gestori di impianti di compostaggio e digestione anaerobica, associazioni di categoria, aziende e studi tecnici che si occupano di rifiuti organici, produttori di macchinari e attrezzature, laboratori, enti pubblici e di ricerca. Il CIC è impegnato in numerose iniziative volte alla prevenzione della produzione di rifiuti organici, alla diffusione di una raccolta differenziata di qualità che permetta l’effettivo riciclo degli scarti organici negli impianti di trattamento biologico. A tal fine, oltre a monitorare e valutare la qualità della frazione organica in ingresso agli impianti di compostaggio, o impianti integrati di digestione anaerobica e compostaggio, realizza programmi di qualità e sviluppa partnership con varie associazioni nazionali, europee e internazionali. Sede legale: via Boncompagni 93, 00187 Roma Sede operativa: via Dalmazia 2, 24047 Treviglio (Bg) www.compost.it www.compostabile.com e-mail cic@compost.it Twitter @consorzio CIC Facebook https://www.facebook.com/ConsorzioCIC Addetto stampa Press Play Comunicazione Srl Via Manfredo Camperio 9, 20123 Milano Tel. 02 36740060 @mail info@agenziapressplay.it


INDICE

PREMESSA

9 12

LA PAROLA AL FORUM PER LA FINANZA SOSTENIBILE

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PRIMA PARTE

27

LA RICERCA DI PROMETEIA E CIC: IL VALORE ECONOMICO, OCCUPAZIONALE DEL SETTORE DEL BIOWASTE Lorenzo Forni

29

LE PROPOSTE PER IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA Massimo Centemero

Arianna Lovera ed Elisabetta Bottazzoli

IL RUOLO DELLA FILIERA DEL BIOWASTE NEL PERCORSO VERSO LA DECARBONIZZAZIONE

LA PROSPETTIVA DELLA FILIERA DEL BIOWASTE 33 VERSO L’OBIETTIVO DELLA CARBON NEUTRALITY AL 2050 Michele Burattoni IL RUOLO DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI ORGANICI NEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI ITALIANI DI CARBON NEUTRALITY COERENTI CON GLI ACCORDI DI PARIGI AL 2050 Michele Catalano

48


SECONDA PARTE

GLI ESPERTI RACCONTANO

61

LA BIOECONOMIA CIRCOLARE E IL RUOLO DEL CLUSTER 63 NAZIONALE DELLA CHIMICA VERDE SPRING Mario Bonaccorso IL CIC ENTRA NELLA RETE DEI GREEN HEROES DI ALESSANDRO GASSMANN di Annalisa Corrado

67

LE AREE URBANE E LA FILIERA DEL COMPOST: COME CHIUDERE IL CICLO di Giulia Lucertini e Francesco Musco

71

SUOLO, CARBONIO E FERTILITÀ ORGANICA 75 NELLE POLITICHE EUROPEE di Luca Montanarella DA NIMBY A YIMBY: COME I SOCIAL POSSONO 79 ESSERE DI SUPPORTO NELLA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE DI UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO di Letizia Palmisano LE SFIDE CLIMATICHE E DELLE RISORSE 86 di Gianni Silvestrini ECONOMIA CIRCOLARE E TRANSIZIONE DIGITALE 91 di Luca Zorloni


TERZA PARTE

I DATI DEL SETTORE DEL BIOWASTE IN ITALIA

95

DALLA TERRA ALLA TERRA Intervista a Flavio Bizzoni, di Matteo Nardi

97

LA FILIERA DELL’ORGANICO RAPPRESENTATA DAL CONSORZIO ITALIANO COMPOSTATORI

102

LA TESTIMONIANZA: LELLA MICCOLIS 126 I SOCI AL 31 MARZO 2021 130 IL CONSORZIO ITALIANO COMPOSTATORI IN ITALIA E NEL MONDO

134

I NUMERI INDICE DEL SETTORE IN ITALIA

138



PREMESSA

Massimo Centemero(1) La stesura della seconda edizione della collana Organic Biorecycling avviene nella primavera 2021, momento particolarmente delicato per tutti i comparti produttivi. Ci si avvia a una lenta ma progressiva ripresa delle attività socioeconomiche con cauto ottimismo e con alcuni strumenti indispensabili che l’Europa ci metterà a disposizione. Si tratta, come ormai tutti sanno, del Piano di ripresa e resilienza che gli stati membri dell’Unione europea dovranno approvare e adottare così da affrontare, oltre che la ripresa economica, anche quella sociale e culturale, indispensabile a una popolazione privata per mesi di libertà di movimento e di socialità. Prima di descrivere cosa il settore del riciclo dell’organico (quello che nel titolo e nel testo noi definiamo “Biowaste”) può chiedere, ma soprattutto come il settore può contribuire alla Ripresa e alla Resilienza, analizziamo il momento storico e le novità dell’ultimo anno. Il recepimento del Pacchetto economia circolare(2) ha introdotto importanti novità che riguardano, direttamente o indirettamente, tutto il settore del riciclo dell’organico. Innanzitutto, rispetto ad altri paesi membri, è stata anticipata alla fine del 2021 (l’Europa chiedeva il 2023) la scadenza entro la quale corre l’obbligo di attivazione della raccolta differenziata dei rifiuti organici: ciò incrementerà la pressione sugli impianti di compostaggio e digestione anaerobica. Inoltre, gli obiettivi di riciclaggio prefissati sono ambiziosi e, seppur riferiti ai rifiuti urbani nel loro complesso, responsabilizzano i gestori di rifiuti organici visto il rilevante peso di questa frazione nella composizione del rifiuto urbano. (1)  Direttore del Consorzio Italiano Compostatori, Vice chair European Compost Network. (2)  In particolare, facciamo riferimento al Decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, Attuazione della direttiva (Ue) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e attuazione della direttiva (Ue) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (G.U. serie generale n. 226 del 11 settembre 2020). In vigore dal 26 settembre 2020. 9


Infine, è giunta a conclusione la vicenda relativa alla classificazione di sfalci e potature. Un emendamento a una norma del 2016(3) li stralciava dal campo di applicazione dei rifiuti, determinando grande confusione in quanto contrastante con il fatto che, in diverse altre parti della norma comunitaria e italiana, tali materiali mantenevano lo status giuridico di rifiuti. Ciò ha contribuito a generare una procedura Ue pre-infrattiva che a oggi sembra sanata. Infatti, il recente recepimento ha di nuovo chiarito che sono ricompresi tra i rifiuti organici i “rifiuti biodegradabili di giardini e parchi”, esplicitando persino come i rifiuti urbani comprendano, tra l’altro, “i rifiuti della manutenzione del verde pubblico, come foglie, sfalci d’erba e potature di alberi”. Oltre a questa modifica, che finalmente chiarisce e allinea l’Italia alle politiche europee, la Direttiva, nel suo insieme, stravolge il paradigma degli obiettivi da raggiungere nel medio termine. Diversamente dal passato, dovremo raggiungere livelli stabiliti non più di percentuale di raccolta differenziata bensì di percentuale di effettivo riciclo dei materiali raccolti in modo differenziato. Anche per il settore del rifiuto organico, dunque, dovranno essere messe in atto politiche incisive atte ad assicurare la qualità delle raccolte per garantire l’effettivo riciclo in ambito impiantistico. Il cambiamento è significativo in quanto, mentre prima gli obiettivi di raccolta differenziata erano in capo solo ai comuni, d’ora in poi tutti i soggetti saranno responsabili dell’effettivo riciclo, impianti compresi. Pertanto, si dovrà lavorare a monte per massimizzare la qualità (con il coinvolgimento dei comuni e dei cittadini con una idonea comunicazione) e a valle (implementazione tecnologica degli impianti esistenti e creazione di nuovi impianti sul territorio) per la valorizzazione dei flussi e la minimizzazione degli scarti. Il settore del riciclo dell’organico si sta affermando sempre più come un settore strategico non solo per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Ue ma anche in chiave di decarbonizzazione. Pensiamo sia al (3)  Collegato agricoltura, legge 28 luglio 2016, n. 154. 10


compost, che in Italia ha superato la produzione di due milioni di tonnellate l’anno, sia al digestato: dal 2022 potranno essere liberamente commercializzati tra gli stati membri europei in funzione dello status di End of Waste (rifiuto cessato).(4) Pensiamo al biometano che, prodotto soprattutto dagli impianti che trattano il rifiuto organico proveniente dalle nostre raccolte differenziate, sta procedendo verso quote che si avvicinano ai duecento milioni di metri cubi l’anno. Numeri inimmaginabili fino a qualche anno fa, che però oggi sono una realtà e pongono l’Italia in una posizione di forte vantaggio rispetto ad altri stati membri europei che, per posizione geografica, abitanti, reddito pro capite e stili di vita, si avvicinano al nostro paese e con i quali ci confrontiamo tutti i giorni (per esempio Francia, Spagna e Germania). A seguito del recepimento delle direttive e dell’adozione dei regolamenti europei ci aspettiamo idonee politiche di sostegno a una filiera il cui ruolo è strategico. Sostegno alla produzione di fertilizzanti organici, essenziali per riportare sostanza organica utile per le attività agricole ordinarie e per la fertilità dei suoli in generale, oltre che, nella lotta al climate change, per lo stoccaggio di carbonio nel suolo. Sostegno alla produzione di biometano che, dopo l’iniziale fase di supporto economico generato dalla riduzione dei carburanti di origine fossile (che, quindi, non genera sovraccosti per la bolletta dei cittadini), necessita di una proroga alla luce dei nuovi target obiettivo di produzione di carburanti avanzati.

(4)  Ciò in virtù del Regolamento (Ue) 1009/2019 sui fertilizzanti, che disciplina la libera circolazione dei fertilizzanti nell’Unione europea e, per nostro diretto interesse, la cessazione della qualifica di rifiuto sia per il compost sia per il digestato. 11


LE PROPOSTE PER IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA

Come accennato, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il Next generation Italia, declinato al settore della gestione dei rifiuti, deve aiutare a concretizzare la transizione verso quella società, continuamente richiamata dall’Europa, improntata alla conservazione delle risorse attraverso il progressivo aumento dell’efficienza del loro impiego. Anche noi abbiamo contribuito con alcune proposte. Nello specifico, la nostra proposta si focalizza sulla Missione 2 del Pnrr presentato il 12 gennaio 2021, che riguarda “i grandi temi dell’agricoltura sostenibile, dell’economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell’inquinamento”. Coerentemente, rileviamo anche che il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (ora Ministero per la transizione ecologica) dovrà a breve proporre una Strategia nazionale per l’economia circolare aggiornata(5) avendo ben presente la necessità di perseguire “la riduzione dell’uso di materie prime non rinnovabili, la diminuzione del volume di rifiuti, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti, attraverso l’introduzione di sistemi di tracciabilità dei flussi di materiali, l’innovazione tecnologica, la diffusione di buone pratiche e l’adozione di strumenti per favorire la sinergia tra i settori pubblico e privato e pianificare le infrastrutture per chiudere il ciclo dei rifiuti”. Infine, sul piano regolatorio “saranno modificate la normativa primaria e secondaria per il riconoscimento della fine della qualifica di rifiuto per numerose tipologie di materiali prodotti nella filiera del riciclo e per accelerare i procedimenti autorizzativi degli impianti e del loro esercizio”. A (5)  La definizione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile prende le mosse dall’art. 3 della legge 221/2015 – sua definizione e aggiornamento triennale da parte del Governo su iniziativa Mattm, sentito il parere della Conferenza Stato-Regioni. La prima Strategia è stata approvata dal Consiglio dei ministri nell’ottobre 2017 e definitivamente approvata dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) il 22 dicembre 2017.


supporto vengono destinati fondi per l’ammontare di 1,5 miliardi di euro per la realizzazione di nuovi impianti e l’ammodernamento degli impianti esistenti per il riciclo. Presentiamo in sintesi alcune delle proposte volte al consolidamento di una filiera che “pesa” sul rifiuto urbano, e non solo, per circa il 40%. Implementare la qualità della raccolta differenziata L’efficienza delle risorse parte sin dalla fase della raccolta differenziata che, necessariamente, deve essere di qualità. La presenza di contaminazioni tra filiere diverse genera pesanti ripercussioni nella fase di riciclo dell’organico, con implicazioni energetiche e di perdita di risorse riciclabili: in un ciclo produttivo, la rimozione di una tonnellata di frazioni estranee presenti nei rifiuti organici genera, per “effetto trascinamento”, una media di quasi tre tonnellate di scarti, per la maggior parte purtroppo costituiti ancora da scarto vegetale o umido da cucine e mense e acqua (oltre alle impurità). Le azioni proposte alla politica nazionale a) Estendere la raccolta differenziata del rifiuto organico, mediante azioni di sostegno mirate, nei territori non ancora coperti da tale servizio. b) Garantire la sorveglianza dell’effettiva attivazione, entro il 31 dicembre 2021 (così come previsto), delle raccolte differenziate dei rifiuti organici su tutto il territorio ancora non coperto dal servizio. c) Potenziare la comunicazione ai cittadini relativa alle corrette modalità di effettuazione della raccolta differenziata soprattutto dell’umido domestico, con campagne promosse anche dal Ministero per la transizione ecologica. d) Adottare misure di incentivazione del compostaggio e dei processi integrati anaerobici-aerobici per destinare a recupero di materia tutti i rifiuti organici, compresi i rifiuti vegetali di parchi e giardini. e) Emanare il decreto ministeriale previsto dall’art. 182-ter c. 7 del Dlgs 152/2006 in virtù del quale “il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare stabilisce livelli di qualità per la raccolta differenziata dei rifiuti organici e individua precisi criteri da applicare ai controlli di qualità delle raccolte, nonché degli impianti di riciclaggio dei predetti rifiuti”. f) Attivare un servizio di monitoraggio della qualità delle raccolte differenziate e politiche di riduzione delle impurità mediante campagne e interventi sia sul territorio sia a livello impiantistico. 13


g) Premiare, mediante azioni incentivanti, l’ecodesign di manufatti compatibili con la filiera del riciclo organico (per esempio rifiuti, anche da imballaggi, compostabili dotati di schemi di certificazione, identificazione certa, tracciabilità nell’intera filiera ecc.) e penalizzare manufatti non compatibili con il riciclo organico (ossia non aventi analoghe proprietà di biodegradabilità e compostabilità rispetto ai rifiuti organici, così come stabilito dall’art. 182-ter c. 6 del Dlgs 152/2006). h) Realizzare, a livello centrale e periferico, efficaci piani di comunicazione atti a promuovere l’utilizzo dei prodotti del riciclo organico mediante una corretta informazione agli utilizzatori, valorizzando anche la certificazione delle filiere produttive.

Riciclo efficiente dei rifiuti organici Le infrastrutture e gli impianti della filiera devono essere sempre più tecnologici e garanti di elevati livelli di tutela dell’ambiente. A fronte di questa esigenza, registriamo, invece, che il parco impiantistico attuale è: 1. distribuito in modo disomogeneo sul territorio nazionale, ovvero abbastanza equilibrato nel Centro-Nord e largamente insufficiente al Sud; 2. dotato, in molti impianti, di tecnologie obsolete. Il primo punto comporta ingenti costi ambientali ed economici necessari ad assicurare l’effettivo avvio a riciclo di rifiuti organici raccolti anche nei territori sprovvisti della necessaria impiantistica. Le cause della mancanza di infrastrutture sono state ampiamente discusse, e fanno riferimento principalmente alla diffidenza dei territori nei confronti della capacità di essere adeguatamente tutelati dalla politica che li rappresenta, nascondendosi poi, in base alla situazione, dietro sterili polemiche sulle scelte impiantistiche o localizzative, e paventando ripercussioni sui trasporti locali e sulla salute che si dimostrano infondate in tutte le aree dove esistono impianti operativi. Il completamento del sistema impiantistico, inoltre, intercetta anche un altro degli assi del Pnrr, ossia quello dell’inclusione sociale: fare impianti di compostaggio e digestione anaerobica al Sud porterebbe infatti crescita, occupazione e reddito. 14


Per quanto riguarda il secondo punto, ovvero il tema del revamping della dotazione esistente, ricordiamo che il sistema impiantistico deve fare fronte: • all’evoluzione della normativa che porrà obiettivi e condizioni sempre più severi: basti pensare al nuovo regolamento Ue 1009/2019 sui fertilizzanti oppure al prossimo aggiornamento della direttiva sulle Best Available Technologies che coinvolgerà gli impianti in Autorizzazione integrata ambientale; • alle esigenze e alle richieste delle comunità locali (come, per esempio, il progressivo integrale incapsulamento degli impianti per azzerare le problematiche odorigene); • all’evoluzione della composizione dei rifiuti organici stessi (laddove registriamo una crescita della presenza dei manufatti in carta e plastica compostabili – stimata nel medio-lungo periodo in circa 200.000 t/anno tra bioplastica flessibile e rigida sul mercato nei prossimi dieci anni); • all’innovazione scientifica e tecnologica che propone nuove sfide e richiede nuovi presidi ambientali, nuovi processi e nuovi prodotti. Le azioni proposte al Pnrr a) Prevedere forme di finanziamento agevolato (cofinanziamento in toto o in parte) per la realizzazione di impianti in aree dove esiste un’effettiva carenza impiantistica. b) Prevedere forme di finanziamento agevolato (cofinanziamento in toto o in parte) per il revamping di impianti esistenti in coerenza con l’innovazione tecnologica e/o le esigenze imposte dall’evoluzione della normativa. c) “Accelerare (riprendendo l’impegno assunto nel Pnrr) i procedimenti autorizzativi degli impianti” garantendo la necessità di trasparenza e la partecipazione attiva dei territori. In particolare, auspichiamo un piano per l’adozione di iter autorizzativi rigorosi nella valutazione dei progetti, efficaci nella condivisione degli stessi con le comunità locali, ma autonomi e rapidi nelle valutazioni.

15


Il settore del riciclo dell’organico è sempre più strategico sia per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’Europa volti alla transizione al modello di economia circolare sia per il percorso verso la decarbonizzazione del nostro paese. Rivestono un ruolo centrale il sostegno alla produzione di fertilizzanti organici, con cui contrastare i cambiamenti climatici e mantenere la fertilità dei suoli, e di biometano, che contribuisce a ridurre il consumo di combustibili fossili. In Biowaste tra ripresa e resilienza vengono presentati il Rapporto annuale del Consorzio Italiano Compostatori e le sue proposte per migliorare l’efficienza e la qualità del riciclo dei rifiuti organici, dai singoli cittadini fino ai sistemi di raccolta e agli impianti industriali, con un’attenzione particolare agli sviluppi e alle innovazioni possibili. Vengono, inoltre, illustrati i risultati di una ricerca condotta da Prometeia e CIC relativa alle ricadute economiche e occupazionali del settore dell’organico e al suo contributo nella minimizzazione dei gas climalteranti in atmosfera, causa del cambiamento climatico.

Con il patrocinio del Consorzio Italiano Compostatori

14,00 euro

ISBN 978-88-6627-329-5

I siti di Edizioni Ambiente www.edizioniambiente.it www.reteambiente.it www.nextville.it www.renewablematter.eu www.puntosostenibile.it Seguici anche su: Facebook.com/Edizioni Ambiente Twitter.com/EdAmbiente Linkedin.com/company/edizioniambiente


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